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10 novembre 2016
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INDICE
ANICA - ANICA CITAZIONI
10/11/2016 Il Roma
"Giornate Professionali di Cinema", Sorrento si prepara alle anteprime
7
ANICA - ANICA SCENARIO
10/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale
E Verdone debutta nei video «Ho sempre sognato una clip per la Signora della
canzone»
9
10/11/2016 La Repubblica - Nazionale
Così a Torino il festival del cinema va a tutto punk
10
10/11/2016 La Repubblica - Nazionale
La vita di Mastandrea si perde attorno alla Grande Bugia
11
10/11/2016 Panorama
QUESTA PAZZA, PAZZA MANOVRA
13
10/11/2016 Panorama
Corro verso l'Oscar con le ali ai piedi
15
10/11/2016 La Stampa - Nazionale
Metropolitano e punk il Tff 2016 fotografa la generazione che verrà
17
10/11/2016 La Stampa - Nazionale
"C'è poca Italia in gara Ma è un problema di tutti"
18
10/11/2016 Il Messaggero - Nazionale
Da Tom Hanks a McConaughey al via il Torino Film Festival
19
10/11/2016 Il Fatto Quotidiano
La tavolozza dei Tarocchi dell ' invisibile Terrence Malick
20
10/11/2016 Il Fatto Quotidiano
Storia di un giornalista e della sua mamma Bellocchio porta al cinema Gramellini
22
10/11/2016 La Repubblica - TrovaRoma
"FAI BEI SOGNI" IL RICORDO DELLA MADRE SCOMPARSA
24
10/11/2016 La Repubblica - TrovaRoma
Il Mediterraneo sul grande schermo
25
10/11/2016 La Repubblica - TrovaRoma
L'omaggio a Wajda
26
ANICA - MULTIMEDIALITA
10/11/2016 Il Sole 24 Ore
Cda della Rai: stipendi, subito applicazione tetti
28
10/11/2016 Il Sole 24 Ore
Effetto «social» sulle serie tv
29
10/11/2016 Il Sole 24 Ore
Tacchia: «Chili tv non è in vendita»
30
10/11/2016 Il Sole 24 Ore
Pensioni, famiglia, statali e Rai: si apre la partita sui ritocchi
31
10/11/2016 Il Sole 24 Ore
Rcs chiude in rosso i primi nove mesi
32
10/11/2016 Il Sole 24 Ore
Vivendi: su Telecom investitori di lungo periodo
34
10/11/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Fabio Volo e il narcisistico ritratto di un provinciale di successo
35
10/11/2016 La Repubblica - Nazionale
Firme digitali, la riforma presto in Parlamento
36
10/11/2016 Il Tempo - Nazionale
Insinna e Incontrada maestri nella speciale Classe degli Asini
37
10/11/2016 La Repubblica - Nazionale
"Untraditional", post- vanzinismo o cosa?
38
10/11/2016 La Repubblica - Genova
Oscurato il sito dei film "pirata"
39
10/11/2016 Panorama
Tutti i guai della Rai
40
10/11/2016 Il Messaggero - Nazionale
Rai, gli stipendi avranno un tetto limite massimo di 240 mila euro
41
10/11/2016 MF - Nazionale
Da Vivendi no comment su Premium
42
10/11/2016 ItaliaOggi
Chissà quando mai ci sarà la Bbc italiana
43
10/11/2016 ItaliaOggi
Rai senza la concessione di servizio pubblico
44
10/11/2016 Libero - Nazionale
Corriere (quasi) risanato Cairo punta sulla Spagna
45
10/11/2016 Libero - Nazionale
LA RAI FA PONZIO PILATO
46
10/11/2016 Wall Street Journal
Viacom said profit slid 71% on weakness at its networks and the box office as it
explores a deal with CBS.
47
10/11/2016 DailyMedia
MERCOLEDI' 16 NOVEMBRE #
48
10/11/2016 La Notizia Giornale
Viale Mazzini svolta Tetto di 240mila euro a dirigenti e direttori
49
10/11/2016 Today Pubblicità Italia
Rcs MediaGroup riduce la perdita ma calano ricavi (-4,5%) e raccolta (-2,9%)
50
ANICA WEB - ANICA WEB
09/11/2016 www.adnkronos.com 08:40
Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
52
09/11/2016 primissima.it
Torna cinema 2 euro il 9 novembre
53
09/11/2016 www.ilmattino.it 12:16
Cinema Today, oggi il cinema costa solo due euro in tutta Italia
54
09/11/2016 www.leggo.it_spettacoli 12:16
Cinema Today, oggi il cinema costa solo due euro in tutta Italia
55
09/11/2016 www.arezzoweb.it 08:40
Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
56
09/11/2016 popcorntv.it 09:49
Cinema2Day: oggi al cinema a soli 2 euro
57
09/11/2016 www.sassarinotizie.com 10:00
Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
58
09/11/2016 libreriamo.it 14:29
Cinema 2Day, il mercoledì i biglietti del cinema a 2 euro
59
ANICA - ANICA CITAZIONI
1 articolo
10/11/2016
Pag. 33
Il Roma
diffusione:28000
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LA 39ª EDIZIONE DAL 28 NOVEMBRE AL 1° DICEMBRE
"Giornate Professionali di Cinema", Sorrento si prepara alle anteprime
SORRENTO. Si svolgerà a Sorrento, dal 28 novembre all'1 dicembre, la 39ª edizione delle "Giornate
Professionali di Cinema". Prodotte e organizzate dall'Anec, associazione nazionale esercenti cinema, in
collaborazione con gli esercenti dell'Anem e i distributori dell'Anica, le "Giornate" costituiscono il principale
momento d'incontro dell'industria cinematografica italiana. Organizzata con il sostegno del Comune di
Sorrento e della Regione Campania, presenta anteprime, trailer e convention nel corso delle quali le case
di distribuzione presenteranno i nuovi listini e dove registi e attori annunceranno molti dei titoli italiani in
uscita. La manifestazione, che come di consueto avrà sede principalmente presso il centro congressi
dell'Hilton Sorrento Palace, avrà inizio lunedì 28 novembre in piazza Tasso con i saluti del sindaco
Giuseppe Cuomo e dell'assessore agli Eventi Mario Gargiulo che avvieranno la tradizionale festa di
accensione dell'albero di Natale, affidata quest'anno ai costume character di "Paw Patrol-La squadra dei
cuccioli", con animazioni e distribuzione di gadget a tutti i bambini presenti. Una festa che proseguirà
all'Hilton Sorrento Palace, organizzata dalla "Notorious Pictures" nella sala "Sirene" ed aperta ad accreditati
e pubblico, dove è prevista la proiezione in anteprima del film (in uscita sale il prossimo 22 dicembre) che
propone sul grande schermo sei nuovi episodi inediti dei cuccioli più famosi della tv. Sempre nel pomeriggio
del 28 inizierà il programma delle convention. Alle ore 20 poi tutti allo stadio di Sorrento per un altro ormai
classico appuntamento: il derby calcistico tra la squadra degli esercenti e quella dei distributori. Alle ore
21.30 infine, in programma al cinema Armida la proiezione, nella versione restaurata in 3D dalla Cineteca di
Bologna, de "Il mago di Oz" di Victor Fleming. Anche quest'anno le "Giornate Professionali" coinvolgeranno
la città di Sorrento con una settimana di anteprime ed eventi aperti al pubblico, in programma dal 27
novembre al 3 dicembre, realizzati nell'ambito del progetto "M'illumino d'inverno" promosso dal Comune di
Sorrento. Tra queste si segnala, in apertura, l'anteprima Microcinema del film "Dog eat dog" di Paul
Schrader con Nicolas Cage e Willem Dafoe (domenica 27, ore 21.30 al cinema Armida). Tra gli altri
appuntamenti delle "Giornate Professionali" anche la consegna dei "Biglietti d'Oro" del cinema italiano, il
premio che l'Anec attribuisce ai maggiori successi al botteghino dell'annata cinematografica, e il Magis, il
mercato delle tecnologie e dei servizi connessi al cinema.
ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
7
ANICA - ANICA SCENARIO
13 articoli
10/11/2016
Pag. 45
diffusione:254805
tiratura:382356
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Il colloquio
E Verdone debutta nei video «Ho sempre sognato una clip per la Signora
della canzone»
Cortometraggio del regista ispirato al pezzo «Se mi ami davvero» Come partner ho scelto Geppi Cucciari:
non volevo una donna dalla bellezza esplosiva
Valerio Cappelli
ROMA «Ti porto i saluti di mamma, che è una tua grande ammiratrice». Mamma è Mina, il figlio è
Massimiliano Pani il quale, insieme con Vincenzo Mollica, stava facendo un'intervista a Carlo Verdone. Lui
naturalmente ha ricambiato. Perché «Mina è unica, inarrivabile, rappresenta la grande voce della musica
leggera italiana». Carlo Verdone ha girato un video sul brano «Se mi ami davvero» che fa parte del cd «Le
migliori» con cui Mina e Adriano Celentano tornano a duettare dopo diciotto anni.
Il breve filmato sarà mostrato nella serata speciale di Rai1 dedicata ai due grandi cantanti. Carlo, che è al
suo primo video musicale, ha chiamato al suo fianco Geppi Cucciari: «Non volevo una donna dalla bellezza
esplosiva, io d'altra parte sono un uomo maturo. Geppi andava benissimo». Carlo è sia l'interprete che il
regista (un altro video lo ha realizzato Ferzan Ozpetek). «Mi hanno dato carta bianca, potevo anche
allontanarmi dai versi della canzone ma non mi sembrava giusto. È un brano piacevole, gradevole, anche
spiritoso. Geppi fa il ruolo di un'ipotetica moglie. Racconta la crisi di una coppia che nel rush finale non ce
la fa a separarsi. Recitiamo senza le parole, a tratti sillabiamo per dare forza alla nostra gestualità. Ci sono,
tra esterni e interni, 89 inquadrature. Ho avuto una troupe vera e propria».
Sia con Mina, che è anche la regina del silenzio dalla scena pubblica, che con un anarchico come
Celentano, Verdone non si è mai incontrato. «Adriano l'ho conosciuto in passato, in questa occasione
secondo me era lì quando parlavo con sua moglie, Claudia Mori. Mina suppongo che la incontrerò per la
prima volta molto presto».
Dopo lo scambio di saluti, Carlo ha ricevuto tutti i cd di Mina e poi la richiesta di girare il filmato. «Ho fatto
presente che dovevo ascoltare il pezzo prima, mi hanno mandato una versione del rapper Mondomarcio,
poi una fatta da coristi. Temevano piraterie. Ma non è la stessa cosa di quella originale e alla fine ho avuto
le loro voci. In tempi non sospetti mi chiesero in una intervista quale sogno avessi, risposi un video
musicale, tutti si aspettavano che dicessi per McCartney e invece pronunciai il nome di Mina. Lei è il
simbolo della canzone. E poi l'eleganza, l'autorevolezza».
Non è cambiata, forse per il silenzio che l'accompagna? «Sì, credo anch'io sia questo il motivo. In questo
modo non si invecchia mai. Mina è ancora quella che appare nella tv in bianco e nero di Canzonissima . Il
suo silenzio va rispettato. Ingmar Bergman, dopo la separazione da Liv Ullmann, si chiuse in casa, il
rumore delle sue pantofole era l'unico che volesse sentire».
E Celentano? «Un anarchico. Un immenso rivoluzionario, come Elvis Presley in America. In quell'Italia
bigotta cantava 24 mila baci . Imperava la melodia di Claudio Villa e Luciano Tajoli e lui portava elettricità,
aria fresca, era una voce proletaria, a volte imperfetta ma era lì il suo fascino. I sermoni? All'inizio mi
facevano sorridere, quando prende troppe pause lo seguo fino a un certo punto. Ha ragione Renzo Arbore:
ciò che accomuna Celentano e Mina è lo swing». Lo sapeva che nel 1960 hanno recitato insieme nel film
Urlatori alla sbarra di Lucio Fulci? «No. Di sicuro è un musicarello. Quando i cantanti fanno gli attori sono
sempre brutti film». Il cd piacerà ai teenager? «Lasciamo che si divertano con Lady Gaga. Poi, dopo i 25
anni, scopriranno quei due giganti».
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ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
9
10/11/2016
Pag. 59
diffusione:248077
tiratura:374273
Così a Torino il festival del cinema va a tutto punk
ARIANNA FINOS
ROMA. Il ciuffo e la silhouette di David Bowie sul manifesto del Torino Film Festival, edizione 34, ispirato
ad Absolute Beginners. È il perfetto nume tutelare della rassegna diretta da Emanuela Martini (dal 18 al 26
novembre) che offre, tra le altre cose, una corposa sezione dedicata al punk e un doc sui musicarelli
firmato da Steve Della Casa, Nessuno ci può giudicare.
Tra "i principianti assoluti" che si vedranno al Tff c'è l'unico italiano in gara nella sezione principale di 15
film. È Andrea De Sica, figlio di Manuel, nipote di Vittorio, che porta il suo I figli della notte, thriller
ambientato in una scuola in montagna per giovani rampolli della classe dirigente. Un esordio, il suo, che
guarda alle favole nere e al cinema di Lynch.
Tra gli altri italiani SlamTutto per una ragazza, commedia adolescenziale che Andrea Molaioli ha adattato
dal romanzo di Nick Hornby, con Jasmine Trinca e Luca Marinelli. Maurizio Zaccaro interroga artisti, filosofi,
politici nel suo La felicità umana. Daniele Segre ricostruisce la Resistenza attraverso le partigiane
piemontesi in Nome di battaglia donna.
Saranno 158 in tutto i lungometraggi presenti al festival (che ha 2 milioni e 300 mila euro di budget); 43 le
anteprime mondiali e 73 quelle italiane.
Premio alla carriera al regista Costa-Gavras, Gran Torino al direttore della fotografia Christopher Doyle.
Fra gli ospiti confermati oltre a Gabriele Salvatores ("guest director" con due incontri con il pubblico e la
proposta dei suoi "cinque pezzi facili", i film preferiti) Nanni Moretti (omaggio a Palombella Rossa ), Paolo
Sorrentino Gianni Amelio, Rita Pavone, Roberto Bolle (protagonista di un documentario) e Lou Castel.
Nella sezione Festa mobile il film più atteso è Sully di Clint Eastwood, che racconta la storia
dell'ammaraggio sull'Hudson nel 2009 e del pilota eroe Chelsey Sullenberg, che sarà ospite del festival.
L'apertura è affidata alla commedia indipendente Usa Between us di Rafael Palacio Illingworth, mentre la
chiusura a Free fire di Ben Wheatley, film tarantiniano pieno di pallottole e battute con Brie Larson e Cillian
Murphy.
Foto: Il film "I figli della notte"
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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R2 DAL 18 AL 26 NOVEMBRE
10/11/2016
Pag. 61
diffusione:248077
tiratura:374273
La vita di Mastandrea si perde attorno alla Grande Bugia
Il film di Bellocchio non decolla per una certa mancanza di misura e per alcuni passaggi ricchi di
potenzialità ma non sviluppati
PAOLO D'AGOSTINI
MASSIMO Gramellini è uno dei giornalisti italiani di maggior notorietà della sua generazione (classe '60).
Torinese, entrato nel mondo dell'informazione attraverso le sue passioni sportive per poi, alla Stampa,
passare alla politica negli anni 90 di Tangentopoli e della Bosnia.
Vicedirettore della testata, titolare di una fortunata rubrica in prima pagina, infine romanziere. Fai bei sogni
(Longanesi) diventa fenomeno editoriale nel 2012. È la confessione autobiografica del dolore per la perdita
della mamma a soli nove anni e di quanto questo dolore abbia pesato sulla sua vita.
Marco Bellocchio (come ha dichiarato lo stesso regista), ha trovato nel libro qualcosa che lo ha toccato. La
figura materna, l'incombere di tragedie familiari, sono motivi che Marco porta con sé, nella sua opera, fin
dal suo fulminante Pugni in tasca del 1965, aspro e dissacrante, bandiera di ribellione. E, nonostante una
sensibilità molto diversa, ha ritenuto di poter tradurre il libro in un proprio film, adattandolo a sé.
