Esercitazione sull`elaborazione di un bilancio con i dati a scelta

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Esercitazione sull`elaborazione di un bilancio con i dati a scelta
Esercitazione sull'elaborazione di un bilancio con i dati a scelta
L'esercitazione sul bilancio con dati a scelta è diversa da qualsiasi comune esercizio di
contabilità: può essere ogni volta diversa a seconda del caso preso in esame e prevede
di inserire dei dati scelti dallo studente e non solamente ricavati dalle informazioni fornite
nel testo.
Per questo motivo per svolgere correttamente una elaborazione di bilancio con dati a scelta
è indispensabile avere una buona conoscenza dei seguenti temi
- struttura del bilancio prevista dagli art. 2424 e seguenti del C.C.
- struttura del bilancio riclassificato secondo i criteri finanziari
- formule per il calcolo degli indici di bilancio
- principi di analisi finanziaria, economica e patrimoniale dell'azienda
- risvolti contabili delle principali operazioni aziendali
- redazione delle tabelle della nota integrativa
- normativa fiscale
Pur non essendoci un metodo univoco di svolgimento delle esercitazioni con dati a scelta
è possibile seguire alcuni passaggi fondamentali
1) Rispettare i vincoli imposti dal testo
Il testo dell'esercitazione fornisce sempre qualche dato di partenza che deve essere
obbligatoriamente preso in considerazione. Solitamente i dati indicati dal testo possono
essere:
- indici calcolati sul bilancio riclassificati (Roi, Ros , Leverage ecc)
- dati estrapolati dal bilancio riclassificato o redatto in base al C.C. (totale impieghi, capitale
sociale, ricavi di vendita ecc)
- dati riguardanti l'azienda in generale che possono fornire indicazioni su quali valori inserire
nel bilancio (situazione finanziaria stabile o fragile, tipologia di attività, ecc.)
- informazioni su operazioni aziendali che l'azienda ha svolto nel corso degli anni (aumento
di capitale sociale, emissione di prestiti obbligazionari, sostituzione di impianti propri
con leasing ecc)
ESEMPIO: Presentiamo il bilancio relativo all'anno N dell'Azienda Alfa spa che si occupa
della produzione e vendita del prodotto X e che presenta, tra gli altri, i seguenti dati
- roe 9%
- roi 11%
- TotaleImpieghi 900.000 €
- leverage 1,8
Il testo preso in esame è molto breve ma fornisce alcune importanti informazioni che devono
essere considerate nella scelta dei dati.
Innanzi tutto vi è il valore del totale Impieghi che va riportato tale quale nel bilancio
riclassificato, e poi vi sono anche indici che permettono di calcolare vari valori di bilancio che
quindi non sono a scelta ma obbligatori.
Infine, il fatto di sapere che l'azienda considerata si occupi della produzione di un prodotto
e quindi sia una azienda industriale permette di valutare un corretto equilibrio tra gli
impieghi a breve termine e le immobilizzazioni e il non avere nessuna informazione sulla
situazione finanziaria e sulla liquidità dell'azienda lascia presumere una situazione "normale"
Dato che i dati di cui disponiamo sono riferiti al bilancio in forma riclassificata è possibile
ricostruire l'intero bilancio riclassificato e poi ribaltare i dati sul bilancio da codice civile
effettuando gli opportuni aggiustamenti.
