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LA LAVASTOVIGLIE, IL FRIGORIFERO, LA LAVATRICE IL PIANO COTTURA E IL FORNO
SONO
ELETTRODOMESTICI
FAMILIARI
AL
PUNTO
CHE
CHIUNQUE,
PIÙ
O
MENO
CORRETTAMENTE, È IN GRADO DI USARLI. PERÒ VI SONO ACCORGIMENTI CHE ANDREBBERO
OSSERVATI
CHE
POTREBBERO
EVITARE
ALL'UTENTE
TUTTA
UNA
SERIE
DI
PICCOLI
INCOVENIENTI E DISAGI, CHE VICEVERSA NON VENGONO SFRUTTATI. SENZA CONSIDERARE
POI CHE SONO POCHI COLORO CHE LEGGONO I LIBRETTI DI ISTRUZIONE IN DOTAZIONE
ALL'ELETTRODOMESTICO,
SBAGLIANDO
PERCHÉ
QUESTI
MANUALI
CONTENGONO
INFORMAZIONI IMPORTANTI.
Lavatrice
Andando ad esaminare gli errori che vengono più spesso commessi nell'utilizzo della lavatrice,
al primo posto vi sono sicuramente gli eccessi nell'uso di detersivi, ammorbidenti, candeggianti
e prodotti vari. Il loro abuso provoca forti quantità di schiuma, che nella migliore della ipotesi
vanno a diminuire l'efficacia della pompa di scarico, lasciando i panni, a fine lavaggio, non ben
centrifugati e/o impregnati ancora di detersivi e ammorbidenti. Nei casi più gravi, queste forti
schiumate, possono provocare, durante il lavaggio, consistenti perdite d'acqua. In particolar
modo gli ammorbidenti e i detersivi liquidi, specialmente alcuni tipi dichiarati per l'uso a mano
e in lavatrice, vanno utilizzati accortamente.
Logicamente se si effettua un bucato con
macchina piena ed indumenti molto sporchi, occorrerà un pochino di detersivo in più, rispetto a
quando si effettua un lavaggio con macchina semivuota e panni magari solo da rinfrescare.
Chiaramente la quantità di detersivo da utilizzare va messa anche in relazione alla durezza
dell'acqua alcuni modelli rilevano la durezza dell'acqua in automatico ( vedere libretto istruzioni
della
lavatrice
).
Tenete
presente
che
acque
dolci
richiederanno
meno
detersivo,
contrariamente ad acque dure o molto dure ne richiederanno di meno. Più l'acqua è dolce, più
si avrà la possibilità di formazioni di schiuma e biancheria non risciacquata in modo corretto.
Per quanto riguarda il dosaggio di ammorbidenti e candeggianti, la quantità massima da usare
è chiaramente indicata nel cassettino di carico destinato ad accoglierli, tramite una freccia, una
griglietta o altro, riportante la dicitura "MAX". Non superare assolutamente questa quantità,
non inserire gli ammorbidenti e i candeggianti assieme al detersivo nella sezione del cassetto
ad esso riservata, non versare gli ammorbidenti e i candeggianti direttamente in vasca. Queste
sono tutte operazioni che non vanno effettuate. Se si supera la quantità di ammorbidente e/o
candeggiante, la quantità in eccesso entrerà direttamente in vasca, mescolandosi al detersivo
e creando schiuma, idem se si caricano questi prodotti direttamente assieme al detersivo. La
modalità giusta è quella di utilizzare i vari comparti del casseto detersivo, che prevedeno il
carico del sapone per il prelavaggio, per il lavaggio, l'ammorbidente e il candeggiante tutti
prima di avviare la macchina, osservando le dosi consigliate dai produttori dei vari detersivi.
