COMUNE DI DOLCEACQUA

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COMUNE DI DOLCEACQUA
COMUNE DI DOLCEACQUA
PROVINCIA DI IMPERIA
LAVORI DI REALIZZAZIONE DI MARCIAPIEDE LUNGO UN
TRATTO DI VIA ROMA/VIA BARBERIS COLOMBA
LOTTO 1A
RELAZIONE TECNICA
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DA REALIZZARE
Il progetto, suddiviso in tre lotti, lotto 1A, 1B e lotto 2, nel complesso prevede la
realizzazione di un tratto di marciapiede lungo la Strada Provinciale dal Km 6+700 al
Km.6+850, nel centro abitato del Comune di Dolceacqua.
Tale tratto corrisponde ad una porzione di via Roma, compresa tra i civici n°2 e n°38, e ad
una parte di Via Barberis Colomba, per una lunghezza complessiva di circa 150 m.
Il progetto esecutivo, che per la realizzazione si avvale di un finanziamento della Regione
Liguria, è relativo al lotto 1A, che corrisponde ad una parte di via Roma, tra i civici n°2 e
n°26 per una lunghezza complessiva di circa 70 m, indicativamente dal ricovero San
Giuseppe all’inizio di via Barberis Colomba.
L’area, posta in adiacenza ad un fronte continuo di edifici del centro abitato, è caratterizzata
dalla presenza di alcune attività commerciali e di pubblico interesse tra i quali: una
cartoleria, una merceria, l'ufficio IAT (per la parte di via Barberis Colomba: lotto 1B), un
negozio di bomboniere, un bar, un negozio di souvenir e l'ospedale/ricovero per anziani San
Giuseppe.
Sul tratto stradale in oggetto insistono inoltre gli accessi ad alcune autorimesse private,
ingressi ad abitazioni plurifamiliari e sono presenti 4 passi carrabili .
In questo spazio si mescolano diverse funzioni: la sosta, l’attraversamento, la
contemplazione del paesaggio e delle bellezze storico-architettoniche che caratterizzano
Dolceacqua.
In particolare, il tratto stradale in esame evidenzia le seguenti caratteristiche:
•
tutto il lato sinistro (salendo) lungo via Roma è sprovvisto di un marciapiede
continuo, che consenta il transito pedonale in piena sicurezza, tenuto conto anche
dell'elevato livello di traffico veicolare che insiste sulla S.P. n°64.
Il marciapiede è presente solo per alcuni tratti, di modesta larghezza, con battuto in
cemento con evidenti segni di degrado e assenza di cordolo, a raso o rialzato di pochi
centimetri rispetto alla sede stradale.
Dal rilievo è emerso che, la pendenza della superficie pedonabile è disomogenea per cui in
alcuni casi le soglie degli accessi sono ad una quota appena superiore rispetto la strada
mentre in altri casi la le soglie si trovano al di sotto della strada.
Al termine del tratto in oggetto, dopo il Ricovero, si trovano una panchina ed una fontana
poste su un piccolo marciapiede in battuto di cemento.
•
Differente è la situazione che si riscontra nella porzione Via Barberis Colomba
oggetto d’intervento nel lotto 1B, in quanto caratterizzata da una pavimentazione in cubetti
di porfido e dalla presenza di un marciapiede, in piastrelle gres rosse, posto a ridosso degli
edifici prospicienti l’area.
All’imbocco della via, nel punto di congiunzione con la vicina Piazza Garibaldi è presente
un monumento costituito da una statua in bronzo raffigurante una contadina con una capra.
Il manufatto in questione è messo in evidenza da un basamento in porfido di forma
circolare.
