Viaggio nel mondo dei finanziamenti ai tempi della crisi
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Viaggio nel mondo dei finanziamenti ai tempi della crisi
PAGINE 20-21 25 4- S G. 2 W PA PAGINE 14-15 In alcuni casi si possono dilazionare: ecco come E PAGINE 10-11 L’ultimo saluto costa troppo, il prestito è l’unica soluzione N Tasse Dal lifting al naso alla liposuzione: prima si diventa belli, poi si paga LM Funerali IU Chirurgia Novembre 2011 AnnoVIII Numero IV labiulm. campusmultimedia.net Periodico del master in giornalismo dell’Università Iulm - Campus Multimedia In-formazione - Facoltà di Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità L’INTELLIGENZA NON SI COMPRA A RATE Giovanni Puglisi a recente crisi finanziaria ha aggredito anche il grande mercato dei consumi, sia quelli all’ingrosso, che quelli al dettaglio. L’Italia del boom economico, quella che tra gli anni sessanta e la fine del XX secolo ha vissuto tra illusioni e cambiali, tra ipocrisie e protesti è finita in modo inglorioso, sol perché si è dissolta. Essa ha esaurito, insieme alla smania del benessere, il gusto della sua solipsistica soddisfazione. L continua a pag.26 2011 odissea nella rata Viaggio nel mondo dei finanziamenti ai tempi della crisi Pagina 26 IULM NEWS LAB Iulm L’intelligenza non si compra a rate La cultura del consumismo insegna che la “ricerca dell’apparire” non paga segue dalla prima La crescita sociale, che per molti anni ha accompagnato lascalata di classe, ha spostato l’asse della sua rappresentazione dall’apparire impressionistico del superfluo, al solo scopo di ”fare punti” sociali, alla ricerca minimalistica dell’essenziale. Alla convinzione diffusa che tutto si può comprare e anche con facilità, che ha segnato l’economia e la società italiana del recente tempo passato, si è sostituito un disagio economico, figlio, più che della crisi finanziaria, dell’ingorda sazietà di un tempo logorato dalla sua stessa vacuità. Adesso la vita, che sembrava bella solo perché riuscivamo ad avere tutto e subito, anche se a rate, ha cominciato a mostrarsi per quel che è davvero: un delta, crescente o decrescente, tra l’oggetto del desiderio e la nostra possibilità di raggiungerlo. Per decenni la comunicazione pubblicitaria in particolare dei grandi network – ma un po’ a tutto campo – ci ha spiegato che non era importante come entrare in possesso di un prodotto o di un bene, bensì sceglierlo, e qualcuno ti avrebbe spiegato come. Il possesso sopravanzava sulla “capacità” di entrare in possesso. È più o meno così che prese avvio, circa sei o otto lustri fa, in pieno boom economico, il mercato e poi la cultura del “virtuale”. Proprio così: il virtuale, quello mercantile, che al bene o al prodotto “materiale”, quello che vede e tocchi, sostituisce, nello scambio economico, la volatilità del credito, cambiale, leasing, in una parola rateizzazione al consumo, nasce pressappoco così. Nasce con la cultura del benessere porta a porta, quella che offriva al ragioniere della porta accanto la televisione e l’enciclopedia, alla casalinga prima il frigorifero e la lavatrice e dopo la lavastoviglie e l’aspirapol- vere elettrico, alla famigliola piccolo-borghese la “familiare” per le vacanze al mare (anche queste rigorosamente a rate), allo studentello universitario la mitica FIAT500, da pagare a rate mensili con il presalario, che allora costituiva una delle forme più avanzate di diritto allo studio. Dire che da lì alla virtualità (o ai virtualismi?) finanziaria il passo fosse breve, potrebbe essere anche azzardato, ma di certo la filiera è quella e nessuno può negare che a monte del fallimento del consumismo di questi anni, di questi mesi ci stia una cultura del consumismo ad ogni costo, fondato sulla smania smodata di ricchezza dei più, ovviamente a costi stracciati, e di spregiudicatezza dei pochi, caduti alla fine nella rete della tracotanza economico-finanziaria che ha portato fino ai “fallimenti storici” di questi anni, mesi direi. In quegli anni gli stessi soggetti che bulimicamente facevano il pieno di tutto, proprio di tutto, erano gli stessi che consigliavano ai figli il posto fisso, magari nella Pubblica Amministrazione: il motivo era semplicissimo, “…lo Stato non può fallire!”. Quelli erano gli stessi che vedevano nella banche il luogo della solidità economica e della certezza reddituale dei propri risparmi: il motivo era semplicissimo, “…una banca non può fallire!”. Adesso però che Leman Brothers, primaria banca americana di respiro internazionale, è miseramente fallita, con buona pace delle “amiche” (forse meglio complici) società di raiting, e che uno Stato di antica e millenaria solidità come la Grecia è quasi fallito [non lo è tecnicamente per decisione politica dell’Europa], costoro guardandosi intorno hanno visto il vuoto, anzi hanno scoperto che ciò che era la loro ricchezza s’è capovolto in rischio-povertà, ciò che era il loro orgoglio sociale è diventato lo scivolo verso l’indigenza. In America questo è stato più grave e anche più vistoso perché è stato il primo grande Paese a confrontarsi con questo dramma, ma in Europa, da noi, le cose – anche se ipocritamente imbellettate – non sono migliori. La crisi è ancora nel pieno della tempesta, risulta dunque difficile dare consigli a chiunque: una sola cosa però vale la pena ricordare. Gli antichi Stoici predicavano il late biosas, il vivere nascostamente, che non vuol dire nascondersi in una caverna, ma soltanto adottare un sistema di vita discreto e responsabile, dando alla propria dimensione privata e sociale la misura della propria capacità, che in altri termini vuol dire della propria intelligenza. Esattamente quanto non si vende e non si compra a rate. Perché costa troppo? No, costa anche pochissimo, ma è davvero merce rara, che sta solo in natura. Giovanni Puglisi Pagina 2 SOMMARIO l giornale che avete in mano è un prodotto molto particolare. E’, insieme, la palestra degli allievi del Master di Giornalismo Iulm – Campus Multimedia, e il biglietto da visita di una Università dove si studia Comunicazione (la prima ad averlo proposto in Italia) e che sceglie di comunicare at- I Una scommessa e una vetrina traverso il lavoro formativo dei suoi studenti. Non era mai accaduto prima che la testata di una scuola di giornalismo prendesse il mare aperto e venisse distribuita insieme a un giornale “adulto” e prestigioso come Prima comunicazione. Diretto da Ivan Berni e Giovanni Puglisi (responsabile) In redazione: Marco Cosenza, Nicola Marcatelli, Sara Mariani, Emilio Mariotti, Francesca Martelli, Manuela Messina, Carolina Saporiti, Marco Subert, Tommaso Tafi, Salvatore Todaro, Elisa Zanetti, Erika Crispo, Chiara Daffini, Valentina Evelli, Stefano Fiore, Anna Chiara Gaudenzi, Monica Giambersio, Marco Giorgetti, Linda Irico, Giuseppe Leo, Francesco Maesano, Marco Mugnaioli, Chiara Pagnoni, Giulia Pezzolesi, Francesco Piccinelli Casagrande, Francesco Priano, Roberta Rei, Marta Eleonora Rigoni, Ignazio Stagno, Roberto Tortora via Carlo Bo, 1 20143 - Milano 02/891412539 - [email protected] Per i trenta ragazzi del Master è un impegno forte, che li proietta immediatamente a contatto di un pubblico specializzato e attento, quale quello di Prima. Ma questa occasione senza precedenti è anche la prima vetrina in cui mettersi in mostra, da giornalisti, misurandosi con l’attualità, l’inchiesta, il costume, la cultura, i cambiamenti sociali e le trasformazioni di Milano, la città dove i ragazzi del master studiano e imparano il mestiere del giornalista. Per LAB Iulm l’Università Iulm è una scommessa che confidiamo sarà ben riposta. E non è rituale il ringraziamento a Prima Comunicazione per un’ospitalità che, a sua volta, è un beneaugurante attestato di fiducia a chi comincia ad affacciarsi a una professione complessa e difficile. Ma anche entusiasmante. (i.b.) QUESTO NUMERO In primo piano La vita a rate Sono diventate compagne di vita per migliaia difamiglie italiane: più che una scelta, un obbligo. Le rate aiutano a far quadrare i conti, soprattutto in tempo di crisi economica, ma sono anche un mezzo per concedersi quello sfizio in più che uno stipendio medio non può accontentare. Dall’automobile ai viaggi, sino al matrimonio: si può ricorrere al prestito per quasi tutte le necessità. Ma il mondo dei finanziamenti è anche una giungla pericolosa dove perdersi può far male al portafogli. Registrazione: Tribunale di Milano n.477 del 20/09/2002 Stampa: Graficart snc - Biassono (Milano) Master in Giornalismo Campus Multimedia In-Formazione Direttore: Giovanni Puglisi Responsabile didattico: Angelo Agostini Caporedattore: Ivan Berni Responsabile laboratorio redazione digitale: Paolo Liguori Tutor: Silvia Gazzola Docenti: Angelo Agostini (Storia del giornalismo) Camilla Baresani (Scrittura creativa) Marco Capovilla (Fotogiornalismo) Toni Capuozzo (Approfondimento televisivo) Luca De Biase (Giornalismo web) Andrea Delogu (Gestione dell’impresa editoriale televisiva) Giuseppe Di Piazza (Giornalismo Periodico) Guido Formigoni (Storia contemporanea) Milena Gabanelli (Videogiornalismo d’inchiesta) Oscar Giannino (Giornalismo economico e finanziario) Enrico Maria Greco (Gestione dell’impresa editoriale) Bruno Luverà (Giornalismo e società) Caterina Malavenda (Diritto penale e Diritto del giornalismo) Matteo Marani (Giornalismo sportivo) Marco Marturano (Giornalismo e politica) Pierluigi Panza (Giornalismo culturale) Sandro Petrone (Giornalismo televisivo) Giampaolo Roidi (Giornalismo per la free press) Alessandra Scaglioni (Giornalismo radiofonico) Claudio Schirinzi (Giornalismo quotidiano) Gabriele Tacchini (Giornalismo d’agenzia) Vito Tartamella (Giornalismo scientifico) Fabio Ventura (Trattamento grafico dell’informazione) Vittorio Zambardino (Eretici digitali) EDITORIALI La neuropsicofisiologia alla Iulm C’è chi hashtag e chi no 3 3 Insolvenza: nella rete delle rate 4 SPECIALE VITA A RATE Legge: viaggio al centro della rata 6 Chirurgia: plastiche bellezze a credito 10 Funerali: l’ultima rata 14 Automobili: pagare subito? No, grazie... 