Coop Italia - RIVOIRA.it
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La regina è sotto assedio ma tiene la corona Strada in salita per le altre varietà club, non per Ambrosia Eugenio Felice Pur non raggiungendo i livelli del Regno Unito, dove è diventata nel 2012 la terza varietà più venduta, Pink Lady continua il suo ritmo di crescita nel centro-nord Italia. Più difficile il percorso per le altre varietà club presenti sul mercato: Modì, Kanzi e Jazz fanno fatica a trovare spazio su uno scaffale già pieno. E spesso la promozione è l’unica strada percorribile. Discorso diverso per Ambrosia, una mela di successo e molto esclusiva, perché disponibile solo da Esselunga Lo diciamo subito, Pink Lady rimarrà la regina ancora per molti anni. Ha il vantaggio di essere stata la prima. Ha il vantaggio di avere un colore unico e distintivo. Ha il vantaggio di essere ormai riconosciuta dal consumatore italiano e di essere disponibile in grandi quantità. Questa l’opinione dei buyer di importanti catene distributive italiane che abbiamo intervistato e cui diamo spazio in questo articolo. Per le altre mele club, invece, la strada è decisamente in salita. Modì, Kanzi e l’ultima arrivata, Jazz, devono sgomitare a forza di promozioni per ritagliarsi uno spazio sullo scaffale che è già saturo. Inoltre sono tutte mele rosse bicolori, che l’italiano medio non è ancora in grado di riconoscere al primo sguardo. Ci vorrà del tempo, quindi, e molti investimenti in comunicazione prima di avere risultati apprezzabili. Sempre che arrivino, perché nulla è scontato. Fa eccezione la Ambrosia, la mela più esclusiva venduta in Italia, perché disponibile solo da Esselunga. Prodotta in Piemonte dalla Rivoira (ma impor- tanti investimenti sono in atto anche in Val Venosta, come abbiamo anticipato sul numero di ottobre di Fm), ha saputo acquisire negli anni un pubblico di fedelissimi. Il suo unico difetto, che le impedisce di competere con Pink Lady, è proprio la ridotta disponibilità. Abbiamo citato le cinque principali varietà club presenti oggi in Italia. Di nuove ne arriveranno. Ci sono infatti investimenti in corso su altre varietà, come Evelina su cui sta puntando Melinda, o Envy su cui scommettono i grandi consorzi dell’Alto Adige. Ci sono poi delle varietà club che sono state selezionate in Italia ma che hanno successo all’estero, come Rubens. Infine, ci sono dei marchi che sono associati a una singola varietà (non soggetta però a licenza) e sono gestiti in modo simile ai club, come MelaPiù con la Fuji. La partita, comunque, per le mele club, si gioca soprattutto nel nord Italia. Il Meridione è più tradizionalista e l’unica mela di fascia premium è la Melinda, una marca che dà ai consumatori precise garanzie di qualità. Anche in questo caFRUITBOOKMAGAZINE 27 Lady vale l’1 per cento del venduto mele “maPink cresce di anno in anno. Modì è in prova per il secondo anno. Non vedo possibilità per nuove varietà: lo spazio dedicato alle mele sullo scaffale è quello, non è che possiamo andare a rubarlo ad altri articoli ”, Stefano Cherubini (Coop Italia) 28 so, come per Pink Lady, essere partiti per primi, con una politica di branding e con campagne di comunicazione rivolte direttamente al consumatore finale, ha pagato molto bene. Le mele club, pur proposte, sono degli oggetti misteriosi e incompresi. Nel nord Italia, invece, la musica è diversa: la popolazione è più moderna e incline a sperimentare. Assomiglia, da questo punto di vista, al Regno Unito, dove guarda caso Pink Lady è stata nel 2012 la terza varietà più venduta a volume. Un fatto straordinario considerato quanto sia forte la private label oltre la Manica (42 per cento secondo ultimi dati) e quanto questo abbia ostacolato lo sviluppo di una marca commerciale come Pink Lady. Perché è bene ricordare che la formula a club nasce per valorizzare al meglio una