Al di sotto dello spazio oggetto di intervento sono presenti i seguenti impianti tecnologici:
• rete acque nere
• rete acque bianche
L'intervento si pone essenzialmente i seguenti obiettivi:
• messa in sicurezza del transito pedonale in una porzione significativa del centro
abitato per la presenza di servizi, di attività commerciali e di numerose abitazioni
• continuità del percorso pedonale tra Piazza Garibaldi, via Barberis Colomba e Via
Roma
• riqualificazione di un ambito urbano facente parte del nucleo centrale di Dolceacqua
pertanto dalle forti potenzialità ma degradato dal tempo e dalla mancanza di
investimenti sull’area.
ILLUSTRAZIONE DELLE RAGIONI DELLA SOLUZIONE PROGETTUALE SCELTA
Il marciapiede in oggetto, insistente su area demaniale, è stato dimensionato facendo
riferimento ad una larghezza minima di carreggiata stradale pari a m. 6,40, conformemente a
quanto disposto dal Nuovo Codice della Strada e secondo le indicazioni impartite dai
competenti Uffici dell'Amministrazione Provinciale di Imperia.
Ne deriva uno spazio pedonabile con lunghezza complessiva di circa 100 m. (lotto 1A e 1B)
e larghezze variabili che partendo da via Barberis Colomba, si riducono sempre più sino a
raggiungere la dimensione minima di 129 cm nel tratto finale di Via Roma.
Il percorso, delimitato da un cordolo in pietra, non risulterà tutto allo stesso livello ma in
relazione alle differenti situazioni riscontrate, la quota del marciapiede in progetto, in
corrispondenza dei passi carrabili, si abbasserà fino alla quota della S.P. n°64 per consentire
l'accesso veicolare, stesso discorso in corrispondenza delle strisce di attraversamento
pedonale, al fine di consentire il passaggio ai pedoni e disabili.
Diversamente, ove non necessita l’accesso diretto alla strada, il marciapiede sarà rialzato di
circa 15 cm.
Al fine di agevolare il deflusso delle acque piovane verso la strada, dove possibile si è
provveduto all’inversione delle pendenze del nuovo marciapiede per il quale oltre il cordolo
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che lo delimita è prevista la realizzazione di una cunetta di bordo strada della larghezza di
cm 40.
DESCRIZIONE DEI LAVORI
L’intervento, in un’ottica di riqualificazione urbana e di recupero di un’area caratterizzata
ora dalla presenza dell’asfalto stradale fino a ridosso delle abitazioni antiche, senza
protezione dai veicoli, prevede l’impiego di materiali tradizionali come i cordoli e gli inserti
in pietra, uniti a materiali contemporanei come il cemento con inerti in vista che permettano
la realizzazione di una pavimentazione continua, in getto unico tra gli inserti in pietra che
hanno funzione oltre che estetica, anche di giunto di dilatazione.
I colori scelti per la pavimentazione continua riprendono le tinte degli intonaci a calce delle
case confinanti per armonizzare l’intervento nel contesto e ridurre l’impatto sull’ambiente.
A seguito degli incontri e dei sopralluoghi effettuali alla presenza dell’Amministrazione
Comunale, oltre all’integrazione degli impianti tecnologici esistenti si è prospettata una
soluzione che contemplasse una pavimentazione architettonica in calcestruzzo colorato con
inerti visibili tipo “Levocell” dello spessore di 8 cm.