8 Matrimoni: era il giorno più bello 12 Viaggi: hobby e sfizi, basta un “pagherò” 16 Tasse: in pillole tra evasione e libertà 20 Cultura: viaggio nelle vite a credito 18 Finanziarie: piccoli prestiti passione di famiglia IULM NEWS 22 Educazione alla conoscenza del paesaggio 24 In Iulm 5 è nato il nuovo laboratorio multimediale 25 Padroneggiare le lingue straniere per trovare nuovi posti di lavoro 25 Presidente: Giovanni Puglisi Vice Presidente: Gina Nieri Amministratore Delegato: Paolo Liguori Direttore generale: Marco Fanti Consiglieri: Gian Battista Canova, Mauro Crippa, Vincenzo Marzuillo, Vincenzo Prochilo, Paolo Proietti www.campusmultimedia.net/labiulm/news/ youtube.com/clipreporter LabIulm www.iulm.it twitter.com/labiulm www.campusmultimedia.net LAB Iulm Vincenzo Russo* el campo della ricerca sui consumi e sulla comunicazione si è sempre cercato di studiare le reazioni emotive dei consumatori. Oggi le nuove tecnologie, e una più critica consapevolezza nel loro utilizzo, permettono di andare oltre l’autodichiarazione dei consumatori, permettendo di integrare le tradizionali informazioni con parametri neuro-psicofisiologici legati all’attivazione emotiva ed alle reazioni alle stimolazioni. E’ questo uno dei principali obiettivi del nuovo “BRAIN & BEHAVIOR LAB” nato, all’interno delle strategiche relazioni tra università ed impresa, e in particolare da una recente partnership con la Mind Room, società leader in Italia in tecniche di mental training e di biofeedback. Grazie a questa N EDITORIALI Pagina 3 La neuropsicofisiologia alla Iulm collaborazione l’Università IULM è tra le prime università in Europa ad avere un laboratorio tecnologicamente avanzato per lo studio delle reazioni psicofisiologiche dei consumatori, caratterizzato dalla compresenza di cinque postazioni di lavoro per l’analisi del biofeedback e neurofeedback, operanti simultaneamente di cui una in fase di sincronizzazione con un sistema di tracciamento dello sguardo (Eye-tracking) e con un sistema di riconoscimento automatico delle espressioni facciali. Queste tecniche nate nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), con il termine “Affective Computing” si arricchiscono delle conoscenze offerte da diverse discipline: la psicologia, la psicofisiologia, le scienze matematiche e la bio-ingegneria utili per elaborare algoritmi sempre più raffinati in grado di estrapolare e inferire dagli indici biologici informazioni inerenti gli stati emotivi, attentivi e cognitivi. Il laboratorio, coordinato dal prof. Vincenzo Russo, docente di psicologia dei consumi, prevede la collaborazione dei professionisti di Mind Room e di un gruppo di psicologi, sociologi, bioingegneri dell’Università IULM al fine di sviluppare ed applicare tecniche e protocolli per la valutazione dell’efficacia di messaggi comunicativi a partire da indici biologici e dalle principali misure che riflettono l’attività del Sistema Nervoso Autonomo: la conduttanza della pelle, la variabilità cardiaca, l’elettromiografia, la respirazione; i segnali legati all’attività del Sistema Nervoso Centrale, come quelli multipli di elettroencefalografia; gli indici derivati dal tracciamento dello sguardo: in specifico, la dilatazione pupil- lare, il numero di fissazioni e la rapidità dei movimenti saccadici. La finalità del laboratorio non è solo di ricerca scientifica finalizzata a validare sistemi di analisi dell’efficacia della comunicazione o di studio della reazione dei consumatori alle stimolazioni (packaging, pubblicità, ecc.), ma ha anche finalità di didattica poiché offre agli studenti la possibilità di apprendere nuove competenze di indagine sui consumatori; finalità di consulenza e supporto alle imprese ed Istituzioni interessate ad integrare le tradizionali indagini con dati di rilevamento neuropsicofisiolo- gico e infine finalità di supporto agli studenti nello sviluppo di competenze di gestione dell’ansia da esami o da stress secondo un percorso di empowermenstpersonale. Questo aspetto è legato alla specificità del biofeedback inteso come un processo finalizzato all’apprendimento dell’autoregolazione attraverso il quale un soggetto può imparare ad influire in modo significativo sulle risposte fisiologiche. L’assunto di base nell’uso del biofeedback è che le persone possano migliorare le proprie prestazioni imparando ad autoregolare le funzioni corporee. C’è chi hashtag e chi no Angelo Agostini* ercoledì 2 novembre 2011, di buon mattino: “Non mi piace l'hashtag #itadefault, dobbiamo avere fiducia nelle nostre possibilità, ce la possiamo fare. Meglio #italiareagisci.” Non passa molto e sulla mia pagina Twitter compare un commento di Giovanni Cocconi, vicedirettore di “Europa”, già caporedattore del nostro Master in giornalismo: “Il direttore del principale giornale italiano M @DeBortoliF che discute di hashtag: la vittoria di Twitter.” Avevano ragione entrambi. Sicuramente non ha torto il direttore del “Corriere della Sera”, Ferruccio De Bortoli: #italiareagisci suona molto meglio che non un iettatorio richiamo al fallimento, anche se deve vedersela con un altro hashtag, #italiaresisti, lanciato da Gianni Riotta già direttore del Tg1 e del “Sole 24 Ore”. Di certo ha visto giusto Cocconi: che il direttore del “Corriere” discuta di hashtag (anzi, a ben vedere: che tenti di dirottare da uno a un altro) è senz’altro una vittoria di Twitter. Una vittoria, per altro, che non sconfigge nessuno. Non lascia né morti, né feriti sul campo. Allarga piuttosto quel campo in misura vasta e sensibile. Il 3 novembre De Bortoli aveva 15.897 followers. Riotta, partito mesi prima, arrivava 35.706. Sono numeri di tutto rispetto e non portano via una copia ai giornali di carta, semmai aggiungono lettori con i link agli articoli nelle edizioni digitali. Non contravveniamo però alle regole delle buone scuole di giornalismo e spie- ghiamo, per inciso, che Twitter è un social network, nato nel 2006, disponibile dal 2009 anche in italiano, basato su una messaggistica di 140 caratteri. Più semplice di Facebook, può essere seguito diventando follower di chiunque risulti interessante personalmente, oppure ricercando temi o parole chiave, per l’appunto precedute dall’hashtag, il cancelletto: #. Rispettate le regole, che Twitter sia una realtà essenziale della comunicazione in rete è noto da tempo. Dal terremoto dell’Aquila alle “Primavere” arabe il sistema di microblogging ha avviato un canale fondamentale di informazione allargata e partecipata. Duecento milioni di utenti nel mondo, un milione e mezzo in Italia. Il salto, che qui si segnala, è l’ingresso del giornalismo italiano di qualità in questo mondo, neppure nuovissimo. Ferruccio De Bortoli, Gianni Riotta, Ezio Mauro, Mario Calabresi, Dario Di Vico, Luca De Biase, per dire soltanto di alcuni che seguo. Avremo modo di vedere gli effetti sul lungo tempo, una volta passato il vento della novità. Certo è per ora un fatto: l’impegno personale, quotidiano e sintetico dei vertici del giornalismo italiano nel commento dell’attualità su una piattaforma molto meno protetta di quanto sia il giornale di carta. Bene, era ora e tempo.C’è, tuttavia, che in quegli stessi giorni, il 3 novembre su “la Repubblica”, Maria Novella De Luca riprendeva i dati Ocse Pisa e quelli Istat, mai divulgati a sufficienza. Quasi ottocentomila italiani non sanno né leggere, né scrivere. 46% della popolazione tra 25 e 64 anni ha solo la licenza media inferiore. Esattamente la metà degli italiani non possiede un computer. Possiamo anche rallegrarci che ci siano centocinquanta milioni di sim card o che il 90% dei ragazzi tra 18 e 19 anni accedano a Internet. Il dato, però, rimane. Mentre cresce l’analfabetismo funzionale, l’analfabetismo digitale colpisce un italiano su due. Forse non è troppo chiedere alla prima linea del giornalismo italiano di fare dell’agenda digitale tema centrale dei loro interventi. Se non si fa qualcosa in fretta metà del Paese è condannato alla cecità e al silenzio, quelli digitali. *Coordinatore didattico Master in Giornalismo Iulm Nella rete delle rate Pagina 4 SPECIALE LAB Iulm Con la crisi economica che morde e il potere d’acquisto delle famiglie ridotto, sempre più persone ricorrono alle rate Ma cosa succede quando i debiti sono troppi? Francesco Piccinelli no tra i temi meno popolari, quando si parla di rate, è quello che riguarda che fine facciano i debitori insolventi. E' un tema poco popolare, perché può capitare a tutti di non riuscire a venire a capo delle rate che si sono sottoscritte, ad esempio, per pagare la macchina. Ma il mercato (e la società) hanno bisogno di tutelarsi dal rischio dell'insolvenza. In fondo, la crisi finanziaria del 20072008 è nata perché milioni di americani non hanno più potuto pagare il mutuo della casa. Basta questo a far capire la delicatezza del problema e, anche, perché tanto la società nel suo complesso quanto gli istituti di credito tengano degli elenchi da cui possono capire chi è stato insolvente in passato e, così, evitare rischi. Lo strumento più "incisivo" per individuare gli insolventi è il Bollettino dei protesti della Camera di Commercio. Chi viene iscritto nel Bollettino vede compromessa la sua capacità creditizia e viene, spesso, costretto, a cedere il quinto dello stipendio, se vuole accedere ad un prestito. Il protesto è un atto pubblico, redatto da un pubblico ufficiale che certifica l'insolvenza di un creditore. Una volta redatto, il protesto viene inse- U rito, dal Presidente della Camera di Commercio nell'apposito bollettino. Il Bollettino dei La Centrale dei Rischi è una banca dati infor mata sui prestiti superiori a 30 mila Euro e tutti i debiti in soffer enza protesti è pubblico e chiunque, dopo il pagamento di un'imposta, può andare a vedere chi vi è iscritto. Il bollettino dei protesti non è l'unico elenco di diritto pubblico degli insolventi. L'altro grande elenco di questo tipo, in Italia, è la Centrale dei Rischi della Banca d'Italia. In questo registro non solo vengono iscritti i prestiti in sofferenza, ma anche quelli superiori ai 20 mila euro. Ma, mentre il Bollettino dei protesti è pubblico, i dati della Centrale di Rischi di Palazzo Koch sono tenuti nel massimo riserbo. Solo le banche vi possono accedere. Tra l'altro, la Banca d'Italia non ha pubblicato nessuna statistica sul numero di iscritti. In particolare, non si sa quanti siano i prestiti in sofferenza, rispetto al valore complessivo dell'industria del credito. Il rapporto annuale sulla ricchezza delle famiglie è una statistica importante. Ma potrebbe avere a disposizione delle statistiche ufficiali sul fenomeno "insolvenza" potrebbe essere utile capirne le dimensioni relative. Oltre alle banche dati pubbli- 6,72% 2,45 LA SITUAZIONE NEL MARZO 2009 5,68% La percentuale di insolvenza registrata l’anno precedente 3,89% Percentuale di debito sulle carte di credito revolving La percentule di insolvenza relativa ai prestiti personali Tasso del credito al consumo nel 2009 2,89 % 4% Percentuale di insolvenza alla voce carte di credito tasso medio di insolvenza che, però, esistono anche delle centrali dei rischi private. Si chiamano Sic, Servizi di Infor- I dati della Centrale possono essere consultati solo dalle banche, dagli intermediari finanziari e dagli iscritti mazione Creditizia. Il database più importante di questo tipo in Italia è quello tenuto da Crif, piccola multinazionale bolognese. L'accesso ai dati di queste banche dati è regolato dalla legge sulla tutela dei dati personali. In pratica, nessuno, a parte le banche, e i diretti interessati, può accedervi. Agli elenchi Crif, viene iscritto qualsiasi tipo di prestito. Una volta sotoscritto il contratto, comincia una serie di comunicazioni tra banca e Crif per valutare l'affidabilità del creditore. Se, chi ha contratto un prestito, manca una rata, non succede niente. Se manca due pagamenti di fila, viene iscritto nell'elenco degli affidabili. Nel momento in cui, però, manca una rata, due settimane prima della scadenza della successiva riceve la comunicazione che, se non pagherà la LAB Iulm SPECIALE Pagina 5 L’ ANALISI La mappa dell’usura in Italia Calabria e Campania le regioni più colpite, immune il Trentino Linda Irico ’Indice di rischio usura (IRU) si fonda sull’analisi di quelle variabili socio-economiche che si ritiene possano influenzare il grado di vulnerabilità e/o permeabilità di un territorio rispetto all’usura. Tra queste troviamo: quadro economico (Pil, disoccupazione, ecc.); sistema bancario (protesti, sofferenze, interessi sui prestiti, valore del credito al consumo, sportelli bancari, banche cooperative e popolari, clienti home e corporate banking, comuni serviti da banche); tessuto imprenditoriale (imprese individuali, imprese cessate e iscritte); criminalità: (reati di estorsione, reati per associazioni a delinquere). I dati ufficiali relativi a ciascuna variabile vengono rapportati a grandezze che ne consentono il confronto a livello provinciale. L’IRU, infine, è la combinazione lineare degli