molfetta - ilFatto.net

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molfetta - ilFatto.net
www.ilfatto.net
mensile gratuito di informazione libera
gennaio 2013
cronaca
attualità
Sui binari della
memoria: per fare
del passato la forza
che ci spinge, nel
presente, a sognare
un futuro migliore
pag. 5
Una rapina
all’interno di un
capannone della
zona industriale:
derubati titolari
e un cliente
pag. 10
n° 90
storia
cultura&spettacoli
Don Cosmo, prete
di frontiera, dedicò
la sua missione
alla tutela e
all’assistenza
dei ragazzi
Ancora un successo
per Michelangelo
de Virgilio
pag. 21
pag. 27
TI PIACEREBBE
SCRIVERE PER LA
STAMPA INDIPENDENTE A
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GIULIO COSENTINO
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editoriale
gennaio 2013
3
Elezioni Politiche Italiane 24-25 febbraio 2013
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
di [email protected]
Siamo arrivati a pochi giorni dalle prime elezioni e la confusione regna sovrana. Tutti litigano
con tutti, si scambiano colpe, si prendo meriti,
ma alla fine la gente è sempre più disorientata.
Di certo oltre alle chiacchiere c’è la crisi causata
anche, o forse dovremmo dire principalmente,
dai politici che, senza pudore, si ripresentano
con le solite proposte che ormai sentiamo da
anni. Sono così disorganizzati che molti partiti
ancora non hanno messo i manifesti per strada!
Poveri noi. A livello locale le cose vanno ancora peggio. Esclusi i candidati consolidati Ninni
Caporeale (FLI, DESTRA DI STORACE, ITA-
LIA FUTURA, PDL, liste civiche varie e una
riferita a SCHITTULLI), Bepi Maralfa (LISTA
CIVICA MOVIMENTO INDIPENDENTI LINEA DIRITTA) e Sergio Magarelli (presentato
come IDV e ora entrato in LISTA INGROIA)
sul resto regna confusione totale. Aspetteranno i risultati delle elezioni politiche nazionali?
Alla fine è chiaro che c’è molto politichese e
Rapine e furti volano in città
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
Al momento in cui scrivo siamo già alla seconda
rapina in un mese e la gente comincia a segnalarci ogni tipo di atto criminoso. Non ci facciamo
mancare niente, dal classico scippo e furto di auto
alla rapina a mano armata. A gonfie vele la tecnica, ormai consolidata, del tamponamento falso e
rapina dell’auto. La gente è sempre più stanca e i
pochi lavoratori che non hanno perso il lavoro in
zona artigianale non sanno se torneranno a casa
con il proprio mezzo o a piedi! In zona artigianale
spariscono numerose macchine alla settimana con
un picco nel week end quando, per visitare i centri
commerciali, arrivano più di 10.000 autovetture.
In città la situazione va ancora peggio! Furti negli
appartamenti e di auto incalzano a ritmo elevato.
Le auto hanno “ripreso a incendiarsi” da sole e i
rapinatori, addirittura, adesso si muovono per la
loro attività... in bici. Ormai neanche i ragazzini
si mettono più il casco sui motorini che, strombazzanti, circolano liberamente senza neanche la
pochi progetti. O se ce ne sono, vuol dire che
a me sono sfuggiti. Vedo tanti riciclati e poco
nuovo! Spero vivamente, dal prossimo numero
del giornale, di poter intervistare i candidati sindaci dando loro la possibilità di far sapere alla
cittadinanza la linea che seguiranno in caso di
vittoria. Al momento non mi resta che augurare
a tutti un buon voto.
Una crisi che soffoca
3328
targa. Non male come inizio questo 2013. Ma a
chi vogliamo dare la colpa di tutta questa anarchia
cittadina? Non di certo alle forze dell’ordine che
andrebbero potenziate considerando il fatto che
non siamo più la cittadella di un tempo. La polizia
municipale, sotto organico, non ha un comandante da mesi. Immaginate una scuola senza preside
o un azienda senza il proprio titolare! Il paragone
è presto fatto e la risposta altrettanto semplice da
desumere. Giustamente la cittadinanza si lamenta
e, scoraggiata, si chiude in una rassegnazione desolante che la porta ad accettare, a volte passivamente, le sventure che le capitano. Con chi ce la
prendiamo? Con i ladri? Certo che no!
Loro il loro lavoro lo sanno fare bene. E si stanno
dando un gran da fare!Scherzi a parte, la chiave
è denunciare, denunciare e denunciare. Solo denunciando possiamo cercare di modificare questa
situazione drammatica e cercare di riprendere in
mano una città più onesta, in cui il vivere sereno
non sia più solo un’utopia ma un diritto riconosciuto e salvaguardato.
3327
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
Questo dicembre più di un’azienda ha avuto
difficoltà a pagare le tredicesime e molte hanno
deciso di chiudere i battenti, perché la macchina economica si è quasi totalmente fermata. Le
famiglie stanno rivivendo la povertà e molte
giovani coppie stanno perdendo tutto quello che
avevano costruito negli anni. Se vi fate un giro
sul sito fallimenti.it troverete centinai di immobili molfettesi all’asta, moltissimi dei quali sono
di famiglie normali i cui componenti principali
si sono trovati senza un reddito da un momento
all’altro. Per le aziende le cose non vanno meglio
e le banche, già compromesse per errori loro, non
offrono grandi possibilità di accesso al credito.
Le aziende, giorno per giorno, si strozzano per
non licenziare o accedono alla cassa integrazione
che cade alla fine, sempre indirettamente, su di
loro. I piccoli esercenti rimangono aperti perché
senza alternative, ma lascerebbero l’attività privata per un lavoro dipendente se solo lo trovasse-
3329
ro facilmente. Questa è la situazione che viviamo
da mesi e i nostri politici, al di là dell’amato dire,
predicare e promettere, sono riusciti a non fare
nulla di concreto. Ora leggiamo sulla stampa nazionale che la crisi sta per finire.. ma quando? Luglio? Certo a fine febbraio si vota, dopo un mese
ci si accomoda in poltrona e dopo qualche mese
a luglio finisce la crisi. Magari il 31 luglio quindi
qualche giorno prima delle vacanze!! Votate bene
gente, ma non chiedetemi chi! Non ne ho davvero la più pallida idea.
Finiti i soldi finiti gli eventi cittadini
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
In questi mesi abbiamo reso pubblici i molti
finanziamenti comunali verso le tante associazioni culturali che, pompate di soldi, hanno intasato le nostre giornate di eventi. Chiaramente
con il commissario prefettizio i soldini girano
solo per le cose indispensabili e guarda un pò
tutto si è fermato. Questo 2013 non ha neanche
il carnevale molfettese COMUNALE e dato
che viviamo nell’anarchia più totale c’è chi ha
ben pensato di prenderne il posto. Fortunatamente all’ultimo momento qualcuno gli avrà
fatto notare che doveva metterci un nome di-
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verso da quello istituzionale e, quindi, il 54esimo carnevale molfettese si svolgerà il prossimo anno. Ma a carnevale ogni scherzo vale e
chissà un giorno saremo anche noi a celebrare
una fiera della Madonna de Martiri privata o
un bel clone del Consiglio Comunale con tanto
di Sindaco falso. I volponi storici che hanno
3330
da sempre goduto dei finanziamenti comunali, invece, sono spariti. Ormai i molfettesi non
si arrabbiano più per nulla e gli impuniti gozzovigliano alla grande. Aveva ragione il prof.
Pistone anni fa quando lo scrisse su un rivista
storica cittadina.
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4
attualità
gennaio 2013
“Storie di Donne”: Elisabetta Cozzoli, Angelina Capelluti, Rosaria Scardigno
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3331
di Giulio Cosentino
Ho visto personalmente quanto lavoro c’è stato dietro la redazione del libro scritto da Albina
Cecchini e Paola Gambardella sulle tre celebri
donne molfettesi. Un viaggio nella vita di Elisabetta Cozzoli, sorella del carbonaro don Giovanni Cozzoli, e della nota Elisabetta Capelluti,
ricca ereditiera che contribuì non poco agli affari
pubblici della città. In ultimo Rosaria Scardigno,
per me molto importante leggerne la storia, immaginando particolari inediti della sua vita, dato
che, con orgoglio, ne vanto la sua discendenza
diretta. Il libro parla con dettaglio degli aspetti
della vita femminile a Molfetta tra l’ ‘800 e il
‘900 prendendo come esempio tre donne che
sono riuscite, con tenacia e volontà, ad uscire
dall’angusto ambito domestico riuscendo ad affermarsi in ambienti, all’epoca tipicamente maschili. Mia nonna, nipote di Rosaria Scardigno,
racconta ancora la disperazione del nonno quando la giovane Rosaria partecipava ai comizi elettorali sui palchi. Se consideriamo che mia nonna
é la più giovane delle nipoti, ed è nata nel 1910,
facile fare i conti sull’anno di nascita del padre
di Rosaria Scardigno e sulla sua mentalità. Un
libro tutto da leggere che può risvegliare l’animo
guerriero di più di una donna che, mai come in
questo momento, servirebbe per riscoprire i valori dimenticati. Il libro uscito in punta di piedi
è già acquistabile presso l’edicola in corso Margherita (angolo vigili urbani) e presso la libreria
“il Ghigno”, mentre il giorno 8 marzo 2013, in
collaborazione con il Museo Diocesano, ci sarà
la presentazione ufficiale. Nel prossimo numero
de “il Fatto”, in uscita a fine febbraio, parleremo
in anteprima con le autrici e chissà non nasca
una rubrica storica che parli delle donne molfettesi nella storia. Buona lettura.
Ti piacerebbe scrivere per la stampa indipendente a Molfetta?
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3332
di Giulio Cosentino
Questo lo slogan partito nei primissimi giorni
del 2013 sul nostro circuito e sulle plance pubblicitarie in città. Un proposta rivolto alle penne
libere molfettesi che si vorranno unire con le
ormai consolidate che scrivono da diversi anni.
Un invito che è stato accolto da tanti volenterosi
giornalisti in erba che mi hanno colpito per de-
terminazione e volontà Chi mi conosce sa che
non mi perdo in cerimoniali e che subito coinvolgo e stimolo, giornalisticamente parlando, a
fare informazione. Sono contentissimo di aver
ricevuto tanti contatti e proposte di collaborazione e di aver visto come la città non è affatto in
quiescenza intellettiva, ma sia ricca di tante belle teste pensanti che hanno voglia di cimentarsi
con questo intricato e affascinante mondo che è
il giornalismo e di dare il proprio contributo per
una Molfetta migliore. Non ci sono limiti di età
per far parte della nostra testata giornalistica e
ciascuno può scegliere l’argomento e la tematica che preferisce affrontare e che più si avvicina
ai propri interessi personali. L’invito è sempre
aperto. Non esitate, quindi, a mandarmi la vostra
presentazione a [email protected]. Più saremo e migliore sarà l’informazione che faremo.
TI PIACEREBBE
SCRIVERE PER LA
STAMPA INDIPENDENTE A
MOLFETTA?
CONTATTAMI!
IL DIRETTORE
GIULIO COSENTINO
[email protected]
Vincenzo de Pinto a Folkbooks
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3333
Dal 23 al 25 novembre, presso le Officine Cantelmo di Lecce si è svolta la prima edizione di
FOLKBOOKS. L’editoria multimediale delle
tradizioni in movimento, la prima rassegna
delle produzioni culturali nate intorno al “movimento” della musica e della danza di tradizione, dedicata alla grande intellettuale salentina Rina Durante. Tre giornate, nel capoluogo
salentino, ricche di appuntamenti condotti da
Vincenzo Santoro: sono stati presentati libri,
cd e dvd, proiettati video, incontri con gli operatori, dibattiti, performance di danza, e alla
fine di ogni giornata, uno spettacolo originale
in cui si intrecciano libri, musiche e danze. Tra
gli ospiti Anna Cinzia Villani, Pierpaolo De
Giorgi, Officina Zoè, Eugenio Bennato, Maria
Mazzotta, Redi Hasa, Tarantarte, Massimiliano
Morabito, PetraMeridie, Enza Pagliara, Rione
Junno, Salvatore Villani, Antonio Piccininno, Cantatrici di Cannole, Cici Cafaro, Piero
Cannizzaro, Canzoniere Grecanico Salentino, Triace, Donatello Pisanello (http://www.
cittadellibro.net/2012/it/left/folk-books/).
Durante questa rassegna il 24 novembre alle
12.15 Massimiliano Morabito ha presentato un
estratto della ricerca che sta conducendo con
VINCENZO DE PINTO “nostro concittadino”
sugli aspetti della pizzica nel presente. Il video mostrato che dura circa 7 minuti e’ stato
molto apprezzato dal pubblico, ma anche dagli
addetti ai lavori. In altri nostri articoli avevamo
già sottolineato l’impegno da anni del molfettese, durante il tempo libero, nella ricerca e
nelle collaborazioni sul territorio pugliese e
della sua passione per le musiche e danze di
tradizione. A Molfetta lo si vede coinvolto con
l’ass. culturale Fabulanova nell’organizzare
concerti di musica e danze di tradizione nelle notti bianche molfettesi, collaborazioni con
l’antropologo Domenico Copertino e la dott.
sa di filosofia Katia La Forgia per ricerche e
performance teatrali come “La Cura”, vincitrice dell’ultima edizione di “Germogli di Riso”
festival del teatro fatto in casa e in un corso
chiamato “CuriAMOci con le danze popolari
del sud Italia” condotto con Maria Paola Marzocca presso il teatro Malalingua. Il corso di
pizziche, tarantelle, tammurriate e altre danze
internazionali riprendera’ lunedì 04 febbraio
2013 con lezione di prova e delle piccole esibizioni. Per info rivolgersi direttamente al teatro
Malalingua o al numero 3807090700.
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attualità
gennaio 2013
5
Sui binari della memoria: per fare
del passato la forza che
Un corso per il
ci
spinge,
nel
presente,
a
conseguimento
sognare
un
futuro
migliore
della patente
radioamatoriale
dal web
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giuseppe Sulpizio, Giuseppe Bavaro,
Davide di Pierro, Michele Vendola,
Antonio Ciccolella, Gaetano Martino,
Donato Fiore, Francesco Balacco,
Graziano Angione, Rosanna de Pinto
La sezione di Molfetta della ARI, Associazione Radioamatori Italiani, e l’istituto
IISS Amerigo Vespucci di Molfetta stanno organizzando un corso gratuito per il
conseguimento della Patente Radioamatoriale. Il corso rientra tra le attività programmate e approvate dal consiglio direttivo per l’anno 2013. Per informazioni o
iscrizioni scrivere una e-mail all’indirizzo
[email protected] o rivolgersi alla segreteria dell’Associazione ARI sita al secondo piano dell’Istituto Amerigo Vespucci,
tutti i venerdì dalle 17.30 alle 20.00.
Ero convinto che l’inferno fosse rosso e caldo, caldissimo. L’inferno che ho visto ad Auschwitz e a Birkenau era bianco e freddo, di
quel freddo che ti ghiaccia le ossa e non ti
permette di muoverti. Il Treno della Memoria
2013 ha scaraventato noi, studenti dell’ITIS
“Ferraris” di Molfetta, insieme ad altri 760 studenti pugliesi, in quell’inferno e, per 5 giorni,
abbiamo provato sensazioni che non avevamo
mai sentito prima.
Coordinati dall’Associazione Terra del Fuoco
e dai docenti delle nostre scuole di provenienza dal 12 al 16 febbraio è stato come viaggiare
in un altro tempo, in un altro spazio. Un tempo e uno spazio che non sarebbero mai dovuti
esistere.
Varcato quel cancello è calato il silenzio, il
freddo che provavo prima è improvvisamente
svanito; davanti a me avevo solo neve, neve,
capanne e filo spinato. Tanto filo spinato. Ini-
zialmente ho pensato che fosse solo un incubo,
ma non era così: quello che avevo davanti era
vero, era reale, era tutto successo, lì, proprio
lì dove mi trovavo io, dove più di unmilionecinquecentomila persone hanno perso la loro
identità, i loro sogni, i loro averi, prima di
perdere la loro vita. Camminando per quelle
vie passano davanti agli occhi e ti riempiono
la testa le immagini di quelle persone, di quegli uomini, di quelle donne, di quei bambini
che circa sessant’anni fa si sono visti derubati
della loro vita. Davanti ai loro vestiti, ai loro
capelli, alle loro valigie è impossibile rimanere
indifferenti: le lacrime riempiono gli occhi e
non riesci a smettere, perché l’unica cosa che
puoi fare in quei momenti è piangere: piangere quando ti viene raccontato di quegli uomini
costretti a stare lì fuori con il freddo; piangere
quando vedi quel maledetto muro dove venivano fucilati e dove oggi è deposto un mazzo
di fiori; piangere quando ti trovi davanti a quei
forni.
La visita a Auschwits-Birkenau è stata devastante. In quel posto si capisce veramente
l’enormità di quello che è accaduto. Quelle
grandi capanne una accanto all’altra, quei ma-
3334
ledetti binari che portano i treni fino lì dentro,
quelle torrette di guardia: immagini agghiaccianti. I brividi che si avvertono non sono per
il freddo ma sono brividi di paura, di terrore
e l’unica cosa che puoi chiederti è: «Perché?
Perché?». E l’unica risposta che puoi dare è:
«Mai più!».
Apertura del conservatorio all’IISS “Mons. Antonio Bello”
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Gaetano de Virgilio
Nasce a Molfetta il Polo di formazione musicale, teatrale e coreutica, grazie alla stretta
collaborazione tra l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Mons. Antonio Bello”,
il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di
Lecce e l’Accademia Musicale Wagner. Una
felice intesa e interezione capace di accogliere, nella cerimonia d’apertura, numerosi studenti e genitori. Obiettivo comune è quello di
promuovere iniziative nel campo della musica, capaci di prender per mano i bambini,
fin dalla più tenera età, affinchè si segua un
iter creativo e culturale volto, prima di tutto, alla formazione dei ragazzi. Presenti alla
cerimonia d’apertura erano il direttore del
Conservatorio Pierluigi Camicia, il direttore
dell’Accademia Wagner Gianluca Altomare e il dirigente scolastico Sante Sabatiello.
Camicia, fiero dell’iniziativa, è convinto che
“Molfetta meriti da tempo un conservatorio”,
visto che, continua, “la capacità di sinergia,
all’interno di gruppi formativi, è un grande
elemento di positività per i ragazzi stessi,
come per una città”. Il Polo sarà in grado,
sì, di formare artisti sotto il livello musicale,
ma, in prima istanza, di formare ogni ragazzo
che si iscriverà, attaverso percorsi formativi
adatti e pensati; affrontare, insomma, fin da
subito, una preparazione umana, più che artistica. L’offerta propone diverse modalità di
approccio: corsi di base o preliminari, corsi del metodo Suzuki a partire dai tre anni,
corsi preaccademici; in più offre laboratori
orchestrali, laboratori corali, laboratori di
spettacolo e laboratori musicali per la diversa abilità. I laboratori si rivolgono sia alla
fascia adolescenziale dai 14 ai 19 anni, sia
agli adulti dai 20 anni, sia alla fascia dei senior dai 50 anni. A questi, si associano i corsi
di danza classica e modern-contemporaneo,
predanza e propedeutica e danza classica
accademica, con il metodo Veganova. Il dirigente Sabatiello ha visto, in questa iniziativa, una grande possibilità di formazione,
basandosi su una progettualità che affondi le
radici nel bene per i ragazzi che, dice, “sono
la nuova linfa, necessaria alla crescita di ogni
territorio”. Durante la cerimonia d’apertura,
il pubblico ha potuto apprezzare le esibizio-
3335
ni di giovanissimi violinisti, piccoli coristi e
un altro piccolo pianista che, accompagnati
dalle loro insegnanti, hanno mostrato la valenza artistica dei metodi didattici con i quali
si insegna. E’ giusto che la musica abbia un
bacino di udienza in grado di accogliere bambini e ragazzi fin da piccoli, in modo che si
formino intellettualmente e artisticamente in
ogni tappa della loro età. Parte con ‘il piede
giusto’ ogni progetto professionale che si ‘affidi’ ai ragazzi, ai giovani. E’ importante, infatti, che le scuole secondarie superiori siano
presenti nelle offerte di formazioni artistiche
e musicali. Ben venga ogni realtà del genere.
Un plauso va a chi si impegna affinchè tutto
questo avvenga, soprattutto nelle realtà pugliesi.
Quale facoltà offre più opportunità di lavoro?
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Gaetano de Virgilio
Gennaio è il mese della scelta. Oltre ai soliti
buoni propositi che, prima o poi, si consumano (e poi si dissolvono), di solito già nel primo mese, massimo a Febbraio, per i più bravi
a Marzo, ci son scelte che si impongono. La
scuola superiore o la facoltà universitaria a cui
iscriversi. Il cammino per i prossimi (se tutto
va bene) 5 anni della propria esistenza. E’ un
passo importante per tutti. L’indifferenza, la
noncuranza e l’inerzia son la peggior strategia per affrontare la questione. Questione che,
non preoccupatevi, non conterrà mai certezze,
ma solo dubbi, che poi sono alla base di ogni
grande decisione. Quante volte, nella confusione, chi si accinge a scegliere sentirà la parola ‘lavoro’ o ‘mercato’. ‘Quella facoltà non
porta lavoro’, ‘il mercato è saturo di..’, ‘con
la laurea in.. è ancor più difficile trovar lavo-
ro’, ‘il mercato non richiede quella figura professionale’. E’ vero, sì, bisogna prendere atto
delle statistiche, ma non farne l’unico criterio
di scelta, per decidere cosa scegliere. Beppe
Severgnini, noto giornalista italiano, nel suo
ultimo libro ‘Italia di domani’, edito da Rizzoli, scrive: “Rifiutate la domanda, cara ai vostri
genitori, ‘Quale facoltà offre più opportunità
di lavoro?’ Tutte ne offrono, se avrete attitudine, grinta ed entusiasmo. Nessuna ne offre,
se vi rassegnate alla mediocrità. Scegliere per
esclusione - magari giurisprudenza, rifugio
degli indecisi - è una follia. Nei concorsi e
negli studi professionali troverete ragazze e
ragazzi che quella facoltà l’hanno scelta per
passione e predisposizione; e vi faranno a fette. Un destino da salami, interamente meritato”. Severgnini offre argomentazioni oggettivamente valide. Tutta la storia è stata colma
di periodi di crisi. Di periodi nei quali nessuno
aveva sicurezze, tutti possedevano paure. I nostri nonni hanno vissuto nei tempi in cui c’era
la guerra, e l’hanno superata; prima ancora
ci son stati periodi di peste e carestie, e son
state superate. Questo tempo sbandato, per
dirla tutta, dev’essere considerato, paradossalmente, una fortuna, non un posto di blocco.
Severgnini, nel suo libro, scrive anche che
bisogna conseguire il proprio titolo di studi
“con impegno e ragionevole urgenza. I ‘fuori
corso’ sono malinconiche figure del Ventesimo secolo. Le Università sono laboratori per
il cervello, non parcheggi per natiche stanche.
Andare fuori corso un anno è comprensibile; di più no”. Prepararsi ad essere preparati
credo sia fondamentale. Informarsi, leggersi i
piani di studio delle facoltà, delle scuole superiori, frequentare qualche lezione delle materie principali, serve a farsi un’idea, a prendere
consapevolezza, più di tutte le parole al vento
3336
che vi propineranno (come ‘consigli utili’)
professori, adulti, genitori, amici di genitori.
Oggi, l’Università è diventata un enorme bacino di ragazzi, dai più ai meno diligenti. Un
tempo era la disponibilità economica di ogni
famiglia a far da padrona. C’è, dunque, meno
selettività su base economica, e più democratica meritocrazia. Vedersi, in una prospettiva
futura, con rimpianti per qualcosa che avreste
potuto scegliere e che invece non avete scelto,
per inseguire le logiche di mercato, risulterà
poco piacevole. Ciò che il mercato del lavoro
richiederà, negli anni del percorso di studio,
molto probabilmente cambierà, divenendo saturo di altre figure professionali, magari proprio di quelle in voga nel periodo in cui voi
stavate scegliendo. Per tutto il resto: coraggio,
entusiamo ed impegno. L’unico buon consiglio rimane uno solo: quello di non accettar
consigli.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
6
attualità
gennaio 2013
Strisce blu: non tutte
valide le multe
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3337
Ancora una bocciatura per le strisce blu molfettesi, la spiega a “Il Fatto” l’Avv. Alessandro
Sinisi che da tempo si occupa della questione.
Come tutti ricorderanno il regolamento comunale per la sosta a pagamento (cosiddette strisce blu) nel centro cittadino prevedeva, fino al
2011, il pagamento di una mini-multa al posto
della sanzione vera e propria prevista dal Codice della Strada per tutti coloro che dimenticavano di esporre il grattino. Il sistema della
mini-multa, un privilegio tutto molfettese, era
però stato dichiarato contro legge dalla Corte
di Cassazione, fin dal 2007 e, di conseguenza,
veniva dichiarato illegittimo anche dai Giudici
di Pace di Molfetta.
Frettolosamente (ma non troppo, considerato
che l’Amministrazione Comunale ha subito oltre un centinaio di sentenze di condanna
ostinandosi a mantenere in vita il sistema della
mini-multa) con delibera 164 del 12 settembre 2011 l’Amministrazione Azzollini rideterminava la regolamentazione dei parcheggi a
pagamento prevedendo l’applicazione diretta
delle sanzioni previste dal Codice della Strada
sia nei casi di mancata esposizione del grattino, sia nei casi di sosta oltre l’orario indicato
nel grattino (grattino scaduto).
Ma anche la nuova regolamentazione è illegittima e non tutte le multe sono valide. Questa
volta non sono i Giudici di Pace a stabilirlo
(non ancora, visto che già sono stati proposti
numerosi ricorsi) ma direttamente il Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti che, con parere
n. 3655 del 25 giugno 2012 (inviato al comitato
Strisce Blu di Aversa) chiarisce, una volta per
tutte che: ” la sosta che si protrae oltre l’orario corrispondente all’importo pagato, quale
risulta dalla ricevuta regolarmente esposta,
configura solo una inadempienza contrattuale
– e non una violazione al Codice della Strada
n.d.r. -, con conseguente recupero delle somme
dovute, ed eventuale penale a carico dell’inadempiente, da fissare con apposito regolamento comunale, come peraltro sancito dall’art. 17
c. 132 della Legge 127/1997”.
