Copertina giusta (Page 1) - conservatorio

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Copertina giusta (Page 1) - conservatorio
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Conservatorio di Musica Licinio Refice
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la leggerezza, il tempo, la felicità, come desiderio di ripetizione
Terza edizione di InChiostro, un appuntamento
che si colloca a fine anno accademico e che è già
tradizione, essendo diventato quasi un piccolo festival. Non “rassegna”, ma “festival”: ovvero luogo
delle sperimentazioni e delle proposte innovative.
Perché questo è il dato caratterizzante della manifestazione.
E’ interessante notare come il programma sia
espressione di una attività molteplice e come risulti quasi difficile distinguere la proposta conclusiva di un percorso didattico da una produzione
più strettamente artistica.
Ciò non deve apparire fuorviante; anzi, è proprio
questa integrazione delle affinità il dato qualitativo
che più ci interessa sottolineare. Esso corrisponde
alla volontà, peraltro emersa più volte e convintamente da tutti gli organismi dirigenti del Conservatorio, di dare una finalizzazione concreta a tutto
il lavoro didattico.
Un lavoro in divenire, ma che mostra di essere già
in grado di esporre prodotti artistici finiti di tutto rispetto. Emerge la volontà di protendersi verso il
mondo del lavoro, coprendo quel tratto di percorso oscuro e non poco insidioso che divide i
nostri diplomati dalla professione.
Notevoli passi in avanti sono stati fatti. Vorrei citare
il progetto Working With Music, promosso con
altri conservatori italiani e stranieri, tra i quali il nostro è capofila. Un’offerta di esperienze professionali all’estero di cui i nostri studenti stanno già
beneficiando.
Tutto questo è possibile grazie al patrimonio di
competenze e di splendide collaborazioni interne
di cui è ricco il nostro Istituto.
Colgo volentieri l’occasione per ringraziare tutti di
vero cuore.
Antonio D’Antò
Direttore del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone
Antonio D’Antò
l nostro Chiostro, intitolato a Cesare Croci, nel
quale ormai da qualche anno svolgiamo una
delle manifestazioni più importanti del Conservatorio, noi vorremmo che fosse il Chiostro
della città, il luogo nel quale incontrarsi, per fare
e sentire musica, nel segno di una tradizione
che ha contribuito allo sviluppo civile di Frosinone e della provincia.
Il Conservatorio Licinio Refice, in fondo, nasce
da questi incontri, dal mettersi insieme di tanti
per un obiettivo solo; dal fare “chiostro”, potremmo dire, forzando un po’ l’etimologia del
nome e attribuendo alla chiusura il significato
che pure le appartiene di ridursi in un centro per
non disperdere le forze. Il nostro, però, è un
Chiostro che vuole aprire, proporre nuove occasioni e nuove idee, costruire un legame con
la città e i cittadini.
Tarcisio Tarquini
Più che un auspicio, è una scelta strategica: di
cui i Concerti e il programma di questa stagione
sono un nuovo, emozionante, passaggio.
Tarcisio Tarquini
Presidente del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone
William Adolphe Bouguereau (1890), Love on the lookout
Il tempo umano non ruota in cerchio
ma avanza veloce in linea retta.
E’ per questo che l’uomo non può essere felice,
perché la felicità è desiderio di ripetizione.
Milan Kundera
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Gli antichi avevano compreso che
l’arte esiste in misura della nostra capacità di ricordare. Mnemosine infatti
era la madre delle Muse.
I musicisti più di altri svilupparono gli
artifici della memoria, consapevoli che
le loro forme, pur disegnando spazi,
vivono nella urgenza del tempo. La ripetizione è tra questi il più importante,
creando un sistema di attese dove la
memoria istituisce relazioni e genera
linguaggi.
Ripetizione come struttura pulsante,
evento dinamico che può assumere
ogni grado di complessità e sfumare
nella variazione. Per alcuni fascinazione magica, per altri fenomeno strettamente conseguente alla struttura
stessa della mente. Orientata comunque al comprendere, nel senso letterale di espansione della conoscenza e
visione del molteplice.