Il progetto prevede sinteticamente l'esecuzione dei seguenti interventi :
1. taglio dell’asfalto della sede stradale in corrispondenza del nuovo profilo del
marciapiede e della cunetta laterale di scolo delle acque meteoriche;
2. rimozione/demolizione dei diversi tipi di pavimentazione esistenti;
3. scavo di sbancamento a sezione obbligata per canalizzazione impianti;
4. scavo di sbancamento a sezione obbligata per realizzazione cunetta di bordo strada:
5. creazione sottoservizi quali rete acque bianche, impianto elettrico e allacci acque
bianche e nere:
6. messa in opera di bordure per marciapiedi in pietra arenaria di Verezzo;
7. parziale ripristino, ove necessario, della pavimentazione esistente in porfido: tratto di
congiunzione tra l’esistente e la nuova pavimentazione in via Barberis Colomba;
8. realizzazione di un sottofondo in cemento con rete elettrosaldata, qualora non sia
già esistente un sottofondo analogo, solamente in corrispondenza degli accessi carrai
della pavimentazione in calcestruzzo colorato di progetto;
9. realizzazione di una nuova pavimentazione in calcestruzzo colorato da 8 cm, con
inserimento di elementi in porfido per la definizione di un disegno che trae origine da
diverse considerazioni:
• linee semicircolari: individuate dagli scalini esistenti di raccordo delle varie
pendenze dell’incrocio tra i vari livelli della piazza e via Barberis Colomba, danno
continuità all’esistente basamento del “Monumento alla Capra”, dal quale hanno
origine. Queste linee permettono di integrare la pavimentazione esistente in porfido
con il nuovo tratto. L’andamento circolare concentrico sottolinea la centralità del
monumento rispetto all’ambiente circostante della nuova pavimentazione: la distanza
del raggio aumenta progressivamente man mano che ci si allontana dal monumento,
come i cerchi concentrici che fanno le onde nell’acqua del vicino fiume dopo che si è
gettata una pietra. Il momento iniziale è quindi il monumento, fulcro della
composizione, da cui si propaga l’onda. La legge che regola la progressione del
raggio è stata ottenuta leggendo il valore delle ascisse, dividendo il cerchio con
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•
angoli uguali, proiettando sul suo diametro le proiezioni del punto di intersezione
sulla circonferenza.
linee diritte con centro nel monumento, punto di partenza della nuova
pavimentazione, in corrispondenza con l’inserimento in Piazza Garibaldi: indicano e
riportano i nomi dei maggiori punti di interesse del paese visibili dal posto: la Chiesa
di San Filippo, il Ponte Romanico, il Castello dei Doria e la Chiesa Parrocchiale di
Sant’Antonio Abate.
I manufatti e le opere d'arte stradali, eventualmente manomessi o danneggiati per
l'esecuzione delle opere autorizzate, dovranno essere ripristinati a perfetta regola d’arte, a
spese dell’impresa. I materiali di risulta dovranno essere allontanati a discarica.
MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLA NUOVA PAVIMENTAZIONE IN CEMENTO ARCHITETTONICO
COLORATO
Demolizioni:
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Demolizione del marciapiede esistente, ove richiesto, e del tratto carrabile attorno al
monumento alla capra con recupero degli elementi in porfido, e ripristino degli
elementi vicini al nuovo limite del marciapiede, delimitato dal cordolo situato in
posizione di progetto;
o I cordoli in porfido spessi 12 cm e lunghi 25 cm recuperati saranno riutilizzati
per delimitare il marciapiede dalla pavimentazione in porfido esistente,
proseguendo l’andamento circolare, nel tratto vicino al monumento alla
capra, con eventuale integrazione per il tratto rettilineo con nuovi cordoli
dello stesso colore e spessore 12 cm;
o I cubetti di porfido recuperati dalla demolizione saranno riutilizzati per
delineare gli archi da inserire nella pavimentazione in Levocell, secondo il
disegno di progetto.
N.B. Lotto 1B: NON demolire il tratto di pavimentazione stradale in asfalto
esistente davanti (in proiezione) all’ufficio IATT e al garage privato adiacente,
(salvo la demolizione in breccia per gli impianti e per i cordoli) in quanto il battuto
di cemento architettonico tipo Levocell costituente la nuova pavimentazione si può
effettuare direttamente sopra il manto esistente, che è già a quota inferiore di circa 8
cm rispetto alla quota di progetto;
N.B. Lotto 1A: NON demolire la parte di marciapiede in cemento davanti al bar
California, dove bisogna caricare del cemento per salire di quota;
N.B. Lotto 1B: NON demolire la parte pavimentazione in arenaria di piazza
Garibaldi, circostante monumento "Liguria agreste", in quanto bisogna salire di
quota con la pavimentazione in progetto;
Posa dei cordoli, dei giunti di dilatazione, definizione delle quote:
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Posa dei cordoli nella posizione e alla nuova quota definita dal progetto, appoggiati
su letto di cemento e debitamente rinfiancati da cemento;
In alcuni tratti, come in corrispondenza della soglia del bar California (sezione 1e
2), per raggiungere la quota di posa della pavimentazione è conveniente, senza
effettuare la demolizione del marciapiede, effettuare un getto di riempimento in
cemento (magrone) con la pendenza di progetto fino ad una quota di cm 8 inferiore
al piano della pavimentazione.
