Guida alla lettura di Sostiene Pereira di Antonio
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Guida alla lettura di Sostiene Pereira di Antonio
Guida alla lettura di Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi (cura di Rita Gaviraghi) Prima di leggere il romanzo, conviene leggere la Nota che sta in fondo al libro e che fornisce una buona chiave di lettura: Tabucchi a Lisbona, in una giornata di agosto, lesse la notizia della morte di un giornalista che aveva realmente conosciuto in Francia. Si trattava di un uomo vissuto sotto il regime di Salazar, regime a cui era riuscito a fare uno ‘scherzo’, pubblicando un articolo ferocemente contrario alla dittatura, che poi gli era costato l’esilio. In quel momento ( quello della morte del vecchio giornalista) il Portogallo era un paese ‘giovane’, recentemente divenuto democratico, dopo l’uscita nel 1974 dal regime salazariano. Sulla falsariga di questo giornalista, Tabucchi inventa il suo Pereira, dal nome di origine ebraica, che significa ‘albero di pero’. Lo inquadra in un mese cruciale della sua vita: agosto 1938, un torrido agosto, mentre l’Europa è sull’orlo della catastrofe che anticipa la seconda guerra mondiale (mi sento di ricordare qui quell’epodo di Orazio che dietro l’horrida tempestas che caelum contraxit [addensa le nubi nel cielo] e dietro alle imbres [piogge] che deducunt Iovem [tirano giù persino Giove dal cielo], allude forse all’imminente battaglia di Filippi). La storia è scritta sempre durante un torrido mese di agosto, quello del 1993. Cap. I Presentazione del nostro personaggio, cominciando in medias res, con l’espressione ‘sostiene Pereira’ che caratterizzerà tutto l’andamento narrativo del libro. Il giornalista Pereira, un placido signore che si occupa della pagina culturale del Lisboa, medita sulla morte. Legge su una rivista una riflessione sul tema, di Monteiro Rossi, che ha svolto sulla morte la sua tesi di laurea. Suda, soffre il caldo, deve dimagrire, è malato di cuore: questo sarà ripetuto per tutta la vicenda. Cap.II Come si può avere il coraggio di dare la notizia di un carrettiere socialista ucciso dalla polizia? (siamo in Portogallo nel 1938, durante la dittatura di Salazar). Non il Lisboa, di certo non il giornale di Pereira! Lui, poi, a maggior ragione per il suo temperamento e da quando la moglie è morta, vuole vivere placido e tranquillo: anzi, è come morto anche lui. Cap.III In città polizia dappertutto. Una festa salazarista, l’unica non presidiata dalla polizia. Lì avviene l’incontro con Monteiro Rossi, che si esibisce come cantante. Presentazioni. Domande sulla morte e sulla vita. Vuole scrivere necrologi per i morti illustri del mondo della cultura, commemorazioni funebri per il Lisboa? A me interessa la vita –dice Rossi- ma se mi pagate, posso scrivere a comando come adesso ho cantato a comando. Cap.IV La ragazza di Monteiro. Commenti al progetto culturale: tanti scrittori sarebbe ora che se ne andassero, tipo Marinetti! Comunque –dice Rossi- io ho bisogno di lavorare: scelga lei quali scrittori le interessano e io scriverò! (sul finire del capitolo, una pagina interessante sul ruolo della letteratura, che sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità). Cap.V Monteiro si presenta a casa di Pereira con un primo necrologio impubblicabile: Garcia Lorca vittima di barbarie ed elogio del popolo spagnolo e della sua sete di teatro e cultura che Lorca ha soddisfatto. Cap.VI A pranzo con Monteiro che parla delle ragioni del cuore: il necrologio per Lorca, ad esempio, così come essere innamorato di una ragazza, Marta. Cap.VII Il necrologio di Marinetti: un violento, nemico della democrazia, esaltò la guerra, un losco personaggio, un guerrafondaio…. Ancora una volta, Monteiro dice di aver seguito le ragioni del cuore. Cap.VIII Pereira in partenza per le terme di Buçaco. Cap.IX Pereira e l’amico Silva alle terme parlano di tutto questo: l’Europa, la Germania, l’Italia, la Spagna, qui la polizia che fa da padrona, … Ma noi siamo gente del Sud - dice Silva - non abbiamo le stesse tradizioni degli Inglesi, le trade unions, il laissez faire, laissez passer, abbiamo bisogno di un capo! Però - dice Pereira- io devo essere libero, faccio il giornalista, devo informare la gente! Non c’è nesso tra le due cose, Pereira, tu ti occupi della pagina culturale - dice Silva. Cap.X Pereira abbandona le terme. Sul treno incontra la signora Delgado, che viaggia come lui e sta leggendo Thomas Mann in tedesco. Sono ebrea -dice la signora- e non sono felice di quello che sta succedendo in Germania, in Portogallo. Lei che è un giornalista, faccia qualcosa! Dica la verità, racconti quello che succede, esprima il suo libero pensiero! Cap. XI