Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 02/10/2014
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INDICE
IN PRIMO PIANO
01/10/2014 IlFarmacistaOnline.it 09:15
Fofi. Andrea Mandelli confermato presidente della Federazione di Milano, Lodi,
Monza e Brianza
6
01/10/2014 IlFarmacistaOnline.it 07:10
Farmaceutica. La gestione della crisi d'impresa nel settore del farmaco: il 9 ottobre a
Pisa il convegno di Laboratorio Farmacia
7
SANITÀ NAZIONALE
02/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Quei «camici bianchi» primi martiri del virus
9
02/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Santé ceduta a Ramsay Escono i soci italiani da DeA a Mediobanca
10
02/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Test di medicina evitiamo le farse
11
02/10/2014 La Repubblica - Nazionale
Noi medici malpagati e i commessi del Parlamento
12
02/10/2014 La Repubblica - Torino
Saitta: "Solo se si pagano i fornitori si garantiscono servizi e posti di lavoro"
13
02/10/2014 Il Fatto Quotidiano
Scioperi, flop e sondaggi: l ' eterna crisi di Hollande
14
02/10/2014 Avvenire - Nazionale
TUMORI PER LA DIETA IN TERRA DEI FUOCHI?
15
02/10/2014 Avvenire - Nazionale
Italia, un Paese a natalità (sotto)zero
16
02/10/2014 Avvenire - Nazionale
«La rinascita? Dovrà partire dalla famiglia»
18
02/10/2014 Avvenire - Nazionale
Sclerosi, speranza dalla placenta
19
02/10/2014 Il Gazzettino - Nazionale
Medicinali e cosmetici In farmacia controllo delle reazioni avverse
20
02/10/2014 Il Mattino - Nazionale
Bandito spara a bruciapelo, farmacista ferito
21
02/10/2014 Il Mattino - Nazionale
Aveva difeso l'incasso: il padre fu ucciso in negozio 24 anni fa
22
02/10/2014 Libero - Nazionale
Cellule e laboratori sotto sequestro Nuovo stop al metodo Stamina
23
02/10/2014 Gioia
10 soluzioni "paracadute"
25
02/10/2014 Gioia
mi piaccio
27
01/10/2014 Starbene
RICETTA ELETTRONICA: CI SEMPLIFICHERÀ LA VITA?
29
VITA IN FARMACIA
02/10/2014 Corriere della Sera - Roma
Gemelli e Pisana firmano la «pace»
31
02/10/2014 Corriere della Sera - Milano
AMBULATORI APERTI NON STOP
32
02/10/2014 La Repubblica - Bari
Claudia e il papà commuovono tutti "Pronti ad aiutare scuola e famiglia"
33
02/10/2014 La Repubblica - Genova
"Pneumologia nessuna ipotesi di chiusura"
34
02/10/2014 La Stampa - Torino
Le aziende sanitarie tagliano i revisori dei conti: da cinque a tre
35
02/10/2014 Il Messaggero - Frosinone
Rifiuti e farmacie, sindaco attaccato dai suoi consiglieri
36
02/10/2014 Il Messaggero - Ancona
Salesi, il Comune studia un trasloco dimezzato
37
02/10/2014 Il Messaggero - Ancona
Rischia di morire a diciassette anni per un antipiretico
38
02/10/2014 Il Messaggero - Pesaro
Prevenzione dentale con le farmacie comunali
39
02/10/2014 QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Ottobre è il mese della prevenzione dentale nelle nove farmacie comunali di Pesaro
40
02/10/2014 Il Gazzettino - Venezia
L'Asl toglie gli operatori al Centro prelievi
41
02/10/2014 Il Tempo - Roma
Piccoli pazienti nello sgabuzzino e la sala operatoria è un deposito
42
PROFESSIONI
Il capitolo non contiene articoli
PERSONAGGI
02/10/2014 Corriere del Mezzogiorno - Bari
Test di Medicina, la vicenda in Parlamento
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02/10/2014 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
Caos iscrizioni a Medicina si farà lezione in videoconferenza
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IN PRIMO PIANO
2 articoli
01/10/2014
09:15
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
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Fofi . Andrea Mandelli confermato presidente della Federazione di Milano,
Lodi, Monza e Brianza
Le elezioni, svoltesi il 27 e 28 settembre, hanno confermato la compagine uscente. Per Mandelli si apre così
il quinto mandato consecutivo. Giorgio De Angeli è il vicepresidente, Mauro Cantoni il segretario, Gianangelo
Cocchi il tesoriere.
01 OTT - Le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine dei Farmacisti di Milano, Lodi Monza e Brianza
hanno registrato la riconferma della compagine uscente. Si apre così il quinto mandato consecutivo alla guida
dell'Ordine per Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti. Gli altri membri del
Consiglio sono: Giorgio De Angeli (vicepresidente), Mauro Cantoni (segretario), Gianangelo Cocchi
(tesoriere), Marco Alparone, Fabio Bertola, Adriana Botti, Maurizio Brambilla, Giorgio Bruno, Mauro
Castiglioni, Francesco Gamaleri, Marina Marsotto, Paola Minghetti, Elisabetta Novara, Alberto Sartorio.
Confermato anche il Collegio dei revisori dei conti, composto da Michele De Tanti (presidente), Mario Pipia,
Paola Anita Rodolfi, Sebastiano Marchese (supplente).
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 02/10/2014
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01/10/2014
07:10
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
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Farmaceutica. La gestione della crisi d'impresa nel settore del farmaco: il
9 ottobre a Pisa il convegno di Laboratorio Farmacia
L'iniziativa, attraverso relazioni, approfondimenti e un dibattito sul tema "Crisi" in tutte le sue declinazioni,
vuole dare risposte ed indicazioni alle diverse domande che il farmacista-imprenditore si sta ponendo in
questo momento.
01 OTT - Rischio, crisi, termini che fino a un recente passato difficilmente sarebbero stati impiegati a
proposito della farmacia italiana. Oggi la situazione è cambiata e lo dimostra anche il convegno 'La gestione
della crisi d'impresa nel settore della distribuzione del farmaco: strategie e strumenti di risanamento'
organizzato a Pisa, presso l'Hotel San Ranieri, il 9 Ottobre dal Laboratorio Farmacia guidato da Franco
Falorni. Il convegno, attraverso relazioni, approfondimenti e un dibattito sul tema "Crisi" in tutte le sue
declinazioni, vuole dare risposte ed indicazioni alle diverse domande che il farmacista-imprenditore si sta
ponendo in questo momento. L'iniziativa è rivolta a tutti gli operatori della filiera ed in particolare ai farmacisti
titolari che vogliono attrezzarsi di quella conoscenza necessaria a gestire tutte le fasi di vita dell'azienda. Alla
base, per gli organizzatori, c'è anche un problema culturale: "rischio d'impresa" e "crisi d'impresa" sono in
Italia entrambi sinonimo di fallimento. Il primo termine, "rischio d'impresa", ovvero il rischio che i costi
sopportati non siano coperti dai ricavi conseguiti, fa pensare subito ad una minaccia, a perdita di denaro,
quasi certezza di non riuscire, di perdere, di fallire appunto. Nella sua accezione originaria anglosassone, il
termine "rischio" (Risk) è associato ad un significato ampio di rischio/opportunità, dove non necessariamente
un evento incerto è solo visto come rischio negativo ma può anzi anche generare un'opportunità positiva. Il
secondo, "crisi d'impresa", rende ancora più tangibile la prospettiva del fallimento, che abbraccia mortalmente
il sentimento imprenditoriale, professionale, personale. Il termine "crisi" appare spesso nelle nostre menti
come un qualcosa di definitivo, un punto di arrivo, una situazione senza rimedi. Per gli organizzatori, senza
citare nuovamente Einstein e la sua visione condivisibile della crisi, c'è da dire che questa è una fase della
vita delle aziende, è gestibile, con professionisti e strumenti idonei, è superabile e se ne può uscire più forti di
prima. Il primo passo per superare la situazione di crisi d'impresa in cui può versare una farmacia, è che il
titolare prenda consapevolezza del proprio ruolo imprenditoriale. Quanti farmacisti si riconoscono nella
seguente definizione di imprenditore? "Soggetto promotore di un'iniziativa economica che percepisce le
opportunità offerte dal mercato accollandosi il rischio ed il governo dell'incertezza, che possiede le capacità di
creare nuove combinazioni produttive, di allocare e di coordinare le risorse necessarie in modo efficiente e di
assumere decisioni strategiche e gestionali". Una definizione che contiene tutti gli elementi per superare uno
stato di crisi: promuovere iniziativa economica, accollarsi il rischio, percepire opportunità del mercato,
governare l'incertezza, creare nuove combinazioni produttive, allocare/coordinare le risorse in maniera
efficiente, prendere decisioni strategiche e gestionali. Delle competenze distintive di un imprenditore utili ad
evitare o ad uscire da uno stato di crisi, il farmacista possiede sicuramente le abilità tecniche, ossia il "saper
fare l'attività". Il farmacista è padrone della sua professione. Mancano spesso, invece, le competenze
manageriali, ossia il "saper gestire l'impresa" nei suoi vari aspetti organizzativi, economici e finanziari oltre
che tecnici e soprattutto le capacità imprenditoriali, ossia il saper combinare risorse e uomini secondo una
visione strategica dell'impresa coerente. Nella prima sessione del convegno saranno proposte le relazioni del
prof. Francesco Poddighe, dott. Giampietro Brunello, dott. Marcello Tarabusi, prof. Pietro Pietrini. Nella
seconda sessione si aprirà una tavola rotonda con la partecipazione di esponenti di Federfarma, Assofarm,
Fofi, Regione Toscana, Utifar, Federfarma Servizi, ADF, C.R. San Miniato, Credifarma, Industria
farmaceutica, Università, Professionisti. Modereranno il convegno Franco Falorni e Sara Todaro.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 02/10/2014
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SANITÀ NAZIONALE
17 articoli
02/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:619980, tiratura:779916)
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L'intervento
Quei «camici bianchi» primi martiri del virus
Alberto Mantovani
Causa febbri emorragiche ed è spesso fatale: il virus Ebola, oggi alla ribalta delle cronache, è stato scoperto
per la prima volta nel 1976. I primi casi in Congo, in un villaggio nei pressi del fiume Ebola da cui il virus ha
preso il nome, e in Sudan. Ora ci troviamo di fronte ad un riaccendersi dell'epidemia, per lo più in Liberia e
Sierra Leone, di proporzioni drammatiche. Secondo i calcoli dei Centers for disease control and prevention
(Cdc) statunitensi, in questi Paesi africani l'epidemia potrebbe arrivare a 20 mila casi a novembre, per poi
toccare quota 1,4 milioni entro gennaio. Un aneddoto ci dice che, con tutta probabilità, un punto focale di
espansione della malattia è stato il funerale di un guaritore locale, al quale erano presenti numerosissime
persone. Curava i malati di Ebola ed è morto contraendo lui stesso la malattia. L'aneddoto è solo una delle
numerose testimonianze che ci ricordano come, nella tragica conta dei morti, siano in prima linea gli operatori
sanitari: medici, paramedici, infermieri, tecnici e ricercatori. Fra coloro che prestano soccorso alle comunità
africane il numero di contagiati è salito a 373, con 208 morti. Secondo una tabella diffusa dall'Oms, il prezzo
più alto l'hanno pagato gli operatori in Liberia (182 infettati e 87 decessi) e Sierra Leone (113 infettati, 81
morti). Seguono Guinea (67 infettati e 35 vittime) e Nigeria (11 infettati, nessuno morto). Uno studio
pubblicato su Science , che identifica a livello genetico e molecolare il virus, si conclude così: «In memoriam.
Tragicamente, cinque co-autori che hanno contribuito alla sanità pubblica e agli sforzi di ricerca in Sierra
Leone, hanno contratto Evd (Ebola virus diseases) e hanno perso la loro battaglia contro la malattia prima
che il loro manoscritto venisse pubblicato (...)». Non è che l'ultimo caso nella storia della medicina. Fra i più
recenti quello di Carlo Urbani, medico e microbiologo marchigiano che identificò la Sars e ne morì. La ricerca
immunologica è cruciale per arginare e sconfiggere il virus. Su un duplice fronte: cura e prevenzione. Uno dei
due farmaci sperimentati e somministrati negli Stati Uniti è un cocktail di anticorpi monoclonali. E ci sono
buone prospettive anche per la messa a punto di un vaccino. Importante farlo finché il ceppo di Ebola in
circolazione è così aggressivo, caratteristica che paradossalmente ne limita la diffusione. È come nell'antica
favola greca della rana e dello scorpione: non conviene allo scorpione uccidere la rana che lo sta
trasportando al di là del fiume, perché morirà annegato lui stesso. Attualmente sono in studio due vaccini,
uno dei quali è giunto in sperimentazione clinica. Una corsa in cui i fattori critici sono il tempo - fare in 3 mesi
un percorso che di regola richiede 10 anni - e la quantità di vaccino eventualmente disponibile. Le prime
persone cui saranno somministrati i vaccini? Gli operatori sanitari: proteggere loro è il primo indispensabile
passo per arginare l'epidemia. Direttore scientifico Istituto Clinico Humanitas
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
9
02/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 31
(diffusione:619980, tiratura:779916)
D. Pol.
Antonino Ligresti dice addio a Parigi, assieme a De Agostini e Mediobanca, tutti soci di Générale de Santé,
primo gruppo d'Oltralpe della sanità privata. Un'operazione nata nell'estate e che ieri ha avuto il via libera dell'
Antitrust. È stato così perfezionato ieri con il passaggio dell'83,4% del gruppo all'australiana Ramsay health
care alleata a Crédit Agricole per un corrispettivo di 788 milioni incluso il dividendo. La cifra sarà utilizzata in
parte per rimborsare i debiti finanziari pari a 360 milioni, in parte per la distribuzione di liquidità ai soci.