indicatori di contesto socio-economico, rapportando il numero di reati di usura al totale dei reati denunciati. L’Indice così ottenuto assume valori compresi tra 0 e 100 (in funzione crescente del grado di vulnerabi- L rata, verrà iscritto nel registro Srif dei "cattivi". Ma il codice deontologico del 2005 prevede della totalità delle province della Calabria (ad eccezione di Catanzaro, IRU 76,8) nella classe di rischio “molto-alto”, con valori Indice compresi tra 87,3 e 100 (rispettivamente Cosenza e Crotone). Sempre in questa classe troviamo le province di Caserta ( 90,8), Benevento (87,2), Avellino e Matera (82,9). Nella classe di rischio usura “alto” (IRU 60-80) si riscontra una percentuale significativa di province della Sicilia (9 su 25, 36% del totale, con valori In- CLASSE DI RISCHIO USURA VALORE IRU MOLTO BASSO 0-20 BASSO 20-40 MEDIO 40-60 MEDIO-ALTO 60-80 ALTO 80-100 La classifica italiana dell’Indice usura (Iru), che assume valori compresi tra 0 e 100 (in funzione crescente del grado di vulnerabilità del territorio), aggregati in cinque classi di rischio usura medio provinciale pari al 61,2 in Sardegna e al 69,2 in Sicilia). La classifica rileva la presenza dice compresi tra 61,0 di Palermo e 79,9 di Enna) e della Puglia (5 su 25, 20% del totale, con valori Indice compresi tra 60,1 di Bari e 73,3 di Foggia). La maggiore vulnerabilità del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia trae origine dal persistere di alcune condizioni: elevato tasso di disoccupazione; Pil pro capite inferiore rispetto alla media nazionale; diffusione della criminalità; crescenti difficoltà economiche di famiglie e imprese; minore presenza di banche sul territorio; difficoltà di accesso al credito. Il 36,8% delle province con un Indice di rischio usura “medio” (valore IRU 40-60) è localizzato nelle regioni del Mezzogiorno; stessa percentuale di province nel Centro Italia, mentre le province del NordOvest rappresentano solo il 26,3% del totale. Al ridursi della classe di rischio usura aumenta la presenza di regioni del Nord Italia, in cui i valori medi provinciali fanno rilevare: un rischio “basso” (IRU 20-40) in Piemonte (37,8), Valle d’Aosta (27,9), Friuli Venezia Giulia (24,7) e Veneto (20,5); e un rischio “molto basso” (IRU 020) in Lombardia (19,9), Emilia Romagna (15,6) e Trentino Alto Adige (0,1). La minore vulnerabilità in assoluto spetta invece alle province di Trento (0) e Bolzano (0,2). IL CONFRONTO Nel 2010 in calo i tassi di risparmio per le famiglie in Italia e in Europa Sale la crisi, scende il risparmio Roberto Tortora un percorso di uscita dalle liste, per chi vi è stato iscritto, stabilito nel codice deontologico del 2005, stilato dalle associazioni dei consumatori e dai rappresentanti di settore che verte, proprio, sulla conservazione dei dati. Tra le norme, ad esempcio, c'è quella che stabilisce che chi non è stato in grado grado di ripagare due rate consecutive del proprio finanziamento, ma è riuscito a ripianare i propri debiti, viene cancellato entro 12 mesi dalla chiusura del prestito. Diverso, il caso in cui ci siano "eventi negativi". In quel caso, i dati vengono conservati fino a 3 anni. L'accesso ai dati, per i consumatori, è semplice: basta compilare un modulo, scaricabile via Internet, per avere un'idea molto precisa di quella che è la propria posizione nei confronti di banche e finanziarie. lità del territorio), successivamente aggregati in cinque classi di rischio usura. La Calabria e la Campania sono le regioni con il più alto Indice IRU medio provinciale (rispettivamente 89,5 e 81,3) e appartengono entrambe alla classe di rischio “molto alto” (IRU 80-100). Nella classe di rischio “alto” (IRU 60-80) si trovano le altre regioni del sudItalia (con valori IRU medi provinciali compresi tra il 68,1 della Puglia e il 79,9 della Basilicata) e le Isole (valore IRU l 2010 non è stato un anno florido per il tasso di risparmio delle famiglie italiane ed europee. Secondo i dati rilevati dall’Istat (Istituto nazionale di Statistica), nel nostro Paese la propensione all’accumulo delle famiglie (definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile) è stata pari al 12,1%, facendo registrare un calo dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al terzo trimestre del 2009. Questo tipo di flessione scaturisce da una stasi del reddito disponibile, alla qualei si accompagna un aumento della spesa per i consumi dello 0,8%. È rilevante che, da gennaio a settembre 2010 le famiglie hanno subito una riduzione del loro potere d'acquisto dell'1,2% rispetto al medesimo periodo dell'anno prece- La storia recente del rispar mio delle famiglie consumatrici in Italia I Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat dente. Il volume di investimento delle famglie (il rapporto, cioè, tra gli investimenti fissi lordi, tra cui acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il reddito disponibile lordo) negli ultimi mesi dello scorso anno si è stabilizzato all’8,8%, di poco superiore rispetto ai mesi estivi e dello 0,3% rispetto allo stesso segmento dell’anno precedente. Oltre i confini italiani, la condizione economica dei nuclei familiari non migliora, dato che, nell’ultimo trimestre del 2010, secondo i dati Eurostat (Ufficio Statistico delle Comunità Europee), si è verificato un calo, dovuto alla leggera riduzione del reddito disponibile reale (-0,1%), in leggera crescita è invece la spesa per i consumi finali (+0,1%). Una crisi che ha avuto origine nel primo trimestre del 2009 per quanto riguarda l’Area euro ( i 16 paesi appartenenti alla cosiddetta “Zona Euro”) e nel secondo trimestre del medesimo anno per quanto riguarda i paesi “EU 27” ovvero tutte le nazioni federate all’Unione Europea. Non solo i risparmi, ma anche nel campo degli investimenti, dopo una leggera ripresa nel secondo trimestre del 2010, hanno avuto un nuovo decremento. Pagina 6 Tra scadenze, tassi d’interesse e computo delle rate, si snoda un labirinto nel quale si insinuano agevolmente operatori truffaldini: poche norme da conoscere per smascherarli e renderli inoffensivi Marco Giorgetti a disciplina sul credito al consumo ha molteplici fonti normative, comunitarie e nazionali, primarie, cioè emanate da organi legislativi, e secondarie, da organi amministrativi dotati di poteri normativi. Nell’ordinamento italiano la disciplina del credito al consumo è oggi recepita negli articoli da 121 a 128 del Decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 – il cosiddetto Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Il rapporto gergalmente definito di “credito al consumo” è, per il diritto, quel contratto in base al quale si concede un credito, sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione finanziaria, ad una persona fisica che agisca per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta – e cioè in veste di semplice consumatore, e non di professionista. Tra i diversi strumenti di agevolazione a beneficio del consumatore, la dilazione di pagamento può essere concessa dai soggetti autorizzati alla vendita di beni e servizi nel territorio della Repubblica. Il finanziamento può invece essere concesso soltanto dalle banche e dagli intermediari finanziari iscritti negli appositi elenchi di cui agli articoli 106 e 107 del Testo Unico. L Viaggio al SPECIALE Il prestito è di regola collegato all’acquisto di un bene o di un servizio da parte del consumatore, ma può anche Giulio Tremonti, ministro del Tesoro essere utilizzato per soddisfare generiche esigenze di liquidità, svincolate dall’acquisto di specifici beni o servizi. Le norme - e le conseguenti agevolazioni - non si applicano tuttavia ad un tassativo elenco di rapporti: i finanziamenti destinati all’acquisto o Il credito al consumo ha molteplici fonti comunitarie e nazionali alla conservazione di un diritto di proprietà su un terreno o su un immobile edificato o da edificare, oppure all’esecuzione di opere di restauro o di miglioramento; i contratti di locazione; i finanziamenti senza remunerazione in interessi o altri oneri; i finanzia- menti rimborsabili in un’unica soluzione alla scadenza entro diciotto mesi, con il solo eventuale addebito di oneri, contrattualmente previsti, non calcolabili in forma di interessi; i crediti di importo inferiore ad euro 155 e superiore ad euro 30.987. Il credito al consumo si delinea così come un tipico esempio di contratto di durata, che impegna cioè le parti contraenti per un certo arco di tempo, tassativamente e inequivocabilmente predeterminato. La scadenza del contratto è rimessa alla libera determinazione delle parti e va definita nel contratto. Si definisce rata la somma che il consumatore versa alla banca o all’intermediario finanziario per la restituzione del prestito. È composta di una quota capitale - cioè versata a titolo di restituzione del prestito - e di una quota interessi – cioè dovuta in ragione dell’applicazione del tasso di interesse praticato. Il rimborso avviene secondo cadenze temporali determinate dalle parti, di solito mensili. Il pagamento della rata rappresenta un evento importante nell’andamento dei rapporti tra banca e consumatore. Il mancato rispetto delle scadenze previste per le rate determina infatti, a carico del consumatore, maggiori oneri: egli dovrà infatti versare interessi ulteriori, a titolo di mora, la cui misura deve essere indicata nella documentazione precontrattuale e nel LAB Iulm contratto. Inoltre, la banca e gli intermediari finanziari potrebbero chiedere - nelle ipotesi di reiterato pagamento tardivo o I maggiori oneri per il mancato pagamento delle rate vanno indicati nel contratto addirittura mancato - la risoluzione del contratto, evento che comporta, tra l’altro, la richiesta immediata del pagamento delle somme in conto capitale ancora dovute. Tuttavia, nei contratti in cui sia stato concesso un diritto reale di garanzia a favore della banca o Il Ministero del Tesoro dell’intermediario finanziario sul bene acquistato dal consumatore con il finanziamento ad esempio nell’ipotesi di ipoteca sull’automobile o di pegno sul bene mobile trasferito - il mancato pagamento di una sola rata - purché questa non superi nel suo ammontare l’ottava parte del prezzo - non dà luogo alla risoluzione del contratto, e il consumatore conserva il diritto di pagare le somme ancora dovute alle scadenze prestabilite. Al fine di valutare la capacità di ciascun acquirente che desideri ricorrere ad un contratto di credito al consumo di far fronte al pagamento delle rate, le banche e gli intermediari finanziari ricorrono al sistema del cosiddetto credit scoring. Questo meccanismo di valutazione combina tra loro una serie di informazioni utili ad attribuire al singolo consumatore un punteggio di accettazione, il quale rappresenterà in definitiva il cosiddetto “rischio di credito” del richiedente in un determinato arco di tempo. L'intermediario avrà a disposizione elementi utili per accettare o rifiutare il finanziamento, e per determinare l’entità del finanziamento nonché il tasso di interesse da praticare. Le informazioni più rilevanti al fine dell’attribuzione al consumatore di un corretto credit scoring sono di quattro tipologie: relative al richiedente, come il reddito disponibile e il lavoro svolto; alle caratteristiche del finanziamento, ad esempio durata e importo; al bene da finanziare, ad esempio la sua durevolezza o deteriorabilità; quelle relative al grado di indebitamento del richiedente, censite attraverso le famose centrali dei rischi. LAB Iulm SPECIALE Pagina 7 