un chiuwawua in corsa

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un chiuwawua in corsa
UN CHIUWAWUA IN CORSA
Ciao, il mio nome è Cane Chiuwawua: sono un cane romano, schizzinoso e perfettino,
sempre alla ricerca del pulito, ma costretto a condividere la cuccia con Biez, un gatto
molto diverso da me, disordinato, sporco e pieno di pulci. Quella mattina Biez era uscito
di casa e non era ancor rientrato per cui, dopo la mia solita visita settimanale dalla
canycure fui costretto dalla mia padroncina Chiara e da suo fratello Berny, padroncino
del Biez, ad andarlo a cercare. Dopo tanto girare, lo trovammo a rovistare nella
spazzatura mentre cercava avanzi di cibo. Felici, Chiara e Berny decisero di andare a
visitare una cosa come…”la Fontina di Trogoli” o roba del genere. Prendemmo la “talpa
gigante” che ci avrebbe portato a questa Fettina di Travi e man mano che scavava
andando avanti, ingoiava sempre più persone finchè nella sua pancia si stava strettissimi
ma, con mia grande sorpresa, notai qualcosa di davvero bello: in fondo alla pancia della
talpa c’era una cuccia per animali comoda, ben pulita e con accanto delle ciotole con cibo
e acqua. <Però!>. Dopo un po’ tutti cominciarono a spingere e sgomitare, la talpa rallentò
fino a fermarsi completamente e fu allora che aprì tutte le bocche per farci scendere;
Chiara e Berny riuscirono a passare, ma io e Biez fummo travolti dalla folla, svenendo.
Non so quanto dormimmo, ma quando ci svegliammo eravamo in preda al panico:ci
eravamo persi! Biez, isterico, cominciò a urlare ma all’improvviso si fermò, aveva lo
sguardo fisso su qualcosa dietro di me..mi voltai di scatto e fu allora che vidi una
bellissima gatta nera, forte, atletica e con i muscoli tesi, pronti a scattare. Biez
sembrava paralizzato dal suo sguardo, freddo e pungente come la neve, allora le
chiese:<come ti chiami?>La risposta della gatta fu secca<Ti dovrebbe
interessare?>.<Dobbiamo tornare a casa, ci puoi dare una mano?> subentrai io. <Che ne
pensi Berta, dovremo aiutarli?> Non capimmo la fonte di quella domanda fino a quando
non vedemmo una piccola pulce occhialuta:<mi chiamo Matteo> disse, e dopo una lunga
discussione con Berta, decisero di aiutarci a tornare a casa. Subito dopo la
metropolitana (questo era il nome della talpa a sentire Matteo) partì e durante il
viaggio, tutto sommato, dentro quel treno mi sentivo stranamente al sicuro! Una volta
scesi ci trovammo di fronte a delle scale che in vita mia non avevo mai visto..salivano e
scendevano da sole come se fossero animate da qualche spiritello nascosto…erano così
strane che mi fecero venire i brividi. Guardandomi intorno vidi cucce per cani e ciotole
con cibo sparse per tutta la stazione in modo che anche i poveri randagi potessero
trovare un pò di ristoro.. più ci pensavo e più mi sembrava un’idea grandiosa! Intanto
eravamo tornati in superficie, era notte fonda e non c’ era niente in tutta la zona
quando venimmo accecati da un’ enorme luce bianca…. <<Cane Chiuawua !? Che ci fai qui?
Sali!> Quella voce la conoscevo: era Paolo, lo zio di Berny e Chiara ed era un guidatore di
autobus;non ero mai salito su uno di essi, ma visto che poteva salvarci decisi di farlo.
Appena salito ero un po’ spaesato.. ma anche qui c’erano cucce e buon cibo ad
attenderci, e noi eravamo così stanchi..! Ci sdraiammo sfiniti per riposarci un pò. So
cosa stai pensando Cane, disse Matteo, qui non è come casa tua, piena di cuscini e pasti
regolari che sprechi solo per il gusto di masticare qualcosa, ma per noi questa idea è
casa nostra.. è un riparo caldo quando fuori fa freddo e un pasto sicuro quando lo
stomaco è vuoto da troppo tempo.. non so se capisci, ma per te un bel bagno di realtà è
la cura migliore per non essere più viziato e sprecone! Noi cerchiamo di ricambiare gli
umani per tutto questo cercando di essere loro amici fedeli, vivendo in armonia. Queste
parole uscirono dalla bocca di Matteo come una freccia che colpì il mio animo e mi
cambiò profondamente. Fu da allora che la smisi con questa storia della pulizia, capii che
la mia pulizia non era la normalità , ma l’eccezione rispetto a quanti ogni giorno dovevano
procurasi un pasto caldo ed una cuccia asciutta. Paolo ci fece scendere dall’autobus e ci
diede informazioni per tornare a casa. Prendemmo altri due autobus, un'altra metro e
un’ altro bus, sempre affollati, ma sempre con quelle splendide cucce che cominciavano
a piacermi tanto e l’ aria calda e pesante, le persone strette una all’altra non mi
spaventava più, anzi .. Alla fine riuscimmo ad arrivare a casa, e una volta entrati
trovammo Chiara e Bernardo in lacrime e, quando ci videro corsero ad abbracciarci e
decisero di adottare anche Berta e Matteo che vennero coccolati e lavati <sapete, non
tutti gli uomini sono cattivi!> disse Berta. <Lo puoi ben dire!> rispondemmo in coro io e
Biez. Ora, dieci mesi, dopo Berta e Biez hanno tanti cuccioli mangioni e io non mi
spavento più se vedo un punto di polvere sul pelo..! Ah, dimenticavo, Matteo è
diventato avvocato di cani e gatti randagi e membro onorario del C.d.A. dell’Azienda
degli Autobus e Metropolitane per la salvaguardia di cucce e ciotole e… non ci
crederete, ora veste sempre in smoking bianco e mocassini! Certo si può proprio dire
che e ho fatto una bella corsa per essere un Chiuawua!!!