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Posa dei cubetti di porfido ad arco su lista di cemento, adeguatamente rinfiancati,
alla quota definita di progetto, che suddividono il getto della successiva
pavimentazione di cemento e svolgono la funzione di giunto di dilatazione, oltre che
estetica;
realizzazione della pavimentazione in cemento architettonico colorato effetto lavato con
inerti a vista:
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Realizzazione della pavimentazione del nuovo marciapiede in cemento
architettonico colorato effetto lavato con inerti a vista tipo Sistema Pieri
Chromofibre Vba colorato (spessore 8 cm) della ditta Levocell Spa o prodotti
similari composta (a titolo indicativo e non esaustivo) dai seguenti prodotti:
o Pieri chromofibre 1B: coadiuvante multifunzionale in polvere per calcestruzzo
architettonico nelle versioni colorate e neutro
o Pieri VBA Bio / VBA 2002: disattivante di superficie al positivo a base di oli
vegetali/acquosa nelle profondità di scavo: verde, blu, giallo, grigio
o Pieri VBA protector: protettivo antiaderente per cotto, pietra, marmo,
elementi in calcestruzzo
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La pavimentazione con sistema Pieri® presenta le seguenti caratteristiche:
o Il premiscelato in polvere denominato Pieri® Chromofibre 1B viene aggiunto,
in ragione di kg. 25 per m3, ad un calcestruzzo appositamente studiato. Detto
premiscelato contiene coloranti, fibre, additivi areanti, superfluidificanti,
riduttori di efflorescenze, prodotti che aumentano la durabilità della
pavimentazione Chromofibre.
o La superficie verrà disattivata grazie all’impiego di uno dei disattivanti della
gamma Pieri® Vba Bio/2002.
o Lo spessore globale della pavimentazione, così come la classe di resistenza e
quella di esposizione, dovranno essere indicate dal progettista, a secondo
della destinazione d'uso della pavimentazione; lo spessore minimo consigliato
del calcestruzzo Pieri® Chromofibre 1B, eseguito fresco su fresco, deve
essere di cm. 8.
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La pavimentazione va eseguita nelle seguenti fasi:
o realizzazione di un sottofondo in calcestruzzo (in corrispondenza dell’utilizzo
carraio della pavimentazione) o di un terreno perfettamente stabilizzato (uso
pedonale)
o posizionamento dei giunti di dilatazione e/o di eventuali inserti costituenti il
motivo architettonico secondo il progetto e le prescrizioni della D.L.,
o trattamento protettivo di cordoli, zoccolature e ogni altro elemento
architettonico che potrebbe sporcarsi durante il getto della pavimentazione,
da realizzarsi mediante l’applicazione con pennellessa di uno specifico
prodotto tipo Pieri® VBA Protector (Levocell) o prodotti similari.
o Successivo confezionamento del calcestruzzo corticale progettato con
caratteristiche di mix-design, natura e colorazione degli aggregati e della
matrice cementizia che dovranno essere accettati dalla D.L. previa
realizzazione di campionature, con l’aggiunta di un premiscelato
multifunzionale in polvere, tipo Pieri® Chromofibre 1B colorato (Levocell) o
prodotti similari, appositamente studiato per la realizzazione di
pavimentazioni ghiaia a vista.