centro della rata ALLA SCOPERTA DEGLI SCONOSCIUTI “TAEG” E “TEG” l TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è un indice del costo totale del credito a carico del consumatore e rappresenta, su base annua, i valori attuali di tutti gli obblighi finanziari esistenti o futuri assunti dal creditore e dal consumatore: esprime quindi l’onerosità globale del prestito, tenendo conto anche di eventuali rimborsi e oneri accessori a carico dei contraenti. Il TAEG rivela, quindi - in termini percentuali rispetto al capitale erogato - il costo totale effettivo del credito a carico del consumatore, includendo oneri diversi, quali: le spese di riscossione dei rimborsi e di incasso delle rate, se stabilite dal creditore, o del costo dell’attività di mediazione svolta da un terzo, se necessaria per l’ottenimento del credito. Alcuni oneri non sono inclusi nel TAEG: ad esempio le spese connesse a un eventuale inadempimento, le spese per il trasferimento dei fondi, le spese per assicurazioni o garanzie, ad eccezione di quelle che, imposte dal creditore, riguardano particolari eventi della vita del consumatore, quali la morte, l’invalidità o la disoccupazione. L’indicazione del costo complessivo del credito nella pubblicità, negli uffici commerciali dell’intermediario e nella documentazione messa I a disposizione del consumatore prima della conclusione del contratto, consentono di disporre di informazioni omogenee e attendibili sul costo effettivo del credito, e di operare una scelta tra le diverse offerte presenti sul mercato. Il calcolo del TAEG presuppone che siano conosciuti in anticipo gli elementi che ne determinano il risultato, ad esempio l’entità del finanziamento e i tempi di restituzione del medesimo. Ove questi elementi non siano noti, è escluso che debba essere richiesto il calcolo del TAEG: si pensi all’ipotesi di un’apertura di credito in conto corrente non connessa all’utilizzo di carta di credito. Il TAEG non deve essere confuso con il Tasso Effettivo Globale. Il TEG fornisce elementi utili ad accertare se le condi- zioni di costo - spese, interessi e oneri di varia natura - delle operazioni creditizie praticate dalle banche e dagli intermediari finanziari presentino carattere usurario. Le operazioni creditizie sono a tal fine ripartite in categorie omogenee - crediti finalizzati, crediti a rotazione o revolving, prestiti personali, cessioni del quinto dello stipendio e all’interno delle singole categorie omogenee, suddivise per classi di importo. E’ anche importante rilevare che mentre il TAEG riguarda le sole operazioni di finanziamento concluse con i consumatori, il TEG si applica anche ai rapporti creditizi in essere con le imprese. I contratti di credito al consumo devono essere conclusi per iscritto e il consumatore deve ricevere un esemplare del contratto, pena la nullità del negozio. Questi gli elementi del contratto: l’ammontare e le modalità concrete del finanziamento; il numero, l’importo e le date di scadenza delle rate; il TAEG e le eventuali modalità di sua modificazione in data successiva alla sottoscrizione del contratto; l’indicazione degli oneri non compresi nel TAEG; le garanzie richieste, quali pegni o ipoteche; le ulteriori assicurazioni richieste e non incluse nel TAEG. I contratti di credito al consumo che abbiano ad oggetto l’acquisto di un determinato bene o servizio devono inoltre contenere: una descrizione analitica dei beni e dei servizi che formano oggetto del negozio; l’indicazione del prezzo di acquisto in contanti, del prezzo stabilito dal contratto e l’ammontare dell’eventuale acconto; le condizioni per il trasferimento del diritto di proprietà, nei casi in cui questo non sia contestuale alla sottoscrizione del contratto o alla consegna del bene. In caso di assenza o nullità delle clausole concernenti il TAEG o la scadenza del credito, si applicano, rispettivamente, il tasso minimo raggiunto dai buoni annuali del tesoro nei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto, ovvero la durata di trenta mesi. (m.g.) Pagare subito? No, grazie... Pagina 8 SPECIALE Stefano Fiore u dieci auto nuove, oggi ben sette vengono acquistate con la formula rateale e la somma totale di questi prestiti tocca quasi 8 miliardi di euro, pari a un quinto del credito a consumo totale. Sono questi i dati rilevati dall’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri che ogni anno fotografa nei minimi dettagli il mercato italiano dell’auto analizzando anche i metodi di pagamento più frequenti tra i compratori del nostro Paese. L’ultima rilevazione statistica, relativa ai primi nove mesi del 2010, riporta che il 71% degli acquisti effettuati da privati avvengono attraverso finanziamenti rateali, contro un restante 29% di acquisti diretti. I dati non si discostano da quelli dell’anno prima quando il rapporto era di 72 a 28 mentre il picco si era toccato nel 2007 quando l’85% delle auto nuove vendute era stato pagato con soluzioni rateali. Pagare in un’unica soluzione per ottenere un forte sconto non è più, come negli anni Novanta, il metodo di pagamento preferito dagli italiani. Sono lontani i tempi in cui si entrava in concessionaria con il portafoglio gonfio di banconote o con il blocchetto degli assegni pronto all’uso. Il mercato dei finanziamenti nel mondo dell’auto è profondamente cambiato nel corso degli anni, per merito di due fattori: la trasformazione dell’automobile in simbolo sociale e la crisi economica hanno riscritto le regole del gioco. Grazie alla formula delle rate chiunque, o quasi, può permettersi beni di un certo livello. Il concessionario, pur di ricevere i soldi in un’unica soluzione, prima offriva sconti irrinunciabili al compratore mentre oggi accade l’esatto contrario e in caso di finanziamento gli S LAB Iulm Solo pochi anni fa i concessionari offrivano grossi sconti a chi saldava immediatamente. Oggi succede l’esatto contrario: si risparmia solo acquistando a rate. Un meccanismo che favorisce la rete di venditori e le finanziarie. E il cliente guadagna? Sì, ma solo con le dovute precauzioni sconti sono superiori a quelli promessi in caso di saldo diretto. Un successo che convince anche i più scettici: su internet non sono poche le testimonianze di chi si è ritrovato prima spiazzato (ma poi convinto) davanti alla ferrea volontà del concessionario di proporre un pagamento rateale, ferenze: solitamente i prestiti finalizzati all’acquisto dell’usato sono riservati a soggetti considerati a maggiore rischio di insolvenza o morosità e presentano pertanto tassi d’interesse più svantaggiosi e importi massimi ridotti. Ma perché i concessionari scelgono di correre il rischio di nonostante la volontà di pagare tutto subito. Lo stesso discorso vale anche per le auto usate, che godono di forti sconti in quanto veicoli che il concessionario ha già pagato. Rispetto alle procedure riservate alle auto nuove ci sono due dif- ritrovarsi con un pugno di mosche in mano se l’acquirente non riesce più a pagare le rate? La risposta si trova nell’accordo che il concessionario trova insieme alla finanziaria a cui poi indirizza il cliente. La finanziaria riconosce un bonus per ogni nuovo cliente portato dalla concessionaria, che quindi spingerà i clienti, offrendogli grandi sconti, alla soluzione rateale. Così le concessionarie diventano semplici intermediari: propongono il cliente alla finanziaria, riscuotono la cifra da quest’ultima e lascia che le rate diventino questione tra cliente e finanziaria. Inoltre, una volta ultimato il contratto con il cliente, la concessionaria ottiene dalla società che eroga il prestito il saldo dell’intera somma che il cliente ha deciso di farsi rateizzare: così i rischi di chi vende scendono a zero. Il boom passa anche attraverso le minirate, inventate proprio dal mercato dell’auto. Nel 2007 Angelo Colaneri, titolare dell’omonima concessionaria, in un’intervista alla Repubblica ne rivendicava la creazione sottolineando come grazie alle minirate le vendite erano incrementate del 20% mensile. Il meccanismo è piuttosto semplice: si accende un prestito auto versando mensilmente rate di importi molto piccoli e arrivati a scadenza si procede col pagamento di una maxirata finale. Così le rate in- cidono meno sul fabbisogno economico mensile e il cliente è più tranquillo. E se ci si accorge che non si riesce a pagare la maxirata si può procedere a un nuovo finanziamento della stessa. In pratica, rate sulla rata. In questo modo anche chi sembrerebbe non avere i requisiti economici necessari può accedere a beni di alto livello. L’auto è una tentazione che gli italiani desiderano anche a costo di non riuscire a pagare fino in fondo, dovendo riconsegnare il mezzo prima del tempo. Quando questo accade, si crea un mercato parallelo: i concessionari vendono le auto riconsegnate da chi non è riuscito a pagarle interamente a nuovi privati ottenendo importanti plusvalenze. Una formula simile è il “Buy Back”: in abbinamento alla vendita rateale, il concessionario si impegna a riacquistare (a un prezzo minimo definito e dopo un certo periodo di utilizzo) la vettura venduta. Così il cliente e il concessionario, rivendendo quella vettura, riescono a recuperare altri soldi ottenendo il massimo dal contratto. A ciascuno la propria formula, purchè sia a rate. LAB Iulm SPECIALE Pagina 9 I DATI DELL’UNRAE* In giallo le quote di auto nuove comprate con finanziamenti, in azzurro (o verde) gli acquisti diretti. Per le annate 2006 e 2007, in bianco le quote di auto nuove in leasing. Nei primi tre grafici, realizzati dall’Unrae, si nota come i prestiti finalizzati all’acquisto di un’auto nuova siano una costante nel mercato automobilistico. Dal 2009 i leasing sono considerati accorpati ai finanziamenti. L’ultimo grafico tratta i numeri del credito a consumo nei primi mesi del 2010: sui quasi 40 miliardi di euro prestati, ben 7,45 sono destinati all’acquisto di auto nuove. *Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri LE CINQUE TRAPPOLE DA EVITARE ontenta la finanziaria, che accresce la propria clientela, contenta la concessionaria che piazza un’automobile e riceve la provvigione esterna, e contento il cliente che può permettersi vetture costose con la promessa di dilazionare il pagamento. Ma serve prestare attenzione ai cosiddetti “trappoloni”. Per approfondire, le leggi del codice civile che regolano il credito al consumo sono la 154/92 sulla trasparenza, la 142/92 sul credito al consumo, la 385/93 “legge bancaria”, la 52/96 sulle clausole vessatorie, la 108/96 sull’usura e la 675/96 sulla privacy. Se il consiglio, scontato, è quello di leggere attentamente il contratto e le clausole stando bene attenti al Tan e al Taeg, ci sono altri pericoli da evitare. Ecco una breve casistica dei cinque maggiori “impicci” che si incontrano scegliendo il finanziamento. (s.f.) C 1 2 3 4 5 Invece del bonifico bancario mensile, il concessionario può proporre il pagamento in posta, con scadenze elastiche. Nel contratto viene inserito il giorno del mese entro il quale ogni bollettino deve essere pagato: superata questa scadenza, cominciano i problemi. La casistica varia da contratto a contratto ma può accadere che già al secondo ritardo si venga segnalati al Crif. Non c’è pace neanche per i clienti virtuosi, che decidono di estinguere il finanziamento prima della scadenza naturale: le finanziarie, in alcuni casi, addebitano spese e penali. In tal caso,meglio provvedere all’estinzione nella fase iniziale (o al massimo verso la metà) del prestito ovvero nel periodo in cui solitamente