L`ALIMENTAZIONE DEGLI UCCELLI IN CATTIVITA
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L`ALIMENTAZIONE DEGLI UCCELLI IN CATTIVITA
L'ALIMENTAZIONE DEGLI UCCELLI IN CATTIVITA' Considerazioni sul canarino dr. LUIGI BROCCHI Una buona alimentazione artificiale non può non seguire, almeno approssimativamente, le caratteristiche della dieta naturale e le abitudini delle singole specie. II caso della rondine L'apparato digerente degli uccelli è altamente specializzato, perfino il becco è in relazione al tipo di alimentazione e al lavoro che deve compiere: il comportamento è direttamente legato al tipo di nutrizione; la rondine, ad esempio, si nutre di insetti volanti, e per *******rli è costretta a volare continuamente, in quanto l'enorme calore prodotto per il volo e il consumo di energia richiedono un ulteriore apporto di cibo, che oltretutto è poco calorico, trattandosi di insetti che contengono in genere il 70% di acqua. La digestione è rapidissima, anche perché gli insetti sono altamente digeribili. Per queste caratteristiche la rondine non è uccello ingabbiabile. L'alimentazione degli insettivori Gli insettivori comuni cacciano insetti facilmente aggredtbili e abbastanza grossi, tanto che passano parecchio tempo appollaiati, riprendendo la caccia quando ne hanno portato a termine la digestione. Si adattano benissimo alla cattività, purché il cibo sia altamente digeribile; anche se dispongono di poco spazio, regolano la quantità di alimento secondo il bisogno, e difficilmente -divengono obesi. A1 contrario, se il cibo è poco assimilabile, sono costretti a mangiare continuamente, e la grande quantità di cibo innaturale porta presto a disturbi digestivi; l'uccello dimagrisce sempre più, la fame è irrefrenabile; se non si cambia in tempo il tipo di alimentazione la morte è certa Il pastone deve essere morbido, poiché la digestione meccanica in questo tipo di uccelli è debole; varie specie di insettivori rigurgitano le parti chitinose. I piccoli vengono nutriti con insetti un po' schiacciati con il becco, non ingurgitati; anche qui le eventuali parti chitinose vengono vomitate tutte assieme, non appena hanno raggiunto una certa quantità. Quella dei frugivori I frugivori si nutrono di bacche e frutta, a basso contenuto calorico, per cui la quantità di cubo deve essere altissima, e la digestione rapida; in gabbia devono essere nutriti con pastoni teneri, a basso contenuto calorico; la frutta deve essere abbondante e non devono mancare gli insetti. I piccoli vengono nutriti con il sistema degli insettivori. Le Cince sono praticamente insettivore, ma possono nutrirsi di grani oleosi in quanto li mangiano a piccoli bocconcini, diventando in tal modo più digeribili. I piccoli vengono nutriti come gli altri insettivori. L'alimentazione in gabbia consiste in un mangime per insettivori integrato con pochi grani oleosi e insetti; la quantità di grani, altamente calorici, deve essere in rapporto al movimento e alla temperatura ambiente, e dosata severamente. ... e quella dei granivori I granivori basano la loro alimentazione prevalentemente su semi, gemme, semi <li bacche, polpa di frutta e faglie in piccola quantità; integrano più o meno con insetti I1 loro sistema digerente è continuamente in funzione, il ventriglio perfeziona la sua funzione con pietruzze silicee e calcaree, queste ultime in maggior quantità perché solubili nello stomaco Le pietre silicee vengono trattenute nel ventriglio per lungo tempo A tutti i granivori non deve mancare un miscuglio di arenaria e terra scaldato in forno per eliminare batteri e sostanze organiche; tale miscuglio contiene tutti i tipi di roccia richiesti Alcuni generi di granivori si adattano bene alla cattività, ma altri richiedono forse più cura degli insettivori. Non è facile riprodurre in gabbia l'alimentazione naturale, e spesso si finisce con l'eccedere