Valorizzando il sentimento di rabbia che Massimo porta con sé. Il potente prossimo alla caduta di Mani
pulite gli tiene una lezione, ascoltata rapito, sul fatto che le persone felici non combinano niente e che per
combinare qualcosa occorre una riserva di odio. Il prete (un meraviglioso Roberto Herlitzka) tenta di
svegliare Massimo adolescente dalla bugia (il ragazzo mente ai coetanei nascondendo la morte della
madre. Ma la Bugia è il fondamento di una relazione con la figura materna, e le modalità della sua morte,
che accompagna Massimo fin oltre i quarant'anni) scuotendolo dalla tentazione vittimistica e spiegandogli
che si diventa grandi nonostante le avversità, i dolori, le ingiustizie subite.
Ma il film non prende mai il volo. Lascia l'impressione che il movimento non sia stato da Gramellini verso
Bellocchio ma l'inverso.
Sono rare le zampate riconoscibili del suo stile. Lo è la crudele apparizione di Piera Degli Esposti madre
anaffettiva e inflessibile di un tale che si è messo a nudo in una lettera al giornale in cui confessa di odiarla,
cui Massimo risponde raccontando la propria esperienza e guadagnandosi, in mezzo al commosso plauso
generale, il disprezzo del vecchio collaboratore (Giulio Brogi, altra zampata) che lo accusa di essersi
venduto l'anima alla carriera. Spie, se non prove, sono una certa mancanza di misura (anche nella durata
del film) e il fatto che alcuni passaggi ricchi di potenzialità emozionanti non riescano a decollare.
Per esempio il ricorrente rifugio di Massimo nelle fantasticherie che hanno a protagonista Belfagor,
personaggio di una celeberrima serie televisiva degli anni 60. Per esempio quel secondo twist che Massimo
adulto, dopo l'incontro con la donna della sua vita Elisa, si getta a ballare sfrenatamente evocando il primo
twist spensieratamente ballato da bambino con la mamma. Il fatto è che quella di Gramellini è la
testimonianza autobiografica di un uomo comune. Senza offesa: nel senso che non è la trasfigurazione di
un artista.
Quella che Marco Bellocchio, con tutti i ben superiori titoli che possiede, appesantito dal punto di partenza
che ha scelto, è riuscito a realizzare solo parzialmente nella scelta di un interprete (Valerio Mastandrea)
lontano da ogni tentazione mimetica.
IL REGISTA Marco Bellocchio, ribelle del cinema italiano, esordisce nel 1965 con I pugni in tasca. Dai
tempi della contestazione giovanile alla maturità continua la sua riflessione su cattolicesimo e politica nella
vita italiana del secondo dopoguerra BOX OFFICE LA TOP FIVE DAL 3 AL 6 NOVEMBRE SETTIMANE
SCHERMI INCASSI La ragazza del treno 4gg Doctor Strange 2 In guerra per amore 2 Trolls 2 Non si ruba
a casa dei... 4gg 370 521 507 403 320 1.636.341 1.551.766 898.171 896.793 892.787 FAI BEI SOGNI
Regia di Marco Bellocchio Con Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo Guido Caprino, Fabrizio Gifuni, Miriam
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IL FILM DI PAOLO D'AGOSTINI/ FAI BEI SOGNI
10/11/2016
Pag. 61
diffusione:248077
tiratura:374273
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Leone PER SAPERNE DI PIÙ trovacinema.repubblica.it www.repubblica.it/spettacoli/cinema
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
12
10/11/2016
Pag. 56 N.46 - 16 novembre 2016
diffusione:180628
tiratura:258881
QUESTA PAZZA, PAZZA MANOVRA
Oltre 360 milioni per le auto sequestrate e 915 mila euro per i delfini, 45 milioni ai lavoratori socialmente utili
e 900 mila euro alla demoetnoantropologia. Viaggio nelle spese dei ministeri. Con una scoperta: Palazzo
Chigi non fa spending review.
Marco Cobianchi
Per leggerla tutta, con calma, capirla ed eventualmente proporre correzioni, una persona normale
impiegherebbe 80 giorni, considerando un ritmo di lettura di 100 pagine al giorno. La legge di Bilancio dei
prossimi tre anni si compone infatti di oltre ottomila pagine: 12 volte la Divina Commedia, 5 volte Il Capitale
di Karl Marx e 2 volte e mezzo la Bibbia. Difficile (eufemismo) che qualche senatore o deputato legga tutte
le tabelle dei bilanci previsionali dei ministeri; i più volenterosi si limiteranno alla sola legge di Bilancio, che
li riassume, ma anche in questo caso c'è da sudare: 105 articoli che occupano 435 pagine che contengono
(solo nei primi 60 articoli) 134 autorizzazioni di spesa. Soluzione? Passare direttamente alle tabelline
riassuntive, che però quest'anno sono lievitate dalle classiche 2-3 paginette a 7. Ma rinunciare alla lettura
dei bilanci di previsione dei ministeri è un vero peccato. I parlamentari scoprirebbero che i ministri
prevedono delle spese nel migliore dei casi strampalatee nel peggiore davvero assurde. Panorama si è
tuffato nell'orgia dei numeri e per raccontare che cosa ha scoperto non basterebbero tutte le pagine del
settimanale, perciò bisognerà limitarsi solo alle spese che fanno rizzarei capelli in testa. Ad esempio: nei
prossimi tre anni si spenderanno 144,9 milioni per custodire auto sequestrate più 96 per pagarei debiti
pregressi verso le società che le custodiscono più 120 per custodire gli oggetti sequestrati. In totale si parla
di qualcosa come 360,9 milioni di euro, di fronte ai quali le migliaia di mancette elargite ai Comuni
semplicemente impallidiscono: 575mila euroa Campione d'Italia, 285mila al Comune di Sassocorvaro
(Marche), 6,4 milioni per opere viariea Parmae 10 milioni a Reggio Calabria per il risanamento e lo sviluppo
dell'area urbana. Incalcolabili sono i soldi che finiscono ai centri studi trai quali 900mila euro in tre anni
all'Istituto centrale per la demoetnoantropologiae 372mila alla Società di studi fiumani, solo per citarne due.
Nelle ottomila pagine del bilancio di previsione spuntano anchei 2,9 milioni che si spenderanno per
collegare le strutture idriche del Vaticano con l'Italia in base a quanto previsto dai patti Lateranensi (1929).
Ma questoè ancora niente. Il ministero dell'Università prevede di versare un milione di euro al Cnr per un
«osservatorio sul mercato creditizio regionale», ma non potrà fare altro che «ricicciare» i dati della Banca
d'Italia, che questi numeri li fornisce periodicamente. Il ministero della Sanità prevede invece nel 2017 il bis
della sfortunata campagna di prevenzione contro sterilità e infertilità, 104mila euro con annessa campagna
informativa, 198mila euro. Difficile da capire, piuttosto, come mai nel bilancio del ministero guidato da
Beatrice Lorenzin spuntino decine di voci di spesa per trasfusioni, mutilazioni genitali femminili e
prevenzione della cecità nelle province autonome di Trento e Bolzano. Pare siano indispensabili anche i 15
milioni l'anno (!) per il Cciss (quello di «Viaggiare informati»), comunque più comprensibili del milione a
favore di chi ristruttura un immobile danneggiato dalla guerra (quale?). Degna di approfondimento è un'altra
voce di spesa: lo Stato prevede di contribuire a pagare i mutui contratti dai comuni siciliani e calabresi
colpiti dai terremoti del 1971, 1972e 1973 con 550mila euro per tre anni. E chi pensa che spendere 30,9
milioni in tre anni per organizzare la finale di Coppa del mondo di scia marzo 2020ei Mondiali di sci alpino
nel 2021 siano troppi, dovrebbe considerare che le spese di Palazzo Chigi sono previste in aumento: dai
558 milioni del 2016 ai 603 del 2017.E dovrebbe anche considerare che per il Quirinale la spending review
è già finita: per i prossimi tre anni costerà 672,8 milioni. Poi ci sono le uscite puramente assistenzialistiche.
Il ministero dell'Interno ha messo a bilancio complessivamente 45 milioni su tre anni per i lavoratori
socialmente utili del Comune e della provincia di Napoli e del Comune di Palermo. Lo stesso ministero ha
anche stanziato 24,9 milioni per finanziare i controlli sui dipendenti degli enti locali che mandano il
certificato medico. Agli Esteri, invece, si ragiona in grande: per le «politiche di vicinato» verso i Paesi
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
NELLE PIEGHE DEL BILANCIO
10/11/2016
Pag. 56 N.46 - 16 novembre 2016
diffusione:180628
tiratura:258881
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
africaniè prevista una spesa di 1,4 miliardi. Il fatto è che questi soldi finanzieranno «politiche di vicinato»
anche verso i Paesi dei Caraibi, che non sono esattamente «vicini» all'Italia. Non badaa spese nemmeno
quando si tratta di promuovere la lingua e la cultura italiana all'estero: a parte le decine e decine di accordi
culturali con Paesi di tutto il mondo di importi insignificanti come Qatar (1.192 euro), Hounduras (667) e
perfino l'Olp (511) il ministro Gentiloni intende spendere quasi 200 milioni per «la creazione e il
mantenimento di cattedre di italiano presso le università straniere». In compenso cala leggermente la spesa
per ambasciate e consolati: da 574,7 milioni del 2017 a 571,2 nel 2019, ma a questi ne vanno aggiunti 76
per una non meglio precisata «valorizzazione degli immobili». A proposito: a quanto pare l'ambasciata
italiana più costosaè quella di Pechino che pesa alle casse dello Stato 13 milioni l'anno seguita da Mosca,
10 milioni. Il ministero della Cultura sembra aver tagliuzzato qua e là i sussidi allo spettacolo: i soldi al
cinema passano da 126 milioni nel 2017 a 88 nel 2019 (ma in realtà è stato creato un fondo ad hoc da 400
milioni); taglietti veri invece per il teatro, da 45 a 29 milioni; per la danza da 13 a 11. All'Opera di Roma e la
Scala di Milano andranno 4,5 milioni l'anno, alle Fondazioni liriche 174, ai circhi 8,5 milioni mentre il Carlo
Felice di Genova prende 872mila euro l'anno. Ma la spesa pubblica raggiunge il livello orgasmico delle
spese ingiustificate quando si scopre che sono stati stanziati per la celiachia nei ristoranti 296mila euro, per
i cetacei 915mila euro, per gli «uccelli acquatici migratori dell'Africa» 802mila euro e per la «conservazione
della popolazione dei pipistrelli» 146mila e 700 euro. Shutterstock (4)- Agf- Alamy Stock Photo / IPA
Stanziamenti per tutti Ecco alcuni esempi di spese inserite nella legge di Bilancio che riguardano i
ministeri. Il documento è composto da oltre ottomila pagine con 134 autorizzazioni di spesa.
915 MILA
Ambasciata di Pechino
13 MILIONI
Lingua italiana all'estero
200
MILIONI
euro
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Uccelli acquatici migratori dell'Africa
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Palazzo Chigi
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Corro verso l'Oscar con le ali ai piedi
È il figlio del creatore della Nike. Eppure, invece di seguire le orme paterne, Travis Knight ha scelto
l'animazione e il cinema . Vincendo la scommessa: il suo studio, in Oregon, sfida i colossi di Hollywood e il
suo primo film da regista punta alla statuetta.
Marco Giovannini - da Los Angeles
Non faccio film animati che servano da babysitter surrogate. Non voglio calmare i bambini, ma spronarli,
farli ragionare, aprirgli la mente e il cuore» dice Travis Knight, 43 anni, il più atipico dei filmaker in
circolazione. Per cominciare è il più giovane capo di uno studio cinematografico, la Laika, che guida da
quando aveva 36 anni (il mitico Steven Spielberg ha dovuto aspettare i 48 per fondare la Dreamworks). Poi
c'è la sua rara «schizofrenia»: dei film che produce è anche animatore, cioè ogni giorno ci lavora
manualmente, con forbici e colla, secondo la tecnica ultracentenaria della stop-motion, pupazzi mossi a
mano, filmati un fotogramma alla volta (ce ne sono 24 al secondo). Ora, dopo una lunga gavetta, esordisce
anche come regista, con Kubo e la spada magica, il classico viaggio dell'eroe, ambientato nell'antico
Giappone popolato di samurai, dei, mostri e spiriti; un'avventura così epica e piena di sorprese, che ha
rivolto una preghiera alla stampa: «Apprezzeremmo che non rivelaste i segreti che Kubo scopre sulla sua
famiglia. Molte grazie». I primi tre film Laika ( Coraline e la porta magica, ParaNorman, Boxtrolls-Le scatole
magiche ), hanno ottenuto tutti la nomination all'Oscar (nemmeno la mitica Pixar puà vantare questa
media). Una specie di miracolo che oltretutto avviene a Portland, in Oregon, 1.350 chilometri lontano da
Hollywood. «Sono il primo artista della mia famiglia» ammette. Ma non certo il primo imprenditore: suo
padre, Phil Knight, è il creatore della Nike, scarpe e abbigliamento sportivo. Alle ultime olimpiadi di Rio de
Janeiro, gli atleti di tutto il mondo che indossavano Nike hanno vinto 200 medaglie complessive, e tutte le
34 medaglie d'oro americane dell'atletica leggera. Quando ha detto a suo padre che invece di lavorare con
lui, voleva fare l'animatore, come l'ha presa? Mi ha raccontato di quando lui a 24 anni comunicò a suo
padre, avvocato ed editore di giornali, che anziché sfruttare la laurea in economia presa a Stanford, voleva
dedicarsi alle scarpe sportive. Le vendeva porta a porta tirandole fuori dal bagagliaio della macchina. Il suo
consiglio? Mai accontentarsi di un lavoro, trova una passione. La sua passione è sempre stata il cinema?
Non subito. Prima sono stato un rapper, nome d'arte Cilly Tee. Amavo scrivere le liriche, meno
interpretarle. Non sono mai stato un esibizionista, sono più a mio agio dietro un sipario che davanti. Qual è
la filosofia della Laika? Niente evasione, ma storie rilevanti, che esplorino la condizione umana, siano
senza tempo, e non inseguano mode pop. A differenza dei nostri concorrenti non facciamo sequel né
remake, anche quando sarebbe conveniente. Non amiamo ripeterci. Quanto è importante essere in
Oregon? È una terra di pionieri e di hippy, si sente l'odore della pioggia e del patchouli. A differenza della
Pixar e della Disney gli animatori non vengono da sotto casa, dal California institute of the arts dove c'è la
più famosa scuola di cartoon, ma da tutto il mondo. Per cui il melting pot è superiore a ogni altro studio e la
nostra cultura non è monolitica, né influenzata dall' esterno. Visione, identità e punto di vista sono
personali, e non c'è proprio niente di hollywoodiano. Una domanda per l'amministratore delegato. Come si
concilia il proverbiale motto «il tempo è denaro» con la lentissima tecnica della stop-motion, appena 3,31
secondi di girato a settimana di media per animatore? È la più pura, la usava George Melies per andare
sulla luna. Ma non siamo dei passatisti anti progresso, perché la ibridiamo con effetti computerizzati e per
primi abbiamo introdotto una stampante 3D: in questo modo, per ognuno dei 30 pupazzi di Kubo alti 23
centimetri, potevamo scegliere fra più di undicimila diverse bocche e 4.429 sopracciglia, per 23.187
prototipi di facce con 48 milioni di possibili espressioni. La Laika è un laboratorio, un mix di arte e
artigianato, scienza e tecnologia. Perché proprio Kubo, per il suo esordio da regista? Per strano che
sembri, c'è molta autobiografia. Pago il mio debito di riconoscenza alla mia famiglia e al Giappone che ho
scoperto a otto anni, l'età che ha Kubo, accompagnando mio padre in uno dei suoi viaggi d'affari alla
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ricerca di fabbriche di scarpe. Dalla scoperta dei manga è cominciata una fascinazione che poi si è estesa
a tutta quella cultura: architettura, cibo, moda, e ovviamente registi, da Akira Kurosawa a Hayao Miyazaki.
Quindi, Kubo è lei? È un virtuoso della tecnica dell'origami, una sorta di animazione. Ed è uno storyteller,
come me. E a sua madre invece cosa deve? L'amore per il fantasy. Mentre era incinta, 43 anni fa, sul
comodino aveva Il signore degli Anelli. Ed evidentemente io lo leggevo con lei... Nicolo' Minerbi / LUZphoto
Focus Features/Courtesy Everett Collection
Foto: PRIMATI Travis Knight, 43 anni, è il più giovane capo di uno studio cinematografico.