si pagano più interessi. Generalmente nei contratti viene indicata come “fortemente raccomandata” l’apertura di un conto corrente presso la banca a cui è stato richiesto il finanziamento. Ma accade anche che tra le condizioni necessarie per l’approvazione della pratica ci sia l’obbligo dell’apertura del conto presso la banca del finanziamento: attenzione. Su internet vengono segnalati anche comportamenti al limite della truffa: il concessionario finanzia un importo maggiore di quello richiesto dal cliente e poi intasca la differenza. Questo succede se il cliente firma un contratto di finanziamento in bianco lasciando al venditore la facoltà di riempire il modulo con le cifre che preferisce, ritoccando la rata scelta dal cliente. Il finanziamento proposto dal concessionario può prevedere l’ipoteca dell’auto che di fatto esclude la possibilità di venderla a un altro concessionario (o a un privato) che paghi tutto subito, consentendo così di estinguere anticipatamente il prestito. Non è perciò sbagliato valutare di scegliere di un finanziamento al di fuori di quello proposto dalla concessionaria. Plastiche bellezze a credito Pagina 10 SPECIALE LAB Iulm Mastoplastica additiva, liposcultura, liposuzione, gluteoplastica, rinoplastica, mentoplastica, lifting. Numerosi sono gli inter venti di chir ur gia estetica “finanziabili” Su inter net un por tale per confrontare i prestiti più vantaggiosi Roberta Rei n seno prosperoso o un sedere più tonico? Ci sono prestiti anche per questo. Il luccicante mondo della chirurgia estetica, si sa, è costoso. Lo è in termini di sacrifici economici e anche di sofferenza fisica. Ci sono casi in cui, dinanzi ai prezzi, coloro che sognano un “ritocchino” finiscono poi per autoconvincersi che, “dopotutto, ci si piace come mamma ci ha fatti”. In molti altri casi invece, il cambiamento fisico appare un sogno irrinunciabile. Entra così in moto l’appetibile meccanismo dei finanziamenti per gli interventi di chirurgia estetica. Sono sempre di più le persone disposte ad accendere un mutuo per diventare più belle, giovani o magre. Si compra un seno più grande o un naso più dritto, in comode rate. Dinanzi all’aumento delle richieste di interventi, anche piccoli, banche e finanziarie si sono attrezzate con soluzioni adatte a soddisfarle: in generale un intervento estetico sui quattro-cinquemila euro da dilazionare in due anni. Quali sono i tempi e le modalità oggi per ottenere un “prestito di bellezza”? Immediati, nessuna visita o appuntamenti. Secondo Supermoney, un portale che confronta prestiti e tassi più convenienti, una persona di 25 anni, con “fonte di reddito limitata”, che richiede un prestito per “salute e bellezza” di seimila euro da restituire in due anni, in sole ventiquattrore potrà U avere l’erogazione del bonifico da restituire ad un tasso annuo effettivo dell’11, 31% (opzione più vantaggiosa offerta da Unicredit banca). Dovrà pagare quindi per due anni 275,5 euro al mese, per un totale da rimborsare di 6,757 euro. Comodo, veloce e le possibilità sono varie: tra gli interventi “finanziabili” ci sono anche la mastoplastica additiva, la liposcultura, la liposuzione, la gluteoplastica, la rinoplastica, la mentoplastica e il lifting. E la rateizzazione in un certo senso può anche garantire migliore qualità, evitando che, a causa dell’impossibilità economica, ci si rivolga a medici e strutture di fortuna. “ I tempi e le modalità per ottenere un prestito di bellezza? Immediati, non servono visite nè appuntamenti ” Imma ha venticinque anni, taglia 42 e un seno terza abbondante. “Guarda che bellemostra sicura- le ho rifatte tre anni fa. Sono perfette, e non c’è abito che indossi che non sia scelto per valorizzarle”. Ha un fisico minuto, non è tanto alta. Ci racconta che in passato aveva un seno impercettibile e che non si sentiva abbastanza attraente, “ero addirittura arrivata a guardarmi ogni giorno allo specchio immaginando come sarei stata con un seno più grande. Un’ossessione”. Tanti anni di insicurezza, “e problemi economici. L’intervento costava davvero troppo, era un regalo che i miei genitori non potevano permettersi”. Poi iniziano le ricerche e tre anni fa scopre che c’è una struttura privata che permette il finanziamento. È fatta. “Ho finito l’anno scorso di pagarle, rate mensili da 240 euro. Certo il tasso è un pò altino, il 12%, ma ne è valsa la pena. Non per questo adesso penso di andare avanti. Il mio non era un capriccio, avevo proprio bisogno di questo cambiamento per sentirmi meglio”. Claudia ad esempio, ha fatto una scelta diversa da quella di Imma, segno che l’estetica dell’eccesso a volte non è ben accetta. “Per tanto tempo ho dovuto convivere con il ‘peso’ (e qui indica il suo petto ndr) del mio seno. Era enorme, grosso al punto che chiunque mi parlasse, uomini o donne che fossero, non riuscivano a non fissarlo ancor prima di rivolgersi al mio viso” confessa con fastidio. “Immaginate vivere così. Cercavo di fasciarlo, ma nulla. E mi facevano sorridere le ragazze in tv che invece ostentavano decolleté oltre misura. Così ho deciso di sottopormi ad una mastoplastica riduttiva per la modica cifra di settemila euro. Un capitale al di là delle mie possibilità, ma con il finanziamento è stato facile”. C’è da considerare che la soluzione del finanziamento applicato alla chirurgia estetica sembra essere stata scelta proprio per incentivare potenziali clienti che altrimenti non sarebbero neppure sfiorati dall’idea. Tuttavia le rate allo stesso tempo permettono di accedere ad interventi di qualità senza il bisogno di ricorrere ad occasioni di risparmio che, spesso, nascondono situazioni di rischio. E forse, il pensiero prolungato di dover pagare il ritocco estetico può distogliere da quello di ricorrere ad altri interventi aggiuntivi. Dilazionando la bellezza, forse il risultato è migliore. Anche perchè troppo bello è poco vero. LAB Iulm SPECIALE RITOCCHI ESTREMI 1)Vaginoplastica Il rimodellamento dei genitali femminili esterni è sempre più diffuso e prevede vari tipi di intervento. La labiaplastica, per rendere simmetriche le piccole labbra, la perineoplastica, per ringiovanire la zona perineale, l'augmentation labioplasty per aumentare il volume delle grandi labbra, la liposcultura del pube, per snellire la zona pubica e l'imenoplastica, per ripristinare la verginità. Pagina 11 Il semplice ritocco L’INTERVISTA Marta Eleonora Rigoni 4)Falloplastica Anche gli uomini, come le donne, possono rimodellare i propri genitali sia per quanto concerne la lunghezza sia per il volume, mediante delle infiltrazioni di grasso proveniente dall'addome o dall'interno delle cosce. Per chi volesse invece aumentare il piacere sessuale c'è la possibilità di iniettare direttamente dell'acido ialuronico. Questa tecnica, detta Mushroom, è assolutamente indolore e può essere ripetuta ogni 4 mesi. mar Fogliadini, managing director de LaClinique, azienda che da anni si occupa di chirurgia estetica, illustra il fenomeno del finanziamento degli interventi chirurgici. Dal punto di vista di chi offre il servizio. Come e quando nasce l'idea di finanziare gli interventi? «L'idea, fin dal 2006 in cui è nata Laclinique, è sempre stata quella di fornire al cliente un servizio all inclusive che comprendesse l'operazione, il post-operatorio e il pagamento. Nell'ottica di una chirurgia estetica per tutti». Quali sono gli interventi più richiesti? «C'è una netta polarizzazione sugli interventi di mastoplastica, rinoplastica e liposuzione. La tendenza è di percepire questi interventi, che sono i più comuni, come veri e propri beni di consumo». Che profilo ha la persona che sceglie di eseguire un'operazione pagandola a rate? Lo fa per esigenze economiche o per abitudine al finanziamento? «Si rivolgono a noi richiedendo questo tipo di servizio le donne di età compresa tra i 31 e i 45 anni, impiegate, con un reddito medio lordo annuo dai 25.000 euro in su e con un mutuo o un finanziamento già alle spalle. Quindi non si tratta di persone che senza questa possibilità non sarebbero in grado di sostenere il costo dell'operazione, lo fanno seguendo la logica della comodità. Io stesso se devo comprare un'auto la pianti) può essere pagato a rate anche se il dottore dice che preferisce «farlo direttamente perché, per un basso importo, non sarebbe conveniente ne per il paziente ne per lo studio; i rischi di non incassare si riducono a pochi decine di euro». La crisi economica ha influito nel fare aumentare il numero di chi vuole pagare a rate dal momento che molti “lavori” raggiungono cosi altissimi: per chi paga tutto in anticipo, Bavosi fa uno sconto del 5%. Per age- 2)Trapianto sopracciglia Per chi, dopo una vita di spinzettamenti si trovasse senza sopracciglia c'è la possibilità di effettuare un trapianto utilizzando direttamente i propri capelli. Unico neo, i capelli trapiantati continueranno a crescere alla loro abituale velocità e dovranno quindi essere spuntati per evitare l'effetto “cespuglio”. 3)Correzione della ginecomastia maschile La pseudo-ginecomastia maschile, ovvero l'accumulo di grasso nell'area del petto, può essere facilmente risolta con una liposuzione dell'area. O OMAR FOGLIADINI pago a rate». Ma si tratta di un trend in crescita? «Fino al 2009 la richiesta era molto più forte, probabilmente per via di un fattore culturale e di una migliore gestione delle spese. Dal 2010, invece, la richiesta è sensibilmente calata ma ritengo che questo sia imputabile ai cambiamenti del mercato. La gente guadagna meno e quindi ottenere un finanziamento è più difficile. Tuttavia sono convinto che molte persone che ci pagano direttamente in contanti usufruiscano di prestiti personali». Secondo lei questa possibilità non rappresenta un incentivo a ricorrere alla chirurgia estetica? «Vede, alla base c'è sempre l'aspetto psicologico,che resta trainante. La possibilità di dilazionare il pagamento non rappresenta un mezzo per arrivare al fine in maniera forzata. Non ha allargato la platea, ha solo semplificato le cose. Si parte con una necessità psicologica, poi c'è la scelta e, solo alla fine, ci si preoccupa di concordare le condizioni del pagamento. E’ così per tutti gli interventi che eseguiamo nelle nostre strutture». Non crede che finanziare tali interventi possa indurre una persona a sottoporsi a più di un’operazione? «Questo è un discorso che non concerne le rate. Noi facciamo sempre degli sconti per chi sceglie di fare più interventi insieme perché risparmiamo sui costi della sala operatoria. Si arriva a pagare il secondo intervento quasi la metà del primo. In questo senso sì che c'è un incentivo». Dal dentista, senza portafoglio: ponti d’oro “ rie. Queste sono subentrate nelle nostre zone da dieci anni, nelle grandi città esistevano da el 2010 oltre il 90% prima. Nei piccoli centri sono delle persone ha prefe- accettate con difficoltà, si prerito pagare il dentista a ferisce il dilazionamento senza rate. Costi di esse», afferma proibitivi, inI pagamenti Bavosi. Il dotteressi troppo tore, infatti, non alti o semdilazionati sempre utilizza la plice consefinanziaria visto sono comodi che, una volta guenza della crisi econoun legame ma a volte creato mica? Il denche va oltre il tista Gabriele col qualcuno professionale Bavosi si cliente, si può aroffre di far ad un acsi comporta rivare luce sull’argocordo che vada mento. incontro alle sue da furbetto Studio accoesigenze. Il megliente e nuostiere del dentista vissimo in si presta bene ad una via del centro di Pesaro, il una suddivisione della somma dottor Bavosi, 