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La misurazione della qualità dell`assistenza infer
La misurazione della qualità dell’assistenza infermieristica nelle residenze sanitarie assistenziali
in Lombardia
di Maria Stella Bellino
Azienda Ospedaliera “Ospedale di Legnano”
Abstract
Introduzione: fra gli strumenti per la valutazione
della qualità, gli indicatori di esito sono ritenuti i più
idonei a rilevare l’efficacia degli interventi sanitari.
Diversi studi hanno individuato e validato gli indicatori di esito specifici dell’assistenza infermieristica e, nel settore delle residenze per anziani, negli
Stati Uniti il programma Nursing Home Compare
ha pubblicato sul web le misurazioni di un set di
indicatori di risultato – le Quality measures – relative a quasi tutte le nursing home del Paese. Diversi
studi americani hanno anche evidenziato una associazione fra i livelli delle Quality measures e gli
indicatori strutturali relativi allo staff-mix e alla provenienza del personale assisten-ziale. Nella letteratura infermieristica italiana non c’è ancora evidenza
di ricerche analoghe. Obiettivi dello studio: individuare un set di indicatori di esito, fra quelli validati
nella letteratura scientifica, rilevabili dalla Scheda
di OSservazione Intermedia Assistenza (SOSIA) che
rappresenta il flusso informativo istituzionale delle
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in Lombardia; esaminare le relazioni fra indicatori di risultato e
staff-mix, turnover dello staff, provenienza del personale da cooperative o agenzie, su un campione di
RSA lombarde. Materiali e metodi: è stato disegnato
uno studio sperimentale retrospettivo su un campione propositivo di sette RSA lombarde. Sono stati
selezionati 10 indicatori di esito, che includevano
sette Quality measures riproducibili utilizzando la
SOSIA. Gli indicatori sono stati misurati su campioni randomizzati di ospiti in ognuna delle sette RSA,
per un totale di 337 ospiti. Di ogni RSA sono stati
anche misurati, attraverso interviste semistrutturate
ai dirigenti, cinque indicatori strutturali relativi alla
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dimensione della RSA, allo staff-mix, al turnover dello staff e alla provenienza del personale. Le associazioni fra indicatori di risultato e indicatori strutturali
sono state sottoposte ad analisi statistica bivariata.
Risultati: i livelli medi degli indicatori di esito sono in
linea con i dati della letteratura, ma con una elevata dispersione. L’analisi bivariata ha evidenziato una
correlazione statisticamente significativa negativa
fra la contenzione fisica e il minutaggio complessivo di assistenza (p=0,043), e positiva fra il miglioramento dell’autonomia nelle attività quotidiane e il
minutaggio di assistenza degli infermieri (p=0,037),
fra il miglioramento della capacità motoria e il minutaggio di assistenza degli infermieri (p=0,037), fra
la presenza di catetere vescicale e il minutaggio di
assistenza degli infermieri (p=0,044). Discussione:
la contenzione fisica degli ospiti è minore dove aumenta la capacità di sorveglianza sugli ospiti dell’intera equipe, mentre solo una composizione dello
staff che garantisca un’assistenza professionale può
ottenere il miglioramento dei livelli di autonomia
degli ospiti. Conclusioni: La misurazione degli indicatori di esito delle RSA lombarde dovrebbe indirizzare i dirigenti delle strutture nella composizione
delle equipe assistenziali. Inoltre, le misurazioni dei
risultati delle RSA potrebbero essere messe a disposizione del pubblico, al pari di quanto avviene negli
Stati Uniti, per garantire un’informazione trasparente e una reale competizione fra le strutture.
Introduzione
L’invecchiamento progressivo della popolazione nei
paesi occidentali sta dando forte impulso allo sviluppo delle reti dell’assistenza extra-ospedaliera agli
anziani non auto-sufficienti1. Tuttavia, è sempre più
evidente, in questo settore, che la necessità di incrementare quantitativamente l’offerta per soddisfare
la forte crescita della domanda deve conciliarsi con
l’esigenza di salvaguardare e, se possibile, migliorare
anche gli aspetti qualitativi dell’assistenza.
L’ampia letteratura sulla valutazione della qualità dei
sistemi sanitari che si è sviluppata soprattutto negli
ultimi due decenni, ha fornito diversi strumenti e
metodologie per pianificare e realizzare programmi di miglioramento in tutti i settori sanitari2. Fra
gli strumenti per la valutazione della qualità, gli indicatori di esito sono ritenuti i più idonei a rilevare
l’efficacia degli interventi sanitari. Negli Stati Uniti
la cultura della misurazione della qualità dell’assistenza ha coinvolto anche gli infermieri, che hanno
fornito importanti contributi scientifici e operativi
in ambito ospedaliero e, soprattutto, residenziale3.
