Kyoto antica capitale imperiale giapponese

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Kyoto antica capitale imperiale giapponese
Kyoto
antica
capitale
imperiale giapponese
Era l’anno 795 quando l’imperatore Kammu trasferì la capitale
a Heiankyo, l’attuale Kyoto, per sfuggire all’influenza
culturale cinese e far nascere uno stile giapponese che, con
varie evoluzioni, da allora costituisce il cuore della cultura
nipponica. E’ eredità di quell’epoca il tempio buddista
Kiyomizu-dera, Patrimonio dell’Umanità Unesco e candidato a
divenire una delle sette meraviglie del mondo.
Kyoto, Kiyomizu-dera tempio
buddista
Quando la corte imperiale venne trasferita a Kyoto, era
suddivisa in nove ceti, a loro volta oggetto di ulteriori
suddivisioni, per un totale di trenta tipi di cortigiani; per
accedere a questo sistema era necessario superare degli esami
ufficiali oppure essere di “buona famiglia”. Era un mondo
chiuso e cerimonioso quello di corte, completamente dedito
all’arte e ad uno stile di vita molto raffinato.
Illustrazione
romanzo
classico
giapponese
“Genji
monogatari”
scritto da cortigiana
vissuta nel periodo
heian
Viene denominato periodo Heian (età classica) quella fase
della storia giapponese, durata quattrocento anni, quando
Kyoto divenne capitale nel 795 e fino alla salita al potere
dei Minamoto nel 1185; durante questi quattrocento anni, il
Giappone sviluppò le arti: dell’abbigliamento, sempre più
raffinato ed elegante, della scrittura, con la comparsa dei
sistemi sillabici rappresentati da logogrammi e l’abbandono
del sistema di ideogrammi derivato dal cinese, delle sostanze
aromatiche, oggetto di veri e propri concorsi e
personalizzanti, dell’architettura spirituale e religiosa, con
templi di una bellezza straordinaria come quelli di Kiyomizudera, di Byodo-in, di Daigo-Ji, Patrimonio dell’Umanità
Unesco.
Moronobu Hishikawa,
giapponese
arte
Con la salita al potere dei Minamoto, ebbe inizio il
cosiddetto periodo Kamakura (età medievale), caratterizzato
dall’apogeo dei samurai e della casta dei guerrieri, che durò
per sette secoli, fino al 1868. In quel periodo, l’imperatore
perse il suo potere a beneficio dei capi militari, gli shogun,
cosicché la bellezza, l’arte e l’eleganza vennero messe
all’angolo dalla spada.
Fiori
di
ciliegio
al
Palazzo Imperiale di Tokyo
La cultura del periodo Heian è rimasta nell’immaginario
giapponese tramandata attraverso i secoli ed il concetto di
bellezza giapponese ne è un fulgido esempio. Per i giapponesi
la bellezza è effimera, fragile, ma proprio per questo
meravigliosa; il simbolo della bellezza fugace, della
fragilità, ma anche della rinascita, è il fiore del ciliegio
che dura solamente qualche giorno ed in onore del quale e di
tutto ciò che rappresenta, ogni anno, si tiene la festa di
Hanami. Tutte le primavere i giapponesi si radunano sotto gli
alberi di ciliegio per ammirarne la fioritura, una tradizione
che risale all’imperatore Saga (786-842), la cui corte si
riuniva sotto i ciliegi del palazzo imperiale.
Castello
di
Himeji,
Giappone
Per andare in Giappone, scegliete il periodo che va da inizio
aprile fino a metà maggio, a seconda della zona ed i luoghi
più rinomati per la celebrazione dell’hanami che sono: il
Parco Maruyama a Kyoto, il Parco di Ueno a Tokyo, il Castello
di Himeji, il Castello di Hirosaki, quest’ultimo circondato da
5.000 ciliegi ospita la festa dei ciliegi in fiore dal 23
aprile al 5 maggio.
Buone visite!
Cinzia Malaguti
Bibliografia:
I. Seco Serra, Il Giappone imperiale, su Storica NG N. 95
S. Murasaki, Diario di Murasaki Shikibu, Venezia, Marsilio,
2016