In realtà questo principio era già stato affermato nel 2010 (e puntualmente ignorato dall’amministrazione comunale) allorché lo stesso Ministero delle Infrastrutture e Trasporti spiegava
con nota n. 15980 che “A parere di questo Ufficio se viene acquistato il ticket, ma la sosta si
prolunga oltre l’orario di competenza, in caso
di omessa corresponsione delle ulteriori somme dovute, l’ipotesi di applicare la sanzione
di cui all’art. 7 c. 15 del Codice, non è giuridicamente giustificabile, in quanto l’eventuale
evasione tariffaria non configura violazione
alle norme del Codice, bensì una inadempienza contrattuale”
Cosa significa? Che in caso di sosta che si protrae oltre il tempo indicato dal grattino (cioè
se l’auto resta parcheggiata anche con grattino
scaduto) il Comune non può multare l’automobilista e le multe elevate sono nulle. Il Comune
può solo chiedere il pagamento della sosta ma,
poiché nulla è previsto nell’attuale regolamento comunale, sembrerebbe che anche questa
richiesta sia attualmente illegittima.
Insomma, ancora una volta le strisce blu (anche quelle nostrane) finiscono nell’occhio del
ciclone e rivelano la loro vera finalità: una inutile gabella per gli automobilisti ancor più intollerabile in periodi “economicamente difficili” come quello che viviamo quotidianamente.
Naturopatia e pratici
consigli per farsi un “orto
sul balcone”: riprendono
le attività di cambiaMenti
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Sono ripresi nei giorni scorsi, dopo la pausa
per le festività natalizie, le attività nell’ambito
del progetto cambiaMenti, una sperimentazione collettiva di stili di vita e consumi sostenibili che ha iniziato a coinvolgere, a partire dalla
fine di settembre, un gruppo di famiglie dei
comuni di Molfetta e Giovinazzo.
Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia
nell’ambito dell’iniziativa “Azioni di Sistema
per l’associazionismo familiare”, è realizzato
dall’Unione Nazionale Consumatori di Molfetta, in collaborazione con le associazioni
Meters, Crogiulo, Il tre ruote ebbro, Auser, e
Azadì - Bottega del Mondo.
Sabato 2 febbraio, dalle ore 17 alle ore 19,
presso la sede dell’associazione “La bottega
delle idee” in Via Principe Amedeo n. 49, si
terrà l’incontro con il naturopata dott. Gianluca
Lombardi sul tema “Longevity System” e cioè
su come ritrovare stili di vita volti al benessere della mente e del corpo attraverso rimedi
naturali.
“Il Naturopata – spiega il dott. Lombardi sul
suo sito www.tuttonaturopatia.com – è un operatore della salute che si occupa di qualità e benessere della vita utilizzando metodi naturali e
non invasivi. Il principio si basa sulla stimolazione della capacità innata di autoguarigione o
di ritorno all’equilibrio del corpo umano (omeostasi) attraverso tecniche di rilassamento,
l’utilizzo di rimedi naturali, consigli sull’alimentazione e altro ancora. Il primo compito
del naturopata, dunque, è di tipo pedagogico:
aiutando il malato a reagire e a collaborare, si
educa il paziente all’ascolto del proprio corpo
e dei segnali che esso gli invia”. “Il naturopata
– conclude il dott. Lombardi – cura la persona,
e non la malattia, cercando di individuare le ragioni più profonde che hanno determinato uno
squilibrio nella salute dell’individuo”.
Altro importante e simpatico appuntamento,
aperto anche alla partecipazione dei più piccoli, è previsto per sabato 9 Febbraio (sempre dalle ore 17 alle ore 19), presso la sede
dell’Auser di Molfetta, in piazza Paradiso, n.
41. In questa circostanza la presidente dell’associazione “Effetto terra” di Bari, Elisabetta de
Blasi, illustrerà come allestire un piccolo orto
domestico sul balcone, con consigli pratici su
come e cosa fare per ricreare uno spazio verde
sul terrazzo di casa.
Il progetto cambiaMenti, inoltre, aderisce alla
campagna nazionale “Mi illumino di meno”,
lanciata da una nota trasmissione radiofonica,
e divenuta in pochi anni la “grande festa del
risparmio energetico” con centinaia di iniziative su tutto il territorio nazionale. E così venerdì 15 febbraio presso il Marhaba Wine Bar di
Molfetta si svolgerà, nell’ambito del progetto
cambiaMenti, una cena “a lume di candela”, a
bassissimo impatto energetico e con i prodotti
a Km 0 forniti dal GAS (Gruppo di Acquisto
Solidale) “Nestor Machno” di Molfetta. Per
poter partecipare alla cena è richiesto un contributo di 5 euro che sarà integralmente utilizzato per l’acquisto di alberi in grado di compensare l’emissione di CO2 prodotta nel corso
delle attività progettuali.
Per prenotare il proprio posto alla cena, così
come per partecipare a tutti i seminari e incontri nell’ambito del progetto cambiaMenti
(completamente gratuiti), è possibile inviare
una e.mail all’indirizzo [email protected] oppure telefonare al 328.6840105.
Ogni ulteriore informazione sul sito www.
progettocambiamenti.it, oppure sulla pagina
Facebook del progetto dove è anche possibile
consultare e scaricare tutto il materiale informativo relativo ai numerosi incontri tenutisi in
questi mesi.
Pac, salva l’integrazione
per olive, pomodori
e seminativi
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“Soddisfazione per il risultato del voto in Commissione della riforma della Pac”. E’ quanto ha
dichiarato l’on. Sergio Silvestris, componente
della Commissione Agricoltura del Parlamento
Europeo, al termine dei lavori della Commissione che ha licenziato i regolamenti sulla nuova Pac (Politica agricola comune).
“I tre regolamenti - afferma Silvestris-, così
come nella proposta iniziale del Commissario
Dacian Ciolos, risultavano fortemente penalizzanti per l’agricoltura pugliese. Infatti, la distribuzione degli aiuti in base agli ettari e non
alla tipologia delle colture rischiava di distruggere una agricoltura diversificata e di qualità
come quella pugliese. I nostri oliveti e i nostri
frutteti avrebbero ricevuto lo stesso misero sostegno destinato ai pascoli e ai cereali duri dei
Paesi del nord Europa”.
“Con i nostri emendamenti - prosegue Silvestris - abbiamo sventato questa minaccia. La
riforma della Pac non avrà inizio nel 2014, ma
nel 2015, con un probabile ulteriore slittamento di un anno. La riduzione del premio, inoltre,
sarà lieve e graduale e, al termine del periodo
di convergenza di sette anni, ciascun agricoltore perderà al massimo il 25% dell’attuale valore degli aiuti. Un risultato eclatante rispetto
alla previsione iniziale che riduceva gli aiuti a
poche decine di euro a ettaro. A ciò poi l’Italia
potrà aggiungere una ulteriore quota di aiuto
accoppiato volontario, pari al 15% del plafond
nazionale”. “Grande attenzione - chiosa Silvestris - viene dedicata all’olivicoltura, che insieme a tutte le colture permanenti è esclusa dalle
procedure obbligatorie per il “greening”. E per
la prima volta, con l’approvazione dell’emendamento Silvestris-Baldassarre, l’Europa avvierà un programma di promozione del consumo di olio nelle scuole, analogo a quello già da
tempo avviato per frutta e latte”.
“Con questo voto in Parlamento - conclude
Silvestris - abbiamo fortemente corretto l’impostazione della Pac, difendendo i nostri agricoltori e le nostre produzioni di qualità. Un primo passo importante per tutelare l’agricoltura
di qualità, il lavoro nei campi e il valore delle
nostre produzioni agricole”.
gennaio 2013
7
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attualità
gennaio 2013
Caso Bufi: morto il principale
indiziato il processo si ferma
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di Giuseppe Sgherza
Una ulteriore bagliore cala sul processo cosiddetto Omicidio Bufi Bis, in corso di celebrazione a Trani dinanzi al Giudice Lorenzo
Gadaleta. Ricordiamo che a seguito della
sentenza della Corte di Cassazione in data 20
aprile 2011, con la quale venivano annullate le
sentenze della Corte di Assise di Trani e della
Corte di Assise d’Appello di Bari, con le quali
Bindi Marino Domenico, imputato dell’omicidio della ventitreenne ragazza di Molfetta,
Annamaria Bufi, era stato assolto in primo e
secondo grado dall’accusa di essere l’autore
dell’atroce delitto. Bindi era stato assolto in
quanto i Giudici di merito avevano ritenuto
che tutti gli indizi portati da pubblica e privata accusa non avevano quel peso sufficientemente grave per acclarare la responsabilità
dell’unico imputato dell’omicidio della Bufi
. In particolare, avevano affermato i Giudici
tranesi e baresi, il compendio probatorio allegato dalla Procura della Repubblica di Trani
e dall’avv. Bepi Maralfa, legale della famiglia
dell’uccisa, non era univocamente valutabile
nella direzione della colpevolezza dell’imputato. La Corte di Cassazione con quella sentenza del 20 aprile 2011 affermò, invece, un
principio di diritto esattamente contrario, e
cioè che tutti quegli indizi messi insieme e
correttamente valutati alla stregua dei principi giurisprudenziali avrebbero portato, ove
unitariamente considerati, alla colpevolezza
del presunto assassino e quindi alla condanna
per l’omicidio. Annamaria Bufi venne rinvenuta cadavere sulla statale 16 bis, in direzione
Molfetta Bisceglie, sul ciglio della strada, la
notte fra il 3 ed il 4 febbraio 1992, verso le
ore 1.20 di notte da una pattuglia della Guardia di Finanza. Non si seppe quando la ragazza
era stata vista in vita per l’ultima volta (o si
credette erroneamente che la giovane dopo essersi recata in palestra il pomeriggio di quel 3
febbraio si fosse incontrata in luogo ignoto con
l’assassino). Almeno sino a quando, da una intercettazione telefonica, spuntò il nome di una
sua amica che, invece, l’aveva vista transitare
al Corso Umberto, nel pieno centro cittadino di
Molfetta, intorno alle ore 20.30 della sera del
delitto. Annamaria venne uccisa con un corpo
contundente dopo essere stata selvaggiamente picchiata e il medico legale affermò che la
morte si era verificata fra le ore 21 e le ore 22
, proprio quando la giovane era solita incontrarsi con il suo amante, il professore di educazione fisica Bindi, che con Annamaria aveva
una relazione extraconiugale sin da quando la
ragazza aveva poco meno di 16 anni .
Bindi aveva sempre sostenuto che nell’ora del
delitto egli si trovava presso la sua palestra di
Bisceglie, nella quale aveva fatto ingresso intorno alle 18 di quel giorno e che aveva lasciato alle 22, allorquando si era recato a casa . Ma
l’alibi addotto dall’imputato si era poi rivelato
mendace in quanto gli amici della palestra non
l’avevano confermato . Anzi uno degli amici,
sia pure a distanza di tempo, aveva dichiarato agli inquirenti che lui (cioè l’amico) non
era stato in palestra il giorno del delitto, sicché non aveva potuto vedere Bindi intento a
fare lezione (come da questi sostenuto); aveva
mentito agli inquirenti. La verità, invece, era
che era stato lo stesso Bindi a chiedergli, ove
fosse stato interrogato, a mentire alla magistratura dichiarando di averlo visto in palestra il
giorno ed all’ora del delitto. Altre circostanze
che i Giudici non avevano considerato erano le
confessioni dello stesso Bindi a due suoi amici: a tale Nicola Volpe, al quale il presunto assassino aveva riferito in un momento di sconforto che era stato lui ad uccidere Annamaria;
e ad un altro suo amico, Onofrio Scardigno,
il quale andando una sera a prendere Bindi,
che in preda all’alcool era scappato via di casa
a piedi sulla strada di Bisceglie, si era sentito
dire dall’imputato “cosa ho fatto, cosa ho fatto,
ho ucciso Annamaria”.
Scardigno si era poi confidato con altro suo
amico di nome Nanna Michele, rivelando a
Nanna l’atroce confessione del delitto da parte
di Bindi. Senonché, quando era stato ascoltato
dagli inquirenti, Scardigno aveva negato sia di
avere detto a Nanna di quella confessione, sia
che lo stesso Bindi gli aveva a sua volta confessato di avere commesso il delitto. Di qui un
parziale empasse dell’indagine sull’omicidio
che invece subì una ulteriore svolta allorquando il Nanna, chiamato in causa per confermare
o negare che lo Scardigno gli aveva confidato che il Bindi aveva detto la frase “cosa ho
fatto ho ucciso Annamaria”, aveva tirato fuori
una registrazione in cui lo Scardigno viceversa
confessò al Nanna che Bindi gli aveva a sua
volta detto di avere ammazzato la Bufi. Questa cassetta registrata da Nanna venne affidata
ad un perito per la trascrizione, ma il tecnico
nominato dal Tribunale modificò la frase confessoria in “cosa ho fatto cosa ho fatto”, omettendo di trascrivere la parte ben più importante
“ho ucciso Annamaria”, prova della commissione del delitto da parte del Bindi. Finita sotto
processo la trascrittrice nominata dalla Corte
di Trani, la stessa veniva condannata per la
falsa perizia. La cassazione ha valorizzato tale
elemento, sostenendo che quella frase provasse la responsabilità di Bindi.
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Nel corso delle indagini condotte dalla Procura di Trani nell’anno 2005, sulla vicenda del
cosiddetto Omicidio Bufi bis venivano ascoltate alcune testimoni, una delle quali, Andriani Anna, moglie dello Scardigno, aveva un
particolare rapporto di amicizia con il Bindi,
presunto autore del delitto. In particolare, la
teste Nicoletta Caputi, una giovane estetista
molfettese, era stata avvicinata da una sua
amica, tale Teresa Cafagna la quale le aveva
confidato di sapere che Annamaria Bufi era
stata uccisa con una mazza da baseball, poi
fatta sparire, (circostanza appresa dalla imputata Teresa Andriani) e che la stessa Andriani
Anna, chiamata una sera dalla madre di Bindi
che le chiedeva di soccorrere il figlio Marino
Bindi, si era trovata dinanzi al cadavere della
Bufi riverso per terra subito dopo il delitto. Le
tre testimoni, venivano arrestate, ma mentre
per la Cafagna l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip presso il Tribunale di
Trani veniva confermata anche dalla cassazione, per le altre due arrestate il Tribunale della
Libertà ne ordinava la scarcerazione perché
erano andati perduti alcuni atti processuali. Il
padre della Bufi aveva segnalato la misteriosa
sparizione degli atti e il PM Francesco Bretone aveva sollecitato l’apertura di una indagine
per risalire agli autori del presunto furto degli
atti giudiziari.
Intanto le tre suddette imputate venivano tratte
a giudizio ed il relativo processo è in corso di
celebrazione presso il Tribunale di Trani dinanzi al giudice Lorenzo Gadaleta, con il Pubblico Ministero, Fabio Buquicchio.
Nel corso del processo le tre imputate hanno
negato di sapere la verità sull’omicidio ma la
teste Nicoletta Caputi ha confermato che fu
la Cafagna a rivelarle la verità sul delitto. La
Caputi messa alle strette dai difensori delle
imputate aveva poi rivelato di avere registrato
le confessioni della Cafagna su di un CD consegnato all’avv. Bepi Maralfa, legale della famiglia Bufi. Dopo il confronto svoltosi in aula
fra la Cafagna e la Caputi , il Giudice Gadaleta
ha voluto acquisire agli atti il CD che, secondo
quanto si è appreso dalla Caputi, contiene la
verità sul delitto, sull’autore, sul corpo contundente utilizzato per uccidere la Bufi (una
mazza da baseball poi fatta sparire). Secondo
indiscrezioni, il CD affidato ora ad un perito
per la trascrizione del contenuto, porterebbe
anche ad identificare l’autore della sparizione
della mazza da baseball, nonché di strani festini con scambi di coppie e droga che si svolgevano nell’entourage degli amici del principale
imputato.
La Bufi, hanno sempre ipotizzato la pubblica
e privata accusa, era stata uccisa oltre che per
essere l’amante abbandonata del Bindi, il quale essendo sposato e con una figlia, aveva una
stabile relazione extraconiugale con la vittima
sin da quando era sedicenne, anche e soprattutto perché Annamaria era venuta in possesso
di verità scottanti sulla vita di Bindi, che coinvolgevano anche altre persone e aveva deciso,
in preda alla delusione d’amore, di rivelarle.
Il contenuto del CD verrà reso noto entro il
13 febbraio 2013, allorquando calerà sul processo bis per il favoreggiamento del presunto
assassino Bindi, l’ombra della sentenza di primo grado.
Il giorno 26 dicembre, Bindi Marino Domenico, imputato del delitto è morto . Si ferma
così il processo principale per l’omicidio della
Bufi, perché con la morte del reo il reato si
estingue. L’ultimo passaggio processuale era
stato quello della conferma, da parte del superperito nominato dalla Corte d’Assise d’Appello di Bari, che la giovane ragazza era morta
nell’arco di tempo in cui Bindi era scoperto di
alibi, sicché l’Accusa aveva aggiunto un importante tassello di colpevolezza.
Tuttavia, come detto, è ancora in corso il processo parallelo e la sentenza è attesa per il 13
febbraio , giorno in cui si potrà comunque conoscere la verità dei fatti. La verità è ora consegnata nelle mani del Giudice di quel processo, il molfettese Lorenzo Gadaleta.
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cronaca
gennaio 2013
9
Un lettore ci scrive per denunciare “la
concessionaria auto plurimarche di Molfetta”
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Carabinieri rinvengono in
parcheggio privato due auto rubate:
denunciato il proprietario
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I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della
Compagnia di Molfetta, nel corso di uno specifico servizio, hanno rinvenuto, in un parcheggio
privato sito in C.da San Leonardo, una Ford Focus parzialmente smontata, risultata rubata il 28
u.s. a Bisceglie, nonché delle attrezzature per
lo smontaggio di veicoli e due ricetrasmittenti.
In un piazzale attiguo, invece, è stata rinvenuta
3342
una Opel Insigna, oggetto di furto avvenuto lo
stesso giorno a Trani.
Il proprietario del parcheggio, un 56enne del
luogo e noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trani
per ricettazione.
D’intesa con l’Autorità Giudiziaria, entrambi i
veicoli sono stati sottoposti a sequestro.
Un nostro lettore ci scrive la seguente lettera di denuncia circa un argomento noto a molti
ma che, ancora oggi, non trova una soluzione o
un’attenuazione del fenomeno:
“A dispetto delle statistiche che vedono il mercato dell’auto in forte calo, nella nostra città vi
è un’isola “felice” ...e allora, venghino, signori,
venghino! Scommetto che non vedete l’ora che
vi sveli il nome della concessionaria? Vi terrò un
po’ sulle spine.
Ha uno spazio enorme, dunque bisogna armarsi
di molta pazienza, per scegliere marca, modello
e colore desiderati. Purtroppo, in caso di avverse
condizioni meteo, non è molto agevole, in quanto
completamente all’aperto. Come nelle moderne
attività commerciali, non vi è personale a supporto (proprio per essere concorrenziali nel prezzo),
ma bisogna operare in completa autonomia.
Dov’è, dov’è, dov’è?
Trattasi della zona artigianale/industriale di Molfetta, dove per fare “acquisti” di auto, non è da
tutti.
Per chi non lo avesse ancora compreso, mi riferisco ai furti di auto che sistematicamente e con
frequenza spaventosa si verificano nella predetta
3341
zona, che oramai è diventato il supermercato dei
ladri d’auto.
Evidentemente tra colleghi avranno diffuso la notizia e vogliono in tanti fare affari da noi.
Possibile che i poveri e tanti disgraziati di lavoratori della aziende (senza dimenticare i tanti visitatori che pure sono state vittime di furti), oltre che
aprire il conto corrente con gli istituti finanziari (e
sostenere il mutuo di acquisto casa), devono tenere un conto sempre aperto con le concessionarie
di auto (non me ne vogliano queste ultime)???!!!
Possibile che ci dobbiamo rassegnare a questo
stato di terrore? Oramai nelle aziende impazza il
“toto-furto”: chi sarà il prossimo?
Possibile che nessuno possa fare niente? O non
si vuole far niente? Possibile che siamo tartassati e spellati vivi e poi non veniamo tutelati? A
chi dobbiamo rivolgerci, non dico per risolvere
definitivamente, ma almeno per limitare il fenomeno?
Infine, parallelamente alla predetta questione,
perché non si attiva un benedetto servizio di trasporto urbano, che serva regolarmente la zona
artigianale/industriale?
Siamo in campagna elettorale: chi offre di più?”
Ancora un rilascio della Guardia Costiera
in favore della fauna marina
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Uno strano ritrovamento nelle acque del litorale di Molfetta. Strano e un po’ inquietante,
perché sulle coste baresi, un Paromola Cuvieri, meglio noto come granceola di fondale, probabilmente, non s’era mai visto. A pescarlo, a poco meno di un miglio dalla costa
ed a portarlo a riva, senza ancora sapere cosa
esattamente fosse, è stato un pescatore locale
della zona.
Il pesce probabilmente impigliato nella rete
da posta è stato prontamente recuperato dai
militari della capitaneria di porto che hanno
interpellato il veterinario di turno della locale
azienda ospedaliera e l’istituto di biologia ma-
rina di Bari per poter essere sicuri della denominazione dell’esemplare.
Un crostaceo che vive sui substrati fangosi e
sabbio/fangosi marini. La sua essenziale arma
di difesa è l’eccezionale mimetismo, che le
consente di nascondersi perfettamente tra le
alghe ed i fondali marini. Spesso viene confuso per la gransevola, Maja Spinado, e sarà
stato proprio questo caso che ha portato dubbi
tra i pescatori amatoriali locali che conoscevano la gransevola come un crostaceo composto
da un carapace più duro e robusto oltre che di
colore scuro e ricoperto da lattuga di mare.
L’insolito deriva dal fatto che sia stato ritro-
3343
vato a meno di un miglio dalla costa in quanto
questo crostaceo vive alle profondità di circa
300 metri ed è pescato soprattutto nel Mediterraneo specie abbastanza comune in alcune aree del bacino occidentale ed assente in
Adriatico così come in quasi tutto il bacino
orientale; inoltre presente anche dalla Scandinavia e dalle Ebridi fino all’Angola, comprese
le Azzorre.
La sorte ha voluto che fosse ancora vivo ed
integro, così da poter essere rilasciato in alto
mare dalla motovedetta CP 2102 della Guardia Costiera di Molfetta, a salvaguardia sempre della fauna marina.
Usa la stalla come nascondiglio per la droga:
32enne arrestato dai Carabinieri
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Usava la stalla per nascondere la droga, ma
scoperto con 5 “panetti” di hashish è finito
in carcere. Dovrà difendersi dall’accusa di
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Michele Scattarelli, 32enne di Molfetta, noto alle forze dell’ordine, arrestato dai
Carabinieri del Nucleo Operativo della locale
Compagnia durante uno specifico servizio.
I militari, in transito per la contrada Fondo
Favale, hanno incrociato una Mercedes Coupè
con a bordo il 32enne che viaggiava a veloci-
tà sostenuta verso Ruvo di Puglia. Tale comportamento ha insospettito gli operanti che lo
hanno seguito a distanza sino a quando ha raggiunto un fondo agricolo, ove si è addentrato
per fermarsi dinanzi ad una stalla. Accortosi
dei carabinieri, si è sbarazzato rapidamente di
un involucro che aveva tra le mani, gettandolo nel recinto ove c’era un cavallo ed ha fatto
finta di sistemare degli attrezzi. Il gesto, però,
non è sfuggito all’attenzione dei militari, che
hanno immediatamente recuperato l’involucro
3344
contenente 480 grammi di hashish. L’ispezione del locale ha consentito, inoltre, di rinvenire 345 euro in banconote di piccolo taglio,
scovati sotto un pensile adagiato sul pavimento della stalla e un coltello con la lama sporca
di analoga sostanza trovato su di un bancone
lì collocato.
Tratto in arresto, su disposizione della Procura
della Repubblica di Trani, il 32enne è stato poi
associato al carcere locale.
Scomparso un pulmino nel centro residenziale della Lega del Filo d’Oro di Molfetta
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E’ stato rubato ieri sera dal Centro Residenziale della Lega del Filo d’Oro di Molfetta, un
pulmino attrezzato per il trasporto dei disabili,
che nel dicembre del 2011 la Banca Popolare di
Puglia e Basilicata aveva donato all’Ente per il
trasporto degli utenti del Centro. “Accusiamo
questo colpo con molto dispiacere – afferma
Sergio Giannulo, Direttore del centro di Molfetta - . Questo pulmino permetteva ai nostri
utenti con difficoltà motorie di affrontare spo-
stamenti e brevi viaggi con sicurezza”.
L’Associazione, che opera da quasi 50 anni
al fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, si dice particolarmente
preoccupata per aver subito questo atto e spera
che in qualche modo il pulmino possa essere
ritrovato e di nuovo utile per l’Ente. Da tempo era in progetto l’istallazione di un sistema
di sicurezza con videocamere all’interno del
3345
Centro che a questo punto si rende sempre più
necessario. “Il nostro rammarico – dichiara il
Segretario Generale Rossano Bartoli – è rivolto innanzitutto ai nostri ospiti a cui al momento verrà a mancare un servizio fondamentale
e a tutti i nostri sostenitori, in questo caso in
particolare alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata, che ci supportano e ci affiancano con
generosità per dare agli utenti e alle loro famiglie i servizi necessari”.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
10
cronaca
gennaio 2013
Puglia: controlli dei Carabinieri
in tutta la regione: 25
arresti, 45 denunce e 4571
le persone identificate
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3346
È durato fino alle prime luci dell’alba dei primi
giorni dell’anno l’articolato servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato soprattutto ai controlli dei luoghi di produzione
e vendita di alimenti non conformi alle norme
a tutela della salute dei cittadini, giocattoli
sprovvisti di marchio di certificazione/omologazione europea, fuochi d’artificio di genere
proibito, che ha interessato tutta la Regione.
