TIBET IN TRENO AL TETTO DEL MONDO e

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TIBET IN TRENO AL TETTO DEL MONDO e
TIBET
IN TRENO AL TETTO DEL MONDO e
SUL SENTIERO DELLO SPIRITO PURO, NEL 7^ CHAKRA DELLA TERRA
Luglio/Agosto 2015, 13 giorni - 10 notti
Nel XIII secolo il Tibet fu Stato vassallo dell’Impero Mongolo, e poi, fino al 1911, di quello cinese,
sotto le dinastie Ming e Qing.
Nel 1950 il Tibet indipendente fu invaso dall’esercito della Repubblica Popolare Cinese. Il 10 Marzo
1959 la resistenza dei tibetani sfociò in un’aperta rivolta, stroncata con repressioni e massacri. Il
Dalai Lama, capo spirituale e politico del Tibet, fuggì seguito da circa 100.000 tibetani, in India dove
costituì un governo tibetano in esilio.
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1° giorno: Milano > (Pechino)
Ritrovo dei signori partecipanti nel tardo pomeriggio all’aeroporto di Malpensa, disbrigo delle
formalità d’imbarco e doganali e partenza con volo Air China AC 950 delle 21h00 per
Pechino.
2° giorno: Pechino > Xining
All’arrivo a Pechino, previsto alle 13h30 dopo 10h30’ di volo, coincidenza con volo
nazionale Air China CA 1261 per Xining delle 17h45. Arrivo alle 20h15 dopo 2h30’ di volo e
trasferimento all’hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.
3° giorno: Xining > (Lhasa)
Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita del monastero di Kumbum a Xining. Nel
pomeriggio imbarco sul treno Qinghai-Tibet, il Treno del Cielo. Pernottamento in
scompartimento con cuccette riservate.
Xining. A cavallo tra gli Qin e gli Han, verso il III secolo a.C., la città, all’epoca
Huangzhongdi, fu un importante centro commerciale sulla carovaniera verso il Tibet.
Prese il nome attuale solo nel 1104.
Rimasta in una situazione di estrema povertà fino alla fine della Guerra civile cinese,
Xining cominciò a svilupparsi negli anni cinquanta del secolo XX.
Da vedere la grande Moschea di Dongguan, vecchia di oltre 600 anni, nel centro
cittadino con una sala di preghiera di oltre 1100 m 2 e un cortile di oltre 8400 m 2, il
monastero di Kumbum, uno dei sei monasteri della setta Gelug del buddhismo tibetano,
il Beishan Si, tempio taoista della Montagna Settentrionale.
4° giorno: in treno verso Lhasa
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Pensione completa. All’arrivo a Lhasa, previsto alle 14h55, trasferimento in hotel e
sistemazione nelle camere riservate. Resto del pomeriggio dedicato al lento
acclimatamento alla quota e cena.
Treno del Cielo. La linea ferroviaria Pechino-Lhasa, nota anche con il nome di Linea del
Qinghai-Tibet collega Pechino con Xining, capitale della provincia del Qinghai, e Lhasa,
capitale del Tibet.
Fu Mao a lanciare l'idea della ferrovia alla fine degli anni cinquanta, ma a causa dei costi
e dei problemi tecnici, insormontabili all’epoca, l'impresa si limitò ai tratti tra Pechino,
Xining e Golmud, terminati nel 1984. La tratta finale, la più ostica, di 1.140 Km è stata
ripresa nel 2001 e terminata nel 2006.
L’intera tratta è coperta con treni a trazione diesel in circa 47 ore a una velocità massima
compresa tra i 100 e i 120 Km/h, con carrozze pressurizzate e climatizzate, con vetri ad
alta protezione contro i raggi UV.
Il tratto Golmud-Lhasa è la strada ferrata più elevata al mondo, raggiunge i 5072 m slm
presso il Passo di Tanggula, e comprende 286 ponti e 7 trafori, tra cui il Tunnel
Fenghuoshan, 1338 m di lunghezza a 4905 m di quota. Metà del percorso è adagiato
direttamente sul permafrost, suolo permanentemente ghiacciato, con temperature di
decine di gradi sottozero.
