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in dote
a cura di a.titolo
Anna Maria Battista, Giorgina Bertolino, Bettina Canestrini, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, Lisa Parola, Bianca
Polledro, Luisa Perlo, Marcia Wallace.
Quando, la scorsa estate, cinque di noi sono state invitate da Carolyn Lindig e Franz Paludetto a prendere parte alla mostra
Critica Donna Torino, il coordinamento a.titolo era nato da poco. Meglio, era già attivo come gruppo di ricerca dal gennaio
1997, e si costituiva poi nella sua forma giuridica di comitato in giugno.
La nostra adesione ha presupposto un'estensione dell'invito a tutti i componenti di a.titolo, nonché la formulazione di un
progetto volto alla presentazione delle premesse metodologiche dell’attività del gruppo.
La ricerca collettiva, specchio e campo dell'interazione tra esperienze e formazioni diversificate, è una scelta che ha ragione
di essere documentata in un'esposizione che, come questa, mira a raccontare alcuni percorsi della critica d'arte torinese
con un’angolazione intergenerazionale.
in dote è un’operazione di introduzione a un metodo critico
L'intervento di a.titolo al Castello di Rivara, è composto da due momenti, VISIONE e CONFRONTO, parti di un unico
progetto integrato che si presenta come ricerca in atto. Abbiamo realizzato un breve percorso espositivo che si sviluppa in
due sale. La prima, punto di informazione e di scambio, è riservata alla descrizione del progetto (presentazione di a.titolo,
scheda bibliografica, indice delle immagini e un questionario rivolto ai visitatori). La seconda Ë dedicata alla proiezione di
una serie di immagini in uno spazio allestito per accogliere il pubblico. Si costituisce così un percorso che diventa metafora
visiva e spaziale del lavoro critico. L'assenza di opere, la mancanza di una vera e propria esposizione, non sono dunque
casuali.
VISIONE/ La serie di ottanta diapositive costituisce l’apparato visivo con il quale si presenta a.titolo. Strutturata secondo un
percorso di visione multipla caratterizzato da un lavoro di montaggio per sequenze omografiche e di senso, la proiezione è il
corredo iconografico dei componenti del comitato. Le immagini proposte riguardano sia l'esperienza professionale (mostre,
opere, persone, luoghi e sistemi di lavoro) che l'esperienza visiva, ovvero lo sguardo inteso come sovralettura (si potrebbe
dire una distorsione o un'abitudine a percepire il reale come opera). La presenza della scrittura in forma di citazioni
assertive e interrogative, tratte dalla letteratura critica di area artistica, filosofica e sociologica, nasce da una selezione che
evidenzia alcune delle direzioni di ricerca e di riflessione che a.titolo intende percorrere.
CONFRONTO/ Il tema della mostra di Rivara, con la presenza di più personalità critiche, è già di per sé un momento di
confronto. Trasformare questa “coesistenza” in una occasione di dibattito dedicato alla riflessione sul ruolo della critica nella
realtà artistica contemporanea, costituisce la seconda parte dell’intervento di a.titolo. L'incontro, previsto per il 16 novembre
presso il Castello di Rivara, si propone di suscitare una discussione, anche a partire dalle citazioni utilizzate e dai contenuti
del questionario rivolto ai visitatori, ai critici, agli artisti e ai galleristi.
ottobre 1997
a.titolo ringrazia: Carolyn Lindig e Franz Paludetto per la disponibilità offerta al progetto in dote
Elena d'Agnolo Vallan, Marco Ostini e Franca Vaudano per aver messo a disposizione le sedute Zero mezzi da loro
progettate
Giorgio Badriotto, Gianluca Canè, Centro Foto Cine Torino, Marco De Luca, Eolo e i suoi fratelli, i Ferrero, Giancarlo
Norese, Maren Ollman, Pietro Palladino, Michele Perlo.