Diversi studi, prevalentemente americani, hanno
individuato e validato gli indicatori di esito specifici
dell’assistenza infermieristica per scopi scientifici e
gestionali4.
È soprattutto nel settore delle residenze per anziani
che la misurazione della qualità dell’assistenza infermieristica attraverso indicatori di esito ha avuto
negli Stati Uniti le principali applicazioni. Il Centers
for Medicare & Medicaid Services del Dipartimento della Salute del Governo degli Stati Uniti fin dal
1998 ha deciso di rendere pubblici sul web i dati
sui rilevamenti della qualità dell’assistenza infermieristica nelle residenze assistenziali per anziani
(nursing home). Questo obiettivo è stato realizzato
attraverso lo straordinario progetto Nursing Home
Compare, un vastissimo archivio di dati cui si accede liberamente dal sito internet del Medicare (www.
medicare.gov), costituito con lo scopo di fornire agli
utenti la possibilità di confrontare le diverse strutture e ai dirigenti gli strumenti per migliorare la
qualità dei servizi offerti. Dal 2002 il Nursing Home
Compare è stato sviluppato con l’individuazione e
la pubblicazione di un set di indicatori di esito chiamati “Quality measures”. Le informazioni che sono
utilizzate per calcolare le Quality measures provengono direttamente dal flusso informativo istituzionale che le nursing home inviano trimestralmente
al Medicare per la rendicontazione (mediante la
scheda chiamata Minimum Data Set)5. Attualmente
l’enorme database comprende le misure di qualità
di quasi tutte le nursing home degli Stati Uniti.
Nella letteratura americana esiste un numero consistente di studi che evidenziano le associazioni fra
indicatori di esito dell’assistenza infermieristica nelle
nursing home e vari tipi di indicatori strutturali. In
particolare diversi studi scientifici hanno analizzato
le relazioni fra gli indicatori di esito e gli indicatori
strutturali riferiti alla composizione dello staff assistenziale. Con la pubblicazione delle Quality measures nel database del Nursing Home Compare questi
studi sono divenuti di più semplice attuazione e si
sono caratterizzati per una maggiore numerosità
dei campioni. Diversi studi e una meta-analisi, in
particolare, hanno dimostrato una correlazione fra
più alti livelli di qualità (misurati con le Quality measures) e composizione dello staff comprendente
un maggior numero di figure professionali infermieristiche di rango più elevato (Registered nurse e
Licensed Nurse). Weech-Maldonado et al. nel 2004
hanno evidenziato una relazione fra la composizione dello staff e gli esiti dell’assistenza6. Bates-Jensen
et al. nel 2004 hanno osservato direttamente 882
ospiti in 34 nursing home, dimostrando un’associazione fra la composizione dello staff, le ore diurne
di allettamento e altri esiti negativi quali la diminuzione dell’assunzione del cibo e dell’acqua durante i
pasti, il maggior tempo trascorso a dormire nelle ore
diurne e una minore socializzazione dell’ospite7. Bostik nel 2004 ha trovato un’associazione significativa
fra le lesioni da pressione e la composi-zione dello
staff assistenziale8. Hickey et al. nel 2005 hanno dimostrato un’associazione fra incidenza di ulcere da
pressione e livelli dello staff in un campione di 35
nursing home9; Bostick et al. nel 2006 hanno fornito una meta-analisi su 87 lavori di ricerca pubblicati
dal 1975 al 2003, che dimostra un’associazione fra
i livelli più professionali di staff-mix e una migliore
qualità dell’assistenza, e fra i maggiori livelli di turnover e i peggiori risultati sugli ospiti; gi indicatori
più sensibili sono risultati l’autonomia funzionale, le
lesioni da pressione e la perdita di peso10. Decker nel
2006 ha rilevato un’associazione fra i livelli alti della
professionalità dello staff e la maggiore probabilità
degli ospiti di essere dimessi in buone condizioni
di salute per i primi 60 giorni di degenza, simultaneamente a una minore mortalità, mentre non ha
osservato associazioni per gli ospiti lungodegenti11.
