Aziende#buon decimo compleanno Twitter
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Aziende#buon decimo compleanno Twitter
DailyNet Il quotidiano del marketing in rete 051 # ANNO XIV LUNEDÌ 21 MARZO 2016 Aziende #Buon decimo compleanno Twitter A che punto è la piattaforma in Italia e nel mondo? DailyNet ricostruisce le ultime novità e ripercorre la storia della società, anticipando anche un blogpost < di GIACOMO BROGGI Buon compleanno Twitter: oggi la piattaforma da 140 caratteri compie 10 anni e la filiale italiana festeggia con un party esclusivo. La sede locale, di cui è country manager Salvatore Ippolito, invece ha aperto due anni fa. Il posizionamento: una piattaforma informativa pubblica e distributiva in tempo reale Twitter non si definisce un social network ma una piattaforma informativa pubblica e distributiva in tempo reale. Fruita principalmente da mobile. I concetti di informazione e di tempo reale sono gli elementi che caratterizzano l’offerta dell’azienda di San Francisco: qui, infatti si possono trovare notizie di tutti i tipi e live. Nel tempo si sono aggiunte diverse funzionalità ed è aumentato il peso della componente video, basti pensare a Periscope, che permette il live streaming o a Vine, applicazione che ruota sempre attorno a brevi video di durata inferiore ai 6 secondi. Dunque, nel tempo, Twitter ha saputo cavalcare la comunicazione e adattare il suo linguaggio fino alle ultime tendenze, con gli emoji che ormai 11 pagina spadroneggiano. Twitter è anche un formidabile strumento per il caring e il luogo ideale dove i brand possono stabilire relazioni di lunga durata con i propri consumatori. E, a dimostrazione di quanto Twitter punti sul live, c’è stato il lancio di Moments e Amplify, soluzioni che possono essere usate dalle aziende per ingaggiare gli utenti in tempo reale, attorno a un tema, un evento, etc. Non solo, martedì scorso, Twitter Italia ha organizzato #TwitterSport, per celebrare il forte legame con questo mondo, sempre più protagonista sulla piattaforma in vista degli eventi di quest’anno come le Olimpiadi di Rio ma anche gli Europei di Calcio e la finale di Uefa Champions League a Milano. Tutto questo, in generale, si traduce nel fenomeno del secondscreen, l’assodata tendenza per cui chi guarda la televisione tende a condividere le proprie emozioni su Twitter, generando un passaparola spontaneo e amplificando la portata dei programmi del piccolo schermo. La campagna Tim per l’esordio del formato “Reverb” In occasione del decimo compleanno di Twitter, Tim, prima in Italia, utilizzerà il nuovo formato Twitter “Reverb” che permette di visualizzare, in modo interattivo, le conversazioni e i tweet principali legati all’hashtag #socialparty, attorno a cui verranno raccolte le conversazioni sulla serata di oggi. Gli utenti Twitter potranno invitare gli amici al party attraverso il meccanismo Autoreply, un nuovo strumento di Twitter che consente, nominando un altro utente in un tweet, di inviare notifiche con grafiche personalizzate. Le performance di hashtag e le conversazioni della giornata saranno monitorate e diffuse con il coinvolgimento del Data Intelligence Department di Tim, che analizza i dati digital restituendo grafiche in grado di mostrare in maniera semplice e intuitiva l’andamento delle attività. Qualche numero su Twitter Nell’ultimo periodo Twitter ha sofferto molto in Borsa, a causa di un 2015 abbastanza turbolento su due fronti: innanzitutto gli analisti sono preoccupati dalla crescita troppo lenta dell’utenza, ferma intorno a 320 milioni di utenti mensili, anche se dall’azienda fanno sapere che il numero reale è quello di chi accede alla piattaforma anche senza esserci iscritto, ovvero oltre 800 milioni di persone, che adesso è anche in grado di monetizzare potendo anche estendere la portata delle campagne. Un altro punto è stato la transizione al comando della piattaforma: a luglio Dick Costolo ha mollato la poltrona di ceo e il fondatore di Jack Dorsey ha assunto l’interim fino a ottobre, quado il ruolo è diventato definitivo. Ma Dorsey