Foto: EMOZIONI Una scena di Kubo e la spada magica.
10/11/2016
Pag. 45
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Metropolitano e punk il Tff 2016 fotografa la generazione che verrà
Dal 18 un Torino Film Festival molto musicale Tra gli ospiti Sorrentino, Moretti, Costa Gravas
FULVIA CAPRARA ROMA
Cinefilo e festaiolo, metropolitano e punk, impegnato e trasgressivo. Il 34° Torino Film Festival (1826
novembre) diretto da Emanuela Martini con Gabriele Salvatores guest director, si riconferma appuntamento
diverso da tutti gli altri, concentrato sui talenti in erba ma anche sulle opere che gettano ponti tra arti
differenti (cinema e musica, cinema e danza), sui maestri del cinema straniero, sui grandi nomi del passato
e sulle opere che ci hanno fatto essere quello che siamo oggi. Esempi? Il più eloquente lo offre Salvatores,
che con i suoi «Cinque pezzi facili» ( Jules et Jim, Blow-up, If..., Alice's Restaurant, Fragole e sangue)
svela le radici dell'ispirazione artistica e i legami con il suo percorso esistenziale. I film sono specchi
dell'anima e, quando portano la firma di giovani autori, sono proiezioni sul futuro, informazioni sulla
generazione che verrà. Per questo sarà interessante vedere, nella sezione competitiva «Torino 34», I figli
della notte, opera prima di Andrea De Sica, figlio di Manuel e nipote di Vittorio, che ambienta in un college
per rampolli della buona società una favola ne ra divisa tra suggestioni horror e cronache di scontri
generazionali. Per questo sarà imperdibile l'appuntamento con Christine di Antonio Campos, storia vera
della conduttrice tv Christine Chubbuck che ispirò Quinto potere di Lumet. E poi ancora, tra i più attesi oltre
a Sully di Clint Eastwood, ci sono Slam - Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli, tratto dal romanzo di
Nick Hornby, Nessuno ci può giudicare, il documentario di Steve Della Casa sui «musicarelli» italiani degli
Anni 60 con Morandi, Celentano, Caselli, Pavone e Mal, Sono Guido e non guido di Alessandro Maria
Bonomo, dedicato al performer e poeta Guido Catalano, Free State of Jones di Gary Ross con Matthew
McConaughey nel ruolo di Newt Knight, il contadino del Sud degli States che, durante la Guerra civile
americana, si ribellò all'esercito confederato. Sul tappeto rosso, che a Torino non c'è mai stato e non ci
sarà, sfileranno registi-star e nomi famosi come Nanni Moretti, invitato a parlare di Palombella rossa
restaurata, Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Langhe Roero e Monferrato (100 bottiglie di vino
pregiato), Riccardo Scamarcio che recita la laudatio per Costa Gavras (cui va il «Premio Prolo» alla
carriera), il leggendario direttore della fotografia Christopher Doyle («Gran Premio Torino»), e poi un'infinita
processione di mostri, zombie, fantasmi e vampiri, protagonisti della Notte horror a cui, quest'anno, si
aggiunge una scatenata Notte punk, a 40 anni dalla nascita del movimento. c
Cinque buone ragioni per non perderlo L'esordio dietro la macchina da presa di Andrea De Sica, figlio di
Manuel e nipote di Vittorio, con la favola nera «I figli della notte» (nella foto sopra) Il restauro di
«Palombella Rossa» con Nanni Moretti (foto) che torna al Tff, che ha diretto Il premio alla carriera «Maria
Adriana Priolo» consegnato a Costa Gavras (foto) da Riccardo Scamarcio, che pronuncerà la laudatio Il
documentario in cui Maurizio Zaccaro indaga sulla «Felicità umana» (sopra, un'immagine) L'anteprima di
«Sully» di Clint Eastwood, con Tom Hanks, sul pilota che atterrò sull'Hudson
Foto: A destra, una scena dal film «Slam - Tutto per una ragazza» di Molaioli, tratto dal libro di Nick Hornby
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Anteprima
10/11/2016
Pag. 45
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"C'è poca Italia in gara Ma è un problema di tutti"
Emanuela Martini dirige per la seconda volta "Felice di avere con noi Gabriele Salvatores"
[F. C.]
ROMA Quest'anno al Tff c'è un solo film italiano in concorso, «I figli della notte» di Andrea De Sica, come
mai? «Mi sembra che anche altri festival abbiano avuto qualche problema nella selezione di titoli italiani. Al
Tff non è la prima volta che succede, e non dimentichiamo che all'ultimo Festival di Cannes non c'erano
nostri registi in gara. Comunque credo che le difficoltà derivi da semplici questioni produttive, il cinema
italiano sta più o meno come negli anni passati». Il guest director è Gabriele Salvatores. Come siete arrivati
a questa scelta? «È la persona giusta al posto giusto, ha colto subito al volo lo spirito della rassegna con
cui è anche tradizionalmente in sintonia. E poi è una persona normale, cosa che per me è un gran
complimento. Uno che sa stabilire una relazione diretta con il pubblico. Quando gli abbiamo detto che
doveva scegliere e presentare una rosa di suoi film preferiti, li ha tirati fuori d'istinto, senza problemi».
Un'altra punta di diamante del Tff è l'anteprima di «Sully», il nuovo film di Clint Eastwood. Perché era
importante averlo? «Perché Eastwood è il John Fo rd d e i g i o r n i n o s t r i , u n p ro fe s s i o n i s t a co
n l 'a n i m a , senso etico e fiducia nella democ razia». Eppure, in queste ore, starà festeggiando l'elezione
di Trump. «Sarà. Però qualche anno fa ha girato Gran Torino, il film americano più di sinistra degli ultimi
tempi». Il Tff arriva a poca distanza dalla Festa di Roma. Avete avuto problemi di concorrenza nelle scelte
di film e personaggi? «Forse ci siamo vicendevolmente rubati qualcosa, ma senza arrabbiarci e senza
scalpitare, ognuno fa i suoi percorsi». È la prima volta che il Tff si svolge in una città guidata da un sindaco
Cinquestelle. Come pensa che andrà? «Who knows? Loro fanno il loro lavoro, noi il nostro».
Foto: La direttrice del Torino Film Festival Emanuela Martini
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Intervista
10/11/2016
Pag. 28
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Da Tom Hanks a McConaughey al via il Torino Film Festival
UNICA OPERA ITALIANA IN CONCORSO "FIGLI DELLA NOTTE" DI ANDREA DE SICA FIGLIO DI
MANUEL E NIPOTE DI VITTORIO
Centocinquantotto film, su 4000 selezionati, nel segno dell'impegno e non solo, tante sezioni e ospiti attesi,
tra cui Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Roberto Bolle, Caterina Caselli, Rita Pavone, Jasmine Trinca,
Costa Gavras, Riccardo Scamarcio, Gabriele Salvatores, Alberto Munzi, Christophe Doyle, Altan, Gianni
Amelio, Denis Lavant e Daniele Segre. È la 34/a edizione del Torino Film Festival (18-26 novembre) che si
aprirà con la commedia drammatica Beetween us di Rafael Palacio Illingworth e chiude con Free fire,
action-thriller dal sapore tarantiniano a firma dell'inglese Ben Wheatley. Unico film italiano in concorso I figli
della notte di Andrea De Sica, opera prima del nipote del grande Vittorio e figlio di Manuel. Imperdibili in
questa edizione due film tratti da storie vere: Sully di Clint Eastwood con Tom Hanks, con la presenza a
Torino del vero protagonista del film, ovvero Chesley Sullenberger, coraggioso pilota del volo US Airways
1549, costretto a effettuare un ammaraggio di emergenza nel fiume Hudson nel 2009, e Free state of Jones
di Gary Ross con Matthew McConaughey. Il festival avrà 15 film in concorso con una forte presenza
dell'America Latina. In giuria il direttore della fotografia Edward Lachman (presidente); dallo scrittore e
regista canadese Don McKellar; da Mariette Rissenbeek, della German Films Service; dal regista romeno
Adrian Sitaru e dall'attrice israeliana Hadas Yaron.
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CINEMA
10/11/2016
Pag. 24
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tiratura:94823
La tavolozza dei Tarocchi dell ' invisibile Terrence Malick
" Knight of Cups " , il settimo lungometraggio del regista americano, finalmente in sala dopo la première al
festival di Berlino 2015 Hollywood Lo smarrimento di un famoso s ceneggiatore alle prese con il nonsense
dello show biz
ANNA MARIA PASETTI
iglio mio, figlio mio... io so che un ' anima ce l ' hai anche tu, dopo tutto " . Nessuno mai saprà se Terrence
Malick, il filosofo senza volto del cinema americano, stava già immaginando il corpo tracotante di vittoria di
Donald Trump mentre scriveva i monologhi di Knight of Cups . Per lui, colto, umile e spirituale a dismisura
nonostante l ' adolescenza e la gioventù trascorse nelle praterie radical repubblicane di Oklahoma e Texas,
il trionfo del suo opposto non può che siglare la prova di una ragione esibita da sempre rispetto a un '
America in caduta verticale. Ieri il suo Paese ha toccato quel fondo in cui Rick, il protagonista del suo
penultimo film in uscita italiana dopo quasi due anni di giacenza post première alla Berlinale 2015, annaspa
impotente e confuso. Già, perché " quando sei adulto e pensi di capire il mondo ti riscopri invece ancora più
disperato e smarrito " . CONCETTI degni di un " reli giosissimo " quale in fondo è il 73enne cineasta
laureato in Filosofia a Harvard, lo ha confermato anche il nostro Roberto Benigni che ha avuto la rara
occasione di conoscerlo alla notte degli Oscar del 1999. Da allora Malick ha scelto di negarsi a ogni
pubblico: nessun festival, conferenza stampa, première e ancor meno tappeti rossi, un ' assenza dalle
scene mediatiche eguale ma opposta allo Young Pope di Sorrentino. Il regista idolatrato dalla cinefilia
mondiale ha sgocciolato rare perle cinematografiche dall ' esordio del 1973 con La rabbia giovane fino al
nuovo millennio ( The New World , 2005) per tornare a girare con un ' assidui tà " allenian a " dal 2011 con
The Tree of Life a oggi, confezionando quattro film. Tuttavia è proprio da qu el l ' albero della vita premiato
a Cannes con una discussa Palma d ' oro che Malick ha optato per un registro narrativo altro, dividendo
nettamente la critica tra rafforzati sostenitori e accesi denigratori. Il suo cinema è diventato un racconto
smaccatamente meditativo sull ' esistenza umana e sul decadimento morale di un ' America (leggi,
Occidente) orfana dei valori ultimi. Knight of Cups s ' inserisce perfettamente in questa parabola ascetica e
forse definitiva nel percorso di un cineasta che - probabilmente P rotagonisti Christian Bale (Rick) e Cate
Blanchet ( Nancy) - considera ormai ridondante ogni poetica alternativa. Il plot è di una semplicità
imbarazzante e rileva lo smarrimento esistenziale di un famoso sceneggiatore hollywoodiano alle prese con
il n o ns e ns e vo r ti c os o dello show biz , nutrito da sfavillanti party , spogliarelliste ad usum , denaro e
palazzi dorati a volontà: insomma fra La Dolce Vita e La Grande Bellezza a p p l i c ate però alle dolenti Los
Angeles e Las Vegas contemporanee, fotografate dal sodale genio di Lubezki con vertiginosi tagli di luce
dentro a inquadrature funamboliche e oblique, spesso organizzate da f ish -e ye des ta bilizzanti. Il rovescio
della medaglia evoca una voice over divina in costante ravvedimento di quel figlio (apparentemente) privato
di un ' anima, mentre lo osserviamo camminare ramingo e sconfortato lungo spiagge immense e deserte,
accompagnato solo dai fantasmi di una vita e da una colonna sonora classica dal sapore biblico. " Where
are we now ? " (A che punto siamo?) è la domanda incessante del Padre invisibile, onnipresente figura nel
cosiddetto " ultimo Malick " . La carenza di narrazione classica di quest ' opera tanto più semplice di quanto
appaia, è compensata da una struttura per capitoli " es i s t e n z i a l i s ti c i " d e n o m i n ati secondo
alcune figure dei tarocchi: la Luna, l ' I mp iccato, l ' Eremita, la Papessa, la Morte e la Libertà con in mezzo,
naturalmente, il titolo del film Knight of Cups - letteralmente " il Fante di Coppe " . EGLI È UN UOMO che
ha smarrito il senso della realtà e s a t t am e n t e come un principe cercatore di perle ha perso la memoria
della missione alla quale il padre l ' aveva destinato: la metafora della fiaba infantile che funge da incipit al
film calza a pennello dentro a una pellicola più feroce che consolatoria, e che gli stessi attori hanno recitato
senza tentare di comprendere mentre era in progress : " Ho aderito all ' ispirazione di Terrence, del quale
mi fido ciecamente " , dichiarava il protagonista Christian Bale interrogato sul suo tormentato personaggio.
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IL FILM DA VEDERE
10/11/2016
Pag. 24
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È il suo corpo (in)sofferente a segnare il cammino del cavaliere attraverso un viaggio che nessuno (forse
neppure Malick stesso) sa dove porterà. Box Office 1a raga z z a del treno 1.636. 341 e u ro tot 1.636.361
euro in 4 gg 2o c tor S t ra nge 1 . 5 5 1 .76 6 e u ro tot 5.394.514 euro in 2 sett 3n guerra per amore
898.171 euro tot 2.583.178 in 2 sett 4rol l s 896.793 euro tot 2.205.775 euro in 2 sett
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Storia di un giornalista e della sua mamma Bellocchio porta al cinema
Gramellini
AM PAS
Fai bei sogni Re g i a : Marco Bellocchio Attori principali: Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo D u ra t a : 133
min. ,,, ,, DAL ROMANZO di Gramellini al film di Marco Bellocchio, una tranche de vie formato famiglia, con
registro memoriale e interrogativo esistenziale: come possiamo conoscere noi stessi se non sappiamo degli
altri? Valerio Mastandrea interpreta Massimo, oggi giornalista di successo, un tempo bambino felice, fino all
' i m p rov v i s a morte della madre. Mentre si prepara a vendere l ' ap partamento avito, gli sovviene: com '
è morta davvero mamma? A catalizzarne la presa di coscienza, la dottoressa Elisa (Bérénice Bejo), di cui facile - si innamora. Dalla famiglia alla religione, dall ' ipocrisia borghese alle menzogne collettive: i temi
bellocchiani ci sono, il fascino psicologico-fantasmatico ( B e l fa g o r ) pure, ma non latitano stracche e
incertezze, soprattutto laddove la storia di Gramellini non va dal regista, ma viceversa (l ' in tervista al
presidente suicida, la guerra a Sarajevo). Non assiste un Mastandrea poco convinto, eppure questo Fai bei
sogni aiuta ad afferrare lo Ze i tg e i s t del nostro cinema: già, che c ' azzecca Bellocchio con Beppe
Caschetto (produttore) e Gramellini? O temp o ra ... FEDERICO PONTIGGIA Cronaca di una passione Re
g i a : Fabrizio Cattani Attori principali: Vi t to r i o Viviani, Valeria Ciangottini D u ra t a : 80 min. ,,, ,, TRA IL
2012 e il 2015 in Italia, 628 persone si sono tolte la vita per cause direttamente legate al deterioramento
delle condizioni economiche personali o aziendali. Il regista Fabrizio Cattani parte da qui e dopo Maternity
Blues (2011, su donne e infanticidio) non molla la cifra impegnata e scomoda del suo cinema: due coniugi
sessantenni, Giovanni (Vittorio Viviani) e Anna (Valeria Ciangottini), precipitano per il mancato saldo di una
cartella esattoriale, leggi Equitalia, in un inferno tragicamente ordinario, fatto di pignoramento e messa all '
asta dell ' abitazione, trasferimento in casa famiglia e compromissione della dignità personale e relazionale.