44 anni, con 18 da pagare poiché si tratta anni d’esperienza alle spalle ha spesso di lavori che necessitanto da raccontare in materia tano di più sedute ed è meglio di pagamento rateale. «Questo decidere volta per volta il sistema esiste da sempre tra i prezzo. Qualsiasi tipo di “indentisti, con o senza finanzia- tervento” ( dalle carie agli imGiulia Pezzolesi N ” volare i clienti anche con gli interessi lo studio si fa carico di questi per il primo anno. Tutto organizzato nei minimi particolari nello studio Bavosi ma in così tanti anni d’esperienza è capitato anche qualche “incidente” di percorso. Le rate sono sì un comodo modo di pagare ma a volte, qualcuno, si è comportato da “furbetto”. «Certo, è successo che delle persone non finisse di pagare. In questi casi cerchiamo di trovare un accordo con un piano di rientro ma non sempre si riesce a riottenere tutto l’importo. È comunque preferibile perdere soldi che andare per vie legali. La soluzione migliore per evitare ciò è fare un piano di pagamento concordato fatto di acconti che vanno in progressione con l’avanzamento dei lavori». Via il dente, via il dolore ma la rata resta e la maggior parte degli italiani la sceglie anche sul lettino del dentista. Pagina 12 Era il giorno più bello SPECIALE LAB Iulm Finanziamenti, pagamenti online e soluzioni low-cost per le nozze del terzo millennio. Richiesti prestiti fino a 16.000 euro dagli sposi per sostenere le spese per la cerimonia, per l’abito e per il ricevimento gna sostenere per il grande giorno. Il 27% delle coppie spende meno di 10mila euro per il matrimonio, al contrario vissero per sempre a di un 16,7% di sposi in grado rate e contenti. Sarà di permettersi un matrimonio questa la nuova tenda favola, che supera i 30mila denza dei matrimoni del terzo euro. millennio? A rivelarlo una ricerca conIn Italia ci si sposa sempre dotta dal sito Prestiti.it che ha più tardi e sempre meno. Sefatto il conto in tasca agli itacondo l’ultima rilevazione liani. Il banIstat del 2011 gli chetto nuziale uomini si deciCi si affida (dai cinque ai dono a compiere il grande passo in alle banche dieci mila euro) e l’abito della media a 33 anni, mentre le donne che negli anni sposa ( dai mille si sposano un po' seguendo ai sette mila euro) sono le più giovani a 30 il mercato voci che graanni. Un dato che maggiorsi unisce ai hanno ideato vano mente sulle 230.613 matrimoni celebrati finanziamenti spalle dei neo nel 2009 ( 3,6 ad hoc sposini. Un impegno ogni mille abitanti). Trenta per le coppie economico non indifferente che mila unioni in si aggrava ultemeno solo negli riormente se non si può contare ultimi due anni. sul supporto di parenti e amici. Una fotografia della società Ecco il motivo per cui in italiana poco confortante agmolti casi il finanziamento digravata dalle spese che bisoValentina Evelli E 245 L’età in cui le coppie in Italia decidono di convolare a nozze. In media, la sposa è più giovane dello sposo venta una necessità. Ci si affida, così, sempre di più alle banche che negli anni, per adattarsi alle richieste del mercato, hanno ideato finanziamenti ad hoc per le spese matrimoniali. Secondo il portale Prestiti.it tra le 300.000 richieste di prestiti personali del 2010 più del 2% sono quelli destinati alle spese matrimoniali. I tassi applicati ai prestiti pensati per i matrimoni non sempre aiutano le giovani coppie: gli interessi possono superare anche il 10% risultando in genere più elevati degli altri prestiti al consumo che si aggirano sul 7/8%. Sedici mila euro è la cifra 33 mila sono i matrimoni, civili e religiosi, celebrati in Italia nel 2008 mediamente richiesta alle società finanziarie. Nelle regioni meridionali, dove le tradizioni e la simbologia del matrimonio classico sono ancora molto sentite, si richiedono cifre superiori alla media (in Campania si arriva anche a 29 mila euro), mentre al nord si chiedono finanziamenti più bassi ( in Veneto “solo” 13 mila euro). Nella maggior parte dei casi ( più del 73% ) è lo sposo che si rivolge alla banca, ma il dato cambia da regione a regione; si passa dal 60% della Sardegna fino a superare l’80% in Puglia. In casi estremi, quando gli sposi non sono economicamente indipendenti sono i ge- nitori degli stessi a dare le garanzie per il matrimonio dei propri figli. Il pagamento, per quello che dovrebbe essere il giorno più bello della vita, rischia così di protrarsi per i primi cinque anni del matrimonio. Considerando che il “vissero per sempre felici e contenti” dura sempre meno (quindici anni in media) si rischia di trascorrere un terzo del tempo con la preoccupazione del finanziamento. Una tendenza, quella dei matrimoni a rate, che riflette un malessere della società. Ad affermarlo è Lillo Vizzin, responsabile Federconsumatori di Palermo “Le giovani coppie LAB Iulm SPECIALE Pagina 13 FABRIZIA BRUNETTI, MARIA C. RUOTOLO L’INTERVISTA Organizziamo nozze da sogno Francesco Maesano i chiamano Fabrizia Brunetti e Maria Consilia Ruotolo le due giovani wedding planners che abbiamo incontrato per parlare di una professione che negli ultimi anni sta lasciando i paesi anglosassoni e sta prendendo piede un po’ in tutta Europa. Un mestiere che richiede grande flessibilità, gusto e attitudine alla mediazione e all’organizzazione. S “ Da quanto avete iniziato e da dove proviene l’idea di intraprendere un lavoro del genere? Fabrizia Brunetti: «E’una bella avventura. Abbiamo iniziato da pochissimo, nei primi mesi di quest’anno, ma abbiamo già realizzato qualche evento qui a Capri, dove viviamo da sempre. L’idea di organizzare eventi l’abbiamo sempre coltivata. Dopo un corso professionale svolto a Milano abbiamo deciso di buttarci nei matrimoni perché rappresentano forse l’evento a cui le persone tengono di più». Maria Consilia Ruotolo senso di serenità che molti so- da raccontare. gnano per il ricevimento di Spesso si instaura un rapporto nozze. di stretta complicità nei giorni Basta assecondare un gusto che precedono la cerimonia e molto clasanche la quesicheggiante Ogni coppia stione delle e unirvi la finanze viene è una storia a f f r o n t a t a spontaneità che in quele copda raccontare. con ste zone abpie. bonda e il Spesso si instaura Alcuni ci gioco è conun rapporto hanno fatto». fermato di di complicità aver chiesto Quanti dei un finanzianei giorni mento per la v o s t r i clienti rimonia, che precedono cmae r isono corrono a coforme di fimunque una la cerimonia nanziamin o r an za. mento per Si tratta di la cerimonia? una decisone che i più faticano Maria Consilia Ruotolo: «É ad ammettere di aver preso, difficile dirlo. Ogni cliente, quindi è impossibile avere dati ogni coppia, sarebbe una storia certi in merito». In che modo “cucite” un matrimonio intorno a una coppia che si rivolge a voi per l’organizzazione della cerimonia? F.B.: «La natura qui sull’isola di Capri si presta particolarmente ad infondere il partono già indebitate , pregiudicando la progettualità della famiglia nel suo nascere. Comprare casa o avere dei figli, con le rate da pagare, diventa una vera e propria impresa ”. Una situazione da non sottovalutare, sottolinea Vizzin: «E’ facile finire nella lista dei cattivi pagatori. Un tunnel drammatico che porta le giovani coppie disperate a rivolgersi agli usura». Dello stesso parere Carlo Pileri, il presidente dell’Adoc (Associazione per la difesa e l’osservazione dei consumatori): «Non ci sorprende che, nella condizione economica in cui ci troviamo, circa il 15% delle coppie scelga di fare un matrimonio 16 low cost o fai-da-te. Una percentuale destinata ad aumentare mediamente del 3-5% l’anno. I giovani non possono più permettersi un matrimonio vecchio stile, così puntano su scelte alternative e fantasiose». Non mancano le soluzioni low cost che permettono agli sposi di risparmiare. Il web offre interessanti soluzioni alternative alle nozze tradizionali: agenzie matrimoniali on-line offrono pacchetti a prezzi contenuti «puntando sul fai-da-te e su soluzione economiche alternative - conclude Pileri - ma non meno originali si può spendere il 55% in meno rispetto al matrimonio classico». E’ la percentuale delle coppie che spendono oltre 30.000 euro per sposarsi LA CURIOSITÀ Fabrizia Brunetti ” I DIVORZI NEGLI STATI UNITI L’economia risale, le coppie scoppiano assata la paura della grande crisi, gli americani tornano finalmente ad unirsi in matrimonio, ma anche a divorziare. “Solo nell’ultimo anno i divorzi sono aumentati del 25%”, a rivelarlo è Linda Lea Viken, predell’associazione sidente degli avvocati matrimonialisti degli Stati Uniti (American Academy of Matrimonial Lawyers) “La percentuale sale ulteriormente in quegli stati come il Nevada (lo stato di P 17% mila euro, è il prestito medio richiesto agli istituti di credito dalle coppie italiane per finanziare la cerimonia Las Vegas, dove per sposarsi possono volerci pochi minuti) in cui è possibile divorziare con procedure express”. Un dato che segue di pari passo la situazione economica americana. Nel 2009, anno in cui la crisi economica ha raggiunto il suo punto più alto, l’impatto sui divorzi è stato immediato: almeno la metà dei 1.600 avvocati iscritti all’associazione ha avuto un pesante calo di entrate. Il crescente tasso di disoccupazione unito alla crisi immobiliare sono stati tra le cause principali che hanno determinato l’arresto, momentaneo, dei divorzi; pochi gli americani che potevano permettersi un assegno di mantenimento per moglie e figli. “ Oggi la situazione si è ribaltata. E’ esplosa una domanda arretrata, accumulata in due anni di rinvii forzati. È una corsa a divorziare per profittare della congiuntura più rosea” conclude Linda Lea (v.e.) Viken. Pagina 14 In Italia l’estremo saluto è un business che spesso costringe le famiglie a chiedere un prestito. Intanto in Inghilterra il mercato delle esequie diventa materia di studio all’università Ignazio Stagno Q L’ultima rata SPECIALE uando la morte mi chiamerà forse qualcuno protesterà. Non maleditemi non serve a niente, tanto all’inferno ci sarò già. Così scriveva Fabrizio De Andrè ne Il Testamento. Di sicuro le ingiurie e le maledizioni ve le porterete nell’altra vita se il vostro funerale lo avevate pagato a rate e non avete saldato il conto prima dell’ultimo viaggio. Da qualche anno ormai, dopo gli elettrodomestici, i telefonini o le auto, anche le proprie esequie possono essere acquistate in comode rate. Diverse le agenzie funebri in tutta Italia che hanno aperto questo nuovo canale di vendita. I pacchetti hanno i nomi più disparati da “Ricordati di te” a “Progetto domani” o “Assistenza Domani”. La formula commerciale è sempre la stessa. Scegliete pure mentre siete ancora in vita gli addobbi floreali, la chiesa dove farvi dare l’ultimo saluto, e ovviamente la vostra bara, in mogano, in ciliegio o con rivestimenti in pelle. Dopo aver fatto le vostre scelte, potete dilazionare il pagamento in 12 rate mensili in modo da assicuravi un “domani protetto e sicuro”, sottoterra. Oppure potete sottoscrivere con un gruppo assicurativo una polizza-vita il cui beneficiario sarà l’impresa funebre che avrete scelto per il servizio. Con versamenti regolari mensili sarà possibile coprire l’importo del vostro funerale, che verrà girato dalla società assicurativa all’impresa funebre dopo che questa avrà dimostrato di aver effettuato la sepoltura secondo le indicazioni contenute nel contratto. Ma attenzione, perché questa rateizzazione, nonostante tranquillizzi il cliente, che pian piano può affrontare i costi per la sua dipartita, in realtà è