Un'altro errore in cui l'utente "cade" spesso, e che può dare origine a forte instabilità della
macchina in centrifuga, specialmente con alcuni modelli di lavatrici che non hanno la funzione
di antisbilanciamento, avviene al momento del carico di biancheria nel cestello. Quando si
devono lavare asciugamani, spugne, tappetini del bagno, piumini, accappatoi e tutti quei
tessuti e/o indumenti che assorbono forti quantità d'acqua, variando di molto le loro
caratteristiche dimensionali e di peso da asciutti a bagnati, la lavatrice va caricata al massimo,
riempiendo il cestello completamente, magari smistando, se possibile, i capi di cui sopra con
altri tessuti, in modo da ottenere un carico compatto e bilanciato. Se non si osserva questo
accorgimento accade che la macchina, prima di iniziare la centrifuga, avendo un carico
composto da capi fortemente imbevuti di conseguenza molto pesanti ed il cestello riempito a
metà, nel momento in cui è costretto ad iniziare la centrifuga, viene sottoposto a causa del
peso tutto concentrato da una parte, a forti spostamenti sbilanciati, che a loro volta sbilanciano
tutto il gruppo oscillante, con la possibilità che lo stesso vada a sbattere con violenza contro i
componenti interni alla lavatrice provocandone la rottura ( programmatore,vaschetta del
detersivo, elettrovalvola carico acqua, pompa di scarico ). C'è da dire che vi sono macchine
molto stabili, praticamente insensibili al tipo di carico con il quale devono andare in centrifuga
( funzione di antisbilanciamento ), altre, viceversa, molto instabili, con le quali è d'obbligo
effettuare un carico corretto. A questo proposito, va specificato che il tasto "mezzo carico" non
va ad eliminare questi problemi, in quanto obbliga la lavatrice a caricare semplicemente meno
acqua. Per quanto riguarda il corretto utilizzo dei tasti e delle funzioni di cui è dotato
l'elettrodomestico, si consiglia un'attenta lettura del libretto "uso e manutenzione".
Proseguendo con i consigli, una cosa importante è la seguente: controllare attentamente le
tasche interne degli indumenti da lavare, tasche, taschini dei jeans e dei pantaloni, al fine di
prelevare monete e/o altri piccoli oggetti in esse dimenticati. Una moneta che finisce nella
vasca quando la lavatrice è in centrifuga, può rovinare gravemente il cestello al punto da
richiederne la sostituzione.
Evitare
l'utilizzo
di
adattatori,
riduzioni
ed
altro,
nel
collegamento
dell'elettrodomestico alla presa di corrente dell'abitazione. Sono
della
particolari
spina
che non
sopportano l'assorbimento della lavatrice in fase di riscaldamento dell'acqua, e spesso non
consentono il regolare collegamento a terra della stessa. Cercare di mantenere la spina
originale dell'apparecchio montando, a muro, la corrispondente presa. In ogni caso utilizzare
sempre spine e prese da 16 Ampere. Si faccia inoltre attenzione che è molto importante che la
lavatrice, come tutte le apparecchiature elettriche di cui sono dotate le abitazioni, venga
collegata ad una presa di corrente regolarmente collegata a terra. Inoltre è fondamentale, per
la sicurezza dell'utente, che tutto l'impianto elettrico dell'abitazione disponga del salvavita, o
differenziale, e di un'efficace linea di messa a terra. A tal proposito, se l'impianto elettrico
dell'abitazione non è ancora stato adeguato alle normative vigenti in merito, si consiglia
vivamente l'intervento di un esperto e qualificato elettricista, per l'aggiornamento dell'impianto
stesso.
Ultimo, ma non ultimo,su alcuni modelli (leggere libretto istruzioni ) abituarsi ad estrarre il
filtro ad intervalli di tempo regolari, onde asportare ciò che vi si deposita, senza attendere che
la macchina non scarichi più a causa del completo otturamento di questo componente.
Frigoriferi
La cosa principale è quella di non "alzare" troppo il termostato . Per regolare il termostato
si intende posizionare la relativa manopola in modo che la tacca di riferimento coincida con i
numeri della scala riportata sulla manopola stessa o sulla relativa serigrafia di posizionamento,
oppure in mancanza dei numeri la scritta min=1/2-- medio=3/4-- max=5/6 e per chi
avesse la regolazione digitale fare riferimento al numero che appare sul display, o ai led che
si accendono, tenete presente che al numero piu' basso corrisponte una temperatura
piu' calda ed al numero piu' alto temperatura piu' fredda. Difatti, in questo modo, si regola la
temperatura di funzionamento, impostazioni di temperatura molto alte obbligano il
compressore a funzionare per più tempo. Questo comporta un sovraffaticamento del
compressore ( sopratutto nei periodi estivi ) stesso e maggiori consumi di energia elettrica.