Castle ed Engberg nel 2008 hanno trovato un’associazione statisticamente significativa fra 15 su 18
caratteristiche dello staff esaminate, fra cui i livelli
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di staff-mix, e sei Quality measures in un campione
di 6005 nursing home12. Alexander nel 2008 ha trovato un’associazione fra quattro Quality measures
(incontinenza, peggioramento dell’autonomia nei
residenti a lungo termine, lesioni da pressione e dolore nei residenti a breve termine) e i livelli di staffmix di un campione numeroso di nursing home13.
Altri studi hanno esaminato l’associazione fra indicatori di esito e altre caratteristiche dello staff assistenziale, quali il turnover e la provenienza degli
operatori da agenzie esterne o l’adozione di protocolli di assistenza e programmi di miglioramento
della qualità. Rantz et al. nel 2004 hanno trovato
un’associazione fra migliori risultati e impiego di
protocolli di assistenza, presenza di un coordinamento infermieristico e adozione in un programma
di miglioramento della qualità e hanno evidenziato
i migliori esiti nelle strutture più piccole14. Castle ed
Engberg nel 2005 hanno evidenziato l’associazione
fra i livelli di turnover del personale e i peggiori esiti
di qualità, con influenze diverse sui differenti livelli di professionalità degli operatori15. Ancora Castle
ed Engberg nel 2006 in uno studio su 854 strutture
hanno evidenziato che i maggiori livelli di turnover
si associano a strutture più grandi, private, con minori livelli di staff-mix e con peggiori esiti assistenziali16. Castle et al. nel 2007 in uno studio su 2840
nursing home, utilizzando 14 Quality measures hanno dimostrato la relazione fra elevato turnover dello
staff assistenziale e peggiori risultati di qualità assistenziale17. Castle ed Engberg nel 2007 hanno trovato un effetto sinergico di alcune caratteristiche dello
staff (il turnover, i livelli di staff, la stabilità del lavoratore, la provenienza da agenzie) su un indicatore
di qualità derivato dalla combinazione di 14 Quality
measures su un gruppo di 1071 nursing home18.
Sempre Castle ed Engberg, nel 2008 in uno studio
su 1071 nursing home utilizzando 14 Quality measures hanno evidenziato che la provenienza degli
infermieri dello staff da agenzie, rispetto allo stesso
numero di infermieri assunti direttamente dalle nursing home, peggiora gli esiti dell’assistenza19. In un
altro articolo del 2008 Castle et al. hanno dimostrato
un’associazione non lineare fra quote di infermieri
provenienti da agenzie e minori livelli di risultato20.
Infine, nel 2009 Castle ha pubblicato uno studio su
3946 nursing home dimostrando che l’impiego di
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personale proveniente da agenzie (presente nel
59% del campione) è associato a svantaggi negli
esiti degli ospiti e nei processi degli altri operatori21.
Finalità dello studio
L’analisi delle associazioni fra esiti assistenziali e
composizione e provenienza dello staff non è mai
stato eseguito nel contesto italiano, sebbene ne
potrebbero emergere dati molto utili per incrementare la qualità dell’assistenza nelle RSA e guidare le
scelte dei dirigenti delle strutture nella composizione dello staff. Poiché il modello sanitario lombardo
considera la libera scelta dell’utente e la competizione fra le strutture la principale leva di sviluppo
quantitativo e qualitativo dell’offerta, in una visione
di lungo periodo potrebbe essere persino ipotizzata
la pubblicazione degli indicatori di esito, al pari di
quanto avviene negli Stati Uniti, per offrire agli utenti la possibilità di una scelta informata. A questo scopo è però necessario individuare preliminarmente
quegli indicatori di esito che, oltre che dimostrarsi
scientificamente validi, possano essere facilmente
rilevati dal flusso informativo istituzionale. Tale flusso, variabile da regione a regione, per la Lombardia
è rappresentato dalla Scheda di Osservazione Intermedia Assistenza (SOSIA).
Da queste premesse sono stati individuati i seguenti
obiettivi di studio: individuare un set di indicatori di
esito, fra quelli validati nella letteratura scientifica, rilevabili dalla SOSIA, per la misurazione della qualità
assistenziale; esaminare le relazioni fra gli indicatori
di esito e alcuni indicatori strutturali, con particolare
riferimento a quelli relativi alla composizione e provenienza dello staff assistenziale, su un campione di
RSA lombarde.
Materiali e metodi
È stato disegnato uno studio retrospettivo su un
campione di RSA di varie province lombarde, comprendente la rilevazione di un set di indicatori di
risultato e di un gruppo di indicatori strutturali per
ognuna delle RSA del campione e l’analisi statistica
delle associazioni fra gli indicatori di risultato e gli
indicatori strutturali.