Monteiro annuncia l’arrivo di suo cugino dalla Spagna; lui è in brigata (le Brigate Internazionali combattono il regime franchista). Cap.XII Il cugino. Un altro necrologio: D’Annunzio. Strano, questo necrologio: volevo un intellettuale che c’entra con l’anima e lei mi dà un epitaffio di un vitalista come D’Annunzio? Cap.XIII Lettura dell’epitaffio di D’Annunzio: un vate, amò il lusso, la mondanità, l’azione. Grande decadente, trasse dal filosofo Nietzsche il mito del superuomo, ma lo ridusse a una visione di una volontà di potenza di ideali estetizzanti destinati a comporre una vita inimitabile. Una figura da NON imitare ed è per questo che lo ricordiamo. Incontro con Marta: pensavo che lei, Pereira, fosse dei nostri! Io non sono né dei vostri né dei loro, voglio stare tranquillo! Qui non si tratta di fare cronaca, signor Pereira, ma di fare la Storia! Storia è una parola grossa…e comunque anch’io ho letto Vico, Hegel.. Forse non ha letto Marx, dottor Pereira! E’ forse un anarchico individualista? Comunque l’epitaffio su D’Annunzio non è utilizzabile. Cap.XIV In treno per la clinica talassoterapica. Sosta in una località di mare, con discesa in spiaggia e bagno. Cap.XV In clinica. Incontro con il dottor Cardoso. Cap.XVI Cena col dottore. Parlando del proprio lavoro, Pereira fa presente che sta traducendo un racconto francese sul pentimento. Forse ha desiderio di pentirsi, forse un evento ha provocato in lei questo desiderio –dice Cardoso. Freud spiega che spesso un avvenimento concreto sconvolge e turba la nostra vita. Ho conosciuto due ragazzi –dice Pereira - e mi è venuto il dubbio che abbiano ragione sui necrologi, la politica e tutto il resto… Noi abbiamo varie anime- è la teoria del dottor Cardoso- di cui periodicamente la confederazione può essere dominata da un io egemone , che varia nel tempo e che ci fa cambiare. Cap.XVII Terapia con le alghe e chiacchiere con il dottor Cardoso Cap.XVIII Incontro con Marta che si è tagliata i capelli e ha cambiato il suo aspetto. Stanno succedendo cose turche –dice Manuel , il cameriere del Café Orquidea. Cap.XIX A trovare Padre Antonio. Esposizione della teoria della confederazione delle anime del dottor Cardoso. Padre Antonio dice che gli pare eretica. Adesso è il momento di fare le proprie scelte!- dice Padre Antonio- Io devo obbedire agli ordini della gerarchia ecclesiastica, ma tu puoi fare le tue scelte! Viene citato il caso di Guernica e del clero basco che dopo quell’episodio (bombardamento del villaggio durante la guerra civile spagnola) si è schierato con la repubblica. Tornato a casa, Pereira trova un altro necrologio di Monteiro: quello di Majakovskji, il futurista russo , amico del regista Ejsenstejn (un futurismo, quello russo, che è agli antipodi- politicamente parlando- del futurismo italiano) Cap.XX Telefonata del dottor Cardoso. Incontro dei due a Lisbona. Lei, Pereira, è in conflitto con la sua anima –dice Cardoso- e sostenere i giovani che ha conosciuto è una scelta che guarda al futuro! Rimasto solo, Pereira si sente solo e nostalgico. Nostalgico di una vita passata e di una vita futura – sostiene Pereira. Cap.XXI Convocazione nell’ufficio del direttore del giornale: non va bene che Pereira abbia fatto pubblicare sul Lisboa un racconto francese. E’ antipatriottico, antinazionalistico! Devi farmi vedere prima quello che vuoi far pubblicare!- dice il direttore- E poi devi dare la precedenza ad autori e opere portoghesi. Cap.XXII Monteiro Rossi si presenta a casa di Pereira, in affanno. Ha bisogno di essere ospitato. Ha con sé dei passaporti falsi, che Pereira nasconde in casa sua, mentre prepara il posto per il giovane. Cap.XXIII Ancora a colloquio col direttore per stabilire su cosa scrivere. Monteiro ha incaricato Pereira di cercare per telefono Marta. Cap.XXIV Uomini della polizia in borghese giungono a casa di Pereira. Cercano Monteiro. Colpiscono Pereira e si accaniscono sul ragazzo che è in camera. Cap.XXV L’idea folle. Pereira si accorda col dottor Cardoso per telefono: il dottore dovrà confermare che si può procedere alla pubblicazione. Di che cosa? Di un articolo che Pereira si mette a scrivere. Sulla morte di Monteiro. Sui pestaggi della polizia. Con tanto di firma in fondo. Poiché al Lisboa è tardi e il direttore se ne è già andato, il tipografo non può inserire l’articolo di Pereira senza autorizzazione dell’ufficio censura! Si telefona all’ufficio: risponde Cardoso (in realtà dalla clinica talassoterapia) dicendo quanto concordato. Lo scherzo è fatto: il Lisboa esce di lì a poco con la notizia della morte del giovane Monteiro Rossi. Pereira, intanto, con un passaporto falso, di quelli che Monteiro gli aveva fornito, se ne va in Francia.