nuova varietà, per dare reddito ai produttori e per contrastare il potere, o meglio lo strapotere, della distribuzione moderna. Come? Creando proprio una marca forte, con masse critiche tali da poter comunicare direttamente con il consumatore finale così da poter imporre alla distribuzione di commercializzare il prodotto senza banalizzarlo. Ci vogliono dei requisiti ben precisi: la programmazione e il controllo della produzione, la garanzia di standard qualitativi elevati, costanti e distintivi, una politica di prezzo coerente al posizionamento che il prodotto deve avere sul mercato, un’attenta politica di marketing e “brandizzazione”. FRUITBOOKMAGAZINE Coop Italia. “Da due anni registriamo una flessione nella categoria mele per tutto il nostro sistema”, dichiara Stefano Cherubini, category manager Coop Italia, che ogni anno distribuisce circa 60 mila tonnellate di mele. “L’anno scorso il calo è stato del 2 per cento circa a quantità e del 4,5 per cento a valore. Non ci aspettiamo un cambio di tendenza nel 2013, almeno a quantità, mentre sui prezzi dovrebbe incidere la produzione di mele più bassa sia a livello nazionale che europeo. Se guardiamo un arco temporale più ampio e consideriamo le singole varietà, la Golden rimane la regina assoluta, con una quota del 50-55 per cento, Kanzi, parola Swahili che significa “tesoro nascosto”, è un incrocio varietale tra Gala e Braeburn e sintetizza le migliori caratteristiche di queste tipologie di mela. La tipica dolcezza della Gala è infatti bilanciata dalle note aromatiche e acidule della pur se in calo, dato che solo setteotto anni fa la quota era del 65 per cento. È la varietà più promozionata, quella dai grandi volumi. C’è poi la Red Delicious, con una quota del 17 per cento, che si mantiene perché negli anni, con l’adozione dell’atmosfera dinamica per la conservazione, è aumentata la sua disponibilità fino a giugno. Al terzo posto con il 15 per cento abbiamo la Gala, con trend calante. È disponibile dal 10 agosto a fine febbraio, potremmo tenerla di più ma siamo contrari all’utilizzo di Smartfresh e preferiamo sostituirla con la Pinova, prodotta in Alto Adige, varietà che per certi aspetti le assomiglia e che dura fi- Braeburn. La proprietà è di GKE (Greenstar Kanzi Europe), che ha sede in Belgio. Il frutto è disponibile dalla prima settimana di ottobre in padella o in vassoio da quattro o sei frutti e viene prodotto e commercializzato in Italia dai consorzi altoatesini VOG eVI.P. Le ottime doti di conservabilità ne permettono l’offerta anche nella seconda parte della campagna, spesso in sostituzione di Gala. Quest’anno il raccolto complessivo delle mele Kanzi ha toccato in Europa le 45 mila tonnellate, con un incremento del 20% rispetto al 2011. In Italia ne sono state raccolte circa 5.500 tonnellate. Altre importanti aree di produzione sono l’Olanda, il Belgio, la Germania il Regno Unito e la Svizzera. l N.2 l GENNAIO 2013 Lady cresce nonostante i prezzi alti e per “noiPink è già la sesta varietà più venduta. Il consumatore finale ormai la riconosce, è una varietà affermata, disponibile tutto l’anno grazie al prodotto di importazione. Modì non ha dato riscontri, forse proveremo Kanzi ”, Giuliano Canella (Alì/Selex) no a metà maggio. Al quarto posto c’è il vero fenomeno degli ultimi anni: la Fuji, di pianura e di montagna, oggi al 12 per cento ma che potrebbe arrivare al 15. Solo una parte trascurabile di queste, inferiore al 3 per cento, è venduta col brand MelaPiù. Il resto sono nicchie e tra queste c’è Pink Lady, Pink Lady è il nome commerciale della varietà Cripps Pink, originaria dell’Australia, che fece il suo ingresso “down under” nel mondo delle mele nel 1973, conquistando il mercato 15 anni più tardi. L’Europa era ai suoi piedi poiché, con le sue caratteristiche di robustezza e resistenza, grazie alla non è per tutti, così acidula