Per la selezione degli indicatori di esito si è scelto,
innanzitutto, di adattare le Quality measures del
Nursing Home Compare al contesto lombardo. In
particolare, va considerata la diversa fonte di informazioni disponibile, che per gli Stati uniti è il Minimum Data Set mentre per la Lombardia è la SOSIA22.
La SOSIA non contiene tutti i dati che servono per
calcolare le Quality measures, pertanto solo sette
degli indicatori del Nursing Home Compare sono
utilizzabili nel contesto lombardo (Tabella 1).
La Tabella 2 specifica i campi della SOSIA utilizzati
per calcolare il numeratore e il denominatore di tali
indicatori, come pure i criteri di esclusione.
Oltre alle Quality measures derivate dal Nursing
Home Compare, sono stati selezionati altri tre indicatori di esito rilevabili dalla SOSIA: la frequenza di
cadute, il migliora-mento dell’autonomia nelle attività quotidiane e il miglioramento della capacità di
movimento (Tabella 3).
Gli indicatori strutturali selezionati per lo studio sono
stati: la classe dimensionale della RSA (ovvero il numero di posti letto accreditati), il minutaggio totale
di assistenza per ospite e il minutaggio per ospite
suddiviso per tipologia di operatori (infermiere e
O.S.S.), il turnover dello staff, la quota di staff proveniente da cooperative o agenzie. Per rilevare questi
dati si sono programmate interviste semistrutturate
ai dirigenti delle RSA del campione (Tabella 4).
Il campione dello studio è stato rappresentato da
sette RSA, selezionate con campionamento propositivo di convenienza e dislocate in tre diverse province (Pavia, Milano e Varese).
In ognuna delle RSA la rilevazione degli indicatori
di risultato è stata realizzata nel mese di settembre
2009 consultando le SOSIA del secondo trimestre
2009 su un campione randomizzato di ospiti.
Poiché alcuni degli indicatori sono rappresentati
dalla variazione di una condizione rispetto a una
valutazione precedente, per questi indicatori sono
stati raccolti anche i dati che si riferiscono alla SOSIA precedente (primo trimestre 2009) e sono stati esclusi dalla misurazione gli ospiti ricoverati da
meno di 90 giorni. La numerosità dei campioni di
ospiti è variata da un minimo di 41 a un massimo di
61 ospiti. Complessivamente sono stati rilevati dati
relativi a 337 ospiti.
La rilevazione degli indicatori strutturali è stata ottenuta attraverso intervista semistrutturata ai dirigenti
delle RSA del campione.
L’analisi statistica bivariata è stata effettuata calco-
lando il coefficiente di correlazione campionario e il
corrispondente p-value fra gli indicatori di risultato
e gli indicatori strutturali.
Risultati
La Tabella 5 riassume i valori rilevati per ciascun indicatore in ognuna delle RSA, e i valori di media e
deviazione standard.
I risultati dell’analisi statistica sulle associazioni fra
indicatori di esito e indicatori strutturali sono mostrate nella Tabella 6 che riporta, per ogni coppia di
indicatori il coefficiente di correlazione campionario
e il p-value. Sono evidenziate le associazioni risultate statisticamente significative (p<0,05).
Discussione
Il presente studio dimostra, innanzitutto, la difficoltà di riprodurre con il flusso di informazioni istituzionale in uso in Lombardia la misurazione di molti
degli indicatori di risultato validati dalla letteratura
scientifica. Come è stato descritto, solo sette delle
18 Quality Measures del programma Nursing Home
Compare sono risultate misurabili utilizzando le informazioni contenute nella SOSIA, e in particolare
non è stato possibile inserire nel set di indicatori alcuni di quelli che la letteratura americana ritiene i
più associati allo staff-mix come la perdita di peso11
e il dolore13. Altre Regioni italiane utilizzano come
flusso di informazioni istituzionale la scheda VAORRSA, che è la versione italiana del Minimum Data
Set, con la quale sono misurabili molti più indicatori, come dimostrato anche dal Rapporto di Ricerca
della Regione Umbria del 200724.
Pur con questo importante limite è stato comunque
possibile selezionare un set significativo composto
da 10 indicatori di esito dell’assistenza infermieristica nelle RSA. La misurazione di tali indicatori dalla
consultazione delle SOSIA non ha presentato alcun
problema.