L’operazione, disposta dal Comando Legione
Carabinieri “Puglia” secondo criteri di massima sicurezza sia per il personale operante che
per gli utenti della strada e dei soggetti sottoposti a controllo, ha visto impegnati 1130 militari
a bordo di 478 mezzi dei Comandi Provinciali
di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto supportati da due elicotteri del Nucleo CC di BariPalese abilitati anche al volo notturno.
In ambito regionale complessivamente:
- 25 sono stati gli arresti eseguiti per reati vari,
di cui 13 in flagranza e 12 su ordinanza di custodia cautelare;
- 45 sono state le persone denunciate in stato
di libertà;
- 450 grammi la droga sequestrata, mentre 23
sono state le persone segnalate alle Prefetture
competenti, quali consumatrici di stupefacenti;
ri sono stati denunciati anche per violazione di
norme che riguardano la salute e la sicurezza
dei lavoratori, con ammende per oltre 23mila
euro. A Trani e a Bisceglie, i comandi Arma locali e
i militari del N.A.S. di Bari hanno rispettivamente:
- denunciato una cittadina di origini cinesi per
aver detenuto per la vendita al dettaglio di artifizi pirotecnici appartenenti alla IV categoria
senza alcuna autorizzazione e sanzionata con
mille euro di ammenda per aver detenuto, per
la vendita, oltre un centinaio di giocattoli di
fabbricazione cinese, privi di etichette recanti
le informazioni tecniche,
- sanzionato un ristoratore con un’ammenda da
mille euro, poiché responsabile di carenze igienico-sanitarie riscontrate all’interno del locale.
Infine, 65 le perquisizioni personali e domiciliari eseguite; controllate le posizioni di 88
soggetti sottoposti a misure di prevenzione e/o
cautelare.
Nel campo della circolazione stradale con l’utilizzo di etilometri e autovelox:
- 603 sono state le persone identificate e 387 gli
autoveicoli controllati;
- 51 le contravvenzioni elevate con il conte-
stuale ritiro di 2 patenti di guida, 5 documenti
di circolazione e 4 i veicoli sequestrati.
Le aziende della zona artigianale
chiedono maggiore sicurezza
Una rapina
all’interno di un
capannone della
zona industriale:
derubati titolari
e un cliente
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- 3 armi da fuoco e 240 le munizioni sequestrate;
- 4571 persone identificate ed oltre 3271 i veicoli controllati;
- 423 le contravvenzioni elevate (tra cui 100
per guida senza cinture e 70 per guida senza
casco), 17 le patenti di guida e 21 i documenti
di circolazione ritirati, 32 gli automotoveicoli
sequestrati e 15 quelli recuperati;
- 365 perquisizioni personali e domiciliari eseguite e controllate le posizioni di oltre 1500
soggetti sottoposti a misure di prevenzione e/o
cautelare.
In particolare a Bari e Province di Bari e Bat:
- 7 sono state le persone arrestate e 6 le denunce
a piede libero;
- sono stai controllati 79 esercizi pubblici e
commerciali, 20 ambulanti, 3 depositi alimentari ed una fabbrica di fuochi d’artificio.
A Casamassima, in particolare, durante il controllo di alcune attività commerciali gestite da
cittadini extracomunitari, i Carabinieri della locale Stazione, coadiuvati dai militari del N.A.S.
e dal N.I.L. di Bari, hanno rinvenuto e sequestrato 320 kg di carne e pesce perché detenuti in
cattivo stato di conservazione e oltre 140 capi
di abbigliamento contraffatti. I rispettivi titola-
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3347
Nuovo fenomeno di criminalità nella nostra
città, questa volta con modalità tutte nuove:
alcuni rapinatori, incappucciati, sono entrati in
un capannone della zona industriale di Molfetta ed hanno sottratto i titolari dell’azienda e un
cliente dei propri averi. Nessuna novità risulta
al momento disponibile. Una tipologia di rapina, questa, tutta nuova che dimostra come la
criminalità locale stia alzando il tiro scegliendo
anche modalità differenti dalle solite che spesso vi abbiamo raccontato su questa pagine.
3348
Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato la zona industriale di Molfetta, non
ultimo la rapina avvenuta all’interno di una
delle aziende della città e di cui vi parliamo
nell’articolo qui affianco, gli imprenditori
molfettesi hanno deciso di sottoscrivere una
lettera diretta al Prefetto di Bari, al Commissario Prefettizio del Comune di Molfetta e al
Comandante dei Carabinieri di Bari.
Di seguito il contenuto della lettera:
“Con la presente, si intende esporre alla
SS.VV. l’insostenibile situazione che sta
minando l’Ordine Pubblico nella Zona Industriale, Artigianale ed Asi del Comune di
Molfetta (Ba). I primi firmatari di questo
esposto sono titolari di un’attività artigianale con opificio industriale presso la Zona
Artigianale e Piccola Industria del Comune
di Molfetta ed hanno subito (come da denuncia circostanziata alla presente) una rapina
a mano armata nel pomeriggio di giorno
08/01/2013 all’interno della propria attività. E’ solo l’ultimo episodio di una serie di
eventi a cui, noi operatori economici della
Zona assistiamo: rapine, furti di auto, taccheggi all’interno dei centri commerciali,
hanno assunto una frequenza esponenziale.
Ma la rabbia e la necessità di tale scritto deriva soprattutto quando, dopo aver denunciato
i fatti, abbiamo constatato l’impossibilità organizzativa da parte delle Forze dell’Ordine,
ad aggredire e reprimere questi episodi.
Gli uomini della Compagnia dei Carabinieri
di Molfetta lottano con tutte le loro capacità
professionali e tecniche per cercare di reprimere il fenomeno, ma abbiamo di persona
constatato come sia una lotta impari giacchè
sono evidenti i problemi logistici (territorio
da controllare vasto), economici (restrizione
di risorse ) umane (numero di addetti inferiore alle necessità). Riteniamo che la sicurezza
del Territorio, sia un principio costituzionale sul quale si basi la vita democratica del
nostro Paese. Noi imprenditori ogni giorno
e come mai in questo momento, siamo davvero in “guerra” contro una crisi economica
storica, con un peso fiscale enorme, e con le
difficoltà di mercato. Vogliamo continuare a
garantire, perché noi crediamo per primi nel
nostro Territorio, lavoro e sviluppo, ma non
vogliamo aggiungere ai nostri problemi di
sopravvivenza economica quotidiana, anche
quelli della sicurezza. Ed ecco perché facciamo questo appello giacchè siamo cittadini
responsabili e comprendiamo che l’omertà
provocherebbe solo il consolidarsi, da parte
della malavita, della sensazione di impunità
e che potrebbe provocare quindi da parte di
questi, la possibilità di organizzarsi in AntiStato, pronto ad offrire “protezione”. Ad
oggi, sul nostro Territorio non riscontriamo
questi episodi, ma abbiamo paura che senza
un’azione incisiva possano evidenziarsi in
futuro. Per cui richiediamo che si intervenga
attraverso:
- un rafforzamento costante della presenza
delle Forze dell’Ordine sul territorio della
Zona Industriale ed Asi di Molfetta;
- istituzione di un Commissariato di Polizia
in Molfetta o di un rafforzamento di uomini e mezzi della Tenenza dei Carabinieri di
Molfetta;
- possibilità di controllo mediante sistema
di videosorveglianza delle strade di tutta la
Zona Industriale ed Asi di Molfetta;
- convocazione del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico presso la Prefettura
di Bari;
Vorremmo rinnovare inoltre la stima e la
considerazione per gli uomini che attualmente lavorano incessantemente per garantire l’Ordine Pubblico sul Territorio quali
l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, gli stessi Vigili Urbani. Sappiamo a quale prezzo e con quali riconoscimenti di carattere umano ed economico, mettono a disposizione le loro capacità e la loro vita per
garantirci ciò che è nostro diritto ottenere da
uno Stato, ossia la sicurezza di poter svolgere il proprio lavoro. Ma siamo imprenditori e
per questo pragmatici per cui vorremmo che
le Istituzioni, dalla SS.VV. rappresentate, intervengono al fine di evitare l’incancrenirsi
di questa situazione.”
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cronaca
gennaio 2013
11
Furto in casa del defunto
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Nonna Giacomina delle predizioni Maya non
conosceva molto. Soprattutto non ha potuto
verificare che valessero per tutti, perché –
per Lei – sono state assolutamente veritiere.
Nonna Giacomina, infatti, è deceduta il 20
dicembre ed il suo funerale è stato celebrato
il 21, in una giornata cupa come le predizioni. Fino a questo giorno, oramai sola e sulla
sedia a rotelle, anziana e da sempre invalida,
viveva di una misera pensioncina all’interno di un monolocale della zona vecchia di
Molfetta, lascito della sorella con la quale
conviveva prima che questa la precedesse
nei Campi Elisi.
Giacomina, quindi, non era quella che si
potrebbe definire una persona benestante o
agiata, anzi, come tutti, in tempo di crisi, si
barcamenava con la saggezza degli anziani,
ma una lucidità elevata da far invidia a molti giovani, anche eletti nei consessi locali o
parlamentari.
Eppure, il giorno del suo funerale, diviene il
simbolo di ciò che sono i tempi e di come,
questa nostra società, meriti un grido di vergogna ed un serio ripensamento.
La cronaca riporterà titoli del tipo “I ladri a
casa del morto”, oppure “un funerale e qualche ladro”. Il fatto è che mentre era ancora in
corso il funerale di nonna Giacomina, questa
società ha prodotto dei rifiuti umani in gra-
3349
do di pensare di andare a rubare in casa del
morto, in una riedizione squallida e bestiale
di umani nelle fattezze, eppure sciacalli o
avvoltoi, fate voi, nell’animo.
Cosa avranno rubato, in fin dei conti, non si
sa, se non la povertà, ma anche la dignità di
una persona che aveva visto lungo parlando
di questi tempi come i peggiori nei quali è
vissuta e che ha trovato il momento da non
superare nella propria condizione terrena in
questo giorno plumbeo.
A noi rimane il ricordo di una donna quasi
centenaria e dei ladri da acchiappare. Ai ladri da acchiappare non rimarrà, nel loro ultimo giorno, neanche il ricordo.
Operazione della GdF in materia di reati contro la
pubblica amministrazione e contro il patrimonio:
applicazione nei confronti di un imprenditore edile della
misura cautelare personale degli arresti domiciliari
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I Militari della Tenenza Guardia di Finanza di
Molfetta all’esito di specifica attività coordinata
dalla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Trani, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un noto imprenditore edile molfettese,
in quanto lo stesso, in veste di amministratore
di una società operante nel settore dell’edilizia,
aggiudicataria della gara bandita dal Comune di
Molfetta per la realizzazione di alloggi di edilizia convenzionata, abusando della sua qualità
e dei suoi poteri, costringeva alcuni potenziali
acquirenti a corrispondergli indebitamente somme di denaro.
Il soggetto era già stato destinatario, nel mese di
dicembre 2012 per i medesimi fatti, di analogo
Ruba all’ipermercato:
arrestato 48enne
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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno arrestato il romeno 48enne Stefan
Caramida, già noto alle Forze di Polizia, con
l’accusa di furto aggravato ai danni di un
noto ipermercato della zona. L’uomo aveva
prelevato diversi cosmetici esposti in vendita
riuscendo a varcare la soglia dei registratori
di cassa per il relativo pagamento, ma è stato
3351
prontamente bloccato dai Carabinieri intervenuti su segnalazione del personale addetto
alla sicurezza.
La refurtiva per un valore di circa 700 euro
è stata restituita all’avente diritto, mentre il
48enne, su disposizione della Procura della
Repubblica di Trani, è stato associato presso
la locale casa circondariale.
Nuova rapina a mano armata a
Molfetta: cosa aspettiamo, il morto?
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Ancora un imprenditore aggredito brutalmente e
derubato di denaro ed effetti personali. Alle 07.30
di martedì 29 gennaio, mentre usciva di casa un
imprenditore molfettese è stato aggredito nel box
Litiga con la compagna ed evade dai
“domiciliari”: arrestato dai Carabinieri
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Molfetta hanno arrestato un
37enne del luogo, detenuto agli arresti domiciliari, per evasione. L’uomo, dopo un litigio con
la compagna, si è allontanato arbitrariamente
dalla propria abitazione, evadendo di conse-
3355
guenza dagli arresti domiciliari, per recarsi in
caserma, dove i militari non hanno potuto fare
altro che arrestarlo nella flagranza di reato.
Il 37enne, su disposizione della Procura della
Repubblica di Trani, è stato poi associato al carcere locale.
sicuramente indice di una prassi ambientale e
personale inveterata e cristallizzata nel tempo da
parte di soggetti adusi all’abuso ai danni di parti
contrattualmente e socialmente deboli, quali gli
assegnatari di alloggi in edilizia convenzionata, contando sull’efficacia intimidatoria della
propria posizione di potere e, di conseguenza,
sull’omertà delle vittime.
Rubano all’ipermercato un paio
di scarpe e un giubbino: due
denunce dei Carabinieri
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I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile
della locale Compagnia di Molfetta hanno
denunciato in stato di libertà alla Procura
della Repubblica di Trani, con l’accusa di
furto aggravato, un 40enne e un 31enne di
Sannicandro di Bari, resisi responsabili del
3352
furto di un giubbino e di un paio di scarpe
dall’interno di un noto centro commerciale
della zona, dopo aver divelto la placca antitaccheggio.
La refurtiva, del valore di circa 230 euro, è
stata restituita all’avente diritto.
Carabiniere libero dal servizio
arresta un rapinatore in bici
3353
della palazzina in cui vive in via Giovinazzo. I
rapinatori, incappucciati e armati di pistole, non
hanno esitato a colpirlo con il calcio della pistola
e ad aggredirlo in gruppo. Nello stesso momento
sono scesi nei box altri due inquilini che, a loro
volta, sono stati derubati. I rapinatori, soddisfatti
della refurtiva, sono poi fuggiti.
A questo punto è chiaro che se non si porrà rimedio a questa situazione di emergenza criminalità
locale, prima o poi ci scapperà il morto, mentre
gli imprenditori e cittadini, sempre più spaventati e doli, cominciano a pensare di autodifendersi,
armandosi a loro volta.
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provvedimento restrittivo della libertà personale
successivamente dichiarato nullo dal Tribunale
del Riesame per un mero vizio di forma e non
per decisioni nel merito, sulle quali, allo stato
attuale, nessuna autorità si è ancora espressa.
Nella nuova ordinanza si ribadisce l’alto profilo
delinquenziale della condotta dell’imprenditore
molfettese, connotata da una proterva arroganza
3350
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A bordo di una bici ha rapinato la borsa ad
un’automobilista, dopo averla afferrata per la
gola, ma “placcato” da un carabiniere libero
dal servizio è finito in manette. È accaduto a
Molfetta, in via XX Settembre, dove i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della locale
Compagnia hanno arrestato Angelo Dell’Olio,
34enne del luogo, noto alle forze dell’ordine,
con l’accusa di rapina.
La vittima, una giovane donna del luogo, era a
bordo della sua Mini Cooper, ferma a margine
della strada, quando all’improvviso si è accorta di un individuo che, dopo essersi avvicinato
al mezzo, ha repentinamente infilato la mano,
tentando d’impossessarsi della borsa che era
sul sedile a fianco, senza tuttavia riuscirci a
causa della resistenza opposta dalla stessa. Pur
di raggiungere il suo scopo, però, lo sconosciuto non ha esitato ad afferrarla per la gola e a
strapparle definitivamente la borsa dalle mani,
dileguandosi su di una bici.
La donna, tuttavia, non si è persa d’animo ed
ha cercato di rincorre il ladro, chiedendo aiuto
a squarciagola. Proprio le sue urla hanno attirato l’attenzione di un carabiniere libero dal
servizio, a passeggio col suo cane, il quale
3354
notando un individuo correre in bici con una
borsa tra le mani, si è avventato contro di lui,
impedendogli la fuga nonostante un estremo
tentativo sedato con l’arrivo di una “gazzella”
dell’Arma.
Tratto in arresto, su disposizione della Procura
della Repubblica di Trani, l’uomo è stato associato presso la locale casa circondariale.
La borsa, contenente, denaro ed effetti personali, è stata poi restituita alla legittima proprietaria, la quale, condotta presso il locale pronto
soccorso, è stata dimessa con una prognosi di
cinque giorni dovuta alle escoriazioni riportate
al collo e al mento, oltre al forte spavento.
12
gennaio 2013
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cultura&eventi
gennaio 2013
dal web
L’istituto “Vespucci” al
passo con i tempi
La famiglia e le
nuove povertà
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di Paola Copertino
Domenica 3 febbraio 2013, alle ore 18,00
presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile in Molfetta, si terrà una conferenza sul
tema “La Famiglia e le Nuove Povertà – Riflessioni e spunti di intervento”.
Si tratta dell’ideale seguito dell’incontro tenutosi lo scorso anno ed avente ad oggetto
la “Finanza Etica”, nel solco del doveroso
approfondimento che l’Opera Pia Monte di
Pietà e Confidenze - Arciconfraternita del
Santissimo Sacramento di Molfetta sta ponendo in atto, quale finalità istituzionale, sui
campi di intervento in materia di carità sia
nella più immediata realtà locale che negli
scenari nazionali ed internazionali.
In particolare, l’attenzione delle riflessioni
si appunterà sulle cosiddette nuove povertà, le spesso ignote o ignorate condizioni
di disagio determinate dalla disgregazione
familiare, quali separazioni e divorzi, sotto
l’esclusivo punto di vista delle ricadute in
termini economici.
Ad illustrare l’argomento di sorprendente
attualità saranno chiamati il dott. Riccardo
Greco, Presidente della Prima Sezione Civile della Corte d’Appello di Bari ed il dott.
Walter Nanni, Responsabile Ufficio Studi
Caritas Italiana.
Il primo fornirà il quadro giuridico di riferimento, mentre il secondo lumeggerà i profili sociologici del fenomeno.
In veste di moderatore presenzierà il dott.
Alberto Binetti – Giudice della Sezione Civile del Tribunale di Trani, addetto al diritto
di famiglia.
Si invitano quanti sono interessati.
13
Si conferma sempre più un Istituto all’avanguardia, il professionale “A. Vespucci” di
Molfetta, pronto ad aggiornarsi e a rispondere
alle sollecitazioni del territorio e dell’utenza
scolastica. Vanta, infatti, indirizzi nel settore:
moda, mare, elettrico ed elettronico, telecomunicazioni, meccanico, termico e sistemi
energetici, proprio per dare ai suoi alunni un
ventaglio ampio di opportunità. Ma non solo.
L’Istituto Tecnico Nautico Trasporti e Logistica si è dotato di strumenti all’avanguardia, di
un simulatore navale modernissimo; il tutto
per avvicinare la scuola quanto più possibile
al mondo reale.
In questa ottica, infatti, è stata promossa la
Conferenza provinciale su: “Tirocinio formativo: un ponte fra scuola e lavoro” a cui hanno
preso parte il dott. Ruggiero Francavilla, vicedirettore ufficio scolastico della Regione Puglia; il prof. Guglielmo Minervini, Assessore
alle infrastrutture strategiche e mobilità della
Regione Puglia; il dott. Saverio Tammacco,
Componente II commissione formazione professionale provinciale; Francesco Sgherza,
Presidente Confartigianato Provinciale e il
professor Francesca Allegretta, dirigente scolastico e moderatore dell’incontro. La conferenza ha esaminato a tutto tondo, da vari punti
di vista, il rapporto fra scuola e lavoro, due
mondi spesso troppo distanti e che non sempre
si incontrano. Lo stesso dirigente ha affermato, infatti, che i finanziamenti della Regione
Puglia in termini di formazione vengono più
facilmente spesi all’estero, vedi Inghilterra e
Germania, che non in Italia o in Puglia, perché
si fa fatica a coinvolgere le aziende. Ha poi
ribadito per i giovani l’importanza che rivestono i tirocini formativi perché avvicinano
gli studenti al mondo del lavoro, facendo toccare con mano problematiche, responsabilità,
oneri e onori. Ha poi preso la parola il dott.
Tammacco il quale ha riferito, alla numerosa
platea, formata da docenti, studenti e impren-
ditori, che la Regione Puglia ha stanziato una
cifra veramente considerevole a favore della
formazione e delle aziende che assumono al
loro interno tirocinanti. Alcune aziende però
hanno approfittato della situazione sfruttando
gli stagisti, licenziando o mettendo in ferie i
propri dipendenti. I tirocinanti per un periodo di sei mesi, tanto durava lo stage aziendale, venivano rimborsati con ottocento euro al
mese. Inizialmente, quindi, i risultati non sono
stati tutti positivi, anche perché le aziende non
erano preparate e organizzate ad avviare i tirocini. Inoltre l’imprenditore non aveva tempo
e competenze per la compilazione di tutta la
parte burocratica, veramente lunga ed impegnativa. La commissione formazione lavoro
ha infatti constatato che moltissime domande
per accedere ai percorsi formativi provenivano da San Marco in Lamis; voleva quindi
dire che c’ era qualcuno all’interno degli uffici
competenti che aveva dato una mano nel disbrigo delle pratiche, dando modo a tanti giovani di poter usufruire di questa opportunità.
Ancora una volta la Regione si è detta disponibile a collaborare con le aziende interessate,
impegnandosi a snellire la burocrazia. Ha poi
preso la parola Francesco Sgherza che, per il
ruolo che riveste, tocca con mano il mondo del
lavoro. Il 2012, ha riferito, si chiude con oltre
un miliardo di ore di cassa integrazione, dato
questo mai registrato negli ultimi cinquanta
anni. Chi ha sentito maggiormente la crisi è
proprio la grande impresa. Molte aziende hanno chiuso, tantissime sono ricorse alla cassa
integrazione e, perciò con questa situazione quasi catastrofica, le aziende non si sono
interessate al settore formativo. Anche per il
2013, ha continuato Sgherza, le prospettive
non sono affatto rosee, forse non basteranno
nemmeno i fondi per coprire la cassa integrazione. Molti operai o dipendenti delle grandi
ditte, licenziati, si sono riciclati aprendo imprese artigiane. E’ proprio in Italia che è nato
l’ apprendistato; prima a 15-16 anni si entrava
in bottega, a 18 anni si aveva già un mestie-
3356
re. La bottega preparava alla vita, si sostituiva alla famiglia, si apprendeva l’educazione.
Negli ultimi anni sono diminuiti gli apprendisti, essendo anche diminuiti i fondi destinati;
quindi anche le aziende si sono tirate indietro.
L’ Assessore Minervini ha voluto sottolineare
come la Regione stia andando incontro a tale
emergenza, riproponendo bandi per accedere
ai finanziamenti, creando sinergie fra le istituzioni, fra il mondo della scuola e quello del
lavoro e sburocratizzando procedure troppo
complesse che avevano bisogno di consulenti.
L’imprenditore deve essere motivato e stimolato e a tal proposito si sta cercando di portare
in dirittura d’arrivo la legge sull’artigianato.
Al dottor Francavilla è toccato il compito di
ribadire l’ importanza dell’aggiornamento, di
cercare di conciliare due mondi quale quello
della scuola e quello del lavoro, soffermandosi
sulla necessità di non puntare solo nella formazione su materie professionali, ma dando
agli studenti una istruzione di base completa.
In questo modo sarà per loro più facile riconvertirsi, avendo delle valide basi culturali. Le
capacità professionali si possono affinare in
botteghe, ma se non hai le basi non sei competitivo. Anche l’Assessore Minervini ha sottolineato il momento difficile che stiamo vivendo; il mondo sta cambiando e bisogna rendersi
protagonisti del cambiamento. La Regione,
infatti, si sta muovendo su due fronti: il patto
per lo sviluppo e il patto per il lavoro, agevolando l’ accesso al credito per gli imprenditori.
Le imprese, ha continuato, devono scommettere, guardare all’estero, investire sul capitale
umano e sulla formazione. Ha ricordato poi
come la Puglia abbia dei marchi e delle imprese emergenti che costituiscono delle vere e
proprie eccellenze. Anche il mondo delle fiere
è cambiato perché ora i prodotti si mettono in
vetrina in internet. Non serve più spostarsi, ma
basta avere un sito. La conferenza, di estrema
attualità per i temi trattati ha quindi fornito
tanti spunti di riflessione e gettato un ponte fra
scuola e mondo del lavoro.
Una fontana pubblica inutilizzabile: è il segno dei tempi
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di Pantaleo de Trizio
“Ditelo al giornale , che si faccia promotore
e avvisi con una nota stampa gli addetti ai
lavori dell’Ente Acquedotto (pare che siano
tutti distratti) a ripristinare il rubinetto”. E’
la denuncia di un cittadino che da oltre un
mese, col freddo, è costretto a recarsi in una
zona lontana dal quartiere in cui risiede per
poter riempire una bottiglia d’acqua. È dalla
prima metà del mese di dicembre, abbiamo
verificato, che dalla fontana pubblica che si
trova nella piazzetta di via Massimo D’Azeglio manca il rubinetto. Possibile che dopo
quasi due mesi nessuno tra i responsabili si
sia accorto di tale mancanza? Era di ottone.
Domanda! É stato sottratto per essere venduto e magari comprarsi un panino? Oppure
è stato un atto vandalico? Non lo potremo
mai sapere. Sappiamo semplicemente che la
fontana in questione è stata abbandonata a se
stessa, privando così il cittadino di un servizio essenziale. Visto che ogni giorno diversi
abitanti del quartiere o cittadini di passaggio
3357
avevano la sana abitudine di dissetarsi o riempire un contenitore d’acqua per portarselo
via. Una consuetudine che appartiene a una
tradizione antica, allorquando in passato nello stesso luogo, denominato c’era quella storica fontana composta appunto da tre fiotti a
getto continuo di acqua freschissima. Si formavano lunghe code in attesa di attingerla.
Sono aperte le iscrizioni per diventare volontario della Lega del Filo d’Oro
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Sono aperte le iscrizioni per il Corso base di
formazione per Volontari della Lega del Filo
d’Oro, Associazione che da quasi 50 anni è
punto di riferimento nell’assistenza, educazione, riabilitazione e reinserimento nella famiglia
e nella società di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali.
