Leggere di donna - Comune di Taranto
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Leggere di donna - Comune di Taranto
Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna BIBLIOTECA “PIETRO ACCLAVIO” Comune di Taranto Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna I libri si possono leggere in biblioteca o prendere in prestito Catalogo online: http://polotaranto.tlm4.it/webopac/ Come usare il QR Code (codice quick response = risposta pronta): Scaricare gratuitamente il QR reader da internet, sotto forma di App Inquadrare il QR con la fotocamera del telefonino (con connessione internet) INFO: BIBLIOTECA CIVICA “P. ACCLAVIO” Responsabile della Biblioteca: Dott. Claudio Fabrizio Via Salinella, 31 - Taranto e-mail: [email protected] tel. 099 4581158 – fax 099 4581259 Locale accessibile Comune di Taranto Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto FONTE DEGLI ABSTRACT: IBS.IT “Danza delle ombre felici” di Alice Munro Nel racconto 'Il cowboy della Walker Brothers' è il rapporto tra padre e figlia a dominare i pensieri della bambina, fiera del privilegio di attraversare il territorio con un uomo disposto a portarla con sé, ma deciso a lasciarla sulla soglia del proprio mistero. "Lo studio" incomincia con queste parole: "La soluzione alla mia vita mi venne in mente una sera mentre stiravo una camicia". È la soluzione woolfiana della "stanza tutta per sé", nel cui quieto silenzio si dovrebbe poter rimediare la libertà necessaria alla scrittura. Ma un intruso cortese si intromette in quella solitudine come un pensiero molesto, come il tarlo di un'inadeguatezza e il presagio della futura domanda: 'Chi ti credi di essere?' Quasi in risposta, Munro afferma che 'La pace di Utrecht' fu "la prima storia che dovevo assolutamente scrivere", lo spartiacque artistico dopo il quale 'mi resi conto che alcune cose dovevano essere scritte da me'. Ad esempio la fuga, o meglio le molteplici fughe, da un mondo, da una lingua materna, che il morbo di Parkinson ha reso fonte di imbarazzo, dal dovere di esserci in conflitto con il desiderio di andare. (...) In 'Danza delle ombre felici' l'anziana maestra di pianoforte Miss Marsalles si ostina a invitare le madri dei suoi allievi a un noioso saggio di fine corso. Il prestigio dell'insegnante si è andato ridimensionando come le case in cui abita, e quel rinfresco estivo ha ormai assunto i contorni di un rito doveroso e snervante..." (Susanna Basso) “Dietro il velo” di Jean Sasson Una principessa di sangue reale, appartenente alla famiglia reggente, racconta, sotto pseudonimo, l'agghiacciante condizione di reclusa in cui vive, lei e tutte le donne che la circondano. Il volto celato dietro il velo, la donna araba - anche se ricca e nobile - è ostaggio di carcerieri particolarmente zelanti nello svolgere il proprio lavoro: il padre, il marito, i figli maschi. Se dà alla luce una bambina, la nascita non viene nemmeno registrata, visto lo scarso valore delle femmine. Ed è soprattutto per amore delle figlie che "Sultana", una principessa araba di alto lignaggio, ha deciso, con questo libro, di raccontare la condizione femminile nel proprio paese. Un documento sconvolgente e sincero, capace di scuotere le coscienze. “Donna alla finestra” di Catherine Dunne Lynda e Robert Graham possono dirsi soddisfatti della vita che si sono costruiti. Una bella casa in un quartiere benestante di Dublino, la sicurezza economica, due figli invidiabili, Katie e Ciaràn. Nonostante qualche nuvola passeggera e qualche preoccupazione legata al comportamento un po' aggressivo del figlio adolescente, i Graham vedono scorrere la loro esistenza placidamente, riflessa nel giardino giapponese che ogni mattina all'alba Lynda si ferma qualche attimo a contemplare con l'orgoglio dell'artista. C'è solo un neo in questo perfetto quadro famigliare: si tratta di Danny, il fratello minore di Robert, uno scapestrato che periodicamente sconvolge la loro routine con le sue pretese e i suoi modi prepotenti. Per fortuna, nella casa dei Graham arriva una persona che porta un po' di serenità. Ciaràn infatti presenta ai suoi Jon, un amico bello, educato e sensibile, che presto diventa una presenza fissa al punto da trasferirsi da loro. Agli occhi di tutti Jon sembra l'ospite perfetto, forse