Inoltre si tende, in effetti, ad ottenere un freddo più intenso nei primi giorni, ma nei giorni
seguenti si avrà una maggior produzione di brina sul'evaporatore dello scomparto frigo,
che comporterà un notevole calo di resa frigorifera in quanto nel momento in cui vi è lo
sbrinamento di detto evaporatore si hanno tempi più lunghi di pausa, con un rialzo elevato
della temperatura. In pratica si ha una temperatura, nel vano frigorifero, non costante,
caratterizzata da temperature molto "fredde" in fase di stacco del termostato, e temperature
relativamente molto "calde" in fase di riattacco. Molto meglio, allora, posizionare il
termostato sui numeri 2 o 3 della relativa scala, medio in assenza di numeri oppure
6°/7° gradi per digitale, sono le posizioni più consigliate (a dire il vero, la posizione 3 e i
6°gradi, è gia un'impostazione da considerarsi, in taluni casi, specialmente in estate, anche
troppo alta). Così facendo si pone il compressore nella condizione di far raggiungere
all'apparecchio le temperature impostate con tempi di marcia minori, che producono meno
brina nell'evaporatore del frigorifero. Minor brina significa tempi di sbrinamento relativamente
più veloci, con temperature, nel complesso, più costanti e performanti, e minor consumo di
energia elettrica.
Tutte queste considerazioni, acquistano la massima importanza nei periodi estivi dell'anno,
quando le temperature ambientali raggiungono e superano tranquillamente i 30 gradi
centigradi. E' fondamentale, in questi mesi, non alzare assolutamente il termostato, o i
termostati, oltre le posizioni accennate in precedenza. Altrimenti, quasi certamente, in
particolar modo negli apparecchi incassati, il compressore non riesce a far staccare il
termostato, ed è costretto, come si è gia detto, a funzionare ininterrottamente,
causando il surriscaldamento del compressore che cala di rendimento fino al probabile
intervento del clixson ( componente sensibile al calore emesso dal compressore) di
protezione, che poi, in questo caso eventuale, tiene fermo il compressore stesso per molto
tempo, con il conseguente peggioramento della produzione del freddo, già ostacolata
dalle cause esposte. Paradossalmente le regolazioni per ottenere temperature piu' fredde,
servono nei periodi invernali, se l'apparecchio è posto in un locale non riscaldato, che potrebbe
essere quindi a temperature ambientali in taluni casi molto basse, prossime ai 2 , 3 gradi
centigradi. In questo caso l'apparecchio non si avvierebbe proprio, o non riuscirebbe più a
ripartire dopo la fase di sbrinamento se il termostato del reparto frigo non fosse su posizioni
alte. Quindi in questo caso di esempio in un apparecchio ad un solo termostato di controllo, si
avrebbe anche l'impossibilità di utilizzare il congelatore (magari del reparto frigo si potrebbe
anche fare a meno, considerate le temperature ambientali!). Comunque, tirando le somme, si
dovrebbe generalmente regolare il termostato del frigo in modo da ottenere nel relativo
scomparto, una temperatura media di circa 5 , 6 gradi centigradi, ed il termostato del
congelatore, se presente, in modo da ottenere in questo scomparto una temperatura media
di circa -20 , -21 gradi centigradi.
Corretta ventilazione dell'apparecchio.
l frigorifero, come anche il congelatore, ha bisogno di essere posizionato in modo che
possa espellere, tramite il condensatore, il calore che si crea proprio in questo componente a
causa del modo in cui funziona il circuito refrigerante. Anche il compressore ha bisogno di
una
opportuna
aerazione.