L'incasso netto stimato per DeA Capital (ha il 43% della capofila Santé) sarà di 170 milioni di circa. Tutti
lasceranno la Francia con una buona plusvalenza. Ligresti girerà parte dell'incasso alle Generali che
attraverso Allegro sa detiene il 15% della sua società personale Santé holding. Gli acquirenti francoaustraliani lanceranno poi un'offerta pubblica d'acquisto su Générale de Santé, quotata a Parigi. L'incasso
dall'adesione all'opa servirà a Ligresti per altri progetti nella sanità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
10
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Santé ceduta a Ramsay Escono i soci italiani da DeA a Mediobanca
02/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 45
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Test di medicina evitiamo le farse
Beppe Severgnini
A fine mese sono previste le prove per accedere alle scuole di specializzazione in medicina. Si svolgeranno
con modalità nuove (quiz a risposte multiple, una graduatoria nazionale per l'assegnazione dei posti).
Arrivano con uno strascico di ansie e polemiche: entrambe giustificate. Per un giovane medico onesto,
l'accesso alla specializzazione è un bivio che decide quale strada prende la vita. Per un giovane medico
disonesto è la grande occasione per imbrogliare i colleghi, la sanità, la società. Probabilmente, continuerà
così. Se fossimo un Paese serio, dovremmo prenderne atto e correre ai ripari. Ma forse non siamo un Paese
tanto serio. Altrimenti, non accadrebbe questo.
1.Il bando è uscito a ridosso della data dell'esame e in ritardo rispetto agli scorsi anni. La bibliografia non è
stata chiarita. Risultato: il candidato deve prepararsi sull'intero programma di studi di medicina. 2.La
graduatoria è nazionale, ma la valutazione dei candidati per l'accesso al test è diversa da ateneo ad
ateneo.3.Il metodo di assegnazione dei posti non è chiaro come in Francia e Spagna, dove esiste una
graduatoria nazionale (i primi classificati scelgono dove andare). In Italia il sistema è macchinoso. La
destinazione dipende dalla graduatoria espressa da ciascun candidato al momento dell'iscrizione al test. 4.Il
nuovo test nazionale arriva dopo anni di test locali. Chi non è entrato nella scuola di specializzazione, magari
a causa dei soliti traffici baronali, è ora svantaggiato (a parità di graduatoria, passano i più
giovani).5.Mancano ancora le sedi per il test. C'è bisogno di 15mila computer (che non s'impallino a metà
della prova). 6.Rischio di irregolarità. Durante il concorso di Medicina Generale, il 17 settembre, in tutta Italia
sono accadute cose sgradevoli. Mi scrivono tre giovani medici (Filippo Pesapane, Michele Ballabio, Stefano
Marcelli): «Cellulari che suonavano, smartphone usati senza controllo e discussioni ad alta voce (...) Una
prova equa scongiurerebbe inevitabili ricorsi con dispendio di tempo, soldi ed energie». Impeccabile.
Aggiungo: un giovane medico, preparato e onesto, non tollera più queste farse. Prende e se ne va all'estero:
Svizzera, Germania, Regno Unito lo accoglieranno a braccia aperte. L'Italia, che l'ha portato fino alla laurea,
con costi collettivi non indifferenti, saluterà un bravo professionista. Gli altri, quello dello smartphone e
dell'amico di papà, invece ce li teniamo qui: garantito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Il corsivo del giorno
02/10/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 40
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Noi medici malpagati e i commessi del Parlamento
Enrico Leo Lecco SONO un medico ospedaliero di 43 anni, chirurgo vascolare. Per uno stipendio di circa
2700 euro netti mensili, trascorro le mie giornate cercando di eseguire interventi chirurgici al meglio delle mie
possibilità e conoscenze, risolvere problemi clinici di varia rilevanza e, qualche volta, salvare la vita a pazienti
giunti in ospedale in condizioni disperate. Ho lo stipendio bloccato, così come la carriera, grazie ai noti
provvedimenti di spending review e blocco del turn-over adottati dai vari governi negli ultimi anni. Leggo oggi
che un commesso dei due rami del Parlamento, grazie ai tagli dei due uffici di presidenza, guadagnerà solo
99.000 euro annui, così come saranno tagliati gli stipendi degli stenografi del Senato a 172.000 euro annui.
Per cercare di addolcire la situazione l'articolo 5 introdurrà degli «incentivi di produttività destinati ad
incoraggiare e premiare i più volenterosi». Mi chiedo e vi chiedo: esiste un limite alla decenza? Quale livello
di responsabilità giustifica tale retribuzione per uno stenografo od un commesso? Quale premier, partito,
movimento o lobby può spiegarmi perché alcuni diritti, una volta acquisiti, rimangono immodificabili mentre
altri possono essere calpestati arbitrariamente? So di non poter chiedere soldi a questo Stato ma esigo
rispetto, per la mia persona, per il mio ruolo sociale.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Lettere Commenti & Idee
02/10/2014
La Repubblica - Torino
Pag. 2
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Saitta: "Solo se si pagano i fornitori si garantiscono servizi e posti di
lavoro"
la giunta Cota che ha cancellato quelle cifre, ma anche così bisognerà onorarle una volta o l'altra A maggio
saldavamo le fatture a 232 giorni noi vogliamo arrivare a farlo al massimo in tre mesi entro dicembre
MARIACHIARA GIACOSA
AD AGOSTO sembrava fatta, l'assessore Antonio Saitta e il suo collega Aldo Reschigna annunciarono
un'iniezione di risorse che avrebbe consentito di smaltire i pagamenti alle aziende sanitarie e ai loro fornitori.
Assessore Saitta, la legge che stanziava quei soldi è bloccata: adesso cose succede? «Stiamo cercando di
capire che effetti hae soprattutto in quali tempi riusciamo a mettere a punto una soluzione. Il problemaè molto
urgente perché avevamo preso un buon ritmo nel sanare i debiti e non possiamo interrompere il flusso.
Pagare le Asl significa pagarei loro fornitori, per una cifra che all'anno sfiora il miliardo e mezzo. E quindi, in
qualche, modo salvaguardare qualità dei servizi e posti di lavoro». A che punto siete con i pagamenti?
«Venerdì scorso sono arrivati 509 milioni di euro, abbiamo fatto immediatamente il riparto e ora le aziende
sanitarie salderanno le fatture. Lo stop del governo adesso rappresenta un problema, perché le nostre stime
prevedevano di renderei soldi stanziati ad agosto disponibili ai creditori tra ottobre e novembre. Purtroppo
questo incidente rallenta le cose, ma stiamo lavorando per trovare una soluzione in fretta». L'obiettivo era di
arrivare a pagare a 90 giorni entro fine anno: lo rispetterete? «E' essenziale e cercheremo di farcela
compatibilmente con questo blocco di cui per altro non siamo responsabili. Il governo ci contesta l'uso di
queste risorse per pagare i debiti perenti, ovvero quelli che la giunta precedente aveva cancellato dai bilanci,
per far quadrare i conti. Il problema però è che, anche se cancellati, sono soldi che vanno pagati, perché le
aziende li aspettano». Come farete in futuro ad evitare di accumulare arretrati e ritardi nei pagamenti?
«Abbiamo deciso che quello per la sanità è un fondo vincolato. I soldi del servizio sanitario nazionale sono
l'unico flusso di cassa continuo tra Roma e il Piemonte e troppo spesso, in passato, sono stati girati su altre
spese, per coprire emergenze, ma questo ha determinato poi delle carenze di cassa. E da qui i ritardi, anche
drammatici. A maggio il Piemonte pagava le fatture di 232 giorni prima.
Non lo dico io, ma l'ufficio studi di Assobiomedica. E' una prassi che va corretta: per restare in un linguaggio
medico, non si possono fare trasfusioni dal fondo sanitario ad altre aree, anche se il bilancio è in continua
emergenza».
I pagamenti mancati o in ritardo hanno effetti sulla qualità del servizio? «E' indubbio. Se pago i conti in regola
ho meno contenziosie quindi il clima è migliore, oltre al fatto che non affamo i fornitori e le loro aziende. Se
invece non pago non posso nemmeno alzare la voce per pretendere che le Asl lavorino meglio».
Foto: L'ALLARME
Foto: Saitta assessore regionale alla sanità lancia l'allarme: Non pagare le imprese danneggia i servizi"
Foto: "ANTONIO SAITTA ASSESSORE ALLA SANITÀ
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
13
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L'INTERVISTA
02/10/2014
Il Fatto Quotidiano
Pag. 7
(tiratura:100000)
Scioperi, flop e sondaggi: l ' eterna crisi di Hollande
Luana De Micco
periore cioè a quello del 2013 (4,1). Passerà sotto la soglia del 3 solo nel 2017. Forse. Quest ' anno la
crescita sarà di uno stentato 0,4 per cento (al posto dello 0,9 auspicato), dell ' 1 nel 2015, e solo nel 2018 e
nel 2019 il Pil tornerà a crescere del 2. " Obiettivi più modesti, ma più " realistici " , per dirla con Sapin, e ben
al di sotto di quelli che Parigi si era impegnata a raggiungere con Bruxelles. " Non chiederemo ulteriori sforzi
ai francesi. Perché il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese ma rifiuta l ' austerità " , ha
aggiunto Sapin. L ' ultima stangata ha colpito le famiglie appena tre giorni fa (con il taglio tra l ' altro dei
sussidi di maternità) proprio in un Paese dove le politiche familiari sono tradizionalmente generose. La
Francia arranca. Eppure non si può dire che il presidente Hollande, nel quale crede ormai solo il 13 per cento
dei francesi, non ci abbia provato. Ad agosto, dopo la " fuga " dei ministri dissidenti dal governo, ha scelto di
nominare all ' Economia uno dei suoi fedelissimi, il liberale Emmanuel Macron, ex banchiere di Rotschild. Una
nomina vista come un segnale positivo anche dai partner europei. Ma senza risultati concreti sul fronte della
disoccupazione e della creLe brutte notizie sembrano non finire mai per François Hollande. Appena martedì
la Francia scopriva che, per la prima volta, il suo debito pubblico aveva sfondato la soglia simbolica dei 2 mila
miliardi di euro. Ovvero il 95,1 per cento del Pil. Un valore che in dieci anni è raddoppiato. I francesi guardano
avviliti, e sempre più ostili, un governo che appare ormai impotente, incapace di riprendere le fila di una
politica economica fuori controllo. L ' ora è grave e la nuova legge di bilancio, presentata ieri dal ministro delle
Finanze, Michel Sapin, non sfugge all ' andamento complessivo. " Le nostre prospettive economiche non
sono quelle previste qualche mese fa " ha dovuto ammettere il ministro. Tutte le previsioni sono state riviste a
ribasso. Alla fine dell ' anno il deficit non sarà al 3,6 per cento del Pil, ma al 4,4, suscita, l ' emorragia di
potere sembra destinata a continuare nella gauche . Dopo i due smacchi elettorali delle municipali di marzo e
delle europee di maggio, anche il Senato è del resto tornato a destra domenica scorsa, al termine di un voto
che doveva rinnovare la metà dei seggi. Non solo il fronte di centrodestra, formato dall ' Ump e dall ' Udi, ha
strappato la maggioranza ai socialisti. Ma hanno fatto per la prima volta il loro ingresso nella Camera Alta due
senatori del partito di estrema destra, Front National. Una nuova vittoria per la leader Marine Le Pen che
gongola alla prospettiva delle nuove elezioni del 2015 (cantonali e regionali) e delle presidenziali del 2017. IL
CLIMA INTERNO del Paese è difficile. La Francia è reduce da 14 giorni da incubo per lo sciopero dei piloti
Air France contro il piano di sviluppo in Europa della filiale low cost di Air France-KLM, Transavia. Uno
sciopero senza fine costato alla compagnia 20 milioni di euro al giorno, che ha bloccato i cieli di mezza
Europa e spinto il governo al limite di una crisi nervosa. Martedì centinaia di farmacisti, notai e medici sono
scesi in piazza per dire no alla fine delle tariffe e dei monopoli. Il 90 per cento dei laboratori di analisi mediche
e l ' 87 per cento delle farmacie sono rimaste chiuse. Lo stesso giorno persino i pensionati hanno manifestato
per difendere il loro potere d ' acquisto. Tutti contro Hollande.
Foto: Il ministro del Bilancio Michel Sapin che ieri ha presentato la legge finanziaria per il 2015 Ansa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
14
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SEMPRE PIÙ DEBOLE
02/10/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 3
(diffusione:105812, tiratura:151233)
TUMORI PER LA DIETA IN TERRA DEI FUOCHI?
Maurizio Patriciello
C è qualcosa che proprio non va in questa triste e infinita storia dell'inquinamento ambientale in Campania.
Da un lato i cittadini che hanno sotto gli occhi uno scempio che non trova paragoni altrove e si danno da fare,
informano, denunciano, collaborano, chiedono aiuto alle legittime autorità. Ci sono poi i cosiddetti "pentiti"
della camorra. Sinistri figuri che dopo aver avvelenato il territorio, oggi, per un motivo o un altro, parlano,
fanno nomi, cognomi dei responsabili e complici di cotanto scempio. Tra costoro - non è un segreto - ci sono
non solo delinquenti, ma politici, industriali, colletti bianchi. Le sentenze dei tribunali non impressionano
troppo gli avvelenatori perché quando la giustizia arriva, il reato è già caduto in prescrizione. Intanto, la gente
si accorge di un aumento anomalo di patologie varie, in particolare tumorali e leucemiche. Si sta
impressionando eccessivamente? L'allarmismo di pochi è riuscito a coinvolgere emotivamente la
popolazione? La Chiesa campana, già due anni fa, in un documento, definì una «vera ecatombe» l'aumento
di tumori nelle nostre zone. Non siamo scienziati. Siamo semplici cittadini e come tali detentori di diritti che
non disdegnano, però, di fare il proprio dovere e qualcosa in più. Ad Aversa, sabato scorso, la Chiesa italiana
ha celebrato la giornata della custodia del Creato. Nel suo intervento, il direttore del registro tumori, Mario
Fusco, ancora una volta ha ribadito che, secondo le sue informazioni, non risulta alcun aumento di patologie
tumorali nella nostra terra. Si muore di più, ha detto, non per questioni ambientali, ma per la sanità campana
che non funziona come dovrebbe. Superfluo dire che le sue affermazioni, come sempre, sono state subito
confutate dai dirigenti dell'Istituto nazionale tumori e della Fondazione Pascale. A distanza di due giorni, il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a Napoli, è tornata sul tema e ha affermato: «Dobbiamo intervenire
sui comportamenti giusti anche a tavola... in Campania occorre una grande campagna di prevenzione sugli
stili di vita, sulle cattive abitudini legate al cibo, al fumo, e all'abuso dell'alcol che sono la prima causa dei
tumori». Giusto. Il problema, però, è che il ministro ci mette in guardia dal fumo delle sigarette, ma non
spende una parola sulle colonne di fumi sprigionati da pneumatici, vernici, pellami, diluenti, solventi, collanti,
coloranti... E l'amianto? Ricorda, ministro Lorenzin, quando ne parlammo in una riunione al Ministero
dell'Agricoltura? E le acque inquinate delle nostre falde? E le cave preparate per i rifiuti urbani che sono state
inzuppate di rifiuti industriali? E le conclusioni cui giunse l'ultima Commissione di inchiesta presieduta da
Gaetano Pecorella, che paragonava la nostra situazione alla peste del 1600? In certe case, a cominciare
dalla mia, ci sono non uno, ma tre, quattro casi di tumori: è proprio così normale? Non sorge qualche dubbio?
