Il Futuro che vogliamo: più agricoltura.
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Il Futuro che vogliamo: più agricoltura.
Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio Il Futuro che vogliamo: più agricoltura. 〉 L’agricoltura è vita difendiamola e innoviamola. L’agricoltura è una risorsa inestimabile per le implicazioni economiche, sociali, ambientali e territoriali che ha nel nostro Paese. In tutta Europa l’agricoltura consente un approvvigionamento alimentare sicuro, stabile e di qualità che si affianca a metodi di produzione rispettosi dello spazio rurale, dell’ambiente, della salvaguardia delle risorse idriche, del benessere animale e della biodiversità, favorendo il contenimento delle emissioni inquinanti. L’agricoltura offre inoltre opportunità occupazionali nelle aree rurali e favorisce il mantenimento di un tessuto sociale in quelle marginali. Occorre confermare i valori dell’agricoltura e rinnovare la consapevolezza delle sue funzioni essenziali e dei servizi che essa offre a beneficio di tutti. Si tratta di ricollocare l’agricoltura al centro delle politiche di sviluppo della Regione Lazio e dare attuazione ad un vero e proprio “Patto con la società” che abbia a riferimento le funzioni produttive, di tutela ambientale, salutistiche e culturali che il settore agricolo svolge, e che trovi adeguata declinazione nelle sensibilità, nei poteri e nella operatività delle Istituzioni. L’agricoltura e le sue diversità, che così diffusamente nel nostro Paese caratterizzano prodotti e sistemi produttivi, territori e paesaggio agrario, va in ogni caso conosciuta di più, va tutelata con azioni e politiche appropriate, va pienamente inserita nel contesto dello sviluppo della Regione. Gli agricoltori sono i protagonisti dell’agricoltura. Con la loro organizzazione aziendale e sociale danno vita al territorio rurale rendendolo unico. 〉 Difendere e valorizzare il reddito degli agricoltori. L’attività agricola, in questi anni, si svolge in un contesto particolarmente difficile, che si presenta con peculiare complessità nel nostro Paese. Sono principalmente i redditi agricoli ad essere colpiti sia per le difficoltà di mercato sia per la inadeguatezza delle politiche. Il perdurare di questa situazione critica determina sfiducia tra gli agricoltori che si sentono abbandonati , non vedono ripagati con il giusto prezzo l’impegno e gli sforzi prodotti e guardano al futuro con sfiducia e scetticismo. Non una agricoltura sconfitta , bensì una agricoltura forte e vitale , in grado di rinnovarsi, di cogliere le opportunità e di adeguarsi al C.I.A. Lazio - Via Edoardo D’Onofrio 57 - 00155 Roma - t.064070778; fax 064070750; mail: [email protected] web: www.cialazio.it Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio cambiamento, che ha raggiunto livelli produttivi quali quantitativi straordinari ma che arranca e fatica camminando da troppo tempo in salita. Da un lato il mercato e la difficoltà di fare reddito con costi di produzione in continua crescita e prezzi in continuo calo. Dall’altro il peso di una mastodontica impalcatura burocratica e di un sistema di regole inadeguate e spesso sbagliate, lontane dalla realtà in cui operano gli agricoltori che opprimono e disincentivano l’attività degli agricoltori e spesso favoriscono piuttosto che scoraggiare un diffuso ricorso all’illegalità. È questa una delle ragioni del difficile ricambio generazionale, fondamentale garanzia di prosecuzione della attività. I giovani non vedono nell’agricoltura valide prospettive economiche a cui si aggiungono storiche difficoltà quali la scarsa mobilità fondiaria, la debolezza di servizi qualificati di formazione e consulenza, gli scompensi nella filiera agroalimentare. Le nostre imprese hanno bisogno prioritariamente di essere sostenute nelle loro scelte verso il mercato e quindi di scelte e politiche finalizzate a valorizzare la ricerca, introdurre innovazione, promuovere l’integrazione e la cooperazione, sostenere l’internazionalizzazione e la ricerca di nuovi mercati. Valorizzare la multifunzionalità dell’agricoltura, il rapporto tra produzione, cibo e territorio. Sono necessarie iniziative di promozione della vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, promozione delle “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che si richiama alle ricette e prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera che valorizza le tradizioni alimentari locali. La spesa comunitaria essenziale per lo svolgimento dell’attività agricola è oggi in discussione, mentre continuano a mancare chiare regole internazionali per la gestione degli approvvigionamenti agricoli a garanzia delle produzioni europee ed in particolare di quelle di qualità del nostro Paese. L’Unione Europea, impegnata a riformare la Politica Agricola Comune che sarà adottata dopo il 2013, ha indicato infine nuove sfide a tutta l’agricoltura europea che non possono non essere raccolte: i cambiamenti climatici, le energie rinnovabili, le risorse idriche e la salvaguardia della biodiversità. Il reddito in agricoltura è largamente inferiore a quello degli altri settori produttivi, i cittadini delle aree rurali godono di servizi sociali ed infrastrutturali certamente inferiori a quelli delle grandi aree urbane. C.I.A. Lazio - Via Edoardo D’Onofrio 57 - 00155 Roma - t.064070778; fax 064070750; mail: [email protected] web: www.cialazio.it Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio 〉 La salvaguardia del terreno agricolo. L’erosione della superficie agricola utilizzata è costante ed irreversibile e non può non suscitare allarme e preoccupazione. Occorre porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. Occorre arrestare questo fenomeno con una gestione accorta degli insediamenti, recuperando una enorme cubatura abitativa, industriale e per servizi da tempo inutilizzata. Si tratta di dare dimensione stabile, condivisa ed universale ad una gestione programmata del territorio compatibile con le esigenze delle aziende agricole anche per quanto riguarda gli investimenti per le energie rinnovabili. Occorre preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale di tutto il Paese. Infine occorre porre attenzione alla capacità di gestione dei terreni demaniali, a vario titolo in possesso degli Enti Locali, ma anche quelli a proprietà collettiva o gestiti in uso collettivo, affinché con ciò si contribuisca ad una più adeguata gestione del territorio, dello spazio rurale ed al miglioramento del reddito delle imprese agricole. Il profilo che emerge dal 6° Censimento generale dell’agricoltura è il risultato di un processo pluriennale di concentrazione dei terreni agricoli e degli allevamenti in un numero sensibilmente ridotto di aziende. Infatti in Italia risultano attive 1.600.000 mila aziende agricole e zootecniche: rispetto all’anno 2000 l’agricoltura italiana ha perso oltre un terzo delle aziende agricole (32,2%) pari a 775.000. Nel complesso, la Superficie Aziendale Totale (SAT) risulta pari a 17.277.023 ettari e la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) ammonta a 12.885.186 ettari. In dieci anni la SAT è diminuita dell’8% (- 1498000) e la SAU del 2,3% (-298220). Gli animali allevati sono 5,7 milioni di bovini (-6,1% rispetto al 2000) 9,6 milioni di suini( +11,6%) 7,5 milioni di ovini e caprini (-3,2%) e 195,4 milioni di avicoli(+14,1%). La dimensione media aziendale è passata, in un decennio, da 5,5 ettari di SAU per azienda a 7,9 ettari (+44,4%). Meno aziende quindi, ma di dimensioni più ampie. E’ evidente che le imprese agricole italiane orientate al mercato, pur operando in condizioni di grande rigidità del fattore terra e con costi molto superiori ai principali competitori europei, hanno ricercato , in questi 10 anni, nella dimensione aziendale e quindi nelle economie di scala opportunità di crescita e di reddito. C.I.A. Lazio - Via Edoardo D’Onofrio 57 - 00155 Roma - t.064070778; fax 064070750; mail: [email protected] web: www.cialazio.it Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio Oltre alla qualità che ormai è un pre/requisito per il mercato, è la dimensione aziendale a condizionare pesantemente la redditività della nostra impresa agricola e questo in un paese in cui la disponibilità di terra è molto limitata e il suo costo, alle volte, è anche di 50 volte superiore al valore di altri Paese europei rappresenta per il futuro un fattore critico e limitante. Il problema della disponibilità della terra finalizzata alla crescita dell’impresa agricola rappresenta uno dei principali problemi da tener conto nell’adozione di scelte e priorità di politica agraria. Oltre la metà della SAU totale (54,1%) è coltivata da grandi aziende con almeno 30 ettari di SAU (5,2% delle aziende