CS Andra Ursuta

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CS Andra Ursuta
Via Stilicone 10 — 20154 Milan
Phone: +39 3450774884
www.peep-hole.org
[email protected]
Andra Ursuta
Fartchitectures
Inaugurazione mercoledì 29 gennaio, ore 18.30
Mostra 30 gennaio – 8 marzo 2014
Il lavoro di Andra Ursuta, profondamente influenzato dalla cultura e dalla storia
del suo paese d’origine, rielabora in maniera complessa l’identità balcanica
combinando riferimenti al folklore tradizionale con un'indagine sull’identità
femminile. Attraverso l’utilizzo di una vasta gamma di materiali – da quelli
organici come le uova a quelli artificiali come la resina o altri più tradizionali
come il marmo e la pietra – l’artista esplora una grande varietà di tecniche, con
una predilezione per la scultura dovuta al suo immediato confronto con il corpo,
elemento che ricorre in modo quasi ossessivo all’interno della sua produzione.
Anche quando la figura umana non è presente, c'è una persistenza del corpo nel
lavoro di Ursuta che si traduce in sculture provocatorie e talvolta violente, cariche
di un simbolismo oscuro e di humour nero.
Il progetto ideato per Peep-Hole consiste in una riflessione sul potere e i simboli
che ne incarnano l’immagine, attraverso una serie di opere che reinterpretano e
trasfigurano in chiave ironica e irriverente le architetture storiche di tre opposte
ideologie politiche.
A dominare lo spazio espositivo sono due grandi sculture, Soft Power 1 e 2 (2013),
che a un primo sguardo appaiono come masse spiegazzate di tessuto colorato, ma
si rivelano poi essere due pugni in scala monumentale, che prendono forma
progressivamente sotto gli occhi dello spettatore attraverso un lento processo di
gonfiamento ad aria.
All’ingrandimento del pugno fa da contrappunto la riduzione in scala di un
edificio bellico: A Worm's Dream Home 2, 3, 4 (2013), sono repliche in miniatura
di un bunker di guerra tedesco situato sulle coste della Normandia. Ursuta utilizza
il cemento, lo stesso materiale impiegato nella costruzione di questi edifici, colato
però in uno stampo morbido che ne altera completamente le sembianze
originarie: le pareti si afflosciano e si deformano e la struttura sembra collassare su
se stessa.
A completare questa sarcastica trasfigurazione dei simboli del potere è Broken
Obelisk (2013), grottesca parodia di uno dei più antichi monumenti celebrativi. La
Peep-Hole
Registered of ce – Via Balzaretti 18 20133 Milano – CF 95180390163 – PI 03645130166
peculiare forma monolitica di questo elemento architettonico è inevitabilmente
compromessa dal fatto di essere spezzata per adattarsi alla forma di una sedia,
sulla quale l’obelisco sta seduto come fosse una persona.
Tutte le opere in mostra sono caricature vagamente malinconiche di monumenti
del passato svuotati del loro valore ideologico: il pugno, simbolo di resistenza e
unità, reso nello stile angolare e brutale dell’arte di propaganda sovietica, è
ridicolizzato nel suo essere costituito da un patchwork di coperte all’uncinetto che
evocano una dimensione domestica e artigianale. Sembra più un gigantesco
guanto da forno che un monumento pubblico, e il suo sdoppiarsi ne mina
ulteriormente la monumentalità. I tre piccoli bunker, testimonianze dell’invasione
nazista in Francia, sono accartocciati e sgonfi come vecchie palle da spiaggia
abbandonate sulla sabbia. L’obelisco seduto, infine, assume sembianze
antropomorfe trasformando l’antico monumento egizio, divenuto ormai simbolo
americano, in una figura senile e ripiegata su se stessa che può suggerire i resti
fossilizzati di un costume del Ku Klux Klan o di uno strambo pupazzo di neve.
Come lascia intuire il titolo, è il grottesco la chiave di lettura e il filo rosso che lega
i lavori in mostra, tutti accomunati dall’allusione letterale e metaforica all’“aria”
cui fa ironicamente riferimento il termine “fartchitectures”.
Ciascuna opera, in modo diverso, è infatti legata al doppio senso del termine
inglese “windbag”, che significa letteralmente “sacca di vento” ma è più
comunemente usato per definire una persona pretenziosa che parla a vuoto, un
pallone gonfiato, appunto. I pugni sono dei “contenitori d’aria” che sembrano
respirare, ma quando sono completamente gonfi non assomigliano ad altro che a
palloni obesi e malformi; i bunker sembrano afflosciati ma a differenza dei pugni
sono pietrificati e immobili; l’obelisco sembra anch’esso “sgonfiato”, ma in modo
geometrico, e simula inoltre la figura di un anziano che in inglese è spesso definito
“old fart”, un vecchiaccio.
E se l’obelisco è l’unica opera in scala umana, il riferimento al corpo è in realtà
predominate in tutta la mostra nella misura in cui tutti i lavori suggeriscono una
relazione intimidatoria nei confronti del corpo umano, dalle sovradimensionate
membra spezzate che sovrastano lo spettatore, ai bunker rimpiccioliti che
sembrano delle tombe.
Andra Ursuta (Salonta, Romania, 1979. Vive e lavora a New York) ha ricevuto il
BA (Bachelor of Arts) nel 2002 presso la Columbia University di New York. Tra le
mostre personali più recenti: Solitary Fitness, Venus Over Manhattan, New York,
2013; Mothers, Let Your Daughters Out into the Streets, François Ghebaly Gallery,
Los Angeles, 2012; Magical Terrorism, RAMIKEN CRUCIBLE, New York, 2012;
Storage Space, 3 Delancey Street, New York, 2012; Vandal Lust, RAMIKEN
CRUCIBLE, New York, 2011; The Management of Barbarism, RAMIKEN
CRUCIBLE, New York, 2010. Andra Ursuta ha partecipato alla 55° Biennale di
Venezia, Il Palazzo Enciclopedico. Una sua personale è prevista a marzo di
quest'anno all'Hammer Museum di Los Angeles.
Andra Ursuta Fartchitectures
Inaugurazione mercoledì 29 gennaio, ore 18.30
Mostra 30 gennaio – 8 marzo 2014
Peep-Hole
Via Stilicone 10 – 20154 Milano
Mercoledì – sabato 14.30 – 19.00 o su appuntamento
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Press info Stefania Scarpini [email protected]