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o Il dosaggio dell’additivo in polvere, contenuto in confezione fas-pak
completamente idrosolubile, dovrà essere pari a 25 kg/m3. L’’aggiunta di tale
additivo nel calcestruzzo deve determinare:
un aumento della resistenza ai cicli di gelo/disgelo, all’abrasione, alla
fessurazione e agli urti, consentendo l’eliminazione dell’eventuale rete
elettrosaldata se non appositamente calcolata;
una colorazione uniforme e durabile della matrice del calcestruzzo,
con stabilità di colore e riduzione delle efflorescenze.
Tutti i componenti del cls dovranno assolutamente rispettare le normative vigenti
quali: Uni En 8520-2 e successivi aggiornamenti per gli aggregati, Uni En 197-1 e
marchio CE per i cementi, ecc..
Voce di capitolato
o L’additivo multifunzionale deve essere mescolato al calcestruzzo di
consistenza S2 in autobetoniera, fino al raggiungimento di una corretta
omogeneità dell’impasto (minimo 7-8 minuti alla velocità massima).
o Successiva posa in opera, che avverrà nei campi precedentemente predisposti.
o Dopo la stesura, staggiatura ed eventuale lisciatura a mano dell’impasto,
evitando ogni tipo di vibrazione o sollecitazione che possa indurre
l’affondamento degli aggregati,
o applicazione a spruzzo con adeguata pompa a bassa pressione di uno strato
uniforme di disattivante di superficie, tipo Pieri® VBA Bio/VBA 2002
(Levocell) o prodotti similari, in ragione di 3 m2/litro. Il prodotto oltre ad
agire da protettivo antievaporante, rallenta la presa superficiale del
calcestruzzo e, pertanto, deve essere applicato prima dell’inizio della stessa,
immediatamente dopo le operazioni di getto e staggiatura.
o Lavaggio della superficie con abbondante acqua fredda a pressione, per
portare a vista gli aggregati, da eseguirsi dopo circa 24 ore e, comunque, in
funzione delle condizioni di umidità, temperatura, quantità e classe di
cemento impiegato.
o A totale maturazione del calcestruzzo della pavimentazione ghiaia a vista, e
ad insindacabile giudizio della D.L., trattamento della superficie con idonei
prodotti idrooleorepellenti, tipo Pieri® Protec (Levocell) o prodotti similari,
da computarsi a parte.
o La D.L. potrà richiedere, a sua discrezione, prove sulla pavimentazione e
controllare qualità e dosaggio dei costituenti. Potrà inoltre, acquisire dalla
Società Fornitrice dei prodotti, sia la certificazione di qualità ai sensi della
ISO 9001:2000, sia una dichiarazione di conformità relativa alla partita di
materiale consegnato di volta in volta; il tutto affinché l’opera finita sia
realizzata a perfetta regola d’arte
PROBLEMATICHE CONNESSE CON LA REALIZZAZIONE
Le principali problematiche connesse con la realizzazione dell’opera sono:
1. al fine di evitare il cedimento della strada, e quindi successivi ripristini dell’ asfalto,
per la realizzazione della cunetta stradale, è opportuno procedere con l’esecuzione
di piccole porzioni di taglio dell’asfalto del manto stradale e procedere subito dopo
al getto della relativa cunetta e posa del cordolo in pietra;
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2. compatibilmente con le fasi delle lavorazioni, cercare di garantire il normale accesso
alle abitazioni e degli esercizi interessati dalla nuova pavimentazione con la
realizzazione di passerelle provvisorie.
3. Cercare di realizzare la pendenza del nuovo marciapiede in modo che l’acqua
meteorica defluisca verso la strada e non contro i muri delle case come invece
accade adesso in alcune situazioni, compatibilmente con i livelli delle soglie esistenti.