troppo: l'istinto di Lynda le suggerisce che qualcosa non va... Chi è veramente il dolce e disponibile Jon? “Io so’ Carmela” di Giovanni Alessia 15 aprile 2007. Carmela Cirella si getta dal settimo piano di un palazzo nel quartiere Paolo VI di Taranto. Aveva 13 anni ed era stata stuprata da più uomini. Abbandonata dalle istituzioni, rinchiusa in un centro di recupero, i suoi violentatori liberi come se nulla fosse mai accaduto, "lo so' Carmela" basato sul suo diario ritrovato dopo la morte, è un grido di aiuto, di rabbia e di speranza. "Non voglio che mia figlia sia ricordata come una vittima. Spero possa diventare il simbolo della ribellione contro questi abusi indegni di una umanità che si definisce civile e rispettosa dei diritti della persona." (Alfonso Frassanito, padre di Carmela) Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto “Donne che amano troppo” di Robin Norwood Perché amare diviene "amare troppo", e quando questo accade? Perché le donne a volte pur riconoscendo il loro partner come inadeguato o non disponibile non riescono a liberarsene? Mentre sperano o desiderano che lui cambi, di fatto si coinvolgono sempre più profondamente in un meccanismo di assuefazione. "Donne che amano troppo" offre una casistica nella quale sono lucidamente individuate le ragioni per cui molte donne si innamorano dell'uomo sbagliato e spendono inutilmente le loro energie per cambiarlo. Con simpatia e competenza professionale Robin Norwood indica un possibile itinerario verso la consapevolezza di se stessi e verso l'equilibrio dei sentimenti. Prefazione di Dacia Maraini “Fra me e te” di Mariella Gramaglia Madre e figlia si scrivono interrogandosi a vicenda sulla propria storia e su quella del Paese in cui vivono. Dal Sessantotto a Se non ora quando, da due infanzie molto diverse a una maturità liquida, in costante ricerca, un dialogo appassionato che parla di corpo e di maternità, di fiabe e di femminismo, di violenza e di spiritualità, di lavoro e di futuro. C’è ancora molto da fare ma, se due generazioni possono ragionare in modo così coraggioso, scomodo e insieme felice, vuol dire che qualcosa è cambiato. “Il Diario di Nina” di Nina Lugovskaja Nina è una ragazzina moscovita che nelle prime pagine ha appena tredici anni. Intelligente, emotiva, curiosa, attraversa crisi adolescenziali, nutre grandi ambizioni, è gelosa delle sorelle e ama in segreto. Ma, soprattutto, ha uno sguardo maturo con cui coglie e valuta gli eventi e il mondo che la circonda. Attraverso di lei sappiamo come si viveva nella Mosca degli anni Trenta, dove le perquisizioni erano all'ordine del giorno, lo spettro del confino o addirittura del Gulag una possibilità più che concreta, la fame, gli stenti, la convivenza forzata. Rinvenuto recentemente negli archivi della polizia segreta russa dalla studiosa Irina Osipova, il testo è giunto fino a noi intatto, indenne da intromissioni famigliari o da devastazioni censorie. “Il velo della paura” di Samia Shariff La storia in prima persona di una donna che da sola è riuscita a spezzare le catene che la imprigionavano e raccontare al mondo la sua storia di violenza e abusi. Samia nasce a Parigi, da genitori algerini benestanti. A 7 anni la famiglia decide di tornare alle proprie radici, in quella Algeri sedotta dall'ideologia islamista. Samia, colpevole di essere nata femmina, cresce fra violenze fisiche e psicologiche, perpetrate tanto dal padre quanto dalla madre. A 16 anni è costretta a sposare un uomo più vecchio di lei, violento e crudele, da cui subisce abusi sessuali, minacce di morte, angherie di ogni tipo. Samia è una donna, e come tale non ha scelta: deve obbedire e sottomettersi. Il suo inferno durerà molti anni, fino a quando riuscirà a fuggire alla volta del Canada, insieme ai suoi figli. Verso una vita nuova. Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto “Jane Eyre” di Charlotte Bronte La storia romantica di una modesta e poco appariscente istitutrice che, con il suo fascino discreto e la sua forza di carattere, riesce a conquistare il tenebroso e avvenente signore di Rochester, la cui giovane figlia è affidata alle sue cure. “La clessidra della vita di Rita Levi-Montalcini” di Giuseppe Tripodi con Rita Levi-Montalcini La carriera di Rita Levi-Montalcini comincia all'università di Torino, sotto la guida dell'istologo Giuseppe Levi, ma nel 1938 le leggi razziali la costringono prima a emigrare in Belgio, quindi a nascondersi. Al termine della seconda guerra mondiale accetta un incarico alla Washington University, negli Stati Uniti, dove nel 1951-1952 individua il fattore di crescita nervoso noto come "NGF" (Nervo Growth Factor], che ha una parte essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per questo successo nel 1986 viene insignita del Premio Nobel per la Medicina. Nella motivazione della giuria si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni Cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e dei tessuti dell'organismo". Rita Levi-Montalcini ha ricoperto i più alti incarichi accademici, ha ottenuto riconoscimenti in ogni parte del mondo e, soprattutto, si è distinta per il suo impegno sociale. Nel 2001 è stata nominata senatrice a vita dal presidente Ciampi, una carica che, come è ben noto, ha assunto con la consueta serietà, stupendo più volte per la sua tenacia, il suo rigore e la sua lucidità. Il 22 aprile del 2008 ha compiuto novantanove anni. “La donna dei fiori di carta” di Donato Carrisi Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l'eco dei combattimenti non varca l'entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all'alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L'altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza. Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l'uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell'abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa. “La donna della domenica” di Fruttero & Lucentini Ambientato in una Torino malefica e metafisica, "La donna della domenica" è da molti considerato il capostipite del "giallo italiano". La trama si snoda tra i vizi, l'ipocrisia, le comiche velleità e gli esilaranti chiacchericci che animano la vita della borghesia piemontese. Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto “Le donne di Taranto” di Domenico Sellitti Fra storia e leggenda sono narrate in 30 biografie le vicende delle donne tarantine dall’epoca classica alla prima metà del 1900, così come ricordate dalla letteratura classica (Tarentilla, Efesina, Plottide, …), dalla mitologia (Sibilla Anthemis, Sirena Schiuma), dalla storia (Maria d’Enghien, S. Sofronia, …), dalla spettacolo (Anna Fougèz, Italia Almirante, Maria Andriani, Attilia Radice), dalla tradizione (popolane, maghe e streghe), dalla Chiesa (Rosana Battista, Teresa Quaranta); parlando anche della condizione della donna-schiava nel 1400 e della moglie nel ’700; dell’impegno sociale della crocerossina Delia Jannelli durante la I G. Mondiale e di Filomena Martellotta durante il fascismo nel mondo del lavoro e della scuola; della prima donna manager Orsola Occhinegro Protopapa ai primi ’900. E poi tanto altro… “Le ragazze rubate” di Jennifer Clement Questo libro racconta la storia di Ladydi Garcia Martínez, che sua madre vuole far diventare brutta. Perché "in Messico essere brutta è la cosa migliore che possa capitare a una bambina". Ladydi e le sue amiche vestono da maschio, hanno i capelli corti e si colorano i denti con un pennarello perché sembrino cariati. Si tengono pronte a nascondersi nelle buche scavate dietro le loro case quando sentono il rumore di un suv che si avvicina. Sono i narcos, che imperversano nei villaggi e "rubano" le ragazzine. Non se ne sa più nulla, nessuna fa ritorno. Così, alla prima occasione di lasciarsi alle spalle la giungla crudele dove è cresciuta per andare a lavorare ad Acapulco, Ladydi non ci pensa due volte. E finalmente trova l'amore, ricambiata. Ma non basta a proteggerla dalla sanguinosa realtà delle guerre di droga che torna a imporsi sulla sua vita, dandole una svolta cupa e disperata. Eppure, descrivendoci la situazione delle donne nelle aree rurali e nelle carceri messicane, con la sua voce ingenua e disincantata al contempo, Ladydi lascia entrare in questo spietato romanzo una nota di speranza: perché proprio lì sono possibili sentimenti veri. “La lettera scarlatta” di Nathalien Hawthorne La vicenda si svolge nella Boston puritana del sec. XVII. Hester Prinne ha preceduto nel Massachusetts il marito, un anziano scienziato, e ha