Scheda Sintetica Progetto

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Scheda Sintetica Progetto
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Centro Orientale 2014
SCHEDA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO - COE
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: KINSHASA
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della
solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi
Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di
costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale,
etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I
conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi
decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto
di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione
della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore
terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il
degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione,
mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Situata nell’Africa Centrale, la Repubblica Democratica del Congo occupa la maggior parte della valle del
fiume Congo, con uno stretto sbocco sull’Atlantico. Dopo due guerre civili, la Repubblica Democratica del
Congo è un Paese attualmente in transizione, dove persistono cause di insicurezza soprattutto nella parte
orientale. Nel 2001 Laurent Kabila è stato assassinato e l’anno seguente il figlio Joseph,che nel frattempo
aveva assunto la guida del governo e dell’esercito, ha avviato il processo di pace (“dialogo intercongolese”,
tenutosi in Sudafrica) che ha portato al ritiro degli eserciti stranieri alleati del governo (Angola, Namibia e
Zimbabwe) e di quelli che sostenevano i ribelli (Rwanda e Uganda). Nonostante questo la presenza di milizie
nelle regioni orientali del Paese resta considerevole e nel Kivu si registrano sporadici scontri tra gli uomini
del RCD-Goma e le milizie Mayi-Mayi, che operano anche nel Katanga con attacchi frequenti alle truppe
regolari congolesi. La presenza dei ribelli Hutu delle FDLR (Forze Democratiche di Liberazione del Ruanda),
sostenute durante la guerra dal governo congolese, è un ulteriore fattore di instabilità per la regione. Nella
primavera del 2005 inoltre c'è stata una recrudescenza del conflitto in Ituri, regione che negli anni precedenti
non era stata toccata dal programma di disarmo. I frequenti scontri tra le milizie che si contendono il territorio
hanno causato centinaia di vittime e hanno provocato la fuga di milioni di persone. La MONUC, la missione
Onu nel Paese, ha conseguentemente avviato un programma di smantellamento forzato delle circa sette
milizie che si fronteggiavano nella regione. L'operazione è sostanzialmente riuscita, visto che la maggior
parte dei capi miliziani è stata arrestata e imprigionata, ma gli scontri nella regione continuano, anche se con
minore intensità. Le elezioni presidenziali del 28 novembre 2011, svoltesi in un clima di grande tensione e
con forti ombre sulla loro regolarità, hanno visto la vittoria di Joseph Kabila. Il Presidente uscente si è
imposto con il 48,95% dei voti contro il 32,33% ottenuto di Etienne Thisekedi. La Repubblica Democratica del Congo si trova attualmente al 186° posto della classifica UNPD, con un
indice di sviluppo umano pari a 0,304. Il Paese dal punto di vista economico è fortemente dipendente dagli
aiuti internazionali (35,2% del PIL) e dai prezzi internazionali delle materie prime. Proprio l’abbondanza di
materie prime è stato il fattore trainante della crescita economica degli ultimi anni (solo nel 2013 il PIL è
cresciuto del 7,5%). Nel corso degli ultimi anni, il Paese sta compiendo lenti progressi per garantire la
sicurezza, la giustizia e il rispetto dei diritti umani: decine di migliaia di persone sono morte a causa dei
continui conflitti, per fame o per malattie prevenibili. Secondo quanto denunciato da Amnesty International,
tutte le forze e i gruppi armati si sono resi responsabili di uccisioni illegali, con frequenza quasi quotidiana e
le forze di sicurezza governative sono ricorse a un uso “eccessivo” e talvolta letale della forza per disperdere
dimostrazioni pubbliche. I bambini sembrano pagare il prezzo più alto per questa situazione: sono ancora
molti i bambini privati dei loro diritti, bambini in situazione di abbandono che vivono in strada (l’UNICEF ne
calcola 13.800 nella sola Kinshasa), vittime dell’esclusione sociale, di violenze inaudite e spesso reclutati dai
gruppi armati, ma poco si riesce a fare a causa delle scarse risorse economiche disponibili.
A causa di anni di guerra e di declino economico, anche la situazione dell'istruzione nella Repubblica
Democratica del Congo ha subito negli ultimi tempi un progressivo deterioramento: il tasso di
alfabetizzazione è solo del 66,8%, mentre il tasso lordo di iscrizione alla scuola è del 54% (entrambi i dati
sono sensibilmente diminuiti rispetto agli anni ’90). La povertà è sicuramente un elemento decisivo nella
massiccia riduzione numerica dei bambini scolarizzati, tuttavia esistono altri problemi che affliggono la
scuola congolese e che inducono gli allievi all'abbandono scolastico, tra cui il sovraffollamento delle classi, i
matrimoni precoci e l'insufficienza di insegnanti e di materiale didattico rispetto alla domanda educativa.
