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Aspasia Rivista online gratuita Novembre 2011 N. 2 Indice: ANDREA PAOLELLA, “Mythoi e Lògos” – NICOLO’ GALASSO, “Il doppio debito con la cultura araba” – DANIELE MASCIOLI, “L’irresistibile fascino del mondo fluttuante” – AMBRA SIDOTI, “Haiku ed Impressionismo” – GIUSEPPE CAPPELLO, “Oriente ed Occidente: il vero è l’intero” – VALENTINA FULIGENZI, “Un destino parallelo” – ALESSIO INNOCENTI, “Voglio vederti danzare” – RAISSA MASCITTI, “Multiculturalismo aziendale” Per qualsiasi informazione, consiglio, o per inviare gli articoli: [email protected] “Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente” Tracciare linee di confine è sempre un compito arduo. Lo è ancor di più quando si vuole tentare di distinguere l’Oriente dall’Occidente. Solitamente si identifica il primo con il continente asiatico ed il secondo secondo con quello europeo. Una distinzione talmente superficiale per l’Oriente, che si è costretti a ricorrere per quest’ultimo ad espressioni come “vicino”, “medio” ed “estremo”. Se infatti è possibile delineare gli elementi comuni che caratterizzano l’uomo occidentale, non è possibile fare ciò con la stessa semplicità per l’uomo orientale. Sono “Oriente” la Sharazad protagonista de “Le mille e una notte”, il Kublai Kahn reso celebre da Marco Polo nel suo “Milione” o il Siddhartha Gautama punto di riferimento riferimento della religione buddista, diffusa ormai anche nel mondo occidentale. Sono “Oriente” paesi come l’Iraq o l’Afghanistan, per l’Occidente così culturalmente arretrati da doversi vedere imposta la “democrazia” democrazia” con le armi; ma sono “Oriente” anche la Cina ed il Giappone, i quali da decenni hanno subito una forte “occidentalizzazione” del loro modo di vivere. La difficoltà nel capire l’Oriente è però legata da secoli, se non da millenni, alla presunta superiorità dell’Occidente. L’uomo occidentale ha infatti sempre sempre voluto imporre la propria cultura come la migliore, evitando qualsiasi forma di confronto. Ciò ha reso l’uomo Orientale profondo conoscitore dell’Occidente, mentre l’uomo Occidentale ignora quasi completamente completamente la complessa vastità del mondo orientale. Un’ignoranza Un’ignoranza ancora oggi difficile da colmare. N. 2 Novembre 2011 Aspasia Mythoi e Logos di Andrea Paolella Isocrate (DK 14A4) scrive di un Pitagora Un mito racconta che Europa, principessa fenicia, discepolo degli egiziani ed Erodoto (DK 14A1) una notte sognò di esser ambita da due donne. sembra sottintenderlo. Clemente Alessandrino Riconobbe i tratti della sorella, Asia, ma non (DK 14A8) precisa sia che Pitagora secondo seppe convenire chi fosse l’altra. A disputa Neante era siro o fenicio, sia che per molti altri terminata la straniera ebbe la meglio e, in nome di era comunque di stirpe barbara. Se approfondiamo Zeus, rapì la fanciulla. Al risveglio Europa scese la questione in ottica geografica, il primo filosofo in spiaggia ed improvvisamente comparve un che entrò in Atene fu Anassagora, ma siamo già candito toro che si inchinò ai suoi piedi: la nel V sec. Quella che è ritenuta la prima diadochè, principessa montò sulla groppa dell’animale ed la scuola ionica, aveva le basi a Mileto, città insieme presero la via del mare. Giunti a dell’Asia Minore, come pure Creta, il sovrano dell’Olimpo rivelò la Clazomene, Efeso e Colofone. Non è sua identità. Nel frattempo, re “L L’Europa Europa rivendica dubbio che le poleis ioniche Agenore, preoccupato dalla per sé la nascita fossero a tutti gli effetti greche; scomparsa della figlia, mandò i della Filosofia: alla alla tuttavia i rapporti economici, suoi eredi alla ricerca della netta distinzione politici e culturali con Lidi e giovane. Tra questi, Cadmo, tra mythos e lògos, sopraggiunge Persiani furono sempre raggiunta la Grecia, fondò la città quindi quella tra imprescindibili. Ecco dunque che di Tebe. Dall’unione di Europa e Oriente ed coloro che sono ritenuti i primi di Zeus nacque Minosse, re di Occidente” Occidente filosofi vissero al confine tra i due Creta. Quanto narrato dalla mondi, a contatto con le due civiltà. In mitologia è confermato, oltreché dagli ambito dossografico, Talete, Anassimandro studi di linguistica e di storia, anche dalla e Anassimene stabiliscono una linea di filosofia: l’Europa proviene e si distingue successione. Non è un caso che Aristotele pone i dall’Asia. Ciononostante philosophìa sembra milesi come i filosofi più arcaici: fortissimi infatti parlare esclusivamente