I risultati della misurazione degli indicatori di esito
sul campione considerato hanno evidenziato valori medi abbastanza in linea con i dati presenti in
letteratura. In particolare raffrontando i risultati del
campione in studio con il dato nazionale degli Stati
Uniti riportato dalla National Nursing Home Survey (NNHS) del 2004, un vasto studio elaborato dal
Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
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di Atlanta su un campione randomizzato di 1500
nursing home americane23, si evidenzia una prevalenza media paragonabile per le lesioni da pressione (9,1% nel campione vs 10,7% nel dato nazionale
degli Stati Uniti) e le cadute (14,0% vs 14,3%), una
prevalenza lievemente maggiore dell’incontinenza
(71,3% vs 63,4%); un ricorso discretamente minore
nel campione dello studio sempre rispetto al dato
americano, al catetere vescicale (5,8% vs 15,3%) e
alla contenzione fisica (34,1% vs 59,9%). Questo
risultato conferma la percezione diffusa che l’assistenza nelle RSA lombarde è mediamente di buona
qualità. I risultati del campione, tuttavia, si caratterizzano anche per una notevole dispersione dei valori
di alcuni indicatori (in particolare, la contenzione
fisica, l’incontinenza sfinteriale, il peggioramento
della capacità motoria e le cadute), che segnalano
una disomogeneità dei risultati dell’assistenza nelle
diverse strutture.
Lo studio dell’associazione fra indicatori di esito e
indicatori strutturali ha evidenziato alcune interessanti correlazioni risultate statisticamente significative:
- contenzione fisica con minutaggio di assistenza
totale dello staff (correlazione negativa): il ricorso
alla contenzione appare maggiore ove vi è meno
personale assistenziale, indipendentemente dalla
tipologia, e ciò è probabilmente legato ad una strategia assistenziale di comodità messa in atto nelle
strutture dove vi è minore possibilità di sorveglianza
del paziente da parte degli operatori;
- miglioramento della autonomia nelle attività quotidiane e miglioramento della capacità motoria con
minutaggio di assistenza degli infermieri: questo
dato è forse il più rilevante dello studio e dimostra
come gli staff che comprendono un maggior numero di infermieri hanno un effetto benefico soprattutto sul raggiungimento di un maggior livello
di autonomia dell’ospite, che è evidentemente un
risultato connesso a un’assistenza meglio pianificata e orientata a un obiettivo. In altri termini questo
risultato suggerisce che solo un’assistenza professionale può ottenere il miglioramento dei livelli di
autonomia degli ospiti, e questo dato dovrebbe
essere tenuto in considerazione dai dirigenti delle
strutture quando pianificano la composizione delle
equipe assistenziali, dal momento che, al contrario,
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i requisiti di accreditamento non pongono vincoli
sullo staff-mix delle RSA, a parte il minutaggio minimo complessivo di assistenza per ospite di 901
minuti settimanali;
- catetere vescicale con il minutaggio di assistenza
degli infermieri: questo è un risultato inaspettato
perché il maggior ricorso al cateterismo vescicale dovrebbe essere considerato una pratica assistenziale biasimevole, tanto più che il cateterismo
vescicale non si è correlato all’incontinenza (dato
non mostrato in tabella). È comunque possibile
che negli staff ove gli infermieri abbiano un peso
maggiore rispetto agli operatori non professionali,
una manovra invasiva come il cateterismo vescicale
sia utilizzato più diffusamente come strategia assistenziale di comodità. Lo studio non ha evidenziato
correlazioni significative fra gli indicatori di esito e
le altre caratteristiche strutturali esaminate: la classe dimensionale, il turnover e la provenienza degli
operatori da agenzie o cooperative, al contrario di
quanto evidenziato in diverse ricerche presenti nella
letteratura americana14-21. In parte questa assenza di
associazioni può essere dovuta all’esigua dimensione del campione esaminato, tuttavia è possibile che
la differenza con i risultati evidenziato dalle ricerche
americane sia anche dovuta alle consistenti diversità del mercato del lavoro infermieristico in Italia e
negli Stati Uniti. In particolare è possibile che non vi
siano in Italia grandi difformità nella qualità professionale fra i lavoratori dipendenti in una struttura e
quelli che provengono dalle agenzie, come invece
sembra risultare negli Stati Uniti, in parte perché gli
infermieri dipendenti negli Stati Uniti raggiungono
probabilmente livelli di professionalità superiori che
in Italia, ma forse anche perché le condizioni di lavoro degli operatori delle agenzie sono migliori in
Italia rispetto agli Stati Uniti, con conseguente minore scarto di qualità professionale con i colleghi
dipendenti. È inoltre possibile che in Italia le motivazioni degli operatori a cambiare o no il proprio posto di lavoro (che si traduce nel livello di turnover)
siano meno legate alla qualità professionale e più
a ragioni di ordine diverso (vicinanza dall’abitazione, motivi famigliari), anche perché in Italia il livello
retributivo nelle diverse strutture è più omogeneo
che negli Stati Uniti, essendo in gran parte stabilito
dai contratti nazionali.