Utilizzando uno schema vuoto inseriamo i dati dei quali disponiamo e calcoliamo quelli che
possiamo ricavare dagli indici forniti nel testo con le formule inverse
Dal leverage ricaviamo il capitale proprio: (900000/1,8) =
500000
dal ROE ricaviamo l'utile d'esercizio: (500000*9%) =
45000
per differenza tra il totale fonti e il patrimonio netto ricaviamo il capitale di debito
(900000-545000)= 355000
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
FONTI
debiti a breve termine
IMPIEGHI
ATT. CORR
liquidità
disp finanziarie
rimanenze
TOTALE ATT CORR
ATT. IMMOB
immob immateriali
immob materiali
immob finanziarie
TOTALE ATT IMM
TOTALE IMPIEGHI
900.000
debiti a lungo termine
TOTALE CAPITALE DI DEBITO
355.000
PAT. NETTO
Capitale proprio
utile d'esercizio
TOTALE PAT NETTO
500.000
45.000
545.000
TOTALE FONTI
900.000
Per la compilazione del conto economico riclassificato scegliamo la forma a Valore Aggiunto
perché in primo luogo non abbiamo informazioni dal testo sulla ripartizione per destinazione
dei costi e dei ricavi, ed in secondo luogo, questa forma di riclassificazione è la più simile
al conto economico redatto in base agli schemi contenuti nel codice civile.
Ricaviamo per prima cosa i dati derivanti dai vincoli del testo:
- in primo luogo l'utile pari a 45000 € che abbiamo già calcolato
- ricaviamo il reddito operativo dal roi: (900000*11%) = 99.000 €
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO
Ricavi netti di vendita
costi patrimonializzati per lavori interni
variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati
prodotti in lavorazione, lavorazioni in corso su ordinazione
altri ricavi e proventi di gestione
Valore della produzione
costi netti per l'acquisto di materie prime, sussidiarie e merci
variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e merci
costi per servizi e godimento beni di terzi
altri costi diversi di gestione
Valore aggiunto
costi del personale
Margine operativo lordo (EBITDA)
ammortamenti
svalutazioni
accantonamento fondi rischi e oneri
Reddito operativo (EBIT)
risultato della gestione finanziaria
risultato della gestione accessoria
Risultato economico della gestione ordinaria
risultato della gestione straordinaria
Risultato economico al lordo delle imposte
imposte d'esercizio
Utile / perdita d'esercizio
2) completare lo stato patrimoniale riclassificato con dati a scelta
Ora che i vincoli imposti dagli indici e dalle informazioni quantitative contenute nel testo
non resta che completare gli schemi del bilancio riclassificato con dati a scelta selezionati
oculatamente.
Incominciamo dallo Stato Patrimoniale.
E' necessario in primo luogo tenere in considerazione che si tratta di un'azienda industriale
e quindi possiamo presupporre un attivo immobilizzato pari al 65% del totale impieghi
dato che in una situazione di normalità questo valore è compreso tra il 60 e il 70 % nel caso
di un'azienda industriale, se invece si fosse trattato di una azienda commerciale la
percentuale di attività immobilizzate sarebbe dovuta essere inferiore.
attivo immobilizzato
attivo circolante
(900000*65%) = 585000
(90000-585000) = 315000
Non rimane a questo punto che dividere sempre con dati a scelta i totali calcolati tenendo
conto che la liquidità deve essere una minima parte del totale attivo circolante in quanto non
si ha nessuna convenienza a tenere grossi quantitativi di denaro sul conto corrente bancario
o peggio ancora in cassa: in caso di eccesso di liquidità è sempre possibile effettuare piccoli
investimenti in titoli a breve scadenza che produrrebbero un piccolo interesse
per quanto riguarda le rimanenze è necessario considerare che tipo di produzione svolge
l'azienda: se utilizza metodologie tradizionali avrà un discreto quantitativo di rimanenze
mentre se opta per produzioni più moderne basate sul metodo del just in time le rimanenze
saranno inferiori. Nell'esempio in questione prenderemo in considerazione un'azienda
che adotta quest'ultima metodologia e pertanto dispone di poche rimanenze dovute ai
prodotti finiti che non ha ancora avuto il tempo di consegnare ai clienti
Le immobilizzazioni materiali sono sempre di importo superiore alle immateriali, soprattuto