Non vale la pena rifarsi al tanto richiamato "principio di precauzione"? E poi, una volta diagnosticato il cancro,
dove curarlo? Al Ministero si ha idea di quanto lunghi siano i tempi di attesa per un ricovero? Certe parole ci
feriscono profondamente. Ed è evidente come le affermazioni del ministro sull'aumento dei tumori siano in
contraddizione con quelle di Fusco... Lo scollamento che va crescendo tra il popolo sovrano e chi lo guida è
un male da esorcizzare a tutti i costi. La mancanza di fiducia nelle istituzioni che va prendendo
pericolosamente piede nella gente deve essere fermata al più presto. In un incontro avuto con i ministri
Lorenzin, Galletti e Martina, qualche mese fa, dissi loro: «Signori ministri, la parola data va mantenuta
sempre, anche a costo della vita. Quando è lo Stato a non mantenere fede alle promesse fatte, si corrono
seri rischi. Prometteste di mandare in Campania 850 militari per due anni, ne sono arrivati cento e per un
anno solo, ma la maggior parte degli italiani non lo sa. Prometteste di fare una legge sulla "Terra dei fuochi"
tale da scoraggiare qualsiasi delinquente dallo sversare, ne è venuta fuori una leggina che ha ben poche
probabilità di impaurire qualcuno». Suggerimenti elementari che non furono mai accolti. Per favore, signora
ministro, cambi strategia. Non permetta a un popolo così provato e amareggiato di giungere
all'esasperazione. La Chiesa campana e italiana stanno al vostro fianco. Lavoriamo insieme. Con onestà e
trasparenza, affrontando il problema con il coraggio e la serietà che merita.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Continua il tentativo di minimizzare
02/10/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 7
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Italia, un Paese a natalità (sotto)zero
In Italia si fanno sempre meno figli; lo scorso anno abbiamo toccato il minimo storico e la consapevolezza
della denatalità è ben presente tra i cittadini. Eppure, per la maggioranza «la genitorialità è un'esperienza
molto importante». Che va incentivata e sostenuta È l'effetto crisi: dal 2008 ci sono stati 62mila nati in meno
Negli ultimi anni è stato sempre più difficile diventare genitori, soprattutto per le coppie giovani De Rita
(Censis): se si pensa tutto solo come un diritto, si uccide il desiderio
EMANUELA VINAI
La crisi colpisce le culle, ma la causa del declino della natalità in Italia è da ricercarsi anche e soprattutto in
un aumento dell'infertilità: cenerentola dell'informazione e nella prevenzione. Lo dimostra efficacemente la
ricerca "Diventare genitori oggi: Indagine sulla fertilità/infertilità in Italia", svolta dal Censis in collaborazione
con la Fondazione Ibsa e presentata ieri a Roma, che racconta di un Paese in cui i figli sono diventati una
risorsa sempre più scarsa. Le cifre sono eloquenti. Il 2013 è stato l'anno nero per le nascite in Italia con una
riduzione del 3,7% rispetto all'anno precedente e un calo del tasso di natalità dal 2008 al 2013, passato da
9,8 nati per mille abitanti a 8,5. Dai 576.659 bambini del 2008 ai 514.308 del 2013: mai così pochi nella storia
d'Italia, dalle prime rilevazioni ufficiali del 1862. Dall'inizio della crisi sono più di 62mila i bambini nati in meno.
La consapevolezza della denatalità è ben percepita dagli italiani, come attesta l'88% degli intervistati e il
fenomeno viene spiegato soprattutto ricorrendo a motivi economici: per l'83% la crisi rende più difficile la
scelta di avere un figlio. Ma la percentuale supera il 90% tra i giovani fino a 34 anni, il gruppo generazionale
che subisce maggiormente il problema dell'incertezza lavorativa e sociale. Eppure per gli italiani «la
genitorialità è un'esperienza molto importante», come ha spiegato Ketty Vaccaro, responsabile settore
welfare e sanità del Censis. «Anche se la quota dei genitori giovani è molto bassa (il 29,8% del totale)
l'aspettativa è di almeno due figli». Desiderio spesso non realizzato e non realizzabile. «Il fatto che, compresi
gli anni delle guerre, il 2013 sia stato l'anno in cui si sono fatti meno figli in Italia - ha commentato Giuseppe
Zizzo, segretario della Fondazione Ibsa - dovrebbe farci riflettere sugli effetti profondi che il perdurante stato
di crisi sta producendo sul vissuto reale dell'Italia di oggi e del futuro». Nella percezione collettiva i figli sono
un costo e un investimento sulla lunga distanza. Non a caso tra le aree di intervento su cui si richiede una
maggiore attenzione, la percentuale più forte (70%) è relativa alla richiesta di sgravi fiscali, seguita dai servizi
per la prima infanzia e da sostegni ai costi per l'educazione: parliamo di rette, servizi di mensa o di trasporto,
materiale scolastico. Uno degli obiettivi principali dello studio però è stato anche quello di indagare gli
atteggiamenti e il livello di conoscenza degli italiani sul tema dell'infertilità. I risultati rivelano che non se ne sa
molto: il 45% degli italiani ammette di saperne poco e un ulteriore 15% afferma di non essere per nulla
informato. Incertezze fortissime anche quando si va a indagare la conoscenza delle cause: al primo posto,
con un 33% di risposte, si situa un generico "stress". Dall'infertilità alla fecondazione artificiale il passo è
breve e arrivano sorprese anche dalle domande relative a questo tema. Mentre per una grande maggioranza,
rispettivamente 85% e 73% del totale, l'inseminazione omologa in vivo e la fecondazione omologa sono date
per acquisite, il discorso cambia per la fecondazione eterologa. È d'accordo con l'uso di gameti esterni alla
coppia solo il 40% degli italiani e la percentuale scende al 30% per i cattolici praticanti. Solo il 35% è
favorevole alla diagnosi pre-impianto e la percentuale crolla al 14% per l'utero in affitto. «Se si pensa tutto
solo come a un diritto si uccide il desiderio" - ha concluso il presidente Censis Giuseppe De Rita -. E un
Paese senza desideri è senza figli». l governo non cede sul divorzio "fai-da-te" che si potrà sancire davanti ai
legali dei coniugi, o agli ufficiali dello stato civile, senza passare per il giudice. Per il ministro Andrea Orlando
questa previsione inserita nel decreto per smaltire l'arretrato della giustizia civile, in fase di conversione al
Senato, rappresenterebbe un «elemento qualificante». E dunque non saltano gli articoli 6 e 12 che prevedono
la nuova procedura accelerata. Tuttavia il Guardasigilli, intervenuto ieri in Commissione Giustizia a Palazzo
Madama, ammette che sulle norme semplificate per separazione e divorzio «c'è un nodo da sciogliere e
differenze più profonde». Contrari o perplessi, infatti, non solo il Ncd, ma anche Fi, Scelta civica e Per l'Italia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Il rapporto
02/10/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 7
(diffusione:105812, tiratura:151233)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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«Mi auguro che si comprenda che non c'è la volontà di stravolgere un'istituto ma solo quello di sgravare la
giurisdizione», auspica Orlando. Il Pd aveva anche formalizzato la proposta ulteriore di "travasare" nel
provvedimento l'altra normativa, specifica, sul divorzio breve, ridotto a sei mesi in caso di separazione
consensuale. Normativa che è già stata approvata dalla Camera e ora attende il via libera definitivo del
Senato. Ma il ministro esclude che si intenda procedere su questa nuova strada mettendo insieme le due
innovazioni (divorzio breve e giustizia civile), creando ulteriore confusione. Resta in campo, però, la proposta
del divorzio davanti agli avvocati o agli ufficiali dello stato civile. Il capogruppo del Ncd in Commissione Carlo
Giovanardi stronca il cosiddetto "divorzio fai da te", come una «norma ideologica infilata in un decreto legge
che lascia la parte debole alla mercé della parte forte, senza nessun controllo giudiziario». E ricorda che la
proposta ha incontrato «unanime dissenso nelle udienze conoscitive di tutte le associazioni degli avvocati,
della Associazione nazionali magistrati e del presidente del Tribunale di Roma, a cui deve essere aggiunto ricorda - il radicale dissenso del Forum delle famiglie». Il Ncd chiede quindi di stralciare gli articoli 6 e 12 del
decreto «prima che diventino materia di un ruvido confronto parlamentare che - avverte Giovanardi
spaccherebbe la maggioranza». Ma prende posizione anche Fi con Ciro Falanga: «Si rischia di far diventare
il matrimonio un istituto di diritto privato e non più di diritto pubblico com'è ora». Angelo Picariello
61%
LE COPPIE PRONTE AD AVERE FIGLI IN CASO DI AIUTI DA PARTE DELLO STATO
67%
LE FAMIGLIE CHE CHIEDONO UN POTENZIAMENTO DEGLI ASILI NIDO
86%
GLI ITALIANI CONTRARI ALLA PRATICA DELL'UTERO IN AFFITTO
29%
I GIOVANI ITALIANI UNDER 35 CHE SONO DIVENTATI GENITORI
02/10/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 7
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Il ministro Lorenzin : è il luogo delle scelte, ora una task force per i giovani L'intervista «Sono urgenti risposte
politiche. Ora lavorerò per rimodulare i ticket dei farmaci a favore dei nuclei numerosi»
LUCIA BELLASPIGA
Abbiamo perso sessantaduemila bambini. Sono i figli non nati dal 2008 al 2013 a causa (anche) della crisi.
Quel calo demografico che ci relega sempre più nel girone dei Paesi vecchi e senza energie per il futuro.
Secondo il Censis abbiamo due record negativi, i figli non nati e le mamme più attempate: due fenomeni che
si tengono per mano, visto che l'infertilità è proporzionale all'età della donna... «Eppure dall'indagine del
Censis risulta che tra le cause di infertilità nessuno degli intervistati indica la prima, cioè l'età», sottolinea
Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, «vuol dire che c'è una ignoranza diffusa su cui dobbiamo agire».
Proprio oggi avete presentato un Piano nazionale per la fertilità, riconoscendo nella denatalità una piaga
nazionale. A cosa punta? Informare i giovani su questi temi è diventato prioritario: non si tratta di teoria ma di
scelte che determinano la vita. Per due generazioni ci hanno insegnato che prima bisogna sistemarsi, che per
i figli c'è sempre tempo, ma questo è il grande inganno. Anche se il problema va ben oltre l'infertilità: 62mila
bambini in un quinquennio, un'intera città mai nata... Infatti noi come Sanità partiamo da questo gruppo di
lavoro, ma è solo il primo passo su cui poi si dovranno innestare altre proposte di politiche attive, sgravi
fiscali, aiuti alle famiglie con figli. Io da parte mia lavorerò per rimodulare i ticket sui farmaci per le famiglie
numerose: presenterò un piano sanitario interdisciplinare, poi chiederò ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo
economico di aiutarci a mettere gli altri mattoncini del Lego... Non a caso la Francia, dove il quoziente
familiare funziona dal dopoguerra, ha una felicissima natalità, così come la Gran Bretagna. Sono Paesi che
hanno puntato sulle politiche familiari, sul sostegno alla genitorialità, non solo delle madri ma anche dei padri,
su politiche del lavoro lungimiranti. Noi oggi siamo in fase di contrazione economica e dobbiamo fare delle
scelte, e la famiglia per me è la scelta, da lì parte la rinascita del Paese. Perciò ho pensato a questo gruppo
di lavoro fin da quando mi sono insediata, e vi partecipano ginecologi, pediatri, farmacisti, insegnanti,
giornaliste, psicologi dell'adolescenza, sessuologi, economisti e giuristi, con l'obiettivo di informare due
categorie, i giovani e la classe medica. Come ministero della Salute per noi è fondamentale lavorare subito
su due fronti: primo, la fertilità è preservata nei modelli di vita degli adolescenti? Sanno che le malattie
sessualmente trasmissibili rendono infertili? E secondo, sono consci della curva della fertilità? Oggi siamo
tutti così giovanili esteriormente che ci illudiamo di fermare l'orologio biologico, ma se a 35 anni ti accorgi che
per diventare madre è tardi e nessuno ti aveva avvisato è un dramma. Ecco quindi il ricorso alla fecondazione
assistita... Che però risolve solo il 30%, se va bene. L'eterologa, poi, è un caso estremo... L'86% degli italiani
dice no all'utero in affitto, il 91% alla scelta eugenetica del sesso del nascituro, il 60% alla fecondazione
eterologa... E solo un 29% darebbe un figlio a una coppia omosessuale. Dati che sottolineano lo scollamento
tra l'opinione pubblica e le ideologie. Non me li aspettavo neanch'io. Secondo me nelle persone prevalgono il
buon senso e l'aderenza alle proprie esperienze: non c'è una persona fuori dalle Aule del dibattito che mi
abbia detto di essere d'accordo con la scelta eugenetica del colore dei capelli o degli occhi... Se manteniamo
il bambino al centro del nostro dibattito, il buon senso prevale sempre. Una battuta sulla Terra dei Fuochi:
davvero il picco di tumori è dovuto a stili di vita sbagliati? Non ai roghi e agli sversamenti? Io parlavo della
Campania, dove la prima causa di morte sono gli stili di vita: alimentazione grassa, nessuna attività fisica,
alcol e tabagismo. C'è una percentuale allarmante di bimbi obesi, e qui i roghi non c'entrano. Invece nella
Terra dei Fuochi a tutto questo si sommano anche roghi e sversamenti, e per questo ho stanziato 50 milioni
di euro per fare lo screening di massa, ora in avvio. Inoltre monitoro personalmente tutti i campionamenti dei
terreni e dei prodotti agricoli... Occorre un'enorme campagna di prevenzione, con la collaborazione dei
cittadini, che denuncino ogni rogo e ogni illegalità.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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«La rinascita? Dovrà partire dalla famiglia»
02/10/2014
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Primo successo per i test clinici su 16 pazienti cui sono state somministrate le staminali per un anno: né
peggioramenti né ricadute La scienziata pioniera Parolini: «Soddisfatti, ma occorre cautela»
Benefici delle staminali estratte dalla placenta: uno studio coordinato da Fred Lublin, docente della Icahn
School of Medicine a Mount Sinai, ha dimostrato la sicurezza e la tollerabilità della somministrazione di
cellule derivanti da placenta per 16 pazienti affetti da sclerosi multipla che, nel primo anno di trattamento, non
sono andati incontro a peggioramenti o ricadute. Chiediamo un parere in merito a Ornella Parolini, direttore
del centro di ricerche Eugenia Menni di Fondazione Poliambulanza di Brescia, appena riconfermata alla
presidenza di IPLASS ("International Placenta Stem Cell Society"), la società scientifica internazionale nata
con il fine di promuovere lo scambio di informazioni tra tutti i centri nel mondo impegnati nello studio delle
cellule staminali isolate dai tessuti della placenta umana. Un importante riconoscimento per la ricerca italiana.
