Bollettino Pasqua 2014

Transcript

Bollettino Pasqua 2014
PARROCCHIE DI LATISANA LATISANOTTA RONCHIS FRAFOREANO
Anno XV
-
Numero 1
-
Aprile 2014
La vicenda umana di Gesù, suggellata
con la sofferenza, con la
Pasqua di Resurrezione
e col ritorno alla Casa del Padre, alimenta la
nostra speranza in un futuro migliore.
L’Orto dei Getsemani con
la Basilica dell’Agonia,
Gerusalemme.
In primo piano l’Edicola
dell’Ascensione e sullo sfondo
la città di Gerusalemme.
Orario delle celebrazioni della settimana santa 2014
LATISANA
Domenica delle Palme e della Passione del Signore (13 Aprile)
Sante messe secondo il consueto orario festivo.
Ore 10.30: Benedizione degli ulivi in Oratorio (in caso di
maltempo in Duomo) e processione. Santa
Messa della Passione.
Al termine della Santa Messa apertura delle
Sante Quarant’ore di Adorazione Eucaristica
Ore 15.30: Canto dei Vespri.
Ore 16.00: Gruppi di preghiera.
Ore 18.45: Benedizione e riposizione.
Ore 19.00: Santa Messa animata dalla Corale latisanese.
Durante le ore di Adorazione Confessioni.
Lunedì Santo (14 Aprile)
Ore 8.00: Recita delle Lodi ed esposizione.
Ore 10.30: Santa Messa per le mamme.
Ore 15.30: Adorazione e confessioni per i ragazzi delle medie.
Ore 18.45: Benedizione e riposizione.
Ore 19.00: Santa Messa.
Durante le ore di Adorazione Confessioni.
Martedì Santo (15 Aprile)
Ore 8.00: Recita delle lodi ed esposizione del Santissimo.
Ore 10.30: Santa Messa per anziani ed ammalati.
Partecipano gli amici del Centro di Salute
Mentale e del CAMPP.
Ore 15.00: Ora di adorazione e confessioni per i bambini
delle elementari.
Ore 18.00: Ora di adorazione per le catechiste.
Ore 19.00: S. Messa e chiusura solenne delle Quarant’ore.
Durante le ore di Adorazione Confessioni.
Mercoledì Santo (16 Aprile)
In mattinata Confessioni.
Ore 8.00: Recita delle Lodi.
Ore 9.00: S. Messa. (Non viene esposto il Santissimo).
Ore 15.00: S. Messa e confessioni in Casa di Riposo.
Ore 16.00 - 18.00 Adorazione Eucaristica e Confessioni a
Paludo.
Giovedì Santo (17 aprile)
Ore 9.30: In Cattedrale l’Arcivescovo, concelebrando con
tutti i preti dell’Arcidiocesi, benedice gli Olii
Santi nella “Messa del Crisma”.
Dalle ore 16:00 Confessioni. TRIDUO PASQUALE
DELLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DEL SIGNORE
Giovedì Santo (17 aprile)
Ore 20.30: Santa Messa in Coena Domini.
Dopo la Santa Messa sostiamo all’altare della riposizione,
“con Gesù nell’orto degli ulivi”.
Venerdì Santo (18 aprile)
Giorno di digiuno.
Ore 8.00: Recita delle Lodi mattutine.
Ore 15.00: Liturgia della Passione.
Ore 20.30: Via Crucis processionale interparrocchiale
(Latisana e Latisanotta).
Nel pomeriggio Confessioni.
Sabato Santo (19 aprile)
In mattinata Confessioni.
Ore 8.00: Recita delle Lodi mattutine.
Ore 14.30: Confessioni per i ragazzi delle superiori.
pag. 2
Pasqua di Risurrezione
di Nostro Signore Gesù Cristo
Sabato Santo (19 aprile)
Ore 20.30: Solenne Veglia pasquale.
Nella domenica di Pasqua le S. Messe sono celebrate
secondo l’orario festivo.
Il Lunedì dell’Angelo le Sante Messe sono celebrate secondo
l’orario festivo.
LATISANOTTA
Sabato 12 Aprile
Ore 19.30: Santa Messa prefestiva nella chiesa di Crosere. Domenica delle Palme e della Passione del Signore (13 Aprile)
Ore 8.30: Santa Messa e benedizione degli ulivi nella
chiesa di Crosere.
Ore 10.15: Benedizione degli ulivi presso la scuola materna
(in caso di maltempo in Chiesa) e processione.
Santa Messa della Passione.
Al termine della Santa Messa apertura delle
Sante Quarant’ore di Adorazione Eucaristica
(Adorazione fino alle ore 19).
Nel pomeriggio Confessioni.
Lunedì Santo (14 Aprile)
Ore 15.00: Esposizione del Santissimo Sacramento. Ore 19.30: Santa Messa.
Nel pomeriggio Confessioni.
Martedì Santo (15 Aprile)
Ore 15.00: Esposizione del Santissimo Sacramento.
Ore 19.30: S. Messa e chiusura solenne delle Quarant’ore.
Nel pomeriggio Confessioni.
Mercoledì Santo (16 Aprile)
Ore 15.00: Confessioni per i bambini delle elementari e
delle medie.
Ore 19.30: S. Messa.
Giovedì Santo (17 aprile)
Ore 9.30: In Cattedrale l’Arcivescovo, concelebrando con
tutti i preti dell’Arcidiocesi, benedice gli Olii
Santi nella “Messa del Crisma”.
Dalle ore 18: Confessioni. TRIDUO PASQUALE
DELLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DEL SIGNORE
Giovedì Santo (17 aprile)
Ore 20.30: Santa Messa in Coena Domini.
Dopo la Santa Messa sostiamo all’altare della riposizione
“con Gesù nell’orto degli ulivi”.
Venerdì Santo (18 aprile)
Giorno di digiuno.
Ore 15.00: Liturgia della Passione.
Ore 20.30: Via Crucis processionale interparrocchiale
(Latisana e Latisanotta).
Dalle ore 16 alle 18: Confessioni.
Sabato Santo (19 aprile)
Dalle 10 alle 11 e dalle 16 alle 18: Confessioni.
pag. 3
Pasqua di Risurrezione
di Nostro Signore Gesù Cristo
Sabato Santo (19 aprile)
Ore 20.30: Solenne Veglia pasquale.
Nella domenica di Pasqua le S. Messe sono celebrate
secondo l’orario festivo.
Ore 9.30: S. Messa nella chiesa di Crosere.
Lunedì dell’Angelo (21 aprile)
Ore 10.30: Santa Messa a Latisanotta.
RONCHIS E FRAFOREANO
Domenica delle Palme e della Passione del Signore (13 Aprile)
Ore 9.30: Santa Messa e benedizione degli ulivi nella
chiesa di Fraforeano.
Ore 10.45: Benedizione degli ulivi in piazza Trombetta
(in caso di maltempo in Chiesa) e processione.
Santa Messa della Passione.
Lunedì Santo (14 Aprile)
Ore 15.00: Esposizione del Santissimo Sacramento.
Ore 18.30: Riposizione e Santa Messa.
Nel pomeriggio Confessioni.
Martedì Santo (15 Aprile)
Ore 15.00: Esposizione del Santissimo Sacramento.
Ore 18.30: Santa Messa e chiusura solenne delle Quarant’ore.
Durante le ore di Adorazione Confessioni.
Mercoledì Santo (16 aprile)
Ore 15:00: Confessioni per i bambini e i ragazzi del
catechismo elementari e medie.
Ore 18.30: Santa Messa. La Voce
Giovedì Santo (17 aprile)
Ore 9.30: In Cattedrale l’Arcivescovo, concelebrando con
tutti i preti dell’Arcidiocesi, benedice gli Olii
Santi nella “Messa del Crisma”.
TRIDUO PASQUALE
DELLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DEL SIGNORE
Giovedì Santo (17 aprile)
Ore 20.30: Santa Messa in Coena Domini.
Dopo la Santa Messa sostiamo all’altare della riposizione,
“con Gesù nell’orto degli ulivi”.
Venerdì Santo (18 aprile)
Ore 15.00: Liturgia della Passione.
Ore 20.30: Via Crucis processsionale.
Nel pomeriggio Confessioni.
Sabato Santo (19 aprile)
Dalle 10 alle 11 e dalle 16 alle 18: Confessioni.
Pasqua di Risurrezione
di Nostro Signore Gesù Cristo
Sabato Santo (19 aprile)
Ore 20.30: Solenne Veglia pasquale.
Nella domenica di Pasqua le S. Messe sono celebrate
secondo l’orario festivo.
Il Lunedì dell’Angelo le Sante Messe sono celebrate secondo
l’orario festivo.
Il 29 marzo circa cento bambini delle nostre comunità si sono accostati per la prima volta al Sacramento della Confessione. Per
l’occasione sono stati raccolti oltre 400 euro per la Caritas parrocchiale. Grazie!
La Voce del parroco
pag. 4
PASQUA - Tempo della Speranza e della Gioia
Siamo arrivati alla festa cristiana per eccellenza, la Pasqua.
Cristo è risorto, è il Vivente, il Signore della vita.
Abbiamo sperato che il Cristo risorgesse; alle volte abbiamo perso questa speranza, come i due
discepoli di Emmaus con il loro “noi speravamo”.
A Pasqua facciamo memoria della risurrezione di Cristo; la nostra speranza, sostenuta dalla fede,
è divenuta realtà.
Noi continuiamo a credere e a sperare nella nostra risurrezione, grazie all’evento: Cristo morto e
risorto. Questa è la verità definitiva.
Però viviamo nella storia e quindi abbiamo bisogno di vedere dei segni di speranza.
In questo momento storico su cosa poggiare la nostra speranza ?
Sono tanti i segni che ce la infondono.
• Solidarietà
Più è aumentata la crisi economica più si è resa presente la solidarietà.
Elenco solo alcune associazioni del nostro territorio che si sono fatte carico di questa
solidarietà (sono certo di dimenticarne alcune e di ciò mi scuso):
Caritas, Croce Rossa, Pan di Zucchero, Una mano per vivere, Aiuto alla vita,
Alzheimer, Violenza alle donne, Gruppo Tanzania, Associazioni d’Arma, Apicilia,
oltre alle realtà istituzionali, ai singoli e gruppi di volontari.
• Comunicazione
Oggi si parla molto, forse troppo, e si comunica con una molteplicità di mezzi:
Radio, TV, telefonia, computer ecc.
• Medicina
Elenco solo alcuni della vasta gamma di aiuti che la medicina ci offre come, ad esempio,
i trapianti, le cure palliative, la cura dei tumori, la chirurgia non invasiva, l’approfondimento nel
campo diagnostico, oltre all’indiscussa professionalità degli operatori sanitari.
• Mezzi di trasporto
La tecnica attuale ci consente di andare nei vari continenti, per terra, mare e cielo, con elevata
velocità e poco tempo.
• Istruzione
In questi ultimi decenni, in tutto il mondo, è notevolmente aumentato il numero di coloro a cui
viene data la possibilità di frequentare la scuola, dalla materna alla università.
• Multietnicità
Attualmente, specialmente in occidente, abbiamo raggiunto un alto livello
di convivenza con popolazioni di razza e cultura diverse, aumentando così
possibilità di incontro, di confronto e scambi economici e culturali. Questi
sono solo alcuni motivi che aiutano a guardare avanti e sperare nel domani.
Ma il grande motivo che ci dà speranza, con la “S” maiuscola, è il sapere che la morte è
stata sconfitta, che l’uomo, dal momento che nasce, entra nell’ eternità. Il Cristo morto in croce
ha saputo dare una risposta, o meglio una soluzione definitiva al problema dell’ uomo, cioè la
morte. Gesù è entrato nella
storia, nella nostra storia,
vivendo come noi e facendo
l’esperienza di vita, morte
e risurrezione. Quello che
ha fatto Lui lo ha promesso
anche a noi. Questa è la nostra
grande speranza; per questo
già da ora ci impegniamo
nella storia, per noi, per tutti.
Con questo clima vi auguro
di vivere la Pasqua, nella
gioia e nella speranza, con
impegno.
A nome mio, dei sacerdoti,
diaconi e suore Buona Pasqua.
L’Abate Pievano
Mons. Carlo Fant
pag. 5
La Voce della Storia
Il vescovo latisanese Fontanini
e il Seminario concordiese
Al
vescovo
di
Concordia
Carlo
Fontanini, nato a
Latisana il 16 luglio 1766
e morto a Portogruaro
il 1° novembre 1848,
accanto all’illuminato
e fervido magistero
pastorale, spetta il
merito di aver dotato
Portogruaro verso la
metà
dell’Ottocento
di
due
opere
architettoniche di lustro
e valore artistico: la
ricostruzione del duomo
ad uso Cattedrale e
Stemma del vescovo Fontanini
la ristrutturazione ed
ampliamento del Seminario. Della prima benemerenza
abbiamo riferito nel precedente numero pasquale de La
Voce, qui rievochiamo brevemente la seconda.