nelle aziende industriali. Le immobilizzazioni finanziarie sono di importo più basso soprattutto
nel caso delle piccole o medie aziende che, solitamente, chiedono finanziamenti a lungo
termine e non ne concedono. Se fosse un'azienda di dimensioni maggiori invece sarebbe
credibile inserire alcune immobilizzazioni finanziarie che potrebbero essere date da
partecipazioni in altre imprese, finanziamenti alle aziende "figlie" nel caso si trattasse
di un gruppo aziendale, o dall'acquisto di obbligazioni di altre imprese effettuato per gestire
elevati eccessi di disponibilità liquide (caso tuttavia raro soprattutto di questi tempi …)
99000
45.000
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
FONTI
debiti a breve termine
liquidità
20.000
disp finanziarie
245.000 debiti a lungo termine
rimanenze
50.000 TOTALE CAPITALE DI DEBITO
TOTALE ATT CORR
315.000
PAT. NETTO
ATT. IMMOB
Capitale proprio
immob immateriali
85.000 utile d'esercizio
immob materiali
500.000
TOTALE PAT NETTO
immob finanziarie
0
TOTALE ATT IMM
585.000
TOTALE IMPIEGHI
900.000
TOTALE FONTI
IMPIEGHI
ATT. CORR
230.000
125.000
355.000
500.000
45.000
545.000
900.000
per quanto riguarda la suddivisione dei debiti tra i debiti a breve e a lungo termine, il testo
non specifica che l'azienda sia in difficoltà da un punto di vista monetario / finanziario e
pertanto è meglio scegliere un valore dei debiti a breve che sia inferiore alle disponibilità
finanziarie in modo che calcolando gli indici di liquidità secondaria e di disponibilità risultino
positivi. Per esempio si potrebbe fissare debiti a breve pari ad € 230.000 e, di conseguenza,
debiti a lungo termine pari a (355000-230000)= 125000 €
Ora lo stato Patrimoniale riclassificato è completo, rimane il conto economico.
Al fine di completare il conto economico è possibile operare in due modi:
- stimare i dati "a scelta" purchè siano coerenti, ma questo metodo, pur permettendo di
ottenere un risultato più o meno corretto, è povero di contenuti e non permette
di ottenere una elaborazione di pregio ma solo un prospetto "credibile"
- Calcolare i valori di bilancio stimando a scelta opportuni dati sulla vita aziendale, metodo
senza alcun dubbio più lungo e laborioso ma che permette di ottenere risultati
più realistici e di dimostrare una effettiva padronanza degli argomenti collegati
al bilancio d'esercizio
3) Calcolo delle Imposte
Per prima cosa, avendo già ottenuto l'utile netto, è consigliabile calcolare le imposte
da attribuire all'esercizio e poi per somma l'utile lordo.
I ragionieri Igea per questo calcolo effettuano la stima delle imposte d'esercizio in base
all'attuale normativa fiscale calcolando l'irap e l'ires
Chi non ha nel proprio programma il calcolo del reddito fiscale e dell'imposizione tributaria
tuttavia può stimare molto semplicemente il livello delle imposte tenendo conto che
mediamente l'utile netto risulta essere poco più della metà dell'utile lordo
Nel nostro caso potremmo quindi stimare le imposte pari ad € 35.000 e quindi un utile
lordo pari ad € (35000+45000) = 80000 €
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO
Ricavi netti di vendita
costi patrimonializzati per lavori interni
variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati
prodotti in lavorazione, lavorazioni in corso su ordinazione
altri ricavi e proventi di gestione
Valore della produzione
costi netti per l'acquisto di materie prime, sussidiarie e merci
variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e merci
costi per servizi e godimento beni di terzi
altri costi diversi di gestione
Valore aggiunto
costi del personale
Margine operativo lordo (EBITDA)
ammortamenti
svalutazioni
accantonamento fondi rischi e oneri
Reddito operativo (EBIT)
risultato della gestione finanziaria
risultato della gestione accessoria
Risultato economico della gestione ordinaria
risultato della gestione straordinaria
Risultato economico al lordo delle imposte
imposte d'esercizio
Utile / perdita d'esercizio
4) completamento del conto economico riclassificato
a questo punto il testo non fornisce ulteriori dati e tutto deve essere completato con dati
a scelta.