Per
questi
motivi
bisogna
cercare
di
installare
l'elettrodomestico in modo che non sia troppo vicino a fonti di calore, in modo che non sia
posto in stanze molto piccole, ripostigli, e / o comunque molto calde (specialmente d'estate),
in modo che non sia a contatto diretto, con la parte posteriore, alla parete della stanza (il
condensatore non riuscirebbe a "lavorare" bene). A proposito del condensatore, è
bene, un paio di volte all'anno, aspirare dallo stesso tutta la polvere e la lanugine che vi si
depositano, e che ne abbassano il potere dissipante, abbassando anche la resa generale
dell'apparecchio. Si faccia attenzione, svolgendo questa operazione, a non andare a
danneggiare le tubazioni del compressore, e il capillare. Riguardo ai frigoriferi incassati il
loro destino inteso come durata e qualità di funzionamento, lo decreta in pratica il tipo di
mobile nel quale vengono posti fin dalla prima installazione. Anche se questi frigoriferi
"nascono" con alcuni accorgimenti produttivi finalizzati proprio a metterli nelle migliori
condizioni di funzionamento, tenuto conto dell'utilizzo più gravoso al quale sono sottoposti,
rimane comunque fondamentale che il mobile preveda la possibilità di far circolare abbondante
aria nella parte posteriore, dove vi sono il condensatore e il compressore.
Un apparecchio non progettato per l'incasso non sarà mai in grado di funzionare correttamente
se forzato a lavorare in questo modo, specialmente nei mesi più caldi dell'anno. Proprio
l'eventuale mancanza della corretta ventilazione, della temperatura ambiente favorevole, unite
magari a regolazione del termostato (o dei termostati) troppo alta, sono le cause principi di
vere e proprie crisi di funzionamento del frigorifero (o del congelatore) durante l'estate.
Libretto a corredo dell'apparecchio.
I consigli fin qui elencati, sono a mio avviso di carattere fondamentale, e sono le poche cose
alle quali prestare veramente attenzione. E' importante anche leggere attentamente il libretto
a corredo dell'apparecchio, onde conoscere a fondo i sistemi di controllo e gestione dello
stesso, specialmente se di tipo elettronico. Inoltre, a seconda se i ripiani della parte frigo sono
del tipo a griglia, o in vetro, vi possono essere "stratificazioni" del freddo più o meno
pronunciate, con "zone" più idonee al mantenimento di un tipo di alimento piuttosto di un
altro. Generalmente la parte più fredda tende ad essere quella sopra ai cassetti verdura.
Inoltre vi possono essere mensole con feritoie regolabili per il controllo del freddo e /o
dell'umidità di eventuali cassetti sottostanti, ecc. Tutte queste peculiarità sono normalmente
ben illustrate in questo libretto, che contiene, inoltre, anche l'elenco dei centri assistenza
autorizzati per tutta la nazione, divisi per zona di competenza. Se c'è bisogno di un tecnico, è
consigliabile contattare sempre e solamente il responsabile per la propria zona di residenza,
autorizzato dalla casa costruttrice dell'apparecchio.
lavastoviglie
Il primo e più importante accorgimento che occorre avere nell'adoperare questa macchina, è
quello di non farle mai mancare il sale. Al proposito, consiglio vivamente di non tenere in
eccessiva considerazione "ciò che dice" la spia preposta a segnalare il momento di procedere
al rabbocco di questo minerale, ma di effettuare il controllo e l'aggiunta del sale, ad esempio
regolarmente ogni due settimane (o più di frequente se si fa un utilizzo intensivo della
macchina o si risiede in una località interessata da giacimenti idrici la cui acqua è dura o molto
dura). Al momento di reintegrare il cloruro di sodio è bene riempire completamente il
recipiente fin quasi all'orlo, procedendo poi con un mestolo da cucina ad effettuare una
"rimescolata" all'interno del recipiente stesso e quindi ad un ulteriore riaggiunta di sale se lo
stesso cala in maniera evidente. L'acqua nel recipiente tracima all'esterno e questo è normale.