Non “riempimento frettoloso e superfluo”, allora, ma ripetizione come desiderio di felicità. Immagini evolute che
emergono da associazioni interiori e
trasfigurano in nuovi paradigmi di
montaggio.
Ancora una volta ci sovviene il mito. Fu
un musicista, con la forza del suo
canto, a tentare di fermare il tempo e
unire per sempre il sapere e la bellezza.
Il viaggio di Orfeo fu, in sostanza, un
progetto irrinunciabile di conoscenza.
Un desiderio di felicità pianificato, paradossalmente, secondo le forme
stesse della musica.
Voltarsi indietro fu anch’esso un irrefrenabile desiderio dell’intelligenza.
Cedimento che significò il ritorno alla
condizione terrena, risucchiato dal
tempo e dalle sue rappresentazioni.
Ritorno alla musica, carica anch’essa
di rischi, pur nella condizione privilegiata di chi identifica i concetti di conoscenza e amore.
Orfeo rappresenta la contraddizione
estrema dell’uomo, diviso tra la caducità della bellezza e il desiderio di infinito. Venne ucciso da donne, perché
la dolcezza seducente del suo canto
distoglieva gli uomini dai doveri coniugali. Il suo corpo fu smembrato e disperso.
La sua testa continuò a cantare per
sempre. Poiché la ripetizione, la musica, la conoscenza, l’amore, sono inseparabili. E segnano il senso stesso
della vita umana.
Antonio Poce
Sabato 11 Giugno 2011 ore 21
Chiostro del Conservatorio
Scuola di Popular Music, docente Stefano Caturelli
Le ballate di Fabrizio De André
Andrea (arr. Lucarelli )
Enrica Di Stefano
Dolcenera (arr. Graniti )
Sandra Graniti
Khorakahné (arr. Parisi )
Luciana Patullo
Bocca di rosa (arr. Graniti)
Sandra Graniti
La canzone di Marinella (arr. Di Stefano) Enrica Di Stefano
Il giudice (arr. Guma)
Matteo Guma
Amore che vieni amore che vai (arr. Lucarelli) Luciana Patullo
Volta la carta (arr. Di Stefano)
Enrica Di Stefano
Smisurata preghiera (arr. Di Rienzo)
Luciana Patullo
Via del campo (arr. Lucarelli)
Sandra Graniti
Creuza de ma (arr. Parisi)
Luciana Patullo
Canzone dell’amore perduto (arr. Lucarelli) Enrica Di Stefano
La guerra di Piero (arr. Graniti/Lucarelli) Sandra Graniti
Il pescatore (arr. Caturelli)
Matteo Guma
armonica a bocca
Luigi Mattacchione
basso elettrico
Stefano D’Agostino
batteria
Giovanni Spallaccia
chitarre
Ezio Mazzola
Sandra Graniti
flauto
Maria Caturelli
pianoforte
Caterina Lucarelli
percussioni
Fabrizio Bartolini
synth
Attilio Iannilli
violoncello
Stefano Di Rienzo
Giovedi 16 Giugno 2011 ore 21
Chiostro del Conservatorio
Orchestra di Fiati Licinio Refice
modulatio vocis et concordia
vità
a all’atti
è analog
enti, obbligandoli a
ia che Dio eser
d accordarsi tra di loro
elem
combinator
cita s
u una varietà infinita di
John Ph. Sousa
Stars and stripes for ever march
Ludwig van Beethoven
Turkisch march (da Le Rovine di Atene)
arrangiamento di Antonia Sarcina
Johann S.Bach
Aria dalla suite n.3 per orchestra in re magg
arrangiamento di Antonia Sarcina
Jesus bleibet meine Freude
dalla Cantata BWV147
arrangiamento di Antonia Sarcina
Amilcare Ponchielli
Sulla tomba di Garibaldi
Elegia per Banda op.160
arrangiamento di Howey