si trova a essere ceo anche di Square, app per i pagamenti digitali di cui è founder che si è quotata l’anno scorso e i media americani hanno più volte sottolineato questo fatto. Se guardiamo, invece, gli altri indicatori finanziari, la situazione attuale di Twitter sembra solida: i ricavi 2015 sono stati pari a 2,218 miliardi di dollari, a + 58%, di cui oltre 1,9 sono arrivati dalla pubblicità, con la quota mobile supe- DailyNet Il quotidiano del marketing in rete 051 # ANNO XIV LUNEDÌ 21 MARZO 2016 Il periodico d’approfondimento che esplora i possibili scenari dell’innovazione digitale 2VBUUSPGPDVTEJGGFSFOUJQFSJOEBHBSFJGSPOUJQJÜDBMEJEFMMBEJHJUBMEJTSVQUJPO riore all’80%. L’Ebitda è salito al 25%, ed è stato di 558 milioni. Nell’ultimo trimestre del 2015, poi, la perdita è scesa sotto i 100 milioni di euro. Gli advertiser sono oggi 130mila e la piattaforma mira a intercettare un numero maggiore di PMI. Twitter in Italia Di Twitter in Italia, come per altre società hi tech straniere, non si conoscono molti numeri. Ippolito, in una recente intervista, ha detto che l’audience complessiva, ovvero gli utenti raggiungibili dai brand attraverso l’audience platform, è di 19 milioni di utenti mentre in Italia si può stimare che gli iscritti siano attorno ai 7 milioni. Ma sempre ipotesi sono. Cosa fanno i nostri connazionali su Twitter? Il 67% utilizza la piattaforma tutti i giorni, la proporzione tra uomini e donne è leggermente sbilanciata in favore dei primi (53 vs. 47%) e la maggior parte di questi si può definire “giovane”. Ultimo, la stragrande maggioranza è decisore d’acquisto (97%). Il Blogpost di Twitter Intanto DailyNet è in grado di anticipare il blog post con cui Twitter festeggia dieci anni a fianco dei brand che hanno deciso di puntare sulla piattaforma. Un’autentica Brand Voice Fin dall’inizio i brand hanno utilizzato la piattaforma per esprimersi in modo completo e autentico. Attraverso ogni tweet che è stato 12 pagina inviato, ogni risposta che un responsabile marketing ha dato a una persona, ogni trend culturale trattato, i brand hanno ridefinito l’esistente attraverso la “rappresentazione”, piuttosto che attraverso “il racconto”. Prendete Smart Car. Nel 2012, quando Clayton Hove twittò che un uccello aveva “defecato su una Smart Car”, e “ l’aveva demolita”, Smart Car Usa ci si buttò a capofitto in maniera divertente, dimostrando l’impossibilità della affermazione, ridefinendo la propria brand voice in tempo reale. Nel corso degli anni i marchi hanno potuto sfruttare molte opportunità, anche coinvolgendosi a vicenda. Quando Kit Kat sfidò Oreo a Tris, Oreo rispose immediatamente in una maniera tale da generare apprezzamento per entrambi i brand. Questa possibilità di interazione tra aziende prima semplicemente non esisteva. Real-time Marketing I brand sono da tempo im- pegnati in contextual advertising, ma le news e l’evoluzione culturale tendono a muoversi ad un ritmo più veloce. E ormai noto come il tweet di Oreo, quando le luci si spensero durante il Superbowl XLVII, inaugurò l’età del real-time marketing. Altri, come Snickers, hanno seguito rapidamente, in relazione al morso di Luis Suarez durante la Coppa del Mondo del 2014. I brand hanno velocemente imparato come pianificare l’atteso e prepararsi per l’imprevisto, applicando principi di real-time marketing a eventi di cronaca, campagne pubblicitarie, e al comportamento quotidiano dei consumatori. Oggi ci troviamo in un’epoca di Live Storytelling, in cui i brand non solo pianificano e anticipano i momenti, ma coinvolgono il loro pubblico in una conversazione continua e in un’ esperienza condivisa. Quando Disney lo scorso anno ha lanciato Star Wars: Il risveglio della forza ha costruito per quasi un anno il lancio su Twitter. Quello che seguì era percepito non come una campagna, ma come una storia interattiva in svolgimento. Disney ha collaborato esclusivamente con Twitter per condividere il proprio spot televisivo in anteprima sulla piattaforma, scatenando una grande conversazione globale. Questo entusiasmo è stato ulteriormente