greco. Secondo una sono i richiami ad Esiodo, Omero e alla mitologia. testimonianza di Eraclito Pontico, riportata da Appurato l’influsso orientale sulla Teogonia, Cicerone nelle Tusculanæ (V,3,8), Pitagora fu il alcuni studiosi (tra cui Cornford) hanno rilevato primo ad utilizzare il vocabolo “filosofia”. anche analogie tra l’àpeiron e le cosmogonie Un’altra tradizione, di matrice aristotelica, vede orientali. Come è stato riformulato il rapporto tra invece in Talete il padre di questo Bìos mythos greco e mito orientale, così deve essere theoretikòs. In ogni caso, chiunque sia stato ripensato il nesso tra mythos e lògos da una parte e l’iniziatore di questa disciplina, l’Europa tra lògos e cultura orientale dall’altra. Il mito di rivendica per sé la nascita della Filosofia: alla Europa evidenzia come i Greci fossero consci del netta distinzione tra mythos e lògos, sopraggiunge bagaglio intellettuale assimilato dal Vicino quindi quella tra Oriente ed Occidente. Se Oriente ma contemporaneamente proclamassero analizziamo le testimonianze sui pensatori del un principium individuationis. Mentre fiorivano le VII-VI sec. a.C. notiamo nondimeno una menti d’Eraclito e Parmenide, l’Ellàdos affermava sconcertante quantità di passi che propongono lo la propria identità contro il barbaro persiano. stesso tòpos: l’influenza orientale su questi autori. Diogene Laerzio (DK 11A1) ci informa del sangue fenicio di Talete e dei suoi studi in Egitto. N. 2 Novembre 2011 Aspasia Il doppio debito con la cultura araba di Nicolò Galasso La storia della filosofia medievale, e con essa dagli ebrei prima di fare la sua trionfale entrata in quella culturale e scientifica, non può prescindere Occidente (XII sec.). Oltre a questo inestimabile dai contributi del pensiero arabo ed ebraico. Se poi merito “materiale”, di conservazione e traduzione è vera la famosa frase di Gilson che “per tutto il dei testi, gli arabi ci hanno donato anche opere pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo originali. Opere di un così alto livello che, tra i significa ignorare se stesso”, si capisce bene latini, erano considerate alla stregua degli quanto determinante sia stata, e sia tuttora, la Aristotele e dei Boezio, ossia delle massime cultura del “lontano” Islam. Gli arabi infatti hanno autorità filosofiche. Il secolo d’oro della svolto due compiti fondamentali per la Scolastica europea (XIII) fu tale infatti storia del pensiero. Innanzitutto non solo grazie ai nuovi testi degli dobbiamo a loro la conservazione di autori antichi venuti dal mondo una buona parte dei testi di arabo ma anche al modo originale “La La filosofia araba è Aristotele, Euclide e di altri grandi di leggerli e ai nuovi concetti entrata nelle vene filosofi e scienziati dell’antichità. che dallo stesso mondo arabo stesse del Occidente La chiusura delle scuole trasmigravano in Europa. tanto che ha filosofiche ad Atene nel 529 d. Sarebbe impossibile influenzato e C. decretata dall’imperatore comprendere la speculazione influenza tutt’ora tutt ora la filosofia a ” filosofi Giustiniano aveva chiuso un epoca scolastica dal XII secolo in poi e interrotto gli scambi tra filosofia senza riferirsi agli apporti filosofici ellenica e cristianesimo. Mentre musulmani: il problema dell’unità l’Occidente si stava avviando verso uno dell’intelletto, la capitale distinzione stasi quasi totale di ogni forma di elaborazione tra essenza ed esistenza, la dottrina dell’univocità intellettuale, i veri e proprio secoli bui del dell’essere e la conseguente “ontologizzazione” medioevo (VI-VIII), il sapere greco della metafisica, solo per citarne alcuni. Il fortunatamente aveva trovato asilo verso Oriente, significato di questa influenza non è solo un in particolar modo in Mesopotamia e Siria. Grazie qualcosa di passato, interessante per lo storico ma alle traduzioni e ai commenti che furono fatti di materia morta per il pensatore attuale. La filosofia queste opere, la tradizione ellenica rinacque a araba è entrata nelle vene stesse del Occidente nuova vita. E questo non fu la sola integrazione tanto che, come la scolastica con le sue distinzioni che dovette affrontare. Quando l’islamismo e il suo linguaggio ha influenzato e influenza subentrò all’originario cristianesimo in questi tutt’ora la filosofia così non può che essere lo paesi, i maestri siriani furono protetti dai nuovi stesso per il pensiero di giganti come Al-Farabi, padroni (soprattutto i califfi della casata Abasside, Avicenna ed Averroè. fondata nel 750 