Questa scelta, effettuata per limitare i costi di impianto, ha però creato altri problemi,
dato che d'estate lo strato superiore del permafrost si ammorbidisce, compromettendo la
stabilità dei binari. Per questo sono stati posti nel terreno tubi dove nei periodi meno
freddi viene fatto circolare azoto liquido a scopo refrigerante e applicando schermi
metallici riflettenti per diminuire l'assorbimento di radiazioni luminose.
L'intera tratta, che si trova su zona fortemente sismica, è controllata da una rete di
centraline in grado di bloccare il transito in caso di scosse.
5° giorno: Lhasa (3650 m slm)
Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita del Potala, il formidabile monasterofortezza costruito nel VII secolo e restaurato ed ingrandito nel XVII secolo. Nel pomeriggio,
visita al monastero Drepung, uno dei più imponenti e grandiosi monasteri del mondo.
Lhasa, in tibetano trono di Dio, è situata a 3650 m slm nella valle del Kyi Chu. Lhasa
era già un importante centro amministrativo quando, nel VII secolo, vi furono costruiti la
fortezza del Palazzo del Potala e il tempio del Jokhang per ospitare le effigi del Buddha
portate in dote dalle mogli del re Songten Gampo, una cinese e l'altra nepalese. Lhasa
divenne capitale nel 1642 quando il V Dalai Lama costruì la sua residenza sulle rovine
del vecchio Potala.
In seguito all'occupazione cinese gran parte del patrimonio artistico di Lhasa è stato
distrutto, rimangono comunque siti di inestimabile valore culturale come il piccolo
quartiere del Barkhor, il palazzo del Potala, il monastero Drepung, il tempio Jokhang e il
palazzo Norbulingka.
Il palazzo del Potala, che prende nome dalla montagna dimora di Avalokitesvara, il
bodhisattva della grande compassione, fu la residenza dei Dalai Lama fino alla fallita
rivolta del 1959, quando il XIV Dalai Lama fuggì a Dharamsala, in India. Nei tredici piani
dell'edificio, oggi museo, che si eleva per 117 m sulla cima della collina di Marpo Ri, ci
sono oltre 1000 stanze, 10.000 reliquiari e 200.000 statue.
Il palazzo, danneggiato durante la rivolta contro l’occupazione cinese del 1959, fu
salvato dalla distruzione durante la rivoluzione culturale del 1966 grazie all'intervento
personale di Zhou Enlai, anche se quasi tutti i 100.000 volumi di scritture, i documenti
storici e molte altre opere vennero rimossi, danneggiati o distrutti.
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Il Tempio Jokhang è il più sacro tempio buddhista del Tibet. Per conservare le preziose
statue a grandezza naturale del Buddha portate dalle principesse Tritsun e Wen Cheng
furono costruiti il monastero Ramoche per la statua del Sakyamuni a ventidue anni, e il
tempio Jokhang per quella del Buddha a otto anni. Nel 710 la principessa cinese Jin
Cheng, sposa di un altro re invertì la posizione delle due statue e ancora oggi il Buddha
ventiduenne è nel tempio Jokhang e quello di otto anni, ora danneggiato, nel monastero
Ramoche. La leggenda vuole che le statue di Sakyamuni a grandezza naturale siano
state modellate sul reale aspetto di Buddha, il valore spirituale e culturale della statua del
tempio Jokhang è di conseguenza incalcolabile.
Norbulingka è l’antica residenza estiva dei Dalai Lama, che la usarono dal 1780 sino al
1950. I lavori di costruzione del palazzo e dei giardini iniziarono nel 1755 e terminarono
nel 1783. Per primo vi risedette il VIII Dalai Lama, Jampel Gyatso.
6° giorno: Lhasa > Sera (3710 m slm) > Lhasa
Pensione completa. Mattinata dedicata alla visita del Drepung, uno dei più imponenti e
grandiosi monasteri del mondo. Nel pomeriggio, visita al Monastero di Sera (6 Km).