Il Seminario diocesano di Concordia fu eretto in
Portogruaro nel 1704 dal vescovo Paolo Vallaresso
usufruendo del corpo di fabbrica dell’ex convento dei
Crociferi. All’inizio dell’Ottocento la vecchia struttura
necessitava di una congrua “ampliazione”, resasi
indispensabile nel 1822 col riconoscimento da parte
governo imperiale del Seminario come un “pubblico
Ginnasio completo”, frequentato non solo da allievi
incamminati al sacerdozio ma anche da privatisti laici. Fu il
vescovo Fontanini che affrontò con spirito determinato la
realizzazione del complesso intervento edilizio e promosse
la raccolta dei fondi necessari: due mutui del governo
imperiale, un contributo del comune di Portogruaro, la
vendita di alcuni immobili, le libere offerte dei diocesani e
sue personali oblazioni.
Il primitivo progetto di ampliamento predisposto dal
portogruarese Bonaventura Bergamo non soddisfece
la committenza, che lo fece rielaborare dapprima dallo
spilimberghese Giambattista Cavedalis e poi, in forma
definitiva a fundamentis, dal pordenonese Giambattista
Bassi. Questi è dunque l’autore del modello architettonico
del nuovo Seminario: una struttura quadrilatera in stile
neoclassico con le ali internamente porticate e racchiudente
un vasto cortile, con la quarta ala finestrata sul Lemene.
La configurazione quadriporticata dell’interno fu però
completata solo alla fine del secolo, con la realizzazione dei
porticati dell’ala occidentale e dell’ala lungo il fiume.
La prima ad essere costruita fu l’ala ovest, con un
porticato di ordine dorico prospiciente via del Seminario. I
lavori del progetto Bassi si iniziarono il 1° giugno 1835 con
la cerimonia della benedizione e posa della prima pietra
dell’ala sud con porticato interno, officiata dal vescovo
Fontanini da pochi mesi diventato cieco a causa di diabete
e gotta: “Io non vedrò cogli occhi miei sollevarsi il novello
edifizio che deve accogliere le speranze di questa Diocesi, ma
verrò almeno di sovente ad abbracciarne le sorgenti colonne e
le mura crescenti; poi cercherò nella mesta solitudine dei miei
pensieri figurarmene il sito, l’ampiezza e il decoro come una
delle mie più care immaginazioni.” Fu infine realizzata l’ala
nord con porticato interno; come attesta una lapide murata
nell’angolo nordorientale, le grosse difficoltà incontrate per
preparare fondamenta solide in prossimità del fiume furono
superate utilizzando massi e marmi recuperati dalle rovine
della romana Concordia: l’imperativa finalità strutturale non
fu ostacolata da scrupoli storico-archeologici, allora assai
scarsi. Il cantiere dei lavori fu chiuso nel 1847.
Anche questa volta la Divina Provvidenza fece superare
al vescovo Fontanini le ultime difficoltà finanziarie con
l’intervento di un generoso benefattore, il conte Matteo
Persico, che elargì diecimila lire austriache. Quando morì, il
1° novembre 1848, monsignor Fontanini non si dimenticò
del diletto Seminario, a favore del quale destinò quanto
rimaneva della sua eredità avita. Il vescovo Fontanini si
preoccupò anche dello sviluppo formativo dell’istituto con
un nuovo Regolamento disciplinare, che fu pubblicato
nel 1849. La sua volitiva e benefica opera fu ricordata con
un bassorilievo marmoreo dello scultore Luigi Minisini
(ritratto ed epigrafe celebrativa) collocato all’ingresso della
biblioteca. Il Seminario, frequentato anche da giovani della
forania di Latisana, fu trasferito a Torre di Pordenone nel
1919 ed a Pordenone l’anno dopo (il latisanottese mons.
Luigi De Marchi ne fu direttore spirituale dal 1920 al 1930); la
struttura scolastica portogruarese fu riaperta nel 1924 come
“Collegio Convitto Guglielmo Marconi”.
Vinicio Galasso
Veduta aerea del complesso Marconi.
La Voce del Papa
pag. 6
“CELEBRARE LA CONFESSIONE SIGNIFICA
ESSERE AVVOLTI IN UN ABBRACCIO CALOROSO”
Catechesi del Santo Padre sul Sacramento della Confessione
Attraverso i Sacramenti dell’iniziazione cristiana,
il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia, l’uomo
riceve la vita nuova in Cristo. Ora, tutti lo sappiamo,
noi portiamo questa vita «in vasi di creta» (2 Cor
4,7), siamo ancora sottomessi alla tentazione,
alla sofferenza, alla morte e, a causa del peccato,
possiamo persino perdere la nuova vita. Per questo il
Signore Gesù ha voluto che la Chiesa continui la sua
opera di salvezza anche verso le proprie membra, in
particolare con il Sacramento della Riconciliazione e
quello dell’Unzione degli infermi, che possono essere
uniti sotto il nome di «Sacramenti di guarigione». Il
Sacramento della Riconciliazione è un Sacramento
di guarigione. Quando io vado a confessarmi è
per guarirmi, guarirmi l’anima, guarirmi il cuore
e qualcosa che ho fatto che non va bene. L’icona
biblica che li esprime al meglio, nel loro profondo
legame, è l’episodio del perdono e della guarigione
del paralitico, dove il Signore Gesù si rivela allo stesso
tempo medico delle anime e dei corpi (cfr Mc 2,1-12
// Mt 9,1-8; Lc 5,17-26).
1. Il Sacramento della Penitenza e della
Riconciliazione scaturisce direttamente dal mistero
pasquale. Infatti, la stessa sera di Pasqua il Signore
apparve ai discepoli, chiusi nel cenacolo, e, dopo
aver rivolto loro il saluto «Pace a voi!», soffiò su di
loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui
perdonerete i peccati, saranno perdonati» (Gv 20,2123). Questo passo ci svela la dinamica più profonda
che è contenuta in questo Sacramento. Anzitutto, il
fatto che il perdono dei nostri peccati non è qualcosa
che possiamo darci noi. Io non posso dire: mi perdono
i peccati. Il perdono si chiede, si chiede a un altro e nella
Confessione chiediamo il perdono a Gesù. Il perdono
non è frutto dei nostri sforzi, ma è un regalo, è un
dono dello Spirito Santo, che ci ricolma del lavacro di
misericordia e di grazia che sgorga incessantemente
dal cuore spalancato del Cristo crocifisso e risorto.
In secondo luogo, ci ricorda che solo se ci lasciamo
riconciliare nel Signore Gesù col Padre e con i fratelli
possiamo essere veramente nella pace. E questo lo
abbiamo sentito tutti nel cuore quando andiamo a
confessarci, con un peso nell’anima, un po’ di tristezza;
e quando riceviamo il perdono di Gesù siamo in pace,
con quella pace dell’anima tanto bella che soltanto
Gesù può dare, soltanto Lui.
2. Nel tempo, la celebrazione di questo Sacramento
è passata da una forma pubblica – perché all’inizio si
pag. 7
faceva pubblicamente – a quella personale, alla forma
riservata della Confessione. Questo però non deve
far perdere la matrice ecclesiale, che costituisce il
contesto vitale. Infatti, è la comunità cristiana il luogo
in cui si rende presente lo Spirito, il quale rinnova i
cuori nell’amore di Dio e fa di tutti i fratelli una cosa
sola, in Cristo Gesù. Ecco allora perché non basta
chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel
proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente
e fiduciosamente i propri peccati al ministro della
Chiesa. Nella celebrazione di questo Sacramento, il
sacerdote non rappresenta soltanto Dio, ma tutta la
comunità, che si riconosce nella fragilità di ogni suo
membro, che ascolta commossa il suo pentimento, che
si riconcilia con lui, che lo rincuora e lo accompagna
nel cammino di conversione e maturazione umana
e cristiana. Uno può dire: io mi confesso soltanto
con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio “perdonami”, e dire i
tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro
i fratelli, contro la Chiesa. Per questo è necessario
chiedere perdono alla Chiesa, ai fratelli, nella persona
del sacerdote. “Ma padre, io mi vergogno…”. Anche la
vergogna è buona, è salute avere un po’ di vergogna,
perché vergognarsi è salutare. Quando una persona
non ha vergogna, nel mio Paese diciamo che è
un “senza vergogna”: un “sin verguenza”. Ma anche la
vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote
riceve con amore e con tenerezza questa confessione
e in nome di Dio perdona. Anche dal punto di vista
umano, per sfogarsi, è buono parlare con il fratello e
dire al sacerdote queste cose, che sono tanto pesanti
nel mio cuore. E uno sente che si sfoga davanti a Dio,
La Voce del Papa
con la Chiesa, con il fratello. Non avere paura della
Confessione! Uno, quando è in coda per confessarsi,
sente tutte queste cose, anche la vergogna, ma poi
quando finisce la Confessione esce libero, grande,
bello, perdonato, bianco, felice. è questo il bello della
Confessione! Io vorrei domandarvi – ma non ditelo a
voce alta, ognuno si risponda nel suo cuore -: quando
è stata l’ultima volta che ti sei confessato, che ti sei
confessata? Ognuno ci pensi… Sono due giorni,
due settimane, due anni, vent’anni, quarant’anni?
Ognuno faccia il conto, ma ognuno si dica: quando
è stata l’ultima volta che io mi sono confessato? E se
è passato tanto tempo, non perdere un giorno di più,
vai, che il sacerdote sarà buono. è Gesù lì, e Gesù è
più buono dei preti, Gesù ti riceve, ti riceve con tanto
amore. Sii coraggioso e vai alla Confessione!
3. Cari amici, celebrare il Sacramento della
Riconciliazione significa essere avvolti in un abbraccio
caloroso: è l’abbraccio dell’infinita misericordia del
Padre. Ricordiamo quella, bella parabola del figlio
che se n’è andato da casa sua con i soldi dell’eredità;
ha sprecato tutti i soldi, e poi, quando non aveva più
niente, ha deciso di tornare a casa, non come figlio,
ma come servo. Tanta colpa aveva nel suo cuore
e tanta vergogna. La sorpresa è stata che quando
incominciò a parlare, a chiedere perdono, il padre non
lo lasciò parlare, lo abbracciò, lo baciò e fece festa.
Ma io vi dico: ogni volta che noi ci confessiamo, Dio
ci abbraccia, Dio fa festa! Andiamo avanti su questa
strada. Che Dio vi benedica!
Anche il Santo Padre si accosta in San Pietro alla confessione prima di assolvere i penitenti. 29 marzo 2014.
19 febbraio 2014
La Voce della Fede
pag. 8
Perché SONO CRISTIANO
Lettura critica di un libro anti-cristiano
In questi giorni, spinto da
una mia conoscente, mi sono
dedicato alla lettura del libro
“Perché non sono cristiano”
di Bertrand Russel, di un
noto filosofo che si è sempre
battuto contro la “schiavitù”
delle religioni in genere.
Due sono le cose che mi
hanno colpito di questo libro:
la prima è stato l’accanimento,
dovuto anche a sue vicende
personali, che lo scrittore
mostra in particolare verso la
Chiesa Cattolica e la seconda,
che mi ha lasciato basito,
sono state le generalizzazioni
in cui è caduto parlando dei
credenti.
L’autore scrisse questo libro
nel 1957 e molte cose sono
cambiate da allora ma, mutata Anche i nostri giovani pregano e riflettono sulla fede. Una ragazza nel momento di
mutandis, penso che ci sia “deserto” al ritiro a Lignano dello scorso 29 marzo.
ancora quell’atteggiamento di avversione verso la chiesa, in particolare quella cattolica, che
segue gli stessi atteggiamenti presenti nel libro e quindi, sentendomi chiamato in causa come
credente, ho pensato di scrivere due righe al riguardo.
Tralasciando i risvolti prettamente metafisici, penso che la questione principale, e quella
che viene maggiormente criticata, sia quella morale che nella Chiesa Cattolica ha un ruolo
fondamentale.
Oggi, difatti, sentiamo molto parlare dell’oscurantismo della Chiesa Cattolica e di quanto i
credenti siano dei bigotti creduloni, ma siamo in buona compagnia! Credenti lo furono anche
i più grandi filosofi e pensatori di tutti i tempi, uomini che hanno cambiato completamente
il modo di pensare di tutti noi e non si vergognavano affatto della loro fede! Basti pensare a
Hegel che scrive: “La religione è una con l’amore. L’amato non ci è opposto, è uno con la nostra
essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di
capire” o la bellissima frase di Sant’Agostino “Crede ut intelligas, intellige ut credas”.