IN DOTE, 1997
dia proiezione in 80 slide
un progetto ideato e prodotto da a.titolo
in occasione di Critica Donna Torino
Castello di Rivara, Centro d’Arte Contemporanea, Rivara (Torino)
25.10-30.11.1997
PAROLE E IMMAGINI
1. «La visione non è una registrazione meccanica di elementi ma l’afferrare strutture significanti». Rudolf Arnheim
1954
2. Le Corbusier, Convento di La Tourette, 1960, Arbresle Rhône 1991
3. Marcel Broodthaers, Un tavolo di uova, 1965
4. Mostra del pane, galleria La Bussola, Torino 1967
5. Salsicce, Torino 1985
6. Erro, Paesaggio alimentare, 1964 (particolare), Moderna Museet, Stoccolma
7. Verso l’isola meravigliosa, installazione collettiva di bambini delle scuole elementari alla Galleria Civica d’Arte Moderna
e Contemporanea, Torino 1997 (foto E. Trevisan)
8. Teatro romano, Arles 1991
9. Annette Lemieux, Jane Doe, 1987
10. Anatjari Tjampitjinpa, Tingari Ceremonies at Tjulnya, 1987
11. Edoardo Landi (gruppo enne), Strutturazione ortogonale, 1964
12. Roberto Capucci, Abito della collezione autunno-inverno, 1965 (particolare)
13. «Sono persuaso che non interessa in nome di quali teorie sono state fatte determinate opere d’arte.
L’importante è l’uso sociale che si fa di tali opere». Tomás Maldonado 1993
14. Department stores popularize art, illustrazione da “Life”, January 3, 1944
15. Cecil Beaton, fotografia per “Vogue America”, New York 1951
16. Donna con la spesa, Torino 1985
17. Duane Hanson, Supermarket Lady, 1970
18. Marzia Migliora, dalla serie Sotto-vuoto, Merchandising del London Natural History Museum, 1997
19. Banco di sorpresine alimentari al Balôn, Torino 1997
20. Chicke e Duck, Torino 1997
21. Uccelli di conchiglie, Collezione Lazzaro Spallanzani, Musei Civici, Reggio Emilia
22. Tribolo, Grotta degli animali, nicchia laterale, Villa Medicea di Castello, Firenze
23. Gae Aulenti, Casa di un collezionista, Milano 1969
24. Jeff Koons, Winter bears, 1988
25. Truert Schneider & Figli, Ritratto di coppia in costume tirolese, 1858 ca., Collezione Stephan Richter
26. Biancaneve e sei nani, Bra 1997
27. Banco di sorpresine alimentari al Balôn, Torino 1997
28. Arman, Cucul la praline, 1993, Galerie Beaubourg, Pargi-Vence
29. «È come se fossimo presi da un bisogno assoluto di conservare: tutto ciò che è approssimativo, affrettato,