nel numero di calorie giornaliere somministrate. Ciò è dovuto al fatto che il granivoro ha bisogno di un costante contenuto di cibo nello stomaco, per cui se la gabbia é troppo piccola e il cibo troppo sostanzioso finisce per diventare obeso e morire. Dieta e calorie Alcuni granivori si adattano anche a queste condizioni, come quelli del genere Serinus, cui appartiene anche il canarino; per contro il genere Spinus e gli Zigoli vanno facilmente soggetti ad obesità e, quel che è peggio, a danni al fegato e all'intestino. Il contenuto calorico dei cibi naturali - come le gemme, i semi freschi e immaturi, gli insetti - è molto basso a causa della quantità d'acqua. D'inverno entrano in gioco i semi secchi, ad alto contenuto calorico, ma sono necessari a causa delle condizioni ambientali. Un seme fresco può avere anche solo 1/8 delle calorie del seme secco. Il niger fornisce ben 5,7 Cal./g., troppe per un uccello in gabbia; è evidente ché deve essere dosato e possibilmente germinato, in quanto la germinazione diminuisce il contenuto calorico sia per perdita diretta di energia che per il maggior contenuta in acqua. La scagliola fornisce 3,3 Cal./g., che possono essere eeualmente troppe. Per correggere il contenuto calorico dell'alimentazione dei granivori tornano utili i semi erbacei freschi (circa 0 50 Cal /¢ 1 la frutta (0,45 Cal /¢.), la verdura (0,20 Cal./g.). Frutta e verdura hanno però una grande carenza proteica e vanno tolte durante l'allevamento dei piccoli, anche se di tanto in tanto possono essere somministrate. I danni dell'obesità Un canarino che dispone di verdura in abbondanza non diventerà mai obeso, mentre un'alimentazione a base di pastoncino e semi può portare con facilità a una sproporzionata quantità di calorie ingerite. Un grammo di mela ha 1/12 delle calorie di un arammo di semi di niger, e oltretutto ha un volume maggiore: nien te di meglio per una cura dimagrante, che consisterà, per un canarino grasso, in scagliola, verdura, mela. L'eccesso di grasso è altamente dannoso per gli uccelli, che, quando non muoiono, smettono di cantare, non si riproducono, non vanno in muta; prima dell'obesità può comparire la disfunzione epatica e intestinale, specialmente, ma non necessariamente, quando l'eccesso di calorie è dovuto ai grassi. Tuttavia bisogna ammettere che il canarino sa regolarsi abbastanza bene; può succedere però, nel periodo della riproduzione, che la femmina che cova venga nutrita troppo dal maschio, il quale a sua volta ingerendo troppo cibo, oltretutto esageratamente nutriente, ingrassa oltre misura; il risultato è una coppia di obesi. Troppe calorie alla canarina in cova La canarina in cova non deve disporre di cibi calorici; non si creda che le calorie siano date solo dai carboidrati e dai grassi: anche le proteine forniscono calorie, e in più scorie azotate che gli altri non hanno. Il canarino nutre i piccoli per rigurgitazione, predigerendo cioè il cibo nello stomaco (non nel gozzo); cibi non troppo digeribili vengono dunque predigeriti, e parte del nutrimento passa nell'intestino della nutrice; se il cibo contiene per contro sostanzé troppo digeribili o direttamente assimilabili (zuccheri, glucosio, fruttosio, miele, proteine in eccesso, proteine solubili), queste passano nell'intestino e vengono assimilate dall' imbeccatore aumentando esageratamente la quantità di calorie giornaliera; il maschio finisce per ingrassare, la femmina, specialmente se aiutata dal maschio oltre all'obesità può stufarsi di imbeccare o essere stimolata dall'eccesso di nutrimento a deporre nuove uova. Anche nelle specie in cui il cibo è trattenuto nel gozzo il discorso è lo stesso- in quanto c'è sempre un movimento di liquidi dal gozzo alla stomaco, nei due sensi. Bisogno d'acqua dei nidiacei Un pastone troppo concentrato e nutriente, senza un po' di fibra e soprattutto senza acqua è