Conclusioni
Lo studio qui presentato ha solo l’ambizione di sperimentare nel contesto italiano l’idea, oggi diffusa
soprattutto negli Stati Uniti, che la qualità dell’assistenza sanitaria e, in particolare, di quella infermieristica, non può essere autoreferenziale o valutata
solo considerando la percezione del cliente: gli indicatori di esito sono oggi consensualmente considerati i più idonei a misurare l’efficacia delle prestazioni sanitarie, ed è sorprendente quanto poco essi
siano stati applicati finora in Italia.
Le dimensioni limitate di questa ricerca non consentono, ovviamente, di trarre conclusioni definitive dai risultati; tuttavia l’esperienza qui presentata, per quanto circoscritta, riesce a dimostrare che
l’impiego degli indicatori di esito dell’assistenza
infermieristica in un contesto locale italiano come
quello lombardo è fattibile, relativamente semplice,
e permette di ottenere informazioni scientificamente interessanti, ma anche dati molto rilevanti per
guidare la gestione dei servizi sanitari.
Data la quantità e l’importanza delle informazioni
che sono in grado di fornire, gli indi-catori di esito
dovrebbero essere monitorati sistematicamente dai
dirigenti delle RSA lombarde, per verificare il mantenimento di adeguati livelli di qualità dell’assistenza
agli ospiti e mettere in atto, qualora fosse necessario, adeguate azioni correttive. In un’ottica di servizio
pubblico, inoltre, sarebbe auspicabile che la misurazione sistematica degli indicatori di esito nelle RSA
sia realizzata anche dalla Regione che ha la funzione istituzionale di controllo: i risultati di tale misurazione potrebbero essere messi a disposizione del
pubblico, al pari di quanto avviene negli Stati Uniti,
per garantire un’informazione trasparente e favorire
una reale competizione fra le strutture, in grado di
indurre un’ulteriore crescita della loro qualità.
La bibliografia è presente sul sito internet
www.ipasvimi.it nella sezione “IO INFERMIERE”.
Tabella 1. Riproducibilità delle Quality measures con SOSIA
Quality measure
Fattibilità
con SOSIA
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. sottoposti a vaccinazione antiinfluenzale durante la stagione influenzale
No
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. sottoposti a vaccinazione anti pneumococcica No
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. la cui necessità di aiuto per le attività quotidiane è aumentata
Si
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che hanno moderato o severo dolore
No
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. ad alto rischio che hanno lesioni da pressione
Si, ma senza la classificazione del rischio
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. a basso rischio che hanno lesioni da pressione
Si, ma senza la classificazione del rischio
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che sono sottoposti a contenzione fisica
Si
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che sono più depressi o ansiosi
No
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che hanno perso il controllo sfinteriale vescicale o anale
Si
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che hanno un catetere vescicale a permanenza
Si
Percentuale di residenti da oltre 90 gg.la cui capacità di muoversi dentro e fuori dalla propria camera è peggiorata
Si
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che hanno avuto un’infezione delle vie urinarie No
Percentuale di residenti da oltre 90 gg. che hanno perso peso
No
Percentuale di residenti da oltre 15 gg. sottoposti a vaccinazione antiinfluenzale durante la stagione influenzale
No
Percentuale di residenti da oltre 15 gg. sottoposti a vaccinazione anti pneumococcica
No
Percentuale di residenti da oltre 15 gg. che hanno avuto delirio
No
Percentuale di residenti da oltre 15 gg. che hanno dolore moderato o severo No
Percentuale di residenti da oltre 15 gg. che hanno lesioni da pressione
Si
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Tabella 2. Indicatori di esito riprodotti dalle Quality measures
Nome dell’indicatore
Numeratore
Denominatore
Criteri di esclusione
Peggioramento (rispetto a valutazioni precedente) dell’autonomia
nelle attività quotidiane in residenti da oltre 90 gg
Percentuale dei pazienti in cui SOSIA
47 o SOSIA 48 sono minori rispetto
alla valutazione precedente
Tutti i pazienti degenti da oltre 90
gg al momento della rilevazione
Pazienti che alla valutazione
precedente a quella di rilevazione avevano SOSIA 47 = 1 e
SOSIA 48 = 1
Lesioni da pressione in residenti
da oltre 90 gg
Percentuale di pazienti con SOSIA
lesioni da decubito = SI
Tutti i pazienti degenti da più di 90
gg al momento della rilevazione
Contenzione fisica in residenti da
oltre 90 gg
Percentuale di pazienti con SOSIA
contenzione fisica permanente = SI
Tutti i pazienti degenti da più di 90
gg al momento della rilevazione
Incontinenza sfinteriale in residenti da oltre 90 gg.