Complici ottimi interpreti, sobrietà della messa in scena ed empatia a basso volume, C ro n a ca di una
passione - bel titolo, da leggersi evangelicamente e non - indaga lucidamente il cortocircuito tra onestà,
burocrazia ed evasione. Senza clamore né sconti. FED. PONT. Sing Street Re g i a : John Carney Attori
principali: Ferdia Walsh-Peelo, Lucy Boy n to n D u ra t a : 105 min. ,,, ,, CO M E mi salvo dal bullismo?
Con la musica. A dieci anni da quella piccola meraviglia di O n ce , l ' irlandese John Carney torna a quel
che gli viene meglio, ovvero il triangolo musica, sentimenti e ricordi personali. Nella Dublino anni 80, affida
al 15enne Conor detto Cosmo una missione salvezza estendibile a tutti: bypassare vari problemi scolari,
relazionali e familiari e capitalizzare un ' assertività e una resilienza persino incredibili alla sua giovane età
inventandosi un gruppo musicale. Colonna sonora perfetta, che spazia tra Jam, Motorhead, Cure e Duran
Duran, attori felici (che carina Lucy Boynton alias Raphina) e nostalgia che ti porta via, Sing Street canta e
incanta, con accordi drammaturgici indovinati e uno spartito umano semplice e profondo. Nulla di nuovo,
intendiamoci, ma che freschezza, che positività: andante con brio. FED. PONT. La ragazza del mondo Re g
i a : Marco Danieli Attori principali: Sara Serraiocco, Michele Riondino D u ra t a : 104 min. ,, ,,, UN
TALENTO per la matematica, il desiderio degli studi universitari, un carattere creativo. Tutto questo non
basta a Giulia per immaginarsi un futuro diverso da quello prescritto per lei dai genitori, Testimoni di Geova.
L ' incontro con Libero definisce uno choc radicale nella vita della ragazza, portandola verso una scelta
estrema. A fronte di un indiscutibile coraggio nell ' avvicinare un " a m b i e n te " chiuso per antonomasia,
ciò che sembra mancare ne La ragazza del mondo è proprio l ' osservazione approfondita di un ' umanità
certamente più complessa che " eso tica " . Il regista romano predilige lo spostamento dello sguardo sulla
protagonista, sorta di " soprav v i ss u t a " a una realtà m o n s t re , trascinata fuori da un purgatorio
terrestre verso uno status diversamente feroce travestito da " primo amore " . Rispettando il percorso di
Danieli, dunque, il film perde quelle potenzialità narrative e drammaturgiche che un soggetto così originale
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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NELLE SA L E Il regista Cattani rappresenta invece i suicidi legati alla crisi economica (complice Equitalia)
10/11/2016
Pag. 24
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poteva sviluppare. Peccato. AM PAS
Foto: La sconfitta Da " Cronaca di una p a s s ione "
Foto: " Fai bei sogni " Mastandrea e Bejo in una scena del film di Bellocchio
Foto: Musica contro il bullismo U n ' i m m ag i ne di " Sing street " di John Carney
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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10/11/2016
Pag. 19 N.1313 - 10 novembre 2016
La Repubblica - TrovaRoma
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"FAI BEI SOGNI" IL RICORDO DELLA MADRE SCOMPARSA
NELLE SALE IL FILM DI MARCO BELLOCCHIO DAL LIBRO DI MASSIMO GRAMELLINI CON
PROTAGONISTA VALERIO MASTANDREA
Sara Sbaffi
Massimo, già affermato giornalista, si "risveglia", affronta il suo dolore "primario" fino alla scoperta finale.
Chi ha letto il romanzo autobiografico di Gramellini già conosce il colpo di scena di "Fai bei sogni", il film di
Marco Bellocchio che riprende fedelmente il libro e narra la storia di un'assenza, dove la ricerca della verità
e allo stesso tempo la paura di scoprirla, sono al centro del racconto. Dopo un'infanzia solitaria e
un'adolescenza difficile Massimo intraprende una brillante carriera nel mondo dell'informazione, ma
continua a convivere con il ricordo lacerante della madre scomparsa, e con un senso di mistero intorno alla
sua morte. La vicinanza della dottoressa Elisa, l'attrice argentina Berenice Bejo, lo aiuterà ad affrontare la
verità sul suo passato. Solo alla fine scoprirà come sono andate veramente le cose, e troverà il modo di
risalire alla luce. "Questa storia mi ha molto colpito e coinvolto - ha spiegato il regista Marco Bellocchio perché vi ritrovo tanti temi che ho affrontato spesso nei miei film precedenti. La famiglia, la mamma, il
babbo, la casa dove si svolge la metà del film, la casa in epoche diverse, trent'anni almeno, nei quali l'Italia
cambia radicalmente". Il ruolo di protagonista è interpretato da Nicolò Cabras quando è bambino, Dario Del
Pero nell'adolescenza e Valerio Mastandrea da adulto, quest'ultimo ha incontrato lo scrittore torinese prima
delle riprese: "Non si prescinde da tutto l'aspetto autobiografico, da molte cose invece sì, ma solo in
funzione di una scelta di contenuti. E ho detto a Gramellini di non cercare se stesso nel film, non
fisicamente, non come fosse davanti a uno specchio". La sceneggiatura è stata scritta dal regista insieme a
Edoardo Albinati e Valia Santella, e affronta anche il tema dell'Italia vissuta da chi fa il mestiere di
giornalista, cronista della realtà, freddo testimone oppure appassionato interprete, questa è una domanda a
cui il film cercherà di rispondere. ALHAMBRA, EURCINE, GIULIO CESARE, MAESTOSO, QUATTRO
FONTANE, GREENWICH, TIBUR, EDEN
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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CINEMA
10/11/2016
Pag. 21 N.1313 - 10 novembre 2016
La Repubblica - TrovaRoma
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Il Mediterraneo sul grande schermo
Franco Montini
La ventiduesima edizione del MedFilm Festival si concluderà sabato 12 novembre, con la serata di
premiazione in programma a partire dalle 20 al cinema Savoy e la proiezione del film vincitore del Premio
Amore e Psiche che i lettori di Trovaroma scopriranno in anteprima. Ma intanto anche in questi ultimi giorni
il programma della kermesse dedicata alle cinematografie del Mediterraneo e del medio oriente è
particolarmente vano ed intenso. Oggi, sempre al Savoy, nel pomeriggio spazio ad un doppio programma
di cortometraggi, mentre in serata alle 20,30 Mario Brenta e Karine de Villers presenteranno il
documentario "Delta Park", che racconta la vita di un groppo di immigrati africani in un centro di
accoglienza sul delta del Po. Fra gli appuntamenti di domani venerdì da segnalare: alle 16 "Inversion"
dell'iraniano Behnam Behzadi, protagonista una donna costretta a scegliere fra l'amore e l'assistenza
all'anziana madie. Seguiranno due film tunisini, ambientati sullo sfondo della rivoluzione del 2011: alle 18
"Thala my love" di Mehdi Hmili, protagonista un prigioniero politico che fugge di prigione per ricongiungersi
alla fidanzata e alle 20 "Appena apro gli occhi" di Leyla Bouzid sulla storia di una giovane donna in rotta
con la propria famiglia. La regista sarà in sala a presentare il suo film al pubblico. Seguirà alle 22 la
proiezione di "Four days en France" di Jérome Raybaud, racconto di un viaggio sentimentale ed erotico in
chiave gay. • COSI' GU INVITI Peri lettori del Trovaroma un invito alla cerimonia di premiazione e alla
proiezione del film vincitore del premio Amore e Psiche 2016 al cinema Savoy (via Bergamo 25) sabato 12
alle ore 20. Le prenotazioni telefonando venerdì 11 dalle 13,00 alle 13,50 alf899.88.44.68. Gli inviti validi
per due persone si ritirano al cinema.
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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CHIUSURA SABATO CON LA PREMIAZIONE
10/11/2016
Pag. 23 N.1313 - 10 novembre 2016
La Repubblica - TrovaRoma
diffusione:75000
L'omaggio a Wajda
F.M.
Si inaugura con un omaggio ad Andrzej Wajda, il grande regista appena scomparso, Ciak Polska 2016,
festival del cinema polacco in programma alla Casa del Cinema da venerdì I l a domenica 13 novembre.
Domani alle 17,30 sarà infatti proiettato un filmato di venti minuti nel quale Wajda analizza alcune scene di
"Cenere e diamanti", il film che nel 1958 lo fece conoscere in tutto il mondo. Ma in un anno funesto per il
cinema polacco, la manifestazione ricorderà altri due registi scomparsi di recente: Andrzej Zulawski di cui
domenica alle 21 sarà proiettato "Cosmos", convincente trasposizione del libro di Gombrowicz e Marcin
Wrona di cui, sempre domenica, ma alle 19, è in programma "Demon", classico racconto d'amore ebraico.
Per tornare alla giornata d'apertura è assolutamente da consigliare l'enigmatico e magico "Body" di
Malgorzata Szumowska, premiato con l'Orso d'argento per la regia al festival di Berlino dello scorso anno.
Fra le proposte di sabato spiccano alle 20 "Queste mie figlie" di Kinga Debska, un film che mescola
dramma e commedia con protagoniste due sorelle che non si amano, ma che si ritrovano, quando sono
costrette a prendersi cura dell'anziano e dispotico padre, cui seguirà alle 22,30 "11 minuti" del maestro
Jerzy Skolimowski, autentica sfida d'autore, che racconta, da diversi ed intrecciati punti di vista,
muovendosi avanti e indietro nel tempo, un'apocalittica vicenda destinata a consumarsi tragicamente in un
istante per una incredibile serie di improbabili e inarrestabili conseguenze. • CASA DEL CINEMA, largo
Mastroianni 1- tel. 06.423601
Foto: Andrzej Wajda
ANICA - ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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Villa Borghese AL FESTIVAL DEL CINEMA POLACCO
ANICA - MULTIMEDIALITA
22 articoli
10/11/2016
Pag. 27
diffusione:103971
tiratura:161285
Cda della Rai: stipendi, subito applicazione tetti
Canone: nel 2016 introiti in linea con le previsioni Timori per il 2017
Marco Mele
pIl canone Rai per l'anno in corso sembra andare bene, con introiti superiori a quanto previsto nella legge
di bilancio. Il vertice Rai è preoccupato per il 2017, quando il canone scenderà da 100 a 90 euro e l'introito
previsto scende rispetto all'anno in corso. Tutti i dipendenti e i collaboratori della Rai, dal 15 novembre,
giorno di entrata in vigore della legge sull'editoria, avranno come stipendio massimo i 240mila euro lordi
previsti dalla legge. Dovrebbe ridursi il compenso di 41 dirigenti inter- ni, ma la legge si applica anche a
collaboratori e consulenti. Quanto ai contratti artistici, spesso superiori al tetto, il cda della Rai, con una
delibera approvata all'unanimità, ha richiesto al ministero dell'Economia e della Finanza e al ministero dello
Sviluppo, «un'interpretazione puntuale del testo di legge», riservandosi di recuperare retroattivamente le
somme che superino il tetto, in caso di risposta "inclusiva" dei contratti artistici da parte dei due ministeri. È
stato previsto anche un accantonamento in fondo rischi, vista l'incertezza sugli effetti della legge. In cda,
non a caso, si è parlato di un'interpretazione «autentica» da dare in tempi stretti, per assicuare certezze
all'azienda. Che in questi tempi non ne ha molte. Sul canone, intanto: in sede di assestamento di bilancio, il
gettito previsto per il 2016 è sce- so da 1,740 miliardi a 1,681. Da questa somma vanno sottratti il 5% che la
Rai deve versare ogni anno allo Stato, la tassa di concessione e l'Iva. Se l'introito del canone in bolletta
supererà tale cifra, il gettito ulteriore, stimato in circa 258 milioni, spetterà, quest'anno, per il 66% alla Rai e
per il resto allo Stato. Da quanto emerso nel cda, la proiezione a fine anno è intorno a 1,840 miliardi, ma
per avere dati certi bisognerà attendere i dati dell'Agenzia delle entrate, la cui audizione di ieri in
Parlamento è stata rinviata. Per il 2017 l'attuate stato di previsione è di 1,617 miliardi, scontando la
riduzione di dieci euro per ciascun utente: l'extragettito eventuale sarà diviso al 50% tra Rai e Stato. Da qui
il timore dell'azienda su una riduzione di introiti dal prossimo anno. In cda sono state illustrate le prese di
posizione, compresa una lettera al presidente dell'Istat, nelle quali si fa presente come l'inclusione della Rai
nella lista delle Pubbliche amministrazione dell'Istat confligga con la legge speciale sulla governance. Nel
testo della legge di stabilità arrivata alla Camera, però, è scomparsa l'esenzione della concessionaria dalle
misure previste per gli enti compresi nella lista. C'è una promessa a reinserirla in un emendamento del
Governo, ma la Rai non ha alcuna certezza in merito. Non ne ha neanche sullo schema di concessione che
dovrebbe approdare in consiglio dei ministri e da lì alla commissione di Vigilanza: potrebbe riservare nuovi
oneri per la Rai. L'attuale concessione varrà sino al 31 gennaio. Approvato dal cda l'acquisto dei diritti per il
Tour de France dal 2020 al 2023 e le trattative per la coppa del mondo di sci.
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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Televisione di Stato. Richiesto un parere a Mef e Mise sui contratti artistici
10/11/2016
Pag. 27
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tiratura:161285
Effetto «social» sulle serie tv
Francesco Siliato
pI Social Media acquistano sempre più valore. Chi li utilizza riscontra oggi risultati concreti al suo dire,
scrivere, postare video, commentare. Risultati in grado di influenzarei mercati, la politica, il mondo. I Social
Media assumono forza perché hanno ottenuto credito, quel che ci si scrive dentro viene amplificato dai
media tradizionali, la stessa televisione ne fa oggetto di intere trasmissionio ne moltiplica l'effetto con bande
scorrevoli durante normali messe in onda. Non si tratta quindi soltanto della possibilità di esprimerei propri
pareri, spesso frutto di improvvisazione anche consapevole,o di battute piùo meno satiriche, ma di vedersi
riconosciuto il ruolo di fonte dell'informazione da parte dei Mass Media. La televisione che fa da megafono
ai Social Media ha poi necessità di monitorare se stessa, la propria offerta ai pubblici, di contare donne e
uomini che ne commentano programmi, trame, singoli attori, personaggi. La miniserie I Medici ha prodotto
cinquantamila commenti su Facebooke Twitter, valore sufficiente per consentirle di conquistare nelle due
ore successive alla fine della puntata, il secondo posto al mondo nella classifica dei Tweet, dietro solo
all'#ElectionDay. Ma non è la Fiction la tipologia di programma più seguita sulla SocialTv italiana. SocialTv
che nel mese di ottobre ha generato 16,3 milioni di interazioni su Facebook e 4,3 su Twitter, in base ai dati
che Nielsen dedica alla SocialTv nel nuovo Nielsen Social Content Ratings. Più di ogni altra tipologia di
programma è lo sport a produrre il maggior numero di commenti. In cima alla classifica troviamo
Milan-Juventus con 1,5 milioni di interazioni, 95% generate su Facebook. Il secondo posto per tipologia di
programma è occupato dai Talent&Reality con 4,7 milioni di interazioni; seguono i programmi
d'Intrattenimento (1,9 milioni) e la Fiction (1,2 milioni). I programmi d'informazione e i Talk Show sono al di
sotto del milione, pesa la sostenuta indifferenza dei giovani, solo il 4% degli intervenuti ha tra i 18 ed i 24
anni, contro il 34% degli over 55; si consideri che il 70% degli utenti attivi ha meno di 44 anni.
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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L'analisi. La miniserie I Medici ha prodotto 50mila commenti su Facebook e Twitter
10/11/2016
Pag. 27
diffusione:103971
tiratura:161285
Tacchia: «Chili tv non è in vendita»
(A.Bio.)