d. C.) e si compì una nuova opera di mediazione con, questa volta, la cultura araba. Questa tradizione, arricchita dalle continue contaminazioni, venne nuovamente assimilata N. 2 Novembre 2011 Aspasia L’irresistibile fascino del mondo fluttuante di Daniele Mascioli progresso, quanto di una strenua difesa di quella In seguito al 1854, anno in cui il Giappone fu mole di valori positivi che la cultura giapponese costretto dagli Stati Uniti ad aprirsi all’Occidente, tramanda da secoli, con il suo profondo legame si diffuse in quest’ultimo il cosiddetto con la natura e gli “spiriti” che la animano, degni “Japonisme”. Furono dapprima soprattutto i di profondo rispetto. È quello che sarà identificato francesi ad appassionarsi all’arte orientale, e da molti giapponesi come il “demone della giapponese in special modo, di cui le stampe dei modernità”, i cui effetti sono oggi palesi, ben maestri dell’Ukiyo-e (lett. “immagini del mondo visibile nelle opere di artisti moderni, come i film fluttuante”) come Utamaru, Hokusai e Hiroshige, d’animazione di Miyazaki Hayao, uno dei più simboleggiavano la totalità. Questo fu importanti registi giapponesi contemporanei. Egli sicuramente uno dei fattori determinanti della ci mostra il suo grande amore per l’Occidente, nascita delle nuove avanguardie artistiche: furono tant’è che gran parte dei suoi film sono ambientati grandi appassionati e collezionisti i pittori che in luoghi, seppur immaginari, dal gusto diedero vita all’impressionismo e al postsicuramente europeo ed anche i suoi impressionismo come Monet, Degas, personaggi, tranne rare eccezioni, Toulouse-Lautrec, Gauguin o Van non sono antichi samurai bensì Gogh. Evidenti i caratteri formali e “È È quello che sarà normalissimi borghesi che stilistici che appassionarono gli identificato da diventano speciali proprio nel artisti europei e i richiami nelle molti giapponesi momento in cui escono dalla loro loro opere, sebbene si guardasse a come il “demone demone grigia quotidianità. Tuttavia, tale novità con “occhio della modernità” modernità come nello yin/yang, rivela anche occidentale”, amante dell’esotismo la parte “demoniaca” che quel mondo e teso più a mitizzare che a capire porta con sé e gli effetti che la sua realmente “Lo spirito dell’arte fiducia nel progresso (spesso cieca) produce giapponese” (citando un libro di Okakura sulla società e soprattutto sulla natura, troppe Kazuko).D’altra parte, in Giappone, si assistette volte devastata e oltraggiata per il puro interesse ad una radicale “occidentalizzazione” che portò umano, come si vede, per esempio, dalla violenza innanzitutto all’inizio dell’Era Meiji nel 1868, e dei terribili ordigni bellici che sconvolgono gli poi all’importazione massiccia di caratteri ordini naturali (in ciò si nota la cicatrice lasciata totalmente estranei alla tradizione nazionale, dalla seconda guerra mondiale). I suoi messaggi anche in campo artistico (decretando, di fatto, la così attuali, in fondo, non sono così diversi da fine dell’Ukiyo-e). Contro questo brutale quanto quelli che in Europa si tramandano già da secoli: repentino fenomeno si schierarono intellettuali l’immagine di una natura oscura e punitiva, come Kazuko (autore del famoso “The Book of quanto indifferente al litigioso uomo che si può Tea”), che intravedevano già i preoccupanti ammirare nel capolavoro “Nausicaa della valle del quanto ormai inevitabili cambiamenti che si vento” non è poi così diversa dai concetti andavano imponendo. Lo dimostra il fatto che lo dell’ultimo Leopardi, con la sua dolorosa stesso Kazuko riuscì a compiere i propri studi accettazione della potenza della Natura e il suo sull’arte nipponica soltanto negli Stati Uniti, dopo disincantato irridere all’arrogante fiducia esser stato ostacolato dal governo del proprio dell’uomo nelle sue magnifiche sorti e Paese. Non si tratta di un’ostinata e ingenua progressive. chiusura verso le altre nazioni e verso il N. 2 Novembre 2011 Aspasia Haiku ed impressionismo di Ambra Sidoti qualsiasi manifestazione del reale, lasciatevi Di tradizione antichissima, caratterizzata da toni trasportare in questa ardita quanto curiosa semplici, priva di titolo, si nutre delle suggestioni similitudine. Concentratevi sulla grandissima regalate dalla natura e dalle stagioni. La poesia forza descrittiva delle immagini e sulla capacità di haiku rappresenta una parte fondamentale della far totalmente immedesimare lo spettatore cultura giapponese. Qui la natura diviene pretesto nell’atmosfera evocata e