soggetta anche alle variazioni di CITTÀ LECCE prezzo nel tempo di loculi e bare, con un adeguamento in corso d’opera del valore delle singole rate. Si racconta che nel passato in campagna c’era chi per non disturbare nessuno nel momento della propria morte comprava la bara in anticipo e la teneva sotto il letto. Oggi invece si rischia di non avere i soldi per l’estremo viaggio sino all’ultimo istante. Perché? Secondo Stefano Beconcini dell’agenzia Misericordia di Empoli, «la colpa è della crisi economica. Rateizzare un funerale è il segnale che la crisi sta arrivando anche COSTO MEDIO FUNERALE €1.900 ROMA €2.150 GENOVA €2.450 BARI €2.200 NAPOLI €2.700 TORINO €3.460 PALERMO MILANO €3.000 €4.000 LAB Iulm in questo settore , un settore che fino ad ora non aveva avuto nessun tipo di problema». Pagare a rate il proprio funerale comunque non sembra sino ad ora aver interessato molti italiani. Soprattutto in provincia si tende a pagare sempre in contanti. «All’estero la rateizzazione è una cosa molto comune. Qui ci vorrà del tempo. Noi abbiamo il “Progetto domani” rateizzato in un anno per quelle persone, magari pensionati rimasti soli, che non vogliono lasciare incombenze a nessuno o che magari hanno paura delle scelte sui propri funerali fatte dagli eredi»,fanno sapere dall’Agenzia Funebre Fontanili e Merli di Milano. Questo programma di pagamento comunque consente di programmare con assoluta serenità e in tempo utile il proprio funerale. Morire è davvero così costoso da richiedere un pagamento rateizzato? Dipende dove, in Italia, si ha la sfortuna di esalare l’ultimo respiro. Secondo “Help Consumatori”, è meglio chiudere per sempre gli occhi a Lecce che non a Milano, per evitare che gli eredi debbano sostenere enormi spese per il funerale. Morire all’ombra del Duomo ha un costo medio di 4000 euro, di poco inferiore il costo di una morte a Torino, sotto la Mole, dove è necessario avere in tasca 3460 euro per farsi seppellire in santa pace. A Roma il costo delle esequie scende a 2150 euro mentre risale in Sicilia dove, a Palermo, il funerale costa 3000 euro. Nel Salento invece il funerale costa solo 1900 euro. In alcune città per ovviare al problema dei prezzi proibitivi, i Comuni offrono un servizio funerario con un prezzo fortemente ridotto. In questo caso il funerale comunale più caro è a Genova con i suoi 2700 euro, il meno caro è invece a Torino con 865 euro. In altre città come Palermo, Napoli, Bari e Lecce il funerale del comune non è previsto e bisogna appoggiarsi comunque ad un privato. Dando uno sguardo a cifre e numeri, morire oggi è davvero un salasso e il Codacons stima nel 10 per cento la quota di italiani che richiede un pagamento a rate. Del 20 per cento nelle grandi città, del 40 a Genova. Ma se infine non avete liquidità sufficiente o le garanzie per accedere al vostro ultimo finanziamento, non vi resta che tornare cenere. Secondo il Codacons una cremazione, in media, costa 300 euro e alcuni comuni la propongono anche gratuitamente per i residenti. Pensate dunque nell’estremo momento solo alla vostra anima, dimenticatevi del corpo, e ricordatevi del portafoglio. LAB Iulm SPECIALE Pagina15 Loculi: il caro è estinto, il debito no Da Cremona a Gela, tanti gli esempi di pagamento rateale Roberto Tortora ’eco della crisi, oltre al rito funebre, varca anche i cancelli del cimitero. Già, perché oltre alla rateizzazione del pagamento per la cerimonia del trapassato, anche il loculo oggi si può acquistare dilazionando la L spesa. Vari gli esempi in tutta Italia, qui ne segnaliamo due: il comune di Cremona permette di versare subito il 30% del costo totale e, in un anno, con soluzione unica o trimestrale, di saldare la quota rimanente; a Catania, invece, di recente sono stati messi in vendita 1.800 loculi, con valore complessivo fino a 15.000 euro, con una riduzione del 50% per i soggetti aventi diritto e con possibilità di dilazionare il pagamento del loculo in quattro rate trimestrali di uguale importo. Questo, per venire incontro alla crisi economica e alle ingenti spese che incombono sulle famiglie dal momento in cui il congiunto passa a miglior vita. La prima tassa, infatti, è per il certificato di constatazione del decesso rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’Ulss, 35 euro + 1 euro di bollettino postale. Quindi, il trasporto, in questo caso la spesa sale a 58 euro + 2 o 3 marche da bollo da 14,62 euro, che chiedono i comuni dove avviene il decesso. Di solito, l’incombenza materiale del pagamento viene affidata alle ditte funebri, ma ci sono anche casi in cui tocca al singolo cittadino fare la coda alla posta per assicurare alla salma il viaggio che gli spetta. E c’è un business anche sul- Dopo 30 anni, se si vuole mantener e il loculo si devono sborsare cifr e che si aggirano intor no ai 2000 eur o Funerale? Qui lo fanno strano CURIOSITÀ Marco Mugnaioli unerale. Uno spettacolo con cui attestiamo il nostro rispetto per il morto arricchendo l'impresario delle pompe funebri, e corroboriamo il nostro dolore con una spesa che rende più profondi i nostri gemiti e raddoppia le nostre lacrime”, Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo. Lo scrittore e giornalista statunitense, nel 1911, sembrava aver già intuito le grandi potenzialità economiche dell’ ‘industria del caro estinto’ e oggi, a un secolo di distanza, l’allargamento e la fioritura di questo mercato confermano la sua intuizione. Il settore funebre dà lavoro a moltissime persone. Ed ecco allora l’ Università di Bath, una delle più prestigiose del Regno Unito, lanciare nel 2007 un corso di laurea in pompe funebri, che ha l’obiettivo di formare veri e propri professionisti del settore, fornendo loro una preparazione di prim’ordine per “una carriera dirigenziale nella fiorente, variegata, lucrosa F ‘industria del caro estinto’". Il programma di studi approfondisce le tante sfaccettature del mestiere: come si prepara al meglio per l'ultimo viaggio il corpo di una persona appena deceduta, come si pilota il lutto dei familiari, quali cerimonie possono essere organizzate in memoria del defunto, quali opzioni esistono per la bara e la sepoltura, e così via. Sono dunque finiti i tempi delle esequie tradizionali. Il mercato richiede impresari di pompe funebri molto più sofisticati e, inoltre, aperti alle nuove frontiere del web. Già, perché negli Stati Uniti è boom dei funerali in streaming, da seguire sul proprio computer come fossero film o partite di calcio. Il rischio è quello di trasformare un momento così familiare e intimo in una sorta di tv-show, ma d’altro canto, tanti anziani, magari con problemi di mobilità, potranno in questo modo essere ‘vicini’ ai loro cari, per non parlare dei funerali difficili da raggiungere per motivi climatici, in zone colpite dal maltempo. L’argomento fa di- scutere, ma l’America ha già risposto, sancendo il successo di questo tipo di funerali. Moltissime aziende di software infatti hanno messo sul mercato (il costo varia tra i 100 e i 300 dollari) programmi facili da usare per tutte le pompe funebri che vogliano offrire questo servizio. E le vendite vanno a gonfie vele. Così come va a gonfie vele il numero di ‘click’ registrati ogni giorno dai siti web dedicati. In particolare per gli italiani esiste www.funerali.org, un blog ideato per fornire aiuto e risposte a chiunque debba organizzare un funerale, voglia saperne di più in materia o desideri lavorare nel settore funebre. Il sito organizza infatti alcuni corsi di formazione e offre inoltre agli utenti la possibilità di vendere o comprare qualsiasi cosa di cui abbiano bisogno nella sezione ‘ c e r c o / o f f r o ’ . "Le uniche certezze della vita - diceva Benjamin Franklin - sono la morte e le tasse". In tempi difficili per tutti, l’industria del caro estinto’ è un settore che continua a tirare e che non conosce crisi. l’illuminazione votiva, con società private che la gestiscono con appalti ventennali e incassano mediamente 15 euro all’anno. Nell’era del pagamento a rate, però, il mantenimento del loculo non prevede ancora questa formula. Ogni anno "scadono" oltre 7mila sepolcri ma solo il 30% chiede il mantenimento. Dopo 30 anni se si vuole mantenere il loculo si devono sborsare cifre che si aggirano intorno ai duemila euro. A Gela, dove il costo è leggermente inferiore (1.500 euro), di recente il comune è andato incontro ai cittadini, rinnovando le concessioni a prezzo dimezzato e con la possibilità di pagare in due rate, anziché in unica soluzione. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se da qualche anno i cittadini, addirittura, rinunciano ad un posto al cimitero e pensano di tenersi in casa le ceneri del caro estinto. Grazie alla legge n.130 del 2001, infatti, non commettono più reato le persone che, su espressa volontà del defunto, ne conservano le spoglie o le disperdono. Insomma, l’eterno riposo, in qualche maniera, verrà assicurato. Chi muore giace e chi vive si dà pace. Anche a rate. L’unico a soffrirne è il conto in banca. E pensare che il ben più economico Caronte pretendeva solo una moneta per traghettare i morti nel regno dell’Ade. Pagina 16 SPECIALE Rateizzare i costi “superflui” è uno dei modi di combattere l’austerity senza rinunciare alle proprie passioni. Dai viaggi agli animali, non mancanio le opportunità di acquisto dilazionato. LAB Iulm Hobby e sfizi: basta un “pagherò” del credito rateale, i residence e gli alberghi a gestione familiare spesso praticano tariffe a vacanza non è più solo così scontate che la richiesta roba da “formiche”. Il di rateizzare il soggiorno è vacanziero degli anni praticamente nulla. Inoltre, le Duemila ha scoperto che può fonti di finanziamento cui acpagarsi le ferie a rate proprio cedere sono molteplici: ci si come fossero un televisore, co- può affidare alle finanziarie sciente sì della possibilità di suggerite dalle agenzie di prenotare a cuore (e portafo- viaggio o decidere di far da soli, proponendo glio) leggero, un istituto di crema, costretto a In Italia dito di fiducia. fare i conti con il boom Occhio, poi: chi quell’amaro reconcede il pretrogusto di dover scontare per un delle partenze stito non risponde periodo medio – a rate in alcun modo della qualità del lungo il piacere di qualche si è regstrato servizio erogato, accanto giorno. a cavallo ealallora saper fare il Sfortunatamente della crisi vacanziero dovrà non è tutto oro in un pizquello che fa del 2008 sperare zico di fortuna rima con “rata” e per non subire il confine che separa la possibilità di pagare un danno e beffa. La formula po’ alla volta, in un tempo pro- contrattuale che consente di lungato e a tassi agevolati, e la “spalmare” un soggiorno a poco piacevole sensazione di rate è definita di “credito finatuffarsi in un mare di debiti è lizzato”. La finanziaria eroga saldo e versando per intero duti 1-2 al massimo”. una delle agenzie prese a davvero sottile. Sembrano es- il prestito al fine di pagare il l’importo da corrispondere alIl range di offerte si riduce es- campione) e il caso della rasersene accorti i vacanzieri ita- servizio vacanze a quella data l’agenzia. Conti senzialmente a teizzazione lici, che dopo l’entusiasmo agenzia di viaggi o tasca, iniziale verso l’idea, da un paio Tour Operator. Chi concede 2 opzioni: una realizzata con La convenienza in l’allergia al pago dilazione amil’aiuto di interdi anni appaiono più scettici. Varcando le porte dell’offerta subito potrebbe il prestito chevolmente mediari finanNon è una coincidenza che il di una qualsiasi si gioca essere più saluziari. In questo boom delle partenze a rate si agenzia e chienon risponde concessa da della solumolte agenzie a caso, la finansia registrato a cavallo tra dendo di ricevere sul tasso tare della qualità particolari cate- ziaria, acquizione rateizzata. 