è la regina Régates Royales chiudono il Panerai
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è la regina Régates Royales chiudono il Panerai
NEWS 9 1 - 15 OTTOBRE 2008 VELAINTERNAZIONALE A Uka Uka l’Audi Melges 32 Sailing Series Dopo 35 prove disputate nell`arco di 5 tappe «Uka Uka» ha vinto l’Audi Melges 32 Sailing Series 2008. Cogliendo il terzo successo stagionale (dopo Cagliari e Santa Margherita Ligure) il team di Lorenzo Santini conquista la vittoria dell’Audi Melges nelle acque di Lerici proprio durante l’ultima tappa. Alle sue spalle «Matrix Cortina d`Ampezzo» di Luigi Amedeo Melegari che, all’esordio nella serie, ha confermato il proprio valore mantenendo sempre alto il profilo di gara (in testa alla classifica per i primi due mesi). Terzo gradino del podio per «Kismet» di Stefano e Massimo Leporati, con Francesco Bruni alla tattica. La prova di Lerici (Ge) non ha mancato di pathos e emozioni; le condizioni metereologiche e il vento hanno, infatti, tenuto gli equipaggi costantemente in tensione. Régates Royales chiudono il Panerai Tiziana Montalbano U na settimana intensa di emozioni, belle e brutte, di vento debole e furioso, di sole e di temporali. Cʼè stato tutto questo alla 30^ edizione delle Régates Royales che hanno chiuso in bellezza la 4^ edizione del Panerai Classic Yachts Challenge 2008, che dopo la tappa italiana di Imperia è sbarcata così proprio in Costa Azzurra. Folla al Vieux Port e lungo le banchine di Cannes, location storica dellʼevento. Oltre 200 imbarcazioni, 10 categorie, 30 nazioni rappresentate e 1.300 partecipanti che hanno regalato, alla baia più cinematografica della Francia, unʼatmosfera di esclusività che nessun altro grande festival della nautica a vela possiede. Una tappa importante quella delle Régates Royales per definire classifica e podio del Trofeo Panerai. Un Trofeo con un circuito di 8 prove che si svolge ormai da quattro anni. Regine di questʼultima edizione sono state, rispettivamente, nella categoria Yacht dʼEpoca e Yacht Classici, la statunitense Rowdy, un classe New York 40 del 1916 timonato da Graham Walker e la leggendaria Stormvogel, il ketch condotto da Henry Graeme che, insieme a altre 20 persone dʼequipaggio da trentʼanni porta in giro lʼimbarcazione su tutti i mari del mondo. Sei giorni di regate funestate, purtroppo, anche dalla tragica morte dellʼarmatore Wilfried Tolhurst, colpito dallʼalbero della barca ceduto a seguito di una collisione con unʼaltra imbarcazione. Un incidente fatale che ha portato allʼannullamento di una prova. Nonostante questo luttuoso avvenimento e le ballerine condizioni metereologiche, la storica regata, nata nel 1929 per onorare la presenza in rada del Re di Danimarca Christian X, è volta a conclusione. Sul podio delle Régates Royales una folla di imbarcazioni e di equipaggi in rappresentanza di tutte le diverse categorie in gara. Tra le otto Big Boats presenti, la vittoria è andata ad Altair, schooner del 1931 di Stéphane Ben Field, che ha preceduto la celebre Mariette di Charlie Wroe. Nella categoria Il quarto Trofeo Panerai Classic Yachts Challenge vinto da Rowdy (Epoca) e Stormvogel (Classic) Epoca (barche costruite prima del 1949), per la classifica over-rall, ha avuto la meglio Oriole di Francis Van de Velde, un cutter classe New York 30 del 1905 che fino allʼultimo ha lottato contro Bona Fide di Giuseppe Giordano. Per la categoria Epoca Marconi il primo posto lʼha guadagnato lʼitaliana Amorita di Claudio Mealli timonata da Mauro Pelaschier, seguita da Hsvsornen, White Wings, Kipawa e Cholita. Per la classe Yacht Classici vince, ovviamente, Stormvogel seguita da Galvana e Emerude, campione uscente del Trofeo Panerai 2007. Nella categoria Dragoni, invece, si è assicurata la vittoria la svizzera Tradiston del timoniere Ulli Libor. Campionati Mondiale M30: terzi i Mascalzoni C ampionato Mondiale M30. Newport, Usa. Venti gli equipaggi in gara. Tra questi molti americani, alcuni canadesi altri russi e uno solo italiano; quello partenopeo di Mascalzone Latino. Vincenzo Onorato al timone, Adrian Stead alla tattica, Matteo Savelli e Andrea Ballico trimmer, Enrico Pucci alla randa, Tim Burnell nel ruolo di naviga- Mondiale LaserSB3 Colpi di scena e sorpassi, Earls Court vince all’ultima regata Si è concluso in Irlanda il mondiale Laser SB3 laureando nella Baia di Dublino il team inglese Earls Court composto da Geoff Carveth, Roger Gilbert, Sarah Allan e Roz Allen. È stato un campionato del mondo di altissimo livello tecnico, molto agguerrito e combattuto fino all’ultima regata. Tra qualificazioni e medal race sono state disputate 14 prove, tutte con vento medio ideale per le performance del Laser SB3. Tra gli italiani il migliore è stato Stenghele che ha concluso al 22° posto, portando a casa diversi ottimi piazzamenti finendo spesso nei primi 10. Peccato per due prove da dimenticare (un 53° e 47° posto) che hanno compromesso il risultato finale. Solo 46° invece Alfa 147. Il team di Luca Bacci, con Duccio Colombi e Luca Merlini, ha effettuato una prestazione sottotono che non rende onore al vincitore del titolo italiano e protagonista di una brillante stagione nelle acque nazionali. Il mondiale Laser SB3 ha confermato ancora una volta l’alto livello tecnico della classe e la diffusione che ha nel mondo. In Irlanda sono arrivati ben 137 equipaggi provenienti da 13 nazioni diverse. Numeri che fanno ben sperare per il futuro. Nel 2009 il titolo si disputerà a Cascais (Portogallo), poi nel 2010 appuntamento per tutti in Italia, nelle acque di Punta Ala. tore e Marco Cornacchia a prua. Quattro giorni di regate per un totale di 11 prove da combattere contro avversari come quelli di Barking Mad, Optimum, Southern Sun, Groovederci 35 e Groovederci 706. Con 13-14 nodi di vento proveniente da sud, sud-ovest e le prime tre prove i Mascalzoni riescono a guadagnare un secondo posto in classifica generale con 9 punti di distacco dal capolista Optimum. Ma i 25 nodi di vento della terza giornata allontanano impietosamente la speranza di colmare il distacco di punti necessari a raggiungere in classifica gli austriaci di Optimum. Finisce con un podio color bronzo lʼavventura mondiale di Mascalzone Latino al Mondiale M30, scalzato nellʼultima giornata da Barking Mad di Jim Richardson (USA).