“Questo Papa sa che abbiamo bisogno di mescolare spiritualità e
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“Questo Papa sa che abbiamo bisogno di mescolare spiritualità e
la Repubblica SABATO 29 NOVEMBRE 2014 19 PER SAPERNE DI PIÙ http://w2.vatican.va www.elifshafak.com LA SCRITTRICE/ ELIF SHAFAK “Questo Papa sa che abbiamo bisogno di mescolare spiritualità e democrazia” DAL NOSTRO INVIATO ANKARA. Elif Shafak, scrittrice più venduta in Turchia, autrice di una quindicina di libri fra cui La bastarda di Istanbul e La città ai confini del cielo, che impressione le ha fatto vedere Papa Francesco oggi nel Palazzo sfarzoso del Presidente Erdogan? «Di recente ho letto molto sul Papa e su quello che pensa. Personalmente, ho sempre guardato con ammirazione a San Francesco d’Assisi. E trovo che ci siano interessanti similitudini filosofiche tra francescanesimo e sufismo. Anche i sufi dicono: “Chi sono io per giudicare?”. Ma purtroppo, la modestia e l’umiltà della filosofia sufi sono state dimenticate dall’elite politica e dagli attuali governanti in Turchia». Bergoglio ha parlato di dialogo tra fedi diverse. «Io non sono una persona religiosa, però, sì, è vero, ho molto a cuore la spiritualità e il misticismo. Mi piacciono le persone che coltivano entrambi, la fede e il dubbio, perché non ci può essere fede senza dubbio e nemmeno dubbio senza fede, come ha detto il poeta Khalil Gibran. Credo che oggi, noi scrittori e intellettuali, non possiamo sminuire la spiritualità. Ma dobbiamo anche criticare apertamente l’intolleranza religiosa». Per arrivare a cosa? «Per trovare una strada e mescolare l’umanesimo, la spiritualità e il pluralismo, la democrazia secolare. Questa è la nostra della Turchia, accenna alla difesa della «libertà religiosa» e «di espressione», aggiungendo che in Medio Oriente «non possiamo rassegnarci alla continuazione dei conflitti». Poi, parte all’attacco: «Signor Presidente — dice a Erdogan, guardandolo in faccia — per raggiungere una meta tan- IL COLLOQUIO Papa Francesco con Mehmet Gormez, presidente degli Affari religiosi della Turchia Sopra Erdogan e Bergoglio to alta e urgente, un contributo importante può venire dal dialogo interreligioso e interculturale, così da bandire ogni forma di fondamentalismo e di terrorismo. Occorre contrapporre al fanatismo e al fondamentalismo la solidarietà di tutti i credenti, che abbia come pilastri il rispetto del- LE TAPPE L’imbarazzo di Bergoglio tra gorilla e camerieri in livrea. E al Gran Mufti dice: “Ci vuole dialogo” LA MOSCHEA BLU Oggi il Papa partirà alle 9,30 per Istanbul dove visiterà il museo di Santa Sofia e la moschea blu Sultan Ahmet la vita umana, della libertà religiosa, che è libertà del culto e libertà di vivere. In Siria e in Iraq avvengono gravi persecuzioni ai danni di cristiani e yazidi. E’ necessario un forte impegno comune - prosegue Bergoglio -. La Turchia, per la sua storia, in ragione della sua posizione geografica e a motivo dell’importanza che riveste nella regione, ha una grande responsabilità». Un’ora dopo, davanti al Gran Mufti, dopo aver ricordato ancora il «gruppo estremista e fondamentalista» presente in Iraq e Siria, Francesco aggiunge che «in qualità di capi religiosi, abbiamo l’obbligo di denunciare tutte le violazioni». E conclude a braccio: «Ci vuole un dialogo creativo». Applausi. sfida più grande. E penso che il Papa di questo bisogno sia del tutto conscio. È un bene che sia un uomo aperto al dialogo interculturale. Mi auguro che sia persino più audace nelle sue dichiarazioni sui diritti dei gay e delle donne. Nel mondo islamico ci sono molte voci progressiste, ma non vengono ascoltate. Dobbiamo parlare più forte. In caso contrario il silenzio sarà riempito dalle voci degli estremisti». Altro tema caro al Papa è la difesa delle minoranze. Per esempio, il cristianesimo è nato e si è sviluppato proprio in Asia Minore. Ma oggi in Turchia la minoranza cristiana è quasi scomparsa. Sacerdoti cattolici come don Andrea Santoro e monsignor Luigi Padovese sono stati uccisi. Com’è la situazione adesso? «Non è facile vivere da minoranza in Turchia. Non lo è mai stato, ma oggi è ancora più dura. Ci sono un sacco di discriminazioni. E anche problemi sulla legislazione. Erdogan ha fatto un discorso, in diretta tv. Ha detto: “Mi hanno dato del georgiano. Ma possono dirmi anche cose peggiori. Possono chiamarmi un armeno!». E cosa è successo? «Non si è nemmeno scusato. Il governo turco è focalizzato sulle persone che lo votano. Ma il marchio di fabbrica della democrazia non è come viene trattata la maggioranza, ma la minoranza! E in Turchia le minoranze non sono trattate bene». (m. ans.) L’AUTRICE Elif Shafak: è la scrittrice con più libri venduti in Turchia “ È molto dura la vita per le minoranze nel mio Paese Le voci progressiste non vengono ascoltate ” © RIPRODUZIONE RISERVATA MESSA IN CATTEDRALE Dopo la visita alla moschea il Pontefice celebrerà la messa nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo IN PATRIARCATO La giornata proseguirà con la preghiera nella chiesa patriarcale di San Giorgio e l’incontro privato con Bartolomeo I © RIPRODUZIONE RISERVATA Repubblica Nazionale 2014-11-29