alimentato da una sessione live di Q & A con il cast. E con l’approssimarsi dell’uscita nelle sale una serie di emoji personalizzate ha innescato nei fan la scoperta, la conversazione e l’eccitazione. Creare momenti culturali Siamo continuamente sbalorditi dalle community e dai movimenti che nascono organicamente su Twitter. Da #BlackLivesMatter a #HeForShe, 140 caratteri e un hashtag sono stati spesso sufficienti per galvanizzare un gruppo di persone, per guidare il cambiamento positivo. Una nuova generazione di brand sta adottando lo stesso approccio, indirizzando risorse e competenze per generare movimenti finalizzati al bene sociale. Questi brand non solo si collegano ai movimenti culturali, ma li stanno creando e sostenendo. Dove ha sfruttato il potenziale degli Oscar 2015 con la sua campagna - ora iconica - #SpeakBeautiful, per cambiare le conversazioni dal tono negativo sull’immagine del corpo. Dove ha sottolineato come l’approccio negativo sia comune e ha sfidato il proprio pubblico a dar vita a un positivo effetto domino. Il risultato: 30% in meno di conversazioni sulla bellezza di tono negativo e 69% di conversazioni positive in più rispetto alla notte degli Oscar del 2014. Nuovi Social Creators L’influencer marketing è vecchio quanto il marketing in sé, le collaborazioni e gli endorsement delle celebrità sono stati una parte importante di Twitter fin dalle origini. Più recentemente, tuttavia, abbiamo visto la nascita di una nuova categoria di influencer: il social creator. Questi creatori hanno sperimentato piattaforme come Vine e Periscope, dando prova che un vincolo può effettivamente ispirare la creatività, e costruire audience ampie ed appassionate. I brand hanno giocato un ruolo fondamentale, in partnership con i creatori sociali, per co-creare una nuova e autentica connessione tra il brand stesso e il pubblico. I video Vine GE #6SecondScience hanno tracciato una via, che ci DailyNet Il quotidiano del marketing in rete netforum Mensile di comunicazione, marketing e media business in rete 051 # ANNO XIV LUNEDÌ 21 MARZO 2016 mostra ciò che è stato possibile realizzare in 6 secondi, coinvolgendo nuove star come Meagan Cignoli Contenuti personalizzati Per 10 anni i brand hanno largamente condiviso contenuti su Twitter, ma hanno anche sfruttato la natura aperta della piattaforma per ascoltare. Ogni Tweet crea l’opportunità per una risposta personale e i brand hanno realizzato innovativi contenuti personalizzati in una varietà di modi. In un ambiente in cui le conversazioni sono pubbliche, una conversazione tra un cliente e un brand ha anche il potenziale per raggiungere un pubblico di massa. Nel 2012 Burberry ha celebrato il milionesimo utente inviando a 3.000 persone una GIF ‘scritta a mano” personalizzata dall’ allora direttore creativo Christopher Bailey. Più di recente American Express ha inviato ai fan di @Pharrell autografi digitali personalizzati. Dal secondo schermo al primo schermo TV e Twitter da lungo tempo godono di un forte rapporto simbiotico, ad esempio quando la gente si rivolge a Twitter per seguire l’azione, impegnarsi nella conversazione ed entrare in connessione con altri fan. I brand non hanno perso tempo a perseguire l’innovazione legata a questi comportamenti da doppio schermo, coinvolgendo le persone in base agli interessi in show specifici e integrando gli 13 pagina hashtags in spot pubblicitari. La 20th Century Fox, prima al mondo, ha coinvolto i suoi utenti nel tweet #areyouseeingthis, inserendo i Tweet di risposta al trailer di Prometheus in un spot nel break successivo. Durante il XLIX Superbowl McDonald’s ha catturato l’immaginazione di ognuno twittando ogni spot e mettendo in palio tutti i prodotti presentati. Ma a fianco di un passaggio al secondo schermo, un passaggio ancora più rilevante è stata la migrazione sul mobile come primo schermo, in termini di tempo speso. Gli inserzionisti stanno sempre più utilizzando il mobile per la condivisione di messaggi chiave in prima istanza. Nel 2015, McDonald’s si è affidata a Twitter per lanciare la nuova campagna