Dopodiché è importante riavvitare o rimettere il tappo del sale correttamente al suo posto,
ben stretto. Questa può sembrare una cosa di secondaria importanza, ma in realtà se la
guarnizione del tappo del sale non assicura l'adeguata tenuta e durante il lavaggio tende a
fuoriuscire acqua salata, si possono trovare le stoviglie, alla fine del ciclo, ricoperte da una
uniforme patina biancastra. Questo perché il sale serve solo al rigenero della resina
decalcificante, e l'acqua salata non deve assolutamente mescolarsi all'acqua addolcita
occorrente per il lavaggio. A tal proposito non serve affatto gettare il sale direttamente
all'interno della vasca, come alcuni utenti sbagliando fanno, ma anzi come si è capito questa
operazione è altamente controproducente. Collegata al regolare rabbocco del sale, vi è la
corretta impostazione del dispositivo che regola l' efficienza del rigenero della resina in
rapporto alla durezza dell'acqua che giunge all'abitazione nella quale lavora la lavastoviglie. In
zone interessate da presenza di acqua dolce è bene mantenere la levetta del dispositivo su
posizioni di minimo rigenero, per procedere invece a posizionarla su posizioni di medio o
massimo rigenero se l'acqua è mediamente o molto dura. Più l'efficacia del rigenero è verso
l'impostazione massima, più è alto il consumo del sale e di questo occorre tener conto per i
rabbocchi. Normalmente il dispositivo in questione è posto all'interno della vasca, al limite
leggendo il libretto di uso e manutenzione si dovrebbero trovare chiare e dettagliate istruzioni
in merito.
Corretto utilizzo dei prodotti per il lavaggio (detergente e brillantante).
In relazione al detergente è bene dire subito che deve essere, e questo è tassativo, di
qualità. Non solo per un discorso strettamente attinente alle prestazioni di lavaggio, ma anche
per
uno
riguardante
la
salvaguardia
della
macchina.
Detersivi
di
infimo
ordine,
o
commercializzati da "sottomarche di sottomarche" possono, magari con la complicità di lavaggi
effettuati a bassa temperatura ma non solo, letteralmente intasare manicotti e "manicottini"
del circuito idrico con depositi che piano piano induriscono in maniera incredibile provocando
malfunzionamenti di vario tipo. Riguardo alla quantità di prodotto da utilizzare, è chiaro che
occorre solamente riempire con parsimonia l'apposito vano della scatola detersivo senza
gettarne altro direttamente in vasca, in quanto quest'ultimo non sarebbe di alcuna utilità, anzi
potrebbe provocare eccessi di schiuma con possibile fuoriuscita di acqua dalla porta e in ogni
caso sarebbe comunque uno spreco ed un'inutile contribuire ad inquinare. A tal proposito mi
preme chiarire che se l'utente tendesse a ricorrere a dosi troppo elevate di detergente
conseguentemente a risultati di lavaggio scarsi, le cause di questi problemi andrebbero
ricercate dapprima proprio nell'utilizzo di prodotti di bassa qualità, ed in seguito in possibili
problematiche della lavastoviglie stessa (vedi apposito capitolo della guida guasti). Due parole,
quindi, sul brillantante. Non voglio addentrarmi di proposito nella discussione se lo stesso sia
o meno tossico. Voglio comunque precisare che secondo i dati in commercio il prodotto puro
non è classificato nocivo secondo la direttiva CEE 88/379. D'altro canto molti utenti non lo
usano, ed in effetti se la macchina funziona regolarmente non si hanno particolari problemi
derivanti da questo mancato utilizzo. Una cosa è certa: se il prodotto non viene utilizzato è
perfettamente inutile immettere al suo posto nella vaschetta altre sostanze tipo aceto ecc.;
anzi potrebbe essere controproducente. Se comunque l'utente desidera utilizzare il prodotto è
giusto anche dire che lo stesso apporta un certo aiuto nell'ottenere risultati finali di lavaggio di
una certa qualità: esso riduce la tensione superficiale dell'acqua che diventa più fluida e bagna
le stoviglie lavate più profondamente. Dato che agisce nell'ultimo risciacquo, consente un
veloce deflusso dell'acqua dalle superfici e limita quindi la formazione di striature bianche e la
rimanenza di macchie di calcare in special modo nei bicchieri, che sono quelli che traggono
maggior giovamento dall'uso del brillantante stesso. Certo, è ovvio che anche questo
prodotto deve essere utilizzato nel giusto modo. L'errore più comune che si compie nell'uso del
brillantante è quello di spingere troppo verso il massimo la linguetta di dosaggio posta
nella scatola detersivo, con la conseguenza che le stoviglie possono presentare, a fine ciclo
di lavaggio, un aspetto untuoso ed azzurrino oppure fortemente striato. In questi casi occorre
ridurre il prelievo della dose di brillantante. In conclusione è bene posizionare questa
linguetta in corrispondenza della posizione medio-minima, per provare ad alzarla leggermente
nel lavaggio successivo, se si crederà necessario.