"A Brescia, 12 anni fa, siamo stati dei pionieri nel pensare ad un potenziale utilizzo clinico di queste cellule ricorda Parolini - e considero la mia riconferma a presidente IPLASS un premio alla tenacia di tutto il mio
team nel percorrere un cammino non facile ma eticamente importante". A che punto siamo, dunque, con la
ricerca in questo settore? "Ci sono ormai tanti studi clinici ufficiali sull'uomo che dimostrano l'effetto
immunomodulatore di queste staminali, ovvero la loro capacità di secernere fattori in grado di ridurre gli effetti
di quei processi degenerativi quali infiammazione e fibrosi e pertanto indurre riparazione del tessuto. In un
tessuto "liberato", sono poi le stesse staminali residenti che ricominciano a riparare", spiega Parolini. "Per
me, vedere in atto questi trial clinici è motivo di grande soddisfazione avendo un po' aperto la strada ma,
ovviamente, la cautela è d'obbligo perché non possiamo confondere le sperimentazioni cliniche con i
trattamenti terapeutici. Per capire se siamo di fronte a vere e proprie terapie dovrà passare ancora qualche
anno". La sperimentazione cliniche in atto oggi sui pazienti sono circa venti, di fase 1 (valutazione della
sicurezza) o di fase 2 (valutazione dell'efficacia), con i primi dati preclinici. Da molti anni il gruppo bresciano
ha dimostrato in modelli preclinici l'effetto terapeutico delle cellule derivate dalla membrana amniotica di
placenta umana, per malattie quali fibrosi polmonare ed epatica e, più recentemente, in cooperazione con un
gruppo spagnolo, sclerosi multipla, artrite reumatoide e colite ulcerosa, ottenendo sempre un miglioramento
funzionale nell'animale proprio grazie al meccanismo di immunomodulazione delle cellule trapiantate.
"Crediamo in questa ricerca: IPLASS è nata nel 2009 proprio presso la nostra Fondazione allo scopo di
sostenerla e confrontarci su tutti i possibili risultati ottenuti con queste preziose cellule", conclude Parolini.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Sclerosi, speranza dalla placenta
02/10/2014
Il Gazzettino - Ed. nazionale
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(diffusione:86966, tiratura:114104)
Medicinali e cosmetici In farmacia controllo delle reazioni avverse
VENEZIA - Cosa può fare un cittadino nel caso in cui farmaco, un cosmetico acquistato in farmacia o un
integratore provochino una reazione avversa? E in che modo il farmacista può essere d'aiuto nel fornire
informazioni sui farmaci e le loro interazioni o reazioni avverse o sulla mancata efficacia e nel raccogliere e
trasmettere la segnalazione della reazione avversa? A queste domande hanno voluto dare risposta il Centro
Regionale di Farmacovigilanza della Regione Veneto e Federfarma Veneto, realizzando il progetto Vigirete Rete Regionale di Farmacie attive in Farmacovigilanza, patrocinato dal Servizio Farmaceutico della Regione
Veneto e dalla Consulta Regionale dell'Ordine dei Farmacisti. Il progetto è stato presentato dal presidente di
Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi e dal responsabile scientifico del Centro Regionale di
Farmacovigilanza - Verona, Roberto Leone. Vigirete ha come obiettivi il rafforzamento della comunicazione
tra cittadini e farmacisti, intesa come strumento di efficacia e sicurezza terapeutica; il miglioramento
dell'informazione sull'uso appropriato dei farmaci; la sensibilizzazione della popolazione sull'importanza della
segnalazione spontanea delle reazioni avverse; l'aumento delle conoscenze, da parte dei farmacisti, sul
profilo di sicurezza dei farmaci. Le farmacie che aderiranno a Vigirete, 600 al massimo in questa prima fase
del progetto, saranno riconoscibili grazie a un bollino e a una locandina. I cittadini interessati riceveranno un
opuscolo informativo e una scheda da compilare in caso di reazioni avverse, da consegnare in farmacia
inserendola in un'apposita scatola.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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SANITA'
02/10/2014
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Bandito spara a bruciapelo, farmacista ferito
Il raid ieri sera a Chiaiano la vittima ha reagito ed è stata colpita all'addome
La fuga Il malvivente ha perso la scarpa sinistra mentre scappava dal locale Giuseppe Crimaldi (GIACOMO
DI LAURENZIO, NEWFOTOSUD) Ha rivissuto gli attimi della stessa tragedia che 24 anni fa colpì suo padre
mentre,aldi làdiunbanconedi farmacia,cadeva sottoi colpidi pistola esplosi da un bandito. Quando il destino si
accaniscesullepersone alloralacronaca nera riesce a sfornare storie che sembranorelegateaiconfini della
realtà. Invece è realmente successo ieri sera adun farmacista: l'ennesimo farmacista che finisce nel mirino di
una microcriminalità selvaggia, scatenata. Il dottor Agnello Auriemma, titolare della farmacia che si trova in
via Nuova Toscanella 32 a Chiaiano - è stato ferito al culmine di un colpo messo a segno da un bandito
solitarioarmato di pistola. Suo padre Vincenzo fu assassinato, lui fortunatamente se la caverà: il colpo
esploso a bruciapelononhalesoorgani vitali. Succedea Napoli, inunadelle tante zone di periferia dove anche
lavorare in una farmacia può equivalere a correre un serio pericolo di vita. Periferia nord della città: è qui che
Agnello Auriemma si era trasferito, nemmeno un mese fa, dallavecchia sede cheavevain viaSantacroce ad
Orsolone, non lontano dai Camaldoli.Ieri serasi trovava nel locale in compagnia della figlia ventenne, e
mentre si avvicinava l'orario di chiusura ecco materializzarsi il rapinatore. Un uomo giovane e a volto
scoperto, non è escluso che si tratti di un tossicodipendente. Con la pistola in pugno si èdiretto verso la
cassa:«Tira fuori isoldi», ha intimato. In quel momento c'erano anche alcuni clienti, impietriti e terrorizzati per
quanto stava accadendo sotto i loro occhi. Il dottore ha avuto un gesto istintivo: e mentre il rapinatore tentava
di arraffare l'incasso della giornata lo ha affrontato. Ha provato a disarmarlo, ne è nata una colluttazione
durante la quale è partito un primo colpo di pistola, schizzato in terra, sul pavimento. Il corpo a corpo tra i due
si è protratto fin sotto l'uscio d'ingresso della farmacia, ed è qui che è partita una seconda raffica di colpi
esplosi dal delinquente. Uno, sparato a bruciapelo, ha centrato l'addome della vittima, che si è accasciata al
suolo. Solo a quel punto l'aggressore è fuggito, lasciando peraltro sul pavimento anche la scarpa sinistra.
Immediatamente soccorso, il farmacistaèstato trasportato alCardarelli. I medici hanno riscontrato la ferita
d'arma da fuoco: miracolosamente il proiettile siè conficcato nel fianco fuoriuscendo all'altezza dell'ombelico,
e in questo percorso non ha leso alcun organo vitale. E in ospedale, ieri sera, sono arrivati anche il
presidente dell'Ordine dei farmacisti di Napoli, Vincenzo Santagada e il presidente di Federfarma, Michele Di
Iorio. A Chiaiano, invece, sono intervenuti i carabinieri del comando provincialeguidato dalcolonnello Antonio
De Vita: indagini affidate ai militari della compagnia Vomero guidata dal capitano Giovanni Ruggiu
ecoordinate dalla Procura. Ed è caccia aperta al rapinatore. Non si esclude che si tratti di un «seriale», cioè di
un delinquente cheabitualmente prende dimirale farmacie per mettere a segno i suoi colpi. Da tempo ormai
gli organi rappresentativi della categoria dei farmacisti denunciano irischi legati allo svolgimento di una
professione che negli ultimi annièdiventata a rischio.L'elenco delle rapine nelle farmacie - scambiate per una
specie di bancomat dai criminali - si fa sempre più lungo e non sono pochi i titolari che si rivolgono ad
agenzie di vigilanza privata per poter lavorare senza problemi. Tragedia La farmacia Toscanella dove ieri è
stata compiuta la rapina
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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L'emergenza criminalità Il professionista era in compagnia della figlia ventenne che ha scagliato merce contro
il rapinatore
02/10/2014
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Aveva difeso l'incasso: il padre fu ucciso in negozio 24 anni fa
Eraunafredda seratadidicembre ed era da poco passato il Natale. Mancavanosoloquattro giornialla notte di
San Silvestro quando sulla famiglia Auriemma si abbatté, imprevedibile, la tragedia. Duerapinatori
feceroirruzione nella farmacia di cui era titolare il dottor Vincenzo, uccidendolo con alcuni colpi di pistola. La
sola colpa del povero farmacista era stata quella diavertentatodireagireallarapina,difendendoisoldi
dell'incasso giornaliero. Oggi la storia sembra ripetersi, con il colpo messo a segno nei locali della farmacia di
Chiaiano gestita dal figlio Agnello. E, inevitabilmente, torna a galla quellutto,quel doloreprofondo che mai i
familiari, ma anche gli amici e tanti colleghidel dottorVincenzoAuriemmahannopotuto dimenticare.
Ventiquattro anni dopo, ecco di nuovo ripetersi la scena, la violenza di un uomo che impugna un'arma e
pretende i soldi che sono in cassa. Fece molto csalpore, nel 1990, quell'assurdodelitto commesso nella
farmacia di via Salvator Rosa, in quel tratto dicerniera tra il centrodi Napolie lazonacollinare. Agnello
Auriemma aveva 31 anni quando perse suo padre. E ieri sera, alla vista del bandito armato, deve avere avuto
una reazione immediata, istintiva, di fronte a questo nuovo atto di assurda violenza. Per quasi dieci anni
aveva lavorato nei locali dell'altra farmacia, non lontanodall'ospedale Monaldi, a Napoli. Poi, una ventina di
giorni fa, si era trasferito nella nuova sede, e aveva scelto via Nuova Toscanella per inaugurare la farmacia.
Al momento dell'irruzione del rapinatore, ieri sera, era in compagniadellafigliaventenne.Ancheleiharischiato la
vita di fronte alla furia del criminale, e anche lei haavuto uncoraggiosogesto di sfida contro chi puntava la
canna dell'arma contro suo padre: ha cercato di difenderlo in tutti modi,anche scaraventando contro il bandito
ormai in fuga un espositore pieno di merce. giu.cri.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Il precedente La tragedia a via Salvatore Rosa poco dopo il Natale del '90
02/10/2014
Libero - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Cellule e laboratori sotto sequestro Nuovo stop al metodo Stamina
Il gup di Torino conferma la linea del Riesame: infusioni da bloccare. I parenti dei malati annunciano battaglia.