Ed è proprio da quest’ultima frase che dobbiamo partire; questa massima di uno dei padri
della Chiesa ci dimostra che il ruolo del cristiano non è di passività di fronte al mondo, ma
di scoperta, quella scoperta che però è accompagnata dalla fede considerata non come un
ostacolo bensì come aiuto. Papa Giovanni Paolo II, nella “Fides et Ratio”, dice: “La fede e la
ragione sono come due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione
della verità”.
Molti, ovviamente e come spesso accade, ritengono che noi cattolici siamo “schiavi” di leggi
che ci sono imposte dall’alto, ma spesso la vera schiavitù è imposta dai mass media, da quello
che “è bene pensare” e dalle mode. Noi non siamo schiavi di una verità, noi, nel migliore dei
casi, siamo posseduti da una verità che spesso è scomoda. Il cristiano, però, come dice San
Paolo “è nel mondo ma non del mondo” e non si deve accomodare sulle verità che passano.
Il cristiano è scomodo e per questo viene spesso contestato, ma non per questo deve sentirsi
sempre nel torto e credere che il pensiero dei più sia quello giusto! Quante volte la ragione
umana ha sbagliato? Basti pensare a quello a cui ci hanno portato i grandi totalitarismi del
‘900, che hanno cercato di sostituire la religione con il culto dello stato , o a dove ci ha condotti
il consumismo con la religione dell’utile e del piacere.
E cosa se non il messaggio cristiano si è fatto sentire contro le atrocità commesse, contro le
violenze e contro la disumanità di certe azioni? Fermiamoci a pensare al fatto che mai lo stesso
Hitler ebbe la maggioranza nei Lander cattolici e che l’opposizione più strenua fu quella dei
La Voce della Fede
pag. 9
cattolici del Zentrum o che uno delle vittime del fascismo in Italia fu don Giovanni Minzoni,
irriducibile oppositore delle violenze fasciste. Certo, qualche errore storico è stato commesso
anche dalla Chiesa, ma per questo essa ha già chiesto scusa! Del resto anche la Chiesa è fatta
di uomini e non dobbiamo sentirci in colpa tutti per errori di altri. Anche per la democrazia,
ad esempio, si sono compiuti alcuni tra i peggiori massacri della storia, tuttavia nessuno si
vergogna di crederci ancora.
Senza fare passi indietro, quindi, cogliamo la gioia e la speranza di quell’incontro con Gesù
di cui parla papa Francesco per diventare annunciatori del messaggio di Cristo, annunciatori
felici e gioiosi, seguendo quel “Siate severi con voi stessi e docili con gli altri”, che dovrebbe
contraddistinguere i credenti.
Seguiamo, allora, i grandi esempi che ci ha dato la Chiesa in duemila anni di storia, figure
esemplari di filosofi, ecclesiastici, politici, Santi e tutti coloro che si sono impegnati, animati
dal Vangelo, per aiutare i poveri e i bisognosi. Diventiamo, quindi, partecipi della sorte umana,
senza sentire la nostra Croce come un peso ma come una forza. Chiudo citando il grande
Giorgio La Pira che durante il suo viaggio a Mosca nel 1955 disse: “ Siamo entrati in una fase
storica nuova nella quale i cristiani dovranno nuovamente essere la luce del mondo.”
Francesco Tognato
IL VESPRO DELLA DOMENICA
Durante le domeniche di
Quaresima, don Oscar alle ore 15
presiede in duomo il canto del Vespro
davanti al Santissimo esposto. I
Vespri fanno parte della liturgia
delle ore, e quello della celebrazione
comunitaria vuol essere un modo
per dedicare una mezz’ora in più al
Signore in un tempo penitenziale
come la Quaresima.
Aiutati da alcuni componenti
del coro “Virgo Melodiosa” di
Latisanotta, cantiamo i due salmi e
il cantico dal Nuovo Testamento che
compongono la preghiera, il tutto
coronato dallo stupendo canto del
Magnificat (a mio avviso uno dei più
belli della nostra tradizione), in cui
Maria ringrazia Dio Padre per averla
scelta tra tutte le donne affinché
concepisse il suo Figlio Unigenito.
Personalmente,faccio l’impossibile per esserci tutte le domeniche, e
ogni anno non vedo l’ora che arrivi
la Quaresima per andare al Vespro!
Questo non solo per la spiritualità
del momento, ma anche per il particolare fascino delle antiche melodie
che cantiamo tutti assieme: lo trovo
un modo bellissimo per mantenere
vive le millenarie tradizioni della nostra fede, facendole conoscere anche a noi giovani affinché a nostra
volta le possiamo trasmettere alle
generazioni future.
Andrea Nicolini
La Voce della parrocchia
pag. 10
15 dicembre 2014 – In gita a Lubiana con un folto gruppo di amici e sostenitori, il Gruppo Corale Latisanese con i giovani strumentisti
ha animato la S.Messa delle ore 10.30 nella chiesa di S. Pietro. Organista d’eccezione il m° Giovanni Zanetti.
Sonetto per la classe 1953
Ma sè ghe penso, che gavèmo xa sesanta ani
e semo ancora xovìni e nò veci tamburlàni,
con un tic de ricordi e nostalgia casèmo via i ani.
Semo nati sul bombaso a Latisana
dai cari genitori, tirai sù col Bondì Motta
e qualche scufiòt ala nostrana.
Asilo scuola e dutrìna per studiar
ma i ne sigàva perché gerìmo sempre a sogàr.
Rimistie terremoti e aluvìon,
ma gavemo resistio al siròco con pasiòn.
Qualchidun el gà studià, el xe sta racomandà
e un bel posto el gà ciapà.
Qualchidun el xe andà in cumun a tabajar politichèt
bevendo qualche tajo e par onxer la carèta.
Qualchidun par andàr in pinsiòn
jl bate casa integrasiòn.
Qualchidun nè gà lasà, ma nol sarà dismentegà
e xe proprio sto momento de star in raccoglimento.
Ma adeso lasemo star i sentimenti,
ringrasiàndo il Signor che semo qua tutti contenti.
La serata coi xovìni sesantèni la promete alegria
lasèmo star la crisi e bevèmo in compagnia.
Se la classe 53 Latisanese la xe forte,
perché la xè stada colaudada nela bona e nela cativa sorte.
Perché, che la vada ben o che la vada mal,
semo sul fior dela gioventù.
Semo de Latisana, giudisio mai più.
W la Classe 1953
(Joseffino)
RINGRAZIAMENTO
La Comunità ringrazia
calorosamente tutte le
persone che da molti
anni offrono la loro disponibilità per la S. Messa domenicale delle ore
9.00, dai lettori a coloro che con impegno ed
entusiasmo ravvivano e
arricchiscono la celebrazione con il canto.
pag. 11
La Voce dei giovani
LA SECONDA MEDIA AD ASSISI…
il 29 e il 30 dicembre 2013 noi, ragazzi di seconda media, ci siamo recati ad Assisi per un bellissimo
pellegrinaggio organizzato dalla parrocchia.
Appena arrivati abbiamo visitato il convento di San Damiano, all’ interno del quale risiedevano
le prime suore clarisse e dove Santa Chiara ha reso la sua anima al Creatore. Questa chiesa, oltre ad
essere bellissima, è anche molto importante, perché, quando il Signore ha detto a Francesco: ’’ Và e
ripara la mia Chiesa’’, Francesco, pur fraintendendo le Parole di Gesù che indicavano la Chiesa fatta
di persone, ha lavorato per il restauro proprio di questo edificio.
In seguito il bus ci ha portato nei pressi della Basilica di S. Chiara, dove abbiamo pregato davanti
al crocifisso di San Damiano e davanti alla tomba della santa.
Dopo ,insieme agli animatori, abbiamo visitato il centro di Assisi fino ad arrivare alla piazza
antistante alla Basilica di S. Maria Maggiore, dove era collocato un presepe di grandi dimensioni.
La mattina seguente alcuni di noi hanno partecipato alle lodi del mattino che si tenevano nella
Basilica di Santa Maria degli Angeli alle 6 e mezza!
Successivamente, dopo aver fatto colazione e aver caricato le valigie, ci siamo recati alla Basilica
di San Francesco, che risulta divisa in due ‘’parti’’. Nella parte superiore abbiamo potuto ammirare
gli affreschi del famoso pittore Giotto, ispirati alla vita di San Francesco. Nella parte inferiore c’era
un’ atmosfera molto raccolta, che predisponeva alla preghiera: la tomba di San Francesco occupa
un’ ala della Basilica: è semplice ed essenziale e rispecchia il modo di vivere del santo.
Sulla via del ritorno ci siamo fermati a Ferrara dove, all’ interno della cattedrale di San Giorgio,
don Oscar ha celebrato la Messa che ha concluso benissimo il nostro pellegrinaggio.
Questi due giorni sono stati molto importanti per noi: ci hanno fatto riflettere, abbiamo capito
che l‘umanità dovrebbe seguire gli esempi di persone, come Francesco e Chiara , che sono vissuti
seguendo l’ essenziale messaggio di Gesù: essere semplici e amare il prossimo.
Infine noi vorremmo ringraziare in modo particolare gli animatori, le catechiste e don Oscar, che
ci hanno guidato durante questa meravigliosa gita a carattere spirituale.
Sara, Gloria e Alice
La Voce dei giovani
pag. 12
NEWS DAL CATECHISMO DELLE MEDIE
NON LASCIATEVI RUBARE
LA SPERANZA!!
Sono le prime parole che papa Francesco ha
rivolto ai giovani, parole che la nostra Diocesi ha
proposto come percorso di catechismo.
Durante questo percorso abbiamo cercato
di capire il vero significato della SPERANZA
CRISTIANA attraverso l’approfondimento di
alcune parole chiave come: ALLEANZA, GIOIA,
SOGNI, PERDONO, SOFFERENZA ED ETERNITÀ.
Siamo partiti dall’Antico Testamento, facendo
riferimento ai numerosi patti di ALLEANZA che
DIO ho voluto con il popolo di Israele (ABRAMO,
MOSÈ. DAVIDE, GEREMIA) .
I ragazzi sono stati aiutati a scoprire il progetto
di Dio come proposta di amicizia per ciascuno
di loro, a capire che la speranza cristiana vive
nelle relazioni personali, fondamentali in questa
loro stagione di vita.
I più grandi testimoni della speranza sono
i santi. Molti li abbiamo conosciuti durante
l’itinerario che stiamo per finire.
Con san Francesco abbiamo approfondito
il significato della vera GIOIA cristiana, anche
grazie al pellegrinaggio fatto ad Assisi sui
posti più significativi di questo grande santo,
scoprendo attraverso le forme esteriori della
fede
l’importanza del segno religioso del
Presepe.
La figura di don Bosco ha aiutato i ragazzi
a capire che è bello sognare in grande e che
affidarci a Gesù è il modo più sicuro per realizzare
i SOGNI veri.
Approfondire il testo biblico del Padre
Misericordioso, conoscere le figure di Giovanni
Paolo II e di don Pino Puglisi ha portato i ragazzi
a riflettere sul sacramento della Riconciliazione e
sulla gioia che si prova quando Gesù ci abbraccia
con il suo PERDONO.
Le esperienze che abbiamo vissuto come i
momenti di preghiera con il nostro Arcivescovo
insieme a tutti i ragazzi della nostra diocesi
a Udine, l’incontro con i ragazzi all’oratorio
di Gemona e il pellegrinaggio ad Assisi
rappresentano per tutti noi sorgenti di Speranza.
La Voce dei giovani
pag. 13
Una parte dell’équipe dei catechisti e animatori dei ragazzi delle medie.
La visita agli ospiti della casa di riposo ed agli
Un grazie di cuore ai tanti animatori che sono
ammalati del nostro ospedale ci ricorda che sempre presenti agli incontri di catechismo con
anche noi possiamo essere portatori di speranza la loro disponibilità e preziosa testimonianza
nel nostro piccolo mondo parrocchiale.
verso i più piccoli.
Domenica 6 aprile presso la GE.TUR di
Le catechiste Paola, Simonetta, Lucia, Nicoletta,
Lignano si è svolto l’incontro conclusivo con
Flavia, Marta, Raffaella con don Oscar
il nostro arcivescovo e con tutti i ragazzi della
nostra Diocesi.
PER ME ESSERE ANIMATRICE SIGNIFICA…
Cosa significa per me essere animatrice? Quando
don Oscar mi ha detto che avrei dovuto scrivere
questo articolo dire che ho cercato di tardare
l’impegno e metterlo nell’angolino in fondo al
cassetto più remoto delle cose da fare è poco. Non
perché non ne avessi voglia, più che altro perché
non avrei saputo cosa dire. Così, eccomi qui, a
scrivere, dopo ore di studio, un articolo che nascerà
sul momento. Sono animatrice da ben tre anni,
tre anni in cui ho imparato tanti bei giochi e balli?
Anche, ma dove principalmente ho imparato cosa
significa condivisione, amicizia, dare il tuo tempo
per qualcun’altro, essere amica/confidente/quella
dei giochi/unpo’mamma/rompiscatole il più delle
volte contemporaneamente per un ragazzo o una
ragazza che in quel momento ha bisogno di te.