Lhasa. Drepung, il più grande monastero del Tibet, fondato nel 1416 da Jamyang
Chojey, discepolo di Je Tsongkhapa, fondatore della scuola Gelug, si trova appena fuori
Lhasa. Prima dell'occupazione cinese vi vivevano circa 10.000 monaci, da alcuni anni, i
monaci sono tornati ad abitare il monastero, parzialmente restaurato.
Sera. Si trova 6 km a nord di Lhasa, alla base del Monte Tatipu. Fondato nel 1419 da
uno degli otto discepoli di Je Tsongkhapa e famoso per i suoi insegnamenti tantrici, il
monastero di Sera è uno dei Sei Grandi monasteri Gelug. All’apice dello splendore
ospitava 7.000 monaci, oggi ve ne vivono circa 300.
Il complesso monastico, fortemente lesionato durante la Rivoluzione Culturale,
comprende la grande sala assembleare, lo tsokchen; tre collegi, il Sera Me Tratsang, il
Ngagpa Tratsang, il collegio di studi tantrici e il Sera Je Tratsang, il più grande; 30
residenze per i monaci itineranti, le khangtsen. Lungo il sentiero che conduce alla cima
della collina si possono ammirare pitture rupestri molto colorate.
A circa 1 Km a oriente di Sera c'è una roccia isolata, dove all'alba avvengono i funerali
celesti.
7° giorno: Lhasa > Gurum (4300 m slm) > Lhasa
Pensione completa. Intera giornata dedicata all’escursione a Gurum (34 Km) per la visita
del monastero di Tsurphu.
Gurum. Il monastero Tsurphu, che si trova in mezzo alla valle Dowo Lung, a 4300 m
slm, era la sede tradizionale del Karmapa, il lama della scuola Kagyu, una delle quattro
principali del Buddhismo tibetano, che incarna la forza attiva di tutti i Buddha. La nascita
del Karmapa fu predetta già da Buddha Sakyamuni e da Guru Rinpoche
Il monastero Tsurphu, un complesso di 300 m 2 con mura di 4 m, che ospitò fino a 1000
monaci, fu fondato dal primo Karmapa, Düsum Khyenpa nel 1159 e distrutto nel 1966
durante la Rivoluzione Culturale.
Il monastero fu ricostruito nel 1980 dal XVI Karmapa, Rangjung Rigpe Dorje. Il Karmapa
successivo, Ogyen Trinley Dorje, riconosciuto dal governo cinese, risedette a Tsurphu
fino al 2000, quando fuggì in India.
8° giorno: Lhasa > Nietang (3700 m slm) > Shigatse (3850 m slm)
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Pensione completa. Dopo la prima colazione, partenza per Nietang (20 Km) per la visita del
monastero di Drolma Lhakhang. Nel pomeriggio trasferimento a Shigatse (239 Km).
All’arrivo, discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e visita della città.
Nietang. Il monastero Drolma Lhakhang, dedicato alla bodhisattva Tara, rappresentata
in numerosi affreschi all’interno, fu fondato probabilmente da Atisha, che trascorse gli
ultimi anni della sua vita in questa regione. Questo tempio, sacro alla popolazione
Bengalese e posto sotto la protezione del governo indiano, non subì attacchi durante la
rivolta contro le Guardie Rosse.
Shigatse. La città sorge alla confluenza del Nyangchu nel Brahmaputra, che qui si
chiama Yarlung Tsangpo. Da vedere il monastero di Tashilhunpo, sede del Panchen
Lama, seconda carica del buddhismo lamaistico, edificato nel 1447, e le rovine del
Dzong, fortezza distrutta negli anni cinquanta. Nei pressi della città il monastero di Shalu.
9° giorno: Shigatse > Sakya (3600 m slm) > Gyantse (3977 m slm)
Pensione completa. Partenza per la visita del monastero Sakya (151 Km). Proseguimento
per Gyantse (242 Km), nella Valle di Nyang. All’arrivo, discesa in hotel e sistemazione nelle
camere riservate e cena.