A giorni il parere dei saggi del ministero
GIUSEPPE SPATOLA BRESCIA
Restano sotto sequestro agli Spedali Civili di Brescia le cellule e le apparecchiature utilizzate per le cure del
metodo Stamina. Lo aveva già stabilito il 20 settembre scorso il Tribunale del riesame di Torino, respingendo
così le richieste presentate da una dozzina di famiglie, e ieri lo ha ribadito il giudice dell'udienza preliminare
senza possibilità di appello. I giudici, di fatto, hanno seguito la strada segnalata dallo stesso pubblico
ministero Raffaele Guariniello: c'è una «incompatibilità funzionale» del gip che alla fine di agosto aveva
messo i sigilli a Stamina, è vero, ma non per questo il provvedimento deve decadere. A decidere alla fine è
stato il gup Giorgio Potito, lo stesso che il prossimo novembre celebrerà l'udienza preliminare contro Davide
Vannoni per associazione a delinquere. Potito ha quindi confermato il sequestro di cellule e apparecchiature
avvenuto lo scorso agosto a Brescia su richiesta della procura di Torino. Contro il provvedimento avevano
fatto ricorso una dozzina di famiglie di malati in cura presso l'ospedale che adesso dovranno rassegnarsi
all'idea di aspettare la fine del procedimento giudiziario per vedere «liberare» i laboratori bresciani. L'istanza
di revoca del sequestro era arrivata sul tavolo del gup dopo che il Tribunale del Riesame aveva dichiarato la
propria incompatibilità funzionale a decidere sul sequestro, pur confermandolo per 20 giorni. Il procedimento
di Torino, che vede indagate 20 persone tra cui Davide Vannoni patron della Stamina Foundation - è già alla
fase dell'udienza preliminare che si svolgerà a novembre. «Si tratta di un sequestro illegittimo» ha affermato
ieri a caldo lo stesso Vannoni, «a fronte del quale i pazienti faranno sicuramente ricorso in Cassazione». «Il
Collegio» hanno sottolineato i sostenitori del metodo Stamina sulla pagina Facebook di Vannoni, «dimentica
che il diritto alla salute è significativamente l'unico, tra i diritti primari, ad essere qualificato come diritto
fondamentale dell'individuo dal Costituente.Tesio non tesi, incompetenza derivata o solo supposta, la vita
umana è al di sopra e supera qualsiasi discettazione. E questo i magistrati dovrebbero ben saperlo». Intanto
martedì mattina il consiglio regionale della Lombardia, con 49 sì e 9 voti contrari, ha messo fine all'iter
dell'indagine conoscitiva della commissione Sanità sul caso Stamina, approvando l'ordine del giorno sulle
conclusioni della relazione finale. La relazione, secondo il documento approvato, sarà trasmessa al
governatore della Lombardia, Roberto Maroni, agli assessori alla Salute e alla Ricerca, rispettivamente Mario
Mantovani e Mario Melazzini, perchè sollecitino il Governo a mettere «paletti chiari» sulla normativa. Le
conclusioni cui sono giunti i consiglieri dopo il lavoro di indagine hanno portato a chiedere nell'ordine del
giorno approvato alcune azioni della giunta per evitare, in particolare, il ripetersi in futuro di casi analoghi a
Stamina. Tra queste, si chiede anche di rivolgere al Governo nazionale l'invito «a revisionare la normativa
vigente». E l'assessore alla salute, il vice Giovernatore Mario Mantovani,intervenuto al termine della
discussione generale sugli esiti dell'inchiesta della commissione, ha rimarcato che la «Regione Lombardia
non ha mai autorizzato nè prima nè dopo, con benestare di nessun genere, la pratica di tale procedura». Sul
fronte romano, invece, è attesa per oggi la convocazione dell'ultima seduta dei «saggi» nominati di recente
dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «La seconda commissione è insediata ormai da alcuni mesi» ha
spiegato Lorenzin, «gli esperti stanno lavorando e si stanno incontrando tra di loro per discutere sul dossier.
Io come ministro sono estranea al lavoro che stanno svolgendo e nei prossimi giorni ci darà dei risultati».
::: LA SCHEDA IL SEQUESTRO Ieri Il gup di Torino, Giorgio Potito, ha confermato il sequestro di cellule e
apparecchiature avvenuto ad agosto agli Spedali Civili di Brescia su richiesta della procura di Torino. Contro il
provvedimento avevano fatto ricorso una dozzina di famiglie di malati in cura presso l'ospedale. Già il
tribunale del riesame aveva dato loro torto IL PROCESSO Il procedimento giudiziario, che vede indagate 20
persone tra cui Davide Vannoni, patron della Stamina Foundation, è già alla fase dell'udienza preliminare. Nel
processo che ripartirà il prossimo novembre il presidente Vannoni dovrà rispondere di una richiesta di rinvio a
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Vannoni annuncia altri ricorsi
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Libero - Ed. nazionale
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giudizio per associazione per delinquere finalizzata alla truffa
Foto: Davide Vannoni [Splash]
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10 soluzioni "paracadute"
È normale: ai cambi di stagione ne perdiamo almeno un centinaio. Ma se ne vedete troppi sulla spazzola,
agite con tempismo, rivolgendovi a uno specialista. E, soprattutto, imparate a prevenire. In dieci step
Serena Roberti foto Anna Martensson
Sembrerebbe uno dei (pochi!) problemi di cui il gentil sesso non debba preoccuparsi. In realtà, la perdita (più
o meno copiosa) dei capelli colpisce circa il 30 per cento delle donne durante la premenopausa e ben il 60
per cento negli anni successivi per via del calo degli estrogeni. Senza contare altre cause, dai disturbi della
tiroide allo stress, fino al cambio di stagione. Oggi esistono cure innovative efficaci, ma non pensate di
risolvere tutto con uno shampoo anticaduta o qualche fialetta. Bisogna agire anche dall'interno, curando
l'alimentazione e aiutandosi con integratori ad hoc. E rispettare alcune semplici regole, riassumibili in dieci
punti. A suggerirle è un esperto del settore, Fabio Rinaldi, dermatologo e presidente dell'Ihrf (International
hair research foundation). 1Il decalogo "anti gravità" 2Lavatevi i capelli spesso, soprattutto se vivete in una
città ad alto tasso d'inquinamento. La frequenza ideale è uno shampoo ogni due giorni, non di più, però.
Altrimenti il cuoio capelluto rischia di infiammarsi, i capelli si indeboliscono ed è più facile che cadano. Per
mantenere sano il fusto, balsami e maschere sono molto utili. Un consiglio: quando andate a dormire,
spruzzate sui capelli uno spray a base di zeolite (lo trovate in farmacia), un principio attivo ricavato da un
minerale lavico in grado di assorbire le polveri sottili contenute nello smog cittadino. Dopo lo shampoo, le
chiome vanno tamponate con l'asciugamano, non sfregate. Molto indicato, invece, un massaggio delicato di
qualche minuto, per stimolare la microcircolazione. Prediligete il phon con il diffusore, evitando il getto d'aria
diretto, troppo aggressivo. L'ideale sono gli asciugacapelli agli ioni o in ceramica, che non seccano la
capigliatura. Nonostante quello che si dice, la spazzola non ha un'azione terapeutica. Però non fa neanche
male, a patto di non "rastrellate" con troppa veemenza i capelli, rischiando di spezzarli. Cause e nuovi rimedi
Dottor Rinaldi, quali sono le cause della caduta dei capelli nelle donne? Le più comuni sono due: il cosiddetto
efuvio telogenico, una diminuzione transitoria legata a cambi di stagione, diete sbagliate, stress fisico, sole;
l'alopecia androgenetica, simile alla calvizie maschile, che colpisce soprattutto le donne in menopausa.
Quando la caduta è "accettabile"? Nei cambi di stagione è normale perdere circa 100 capelli al giorno. Se la
situazione si protrae per più di un mese, o se il numero di capelli caduti è molto più elevato, bisogna correre
ai ripari. Come intervenire, quindi? Il dermatologo deve valutare la situazione analizzando lo stato dei capelli.
Per arrivare alla diagnosi ci vogliono anche esami del sangue, un'indagine sull'alimentazione e, a volte, un
esame istologico del cuoio capelluto. Quali sono le soluzioni più efficaci? Una delle terapie più innovative è
quella che sfrutta i fattori di crescita naturalmente presenti nel plasma umano: a questo scopo si preleva il
sangue del paziente e lo si centrifuga, ottenendo un concentrato di piastrine, in grado di stimolare i bulbi
piliferi. Tale concentrato viene poi iniettato con aghi sottili nel cuoio capelluto, dove attiva la produzione di
nuovi capelli. Altre novità? La cronotricologia, una terapia del capello basata sulla crononutrizione. Un
esempio: se mangio una banana alla sera i suoi nutrienti agiscono positivamente sull'umore e sulla pelle
perché innescano una secrezione di melatonina, la sostanza che regola il ritmo sonno-veglia. Cosa che non
avviene se mangio il frutto al mattino. Come si combatte l'alopecia androgenetica? S ono ottimi il minoxidil e
la finasteride, da prendere per bocca a cicli. E la dermoforesi? È validissima perché, veicolando sostanze
attraverso un campo elettrico, consente di completare in cinque giorni una terapia che, altrimenti, durerebbe
quattro mesi. 9Avete programmato una vacanza al caldo per il prossimo inverno? Ricordatevi che i capelli
vanno protetti accuratamente dal sole, che li indebolisce e li secca, favorendone la caduta. Curate
l'alimentazione. L'ideale sarebbe rinunciare al glutine per tre giorni alla settimana per evitare reazioni
infiammatorie all'intestino, che inuenzano negativamente anche pelle e capelli. Fondamentale una buona
scorta di ferro (mangiate pesto a volontà, il basilico ne contiene tantissimo!) e sgranocchiate cinque noci al
giorno, ricche di acidi polinsaturi. Ai cambi di stagione, assumete integratori a base di aminoacidi, come la
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hair care /capelli
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taurina e il triptofano, e antiossidanti, preziosi per bloccare il processo di degenerazione delle cellule dei
capelli. Una novità? La nipononivea (ortica giapponese) o il fungo Ganoderma lucidum , sempre giapponese,
considerati l'elisir di lunga vita: agiscono sul bulbo rendendolo più resistente. Vietati l'uso della piastra e la
stiratura dei capelli. In particolare, fate attenzione alle stirature troppo drastiche che utilizzano agenti chimici
spesso altamente tossici. Via libera invece alla tinta, che non incide sulla perdita dei capelli. Tuttavia, per
evitare allergie e risultati sgradevoli, affidatevi sempre a parrucchieri seri e professionali. Gallery
stock/contrasto
1. Dona più struttura ai capelli fini: elvive Fibralogy di L'Oréal Paris (€ 5,90). 2. con applicatore massaggiante,
Dercos neogecin di Vichy (28 fiale,€ 99,82). 3. Maschera fortificante pre-shampoo, Phydriumadvance di
Bioscalin (€ 14,90). 4. approccio antiage: capelli più spessi di Pantene (€ 9,99). 5. Per fortificare il bulbo
pilifero, Fiale anticaduta di Bioclin (€ 49,50). 6. termoprotettivo: soin Brillance keratin therapy di Jean Louis
David (€ 29). 7. Balsamo nutriente a base di acido ialuronico: new cap di Erbavita (€ 11,50) 8. Per chiome più
folte: cerafill di Redken (€ 39, in salone). 9. Vitamina D3 + omega 3: Densilogy di Inneov (€ 29,50). 10. È un
integratore alimentare: MiglioCres (€ 23,50 in farmacia). 11. trattamento intensivo in fiala: Keramine H (12
fiale, € 13,20).
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mi piaccio
Spianare le rughe. Tirar su le palpebre. Rimpolpare l'ovale. Oggi la medicina estetica e la cosmesi fanno a
gara per aiutare le donne a vincere la battaglia contro il tempo. Senza bisogno di "taglia&cuci"
Carmen Rolle foto Arthur Belebeau
Quando mi vesto da schianto e inauguro le unghie laccate di nero. Quando provo un nuovo rossetto e mi
sento mica male. Quando so di un profumo buonissimo. Quando tolgo il trucco la sera e mi spalmo una
crema antiage che promette miracoli. Quando mi guardo allo specchio e mi dico: sono io, sempre io, la
stessa di ieri. E al diavolo l'età! «Oggi la medicina estetica è molto progredita, tanto da consentirci di ritardare
e, talvolta, addirittura evitare la chirurgia» , spiega Fiorella Donati, chirurgo plastico a Milano. «Esistono infatti
soluzioni che ci aiutano a diventare più belle e a ringiovanire senza risultare troppo evidenti, privilegiando
cioè l'aspetto naturale». Protagonista di questo nuovo trend sono i filler di acido ialuronico, la tossina
botulinica e la biorivitalizzazione. Per ognuno di questi trattamenti esiste l'alternativa cosmetica. Dunque,
quando è meglio affidarsi alle mani di uno specialista e quando, invece, basta la soluzione casalinga? La
parola agli esperti. ACIDO IALURONICO DAl meDICo 6«Il nuovo Contour Lifting consente di ricreare la
naturale geometria del volto, rimodellando le aree "appiattite" dal tempo», continua la dottoressa Donati. A
questo scopo si inietta un filler di acido ialuronico, sostanza biocompatibile e anallergica che vanta più di una
funzione, a seconda del tipo. «Con quello ad alta densità si ricrea il contorno mandibolare; con quello a media
densità si riempiono la zona temporale, fino all'attaccatura dei capelli, e lo zigomo, ma senza eccessi. Quello
a bassa densità si inietta invece in superficie, per migliorare tono e texture della cute». Il risultato è un volto
naturalmente fresco, morbido in superficie, ma tonico. I filler di acido ialuronico vanno ripetuti ogni sei, otto
mesi; il costo è dai 300 ai 400 euro a fiala. A CASA «I cosmetici antiage oggi mimano l'azione dei filler per
riempire rughe e contorni del volto», spiega Mariuccia Bucci, dermatologa a Sesto San Giovanni (MI).