(Dati UNPD 2012)
Infine la malnutrizione è largamente diffusa: in forma acuta colpisce il 13% dei bambini tra 6 e 59 mesi,
quella cronica (ritardo nella crescita) affligge il 46% dei bambini della stessa fascia di età. In tutto il Paese
6,3 milioni di persone consumano meno di 1500 calorie al giorno, risultando così in condizione di insicurezza
alimentare. (Dati WFP 2013)
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
COE - Centro Orientamento Educativo è un'associazione di laici volontari cristiani impegnati in Italia e in
altri Paesi del mondo nella formazione di uomini validi per una società più libera e solidale, rinnovata nella
cultura. Presente in Repubblica Democratica del Congo (RDC) dal 1980 su richiesta e in collaborazione con
la Diocesi di Isiro-Ningara e i missionari Comboniani, COE ha promosso un programma di studio-azione nel
settore sociale-educativo nella zona di Rungu (Provincia Orientale). A partire da questo intervento l’azione
del COE in RDC è andata arricchendosi negli anni di numerose esperienze e non solo in campo socioeducativo ma anche nei settore della sanità, dello sviluppo rurale, della formazione professionale e del
miglioramento dell’habitat. Da Rungu inoltre l’intervento del COE si è esteso anche a Kinshasa e a
Thshmbulu (Kasai Occidentale), passando negli anni per Watsa (Provincia Orientale) e Madimba ( BasCongo). A Kinshasa il COE interviene nella formazione socio-culturale dei giovani nel quartiere di Limete
con attenzione ai problemi dell'ambiente e all'occupazione dei giovani (CENASC); nella formazione nel
settore agricolo a Menkao e formazione di giovani (Babeteli) in diversi quartieri cittadini per il reinserimento
sociale dei bambini disadattati a causa della guerra. Nel 2009 è stato creato il Foyer Universitaire Saint Paul,
struttura situata nel quartiere Righini che accoglie giovani di età compresa tra i 18 e i 23 anni in situazione di
difficoltà provenienti da Kinshasa e altre zone del paese, per dar loro la possibilità di frequentare le principali
Università della zona e di completare il loro ciclo di studi risiedendo in un ambiente sicuro e stimolante. La
struttura offre inoltre corsi di formazione aperti anche ai non residenti nel Foyer ma interessati ad
approfondire la propria formazione umana e morale, oltre ad organizzare dibattiti e conferenze aperti al
pubblico su tematiche riguardanti la realtà sociale, politica e culturale del Paese.
Partner
I partner del COE del presente progetto sono le Diocesi che, attraverso servizi e uffici diocesani specifici,
operano nei settori della sanità, dell’educazione, del sociale e che, in generale, sono attente alla
promozione integrale della persona umana.
Nella sede di Kinshasa (116391) il COE collabora con l’ Archidiocesi di Kinshasa. Nell’organizzazione
della Chiesa cattolica nella Repubblica Democratica del Congo, l’Archidiocesi di Kinshasa costituisce una
delle 47 diocesi del paese. Essa fa parte della provincia ecclesiastica di Kinshasa di cui è la sede/capoluogo.
Data la sua estensione (9.965 km2), l’Archidiocesi di Kinshasa si suddivide geograficamente in 3 regioni
apostoliche che sono:
¾ Regione apostolica Kinshasa-Est :
sita tra il fiume N’Djili a ovest e la località di Kwamouth a est. E’ separata dalla Repubblica del CongoBrazaville dal fiume Congo. Ha una superficie di 9167Km² e conta circa 2.700.000 abitanti. Degli undici
(11) decanati che conta l’Archidiocesi di Kinshasa, tre (3) appartengono alla regione apostolica di
Kinshasa - Est, e cioé :
• Decanato St Marc comprendente 13 parrocchie
• Decanato Ste Thérèse : 11 parrocchie
• Decanato St Jacques : 12 parrocchie.