Nel scegliere i dati da inserire nel bilancio dobbiamo tuttavia tenere conto che
- l'assenza di immobilizzazioni finanziarie che potrebbero generare interessi attivi e la
presenza di debiti a lungo termine che generano interessi passivi impone che il risultato
della gestione finanziaria sia in questo caso negativo
- La gestione straordinaria è legata ad eventi imprevisti e pertanto potrebbe essere anche
pari a zero, è meglio utilizzare la gestione straordinaria solo per far "quadrare i conti" in caso
di necessità in quanto sarebbe poi necessario giustificarne gli importi. Per importi di poca
entità non vi sono problemi: potrebbero infatti essere semplici sopravvenienze passive
o attive, ma per importi più rilevanti le cose si complicano in quanto potrebbero riguardare
operazioni con i beni pluriennali e nel caso si dovesse procedere anche alla stesura delle
tabelle della nota integrativa sarebbero più difficili da gestire (ricordo in ogni caso che
difficile non è sinonimo di impossibile …)
- Un alto livello di ricavi permette di avere numeri più alti da attribuire alle varie categorie
di costi
- generalmente le aziende risultano avere le stesse scorte di magazzino ogni anno e quindi
le variazioni delle rimanenze risultano minime
- Gli incrementi di valore delle immobilizzazioni per lavori interni sono una particolare
operazione di gestione che non tutte le aziende compiono: molto spesso le immobilizzazioni
sono infatti acquistate o prese in leasing e raramente si costruiscono internamente, perciò
a meno che il testo non preveda che l'azienda ha costruito in economia qualcosa … è possibile
99.000
80.000
35.000
45.000
tralasciare la voce incremento delle immobilizzazioni per lavori interni
- l'importo alla voce "altri ricavi" è sempre minimo rispetto al totale
- la gestione accessoria può essere positiva o leggermente negativa … non avrebbe senso
mantenere una gestione accessoria fortemente negativa in quanto non è legata al core
business dell'azienda e quindi se rende buoni risultati si prosegue, se non costa troppo e
permette un ritorno anche se non economico ma per esempio di immagine per l'azienda
si possono accettare piccole perdite, ma se diventa un costo spropositato l'azienda lasica
perdere, soprattutto durante periodi di crisi economica
Cominciamo a stabilire il quantitativo di ricavi. Ipotizziamo un Ros relativamente basso e
per conseguenza ci ritroveremo ad avere un elevato livello di ricavi. Per esempio, se si
ipotizza ros = 6% ==> ricavi = (99000/6*100)= 1650000 €
Per calcolare il risultato della gestione finanziaria (negativo) dobbiamo avere prima un'idea
di quale importo dei finanziamenti produce interessi passivi.
dei debiti a lungo termine pari a € 125.000 alcuni saranno dovuti al tfr mentre altri ai mutui
od alle obbligazioni emesse.
In questo caso prevedo che vi siano debiti per tfr in quanto non si tratta di una grande
azienda ma di una piccola azienda che potrebbe avere una decina di dipendenti. In contesti
di questo tipo è molto frequente che i dipendenti lascino il tfr in azienda.