«Ovviamente i risultati non sono gli stessi perché l'acido ialuronico, l'ingrediente principale, viene applicato in
forma topica e non iniettato. Ma la sostanza è comunque efficace: se è ad alto peso molecolare agisce in
superficie, mentre penetra più in profondità se è a medio o basso peso molecolare». In pratica, questo acido
agisce come una spugna, attirando grosse quantità d'acqua. Così, rughe e solchi si riempiono. BOTOX Dal
meDico Se l'acido ialuronico è il più amato dagli italiani e si piazza al primo posto negli interventi di medicina
estetica, la tossina botulinica segue a ruota. «Anche se questa sostanza si riassorbe col tempo, è bene
affidarsi a uno specialista, in grado di donare armonia al viso evitando un effetto troppo spianato», suggerisce
la dottoressa Donati. «Per le rughe della fronte e del contorno occhi, oggi c'è il baby-botox, una tecnica che
arriva dagli Stati Uniti: infiltrazioni molto leggere, eseguite assecondando la mimica facciale per evitare,
finalmente, sguardi fissi e sopracciglia pesanti». Il botulino va ripetuto ogni cinque-nove mesi, a seconda della
motilità della fronte, a un costo che varia tra i 300 e gli 800 euro. a casa Per attenuare le rughe che, dopo una
certa età, rimangono stampate in volto anche quando non si sorride o si corruga la fronte, i cosmetici si
danno da fare con formule botox like . «Inducono un generico effetto miorilassante che distende i piccoli
solchi», spiega Umberto Borellini, cosmetologo a Milano. «Contengono oligopeptidi, cioè frammenti di
aminoacidi che hanno un'azione simile alla tossina botulinica, anche se ovviamente agiscono solo in
superficie». Cercate una strategia ancora più soft? Puntate sugli aromi che danno serenità e bellezza. «Prima
di coricarvi, mettete qualche goccia di olio essenziale di lavanda sul cuscino oppure aggiungetele alla vostra
crema da notte abituale: l'azione rasserenante della pianta distende anche le rughe». Soprattutto quelle "del
pensatore", cioè le linee verticali o orizzontali che compaiono sulla fronte quando si è corrucciati. così si
rinnova lo sguardo Le occhiaie infossate sono il vostro cruccio? La soluzione si chiama idrossiapatite di
calcio, l'ultima new entry nella famiglia dei filler. «Riempie i volumi, stimola la produzione di collagene ed è
riassorbile», spiega la dermatologa Bucci. «In questa zona sconsiglio invece l'uso dell'acido ialuronico:
richiama l'acqua nei tessuti, dunque si rischia di passare dalle occhiaie alle borse». Le sedute vanno ripetute
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speciale beauty forever young
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ogni 8/9 mesi e costano circa 500 euro. VITAMINE & ANTIOssIdANTI DaL meDicO Sono la nostra difesa
contro l'avanzata dei radicali liberi. «Ma gli antiossidanti diminuiscono con l'età», spiega la dermatologa
Bucci. «Il Q10, per esempio, inizia a ridursi già a partire dai 25 anni. Potete ovviare con la biorivitalizzazione:
con aghi sottilissimi si iniettano a livello superficiale sostanze biocompatibili e riassorbibili, per esempio l'acido
ialuronico naturale, unito a vitamina C, aminoacidi e antiossidanti». Ciò consente di migliorare idratazione e
turgore, anche a scopo preventivo. Bastano tre sedute, ogni tre settimane (poi ogni tre mesi), al costo di circa
250 euro l'una. a caSa Da anni la guerra ai radicali liberi si combatte anche sul fronte cosmetico. «Si usano
cocktail di attivi simili a quelli usati nella biorivitalizzazione, per favorire un'autentica rigenerazione dei
tessuti», dice la dermatologa. Ma, purtroppo, a spingere in avanti le lancette dell'orologio sono anche colorito
spento, grana irregolare della pelle o pori dilatati. «Inestetismi che possono migliorare con cosmetici simillaser», prosegue l'esperta. «Per esempio, le creme che contengono pietre preziose, capaci di ricreare
appunto l'azione della luce infrarossa del laser che, producendo calore, favorisce la produzione di collagene
ed elastina». Ma i veri protagonisti sono i peptidi biomimetici. «Sono sostanze messe a punto dopo anni di
ricerche, in grado di sostituire strutture o meccanismi chimici che si perdono con l'età». Per esempio,
"fingono" di essere una proteina naturale in grado di stimolare i fibroblasti, le cellule del derma che,
producendo collagene, garantiscono elasticità e gioventù alla pelle. S.O.S. labbra Non a caso viene definito
codice a barre: tanti solchi verticali sopra le labbra che ricordano il simbolo grafico letto dai sensori dei
supermercati. «Sono rughe mimiche che peggiorano negli anni, fino a diventare vere e proprie cicatrici » ,
sottolinea la dermatologa Mariuccia Bucci. La soluzione? Intervenire subito, già da giovani, appena
compaiono. «Nello stadio iniziale basta, infatti, un filler di acido ialuronico una volta all'anno, abbinato a una
buona routine cosmetica a casa». La seduta costa intorno ai 250 euro. Trunk Archive/contrasto TRUNK
ARCHIVE/CONTRASTO Gli oli satinato che rigenera la pelle
1. Come un elisir Un olio secco Huile Précieuse à la rose noire in profondità e le regala comfort: di Sisley (¤
165). 2. Rigenerante È ricca di olio Nutritiva di L'Oréal Paris (¤ 14,99). di argan e pappa reale: Crema-Olio
1. Correttivo Liscia e illumina il nuovo Visionnaire LR 24 12 4% - Cx di Lancôme (¤ da 106). 2. Idratante Più
acqua nella pelle con Hydro-Plumping Re-Texturizing Serum Concentrate di Kiehl's (¤ 49). 3. Su misura
Agisce dove serve e restituisce compattezza: è Smart, il siero riparatore di Clinique (da ¤ 86). 4. In gocce Un
antiage potente: Acido Ialuronico Idratante Liftante di Collistar ( ¤ 37). 5. Protezione super Difende il sistema
immunitario della pelle: Ultimune di Shiseido (¤ 125). 6. Antiossidante Combatte i radicali liberi: Bioage di
Dermophisiologique (¤ 68 in istituto). 7. Stimolante Vitamine e attivi biotech per Elixir Fluido Rigenerante di
Bionike (¤ 93,75 in farmacia). 8. Pelle morbida Riempie i contorni la Crema Giorno Antiossidante Idratante di
Elève (¤ 99 in farmacia).
Pozione "magica" Grazie alla collaborazione con il dottor Pfulg de LaClinic-Montreaux, dal 2002 Helena
Rubinstein si è specializzata in trattamenti cosmetici ispirati alla medicina estetica. L'ultimo nato è Re-Plasty
Prescription, un siero booster, ricco di attivi potentissimi, che viene realizzato su misura dopo un'attenta
analisi della pelle. Il prezzo è 600 euro.
Risultati in 30 giorni Quando si dice multitasking! Grazie a una formula davvero ricca di attivi potenti, quali il di
ramnosio (5 per cento) e la neoesperidina (2 per cento), il nuovo Liftactiv Supreme dei laboratori Vichy
promette un evidente effetto lifting nel giro di un mese di applicazione. Non solo: la correzione ottica 3D,
associata a caffeina e adenosina, toglie la stanchezza quotidiana, migliorando compattezza, tonicità e
freschezza del viso ( € 36).
L1. Forza vitale Racchiude un prodigio botanico rivitalizzante, la Crema Nera Extrema di Giorgio Arman i (¤
373). 2. energizzante Corposa la Crema Viso Rigenerante di Salba (¤ 64,55). 3. concentrata Un anti età
globale: Olaz Regenerist 3 Zone Super Anti Ageing Cream (¤ 89). 4. Levigante Ricompatta il viso: Absolute di
Korff, con polvere di diamanti (¤ 89 in farmacia).
Foto: Gli interventi di ultima generazione per attenuare i segni del tempo assecondano la naturale mimica
facciale, scongiurando l'effetto "sguardo fisso"
01/10/2014
Starbene - N.26 - 6 ottobre 2014
Pag. 13
(diffusione:284517, tiratura:349050)
RICETTA ELETTRONICA: CI SEMPLIFICHERÀ LA VITA?
Sì, ma non subito: il sistema non è ancora a regime. Ecco cosa devi sapere
Franco Marchetti
Come funziona lI medico di famiglia inserisce il nome e il numero di confezioni della medicina prescritta in un
sistema informatizzato, accessibile a ogni farmacia della Regione. Basta poi recarsi in un qualunque esercizio
e presentare la tessera sanitaria per ritirare i farmaci. Per ora il dottore consegna anche un promemoria su
carta bianca con un codice. Quando il sistema sarà a regime, sparirà pure questo. Un altro vantaggio
dell'informatizzazione sarà il Fascicolo sanitario elettronico del paziente: in caso di ricovero al pronto
soccorso, i medici avranno subito informazioni sulle terapie in corso. I rimborsi Le assicurazioni private
richiedevano le ricette rosse. Con il sistema digitale, le compagnie, non potendo avere accesso ai dati
informatici, dovranno accettare le prescrizioni su carta intestata del medico. Le eccezioni Le ricette rosse
restano per le prescrizioni di esami e per alcune categorie di farmaci, per esempio gli psicotropi. Si useranno
ancora se, per problemi tecnici, il medico non potrà compilare quella elettronica. Le vecchie ricette rosse
entro la fine del 2015 dovrebbero andare in pensione, sostituite da quelle virtuali. «Il cambiamento è già
realtà in sei Regioni», dice Fiorenzo Corti, responsabile comunicazione della Federazione italiana dei medici
di famiglia. Altre stanno procedendo, ma ci sono difficoltà tecnico-amministrative che comporteranno un
sicuro ritardo». Anche la tua Regione inizia a utilizzare la ricetta elettronica? Leggi qui. corbis
M i di schiena, dui mossa da fm safflo Iln metrò o sul treno, anziché giocare con il cellulare o leggere, metti
gli auricolari e ascolta musica o un audiolibro: eviterai di piegare la testa in avanti, mettendo a dura prova le
vertebre cervicali. 2A casa, evita di guardare la tv seduta sul divano e con i piedi sul pouf o sul tavolino: è una
posizione che provoca la retroversione del bacino. Sorreggi la zona lombare con un cuscino e appoggia i
piedi a terra. I dolori cronici o ricorrenti della colonna spesso nascono da comportamenti sbagliati. Leggi qui
come puoi prevenirli*. * Consigli tratti da È facile liberarsi dalmaldi schiena se sai come farlo di Francois
Stévignon (Corbaccio,15 ().
eLE REGIONI D'ITALIA DOVE È GIÀ ATTIVA ILe ricette sono ancora solo di carta Il sistema è interamente
informatizzato La prescrizione elettronica è ai nastri di partenza Più info sulla ricetta elettronica:
tinyurl.com/ldmwyo9
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 02/10/2014
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ATTUALITÀ salute
VITA IN FARMACIA
12 articoli
02/10/2014
Corriere della Sera - Roma
Pag. 2
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Gemelli e Pisana firmano la «pace»
Stop al contenzioso tra la Regione Lazio e il policlinico Gemelli-Università Cattolica. Martedì scorso il
governatore Nicola Zingaretti e il rettore Franco Anelli hanno firmato «la pace» dopo dieci anni di braccio di
ferro. Il protocollo d'intesa prevede un'erogazione di 77 milioni di euro (27 a ottobre e 50 a dicembre) a fronte
di una richiesta del nosocomio di circa 700 milioni di euro per gli anni pregressi. Sarà inoltre attorno ai 450500 milioni l'erogazione annuale dalla Regione al Gemelli per l'intera attività, sia medica che didattica che di
ricerca, e sarà creato un comitato paritetico Cattolica-Regione per coordinare la programmazione
dell'ospedale con gli indirizzi dell'amministrazione.
Il nuovo protocollo, l'ultimo risaliva a febbraio del 2000, evidenzia il ruolo centrale del Policlinico nella rete
dell'assistenza. Il policlinico Gemelli, infatti, è Dea di II livello, è uno dei tre hub della rete ictus con unità di
trattamento neurovascolare (Utn), è hub della rete trauma grave e neuro trauma (Cts), centro di riferimento
per la rete di emergenza cardiologica con servizio di emodinamica, sede di reparto di Cardiochirurgia e hun di
riferimento per la rete ostetrica e neonatologica.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Sanità
02/10/2014
Corriere della Sera - Milano
Pag. 10
(diffusione:619980, tiratura:779916)
AMBULATORI APERTI NON STOP
Sergio Harari
H anno superato quota 35 mila le visite e prestazioni sanitarie effettuate fuori dai normali orari in diversi
ospedali. Il programma «Ambulatori Aperti No-Stop» è partito lo scorso maggio in 14 aziende ospedaliere,
dando la possibilità ai cittadini di accedere ai servizi anche oltre gli orari consueti: dal lunedì al venerdì dalle
18 alle 22, sabato dalle 8 alle 15 e domenica dalle 8 alle 13. È una comodità in più e un tentativo per ridurre
le liste di attesa. Il problema dei tempi di attesa per alcune prestazioni, qui peraltro decisamente meno
importante che in altre regioni italiane, ha molte concause: l'appropriatezza prescrittiva (non sempre tutti gli
esami richiesti sono davvero necessari ai fini clinici, un problema figlio dell'eccesso di tecnologia in medicina),
i tetti di prestazioni imposti alle strutture sanitarie (altrimenti molte potrebbero fare di più anche nei normali
orari di servizio), e l'aumento della domanda legato all'invecchiamento della popolazione e alle nuove
possibilità diagnostiche.
[email protected]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Aria di salute
02/10/2014
La Repubblica - Bari
Pag. 6
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Claudia e il papà commuovono tutti "Pronti ad aiutare scuola e famiglia"
L' assessore Sasso ha contattato l'uomo e la preside: "Presto il puntatore laser" "Qualcuno mi dica cos'ha
mia figlia" La ragazza affetta da una malattia rara, il genitore l'aspetta ogni giorno davanti alla classe
GIULIANO FOSCHINI
«L' ABBIAMO chiamato subito, ero con il presidente Nichi Vendola. Ho detto alla preside convocate un
consiglio di classe, cercate di capire cosa serve, e fateci sapere. Qualunque cosa, la Regione è qui». La
storia di Claudia e di suo padre Gaetano Digregorio, la bambina disabile che frequenta il secondo anno del
liceo di Santeramo con il suo papà che per tutto il giorno l'aspetta fuori da scuola, diventa un caso politico. L'
assessore regionale all'Istruzione, Alba Sasso, dopo aver letto Repubblica che ieri ha dato conto di questa
vicenda, ha contattato immediatamente il signor Digregorio per capire in che maniera si potesse offrire un
aiuto a lui e alla sua famiglia.
«Siamo rimasti pietrificati da quest'uomo, dalla sua forza, dal suo amore - spiega ora l'assessore - Il
presidente Vendola mi ha chiesto di chiamare questo signore, la preside, per offrire tutto quello che è nelle
nostre possibilità. E anche di più».
