Le case da sogno dei milanesi

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Le case da sogno dei milanesi
CRONACA
__Martedì 9 agosto 2016__
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GENITORI CRITICI
Bufera in pista
L’antidoping
ai baby ciclisti
::: segue dalla prima
TOMMASO LABRANCA
(...) e non desta alcuna curiosità. So già che dietro quelle
finestre poche vedove più
che anziane resistono senza
fibra ottica, circondate da decine di extracomunitari stipati in pochi metri quadrati.
È nelle vie residenziali, davanti a quelle palazzine che
gli annunci immobiliari definiscono “contesto signorile”,
che mi domando: «Chi abiterà qui?».
Notai che grazie
a un lavoro mortalmente noioso guadagnano bene a
ogni lettura di rogito? Divorziate da
chirurghiche sganciano alimenti da
favola? Comunque fauna altoborghese che ignora cosa sia la
vita in un bilocale periferico
ammobiliato Ikea.
Il passaggio fortuito su un
sito dedicato a Milano, milanoincontemporanea.com,
mi ha tranquillizzato: non sono l’unico paranoico a rodersi di invidia per chi occupa
plurilocali arredati da architetti e affollati di personale
asiatico. Una piccola indagine ha dimostrato che sono
tanti i milanesi che vorrebbero abitare in certe case che abbelliscono la città.E dall’indagine è stata tratta una classifica delle dieci abitazioni più
desiderate. Sono case dai particolari pregi estetici, palazzine con dettagli che attraggono l’attenzione del passante,
meno bella, quella di via Sabotino, sotto la quale sono nato e la cui vicinanza all’antico
arco di Porta Romana mi ha
fatto propendere sino dalla
più tenera età per la modernità. Ciò nonostante, quando al
crepuscolo passeggiamo sotto i grattacieli di Porta Nuova,
nascono in tutti noi mille domande: chi abiterà qui, quanto costerà, quanto deve essere bello vedere il giorno che si
spegne dall’attico di queste
torri... Poi vieni a sapere che
traslocando in quelle meraviglie architettoniche avresti come vicino di casa Fedez. E torni a casa pensando che il bilocale periferico arredato Ikea
non è poi così male.
Il doping non conosce
età. Lo hanno capito, loro
malgrado, i giovani campioni che domenica a Tradate si sono visti sfilare gli
ispettori antidoping che
hanno setacciato i team
che accompagnavano i
bambini della categoria
Giovanissimi, dai 7 ai 12
anni. Presenti attoniti, anche se il medico inviato
dal Ministero della Salute
ha cercato di spiegare che
si trattava di routine. Nessun stupore, quindi, per il
presidente dei Medici
Sportivi Varesini, Carlo
Guardascione, che ha
spiegato: «Il regolamento
prevede controlli anche
in questa categoria. Certo, mi immagino l’imbarazzo dei ragazzini». Alla
fine della gara sono stati
quattro i controllati, tutti
maschi della categoria G6
(anno di nascita 2004) e
nessuno è risultato positivo. I controlli voluti dal Ministero della Salute sono
gestiti dall’Ente Ministeriale di Commissione Vigilanza e Controllo. Tra l’altro la categoria Giovanissimi è considerata dalla Federciclo non agonistica e i
ragazzini non sono soggetti a visite mediche di idoneità specialistiche. Da
qui lo sgomento degli organizzatori all’arrivo dell’antidoping.
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Gi. Spa.
Sopra le case di via Malpighi, via Mozart e piazza Mercanti
Gli edifici dove chiunque vorrebbe vivere
Le case da sogno dei milanesi
Dalla cascina sull’acqua di via Tofane al palazzo d’edera di via Mozart e ai dipinti di Malpighi
edifici dalle forme inusuali,
splendide magioni storiche
in zone disturbate dalla movida. Nel varco di Porta Vigentina, proprio di fronte alle Colonne di San Lorenzo, le finestrelle che si aprono sulla facciata in laterizi paiono nascondere un’abitazione in
cui molti milanesi vorrebbero risiedere. Un privilegio dal
prezzo troppo alto: gli schiamazzi notturni di cafoncelli
che da almeno 40 anni hanno fatto delle Colonne un centro di aggregazione della trasgressione a basso costo.
Più tranquille devono essere le notti nella gotica Casa
dei Panigarola, in piazza dei
Mercanti 17. Di giorno il flusso dei turisti in una zona proi-
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bita ai veicoli fa quasi pensare
di essere a Venezia. Prezzo da
pagare: l’odore del McDonald’s situato proprio di fronte a
questa invidiata residenza.
Non tutti sono attratti dalla
bellezza classica. Non sono
pochii cittadini che vorrebbero trascorrere una vita da gnomi dentro la casa-fungo di via
Lepanto o che si sacrificherebbero alle zanzare pur di occupare una villa sul Naviglio
della Martesana, come quella in via Tofane. Coloro che
abitano in casermoni costellati di antenne paraboliche sognano di trasferirsi a Porta Venezia, in via Malpighi 7, in
quell’edificio dalla splendida
facciata decorata con immagini Liberty su fondo oro. Ma
da quelle parti, almeno fino a
Palestro, le case invidiabili sono tante. Tra le dieci più desiderate dai milanesi c’è quel
palazzo in via Mozart sul quale la fitta vegetazione ha nascosto ogni tratto architettonico dovuto al genio milanese
di Piero Portaluppi. Io spero
però di reincarnarmi in uno
degli inquilini di via Cappuccini 8, quello che in portineria, invece di un banale Ficus
benjamina, ha una meravigliosa testa alata di Vittoria
scolpita da Adolfo Wildt. Anche i nuovi grattacieli non
mancano in classifica. Li rappresenta il celebrato Bosco
Verticale di Stefano Boeri. Bellissimo, ma io vorrei abitare
all’ultimo piano di una torre