Giorgio Tacchia ( foto ), fondatore, presidente e ad di Chili tv, nei giorni scorsi è volato a Seul per aprire i
lavori dello Smart Tv Global Summit, davanti ad un panel di 200 operatori del settore. Nei 40 minuti che
hanno aperto i lavori del convegno, Giorgio Tacchia ha presentato al mercato lo scenario Ott in Italia ed
Europa, gli scenari futuri con grande focus sull'innovazione. Raggiunto telefonicamente dal Sole 24 Ore,
l'ad di Chili si è detto «entusiasta dell'interesse ricevuto e molto orgoglioso che la sua azienda sia stata
chiamata ad aprire i lavori del convegno, segnale di un prestigioso riconoscimento internazionale». Nelle
scorse edizioni alcuni dei relatori che hanno aperto i lavori al Convegno erano stati nomi del calibro di Reed
Hasting di Netflix, Anthony Bay di Intel e Keith Jack di Sigma design. Intanto, in merito ai rumors legati a
una possibile vendita di Chili Giorgio Tacchia ha confermato l'interesse di molti investitori a partecipare ad
un investimento nell'azienda per sviluppare ulteriormente il business ma ha negato voci di una possibile
vendita. Chili, nell'estate 2016, ha visto l'ingresso nel proprio capitale di Viacom, della sua controllata
Paramount e di Warner Bros.
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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TELEVISIONE In breve
10/11/2016
Pag. 19
diffusione:103971
tiratura:161285
Pensioni, famiglia, statali e Rai: si apre la partita sui ritocchi
Marco Mobili Marco Rogari
ROMA pPensioni, statali e famiglia. Sono i tre temi del disegno di legge di Bilancio su cui è destinata a
concentrarsi gran parte degli emendamenti dei gruppi parlamentari alla Camera. Con due incognite: i
possibili ritocchi al canone Raie al capitolo fiscale del provvedimento anche sulla base dei rilievi del
Servizio Bilancio di Montecitorio (v. Il Sole 24 Ore di ieri): dalle detrazioni fiscali per ristrutturazione
antisismicae energetica fino alla riapertura della voluntary disclosure. E con una variabile tutt'altro che
trascurabile: l'esito della partita con la Ue, che già la prossima settimana potrebbe avere qualche ricaduta
sui lavori in commissione Bilancio. La discussione a Montecitorio cominceràa entrare nel vivo proprio la
prossima settimana, subito dopo il primo via libera al decreto fiscale, che costituisce parte integrante della
manovra da 26,7 miliardi. La scadenza per la presentazione degli emendamenti in Commissione al Ddl di
Bilancio è fissata per domani.Ei gruppi sono già al lavoro anche se in questi giorni hanno concentrato
prioritariamentei loro sforzi sul Dl fiscale. Uno dei capitoli che sarà sicuramente interessato da un
consistente pacchetto di modifiche è quello della previdenza. E già il parere di merito che arriverà dalla
commissione Lavoro, presieduta da Cesare Damiano (Pd), costituirà un primo non trascurabile indizio. Nel
mirino ci sono i tetti contributivi per usufruire dell'Ape social (30 anni per disoccupati e disabili e 36 per
alcuni lavori "gravosi"), l'elenco delle attività faticose, il reale impatto dell'ottava salvaguardia. E su questi
punti non mancano le osservazioni dei tecnici del Servizio Bilancio della Camera che, come anticipato dal
Sole 24 Ore, nel caso dell'Ape (Anticipo pensionistico) chiedono anzitutto al Governo di chiarire la platea
degli interessati. Sul versante dei contratti degli statali la partita dei ritocchi si giocherà quasi interamente
sul rafforzamento della dote e sulla sua ripartizione tra i vari interventi che sono collegati alle risorse
disponibili (attualmente 1,48 miliardi): oltre ai rinnovi, riordino carriere del personale del comparto
sicurezzadifesa e stabilizzazione per lo stesso comparto del bonus degli 80 euro. Nello stesso dossier dei
tecnici della Camera si afferma che «appare opportuno acquisire i dati relativi alla determinazione dei
predetti importi e alla loro ripartizione» tra i singoli interventi. Sempre l'incremento delle risorse dovrebbe
essere al centro di alcune proposte di modifica sul pacchetto famiglia (bonus bimbi e "buoni nido"). Anche
in questo caso i tecnici della Camera sollecitano il Governo ad alcuni chiarimenti sulla giacenza media di
cassa del Fondo per il sostegno della natalità. Intricata appare poi la matassa del canone Rai. Sulla
riduzione da 100 a 90 euro del bonus e sulla conseguente definizione della platea i tecnici di Montecitorio
chiedono l'acquisizione di ulteriori «dati ed elementi di valutazione al fine di escludere eventuali decrementi
di gettito». Nel dossier chiarimenti vengono chiesti anche sulla misura riguardante l'asta delle frequenze tv
e su una parte del gettito atteso dalla voluntary bis. Nel mirino dei tecnici della Camera anche l'Iva di
gruppo (serve «la valutazione del Governo circa elementi elusivi»), la proroga del bonus per la
ristrutturazione delle strutture turistico-alberghiere e il regime di cassa per i contribuenti in contabilità
semplificata.
IL DOSSIER DEI TECNICI
Richieste di chiarimento al Governo su voluntary bis, asta frequenze Tlc, platea-Ape, bonus
ristrutturazione e «Iva di gruppo»
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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Ddl di Bilancio. Domani scade il termine per la presentazione dei correttivi alla Camera
10/11/2016
Pag. 37
diffusione:103971
tiratura:161285
Rcs chiude in rosso i primi nove mesi
Antonella Olivieri
pRcs archivia in rosso per 17,4 milionii primi nove mesi dell'anno, rispetto alla perdita di 126,4 milioni dello
stesso periodo 2015. L'Ebitda post oneri non ricorrentiè positivo per 40,4 milioni.I ricavi si sono attestatia
709,4 milioni (-4,5%), l'indebitamento netto a 382,9 milioni (con un miglioramento di oltre 100 milioni da fine
2015). «Non mi sono concentrato sul trimestre- ha dichiarato a margine del Premio Cairo il nuovo socio di
controllo, presi- dente e ad Urbano Cairo - L'importante è rispettare gli obiettivi a fine anno di Ebitda, di
rapporto debito netto/Ebitda e di patrimonio». Una nota di Rcs ha confermato per l'intero esercizio «gli
obiettivi previsti per il 2016». Da segnalare inoltre che, con l'uscita di Andrea Bonomi da Imh, la quota del
patto che fa capo ai soci storici Della Valle, Mediobanca, Unipol-Sai e Pirelli, è scesa al 23,792%. Olivieri u
pagina 40 pRcs torna in rosso dopo la battaglia delle Opa concorrenti. Il dettaglio dei tre mesi estivi non è
stato fornito dalla società che ha emesso invece un comunicato riepilogativo dell'andamento dei primi nove
mesi. In mezzo c'è stata la cessione della Libri, finalizzata ad aprile, la rinegoziazione del debito con le
banche, il passaggio di proprietà - con Cairo Communication che oggi controlla il 59,693% del capitale
(59,831% la quota complessiva con la partecipazione che fa capo a UT Communication) -, il rinnovo
conseguente del consiglio di amministrazione. Non era il trimestre in cui misurare l'effetto dell'azione del
nuovo socio di controllo, presidente e ad Urbano Cairo, che siè comunque messo al lavoro giàa partire da
agosto. «Non mi sono concentrato sui tre mesi - ha commentato ieri Urbano Cairo- L'importanteè chiudere
l'anno rispettando gli obiettivi di Ebitda, di rapporto debito netto/Ebitdae di patrimonio netto». Il saldo dei
primi nove mesi per Rcs risulta dunque in rosso per 17,4 milioni dopo che il secondo trimestre- con l'ad
Laura Cioli, già sotto Opa - aveva evidenziato un utile netto di 19,9 milioni, anche se il semestre si era
chiuso comunque in perdita per 2,1 milioni. Nei primi nove mesi dello scorso anno il risultato era stato
negativo per 126,4 milioni. Per l'intero esercizio sono «confermati gli obiettivi per il 2016», che
prevedevano, sotto la precedente gestione, di raggiungere un Ebitda di circa 100 milioni. Va considerato
che nel periodo considerato sono stati spesati oneri straordinari per 8,3 milioni relativi alle attività effettuate
dalla società a fronte delle offerte pubbliche lanciate da Cairoe dalla cordata Bonomi, nonchè ai costi
relativi al rinnovo del board. In tutto gli oneri non ricorrenti, nei nove mesi, sono quantificati in 10,6 milioni.
L'Ebitda dopo questi oneri è positivo per 40,4 milioni, rispetto ai 5,9 milioni dello stesso periodo 2015. Le
azioni di contenimento dei costi hanno portato benefici per 51,7 milioni, di cui 37,7 milioni in Italiae 14
milioni in Spagna. L'Ebit è passato da -74 milionia -0,8 milioni: da considerare che lo scorso anno era stato
impattato dalla svalutazione della controllata spagnola Unidad Editorial per 35,9 milioni. I ricavi consolidati
di Rcs, sem- pre nei nove mesi, si sono attestati a 709,4 milioni, in calo del 4,5% rispetto al corrispondente
periodo del 2105 (504,1 milioni il dato relativo al primo semestre 2016). In particolare,i ricavi pubblicitari
ammontanoa 318 milioni, in calo del 2,9% (-2,1% escludendo le attività cessate di Gazzetta Tv e Sfera
Cina). La flessione, spiega la nota della società,è «principalmente riconducibile» all'area news Italia, mentre
l'area sport ha invece registrato una crescita di9 milioni.I ricavi editoriali ammontano a 290,8 milioni (-33
milioni), «principalmente per il diverso piano editoriale dei collaterali senza effetto sul margine e per il calo
dei mercati di riferimento sia in Italia che in Spagna, solo in parte compensati dall'aumento del prezzo di
copertina della Gazzetta dello sport, El Mundo e Expansion». Crescono invece del 9,7% i ricavi diversi che
si attestanoa 100,6 milioni, risultati riferibili in particolare all'area sport e agli eventi organizzati da Rcs
Sporte Last Lap. Al 30 settembre l'indebitamento netto si attesta a 382,9 milioni, in miglioramento di oltre
100 milioni da fine 2015 per effetto anche del rimborso operato con una parte dei proventi derivanti dalla
cessione della Libri (passataa Mondadori per 127,5 milioni). Da segnalare che, con l'uscita di Bonomi da
Imh, la partecipazione della holding scende dal 2,173% all'1,195%, che resta vincolata al patto con Della
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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Media. Ricavi a 709,4 milioni, il risultato a -17,4 milioni - Confermati i target 2016
10/11/2016
Pag. 37
diffusione:103971
tiratura:161285
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Valle, Mediobanca, Unipol-Sai, e Pirelli che, complessivamente, detiene ora il 23,792% del capitale di Rcs.
Rcs Andamento del titolo a Milano 0,99 0,98 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93 0,92 0,948 07/10 0,973 09/11
Rcs
Andamento del titolo a Milano 0,99 0,98 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93 0,92 0,948 07/10 0,973 09/11
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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10/11/2016
Pag. 40
diffusione:103971
tiratura:161285
Vivendi: su Telecom investitori di lungo periodo
M.Mou.
PARIGI. Dal nostro corrispondente Telecom Italia? «Una bella addormentata in attesa del principe che le
desse la sveglia. Ora il principe è arrivato». Arnaud de Puyfontaine, l'amministratore delegato del gruppo
Vivendi (che della società italiana è il primo azionista con il 24,7%), ha commentato così, in occasione della
conference call sui risultati del terzo trimestre del colosso francese controllato dall'imprenditore e finanziere
bretone Vincent Bolloré (con il 20,7%), l'andamento dell'azienda italiana. Ribadendo che Vivendi «è un
investitore di lungo periodo», preannunciando che «i risultati saranno sempre più for- ti» e sottolineando «il
positivo operato del ceo Flavio Cattaneo, del presidente Giuseppe Recchi e dei loro team». Va detto che
Telecom Italia ha contribuito per 142 milioni alla quota parte dell'utile netto adjusted imputabile alle
partecipazioni consolidate. Quanto al prossimo sbarco in Italia di Iliad (Free), de Puyfontaine ne ha parlato
come di «un grande concorrente», spiegando però che «Francia e Italia sono due mercati diversi». Nel
terzo trimestre, Vivendi ha registrato risultati superiori alle attese, con ricavi in aumento del 5,9% a 2,7
miliardi e un risultato operativo adjusted (Ebita) in crescita del 26,5% a 277 milioni. A trainare il gruppo è
stata Universal Music, con ricavi in aumento del 4,8% e un risultato operativo adjusted praticamente
raddoppiato a 176 milioni. Mentre la situazione rimane ancora difficile per Canal+ (a causa dell'andamento
sul mercato francese, dove tra luglio e settembre ha perso altri 71mila abbonati). Nei primi nove mesi,
Vivendi ha registrato ricavi per 7,7 miliardi (+0,6%) e un Ebita in calo del 6,9% (a 664 milioni). Ma un forte
aumento (del 24,8% a 625 milioni) dell'utile netto adjusted dovuto appunto all'apporto di Telecom Italia.
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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Conti. Per il gruppo francese ricavi a 2,7 miliardi (+5,9%) nel terzo trimestre
10/11/2016
Pag. 55
diffusione:254805
tiratura:382356
Fabio Volo e il narcisistico ritratto di un provinciale di successo
Ecco in onda la «Fenomenologia di Fabio Volo». Peccato non sia scritta da Umberto Eco ma da Fabio Volo
stesso. Si arriva a un'età (di solito, passati i quaranta) in cui un'artista sente il bisogno di fare i conti con se
stesso, magari insoddisfatto non del successo ottenuto (e Volo è uomo di successo, senza ombra di
dubbio) ma della considerazione presso i detestati e insopportabili critici.
E allora la via più breve (anche se la più difficile) è quella di autoritrarsi, di praticare il genere dell'autofiction
(o, come dicono gli americani, del fictionalized self), di mescolare realtà e finzione per erigersi un piccolo
monumento. «Untraditional», girata tra Milano e New York, è una serie in nove episodi prodotta da Backery
Production (il panettiere non muore mai) che racconta di un regista che vorrebbe girare una serie tra Milano
e New York, e in cui il protagonista è dipinto come un puro, un Forrest Gump del mondo dello spettacolo
che incontra decine e decine di celebrity senza per questo perdere candore e il mito della «spontaneità»
(Nove, mercoledì, 21.15).
Volo appartiene a quella schiera di personaggi che si esprime attraverso un mood, attraverso gli umori che
istintivamente sa trasmettere e che gli permette di affrontare qualsiasi argomento senza la necessità di
doverlo approfondire. In radio funziona, altrove meno. «Untraditional» è un narcisistico ritratto di un
provinciale di successo, uno spazio ibrido dove la realtà continua ad avanzare pretese nei confronti di una
finzione nascosta, allusa, suggerita ma incapace di prendere il sopravvento e di costituire un linguaggio
credibile.
Se un network come Discovery offre un'opportunità simile, non si può rispondere con la mano sinistra. E la
responsabilità è anche di un agente come Beppe Caschetto (le celebrity sono in buona parte la sua
scuderia) che pensa a «piazzare» i suoi, ma non fa nulla perché facciano finalmente un salto di qualità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
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A fil di rete di Aldo Grasso
10/11/2016
Pag. 29
diffusione:248077
tiratura:374273
Firme digitali, la riforma presto in Parlamento
Caro direttore, la lettera aperta pubblicata da Repubblica, firmata dal segretario dei Radicali Italiani
Riccardo Magi e altri 7 dirigenti del suo partito tra cui Emma Bonino, pone alcune questioni di indubbio
interesse, sebbene collegate solo indirettamente al voto del prossimo 4 dicembre.
Per prima cosa mi preme smentire il dubbio che ci possa essere un intendimento che "miri a precludere
definitivamente alle minoranze" il ricorso alla raccolta delle firme per i referendum e per le leggi di iniziativa
popolare. La riforma costituzionale, infatti, va esattamente nella direzione opposta, cioè quella di favorire
una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita democratica delle istituzioni. Innanzitutto attraverso
l'abbassamento del quorum per la validità del referendum abrogativo che, essendo parametrato
all'affluenza delle ultime elezioni politiche, renderà più facile per i cittadini poter incidere con il loro voto
sulle leggi approvate dal Parlamento. Ma anche attraverso la previsione, per la prima volta, dell'obbligo per
il Parlamento di prendere in esame le proposte di legge di iniziativa popolare. Non si possono poi
dimenticare i nuovi strumenti di consultazione e i referendum di indirizzo, introdotti dalla riforma.