«Mi pare di capire che le lavagne luminose ci sono, serve forse un puntatore laser. Non è un problema.
Questo è un esempio in cui la scuola non è inadempiente, per fortuna - dice la Sasso - Ho parlato con la
dirigente, Maddalena Ragone, che è una persona straordinaria: nonè prevista un'assistenza sanitaria a
scuola per casi di questo tipo ma non mi pare nemmeno che la famiglia abbia fatto una richiesta in questo
senso. Qui non c'è scandalo, non c'è burocrazia. C'è qualcosa di diverso. È una di quelle situazioni in cui c'è
bisogno della solidarietà, il nostro atto dovuto è l'umanità, la scelta di un rapporto vero. Noi siamo qui, fuori
dalla scuola con quel padre».
Ieri è stato un assalto per Gaetano: telegiornali, trasmissioni televisive di ogni tipo, i palinsesti del pomeriggio
pronti a saltare addosso a questa storia.
«Io non cerco pietà o peggio ancora pubblicità - spiegava ieri il signore Digregorio - Nessuna
commiserazione. Io spero soltanto che qualcuno, un medico, uno scienziato, riesca a capire cosa ha Claudia.
Perché io sono convinto che qualcosa si può fare, una soluzione c'è». Da due anni la ragazza, che ha 14
anni, vive sulla sedia a rotelle. Fa fatica a respirare e perde progressivamente la forza dei muscoli. Respira
grazie a una valvola tracheotomica, scrive con il computer. Ma soprattutto nessuno sa dire che malattia ha.
«Non c'è una diagnosi e quindi non c'è una cura. C'è questa difficoltà respiratoria, io sono qui fuori per
aiutarla coni muchi, ma non prende medicine. Perché nessuno dice cosa davvero le può servire».
Intanto la Regione ha preso un altro impegno: quello di seguire il caso di Claudia direttamente con la Asl. In
alcune situazioni c'è infatti la difficoltà ad avere in tempo del materiale salvavita per la ragazza - «cose che
non posso comprare in farmacia e che devo andare volta per volta a prendere ad Altamura» - e gli uffici
hanno assicurato un filo diretto perché non si verifichino disservizi. «Io però - dice Gaetano - spero soltanto
che mi squilli il telefono e dall'altra parte ci sia qualcuno che mi dica: buongiorno, so cosa ha Claudia. Non
chiedo altro». NESSUNA CURA Non c'è una diagnosi, quella di Claudia è una malattia rara: i genitori hanno
visitato diversi centri L'ATTESA Il papà di Claudia ha rinunciato al lavoro per passare la giornata fuori dalla
classe della figlia I PUNTI PER SAPERNE DI PIÙ bari.repubblica.it
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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La storia
02/10/2014
La Repubblica - Genova
Pag. 7
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Pneumologia nessuna ipotesi di chiusura"
IL DIRETTORE sanitario dell'Istituto Gaslini Silvio Del Buono «ha smentito categoricamente lo
smantellamento dell'Unità operativa di pneumologia» denunciata ieri pubblicamente dai delegati dell'Unione
sindacale di base e in una nota ha precisato che «nell'ambito della consueta riduzione dell'attività legata alla
diminuzione della domanda che si verifica nel periodo estivo, si è ritenuto di sospendere temporaneamente
esclusivamente la degenza di Pneumologia ma i bambini affetti da patologie respiratorie hanno trovato
assistenza nelle altre Unità Operative pediatriche, senza che si sia verificato alcun disagio».
Peraltro, prosegue la nota dell'ospedale pediatrico, «terminato il periodo estivo è prossima la riattivazione
della degenza pneumologica nell'ambito della riorganizzazione dell'attività assistenziale dell'area pediatrica
dell'Istituto, senza alcuna riduzione, in linea con il miglior utilizzo dei posti letto e del personale assistenziale».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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LA POLEMICA
02/10/2014
La Stampa - Torino
Pag. 43
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Le aziende sanitarie tagliano i revisori dei conti: da cinque a tre
La premessa, anche in questo caso, sono le linee-guida previste dal Patto nazionale per la Salute 2014-2016
sottoscritto dalle Regioni con il Governo. Una delle ricadute, anche in Piemonte, è la sforbiciata ai collegi dei
revisori dei conti delle Asl. Per intenderci, quelli incaricati di tenere la contabilità e, quel che più importa, di
allegare il loro parere ai bilanci che le Aziende sanitarie locali devono, dovrebbero trasmettere all'assessorato
alla Sanità entro il primo aprile dell'anno successivo: dovrebbero, perchè i tempi di consegna dimostrano che
così non è. Organico ridotto
Cosa cambia, per i revisori? Per cominciare, si riduce la composizione dei collegi, che passano tra cinque
membri a tre: uno nominato dal ministero del Tesoro, uno da quello della Salute, il terzo espressione della
Regione. La modifica, approvata ieri nella commissione consiliare di riferimento, prevede inoltre la riduzione
della durata dei collegi, quelli attuali sono in scadenza e verranno sostituiti con un bando ad hoc medesimi:
da cinque a tre anni. Il risparmio
Il senso è quello di una svolta che, in base alle stime dell'assessorato di corso Regina Margherita, dovrebbe
portare ad un risparmio di circa mezzo milione l'anno.
In commissione la norma è stata approvata a larga maggioranza: l'opposizione ha garantito la presenza. In
risposta alle richieste di Gian Luca Vignale (Forza Italia), l'assessore Antonio Saitta si è impegnato a studiare
proposte tali da garantire terzietà e professionalità dei componenti i collegi. Anche così, la polemica non è
mancata, dato che Claudia Porchietto e lo stesso Vignale lo hanno attaccato: «Ad oggi non solo non
sappiamo come questa giunta intenda programmare la Sanità, ma neppure si conoscono i dati delle singole
Asl». Il caso-Bricarello
Sempre sul fronte della sanità, resta aperto il caso di Giovanna Bricarello, la direttrice dell'Asl Torino1
richiamata da Antonio Saitta e dal direttore dell'assessorato Fulvio Moirano per una delibera che contrasta
quanto disposto dalla giunta regionale. Il «casus belli» è scoppiato martedì con un'interrogazione urgente di
Davide Gariglio, che in questi anni è entrato più volte in rotta di collisione con la manager dell'Asl:
emblematica la vicenda, tuttora all'esame della Procura regionale della Corte dei Conti, che chiamava in
causa lei e gli altri direttori delle Asl piemontesi per la prassi degli appalti seriali: cioè prorogati senza gara.
Per restare al presente, il capogruppo del Pd lamentava come «la direttrice abbia approvato un utilizzo
sperimentale di posti letto di continuità assistenziale a valenza sanitaria con cinque Rsa». Scelta che fa
riferimento ad una delibera della giunta Cota, revocata insieme ad altre dalla nuova giunta regionale.
Delibera sospesa
Come se non bastasse, cosa che più di altra ha irritato Saitta, il provvedimento è stato adottato senza
informare nè lui nè i suoi collaboratori. Difficile dire cosa potrà accadere: Bricarello ha sospeso la controversa
delibera, oggi invierà in assessorato una lettera per spiegare i perchè della precedente decisione.
Probabilmente la vicenda si chiuderà così: senza provvedimento disciplinare e senza arrivare alla rimozione
della manager, con il corredo di cause (e costi per la Regione) che la cosa comporterebbe. [ALE. MON.]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Spending review
02/10/2014
Il Messaggero - Frosinone
Pag. 36
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Rifiuti e farmacie , sindaco attaccato dai suoi consiglieri
Duri interventi di Bernardini e Berretta contro Pompeo SCONTRO DOVUTO ANCHE ALLA SCELTA DI
CORRERE PER LE PROVINCIALI SU FRONTI OPPOSTI
Dopo l'uscita dalla maggioranza di Sel con il capogruppo consiliare Marco Maddalena passato all'
opposizione, ancora problemi per il sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo. Ieri mattina in consiglio comunale,
il primo cittadino ha subito anche gli attacchi di due consiglieri di maggioranza, Gianni Bernardini di
"Ferentino Futura" e Maurizio Berretta, quest'ultimo addirittura capogruppo di Pd. Che i rapporti con Ferentino
Futura non siano più come qualche mese fa si era capito già qualche giorno fa quando lo stesso Gianni
Bernardini ha annunciato la candidatura nella lista del Pd a consigliere provinciale. La lista Pd per le
provinciali, è quella vicina all'ex Europarlamentare Francesco De Angelis e porta il candidato presidente
Enrico Pittiglio, avversario alla poltrona di presidente dell'Ente di piazza Gramsci proprio del sindaco di
Ferentino, Antonio Pompeo. Una candidatura non presa troppo bene dagli uomini più vicini a Pompeo. E ieri
in consiglio comunale Bernardini ha attaccato duramente la giunta in particolare il vicesindaco Luigi Vittori per
i servizi sociali e l'associazionismo. Secondo Bernardini «ad alcune associazioni locali sono stati elargiti
troppi fondi senza dovuta rendicontazione con delibera». Poi Bernardini ha attaccato la giunta sulla situazione
della zona Pontegrande che sarebbe in "degrado", sul nuovo appalto per i rifiuti e sulla società Farmacie Srl
che è ancora in forte debito. Ma a sorpresa critiche alla giunta sono arrivate anche dal consigliere Maurizio
Berretta, capogruppo consiliare del Pd, stesso partito del sindaco Pompeo. Anche Berretta ha criticato
l'esecutivo sull'appalto rifiuti e sulla società Farmacie Ferentino srl. Berretta ha chiesto alla giunta, ma le
proposte sono state bocciate di «istituire una commissione esterna per la scelta del vincitore della gara
d'appalto sui rifiuti e soprattutto un parere preventivo di Anci e sezione di legittimità della Corte dei Conti sul
futuro della società Farmacie Ferentino Srl che presenta problemi di gestione». Em. Pap.
Foto: Una seduta del Consiglio comunale di Ferentino
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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FERENTINO
02/10/2014
Il Messaggero - Ancona
Pag. 36
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Solo Maternità a Torrette. E si lavora ai due Primi interventi
SANITÀ
Rivoluzione della sanità anconetana. Ci sono i due poli sanitari, con tanto di punti di pronto intervento, che il
direttore generale della Asur Gianni Genga d'accordo con il presidente della commissione regionale sanità
Gianluca Busilacchi ha in mente di realizzare tra Villa Igea e l'ex Crass e l'ex Umberto I. Ma c'è anche la
partita Salesi che è ancora aperta. Dal Comune arriva una controproposta al trasloco temporaneo dell'intero
ospedale di via Corridoni al sesto piano di Torrette, che verrà discussa giovedì prossimo in Regione dal
sindaco Mancinelli e dall'assessore ai servizi sociali Capogrossi. Di cosa si tratta? Separare la maternità dalla
pediatria, proprio come un tempo quando i bambini nascevano a Villa Maria. L'idea che verrà presentata
nell'incontro a Palazzo Raffaello prevede infatti il trasferimento definitivo, entro fine anno, al sesto piano
dell'ospedale regionale dei soli reparti di ostetricia e ginecologia e della neonatologia, con il mantenimento
della pediatria nella sede di via Corridoni. Pediatria che verrà spostata definitivamente a Torrette solo una
volta realizzato il nuovo complesso che la Regione si è impegnata a costruire iniziando la progettazione nel
2015. L'ipotesi del Comune consentirebbe di evitare che il pronto soccorso pediatrico venga allestito vicino a
quello degli adulti e di ridurre i costi dell'operazione. Se per il trasferimento temporaneo dell'Ospedaletto la
Regione ha messo a disposizione un budget di 4 milioni, per l'amministrazione, con la soluzione alternativa, si
spenderebbe poco più della metà. Sarebbero sufficienti 2,5 milioni per garantire il trasferimento di
neonatologia, ginecologia e ostetricia, ma anche per effettuare interventi di manutenzione della struttura di via
Corridoni.
Intanto presto Genga e Busilacchi incontreranno il sindaco per illustragli il progetto per ridisegnare l'assetto
della sanità dorica. Due mini cittadelle sanitarie all'ex Umberto I e tra l'ex manicomio e Villa Igea. Con due
punti di Primo intervento, due strutture dedicate a piccole cure, tipo medicazioni o punti, che consentirebbero
di evitare gli accessi impropri al Pronto soccorso di Torrette. Ma nel caso in cui i medici ritenessero necessari
approfondimenti diagnostici o il ricovero, un'ambulanza sarebbe pronta a trasferire i pazienti all'ospedale
regionale. L'idea di Genga prevede anche il coinvolgimento di Villa Igea alla quale verrebbero affidati alcuni
interventi di routine (come cataratte, varici o appendiciti), alleggerendo il lavoro di Torrette sempre più
concentrato sull'alta specializzazione. Non a caso l'ospedale regionale sta iniziando a dirottare su Chiaravalle
e Loreto le operazioni a basso rischio. Con il pericolo che Ancona resti sguarnita e i cittadini costretti a vagare
per la provincia.
Letizia Larici
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Salesi, il Comune studia un trasloco dimezzato
02/10/2014
Il Messaggero - Ancona
Pag. 33
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Rischia di morire a diciassette anni per un antipiretico
Pietralacroce, studentessa ha la febbre prende il farmaco da banco ma è allergica LA MADRE CHIAMA I
SOCCORSI LA RAGAZZA SALVATA DALL'INTERVENTO DELLA CROCE GIALLA
Non va a scuola perchè colpita da influenza. Prende un farmaco antipiretico, ma invece di trovare sollievo
rischia di morire. Pomeriggio di panico per una 17enne di Pietralacroce e per i genitori. La ragazza è stata
ricoverata all'ospedale di Torrette, ma non corre più in pericolo di vita e già nelle prossime ore potrebbe
essere dimessa. Erano da poco trascorse le 13. Ieri mattina la ragazza era rimasta a casa per via di una
comunissima influenza. Niente sintomi particolari. Solo la classica febbre e manifestazioni da raffreddamento.
Tutto curabile con un normalissimo prodotto da banco, regolarmente acquistato in farmacia. Un antipiretico,
di quelli che la giovane aveva già usato in passato. Questa volta, però, la reazione è stata totalmente diversa.