4. Ove la soglia o il passo carraio esistente fosse inferiore alla quota della cunetta
stradale, prevedere delle griglie di raccolta dell’acqua meteorica sul limite del
marciapiede;
5. durante lo scavo, porre particolare attenzione al fine di evitare la possibile
intercettazione degli attraversamenti delle reti esistenti che transitano sotto il
percorso oggetto di intervento;
6. rispettare le quote negli incroci con altri servizi di rete, restando sempre sotto la rete
dell’acquedotto per evitare che eventuali rotture possano inquinare l’acqua potabile.
MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO - INTERFERENZA DELLE RETI ESISTENTI
Nella realizzazione dell’intervento bisogna considerare la presenza delle reti esistenti, onde
evitare di danneggiarle durante la realizzazione degli scavi.
Tra queste una rete per le acque nere e una per le acque piovane di raccolta della strada
provinciale.
Sarà a carico dell’impresa appaltatrice l’obbligo di contattare tutti gli enti fornitori dei
servizi per l’individuazione precisa delle loro condutture nella sede stradale, onde evitare
di rompere le reti e costringere all’interruzione del servizio durante le operazioni di scavo.
Qualora fosse necessaria la modifica di alcuni tratti delle reti esistenti per il cambiamento dei
livelli del marciapiede, verificare le posizioni delle tubazioni esistenti sottostanti.
Per la rete Enel, prima della realizzazione degli scavi dovrà essere avvertito l’ufficio
territoriale competente per territorio, il quale provvederà all’individuazione dei cavi con lo
strumento, e segnerà i punti sul manto stradale (ogni 10 m circa).
La presenza della linea dell’acquedotto è individuata in certe zone, sull’asfalto, in
prossimità del marciapiede, da una piastrella in klinker rosso annegata nell’asfalto in
corrispondenza della posizione delle valvole di intercettazione.
MODALITÀ DI INTERRAMENTO DELLO SCAVO
Lo scavo per le tubazioni verrà rinterrato secondo le raccomandazioni dell’istituto italiano
materiali plastici “fognature in PVC” e secondo quanto prescritto dalla normativa tecnica
vigente.
I materiali di risulta dello scavo dovranno essere allontanati a discarica.
Per la protezione del tubo in PVC si dovrà utilizzare sabbia o sabbione per la creazione del
letto di posa, del rinfianco e per la ricopertura delle tubazioni.
Il materiale verrà sistemato di strati successivi di 10/15 cm e costipato a mano, al fine di
creare:
1) il letto di posa ben costipato, di altezza minima uguale a 15 cm;
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2) il rinfianco fino alla mezzeria del tubo, avendo la massima cura nel verificare che non
rimangano zone vuote sotto il tubo, e che il rinfianco sia continuo e compatto;
3) un terzo strato di rinfianco fino alla sommità del tubo;
4) un ultimo strato di ricoprimento di h = 15 cm.
La compattazione avverrà solo lateralmente al tubo, mai sulla sua verticale.
Il riempimento della parte restante dello scavo sarà eseguito con materiale arido, misto di
fiume o di cava (granulometria compresa tra 0,1 mm. e 20 mm) o terra vagliata di idonea
granulometria fino ad una quota di cm 10 inferiore al piano del marciapiede.
Tale riempimento andrà eseguito per strati successivi di spessore massimo pari a 30 cm.,
compattati e bagnati adeguatamente, e successivamente rullati.
REGOLAZIONE DEL TRAFFICO DURANTE I LAVORI
Per la segnaletica durante i lavori, l’installazione del semaforo e/o l’utilizzo di personale
(movieri) per la gestione del traffico, a seconda della visibilità dell’interruzione (curva o
rettilineo) per l’installazione di un senso unico alternato, dovranno essere presi accordi con
l’ufficio tecnico dell’amministrazione provinciale di Imperia.
Durante l'esecuzione dei lavori la Ditta titolare dell’autorizzazione è tenuta ad osservare
tutte le disposizioni in materia contenute nel vigente Codice della Strada ed in particolare
quelle riguardanti la segnaletica.