Ho imparato cosa significa gratitudine, mettere da
parte te stesso per lasciare spazio agli altri, avere
mille idee contemporaneamente ed ho imparato a
crescere. Ci sono persone che fanno gli animatori, e
altre che sono animatori. La differenza è sottile, ma
sostanziale; alcuni neanche la notano.
Le persone, che fanno gli animatori sono quelle
che vedono l’animazione come un lavoro, un
obbligo, un peso, divertirsi e poi tornare a casa, per
ricominciare magari l’estate successiva.
Le persone, che sono animatori invece, vedono
l’animazione come un’occasione per mettersi
in gioco e dare un pezzo di te a qualcun’altro,
un modo per esprimere le proprie capacità di
inventiva e socializzazione, dare il meglio di sé,
migliorarsi e crescere, per lasciare un ricordo
difficile da dimenticare ai tuoi ragazzi, perché sì,
a chi è animatore i ragazzi si legano e diventano
pian piano anche tuoi, magari che cercheranno di
tenersi in contatto anche a distanza di anni. Questo
me l’hanno fatto capire coloro che erano i miei
animatori, che, a distanza di qualche anno, li vedi
sempre girare in parrocchia, pronti a darti una mano
e ad offrirti la loro esperienza. Quando sei animatore
infatti parli al cuore e con il cuore e il legame che
si viene a creare sarà sempre tra i ricordi più belli.
La Voce dei giovani
Beh, in questi tre anni sono cresciuta molto grazie
all’animazione. Essere animatore implica prendersi
un impegno, delle responsabilità e ti fa apprezzare
quanto le cose più semplici ti possano scaldare il
cuore. L’abbraccio di un bambino, la confidenza
con qualche ragazzo o ragazza, il sorriso o il saluto
appena ti vedono per strada, dei semplici “grazie”
detti alla fine di un Grest o di una semplice giornata
di catechesi. Essere animatrice mi è costato un po’,
ma mi ha dato più di quanto io potessi immaginare,
e spero, per ognuno di coloro con cui ho trascorso
pag. 14
del tempo, di aver lasciato una parte di me. Perché,
alla fine, essere animatori significa essere missionari
e fare un impegno caritatevole verso la comunità,
la parrocchia. Essere animatore significa essere
chiamati ad evangelizzare, e non significa per forza
leggere la Bibbia, ma l’amore di Dio lo si può portare
anche semplicemente dedicando cinque minuti per
l’ascolto o dando l’esempio di vita cristiana ai ragazzi. Essere animatore significa essere a servizio di Dio
e degli altri.
Federica Narciso
LA PREGHIERA DEI SABATI
MATTINA DI QUARESIMA
Anche quest’anno, ogni
sabato nel periodo di Quaresima, sono state organizzate
le preghiere del mattino in
oratorio,rivolte a tutti noi ragazzi dalla terza media alla
quinta superiore. Come negli
anni passati, tanti giovani vi
hanno preso parte con molto entusiasmo, tanto che ogni
volta è stata superata la trentina di persone.
Il ritrovo era in cappella dove
ci riunivamo in un momento di riflessione dopo aver letto il Vangelo del giorno, tutti sicuramente
un po’ stanchi per la “levataccia”, ma entusiasti di cominciare la giornata con un sacrificio per il
Signore. Dopo questo segno di serietà seguiva un momento di comunione di un altro tipo...la
colazione assieme! Li si potevano gustare
deliziose brioches e torte preparate da alcuni
volenterosi genitori che si meritano tutti i
nostri ringraziamenti.
Alla fine di questo dolce momento, a
malincuore, si doveva andare a scuola, chi
in macchina con Don Oscar, chi in bici, chi a
piedi, ma tutti in compagnia.
Personalmente posso dire che questi
incontri, ai quali partecipo ormai da più
tre anni, sono davvero coinvolgenti e mi
permettono di affrontare la giornata con il
cuore più leggero.
Ultima cosa, ma non meno importante è
d’obbligo ringraziare l’organizzatore di tutto
questo: Don Oscar, perchè ci ha permesso, per
l’ennesima volta, di vivere assieme un bella
esperienza di amicizia e cristianesimo.
Elena Zanello
Un grazie a Stefano, Marinella, Amelia e Sabrina (assente nella
foto), per le prelibate colazioni…
pag. 15
La Voce dei giovani
MEETING FRANCESCANO ADOLESCENTI 2014
I giovani cresimandi delle parrocchie di Latisana, Latisanotta, Gorgo e Pertegada il 22-23 marzo hanno partecipato al
Meeting Francescano dedicato agli adolescenti. L’evento si è svolto a Milano presso il convento Immacolata e S. Antonio
ed è stato caratterizzato dalla presenza di giovani di quasi tutto il nord Italia (oltre a noi, Genova, Torino, Como, Milano,
Padova-Arcella). I nostri ragazzi sono giunti a Milano con l’ausilio dell’autobus (dopo circa quattro ore e mezzo di viaggio)
e sono stati assistiti dalla costante presenza accanto a loro di catechiste e animatori: Lucia, Tullia, Valentina, Massimo,
Rachele, Claudia, Deborah, Damiano e Anna. Il weekend è andato nel migliore dei modi con GIOIA di tutti. La GIOIA era
l’obiettivo che i Frati Minori Conventuali tra cui fra Francesco, fra Giuseppe, fra Fabio e fra Michele volevano perseguire
e con GIOIA penso di poter dire che ce l’abbiano fatta. “MADE IN JOY” ovvero fabbricato nella gioia (l’uomo è stato fatto
nella gioia) è il tema che è stato trattato, ripreso probabilmente dalla settimana di spiritualità passata ad Assisi lo scorso
luglio da alcuni dei nostri ragazzi. I frati hanno fatto riflettere tutti i giovani. La sera c’è stata una festa a tema con varie
possibilità di scelta: discoteca, just dance, calcetto e casinò (a queste si alternava lo “scontro” in palestra nella realizzazione
di figure assai complesse), la novità rispetto alla quotidianità di quanto fatto è stata apportata nella distribuzione di
bevande non alcoliche e nella creazione di un “finto” casinò (infatti mancava il danaro). Insomma è stato dimostrato come
sia possibile divertirsi anche senza strafare e quindi esagerare. A conclusione un momento di raccoglimento in preghiera.
Trascorsa la nottata in sacco a pelo perlopiù passata in dormiveglia, la mattinata ha visto lo svolgersi di tre attività a
rotazione: incontro-scontro in famiglia; social life; TuEDio. In seguito la messa nella parrocchia di Padre Kolbe con il rito
ambrosiano. Al pranzo e saluti segue un piccolo fuori programma per i giovani delle nostre parrocchie: la visita al Duomo
di Milano, monumento simbolo del capoluogo lombardo dedicato a Santa Maria Nascente. Di bellezza straordinaria esso
è caratterizzato da vari stili architettonici: neogotico, gotico, gotico italiano, neoclassico. Infine il rientro tra entusiasmo e
stanchezza, ma tutti aventi la consapevolezza che qualcosa di più sia entrato dentro di noi.
Deborah e Rachele Callegaro
La Voce dei giovani
pag. 16
Nel deserto parlerò al tuo cuore
Il ritiro spirituale dei nostri ragazzi
Domenica 30 marzo 2014 si è tenuto, in occasione del periodo quaresimale, il tradizionale
ritiro spirituale che ha visto coinvolti noi ragazzi delle superiori della parrocchia di Latisana.
Subito dopo scuola, siamo stati accompagnati dal nostro cappellano e dalle nostre catechiste
a Lignano. Nella prima parte del pomeriggio tutti quanti ci siamo ritrovati nella chiesa di
Lignano Sabbiadoro, dove don Oscar, a partire da una riflessione sul brano del Vangelo che vede
protagonista Zaccheo, ci ha indirizzato verso quello che era il motivo primo dell’esperienza,
ovvero l’analizzare e l’affrontare le questioni fondamentali alla base del nostro percorso di fede,
dunque l’impegno e la costanza nel rapporto con Gesù Cristo. Quindi, dopo esserci allontanati ed
isolati da tutti ed aver scelto il posto che più ci metteva a nostro agio, abbiamo vissuto un’oretta di
cosiddetto “deserto”, momento durante il quale ognuno di noi ha avuto l’opportunità di pensare
al proprio essere cattolici. Dopo, il gruppo è stato diviso in due parti: quella dei ragazzi già
cresimati e quella dei ragazzi che non hanno ancora ricevuto il sacramento della Confermazione.
All’interno di questi due sottogruppi, tutti noi abbiamo condiviso il frutto delle nostre riflessioni.
Terminato anche questo momento, tutti quanti ci siamo diretti di nuovo verso la chiesa di Lignano
Sabbiadoro per partecipare alla Santa Messa. Finita la celebrazione, si è conclusa anche la nostra
esperienza.
Personalmente, il ritiro è stato per me di fondamentale importanza per pensare, superare
alcuni dubbi e difficoltà e capire come agire per essere pienamente coerente con la mia scelta di
fede. Inoltre, durante la condivisione, sono rimasto favorevolmente colpito da ciò che è scaturito
dalla riflessione di noi tutti, e come l’insieme di questi ragionamenti sia potuto tornare utile a
molti di noi.
Dunque quest’esperienza mi ha convinto dell’importanza e della necessità per noi ragazzi di
vivere tali momenti, che ci permettono un serio confronto con noi stessi ed una riscoperta delle
radici della nostra cristianità.
Tommaso Toso
La Voce dei giovani
pag. 17
“La Croce rinverdita”
il tema della Veglia di Preghiera alla Croce dei giovani
nel tempo di Quaresima.
Adorando insieme la Croce, segno della nostra salvezza,
chiediamo umilmente perdono per noi,
per le colpe di cui noi ci siamo macchiati.
E mettiamo la nostra vita nelle mani del Crocifisso
perché egli, Redentore buono, redima e salvi il nostro mondo,
redima e salvi la nostra vita col conforto del suo perdono.
“Preghiera per la Quaresima” di Carlo Maria Martini
Con lo spirito contenuto nelle parole del cardinale Carlo Maria Martini, i giovani delle parrocchie di Latisana e
Latisanotta si sono ritrovati in preghiera per contemplare Gesù che “cammina”, ”serve”, ”perdona” e “guarda con
amore”. Invitati a continuare il suo amore dalla Croce.
Il puzzle della croce di san Damiano ha scandito i vari momenti della riflessione: il Cammino di Gesù, raffigurato
dai piedi, il Servizio di Gesù dalle mani, il Perdono di Gesù dal costato e lo Sguardo di Gesù dal volto.
Ripercorrere in preghiera i vari aspetti della vita terrena di Gesù, ha stimolato a ripensare alla nostra vita, a
chiederci quanto siamo disposti a metterci in gioco per Lui.
Quante volte i nostri piedi hanno preferito passare oltre a chi ha posto sul nostro cammino? O non siamo stati
capaci di aprire le mani per accogliere e servire chi ci è accanto?
E la nostra durezza di cuore ci ha impedito
di chiedere perdono? O siamo incapaci di
guardarci dentro con i suoi occhi di infinita
misericordia?
A noi Cristo ha affidato il compito di far
rinverdire nel nostro quotidiano la croce
diventata secca.
Cristo oggi risorge attraverso il nostro
impegno di amore. Impegno di preghiera, di
ringraziamento, di invocazione…. custodito
segretamente nel nostro cuore e rifiorito sulle
foglie verdi del legno della croce, sull’albero
della nostra vita.
Il Signore benedica e custodisca fra Bepi ed i
suoi confratelli francescani.
Tullia
PAX DOMINI
Mani e piedi crocefissi,
un costato trafitto al cuore,
una corona di spine sul capo,
un corpo schiacciato e
sanguinante,
sulla croce, a perdonare.
E su quel volto divino e
straziato,
dalle lunghe chiome celesti,
due radiosi occhi di PACE
illuminano l’oscurità umana.
E dalla bocca angelica e
tumefatta un ultimo rauco e
flebile urlo di PACE,
PADRE perdona loro…
Perdono che dà pace.
Pace che dona
Pace che non uccide
Pace che non ruba
Pace che sorride
Pace che accarezza
Pace che consola
Pace che muore in pace.
Ivano de Marchi
La Voce della parrocchia
pag. 18
NEWS DAL CORO “È PIU’ BELLO INSIEME”
NOMADINCONTRO: UN’ESPERIENZA
INDIMENTICABILE
L’esperienza al coro è bellissima, quando arrivi ti accolgono con tanto amore e tenerezza. Gli
animatori sono bravi e anche i musicisti.
Noi ci troviamo bene e invitiamo chi vuole a provare o almeno a venire ad ascoltarci la domenica
alla S. Messa delle 11.00: non se ne pentirà!