Percentuale di pazienti con SOSIA
gestione incontinenza = SI
Tutti i pazienti degenti da più di 90
gg al momento della rilevazione
Catetere vescicale a permanenza
in residenti da oltre 90 gg
Percentuale di pazienti con SOSIA
catetere vescicale permanente = SI
Tutti i pazienti degenti da più di 90
gg al momento della rilevazione
Peggioramento della capacità di
movimento in residenti da oltre
90 gg
Percentuale dei pazienti in cui SOSIA
44 o SOSIA 45 sono minori rispetto
alla valutazione precedente
Tutti i pazienti degenti da oltre 90
gg al momento della rilevazione
Lesioni da pressione in residenti
da oltre 15 gg
Percentuale di pazienti con SOSIA
lesioni da decubito = SI
Tutti i pazienti degenti da più di 15
gg al momento della rilevazione
Nome dell’indicatore
Numeratore
Denominatore
Cadute in residenti da oltre 90 gg
Percentuale di pazienti con SOSIA
numero cadute ≥ 1
Tutti i pazienti degenti da oltre 90
gg al momento della rilevazione
Miglioramento della autonomia
nelle attività quotidiane in residenti da oltre 90 gg.
Percentuale dei pazienti in cui SOSIA
47 o SOSIA 48 sono maggiori rispetto alla valutazione precedente
Tutti i pazienti degenti da oltre 90
gg al momento della rilevazione
Pazienti che alla valutazione
precedente a quella di rilevazione avevano SOSIA 47 = 5 e
SOSIA 48 = 5
Miglioramento della capacità di
movimento nei residenti da oltre
90 gg
Percentuale dei pazienti in cui SOSIA
44 o SOSIA 45 sono maggiori rispetto alla valutazione precedente
Tutti i pazienti degenti da oltre 90
gg al momento della rilevazione
Pazienti che alla valutazione
precedente a quella di rilevazione avevano SOSIA 44 = 5 e
SOSIA 45 = 5
Pazienti che alla valutazione
precedente a quella di rilevazione avevano SOSIA 44 = 1 e
SOSIA 45 = 1
Tabella 3. Indicatori di esito aggiuntivi
Criteri di esclusione
Tabella 4. Indicatori strutturali
Denominatore
Fonte di informazione
Nome dell’indicatore
Numeratore
Classe dimensionale della RSA
Numero di posti letto accreditati
Minutaggio totale di assistenza
per ospite dello staff
Minutaggio di assistenza settimanale di tutto lo staff sanitario
Numero di ospiti
Intervista ai dirigenti della RSA
Minutaggio di assistenza per ospite degli infermieri professionali
Minutaggio di assistenza dei soli infermieri
Numero di ospiti
Intervista ai dirigenti della RSA
Minutaggio di assistenza per
ospite degli O.S.S.
Minutaggio di assistenza dei soli
O.S.S.