L’Ente ogni anno promuove in tutte le sue sedi,
presenti in sette regioni, uno specifico corso di
formazione per diventare Volontario. La partecipazione è gratuita e permette a chi è interessato di poter scegliere in quale attività può essere
di supporto all’Associazione, sia che essa sia a
contatto le persone sordocieche, sia in attività
di sensibilizzazione e raccolta fondi.
“I Volontari svolgono un ruolo importantissimo
alla Lega del Filo d’Oro – dichiara il Segretario
generale Rossano Bartoli -. Affermano i valori della solidarietà, della gratuità e della par-
tecipazione e con la loro preziosa disponibilità
consentono di ampliare le attività ricreative, sociali e culturali (es. uscite, week end, soggiorni,
feste, etc.) favorendo il miglioramento della
qualità della vita delle persone sordocieche e
pluriminorate psicosensoriali”.
Oggi alla Lega del Filo d’Oro operano con dedizione, entusiasmo e preparazione circa 450
volontari, molti nelle regioni in cui l’Ente è
presente, altri provenienti da altre zone. Il loro
supporto è fondamentale e l’Associazione confida fortemente in un’ampia partecipazione. I
primi corsi prenderanno avvio a Molfetta il 14
febbraio, con iscrizioni aperte fino al 6 febbraio
e ad Osimo e Napoli il 16 febbraio, con iscrizioni aperte fino all’8 febbraio. (Tutti i dettagli
sono disponibili sul sito www.legadelfilodoro.it
o dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00, ai
numeri: 080 3971653 - 338 9928813).
“Un filo prezioso che unisce il sordocieco
con il mondo esterno”. Questo il concetto che
ha ispirato il nome e l’attività della Lega del
Filo d’Oro, impegnata dal 1964 nell’assistenza,
educazione, riabilitazione e reinserimento nella
famiglia e nella società di bambini, giovani e
adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. La Lega del Filo d’Oro si avvale di personale altamente qualificato e dell’impegno di
circa 450 volontari ed è presente in sette Regioni, presso i suoi centri di Osimo (AN), Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA), Termini
Imerese (PA) e nelle sedi territoriali di Roma
e Napoli.
Il Centro socio sanitario residenziale di Molfetta nasce per offrire un importante punto di
riferimento per l’assistenza e la riabilitazione
delle persone con disabilità sensoriali delle regioni meridionali. Nella struttura sono ospitati
3358
dal 2007 giovani e adulti che hanno problemi
di vista e udito e che, in alcuni casi, presentano altre minorazioni psicosensoriali e motorie.
All’interno del Centro opera un’equipe multidisciplinare di specialisti e operatori qualificati che attuano per ciascun ospite un progetto
educativo-riabilitativo personalizzato funzionale ad acquisire maggiore autonomia personale e una migliore qualità di vita. Ad oggi il
Centro eroga Servizi educativo-riabilitativi e
Servizi sanitari e assistenziali. La struttura, che
si estende su un’area di circa 24.000 m², può
ospitare 40 utenti a tempo pieno con la possibilità di 15 posti a degenza diurna.
Il Servizio territoriale, presente inizialmente in
una sede a Ruvo di Puglia, dal 2007 è operativo presso il Centro Residenziale di Molfetta.
Il servizio organizza attività socio-ricreative e
offre momenti di incontro con le famiglie.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
14
cultura&eventi
gennaio 2013
Mons. Negro, già
vescovo di Molfetta,
sui Martiri di Otranto
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3359
di Paola Copertino
Presto diventeranno Santi i Martiri di Otranto. Papa Benedetto XVI, ricevendo in udienza
privata il cardinale Angelo Amato, originario
di Molfetta e prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi, ha dato l’autorizzazione a rendere pubblico il decreto riguardante
un miracolo attribuito all’intercessione dei
martiri, trucidati barbaramente il 13 agosto
1480, a causa della loro fede incrollabile.
Mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto, dopo aver appreso la notizia, ha espresso
in un messaggio diffuso a tutta la diocesi, la
felicità per il riconoscimento di questo evento
straordinario: la guarigione dal cancro di suor
Francesca Levote, monaca professa delle Sorelle Povere di santa Chiara.
La sua comunità religiosa nel maggio del
1980 aveva chiesto la grazia del miracolo in
occasione della presenza dell’urna dei Martiri
in diocesi, nel quinto centenario del martirio.
dal web
Il 28 luglio 1480, la città di Otranto fu assediata dai Turchi; nei giorni seguenti ci furono
saccheggi e una strage di oltre 800 cristiani
che non vollero rinnegare la loro fede. Solo
un anno dopo, quando la città fu liberata, fu
data sepoltura ai martiri presso la vicina chiesa. Il 14 agosto la Chiesa celebra la loro memoria.
In occasione di questo importante anniversario del martirio, papa Giovanni Paolo II si
recò ad Otranto per celebrare una solenne cerimonia. Nel 1988 poi è partito l’iter per il riconoscimento della loro santità, conclusosi il
20 dicembre scorso con la pubblicazione del
decreto relativo al miracolo.
Ancora una volta, quindi, è il cardinale Amato
a portare sugli altari dei Santi pugliesi. Molti
comunque sono i processi in corso fra cui ricordiamo: quello relativo a don Tonino Bello,
a don Ambrogio Grittani, al beato Giacomo di
Bitetto. Per ricordare solo quelli a noi territorialmente più vicini.
Ciao Franco
Pappagallo
presidente
onorario dell’”
Associazione
Molfettesi
nel Mondo”
Pulcinella rischia l’estinzione
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3360
di Nicoletta Mezzina
In tutte le favole il protagonista principale
deve affrontare un nemico, ed alla fine ne esce
sempre vittorioso. In questo caso la situazione è differente e complicata: protagonista è il
Teatro nazionale di Burattini Ferrajolo. Tutti
lo conoscono, dal più piccolo al più grande
a Molfetta (e non solo) in quanto allietava le
serate di piccoli e grandi presso la villa comunale. Il nemico che deve affrontare è la crisi
economica: rischia di chiudere a causa delle
spese onerose e rischia di non far giungere ai
posteri gli spettacoli che per tutti sono stati un
punto fermo. Il teatro Ferrajolo è nato circa
60 anni fa a Salerno, trasferendosi di paese
in paese sino a giungere a Molfetta. Una vita
dedicata alle marionette soprattutto, per chi ricorda, alla figura di Pulcinella alle prese con
le avversità del quotidiano, che combatte i nemici più improbabili: le streghe, i guappi, il
diavolo e la morte. Questo teatrino itinerante
porta avanti l’antica tradizione di “guarattelle”
ossia un teatro in cui la rappresentazione avviene mediante le marionette, oramai in fase
di estinzione data la comparsa di altri mezzi
di intrattenimento. Non solo; Ferrajolo ha formato la figura di Paolo Comentale, fondatore
della compagnia Granteatrino a Bari, il quale
ha lavorato anche al fianco di personalità importanti quale il regista Giuseppe Tornatore.
L’attività Ferrajolo è portata avanti dalla figlia
Isabella Rosa Ferrajolo da cui è partito l’appello per un aiuto concreto alla quasi centenaria
tradizione. Un primo aiuto concreto proviene
dalla compagnia teatrale “Il Carro dei Comici” proponendo una rassegna di Teatro di figura chiamando artisti che promuovono questo
tipo di teatro e che hanno avuto come mentore
la tradizione artistica Ferrajolo. Una rassegna che si terrà nel periodo di Aprile-Maggio
laddove parte del ricavato andrà alla famiglia
Ferrajolo. Tutte le persone e gli artisti che
vogliono aderire a questa iniziativa possono
farlo contattando il sig. Francesco Tammacco
al numero telefonico 3397758173, portando
foto, video a testimoniare il valore di questa
antica tradizione. Ed è molto importante la
partecipazione di tutti per non far scomparire
un’iniziativa storica a cui tutti abbiamo partecipato e contribuire, quindi, alla sua esistenza.
Come in tutte le favole, facciamo si che anche
questa abbia un lieto fine.
“Io Cambio! Il mio voto non lo sCambio”
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3361
di Alessandra de Nichilo
Innovativo e avvincente è il percorso di formazione e sensibilizzazione, indirizzato ai giovani
e agli adulti, agli aderenti e ai cittadini comuni,
organizzato dall’Azione Cattolica di Molfetta ,
“Io CAMBIO! Il mio voto non lo sCAMBIO”.
L’interessante progetto è finalizzato ad offrire
ai cittadini molfettesi la possibilità di dare luce
al grande valore nascosto nella partecipazione
attiva e consapevole alla vita sociale e politica della propria città. Una vita, questa, a volte
dilaniata da pesanti piaghe che ne inficiano la
purezza e l’integrità. Tra queste vi è quella del
“voto di scambio”, ossia quel do ut des che svilisce l’originale significato del voto. Del voto
libero. Per la prossima lunga stagione elettorale
che vedrà coinvolti i cittadini molfettesi su più
fronti (Amministrative, Regionali e Politiche)
è bene che ognuno si soffermi innanzitutto sul
perché si vota, prima di pensare a chi si vota.
Ciò implica, citando le parole del Coordinato-
re cittadino di Molfetta per l’Azione Cattolica,
Graziano Antonio Salvemini, che “ci si sforzi
nel discernere” ossia nel vedere chiaramente
con gli occhi e con la mente la realtà circostante, valutarla in base alle proprie idee e scegliere in base a queste chi potrà rispecchiarla
in un modo non perfetto, ma almeno migliore.
Una politica che parli alla gente sembra, alla
maggior parte degli elettori, un’utopia, ma
ogni elettore, nel suo piccolo, può contribuire a restituire alla politica la sua dignità e la
sua nobile missione. L’Azione Cattolica con la
suddetta campagna vuole promuovere, quindi,
una politica che parta dall’idea di voto come
espressione di rappresentanza e non di delega,
per giungere al confronto e al dialogo tra i vari
partiti visti come luoghi utili al cittadino, affinché insieme si contribuisca alla crescita del
territorio e dell’intera comunità.
Il progetto è iniziato ufficialmente venerdì 11
gennaio presso la Fabbrica San Domenico e ha
visto la presentazione del “Codice Etico per
gli elettori” che l’Azione Cattolica diocesana
ha redatto e ha offerto alla riflessione di tutti i
propri aderenti e non. Esso continuerà attraverso incontri nelle parrocchie realizzati, a partire
dal 12 gennaio entro il mese di marzo 2013, e
nelle scuole con le classi quinte e quarte chiamate per la prima volta quest’anno al voto. I
suddetti incontri avranno un “effetto domino”,
cercando di coinvolgere anche i cittadini che
non frequentano il mondo cattolico e quello
scolastico nell’iniziativa. Infatti è possibile
aderirvi iscrivendosi al sito www.acmolfetta.
it/iocambio , con cui si può liberamente entrare in contatto con l’organizzazione centrale,
prendere parte a forum e gruppi di discussione, caricare video o manifesti personalizzati e
realizzati nel corso del progetto. Inoltre saranno prossimamente organizzati meeting che si
svolgeranno in diversi luoghi di aggregazione,
nelle piazze e nelle strade, con il fine di smuovere gli animi dalla rassegnazione e incitarli al
.. cambiamento.
Sempre disponibile, innamorato della
sua Molfetta, pilastro dell’“Associazione
Molfettesi nel Mondo”, che aveva fondato insieme a Rodolfo Caputo e ad alcuni
amici, Franco Pappagallo ci ha lasciato
dopo una lunga malattia. Io personalmente, che l’ho conosciuto quando ero piccola, quando mi sono avvicinata a questa
associazione che avvicina Molfetta e “ la
Molfetta degli emigranti” sparsi in ogni
parte del mondo e che ogni anno promuove un convegno e iniziative per creare un
ponte anche fra le generazioni, lo ricordo
con tanto affetto, per la sua gentilezza, per
il suo impegno a favore del sodalizio, per
il suo grande cuore. Lunedì pomeriggio
alle 16, in Cattedrale, si sono svolte le
esequie funebri. La redazione de “Il Fatto” si unisce commossa al dolore che ha
colpito la famiglia e l’ Associazione Molfettesi nel Mondo.
CORIANDOLI
BUSTA GR.200
00200007
STELLE
25FILANTI
MT.11
CONFEZIONE
SIMPATIA
C205203
C20103
0,
35
6 LINGUE
0,
50
STELLE FILANTI
S
CORIANDOLI
SPRAY ML.83
C40010 - C40003
1,
25
1,
50
OCCHIALI
CECATONE
MASCHERA
BRASIL
PARRUCCA
LUNGA
C22565
C21004
C21625
0,75
1, 00
2, 00
4,50
COSTUME
ADULTO
COSTUME
PELUCHE
C
COSTUME TRE
IN UNO
COSTUME
GRAN LUSSO
204556
FRATE - PRETE - SUORA
TAGLIA S/XXL
COCCINELLA - RE LEONE TIGROTTO 1/4 ANNI
16830L-16800S-16840L
1408012-1428512-1424512
15, 00
17,50
ACTION - WEST 3/10 ANNI
1006046-1005046
BELLA ADDORMENTATA NOTTE DI LUNA 3/10 ANNI
1013034-1011534
19, 50
24,50
APERTO TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI’ ALLA DOMENICA
CAPPELLINO
IN PVC
BACCHETTA FATA
CADETTO
GLITTER LUSSO
CAPPELLI
PER RAGAZZO E RAGAZZA
C22255
C22465
YOO65
C20605
0,
1,
50
2 TROMBE
CLAVA
CM.35
1,
00
CM.57
2,
50
SCHERZI CLASSICI
S
50
MARTELLONE
CON SUONO CM.50
S100
C204052
C22080
0,75
1,25
1,50
3, 00
MASCHERA
DOMINO
D
DO
O
VENEZIANO
BOUTIQUE
PARRUCCA
AFRO
PARRUCCA
LISCIA
C21076
C21817
FARFALLA IN TESSUTO EVA BIANCA
C20950 - C21085
C22004
COLORATA
C21620
0,50
5, 00
COSTUME
3,50
COSTUME
CAT BOY CAVALIERE MASCHERATO FATINA ROSA
3/10 ANNI
PELUCHE CONIGLIETTA TOPINO 1/4 ANNI
4,50
COSTUME
APE 1/4 ANNI
1408512
CAVALIERE SOLITARIO
3/10 ANNI
CLOWN MONELLO - SPAGNOLA
3/10 ANNI
1310034
1151534-1073034
1401512
1818546-1818046-1242034
15,
PRINCIPINO
1/4 ANNI
19,
00
COSTUME
BIMBO/BIMBA CON TRUCCO
X0027
1460012
19,
50
COSTUME BIMBA
MONDO DI FIABE PRINCIPESSE SOGNO ROSA
50
LUCINE NEL BOSCO
TAGLIA UNICA
LE PRINCIPESSE
CON BEAUTY
X0013
X0006
27,50
28,50
1004034-000046-1003046
24,50
COSTUME ADULTO
CLOWNACCIO
TAGLIA M/XXL
INDIANO - INDIANA
TAGLIA S/XXL
17000M
16515S-16215L
PRINCIPE EGIZIANO TOPINA
TAGLIA S/XXL
COSTUME
PARTY NIGHT
TAGLIA UNICA
ROBIN HOOD
3/12 ANNI
X0030
1453023
PRINCIPESSA
DEL BOSCO
3/10 ANNI
16390-16555S
1017034
17,
www.emporioamato.it
50
29,
50
APERTO TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI’ ALLA DOMENICA
SOPRAMMOBILE
SAN VALENTINO
ROSE CO
CON CUORICINI
923613
CUORE
SALVADANAIO LOVE
VP116
DTS435
IN
NC
CERAMICA
ERAM
RA IC
C A CM.8
IN CERAMICA CM.6,8X3X7
CM.15
D380644-D380643
0,50
0,75
0,95
1,50
SALVADANAIO LOVE
SALVADANAIO
PORTAFOTO
DTS428
VP106
SOPRAMMOBILE
SAN VALENTINO
CM.10 4
FORMA CUORE LOVE CM.10
FORMA CUORE CM.20X20
465066
IN POLIRESINA CM.12
B492365
0,95
1,50
1,95
2,50
PELUCHE
2 ORSACCHIOTTI
CM.9 CON CUORE I LOVE YOU
POLISTIROLO CON CUORICINO INTERNO
CUORE
SALVADANAIO LOVE
B088425-B088427-B08848
C7
GX117
DTS433
0,75
0,95
1,50
2,50
ORSACCHIOTTO - CAGNOLINO
24 CANDELE
FORMA ROSA
APPENDINO CUORE
IN SACCHETTO
304811
DTV301
6 CANDELE
FORMA FIORE
CM.14X9X3
DOUBLE CM.18
CUORE LETTERE
CM.60X30
246573
C49349111
0,
75
1,
50
CORNICE PORTAFOTO
FIORE CON CUORE
B492362
YGQ6097
CM.9 X13
CM.13
3,
00
2 TAZZE
2 TAZZE
VM237
VP074
2,50
3,50
IN CERAMICA
BIANCA
1,50
1,75
CUORE DOPPIO
CUORE ROSSO TI AMO
4 SCATOLE REGALO
GX201
632131
1690
IN POLISTIROLO
1,
75
CM.30 CON FRECCIA E VENTOSA
3,
95
7,
50
SWEET LOVE
4,
95
IN CERAMICA
ROSSE
CUORE
CM.80X40
246566
7,
50
www.emporioamato.it
2 NIVEA
DIMENSION
BALSAMO&SHAMPOO ML.250
2 DOVE
SCHIUMA DA BARBAPROTETTIVA
ML.200
097224-097403-097402
BAGNOSCHIUMA ML.500
491661-491662-491663
164158
3 MENTADENT
DENTIFRICI ML.75
MICROGRANULI - CRYSTAL WHITHE SYSTEM
491666-491781-491778
(€ 3,00 al Lt.)
(€ 6,875 al Lt.)
0,75
2,75
3, 00
3,95
DAISY
6 SOFFIGEN
IDEA NOTTE X14
LINES
BRUCCIOLO
057434
534869
FAZZOLETTI X10
(€ 17,55 al Lt.)
ROTOLI MAXI
CARTA IGIENICA
550953
PELLET KG.15
905003
(€ 0,33 al Kg.)
0,
1,
70
50
2,
4,
50
95
2 OMINO BIANCO
CANDEGGINA LT.1,5
2 MASTROLINDO
DETERGENTE CASA LT.1,3
2 COCCOLINO
AMMORBIDENTE BLU LT.2
FUSTONE
FUSTON
NE 84
8 4 MISURINI
M
183560-183688-183664
254828-254831
491730
033705
(€ 00,917
,917
917 aall Lt.)
(€ 1,096
1,096 aal Lt.)
(€€ 0,875
0
a Lt.)
al
(€ 1,809 al Kg.)
2,
2,
75
85
3,
50
AVA
9,
50
scegli tra oltre
80.000 articoli
TERLIZZI (BA)
MOLFETTA (BA)
S.P. 231 (ex S.S. 98), svincolo Zona Industriale
Tel. 080 351 88 29 - Fax 080 351 57 98
[email protected]
Via dei Pescatori, 3 - Zona ASI
Tel. 080 338 58 29 - Fax 080 337 04 94
[email protected]
APERTO TUTTI I GIORNI
dal lunedì alla domenica mattina: 09:00 - 13:00
sera: 16:00 - 21:00
APERTO TUTTI I GIORNI
dal lunedì alla domenica: 09:00 - 21:00
I PREZZI SONO IN EURO E COMPRENSIVI DI IVA. LE FOTO DEI PRODOTTI SONO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI
TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. FINO AD ESAURIMENTO SCORTE
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cultura&eventi
dal web
“Facce da
Carnevale”:
quarta edizione
di Storie da
Museo
Al Museo Diocesano di Molfetta la quarta
edizione della rassegna di Storie da Museo “Alla scoperta delle tradizioni pugliesi”. Nuova formula e molte novità per
l’iniziativa 2013: quattro week-end sino a
maggio dedicati esclusivamente a laboratori ludico-didattici in cui i bambini, dai 6
ai 12 anni, potranno conoscere, scoprire
e cimentarsi con le tante tradizioni della
nostra bella Puglia. Ogni mese sarà dedicato ad un laboratorio a tema: il primo
appuntamento, 2 e 3 febbraio, all’insegna
del colore con “Facce da Carnevale”, laboratorio di decorazione di maschere in
cartapesta.
Partendo da una divertente storia sul carnevale, il maestro cartapestaio, Sergio
Favuzzi, mostrerà dal vivo ai bambini la
realizzazione della cartapesta e la costruzione di un pupazzo da carro di carnevale. I bambini, invece, potranno liberare la
fantasia decorando con materiali di riciclo
le maschere in cartapesta, preparate per
loro dalla Coop. FeArT.
Questo primo appuntamento ha come
obiettivo la riscoperta dell’antica tradizione della cartapesta e dei suoi artigiani, che
in Puglia come a Molfetta, per molti anni
hanno reso spettacolare e scenografico il
Carnevale attirando migliaia di persone.
Gli altri appuntamenti previsti sono:
16 e 17 marzo “La Pasqua in cucina dalla
nonna” – laboratorio di cucina;
6 e 7 aprile “I colori della primavera”- laboratorio di educazione ambientale e decorazione;
4 e 5 maggio “Il gioco della Puglia”grande gioco di gruppo.
La prenotazione è obbligatoria, massimo
20 bambini per turno. Ingresso alle ore
16.45 e inizio alle ore 17.00. I posti sono
tutti esauriti per l’evento di domenica 3
febbraio, mentre resta ancora la disponibilità di posti per l’appuntamento di sabato 2 febbraio.
Info e prenotazioni al 348.4113699 e su
[email protected].
gennaio 2013
19
Missionarietà è servizio:
l’ACR si fa portatrice
di nuovi stili di vita
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Alessandra de Nichilo
La presidenza e l’equipe diocesana dell’ Azione
Cattolica ampliano gli orizzonti dei ragazzi aderenti all’A.C.R. coinvolgendoli nell’originale iniziativa “Missionarietà è servizio” , nata dall’attenzione rivolta ai nuovi stili di vita, orientati al bene
comune. “Aiutare il prossimo” è un’espressione
ormai comune, che con il tempo e nel tempo difficile che stiamo vivendo ha perso il suo autentico
significato. Perché, allora, non investire sui talenti
dei ragazzi , valorizzati in quanto ingredienti indispensabili per avvicinarsi al prossimo? E’ questa la scommessa che l’A.C.R. lancia ai propri
“piccoli” aderenti, affinché essi si facciano dono
per gli altri e scoprano quanto , “a costo zero” ,
possano rendere ricco e felice il prossimo. E’
un regalo, questo, a misura di bambino il quale
può realizzare in concreto l’aspetto più pratico
della catechesi esperienziale di cui l’A.C.R. si
fa portatrice,mirando al completamento del suo
processo educativo anche in una realtà diversa da
quella del proprio gruppo.
Alcune parrocchie della nostra città avvieranno
nelle prossime settimane il suddetto progetto,
mentre in altre è stato già portato a termine nel
periodo natalizio. I ragazzi, accompagnati dai loro
educatori, si sono recati in luoghi prima non conosciuti o visti solo dall’esterno, all’interno dei quali
si sono confrontati con una realtà diversa, una realtà nuova; sono stati accolti con calore nella casa
di riposo don Grittani e presso il Centro Aperto
3362
Polivalente per Anziani, dove hanno portato i
loro sorrisi, la loro voglia di mettersi in gioco e
la disponibilità nell’accogliere l’altro nel proprio
cuore. Attraverso dei canti, dei lavoretti o delle
semplici attività ludiche i ragazzi sono diventati
protagonisti di un’esperienza , la cui scenografia,
il cui copione sono stati interamente frutto della
loro sorprendente originalità.“ La mia sensazione
è che quest’iniziativa si rivelerà una chiave vincente perché i bambini si recano in questi luoghi
per portare al di fuori se stessi”, dice entusiasta il
responsabile A.C.R. diocesano , Mauro Zaza che
ha contribuito, con l’intera equipe, nella realizzazione di questa “missione”decisamente possibile,
affidata ai ragazzi e agli educatori incaricati a renderla un’ulteriore momento di crescita comune.
Bambini e yoga: un percorso possibile
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
Il 16 febbraio, alle ore 16.00, presso la sede
dell’associazione Yogasatyam sita presso viale
Pio XI, 48/45 a Molfetta, si terrà una conferenza pubblica sul tema: “Perché lo Yoga fa Bene
ai Bambini”. All’interno della conferenza verrà
presentato anche il corso di formazione “Istruttori di Yoga per bambini”. Relatrice dell’evento sarà Maria Cavalluzzi, insegnante di yoga
da più di 25 anni e cultore della materia in Tec-
nologie dell’istruzione e dell’ apprendimento
Università di Bari.
Lo yoga è una disciplina che, se esercitata fin
dall’infanzia, può diventare uno strumento
prezioso per prevenire e curare ogni malattia
sia fisica che psichica. Per questo motivo negli ultimi anni, lo yoga è stato proposto anche
ai più piccoli attraverso corsi appositi in base
all’età.
Vediamo insieme perché può essere utile.
Lo yoga consente anche ai più giovani, abituati
ormai a ritmi di vita sempre più attivi e stressanti, la possibilità di sperimentare una disciplina che possa aiutarli a gestire ansia, stress e
rabbia ecc. che colpiscono, ormai sempre più
spesso, anche i più piccoli.
3363
Lo yoga è anche strumento valido per crescere
in armonia, sia da un punto di vista fisico (le
posizioni dello yoga prevengono cifosi lordosi ecc.), sia dal punto di vista della personalità
perché, come già detto in precedenza, i bambini che praticano yoga imparano a scaricare
lo stress ed ad alternare fasi di azione a fasi
di riflessione, rilassamento, creatività. E’ chiaro che è anche importante che i genitori siano
attenti a chi insegna yoga ai loro figli.
Lo yoga rivolto ai bambini deve essere proposto da persone formate in tal senso e che posseggano anche una competenza pedagogica.
Non è possibile improvvisarsi insegnanti di
yoga per bambini giocando sulla crescita e lo
sviluppo equilibrato degli stessi.
