peer education: una metodologia innovativa

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peer education: una metodologia innovativa
PEER EDUCATION: UNA METODOLOGIA INNOVATIVA
Nell’intento di migliorare gli interventi di prevenzione primaria rivolti agli adolescenti, la SC
Psicologia con le psicologhe operanti presso il consultorio adolescenti Pangolo e L’Equipe di
prevenzione del SerT hanno attivato una ricerca rispetto alle metodologie di intervento innovative e
nel contempo già sperimentate anche in campo nazionale.
Non è certamente facile portare avanti interventi di prevenzione primaria che abbiano risultati
positivi, quando poi l’obiettivo di suddetti interventi è focalizzato sugli adolescenti, la situazione si
fa più difficile e complessa.
Gli studi relativi al cambiamento degli atteggiamenti per favorire stili di vita più sani, mostrano
quanto sia difficile avviare processi di miglioramento.
Diverse sono le metodologie seguite e proposte, quelle più innovative che oggi sembrano riscuotere
risultati efficaci sono quelle che propongono di rendere i soggetti dell’intervento attori principali,
favorendo i processi di empowerment.
Tra queste la metodologia della PEER EDUCATION risulta essere quella più sperimentata e più
indicata.
Sono numerose le esperienze italiane, europee ed americane che ne hanno già dimostrata
l’efficacia.
La PEER EDUCATION è un processo di educazione interno ai gruppi di pari avviato e mantenuto
sulla base delle esigenze e caratteristiche del gruppo stesso.
Essa può diventare un efficace strumento di crescita per i giovani, è un processo tramite il quale gli
individui accrescono la possibilità di dirigere e controllare la propria vita e la propria salute,
acquisiscono padronanza e capacità di rafforzare il senso del sé individuando condotte adeguate
distinguendole da quelle a rischio. Essi elaborano una comprensione critica della realtà, aumentano
la partecipazione attiva della comunità in cui vivono.
L’esperienza e le conoscenze personali diventano un’esperienza autoformativa condivisa DAL
gruppo e NEL gruppo che non solo acquisisce nuove informazioni, ma rafforza anche la propria
capacità creativa di rispondere ai problemi, di agire in modo positivo ed efficace.
Lo scambio tra singolo e gruppo è dialettico : le conoscenze vengono condivise, ne emerge la
rappresentazione di nuovi atteggiamenti, si elaborano nuovi comportamenti che influenzano sia il
singolo che il gruppo.
La PEER EDUCATION offre la possibilità agli adolescenti che fruiranno dell’intervento di
sperimentarsi quali soggetti attivi della conoscenza e del proprio cambiamento.
Emergendo dall’intreccio di relazioni e conoscenze, di esigenze specifiche e reazioni spontanee, si
rivela particolarmente adatta per trattare argomenti ( come comportamenti sessuali a rischio,
malattie sessualmente trasmesse, abuso di sostanze ) che con maggiore difficoltà i ragazzi
vorrebbero affrontare con persone adulte vissute come distanti per età e ruolo.
Le scienze psicologiche e pedagogiche hanno evidenziato a più riprese il valore del gruppo e
l’innata propensione degli individui ad esercitare un’influenza sociale reciproca nel corso della vita,
soprattutto per quanto riguarda la preadolescenza e l’adolescenza.
L’ESPERIENZA IN VALLE D’AOSTA
Le psicologhe del consultorio adolescenti Pangolo, Dott.ssa Meri Madeo e Dott.ssa Paola Salino, in
accordo con la Direzione della S.C. di Psicologia, col Direttore del Distretto n.2 e col Direttore
dell’Area Territoriale e due psicologhe dell’Equipe di Prevenzione del SerT, Dott.ssa Sonia Cid y
Bic e Dott.ssa Paola Lavoyer, hanno deciso di promuovere un progetto sperimentale di PEER
EDUCATION.
Per la concreta realizzazione del progetto le psicologhe suddette hanno usufruito di una consulenza
e di una supervisione da parte del collega Dott. Alberto Sacchetto che ha avuto dal 2001 una lunga
esperienza di collaborazione con la Provincia di Torino e col Prof. Ancona per la realizzazione di
progetti di Peer Education.
In particolare all’interno della formazione rivolta agli insegnanti sono intervenute due insegnanti
piemontesi con una lunga e articolata esperienza in progetti nella peer education.
E’ stato così elaborato un modello operativo tenendo conto delle particolarità della Regione Valle
D’Aosta individuando e proponendo ad alcune scuole superiori che collaborano da tempo o il
consultorio adolescenti Pangolo o con il SerT in iniziative di educazione alla salute.
La seguente tabella permette di seguire le fasi del progetto e la complessità del suo percorso :
1a fase
2a fase
* Presentazione
Attivazione
della
rete
: del progetto ai
referenti e agli
U.S.L.