Ovviamente la riforma costituzionale non poteva entrare nel merito delle modalità di raccolta delle firme e
dei soggetti autenticatori perché disciplinati da una legge ordinaria, comunque sempre nelle disponibilità del
Parlamento. L'augurio è che, con l'impegno di tanti, il Sì possa vincere il 4 dicembre e che i nuovi strumenti
di partecipazione diventino realtà, così che il Parlamento possa affrontare seriamente il tema posto dai
Radicali Italiani. Il nostro ordinamento, del resto, si sta adattando al mondo digitale con leggi e con le regole
amministrative. È ormai prevista l'identità digitale e si sta lavorando sulle anagrafi digitalizzate dei residenti.
Molto c'è ancora da fare, lo sappiamo. Sicuramente garantiamo l'impegno del Governo a favorire in
Parlamento un accordo tra le forze politiche per "modernizzare" in generale la raccolta delle firme e rendere
ancor più semplice per tutti i cittadini l'attivazione dei nuovi strumenti previsti nella riforma costituzionale;
confidando di svegliarci il 5 dicembre con la vittoria del Sì, ci metteremo a lavoro. Maria Elena Boschi
Ministra per le riforme costituzionali
L'APPELLO L'APPELLO BONINO Martedì Repubblica ha pubblicato la lettera di Bonino e dei radicali per
le firme digitali per i referendum
LA SCHEDA LA PROPOSTA Emma Bonino e Radicali italiani hanno inviato una lettera a Matteo Renzi per
chiedere la modernizzazione e la semplificazione delle procedure per la raccolta delle firme da raccogliere
per chiedere un referendum abrogativo LE APERTURE DEL PD Emanuele Fiano, responsabile Riforme del
Pd, e Riccardo Nencini e Benedetto Della Vedova, membri del governo, si sono detti pronti a prendere in
considerazione un progetto di legge per aderire alle richieste della Bonino L'IMPEGNO DEL GOVERNO La
ministra per le Riforme Maria Elena Boschi risponde alla lettera della Bonino e prende impegno a favorire in
Parlamento un accordo tra le forze politiche per venire incontro alle richieste sui referendum avanzata da
Radicali italiani
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LA LETTERA. LA MINISTRA BOSCHI RISPONDE AI RADICALI
10/11/2016
Pag. 24
diffusione:12188
tiratura:25650
Insinna e Incontrada maestri nella speciale Classe degli Asini
Marida Caterini
Vanessa Incontrada impersona nel film tv La classe degli asini, la docente Mirella Casale promotrice
dell'abolizione delle classi differenziate per i bambini portatori di handicap. La fiction, in una sola puntata,
va in onda lunedì 14 novembre in prima serata su Rai1. Nel cast, oltre la Incontrada, ci sono Flavio Insinna,
Fabio Troiano, Aurora Giovinazzo, Giovanni da Leo e Monica Brigo. La regia è di Andrea Porporati, la
produzione della 11 Marzo film per Rai Fiction. Il film tv è liberamente ispirato alla vicenda vera di Mirella
Casale: la storia, infatti, pur attenendosi all'operato della docente, è stata sceneggiata con l'inserimento di
personaggi e particolari non presenti nella vicenda reale. Rai Fiction ha scelto per la presentazione del tv
movie, l'Istituto Leonarda Vaccari ente morale con sede a Roma nato più di 80 anni fa. Uno dei maggiori
centri italiani per la riabilitazione, l'integrazione e l'avvio di ragazzi, con gravi disabilità fisiche o mentali,
nella società e, possibilmente, nel mondo del lavoro. Sono intervenuti il Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca Stefania Giannini e il Presidente dell' Istituto Vaccari, Saveria Dandini per
sottolineare l'importanza dell'integrazione e la necessità che questo messaggio arrivi alla vasta platea
televisiva. Andrea Fabiano direttore di Rai1 e Eleonora Andreatta responsabile di Rai Fiction sottolineano
che questo film tv rappresenta in pieno la missione di servizio pubblico dell'azienda di viale Mazzini. Il
regista Andrea Porporati mette in evidenza di aver sentito l'enorme responsabilità di far arrivare un
messaggio ai ragazzi che prescinde da qualsiasi barriera di handicap. La storia prende inizio a Torino nel
1964. La protagonista è Mirella madre di Flavia una bimba di 8 anni che a soli pochi mesi di vita è stata
colpita da una grave malattia dalla quale è guarita dal punto di vista fisico. Ma mi sono rimasti gravi
handicap mentali. La bambina non cammina e non parla. La madre è convinta che la compagnia degli altri
bimbi possa aiutare la piccola ad avere una vita migliore. Nel ruolo del docente Felice Giuliano c'è Flavio
Insinna, molto amato dai ragazzi per le sue coinvolgenti lezioni. Sarà lui a dare un valido contributo a
Mirella che continua a battersi affinché non ci siano classi differenziate e tutti i ragazzi possono vivere
insieme. Bisognerà aspettare il ministro Franca Falcucci che il 4 agosto del 77 porterà il Parlamento ad
approvare la legge 517 che prevede l'inclusione dei portatori di handicap nella scuola dell'obbligo e
l'abolizione delle classi speciali le cosiddette «classi degli asini». Il regista Porporati sottolinea che nell'Italia
degli anni di piombo, è stato possibile realizzare progetti di cui essere orgogliosi come la legge Falcucci o la
legge Bisaglia, entrambe poi elette a modello di analoghi provvedimenti negli altri paesi d'Europa e del
mondo.
Foto: Sul set Flavio Insinna e Vanessa Incontrada sono i protagonisti de «La classe degli asini»
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Rai1 Il film tv ispirato alla storia vera di un'insegnante e sua figlia con deficit psicomotori
10/11/2016
Pag. 68
diffusione:248077
tiratura:374273
"Untraditional", post- vanzinismo o cosa?
ANTONIO DIPOLLINA
LA PROVA di Fabio Volo con Untraditional (serie tv il mercoledì sul Canale 9) è sacrosanta. Naturale per gli
autori più popolari lanciarsi nel ramo (con tracce sitcom). Tra New York e Milano poi Volo sfrutta il pararacconto personale che tanto successo gli ha garantito coi libri. Inoltre ha una centralità tale che se chiede
a amici e colleghi di partecipare arrivano tutti come missili e alla fine, leggendo l'ordine delle ospitate di
lusso dentro la serie si ha una carrellata top, da Tarantino in giù. Infine in parecchi momenti si ride di gusto.
Volo lo sa e così passa un po' oltre qualche esigenza magari da benpensante: per dire, il personaggio
dell'agente è notevole e chissà quanto esagerato, ma apre a momenti di trashismo oltre, un po' preso di
mira e un po' compiaciuto.
Ovvero, Untraditional è post-vanzinismo alla milanese anche un po' moraleggiante o è l'esatto contrario?
Aspettare le prossime per capirci di più.
Foto: PERSONALE Fabio Volo nella serie tv in onda sul Canale 9
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R2 CANAL GRANDE
10/11/2016
Pag. 1 Ed. Genova
diffusione:248077
tiratura:374273
Oscurato il sito dei film "pirata"
GIUSEPPE FILETTO
GUERRA aperta anche all'estero a "PopcornTime", sito streaming che consente di scaricare gratis la
visione dei film, sopratutto di prima visione. La Guardia di Finanza ha notificato a 71 provider il decreto di
oscuramento su tutto il territorio nazionale ed inibito l'accesso agli internauti. NON è la prima volta che
succede. Anche se, per dribblare i controlli e le ordinanze della Procura della Repubblica di Genova, il
server è stato allocato in Ucraina e riproposto con nuove estensioni. Si chiamano "Popcorn.Sh", oppure
"Popcorntimes-online.Io", ma non sono sfuggiti alle ricerche delle Fiamme Gialle.
Ormai è una sfida tra i militari del Primo Gruppo (conosciuti come Baschi Verdi) di Genova ed i pirati
informatici. Sopratutto con l'azienda di servizi che sfrutta la cosiddetta economia condivisa per divulgare ad
altri il contenuto dei film scaricati da Internet. Un profitto che supera i 9 zeri, con un numero di "utenti utili" di
3 milioni all'anno. Dal luglio 2014 al gennaio 2015 il suo incremento è stato del 336 per cento.
Da oggi, comunque, è negata la visitazione alla più popolare piattaforma online su cui appunto è possibile
guardare gratis film, documentari e serie tv del momento. "Un servizio di per sé lecito", assicurano i suoi
fondatori, anche se usandolo si viola la legge. "Popcorn Time permette lo streaming di film e programmi tv
direttamente da file torrent", scrivono come presentazione sull'home page del sito. Ma in fondo alla pagina
web e scritto a caratteri microscopici si legge: "Scaricare materiale coperto da copyright potrebbe essere
illegale nel tuo Stato. Utilizzalo a tuo rischio". Tant'è che alcune case cinematografiche degli Stati Uniti,
attraverso la Ceg Tek International (la compagnia per la difesa del copyright) hanno denunciato 75mila
utenti norvegesi, a ciascuno dei quali è stata notificata una multa di 150mila euro.
Le ricerche legate al servizio in Italia, Spagna, Portogallo e Olanda segnano un boom capace di
preoccupare persino Netflix, il gigante della tv on demand su Internet, sicché la pirateria continua a essere
uno dei suoi principali concorrenti. Anche in Italia. L'attività di indagine, partita due anni fa da Genova con
l'apertura di un fascicolo da parte del pm Luca Scorza Azzarà, non si è fermata con la chiusura dei website
e con la denuncia di chi, attraverso il download (scaricare) e soprattutto l'upload (caricare), consente ad
altri di accedere alla visione. Di chi funziona come server, rimbalzando i contenuti su altri clienti. L'abusiva
duplicazione delle prestazioni informatiche è prevista dall'articolo articolo 174-ter della legge 633 del 21
aprile 1941, ma da noi è punibile con sanzioni che vanno da 154 a non più di 1032 euro. E ne parlerà
domani a Savona il tenente Leonardo Dirella (comandante del Primo Gruppo della Gdf), durante un
convegno organizzato dall'Associazione Donne Giuriste Italiane.
Foto: LA BATTAGLIA Iniziativa a tutto campo della Guardia di Finanza a "Popcorn Time" sito streaming che
consente di scaricare gratis la visione dei film
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IL CASO
10/11/2016
Pag. 61 N.46 - 16 novembre 2016
diffusione:180628
tiratura:258881
Tutti i guai della Rai
La tv di Antonio Campo Dall'Orto colleziona soltanto flop e insuccessi. Gli ascolti sono ai minimi storici, i
conti in rosso e non si contano le cause per demansionamento dei dipendenti. Se prima c'era la
lottizzazione dei partiti, ora è la stagione di un solo uomo al (tele)comando: Matteo Renzi.
Maurizio Gasparri
Quello della Rai gestita da Antonio Campo Dall'Orto non è un flop. È un autentico dramma. Potremmo
scrivere interi trattati ma ci limitiamo a dieci temi caldi. 1 Ascolti 2 Stipendi La serie dei fallimenti è
clamorosa. Perfino Rischiatutto, per cui sono stati spesi molti soldi con un lancio durato mesi, ha esordito
con il 13 per cento di share ma è già caduto al 10. Dieci cose, programma di Veltroni (il cui compenso è un
mistero), prodotto da Magnolia, che tra i fondatori aveva l'ex consigliere renziano Giorgio Gori, ha occupato
la prima serata del sabato di Raiuno oscillando tra il 10 e l'11 per cento. La domenica Pippo Baudo fa
precipitare al 10 per cento la rete ammiraglia. Nemo su Raidue affonda al 3 per cento. Di Politics ormai si
sta occupando la Croce rossa visto che tende al 2 (per cento). Il tetto dei 240 mila euro vale per tutti.
Nessuno potrà guadagnare di più in Rai, dirigenti e direttori, star e starlette. Ogni tentativo di violare o
aggirare la norma porterebbe davanti alla Corte dei conti e alla magistratura penale il responsabile. 3 Istat
Ha imposto dei vincoli alla Rai per la sua natura di azienda controllata dalla sfera pubblica. Con norme di
comodo si vuole aggirare questo limite. Ma a maggior ragione oggi, con il canone in bolletta, non si può
fruire di uno status di grande vantaggio e poi sottrarsi ai conseguenti doveri. 4 Anticorruzione L'Autorità ha
segnalato irregolarità nelle nomine di dirigenti e esterni. Ma il dg non ha fatto nulla. Dobbiamo rivolgerci alla
magistratura, avendo la Rai disatteso le prescrizioni dell'Anac? 5 Concessione 6 Santoro La concessione
per il servizio pubblico è scaduta ma è stata prorogata. Il rinnovo è urgente e deve avvenire con una
discussione trasparente, vedi le considerazioni sul canone, i flop degli ascolti, le violazioni alla par condicio
e le assunzioni degli esterni. Inoltre altre emittenti, come La7, reclamano quote di canone perché fanno più,
e meglio della Rai, servizio pubblico. Ricordate le finte lacrime di Massimo Ciancimino nei programmi di
Michele Santoro e Sandro Ruotolo? Le motivazioni della sentenza Mannino hanno messo in luce come
Ciancimino non solo abbia sfornato documenti falsi, ma abbia avuto un ampio sostegno dal «potente
mezzo televisivo». Ne vogliamo parlare ora che Santoro è tornato in pompa magna su Raidue? Santoro è
un santone o uno smerciapatacche? 7 Verdelli Quanto costa l'inutile struttura per l'informazione piena di
esterni diretta dal costoso Carlo Verdelli, nella quale c'è anche Francesco Merlo, pensionato di Repubblica,
che in base alle norme vigenti non potrebbe lavorare in Rai? Il loro piano non esiste, non si sa che
facciano. 8 Nel pallone La nomina di un esterno allo Sport ha causato proteste e flop di ascolti. Lo sport, già
fiore all'occhiello, è diventato un crisantemo appassito. 9 In tribunale Tra dirigenti e giornalisti costretti a
ricorrere a cause di servizio per demansionamento o mancato reincarico la Rai ci sta rimettendo milioni di
euro. Con Campo Dall'Orto l'assunzione degli esterni è incrementata. E noi paghiamo. 10 Lottizzazioni Con
la leggina di Matteo Renzi, il dg è diventato amministratore delegato. La Rai vive una nuova stagione
lottizzatoria. Mentre prima si accusavano i partiti di «spartirsi» le reti, ora questo rischio non c'è. Tutto è
mosso da una sola mano, al servizio di un solo padrone: Renzi.
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(DIS)SERVIZIO PUBBLICO
10/11/2016
Pag. 1.21
diffusione:129764
tiratura:185029
Rai, gli stipendi avranno un tetto limite massimo di 240 mila euro
Marco Castoro
Castoro a pag. 21 R O M A Ora il dado è tratto: fatta la legge bisogna tagliare i compensi e rispettare il tetto
di 240 mila euro lordi annui. Nessun manager Rai potrà sfuggire alla tagliola. A partire dal 15 novembre gli
stipendi verranno adeguati all'articolo 9 della legge 198 approvata il 26 ottobre 2016 e quindi subiranno
bruschi ridimensionamenti. A cominciare dai 650 mila euro che percepisce il direttore generale Antonio
Campo Dall'Orto. Oltre a lui, a stringere la cinghia saranno una quarantina di dirigenti e direttori che
superano 240 mila euro l'anno, mentre sono oltre 90 gli stipendi che superano i 200 mila annui. Quindi ora
accade che il dg avrà lo stesso compenso degli altri dirigenti, dei direttori di rete e di tiggì che superavano
la soglia. In pratica, si sono azzerate tutte le distanze. Ancora in sospeso invece i compensi degli artisti, a
cominciare dalle star milionarie più pagate come Carlo Conti, Fabio Fazio, Antonella Clerici. Sui loro casi
deciderà in tempi brevi il governo. Il cda di Viale Mazzini nella seduta di ieri ha approvato all'unanimità la
delibera che prevede di applicare con decorrenza immediata il tetto per i dipendenti, così come previsto
dalla legge, mentre per i contratti di natura artistica verrà chiesta un'interpretazione puntuale del testo di
legge all'azionista ministero dell'Economia e Finanze e al ministero dello Sviluppo Economico. Una
soluzione potrebbe essere di far pagare le star dalle società di produzione alle quali la Rai si rivolge per
acquistare format e contenuti. Ma non sarà facile trovare una via di uscita, anche perché c'è un mercato e
la Rai potrebbe perdere i conduttori più blasonati. Importante però fare dei distinguo. Perché ci sono i casi
di Conti e Fazio che portano ascolti e pubblicità e altri che attualmente stanno vivendo un momento difficile
a proposito di share. Vengono in mente i nomi di Antonella Clerici e Flavio Insinna. IL CANONE Un altro
tema importante è il gettito del canone. Che non sarà magro come più di qualcuno ha pronosticato. Il
recupero dall'evasione potrebbe essere cospicuo, seppure la riduzione prevista per il prossimo anno
preoccupa l'universo Rai. E già ieri il cda ha affrontato in via preventiva la valutazione degli effetti della
riduzione del canone unitario da 100 euro a 90, come previsto nella Legge di Stabilità 2017. Secondo il
cda, anche l'assetto immobiliare del patrimonio Rai necessita di prospettive di sviluppo e i provvedimenti
vanno presi per tempo. PIANO EDITORIALE Il direttore Carlo Verdelli continua a stare sulla graticola.