Colui che salva la vita di un uomo
salva il mondo intero
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Rosaria Valente
Molfetta, venerdì 18 gennaio, in occasione del
terzo appuntamento della rassegna teatrale Storie
da me – Autori in scena, l’associazione culturale
Malalingua ha portato in scena lo spettacolo dal
titolo: “Cronache di un uomo d’affari in tempo di
guerra”, tratto da Schinder’s list.
La bravura dei protagonisti è tale da portare la
platea nella Cracovia della seconda guerra mondiale.
Protagonista della storia è Albert, un imprenditore
tedesco che inizialmente entra in contatto con il
mondo ebraico solo per arricchire la sua azienda.
Le sue abilità nelle pubbliche relazioni lo portano
in breve tempo a stringere rapporti con i vertici
delle SS che amministrano il territorio occupato
per ottenere i permessi necessari per la sua attività.
Successivamente si rende conto della ferocia della
persecuzione razziale nazista, così decide di sfruttare la sua posizione per farsi assegnare ancora
altri operai, questa volta, però, per salvarli.
L’allestimento dello spettacolo è bianco e nero
scelta che aumenta la forza dei dialoghi, privi di
qualsiasi sentimento di allegria.
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Con questo spettacolo l’associazione culturale
Malalingua ha dimostrato grande poliedricità e
con una scelta stilistica sicuramente impegnativa,
ha voluto avvicinare lo spettatore ad uno spettacolo profondo, con diversi momenti di riflessione.
Tutti abbiamo il diritto e il dovere di ricordare. Ricordare per non negare; ricordare perché la storia
insegna.
Gianluca Sciannameo, un giovane direttore artistico
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di Nicoletta Mezzina
Il cinema indipendente ha sempre avuto riscontro
per una certa libertà che poteva e può offrire, lontano dalle grandi case di produzione. In Italia esistono festival di cinema indipendente e la Puglia,
al pari di altri festival importanti come il Bellaria
Film Festival, vanta del Bifest (Bari International
Film Festival) e del Levante International Film
Festival (LIFF). Nato nel 2003 grazie a Mimmo
Mongelli è diventato, da 11 anni, punto di riferimento per il cinema indipendente. La direzione
artistica è stata affidata a Gianluca Sciannameo,
giornalista pubblicista e critico cinematografico.
Ha fondato la cooperativa sociale Camera a Sud,
sita in Molfetta, insieme a Donatella Sparapano ed
Antonio Casarola ed è il direttore, insieme a Donatella Sparapano, di un progetto parallelo chiamato Comunicare il Sociale. Camera a Sud porta
avanti da due anni una rassegna intitolata “Ignoti
alla città” dedicata al panorama del documentario
italiano. Lo studio e la passione di Sciannameo
verso il cinema documentario è sfociato nella
stesura delle monografie “Con ostinata passione.
Il cinema documentario di Cecilia Mangini” e
“Nelle indie di quaggiù. Ernesto De Martino e il
cinema etnografico”.
La città è il tema principale della rassegna della
tredicesima edizione del LIFF intitolata Metropolis che ricorda il film di Fritz Lang, dall’omonimo
titolo, laddove la città è fortemente industrializzata, le cui personalità che la popolano sembrano essere diventate automi. E il festival “diventa
occasione per far conoscere la realtà”, afferma
Sciannameo, “ed è anche una buona occasione
per raccontare da diversi punti di vista ciò che ci
circonda”. Osservare la realtà tramite un cinema
reale «lontano da ciò che ci propina la televisione
quotidianamente quasi a “purificare lo sguardo”»,
3365
conclude Sciannameo «per una maggiore familiarità con il linguaggio cinematografico data la poca
consapevolezza dell’utilizzo». Bisogna, appunto,
saper usare consapevolmente le immagini ed il
cinema e comprendere il potere dei media ed è
questo uno dei tanti propositi del LIFF.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
20
cultura&eventi
gennaio 2013
Giornata della Memoria 2013:
iniziativa degli Eredi della Storia
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di Sergio Ragno
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 Gennaio di ogni
anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto del popolo ebraico e della persecuzione italiana dei
cittadini che hanno subìto la deportazione, la
prigionia, la morte, nonché di coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono
opposti al progetto di sterminio e a rischio
della propria vita hanno salvato e protetto i
perseguitati.
L’Associazione Eredi della Storia, in collaborazione con la Fondazione A.N.M.I.G. (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di
Guerra), l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci (A.N.C.R.), l’Istituto Nazionale
del Nastro Azzurro, l’Associazione Nazionale
Carabinieri Italiani (A.N.C.I.) e l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (A.N.F.I), anche quest’anno, hanno voluto fornire il proprio contributo documentario e culturale con
una serie di iniziative volte al dibattito e alla
conoscenza di uno dei momenti più tragici ed
oscuri della nostra Storia.
La tragedia dei campi di concentramento e di
sterminio non ha riguardato solo gli Ebrei ma
anche Slavi, Rom, Sinti, omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici (anarchici,
comunisti, socialisti e democratici) e, dopo
l’8 Settembre tanti militari italiani che decisero di non appoggiare il ricostituito regime fascista nella Repubblica Sociale Italiana. Vittima di un campo di concentramento, quello
di Buchenwald, fu anche Mafalda di Savoia
d’Assia, secondogenita di Vittorio Emanuele
III e moglie del principe Filippo d’Assia.
La drammatica esperienza ha investito anche
molti nostri concittadini come il compianto
Angelo Alfonso Mezzina, che è tornato, mentre altri molfettesi non sono più tornati o sono
rientrati in una bara come il marinaio Bartolomeo Spadavecchia, catturato sull’isola di
Lero (Dodecaneso) e deportato nel lager di
Dachau in cui trovò la morte insieme ad altri
commilitoni. Fu sepolto in Germania e solo
nel 2003 le sue spoglie sono tornate a Molfetta. Dopo un’attenta e minuziosa ricerca negli
archivi storici conservati nelle associazioni,
per la prima volta, siamo in grado di fornire
l’elenco qui affianco dei caduti molfettesi nei
campi di concentramento tedeschi.
Furono vittime, invece, della rappresaglia tedesca, il capitano Manfredi Azzarita, di anni
31 (Fosse Ardeatine – Roma) e Manente Mauro di anni 31 (Santa Giustina in Colle).
Domenica 27 gennaio 2013, alle ore 11.00, si è
tenuto in piazza Mazzini, organizzato dall’associazione Eredi della Storia e la fondazione ANMIG in ricordo dei nostri concittadini
caduti nei campi di concentramento, vittime
della barbarie nazista, una mostra fotografica
e documentaria, con cimeli riportati dai sopravvissuti dai campi, i cui pannelli sono stati
esposti al pubblico.
Nel pomeriggio, invece, presso la chiesa della
Madonna della Pace in viale XXV aprile, alle
ore 18.30, si è tenuta un santa messa per commemorare tutti i molfettesi caduti nei campi
di concentramento nazisti e per ricordare il
terzo anniversario della morte del Cav. Uff.
Onofrio Bufo, presidente dell’ANMIG di
Molfetta e presidente onorario dell’Associazione Eredi della Storia, anch’egli reduce di
un campo di concentramento tedesco.
Come sottolineato dal Cav. Uff. Giuseppe
Binetti, presidente dell’associazione Combattenti e Reduci, uno degli ultimi testimoni sopravissuto ai campi di concentramento: “Non
dobbiamo mai dimenticare gli orrori della
seconda guerra mondiale che hanno vissuto
i nostri concittadini, nella speranza che terribili vicende come queste non debbano più
ripetersi!”.
Presso la sede dell’associazione in piazza
Mazzini n°92 è inoltre possibile visionare
l’archivio storico facendo richiesta alla segreteria: [email protected].
elenco caduti molfettesi nei campi di concentramnto tedeschi
Nome
Cognome
grado
deceduto il
anni
Abbatangelo
Basilio
soldato
24/07/44
24
Allegretta
Vito
soldato
02/01/45
20
Amato
Corrado
Marinaio
05/08/44
22
Camporeale
Giuseppe
soldato
26/02/44
28
Centrone
Domenico
marinaio
29/01/44
23
de Robertis
Giambattista
militare
26/08/44
32
Fontana
Nicolò
Ten. Col.
11/03/45
44
Giovine
Giuseppe
soldato
17/06/44
32
Lazzizzera
Pietro
finanziere
19/06/44
22
Mazzola
Giuseppe
Soldato
16/02/44
28
Morolla
Luigi
civile
27/08/44
51
Pappagallo
Antonio
soldato
30/04/44
25
Pellicani
Corrado
soldato
29/05/44
21
Pierro
Mario
Cap. Magg.
01/08/44
20
Pisani
Michele
marinaio
25/02/45
48
Porcelli
Giuseppe
marinaio
09/04/45
22
Spadavecchia
Bartolomeo
Marinaio
30/05/45
24
Tonita
Angelo
-
01/01/45
-
Dare luce alla città, dando luce alla pace
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3367
di Alessandra de Nichilo
“Dai luce alla pace”. Quattro semplici parole
ricche di un profondo significato che fanno
dello slogan del Mese della Pace 2013 un vero
e proprio invito, ricco di gioia e di speranza,
rivolto ai bambini e ai ragazzi dell’A.C.R. .
Proprio ad essi, nel cuore dell’anno associativo, è stato affidato l’originale compito di “dare
luce” al alcune realtà della loro città verso cui
non hanno mai avuto interesse. E’ così che,
domenica 27 Gennaio, i ragazzi dell’A.C.R. di
Molfetta hanno illuminato le strade della nostra
città, partendo dalla parrocchia Santa Famiglia
e arrivando al grande falò di Piazza Capuccini,
con il calore delle loro piccole fiaccole e il colore dei loro visi, delle loro voci che cantavano
e trasmettevano la voglia di far parte di un unico grande scopo collettivo.
Si tratta di un autentico impegno che i ragazzi
dell’A.C.R. , quest’anno nella veste di attori protagonisti della loro compagnia teatrale,
hanno saputo portare efficacemente a termine:
nella vita di ogni giorno, si sa, ci muoviamo
un po’ tutti tra luce e buio, tra ciò che si vuol
vedere e ciò che si preferisce nascondere. Ed è
proprio lì, nella quotidianità che bisogna agire, provocare un cambiamento, “cambiare le
luci” alle normali e abitudinarie scene di vita,
illuminando situazioni nuove di cui prendersi
cura. PACE può avere molteplici significati,
come diceva don Nicolò Tempesta, durante
l’omelia della messa di apertura della festa
della pace, facendo di questa bellissima parola
un acrostico a misura di bambino, dove P stava
per piccolezza, A per amicizia, C per carità, E
per Eucarestia. Poche parole, a chiare lettere,
per diffondere la grande luce portata attraverso
le piccole mani dei bambini.
Nasce NEMO, la rete di imprese specializzate
nella meccanica di precisione, grazie alla sinergia
tra LUM, Cciaa, Confapi e Confindustria
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3368
Giovedì 24 gennaio, alle 17.30, presso il Rettorato dell’Università LUM Jean Monnet di
Trani, è stato sottoscritto il contratto di rete
tra imprese operanti nella meccanica di precisione. La rete si chiamerà Ne.Mo Network
della Meccanica Molfettese. Il network nasce
nell’ambito del progetto GOAL della CCIAA
di Bari, voluto da Confapi Bari e Bat e Confindustria Bari e Bat con il supporto tecnicoscientifico dell’Università LUM, partnership
voluta fortemente del suo Rettore, Emanuele
Degennaro.
Si tratta di un gruppo di dieci imprese specializzate nella meccanica di precisione che
rappresentano sia localmente, che a livello
italiano, una delle eccellenze del territorio. Le
competenze, la flessibilità e lo spirito imprenditoriale sono solo alcune delle caratteristiche
del gruppo.
Le imprese che aderiscono al contratto di rete
sono: Comea, Due A, Meccanica Gigotti, MTS,
Officine Preziosa, Officine Monopoli, Sitec,
Germinario, OMAT, Ramtec. Tutte le imprese
hanno sede tra Molfetta e Bisceglie.
Il percorso di aggregazione, partito diversi mesi
fa, ha visto mettere a punto il piano strategico
su cui gli imprenditori si sono misurati, ognuno
con le proprie idee, e su cui hanno definito le
attività dei prossimi mesi.
Formazione, ricerca, internazionalizzazione
sono gli elementi qualificanti del programma
di rete che ha l’obiettivo di alzare il livello di
competitività del gruppo e incrementare le rela-
zioni industriali anche a livello internazionale.
All’atto di costituzione della rete hanno partecipato, tra gli altri, Francesco Manfredi,
Pro-Rettore dell’Università LUM e Direttore
della LUM School of Management., Luigi La
Forgia, Presidente della rete Nemo, Marco De
Candia, Responsabile del Progetto Goal, Salvatore Liso, componente Industria della Giunta
della Camera di Commercio di Bari, Riccardo
Figliolia, Segretario Generale di CONFAPI
Bari-Bat.
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cultura&eventi
gennaio 2013
21
Ancora un successo per
Michelangelo de Virgilio
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di Paola Copertino
Continua a mietere successi e riconoscimenti
lo scultore molfettese, Michelangelo de Virgilio, ormai noto anche ai non addetti ai lavori
per la perizia con la quale riesce a far vivere
di vita propria un materiale altrimenti freddo e
poco malleabile come l’acciaio. L’artista, che
nelle sue opere mette in primo piano i particolari, riesce a conferire la massima espressività anche a “una parte del tutto”, facendo sì
che esprima anche stati d’animo, conferendo
e suscitando emozioni, le stesse provate da
lui e trasmesse a chi osserva le sue sculture.
Sono sculture, quelle di de Virgilio, capaci di
andare oltre la forma, di raggiungere il cuore, di riscaldarlo, esattamente al contrario del
materiale duro con cui sono plasmate. Partito
da sculture inizialmente più figurative e che
ritraevano la realtà, nel tempo con una maturazione personale ed artistica, le opere hanno assunto significati concettuali, trasmettono idee
e messaggi, andando oltre le apparenze.
La particolarità delle sculture di de Virgilio
è che l’acciaio non viene trattato né con fusioni, né con stampi, ma plasmato a freddo,
scalfito da lame, punteruoli, inciso e livellato
con tanta pazienza. Prima fonte di ispirazione
sono stati i soggetti religiosi, poi l’artista ha
saputo porre l’accento su importanti tematiche
sociali rielaborando emozioni e dando corpo a
pensieri e riflessioni esistenziali. Il suo personale linguaggio creativo unico ed inimitabile
lo hanno portato a vincere numerosi premi,
ma anche la critica si è accorta di lui. Infatti Rai 3, nella persona del giornalista Enzo
Quarto, nel Settimanale, ha dedicato un ampio
servizio all’artista e alle sue opere mettendo
in luce proprio la particolarità dello scultore.
De Virgilio ha tenuto numerose personali e
collettive oltre ad aver partecipato a rassegne
nazionali ed internazionali. Infatti, a conferma
di quanto detto, domenica 13 Gennaio 2013,
nella sala ‘Il Bastione’ di Giovinazzo, ha ricevuto il premio Nazionale ‘’Natiolum 2012’’,
entrando a far parte dell’albo d’oro ufficiale
della manifestazione giunta all’11^ edizione.
L’opera vincitrice si intitola ‘L’amore può’
(acciaio inox). A conferirgli il premio è stato il
sindaco di Giovinazzo, dott.Tommaso Depalma, in una sala gremita di un pubblico attento
e caloroso. Il sindaco gli ha consegnato una
targa in argento che riproduce la pianta del Pacichelli del 1773, raffigurante il primo nucleo
della città di Giovinazzo. L’opera vincitrice
si potrà vedere, per un anno, sul portale web
della galleria www.amartgallery.com. Emozionato, ma veramente felice di questo ulteriore riconoscimento e attestazione del suo lavoro, Michelangelo de Virgilio ha espresso la
sua soddisfazione più sincera, ringraziando la
giuria, e spiegando la tecnica di realizzazione
delle sue opere. All’importante rassegna artistica avevano partecipato 40 valenti artisti, fra
pittori e scultori, provenienti da ogni parte d’
Italia che hanno espresso il loro estro creativo
con pregevoli opere di ottima fattura adoperando varie tecniche. La manifestazione, che
ha riscosso un notevole successo di pubblico e
3369
critica, è stata organizzata, come consuetudine, dalla direttrice dell’AM Art Gallery, dottoressa Antonella Merra.
La mostra è stata aperta al pubblico dal 27 Dicembre 2012 al 6 Gennaio 2013 ed ha costituito una piacevole attrazione per tutti coloro
che hanno visitato lo splendido centro storico
di Giovinazzo. Ancora complimenti al nostro
concittadino.
Un team di sorelle porta l’alta moda nel mondo
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di Paola Copertino
Una splendida sfilata, quella del Gruppo Stile de Virgilio di Molfetta presso una location
d’eccezione: una innovativa e minimalista
sala ricevimenti e conferenze nel territorio
tranese, hanno confermato al numerosissimo
e selezionato pubblico presente il percorso
formativo fatto dal team di sorelle lungo dieci
anni che si orienta al raggiungimento dell’eccellenza nel processo creativo e manageriale
Alla base di tale progetto, un perfetto binomio: il valore dell’arte creativa del designer,
accresciuto dal pregio senza tempo dell’alta
manifattura sartoriale. Connubio di valori
rafforzato dal legame con il territorio che porta il team a rappresentare il Made in Italy nel
mondo. Tutto questo racchiuso in una unica
espressione: una eccezionale sfilata, frutto di
mesi di lavoro, di nottate trascorse in bianco,
di stoffe imbastite , di spilli appuntati su metri di tessuto, di punti messi e scuciti per far
cadere al meglio gli abiti su manichini prima
e su modelle poi. In passerelle sono sfilate oltre sessanta creazioni magistralmente indossate da modelle professioniste guidate dalla
regia di Alessandro Mondelli, mentre della
direzione artistica si è occupato Roberto Foglianese; entrambi hanno curato nel dettaglio
ogni particolare della sfilata applauditissima
dal pubblico presente e divisa in due parti:
inizialmente le indossatrici hanno portato in
passerella abiti da cerimonia, da cocktail, per
un matrimonio di classe, mentre la parte finale è stata tutta dedicata alle raffinatissime creazioni degli abiti da sposa adatti a tutte le età
e gusti. Si potevano ammirare modelli adatti
alle più giovani, a chi voleva mettere in risal-
to un fisico perfetto, a chi preferiva la semplicità, a chi voleva invece puntare sui ricami e
sui particolari per rendere indimenticabile il
giorno più bello, e ancora a chi voleva stupire con un raffinatissimo ed originale abito da
sposa con i pantaloni. La sfilata, per chi non
conoscesse ancora il Gruppo Stile de Virgilio
Les Couturiers, ha fatto brillare per i modelli
proposti queste stiliste- sarte di Alta Moda
del Made in Italy.
La critica definisce giustamente le loro creazioni: pezzi d’ arte senza limiti di tempo.
Le creazioni infatti, hanno meritato la targa
al talento consegnata dalla celebre soprano
Katia Ricciarelli che, in qualità di madrina,
è stata ospite a Molfetta nella precedente
sfilata allestita presso il chiostro di San Domenico e visibilità su pedane internazionali
come Hong Kong, nella finale mondiale di
Miss Word in qualità di stiliste ufficiale per
l’Italia; Tokio, per l’Olimpic Torch con creazioni indossate dalla Miss rappresentante
della nazione; Johannesburg, in occasione
dei mondiali di calcio South Africa in qualità
di stiliste per l’Italia e ultimo evento, a New
York, per lo shutting fotografico con la top
model Sara Longoria protagonista del concorso America’s Next Top Model definita da
Tyra Banks, “il volto del futuro”, “un viso su
un milione”.
Queste alcune parole con cui è possibile riassumere la loro poetica: “Hand Made”, fatto
a mano, sinonimo di eccellenza, maestria ed
ossessione per la perfezione creativa e tecnica. Un inno al reale tessuto produttivo della
nostra nazione,fatto di realtà organizzative
dedite alla competenza che sfocia in eccellenza e che investono tutto su se stessi. Que-
ste eccellenze vedono nel creativo-artigiano
e nell’artigiano - imprenditore una leva, un
modello, una nuova vita per affrontare l’attuale periodo storico. Come ha dimostrato la
sfilata, il valore del Made in Italy parte inizialmente dalla ricerca e selezione delle fibre
tutte certificate da marchi noti nazionali ed
internazionali. Le sorelle de Virgilio spesso
fanno realizzare telai e vasche di tinture nei
toni della collezione. La particolare sensibilità nei confronti della materia e dei colori
viaggia accanto al senso della proporzione
e dei volumi ottenendo così
splendidi capi in seta e cristalli vitrei dai sapienti tagli
sartoriali, onnipresenti,come
filo conduttore del prèt-acouture all’alta moda sposa, come hanno avuto modo
di ammirare tutti i presenti
all’evento tranese. Ad intrattenere gli ospiti coinvolgente
musica dal vivo dai ritmi più
differenti e la possibilità di
visionare tutto quanto rende
speciale il giorno del sì. A conclusione della
sfilata, le sorelle de Virgilio, stanche, emozionate, ma felici per l’affetto e la stima ricevute,
hanno sfilato con le indossatrici ringraziando
il pubblico presente che si era alzato in piedi
per omaggiare il loro lavoro e raccontando il
loro progetto imprenditoriale, volto alla valorizzazione del made in Italy. Altri importanti
traguardi e obiettivi ambiziosi aspettano il
team di sorelle creatrici- imprenditrici che
porta alto il nome di Molfetta nel mondo. Presto ne sentiremo nuovamente parlare.
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3370
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22
storia
gennaio 2013
Don Cosmo, prete di frontiera,
dedicò la sua missione alla tutela
e all’assistenza dei ragazzi
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3371
di Pantaleo de Trizio
fonti “Un prete con gli sciuscià: don
Cosmo Azzollini”- Michele Zanna,
Luce & Vita, Ass. Eredi della Storia
Don Cosmo Azzollini nacque a Molfetta il 13
marzo 1913 da Nicolò, spaccalegna, navigante, poi commerciante e da Maddalena Salvemini, sarta. Presso la propria abitazione sita
in corso Margherita al numero 33, i genitori
avviarono una sartoria. Dei dieci figli Cosmo,
chiamato “Minuccio”, era il quartogenito; il
padre per farli rigar dritto spesso usava le maniere forti: non aveva frequentato neppure la
quinta elementare, però voleva che i suoi figli
studiassero, tranne Cosmo, che aiutava la madre nei lavori domestici e aveva il compito di
accudire i fratellini più piccoli. Lo vedevano
docile e sottomesso, poco idoneo agli studi;
per il conseguimento della licenza elementare
aveva ottenuto la sufficienza nel giudizio finale. In seguito la madre lo spinse a frequentare
il Seminario ma il padre Nicolò, miscredente,
anticlericale, non gradì l’iniziativa della moglie Maddalena e lo fece ritirare dagli studi
ecclesiastici. Però Cosmo, spinto dalla voca-
zione e dalla fede rientrò in Seminario. Il 24
luglio 1937 don Cosmo fu ordinato sacerdote
dal vescovo Achille Salvucci, il quale lo nominò prima assistente ecclesiastico della sezione
maschile di Azione Cattolica della parrocchia
S. Cuore di Gesù e poi viceparroco assistente
pastorale della Parrocchia San Corrado, per il
recupero della gioventù del luogo sbandata o
emarginata. Don Cosmo conosceva la povertà e la rispettava, ammirava il lavoro onesto e
sudato, la sua porta era sempre aperta all’accoglienza. Ai suoi collaboratori raccomandava
sempre una carità silenziosa, discreta, fatta con
pudore. Era solito celebrare la Messa anche sui
posti di lavoro, don Bosco e Filippo Neri erano
i suoi punti di riferimento. Sognava una nuova
generazione fatta da retti cristiani, onesti lavoratori, buoni padri di famiglia: rimproverava
duramente fino a menar le mani i ragazzini testardi e irrequieti, che si esponevano al pericolo. Riteneva di cattivo gusto le parole pronunciate fuori luogo, non le ammetteva neanche
per scherzo. Don Cosmo soffriva quando un
ragazzo abbandonava l’oratorio. Alla fine della giornata si recava nella cappella e al buio,
in silenzio, pregava con intensa devozione la
Madonna. Era sempre disponibile alle confessioni, incoraggiava tutti a praticarla. La sua
dimora era una stanzetta - presso san Filippo
Neri - arredata con un lettino, una scrivania,
un armadio con poche grucce su cui erano appesi vecchi abiti talari, pantaloni lunghi superusati accorciati dal bucato. Nessun riscaldamento. Mangiava con moderazione, si sentiva
quasi sempre sazio: la frutta non la mangiava,
la dava al primo ragazzo affamato. Nel 1956
quando ebbe in donazione dalla zia Giovanna
Salvemini un appezzamento di terra vicino alla
“terza cala”, don Cosmo pensò di costruirvi
una Colonia marina elioterapica per fanciulli
poveri o affetti da patologie. Il progetto svanì
quando tutta quella zona entrò a far del Progetto di sviluppo industriale del Mezzogiorno. Si
racconta che l’11 luglio del 1965 -era la festa di
san Corrado- mentre don Cosmo stava tenendo
un discorso, improvvisamente fu visto vacillare. Soccorso e portato all’istante in ospedale,
gli venne riscontrato un tumore al cervello. Fu
sottoposto ad intervento chirurgico e una volta
dimesso, trascorse la convalescenza presso la
sorella Nina. Il suo stato di salute iniziò pian
piano a peggiorare. Il 12 gennaio 1966 alle
21.16 don Cosmo spirò. Aveva 53 anni. Dal
21 novembre 1974 don Cosmo riposa nella sua
chiesa parrocchiale. In sua memoria la Civica
Amministrazione di Molfetta ha intitolato una
strada nella zona a levante della città, mentre il
7 giugno 2001 la scuola elementare IV Circolo
Rione Arbusto è stata denominata “don Cosmo
Azzollini”: l’intitolazione fu deliberata dal
Collegio Docenti, per la sua missione di pedagogista dell’infanzia.