assolutamente da evitare; per una buona digestione è necessario un certo volume del cibo, quante più sostanze caloriche vengono metabolizzate, tanta più acqua é richiesta dall'organismo; se il pastoncino è destinato all'uccello adulto, questò berrà secondo il bisogno, ma i nidiacei corrono il rischio di essere imbeccati con un cibo carente di acqua rispetta al contenuto calorico e in particolare proteico, riportando gravi danni, e in ogni caso non metabolizzando regolarmente tutti i nutrimenti; oltretutto in un organismo in crescita l'acqua serve di per sé, come sostanza strutturale. Ecco per-ché quanto più un allevatore esagera nell'integrazione del pastoncino, tanto più ottiene risultati mediocri. Importanza dei grassi Nella crescita di un organismo sono inoltre importantissimi i grassi, e ci deve essere un rapporto favorevole fra questi e le proteine e i carboidrati. Per fare >>n esempio, riporto le percentuali relative delle sostanze nutritive nel latte vaccino e di donna: latte vaccino' proteine 28010 grassi 32% carboidrati 40% latte di donna' proteine 10,6% grassi 29,8% carboidrati 59,6% Naturalmente le percentuali sono riferite al totale delle sostanze costituenti l'apporto calorico; come si vede in tutti e due i casi la percentuale di grassi è alte quasi costante, mentre le principali variazioni, sono nel rapporto proteine/carboidrati. Bilanci automatici dettati dall'istinto Un insettivoro nutre le prole con un cibo in cui sono scarsi i carbotdrati, e le proteine e i grassi sono nel rapporto 70/30 o 60/40, a seconda del tipo di insetto; qui le proteine sono superiori ai grassi, ma devono in parte supplire alla scarsezza di carboidrati. Per il granivoro l'alimentazione può essere simile a quella dell'insettivoro nei primi giorni di vita o in certi periodi dell'anno, ma normalmente si ha una certa predominanza dei carboidrati rispetto alle proteine e ai grassi. Nelle gemme, ad esempio, mancano i grassi e il rapporto proteine/carboidrati è circa 15/85, ma gli uccelli che mangiano gemme integrano sempre con qualche insetto, e l'equilibrio e ristabilito. I semi non oleosi hanno le sostanze nutritive nel rapporto approssimato di 17/7/76, quelli oleosi 26/44/30, e anche quì le percentuali vengono riportate alla norma. Come si vede i semi oleosi sono ricchi di proteine, e vengono ricercati avidamente dai granivori, per i quali, se germinabili, sono un ottimo alimento quando il loro grande apporto calorico non sia dannoso, come ad esempio in gabbia piccola e in ambiente a temperatura mite Come ho detto in un precedente articolo il seme oleoso germinato perde calorie, ma deve esser in ogni caso dosato. Quanto più lunga diviene la radichetta, tanto meno calorie conterrà il seme, e, al limite, raggiungerà le caratteristiche del tessuto vegetale verde, con contenuto calorico irrilevante. L'allevamento del granivoro in gabbia è molto più difficile di quanto non sembri, e i problemi sono minori in voliera. Il canarino vive di niente Per ora ci soffermeremo sul canarino, che è da considerarsi specie a parte, adattata da secoli a un tipo di vita e di alimentazione del tutto anormali. Specialmente per l'allevamento in gabbia piccola, come avviene nella maggioranza dei casi, l'alimentazione tradizionale costituisce per questo uccelli quello che è l'alimentazione naturale per gli altri granivori, e cercare di modificarla applicando teorie valide in pollicoltura vuol dire rompere un equilibrio che rende in generale il canarino l'uccello più facile da allevare. Per alimentazione tradizionale intendo una frugale miscela di semi, verdura, frutta (mela), il pastoncino all'uovo. Ma questi alimenti devono essere razionalmente dosati, ed eventualmente migliorati con i moderni criteri di integrazione, non sostituiti con altri. L'allevatore deve convincersi che un canarino in gabbia, quando non sia in muta, o nella