¾ Regione apostolica di Kinshasa-Centro : questa regione è composta da 52 parrocchie raggruppate in
quattro decanati. Si estende su una superficie di 175 Km² e conta 3 050 000 abitanti. La regione
Apostolica del Centro si occupa di una popolazione cristiana stimata a oltre un milione di persone che
vivono in comuni urbani e semi-urbani. Le parrocchie e i decanati di questa regione sono:
• 11 parrocchie per il decanato Saint Pierre
• 11 parrocchie per il decanato Saint Joseph
• 12 parrocchie per il decanato Saint Gabriel
• 17 parrocchie per il decanato Saint Alphonse
¾ Regione apostolica di Kinshasa-Ovest : si estende su 300 Km² e conta circa 1 900 000 abitanti. La
regione apostolica di Kinshasa- Ovest è composta da quattro decanati :
• Decanato Saint François : 8 parrocchie
• Decanato Saint Cyprien : 12 parrocchie
• Decanato Saint Sacrement : 14 parrocchie
• Decanato Saint Mawaggali : 13 parrocchie
La collaborazione tra COE e Arcidiocesi di Kinshasa nasce nel’8 dicembre del 1988 ed ha visto queste tappe
fondamentali
¾ 1985: acquisto casa a Kinshasa e inizio azione di coordinamento e di supporto logistico ai vari
programmi all’interno del paese (Rungu, Madimba, Watsa,…)
¾ 1988: firma della convenzione tra COE e Arcidiocesi di Kinshasa. Questa convenzione dà possibilità
al COE di intervenire per la promozione sociale delle popolazioni più disagiate e il sostegno di
iniziative educative, artistiche e di sviluppo a Kinshasa
¾ 1990 - oggi: sostegno dell’Association Professionnelle des Artistes de N’djili (APAN)
¾ 1991 - 1994: attività con il “Comité Local Permanent” del quartiere Lukunga, in periferia della
capitale: ristrutturazione e completamento delle strutture
¾ 1996 - 1997: progetto di rimboschimento della Capitale con i giovani del CENASC
¾ 1998: Riconoscimento giuridico per la promozione umana e lo sviluppo
¾ 2001 - 2004: Formazione degli educatori e azione di reinserimento socio-economico dei bambini in
situazione difficili
¾ 2007 : Ristrutturazione di una fattoria pilota dell’Arcidiocesi a N’djili/Brasserie
¾ 2008 - 2009: sistema decentrato di valorizzazione solidale della filiera agroalimentare nel territorio
urbano e peri-urbano sud di Kinshasa
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 6
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
Inoltre, per la sede di attuazione, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
¾ Disponibilità alla guida di automezzi per le attività previste dal progetto.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi politici e di ordine pubblico:
¾ Le elezioni presidenziali e legislative hanno avuto luogo il 28 novembre 2011 in un clima abbastanza
tranquillo. Anche il giuramento, il 20 dicembre 2011, del Presidente eletto Joseph Kabila Kabange si
è svolto senza incidenti. Tuttavia l’opposizione contesta i risultati sia delle elezioni presidenziali che
di quelle legislative. Le tensioni politiche quindi persistono, ed è probabile che continueranno. La
Repubblica Democratica del Congo è reduce da anni di guerra con l’Uganda e il Ruanda (con i quali
ha firmato la pace solo nel 2002) e di guerriglia con movimenti ribelli. Nelle province orientali sono
tutt’oggi presenti bande armate, milizie non governative e gruppi tribali che non hanno raccolto
l’invito del Governo centrale a deporre le armi per unirsi al programma di inserimento nell’esercito
regolare congolese (FARDC), e che effettuano periodicamente azioni che provocano massacri di
civili. In tutto il Paese, in particolare nelle grandi città, si registrano atti di microcriminalità, compiuti
dagli “Shegé” (adolescenti di strada) e dai Kuluna (giovani più “anziani”), che agiscono in bande
agendo anche di giorno, soprattutto nei quartieri più popolari. Si segnalano casi di maltrattamenti,
furti e rapine perpetrate da elementi appartenenti alla Polizia, alle Forze Armate od ad altri corpi
delle forze dell’ordine.
Rischi sanitari:
¾ L'interno del Paese e la stessa capitale Kinshasa, soprattutto nella stagione delle piogge, e nei
quartieri poveri e più insalubri, sono ad elevato rischio sanitario per la malaria e per le altre malattie
tipiche della fascia tropicale.
¾ In passato si sono registrati alcuni casi di febbre di Marburg nella provincia del Basso-Congo al
confine con l'Angola così come alcune decine di Shigella nei distretti sanitari di Mweka e di Luebo,
nella provincia del Kasai Ocidentale. Nel dicembre 2010 si è registrata un’epidemia di poliomielite
che ha colpito anche gli adulti. Periodiche sono le epidemie di colera, a causa della pessima
situazione igienico-sanitaria.
¾ A partire dal mese di agosto 2012 si sono registrati alcuni casi di Ebola nella Provincia Orientale.