Gli “sciuscià” anche a Molfetta
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3372
di Pantaleo de Trizio
Il 17 novembre 1935 veniva consacrato vescovo della diocesi di Molfetta Achille Salvucci,
nel tempo in cui Cosmo Azzollini era seminarista e mentre erano in corso lotte di classe,
guerre mondiali e civili. Esaminiamo i trent’anni di storia evolutiva a Molfetta durante la vita
missionaria di don Cosmo. Nel 1944 i cittadini
erano circa 52 mila, costituiti perlopiù da reduci, invalidi di guerra, vedove, orfani, figli illegittimi. L’economia era basata pure sul mercato
nero delle merci. Gli alleati presenti sul territorio senza scrupoli e indugi commettevano soprusi sulla popolazione mentre i ragazzi della
strada vivevano di espedienti o lavoretti per i
soldati occupanti. La carenza di lavoro induceva i molfettesi a lasciare moglie e figli per emigrare verso il Nord Europa, le Americhe, imbarcare sui piroscafi. Per anni la moglie poteva
rimanere senza il supporto del marito, il salario
non era assicurato. La responsabilità di educare
la prole ricadeva pertanto completamente sulle
spalle della madre. La povertà era diffusa. Tante le famiglie numerose che abitavano in case
piccole, fredde e umide, prive di acqua e fogna;
si dormiva spesso tutti in una stanza. I più deboli soccombevano per le malattie. Per alleggerire la fatica e la sorveglianza sui figli la madre
stessa affidava il più piccolo alla responsabilità
del più grande. Alcuni di questi ragazzi lavoravano anche dodici ore al giorno per apprendere
un mestiere e poter così guadagnare qualcosa.
Altri frequentavano le scuole serali di Arti e
mestieri. I ragazzini più ribelli lasciati in balia
di sé stessi, vagavano per la città. La giornata la
trascorrevano senza far niente, perdevano tempo in giochi chiassosi, bestemmiavano, si molestavano fino ad arrivare allo scontro fisico. La
strada era per loro una scuola di vita. Talvolta
si davano all’accattonaggio o si appropriavano
di biciclette incustodite, di frutta o ortaggi presi
dai campi. La villa comunale era il loro ritrovo.
Nessuno di questi frequentava il catechismo.
Gironzolavano in quel tempo per la città alcune
bande di bulli che attaccavano e schernivano
i più deboli. La sera, quando arrivava la noia,
ricorrevano al rito del terremoto: si sceglieva
una zona da colpire e si provocavano trambusti
sbattendo porte, mandando in frantumi vetrine …. Non mancavano le sassaiole tra bande.
Qualcuno si ritirava con la testa rotta, con un
occhio nero, pieno di graffi, ma una volta rientrato prendeva il resto: percosse dal padre o dalla madre, il cosiddetto sfrecatòreie con le mani
o frequentemente con la cintura dei pantaloni.
Durante l’estate li vedevi tra i quattro e i dodici
anni, seminudi, tuffarsi in mare nei pressi della
Rotonda vicino al Faro, al Molo Pennello, Banchina S. Domenico.
Oratorio San Filippo Neri: un luogo di pedagogia cristiana
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3373
di Pantaleo de Trizio
Don Cosmo ben presto comprese che i ragazzi
bisognava toglierli dai pericoli dalla strada; occorreva dar loro una vitale e corretta formazione
cristiana. Riteneva inconcepibile che una scuola
fosse senza un cortile dove i bambini potessero
giocare, correre divertendosi. Un Oratorio. A
Molfetta mancava una simile istituzione. Con
don Cosmo l’idea dell’Oratorio festivo si realizzò nel 1944, all’interno di alcuni locali di Palazzo
Cappelluti presi affitto, in via Giovinazzo. L’Oratorio fu intitolato a San Filippo Neri, protettore
dei giovani. Per realizzare questo progetto don
Cosmo chiese e ottenne l’aiuto dei volontari di
Azione Cattolica. In breve tempo il numero degli iscritti aumentò vertiginosamente: nacque la
necessità di trasferirsi altrove, in un luogo più
ampio, più accogliente, possibilmente dotato di
una Cappella per pregare. Don Cosmo riteneva
l’Oratorio un luogo privilegiato, dove i giovani
potessero incontrarsi e confrontarsi attraverso attività soprattutto ludiche. Riteneva il gioco uno
strumento di educazione e di correzione, in cui
sviluppare il rispetto delle regole, l’onestà, la
giustizia; don Cosmo giocava volentieri con i
ragazzi. Sebbene non ci fossero fondi, nel 1950
iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo
Oratorio, una struttura d’emergenza che doveva
ospitare una scuola di Arte e Mestieri per adolescenti dai dieci ai diciotto anni, un asilo per l’infanzia, una Cappella. Doveva essere edificato su
un terreno di circa 3057 metri quadri acquistato
dalla Curia dall’Ente Case Popolari di Bari ed
espropriato a Maria de Iudicibus, moglie di Capochiani, a fini di pubblica utilità. Don Cosmo in
quel periodo si appellò alla generosità dei molfettesi. Chiedeva di tutto, dal mattone alla calce,
dalla legna agli attrezzi per il lavoro edilizio. Col
volontariato dei ragazzi - non fu pagata nemmeno una lira alle maestranze - don Cosmo si improvvisava muratore, falegname, imbianchino,
fabbro, trascinava vecchie carriole arrugginite,
lavorava con zappe e picconi, trasportava tufi
sulle spalle. Spesso la sua sottana imbiancata da
polvere di calce e inzuppata di sudore si lacerava. Il viceparroco don Franco Sasso collaborava
come elettricista o muratore. Per pavimentare il
campetto da calcio, attrezzare la palestra, montare delle altalene, i tavoli da pingpong, allestire un
teatrino, un posto dove proiettare film ... si ricorse a lotterie a premi e a rappresentazioni teatrali.
L’Oratorio divenne pian piano un centro di accoglienza, molti bambini arrivavano anche da altre
città pugliesi. All’occorrenza si distribuivano generi alimentari, vestiti, coperte e scarpe che don
Cosmo recuperava dai comandi militari alleati di
stanza tra Bari e Molfetta. Per spostarsi, andava a
piedi o usava una vecchia bicicletta. L’8 giugno
1952 fu inaugurato il nuovo Oratorio e con esso
la cappella fu consacrata al SS. Cuore Immacolato di Maria. Per completare l’opera il 1958 don
Cosmo si recò negli Stati Uniti e in Canada per
recuperare fondi presso le famiglie oriunde molfettesi. Le trovò, colme di fede ma non benestanti, erano dei semplici operai e offrirono quel poco
che potevano. Durante il suo soggiorno in America del Nord don Cosmo ebbe modo di visitare le
scuole americane e ne comprese le metodologie
didattiche. All’inizio degli anni sessanta, ai primi
segni di cambiamenti sociali, don Cosmo si rese
conto che all’Oratorio bisognava dare una nuova
impronta strutturale. Occorreva formare dei catechisti, allestire una biblioteca, predisporre una
sala per proiezioni e rappresentazioni. Per ren-
dere trasparente le attività dell’Oratorio istituì un
giornalino mensile dal titolo “Cento Fiori”. Ma
i diciottenni figli del benessere incominciarono
a contestare le direttive oratoriali ritenute molto
rigide e iniziarono a lasciare l’Oratorio per seguire le nuove ideologie politiche che in quel tempo
si andavano affermando. Preferivano incontrarsi
nella villa comunale, ascoltare musica … Venne
meno anche la collaborazione dei catechisti e la
crisi economica decretò la chiusura dell’asilo e
della scuola. Questo amareggiò molto il sacerdote, che si sentì abbandonato, incompreso. Intanto
si pensava alla costruzione di una nuova parrocchia, che don Cosmo non riuscì a vedere realizzata. Dopo la dipartita di don Cosmo subentrò nella
Parrocchia il suo vice, don Franco Sasso, che vi
rimase fino al 2005, per cinquantuno anni. Attualmente don Franco è rettore della chiesa di San
Pietro in Molfetta Vecchia. Dal 2006 l’Oratorio
S. Filippo Neri è sotto la guida di don Vincenzo
Di Palo che persegue lo spirito di don Cosmo. Si
organizzano attività ludiche e sportive e si concretizza l’educazione alla preghiera. Attualmente
i ragazzi iscritti sono sessanta. Il periodo estivo
ne raccoglie quattrocento.
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Paolo Panaro domina la scena
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3374
di Paola Copertino
Può un solo attore, coadiuvato solo da una sedia in palcoscenico, dominare la scena? La risposta è: sì. Questo è quanto ho piacevolmente
potuto constatare, sabato 19 gennaio, assistendo allo spettacolo di teatro di prosa intitolato: “
Bestie ed altri Animali”, drammaturgia di Paolo Panaro diretto e interpretato da Paolo Panaro, messo in scena presso il “ Teatro del Carro
“ di Molfetta, in via Giovene.
Lo spettacolo è inserito nella rassegna di Teatro “Fuoco Centrale”, patrocinata dalla Regione Puglia e organizzata dall’Ass. Cult. “Il Carro dei Comici”. Dopo “ Giulietta e Romeo” del
Teatro delle Onde e “Il diavolo con le zinne”
della compagnia “Il carretto teatro”, questo è il
terzo appuntamento con la rassegna di prosa a
cui seguirà il 23 febbraio, lo spettacolo”Piccoli
crimini coniugali” del “Teatro La Bautta”.Il
direttore artistico del teatro, Francesco Tammacco, ha presentato la serata e illustrato gli
appuntamenti in cartellone, compreso il “Don
Pasquale”, per la sezione dedicata alla lirica di
cui ha curato la regia. Uno spettacolo di cui va
particolarmente fiero, e che costituisce la nuova produzione del “Teatro del Carro”, è “ La
Vita di Galileo” che costituisce una prima nazionale e che sarà messo in scena il prossimo
23 marzo. Lo spettacolo” Bestie ed altri animali” si ispira all’opera di Aldo Palazzeschi,
Bestie del ‘900, pubblicata nel 1951: un’irriverente parodia dei bestiari medievali che, nel
presentare al lettore il carattere e la morfologia
di una dozzina di animali, finisce per descrivere mirabilmente la condizione umana.
La ricerca di Paolo Panaro nasce dal desiderio di proporre alcuni fra i materiali sparsi e
meno conosciuti del grande autore toscano. I
piccoli racconti sui più esilaranti difetti umani
e le lunghe favole sugli animali trovano spazio
in un lavoro ideato sul modello del teatro di
narrazione. La ricerca linguistica e la capacità
di stupire il pubblico attraverso il fascino della
parola letteraria e il gesto espressivo del ‘raccontare’ ricreano, grazie ai testi di Palazzeschi,
definito giustamente l’Esopo della modernità, il rito dell’ascolto infantile e il diritto del
pubblico al divertimento. Ironia e sarcasmo
traboccano da ogni parola e lo spettacolo ri-
vendica l’imprescindibile finalità morale e
poetica della malizia e della furberia in teatro.
L’arguzia, il ridere con cattiveria, senza pietà,
usando la più assoluta crudeltà sono i mezzi
usati dall’autore per smascherare e condannare
le ipocrisie e le falsità di una società che spesso
deve fare i conti con un ingessato, conformista
e scoraggiante perbenismo.
Panaro, come dicevamo, attraverso una mimica ed una espressività eccezionali, ha reso perfettamente virtù e vizi della società, che sono
senza tempo perché riflettono le caratteristiche
e le qualità di ciascuno di noi, nel bene e nel
male. Ogni spettatore si è ritrovato, si è riconosciuto e ha sorriso dei propri difetti e delle
proprie mancanze, guardando di sottecchi il
suo vicino, che meglio lo conosceva, per vedere se riscontrava quanto descritto mirabilmente
sfruttando le peculiarità degli animali. Un palcoscenico vuoto, ma riempito da una voce ben
impostata che ha imitato i versi degli animali,
modellando la lingua e i toni secondo la stazza della bestia in questione. Unica compagnia:
una sedia spostata ed utilizzata per attrarre l’
attenzione del pubblico concentrato non solo
su quanto veniva raccontato, ma su se stesso. Fra gli animali messi alla berlina: galli e
galline, più o meno piumati; farfalle e formiche, tipo la bella e la bestia; più razze canine
da quella con il pedigree al bastardino che si
avvale della sua furbizia e dell’esperienza di
vita. Per ognuno dipinto un quadretto, esaltate
virtù e vizi, delineato il carattere e peculiarità;
quindi uno spaccato degli esseri umani trasposto alle bestie. Calorosi e numerosi applausi
hanno decretato il successo del bravissimo
attore e dello spettacolo, confermando le indiscusse qualità del direttore artistico, Francesco
Tammacco, che si avvale di un valente team di
collaboratori.
Un cofanetto di opere grafiche di Francesco Bisceglie
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3375
di Paola Copertino
Non si contano i riconoscimenti e i premi vinti
nell’ambito della grafica e della poesia dal nostro concittadino, Francesco Bisceglie, conseguiti anche fuori regione. Innumerevoli le attestazione di stima espresse da valenti critici per
entrambe le discipline artistiche. Questa volta
però non parliamo di un ulteriore premio, ma
di un pregevole cofanetto, piccolo di dimensioni, ma molto significativo perché contiene
in miniatura, sotto forma di cartoline, alcune
delle opere più belle dell’artista molfettese,
molte delle quali premiate. Il cofanetto che raccoglie quindici opere grafiche formato 68x 68
in originale, e realizzate con la tecnica dell’in-
chiostro di china, è stato presentato nei giorni
scorsi presso il Centro Culturale D’Arte “Luisa
Fantolini” che ha sede in via San Vincenzo a
Molfetta e il cui presidente è lo stesso Francesco Bisceglie. Il grafico e poeta è socio fondatore del Centro Studi Molfettesi, del Centro
Studi e Documentazione “Leonardo Azzarita”
di cui è vice presidente e per cui si sta occupando con tutto il direttivo dell’organizzazione
della decima edizione del premio giornalistico
che vedrà giungere a Molfetta eminenti giornalisti ed illustri ospiti. A presentare lo splendido
lavoro di Francesco Bisceglie è stato proprio
Giuseppe Pansini, presidente del Centro Studi
Azzarita, che ha espresso parole di stima per
il lavoro svolto dall’artista molfettese, nonché
suo grande amico e collaboratore. Pansini ha
elencato solo alcuni e i più recenti dei riconoscimenti conseguiti, ricordando che Bisceglie
è inserito per la sua attività culturale in vari
dizionari per poeti. Le sue liriche risultano
inserite in oltre 60 antologie di vari concorsi
in tutta Italia. Ma ripercorriamo qualche tappa
importante della carriera di Francesco Bisceglie, persona schiva, di gran cuore e cultura
che non si vanta mai dei suoi successi, di cui
potrebbe essere veramente fiero, nemmeno con
gli amici più vicini. La sua attività artistica è
iniziata negli anni ’70 con la sua prima mostra
personale nel 1973. E’ inserito in molti cataloghi d’arte. Fra le sue pubblicazioni si segnalano: “Le Chiese di Molfetta” (disegni); “Parole
scritte col cuore” (poesie); “Quando la mente
tace” (poesie); “Dio ed io” (poesie religiose);
“Roma nel cuore” (poesie in romanesco); “Il
cuore batte per la vita” (poesie) presentato nel
corso dell’ultima edizione del Premio Azzarita.
Ha inoltre pubblicato tre folder intitolati: “Le
Chiese di Molfetta”, “Le Croci della Settimana Santa” e “Le Croci del nuovo millennio”.
Vista la sua brillante carriera artistica e il contributo dato nell’ambito della cultura, è socio
di alcune prestigiose Accademie. Le splendide
opere grafiche sono frutto di una passione per
il disegno, di una precisione certosina, di una
inventiva illimitata e di una creatività sconfinata. Cubi, rombi, cerchi, linee si intrecciano;
tratti spezzati, uniti, si incastrano in mirabolanti geometrie dando origine a figure, creazioni,
disegni coreografici e veramente piacevoli alla
vista che dimostrano quanto un punto, una
linea, disegnati in maniera diversa e colorati in modi differenti, possano generare nuove
combinazioni. Ammirando le quindici cartoline delle opere grafiche di Bisceglie sembra di
guardare uno spettacolo di fuochi pirotecnici,
che ti abbagliano, ti stupiscono, ti coinvolgono
ed emozionano per colori e forme.
Poesia: l’esordio di un giovane molfettese
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3376
di Maria Sancilio
Giovannangelo Salmevini è l’autore del libro
“Bisbigli nella notte”, un libro di poesie riguardanti i temi più generatici, dalla guerra di Gaza,
all’immaginazione, all’amore. È un giovane
studente di giurisprudenza e racconta come
anche i suoi studi giuridici lo abbiano positivamente influenzato e indotto ad approfondire
la sua riflessione poetica. Un libro curato dal
professore universitario, Alessandro Lattarulo,
appartenente ai cosiddetti “poeti a Bari”, che
però ha ceduto la prefazione a Renato Nicassio,
dottore in filologia moderna e autore di numerosi racconti, lo stesso che sceglie saggiamente
come incipit della sua prefazione. “ Problema
vecchio è quello della gioventù, ma ha ancora senso parlare dei giovani e dei loro rapporti
con le sfere dell’arte”. Ed è proprio questo il
messaggio che Giovannangelo ha deciso gridare in una raccolta che non lascia niente al caso,
nemmeno il titolo. Infatti l’autore racconta di
aver chiamato il suo libro “Bisbigli nella notte”
poiché questa è la metafora che ben simboleggia l’essere uno scrittore, il ritrovarsi da solo,
con i propri pensieri, il volerli comunicare al
mondo che però dorme, il doverli dunque bisbigliare a bassa voce, per non far rumore, col
timore di non essere sentiti. « Io e me stesso,
un alter ego che ti fa viaggiare e immaginare
qualcosa di non razionale, di non realizzabile»
- racconta – rifacendosi ad una delle sue composizioni “L’assurda immaginazione”. Una
poesia, la sua, non concentrata sulle proprie e
personali esperienze, bensì creata su temi che
possano abbracciare ogni lettore, poiché
«tutti siamo poeti: ci sono quelli non scrivono, e quelli che invece hanno il coraggio o il
desiderio di farlo» - commenta. Ecco che su
questa scia si presenta una delle composizioni
predilette dallo stesso autore “Quell’amore angelico” incentrata su un amore finito, che però
non presenta rimorsi né ripicche, un amore che
chiede solo di non essere dimenticato. O ancora
la poesia a sfondo civile “Pensando a Gaza” in
un attento scontro tra passato e futuro che tro-
va il suo superamento nella figura della scuola,
che genera informazione e speranza, garantendo a molti di non affondare nell’ignoranza.
Giovannangelo Salvemini, tradendo la sua giovane età, ha ancora un sogno nel cassetto, che
sente quasi più grande di lui, ma sul quale crede fortemente, ovvero quello di comporre un
saggio filosofico sul rapporto pensiero-parola,
denunciando come la lingua italiana presenti
delle lacune e non permetta una comunicazione che funziona. Anche qui lo supportano
i suoi studi giuridici, trovando sintesi del suo
pensiero nella figura del testimone, visto nello stesso modo in cui Carofiglio lo intende, “il
testimone inconsapevole”, che racconta la realtà come lui l’ha osservata, a volte con termini
poco efficaci.
Il libro verrà presentato l’ 1 febbraio a Bitonto
presso il Salotto Letterario, incontro organizzato dalla Libreria del Teatro e il 6 dello stesso
mese in via Melo a Bari presso Mondo Libri,
lasciandoci con il consiglio che lo stesso autore sente di dare ai suoi coetanei, ovvero quello
di pensare, documentarsi, aprirsi alla realtà e
scrivere poesia, la stessa che egli intende come
“emozione immortalata su un foglio, perdurata
nel tempo”.
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gennaio 2013
25
Sottotenente Saverio de Simone:
le sue virtù non vanno dimenticate
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di Pantaleo de Trizio
collaborazione Sergio Ragno,
presidente dell’Istituto Nazionale
N. Azzurro sez. Molfetta
Il sedici giugno 1937 alle ore dieci, il Potestà Saverio Nisio, ufficiale dello Stato civile del comune di Molfetta, riceveva dal direttore Sanitario
ten. col. Carlo Zelardi copia dell’Atto di morte
del sottotenente Medico de Simone Saverio, avvenuta alle ore 2.35 sulla nave da trasporto California il 4 giugno 1937, durante la navigazione
tra Massaua e Suez. Aveva 27 anni. Saverio de
Simone era nato a Molfetta in via Giaquinto 44
il 16 settembre 1910. Il padre Carlo era banca-
rio, la madre Anna Germinario commerciante, aveva un negozio di stoffe e abbigliamento
in corso Margherita al numero 77. Laureato in
medicina e chirurgia, faceva parte della buona
gioventù molfettese. Tra i suoi amici, il tenente Damiano Ragno e il tenente pilota Domenico
Pappalepore. Giovani ufficiali, intelligenti, di
bella presenza erano contesi e ammirati dalle
ragazze. Credevano nei valori della Patria e con
spirito di sacrificio nel 1936 partirono insieme
in guerra, in Africa orientale. Ma il destino volle
che dei tre nessuno tornasse vivo a Molfetta. Damiano Ragno e Domenico Pappalepore caddero
in combattimento e vennero insigniti di alte onorificenze militari. Saverio de Simone, Ausiliario
delle Forze Armate della Croce Rossa Italiana,
fu inviato in missione umanitaria nella base logistica di Mogadiscio. Ebbe l’incarico di Direttore sanitario presso il 209° ospedale da campo.
Un Nucleo di soccorso che aveva il compito di
risolvere emergenze, assistere e alleviare le sofferenze dei malati infettivi, oltre allo sgombero
e alla cura dei feriti e delle vittime, tanto civili
quanto militari. Per essere stato contagiato da un
acuto morbo infettivo la sua nobile missione a
Mogadiscio terminò dopo tre mesi. Avvenuto il
decesso, la storia del giovane de Simone cadde
nell’oblio. Eppure il mondo cattolico molfettese
conosceva le profonde virtù civili e cristiane di
cui era dotato, tanto da distinguersi nelle opere
di carità. Per questo gli era stata affidata la presidenza di Azione Cattolica. Nella sua biografia
non risulta che sia stato insignito di alcuna onorificenza. Si parla solo di un probabile processo
di beatificazione, svanito poi nel nulla. Tuttavia
il Ministero della Difesa ha riconosciuto l’opera del Corpo militare della CRI in guerra, attestandogli svariate onorificenze. Tra queste la
medaglia d’oro al merito: “Nell’organizzazione
dei servizi sanitari presso l’esercito combattente e per la diuturna fervida attività nella difesa
sociale contro la tubercolosi e la malaria …”. Il
3377
caso ha voluto che la Civica Amministrazione di
Molfetta, dopo aver recepito la richiesta dell’Associazione Eredi della Storia di intitolare una via
in memoria al militare de Simone, non abbia potuto esaudire la richiesta, per omonimia. Infatti,
esiste già nella nuova zona 167 via Saverio De
Simone, illustre professore, scrittore, giuridico.
É un suo parente.
Il Principe Emanuele Filiberto omaggia
a Roma le tombe dei re d’Italia
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di Paola Copertino
Anche quest’anno, una delegazione di Molfetta delle Guardie d’Onore del Pantheon, a cui
si sono aggiunte quelle provenienti dalla provincia di Bari, il 19 e 20 gennaio si è recata a
Roma in occasione della fondazione dell’Istituto. Del nutrito gruppo hanno fatto parte tra gli
altri l’ispettore per l’Italia meridionale, l’avvocato Angelo Gadaleta, il delegato provinciale
Oronzo Cassa e Sergio Ragno, Guardia d’Onore, nonché segretario dell’Associazione “Eredi
della Storia”.
«L’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore
alle Reali Tombe del Pantheon è patriottico,
apolitico, apartitico e si propone di:
- fornire con i propri iscritti una Guardia d’Onore alle Tombe dei Sovrani d’Italia, quale tributo
di riconoscenza per l’Augusta Casa Savoia che
portò all’unità e alla grandezza della Patria;
mantenere vivo il culto della Patria ed il senso
dell’Onore;
- esaltare, custodire e tramandare le glorie e le
tradizioni militari della Patria;
- conservare e consolidare i vincoli di amicizia
e di solidarietà fra tutti gli iscritti;
- tenere i necessari collegamenti con le Istituzioni civili dello Stato, con le Forze Armate e
conservare stretti rapporti di collaborazione con
le Associazioni Combattentistiche e d’Arma
italiane ed estere.»
L’Istituto è un ente morale posto, dal 1990, sotto la vigilanza del Ministero della Difesa. Al
vertice vi è un Presidente, carica ricoperta, sin
dalla fondazione, da un militare di alto rango
(in posizione ausiliaria, della riserva o in congedo): attualmente è il capitano di vascello, Ugo
d’Atri.
Il Presidente è poi assistito da vari consultori
e ispettori, nonché da altri organi associativi,
quale il Consiglio generale, vero e proprio “parlamento” dell’Istituto, che si riunisce annualmente a Roma.
La principale attività dell’Istituto è, ovviamente, il servizio di Guardia d’Onore alle tombe
definitive (presso il Pantheon) e provvisorie
(tombe di re Vittorio Emanuele III ad Alessandria d’Egitto, della regina Elena a Montpellier,
di re Umberto II e della regina Maria José ad
Altacomba) dei sovrani del Regno d’Italia.
Il programma delle cerimonia ha previsto, nonostante la pioggia battente, la deposizione di
una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto,
presso il monumento a Vittorio Emanuele II,
meglio noto come Altare della Patria, da parte dei granatieri di Sardegna .Tutte le Guardie
d’onore, provenienti da ogni parte d’ Italia, si
sono schierate con le loro caratteristiche divise, mantelli, labari e bandiere lungo la scalinata dello splendido monumento dall’alto valore
simbolico. Grande commozione ha suscitato la
presenza del principe Emanuele Filiberto, ultimo erede di Casa Savoia, che ha salito tutti i
gradini dell’imponente scalinata, fino a giungere alla sommità del monumento in cui viene collocata la corona, vegliata sempre da due
militari. Alla deposizione hanno preso parte il
senatore Bianconi, in rappresentanza del comune di Roma, Luciana e Mahera d’Afghanistan, S.A.S. il Principe Don Maurizio Ferrante
Gonzaga del Vodice di Vescovato, ambasciatori e rappresentanti di alcuni comuni e di varie
istituzioni. A conclusione, in corteo, le Guardie
d’ Onore anticipate dalla banda, si sono recate,
percorrendo le principali strade di Roma, presso il Pantheon dove è stata celebrata la santa
messa in suffragio dei re e delle regine d’Italia, sempre alla presenza del S.A.S Emanuele
Filiberto, molto legato a questo luogo simbolo
e all’Istituto. Dopo il rito religioso, nel prestigioso palazzo Santa Chiara, situato nell’omonima piazza, si è tenuta, alla presenza di un
folto pubblico, la commemorazione del 135°
anniversario della fondazione dell’Istituto. A
ricordare questo prestigioso traguardo l’avvo-
3378
cato, Francesco Atanasio, che ha relazionato su
bilanci, prospettive e proponimenti dell’antico e
prestigioso sodalizio.