Attenzione ad una cosa: quando si effettua il rabbocco del brillantante nell'apposita
vaschetta, si abbia l'accortezza, nel caso parte del prodotto finisca direttamente nella porta (e
quindi nella vasca della macchina quando si richiude la porta stessa), di asciugarlo subito
perché potrebbe dare origine ad una forte formazione di schiuma con conseguente fuoriuscita
d'acqua dalla guarnizione inferiore nel lavaggio che avverrà in seguito. Questo perché il
brillantante è un prodotto in grado di generare molta schiuma se presente in quantità oltre il
normale. Si tenga presente, al riguardo, che la quantità espulsa dalla scatola detersivo nel
momento opportuno è pari a poche gocce. Infine una raccomandazione: non si utilizzino le
scorze e / o le bucce dei limoni per deodorare l'interno della macchina, perché così facendo le
giranti tendono a riempirsi al loro interno di nocciolini e fibre provenienti proprio da questi
limoni. La pressione dell'acqua spinge poi questi residui contro i fori delle giranti stesse e si ha
un netto peggioramento delle prestazioni di lavaggio. Se proprio se desidera deodorare
l'interno della lavastoviglie è bene utilizzare i prodotti appositi reperibili in commercio,
orientandosi su marche ben conosciute.
Corretta impostazione dei programmi di lavaggio e corretto riempimento dei cestelli
porta stoviglie.
Tutte le lavastoviglie sono dotate, in genere, di un programmatore o scheda elettronica,
che permette la selezione di vari programmi di lavaggio in base alle esigenze dell'utente, o
comunque di una serie di tasti che possono ridurre le temperature di lavaggio in maniera tale
da impostare cicli "economici" o "rapidi". Normalmente in una macchina "tipo" è presente la
possibilità di selezionare un prelavaggio cioè un lavaggio veloce a freddo che ha lo scopo di
dare una "sgrossata" ad eventuali stoviglie immesse nella macchina per le quali non si voglia
effettuare un lavaggio completo, in pratica è un programma di attesa che va ad evitare alle
stoviglie stesse la solidificazione su di esse dei residui e dei grassi dei cibi. Di solito quando il
programmatore termina il prelavaggio si arresta non proseguendo oltre, mantenendo però
accesa la spia di alimentazione della macchina. Si ha poi normalmente la possibilità di
impostare un lavaggio energico, contraddistinto cioè da una temperatura dell'acqua di 65°C
sia nella prima parte del ciclo quando la macchina preleva il detergente, sia nel risciacquo (o
risciacqui se la macchina ne prevede due). Questo è il tipo di lavaggio che assicura le migliori
prestazioni, è adatto a tutti i tipi di sporco e a tutti i tipi di stoviglie tranne a quelle per le quali
è espressamente raccomandato un lavaggio delicato tipo articoli in cristallo, plastiche
particolari ecc. Inoltre il lavaggio energico garantisce anche la migliore asciugatura delle
stoviglie specialmente nelle macchine che non prevedono il supporto di nessuna resistenza in
questa fase, e la corretta pulizia interna della macchina stessa, specialmente se si ha
l'accortezza di utilizzare detergenti di qualità. Il lavaggio normale è essenzialmente simile al
lavaggio energico, rispetto a questo cambia solo per la minor durata. Il lavaggio economico
prevede normalmente una temperatura di lavaggio nella prima parte del ciclo di circa 55 /
50°C. Nel risciacquo (o risciacqui) la temperatura dell'acqua rimane però di 65°C
(normalmente) onde assicurare una buona asciugatura delle stoviglie. Questo tipo di lavaggio è
così denominato essenzialmente per il risparmio energetico che permette grazie alla minor
temperatura nella prima parte del ciclo, che si riflette anche in un programma nel complesso
più veloce di quello energico o normale. E' adatto a tutte le stoviglie non molto sporche e
non particolarmente delicate, e permette ancora una discreta autopulizia interna della
macchina. In molte macchine è presente anche il programma delicato che spesso non è altro
che un economico di durata leggermente inferiore. Si ha poi il programma rapido ed al
riguardo le varianti sono molte. Normalmente la prima parte del ciclo avviene a temperatura di