e dura. La proponiamo da novembre ad aprile. Abbiamo fatto dei test con il prodotto dell’Emisfero Sud ma non hanno funzionato: la gente in estate vuole mangiare altri tipi di frutta, legati alla stagione e alla tradizione. Quest’anno, essendoci scarsità di mele rosse, abbiamo poi sua particolare forma e al suo colore ha saputo conquistare numerosi consumatori. Una mela gradevole che non seduce solo per il suo aroma rinfrescante e il suo colore, ma anche per il suo particolare sapore. La richiesta di Pink Lady è in continua crescita, anno dopo anno. Dal 1999 VOG fa parte delle aziende dotate di licenza per la vendita di Pink Lady e ne garantisce oggi più della metà della produzione europea. Il raccolto italiano 2012 per questa varietà è stato di 58 mila tonnellate, non tutte imputabili al VOG. Altre importanti società di produzione si trovano infatti in Emilia-Romagna (Salvi, Mazzoni, Apofruit, Zani) e Veneto (COZ). Questa varietà cresce bene infatti anche in un ambiente di pianura. Pink Lady 15 58 147 93% 94% 88% ma campagna in corso in Italia mila tonnellate raccolto 2012 Italia raccolto 2012 Europa mila tonnellate degli italiani la considerano la più croccante degli italiani la giudicano la più gustosa che vale 650 tonnellate, quindi poco più dell’1 per cento del totale. È la varietà che spunta i prezzi più alti, la vendiamo sia confezionata che sfusa, ogni anno fa numeri maggiori in termini di vendite. È un prodotto diverso, con una grande personalità, piace a una parte dei nostri clienti anche se l N.2 l GENNAIO 2013 inserito nell’assortimento le Modì. L’anno scorso avevamo fatto un test tra febbraio e marzo, ma non era andato bene: il sapore, che per Coop Italia è un aspetto importantissimo, era inferiore rispetto ad altre varietà. Vediamo come andrà in questa campagna. Non vedo possibilità per altre varietà club. degli italiani la ritiene la più succosa FRUITBOOKMAGAZINE 29 Teniamo Pink Lady e Modì. Abbiamo un assorti“mento già molto ricco, che comprende otto varietà. A meno che non si tratti di particolari offerte del fornitore, come l’anno scorso con la Golden Rosè di Rivoira, non c’è spazio per inserire nuove varietà club ”, Nicola Aldegheri (Maxi Di/Selex) 30 Selezionata in Italia dal Consorzio Italiano Vivaisti, con il giusto equilibrio tra dolcezza e acidità, croccantezza e succosità, Modì è la prima mela con misurazione del Carbon Footprint: le sue emissioni di anidride carbonica sono pari a 28 g di CO2 per Le conosciamo, potremmo anche fare delle prove, ma lo spazio che possiamo dedicare alle mele nel punto vendita è quello, non è che possiamo andare a rubarlo ad altri articoli. Bisogna fare delle scelte”. Maxi Di (Selex). “Non c’è spazio per inserire nuove varietà club”, sostiene Nicola Aldegheri, da 15 anni alla guida dell’ufficio acquisti ortofrutta di Maxi Di Srl (già Commerciale Brendolan), assieme al collega Marco Varalta. Il gruppo veronese, associato a Selex, conta circa 300 punti vendita distribuiti nel Nord Italia, dagli ipermercati Galassia ai discount Dpiù. Quattro le piattaforme, di FRUITBOOKMAGAZINE ogni kg prodotto, vale a dire il 49% in meno rispetto ad altre varietà di riferimento. Modì, incrocio tra le varietà Liberty e Gala, raccolto 2012 di 12 mila tonnellate, nasce ecologica grazie alla naturale resistenza ai principali patogeni e alle teciche di produzione integrata in campo; l’intervento dell’uomo nella coltivazione è ridotto, con effetti positivi sull’ambiente e sul benessere dei consumatori. La commercializzazione e promozione è affidata al consorzio Modì Europa, costituito nel 2007 da primarie aziende italiane. Oggi i partner produttivi nel nostro Paese sono AFE (Salvi), Agrintesa (Alegra), Apofruit, CICO (Mazzoni), Patfrut (Naturitalia), TC Frutta (Tagliani e Clementi) e VOG. cui le primarie si trovano a Belfiore (Vr) e a Vercelli, da cui