Presso la sede dell’Istituto, sono poi conservati
i registri che, sistemati accanto alle tombe dei
sovrani, hanno raccolto negli anni centinaia di
migliaia di firme in omaggio ai sovrani d’Italia.
Inoltre, in ragione della propria vocazione storica, l’Istituto è organizzatore e promotore di
numerose cerimonie, manifestazioni ed eventi
culturali, distinguendosi inoltre per aver contribuito a molte opere benefiche. Molte sono
anche le pubblicazioni a carattere storico realizzate dall’Istituto, o con il suo contributo.
Infine, nel tempo presente, l’Istituto si pone
come ideale obiettivo il trasferimento definitivo
nel Pantheon di tutti i sovrani d’Italia e delle
rispettive consorti, oggi sepolti al di fuori del
territorio nazionale.
Risorgimento POP: memorie ed amnesie conferite ad una gamba
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di Rosaria Valente
Molfetta, 25 gennaio 2013 per il quarto appuntamento della rassegna di drammaturgia contemporanea “Storie da ma- Autori in scena” organizzata dall’Associazione Culturale Malalingua,
assistiamo ad uno spettacolo diverso per stile e
linguaggio, che fa della storia passata una forma
di attualizzazione del nostro presente; una riflessione sull’Italia priva d’identità. Scritto e ideato
da Marco Andreoli e Daniele Timpano, di cui
quest’ultimo ne è anche l’interprete insieme a
Valerio Malorni.
Spettacolo ironico e divertente. Scenografia essenziale, ma la veemenza degli attori, il ritmo serrato è tale da trasformare le parole in immagini e
suggestioni. Ricorrente l’associazione tra la figura di Garibaldi e quella di Britney Spears, come
testimonial di miti in declino di cui non restano
che gadget. Simboli di una storia che potrebbe
essere vera ma anche alterata dalla ricostruzione
dello storico, nei ricordi dei testimoni, dalle fiction, dai romanzi. Risorgimento Pop al centro di
una trilogia di opere: Dux in scatola e Aldomorto.
3379
Linguaggio comune è affrontare temi scomodi,
cercare di suscitare emozioni “con la differenza
che lo spettatore ha già un’idea”. “Temi sociali
per scuotere gli animi, per trasmettere l’idea che
quella che è attorno a noi spesso si rivela come
una falsa realtà”. Uno spettacolo di quello che
doveva essere e che non c’è stato, uno spettacolo
a cui la platea non rimane certo indifferente.
26
gennaio 2013
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cultura&eventi
gennaio 2013
27
Il maestro Nocera e l’associazione
Molfettesi nel Mondo
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di Paola Copertino
dal web
San Valentino
con gli amici a
quattro zampe
Vuoi arrivare dritto al cuore di chi ami?
La sezione molfettese della Lega del Cane
propone l’adozione a distanza: un gesto
d’affetto importante, ma semplicissimo
da compiere. Abbandonando l’idea del regalo tradizionale infatti, potrai aiutare la
Lega del Cane di Molfetta ad assicurare
cibo, cure e un riparo a cani bisognosi del
nostro e del tuo aiuto.
È possibile scegliere tra diverse formule: un’adozione occasionale con un contributo minimo di 20 euro, un’adozione
trimestrale con un contributo minimo di
50 euro, un’adozione semestrale con un
contributo minimo di 90 euro o un’adozione annuale con un contributo minimo
di 180 euro.
Indipendentemente dalla tua scelta, il destinatario del tuo dono riceverà via posta
il certificato di adozione personalizzato.
Se invece vuoi consegnare personalmente
il regalo, basta avvisare la Lega e ritirarlo
presso l’Angolino del Corredo in corso
Umberto, 107 a Molfetta.
Gli amici interessati all’iniziativa potranno inviare una e-mail (da subito per permettere l’organizzazione) all’indirizzo di
posta [email protected] indicando nell’oggetto “San Valentino”.
A poche ore dalla chiusura della mostra del
maestro Antonio Nocera “Oltre il nido - Oltre
il mare”, allestita fino al 16 dicembre presso la
sala dei Templari di Molfetta e che ha riscosso
un notevole successo per le lusinghiere critiche espresse dagli addetti ai lavori e non, e
per il notevole numero di visitatori giunti per l’
evento anche da fuori regione, registriamo una
interessante novità. La mostra, infatti, ha fra i
suoi temi portanti proprio quello del viaggio
che ogni creatura compie per esplorare il mondo, dopo aver spiccato il volo dal proprio nidocasa andando incontro ad incertezze, ma nello
stesso tempo speranze per garantire un futuro
migliore a se’ e alla propria famiglia.
“Oltre il mare “ sviluppa il grande mito del viaggio come metafora del cammino della vita; c’ è
il viaggio verso la meta, vissuto come esperienza concreta di spostamento fisico nello spazio
e nel tempo, ma anche il viaggio in senso simbolico come desiderio, tensione di conoscenza
e di ricerca, e ancora come dramma dell’abbandono, esilio, perdita, emigrazione. Questa
ultima motivazione ha portato tanti molfettesi
e pugliesi a lasciare le proprie certezze, il nido,
la casa e la famiglia per andare verso terre lontane, per cercare nuove garanzie e sicurezze, in
un mondo che diventa sempre più globalizzato
e dove i confini sono sempre meno marcati. In
questa ottica di comunanza di sentimenti e di
tematiche affrontate, si è svolto un cordiale e
fruttuoso incontro, sempre presso la Sala dei
Templari, fra il maestro Antonio Nocera, i due
giovani imprenditori molfettesi, Sebastiano
Pepe e Nicolò Giovine, titolari della Avangart,
organizzatori della mostra, e Marco Vito De
Virgilio presidente dell’Associazione Molfettesi nel mondo, insieme a tutto il direttivo. Il
sodalizio molfettese, che vanta una trentennale presenza sul territorio, ha contatti e agganci con tutte le comunità e le associazioni dei
pugliesi residenti all’estero, soprattutto a New
York, dove vanta un nutrito numero di emigranti che hanno mantenuto forti legami con
la terra natale e con la patria tramandando usi,
tradizioni e soprattutto il culto della Madonna
dei Martiri, patrona di Molfetta, venerata e festeggiata negli stati Uniti con identica devozione. Il maestro Nocera ha donato al presidente e
a tutta l’ Associazione il cofanetto della Giorgio Mondadori Editori che raccoglie tutte le
sue opere, autografandolo per l’occasione, e il
video su testo di Vincenzo Cerami con la voce
stupenda di Ennio Fantastichini che racconta
la mostra attraverso l’animazione. Da questo
incontro e’ nata l’idea di una futura collaborazione che si potrebbe fare ancora più concreta
con la realizzazione da parte del maestro Nocera, entusiasta di Molfetta e della cordialità
della sua gente, del manifesto ufficiale del
prossimo convegno dei Molfettesi nel Mondo
che si svolgerà, come ogni anno, in occasione della festa della Madonna dei Martiri e che
riproporrà la tematica del viaggio, tanto cara
all’artista. Quando, infatti, il maestro ha saputo
della nostra Madonna, festeggiata oltre oceano, che unisce tutti gli emigranti e che segna il
ritorno in patria di tanti di loro per assistere ai
festeggiamenti, si è mostrato veramente entusiasta di legare il suo nome all’iniziativa, visti
3380
i temi in comune. Il presidente e il direttivo del
sodalizio hanno ricambiato l’omaggio donando al maestro una targa che ricorda l’incontro
e la nascita di questa probabile collaborazione
che vedrà concretizzarsi, nel prossimo anno,
un ambizioso progetto: la realizzazione di una
splendida mostra del maestro Nocera, proprio
a New York, per cui saranno coinvolte tutte le
comunità italiane residenti negli Stati Uniti.
All’artista, inoltre, è stato fatto dono del volume “ Il cuore al di là la degli oceani” scritto
dal giornalista molfettese Giovanni La Candia,
che racconta la storia dell’emigrazione molfettese. A benedire l’incontro e il progetto di
cooperazione don Franco Sasso omaggiato dal
maestro Nocera con una stupenda immagine di
una Madonna stilizzata, realizzata dall’artista.
La mostra: “ Oltre il nido- Oltre il mare”, quindi, inizierà un lungo viaggio che, dopo Genova
e Barcellona, la porterà a varcare i confini nazionali e l’oceano per incontrare le comunità
italiane residenti negli Stati Uniti e creare così
un ponte ideale e reale fra i due continenti. Va
inoltre dato merito al gruppo Avangart e ai due
infaticabili Sebastiano Pepe e Nicolò Giovine
, che grazie all’impegno, alla professionalità
e ai contatti che hanno saputo creare in tanti
anni di attività di promozione culturale ed artistica sul territorio nazionale, hanno reso possibile l’allestimento e la fruizione di una mostra
così prestigiosa a tutta la città di Molfetta e non
solo, data la provenienza dei visitatori. Anche
l’arte e la cultura ad un certo livello possono
essere un volano per l’economia ed un attrattore turistico di richiamo anche in periodi in cui
il turismo legato al nostro mare viene meno.
ITCGT “G. Salvemini”: una
vera scuola per i giovani!
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Arianna Cantatore
di Viviana Samarel
Basta con le noiose lezioni, basta con le pesanti
cartelle, basta con gli elevati costi per i libri di
testo. A sistemare tutto ci pensa l’Istituto Salvemini: a scuola si studierà con l’Ipad!
Un’iniziativa all’avanguardia a cui il Preside,
Sabino Lafasciano, non ha saputo rinunciare.
A partire dall’anno scolastico 2013/2014, infatti, questa scuola fornirà agli esordienti di
classe prima i libri di testo in comodato d’uso
e chiederà alle famiglie di acquistare un Ipad
(Ipad 2, Mini Ipad,…) ad un prezzo ridotto rispetto a quello standard. Ma non solo, fornirà
anche ai docenti un Ipad in comodato d’uso.
Iniziativa adottata da molte scuole che ha permesso a parecchi insegnanti di tutta Italia, di
mettersi in gioco partecipando attivamente alla
stesura dei libri di testo che verranno adottati.
A favore di questa proposta il parere del Preside:
“Cambierà il modo di fare didattica, si farà lezione con l’ausilio di una Apple Tv attraverso la
quale sarà possibile condividere interrogazioni,
3381
foto e altro materiale illustrativo; potranno essere scaricati dei questionari e si conosceranno
in tempo reale i risultati conseguiti dai ragazzi.
I giovani studenti sanno distrarsi anche oggi,
dobbiamo rendere le lezioni più interessanti e
più vicine al loro mondo tecnologico affinché
ciò non avvenga!” Inoltre, per informare le famiglie dei nuovi iscritti il 16 febbraio si terrà la
prima giornata di formazione per i professori
e durante la mattina sarà aperta anche al pubblico. L’ITCGT ancora una volta dimostrerà di
essere una scuola al passo con i tempi.
Winter Dance Convention: “rianimare” la danza
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Maria Sancilio
Nelle giornate del 3, 4, 5, e 6 gennaio si è
consumata la dodicesima edizione del Winter
Dance Convention, presso il Garden Hotel. Un
evento che, ormai da molti anni, raduna i ballerini della provincia, professionisti o dilettanti
dagli otto anni in poi, e offre loro una speciale
occasione di crescita con l’opportunità di lavorare con maestri di calibro internazionale.
Quest’anno per la categoria di danza classica
è sceso in scena l’insegnante Victror Litvinov,
allievo della Vaganova Dance Academy di Leningrado, e Maitre de Ballet per molte scuole
e teatri prestigiosi; per il modern jazz, Bill Goodson, insegnante e coreografo del celebre programma televisivo Chiambretti Night oltre che
ballerino per Michael Jackson o Diana Ross.
Per la danza contemporanea Arianna Benedet-
ti, insegnante presso la compagnia del musical
Notre Dame de Paris, invece per la danza classica categoria allievi l’insegnante Farida Faggi
che lavora nella prestigiosa scuola del Balletto di Toscana. Infine per la danza moderna
Carl Portal che, dopo aver ballato per svariati
musical come Romeo e Giulietta o Aladin, ha
fondato una sua compagnia. Il progetto è stato
realizzato e organizzato dalle proprietarie di
diverse scuole di danza, non solo molfettesi,
tra cui compaiono i nomi di Annamaria Gioia,
Agnese Cassano, Adriana Triggiani, Laura e
Rita Roma. Scelta attenta, quella di accorpare
più scuole e di coinvolgerle in un unico progetto, presa nell’interesse degli allievi, dei ballerini, per permettere a molti di confrontarsi, o
così come commenta una delle organizzatrici
per « combattere l’immagine, ormai insidiata
da tempo, della danza ghettizzata, dettata da
insegnanti dannosamente possessivi nei confronti di quei ragazzi che hanno le capacità
per uscire dal proprio guscio e crescere» . Una
giovane partecipante, infatti, commenta « ogni
anno è un appuntamento, una sfida, molte volte anche difficile poiché ti tocca il confronto
con chi è più avanti di te, che però si tramuta
in un’ulteriore spinta al miglioramento». Così
come tutti gli anni, anche in questa edizione
sono state consegnate delle borse di studio per
gli allievi più diligenti o volenterosi, regalando loro l’opportunità di ritornare ad un nuovo
stage, oppure di affacciarsi ad una delle accademie di danza come il Balletto di Toscana. A
evento concluso, Annamaria Gioia si concede
in una speranzosa esortazione « incentiviamo
la danza, che riacquisti il suo primordiale e
prestigioso significato. La danza è sacrificio,
passione, studio e tecnica » sottolineando come
3382
non bisognerebbe confonderla con il ballo che
nasce con scopi, principi e motivi differenti.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
28
cultura&eventi
gennaio 2013
Il Cantastorie: “Né volte se
‘mbènne Necoele”
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di Pietro Capurso
3383
Guarda il
video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
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“Né volte se ‘mbènne Necoele”
Eiere né volte nu uegnòene
ca eiere proprie nu calzòene,
sfadegate e senza mestiere
chèmbèieve pu sciuchele e re miere.
U attène eiere nu defoere,
brave, onèste e fategatoere,
ca, chiène chiène, a picche a picche,
s’avèieve fatte assè ricche
e, siccome tenèieve cure soele figghie,
ca de lè memme eiere u uigghie,
nen le facèieve mèngà nudde
e u tenèieve come a nu perudde.
Cusse uègnoene, ca se chièmèieve Necòele,
nen ge scèieve mè a la scoele
e passèieve totta re daie
che le chembègne mezze a la vaie
e, siccome tenèieve le solte
u acchezzèvene ogne volte.
U attène le deceieve sembre:
“Taue nen sie nu mèlaggènde.
Viene che mèieche a fategà,
le chenbègne allassele stà.
Chire so’ quatte mèttefunne,
ca te volene terà o funne,
te vènghene dreiete pe le solte,
e vogghie vedè ci qualche volte
onne da l’esse loere a pagà,
come a nu chène t’onne d’allassà”.
U uegnoene nen se ne frechèieve,
o attène mènghe u penzèieve,
idde velèieve assolèmènde
levasse ogne devertemènde
e nen stave certe a penzà
a ci l’aveda po’ pagà.
Le chembègne n’apprefettèvene
e ogne sfizie se levèvene,
tènde stave cure minghiaraile
ca paghèieve vutte e varraile
e le stavene sembre attaccate
percè erene acchendendate.
Chessa vita sciagurate
do attène eiere cretecate
e pure lè mèmme teneieve né pèiene
ca la strengèieve come a né catèiene,
finghe a quènne le scecattaie u coere
e meraie che grènne deloere.
Mènghe lè morte de lè mèmme
fo pe Necòele nu grousse dènne
percè, pure ci la velèieve bèiene,
nen se dette assè pèiene
e nu mèiese mènghe passaie
ca a fa u stubete repegghiaie.
U attène le levaie le solte,
mè che né scauese ogne volte
ariescèieve a fassille avè
decènne “Chire solte so’ pure le mè!
Mo ca mouere a ci l’adà allassà?
Demmille mò ca me la pozze spassà”.
A nudde valèvene chenziglie e razioene,
Necòele nen sendèieve rascioene,
e, tutte le solte ca pegghièieve,
che le chembègne se le strescèieve.
Mò, né daie, né brutta daie,
u attène se ne meraie
e Necòele che tutte u còere
u chièngiaie che delòere.
Le chembègne u scèrene ad acchià
e, pe faue ne picche spatrià,
u prettèrene a né chèndine
addò se ‘mbriacaie de miere
e, da tènne, ogne sèiere,
eiere totte né premèiere
pe le chembègne ca vevèvene
però nu solte nen assèvene.
Dopo tènda tiembe capetaie
ca senza solte Necòele allassaie
e le chembègne, perse u scequariedde,
uallassèrene percè eiere proviedde.
Nesciauene dette chiù sfaziòene
a cure povere uegnòene,
le chembègne le vletèrene re spadde
e nen u velèvene nnènze a re padde.
Senza solte e senza chembègne,
avèieve specciàte la cucchègne.
Penzaie alloere de scisse a ‘mbecà
percè nen tenèieve alte da fa.
Stave né trave inde a la case
addò mettèvene re rachene spase,
e Necòele che né grossa corde,
l’agghèngiaie pe dasse lè morte.
Quènne u nèuete se strengiàie,
la trave pu peiese se rembàie
facènnue cadè de facce ‘ndèrre,
e, come ci aveieve scoppiate né uèrre,
tutte u mèuere appierse scechefelaie
ca ‘nzieme a la trave ‘ngoudde avaie.
Invèce de chiènge se mettaie a raiete,
quènne vedaie tènda terràiese
ca stavene ‘ndèrre sparse o couste,
come ci avèieve rutte u pouste.
Le solte stavene inde a la trave
ed èrene chire ca u attène nen dave,
percè sapèieve ca u uegnòene
nen eiere proprie nu mèrpiòene
e ci se facèieve da l’alte ‘mbrusà
ci u petèieve po’ aietà?
Quènne le chembègne venèrene a sapè
ca s’avèieve levate da le uè,
se facèrene arrèiete nnènze
pe d’engheisse engoere la pènze,
mè chèssa volte stave preparate
a responne a chire dèpravàte
e, quènne u ‘nvetèrene arrèiete a pagà,
nen se faciaie chiù ‘mbrusà.
E, mettènnese dritte rasce a sole,
deciaie: “Né volte se ‘mbènne Necòele”
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cultura&eventi
gennaio 2013
29
La democrazia incompiuta:
la rivoluzione della
trasparenza (parte 1)
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di Daniele de Palma
Nel numero precedente abbiamo provato a
dare una rapida occhiata al Bilancio del Comune di Molfetta chiuso al 31-12-2011 (ed approvato nel corso dell’anno 2012) basandoci sui
documenti pubblicati sul sito istituzionale del
Comune medesimo.
Il predetto esame, soprattutto del Bilancio
espresso in termini finanziari, poneva sul tavolo dei cittadini desiderosi di comprendere
come venissero spesi i propri soldi varie domande meritevoli di risposta:
1) Escludendo le spese relative agli investimenti, dipendenti in larghissima misura da
finanziamenti esterni provenienti da altri enti,
le spese maggiori del nostro Comune sono indirizzate al mantenimento della macchina burocratica comunale. La prima voce di spesa per
il funzionamento dell’amministrazione comunale è costituita dal personale (53,14%), a seguire l’acquisto di servizi presumibilmente da
terzi soggetti privati (32,21%). Da notare che
gli acquisti di servizi di gran lunga più ingenti
(€ 1.359.500) sono stati effettuati solo per il
“Servizio 8 – Altri servizi generali”. Difficile
per un cittadino anche con una certa competenza in materia, comprendere quali servizi
include tale voce e perché spende molto di più
in servizi rispetto agli altri uffici dell’amministrazione.
2) Il Comune sta dismettendo il suo patrimonio immobiliare ma, pur avendo venduto alcuni immobili, non ne ha ancora incassato il
prezzo. A chi li ha venduti? A quale prezzo? E’
stato valutato il rischio di mancato pagamento
da parte degli acquirenti?
3) Dato che le maggior parte delle risorse sono
spese per il mantenimento della macchina burocratica comunale, riteniamo sia un diritto dei
cittadini pretendere la massima trasparenza su
come vengono spese tali risorse ma, al riguardo, seppure ci sia una legge che lo prescrive
(vedasi articolo sulla “Carenza di Trasparenza”), il Comune non pubblica i compensi dei
membri della Giunta (né tanto meno del Consiglio) né i nominativi delle consulenze esterne.
Ma tali domande resteranno, ahi noi, senza risposta. In teoria un qualsiasi cittadino avrebbe la possibilità di fare richiesta ufficiale di
visionare determinati documenti ai sensi della
L.241/90 (Diritto di accesso agli atti). Nella
pratica però i cittadini non riescono ad esercitare alcun diritto. Infatti dovrebbero:
a) Conoscere a priori quali documenti richiedere (ad es. quale delibera consiliare ha determinato i compensi dei consiglieri stessi…un
cittadino qualsiasi dovrebbe tirare ad indovinare come al superenalotto);
b) Recarsi negli uffici comunali in determinati
orari e giorni e visionare tutti i documenti che
ha richiesto;
c) Non può chiedere copie dei documenti ma
solo farsi le fotocopie a sue spese;
d) Al costo delle fotocopie si aggiunge anche il
costo enorme in termini di tempo;
e) Qualora qualcuno fosse interessato ai risultati della ricerca ci sarebbe la possibilità di
trovare mass media disposti a pubblicare tali
risultati?
Mi pare di poter dire che solo cittadini che abbiano una gran quantità di tempo libero e anche denaro da spendere, oltre all’interesse personale, potrebbero provare a lanciarsi in tale
impresa. Oppure operatori pagati da qualcuno
che ha l’interesse di “scoperchiare” i vasi di
pandora degli altri, ma non certo i propri.
Cosa potrebbe comportare tale mancanza di
trasparenza? Tralasciamo il caso specifico del
Comune di Molfetta e facciamo una disamina
sistemica a livello nazionale.
Alcuni esempi conseguenza della mancanza di
trasparenza, ciascuno dei quali è degno di un
approfondimento specifico:
1) Il Comune, la Provincia, la Regione, lo Stato ecc., ha bisogno di comprare sul mercato
una quantità di beni, di lavori (es. manutenzione immobili comunali, provinciali ecc.) e
di servizi, compresi servizi di consulenze varie
in ambito legale, urbanistico e tecnico in genere. Ovviamente tutti i beni e servizi acquistati
vengono pagati dal Comune, Provincia ecc.
(ovvero dai cittadini) che dovrebbe scegliere
di comprare dai soggetti privati che assicurano
l’offerta migliore in termini di costo/qualità.
a. Per assicurare che questo avvenga il cosiddetto “codice dei contratti”, risultato di un recente adeguamento della normativa nazionale
alle Direttive dell’Unione Europea, detta delle regole che variano a seconda dell’importo
dell’acquisto comunale. La ratio della norma è
quella di assicurare la scelta del miglior offerente assicurando la concorrenza tra i medesimi. Vi sono parecchi escamotage per aggirare
tale regola comprando sempre dagli privati.
Attualmente i cittadini non possono verificare
se effettivamente viene scelto sempre il miglior offerente privato o vengono scelti sempre
gli stessi privati (il che potrebbe implicare una
connivenza col dirigente o politico di turno che
ci guadagna in nero del suo).
2) I gruppi consiliari (ma non solo loro) hanno
diritto a vedersi rimborsati dal Comune, dalla
Provincia, dalla Regione, dal Parlamento ecc.
(ovvero dai cittadini) i costi “di funzionamento”, ossia legati all’attività istituzionale del
gruppo. Vi è l’usanza, abbastanza generalizzata
(tanto maggiore quanto più si sale in alto nella
gerarchia) di far rientrare nell’attività istituzionale anche lauti pranzi e cene in ristoranti rinomati giustificati come “attività istituzionale”
per il semplice fatto che vi si incontrano due
persone di cui uno è un “politico”, ovvero due
persone cha hanno un qualsiasi ruolo in un ente
pubblico. Ma non si tratta solo del rimborso di
pranzi e cene…ricordate la Polverini che si faceva accompagnare a sirene spiegate dall’auto
blu dalla scorta e dagli autisti a comprare le
scarpe in via Condotti a Roma?
3) Tutti gli Enti pubblici (e quindi i cittadini)
stanno sempre più dismettendo i propri beni
immobili (spesso di pregio) a privati operatori
per esigenze di cassa, nella speranza anche che
gli acquirenti privati abbiano maggior cura di
tali immobili. Fin qui nulla quaestio. Ma come
verificare che gli immobili vengano venduti
al giusto prezzo, ad acquirenti che sicuramente pagheranno tutto il prezzo e ad acquirenti
che magari si siano anche obbligati a prendersi
cura degli immobili di pregio? Come evitare
che gli immobili pubblici (ovvero di proprietà
3384
dei cittadini) vengano “svenduti” (depauperando quindi il patrimonio dei cittadini) a dei
privati che abbiano l’unico obiettivo di rivenderli poi al prezzo di mercato più alto lucrando
sopra tali beni senza alcun merito?
Un tale elenco di rischio di disfunzioni non è
certo esaustivo…chiunque può richiamare alla
mente gli innumerevoli scandali di cui il nostro paese è stato vittima in tempi recentissimi
e non. Si tenga conto che tutte tali disfunzioni
sono sempre, più o meno correttamente, “contabilizzate”…per cui il bilancio degli enti non
avrebbe alcuna irregolarità formale…peccato
che ciò non è garanzia di efficiente funzionamento dell’ente medesimo.