in caso di grandi imprese invece se i dipendenti sono più di 50 è sempre possibile avere
debiti per tfr in quanto solo dal 2008 le aziende hanno cominciato a versare il tfr all'inps
o ai fondi pensione, da quando è entrata in vigore la nuova normativa, mentre i debiti
pregressi sono rimasti in azienda, ma sono anche stati progressivamente liquidati ai dipendenti
e quindi ci si aspetta un peso del tfr inferiore sul totale dei debiti a lungo termine
Nel nostro esempio, i debiti a lungo termine potrebbero contenere
mutui
55000
Per trovare il totale dei mutui è però necessario stabilire quale quota degli stessi viene
rimborsata annualemente (che nel bilancio riclassificato è compresa tra i debiti a breve)
ipotizzando che la società rimborsi 35.000 € l'anno come quota capitale, il totale dei mutui
è pari ad € (55000 + 35000 )= 90000 €
Stabilendo un tasso taeg pari al 9,5% (ovvero un tasso medio considerando il mercato del
credito) possiamo ottenere oneri finanziari pari ad € (90000*9,5%) = 8550 €
Per passare dal reddito operativo pari ad € 99000 al risultato della gestione ordinaria pari ad €
80000 è necessario aggiungere un risultato negativo pari ad € 10450
per ottenere questo risultato possiamo porre pari a zero la gestione accessoria e inserire questo
risultato negativo nella gestione straordinaria: potrebbero essere sopravvenienze passive
dovute al danneggiamento di beni di terzi (peraltro alla voce "altri ricavi" potrebbero essere
compresi anche i rimborsi assicurativi eventualmente ricevuti), od ammanchi.
Inserendo i dati stimati e calcolati si raggiunge il seguente risultato
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO
Ricavi netti di vendita
costi patrimonializzati per lavori interni
variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati
prodotti in lavorazione, lavorazioni in corso su ordinazione
altri ricavi e proventi di gestione
Valore della produzione
costi netti per l'acquisto di materie prime, sussidiarie e merci
variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e merci
costi per servizi e godimento beni di terzi
altri costi diversi di gestione
Valore aggiunto
costi del personale
Margine operativo lordo (EBITDA)
ammortamenti
svalutazioni
accantonamento fondi rischi e oneri
Reddito operativo (EBIT)
risultato della gestione finanziaria
risultato della gestione accessoria
Risultato economico della gestione ordinaria
risultato della gestione straordinaria
Risultato economico al lordo delle imposte
imposte d'esercizio
Utile / perdita d'esercizio
Rimane da stimare la parte restante del conto economico.
per farlo è consigliabile procedere ad effettuare il calcolo dei seguenti valori:
- costi del personale
- ammortamenti
- svalutazioni
mentre sarà possibile stimare i restanti dati a scelta
Per stimare i costi del personale facciamo riferimento al numero di 10 dipendenti che già
avevamo stabilito precedentemente. Ipotizziamo un congruo stipendio mensile tenendo
conto che i dirigenti percepiscono di più mentre gli operai e gli impiegati meno, e prendiamo
in considerazione almeno 13 mensilità
Ipotizzando stipendi medi per € 1700 …
salari e stipendi
(10*13*1700) =
221000
Oneri sociali
(221000*30%)=
66300
Ora si rende necessario il calcolo del tfr e per farlo occorrono i seguenti dati
Ammontare salari e stipendi (appena calcolato) pari ad € 221000
Incremento istat dei prezzi, che ipotizziamo pari 1,8
Ammontare dei debiti per tfr al 31/12/n-1, che ipotizziamo pari a 50,000 €
Calcolo del tfr relativo all'esercizio in corso
1.650.000
0
5.000
0
15.000
1.670.000
99.000
-8.550
0
90.450
10.450
80.000
35.000
45.000
- rivalsa
(221000/13,5)
(221000*0,05%)
tfr
16.370
111
16.260
coeff di rivalutazione = [1,5+(1,8*0,75)]%
=2,85%
rivalutazione lorda
(50000*2,85%)
- imposta sostitutiva 11%
rivalutazione netta
1.425
157
1.268
alla luce dei calcoli effettuati, il costo totale per tfr da inserire tra i costi del personale
ammonta quindi ad € (162607+1425)=
17685
mentre il debito per tfr (che a meno che non si preveda il caso di licenziamento di alcuni
dipendenti va considerato a lungo termine) al 31/12/n è pari a (50000+16260+1268) =
67528 €
Ora si rende necessaria una piccola verifica per controllare se i dati da noi ipotizzati non vanno
in contrasto con quanto precedentemente elaborato per i debiti a lungo termine: nel prospetto
di bilancio sono stati indicati debiti a lungo termine per un totale pari ad € 125000
Di questi 125000 € , abbiamo precedentemente specificato che € 55000 sono le quote a lungo
termine dei mutui mentre € 67528 sono costituiti da tfr … restano quindi altri €2472
E' possibile giustificare questa differenza ipotizzando che si tratti di debiti verso fornitori che
per i quali si è ottenuto una dilazione di più di 12 mesi.