transitano 300 mila colli a settimana. “Abbiamo già un assortimento molto ricco, che comprende otto varietà. A meno che non si tratti di particolari offerte del fornitore, come è stato l’anno scorso il caso della Golden Rosè (si tratta di una Ambrosia sotto colore, ndr) proposta da Rivoira, non vedo come potremmo fare aggiunte. Le mele, in generale, non stanno andando male. Se è vero che i consumi di frutta sono in contrazione a causa della crisi, è vero anche che la mela è un prodotto di base cui difficilmente i nostri clienti rinunciano. Quindi i consumi non sono, per Modì 12 7 6 web 28 49% mila tons raccolto 2012 partner produttivi in Italia Salvi Alegra Apofruit Mazzoni Naturitalia TC Frutta VOG Consorzio Modì Europa anni fa nasce asse portante strategia comunicazione emessa per ogni Kg prodotto grammi di CO2 in meno di emissioni di CO2 rispetto a varietà standard l N.2 l GENNAIO 2013 Modì finora non ha dato risultati positivi: è il “secondo anno che la proviamo, ma le vendite non sono entusiasmanti, anche perché si va a scontrare con le altre mele rosse e quindi c’è un problema di posizionamento, non sempre risolvibile con la vendita a vassoio ”, Fabio Chiesi (Conad Tirreno) questo articolo, in flessione. La parte del leone la fa la Golden, con trend stabile negli ultimi anni. A seguire la Red Delicious, che cala un po’ così come la Gala. Al quarto posto abbiamo la Fuji, con trend positivo, non solo a marchio MelaPiù. Per questa varietà preferiamo il prodotto di pianura, perché anche se difetta per colore, risulta superiore a quello di montagna per tenore zuccherino. Al quarto posto nelle vendite si colloca la Pink Lady, anche questa con trend in crescita, un gran bel prodotto, dal colore unico, che si è ritagliato il suo pubblico di affezionati. Chiudono il quadro la Renetta e la Granny, stabili, e un’altra mela club, la Modì, che teniamo in assortimento per via delle promozioni. Fa fatica a prendere piede, perché è bella da vedere ma il sapore non convince tutti. Lo stesso colore poi la fa andare in diretta competizione con la Red Delicious, che a quel punto viene preferita dal consumatore, dato che la conosce di più. Riguardo all’imballaggio, noi vendiamo per lo più sfuso, ad eccezione proprio delle mele club, che per questioni di prezzo e quindi di segmentazione vengono vendute nel vassoio da sei frutti. Questo permette di evitare che il cliente commetta errori nella pesatura e prezzatura dei frutti”. Conad Tirreno. “Pink Lady ha preso piede, ma è l’unica tra le mele club”, dichiara Fabio Chiesi, responsabile ortofrutta per Conad Tirreno. La signora in rosa “si di- l N.2 l GENNAIO 2013 stingue dalle altre per la sua colorazione e con gli anni trova un sempre maggiore apprezzamento da parte del consumatore finale. Anche i nostri test confermano questo trend. Non possiamo dire lo stesso per Modì: è il secondo anno che la proviamo, ma le vendite non sono entusiasmanti, anche perché MelaPiù è il marchio commerciale che contraddistingue il meglio della produzione della varietà Fuji della pianura Emiliano-Romagnola. Come nei club, anche in questo caso a promuovere e tutelare il marchio c’è un consorzio, con sede a Ferrara, nato nel 1994 proprio per rilanciare la melisi va a scontrare con le altre mele rosse e quindi c’è un problema di posizionamento, non sempre risolvibile con la vendita a vassoio. Permangono quindi delle perplessità, anche se è presto per fare un bilancio. Discorso analogo per Kanzi, che dalla scorsa campagna teniamo in prova, solo nella linea confezionata in vassoio: è una buona mela, forse potrebbe trovare il suo spazio nella seconda metà della campagna, da marzo in poi, quando termina la Gala. Per le nuove mele club il problema è uno solo: lo spazio a scaffale è sempre lo stesso, mentre l’offerta varietale aumenta e aumenterà sempre di coltura nelle aree di pianura. Come