il paragone non vi per riflettere, si fa contesto indispensabile e lo sembrerà più tanto audace. Il 15 aprile 1874 viene haiku è uno strumento in mano all’uomo che se ne inaugurata, nello studio del fotografo Nadar a serve per realizzare la sua più insita esigenza: Parigi, la prima mostra di quelli che in maniera quella di essere un tutt’uno con il cosmo. Nasce ironicamente negativa, vennero chiamati ad opera del maestro Matsuo Basho (1644-1694) “impressionisti”. Claude Monet (1840-1926) al quale si deve il merito di aver risollevato la presentò allora la sua tela, realizzata due anni poesia haiku da una forma volgare, ad una lirica prima: “impressione, sole nascente”. seria e ispirata al buddismo zen. Basho usa Considerato uno dei maggiori esponenti far coincidere gli insegnamenti zen con le dell’ impressionismo, Monet dipingeva caratteristiche della società in piena utilizzando appieno le poche e evoluzione. Troviamo infatti nella semplici regole di questo stile sua lirica, oltre alla “P Profumo di fiori pittorico. Parola chiave: rappresentazione delle cose di pruno dipingere emozioni. semplici della natura, anche sorge improvviso Sperimentando per la prima descrizioni di realtà il sole volta la pittura en plein air, quotidiane e popolari. La sul sentiero di Monet riusciva a rappresentare su forma poetica dello haiku, montagna” montagna tela le sensazioni e le percezioni lasciatosi alle spalle ogni tipologia visive che la natura gli comunicava di schema, di abitudine e di limite durante le varie ore del giorno. Grazie all’ dettato dalla ragione e servendosi di soli ausilio di pennellate ampie e decise, questa tre versi, ci insegna a renderci noi stessi tecnica pittorica ha il grande merito di rendere spettatori e testimoni della soggettiva e naturale la totale immersione dello spettatore nel momentanea visione del poeta. Quando ormai, paesaggio dipinto. In conclusione: se artisti nella prima metà dell’ottocento, lo haiku aveva diversi, in epoche tra loro lontane, provenienti da raggiunto la sua forma apicale, ecco che un altro mondi opposti e paralleli, servendosi di tecniche indiscusso maestro: Masaoka Shiki (1868-1912) artistiche non poi così distanti e incompatibili ne risolleva le sorti, restaurandolo e dandogli sono riusciti a trasmettere le loro personali visioni nuova vita. La riforma di Shiki passa tramite il utilizzando la semplicità e la voglia di immergersi termine “shassei” vale a dire: ritrarre la vita; gli in sensazioni primordiali, potremmo anche noi haiku del poeta hanno il pregio di ritrarre la vita escogitare personali ma pur universali e, perché esattamente com’è, in tutta la sua quotidiana no, artistici stratagemmi che ci consentano di semplicità. A lui il merito di aver saputo ritrarre la abbandonare le consuetudini e soddisfare realtà come essa appare, catturando una precisa l’ancestrale bisogno umano del fondersi con la immagine capace di comunicare la sua visione. Se natura? siete tanto attratti dall’essenzialità della poesia haiku che dona una magnifica trattazione di . N. 2 Novembre 2011 Aspasia Oriente ed Occidente: il vero è l’intero di Giuseppe Cappello Feconda non solo per il suo risultato ma come Dire dei rapporti fra Occidente e Oriente è nuovo momento generatore per un ulteriore impresa complessa sia qualora si voglia mettere dialogo con chi si ritenga altro da questa stessa l’accento su ciò che queste due realtà abbiano sintesi. Platone, per esempio, e ci spostiamo ad avuto e abbiano in comune che su quanto invece Atene, non sarebbe stato il filosofo a cui esse rimandino a paradigmi culturali, sociali, l’Occidente guarda come a uno dei suoi maestri se politici, economici e religiosi differenti. E’ certo non avesse fatto i suoi viaggi in Egitto; e, ancora un fatto che ci dà il senso di questa complessità: di più, Democrito non sarebbe il filosofo a cui la mentre, nella storia originaria dei loro rapporti, nel scienza moderna guarda come al suo genitore V secolo a.C., l’Occidente greco e l’Oriente teorico senza i suoi viaggi in Egitto, in persiano si combattevano nelle epocali Etiopia e in India. Ma prendiamo battaglie di Maratona (490 a.C.), spunto da questa ultima regione Salamina (490 a. C.) e a Platea dell’area geografica orientale per (479 a.C), questi mondi avevano mettere l’accento su un aspetto già alle loro spalle una storia di “Lungo Lungo i confini fra dialettico decisivo fra contaminazioni culturali che l’Oriente Oriente e l’Occidente, l Occidente, Occidente e Oriente appunto. sul