Ancora una volta all'interno del cda si è parlato del suo operato e del piano editoriale non ancora
presentato. «A seguito del Papa in Svezia sarebbero partiti 23 inviati, tra giornalisti e operatori, di tutte le
testate Rai», ha denunciato il consigliere Arturo Diaconale, che ha chiesto ai vertici di Viale Mazzini di
sapere se la notizia risponde al vero. «Se così fosse - ha spiegato - alla prossima riunione mi troverei
costretto a chiedere l'azzeramento della struttura diretta da Verdelli. Mi domando che tipo di coordinamento
svolga. Nulla di personale nei suoi confronti, ma sono otto mesi che aspettiamo il piano per l'informazione».
Chi difende Verdelli dice che il coordinamento ha funzionato anche nell'ultimo caso delle elezioni Usa.
Seppure Politics, il talk di Raitre che ha sostituito Ballarò, non perda occasione per finire nel vortice delle
polemiche. Un'altra serata da dimenticare, quella di martedì, per Gianluca Semprini e Daria Bignardi. Oltre
all'ormai solito flop di ascolti (3%, doppiato da Giovanni Floris su La7) è stato commesso un errore
clamoroso nel tabellone del voto americano con gli Stati colorati di rosso o di blu a secondo l'esito. Tutto
molto bello se non fosse che Hillary Clinton era indicata come la candidata repubblicana. Marco Castoro
Foto: Antonio Campo Dall'Orto IERI IL CDA DI VIALE MAZZINI HA VARATO LA DELIBERA CON LA
QUALE IL GRUPPO SI ADEGUA ALLA LEGGE SULL'EDITORIA
ANICA - MULTIMEDIALITA - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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La stretta
10/11/2016
Pag. 14
diffusione:98970
tiratura:162805
Il dossier Mediaset Premium è sempre al centro dell'attenzione dei vertici di Vivendi. E se Mediaset si dice
convinta della validità del contratto siglato in aprile e attende il pronunciamento dei giudici del Tribunale di
Milano (l'udienza è in calendario per il 23 novembre), il gruppo francese non parla e si trincera dietro a un
no comment. «Non risponderemo a domande riguardanti la questione Mediaset perché non commentiamo
mai i contenziosi in corso», ha dichiarato ieri agli analisti il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine. Ma è
ipotizzabile che prima o poi le due parti in causa tornino a confrontarsi su una possibile soluzione
amichevole, anche se a Cologno sono convinti della possibilità di arrivare a una vittoria netta in tribunale,
anche se sarà questione di anni. L'azienda francese, dal canto suo, può comunque dormire sonni tranquilli,
visto che a fine settembre presentava una posizione finanziaria netta positiva per 2,5 miliardi e una solidità
nettamente superiore a quella della controparte: Vivendi capitalizza oltre 23 miliardi a fronte di 2,75 miliardi
di Mediaset. Dal canto suo il Biscione potrebbe in alternativa presentare il dossier Premium a Sky Italia,
magari studiando la sola cessione dei diritti per la Champions League. Ieri intanto Vivendi ha anche reso
noti i conti. Nei nove mesi il gruppo ha registrato un utile netto di 1,175 miliardi, in calo del 34,3% (ma nel
2015 il dato beneficiava della cessione di Gvt). L'utile adjusted invece è stato pari a 625 milioni (+24,8%). Il
solo terzo trimestre è terminato con un utile netto di 264 milioni e il gruppo ha confermato gli obiettivi per il
2016. Dal punto di vista industriale, il gruppo editoriale francese ha evidenziato la «forte crescita di tutte le
attività di Universal Music Group, in particolare di sottoscrizione e streaming». Prosegue anche la «crescita
di Canal+, il cui piano di trasformazione in Francia è ben avviato». De Puyfontaine ha poi sottolineato il
«contributo straordinario di Telecom» all'utile netto adjusted, pari a 142 milioni (per il periodo dicembregiugno).
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Da Vivendi no comment su Premium
10/11/2016
Pag. 2
diffusione:40471
tiratura:74049
Chissà quando mai ci sarà la Bbc italiana
Hanno cambiato tutto per non cambiare niente
DOMENICO CACOPARDO
Una domanda urge da q u a l c h e mese: perché la Rai di Campo Dall'Orto non schiera uno dei suoi
strapagati pesi massimi in prime time al fine di esercitare una sana concorrenza con l'incontrastata
dominatrice dell'orario, Lilli Gruber di La7? La domanda è intrigante, perché sottintende un «pactum
sceleris», così scellerato da accettare senza battere ciglio che la medesima, La7, schieri uno stagionato (e,
affettuosamente, un po' bolso) Giovanni Minoli contro un Fabio Fazio e la sua trasmissione (forse
nemmeno prodotta dalla Rai, ma acquistata a caro prezzo) un «trash», venduto col marchio «radical chic»
di una sinistra che ama sempre di più le ostriche e disprezza le bruschette. In questa respirazione bocca a
bocca che Campo Dall'Orto fa a Urbano Cairo, cosa c'è di non detto e che riguarda il presidente del
consiglio Matteo Renzi, sponsor dell'amministratore delegato della Rai e della riforma che gli ha dato pieni
poteri? Per converso, qualcuno in via Mazzini sta studiando gli effetti dell'equiparazione del colosso
teleradiofonico a un ente pubblico, costretto a seguire le regole (tutelate dal grande fratello Raffaele
Cantone, presidentecapo dell'anticorruzione) degli appalti pubblici e, per esempio, a mettere in gara
l'aggiudicazione di una trasmissione tipo «Che tempo che fa», o discutere i contratti a conduttori e
giornalisti sulla base dei criteri che impongono limiti di spesa e selezioni specifi che, fondate sul curriculum
e su criteri oggettivi. Non si tratterebbe affatto di un disastro: sarebbe il Cambiamento. Ci eravamo attesi
una rivoluzione copernicana in Rai con un profondo rinnovamento, analogo a quello a suo tempo compiuto
da Ettore Bernabei (padre del professor Roberto, ospite fisso del cognato Giovanni Minoli: una sorta di
«familismo promozionale» light) e Fabiano Fabiani. Ci ritroviamo tutto come prima e peggio di prima,
compresi gli sproloqui populisti della domenica pomeriggio, a opera di tal Giletti, per cause non
approfondite né giustifi cate da validi presupposti legali e discusse in fi nti processi alla fi ne dei quali la
vittima sacrifi cale viene condannata senza condizionali. Sino a quando? Quando avremo la promessa
informazione stile Bbc? www.cacopardo.it
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L'ANALISI
10/11/2016
Pag. 3
diffusione:40471
tiratura:74049
CLAUDIO PLAZZOTTA
Negli ultimi mesi è stato molto acceso il dibattito sulla opportunità di riconoscere o meno lo status di
servizio pubblico ai programmi della Rai, se la concessione di servizio pubblico e i fondi pubblici (canone)
conseguenti dovessero andare sempre e solo alla Rai per una sorta di privilegio nobiliare, o magari fosse
meglio valutare i singoli programmi delle varie reti, volta per volta, segnalando quelli che forniscono, di
fatto, un servizio pubblico (e in questo caso si aprirebbero le porte del canone anche a Mediaset, La7 e
Sky). In attesa che il dibattito porti i suoi frutti, tuttavia, ecco che le circostanze, da sole e in punta di diritto,
sembrano togliere alla Rai il monopolio sulla concessione. La nuova legge sull'editoria, infatti, abroga l'art.
20 della legge Gasparri, che concedeva il servizio pubblico alla Rai, e non proroga ulteriormente la
concessione, scaduta lo scorso 6 maggio e poi prorogata una volta fi no al 31 ottobre 2016. Come fa notare
l'associazione Art. 21, infatti, la nuova legge sull'editoria modifi ca pure l'art. 49 del dlgs n. 177/05, e quindi
«la Rai non è più la concessionaria ex lege del servizio pubblico radiotelevisivo». Viale Mazzini, quindi,
attualmente non avrebbe «alcun titolo abilitativo per proseguire le trasmissioni. Non in base alla legge,
poiché la proroga sino al 31 ottobre 2016 è scaduta senza essere stata rinnovata. Non per via
amministrativa, poiché non avendo proceduto il governo a nuovo assentimento, la previsione ponte
contenuta in alcune disposizioni della legge sull'editoria non è ancora entrata in vigore per la vacatio legis
(che prevede l'entrata in vigore della legge solo dopo 15 giorni dalla sua pubblicazione, ndr). Risulta che la
stessa Rai abbia richiesto un parere legale sul titolo in base al quale nel frattempo sarebbe autorizzata a
espletare il servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale». Le nuove disposizioni presenti nella legge
sull'editoria, continua l'analisi di Art. 21, «affi dano esclusivamente al governo il potere discrezionale di
scelta del prossimo concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo (senza peraltro menzionare la Rai,
ndr) seguendo un iter che, di fatto, esclude il parlamento: decreto del presidente del consiglio su
deliberazione del consiglio dei ministri, su proposta del ministero dello sviluppo economico di concerto con
il ministro dell'economia». Un bel ginepraio da cui districarsi, in un momento nel quale, peraltro, è massima
la polemica contro il livello dell'informazione Rai, il op dei programmi dedicati alla politica, la scarsa
tempestività di notizie e immagini in occasione del recente terremoto in Umbria (con tanto di scuse di
Antonio Di Bella, direttore di Rai news, per aver usato immagini di Sky Tg 24). Articolo 21, liberi di... è
un'associazione nata il 27 febbraio 2002 che riunisce esponenti del mondo della comunicazione, della
cultura e dello spettacolo, giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della
libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell'Articolo 21 della Costituzione italiana, da cui il nome). ©
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Rai senza la concessione di servizio pubblico
10/11/2016
Pag. 20
diffusione:44316
tiratura:115082
Corriere (quasi) risanato Cairo punta sulla Spagna
Con il taglio ai costi della nuova proprietà la perdita sui nove mesi cala a 17 milioni dai 126 registrati nel
2015. L'editore: «E a Madrid stiamo facendo cose bellissime»
NINO SUNSERI
Rcs ha presentato ieri il primo rendiconto periodico dell'era Cairo. Qualche segno di miglioramento si nota
ma bisogna comunque tenere presente che la nuova gestione ha cominciato a lavorare solo all'inizio di
agosto. Meno di due mesi per chiudere i conti dei primi nove mesi dell'esercizio. Lo stesso Cairo,
commentando i risultati è stato prudente: «Non mi sono concentrato sui tre mesi. Importante è rispettare gli
obiettivi per fine anno». Sul fronte dei ricavi le notizie al 30 settembre non sono certo eccitanti: il fatturato è
sceso del 4,5% a 709 milioni con la pubblicità in diminuzione del 2,9%. Migliorano, invece i margini: l'ebitda
(che misura gli utili della sola attività industriale) sono saliti da 34,5 a 40,4 milioni. Sarebbe andata ancora
meglio sse non ci fossero stati oneri non ricorrenti per 10 milioni (comunque erano stati dodici l'anno
scorso). Il cambio di passo è frutto dei primi interventi di pulizia della nuova gestione che ha tagliato costi
per 51,7 milioni (37,7 in Italia e 14 in Spagna). L'attenzione si è concentrata in particolare sulle funzioni di
staff che avevano un senso quando il gruppo aveva altre dimensioni. Le testate di RcsPeriodici sono state
decimate e la Rcs Libri venduta alla Mondadori. I debiti sono scesi da 486 a 382 milioni ma il personale
amministrativo che si occupava di queste attività è rimasto. In estate Cairo ha inaugurato la stagione dei
tagli. Qualche risultato comincia a emergere. La perdita netta migliora di 109 milioni attestandosi a -17,4
milioni (-126,4 milioni nel pari periodo 2015). Tuttavia il risanamento non è ancora completato. C'è anche
da dire che i risultati di settembre sono una tappa intermedia verso la nuova geografia del gruppo di via
Solferino. Da quanto si capisce il grosso della sfida si gioca intorno al "sistema" Gazzetta dello Sport che
comprende anche il quotidiano sportivo spagnolo Marca. Un cambio di passo non trascurabile
considerando che il precedente amministratore delegato Pietro Scott Jovane aveva centellinato i viaggi a
Madrid. Erano pochi e indirizzati ad uno scopo ben preciso: trovaare un compratore per Unidad Editorial,
cui fanno capo , oltre a Marca i quotidiani El Mundo (secondo per vendite in Spagna) ed Expansion
(economia e finanza). Nel mazzo anche la tv generalista Veo e alcuni canali tematici sempre legati allo
sport. I tentativi di vendere non sono andati in porto e oggi la Spagna potrebbe diventare la leva per il
rilancio di tutto il gruppo. I viaggi di Cairo a Madrid hanno cadenza quasi settimanale. «In Spagna stiamo
facendo cose bellissime», ha dichiarato a margine della presentazione del calendario 2017 che ritrae le
avvenenze di Raffaella Modugno. Da quanto si può capire l'obiettivo è quello di sfruttare su scala europea il
network legato al Giro d'Italia e le partite del Torino. Soprattutto se i granata dovessero fare un salto in
classifica. Secondo le indiscrezioni un primo passaggio potrebbe essere l'esclusiva su La 7 della gara
ciclistica che poi verrebbe rimbalzata in Spagna attraverso Veo e gli altri canali. Tutto, ovviamente, dipende
dai calcoli della convenienza. Per acquistare i diritti del Giro, a quanto pare, si è fatta avanti Discovery cui
fanno capo La Nove, Dmax e altri canali. Considerando che il gran capo di Discovery è John Malone,
fresco proprietario del circus della Formula 1, è facile immaginare che per la prima volta la programmazione
Rai del Giro potrebbe non essere più l'unica possibilità. Non è nemmeno escluso che Cairo acquisti altri
canali in Italia da dedicare esclusivamente allo sport. Sarebbe più facile, in questa maniera, condividere le
produzioni con la tv spagnola. RCS
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La trimestrale di Rcs
10/11/2016
Pag. 27
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LA RAI FA PONZIO PILATO
Tetto agli stipendi a 240mila euro. E gli artisti? Decide il governo
ENRICO PAOLI
Il tetto dei 240mila euro per tutti gli uomini Rai, fuorché per le star. I compensi milionari dei teledivi, da
Fabio Fazio a Antonella Clerici, non si toccano. Almeno per ora. Così, per vedere l'effetto che fa.