nei club, inoltre, il brand è associato a una singola varietà, la Fuji, dolce, croccante e succosa, la varietà più di successo degli ultimi anni. È disponibile tra ottobre e giugno, periodo durante il quale conserva inalterate tutte le sue caratteristiche qualitative. Produzione e vendite si concentrano in Italia. Fanno parte del consorzio AFE (Salvi), APO Conerpo, CICO (Mazzoni), Patfrut (Naturitalia), Minguzzi e Pempacorer. MelaPiù è coltivata con passione ed esperienza nel rispetto dell'ambiente e della salute del consumatore, grazie a metodi di produzione integrata regolati da uno specifico disciplinare che le permette di fregiarsi anche del marchio regionale “Qualità Controllata”. più. Non possiamo andare a toccare le varietà tradizionali, che continuano a vendere regolarmente, a partire dalla Golden, che ha un trend stabile negli ultimi anni e domina nelle aree che serviamo, così come dominano le rosse Red Chief, pur se in calo, e Fuji, in aumento”. FRUITBOOKMAGAZINE 31 Le mele club non fanno numeri nel sud Italia, “sono per veri intenditori. Ogni anno ci riproviamo, ma i risultati sono sempre deludenti. Non convincono il consumatore e il motivo è semplice: non si chiamano Melinda, che qui è l’unica mela marchiata apprezzata ”, Maurizio Aita (Gam/Despar) 32 Alì (Selex). “Abbiamo venduto più mele nel 2012 rispetto all’anno prima”, spiega Giuliano Canella, responsabile acquisti ortofrutta di Alì Spa, catena aderente a Selex, 100 punti vendita distribuiti nel Nordest, una piattaforma a Padova e 160 mila colli movimentati a settimana. “È un articolo che per ora non risente della crisi. Anche Pink Lady, che per noi è la sesta varietà più venduta dopo Golden, Fuji, Red Delicious, Gala e Morgenduft, si è comportata molto bene, nonostante i prezzi elevati. Il consumatore finale ormai la riconosce, è una varietà affermata, disponibile tutto l’anno grazie al prodotto di importazione. Se guar- Nella mitologia greca Ambrosia significa cibo degli dei. Originaria del Canada, è stata scoperta casualmente dalla famiglia Mennel e registrata nel 1993. Con la sua colorazione unica (domina il rosso, è presente anche il giallo e delle sfumature rosa), la croc- FRUITBOOKMAGAZINE diamo al trend degli ultimi anni, a quantità, la varietà che sta crescendo di più è la Fuji, sia quella di pianura a marchio MelaPiù sia quelle di montagna. Sta crescendo poi la Golden, anche se su questa varietà hanno inciso molto le promozioni, che hanno favorito anche le Morgenduft. Cresce anche la Gala, mentre una lieve flessione interessa le Red Delicious. Cresce poi la Renetta, per via del riposizionamento verso il basso del prezzo, ormai lontano dai 2 euro di pochi anni fa. Stazionaria la Granny Smith. In generale sull’andamento delle vendite ha inciso in modo determinante la promozione. Riguardo alle varietà club, nel 2012 cantezza fuori dal comune e il sapore dolce e inebriante, ha conquistato in pochi anni moltissimi estimatori, in ogni parte del mondo. In Europa Ambrosia è prodotta dalla Rivoira Giovanni e Figli Spa, azienda piemontese che ne detiene l’esclusiva di produzione in Europa e di commercializzazione in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Di pochi mesi fa è l’accordo con la VI.P per la produzione della Ambrosia anche in Val Venosta, accordo finalizzato ad aumentare l’offerta per meglio soddisfare la crescente domanda. Ambrosia viene venduta in Italia in esclusiva da Esselunga, dove non è mai stata oggetto di una promozione. il raccolto 2012 è stato di 9 mila tonnellate. Ambrosia 1993 9 25 2 100 250 anno di registrazione in Canada mila tonnellate raccolto 2012 Italia mila tonnellate raccolto stimato 2018 in Italia regioni produttive in Italia (Piemonte e Val Venosta) ettari nuovi investimenti in Val Venosta mila piante nuovi investimenti in Piemonte l N.2 l GENNAIO 2013 La tendenza degli