circa 40°C; le maggiori diversità tra marche e modelli differenti riguardano il risciacquo che
può avvenire anche ad acqua fredda. Inoltre può non esserci la fase di asciugatura delle
stoviglie. Questo tipo di lavaggio è adatto a stoviglie poco sporche, molto delicate e / o delle
quali si abbia necessità in fretta. Non è in grado di assicurare risultati di lavaggio
particolarmente performanti ed inoltre non assicura la pulizia interna della macchina, che anzi
tende a venire meno se l'utente avvia sempre questo tipo di ciclo. A conclusione di questa
panoramica sui programmi di lavaggio normalmente presenti in una lavastoviglie c'è da
precisare che è sempre bene leggere attentamente il libretto uso e manutenzione, in
quanto non tutti i Costruttori la pensano al solito modo (ci mancherebbe altro!!!) e quindi si
possono avere differenti concezioni al riguardo. L'unico consiglio che mi sento di dare è quello
di non insistere troppo nell'utilizzare cicli economici e / o rapidi, ma di alternarli a programmi
normali o energici in modo da permettere il più possibile alla macchina una ottimale pulizia
interna. Molto importante è l'operazione di inserimento delle stoviglie nei cestelli e delle
posate negli appositi contenitori. Innanzitutto, ancor prima di procedere in questa cosa, è
vivamente consigliato pulire il filtro o i filtri della macchina, facendo attenzione, nella loro
estrazione, che eventuali residui tipo noccioli o altro non finiscano dentro al pozzetto della
lavastoviglie, in quanto da qui potrebbero finire nella pompa di lavaggio o in quella di
scarico creando problemi. I piatti, le pentole ecc. devono essere privati, tramite della comune
carta da cucina, dei residui più grossi e facilmente asportabili che non devono assolutamente
finire nell'elettrodomestico. Non si commetta l'errore di prelevare le stoviglie stesse con del
sapone per il lavaggio a mano, in quanto se non perfettamente risciacquato provocherebbe
forte formazione di schiuma con possibile fuoriuscita d'acqua dalla porta, nel lavaggio che si
andrebbe ad effettuare. Particolare attenzione va posta nell'inserimento dei piatti stessi nel
cestello: questi non devono essere mescolati tra di loro se sono presenti piatti fondi e piani,
perché in questo modo finirebbero per appiccicarsi e l'acqua non li raggiungerebbe in modo
uniforme, inoltre, chiaramente, non si deve infilare più di un piatto nell'apposito spazio. I
bicchieri vanno posti ordinatamente negli appositi scomparti dei cestelli, cercando di non
originare più file una sopra all'altra. Pentole, padelle, pentolini ecc vanno immessi
compatibilmente allo spazio rimasto, e non "a forza". Chiaramente la parte interna deve
guardare verso il basso. Le posate, specialmente per quanto riguarda i cucchiai, vanno poste
negli appositi scomparti del cestellino dedicato in modo "disordinato" ed intercalato in
maniera che non si attacchino tra di loro. A fine ciclo di lavaggio è bene non aspettare molto
per estrarre le stoviglie, in quanto le stesse potrebbero nuovamente bagnarsi a causa della
condensazione del vapore sulle superfici che si raffreddano. Al proposito vi è da dire che vi
sono alcune macchine dotate di un dispositivo particolare che elimina il vapore residuo durante
i quindici, venti minuti della fase di asciugatura.
Corretta manutenzione e pulizia della lavastoviglie.
Una cosa molto importante è quella che l'utente prenda l'abitudine a pulire bene il filtro e
tutti i filtri asportabili alla fine di ogni ciclo di lavaggio dopo aver tolto le stoviglie: in questo
modo è un'operazione semplice e veloce perché si evita il processo di solidificazione e
sedimentazione dei microresidui nei fori del filtro principale e in quelli dei filtri secondari.
Se il pozzetto è facilmente accessibile dopo l'estrazione del filtro principale è bene, ogni tanto,
procedere alla pulizia anche di quest'ultimo, semplicemente tramite una spugnetta e dell'acqua
calda. La guarnizione giro vasca va tenuta pulita, evitando l'incrostazione su di essa di
grassi e calcare, al fine di mantenerla elastica ed in grado di assicurare una corretta tenuta.