sommando tutti i costi del personale (salari e stipendi, oneri sociali e tfr) si ottiene il totale da
inserire in bilancio pari ad €
304985
Rimangono ora da stimare gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e materiali. Per
semplicità si può dividere gli importi totali in una o due poste di bilancio da codice civile e
ricostruire le tabelle della nota integrativa con dati a scelta per ricavarne gli ammortamenti.
A meno che non sia previsto in modo specifico dal testo diversamente, rende il tutto molto più
semplice ipotizzare che non vi siano state operazioni aziendali che hanno coinvolto i costi
pluriennali (vendite, acquisti, costruzioni in economia ecc) ma sia stato effettuato il semplice
ammortamento annuale degli stessi.
Consideriamo per esempio le immobilizzazioni immateriali pari ad € 85.000 ed ipotizziamo si
tratti di brevetti (ammortizzabili in 5 esercizi e quindi del 20%)
Tale valore esposto in bilancio risulta al netto del fondo di ammortamento e quindi, con dati a
scelta, ipotizziamo un fondo di ammortamento pari ad € 30.000, a questo punto possiamo
calcolare per somma il valore del costo storico pari ad € 115.000 e infine l'ammortamento
(115.000 * 20%) =
23.000 € (verificando sempre che questo valore sia contenuto nel fondo
ammortamento che avevamo precedentemente stimato)
Possiamo per completezza ricavare anche i dati dell'esercizio n-1 per completare la tabella della
nota integrativa come segue
brevetti
valori al 1/1/n
ammortamento
valori al 31/12/n
costo storico
115000
115000
fondo ammortam
7000
23000
30000
valore di bilancio
108000
85000
In modo del tutto analogo possiamo ipotizzare che delle immobilizzazioni materiali pari ad
€ 500.000, 400.000 siano relative ad un fabbricato mentre 100.000 ad un impianto
Per quanto concerne l'impianto basta seguire la stessa logica utilizzata per i brevetti ipotizzando
un fondo di ammortamento pari a €50.000 e il coeff. Di ammortamento del 15% per elaborare
la seguente tabella
impianti
valori al 1/1/n
ammortamento
valori al 31/12/n
costo storico
150000
150000
fondo ammortam
27500
22500
50000
valore di bilancio
122500
100000
Mentre per quanto riguarda i fabbricati nel calcolare l'ammortamento è necessario ricordare
che non è possibile ammortizzare il valore corrispondente all'area edificabile (20% del costo
storico per i fabbricati civili, 30% per i fabbricati industriali)
il ragionamento di base rimane comunque lo stesso
ipotizzando un fondo ammortamento pari a € 150.000 e un coeff di ammortamento del 4% è
possibile elaborare la seguente tabella
fabbricati
valori al 1/1/n
ammortamento
valori al 31/12/n
costo storico
area fabbricabile
costo ammortizzabile
costo storico
550000
550000
(550000 * 30%) =
ammortamento (385000*4%)=
fondo ammortam
134600
15400
150000
valore di bilancio
415400
400000
550000
165000
385000
15400
Sommando tutti gli ammortamenti otteniamo un totale da inserire nel bilancio pari a
€ 60.900
Calcoliamo infine la svalutazione dei crediti con un metodo del tutto analogo. Ricordiamo che
è ammessa la svalutazione dei soli crediti commerciali (che per la maggior parte confluiscono
alla voce crediti v/ clienti) e, dato che è fiscalmente ammessa una svalutazione pari al 5% degli
stessi prenderemo come riferimento questa percentuale di svalutazione.