italiane), mentre nel 2000 quelle al di sopra di questa soglia dimensionale coltivavano il 46,9% della SAU ed erano il 3% del totale. Le aziende con meno di 1 ettaro di SAU diminuiscono del 50,6% e rappresentano nel 2010 il 30,9% del totale delle aziende agricole italiane, mentre erano il 42,1% nel 2000. Rispetto alla situazione nazionale l’agricoltura del Lazio è caratterizzata da condizioni di maggiore criticità : - È più alta la percentuale delle aziende che hanno chiuso ( -49% contro 32,2%) (- 93179); - È di 5 volte superiore alla media nazionale la perdita di SAU (-10,1%) contro (2,3%); - È superiore al valore medio nazionale la perdita di SAT (-11,00 % contro 8,0% ); La dimensione media aziendale pari a 6,6 ha az. È inferiore alla media nazionale 7,9 ha.az anche se la dinamica di crescita è tra le più alte d’Italia. Meno aziende agricole, di dimensione maggiore rispetto a 10 anni fa ma tra le più piccole d’Italia. Lontanissime dalle dimensioni medie europee, che però in alcune provincie (Latina e Viterbo) raggiungono livelli di valore aggiunto tra i più alti d’Italia distintivi di un’agricoltura che fatica ma rimane forte e vitale e ancora rappresenta una risorsa straordinaria dell’economia regionale in grado di attenuare il forte disequilibrio tra dinamiche economiche dell’area metropolitana e le altre aree geografiche della Regione. Un’agricoltura moderna che sta cambiando che punta ad accrescere la propria dimensione aziendale , ad aumentare le opportunità di reddito diversificandolo e ampliando la gamma dei servizi al prodotto e ai consumatori attraverso la multifunzionalità, la vendita diretta, il biologico, l’agriturismo, le attività sociali e di recupero. .. pronta all’innovazione di prodotto e di processo, aperta alle nuove frontiere della produzione energetica. C.I.A. Lazio - Via Edoardo D’Onofrio 57 - 00155 Roma - t.064070778; fax 064070750; mail: [email protected] web: www.cialazio.it Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio 〉 Le nostre proposte. Alla politica e alle Istituzioni regionali chiediamo la disponibilità al confronto e la capacità di ascoltare e di capire i problemi di un settore che non solo paga gli effetti di una natura inclemente ma è continuamente esposto a dinamiche di mercato nazionale e internazionale spesso incontrollate. A speculazioni e contraffazioni che vanificano gli sforzi orientati alla qualità e alla distintività. A tutto ciò si deve aggiungere un disimpegno anche in termini di sostegno finanziario pubblico da parte delle Istituzioni ed in particolare della regione Lazio. In effetti tale sostegno all’agricoltura laziale (dati Inea 2010) è ben al di sotto della media nazionale: per quanto riguarda i trasferimenti dalla UE ( 49,7% contro il 52,5 di media nazionale), per quelli nazionali ( 4,8% contro il 5,5), per quelli regionali il 12,6% contro il 20,3 di media nazionale. Abbiamo bisogno di serietà e concretezza: 1. Interventi , anche normativi, mirati a sostenere la crescita dimensionale dell’impresa, l’integrazione e la cooperazione tra imprese; 2. Una nuova legge di riordino del credito in agricoltura mirata a sostenere le imprese e l’accesso al credito; I ‘istituzione del fondo unico. Dobbiamo dotare l’agricoltura di una nuova legge sul credito che migliori gli strumenti sinora attivati molto opportunamente (Fondi di garanzia) per l’accesso al credito e per le attività di cofinanziamento delle iniziative imprenditoriali sul PSR. 3. Interventi per la semplificazione di tutte le procedure burocratiche e un riordino delle competenze e dei poteri degli Assessorati in materia di agricoltura; Rispetto al PSR bisognerà operare per ottenere una semplificazione amministrativa che è ben lontana da quella auspicata. Il problema della semplificazione, soprattutto rispetto alla molteplicità e ridondanza dei documenti necessari, della loro spesso inutile complessità. La semplificazione delle procedure per accedere alle risorse pubbliche rappresenta una priorità soprattutto per il settore agricolo vincolato a norme comunitario e procedure che appesantiscono in maniera non più tollerabile la vita e la gestione delle imprese. 