Sakya. Monastero, il cui nome originale significa terra pallida, fondato nel 1073 da
Konchok Gyelpo, un monaco di una potente famiglia Tsang. Gli abati di Sakya
governarono il paese nel XIII secolo, fino all’ascesa della scuola Gelup.
L’edificio attuale, d’architettura mongola, è il Lhakhang Chempo, in origine una grotta,
eretto nel 1268 e restaurato nel XVI secolo, che contiene alcuni dei più bei lavori di tutto
il Tibet e una grande libreria con enormi volumi scritti in lettere d’oro e raffiguranti
migliaia di Buddha commissionati dal Kublai Khan, e regalati al Phagpa lama durante
una sua visita a Pechino. Recentemente in un pozzo sono stati rinvenuti oltre 80000
rotoli contenenti studi di storia, filosofia e altre scienze, oltre che numerosi scritti
teologici.
10° giorno: Gyantse > Lago Yamdrok (4441 m slm) > Tsedang (3600 m slm)
Pensione completa. Dopo la visita di Gyantse, partenza per il lago Yamdrok (117 Km).
Proseguimento per Tsedang (193 Km) e all’arrivo, discesa in hotel e sistemazione nelle
camere riservate.
Gyantse. Si trova a 3977 m slm ed è famosa per il Kumbum, uno stupa del 1440
contenente 108 cappelle su quattro piani illustrati da migliaia di dipinti, con centinaia di
statue, posto entro le mura dell'antico monastero di Pelkor Chode. Da vedere anche la
città vecchia e il Dzong, il forte che domina la città.
Lago di Yamdrok. Il lago, per i buddisti uno dei più sacri del Tibet, è una distesa d’acqua
di 621 Km2 di colore blu intenso che si staglia tra picchi innevati e montagne quasi
completamente prive di vegetazione.
Spettacolare la vista del lago, che si trova a 4.441 m slm, dal passo di Kampala.
Su una penisoletta sulla sponda meridionale del lago sorge il monastero Samding,
l’unico monastero tibetano mai guidato da una donna Lama, Dorje Pakmo.
Tsedang. Luogo dove, secondo la tradizione popolare, sarebbe nato il popolo tibetano.
Da vedere il monastero Trandruk fondato da Songtsen Gampo nel VII secolo,
gravemente danneggiato durante la rivoluzione culturale e ricostruito nel 1988; Yumbu
Lhakhang del II secolo a.C., considerata la prima casa tibetana, caratterizzata dalla torre
alta circa 11 m, che dà all'edificio un inusuale aspetto fortificato.
11° giorno: Tsedang > Samye (4350 m slm) > Mindroling (3880 m slm) > Tsedang
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Pensione completa. Dopo la visita di Tsedang, partenza per il monastero di Samye (50 Km).
Proseguimento per Mindroling (98 Km) e rientro a Tsedang (52 Km) per cena.
Samye. Il primo monastero buddhista tibetano fu costruito intorno al 788 durante il regno
di Trhisong Detsen dal monaco Shantaraksita sotto la collina di Hepo Ri. Egli stesso
divenne il primo abate.
Al centro del complesso di Samye si trova lo Ütse, l’edificio che simboleggia il monte
Sumeru, l'axis mundi del Buddhismo tibetano, dove si trova una statua del Buddha
Sakyamuni circondato da Bodhisattva. Notevoli anche la cappella dedicata al bodhisattva
Chenresig, rappresentato con undici teste e mille braccia, i templi della Luna e del Sole;
il Shetkhang, collegio; il Drayur Gyagar Ling, centro per le traduzione dei testi; il
Tsangmang Ling, la stamperia; il Kordzo Pehar Ling dove aveva sede il Pehar, l’oracolo
di stato.
Mindroling, in tibetano Luogo della perfetta emancipazione, si trova a sud del fiume
Tsangpo. Il monastero di Mindroling, uno dei sei maggiori della scuola Nyingma, fondato
da Rigzin Terdak Lingpa nel 1676, danneggiato nel 1718 dai mongoli Dzungar e
ricostruito sotto il VII Dalai Lama, Kelzang-Gyatso, è celebre per l’insegnamento
dell’astronomia, delle scritture buddiste, calligrafia, retorica e medicina naturale. Molto
interessanti gli affreschi che ornano il monastero, ricchi di figurazioni selvagge e feroci.