Da quest’anno facciamo anche un percorso con i Nomadi, cantiamo loro stupende canzoni e
appoggiamo l’associazione “Crescerai”, un ente no-profit che ha come scopo la promozione e lo
sviluppo di opere di solidarietà e di aiuti umanitari in diversi Paesi del mondo, sostenuta anche
dalla band emiliana.
Proprio l’amicizia, che ci lega a questo gruppo e a “Crescerai”, ha permesso al nostro coro di avere
la splendida opportunità di essere invitato al Nomadincontro del 16 febbraio 2014, per cantare due
tra le loro canzoni più conosciute “Io Vagabondo” e “Crescerai”.
Il concerto si è tenuto a Novellara, città natale di Augusto Daolio, indimenticato cantante,
fondatore della band.
A questo evento hanno partecipato moltissime persone che si sono coinvolte e commosse
nell’ascoltare le canzoni cantate dai Nomadi… e non solo… anche quelle cantate da noi!!! Con
la divisa blu e il fazzoletto turchese al collo, ci siamo ritrovati sul palco, con le gambe tremolanti
e il cuore a mille. Le luci che ci accecavano e tutti quegli occhi puntati addosso ci hanno fatto
salire la paura e l’emozione alle stelle… poi abbiamo cantato ed è stata un’esperienza bellissima,
indimenticabile, commovente e coinvolgente.
Cosa dire di più… il nostro coro è spettacolare!
Un GRAZIE al Coro “È più bello insieme”
Alice B., Alice G., Sofia, Vittoria e Michelle
pag. 19
La Voce della parrocchia
LE FAVOLE A ROVESCIO
Scuola Primaria - Latisana Classe 3a/C
prese Nerapece per le trecce, la sollevò e la fece
volare al di sopra delle chiome degli alberi .
“Uh! Ho paura! Ho paura!” gridava la bambina:
Il gigante con la massima delicatezza la posò
davanti a casa sua, senza bussare perché avrebbe
scardinato la porta! Nerapece tra i singhiozzi
chiamò “Mamma! Papà!” Apparvero i suoi genitori,
che l’abbracciarono felici di averla ritrovata.
Anche lei era felice e promise loro che avrebbe
obbedito sempre e così fece. Da quel giorno le sue
buone azioni la fecero diventare sempre più bella
e in poco tempo si trasformò in una splendida
ragazza dai capelli neri lucenti sciolti sulle spalle.
Un incanto!
Gli scolari sperano che la favola a
rovescio vi sia piaciuta e vi ringraziano per
Nel
consueto
incontro
annuale
di l’ascolto, facendo un bell’inchino proprio come i
animazione con gli alunni della Scuola Primaria grandi artisti.
Beffy Elvia
di Latisana il Gruppo del BEFFY CLUB ha
proposto il gioco di trasformare le favole a
loro note in “Favole a rovescio”: Il gatto cogli
stivali è diventato “Il cane dalle ciabatte”,
Pollicino “Allucione”, La bella addormentata
nel bosco “La brutta scalmanata nella boscaglia” e
ancora “Il trombone magico”, “Il bellissimo cigno”...
Il gioco è piaciuto tanto ai bambini che
“Biancaneve e i sette nani” è diventata “Nerapece
e i sette giganti”, trasformando non solo il titolo
ma anche l’intera storiella. Questo è stato un loro
dono per le signore Befane ma anche per voi,
gentili lettori. Ascoltate:
“ Latisana, 7 gennaio 2014 - Nerapece e i sette
giganti.
C’era una volta una bambina coi capelli neri e
appiccicosi come la pece. Si pettinava con due
trecce malfatte che le penzolavano lungo la
schiena: era soprannominata Nerapece. Era una
bambina disobbediente che faceva arrabbiare
sempre i suoi genitori perché stava ore e ore
lontano da casa in giro per il bosco.
Un giorno, come al solito, scappò di casa e si
inoltrò nella fitta boscaglia dove non c’era nessuno.
Si sentivano soltanto il cinguettio degli uccelli, lo
scricchiolio dei rami secchi, il fruscio delle foglie, il
gorgoglio dell’acqua dei ruscelli e delle cascatelle.
E non c’era nessuno, proprio nessuno!
Il sole era al tramonto e solo allora Nerapece si
accorse di aver perso il sentiero del ritorno. Gira
e rigira cominciò ad avere paura e, stanca morta,
si accovacciò ai piedi di un albero piangendo e
Da circa cinque lustri ogni anno le classi prime
gridando: “Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Aiuto!”
della
scuola media di Latisana vengono in visita
Urlava così tanto che la sentirono i sette giganti
all’organo
Nacchini del duomo. Quest’anno
buoni, i quali abitavano sulle cime dei sette monti
l’esecuzione di alcuni brani sul pregevole
che circondavano il bosco. Essi volevano aiutarla,
strumento è stata affidata al prof. Giulio Tavian,
ma non potevano muoversi perché i loro piedoni
insegnante di Musica presso la scuola media e
avrebbero calpestato tutta la vegetazione. Uno di
loro ebbe un’idea: senza muoversi, con due ditoni,
organista della basilica di Aquileja.
La voce di Latisanotta
pag. 20
papa francesco dona un rosario
alla beata vergine del carmine
Il Santo Padre Papa Francesco
ha donato una corona del Santo
Rosario al Coro Virgo Melodiosa di
Latisanotta.
Il coro, diretto dal maestro
Maurizio Casasola, in occasione
della recente trasferta a Roma,
aveva avuto il privilegio di cantare
all‘altare papale presso la Basilica
di Santa Maria Maggiore, basilica
dedicata alla Madre di Dio con il
titolo di „Salus Populi Romani“,
cui i romani sono molto devoti ed
affezionati.
Anche il Papa stesso, il giorno
successivo alla sua elezione al
Soglio Pontificio, ha voluto recarsi
in preghiera davanti all‘icona della
Vergine ivi custodita, per affidare il Suo Ministero
Pietrino a Colei che ha generato il Salvatore.
Il maestro Casasola in quei giorni scrisse al
segretario personale di Sua Santità per chiedere in
dono una corona del Santo Rosario, che con tanta
devozione il coro avrebbe posto nelle mani della
bella statua lignea della Madonna del Carmine
custodita nella parrocchiale di Latisanotta.
Ora il dono è giunto: una bella corona del Santo
Rosario benedetta dal Santo Padre Papa Francesco,
custodita in una teca con impresso lo stemma
Papale, ed il motto pontificio “Miserando atque
eligendo“.
Il parroco mons. Carlo Frant, stabilirà la data
per presiedere una Concelebrazione Eucaristica,
durante la quale inserire questo momento storico
per la comunità di Latisanotta: porre nelle mani della
Vergine del Carmelo la Corona benedetta unitamente
a tutte le preghiere di questa comunità.
Una curiosità: la statua della Beata Vergine del
Monte Carmelo, custodita a Latisanotta, non ha (come
consuetudine per queste opere scultoree) nelle sue
mani la corona del rosario; d‘ora in avanti avrà questo
prezioso dono. Forse lo stava aspettando?
MASCHERATA A LATISANOTTA 2014
Anche
quest’anno,
festa
riuscitissima per il Carnevale
dei Bambini nel nostro tendone
a Latisanotta. Baciati da una
splendida giornata di sole,
intrattenuti
dai
“Ciastrons”,
due simpaticissimi ragazzi che
provengono dalla formazione nella
Pastorale Giovanile Diocesana negli
anni dell’esperienza di “Magica
Avventura“, e dal Gruppo Giovani e
Gruppo mamme di Latisanotta per
l’organizzazione, l’animazione e il
rinfresco. Bambini e famiglie hanno
potuto trascorrere un pomeriggio
di socialità grazie alla disponibilità
e all’impegno di tante persone che
sentono anche questo come un
evento importante per mantenere
viva la nostra comunità e per far
sentire ai bambini che basta poco
per stare bene insieme!
La voce di Latisanotta
pag. 21
Le ultime news del coro parrocchiale giovanile di Latisanotta
“Giovani Orizzonti”
Il coro “Giovani orizzonti” ormai da
10 anni anima le celebrazioni almeno
una volta al mese e nelle occasioni più
importanti dell’anno liturgico. Le prove
si svolgono ogni sabato dalle 14.30 alle
15.30 sotto la canonica a Latisanotta e
questo momento d’incontro abituale
ha permesso ai ragazzi di fare nuove
amicizie, di fare i primi passi nel mondo
del canto e anche di pregare, perché i
canti scelti per la liturgia offrono sempre
degli spunti di riflessione cristiana.
Recentemente alcuni membri si sono
iscritti all’associazione culturale Aperta
Musica di Ronchis dove hanno modo
di approfondire con insegnanti molto
qualificati il canto e l’uso di strumenti musicali.
Citando gli ultimi appuntamenti importanti non possiamo dimenticare il 17 novembre 2013 quando il
coro ha partecipato alla S. Messa svoltasi al Palazzetto dello Sport di Latisana in occasione dell’ultima giornata
dei Campionati Nazionali di Pattinaggio organizzati dalle Polisportive Giovanili Salesiane (PGS), un’occasione
inaspettata e particolare: non capita sempre di partecipare e animare una S. Messa in un palazzetto dello sport!
Al contrario di quanto si possa pensare tutti i ragazzi hanno partecipato con raccoglimento e in rispettoso
silenzio alla celebrazione, complice anche il fatto che un giovane parroco salesiano ha catturato la nostra
attenzione con un’omelia davvero interessante e ricca di riferimenti alla vita di tutti i giorni.
Un altro importante appuntamento è stato quello del 29 dicembre 2013 giorno in cui si è svolta a Latisanotta
l’ormai consueta Rassegna di Musica in occasione del Natale e con la partecipazione di numerosi ragazzi
del luogo che studiano uno strumento musicale nelle scuole di musica di Latisana e Ronchis ed anche la
partecipazione del coro “Le margherite” di Villanova di Fossalta di Portogruaro oltre che il nostro coro.
Ora abbiamo in calendario un altro importante appuntamento a cui vi invitiamo fin d’ora a partecipare
numerosi: il 9 maggio prossimo alle 20.30 ci sarà la prima Rassegna Corale a Latisanotta alla quale
parteciperanno oltre che il nostro coro anche i cori “I colori dell’anima” di Ronchis, “È più bello insieme” di
Latisana e i Pueri Cantores “S. Maria del Rosario” di Flambruzzo.
In attesa di questo importante evento noi continueremo i nostri impegni domenicali con la liturgia
quaresimale preparandoci ad accogliere Cristo Risorto dopo un cammino di riflessione e riconoscendo le
nostre quotidiane mancanze. Buona Pasqua
Ilaria De Marchi
Genitori e bambini della prima Comunione 2014.
La voce di Latisanotta
pag. 22
6 gennaio 2014 la benedizione dei bambini
FESTA DEI RAGAZZI 2014
Eccoci!! Era il 16 marzo 2014 e noi eravamo
carichi…anzi, carichissimi, di energia e
voglia di divertirci! Anche quest’anno il
Pala Arrex a Jesolo ci ha ospitati per la Festa
(salesiana) dei Ragazzi che, come ogni anno
ci fa vivere momenti intensi e speciali. Ah,
dimenticavamo di presentarci: noi siamo il
gruppo delle Medie di Latisanotta e nella
foto vedete il lavoro che abbiamo preparato
per il concorso a cui abbiamo partecipato.
L’artefatto era un cuscino perché il tema di
quest’anno era Don Bosco e i suoi sogni…
infatti durante la giornata degli attori hanno
inscenato tutti i suoi sogni. Il nome della
festa infatti era “DA MIHI ANIMAS” che vuol
dire: Prenditi tutto ma…”DAMMI LE ANIME”!
Perché lo scopo di Don Bosco era quello di far innamorare i giovani del Paradiso, e anzi
che essi potessero godersi il Paradiso anche sulla terra. Ma com’è possibile? Beh! dai loro
spettacoli e dai racconti che hanno impegnato quasi tutta la durata della festa, abbiamo
capito che possiamo assaporare il Paradiso se facciamo esperienza che dentro di noi c’è una
scintilla divina che arde e ci orienta al bene. Dovremmo capire quali sono i nostri desideri più
profondi, se abbiamo coraggio di scegliere e scoprire tutti noi stessi, la nostra anima. Oltre
a questi messaggi profondi e la S. Messa animata dal coro e celebrata da quasi cinquanta
sacerdoti, più di 4.500 ragazzi con i loro animatori, si sono riversati nella spiaggia di Jesolo
per un pomeriggio di giochi, all’insegna del divertimento. Il tempo era splendido e abbiamo
sfidato altre squadre, vincendo quasi tutti i giochi. Dopo averci salutati e invitati alla Festa
dei Ragazzi 2015, abbiamo ballato e cantato con gli animatori della festa la sigla “DA MIHI
ANIMAS”, che ancor oggi ascoltiamo nei nostri mp3. Siamo arrivati a casa stanchi ma felici. È
stata una giornata indimenticabile! 
