un grande evento culturale unisce la Francia dei
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un grande evento culturale unisce la Francia dei
MOSTRE Rosso Fiorentino I Due Gigli Un grande evento culturale unisce la Francia dei Valois alla Firenze medicea: è la mostra dedicata al pittore Rosso Fiorentino nella reggia dove lavorò per conto di Francesco I, quella di Fontainebleau. Un’occasione per ripercorrere il legame che univa il reame d’oltralpe e la culla del Rinascimento (soprattutto nei suoi periodi repubblicani), dalla calata di Carlo VIII alle regine che i Medici diedero alla Francia L di Paolo Simoncelli consente una lettura integrale, non solo strettamente storico-artistica, dei legami politico-culturali tra la Francia dei Valois e la Firenze repubblicana. Un legame stretto da secoli, rinsaldato agli albori dell’età moderna dalla positiva interpretazione profetico-escatologica data da Savonarola dell’arrivo traumatico di Carlo VIII nella penisola, e in particolare a Firenze. Un legame che sarebbe stato costante e che avrebbe costituito il pendant con quello politicamenCC 3.0 SA BY Sodacan CC 3.0 SA BY Connormah a mostra intitolata Le roi et l’artiste. François Ier et Rosso fiorentino (inaugurata a Fontainebleau il 23 marzo, in collaborazione col Museo nazionale del Rinascimento ad Ecouen, Catalogo a cura di Th. CrépinLeblond e V. Droguet) è un evento culturale di notevole importanza che La Pietà di Rosso Fiorentino commissionata dal connestabile Anne de Montmorency fa 1537 e 1540 te opposto, dei Medici con l’Impero asburgico. Tra le continue «mutationi di Stato», che dal 1494 al 1530 arroventarono la vita politica fiorentina, trasformando la città in una palestra ideologica e costituzionale coi modelli contrapposti della Repubblica (filo-francese) e del Ducato mediceo (filo-imperiale), s’affacciano ripetute congiure antimedicee (che avranno corso anche per il resto del secolo). L’esito è scontato: regolarmente scoperti, i congiurati vengono Il giglio fiorentino («giglio bottonato») e i gigli della casa di Valois («fiordalisi»). Il legame fra Firenze e la Francia fu profondo, come testimonia anche l’araldica: nel 1465 Luigi XI concesse a Pietro de’ Medici di armeggiare una delle palle del proprio blasone coi tre gigli di Francia Maggio 2013 giustiziati; quelli che scampano, cercano e trovano rifugio in Francia. Così accade a Luigi Alamanni, Giuliano Buonaccorsi, Zanobi Buondelmonti… che avevano fatto parte, nel 1522, della congiura degli Orti Oricellari, diretta ad assassinare il cardinal Giulio de’ Medici (prossimo Clemente VII) e a restaurare la Repubblica. Ma quando la Repubblica rinasce a furor di popolo nel ’27, a seguito del Sacco di Roma e dell’impossibilità di agire di Clemente VII, quei congiurati Maggio 2013 che tornano a Firenze costituiscono il ponte politico con la Francia di Francesco I da cui attendono un aiuto militare che tuttavia non verrà mai, e che li riporterà in Francia nel 1530 al termine della Repubblica. E’ un contesto politico che, commisto di reviviscenza profetica savonaroliana, pervade anche le botteghe artistiche cittadine, ne segna un’ispirazione che si rifletterà nelle relative composizioni pittoriche, e di cui l’ultras mediceo Vasari, nelle «Vite» degli artisti tacerà, procedendo anzi ad occultarne con artifici improbabili anche le tracce più evidenti. Rosso è un esempio straordinario di quel contesto. Noto al secolo come Giovanni Battista di Jacopo de’ Rossi (1494–1540), Rosso era andato nel 1524 a cercar fortuna a Roma, e invece per sfortuna drammatica viene travolto dal Sacco della città, di cui fu personalmente vittima, scampa a Perugia tornando poi nel territorio di Arezzo, fino | 87 STORIA IN RETE