Idem per la guarnizione inferiore, anche se può essere più difficile da raggiungere. Per
procedere a tale operazione è sufficiente anche in questo caso una spugnetta e dell'acqua
calda. Non si utilizzino mai detergenti per il lavaggio delle stoviglie a mano. In questo modo,
osservando questi consigli, si evita anche l'insorgere di cattivi odori persistenti e ristagnanti
nella lavastoviglie stessa. Come già accennato sopra l'utilizzo prevalente di programmi di
lavaggio economici o rapidi può provocare una cattiva autopulizia interna della
macchina, per cui è bene cercare di avviare anche il programma energico, ogni tanto, in
maniera tale che lo stesso contribuisca a mantenere il più possibile pulito l'interno della
macchina. Se occorre vi sono in commercio appositi prodotti con i quali è possibile avviare un
ciclo di lavaggio a vuoto, senza stoviglie, avente la funzione di effettuare un lavaggio
interno dell'elettrodomestico. Chiaramente va utilizzato il programma energico in modo da
sfruttarne la temperatura dell'acqua e la durata. Occorre leggere bene le istruzioni per usare
correttamente questi prodotti, normalmente la confezione "tipo" prevede una bottiglietta il cui
tappo (che non va assolutamente svitato) è dotato di una ceretta che si scioglie piano piano
durante il programma di lavaggio in modo da far fuoriuscire il prodotto in maniera omogenea.
Questa bottiglietta va normalmente posizionata capovolta in uno scomparto del cestello porta
posate. Come già accennato sopra, oltre a queste fondamentali "norme di comportamento", la
macchina non deve mai rimanere priva di sale nell'apposito recipiente.
Piano cottura
Pulire il piano (solo quando e' freddo) con un panno inumidito in acqua calda e sapone o
detersivo liquido.
I piani di cottura inox e in vetroceramica si possono pulire con prodotti disponibili presso il
nostro negozio. Non usate prodotti abrasivi, corrosivi, a base di cloro , suoi derivati o pagliette
metalliche.Evitate di lasciare sul piano di cottura sostanze acide o alcaline ( sale, succo di
limone, succo di pomodoro ,zuccheri ecc.).I bruciatori si possono pulire mettendoli in ammollo
con acqua calda e detersivo liquido, asciugarli accuratamente e verificare che nessuna delle
aperture del bruciatore sia ostruita.
Evitare l'uso di detersivi schiumosi e a spruzzo in prossimità dei comandi e delle manopole ; i
detersivi
aggressivi
potrebbero
infiltrarsi
nelle
parti
elettroniche
dell'apparecchiatura
danneggiandone il funzionamento.
Microonde
La pulizia e' la sola manutenzione normalmente richiesta. Deve essere effettuata con il forno
disinserito elettricamente. Non usate pagliette metalliche all' interno del forno righerebbero la
superficie. Per le macchie tenaci, far bollire una tazza d' acqua per 2 o 3 minuti, il vapore
ammorbidirà lo sporco. Esistono inoltre in commercio appositi prodotti detergenti. Gli odori all'
interno del forno possono essere eliminati mettendo una tazza di acqua con succo di limone nel
forno e facendo bollire il composto. Le microonde non possono attraversare i metalli. Esse
verranno respinte da qualsiasi oggetto metallico nel forno proprio come vengono respinte dalle
pareti
del
forno,
causando
"scintille"
che
potrebbero
danneggiare
l'apparecchio.
Non fate mai funzionare l'apparecchio a vuoto, perche' le onde non venendo assorbite dal cibo
ritornano all' emettitore danneggiandolo. Se fate prove di programmazione, mettete all'interno
un bicchiere d'acqua con all'interno un cucchiaino l'acqua assorbirà le microonde e il forno non
si guasterà. Non coprire le prese d'aria necessarie alla ventilazione dell'apparecchio e lasciare
sopra il forno uno spazio di almeno 5 cm. Non usare il microonde per riscaldare alimenti o
liquidi in contenitori sigillati. L'aumento di pressione potrebbe far "esplodere" il contenitore , lo
stesso vale per le uova intere con o senza guscio. Esistono in commercio appositi contenitori
per microonde per ogni tipo di utilizzo.