avuto una figlia, Pearl, da una relazione illegittima. Viene messa alla gogna e condannata a portare sul petto la lettera A (adultera), ritagliata "in un bel panno scarlatto". Rifiuta di dire il nome del suo amante, ma il marito, sotto falso nome, si mette alla ricerca dell'uomo. Riesce a scoprirlo: è il giovane revederendo Dimmesdale, che soffre moltissimo, ma, per orgoglio, non vuole confessare. Pressato dal marito di Hester alla fine confessa pubblicamente la sua colpa, ma stroncato dall'emozione, muore. “La grande madre” di Erich Neumann L'immagine primordiale, archetipica, della Grande Madre, è sempre presente nella psiche dell'uomo; la sua espressione si incontra nel rituale, nella mitologia e nell'arte dell'antichità, come pure nei sogni, nelle fantasie e nelle creazioni dell'uomo contemporaneo. Su questo archetipo Neumann fonda un'analisi strutturale di amplissimo respiro, documentandola con un vasto materiale tratto da molte culture e diversi periodi storici, e corredandola infine di un imponente apparato iconografico (186 tavole fuori testo e 74 figure). Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto “Libere sempre” di Marisa Ombra Come è potuto accadere che lo slogan femminista "il corpo è mio e lo gestisco io" si sia ribaltato in una forma di schiavitù volontaria? Una lettera appassionata e delicata sull'adolescenza, la scoperta del corpo, del sesso e della libertà. Senza moralismo, con rispetto e amore. Una donna di 87 anni, ex partigiana, scrive una lunga lettera a una ragazza di 14 anni incontrata in un parco. Una lettera sulla libertà, la bellezza e la dignità delle donne. L'autrice racconta la guerra partigiana, la propria anoressia, i rapporti tra ragazzi e ragazze in montagna, e il senso di pericolo e futuro da cui tutti si sentivano uniti. Il ricordo della lotta di liberazione delle donne si contrappone, così, al disagio di vedere che, oggi, per molte ragazze, libertà significa libertà di mettere all'incasso la propria bellezza. “La gioia di amare” di Madre Teresa Madre Teresa di Calcutta ha raccolto in questo libro 365 pensieri, brevi parabole e riflessioni sulla fede, l'amore per il prossimo e per Dio. “Ragazze di campagna” di Edna O’Brien La timida e romantica Caithleen sogna l'amore, mentre la sua amica Babà, sfrontata e disinibita, è ansiosa di vivere liberamente ogni esperienza che la vita può regalare a una giovane donna. Quando l'orizzonte del loro piccolo villaggio, nella cattolicissima campagna irlandese, si fa troppo angusto, decidono di lasciare il collegio di suore in cui vivono per scappare nella grande città, in cerca d'amore ed emozioni. Nonostante siano fermamente decise a sfidare insieme il mondo, le loro vite prenderanno però vie del tutto inaspettate e ciascuna dovrà imparare a scegliere da sola il proprio destino. "Ragazze di campagna" venne scritto in soli tre mesi e inviato a un editore, il quale ricevette da un celebre scrittore suo consulente questo giudizio: "Avrei voluto scriverlo io". Alla sua pubblicazione, avvenuta nel 1960, l'esordio narrativo di Edna O'Brien, fortemente autobiografico,suscitò reazioni di sdegno e condanna che andarono ben oltre le intenzioni di una sconosciuta autrice poco più che ventenne: il libro fu bruciato sul sagrato delle chiese e messo all'indice per aver raccontato, per la prima volta con sincerità e in maniera esplicita, il desiderio di una nuova generazione di donne che rivendicava il diritto di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità. Ù “La moglie Afghana” di Nawa Fariba Fariba Nawa è una giornalista di origini afghane. Da piccola si è trasferita con la famiglia in America, e dopo 19 anni torna per la prima volta nella sua terra per conoscere il proprio popolo e riscoprire il sapore della sua infanzia. A Herat, sua città natale, la giornalista incontra il nonno, Baba Monshi, un intellettuale che è stato in prigione per le sue idee, giudicate troppo moderne. Il viaggio prosegue tra trafficanti, donne disposte a sacrificare la vita per far valere i propri diritti, giovani pusher, signori della droga, agenti infiltrati. Infine la giornalista incontra Darya, con la sua storia di tristezza e rassegnazione. Darya è una giovane "sposa dell'oppio", costretta dal padre, trafficante, a sposarsi con un signore della droga molto più vecchio di lei, che non parla nemmeno la sua lingua e ha già un'altra moglie e otto figli. Negli occhi intensi di quella bambina Fariba vede riflessa tutta la bellezza e la sofferenza delle donne afghane. In un libro a metà tra il romanzo e il reportage, Fariba Nawa ci racconta tutta la verità sul moderno Afghanistan, dilaniato da sanguinose lotte, conteso tra potenze straniere e lasciato in mano agli spietati signori dell'oppio. Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto “Ragazze Trasgressive in cerca d’identità” di Doriana Togni Bulle, minorenni terribili, giovani sbandate, ragazze cattive, etichette spesso apposte alle protagoniste di molti recenti fatti di cronaca in cui sono proprio ragazze - nell'immaginario collettivo per natura non violente né aggressive, ma remissive e rispettose - le autrici di furti, lesioni o bullismo femminile. Gli episodi di devianza femminile sembrano essere in aumento, ma è proprio vero? La devianza femminile è un fenomeno marginale, minore rispetto alla devianza maschile, oppure è la reazione nei confronti dello stesso ad essere diversa? Nei recenti e radicali mutamenti sociali, la non discriminazione nell'accesso a carriere criminali è un segnale di una condizione di maggiore parità fra uomini e donne? Oppure la parità è ancora un obiettivo da raggiungere e i comportamenti devianti diventano paradossalmente strategie di parità? Per rispondere a queste domande, per comprendere le dimensioni del fenomeno e le sue caratteristiche, è maturata l'idea della ricerca che, partendo dal ruolo della differenza di genere nello studio della devianza, intende verificare l'ipotesi che il genere sia una variabile contestualmente ad altre fondamentali variabili come l'età, imprescindibile nell'analisi della devianza. Il volume, dunque, approfondisce gli autori fondamentali per la teoria della devianza femminile, insieme ad alcuni temi specificamente riguardanti le adolescenti e, infine, descrive la ricerca empirica realizzata. “L’uomo che curava le donne” di Romano Forleo Sorano di Efeso fu uno dei più grandi medici dell'antichità, autore di un fondamentale trattato di ginecologia ricomparso solo nell'Ottocento. Fondendo lo studio di questo documento con la sua impareggiabile competenza di storico della medicina e con il talento del narratore, Forleo racconta in chiave romanzesca la vita di Sorano: dall'infanzia in Asia Minore all'apprendistato presso la scuola di Alessandria, fino all'approdo nella Roma imperiale di Traiano e Adriano, dove, tra brucianti passioni amorose, esercitò con successo una professione volta a migliorare le tecniche del parto. “Lo stalker, ovvero il persecutore in agguato” di Bruno Gargiullo Questo volume, intitolato "Lo Stalker - ovvero il persecutore in agguato", esplora gli elementi che caratterizzano il fenomeno dello stalking e descrive le strategie comportamentali adottate dallo stalker per "cacciare la preda". Gli autori, pur consapevoli del difficile impegno a cui andavano incontro nel trattare un argomento così complesso, hanno tentato ugualmente di confrontarsi con un fenomeno di non facile definizione. Infatti, il diverso profilo psicocomportamentale riscontrato tra gli stalker rende difficoltoso "categorizzare" l'intero fenomeno. Il lavoro trae spunto da un'attenta analisi della letteratura scientifica internazionale e riporta numerosi casi clinici e giudiziari che delineano chiaramente le caratteristiche frequentemente riscontrate in uno stalker, descrivendo in dettaglio i tratti più salienti (rifiuto, ossessione, fantasia, narcisismo e manipolazione). La persecuzione, dalle origini antichissime, intesa come il ledere la libertà e la riservatezza altrui con comportamenti minacciosi e invasivi, può coinvolgere ognuno di noi: "Conoscere il nemico" può aiutarci a sviluppare adeguate strategie difensive. “Donne che corrono coi lupi ” di Clarissa Pinkola Il libro-culto che ha cambiato la vita di milioni di donne. Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi. Newsletter NOVITA’ IN BIBLIOTECA Leggere di donna Comune di Taranto “Donne cattivissime” di Ute Ehrhardt Una salutare iniezione di fiducia in se stesse per tutte le donne, anche quelle che si sentono già abbastanza "cattive". Ute Ehrhardt, autrice di "Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dappertutto" e "Ogni giorno più cattive", in questo libro mette in rilievo tutta una serie di caratteristiche tipicamente femminili dalla capacità di mettersi sempre nei panni degli altri all'intuito rapido e sicuro - che debitamente valorizzate rendono le donne non solo brave figlie, brave compagne e brave madri, ma anche persone spesso superiori ai colleghi maschi nell'ambito del lavoro e della vita sociale. Non è tuttavia la diversità rispetto agli uomini l'argomento principale di questo testo, e non si tratta neppure di stabilire chi sia migliore o peggiore. Si tratta piuttosto di fare capire alle donne quali capacità possiedano e di quali possibilità dispongano affinché possano affermare il proprio talento, avere successo e assaporare davvero la gioia di vivere perché l'era delle brave ragazze è davvero finita. “Brigantesse” di Valentino Romano Nella storia del Sud c’è una tragedia dimenticata: le donne che si opposero, le donne dei “briganti”. La storiografia risorgi-mentalista le ha bollate come “drude”, donnacce, occupandosene quando si trattava di soddisfare la grossolana curiosità dei lettori di romanzi popolari. Ma chi si accosta oggi alle brigantesse con obiettività d’intenti non può che scorgervi la sofferenza dell’altra metà del cielo dell’intera popolazione meridionale. Ci furono donne che insorsero in armi, affiancando i loro uomini, altre li seguirono nella latitanza, altre ancora li fiancheggiarono in tutti i modi, fornendo loro l’essenziale per la vita alla macchia. Questa ricerca offre una prima sistemazione organica del loro ruolo, distinguendole in oppositrici di prima, seconda e terza linea. Difficile dire se tutte erano pienamente consapevoli di ciò che facevano, ma di certo ebbero modo di vivere sulla loro pelle i profondi cambiamenti che l’unificazione dell’Italia comportava. Il lettore troverà storie di donne famose e di altre sconosciute: l’autore ricostruisce le biografie delle brigantesse e vi aggiunge un lungo e inedito elenco di fiancheggiatrici. Scorrendolo si ha netta la sensazione che il ribellismo contadino meridionale fu un’autentica rivolta popolare, alla quale non si sottrassero le donne che, anzi, vi partecipa-rono in massa. È sembrato giusto sottrarle all’oblio in cui erano state confinate e restituirle alla memoria collettiva, per quello che sono veramente state: donne testimoni e, insieme, protagoniste di un’epoca, che reagirono alla violenza dell’invasione piemontese. “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo DVD Donna dal passato tormentato, madre di tre figli, riesce a farsi sposare con uno stratagemma dal riccone con cui convive, che è il padre di uno dei tre figli. Ma di quale? “La donna è un’isola” di Ava Olafsdottir Lei ha trentatre anni, traduce testi per riviste specialistiche dall'islandese in undici lingue straniere, e consegna a domicilio i suoi lavori. Porta i capelli cortissimi, ama correre, e per entrare in casa degli amici non passa mai dalla porta principale ma scavalca i recinti e attraversa i giardini. È sposata da quattro anni e non ha, e non desidera avere, figli. Per contro, ha un'amica, Audur, una musicista squinternata che vive in un regime di totale anarchia: ha avuto un figlio, Tumi, che è sordo e ha gravi problemi di vista, e ora aspetta una coppia di gemelle da un altro uomo che non frequenta più. Inizia la storia. Nella stessa serata la protagonista investe un'oca, la raccoglie per poi cucinarla; visita il suo amante promettendosi che è l'ultima volta; consulta una sorta di chiaroveggente che le predice alcuni eventi che poi si verificheranno, fra cui una fortunata vincita alla lotteria dei sordomuti; torna a casa e il marito le dichiara di punto in bianco che vuole separarsi e che ama un'altra che aspetta già un figlio da lui. Per la protagonista è evidentemente tempo di cambiamenti. Decide cosi di prendersi una vacanza, anche se è novembre e piove ininterrottamente, e di fare un viaggio insieme a Tumi, che le è stato affidato da Audur. Durante questo viaggio la donna e il bambino vivranno magiche avventure e incontreranno strani personaggi, ma soprattutto impareranno un modo tutto loro per comunicare, capirsi e volersi bene.