confine dei rispettivi terre di commercio e di Da Platone e Aristotele e territori aveva dato origine conflitto, nacque dunque lungo un percorso nientedimeno che quella forma culturale millenario che giunge fino all’origine della filosofia. dell’uomo dell uomo che invera i ai giorni nostri, possiamo Questa, infatti, non aveva risultati della propria dire che la via maestra avuto la sua culla ad Atene ricerca nella dimensione attraverso cui l’Occidente ha ma piuttosto nelle colonie del dialogo” dialogo percorso il suo cammino in cerca greche dell’Asia minore, le della verità è stato ed è quello che odierne coste della Turchia, in passa attraverso lo strumento della città come Mileto, Efeso e Samo. vista. Non è necessario più di un Lungo i confini fra l’Oriente e ricordo per riandare con il pensiero a l’Occidente, terre di commercio e di quel mondo delle idee in cui Platone individuava i conflitto, nacque dunque quella forma culturale caratteri specifici della vera realtà; e Aristotele, dell’uomo che invera i risultati della propria che pure contestava al maestro di aver riposto le ricerca nella dimensione del dialogo. Dialogo, forme della verità in un mondo ultraterreno, cioè, dia-logos: un orizzonte dei rapporti fra i rinveniva invece, insieme alla materia, il principio soggetti individuali ma anche fra i più ampi originario della realtà in quella causa formale, soggetti delle comunità e degli stati che l’eidos, che costituiva la stessa struttura logica di innanzitutto riconosce il punto di partenza della qualsiasi ente naturale. Come si vede bene, la discussione in due, appunto, logoi, in due logiche logica della verità, sia in Platone che in Aristotele, di concepire la realtà distinte e a volte anche i maestri dell’Occidente è riposta in quel suffisso, contrapposte; due logiche che nell’incontro e nello l’id, di idea e di eidos, che non è altro che la scontro, lungo la strada tutt’altro che breve e senza radice del verbo greco idein; infinito che nella fatica dell’inter-azione e dell’inter-locuzione, lingua madre dell’Occidente significa vedere. I trovano usi e costumi, modi di sentire e di Latini tradussero questo verbo nel loro videre; in pensare, che tesaurizzano la diversità originaria in cui continuiamo a notare la permanenza di questa una sintesi materiale e spirituale feconda. Aspasia N.2 Novembre 2011 alternativo. Pensiamo, per esempio, a quanto radice id che rimanda a un rapporto con la verità possa esserci di più noto: il famoso viaggio dei nel segno dello strumento principale della vista; e Beatles, sulle stesse vie di Democrito, che portò i possiamo facilmente arrivare fino ai nostri giorni quattro occidentali di Liverpool, nel febbraio del in cui è appunto il video, sia quello della 1968, presso l'ashram indiano di Maharishi televisione che quello del cinema, a cui si è Mahesh Yogi. Dall’incontro-scontro di questi aggiunto ormai l’egemonico screen del computer, logoi (il rapporto con il guru Maharishi Mahesh la via attraverso cui passa il nostro rapporto Yogi non fu tutto rose e fiori) sarebbero nate privilegiato con l’esterno e in cui costruiamo alcune delle note che, oltre ogni confine l’intera tavola dei nostri valori collettivi, fra Occidente ed Oriente, avrebbero le nostre verità appunto. Su questa testimoniato uno dei momenti più egemonia della vista e sulla alti della spiritualità universale cristallizzazione dell’esperienza dell’uomo. visiva abbiamo costruito il nostro millenario logos; di fronte a cui si può rinvenire “P Possiamo dire che la una cultura orientale che via maestra attraverso invece ha costruito il suo cui l’Occidente l Occidente ha logos specifico percorso il suo cammino sull’esperienza del sentire, in cerca della verità è dell’attenzione più diretta al stato ed è quello che passa attraverso attraverso lo proprio corpo; si può pensare strumento della vista” vista al Buddismo ma anche alle arti marziali. Non è un caso che le filosofie occidentali insoddisfatte di una cultura che sembrava aver smarrito i suoi legami con l’esperienza del sentire abbiano visto nella cultura orientale un riferimento imprescindibile. E’ il caso di Schopenhauer ma anche quello più noto di Nietzsche. Fra gli dei greci, egli si proclamò “seguace di Dioniso” e critico demolitore di tutte quelle arti che si presentano di fronte a noi per la strada maestra della vista, sia una vista dei sensi che, a maggior ragione una vista dell’intelletto. Sia insomma la scultura di Fidia che la filosofia di Socrate e Platone. E