FASI ATTUATIVE
La fase di realizzazione dell’opera dovrà garantire il minor tempo possibile di occupazione
della sede stradale, per limitare i disagi per la circolazione.
La ditta appaltatrice dovrà rispettare le indicazioni normative dell’amministrazione
provinciale di Imperia in materia di tubazioni stradali e ripristini dell’asfalto qualora
necessari.
Dolceacqua, 28/10/2010
Il PROGETTISTA
Arch. Anna Tina
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ALLEGATO 1
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI IMPERIA
NORMATIVA TECNICA TUBAZIONI E IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA
1 - I manufatti e le opere d'arte stradali, eventualmente manomessi per
l'esecuzione delle opere autorizzate, dovranno essere ripristinati a perfetta regola
d’arte. Eventuali materiali di risulta dovranno essere allontanati a discarica, a cura
e spese del titolare dell'autorizzazione.
2 - I lavori interessanti la proprietà, la zona di servitù e la circolazione stradale
dovranno essere ultimati entro 30 giorni dal loro Inizio e nel termine di mesi 6
della data di ricevimento dell'atto autorizzativo. Eventuali proroghe dovranno
essere preventivamente concesse.
3 - In prossimità della testata di ogni cantiere di durata superiore a sette giorni
lavorativi devo essere apposto, a cura e spese del concessionario, apposito
pannello recante le seguenti Indicazioni:
- estremi dei titolo autorizzativo rilasciato dall’ente competente ai sensi
dell'art.26 dei codice della strada;
- denominazione della ditta titolare dei titolo autorizzativo e dell'impresa
esecutrice dei lavori;
- Inizio e termine previsto dei lavori;
- recapito e numero telefonica del responsabile dei cantiere.
4 - La ditta titolare dell'autorizzazione dovrà provvedere, a sua cura e spesa e
senza protendere alcun Indennizzo, alla demolizione delle opere autorizzate,
qualora cita si rendesse necessario per eventuali allargamento o rettifiche
stradali.
5 - La Ditta titolare dell'autorizzazione è tenuta alla continua accurata
manutenzione ed eventuale ricostruzione delle opere autorizzate. Eventuali
inadempienze altre a tendere la Ditta passibile di sanzione possono comportare
la revoca dell’autorizzazione fatto salva il risarcimento dei danni causati alla
strada e suo pertinenza e l'eventuale esperimento della procedura prevista
dall’art.211 del D.L 30 aprile 1992 N°285 per l'esecuzione d'ufficio degli obblighi
di manutenzione a spese dei trasgressore.
6 - Durante l'esecuzione dei lavori la Ditta titolare dell’autorizzazione è tenuta ad
osservare tutte le disposizioni in materia contenute nel vigente Codice della
Strada ed in particolare quelle riguardanti la segnaletica, manlevando
l’Amministrazione Provinciale da qualsiasi responsabilità derivante da eventuali
danni che potrebbero essere causati dall'esecuzione dei lavori In questione, od in
seguito dalI'uso dell'opera, a persona a cose transitanti sulla strada provinciale.
Al termine di ogni giornata lavorativa non potranno rimanere scavi aperti e gli
stessi saranno ricoperti e compattati con uno strato Idoneo di conglomerato
bituminoso.
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7 - L’Amministrazione si intende ampiamente manlevata da eventuali danni che
potrebbero essere causati alle opere oggetto dei presente titolo da cedimenti
della strada provinciale e delle sue pertinenze.
8 - negli attraversamenti lo scavo dovrà essere eseguito in senso normale all’asse
stradale, o a 45° rispetto ad esso ed in tempi successivi in modo da non
intralciare il transito sulla strada provinciale mantenendo sempre libera almeno
una corsia di traffico.