La voce di Latisanotta
pag. 23
asilo
Lo scorso settembre mio figlio Massimo ha iniziato
il primo anno d’asilo a Latisanotta, lo stesso che a suo
tempo ho frequentato anch’io. Un affetto profondo mi
lega ad esso, molti ricordi della mia vita cominciano
da lì. Per alcuni genitori come me si tratta del primo
distacco dal proprio figlio ma il saperlo all’interno
di una struttura così familiare, sicura e a misura di
bambino mi ha sempre fatto sentire serena. Quando
l’asilo lo frequentavo io, c’erano le suore, oggi invece
ci sono le maestre; una volta si chiamava scuola
materna invece oggi si chiama scuola dell’infanzia
e questo la dice lunga sul fatto che la struttura sia
entrata a pieno titolo nel sistema educativo nazionale,
mantenendo sempre come punti fondamentali il gioco
e la convivenza con i compagni, in preparazione alla
scuola primaria. Anche nel cambiamento però non
si è persa la tradizione cristiana di questo asilo voluto
da don Baradello, tanto che una delle prime cose che
mio figlio ha recitato a casa è stata l’Ave Maria. Oltre
all’insegnamento cristiano, sostenuto anche dalla
presenza di qualche suora in aiuto alle insegnanti
e dalla frequentazione del parroco, sono molte le
attività proposte dalle maestre nel corso dell’anno.
Quest’anno il progetto formativo prende il nome di
„Girotondo intorno al Mondo” e tramite la mongolfiera
Camilla si fanno “viaggiare” i bambini verso i Paesi di
provenienza di alcuni loro compagni, ad esempio
Austria, Russia, Kosovo, Marocco, Moldavia, Ungheria
conoscendone in questo modo costumi, tradizioni e
specialità gastronomiche tipiche. Un altro progetto è
quello dell‘insegnamento della lingua friulana, partito
a gennaio. Il bilinguismo è un buon punto di partenza
per avviare un processo di educazione interculturale
che oggi è un valore prezioso nella nostra società.
L’incontro con la lingua avviene sempre tramite un
approccio ludico ed un mediatore particolare, l’Aquila,
animale inserito nello stemma della nostra Regione.
L’importanza dell’uso del friulano viene
rimarcata da tutte le maestre ma siamo poi
noi genitori che a casa dobbiamo dare la
giusta importanza alla lingua della nostra
terra trasmettendo quindi questo valore
ai nostri figli. Anche quest’anno è stato
possibile attuare il progetto musicale,
partito a marzo, grazie alla collaborazione
con l’Assessorato all’Istruzione del
Comune di Latisana. Tale progetto viene
svolto dalla scuola Comunale di Musica
per un’ora alla settimana e ha come
primo obiettivo lo sviluppo delle capacità
uditive e di discriminazione dei suoni,
affiancato da attività per lo sviluppo del
senso del ritmo, della coordinazione
motoria, dell’intonazione della voce e
della sensibilità musicale in generale presente in
ogni bambino. Nel tempo non sono state perse le
tradizioni di questa scuola. Infatti anche quest’anno è
stata proposta la festa della “castagnata” a novembre,
nella quale i genitori hanno avuto la loro parte sia
preparando le castagne che i dolci e coinvolgendo
i bimbi con racconti di favole e balli. A marzo la
“giornata del volontariato” con i genitori impegnati
in piccoli lavoretti di manutenzione dell’area esterna
della scuola, favorendo così le occasioni di incontro
con altri papà e mamme.
Oltre alle tradizionali recite di Natale e di fine anno,
dall’anno scorso ha preso il via una bella iniziativa: la
“festa dell’asilo” in cui i ruoli si invertono, ovvero sono i
genitori che recitano per i bambini per farli divertire e
organizzano insieme a loro dei giochi di una volta per
svagarsi insieme e passare in tal modo una giornata
estiva spensierata.
Alla fine dell’anno scolastico l’asilo offre inoltre il
servizio di un Centro estivo per il mese di luglio a cui
possono partecipare tutti i bambini frequentanti la
scuola.
In conclusione sono molto contenta che la scuola
offra tutte queste opportunità ai bimbi ma soprattutto
sono soddisfatta perché quando accompagno mio
figlio all’asilo e lo riprendo al pomeriggio vedo che
tutti i bambini escono con il sorriso, segno che sono
felici e sereni della giornata trascorsa. L’ambiente è
familiare, i bambini non sono più di una settantina
e quindi vengono ben seguiti, il cibo è ottimo e
preparato con amore ogni giorno e gli ambienti sono
sempre ben puliti, cosa volere di più? Solo che Dio
ci aiuti a mantenere aperta questa scuola per tanto
tempo ancora. Auguro infine di cuore a tutti una
Buona Pasqua, che Cristo Risorto illumini sempre con
la Sua luce la strada di tutti i nostri bambini
Ilaria De Marchi
La Voce di Ronchis
pag. 24
LUSTRI DI MATRIMONIO
Nella ricorrenza della
festa dell‘Immacola la nostra
parrocchia ha voluto celebrare
e ricordare le coppie che hanno
raggiunto importanti traguardi
nella vita matrimoniale. Alla Santa Messa delle ore 11.00,
sostenuta nel canto dal Coro
“Glains di Soreli“, otto coppie
hanno ricordato il momento
del loro “SÌ“ rinnovando le
promesse fatte il giorno del loro matrimonio. Le coppie erano:
CASASOLA IVANO - MORATTO ALESSANDRA (25), FRISAN ENNIO - BUTTÒ FEDORA (30),
MORETTI LUIGINO - MARINI ALMERINA (30), SANDRIN MARIO - ZENTILIN ROSANNA (35)
PARON LUIGINO - ODORICO DANIELA (35), BIASUTTI VANNI - CONSERVA MARGHERITA (35)
PITTANA LUIGI - MARCHESE GIUSEPPINA (40), FAGGIANI LUDOVICO - IMELDA BELLIN (50)
Al termine della santa messa celebrata da don Elio Baracetti, una coppia a nome di tutte ha
compiuto l‘affidamento a Maria, c‘è stata poi la classica foto di rito ed un momento di condivisione
in oratorio.
Daniele Castellarin
Un’esperienza unica chiamata
Centre Jeunes Kamenge
Terminati gli studi in Scienze Internazionali e
Diplomatiche a Gorizia e concluso a inizio novembre
2012 il Master postlaurea in “Gestione dei Progetti
internazionali” a Roma capii che per conoscere a
fondo cosa significasse veramente cooperazione, e
nello specifico l’importante impegno del volontariato,
decisi di dedicare un anno della mia esistenza ad
un’esperienza sul campo. Tra le Organizzazione
contattate una mi rispose chiamandomi per
un colloquio. Era la Caritas di Udine. Il progetto
proposto in cui mi sarei dovuta impegnare per un
anno ed il colloquio di selezione devo dire li trovai
personalmente molto interessanti e dunque sperai
che mi avrebbero preso. Poi la sorpresa arrivò a
fine novembre 2012 “Signorina si prepari a partire!”.
Davvero in un battibaleno, il 19 gennaio 2013, io e
Silvia, un’altra ragazza dell’udinese volontaria come
me, atterrammo a Bujumbura. Sapevo che il Centre
Jeunes Kamenge, presso il quale avrei prestato servizio,
era localizzato nei sei Quartieri Nord della capitale
burundese in cui opera con impegno, idee e coraggio:
Kamenge, Cibitoke, Buterere, Kinama, Gihosha e
Ngagara. Partii sapendo non troppo sul Burundi, sulla
sua triste storia insanguinata da un tragico conflitto
etnico, sul popolo burundese e sulla sua cultura e
questo devo dire che mi ha giovato, perché ho potuto
scoprire piano piano autonomamente le ricchezze di
questa Terra, di questo Paese piccolo se giudicato dal
punto di vista geografico ma grande se ci soffermiamo
a scrutare le sue particolarità, le sue bellezze, le sue
fragilità politiche e socio-economiche. Un Paese
meraviglioso ed allo stesso difficile che si appresta
ad incontrare il decisivo appuntamento elettorale
del 2015. Vivendo nei quartieri nord di Bujumbura, i
più colpiti dalla guerra e da una povertà diffusa, ho
avuto l’occasione irripetibile di lavorare a contatto
diretto con i suoi giovani e con la sua popolazione,
apprezzandone danze, gesti, voci espressioni di
pag. 25
un’umanità e di una solidarietà differenti dalle nostre
capaci di coinvolgerti immediatamente. Insegnando
nella struttura tutti i pomeriggi della settimana ed
il sabato mattina: inglese, tedesco, arabo e italiano,
lavorando in Ufficio nella redazione di articoli sulle
attività realizzate dentro e fuori la struttura e sui
numerosi eventi organizzati dal Centro (quali tornei
sportivi di calcio, pallavolo, basket, ping pong,
corse a piedi ed in bici, concorsi e concerti musicali
e di danze moderne e tradizionali, in cui i giovani
talenti studenti presso i corsi del Centro si potevano
esibire con i gruppi musicali o individualmente
confrontandosi altri artisti emergenti) e nella
scrittura di traduzioni, collaborando con gli animatori
del Centro responsabili delle attività organizzate
presso gli stessi quartieri nord in particolare come
foto-reporter. Una realtà quella del Centro attiva
oramai da ventidue anni in grado con le ottocento
attività annuali proposte (sportive, teatrali, musicali,
didattiche, di informatica, di educazione domestica, di
studio delle lingue straniere e di scrittura creativa e di
giornalismo) veramente coinvolgente ed avvincente,
che con i suoi 42.200 iscritti, in continuo aumento,
oggi dona la speranza ai suoi giovani membri e ai
400.000 residenti dei quartieri nord. Durante l’estate
fornisce una possibilità di contatto e scambio umano
ed interculturale incredibile tra giovani provenienti
dal Nord del mondo e giovani burundesi nei Campi
di lavoro e di formazione e da quest’anno potrà
diffondere il suo messaggio di pace, di riconciliazione e
di dialogo per tutti tramite l’utilizzo della Radio Colombe
che sta riscuotendo un grande successo tra i residenti
dei quartieri e della capitale. Una struttura attiva nei
quartieri non solo a favore delle future generazioni
ma per la popolazione in senso lato grazie ai suoi
quattro principali progetti: Pace e Riconciliazione,
Animazione AIDS, Alfabetizzazione (nei quartieri e
per i minori nelle prigioni) e Ufficio delle Associazioni.
Immersa totalmente tra i giovani frequentatori ed
abitanti di questi quartieri, solari, solidali, rispettosi,
attenti ascoltatori e interlocutori di dialoghi e
confronti a tema interessanti scaturiti durante e dopo
la conclusione delle lezioni. Conversazioni, punti di
vista e dibattiti che porterò con me dovunque, punti
di vista in merito a avvenimenti e ai sentimenti più
semplici e puri che avrò cura di non dimenticare mai
e generosi a tal punto di voler condividere tutto con
te. Sì ho partecipato vivendo tutto questo! Il francese
La Voce di Ronchis
la mia lingua di comunicazione diretta con tutti,
non ha rappresentato un problema e mi ha aiutato,
assieme ad una voglia di condividere, a stringere
molte amicizie che continueranno anche se ora sono
rientrata grazie a facebook ed allo scambio reciproco
degli indirizzi mail. Una parola in kirundi o in swahili,
un momento per memorizzarla un ulteriore secondo
per cercare di ripeterla con lo stesso accento ed un
sorriso che ti diceva grazie di averci provato! Attraverso
le parole entusiaste che descrivono la struttura
ed il suo lavoro premuroso vi arrivi l’ importanza
per chi avesse l’ occasione di scoprirsi davvero e di
mettersi alla prova a 360°, a tutti coloro che sentono
un impulso interiore di partire ma non osano farlo
perché non ne conoscono i pro e i contro o temono
di avere difficoltà a fronteggiare l’ignoto, vi dico
sinceramente FATELO! PARTITE E BUTTATEVI CON TUTTI
VOI IN QUEST’ESPERIENZA! Trecentosessantacinque
giorni che mi hanno insegnato tanto, che mi hanno
toccato tanto a livello personale e che ora, al mio
rientro avvenuto il 26 gennaio, mi hanno spinto con la
gioia nel cuore a raccontarvi brevemente il mio anno
di volontariato all’estero. Chiunque sia interessato
ad approfondire rivolgendomi dubbi, domande e
curiosità, si faccia avanti con coraggio, mi darete
l’opportunità di continuare a rivivere, quei giorni
stupendi, quei contatti umani preziosi davvero che
renderanno sempre unico e irripetibile nel suo genere
il Centre Jeunes Kamenge. Grazie a tutti!
