Coop Italia - RIVOIRA.it

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Coop Italia - RIVOIRA.it
La regina è
sotto assedio ma
tiene la corona
Strada in salita per le altre varietà club, non per Ambrosia
Eugenio Felice
Pur non raggiungendo i livelli del Regno Unito, dove è
diventata nel 2012 la terza varietà più venduta, Pink
Lady continua il suo ritmo di crescita nel centro-nord
Italia. Più difficile il percorso per le altre varietà club
presenti sul mercato: Modì, Kanzi e Jazz fanno fatica
a trovare spazio su uno scaffale già pieno. E spesso la
promozione è l’unica strada percorribile. Discorso
diverso per Ambrosia, una mela di successo e molto
esclusiva, perché disponibile solo da Esselunga
Lo diciamo subito, Pink Lady
rimarrà la regina ancora per molti
anni. Ha il vantaggio di essere stata la prima. Ha il vantaggio di
avere un colore unico e distintivo.
Ha il vantaggio di essere ormai
riconosciuta dal consumatore italiano e di essere disponibile in
grandi quantità. Questa l’opinione
dei buyer di importanti catene distributive italiane che abbiamo intervistato e cui diamo spazio in
questo articolo. Per le altre mele
club, invece, la strada è decisamente in salita. Modì, Kanzi e l’ultima arrivata, Jazz, devono sgomitare a forza di promozioni per ritagliarsi uno spazio sullo scaffale
che è già saturo. Inoltre sono tutte
mele rosse bicolori, che l’italiano
medio non è ancora in grado di
riconoscere al primo sguardo. Ci
vorrà del tempo, quindi, e molti
investimenti in comunicazione
prima di avere risultati apprezzabili. Sempre che arrivino, perché
nulla è scontato. Fa eccezione la
Ambrosia, la mela più esclusiva
venduta in Italia, perché disponibile solo da Esselunga. Prodotta in
Piemonte dalla Rivoira (ma impor-
tanti investimenti sono in atto anche in Val Venosta, come abbiamo
anticipato sul numero di ottobre di
Fm), ha saputo acquisire negli
anni un pubblico di fedelissimi. Il
suo unico difetto, che le impedisce
di competere con Pink Lady, è proprio la ridotta disponibilità. Abbiamo citato le cinque principali
varietà club presenti oggi in Italia.
Di nuove ne arriveranno. Ci sono
infatti investimenti in corso su altre varietà, come Evelina su cui
sta puntando Melinda, o Envy su
cui scommettono i grandi consorzi
dell’Alto Adige. Ci sono poi delle
varietà club che sono state selezionate in Italia ma che hanno successo all’estero, come Rubens. Infine, ci sono dei marchi che sono
associati a una singola varietà
(non soggetta però a licenza) e sono gestiti in modo simile ai club,
come MelaPiù con la Fuji.
La partita, comunque, per le mele
club, si gioca soprattutto nel nord
Italia. Il Meridione è più tradizionalista e l’unica mela di fascia premium è la Melinda, una marca che
dà ai consumatori precise garanzie di qualità. Anche in questo caFRUITBOOKMAGAZINE
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Lady vale l’1 per cento del venduto mele
“maPink
cresce di anno in anno. Modì è in prova per il
secondo anno. Non vedo possibilità per nuove
varietà: lo spazio dedicato alle mele sullo scaffale
è quello, non è che possiamo andare a rubarlo
ad altri articoli ”, Stefano Cherubini (Coop Italia)
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so, come per Pink Lady, essere
partiti per primi, con una politica
di branding e con campagne di
comunicazione rivolte direttamente al consumatore finale, ha pagato molto bene. Le mele club, pur
proposte, sono degli oggetti misteriosi e incompresi. Nel nord Italia,
invece, la musica è diversa: la popolazione è più moderna e incline
a sperimentare. Assomiglia, da
questo punto di vista, al Regno
Unito, dove guarda caso Pink Lady è stata nel 2012 la terza varietà
più venduta a volume. Un fatto
straordinario considerato quanto
sia forte la private label oltre la
Manica (42 per cento secondo ultimi dati) e quanto questo abbia ostacolato lo sviluppo di una marca
commerciale come Pink Lady. Perché è bene ricordare che la formula a club nasce per valorizzare al
meglio una nuova varietà, per
dare reddito ai produttori e per
contrastare il potere, o meglio lo
strapotere, della distribuzione moderna. Come? Creando proprio
una marca forte, con masse critiche tali da poter comunicare direttamente con il consumatore finale
così da poter imporre alla distribuzione di commercializzare il prodotto senza banalizzarlo. Ci vogliono dei requisiti ben precisi: la
programmazione e il controllo della produzione, la garanzia di standard qualitativi elevati, costanti e
distintivi, una politica di prezzo
coerente al posizionamento che il
prodotto deve avere sul mercato,
un’attenta politica di marketing e
“brandizzazione”.