Invece di migliorare, la studentessa ha quasi rischiato di morire. Il volto è diventato rosso nel giro di pochi
secondi. Il respiro sempre più corto. Impossibile chiamare aiuto con la voce, spezzata dai tentativi di
respirare. Chiedeva aiuto perlopiù a gesti, riuscendo in poco tempo a catturare l'attenzione dei genitori. E'
stata la madre della giovane a chiamare i soccorsi. In pochi minuti è intervenuto sul posto un mezzo della
Croce Gialla. La giovane è stata trasportata al pronto soccorso di Torrette. I medici hanno inizialmente
sospettato un'allergia dovuta al principio attivo del farmaco. Farmaco che però la ragazza ha riferito di aver
assunto già diverse volte. Mai, a detta anche dei famigliari, si era verificata una controindicazione. Dopo le
prime cure, la 17enne è subito stata dichiarata fuori pericolo. E' stata ricoverata in osservazione ed è sempre
rimasta cosciente. I medici dovranno ora stabilire le cause del malore, ma già nelle prossime ore la
studentessa potrebbe lasciare la struttura ospedaliera e tornare a casa. Gino Bove
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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LA PAURA
02/10/2014
Il Messaggero - Pesaro
Pag. 37
(diffusione:210842, tiratura:295190)
L'INIZIATIVA
Ottobre, mese della prevenzione dentale. E le nove farmacie comunali di Pesaro aderiscono all'iniziativa. I
clienti che fino al 30 ottobre acquisteranno un dentifricio e un colluttorio riceveranno uno sconto del 20%
oppure l'omaggio di uno spazzolino. In entrambi i casi coloro che sono iscritti all'iniziativa FarmAmica, circa 6
mila, riceveranno in omaggio anche un tubo di dentifricio da viaggio. «Aderiamo con convinzione ed
entusiasmo alla campagna per la prevenzione dentale - ricorda Luca Pieri presidente di Aspes (foto), la
società che gestisce le farmacie comunali - FarmAmica è stato ideato come strumento di fidelizzazione del
cliente ma si sta evolvendo sempre più come un importante veicolo di sensibilizzazione alla medicina
preventiva. Insomma, un'importante e strategica iniziativa di carattere sociale».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Prevenzione dentale con le farmacie comunali
02/10/2014
QN - Il Resto del Carlino - Pesaro
Pag. 7
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Ottobre è il mese della prevenzione dentale nelle nove farmacie comunali
di Pesaro
I CLIENTI che per tutto il mese di ottobre acquisteranno un dentifricio o un colluttorio dentale in una delle
nove Farmacie Comunali di Pesaro godranno di uno sconto del 20% oppure riceveranno uno spazzolino da
denti in omaggio. E' in questo modo che le Farmacie Comunali pesaresi partecipano all'iniziativa «Ottobre,
mese della prevenzione dentale». «Aderiamo con convinzione ed entusiamo alla campagna per la
prevenzione dentale che si svolgerà in tutta Italia», dice Luca Pieri - nell'immagine a sinistra con Oscar Del
Vecchio, direttore della Farmacia Comunale Oscar Del Vecchio - , presidente di Aspes, la società che
gestisce le farmacie. Nell'occasione, Pieri ricorda anche che «per tutti gli iscritti a FarmAmica in ottobre sono
previsti ulteriori vantaggi. Ideata come strumento di fidelizzazione del cliente... non è solo un'iniziativa
commerciale ma è diventata importante e strategica anche dal punto di vista sociale». L'iscrizione a
FarmAmica è del tutto gratuita, può essere fatta in tutte le Farmacie Comunali e prevede il diritto a 10 euro di
sconto sull'acquisto dei prodotti, con esclusione dei farmaci, per ogni 100 euro di spesa. Attualmente gli
iscritti a FarmAmica sono quasi 6.000.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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SALUTE CON SCONTI E OMAGGI
02/10/2014
Il Gazzettino - Venezia
Pag. 25
(diffusione:86966, tiratura:114104)
L'Asl toglie gli operatori al Centro prelievi
SAN STINO - L'Asl 10 comunica al Comune la disdetta della convenzione con cui garantisce suo personale
per il Centro prelievi del distretto sanitario. Dal 1. gennaio 2015, quindi, il servizio pubblico prelievi non sarà
più garantito, a meno che il Comune non si arrangi con personale di aziende esterne o cooperative.
Attualmente per il servizio prelievi, molto efficiente e apprezzato dagli anziani e da chi ha difficoltà a spostarsi
verso gli ospedali, il Comune di San Stino paga all'Asl circa 3,50 euro a prelievo. In teoria al servizio possono
accedere solo cittadini di San Stino, ma sembra che se arrivi qualcuno da Torre di Mosto o Annone Veneto
non venga mandato via, anche perchè un tempo il distretto di San Stino era riferimento sia per Torre che
Annone, con il servizio prelievi all'epoca totale carico dell'Asl. Poi è arrivata la norma sui cosiddetti "livelli
essenziali di assistenza" e il servizio prelievi, non rientrando tra questi, è diventato a pagamento costringendo
i Comuni non sede di ospedale a intervenire di tasca propria . «Ogni anno - protesta il sindaco Matteo
Cappelletto - il Comune di San Stino paga quasi 40mila euro per avere il servizio con personale Asl. Ora
sembra che questo personale costi troppo e dovremo arrangiarci con le cooperative. Va bene fare l'Ospedale
l'unico, anche a San Donà, ma non si possono smantellare così i servizi sanitari del territorio». M.Mar. ©
riproduzione riservata
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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SINDACO Matteo Cappelletto protesta contro l'Asl 10
02/10/2014
Il Tempo - Roma
Pag. 3
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Piccoli pazienti nello sgabuzzino e la sala operatoria è un deposito
I genitori dei bimbi in terapia intensiva minacciano di occupare la Asl
Silvia Mancinelli
I «piccoli guerrieri» di Ostia continuano la loro lotta per la sopravvivenza, stipati nella stanza sgabuzzino
all'interno dell'ospedale Grassi. Ammassati, uno accanto all'altro, tra macchinari, flebo, peluche e medicinali.
A distanza di due mesi esatti dalla pubblicazione sulle pagine de «Il Tempo» della situazione nella quale sono
costretti cinque bambini in coma e in terapia intensiva, non è cambiato nulla. Almeno nei fatti. Sì, perché a
dire il vero il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - sei giorni dopo il nostro servizio ha scritto una lettera al
presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in merito alla «Home in Hospital» istituita da anni presso
l'ospedale Grassi per accogliere bambini affetti da patologie croniche gravi che non consentono l'assistenza a
domicilio. «L'iniziativa, che in un'ottica di una sempre maggiore umanizzazione delle cure, mira a fornire ai
piccoli pazienti i necessari presidi terapeutici ed assistenziali ma anche e soprattutto un ambiente familiare,
vive un momento di grande sofferenza - si legge nella lettera - Gli spazi già angusti sono infatti diventati
insufficienti a causa dell'arrivo di un altro bambino, che ha portato a cinque il numero totale dei ricoverati in
uno spazio già ridotto». Nelle ultime righe, firmate dalla stessa Lorenzin, l'invito a Zingaretti affinchè si
proceda all'ampliamento e alla ristrutturazione della stanza. «Siamo arrabbiati e sfiduciati - commentano i
genitori di Mirko, Mattia, Fabiana, Giorgia e Alessandro - Siamo vittime di razzismo da parte delle istituzioni:
non si può avere questo tipo di comportamento, chi sta male dev'essere curato e preso in carico. Invece
siamo stati discriminati, ci hanno tolto il medico tutti i giorni, lo psicologo, ed ora ci stanno togliendo la dignità.
Anche i politici locali sono a conoscenza della situazione, Emanuela Droghei assessore alle Politiche Sociali
e Sanità del X municipio in primis. Eppure nessuno fa nulla. Siamo pronti, questa mattina, ad occupare la
direzione generale dell'Asl Roma D finchè non ci daranno risposte concrete». Lo stesso ospedale Grassi di
Ostia è al centro di un'altra denuncia, presentata dalla Uil Roma Lazio alla Regione, in merito alle condizioni
della sala operatoria di Radiologia interventistica. «Un cumulo di scatoloni, macchinari in disuso, fascicoli,
vecchie stampanti, pezzi di tavoli - commenta Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil Roma e Lazio in una sala per cinque anni esempio di eccellenza. A due anni dalla chiusura, per presunti motivi di sicurezza,
un costosissimo letto operatorio cardiologico è coperto da avanzi di magazzino, mentre lo spazio che
includeva il bagno, l'area risveglio e lavaggio chirurgico, è completamente occupato da scatoloni. Si tratta di
un vero spreco di denaro pubblico: la sala è costata circa 500 mila euro. Gli interventi urgenti ora vengono
effettuati nel reparto di Emodinamica, gli altri vanno ad allungare le liste d'attesa di altri ospedali capitolini. Ci
dicono che dobbiamo razionalizzare le risorse, ma di fatto il sacrificio viene sempre chiesto agli utenti e ai
lavoratori ai quali viene tagliato il salario».
Foto: Magazzino Questo lo stato in cui versa la sala operatoria di Radiologia costata 500 mila euro
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Ostia Al Grassi i sindacati denunciano: tagliano gli stipendi ma sprecano il denaro pubblico
PERSONAGGI
2 articoli
02/10/2014
Corriere del Mezzogiorno - Bari
Pag. 5
(diffusione:27910)
Test di Medicina, la vicenda in Parlamento
S. Del.
BARi La politica scende in campo con gli studenti di Medicina di Bari, esclusi dalle immatricolazioni, e lancia
un appello alla ministra Stefania Giannini. «Sono con i ragazzi che dopo aver vinto il ricorso al Tar sui test di
Medicina non sono riusciti a immatricolarsi - spiega il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri di Forza Italia - credo
sia inconcepibile che debba essere il ministero a scegliere per i ragazzi e le loro famiglie che, nel frattempo,
come è evidente, hanno già investito tempo e denaro per poter studiare a Bari. Senza tener conto del fatto
che occorre ottemperare ad una sentenza del Tar e dunque al pieno diritto a immatricolarsi nella sede di
appartenenza. Va, inoltre, sottolineato - conclude il senatore - con forza il fatto che molti studenti potrebbero
non permettersi trasferimenti a Milano, a Sassari, a Roma, o in altre zone d'Italia. La vita delle persone, il loro
presente e il loro futuro, non può certo essere affidato al pallottoliere della burocrazia». Lettieri chiederà un
incontro alla ministra Giannini e presenterà un'interrogazione urgente. Sulla questione è intervenuto anche
Nino Marmo, vicepresidente del Consiglio regionale che chiede un intervento da parte del presidente Nichi
Vendola. «Le difficoltà della Scuola di Medicina di Bari devono incontrare il massimo impegno della Regione
che deve farsi carico della questione e cercare una soluzione per garantire il diritto degli studenti che hanno
superato il test di ammissione e di quelli che beneficiano della sentenza del Tar. Vista la delicatezza del tema
- prosegue Marmo - che attiene al contemperamento tra l'idoneità delle strutture ed il diritto allo studio dei
ragazzi, mi aspetto di capire cosa ne pensi la Regione e quali azioni concrete siano previste, dato che, fino
ad ora, il punto non è stato oggetto di attenzione alcuna. Per questo, interrogherò l'assessore Sasso su una
questione che interessa tutti».
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 02/10/2014
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Le reazioni
02/10/2014
La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
Pag. 50
(diffusione:48275, tiratura:63756)
Caos iscrizioni a Medicina si farà lezione in videoconferenza
proposito: come si quantifica quel minimo?) dovrà immatricolarsi nelle altre sedi secondarie indicate al test. E
chi ha indicato solo una sede, che fa? E chi si è iscritto ad un altro corso di laurea (e non sono pochi) e poi ha
optato per Medicina, avendo vinto al Tar? E chi si vuole trasferire da un altro ateneo? La nota Miur, infatti, si
rivolge a quelli che ancora non si sono immatricolati. Ma ce ne sono tanti che prima del 23 settembre
avevano iniziato le pratiche. E poi, c'è un problema di disparità tra gli stessi ricorrenti: chi si è iscritto prima
della nota ministeriale, pur avendo uno scarto minimo in graduatoria, ha fatto il colpaccio. «Stiamo per inviare
richiesta di chiarimenti a Roma» dice Lucio Elia, direttore del dipartimento per gli studenti. Intanto, si è messo
in moto il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, di Forza Italia: «Presenterò un'in terrogazione parlamentare
urgente, quello che sta accadendo ha dell'i n c re d i b i l e » . Sul sito dell'Università gli interessati possono
verificare se sono nell'elenco degli immatricolabili a Bari oppure altrove. E al Policlinico, sede dei corsi di
laurea, fervono i preparativi per non mancare l'appuntamento del 27 ottobre. Gli iscritti in sovrannumero sono
circa 350, oltre i 240 che hanno superato il test di aprile. «Siamo certi di poter contare sulla collaborazione
dell'uf ficio tecnico dell'Università - dichiara il professor Rosario Polizzi, coordinatore del corso di laurea in
Medicina - per l'attivazione del sistema di teleconferenza nelle aule, in tempi brevissimi». E gli studenti
seguono l'evolversi della vicenda. «Ci si è dati un gran da fare, con tutte le rappresentanze per trovare una
soluzione efficace al problema degli spazi e monitoreremo le operazioni - dice Vincenzo Bentivoglio,
rappresentante degli studenti nel consiglio della Scuola di Medicina, dell'associa zione Azione universitaria. È
nostra premura - aggiunge Bentivoglio - garantire a tutti i nuovi studenti, senza alcuna distinzione, degli spazi
idonei sia dal punto di vista della sicurezza, sia da quello igienico sanitario». [lu. ba.]
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 02/10/2014
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L'EMERGENZA L'UFFICIO TECNICO PREDISPONE QUATTRO AULE NEL POLICLINICO PER
ACCOGLIERE I 350 STUDENTI «IMMATRICOLATI» DAL TAR