di brand sul mobile. E ha potuto raggiungere costantemente il proprio pubblico su mobile con contenuti video interessanti. L’esistenza dopo i 30” e la crescita dei Video Live I brand non sono più limitati da spot di 30 secondi per lanciare un prodotto o coinvolgere profondamente il loro pubblico. Un’ampia gamma di durate di video e di tipologie hanno veicolato l’attenzione delle persone verso il mobile. I video Vine da 6 secondi hanno aperto nuove potenzialità creative e ora Periscope, app dell’anno 2015 per Apple, sta integrando video live e feedback dal vivo per trasmissioni di qualsiasi durata. L’hashtag e le nuove forme di espressione visiva È difficile immaginare Twitter, o il mondo, senza l’hashtag. Suggerito da Chris Messina nel 2007, ha alimentato comunità e movimenti, e ha permesso nuove forme di identità di brand. Questa potenza e flessibilità hanno fatto sì che l’hashtag spuntasse ovunque. Nel 2011 Audi è diventato il primo brand a mandare in onda uno spot nel SuperBowl con l’hashtag #ProgressIs. Durante le Olimpiadi di Londra 2012 #TakeTheStage divenne sinonimo di Adidas. L’hashtag non è solo informazione organizzata e trasmessa a noi in maniera integrata, ma ha anche aperto la strada a nuove forme di espressione creativa. Gli hashtag hanno iniziato a trasformarsi in emoji, guadagnando ancora più forza nel catturare lo sguardo e rilevanza a livello emozionale. Coca-Cola è stato il primo brand a lanciare un brand emoji personalizzato su Twitter, utilizzando la piattaforma #ShareaCoke. Le persone non solo potevano comprare e condividere le bottiglie personalizzate, ma anche condividere l’esperienza con chiunque su Twitter, oltre ad esse- Per abbonarti telefona allo 02 535.98.301 oppure invia una mail a [email protected] re coinvolti grazie a Twitter nel più grande “Cin Cin” del mondo. Gli utenti sono stati sorpresi dall’ emoji apparsa quando hanno twittato #ShareaCoke, e hanno contributo a un record del mondo. Gli utenti sono stati ugualmente felici quando l’emoji in stile vischio è apparsa durante il periodo delle vacanze. Da Servizio Consumatori a servire i consumatori È facile dimenticare che il servizio clienti è fatto di 800 numeri e di attese in linea dell’operatore. Ora le persone possono connettersi istantaneamente con le aziende, ogni volta e ovunque essi scelgono, ottenendo sempre un servizio alle proprie condizioni. I tweet ai customer service dei brand sono aumentati di 2,5 volte nel corso degli ultimi due anni secondo McKinsey & Company. In più i clienti che giudicano positiva un’interazione con un customer service sono l’85% più propensi a raccomandare un brand agli altri. Più veloce e più conveniente per le persone, più prezioso per le imprese. La natura pubblica dell’ interazione favorisce anche un livello di respon- sabilità reciproca, e nel corso degli anni è risultata utile, piacevole e sorprendente. Quando l’utente Peter Shankman ha scherzato con la Steakhouse di Morton chiedendo che lo accogliessero in aeroporto con una bistecca, questo è esattamente ciò che è accaduto. Oggetti connessi, esperienze connesse Persone e brand hanno sfruttato la natura aperta di Twitter per connettere gli oggetti e per portare contenuti in tempo reale ai follower, trasportandoli sempre più vicino all’ esperienza reale. Da un lato, brand come Burberry hanno creato esperienze condivise intorno alle sfilate con #TweetCam. Altri brand hanno permesso alle persone di interagire con gli oggetti, come ad esempio distributori automatici e cartelloni pubblicitari. Le nuove tecnologie video e le possibilità di interazione hanno trasformato il modo in cui i brand possono connettersi e condividere le loro esperienze. Al World Economic Forum di Davos di quest’anno Bank of America ha utilizzato diversi strumenti del proprio “arsenale” per avvicinare le persone a questo evento, notoriamente d’elite, e riunirli intorno un’esperienza connessa. Bank of America ha condiviso visioni chiave degli influencer, permettendo alle persone di votare direttamente attraverso format di sondaggi personalizzati. <