¾ L'Aids è molto diffuso e la percentuale dei sieropositivi e’ estremamente elevata.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI A FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine
pubblico
RISCHIO
TENSIONI POLITICHE
ACCORGIMENTO
Si raccomanda particolare attenzione negli spostamenti, evitando
movimenti nelle ore notturne, durante le quali il rischio di incidenti stradali
è altissimo.
Si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito
Dove Siamo Nel Mondo. Si raccomanda altresì - una volta in loco - di
recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio, conservando
gli originali in luoghi custoditi (albergo, etc.).
Ai volontari sarà sconsigliata la partecipazione diretta autonoma a
qualsiasi tipo di manifestazione politica o di protesta o l’esposizione in
luogo pubblico di opinioni politiche; La partecipazione a manifestazioni è
ammessa solo qualora esse siano a carattere espressamente
nonviolento; La partecipazione a manifestazioni, da parte del volontario,
potrà avvenire solo in caso di coerenza con quanto previsto a progetto ed
in presenza di personale di riferimento;
MICROCRIMINALITÀ
Durante il soggiorno a Kinshasa ogni spostamento del volontario/a sarà
pianificato con gli operatori responsabili; ai volontari saranno sconsigliati
spostamenti in orari notturni e in zone isolate della città, i volontari
saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé oggetti di
valore o grossi quantitativi di denaro.
i volontari saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé
oggetti di valore (Ipad, macchine fotografiche,...) o grossi quantitativi di
denaro.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
Si consiglierà ai volontari di vaccinarsi contro la febbre gialla
PROFILASSI
(vaccinazione obbligatoria per la RD Congo), la febbre tifoide, epatite A e
E
B. Si raccomanderà inoltre di bere solo acqua filtrata e non accettare
VACCINAZIONI
bevande non chiuse ermeticamente.
I centri ospedalieri più vicini sono:
¾ il Saint Joseph,
¾ l’ Hopital de Monkole
¾ il CMK (Centre Médical de Kinshasa).
Ogni problema di carattere sanitario sarà trattato tempestivamente dopo che il volontario lo segnalerà al
responsabile locale. I 3 ospedali sono raggiungibili nel giro di dieci minuti in auto.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nel presente progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
Inoltre, per la sede di attuazione, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
¾ il disagio di dover sottostare a delle regole comportamentali e vestiarie diverse da quelle occidentali
pena lo screditamento del volontario stesso
¾ il disagio di vivere in una metropoli sovraffollata, con altissimi livelli traffico e di inquinamento e
difficoltà negli spostamenti
DESCRIZIONE SEDE:
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO - KINSHASA
Kinshasa è la capitale e la città più grande della RDC: situata a 280 m.s/l.m sulla riva sinistra del fiume
Congo si estende per circa 30 Km e copre un territorio di 9.965 kmq; la sua popolazione è stimata a più di 9
milioni di abitanti che ne fanno la città più popolata del paese (è la terza grande area metropolitana
dell'Africa, dopo Il Cairo e Lagos). Kinshasa è inoltre un centro a vocazione industriale e maggior porto
fluviale d'Africa, capolinea di una ferrovia e di un oleodotto (ora entrambi precari e parzialmente dismessi)
per Matadi ma anche il centro amministrativo, economico e culturale della RDC.
Storicamente chiamata “Kin, la belle” (Kinshasa la bella) per la sua posizione sul fiume e per la pulizia sotto i
primi anni del dittatore Mobutu Sese Soko, è stata ribattezzata negli ultimi anni “Kin, la poubelle” (Kinshasa,
la pattumiera) per la sporcizia, le costruzioni di fortuna in ogni angolo della strada, i rifiuti domestici a cielo
aperto e le fogne che facilitano il propagarsi di malattie come la malaria e il colera.
Cinquant’anni di malgoverno, corruzione e instabilità politica l’hanno fatta diventare una metropoli infernale e
caotica, dove i cittadini devono lottare ogni giorno per sopravvivere. Kinshasa soffre tuttora dei problemi che
contraddistinguono le metropoli sub-sahariane: l’urbanizzazione selvaggia (entro il 2025 si stima che conterà
quasi 18 milioni di abitanti), il traffico e l’inquinamento, la microcriminalità, il fenomeno dei ragazzi di strada.
Kinshasa è una città di contrasti, con delle aree residenziali e commerciali chic, delle università che
coesistono fianco a fianco con baraccopoli informali, e quindi grandi aree "rurali " che a volte invadono la
città al punto da trovare giardini e addirittura fattorie in città .
Lo stato della strada è molto precario in tutta la città: in molti quartieri periferici lo è al punto che molte strade
arrivano ad essere impraticabili per i veicoli fuori dalla stagione secca. Vengono spesso effettuate opere di
riabilitazione ma questi lavori di ristrutturazione sono a volte inefficaci.