FRUITBOOKMAGAZINE
Coop Italia. “Da due anni registriamo una flessione nella categoria mele per tutto il nostro sistema”, dichiara Stefano Cherubini,
category manager Coop Italia, che
ogni anno distribuisce circa 60 mila tonnellate di mele. “L’anno scorso il calo è stato del 2 per cento
circa a quantità e del 4,5 per cento
a valore. Non ci aspettiamo un
cambio di tendenza nel 2013, almeno a quantità, mentre sui prezzi dovrebbe incidere la produzione
di mele più bassa sia a livello nazionale che europeo. Se guardiamo
un arco temporale più ampio e
consideriamo le singole varietà, la
Golden rimane la regina assoluta,
con una quota del 50-55 per cento,
Kanzi, parola Swahili che significa
“tesoro nascosto”, è un incrocio varietale tra Gala e Braeburn e sintetizza
le migliori caratteristiche di queste
tipologie di mela. La tipica dolcezza
della Gala è infatti bilanciata dalle
note aromatiche e acidule della
pur se in calo, dato che solo setteotto anni fa la quota era del 65 per
cento. È la varietà più promozionata, quella dai grandi volumi. C’è
poi la Red Delicious, con una
quota del 17 per cento, che si mantiene perché negli anni, con l’adozione dell’atmosfera dinamica
per la conservazione, è aumentata
la sua disponibilità fino a giugno.
Al terzo posto con il 15 per cento
abbiamo la Gala, con trend calante. È disponibile dal 10 agosto a fine febbraio, potremmo tenerla di
più ma siamo contrari all’utilizzo
di Smartfresh e preferiamo sostituirla con la Pinova, prodotta in
Alto Adige, varietà che per certi
aspetti le assomiglia e che dura fi-
Braeburn. La proprietà è di GKE
(Greenstar Kanzi Europe), che ha sede
in Belgio. Il frutto è disponibile dalla
prima settimana di ottobre in padella
o in vassoio da quattro o sei frutti e
viene prodotto e commercializzato in
Italia dai consorzi altoatesini VOG
eVI.P. Le ottime doti di conservabilità
ne permettono l’offerta anche nella
seconda parte della campagna, spesso
in sostituzione di Gala. Quest’anno il
raccolto complessivo delle mele Kanzi
ha toccato in Europa le 45 mila tonnellate, con un incremento del 20%
rispetto al 2011. In Italia ne sono
state raccolte circa 5.500 tonnellate.
Altre importanti aree di produzione
sono l’Olanda, il Belgio, la Germania
il Regno Unito e la Svizzera.
l N.2 l GENNAIO 2013
Lady cresce nonostante i prezzi alti e per
“noiPink
è già la sesta varietà più venduta. Il consumatore finale ormai la riconosce, è una varietà affermata, disponibile tutto l’anno grazie al prodotto
di importazione. Modì non ha dato riscontri, forse
proveremo Kanzi ”, Giuliano Canella (Alì/Selex)
no a metà maggio. Al quarto posto
c’è il vero fenomeno degli ultimi
anni: la Fuji, di pianura e di montagna, oggi al 12 per cento ma che
potrebbe arrivare al 15. Solo una
parte trascurabile di queste, inferiore al 3 per cento, è venduta col
brand MelaPiù. Il resto sono nicchie e tra queste c’è Pink Lady,
Pink Lady è il nome commerciale
della varietà Cripps Pink, originaria
dell’Australia, che fece il suo ingresso
“down under” nel mondo delle mele
nel 1973, conquistando il mercato 15
anni più tardi. L’Europa era ai suoi
piedi poiché, con le sue caratteristiche
di robustezza e resistenza, grazie alla
non è per tutti, così acidula e dura.