4. la riforma dell’ARSIAL finalizzata al coordinamento tra ricerca, innovazione, imprese , mercato, cooperazione, promozione e valorizzazione delle produzioni di qualità, in grado di valorizzare le competenze e le professionalità maturate, aperta al massimo coinvolgimento della rappresentanza agricola; C.I.A. Lazio - Via Edoardo D’Onofrio 57 - 00155 Roma - t.064070778; fax 064070750; mail: [email protected] web: www.cialazio.it Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio 5. una nuova legge per l’ alienazione e l’ uso del patrimonio agricolo pubblico a beneficio dell’ agricoltura; 6. il superamento della gestione commissariale dei Parchi per rimettere gli agricoltori al governo di questi enti e l’agricoltura al centro delle loro scelte; 7. Una concreta azione di promozione dei prodotti laziali di qualità sul mercato nazionale e internazionale : andrebbe proposta e definita una nuova legge regionale, che in sinergia con le leggi nazionali ed i fondi comunitari, aiuti le imprese sui mercati esteri sostenendole nella crescita e nell’esplorazione di nuovi mercati. Lo sviluppo delle imprese e la loro ripresa deve ricominciare necessariamente dall’internazionalizzazione che va seguita e sostenuta a livello Istituzionale con azioni unitarie e coordinata a livello centrale mettendo a disposizione tutte le risorse pubbliche e comunitarie per chi propone scelte innovative e coraggiose; 8. La realizzazione di un “piano straordinario” per il recupero, il rilancio e la valorizzazione della zootecnia da latte e da carne laziale; 9. Riformare i Consorzi di Bonifica con nuovi e significativi compiti per la manutenzione del territorio, il risparmio e la valorizzazione delle acque e renderli più efficienti e rispondenti anche in termini di costo alle aspettative di una moderna agricoltura; 10. Va rivista e cambiata radicalmente la legge sui servizi di sviluppo agricolo rendendola più adatta alle scelte strategiche e alle specificità delle diverse filiere e associazioni di categoria. Andrebbe inoltre rifinanziata la vecchia legge 45 per il sostegno a quelle organizzazioni d’imprese che da sempre danno il loro supporto alle varie realtà agricole della nostra Regione e sono i portatori veri della sussidiarietà e della concertazione. In sintesi alla nuova Giunta Regionale vogliamo sottolineare “Gli Approdi necessari e possibili”, verso cui portare il nostro sistema agricolo, industriale ed alimentare regionale: • Più aggregazione gestionale, al fine di evidenziare i migliori contesti di gestione imprenditoriale; • Politiche che devono migliorare e consolidare i fattori fondamentali del settore e della impresa agricola; • Condivisione con gli altri attori della filiera delle politiche per la introduzione di innovazione e per evidenziare e ridurre le inefficienze; C.I.A. Lazio - Via Edoardo D’Onofrio 57 - 00155 Roma - t.064070778; fax 064070750; mail: [email protected] web: www.cialazio.it Confederazione Italiana Agricoltori Associazione Regionale del Lazio • Una razionale economia di servizi, tesi ad integrare ed a far evolvere l’azienda agricola in un sistema agricolo territoriale. E’ su questi obiettivi che bisogna concentrare gli sforzi , lavorando sulle filiere per accorciarle e recuperare margini di valore aggiunto ma anche per aumentare, tramite l’ottimizzazione dei rapporti, la competitività del sistema agricolo ed agroalimentare laziale che deve essere aiutato a strutturarsi per competere su un numero sempre più ampio di mercati e a rapportarsi alle moderne esigenze di distribuzione, vendita e consumo del prodotto. Sul futuro delle grandi strutture mercantili del CAR e del MOF, sui temi della Bonifica, delle aree protette, delle politiche per la montagna, del credito in agricoltura, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, abbiamo chiesto e chiediamo scelte coraggiose e innovative, centrate sulla valorizzazione dell’impresa e sulla sua competitività, orientate allo snellimento e alla semplificazione delle pratiche, alla massima accessibilità ai fondi comunitari e regionali. Più degli altri settori dell’economia il successo dell’agricoltura è strettamente correlata alla competitività e alla qualità (culturale , ambientale ed amministrativa) del territorio in cui opera. Per questo abbiamo condiviso e condividiamo l’approccio di filiera come strumento di progettazione integrata e come soggetto delle politiche, per una equilibrata ricaduta degli investimenti e per la creazione di una nuova e vincente integrazione tra i diversi attori dell’economia del prodotto. C.I.A. 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