Numero di ospiti
Intervista ai dirigenti della RSA
Turnover dello staff
Percentuale di operatori dello staff
che si sono dimessi nell’ultimo anno
Totale operatori dello staff
Intervista ai dirigenti della RSA
Percentuale di operatori dello
staff da agenzie o cooperative
Percentuale di operatori dello staff
che provengono da agenzie o cooperative
Totale operatori dello staff
Intervista ai dirigenti delle RSA
48 . N.2/2010 - IO INFERMIERE
Intervista ai dirigenti della RSA
Tabella 5. Analisi monovariata
RSA/Indicatore
I
II
III
IV
V
VI
VII
Media ±DS
Peggioramento autonomia
14.0%
14.3%
10.0%
2.5%
11.6%
12.0%
1.6%
(9.4±5.3)%
Lesioni da press. oltre 90 16.0%
4.8%
6.0%
14.6%
13.9%
2.0%
6.6%
(9.1±5.6)%
Contenzione fisica
46.0%
57.1%
14.0%
41.5%
7.0%
40.0%
32.8%
(34.1±17.8)%
Incontinenza sfinteriale
90.0%
85.7%
86.0%
70.7%
58.1%
64.0%
44.3%
(71.3±17.0)%
Catetere vescicale 10.0%
2.4%
8.0%
2.4%
9.3%
2.0%
6.6%
(5.8±3.5)%
Peggioramento capacità mov. 4.0%
11.9%
14.0%
2.4%
9.3%
38.0%
0.0%
(11.4±12.8)%
Lesioni da press. oltre 15
15.1%
4.4%
5.9%
14.3%
15.4%
2.0%
6.4%
(9.1±5.7)%
Cadute
18.0%
0.0%
12.0%
24.4%
27.9%
14.0%
1.6%
(14.0±10.6)%
Miglioramento autonomia
22.0%
2.4%
10.0%
0.0%
7.0%
0.0%
1.6%
(6.1±7.9)%
Miglioramento capacità mov.
28.0%
0.0%
8.0%
0.0%
7.0%
2.0%
1.6%
(6.7±9.9)%
Classe dimensionale
108 ospiti
200 ospiti
100 ospiti
120 ospiti
190 ospiti
107 ospiti
60 ospiti
(126.4±50.5) ospiti
Minutaggio assistenza tot.
995 m/osp. 903m/osp. 1053 m/osp. 1020m/osp. 1421m/osp.
931 m/osp.
901m/osp.
(1032.0±181.3)m/osp.
Minutaggio infermieri
265m/osp. 124 m/osp. 238m/osp.
196 m/osp.
150m/osp.
(196.7±52.6) m/osp.
Minutaggio O.S.S.
730m/osp. 779 m/osp. 815 m/osp. 855m/ospi.
1182m/ospi. 735 m/osp.
751m/osp.
(835.3±159.4)m/osp.
Turnover dello staff
3.4%
4.7%
31.2%
0.0%
0.0%
3.2%
0.0%
(6.1±11.2)%
Quota agenzie o cooperative
81.0%
17.9%
98.9%
0.0%
5.3%
92.1%
90.0%
(55.0±44.9)%
165m/osp.
239m/osp.
Tabella 6. Analisi bivariata
Classe
Minutaggio dimensionale assistenza tot. Minutaggio
infermieri
Minutaggio O.S.S. Turnover
dello staff
Quota agenzie
o cooperative
Peggioramento
autonomia
0.57237
0.1793
0.15889
0.7337
0.39589
0.3793
0.04999
0.9152
0.18190
0.6963
0.04085
0.9307
Lesioni da press.
oltre 90
0.12582
0.7881
0.50895
0.2434
0.45883
0.3004
0.42744
0.3388
-0.31270
0.4947
-0.46024
0.2987
Contenzione fisica 0.03807
0.9354
-0.76881 0.0434 -0.53609
0.2148
-0.69756
0.0814
-0.38117
0.3989
-0.06534
0.8893
Incontinenza
sfinteriale
0.27704
0.5475
-0.16748
0.7196
0.29159
0.5257
-0.28686
0.5328
0.49590
0.2577
0.01543
0.9738
Catetere vescicale
-0.11412
0.8075
0.53010
0.2210
0.76819
0.0437
0.34932
0.4425
0.23021
0.6195
0.24720
0.5930
Peggioramento
capacità mov.
0.06932
0.8826
-0.11754
0.8018
0.06816
0.8846
-0.15623
0.7380
0.16728
0.7200
0.31621
0.4896
Lesioni da press.
oltre 15
0.18188
0.6963
0.61237
0.1438
0.47588
0.2804
0.53947
0.2114
-0.32161
0.4818
-0.50281
0.2501
Cadute
0.18387
0.6931
0.74069
0.0569
0.61234
0.1438
0.64038
0.1213
-0.15969
0.7324
-0.40790
0.3637
Miglioramento
autonomia
-0.06424
0.8912
0.18546
0.6905
0.78331
0.0372
-0.04775
0.9190
0.25602
0.5795
0.29464
0.5212
Miglioramento
capacità mov.
-0.14180
0.7617
0.13341
0.7755
0.78378
0.0370
-0.10712
0.8192
0.10171
0.8282
0.32134
0.4822
IO INFERMIERE - N.2/2010 .
49
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