La proponiamo da novembre ad
aprile. Abbiamo fatto dei test con
il prodotto dell’Emisfero Sud ma
non hanno funzionato: la gente in
estate vuole mangiare altri tipi di
frutta, legati alla stagione e alla
tradizione. Quest’anno, essendoci
scarsità di mele rosse, abbiamo poi
sua particolare forma e al suo colore
ha saputo conquistare numerosi consumatori. Una mela gradevole che non
seduce solo per il suo aroma rinfrescante e il suo colore, ma anche per il
suo particolare sapore. La richiesta di
Pink Lady è in continua crescita,
anno dopo anno. Dal 1999 VOG fa
parte delle aziende dotate di licenza
per la vendita di Pink Lady e ne
garantisce oggi più della metà della
produzione europea. Il raccolto italiano 2012 per questa varietà è stato di
58 mila tonnellate, non tutte imputabili al VOG. Altre importanti società
di produzione si trovano infatti in
Emilia-Romagna (Salvi, Mazzoni,
Apofruit, Zani) e Veneto (COZ).
Questa varietà cresce bene infatti
anche in un ambiente di pianura.
Pink Lady
15
58
147
93%
94%
88%
ma
campagna
in corso
in Italia
mila
tonnellate
raccolto 2012 Italia
raccolto 2012
Europa
mila
tonnellate
degli italiani
la considerano la più croccante
degli italiani
la giudicano la più gustosa
che vale 650 tonnellate, quindi
poco più dell’1 per cento del totale.
È la varietà che spunta i prezzi
più alti, la vendiamo sia confezionata che sfusa, ogni anno fa numeri maggiori in termini di vendite.
È un prodotto diverso, con una
grande personalità, piace a una
parte dei nostri clienti anche se
l N.2 l GENNAIO 2013
inserito nell’assortimento le Modì.
L’anno scorso avevamo fatto un
test tra febbraio e marzo, ma non
era andato bene: il sapore, che per
Coop Italia è un aspetto importantissimo, era inferiore rispetto ad
altre varietà. Vediamo come andrà
in questa campagna. Non vedo
possibilità per altre varietà club.
degli italiani
la ritiene la più succosa
FRUITBOOKMAGAZINE
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Teniamo Pink Lady e Modì. Abbiamo un assorti“mento
già molto ricco, che comprende otto varietà. A meno che non si tratti di particolari offerte
del fornitore, come l’anno scorso con la Golden
Rosè di Rivoira, non c’è spazio per inserire nuove
varietà club ”, Nicola Aldegheri (Maxi Di/Selex)
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Selezionata in Italia dal Consorzio
Italiano Vivaisti, con il giusto equilibrio tra dolcezza e acidità, croccantezza e succosità, Modì è la prima mela
con misurazione del Carbon Footprint: le sue emissioni di anidride carbonica sono pari a 28 g di CO2 per
Le conosciamo, potremmo anche
fare delle prove, ma lo spazio che
possiamo dedicare alle mele nel
punto vendita è quello, non è che
possiamo andare a rubarlo ad altri
articoli. Bisogna fare delle scelte”.
Maxi Di (Selex). “Non c’è spazio
per inserire nuove varietà club”,
sostiene Nicola Aldegheri, da 15
anni alla guida dell’ufficio acquisti
ortofrutta di Maxi Di Srl (già
Commerciale Brendolan), assieme
al collega Marco Varalta. Il gruppo veronese, associato a Selex,
conta circa 300 punti vendita distribuiti nel Nord Italia, dagli
ipermercati Galassia ai discount
Dpiù. Quattro le piattaforme, di
FRUITBOOKMAGAZINE
ogni kg prodotto, vale a dire il 49%
in meno rispetto ad altre varietà di
riferimento. Modì, incrocio tra le
varietà Liberty e Gala, raccolto 2012
di 12 mila tonnellate, nasce ecologica
grazie alla naturale resistenza ai principali patogeni e alle teciche di produzione integrata in campo; l’intervento
dell’uomo nella coltivazione è ridotto,
con effetti positivi sull’ambiente e sul
benessere dei consumatori. La commercializzazione e promozione è affidata al consorzio Modì Europa, costituito nel 2007 da primarie aziende
italiane. Oggi i partner produttivi nel
nostro Paese sono AFE (Salvi), Agrintesa (Alegra), Apofruit, CICO (Mazzoni), Patfrut (Naturitalia), TC
Frutta (Tagliani e Clementi) e VOG.
cui le primarie si trovano a Belfiore (Vr) e a Vercelli, da cui transitano 300 mila colli a settimana.