Agnese Castellarin
Nelle giornate di sabato 7 dicembre e domenica 8 dicembre si sono svolte nella nostra piccola comunità
dei momenti per raccogliere fondi a favore del Centro Giovani Kamenge dove ha operato Agnese e che è
diretto dal padre saveriano Claudio Marano.
La raccolta fondi si è sviluppata attraverso un piccolo mercatino missionario e una rassegna corale
oragnizzata dal Coro “ Glains di Soreli” in occasione della presentazione del “ Lunari Runculin pal 2014”.
Rassegna che ha visto presenti il Coro ANA di Lauzacco diretto da Volveno Lucca, i ragazzi del CAMP
diretti da Giuseppe Costanza ed i gruppi Corali di Sedegliano , Romans d’Isonzo e Ronchis che avevano
seguito un percorso legato al repertorio musicale di mons Valentino Miseraks. Al termine della serata usicale c’è stata l’estrazione della Lotteria a favore del Coro “ Glains di Soreli”.
La raccolta fondi ha permesso di raccogliere la somma di euro 650,00 devolti al Centro Giovani
Kamenge di Bujmbura. Un ringraziamento a tutte le persone che sono stata solidali con i giovani di padre
Claudio Marano.
La Voce di Ronchis
pag. 26
Archivi parrocchiali di Ronchis e di
Fraforeano: la valorizzazione delle carte
Sono stati ordinati e inventariati i fondi archivistici
storici delle Parrocchie di Ronchis e di Fraforeano. I due
archivi si trovano attualmente presso la Parrocchia di
Latisana dove vengono conservati per motivi di tutela e
salvaguardia delle carte.
Sono due corpi documentari di notevole interesse
che possono essere fonte utile per gli studiosi e per
tutte le persone motivate a ripercorrere il vissuto delle
Parrocchie, ma diremmo quasi del paese; dalla lettura
delle carte si ricavano notizie storiche sulla costituzione
dei due enti, sull’avvicendamento dei parroci,
sull’anagrafe e sulla cronaca locale, sull’economia rurale
e molto altro. La documentazione presente proviene
anche da archivi aggregati alla due parrocchie come le
Confraternite, le Cooperative di consumo, gli Asili infantili
e i Circoli culturali. L’arco cronologico di tempo è molto ampio: vi sono notizie a partire dal XVI secolo.
Il lavoro di descrizione e ordinamento della carte è stato affidato a due professioniste locali, le dottoresse Raffaella
Faggiani e Maria Elena Mauro, che per formazione e competenza hanno saputo valorizzare e rendere accessibile la
consultazione delle carte grazie ad un minuzioso lavoro di descrizione di ogni singola unità documentaria.
“Nonostante i fondi si presentassero frammisti tra loro e depositati insieme a materiale di natura libraria, a
seguito della ricostruzione storica si può affermare che i documenti si presentano in buono stato di conservazione”
afferma la dott. Maria Elena Mauro. “Un profondo contributo per quella che può essere la passione degli storici
locali nell’approfondire aspetti del vissuto dei due paesi, aspetti che finora hanno attraversato la storia solo a livello
di cronaca verbale e che in queste carte trovano invece una contestualizzazione” riporta la dott. Raffaella Faggiani.
Il lavoro di inventariazione delle carte verrà presentato venerdì 11 aprile presso la sede della Parrocchia di Ronchis
alle ore 20.30; la serata alla quale è invitata tutta la popolazione sarà accompagnata dal coro parrocchiale locale
“Glains di soreli” e dal coro “Giuseppe Schiffs” di Chiopris-Viscone.
battesimi
pag. 27
La Voce di Ronchis
SCUOLA DELL’INFANZIA MONUMENTO
AI CADUTI RONCHIS
“Luminosa”, “colorata”, “accogliente”: questi sono gli aggettivi che frequentemente
sentiamo ripetere da ospiti,da visitatori e dai genitori dei bambini che frequentano la scuola
dell’infanzia della nostra comunità roncolina.
E desideriamo parlarvi di essa, partendo dal terzo aggettivo: accogliente, perché
l’accoglienza è un momento importante, fondamentale, e non si esaurisce con il momento
dell’arrivo ma fa da sottofondo a tutte le attività che si svolgono nei vari momenti della
giornata, ogni bambino deve sentire la scuola come la sua seconda casa, dove, dopo di
tutto, viene applicata la metodologia per un’educazione socio-affettiva, in cui si cerca di
far comprendere ai piccoli, in modo efficace, come comunicare con i compagni, e si aiuta
ad acquisire autostima, a sentirsi capiti, ad avere un buon rapporto con se stessi e con gli
insegnanti. Non dobbiamo dimenticare che per un bambino il “valore” è ciò che lo soddisfa,
lo gratifica, e ciò che corrisponde ai suoi bisogni.
Su questa base, si svolgono tutte le altre attività educativo-didattiche. Quest’anno sono
stati attivati degli incontri basati sul movimento accompagnato dal canto mentre per tutte
le sezioni è stato realizzato un corso di psicomotricità.
Le due attività sono state un regalo alla nostra scuola.
La nostra struttura, inaugurata nel novembre 2011, è stata costruita rispettando la
normativa che regola l’edilizia scolastica, si sviluppa tutta pianterreno, dall’ingresso si accede
alla sala polifunzionale. Una accanto all’altra si trovano tre aule molto spaziose con servizi
igienici interni, segue una grande sala da pranzo con annessa cucina dove si prepara il menù
preparato dall’A.S.L., il giardino è suddiviso in zona verde (dove sono collocati i giochi) e una
zona ricoperta da betonelle (con panche e tavole da esterno); il tutto abbellito da piante
autoctone.
La nostra scuola è ben lieta di ospitare persone che desiderino visitare la nostra bella
struttura.
Anagrafe
pag. 28
PARROCCHIA di latisana
Hanno ricevuto il Battesimo: data nascita
COLUSSO Leone
24-07-12
LOMBARDO Andrea
23-10-12
LANZA Marta
18-09-11
PELIZZON Gloria
28-10-12
RASSATTI Nicolas
05-11-12
BLASIGH Matilde
18-11-12
ROSSI Mario
15-03-12
FATTORI Giulia
25-07-12
MAGLIOCCA Ilary
17-09-12
PAULETTO Ilenia
17-10-12
TERRIDA Lorenzo
05-05-03
BOTTAZZINI Giorgia
24-10-11
MOVIO Nicol (Paludo) 13-03-13
BOSCOLO Jason-Bielo 22-10-12
COLONNA Mila
21-09-12
PASCOLINIO Iris
08-01-13
BARDINI Filippo
29-10-12
FURLANI Edoardo Maria 08-01-13
GEMITI Michelle
23-05-07
SBRUGNERA Sofia
02-08-12
PLAINO Melissa
07-09-12
GAROSI Vittoria
26-10-12
Vivono la luce di Dio:
Anni
FRATTOLIN Mario
68
BARLETTA Vincenza
99
MAURO Luigia
88
ROSSI Santina
82
CLEVA Avra
93
CAMILOT Luigia
85
DURANTI Valeria
68
SARCINELLA Antonio
83
BUFFON Mario
71
BETTI CARBONCINI Anna 94
D'ANDREIS Remigio
81
CAINERO Beatrice
97
MAURO Luigi
68
DE MARCHI Pier Davide
57
CASTELLI Ileana
80
SIMONIN Mafalda
98
LESTINGI Anna
86
COLONNA Mafalda
90
TODISCO Marta
90
NIGRISIN Rosina
88
FIORIO Flora
87
BORNANCIN Serenella
46
ODORICO Chloe
NADALIN ZANON Daniel
MARANDO Gioel
CIPRIAN Mia Maria
CICMAK Aurora Maria
MAZZONE Viola Natalie
PESTRIN Joshua
GENTILE Alice
TESTANI Cristian
SCARDOLINI Luca
BRAGATO Alice
CASSAN Lorenzo
PESTRIN Gianmarco
PESTRIN Giulia
ROSSI Viola
RAMA Wendy
PRATAVIERA Gabriele
CINELLO Mia
DI MARTINO Gabriele
SORGON Viola
CODATO Lorenzo
VALENTINO Vittoria
TAGLIALEGNE Amalia
TRICOLI Silverio
DEL SAL Lina
BIVI Irma
ZANCHETTA Giovanna
GHIRARDELLI Anna
NADALIN Fabio
GREGORATTI Nella
STEFANEL Elisa
FAGGIANI Antonio
CICUTO Attilio
SCENINI Carlo
ZANELLI Iginio
SIMONIN Pierina
CERETTI Vittorino
ZANELLO Mario
ROSSI Raffaele
BLASEOTTO Emma
COLAUTTI Cristina
PARUSSATI Cesarina
ROSSI Rosina
MERLO Lucia (Gianna)
04-11-12
25-12-12
13-05-13
16-01-13
24-07-12
01-09-12
06-05-13
21-04-13
10-03-13
17-04-13
22-03-13
15-01-13
11-03-13
11-03-13
18-09-12
23-08-12
24-12-12
22-02-13
08-03-13
03-04-13
08-05-13
22-08-13
67
87
92
66
83
93
39
88
73
86
86
43
84
99
88
88
86
87
97
95
87
83
Hanno celebrato il matrimonio:
CANDOTTI Marco e DE LUCA Silvia Maria
DIANA Michele e PLAINO Annalisa
BOTTAZZINI Davide e MATTIUSSI Samanta
MARGARITO Alessandro e COVONE FAMIGLIETTI Daniela
BARDINI Matteo e PASCOLI Claudia
ZANELLI Marco e SCUSSOLINI Cristina
GENTILE Giuseppe e CICUTO Martina
MAURO Marco e SUERO ORTEGA Yudeimis Elvia
PUPPO Alex e FAGGIONATO Jenny
ROSSI Luca e MAGRINI Sonia
DI BONO Giuseppe e VAZZANA Mariarosa
PIERASCO Amedeo e BOTTACIN Elisabetta
VATRI Juri e TESOLIN Marta
06-04-13
04-05-13
11-05-13
25-05-13
15-06-13
07-09-13
07-09-13
14-09-13
12-10-13
13-10-13
19-10-13
24-10-13
01-12-13
TOTO Mikhail
VATRI Linda
MICHELIN Anna Letizia
COPPOLA Sofia
ZANIN Andrea
DELLE VEDOVE Jessica
BIANCO Chanel
BIASON Luigi
QUARTESAN Matthew
QUARTESAN Maya
DRIUSSO Angelica
MORRI Samuele
LECCE Azzurra
FRANCHI Carlo
ANASTASIA Filippo
LAZZARINI Patrik
DISERÒ Matteo
FABRIS Vittoria
BIN Michele
BIN Chiara
KAJMENI Michelle
10-09-13
26-08-13
06-11-11
18-04-13
11-06-13
11-01-13
07-09-13
17-11-13
24-11-09
19-03-12
14-09-13
01-02-13
12-10-13
28-12-13
30-06-13
08-12-13
13-09-13
27-09-13
30-08-13
08-10-13
03-05-05
PESCHITZ Fabia
75
SANTINI Luigina
77
MARTELLINI Evro
89
GAVA Gianna
74
ZAMARIAN Elide
87
MONIS Maria
93
PEROSA Federico
gg.13
ZUCCATO Elisa
81
CICUTTO Avelina
91
CUSSIGH Matteo
36
88
LENARDON Amalia
PARON Maria
90
CANDOTTI Luisa Maria
83
93
GIUSBERTI Nella
73
LEITA Anna Maria
81
SILVIO Giovanna
60
COMELLI Alberto
41
PELIZZON Michele
PASSALACQUA Giovanni 72
78
DI GALLO Letizia
86
TIGANI SAVA Pasquale
Anagrafe
pag. 29
PARROCCHIA di latisanotta
Hanno ricevuto il Battesimo:
CANDOTTO Noemi
LIVERA Gaia
LIVON Riccardo
ZOCCARATO Pier Giorgio
SCHENA Emma Antonietta
STEVIC' Iliaja Julian
Vivono la luce di Dio:
CICUTTIN Zoila
BUFFON Barbara
TAGLIALEGNE Iole
MARTINIS Rosina
PIAZZA Maria
ROSSI Maria
OTTOGALLI Annamaria
data nascita
07-11-12
09-12-12
15-12-12
31-12-12
12-03-13
03-11-12
Anni
76
48
75
86
76
89
89
BOSCOLO Marco
TREPPO Davide
DIAZ Anthony
MARTINUZZI Elena
BELLAN Luca
URBAN Luigi
SALVADOR Adriano
SGRAZZUTTI Elida
DELLA NEGRA Alcide
BRAZZO Giampaolo
GIROL Domenico
MAURIZIO Gilda
100
60
62
66
59
83
71
13-03-13
29-03-13
07-01-08
10-02-13
24-09-13
CICUTTIN Pietro
BUFFON Camen
DE MARCHI Dario
GERACITANO Francesco
VIGNADUZZO Assunta
88
71
80
86
85
PARROCCHIA di fraforeano
Vivono la luce di Dio:
TONIZZO Romano
Anni
78
Hanno celebrato il matrimonio:
CAMILOT Marco e CASASOLA Silvia
13-07-13
PARROCCHIA di ronchis
Hanno ricevuto il Battesimo:
GALETTI Melissa
MARIOTTI Edoardo
DANELUZZI Noemi
CATTELAN Matteo Maria
GARLATTI Amdrea
MANGIA Mattia
MANGIA Leonardo
Vivono la luce di Dio:
BUTTÒ Antonia
BEGA Ettore
BUTTÒ Maria
VISENTIN Alfio
BARBUSCIA Francesca
SIMONIN Maria
GIGANTE Pierina
RIVA Maria Iole
data nascita
01-02-12
19-02-10
18-12-12
28-01-13
28-02-13
02-12-10
27-06-13
Anni
81
90
92
58
84
101
77
86
TOMADA Viola
BUTTÒ Leonardo
GALLIMBERTI Beatrice
PONTE Riccardo
ZAMARIAN Isabella
COZZUTTI Greta
FRANCESCHINIS Samuel
FONTANA Liana
MAURIZIO Emilio
BEDINA Luisa Margherita
SCLOSA Cesarina
GUERIN Franco
DEL SAL Angelo
TAGLIALEGNE Patrizia
CEPPARO Lidia
75
72
79
85
65
65
55
97
Hanno celebrato il matrimonio:
DANELUZZI Matteo e FAGOTTO Silvia
ORÙ Nicola e SCRAZZOLO Eika
PASE Agostino e PARON Silvia
01-06-14
07-09-13
28-09-13
11-01-13
27-09-12
20-04-13
01-12-12
10-11-06
20-10-12
03-05-13
PRAVISAN Alfredo
BRUGNOLO Remo Albano
MAURO Daniela
PARAVANO Rosa
SAVIO Lina Valerai
88
86
61
96
86
Bilancio
pag. 30
SITUAZIONE DEBITORIA DELLA PARROCCHIA DI LATISANA
Il bilancio chiusosi al 31.12.2013 evidenzia la seguente posizione debitoria della Parrocchia:
> mutuo rifacimento tetto Duomo ultima scadenza al 31.10.2015, residuo debito > mutuo consolidamento debito ultima scadenza al 01.04.2031, residuo debito
> mutuo messa a norma casa Forni di Sotto ultima scadenza al 30.04.2031, debito residuo (rata annua di €. 14.900 ca., al lordo del contributo annuo di €. 9.500)
> debiti “a breve” per circa
di cui verso banche per €. 78.350,06 ed il resto verso privati,
per un totale di
€. 34.278,37
€. 275.960,00
€. 177.896,34
€. 200.000,00
€. 688.134,71
La situazione debitoria sopra descritta si è verificata per i molteplici impegni straordinari, non coperti da contributi, che la Parrocchia ha sostenuto in questo ultimo decennio e
che di seguito si elencano:
> recupero strutturale della Chiesa di S. Antonio per circa €. 210.000,00
> lavori di messa a norma Oratorio €. 140.000,00
> lavori casa Forni, al netto mutuo di €. 190.000,00
€. 53.000,00
> lavori Chiesa di Paludo
€. 10.000,00
> lavori Chiesa B. V. G. €. 15.000,00
> lavori manutenzione tetto negozi e lavori vari in canonica
€. 45.000,00
Gli oneri finanziari derivanti da tale indebitamento, soprattutto, hanno comportato, per l’esercizio 2013,
un disavanzo netto di gestione di €. 16.400,56.