ultimi anni? Non è rilevante, “perché ogni anno fa storia a sé. In questa campagna, ad esempio, la produzione è scarsa e i prezzi sono più alti. Quindi si vendono meno mele. Ma questo cosa significa? Che le mele risentono forse della crisi? Tutt’altro ”, Antonio Agresta (Carrefour) abbiamo avuto una prova di due mesi con la Modì, con tanto di attività promozionale in store, ma non ha avuto riscontro positivo da parte del consumatore e quest’anno non la riproponiamo. Forse faremo una prova con Kanzi, anche se la varietà non ci convince del tutto. Per quanto riguarda l’imballaggio, nei nostri punti vendita funzionano lo sfuso e il sacchetto, mentre il vassoio non è mai decollato”. Carrefour. “Man mano che ci vengono proposte le mettiamo in assortimento e le testiamo, non abbiamo preconcetti”, dichiara Antonio Agresta dell’ufficio acquisti di Carrefour, che ricordiamo essere il primo distributore europeo e il secondo al mondo, presente in Italia con le insegne Iper (grandi superfici), Market (medie superfici) ed Express (piccole superfici). “Sui nostri scaffali si trovano Pink Lady, Modì, Kanzi e MelaPiù. Le vendite sono limitate, parliamo di piccoli numeri, vanno bene solo quando sono soggette a promozione. I grandi volumi si fanno sempre sulla Golden, la mela più promozionata. La tendenza degli ultimi anni? Non è rilevante. E lo sa perché? Perché ogni anno le cose cambiano perché cambiano le variabili che vanno a incidere sul prezzo. In questa stagione, ad esempio, la produzione è scarsa e i prezzi sono naturalmente più alti. Quindi si vendono meno mele. Ma questo cosa significa? Che le mele sono un articolo che risente della crisi? Tutt’altro”. l N.2 l GENNAIO 2013 33 Jazz è il marchio che contraddistingue le mele di migliore qualità della varietà Scifresh, selezionata in Nuova Zelanda e di proprietà di Enza. Nasce dall’incrocio di Royal Gala e Braeburn. Grazie al suo sapore piacevole, alla sua croccantezza e ai suoi Gam (Despar). “Le mele club non fanno numeri nel sud Italia, sono per veri intenditori”, commenta Maurizio Aita, da dodici anni responsabile ortofrutta per Gam Spa, catena aderente a Despar Italia. La piattaforma di San Marco Argentano (Cosenza), muove 60/70 mila colli a settimana e si occupa non solo di logistica ma anche di confezionamento per i punti vendita, 80 di proprietà e una ventina associati distribuiti tra Calabria, Basilicata e Campania. Le mele non hanno per ora registrato flessioni nelle vendite e il 90 per cento di queste sono vendute sfuse. “Ogni anno ci riproviamo, ma i risultati sono deludenti. Que- colori, questa mela ha avuto subito molto successo a livello internazionale. Particolarmente diffusa in Europa, è recentemente arrivata anche nei meleti altoatesini. Questa è la prima stagione che VOG propone Jazz nella grande distribuzione italiana, con un raccolto 2012 pari a 2.045 tonnellate. La polpa croccante è ricca di aromi, il sapore è dolce con una lieve sfumatura acidula che le dona il giusto tocco di freschezza. Questa armonia è dovuta alla sua origine: dalla Royal Gala ha ereditato la dolcezza, mentre dalla Braeburn ha ereditato il sapore leggermente acidulo. Quanto al colore, su un fondo giallo-verde spiccano delle strisce aranciate che piano piano virano in un rosso acceso. st’anno avevamo anche l’iniziativa “la festa della mela”, dal 20 novembre al 15 dicembre, con schierate ben quattro varietà club, la Pink Lady, la Kanzi, la Modì e la Jazz, ma è andata via al massimo mezza pedana per varietà. Non c’è niente da fare, non convincono il consumatore. Il motivo è semplice: non si chiamano Melinda, che qui è l’unica mela “marchiata” veramente apprezzata e riconosciuta. Piacciono le mele di montagna, fresche, croccanti e di qualità. Tutto il resto viene venduto senza marchi a 0,89 o 0,99 euro al chilo, altrimenti non si fanno volumi”. FRUITBOOKMAGAZINE