Dal 12 al 14 Ottobre 2012 le delegazioni di cinquanta paesi hanno partecipato al 14 ° Vertice della
Francofonia e per l’occasione le autorità congolesi hanno cercato di presentare, lungo sentieri segnalati, il
volto pulito di Kin la belle.
Recentemente, il piccolo aeroporto internazionale di N'Djili è stato restaurato e la pista è stata ricostruita e
ampliata dalla società cinese Sinohydro. In questa circostanza è stata rifatta interamente anche la
carreggiata che da N'Djili porta al centro città: era un incubo di traffico e buche che portava a metterci
quattro ore per percorrere i suoi 30 km, immersi nello smog e sotto un caldo infernale. E 'stata trasformato a
tempo di record in sei corsie da un'altra società cinese. Il Palazzo del Popolo che ha ospitato il summit della
Francofonia è stato costruito negli anni 70 proprio dai cinesi che oggi hanno comprato mezza città. Nel
2007, Pechino ha accordato al presidente della RDC Joseph Kabila un prestito di 9 miliardi di dollari in
cambio di interessi in risorse minerarie di cui questo enorme paese dell'Africa Centrale abbonda. La Cina si
è impegnata a realizzare grandi opere infrastrutturali. La zona residenziale di La Gombe, intorno al Palazzo
del Popolo, è stata liberata dai detriti da legioni di spazzini e decorata con i colori della Francofonia,
splendidamente illuminata di notte.
Il territorio della capitale congolese è composta da 24 comuni costitutivi della città: Bandalungwa, Barumbu,
Bumbu, Gombe, Kalamu, Kasa-vubu, Kimbaseke, Kinshasa, Kintambo, Kisenso, Lemba, Limete, Lingwala,
Makala, Maluku, Masina, Matete, Mont-Ngafula, N'djili, Ngaba, Ngaliema, Ngiri-Ngiri, Nsele, Selembao, e
formano la conurbazione di Kinshasa.
Nel territorio di Kinshasa il COE interviene nei settori Tutela Infanzia ed Adolescenza e Ambiente e Foreste.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
TUTELA INFANZIA ED ADOLESCENZA
La situazione dei bambini di strada a Kinshasa è una delle più catastrofiche al mondo. Si parla secondo i dati
del REEJER (Réseau des Educateurs, des Enfants et Jeunes de la Rue, una rete riconosciuta dall’Unicef
che raccoglie più di 146 realtà impegnate a lottare contro il problema dei ragazzi di strada a Kinshasa) di
oltre 40.000 minori nelle strade della capitale congolese, con un’ esponenziale ed inarrestabile crescita di
casi negli ultimi anni nonostante i preziosi sforzi delle ONG locali ed internazionali per contrastare questo
fenomeno.
Le cause che maggiormente spingono i minori in strada sono:
¾ Gusto dell’avventura: i ragazzi più grandi possono partire volontariamente da casa per la ricerca di
un lavoro o perché trascinati da qualche compagno.
¾ Fragilità e povertà della famiglia, tale da impedire spesso anche l’accesso alla scuola, a
un’alimentazione adeguata e alle cure sanitarie adeguate in caso di malattia, carestia.
¾ Separazione o divorzio dei genitori, decesso del padre o della madre e conseguentemente nuove
unioni nelle quali spesso i nuovi partner non accettano la presenza dei figli nati dalla precedente
unione, decesso di entrambi i genitori.
¾ Maltrattamenti: i bambini possono subire in famiglia punizioni corporali che costituiscono veri sistemi
di tortura (fustigate, bastonate, incatenamenti alle caviglie, botte) piuttosto che violenze psicologiche
quali trattamenti differenziati nel cibo e nei lavori di casa tra i figli di madre diversa, lavori forzati in
casa, oppure sono cacciati di casa dai genitori, naturali o adottivi. Anche il furto di denaro e la
conseguente paura di essere picchiati fa scappare di casa i minori.