Haydn Wood
Mannin Veen originale per Banda
direttore Maurizio Petrolo
1° corso Biennio
Goffredo Mameli – Michele Novaro
Il canto degli Italiani
inno nazionale
Alice Di Tucci
Enrica Iorio
Egidia Casciano
Paola Frosina
Emanuele Franceschetti
Silvia Rossi
Oboi
* Prof. Roberta Coco
* Prof. Fabio Tassinari
Fagotti
Prof. Raffaele Ramunto
Davide Del Giudice
Clarinetti Luigi Ruggeri
Luca Todisco
Alice Iannarilli
Gioele Pizzuti
Rita Testani
Flavia Cerasaro
Maria Cristina Fiorini
Laura Raponi
Noemi Pratarcangeli
Sax alti
Mattia Abballe
Daniele Germani
Diego Mizzoni
Stefano Papitto
Angelo Valente
Sax tenori Riccardo Bruscino
Andrea Ferrarelli
Sax Baritono Edoardo Fiorini
Corni
Jacopo Maggi
Daniele Liburdi
Trombe
Valerio Fubelli
Ilaria Moriconi
Giovanni De Stefano
Tromboni Sandro Di Carlo
Mattia Milizia
Baritono/Euphonium Fabrizio Savone
Mattia Milizia
* Prof. Francesco Carmignani
Tuba
* Prof. Claudio Di Censo
Timpani
Maria Rosaria Riccardi
cassa-rullante-piatti
Claudio Brandileone
cassa-rullante-piatti
Leonardo Menichelli
Flauti
Antonia Sarcina
* Elementi dei complessi militari della Marina e Arma dei Carabinieri
Venerdi 17 Giugno 2011 ore 21
Chiostro del Conservatorio
in collaborazione con l’Ambasciata di Francia in Roma
nell’ambito della manifestazione suona francese
Orchestra Jazz del Conservatorio, direttore Roberto Spadoni
Les chansonniers
Paul Misraki
L'Etang
arrangiamento di Stefano Caturelli
George Brassens Les amoureux des bancs publics
arrangiamento Francesco de Vincenzi
Françoise Hardy Tous les garçons et les filles
arrangiamento di Alberto Giraldi
Jaques Brel
Ne me quitte pas
arrangiamento di Emiliano Imondi
Leo Ferrè
Avec le Temps
arrangiamento di Roberto Spadoni
Charles Trenet
Que reste-t-il de nos amours
arrangiamento di Paolo Tombolesi
Jacques Brel
La Chanson des Vieux Amants
arrangiamento di Giampiero Villa
con la partecipazione di
Eugenio Colombo saxofono e flauto
Raffaella Misiti voce
che eseguiranno brani di Leonard Cohen
Jacques Brel
George Brassens
Leo Ferré
Charles Trenet
Françoise Hardy
Maurizio Algenti
Katia Celestino
Diana Torti
Daniela Zanon
voce
voce
voce
voce
Carmine Ioanna
fisarmonica
Marco Severa
flauto
Matteo Panetta
violino
Luca Marchioni
Igor Marino
Vincenzo Martire
Danilo Raponi sassofono
sassofono
sassofono
sassofono
Fabio Gelli
Lucia Ianniello
Marco Sutera
tromba
tromba
tromba
Marco Vinicio Ferrari trombone
trombone
Gianluca Lanzi
trombone
Bruno Stella
Vanessa D'Aversa
arpa
Davide Ambrosi
Gianluca Vergalito
chitarra
chitarra
Giuliano Parisi
pianoforte
Francesco Galatro
contrabbasso
Valerio Vantaggio
batteria
Abderzak Allal
percussioni
Martedi 21 Giugno 2011 ore 10
Mercoledi 22 Giugno 2011 ore 10
Aula Paris
Masterclass di Saxofono
Jean-Yves Fourmeau
Erede dell'ampia scuola francese del
sassofono tradizionale, Jean-Yves
Fourmeau appartiene a quella categoria di musicisti che, con entusiasmo, difendono le potenzialità del
loro strumento. Egli suona il sassofono in tutte le maniere possibili:
come solista, per musica da camera,
in orchestra e come insegnante.