Tutte le disfunzioni hanno però un’unica radice….solo e sempre la stessa. E’ la mancanza
di trasparenza che rende possibile nascondere
tali disfunzioni.
Il potere spetta al popolo, recitano tutte le costituzioni democratiche, che lo esercita attraverso i propri delegati scelti con libere elezioni.
Per analogia potremmo dire che il popolo è
il Capoufficio, i “Delegati” del popolo sono i
suoi “Dipendenti”, oppure, se preferite, il popolo è il Presidente del Cda, i suoi “Delegati”
sono i suoi “Procuratori”. Ma delle analogie
ci occuperemo nell’articolo sul prossimo numero.
Ve lo immaginate un Capoufficio o un Presidente di Cda che per avere dei dati e delle
informazioni dal suo dipendente o dal suo
procuratore deve chiedere il permesso al dipendente-procuratore, deve cercarsi da sé le
informazioni e deve anche pagare se vuole le
fotocopie dei documenti?
Forse basterebbe obbligare per legge i “delegati” a pubblicare sul sito istituzionale tutte
le procedure più delicate in cui si annidano le
possibilità di corruzione e di scempio del patrimonio e delle risorse pubbliche….forse.
Diamo la possibilità ai lettori di rimetterci le
loro osservazioni, critiche, proposte in merito
agli argomenti trattati. Ad alcune di esse sarà
data risposta nei numeri successivi del giornale.
Crescere con la natura
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
a cura di Raffaele Annese
Centro Studi e Didattica Ambientale “Terrae”
- Centro di Educazione Ambientale “Ophrys”
Importante
riconoscimento
per il nostro CEA
L’analisi dei dati relativi all’ultimo triennio ha consentito di individuare il Centro
di Educazione Ambientale “Ophrys” di
Ruvo di Puglia gestito dal Centro Studi e
Didattica Ambientale “Terrae” tra i 5 centri “di eccellenza” della rete InFEA (Allegato A - PROGRAMMA DI INFORMAZIONE, FORMAZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ
DELLA REGIONE PUGLIA 2012/15,
Novembre 2012).
Iniziamo il 2013 con un vero e proprio auspicio: i bambini (e gli adulti…) hanno bisogno di crescere con la Natura! Tra i vari oneri spettanti alla famiglia, alla scuola ed alla
pubblica amministrazione c’è anche quello
dell’educazione ad un corretto rapporto con
l’ambiente.
Spesso e volentieri la nostra società “insegna” ad evitare l’esperienza diretta a contatto con la Natura e ad avere comportamenti
non sostenibili: questa lezione viene impartita in famiglia, talvolta persino a scuola. Il
minor tempo trascorso dai giovani nell’ambiente naturale comporta un’atrofizzazione
delle capacità sensoriali, sia fisiche sia psichiche e, in definitiva, una riduzione della
ricchezza dell’esperienza umana.
È quanto mai necessario che famiglia e
scuola, in collaborazione tra loro, aiutino
i bambini, predisponendo loro opportune
occasioni di contatto e di riflessione e comprensione della Natura. L’aumento del tem-
po passato a contatto con la natura, combinato con una riduzione delle ore trascorse
davanti alla televisione magari con giochi
e ambienti educativi più stimolanti, può ridurre il deficit di attenzione nei più piccoli
e, cosa non meno importante, aumentare la
loro felicità. Se pensiamo alle prime volte in
cui entriamo in contatto con la Natura e con
nuovi paesaggi, rimaniamo esaltati dalla dimensione delle emozioni e dei sentimenti
che questa ci suscita.
Il crescente bisogno di contatto con la Natura fa si che attuare programmi di educazione
ambientale fin dai primissimi anni scolastici
sia di fondamentale importanza. Esplorando
e giocando i bambini imparano a mettersi in
relazione con l’ambiente e a conoscere le
disponibilità di oggetti, superfici ed eventi. Educazione ambientale significa proprio
“educare all’ambiente” che ci circonda per
conoscerlo e quindi tutelarlo.
La funzione fondamentale delle attività “outdoor” (in natura), è quella di fornire a ragazzi ed insegnanti la possibilità di vivere
esperienze che oggi, a scuola, sono difficili
da svolgere. L’ambiente scolastico deve of-
3385
frire occasioni di socializzazione, responsabilizzazione individuale e di gruppo, intenzione e scoperta, acquisizione di nuove
competenze, stimolo alla creatività.
Anche la pubblica amministrazione ha il
compito di organizzare e stimolare azioni
sociali, economiche e educative, che orientino le persone a scegliere il meglio per se
stesse, l’ambiente e la società.
In Puglia, l’educazione ambientale è stata
perseguita e attuata sin dal 1998 attraverso
la RESEFAP Rete dei Servizi per l’Educazione e la Formazione Ambientale della
Puglia, costituita da un nucleo operativo
centrale, l’Unità Regionale di Coordinamento presso la Regione, e da 5 Laboratori
per l’Educazione Ambientale (LEA) ubicati
nelle Province di Foggia, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce.
Attualmente il Sistema In.F.E.A. Puglia
(INFormazione Educazione Ambientale) si
articola in: 1 Centro Regionale di Educazione Ambientale (CREA), 5 Laboratori di
Educazione Ambientale (LEA), 30 Centri di
Educazione Ambientale (CEA), 5 Centri di
Esperienza (CE).
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
30
gennaio 2013
cercalavoro
Nuovo reclutamento per i volontari in ferma prefissata quadriennale
3386
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
E’ indetto, per il 2013, un concorso, per titoli ed esami, per il reclutamento di 2.409 VFP 4 nell’Esercito,
nella Marina Militare e nell’Aeronautica Militare,
riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno
(VFP 1) in servizio, anche in rafferma annuale,
o in congedo per fine ferma, appartenenti ai sotto
indicati blocchi di incorporazione e in possesso dei
requisiti di cui al successivo.
I posti a concorso sono cosi’ suddivisi: a) 1.972 posti
nell’Esercito ripartiti nelle seguenti immissioni:
1) 986 posti nella 1^ immissione.
La domanda di partecipazione per la 1^ immissione
puo’ essere presentata dai VFP 1 incorporati con il
1° e 2° blocco 2012, nonche’ dai VFP 1 in servizio
(anche se precedentemente congedati per fine ferma
prefissata di un anno), in rafferma o in congedo per
fine ferma, incorporati con il 1° e 2° blocco 2011, 1° e
2° blocco 2010, 1° e 2° blocco 2009, 1° e 2° blocco
2008, 1° e 2° blocco 2007, nonche’ con il 1°, 2° e
3° blocco 2006 e con il 1°, 2° e 3° blocco 2005, dal
21 gennaio 2013 al 19 febbraio 2013, estremi compresi; 2) 986 posti nella 2^ immissione.
La domanda di partecipazione per la 2^ immissione
puo’ essere presentata dai VFP 1 incorporati con il
3° e 4° blocco 2012, nonche’ dai VFP 1 in servizio
(anche se precedentemente congedati per fine ferma
prefissata di un anno), in rafferma o in congedo per
fine ferma, incorporati con il 3° e 4° blocco 2011, 3° e
4° blocco 2010, 3° e 4° blocco 2009, 3° e 4° blocco
2008, 3° e 4° blocco 2007, nonche’ con il 4°, 5° e
6° blocco 2006 e con il 4°, 5° e 6° blocco 2005, dal
15 aprile 2013 al 14 maggio 2013, estremi compresi;
b) 198 posti nella Marina Militare, di cui 156 per il
Corpo Equipaggi Militari Marittimi (CEMM) e 42
per il Corpo delle Capitanerie di Porto (CP), ripartiti nelle seguenti immissioni: 1) 99 posti, di cui 78 per
il CEMM e 21 per le CP, nella 1^ immissione.
La domanda di partecipazione per la 1^ immis-
sione puo’ essere presentata dai VFP 1 incorporati
con il 1° blocco 2012, 1° e 2° incorporamento, e 2°
blocco 2012, 1° incorporamento, nonche’ dai VFP 1
in servizio (anche se precedentemente congedati per
fine ferma prefissata di un anno), in rafferma o in
congedo per fine ferma, incorporati con il 1° blocco
2011, 1° e 2° incorporamento, e 2° blocco 2011,
1° incorporamento, 1° blocco 2010, 1° e 2° incorporamento, e 2° blocco 2010, 1° incorporamento,
1° blocco 2009, 1° e 2° incorporamento, e 2° blocco
2009, 1° incorporamento, 1° blocco 2008, 1° e 2°
incorporamento, e 2° blocco 2008, 1° incorporamento, 1° blocco 2007, 1° e 2° incorporamento, e 2°
blocco 2007, 1° incorporamento, nonche’ con il 1°
ramento, e 3° blocco 2008, 1° e 2° incorporamento,
2° blocco 2007, 2° incorporamento, e 3° blocco
2007, 1° e 2° incorporamento, nonche’ con il 2°
blocco 2006, 2° incorporamento, e 3° blocco 2006,
1° e 2° incorporamento, e con il 4°, 5° e 6° blocco
2005, dal 15 aprile 2013 al 14 maggio 2013, estremi
compresi; c) 239 posti nell’Aeronautica Militare ripartiti nelle seguenti immissioni:
1) 140 posti nella 1^ immissione. La domanda di
partecipazione per la 1^ immissione puo’ essere
presentata dai VFP 1 incorporati con il 1° blocco
2012, nonche’ dai VFP 1 in servizio (anche se precedentemente congedati per fine ferma prefissata di
un anno), in rafferma o in congedo per fine ferma,
Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione,
la tua soluzione e la soluzione giusta.
Platone
blocco 2006, 1° e 2° incorporamento, e 2° blocco
2006, 1° incorporamento, e con il 1°, 2° e 3° blocco 2005, dal 21 gennaio 2013 al 19 febbraio 2013,
estremi compresi; 2) 99 posti, di cui 78 per il CEMM
e 21 per le CP, nella 2^ immissione.
La domanda di partecipazione per la 2^ immissione puo’ essere presentata dai VFP 1 incorporati con
il 2° blocco 2012, 2° incorporamento, e 3° blocco
2012, 1° e 2° incorporamento, nonche’ dai VFP 1 in
servizio (anche se precedentemente congedati per
fine ferma prefissata di un anno), in rafferma o in
congedo per fine ferma, incorporati con il 2° blocco
2011, 2° incorporamento, e 3° blocco 2011, 1° e 2°
incorporamento, 2° blocco 2010, 2° incorporamento,
e 3° blocco 2010, 1° e 2° incorporamento, 2°
blocco 2009, 2° incorporamento, e 3° blocco 2009,
1° e 2° incorporamento, 2° blocco 2008, 2° incorpo-
incorporati con il 1° blocco 2011, 1° blocco 2010,
1° blocco 2009, 1° e 2° blocco 2008, 1° e 2° blocco
2006, nonche’ con il 1° e 2° blocco 2005, dal 21
gennaio 2013 al 19 febbraio 2013, estremi compresi; 2) 99 posti nella 2^ immissione. La domanda
di partecipazione per la 2^ immissione puo’ essere presentata dai VFP 1 incorporati con il 2°
blocco 2012, nonche’ dai VFP 1 in servizio (anche
se precedentemente congedati per fine ferma prefissata di un anno), in rafferma o in congedo per fine
ferma, incorporati con il 2° blocco 2011, 2° blocco
2010, 2° blocco 2009, 3° blocco 2008, 3° blocco
2006, nonche’ con il 3° blocco 2005, dal 15 aprile
2013 al 14 maggio 2013, estremi compresi. Non e’
consentita, pena l’esclusione dal concorso, la
partecipazione al concorso stesso per piu’ Forze Armate e/o a piu’ immissioni previste dal presente
bando. I concorrenti che desiderano partecipare
al reclutamento per una Forza Armata diversa da
quella di provenienza dovranno presentare domanda
facendo riferimento alla corrispondente immissione
prevista per la Forza Armata nella quale hanno svolto
la ferma in qualita’ di VFP 1 (per esempio, un VFP
1 che ha prestato servizio nella Marina Militare,
che potrebbe partecipare alla 1^ immissione nella
Marina Militare, puo’ partecipare alla 1^ immissione nell’Esercito o nell’Aeronautica Militare; se, invece, potrebbe partecipare alla 2^ immissione nella
Marina Militare, puo’ partecipare alla 2^ immissione
nell’Esercito o nell’Aeronautica Militare). 4. Il 10%
dei posti disponibili di ogni immissione per ciascuna
Forza Armata e’ riservato alle seguenti categorie previste nell’articolo 702 del decreto legislativo
15 marzo 2010, n. 66: diplomati presso le Scuole
Militari; assistiti dall’Opera Nazionale di Assistenza
per gli Orfani dei Militari di Carriera dell’Esercito;
assistiti dell’Istituto Andrea Doria, per l’assistenza
dei familiari e degli orfani del personale della
Marina Militare; assistiti dell’Opera Nazionale Figli degli Aviatori; assistiti dell’Opera Nazionale
di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma
dei Carabinieri; figli di militari deceduti in servizio.
In caso di mancanza, anche parziale, di candidati
idonei appartenenti alle suindicate categorie di riservatari, i relativi posti saranno devoluti agli altri
concorrenti idonei della stessa immissione, secondo l’ordine della relativa graduatoria di merito.
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consigli per una sana
alimentazione
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soluzioni
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di
logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna
delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in
9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del
gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in
ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte
le cifre da 1 a 9 e,
pertanto, senza ripetizioni.
Fonte:
it.wikipedia.org
La frutta
secca
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
a cura della dott.ssa Annalisa Mira
Biologa Nutrizionista
Studio di Nutrizione e Alimentazione
tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929
Sono appena trascorse le
festività Natalizie e ho la
certezza che sulle vostre
tavole, tra le varie prelibatezze, siano comparsi
anche i più svariati tipi
di frutta secca. Con tale
termine oggi si fa riferimento ad una vasta
gamma di alimenti e prodotti ricchi di qualità
benefiche: noci, nocciole, arachidi, castagne
secche, datteri, fichi, mandorle, pinoli, ma anche prugne e uvetta, anacardi, etc. Un tempo
questi alimenti erano tipici solo delle festività
di fine anno, ma oggi sono diventati un prodotto di largo consumo: provate a pensare
con cosa accompagnate un aperitivo o alle varie tipologie di dolci che vi vengono proposti
o ai pistacchi nella mortadella di Bologna o
alle bevande a base di latte di mandorla o alla
nocciola delle cioccolate spalmabili. Sono
solo alcuni esempi per dimostrarvi come tali
alimenti siano in realtà consumati tutto l’an-
3387
no. La frutta secca ha indubbie qualità nutrizionali ed è talmente ricca che può essere
considerata alla pari dei migliori integratori
alimentari. Molti studi scientifici ne dimostrano gli effetti benefici grazie alla presenza di
oligominerali come ferro, rame, zinco, manganese e selenio, di minerali come fosforo,
potassio e ferro , di vitamine E, A e del gruppo
B, aminoacidi, acidi grassi essenziali omega
3 e 6 e assenza di colesterolo, antiossidanti
come fitosteroli e fitoestrogeni ma anche fibre. Ecco perchè spesso leggete che due o tre
noci ogni giorno possono aiutare a prevenire malattie cardiovascolari, dismetabolismi,
dislipidemie, neoplasie. Ricordate però che
sono alimenti funzionali da consumare con
costanza, ma soprattutto con misura. Infatti,
hanno anche un elevato potere calorico: pensate che 100 grammi di noci hanno circa 660
Kcal e che solo una noce ne ha ben 30!
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gennaio 2013
amici animali
ricetta
Paccheri con melanzane, cozze
e mozzarella di bufala
Perchè il mio cane
distrugge casa?
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
a cura della dott.ssa Chiara Pacifico
[email protected]
tel. 347.898.87.37
L’ansia da separazione è un
problema comunemente riscontrato nei nostri amici a
quattro zampe.
La natura estremamente
sociale dei nostri amici
animali contribuisce a creare un attaccamento spesso
morboso verso l’uomo scatenando così , in alcuni
soggetti, una sofferenza psicologica quando questi
vengono separati dai membri familiari. Distruzione
dei beni, imbrattamento dell’abitazione, vocalizzazione (ululati,guaiti...), attività motoria e autotraumatismo sono i segni più comunemente riscontrati
in animali con disturbo di sofferenza psicologica
da separazione. L’ansia da separazione risponde
spesso bene alla terapia comportamentale. Creare
un’ interazione ottimale tra proprietario e animale
31
ingredienti
3388
ed riuscire così a creare un cane più indipendente e capace di restar calmo e rilassato lontano dal
proprietario quando esso e in casa è il primo passo
affinchè esso rimanga tranquillo quando viene lasciato solo. In alcuni casi può essere utile cercare di cambiare lo stato emotivo ansioso associato
all’allontanamento del proprietario.Aumentare il
gioco e l’esercizio fisico o fornire un giocattolo
imbottito di cibo prima di andar via può rendere
gli animali più calmi. E’ consigliabile inizialmente
lasciare il proprio cane solo per pochi minuti e man
mano aumentare di 5-10 minuti la lunghezza del
tempo di allontanamento . Prima di allontanarsi è
necessario assumere un atteggiamento di indifferenza nei confronti del nostro amico ( tale atteggiamento deve essere mantenuto anche nei minuti
che seguono il nostro ritorno a casa) evitando così
una sovraeccitazione del cane che spesso sfocia in
ansia . L’aiuto di un veterinario comportamentalista potrebbe essere necessario per migliorare la
convivenza tra proprietario e animale ansioso.
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Pasta 400 gr
Melanzane 450 gr
Cozze 1 kg
Pomodori tipo ciliegia 400 gr
Mozzarella di Bufala Campana
Sale q.b.
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Olio
Cipollotto fresco
Aglio
Prezzemolo
Vino bianco
procedimento
Per preparare i paccheri con melanzane, cozze e mozzarella di bufala, iniziate pulendo per bene le cozze.
Eliminate la barbetta che fuoriesce, raschiate il guscio,e
lavatele bene sotto l’acqua corrente per eliminare tutte
le impurità. Una volta pulite le cozze mettetele in padella con due cucchiai di olio e due spicchi di aglio e
fatele dischiudere.
Quando vedete che cominciano ad aprirsi sfumate con
il vino bianco e aggiungete metà del prezzemolo tritato totale. Dischiuse tutte le cozze scolatele per bene,
avendo cura di raccogliere in una bacinella l’acqua di
cottura che servirà alla fine per insaporire la pasta.
A questo punto sgusciate metà delle cozze e tenete
l’altra metà intera per la decorazione finale del
piatto. Mondate le melanzane togliendo le estremità,
tagliatele a cubetti e disponetele a strati in un
colapasta o setaccio, spolverizzandole con del sale
grosso. Copritele con un peso affinché la pressione
aiuti a far perdere l’acqua e l’amaro e lasciatele
riposare così per almeno un’ora.
Nel frattempo tagliate in quarti i pomodorini e togliete
i semi. Tritate il cipollotto e mettetelo ad appassire con
un paio di cucchiai di olio di oliva, poi aggiungete le
melanzane, i pomodorini, salate per insaporire le verdure e lasciate cuocere per 10 minuti. Quando saranno
cotte aggiungete le cozze, poi fate bollire una pentola
di acqua salata e mettete a cuocere i paccheri. Scolateli al dente e aggiungeteli al sugo, poi unite l’acqua di
cottura delle cozze che avete precedentemente tenuto
da parte.
Tagliate a pezzi una mozzarella di bufala e aggiungetela alla pasta, poi unite le restanti cozze con il guscio
e abbondante prezzemolo. Mescolate per bene tutti gli
ingredienti e siete pronti per servire in tavola i vostri
paccheri con melanzane, cozze e mozzarella di bufala.
oroscopo
d
ARIETE
Febbraio si annuncia come un mese decisamente più favorevole del precedente. Il cielo si schiarisce e nel tuo cuore
inizia a farsi spazio la voglia di divertimento, di stare con
gli amici, la famiglia, le persone alle quali tieni di più.
Vivrai un periodo vivace, ricco di momenti positivi, mentre
le contraddizioni piano piano inizieranno a cedere il passo
alle soluzioni e al rasserenamento.
Soprattutto in famiglia, finalmente ci sono questioni che
torneranno a posto, o tensioni che inizieranno ad allentarsi.
TORO
Febbraio potrebbe essere un mese venato da contraddizioni, con l’alternanza di momenti sereni e altri più nervosi.
In famiglia, se ci sono già tensioni presenti in casa o con i
parenti più lontani, dovrai adottare un atteggiamento prudente. Evita le prese di posizione troppo nette, perché non
serviranno a nulla. Tutto sommato però, il lungo transito di
Mercurio in Pesci, che inizierà il 5 febbraio, rappresenta
lucidità e prontezza di riflessi al tuo servizio per affrontare
ogni questione con abilità. E significa che se in casa litigherai, potrai sempre consolarti con tantissimi amici simpatici,
nuovi o vecchi!
GEMELLI
Febbraio potrebbe essere un mese piuttosto contradditorio.
Ci sono pianeti benevoli nei tuoi confronti, e altri che invece ti guardano in cagnesco, pronti a seminare zizzania in
casa o con gli amici.
La tua capacità di cavartela in ogni circostanza però è sempre vivace: occhi aperti allora e smussa eventuali tensioni
usando a piene mani la tua abilità e la tua astuzia.
Sei costretto a raccontare qualche bugia? Forse sono solo
mezze verità: in fondo bisogna pure sopravvivere ai fastidi
dei parenti!
CANCRO
Inizia a dimenticare tensioni, rancori, dispetti e polemiche.
Febbraio e i transiti planetari vogliono vederti felice, vogliono farti lasciare alle spalle tutto quello che nella tua vita
non funziona o non ha funzionato.
Hai un quadro astrale promettente: per sfruttarlo al meglio
ricordati sempre che ci vorrà il tuo apporto decisivo, la tua
volontà di girare pagina.
Un piccolo esempio? Sei un po’ permaloso e forse non
perdoni facilmente. Va oltre questo atteggiamento e scoprirai che anche certi personaggi in fondo non sono poi così
male…
LEONE
Febbraio potrebbe portare a galla parecchie tensioni, soprattutto in ambito familiare e affettivo.
Avrai la tentazione di risolvere i problemi tagliando i ponti
con le persone coinvolte: tuttavia, secondo le stelle, potresti trovare mezzi diversi.
Per fortuna, nonostante qualche momento in cui ti sentirai
un po’ giù, sarai sempre lucido e pronto alla riflessione.
Conta pure sugli amici, se in casa non sono disponibili.
VERGINE
Febbraio non sarà un mese semplicissimo. La “colpa” sarà
di Marte e Mercurio, in dispettoso aspetto dal segno dei
Pesci per buona parte di queste giornate.
Transiti che indicano momenti di confusione, oppure polemiche e tensioni dichiarate in famiglia o con gli amici.
Preparati a discutere e preparati a moderare la tua voglia di
farlo con aggressività.
Ci sono personaggi che te le tireranno proprio dalle mani (e
dalla bocca, se non starai attento a quello che dici!).
BILANCIA
Febbraio si annuncia come un mese migliore del precedente,
sempre se a gennaio hai vissuto qualche problema.
Le tensioni familiari, i bisticci con gli amici, le piccole o grandi insoddisfazioni della tua vita, iniziano a pesarti di meno.
Perché risolverai quello che non funziona, o perché guarderai
certe vicende da un altro punto di vista.
In ogni caso, quello che importa è il risultato: ma non rivangare il passato, ok?
SCORPIONE
A Febbraio potresti vivere momenti di incertezza, di rancori dichiarati o taciuti per quieto vivere, mentre le contraddizioni degli altri rispecchiano però anche le tue…
Non sarà un mese lineare, ma non sarà nemmeno un mese
sfavorevole. Perché se Venere ti fa i dispetti, avrai come
alleati Mercurio e Marte, pianeti in grado di esaltare la tua
astuzia e la tua capacità strategica.
E se qualcuno in famiglia o tra gli amici ti dà fastidio, tu
sarai prontissimo a rimetterlo al suo posto!
SAGITTARIO
Febbraio potrebbe essere piuttosto contradditorio.
I pianeti in Pesci, Nettuno, Mercurio (dal 2), Marte (dal 5)
ti rendono irritabile e potrebbero aumentare le tensioni presenti in famiglia o con gli amici.
In presenza di equivoci, muoviti con cautela: non essere
impulsivo, perché correresti il rischio di esasperare le tensioni.
Non dovrai però soltanto discutere con chi ti circonda: ci
sono tante belle novità che ti aspettano e che ti renderanno
felice!
CAPRICORNO
Febbraio ti promette vantaggi di tutti i tipi, sorprese e qualche
novità.
Le doti a tua disposizione, offerte dal passaggio di Mercurio
in Pesci dal 5, saranno simpatia, lucidità, senso dell’umorismo. In più, e vale soprattutto se sei un Capricorno serio, taciturno e solitario, potresti avere una voglia maggiore di uscire
e di divertirti.
In famiglia i rapporti migliorano, nonostante qualche imprevisto minacciato da Urano.
ACQUARIO
Se non hai compiuto gli anni a fine gennaio, questo è il
mese del tuo compleanno.
I regali non mancano, caro Acquario: vivrai un clima di
maggiore accordo in famiglia, e inizierai ad osservare alcuni problemi da una prospettiva più leggera e disincantata.
Saturno appesantisce proprio il tuo umore, e questi momenti di “sdrammatizzazione” sono preziosi anche per
questo motivo. Avrai voglia di goderti la vita, di divertimento, di piaceri e di piacere! Giove approva: sono i suoi
ambiti preferiti!
PESCI
Ma che mese! Venere sarà favorevole i primi e gli ultimi
giorni di febbraio, Mercurio sarà nel tuo segno dal 5, Marte
dal due, per non parlare di Nettuno, Saturno e Plutone, tutti
alleati.
Approfitta di questo cielo così ricco per fare la pace con
un familiare che per te è molto importante, per allargare il
giro delle tue amicizie, se sei in cerca di divertimento e di
movida, oppure per chiarire con un amico con il quale non
sei più in buoni rapporti.
Ma, soprattutto, approfittane per goderti la vita!
www.ilfatto.net
IL FATTO
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