Soprattutto dalle parti di Palazzo Chigi, dove le quotazioni del direttore generale della Rai, Antonio Campo
Dall'Orto, sarebbero ai minimi termini. Dicono che al premier, Matteo Renzi, non piaccia più né la gestione
aziendale della tv pubblica né la serie infinita dei flop messa a segno dai programmi delle tre reti
generaliste. Da qui il pollice verso del capo del governo. E così il manager di Viale Mazzini, sempre più
consapevole della sua caduta libera, ha ricambiato la «cortesia» mettendo nelle mani del ministero
dell'Economia e del Mise (Ministero dello sviluppo economico) la patata bollente dei compensi. Tocca al
dicastero guidato da Pier Carlo Padoan stabilire se l'articolo 9 della legge sull'Editoria, che ha introdotto il
limite massimo retributivo di 240 mila euro annui per il top management, riguarda anche gli artisti o no. Il
parere legale chiesto dalla Rai avalla la posizione dell'azienda, ma le posizioni della Corte dei conti e del
collegio dei Revisori vanno nella direzione opposta: la norma è chiara e non lascia vie di fuga. Da qui
l'imbarazzo del Mef (Economia), subissato da richieste di chiarimento da parte della Rai, alle quali non ha
dato risposta. Qualcuno sussurra addirittura che non vuol dare la risposta, non sapendo come uscire da
questo vicolo cieco. Non a caso, spiegano a Viale Mazzini, se tali pareri dovessero chiarire che il tetto si
applica anche ai contratti «artistici», l'azienda potrà agire in modo retroattivo per recuperare le risorse che
superano il tetto. Un pacco di soldi. E così il cda della Rai, sotto la presidenza di Monica Maggioni e alla
pretwitter@enricopaoli1
Foto: Monica Maggioni e Antonio Campo Dall'Orto, presidente e dg Rai [LaP]
Foto: senza del dg ha deciso di applicare «con decorrenza immediata» il tetto dei 240mila euro per i
dipendenti, come previsto dalla legge, mentre per i contratti di natura artistica dipenderà
«dall'interpretazione puntuale del testo di legge» che ne daranno l'azionista, il Ministero dell'Economia e
Finanze, e il Mise. A noi l'onore delle applicazione, a voi l'onere della scelta politica, è il senso della
decisione assunta dal Cda di Viale Mazzini. Un'onere tutto politico, ovviamente. Anche perché, a far da
cornice alla partita dei compensi delle star, fra Rai e governo c'è un altro fronte aperto. L'inserimento di
viale Mazzini tra le aziende della pubblica amministrazione da parte dell'Istat potrebbe imbrigliare l'attività
dell'azienda. Un rischio che può disinnescare solo l'esecutivo. La norma che doveva cancellare gli effetti
della decisione, inserita in un primo momento nella legge di stabilità, è scomparsa, ma dovrebbe essere
riproposta in un altro provvedimento. Dovrebbe. E poi c'è il «caso» Verdelli. Il direttore per l'offerta
Informativa resta un «sorvegliato speciale». Il consigliere Arturo Diaconale ha chiesto di fare luce sul fatto
che per il viaggio del Papa in Svezia sarebbero partiti 23 inviati, tra giornalisti e operatori, di tutte le testate.
«Se così fosse sarò costretto a chiedere l'azzeramento della struttura di Verdelli».
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Confermato il limite ai salari dei dipendenti... Ma non per tutti
10/11/2016
Pag. A1.13
BY KEACH HAGEY AND JOSHUA JAMERSON
Viacom Inc., in the midst of exploring a possible merger with CBS Corp., said Wednesday that its profit
plunged 71% in the latest quarter, hurt by continued soft performance at its networks and a weaker showing
at the box office.On an earnings call with analysts Wednesday, the U.S. company's incoming acting chief
executive, Bob Bakish, said he has been charged with running Viacom as an independent company, even
as it evaluates the possibility of the merger.He will have his work cut out for him.In the fiscal fourth quarter
ended in September, Viacom's media- networks revenue fell 11% to $2.48 billion because of declines in
affiliate and advertising revenue.Domestic affiliate revenue fell 19%, primarily because the company made
what Chief Financial Officer Wade Davis called a "strategic decision to reduce the amount of programming"
the company sold to subscription video- on- demand services.Domestic advertising revenue declined 8%,
because of lower ratings and a decision to reduce ad loads.Revenue in the filmed- entertainment division
fell 24% to $774 million, as theatrical revenue sank 55% on a lower showing at the box office compared
with a year earlier.Mr. Bakish said he plans to bring lessons from the international division that he spent the
past decade running, including a tight focus on a small number of channels, to the job he will take over from
interim Viacom CEO Tom Dooley on Nov. 15."I believe a lot of our successful international approach can be
brought home to the domestic market," Mr. Bakish said on the call, adding that he planned to focus on
turning around MTV, Comedy Central and the Paramount film and television studio.Overall, Viacom posted
a profit of $ 254 million, or 64 cents a share, compared with $884 million, or $2.21 a share, in the prior
year's quarter. Excluding items, Viacom earned 69 cents a share. The company had forecast adjusted
earnings in a range of 65 cents to 70 cents a share.Revenue slipped 15% to $3.23 billion; analysts had
expected revenue of $3.3 billion.Mr. Dooley declined to provide an update on the merger-exploration
process, except to say that the Viacom board's special committee is continuing to work with its advisers to
"explore the merits of a combination with CBS."Last week, CBS CEO Leslie Moonves said a decision on
whether to reunite with Viacom was "still in the very early stages."CBS reported profit rose 12% in the latest
quarter, due to growth in fees from pay-TV distributors.Mr. Dooley predicted that Viacom's advertising
performance during the current quarter would improve by 5% over the fourth quarter's yearover-year
decline, because of a strong advertising marketplace in the December quarter. And the company expects
domestic affiliate growth to be in the "low single digits," even accounting for an expected 3% decline in
subscribers.Viacom's Class B shares were up 1.8% on Wednesday.
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Viacom said profit slid 71% on weakness at its networks and the box
office as it explores a deal with CBS.
10/11/2016
Pag. 32
MERCOLEDI' 16 NOVEMBRE #
Innovazioni tecnologiche, cinema&serie, nuovi canali: tutte le novità di fine anno targate Mediaset Premium
verranno presentate alle 12 presso lo Studio Premium Arena, in viale Europa 44 a COLOGNO MONZESE.
Per info e accrediti: [email protected]; 02.2517594.
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Gli appuntamenti della settimana
10/11/2016
Pag. 15
Viale Mazzini svolta Tetto di 240mila euro a dirigenti e direttori
Sarà massimo di 240mila euro il compenso per chi lavora nella Rai. A dare il via libero definitivo, ieri, il cda
di viale Mazzini. La misura, ha reso noto la Rai, vale per tutti, quindi anche per i dirigenti di prima fascia
come lo sono i vertici aziendali ma anche i direttori di reti e testate, e scatterà dal prossimo 15 novembre,
quando la leg ge entrerà di fatto in vigore.
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risparmi rai
10/11/2016
Pag. 1
diffusione:4500
tiratura:4500
Rcs MediaGroup riduce la perdita ma calano ricavi (-4,5%) e raccolta (2,9%)
Realizzate ecienze per 51,7 milioni di euro, di cui 37,7 milioni in Italia. Gli introiti dell'area Sport in crescita
di 9 milioni con il Sistema Gazzetta a +11% [ pagina 15 ] Sono "risultati migliori rispetto alle attese" quelli
diusi ieri da Rcs MediaGroup , il cui Cda presieduto da Urbano Cairo ha approvato i dati relativi al 30
settembre 2016, confrontati con quelli del pari periodo 2015. I ricavi netti consolidati di gruppo si attestano a
709,4 milioni di euro (-4,5%) per il calo dei ricavi editoriali e pubblicitari, parzialmente bilanciati
dall'incremento dei ricavi diversi (+8,9 milioni, +9,7%). I ricavi pubblicitari ammontano a 318 milioni di euro,
evidenziando un decremento del 2,9%, che si riduce al 2,1% escludendo dal confronto le attività cessate di
Gazzetta Tv e Sfera Cina . La essione è principalmente riconducibile agli andamenti di News Italy, in gran
parte compensati dalla crescita di 9 milioni realizzata dell'area Sport, anche grazie al positivo eetto dei
Campionati Europei di Calcio. In particolare i ricavi pubblicitari di Sport beneficiano del +15,5% segnato dal
Sistema La Gazzetta dello Sport , del +11% del Sistema Marca e del +21% raggiunto da Rcs Sport , grazie
ai ricavi correlati al Giro d'Italia, alla Color Run e al Dubai Tour. I ricavi editoriali ammontano a 290,8 milioni
di euro (-33 milioni), principalmente per il diverso piano editoriale dei collaterali senza eetto sul margine e
per il calo dei mercati di riferimento sia in Italia che in Spagna, solo in parte compensati dall'aumento del
prezzo di copertina de La Gazzetta dello Sport, El Mundo e Expansion . L'Ebit è in miglioramento di oltre 73
milioni di euro grazie agli andamenti sopra descritti e per minori ammortamenti per complessivi 3 milioni. La
ricorda inoltre che nello stesso periodo del 2015 erano state eettuate svalutazioni relative alle testate di
Unidad Editorial (35,9 milioni). Il risultato netto migliora di 109 milioni di euro, attestandosi a -17,4 milioni (126,4 milioni) e riette gli andamenti sopra descritti. L'indebitamento finanziario netto evidenzia un
decremento di oltre 117 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2015 e di oltre 100 milioni rispetto al 31
dicembre 2015, attestandosi a 382,9 milioni, principalmente per gli eetti della cessione della partecipazione
in Rcs Libri (avvenuta il 14 aprile scorso per 127,1 milioni) e per il contributo positivo della gestione tipica
(+46 milioni rispetto al 30 settembre 2015) in parte bilanciati da investimenti tecnici e oneri non ricorrenti. In
un contesto ancora dicile e caratterizzato dall'incertezza, l'andamento del gruppo nei primi nove mesi del
2016 evidenzia risultati migliori delle attese, spiega la nota diusa ieri dall'editore. L'incremento dell'Ebitda
ante oneri e proventi non ricorrenti dei primi nove mesi (+32,3 milioni di euro) supera il miglioramento
atteso dal Gruppo Rcs per l'intero 2016, principalmente grazie al forte impegno sulla riduzione dei costi
(51,7 milioni di ecienze di cui 37,7 milioni in Italia e 14 milioni in Spagna). Alla luce di quanto sopra e in
assenza di eventi al momento non prevedibili, si ritiene pertanto che il Gruppo Rcs possa confermare gli
obiettivi previsti per il 2016".
Foto: urbano cairo
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iL cda approva i risuLtati aL 30 settembre: "migLiori deLLe attese". confermati gLi obiettivi previsti per iL
2016
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8 articoli
09/11/2016 08:40
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Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
Pubblicato il: 09/11/2016 08:40
"Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori in una sola
giornata, torna oggi il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal ministero dei Beni e
delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione con Anem, Anec e
Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito www.cinema2day.it
l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia". Lo riferisce una nota del Mibact.
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Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
09/11/2016
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Un'altra occasione per andare al cinema con la famiglia spendendo soli 2 euro. "Dopo lo straordinario
successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori in una sola giornata, torna
mercoledì 9 novembre il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal ministero dei Beni e
delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione con Anem, Anec e
Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito www.cinema2day.it
l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia". Lo riferisce una nota del Mibact
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Torna cinema 2 euro il 9 novembre
09/11/2016 12:16
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"Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori in una sola
giornata, torna oggi il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal ministero dei Beni e
delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione con Anem, Anec e
Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito www.cinema2day.it
l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia". Lo riferisce una nota del Mibact.
ANICA WEB - ANICA WEB - Rassegna Stampa 10/11/2016 - 10/11/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Cinema Today, oggi il cinema costa solo due euro in tutta Italia
09/11/2016 12:16
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Cinema Today, oggi il cinema costa solo due euro in tutta Italia
Mercoledì 9 Novembre 2016, 12:16
"Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di spettatori in una sola
giornata, torna oggi il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal ministero dei Beni e
delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione con Anem, Anec e
Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito www.cinema2day.it
l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia". Lo riferisce una nota del Mibact.
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Cinema Today, oggi il cinema costa solo due euro in tutta Italia
09/11/2016 08:40
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(AdnKronos) - "Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di
spettatori in una sola giornata, torna oggi il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal
ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione
con Anem, Anec e Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito
www.cinema2day.it l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia". Lo riferisce una nota del Mibact.
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Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
09/11/2016 09:49
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Cinema2Day: oggi al cinema a soli 2 euro
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09/11/2016 Ivana Crocifisso
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Video della settimana: Animali Fantastici e dove trovarli
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Continua l'iniziativa del ministero dei Beni culturali: ogni secondo mercoledì del mese al cinema con soli 2
euro
Torna oggi, mercoledì 9 novembre, l'iniziativa di Cinema2Day, promossa dal Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo in collaborazione con ANEM, ANICA e ANEC. Ogni secondo mercoledì del
mese il biglietto del cinema costa 2 euro nei cinema che aderiscono all'iniziativa. Questa particolare
promozione adrà avanti di mese in mese fino a febbraio: le altre date saranno quella del 14 dicembre 2016,
11 gennaio e 8 febbraio 2017: si potrà acquistare al costo di 2 euro il biglietto per tutti i film in
programmazione, in ognuno degli orari previsti. Sono esclusi da questa promozione i film in 3D per i quali
però i vari cinema offriranno delle tariffe agevolate.
Alla vigilia delle nuove uscite cinematografiche, previste come sempre il giovedì, chi oggi andrà al cinema
troverà tra le più recenti pellicole arrivate sui grandi schermi italiani La ragazza del treno, il film con Emily
Blunt che ha trionfato al Box Office risultando il film più visto, davanti a Doctor Strange, ultima uscita targata
Marvel. Tra le novità anche Non si ruba in casa dei ladri, film di Carlo Vanzina con Vincenzo Salemme,
Massimo Ghini, Stefania Rocca, Manuela Arcuri, Maurizio Mattioli, Teco Celio, Lorenzo Balducci, Liliana
Vitale
La ragazza del treno racconta la storia di Rachel Watson, una giovane donna che non ha superato il suo
divorzio e il fatto che il suo ex si sia prontamente risposato, e che si è attaccata troppo alla bottiglia,
arrivando a perdere anche il lavoro. Ciò nonostante, prende ogni mattina il treno dei pendolari come se
ancora dovesse recarsi in ufficio, guardando fuori dal finestrino e fantasticando sulle cose e le persone che
osserva: in particolare, la sua attenzione si fissa su una coppia che, nella sua immaginazione, ritiene
perfetta. Un mattino, però, Rachel vede la lei della coppia assieme a un altro uomo, e dopo pochi giorni la
ragazza sembra essere svanita nel nulla. Rachel inizierà a indagare sulla sorte di questa sconosciuta,
scoprendo una verità sconcertante.
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Cinema2Day: oggi al cinema a soli 2 euro
09/11/2016 10:00
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24 Ore (AdnKronos) - "Dopo lo straordinario successo dell'edizione di ottobre, che ha superato il milione di
spettatori in una sola giornata, torna oggi il terzo appuntamento con Cinema2day, l'iniziativa lanciata dal
ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, guidato da Dario Franceschini, in collaborazione
con Anem, Anec e Anica, che prevede l'ingresso a due euro ogni secondo mercoledì del mese. Sul sito
www.cinema2day.it l'elenco delle 3mila sale aderenti in tutta Italia". Lo riferisce una nota del Mibact.
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Torna Cinema2day, oggi cinema a 2 euro
09/11/2016 14:29
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Ogni secondo mercoledì del mese in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day si entra a soli
due euro...
MILANO - Ogni secondo mercoledì del mese, in tutti i cinema d'Italia aderenti all'iniziativa Cinema2Day, il
costo del biglietto offerto al pubblico è di 2 euro. Lo aveva annunciato il Ministro dei Beni e delle Attività
culturali Dario Franceschini durante la 73° edizione del Festival del Cinema di Venezia lanciando l'iniziativa
Cinema 2Day, che sta riscuotendo successo con tanto di sold-out.
L'INIZIATIVA - L'iniziativa, promossa dal Mibact - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in
collaborazione con ANEM - Associazione Nazionale Esercenti Multiplex, ANICA - Associazione Nazionale
Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali e ANEC - Associazione Nazionale Esercenti Cinema,
sarà valida ogni secondo mercoledì del mese.
LA PROMOZIONE - Grazie alla promozione, in vigore nelle giornate del 14 settembre, 12 ottobre, 9
novembre, 14 dicembre 2016, 11 gennaio e 8 febbraio 2017, si potranno acquistare al costo unitario di due
euro tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, con la sola esclusione delle visioni in 3D,
che godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa. Tutte le informazioni
e le sale aderenti su www.cinema2day.it
Cinema 2Day, il mercoledì i biglietti del cinema a 2 euro ultima modifica: 2016-11-09T14:29:44+00:00 da
lucia
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Cinema 2Day, il mercoledì i biglietti del cinema a 2 euro