Sovraitendenza insegnanti delle
Istituzioni
agli studi
Scolastiche
Istituzioni
interessate.
scolastiche
Ottobre 2006
Giugno 2006
* Presentazione
da parte degli
insegnanti agli
altri
docenti
della scuola e
agli alunni
Novembre 2006
3a fase
4a fase
* Formazione
dei
peer
educator (corso
di 3 giornate)
ottobre/novembr
e 2007
* Costruzione di
un progetto da
parte dei peer
educator
da
effettuare nelle
classi seconde
maggio/settembr novembre 2007
e 2007
* Formazione
degli insegnanti
(corso di 5
mezze giornate
su più mesi)
febbraio/settemb
re 2007
* Selezione ed
individuazione
dei
peer
educator
5a fase
6a fase
Realizzazione
degli interventi
dei peer nelle
classi seconde
Febbraio/marzo
2008
Valutazione
finale
del
progetto
Aprile 2008
Fase 1 e Fase 2
Più scuole hanno dato la disponibilità ad avvicinarsi al progetto : l’Istituzione Regina Maria
Adelaide, l’Istituzione di Istruzione Tecnica per Geometri e Ragionieri, l’Istituzione di Istruzione
Classica ed Artistica ad Aosta, l’Istituzione di Istruzione Tecnica e Commerciale per Geometri e
Professionale di S.Vincent e Chatillon.
In realtà molte sono state le scuole interessate, ma per vari motivi organizzativi soltanto tre sono
state quelle che hanno potuto dare disponibilità a seguire il percorso : l’Istituzione Regina Maria
Adelaide con il liceo sociale e il liceo tecnologico, l’Istituzione di Istruzione Tecnica e
Commerciale per Geometri e Ragionieri con i Geometri, l’Istituzione di Istruzione Classica ed
Artistica.
Gli operatori hanno così potuto costituire un primo gruppo di 13 insegnanti da formare.
Fase 3
Il corso di formazione proposto ai docenti delle scuole interessate ha avuto come obiettivo la
realizzazione di un team insegnanti sia a livello di Valle d’Aosta, che all’interno della scuola di
appartenenza in grado di individuare alunni disponibili a ricoprire il ruolo di peer, di sostenerli
rispetto all’articolazione del suddetto progetto. Ha rappresentato un percorso di crescita personale e
professionale, di approfondimento rispetto alle modalità relazionali normalmente agite con i ragazzi
all’interno delle classi.
Gli argomenti trattati riguardavano l’intelligenza emotiva, la comunicazione verbale e non, le
dinamiche di gruppo.
Nell’ultima giornata si è lavorato sugli aspetti organizzativi in merito agli interventi di
progettazione da effettuare nelle singole scuole.
L’approccio metodologico utilizzato si è orientato su due filoni : uno più teorico e cognitivo,
l’altro più esperienziale attraverso l’ausilio di attivazioni che fungevano da stimolo, facilitando
l’emergere e l’elaborazione dei vissuti emotivi.
Alla fine del percorso formativo due sono state le Istituzioni disponibili ad effettuare il progetto :
l’Istituzione Regina Maria Adelaide con il liceo sociale e il liceo tecnologico, l’Istituzione di
Istruzione Tecnica per Geometri e Ragionieri con i Geometri.
Si costituisce un team composto da 6 insegnanti che seguirà concretamente il progetto.
Fase 4
I peer sono stati selezionati su 6 classi terze : gli alunni individuati sono stati 18 ( 3 per classe) e,
dopo un percorso formativo di full immersion andranno nelle classi seconde del loro istituto a
parlare da peer di argomenti riguardanti i comportamenti a rischio in generale e di sostanze
stupefacenti, alcol e malattie sessualmente trasmissibili.
Fase 5
Nell’inverno i peer hanno partecipato a tre giornate intere di formazione dove sono stati passati
strumenti che riguardano le dinamiche di gruppi, le relazioni interpersonali, la gestione di eventi
critici, l’emotività e dove si sono confrontati con alcuni specialisti quali un medico infettivologo e
uno psichiatra del Ser.T. Inoltre hanno partecipato ad alcune conferenze che hanno permesso loro
di integrare alle informazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili, sull’abuso di sostanze e di
alcool, le conoscenze e le abilità apprese nel corso di formazione.
A febbraio e marzo i peer escono all’”esterno” : stanno intervenendo nelle classi seconde
sperimentando questo nuovo ruolo di formazione ed informazione dei propri compagni.
I docenti ed i peer coinvolti nel progetto saranno per i loro istituti attivatori della cultura di peer
education e risorsa nella promozione di uno stile comunicativo di ascolto empatico e di riflessione e
confronto di gruppo.