La sua carriera è eccezionale: primo
premio al CNSM di Parigi a 17 anni,
terzo ciclo di sassofono per musica
da camera e piano (mai visto nel
1978), solista sassofono nella Berliner
Philharmoniker, solista alla radio francese, fondatore del quartetto che
porta il suo nome e che è riconosciuto come uno dei migliori a livello
internazionale; professore presso
l'accademia di Cergy-Pontoise, dove
gli studenti arrivano da tutto il mondo
per seguire i suoi corsi. Professore
ospite dell'Indiana University Bloomington (2000-2001). Consulente artistico per Yamaha, contribuisce allo
sviluppo e ai miglioramenti acustici
del sassofono. Direttore della raccolta di edizioni Billaudot, arricchisce
il vasto repertorio dello strumento.
Nei due giorni della Masterclass
sarà attivo uno Stand Yamaha
con esposizione di strumenti e materiali
Giovedi 23 Giugno 2011 ore 21
Chiostro del Conservatorio
Scuola di Direzione d’Orchestra
docente Giorgio Proietti
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Ludwig van Beethoven
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Concerto n° 3 per pianoforte e orch op.37
Primo movimento
Ilaria Mizzoni pianoforte
Lorenzo Macrì direttore
Felix B. Mendelssohn
3° Triennio
Concerto in mi min. per violino e orch op.64
Primo movimento
Ludwig van Beethoven
Franz J. Haydn
Loreto Gismondi violino
Marialetizia Proia direttore
1° Triennio
Coriolano ouverture
Giovanni Panella direttore
1° Triennio
Sinfonia n.100 “Militare”
Primo e Secondo movimento
Pietro Canfora direttore
Franz J. Haydn
2° Triennio
Sinfonia n.100 “Militare”
Terzo e Quarto movimento
Marco Ferruzzi direttore
A. Skrjabin / P. Vernile
1° Triennio
Solo un sogno melologo per voce recitante e orchestra
commento musicale ad un testo di Victor Hugo su temi di Alexander Skrjabin
elaborazione e orchestrazione di Pompeo Vernile
Vincenzo Failla voce recitante
Marco Attura direttore
Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Frosinone
Sabato 25 Giugno 2011 ore 21
Chiostro del Conservatorio
Creatività e memoria
le visioni di
Danilo Rea
Avvicinando la musica di Danilo Rea
ci sorprende il nitore delle sue figure.
Se ne ammira la tecnica e si è indotti
a riflettere sul valore di essa nel processo creativo, essendo centrale
nell’arte contemporanea il peso
e il ruolo della tradizione.
Egli rifugge dalla ricerca ossessiva della novità assoluta,
come dalla passiva accettazione di regole e divieti. Infatti,
la prima condurrebbe all’afasia
e all’isolamento, l'altra ad un prelievo semplice ed irresponsabile
di materiali e oggetti del passato.
L’idea di una memoria viva, dinamicamente presente e partecipe
dell’atto creativo, è uno degli aspetti
più progressivi dell'estetica contemporanea. In
questo senso l'esperienza visiva di un concerto
di Danilo Rea lascia emergere, come qualità essenziale, il suo rapporto intenso e poietico con la
tradizione. Un rapporto positivo, generatore di eventi
preziosi, coniugati al presente da una memoria che si
configura, ad un tempo, archivio vastissimo di conoscenze musicali e strumento fertile di sintesi e invenzioni.
Agostino per primo ci ha insegnato che la memoria organizza se stessa in un grande presente, oltre ogni barriera temporale, affermando così un concetto di contemporaneità
emancipato da pregiudizi e sofferenze schematiche. Le
figure di Danilo Rea emergono da questa memoria:
solidale con la storia, priva di dialettiche inutilmente
conflittuali e perfettamente funzionale alla sua attività
creativa. Da qui nasce anche una nuova coscienza del
rapporto fra interiorità e creazione. Essa muove dalla
integrabilità di tutte le manifestazioni del pensiero, e
perciò possiede tutte le energie necessarie per abitare il futuro. Più di tanta avanguardia che, ignorando il
numero e la visione, ha istituito un sapere diviso e si
è irrimediabilmente condannata alla sterilità.
Antonio Poce
il Concerto sarà preceduto da un Petit cadeau musical a cura della Direzione del Conservatorio