nudo per stalin nudo per stalin

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NUDO PER STALIN
Il corpo nella fotografia sovietica negli anni Venti.
Dal 9 febbraio al 30 marzo 2010
A cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov
Consulenza scientifica: Nicoletta Misler
inaugurazione : MARTEDì 9 febbraio, ore 18.30
Milano, Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di ospitare mostra fotografica NUDO PER STALIN. Il corpo nella fotografia sovietica
negli anni Venti, a cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov, con la consulenza scientifica di Nicoletta Misler, dal 9 febbraio al
30 marzo 2010.
La mostra, attraverso un'articolata selezione di 71 fotografie storico artistiche realizzate dai più grandi fotografi russi del secolo
scorso, si pone l'obbiettivo di spiegare l’evoluzione dell’immagine del corpo dalla seconda metà degli anni Venti al culmine del
regime stalinista degli anni Trenta.
Partendo dai fotografi pittorialisti russi degli anni Venti (Ida Napel'baum, Jurij Eremin, Nikolaj Sviscov-Paola, Aleksandr Grinberg,
Nikolaj Vlas'evskij, Andrei Telesov, Vasilij Divago, Grigorij Zimin, che scelsero il corpo femminile, spesso nudo, come soggetto
idoneo a rappresentare le diverse possibilità di movimento), la mostra traccia un percorso di continuità e rottura con le
rappresentazioni del corpo nella decade successiva. Nei dieci anni che seguiranno, infatti, tutti i negativi di quelle fotografie
verranno distrutti e oggi gli scatti si possono ammirare soltanto grazie ad alcuni collezionisti privati che sono riusciti a conservarne
le stampe.
Notevole è il cambiamento avvenuto negli anni Trenta, all’epoca del regime staliniano: i vertici del regime decidono che il nudo
non è più ammesso, anzi, ritrarlo è una concessione alle degenerazioni del capitalismo. Il corpo va ritratto esclusivamente a fini
propagandistici: il singolo diventa membro di un collettivo, annullando la propria individualità e lo sport acquista finalità
educative, contribuendo alla costruzione dell'immagine del cittadino sovietico: bello, forte, giovane e sano. L'uomo e la donna
sovietici diventano così il modello di una nuova iconografia volta ad esaltare le conquiste del socialismo reale. Chiari esempi di
“fotografie di Stato” sono i lavori di Aleksandr Rodcenko e Elizaveta Ignatovic, dove uomini e donne diventano un mero
ornamento per i ritratti del dittatore.
Ma in un simile contesto, non mancano gli artisti-fotografi che continuano a coltivare il genere del nudo contravvenendo così ai
dettami del regime. Le condanne inflitte a questi artisti e le critiche mosse alle loro fotografie, dimostrano come la politica
dominasse sull'arte. Esemplari i casi dei tre principali fotografi presenti in mostra: Jurij Eremin, Aleksandr Grinberg, Grigorij Zimin.
Per questi contenuti la mostra si inserisce nel contesto delle commemorazioni per il ventennale della caduta del
Berlino e celebra il recupero della libertà di espressione dell'arte rispetto alla politica.
Ingresso libero
Apertura:
dal martedì al sabato
orario continuato 10-19
domenica e lunedì chiuso
Muro di
ufficio stampa:
chiara belli e nadia vitari
Tel 02 878781 – 02 45470885
Fax 02 700526236
[email protected]
www.fondazionematalon.org
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MUSEO STATALE DI MOSCA