non è un caso che chi, come lo stesso Nietzsche, individuò nella musica il grimaldello con cui rompere, innanzitutto per se stesso, il paradigma cristallizzante della vista individuò nell’India e nelle sue culture un logos N. 2 Novembre 2011 Aspasia “Un destino parallelo” parallelo” di Valentina Filigenzi concentra sull’analisi del momento in cui Tamin Ansary è uno scrittore e giornalista inizia la narrazione fondante dell’Islam, cioè nato a Kabul nel 1948 ma cresciuto negli Stati un evento particolare della vita di Maometto: Uniti. Per motivi personali si è sempre posto il suo trasferimento in una città vicina alla interrogativi sulla storia dell’Islam soprattutto Mecca, Yahtrib oggi nota come Medina. Il in occasione della Rivoluzione Iraniana del profeta è chiamato in questa città per svolgere 1979 che spinge suo fratello a sposare i un ruolo che oggi definiremo di mediatore. dettami di una visione religiosa più rigida. Questo evento viene chiamato dai musulmani Dopo l’11 Settembre decide di approfondire i Egira, avviene nel 622 e segna la nascita della suoi studi per meglio comprendere le tensioni del presente, tuffandosi nella Storia, sua Umma, la comunità sociale musulmana. L’Islam appare quindi da subito come un grande passione, partendo da un semplice originale connubio tra religione e assunto, troppo spesso trascurato: “ progetto politico, un modo per conoscere il passato è fondamentale costruire una comunità virtuosa. Il per comprendere quello che “Secondo Secondo Ansary il nostro viaggio attraverso i accade intorno a noi.” Il libro conflitto che lacera secoli prosegue “Un destino parallelo” è il il mondo moderno va considerato come soffermandosi su alcuni risultato del viaggio di l’attrito attrito tra due eventi non lontani dai Ansary alla ricerca di concezioni della giorni nostri che segnano una migliore Storia che un passo in avanti verso la comprensione delle semplicemente non si genesi delle tensioni odierne. divergenze tra la visione della intersecano” intersecano Storia occidentale e la visione Sono due i momenti in cui le due storie del mondo che scorrevano in della Storia attraverso lo sguardo dell’Islam. Ansary nota che la presenza modo sostanzialmente parallelo si di due mondi tra loro separati precede la intersecano provocando un escalation verso il conflitto. La guerra dei sei giorni ha provocato nascita stessa dell’Islam. Uno dei due mondi ruota intorno alle rotte marittime che solcano conseguenze devastanti perché l’azione israeliana ha contribuito ad accrescere il senso il Mediterraneo ed è la culla della futura di comunità dei palestinesi che vivevano nei civiltà occidentale. L’altro mondo è formato dal subcontinente indiano, dall’Asia centrale, territori occupati, permettendo che il ruolo dei gruppi impegnati a ottenere una restaurazione Altipiani Iraniani, Mesopotamia, Egitto e si della Palestina con ogni mezzo acquisisse amalgama al suo interno attraverso rotte di maggior potere all’interno dell’OLP; inoltre terra. I due mondi sono intercomunicanti, ma ha permesso la radicalizzazione di visioni ognuno possiede il proprio centro. Si alternative all’islam laico e modernista come intersecano in un punto noto ancora oggi quella del partito Bath fautore di un come area di conflitto, la striscia di terra dove socialismo statalista accompagnato da una sorgono la Siria, il Libano, Israele e la buona dose di nazionalismo arabo ma Giordania. Una buona parte del libro si Aspasia N. 2 Novembre 2011 maggior parte della popolazione cominciò a soprattutto il dilagarsi di alcuni gruppi radicali dar loro seguito. Secondo Ansary il conflitto come i fratelli musulmani, al cui interno inizio che lacera il mondo moderno va considerato a prosperare la scheggia impazzita della Jihad come l’attrito tra due concezioni della Storia Islamica egiziana. Un altro evento importante che semplicemente non si intersecano, perché avviene nel cuore della Persia e contribuisce a non si pongono le stesse domande. La Storia sedimentare una nuova immagine degli Stati mondiale può essere vista come un insieme di Uniti che si rileva duratura, contrastando con monadi, ognuna registra un punto di l’idea di potenza che promuove ideali vista, per dare coerenza al tutto di libertà, giustizia, democrazia. Gli occorre registrare ogni singola Usa intervengono attraverso la voce e solo partendo da una CIA per riportare il figlio dello Storia realmente condivisa i scià Reza Palhavi sul trono due mondi paralleli potranno stroncando così una figura “La La Storia mondiale intersecarsi. laica e modernista come può essere vista come quella di Mossadeq che era un insieme di uscito vittorioso dalle urne monadi, ognuna registra un punto di ma aveva fatto l’errore di vista” vista tentare la nazionalizzazione dell’industria petrolifera. Il petrolio inizia ad avere un forte impatto non solo politico ma anche sociale perché si vengono a creare vere e proprie elitès tecnocratiche e modernizzatrici completamente staccate dal resto della popolazione di cui non avevano bisogno neanche come base di consenso. Si crearono così società divise in mondi paralleli all’interno dei quali il divario economico e culturale alimentava il risentimento all’interno delle stesse elitès. Le correnti integraliste islamiche non fecero altro che sottolineare la presenza di questi mondi paralleli e la N. 2 Novembre 2011 Aspasia Voglio vederti danzare di Alessio Innocenti vestite con abiti tradizionali mentre vengono Musica, ritmo, danza. Tre elementi fra loro evocate le divinità a cui la festa è dedicata, per poi intimamente legati, nonostante oggi sia diffusa la continuare a danzare durante tutta la notte (o come tendenza a considerarli come indipendenti. La le balinesi nei giorni di festa); nel mondo islamico musica è divenuta un elemento centrale della vita i mistici sufi tramite una danza basata sul roteare quotidiana, è un sottofondo che si ritrova ovunque, su sè stessi a velocità sempre maggiore cercano di dato che ormai accompagna anche i clienti raggiungere l’estasi (Voglio vederti danzare/ come all’interno dei centri commerciali. Eppure la sua i Dervisches Tourners/ che girano sulle spine natura più profonda è un’altra; la musica, dorsali); nel Kathakali, forma artistica indiana che collegata a ritmi particolarmente spinti e alla definire “teatro” sarebbe improprio e riduttivo, danza, ha sempre avuto un valore “sacro” nel l’attore danza e recita raccontando le vero senso del termine. In tutte le parti del vicende dei cicli epici indiani con il mondo esistevano, ed in alcuni casi “L L’uomo uomo divieto assoluto di parlare, dovendo esistono tuttora, popolazioni che occidentale ha dunque esprimersi solo tramite i suoi celebravano riti tribali caratterizzati banalizzato gesti e le sue espressioni facciali, da musica e danze estenuanti, l’esperienza esperienza accompagnato dal suono di tramite le quali una persona in musicale, ne strumenti musicali, tra cui le stesse particolare, lo sciamano, poteva ha alterato i cavigliere che indossa (o al suono di raggiungere una condizione estatica caratteri più cavigliere del Katakali). In occidente che lo metteva in contatto con il profondi” profondi questa dimensione sacrale della mondo sovrannaturale (“Nei ritmi musica sembra essere svanita quasi ossessivi la chiave dei riti tribali/ regni completamente; come in tanti altri campi, di sciamani/ e suonatori zingari ribelli”). l’uomo occidentale ha banalizzato l’esperienza Eppure, questa “caduta” d’importanza della musicale, ne ha alterato i caratteri più profondi per musica è un fenomeno caratteristico del mondo ottenere alla fine un prodotto seriale ed indistinto, occidentale; infatti, per quest’ultimo la musica è e lo stesso carattere sacro della danza è divenuto fondamentalmente un prodotto da vendere come un semplice passatempo privo di significato (Nella tanti altri, è caratterizzata da una sua omogeneità e Bassa Padana/ nelle balere estive/ coppie di standardizzazione, e, purtroppo, è praticata da anziani che ballano/ vecchi Valzer Viennesi). La chiunque, grazie alla facilità con cui si può vicenda della stessa canzone di Battiato è reperire qualsiasi tipo di strumento musicale. In emblematica; la complessità del testo e della Oriente l’aura sacrale della musica è ancora in musica viene messa da parte, mentre rimane parte intatta: nell’Antico Egitto durante il rito impresso e viene ripetuto e cantato come un nuziale una danzatrice con un candelabro sulla mantra il ritornello (e gira tutt’ intorno la stanza,/ testa precedeva la coppia di sposi, usanza da cui mentre si danza, danza); estrapolato dal resto del deriverebbe la danza con candelabri in testa testo, questo verso può diventare buono anche per praticata in varie parti del continente asiatico, dal un DJ, il quale, coprendolo con il ritmo monotono medio oriente fino ad alcune città dell’India e privo di significato del suo remix, ne fa una (Voglio vederti danzare/ come le zingare del versione moderna dei valzer viennesi ballati nelle deserto/ con