fase riproduttiva, vive di niente; somministrargli cibi nutrienti, pastoni proteici superintegrati etc., significa mettere inutilmente in moto i processi metabolici, costringere ad un superlavoro fegato, reni, intestino: in queste condizioni la vita del canarino, la sua robustezza, le capacità riproduttive diminuiscono enormemente; obesità e disfunzione epatica diventano un pericolo concreto. Cibo in relazione al ritmo dei processi metabolici Il cibo deve essere in funzione dell'intensità dei processi metabolici, cioè devono essere particolari stati dell'organismo a richiedere un certo tipo di nutrizione, non viceversa. Un alto contenuto proteico e calorico è opportuno per la femmina prima e durante la deposizione, per mandare meglio in forma il maschio, per l'allevamento dei piccoli, per una buona muta. Diventa dannoso durante la cova, come ho già detto, sta per la femmina che per il maschio, è letale se viene protratto durante la vita normale dell'uccello. La maggior parte dei danni che l'allevatore lamenta, come l'alta mortalità, la bassa percentuale di schiuse, le malattie, sono in rapporto forse più con una alimentazione eccessiva che con una carente la tendenza moderna è infatti verso i cibi supernutrienti non viceversa. I canarini moderni rischiano di diventare dei sofferenti di legalo il canarino moderno è superalimentato Il segreto della salute dei canarini stà in un' alimentazione varia, equilibrata, poco calorica. Dare solo semi e pastoncino a un uccello che se ne sta quasi immobile significa metterlo nell'impossibilità di dosare l apporto calorico giornaliero; per fare un esempio, 1 grammo Ut niger basta per coprire le calorie richieste dal metabolismo di base di un canarino: cosa succede se, oltre al niger esso mangia pastoncino, scagliola, verdura, frutta? La selezione forzata ha certamente reso il canarino resistente alla superalimentazione, ma non bisogna approfittarne troppo. L alimentazione base deve consistere in scagliola pura, che è il seme meno calorico, verdura, meta. La mela, che considero il frutto tipo, sempre reperibile, è indispensabile perché ottimo regolatore intestinale e offre un basso contenuto calorico in rapporto alla quantità e al volume di sostanza (0,45 Cal./g, contro le 3,2 della scagliola); pertanto è un sicuro antidoto contro l'ingrassamento e la disfunzione epatica. La verdura è indispensabile. Accanto a questi alimenti base verranno somministrate piccole quantità di pastoncino, e ancor più piccole di semi oleosi germinati, niger in prevalenza. I semi oleosi non sono obbligatori ogni giorno, specialmente se il canarino è alloggiato in gabbia piccola. In tal modo l'alimentazione è sotto controllo. I cibi calorici, dati praticamente dai semi oleosi e dal pastoncino, verranno ridotti o aumentati a seconda dello stato dell'uccello; e torneranno indispensabili per l'allevamento dei piccoli e la muta. Teoria e pratica Da calcoli teorici risulta che se l'alimentazione di un granivoro in gabbia piccola si basa su semi secchi e pastoncino, non deve esserci nemmeno un seme oleoso e le verdure devono essere « ad libitum ». La selezione ha reso questa regola, nel caso del canarino, meno drastica: esso sopperisce in qualche modo all'eccesso di grassi e di calorie, ma chi alleva uccelli come cardellini e lucherini sa in che modo incomba in questi animali ingabbiati il fegato grasso e l'obesità, sempre letali. In sostanza, esaminando le varie diete, i vari tipi di pastoni cino che si discostano dal modo tradizionalí- di allevamento, « i conti non tornano », e diventano meno misteriosi i disastri subiti da molti che hanno voluto « razionalizzare » l'allevamento del canarino. Ricordare però che una certa quantità, minima, di lipidi è necessaria per l'assorbimento delle vitamine A, D, E, K. Qualche beccata di pastoncino è sufficiente per introdurre nella dieta proteine