9 - Negli attraversamenti il tubo dovrà essere posto alla maggiore profondità
possibile e comunque alla profondità minima di m.1,00 misurata dal piano viabile
di rotolamento all’estradosso della tubazione stessa e rivestito di calcestruzzo
magro di cemento. Se si tratta di tubi per acqua potabile dovranno essere posti In
un secondo tubo più grande In modo da renderli sfilabili per eventuali riparazioni.
10 - Gli attraversamenti dovranno avvenire mediante pozzetti collocati, di norma,
fuori dalla fascia di pertinenza stradale e, salvo casi di obiettiva impossibilità a
mezzo di manufatti che non insistano sulla carreggiata.
11 - Le tubazioni longitudinali dovranno essere poste possibilmente fuori dal
piano viabile o, dove non è possibile, sui cigli a monte della carreggiata ad una
profondità minima di m 1.00 misurata dal piano viabile di rotolamento
all’estradosso della tubazione stessa.
12 - Negli attraversamenti lo scavo dovrà integralmente essere riempito con
calcestruzzo magro della classe di resistenza cubica alla compressione a 28
giorni di maturazione R 100 con impiego di cemento tipo 325, fino ad una quota di
cm. 10 inferiore al piano viabile bitumato che dovrà essere ripristinato con un
tappeto di conglomerato bituminoso di tipo chiuso dello spessore minimo dì cm.10
compresso e di una larghezza pari a quella delle scavo aumentata di cm.150 per
lato, previa scarifica. È facoltà del concessionario, qualora se ne prospetti la
necessità, procedere al rivestimento della tubazione con sabbia o sabbione fino
ad uno spessore massimo di cm 15 dall’estradosso del tubo stesso.
13 - Nelle tubazioni longitudinali lo scavo dovrà essere riempito con conglomerato
cementizio magro della classe di resistenza cubica alla compressione a 28 giorni
di maturazione R 100 con impiego di cemento tipo 325, fino ad una quota di cm.
10 inferiore al piano viabile bitumato che dovrà essere ripristinato con uno strato
di misto di fiume e cava Impastato con bitume a caldo avente uno spessore di
cm.7 ed un tappeto in conglomerato bituminoso di tipo chiuso della spessore di
cm.3 e per tutta la sede stradale qualora questa sia di larghezza inferiore o
uguale a m. 3,50, oltre tale dimensione il ripristino sarà effettuato per mezza
carreggiata, In quest’ultimo caso il ripristino della pavimentazione dovrà sempre
essere proceduto da opportuna scarifica del manto stradale esistente, per quanto
riguarda la mezza carreggiata, mentre per l’intera carreggiata sarà valutato caso
per caso la necessità di realizzarla o meno. Resta inteso che la scarifica è
sempre a totale carico del titolare della concessione. È fatto obbligo al
concessionario il rivestimento della tubazione con sabbia o sabbione fino a uno
spessore massimo di 15 cm dall’estradosso del tubo stesso.
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14 - Qualora con le nuove tubazioni si venissero ad intersecare tombini stradali o
canalizzazioni per deflusso delle acque piovane non si dovrà assolutamente
ridurre la sezione libera degli stessi, ma far passare la nuova tubazione sopra o
sotto quella esistente. non è consentita la posa in opera di tubazioni all'interno di
tombini stradali a sezione circolare o con aree di deflusso, nel punto minore,
inferiore ad un metro quadrato.
15 - Al fine di evitare impedimenti e ostacoli alla circolazione in periodi di traffico
particolarmente intenso, non è consentita la posa di tubazioni lungo la S.P.
Aurelia nei seguenti periodi:
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dal 10 luglio al 10 settembre compreso;
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dal 23 dicembre al 6 gennaio compreso;
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dal giovedì precedente il giorno di pasqua fino al martedì successivo
(giovedì e martedì compresi).
Per le rimanenti strade provinciali il rilascio del nulla osta sarà valutato caso
per caso
UFFICIO CONCESSIONI STRADALI
il Responsabile dei Servizio
e del Procedimento
(Geom. Fausto Odasso)
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