¾ Stregoneria (sorcellerie): i ragazzi vengono accusati di essere cause di disgrazie avvenute in
famiglia per questo allontanati e a volte ripresi da sette che coltivano in loro la consapevolezza di
essere stregoni
In generale le difficoltà e la durezza della vita in strada fanno sì che i ragazzi imparino a vivere secondo una
logica della sopravvivenza e incapaci di programmare la loro vita. Ciò nonostante molti ragazzi hanno in loro
aspirazioni molto forti per il futuro: c’è chi aspira ad una scolarizzazione che permetta di accedere al mondo
del lavoro; c’è chi ha il desiderio di apprendere un mestiere; tutti hanno l’esigenza di essere guidati anche su
questioni e tematiche diverse che riguardano la vita quotidiana. Infine pochissimi di loro, hanno avuto modelli
positivi tra gli adulti ma il sentimento di sfiducia, di delusione si accompagna anche alla necessità di ritrovare
delle figure adulte che siano un punto di riferimento così come di ritrovare un luogo di relazioni positive di
tipo familiare dove ci sia qualcuno che li ascolti, li tuteli, li valorizzi come individui, ragazzi, bambini, prima
ancora che come “ragazzi di strada”
Tra i casi più delicati e forse meno considerati c’è quello delle bambine di strada, una presenza minore (circa
8-9000) rispetto a quella maschile ma caratterizzata da bisogni specifici e da rischi maggiori. Le bambine in
strada nella capitale congolese, come emerge anche dal recente reportage “Les enfant perdues de
Kinshasa”, hanno in media 13 anni, ma le più piccole possono averne anche 6.
Le bambine di strada sono presenti in tutti i quartieri di Kinshasa, ma si concentrano in zone definite, tra cui
Masina e in particolare Rond Point Ngaba, vero spartitraffico e punto di ritrovo della Commune di Lemba per
i bambini e bambine di strada.
Le bambine arrivano in strada per la morte di uno o entrambi i genitori, e in generale per la mancanza di
punti di riferimento. Si rifugiano nell’alcol e nella droga, e incappano frequentemente in abusi ed episodi di
violenza, spesso da parte di ragazzi di strada di sesso maschile ma anche ad opera di coloro che
dovrebbero occuparsi dell’ordine pubblico e della protezione dei cittadini (militari e forze dell’ordine in
generale).
La normale attività per una bambina di strada è la prostituzione, di cui dichiarano di vivere all’incirca il 90%
dei casi esaminati. Spinte dentro questa situazione, esse devono passare per una specie di “battesimo” in
cui si spogliano della loro personalità e subiscono violenze sessuali collettive o rituali contraddistinti da
torture corporali, come le bruciature fatte mediante sacchetti di plastica infiammati o lacerazioni con le
lamette. Le ragazze hanno in media almeno 6 clienti al giorno e il prezzo per una prestazione può variare da
un minimo di 3 euro fino a 7-10 euro per servizi “speciali”. I rischi di questa attività sono immaginabili e
altissimi: gravidanze, AIDS, rischio di aborti clandestini in strada. 1 ragazza su 3 ha un bambino e dichiara di
praticare la prostituzione per avere i soldi necessari ad accudire il proprio bambino. Spesso le ragazze non
hanno neanche idea di quale dei tanti clienti possa essere il padre, e un fenomeno in crescita in tutta la città
sono le “famiglie di strada”, ossia ragazzi e ragazze di strada che mettono al mondo un figlio, generato da
due abitanti della strada e in tale contesto partorito e quasi sempre abbandonato.
SICUREZZA ALIMENTARE
Nonostante sia circondata a sud da numerose campagne che potrebbero fornire cibo in quantità a tutta la
popolazione urbana e da una cintura verde che risale ai piani urbanistici d’epoca coloniale che l’hanno
sempre contemplata per preservare gli spazi verdi e per garantire la sicurezza alimentare della città,
Kinshasa attualmente registra numerosi problemi alimentari per una serie di motivi. Primo fra tutti, il fatto che
le campagne comincino a comparire a circa 30 Km di distanza dal centro della città: le persone coltivano di
meno rispetto al passato perché le infrastrutture agricole non permettono che i raccolti possano essere
trasportati dai villaggi fino alle città e viceversa. Le vie che portano ai campi sono quasi inaccessibili e tutte