candelabri in testa); in Indonesia, le balere estive. Puro rumore banale e privo di senso. donne balinesi durante i giorni di festa danzano N. 2 Novembre 2011 Aspasia Multiculturalismo aziendale di Raissa Mascitti orientale è opportuno considerare il quadro dei Nell’ultimo decennio il dibattito sui temi delle valori e delle norme di quest’ultima. Il diseguaglianze e delle differenze è stato Confucianesimo, da sempre ritenuto la religione notevolmente influenzato dal fiorire del fenomeno dominante nei paesi dell’Est Asia, in realtà in della globalizzazione della vita sociale. alcuni paesi come la Corea è considerato una Gli economisti sono divisi in due scuole di filosofia di base. Inoltre le religioni, come quella pensiero: da una parte c’è chi ritiene che la cristiana, si sono innestate nella filosofia globalizzazione porterà ad un aumento della confuciana creando un mix culturale in cui produttività, a una totale omogeneizzazione delle vecchio e nuovo hanno trovato un preferenze, dei consumi, degli stili e della qualità accomodamento. Il modello confuciano, della vita; dall’altra c’è chi prevede un che plasma anche le relazioni accrescimento delle discriminazioni lavorative, si fonda sulla visione del nella distribuzione della ricchezza, “Il Il modello mondo dove la gerarchia confuciano si una competizione al ribasso sul fonda sulla dell’anzianità prevale sia su quella mercato del lavoro, e un aumento visione del mondo di status che di ruolo. Questo del divario tra paesi ricchi e paesi dove la gerarchia schema mentale è presente anche poveri. Da un punto di vista dell’anzianità anzianità dell e soprattutto nelle aziende. prettamente economico le prevale sia su L’importanza della cultura economie dei paesi meno quella di status d’impresa è riemersa relativamente sviluppate diverranno sempre più che di ruolo” ruolo alle M&A, cioè fusioni –Mergers- tra precarie, perché dipendenti dalle aziende e acquisizioni. Dopo l’iniziale fluttuazioni delle economie più euforia del “ mix aziendale “, le differenti industrializzate. Uno dei più significativi culture si scontrano frontalmente, oppure la effetti della globalizzazione dei mercati è il cultura aziendale perdente inizia una resistenza nel multiculturalismo aziendale: esistono infatti delle tentativo di non lasciarsi armonizzare. Le lotte ai imprese transazionali, che,con propri plants uffici vertici si inaspriscono, le gerarchie e le commerciali e reti di fornitori,operano oltre i complicazioni amministrative interne aumentano e confini nazionali del Paese d’origine. Con questo ritardano i tempi per le decisioni più urgenti, processo di internazionalizzazione, diversi mentre il risanamento delle imprese in difficoltà si dipendenti delle imprese transnazionali sono stati fa attendere. Alcuni studi organizzativi hanno inviati a operare sui mercati locali. analizzato i conflitti comunicativi e cognitivi che Antropologicamente parlando c’è stato un vero e intervengono nelle aziende multiculturali, come proprio incontro fra due culture: in alcuni casi, nel caso dei transplants giapponesi sparsi nel come quello tra culture occidentali e orientali, il mondo occidentale. Allora queste multinazionali divario è risultato notevole. Gli effetti a lungo aumentano o no il benessere dei paesi riceventi? termine e i mutamenti che il multiculturalismo Ne favoriscono o no la crescita economica? produrrà nel mondo del lavoro sono ancora Ai posteri l’ardua sentenza... Albert Camus difficili da prevedere. E’ pacifico però chiedersi se diceva: «C’è la bellezza e ci sono gli umiliati. l’incontro tra culture radicalmente differenti Quali che siano le difficoltà dell’impresa, vorrei conduca alla formazione di un unico sistema di non essere mai infedele né all’una né agli altri» valori, norme aziendali, di significati e di identità. Per capire il divario tra la nostra cultura e quella Nel prossimo numero il tema trattato sarà “Rivolta “Rivolta e Rivoluzione”, Rivoluzione”, con riferimento ad ogni evento, idea, scoperta, guerra che ha portato alla rottura di un equilibrio in qualsiasi qualsiasi campo dell'attività umana. Per qualsiasi informazione, consiglio o per inviare gli articoli (min. 500 – max. 530 parole) : [email protected] [email protected] La rivista è scaricabile dal sito: http://sites.google.com/site/aspasiaweb/ Per commentare gli articoli, suggerire argomenti da trattare o conoscere meglio il progetto Aspasia, è possibile consultare la pagina Facebook: http://www.facebook.com/aspasiarivista