“Abbiamo già un assortimento
molto ricco, che comprende otto
varietà. A meno che non si tratti
di particolari offerte del fornitore,
come è stato l’anno scorso il caso
della Golden Rosè (si tratta di una
Ambrosia sotto colore, ndr) proposta da Rivoira, non vedo come potremmo fare aggiunte. Le mele, in
generale, non stanno andando male. Se è vero che i consumi di frutta sono in contrazione a causa della crisi, è vero anche che la mela è
un prodotto di base cui difficilmente i nostri clienti rinunciano.
Quindi i consumi non sono, per
Modì
12
7
6
web
28
49%
mila tons
raccolto 2012
partner
produttivi
in Italia
Salvi
Alegra
Apofruit
Mazzoni
Naturitalia
TC Frutta
VOG
Consorzio Modì Europa
anni fa nasce
asse portante
strategia comunicazione
emessa
per ogni Kg
prodotto
grammi di CO2
in meno di emissioni di CO2
rispetto a varietà standard
l N.2 l GENNAIO 2013
Modì finora non ha dato risultati positivi: è il
“secondo
anno che la proviamo, ma le vendite non
sono entusiasmanti, anche perché si va a scontrare
con le altre mele rosse e quindi c’è un problema
di posizionamento, non sempre risolvibile con la
vendita a vassoio ”, Fabio Chiesi (Conad Tirreno)
questo articolo, in flessione. La
parte del leone la fa la Golden, con
trend stabile negli ultimi anni. A
seguire la Red Delicious, che cala
un po’ così come la Gala. Al quarto
posto abbiamo la Fuji, con trend
positivo, non solo a marchio MelaPiù. Per questa varietà preferiamo
il prodotto di pianura, perché anche se difetta per colore, risulta superiore a quello di montagna per
tenore zuccherino. Al quarto posto
nelle vendite si colloca la Pink Lady, anche questa con trend in crescita, un gran bel prodotto, dal colore unico, che si è ritagliato il suo
pubblico di affezionati. Chiudono
il quadro la Renetta e la Granny,
stabili, e un’altra mela club, la
Modì, che teniamo in assortimento
per via delle promozioni. Fa fatica
a prendere piede, perché è bella da
vedere ma il sapore non convince
tutti. Lo stesso colore poi la fa andare in diretta competizione con la
Red Delicious, che a quel punto
viene preferita dal consumatore,
dato che la conosce di più. Riguardo all’imballaggio, noi vendiamo
per lo più sfuso, ad eccezione proprio delle mele club, che per questioni di prezzo e quindi di segmentazione vengono vendute nel
vassoio da sei frutti. Questo permette di evitare che il cliente commetta errori nella pesatura e prezzatura dei frutti”.
Conad Tirreno. “Pink Lady ha
preso piede, ma è l’unica tra le mele club”, dichiara Fabio Chiesi, responsabile ortofrutta per Conad
Tirreno. La signora in rosa “si di-
l N.2 l GENNAIO 2013
stingue dalle altre per la sua colorazione e con gli anni trova un
sempre maggiore apprezzamento
da parte del consumatore finale.
Anche i nostri test confermano
questo trend. Non possiamo dire lo
stesso per Modì: è il secondo anno
che la proviamo, ma le vendite non
sono entusiasmanti, anche perché
MelaPiù è il marchio commerciale che
contraddistingue il meglio della produzione della varietà Fuji della pianura Emiliano-Romagnola. Come nei
club, anche in questo caso a promuovere e tutelare il marchio c’è un consorzio, con sede a Ferrara, nato nel
1994 proprio per rilanciare la melisi va a scontrare con le altre mele
rosse e quindi c’è un problema di
posizionamento, non sempre risolvibile con la vendita a vassoio.
Permangono quindi delle perplessità, anche se è presto per fare un
bilancio. Discorso analogo per
Kanzi, che dalla scorsa campagna
teniamo in prova, solo nella linea
confezionata in vassoio: è una
buona mela, forse potrebbe trovare il suo spazio nella seconda metà
della campagna, da marzo in poi,
quando termina la Gala. Per le
nuove mele club il problema è uno
solo: lo spazio a scaffale è sempre
lo stesso, mentre l’offerta varietale
aumenta e aumenterà sempre di
coltura nelle aree di pianura. Come
nei club, inoltre, il brand è associato a
una singola varietà, la Fuji, dolce,
croccante e succosa, la varietà più di
successo degli ultimi anni. È disponibile tra ottobre e giugno, periodo
durante il quale conserva inalterate
tutte le sue caratteristiche qualitative.