le strade di commercio dei prodotti agricoli sono malridotte e difficili da percorrere. Molti prodotti agricoli già
raccolti non riescono ad essere venduti e marciscono sui luoghi di produzione. E’ questo che scoraggia i
produttori agricoli e provoca l’esodo rurale, soprattutto dei giovani, i quali migrano dalle campagne verso le
città per motivi di studio o per cercare lavoro. Inoltre, non ci sono i mezzi necessari per sviluppare una
produzione agricola redditizia (trattori, macchinari agricoli, pompe per l'irrigazione, ecc..) perché lo Stato non
investe nell’agricoltura. Per di più, c'è anche un problema legato alla povertà diffusa nel Paese, la quale
obbliga i produttori agroalimentari a coltivare/allevare i prodotti locali più economici (manioca, fufu,
matembele, pollo, pesce essiccato) e i consumatori ad acquistare solo ciò che costa di meno sul mercato,
senza badare ai rapporti nutrizionali di ciò che assumono e impedendo così ai contadini di rendere redditizio
il proprio lavoro nelle campagne. I prezzi esorbitanti di sementi, concimi e mangimi è un altro dei problemi
che affligge le campagne di Kinshasa e che impedisce agli agricoltori di sviluppare tutte le loro potenzialità
produttive ed economiche. Dall'altro lato però, l'elevato prezzo di questi elementi fa sì che gli agricoltori punti
sempre di più su sistemi di autosufficienza/autoproduzione che mirano a realizzare un sistema chiuso per
quanto riguarda la gestione delle singole fattorie, puntando quindi sul riciclo degli escrementi animali per la
concimazione e la produzione in proprio delle materie prime per alimentare il bestiame. Queste pratiche si
indirizzano verso un'agricoltura biologica ed ecologicamente sostenibile, ma tutti i processi lavorativi sono
ancora molto carenti di metodi di registrazione delle merci prodotte e vendute: la contabilità finanziaria e dei
prodotti è praticamente inesistente e questo è un ulteriore peso che impedisce all'agricoltura congolese di
svilupparsi. Tuttavia, sta nascendo una cultura dei prodotti biologici e le persone più agiate scelgono gli
alimenti in base ai valori nutrizionali, ricercando la qualità dei cibi più che la quantità. Queste persone
possono permettersi di fare la spesa all’interno dei supermercati e preferiscono mangiare prodotti naturali
per evitare malattie legate all’alimentazione. Inoltre, la classe medio-alta spesso compra molti cibi importati
dall'Occidente o da altri Paesi africani e questo significa che una serie di prodotti qualitativamente elevati di
origine congolese potrebbe avere un buon mercato, soprattutto se ci fossero le condizioni per trasportarli
verso la città in grande quantità e con prezzi relativamente bassi. La Ferme Ezechiel, concessione di 4,5
ettari, acquistata in marzo del 2006 dal COE per il CENASC (Centre d’Animation Socio-Culturelle) è nata per
rispondere alla sfida della sicurezza alimentare.
Nel settore Tutela Infanzia e Adolescenza e Sicurezza Alimentare il COE interviene nella zona di Kinshasa
con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.
I destinatari diretti sono:
¾ per le attività inerenti il settore Tutela infanzia e Adolescenza
• 30 bambini e 15 bambine di strada dai 6 a 13 anni ospiti della casa “La Benedicta” nel quartiere
Rond Point Ngaba a Kinshasa.
¾ per le attività inerenti il settore Sicurezza Alimentare
• 90 orticoltori,
• 5 cooperative di agricoltori/piccoli allevatori,
• 50 giovani in formazione.
I beneficiari indiretti sono:
¾ per le attività inerenti il settore Tutela infanzia e Adolescenza
• tutti i bambini di strada della commune di Lembe e in generale i ragazzi di strada della città di
Kinshasa (40.000 maschi e 8-9.000 femmine)
¾ per le attività inerenti il settore Sicurezza Alimentare
• la popolazione del Municipio di Limete
• i 5 comuni delle cooperative coinvolte (N’djili, Kimbanseke, Kinsenso, Mont Ngafula, N’sele)
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
¾ Promuovere il reinserimento sociale, familiare e professionale di 30 bambini e 15 bambine di strada
dai 6 a 13 anni ospiti della casa “La Benedicta” nella Commune di Lemba a Kinshasa
¾ Sostenere la promozione umana e sociale di 40.000 ragazzi di strada di Kinshasa e una crescita e
uno sviluppo adeguati della loro persona e delle loro capacità.