nobili, grassi di prima scelta, vitamine e minerali; è evidente che anche il pastoncino deve essere di prima scelta. Un discorso sul pastoncino Non intendo dare formule precise di un pastoncino poiché sono infiniti i modi di prepararlo, e ogni allevatore può avere il suo. E' opportuno invece disporre di uno sfarinato base, da preparare in quantità sufficienti al fabbisogno. che verrà miscelato sul momento con cibi freschi e ricchi d'acqua, che in un pastoncino di allevamento è di importanza vitale. Per lo sfarinato scegliere fra pane secco di prima qualità, savoiardi, farine di cereali e cereali soffiati, da integrare con caseina, latte in polvere e olii vegetali scelti, vitamine minerali, estratti di lieviti, lieviti secchi; chi vuole introdurre xantofille e vitamine A e K naturali può aggiungere polvere di medica disidratata, di prima qualità (verdissima) in ragione di 30 grammi per kg, dopo aver scartato le parti grosse e fibrose. Miele e zucchero non sono indicati, e tuttalpiù vanno messi nella quantità del 5%. Patate e carota lessate Tali sfarinati vanno intimamente mescolati al momento con uova intere ben lessate, meglio se solo il rosso, e patate e carote lesse che anporteranno acqua rendendo nel tempo stesso il mangime morbido e voluminoso e palatabile; anche l'uovo è altamente palatabile per il canarino; la frutta è meglio somministrarla a parte, non si presta bene ad essere miscelata nel pastone Latte in polvere per uso umano: P latte disidratato senza aggiunte. Si trova nei tipi; magro e intero. Da considerarsi alimento completo, si presta benissimo come integratore per mangimi; inoltre dà grande garanzia di purezza e di sterilità. Il tipo magro è utile nelle formulazioni in cui sono già contemplati i grassi, quello intero integra anche in grassi; può servire per integrare pastoni già pronti. Le dosi, trattandosi di alimento molto nutriente e digeribile, non devono superare il 10% per il magro e il 50/6 per l'intero. Sono desiderabili miscele dei due tipi nel rapporto 1:1. Un mangime integrato con latte e uova, purché sia equilibrato, è ottimo per la completezza dei principi nutritivi. Sia il latte che l'uovo sono deputati alla crescita di organismi. Le quantità relative dei vari componenti saranno approssimativamente: caseina: non oltre il 10% sullo sfarinato; olio: non oltre il 10% sullo sfarinato; farine di cereali e biscotti: intorno al 20%, ma può bastare anche solo pane secco. Per ogni 70 g. di sfarinato aggiungere 1 rosso d'uovo e 40 g. di patate lesse o 30 g. di patate lesse e 20 g, di carote lesse. (Non lessare per più di 30'). Volendo usare l'uovo intero, si aumenti leggermente lo sfarinato e si diminuiscano un po' i vegetali cotti, fino alla giusta consistenza. Pastoni di questo tipo sono molto abpetiti; tenere però conto che sono alquanto deperibili. Gli integratori proteici Usando i pastoni del commercio, non tenere conto della data di scadenza, ma usare il fiuto. A mio avviso è però un rischio eliminare 1' novo quando, come nel caso del canarino, non è possibile integrare la dieta di allevamento con insetti. Ritengo la caseina indispensabile per ridurre il numero di uova sode da aggiungere allo sfarinato, ma non sufficiente da sola come integrante proteico, per ragioni non esclusivamente nutrizionali. Altri integratorí come carne secca, farina di pesce, man-;mi per polli sono da scartare perché inappetibili e contaminanti. Ho voluto provare a somministrare a dei canarini nn mangime a base di carne lessata, tritata molto finemente, che uso per insettivori: P risultata inaspettatamente gradita. Nei Prossimi numeri vedremo di analizzare dettagliatamente le varie diete relative alle specie (degli uccelli, e i modi di èrevenire e curare i danni dovuti alla superalimentazione e alla disfunzione epatica, che sembra essere la causa principale dei più comuni inconvenienti.