Il Consiglio Parrocchiale
per gli Affari Economici
P. S. Al momento rimane da adeguare alle norme sulla sicurezza solo il locale caldaia esterno al Duomo.
Per i relativi lavori è prevista una spesa di circa €. 30.000 (compresi alcuni lavori edili necessari).
RENDICONTO ANNO 2013 PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTA - LATISANA
ENTRATE
ORDINARIE
1. OFFERTE IN CHIESA (durante le celebraz. Liturgiche)
2. CANDELE VOTIVE
3. OFFERTE PER SERVIZI (battesimi, matrimoni,funerali, benediz. Case buste annuali)
4. ENTRATE PER ATT. PARROCCH. (bollettino, pesca e attività varie)
5. OFFERTE DA ENTI E PRIVATI (Reg.,Prov.,Banche, Ass/ni, emigranti)
6. AFFITTI E REDDITI DA FABBRICATI
7. INTERESSI DA CAPITALI
8. VARIE (offerte per fini caritatevoli, offerte da tavolini per funerali)
STRAORDINARIE
9. OFFERTE ED ENTRATE STRAORD.(contributi e raccolte per lavori straordinari)
10. PRESTITI DA ENTI O PRIVATI – MUTUI
PARTITE DI GIRO
11. CASSA ANIME E LEGATI
12. GIORNATE E COLLETTE IMPERATE
60.146,58
30.526,20
18.282,48
24,79
0,00
0,00
4.248,00
USCITE
ORDINARIE
1. IMPOSTE-TASSE-ASSICURAZIONI (della Parrocchia)
2. SPESE DI CULTO (candele, ostie, arredi, libri, coro, sacerdoti forestieri, ecc.)
3. SPESE GEST. PARROCCH.(Enel, Telecom, riscaldamento, vitto ospiti, uff. parr.)
4. SPESE PER ATTIV. PARROCCH. (bollettino,postali, pesca e att. varie)
5. REMUNER.-STIP. E CONTR.(IDSC per Parroco e Vicario - personale assunto)
6. MANUTENZ. ORDIN. FABBRIC. E ACQUISTO ATTREZZAT.
7. CONTRIBUTO ATTIV. DIOCESANE (EURO 0,26 per abit.)
8. VARIE (Curia, beneficenza, int. pass. su prest.)
STRAORDINARIE
9. SPESE E USCITE STRAORDINARIE (lavori straordin.)
10. VARIE (rimb. prest. a Enti e Privati,rate mutui)
PARTITE DI GIRO
11. CASSA ANIME E LEGATI
12. GIORNATE E COLLETTE IMPERATE
RIEPILOGO RENDICONTO
GESTIONE ORDINARIA (posizioni 1-8)
GESTIONE STRAORDIN.(posizioni 9-10)
PARTITE DI GIRO (posizioni (11-12)
TOTALI
18.891,00
22.634,58
1.521,00
9.008,50
68.052,41
109.267,80
0,00
4.248,00
ENTRATE
USCITE
334.811,64
324.391,03
150.499,04
177.320,21
4.248,00
4.248,00
489.558,68
505.959,24
PASSIVO ANNO 2013
-16.400,56
SITUAZIONE FINANZIARIA ALLA DATA DEL 31.12.2013
PASSIVO ANNO 2012
PASSIVO ANNO 2013
PASSIVO AL 31.12.2013
165.064,31
16.400,56
181.464,87
RIEPILOGO GENERALE ANNO 2013
Duomo S. Giovanni Battista
Chiesa S. Anna - Paludo
Chiesa B. V. G. - Sabbionera
Chiesa S. Antonio
Oratorio "M. Gaspari"
Casa Forni di Sotto
(a cura di Renato Florio)
TOTALI
ENTRATE
207.442,42
19.939,01
17.889,00
25.438,23
114.914,53
39.847,00
425.470,19
USCITE
241.796,71
19.119,75
13.511,77
22.994,79
120.357,74
111.061,79
528.842,55
pag. 31
PIEVE ABBAZIALE SAN GIOVANNI BATTISTA - LATISANA
GRUPPO DI PREGHIERA
PADRE PIO
B.V. MARIA DELLE
GRAZIE - LATISANA
GITA PELLEGRINAGGIO
A ROMA PIETRELCINA e
SAN GIOVANNI ROTONDO
13 -14-15-16-17-18 ottobre 2014
Lunedì = Latisana – Roma: pranzo in ristorante lungo il
tragitto, pomeriggio visita periferie della città. Cena e
pernottamento in Hotel.
Martedì = Colazione e con una guida visita Basilica di
San Pietro; pranzo in ristorante. Visita del Centro storico.
Passeggiata da piazza di Spagna, Fontana di Trevi, piazza
Colonna (Palazzo Chigi), Montecitorio, Pantheon, San
Luigi dei Francesi (dipinti del Caravaggio) fino a Piazza
Navona. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.
Mercoledì = Udienza del Santo Padre in piazza San Pietro;
pranzo in ristorante e visita Chiesa San Pietro in Vincoli,
Colosseo (interno), via dei Fori Imperiali, piazza Venezia,
Campidoglio.
Rientro in hotel. Cena e pernottamento
Giovedì = Colazione e partenza per San Giovanni Rotondo.
Fermata a Pietrelcina, S. Messa Chiesa Sacra Famiglia del
Convento Cappuccini.
Pranzo in ristorante e visita della parte vecchia della
cittadina, luoghi dove nacque e visse i primi anni padre
Pio. Arrivo in serata a San Giovanni. Cena e pernottamento.
Venerdì = Colazione e visita dei luoghi dove Padre Pio
visse e ricevette le stimmate. Il Convento, la Cripta dove
è stato sepolto dopo la sua morte la Nuova Chiesa e la
Chiesa Inferiore dove si trova ora il corpo incorrotto del
Santo. Pratica della Via Crucis. Pranzo e il pomeriggio
trasferimento a Monte Sant’Angelo, dove la Chiesa è in
una caverna, dedicata a San Michele Arcangelo. Rientro a
San Giovanni per la cena.
Sabato = Alle ore 7,30 Santa Messa nella Chiesa Inferiore
e ultimo saluto a San Pio. Colazione in hotel, carico dei
bagagli in bus e partenza per casa. Pranzo a San Benedetto
del Tronto.
Arrivo previsto a Latisana verso le 23.(circa)
A Roma saremo seguiti ed assistiti da una esperta guida.
------------------------------------------------------------------------------I programmi sopra descritti potrebbero subire cambiamenti,
per cui prima della partenza sarà consegnato il programma
definitivo con orari e indicazioni dettagliate.
------------------------------------------------------------------------------Viaggio in Bus GT, pranzi del primo e ultimo giorno,
trattamento di pensione completa.
Bevande ai pasti, assicurazione medica e del bagaglio.
COSTO : € 620
per minimo 40 partecipanti
€ 650
per 35 partecipanti
€ 690
per 30 partecipanti
€ 740
per 25 partecipanti
€ 780
per 20 partecipanti
Camera singola € 120
PRENOTAZIONI entro il 30 giugno tramite appuntamento
telefonico al
335319487 o in Canonica, versando
l’acconto di € 300 e il saldo entro il 15 settembre.
La Voce
SANTE QUARANT’ORE
DI ADORAZIONE EUCARISTICA
“Non esiste Pasqua per un buon cristiano
senza confessione,
senza il partecipare alle Sante Liturgie
e senza preghiera, tanta preghiera,
adorazione e contemplazione commossa”.
San Josemaria Escrivà
Cogliamo a pieno il suggerimento di S. Josemaria per vivere una vera Pasqua.
Una bella confessione, celebrata con calma e preparazione (evitando di arrivare di fretta all’ultimo
momento al Sabato Santo), ci può aiutare a pulire il cuore.
Il partecipare con attenzione e raccoglimento alle liturgie ci aiuterà ad entrare nel mistero di Gesù
morto e risorto.
La preghiera personale ci aiuterà a sintonizzarci con Gesù per dire anche noi il nostro sì alla volontà
di Dio nella nostra vita.
Nelle nostre comunità ci sarà un momento privilegiato di preghiera: l’adorazione eucaristica
solenne che prende il nome di Quarant’ore (una volta erano quaranta le ore che le nostre Parrocchie
passavano in adorazione). Mettiamoci con tanta calma in contemplazione, adoriamo il Signore con
commozione e con l’affetto di figli e sfruttiamo questi momenti di silenzio davanti alla sua presenza
per entrare con calma nel mistero dei giorni santi del Triduo pasquale.
A Latisana domenica delle Palme, lunedì e martedì santo per tutto il giorno.
A Latisanotta domenica delle Palme, lunedì e martedì santo pomeriggio.
A Ronchis lunedì e martedì santo pomeriggio.
Un sacerdote sarà sempre presente nel confessionale.
“LA VOCE”- Bollettino Parrocchiale di Latisana e Latisanotta
Editore: Parrocchia S. Giovanni Battista di Latisana 33053 - Via Vendramin, 30
33053 Latisana (UD) - ITALIA - Tel. 0431/50127 - Fax 0431/526057 - ccp 16114332
e-mail: [email protected]
Dir. Resp. Dott. Duilio Corgnali - Grafica e Stampa: Tip. Romanin s.n.c. - S. Michele al Tagliamento 8VE)
Aut. Trib. di Udine n. 34 del 17,10,2007 - Sped. in abb. post. - Pubb. inf. 50%