¾ Incrementare le capacità e rinforzare la produttività
di 90 orticoltori, 5 cooperative di
agricoltori/piccoli allevatori legati alla Ferme Ezechiel
¾ Contribuire alla sicurezza alimentare della popolazione nei comuni di Ndjili, Kimbanseke, Kinsenso,
Mont Ngafula e N’sele
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
Azione 1- Sostegno e assistenza ai ragazzi di strada della Commune di Lemba
1. Uscite settimanali in strada, nella zona di Rond Point Ngaba, per monitorare la situazione dei ragazzi
di strada
2. Accoglienza dei 45 nuovi bambini entrati nella sede della Benedicta
3. Realizzazione di incontri settimanali per la programmazione del piano di intervento educativo per i
bambini ospitati nella sede della Benedicta
4. Avvio dei contatti con le scuole del quartiere per effettuare l’iscrizione scolastica degli ospiti del
centro
5. Implementazione di un servizio di doposcuola e di animazione per i 45 bambini ospiti
6. Organizzazione di attività settimanali di animazione per i ragazzi di strada del centro ad opera dei
giovani universitari dei Foyer Saint Paul
7. Colloqui trimestrali con i servizi sociali
8. Indagini e verifiche per rintracciare genitori/parenti
9. Pianificazione dei viaggi di reinserimento in famiglia
10. Incontri settimanali per la valutazione del percorso di ogni singolo bambino ospitato
Azione 2. Promozione della cultura della sicurezza alimentare e rafforzamento della Ferme Ezekiel
1. Organizzazione di riunioni operative mensili di coordinamento con gli orticoltori delle 5 cooperative
2. Organizzazione di viste trimestrali di monitoraggio ai campi dei 90 orticoltori
3. Ampliamento del magazzino di stoccaggio
4. Realizzazione di 1 corso di formazione sulle tecniche di allevamento per animali di piccola taglia
5. Realizzazione di 3 sessioni di sensibilizzazione, sulle proprietà nutrizionali dei prodotti locali rivolti
alla popolazione della cintura verde di Kinshasa
6. Realizzazione di un corso di formazione ai mestieri dell’agricoltura per 50 giovani
7. Valutazione della produzione vegetale
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾ 4 educatori socio-assistenziali (Azione 1)
¾ 1 coordinatore progetto bambini e bambine si strada (Azione 1)
¾ 1 volontaria supporto alle attività con le bambine di strada (Azione 1)
¾ 1 coordinatore agronomo responsabile della Ferme Ezekiel (Azione 2)
¾ 3 agronomi o allevatori (Azione 2)
¾ 1 referente formazione (Azione 2)
¾ 1 addetto alla segreteria e alla contabilità (coinvolto in tutte le attività del progetto)
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
Il volontario/a in servizio civile n° 1 sarà di supporto nelle seguenti attività:
¾ Partecipazione alle uscite in strada assieme agli educatori dell’equipe
¾ Supporto nella selezione dei nuovi bambini candidati ad essere accolti presso la struttura “La
Benedicta”
¾ Affiancamento nella stesura del programma educativo dell’anno per i bambini e le bambine di strada
¾ Collaborazione nella presa di contatto con le scuole e con gli insegnanti della zona per l’iscrizione
dei bambini nei plessi scolastici
¾ Partecipazione alle attività quotidiane di gestione dei bambini ospitati in concerto con il personale
dell’equipe
¾ Collaborazione al maggior coinvolgimento dei giovani universitari ospitati dal vicino Foyer Saint Paul
per attività di animazione dei bambini di strada ospitati presso “La Benedicta”
¾ Partecipazione attiva ai colloqui con gli assistenti sociali
¾ Affiancamento nelle attività di ricerca e indagine di eventuali parenti o genitori per la valutazione del
reinserimento
¾ Partecipazione ai viaggi di reinserimento definitivo o provvisorio dei bambini presso le famiglie
¾ Sostegno nella stesura dei piani di valutazione individuale dei bambini presi in carico
Il volontario/a in servizio civile n° 2 sarà di supporto nelle seguenti attività:
¾ Supporto nell’organizzazione delle riunioni con le 5 cooperative
¾ Partecipazione alle riunioni con i 90 orticoltori delle cooperative
¾ Collaborazione nella preparazione e nell’implementazione delle visite di monitoraggio ai campi degli
orticoltori
¾ Affiancamento nell’elaborazione di uno studio di fattibilità per il rafforzamento del magazzino di
stoccaggio
¾
¾
¾
¾
Affiancamento nell’organizzazione del corso di formazione sulle tecniche di allevamento degli
animali di piccola taglia
Affiancamento nell’elaborazione di materiale per la sensibilizzazione della popolazione sulle
proprietà nutritive dei prodotti locali
Supporto nella definizione e nella realizzazione della proposta formativa per i giovani
Collaborazione alla valutazione della produzione vegetale
REQUISITI:
I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili
requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari
andranno ad implementare:
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet.
Specifici:
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO- Kinshasa (COE 116391)
Volontario 1
¾ Preferibile diploma in scienze dell’educazione, scienze sociali, scienze della formazione, psicologia
¾ Conoscenza della lingua francese
¾ Preferibile esperienza nel campo sociale, meglio se con realtà di strada
Volontario 2
¾ Diploma in Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali
¾ Conoscenza della lingua francese
¾ Preferibile esperienza nel campo nutrizionale
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
COE
Barzio (LC)
Via Milano, 4 23816
0341-996453
www.coeweb.org
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare
nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN
AREE DI CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM).
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.