Il calcolo è analogo a quello precedentemente effettuato per le immobilizzazioni in quanto
anche i crediti vengono esposti in bilancio al netto del fondo rischi accantonato.
E' fondamentale stabilire quale importo tratto dalle disponibilità finanziarie deve essere
relativo ai crediti v/ clienti: le disponibilità finanziarie sono un aggregato di varie voci del
bilancio da codice civile quali ad esempio i crediti v/ soci, i crediti, le attività finanziarie ed
infine i ratei/risconti attivi.
Nel nostro caso abbiamo disponibilità finanziarie per € 245.000 di cui ipotizziamo crediti v clienti
per €200.000 (al netto di un fondo rischi su crediti pari ad € 40.000) ed elaboriamo la tabella
crediti
valore nominale
fondo rischi
valore di bilancio
valori al 1/1/n
240000
28000
212000
svalutaz. 5%
12000
valori al 31/12/n
240000
40000
200000
Inseriamo infine tutti i dati calcolati nel nostro conto economico riclassificato che diventa
come segue:
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO
Ricavi netti di vendita
costi patrimonializzati per lavori interni
variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati
prodotti in lavorazione, lavorazioni in corso su ordinazione
altri ricavi e proventi di gestione
Valore della produzione
costi netti per l'acquisto di materie prime, sussidiarie e merci
variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e merci
costi per servizi e godimento beni di terzi
altri costi diversi di gestione
Valore aggiunto
costi del personale
Margine operativo lordo (EBITDA)
ammortamenti
svalutazioni
accantonamento fondi rischi e oneri
Reddito operativo (EBIT)
risultato della gestione finanziaria
risultato della gestione accessoria
Risultato economico della gestione ordinaria
risultato della gestione straordinaria
Risultato economico al lordo delle imposte
imposte d'esercizio
Utile / perdita d'esercizio
1.650.000
0
5.000
0
15.000
1.670.000
304.985
60.900
12.000
99.000
-8.550
0
90.450
10.450
80.000
35.000
45.000
a questo punto non resta che stimare i dati restanti a scelta per fare in modo che tutto quadri
avendo cura di attribuire la maggioranza dei costi ai costi di acquisto e per servizi
CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A VALORE AGGIUNTO
Ricavi netti di vendita
costi patrimonializzati per lavori interni
variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati
prodotti in lavorazione, lavorazioni in corso su ordinazione
altri ricavi e proventi di gestione
Valore della produzione
costi netti per l'acquisto di materie prime, sussidiarie e merci
variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e merci
costi per servizi e godimento beni di terzi
altri costi diversi di gestione
Valore aggiunto
costi del personale
Margine operativo lordo (EBITDA)
ammortamenti
svalutazioni
accantonamento fondi rischi e oneri
Reddito operativo (EBIT)
1.650.000
0
5.000
0
15.000
1.670.000
896.115
2.000
250.000
45.000
476.885
304.985
171.900
60.900
12.000
0
99.000
risultato della gestione finanziaria
risultato della gestione accessoria
Risultato economico della gestione ordinaria
risultato della gestione straordinaria
Risultato economico al lordo delle imposte
imposte d'esercizio
Utile / perdita d'esercizio
-8.550
0
90.450
-10.450
80.000
35.000
45.000
5) Passaggio dal bilancio riclassificato al bilancio redatto secondo gli articoli del Codice Civile
Il nostro bilancio con dati a scelta riclassificato è ora completo e non resta che elaborare i
prospetti del bilancio da codice civile tenendo conto delle tabelle e delle ipotesi che sono
state effettuate durante l'esercizio
Il valore delle disponibilità finanziarie deve essere diviso tra i seguenti valori: crediti v/ soci,
attività finanziarie non immobilizzate, crediti e ratei/risconti attivi. Per semplicità è possibile
ipotizzare pari a zero i crediti v/ soci, a meno che non sia previsto nel testo il caso di un aumento
a pagamento del capitale sociale effettuato nell'esercizio in corso
Il capitale proprio deve essere diviso con dati a piacere tra il capitale sociale e le riserve
facendo attenzione al fatto che se si tratta di una spa o sapa il livello minimo è pari ad €
120.000,00
Dalla voce debiti a breve è necessario scorporare un piccolo importo da imputare ai ratei/risconti
e la quota dei mutui che vengono annualmente rimborsati che già si era ipotizzata.