precipitoso, ci è divenuto sospetto». Mario Perniola 1988
30. Illustrazione dal volume di Alphonse Bertillon, Identification antropometrique, 1893
31. Salvador Dalí, Le Phénoméne de l’extase, 1933
32. Christian Boltanski, Les Habits de François C., 1972
33. Martin Parr, dalla serie Small World, Klein Scheidegg, Switzerland, 1994
34. Tony Cragg, Mittelschicht, galleria Tucci Russo, Torino 1984
35. Alfred Capel-Cure, Bat and insects, 1850 ca.
36. Collezione privata, Bra 1997
37. E Maddalena?, collezione privata, Bra 1997
38. Marco De Luca, Archivio, 1996/97
39. Armadio del Museo Levin, illustrazione dal volume di Vincent Levin Wondertoonel der Nature, 1706
40. Alfredo Romano, Feritoie. Rammendi, 1993, galleria Giorgio Persano, Torino 1993
41. Mark Dion, Reading Neptune’s vault. A voyage to the Bottom of Canals and Lagoon Venice, 1997
42. «I migliori colori si possono acquistare già fatti a Rialto». Jacopo Tintoretto
43. Gerhard Richter, Ten large color charts (work no. 144), 1966
44. Tony Cragg, Menschenmenge, 1984, Marian Goodman Gallery, New York 1984
45. Andy Warhol, Do it Yourself (marina), 1962, Collezione Marx, Berlino
46. Alighiero Boetti, Rosso Guzzi (601305) - Rosso Gilera (601232), 1967
47. «Cosa rimane, adesso che ho perso questo ruolo all’interno dell’arte? Sono forse diventata artista?». Carla
Lonzi 1969
48. Donna, Torino 1985
49. Pino Pascali, 32 mq circa di mare, 1967
50. Hans Haacke, Germania, 1993, Padiglione della Repubblica Federale di Germania, XLV Esposizione Internazionale
d’Arte Biennale di Venezia, 1993
51. Jenny Holzer, Spectacular Board, New York 1982
52. Katharina Fritsch, Tischgesellschaft, 1988 (particolare), Museum für Moderne Kunst, Frankfurt
53. Cimitero, Normandia 1991
54. «In quel momento avevo la certezza che (...) mi stesse guardando senza tuttavia essere sicuro che mi stesse
vedendo». Roland Barthes 1980
55. Le sorelle Papin, illustrazione da “Le Surréalisme au service de la révolution” n.5, 1933
56. Shirin Neshat, Women of Hallah, 1997
57. Marcel Duchamp, Etant Donnes, 1946-1966
58. Marcel Duchamp, Etant Donnes, 1946-1966
59. Carol Rama, Appassionata, 1939; Opera n. 34, 1940; Appassionata, 1939
60. Anonimo francese, Donna seminuda in cucina con cavolo, 1855 ca., Collezione Stephan Richter
61. Ann Clemencé de Grolée, Déshabillés, 1996
62. Le Cinquantenaire de l’Hystérie, 1878-1828, illustrazione da “La Révolution Surréaliste” n. 11, 1928
63. «Il progetto di organizzare così una sorta di accumulazione perpetua e indefinita del tempo in un unico luogo
che non si sposta, tutto ciò appartiene alla nostra modernità». Michel Foucault 1994
64. Museo Lapidario Maffeiano, 1977-1982, Verona
65. Museo Ludwig, Colonia 1986
66. Work in progress con gli studenti della Phillips Academy durante la mostra Sol Le Witt:Twenty-five years of wall
drawings 1968-1993,
Addison Gallery of American Art, Phillips Academy, Andover, Massachussetts, 1993
67. Etienne Louis Boullé, Museo con Tempio de la Renomée sormontato da cupola, 1783
68. Martin Parr, dalla serie Small World, Basilica S. Marco, Venice, Italy, 1994
69. «Il desiderio di eliminare il pubblico nell’arte è un’impresa che spesso si presenta come un tentativo di
eliminare l’arte stessa». Susan Sontag 1969
70. Donna che entra in un negozio, Torino 1985
71. Bambini che guardano Uomo e donna alla balconata di Michelangelo Pistoletto alla Galleria Civica d’Arte Moderna e
Contemporanea di Torino, 1996 (foto E. Trevisan)
72. Pipilotti Rist, Das Zimmer, 1994
73. Mario Calandri, L’automa, 1966
74. Attività educativa al Snibson Discovery Park, Leicester
75. Rembrandt van Rijn, Lezione di anatomia del dottor Joan Deyman, 1656 (frammento),
Rijksmuseum, Amsterdam
76. R.N., Killer Art, pouchoir su box segnaletico, Torino 1997
77. «La creazione estetica va a mettere un piede nella porta». Félix Guattari 1992
78. Gordon Matta Clark, Window Blow-Out, 1976 (particolare), Collezione Generali Foundation,
Vienna
79. Richard Meyer, MACBA (Museu d’Art Contemporani de Barcelona), 1988/1995 (particolare
dell’esterno), Barcellona
80. Sol Le Witt, 3 Part Set 789 (B), 1968, Collezione Ludwig, Wallraf-Richartz Museum, Koln