Produzione e vendite si concentrano
in Italia. Fanno parte del consorzio
AFE (Salvi), APO Conerpo, CICO
(Mazzoni), Patfrut (Naturitalia),
Minguzzi e Pempacorer. MelaPiù è
coltivata con passione ed esperienza
nel rispetto dell'ambiente e della salute del consumatore, grazie a metodi di
produzione integrata regolati da uno
specifico disciplinare che le permette
di fregiarsi anche del marchio regionale “Qualità Controllata”.
più. Non possiamo andare a toccare le varietà tradizionali, che continuano a vendere regolarmente, a
partire dalla Golden, che ha un
trend stabile negli ultimi anni e
domina nelle aree che serviamo,
così come dominano le rosse Red
Chief, pur se in calo, e Fuji, in
aumento”.
FRUITBOOKMAGAZINE
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Le mele club non fanno numeri nel sud Italia,
“sono
per veri intenditori. Ogni anno ci riproviamo,
ma i risultati sono sempre deludenti. Non convincono il consumatore e il motivo è semplice: non si
chiamano Melinda, che qui è l’unica mela marchiata apprezzata ”, Maurizio Aita (Gam/Despar)
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Alì (Selex). “Abbiamo venduto più
mele nel 2012 rispetto all’anno
prima”, spiega Giuliano Canella,
responsabile acquisti ortofrutta di
Alì Spa, catena aderente a Selex,
100 punti vendita distribuiti nel
Nordest, una piattaforma a Padova e 160 mila colli movimentati a
settimana. “È un articolo che per
ora non risente della crisi. Anche
Pink Lady, che per noi è la sesta
varietà più venduta dopo Golden,
Fuji, Red Delicious, Gala e Morgenduft, si è comportata molto
bene, nonostante i prezzi elevati.
Il consumatore finale ormai la riconosce, è una varietà affermata,
disponibile tutto l’anno grazie al
prodotto di importazione. Se guar-
Nella mitologia greca Ambrosia significa cibo degli dei. Originaria del
Canada, è stata scoperta casualmente
dalla famiglia Mennel e registrata nel
1993. Con la sua colorazione unica
(domina il rosso, è presente anche il
giallo e delle sfumature rosa), la croc-
FRUITBOOKMAGAZINE
diamo al trend degli ultimi anni, a
quantità, la varietà che sta crescendo di più è la Fuji, sia quella
di pianura a marchio MelaPiù sia
quelle di montagna. Sta crescendo
poi la Golden, anche se su questa
varietà hanno inciso molto le promozioni, che hanno favorito anche
le Morgenduft. Cresce anche la
Gala, mentre una lieve flessione
interessa le Red Delicious. Cresce
poi la Renetta, per via del riposizionamento verso il basso del prezzo, ormai lontano dai 2 euro di pochi anni fa. Stazionaria la Granny
Smith. In generale sull’andamento delle vendite ha inciso in modo
determinante la promozione. Riguardo alle varietà club, nel 2012
cantezza fuori dal comune e il sapore
dolce e inebriante, ha conquistato in
pochi anni moltissimi estimatori, in
ogni parte del mondo. In Europa
Ambrosia è prodotta dalla Rivoira
Giovanni e Figli Spa, azienda piemontese che ne detiene l’esclusiva di
produzione in Europa e di commercializzazione in Europa, Medio
Oriente e Nord Africa. Di pochi mesi
fa è l’accordo con la VI.P per la produzione della Ambrosia anche in Val
Venosta, accordo finalizzato ad
aumentare l’offerta per meglio soddisfare la crescente domanda. Ambrosia
viene venduta in Italia in esclusiva da
Esselunga, dove non è mai stata oggetto di una promozione. il raccolto
2012 è stato di 9 mila tonnellate.