Dato che non sono stati effettuati accantonamenti ai fondi rischi poniamo questi ultimi pari a 0
In pratica, è possibile calcolare i debiti come segue:
- l'ammontare dei mutui era stato già calcolato pari ad € 90.000 (di cui 35.000 a breve termine e
55.000 € a lungo termine)
- I debiti per tfr erano già stati calcolati pari ad € 67528 ( e considerati a lungo termine)
- Possiamo ipotizzare a nostra scelta un ammontare di ratei/risconti passivi pari a € 1000 e
debiti tributari pari ad € 15.000
- I restanti debiti a breve termine ammontanti ad €
230000-35000-15000-1000 =
179000
devono essere sommati alla quota di debiti v/ fornitori a lungo termine precedentemente
ipotizzata pari ad € 2472 e il risultato di questa somma costituisce l'ammontare dei debiti
V/ fornitori pari ad € 181472
STATO PATRIMONIALE AL 31/12/n
ATTIVO
a) crediti v/ soci
b) immobilizzazioni
I - immateriali
3) brevetti
II - materiali
1) terreni e fabbric.
2) imp e macchinari
III - finanziarie
totale b
c) Attivo circolante
I - rimanenze
4) di prod e merci
II - crediti
1) verso clienti
PASSIVO
0
85.000
400.000
100.000
a) Patrimonio netto
I - Capitale sociale
II - riserva sovraprezzo az.
IV - riserva legale
VII - altre riserve
IX - utile d'esercizio
totale a
400.000
100.000
45.000
545.000
585.000
b) fondi rischi ed oneri
50.000
200.000
totale b
c) tfr
d) debiti
0
67.528
5) altri crediti
III - att fin che non
costituiscono imm.
IV - disp liquide
1) depositi bancari
totale c
d) ratei e risconti
TOTALE
40.000
20.000
310.000
5.000
900.000
4) debiti v/ banche
di cui a lungo termine
7) debiti v/ fornitori
di cui a lungo termine
12) debiti tributari
totale d)
e) ratei e risconti
TOTALE
90.000
55.000
181.472
2.472
15.000
286.472
1.000
900.000
Passiamo ora al conto economico dell'azienda, che rimane molto simile al conto economico
riclassificato a Valore Aggiunto
CONTO ECONOMICO AL 31/12/n
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) variazioni delle rimanenze di merci
4) incrementi delle immob. Per lavori interni
5) altri ricavi
totale a)
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
6) per materie prime di consumo e merci
7) per servizi
8) per godimento di beni di terzi
9) per il personale
a - salari e stipendi
b - oneri sociali
c - tfr
10) ammortamenti e svalutazioni
b - amm. delle immob innmateriali
c - amm delle immob materiali
d - svalutazioni dei crediti
11) variazione rimanenze merci
12) accantonamento fondi rischi
14) oneri diversi
totale b)
A-B
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
17) oneri finanziari
totale c)
D) RETTIFICHE DI AVLORE ATTIVITA' FINANZIARIE
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
20) proventi
21) oneri
totale e)
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
22) imposte d'esercizio
23) utile netto
1.650.000
5.000
15.000
1.670.000
896.115
200000
50000
221000
66300
17685
23000
37900
12000
2000
0
45000
1.571.000
99.000
8550
-8550
0
10450
-10450
80.000
35000
45.000