Elegante la struttura centrale detta Tsuglbakhang e interessante il Sangok Potrang,
edificio utilizzato per le pratiche tantriche con una figura del guru Rinpoche, che la
tradizione popolare vuole parlante.
12° giorno: Tsedang > Gonggar > Chengdu > Shanghai
Mezza pensione. Trasferimento mattutino all’aeroporto di Lhasa Gonggar (97 Km) e
imbarco sul volo Air China CA 4402 delle 10h50 per Chengdu. Arrivo a Chengdu previsto
alle 12h40 dopo 1h50’ di volo. Pranzo e visita della città, che terminerà in aeroporto in
tempo utile per l’imbarco sul volo Air China CA 1950 delle 20h20 per Shanghai. Arrivo
previsto a Shanghai Pudong alle 22h25 dopo 2h35’ di volo.
Chengdu. La patria del panda gigante, la capitale della provincia del Sichuan è situata nella fertile Piana detta Tianfu zi guo, zona paradisiaca. Durante la dinastia degli Han
orientali, I-III secolo, era Jincheng, la Città del Broccato. Durante il periodo delle Cinque
Dinastie fu capitale della Cina con il nome di Furong, ibisco.
Da vedere Du Fu Caotang, la capanna di paglia del poeta del VIII secolo Du Fu, presso il
Huanhuaxi Jiang, il Fiume che Bagna i Fiori, con il tempio Gongbuci e un museo dell’o pera del poeta; il Parco del Padiglione della Vista sul Fiume, lungo il fiume Jinjiang, il Fiu me del Broccato, con il Padiglione dell'Ammirazione della Bellezza, la Sala per il Lavaggio del Broccato e la Sala per la Recitazione della Poesia, tutti risalenti agli inizi della di nastia Qing, XVII secolo; il Tempio del Nobile Wu, Wuhouci, costruito in memoria di Zhuge Liang, letterato e stratega del periodo dei Tre Regni, primo ministro dello stato di Shu,
con il padiglione di Liu Bei e stele Tang e Ming; Baoguangsi.
Nelle vicinanze il monte Qingcheng, dove, secondo la mitologia taoista, l'Imperatore
Giallo studiò con Ning Fengzhi; il sistema Dujiangyan, storico sistema per l'irrigazione e il
controllo delle inondazioni costruito intorno al 250 a.C. da Li Bing, governatore dello stato di Shu, deviando parte delle acque del fiume Minjiang in un acquedotto tagliato
nella montagna; il Monastero della Luce Preziosa, tempio buddhista fondato nel I secolo,
con una pagoda di 13 piani, alta 30 metri, risalente al periodo Tang e la Sala dei Luohan,
con una collezione di oltre cinquecento statue in gesso dipinte di discepoli di Buddha.
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Poco fuori la città si trova il Chengdu Panda Base, riserva naturale e centro ricerche sul
panda gigante.
13° giorno: Shanghai > Milano
Coincidenza con volo Air China CA 967 della 1h30 per Milano. Arrivo previsto a Malpensa
alle 8h05 locali, dopo 12h35’ di volo.
Documenti necessari per i cittadini italiani adulti e minori:
• Passaporto con validità minima residua di 6 mesi dalla data prevista di rientro e marca annuale di convali •
•
da.
Visto d’ingresso individuale o collettivo.
Permesso d’ingresso in Tibet, rilasciato in maniera discrezionale dalle autorità cinesi.
UNESCO - Patrimoni dell’Umanità (World Heritage)
La Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità, adottata dalla Conferenza generale, dell'UNESCO il
16 novembre 1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano
delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale e possiedono
valore di universalità, unicità e insostituibilità.
Alla data del 22 October 2012 la lista contiene 911 siti in 151 paesi dei 187 che hanno ratificato la
Convenzione.
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