Ambrosia
1993
9
25
2
100
250
anno
di registrazione in Canada
mila
tonnellate
raccolto 2012 Italia
mila
tonnellate
raccolto stimato
2018 in Italia
regioni
produttive
in Italia
(Piemonte e Val Venosta)
ettari nuovi
investimenti in Val Venosta
mila
piante
nuovi investimenti in Piemonte
l N.2 l GENNAIO 2013
La tendenza degli ultimi anni? Non è rilevante,
“perché
ogni anno fa storia a sé. In questa campagna, ad esempio, la produzione è scarsa e i prezzi
sono più alti. Quindi si vendono meno mele. Ma
questo cosa significa? Che le mele risentono forse
della crisi? Tutt’altro ”, Antonio Agresta (Carrefour)
abbiamo avuto una prova di due
mesi con la Modì, con tanto di attività promozionale in store, ma non
ha avuto riscontro positivo da parte del consumatore e quest’anno
non la riproponiamo. Forse faremo
una prova con Kanzi, anche se la
varietà non ci convince del tutto.
Per quanto riguarda l’imballaggio,
nei nostri punti vendita funzionano lo sfuso e il sacchetto, mentre il
vassoio non è mai decollato”.
Carrefour. “Man mano che ci vengono proposte le mettiamo in assortimento e le testiamo, non abbiamo preconcetti”, dichiara Antonio Agresta dell’ufficio acquisti di
Carrefour, che ricordiamo essere il
primo distributore europeo e il secondo al mondo, presente in Italia
con le insegne Iper (grandi superfici), Market (medie superfici) ed
Express (piccole superfici). “Sui
nostri scaffali si trovano Pink
Lady, Modì, Kanzi e MelaPiù. Le
vendite sono limitate, parliamo di
piccoli numeri, vanno bene solo
quando sono soggette a promozione. I grandi volumi si fanno sempre sulla Golden, la mela più promozionata. La tendenza degli ultimi anni? Non è rilevante. E lo sa
perché? Perché ogni anno le cose
cambiano perché cambiano le
variabili che vanno a incidere sul
prezzo. In questa stagione, ad
esempio, la produzione è scarsa e i
prezzi sono naturalmente più alti.
Quindi si vendono meno mele. Ma
questo cosa significa? Che le mele
sono un articolo che risente della
crisi? Tutt’altro”.
l N.2 l GENNAIO 2013
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Jazz è il marchio che contraddistingue
le mele di migliore qualità della
varietà Scifresh, selezionata in Nuova
Zelanda e di proprietà di Enza. Nasce
dall’incrocio di Royal Gala e
Braeburn. Grazie al suo sapore piacevole, alla sua croccantezza e ai suoi
Gam (Despar). “Le mele club non
fanno numeri nel sud Italia, sono
per veri intenditori”, commenta
Maurizio Aita, da dodici anni
responsabile ortofrutta per Gam
Spa, catena aderente a Despar
Italia. La piattaforma di San Marco Argentano (Cosenza), muove
60/70 mila colli a settimana e si
occupa non solo di logistica ma anche di confezionamento per i punti
vendita, 80 di proprietà e una ventina associati distribuiti tra Calabria, Basilicata e Campania. Le
mele non hanno per ora registrato
flessioni nelle vendite e il 90 per
cento di queste sono vendute
sfuse. “Ogni anno ci riproviamo,
ma i risultati sono deludenti. Que-
colori, questa mela ha avuto subito
molto successo a livello internazionale.
Particolarmente diffusa in Europa, è
recentemente arrivata anche nei meleti altoatesini. Questa è la prima stagione che VOG propone Jazz nella
grande distribuzione italiana, con un
raccolto 2012 pari a 2.045 tonnellate. La polpa croccante è ricca di
aromi, il sapore è dolce con una lieve
sfumatura acidula che le dona il giusto tocco di freschezza. Questa armonia è dovuta alla sua origine: dalla
Royal Gala ha ereditato la dolcezza,
mentre dalla Braeburn ha ereditato il
sapore leggermente acidulo. Quanto al
colore, su un fondo giallo-verde spiccano delle strisce aranciate che piano
piano virano in un rosso acceso.
st’anno avevamo anche l’iniziativa
“la festa della mela”, dal 20 novembre al 15 dicembre, con schierate ben quattro varietà club, la
Pink Lady, la Kanzi, la Modì e la
Jazz, ma è andata via al massimo
mezza pedana per varietà. Non c’è
niente da fare, non convincono il
consumatore. Il motivo è semplice:
non si chiamano Melinda, che qui
è l’unica mela “marchiata” veramente apprezzata e riconosciuta.
Piacciono le mele di montagna,
fresche, croccanti e di qualità. Tutto il resto viene venduto senza
marchi a 0,89 o 0,99 euro al chilo,
altrimenti non si fanno volumi”.
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