2008 e 2009, proprio in conco- delucidazioni sulla di utenti site la garanzie mitanza con l’acutizzarsi della possibilità di allegdi interesse Motivo? Le rate del servizio gorie sono piccole ed (“gli studenti economiche riprecaria congiuntura econo- gerire i costi dilaallettanti, ma i universitari ci chieste (legmica. Nel giugno 2008, l’Adoc zionando, quasi tassi di interesse spesso sono corrispondono i gasi busta paga) chiede un (Associacione per la difesa e tutti tengono a precisare che alti e aggravano il pagamento loro risparmi appena posacconto del 30%, stabilendo l’orientamento dei consuma- “negli ultimi anni di questi complessivo. in quante rate dilazionare il tori) parlava di “boom dei pacchetti ne saranno stati ven- sono” racconta l’addetto di Per non parlare poi del TAN e viaggi a rate”, la cui percenDai voli allo ski pass: le occasioni del “godi ora paghi poi” soprattutto del tasso annuale tuale d’aumento si aggirava ateffettivo globale (TAEG), che torno al 2%. Il dato rivestì una l verbo dilazionare può de- aumentato del 432% rispetto al anche la montagna risponde ad esempio Msc Crociera certa importanza perché si inclinarsi nei modi più sva- 2010 il fatturato per le vendite presente. Con una normale piazza senza complimenti al seriva in un quadro poco felice dal punto di vista turistico, se riati. Quando si affronta il di biglietti a rate (con piani di carta di credito, infatti, su 7,83%. Gli esperti, poi, consiè vero che, sempre secondo lo tema viaggi, quello di rata è finanziamento di 3,6 o 12 molte piste è possibile pagare gliano di non esporsi con un stime dell’Adoc, in quell’estate concetto valido per tutte le sta- mesi) e nei primi mesi del lo skipass in piccole rate. Sul monte debiti superiore al 25/30% del reddito familiare. 2008 a partire per le vacanze (in media per una settimana) gioni. I vacanzieri più “consu- 2011 il trend, secondo i dati Monte Cimone, munendosi Tutto si gioca quindi sul plus della carta di credito revolving rappresentato dalla quota intesarebbe stato un solo italiano mati” hanno imparato ad del banco San Geminiano e ressi, ma sotto quest’ottica la su 4. Nel 2009 la richiesta di applicare il teorema del “godi credito è diminuita dell’11%, ora e paghi poi”. Dall’ombrelSan Prospero, nel 2010 è stato pletora di tour operator che popoiché vi è stata una forte fles- lone allo skipass, le proposte possibile godersi una vacanza polano l’universo turistico dimostra di aver imparato a sione degli acquisti rateali; in sulla neve pagando a sog- calibrare offerte a portata di pratica, tutte le famiglie che si del mercato possono proiettare giorno terminato. I prezzi, in- tutte le tasche. Ad esempio, sono trovate con un potere nella migliore delle vacanze variati rispetto al 2009, e un spesso non si parla di interessi d’acquisto notevolmente ri- possibili. dotto, sono state costrette ad Non solo in Italia. Prendiamo piano di dilazione modellabile variabili a seconda dell’imabbassare il proprio standard di il caso dei carnet da viaggio forniti dalla stessa compagnia, in base alle proprie esigenze porto dovuto, ma più semplicemente di costi d’istruttoria, vita, con conseguente propendell’Aerolineas Argentinas ed si starebbe ulteriormente con- hanno infatti incoraggiato ap- ovvero cifre standard quantifisione al risparmio. Austral. Nel 2010 la compa- solidando. Se il mare sa offrire passionati e neofiti a sottoscri- cabili in circa 50 euro, che si E’ bene quindi fare alcuni distinguo. Primo fra tutti: se i gnia di volo che effettua rotte momenti di puro relax a rate vere gli speciali pacchetti scelgano mete low cost o paragrandi tour operator hanno (g.l.) disi da mozzare il fiato. E il in Sud America e Oceania, ha (dall’ombrellone al bungalow), vacanze. portafoglio. delle finanziarie a garanzia Giuseppe Leo L I LAB Iulm SPECIALE L’INTERVISTA Pagina 17 IL CUCCIOLINO.IT Il sito che propone l’acquisto di cagnolini a rate Dodici rate per un bassotto Q uali sono le razze più vendute grazie a questi finanziamenti? «Sono tutte razze di piccola taglia. Quelle più richieste oggi sono sicuramente Chiwawa, Carlini, Maltesi. Tutti cani da compagnia». Trattate anche altri animali? «No, siamo specializzati soltanto in cuccioli di cane». Una curiosità: sono più richiesti cuccioli di sesso maschile o femminile? «Va a periodi o a zone. Ad esempio nel Sud Italia prediligono il sesso maschile, mentre nel Nord quello femminile». Vi è un periodo dell'anno in cui vendete più cuccioli a rate? «Sicuramente durante il periodo natalizio». Vi è mai capitato che alcuni cani venissero restituiti a causa di malformazioni? «Sì, è capitato. Tutto dipende però dal contratto che è stato firmato. Se si tratta di una malattia congenita di facile rilievo, è possibile restituire immediatamente il cucciolo». Si spieghi meglio: che cosa prevede il contratto? «Si tratta di un banalissimo contratto di compravendita. Questo prevede la restituzione del cucciolo in caso di malattia virale congenita». Mettiamo il caso in cui volessi acquistare un Bassotto. In quante rate posso suddividere il pagamento? «Il pagamento può essere effettuato in 6, 12 o 48 rate. Attenzione, non siamo noi venditori a VIAGGIARE A RATE CONVIENE? ECCO TUTTI I PRO E I CONTRO ate, non rate. Il viaggiatore che vuole partire dilazionando e non riesce a inquadrare virtù e difetti dell’opzione del viaggio a rate, spesso si trova a sfogliare la margherita. Ecco i motivi che possono spingere ad affidarsi alla soluzione rateizzata e quelli che invece non depongono a favore di tale scelta. Perché farlo? La prima ragione, quella più intuitiva, riguarda la possibilità di spalmare l’importo che si desidera pagare (a patto che non si parli di cifre eccessivamente basse). E ancora: spesso (ma non sempre) il tasso di interesse, al netto dei costi d’istruttoria che si aggirano mediamente sui 50 euro, è pari a zero. Puoi scegliere di pagare la tua vacanza con un comodo finanziamento a tasso zero in 6/7/8/9/10 mesi senza spese di istruttoria pratica. Il pagamento potrà essere effettuato tramite Rid bancario oppure con bollettini postali. Partendo ad esempio da un prezzo vacanza di 2000 euro, questa formula prevede un anticipo del 25% (500 euro), e 6 rate mensili da 250 euro, senza ulteriori esborsi. Altra piccola agevolazione: allo stato attuale non esistono controlli adeguati, e quindi vincoli particolarmente rigidi, per quel che riguarda il numero di finanziarie stipulate dall’utente, ed eventualmente la sua solvibilità. I motivi che portano a essere scettici vero soluzioni di questo tipo, tuttavia, non mancano. Fra tutti, il peso di avere rate a carico anche nel medio lungo periodo, un Taeg spesso proibitivo, con punte vicine al 9%. Ma l’ultimo baluardo, nel caso non si tratti di piccoli importi, è spesso costituito dall’obbligo di garanzia che può essere fornito soltanto attraverso la presentazione di regolare busta paga. (g. l.) R deciderlo, perché non siamo noi a finanziare il futuro acquirente del cucciolo». A quale società vi appoggiate per concedere questi pagamenti? «Noi siamo associati alla Concel di Torino. Tramite questa società è possibile ottenere un finanziamento per l'acquisto dei nostri cani. Se lei si reca sul nostro sito www.cucciolino.it può vederlo direttamente. Cliccando sulla foto del cucciolo scelto, lei viene subito trasferito alla pagina della società torinese, che fornisce tutte le spiegazioni per ottenere il finanziamento. E' possibile inoltre contattarli grazie ad un numero verde». Se ho acquistato un cucciolo e poi non sono più in grado di sostenere il pagamento? «Quando lei fa domanda per ottenere il finanziamento e la Concel, dopo avere visionato i documenti, lo accetta, noi massimo tre giorni dopo veniamo liquidati con bonifico dalla stessa società. Nel caso in cui lei non riuscisse più a pagare le rate non è un nostro problema, ma della Concel». Dopo qunato avviene il primo pagamento? «Il pagamento della prima rata avviene dopo un mese, nel caso in cui ciò non avvenisse, è la stessa società che provvederà a denunciarla per il mancato pagamento». C’è la possibilità che mi portino via il cucciolo? «E' ovvio che non le verranno mai a portare via il cucciolo se non riuscisse più a pagare». (c.p.) La crisi morde anche i cani Chiara Pagnoni l cucciolo venduto a rate diventa una mania dell'acquisto on line. E' l'ultima trovata dei venditori di cani e altri animali da compagnia per combattere la crisi. Cuccioli acquistabili a rate e grazie a piccoli finanziamenti, sul web spopolano siti dedicati a questo bizzarro acquisto . L'epilogo della corsa all'acquisto e della sfida di molti internauti ad accaparrarsi l'ultimo cucciolo alla moda. L'Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, denuncia: “Quello della vendita a rate degli animali e' un fenomeno ancora poco conosciuto e che merita attenzione da parte del governo e delle autorità competenti. In questi ultimi mesi nascono siti internet che offrono cani a partire da 15 euro al mese come si trattasse di acquistare una pentola o un microonde, e' una cosa che ci deve far riflettere”. Secondo la stessa associazione sono sempre più i 'finti' allevatori che vendono i cuccioli di razza on line. Il prezzo medio di un cuc- I ciolo si aggira attorno ai 15 euro al mese: in alcuni casi addirittura con diritto di recesso e garanzia di un anno. C'è però un grosso pericolo: che il cucciolo venga considerato come un bene di consumo e possa così finire sotto sequestro. “Secondo la legge italiana -spiega Lorenzo Croce, presidente dellìAidaa - dopo i tre solleciti inviati dalla finanziaria, il cane può essere pignorato. Nei casi migliori può finire in un canile o può essere affidato ad un privato. Il cucciolo è così assimilato a un’automobile o a una lavastoviglie. Il controsenso naturale è uno solo. Da una parte la legislazione considera cani e gatti animali da affezione: se un cane viene maltrattato, il cittadino è punibile penalmente; dall'altra l'animale non ha alcun diritto e finisce per essere considerato come un oggetto. Cani e gatti diventano merce di scambio. Per questo ci dovrebbe essere una legge che li tuteli”. “Andando un poco più a fondo nella ricerca – afferma il presidente dell' Aidaa - scopriamo che questo tipo di acquisti di cuccioli sono 'finanziabili', infatti le maggiori associazioni di credito da alcuni mesi hanno attivato il servizio dedicato agli animali. Si accede ad un finanziamento, con interessi piuttosto alti, che da una parte garantisce all'allevatore l'incasso immediato dei suoi soldi mentre l'acquirente paga, in alcuni casi con rate che raggiungono gli 84 mesi, il proprio cane. I funzionari di una nota società nazionale affermano che i numeri sono interessanti e in crescita da quando, circa un anno e mezzo fa, hanno iniziato a garantire questo tipo di finanziamento”. Viaggio Pagina 18 SPECIALE Gianluigi Ricuperati ne “La tua vita in 30 comode rate” offre un affresco spassionato degli italiani che hanno fatto delle rate la loro filosofia di vita embra un romanzo, ma è vero. I nomi delle persone e gli indirizzi sono stati cambiati, ma Gianluigi Ricuperati racconta vite reali: racconta il loro rapporto con il dio denaro. Vite vere, vissute. Sono veri i tormenti, vere le sofferenze, vere le preoccupazioni di questi personaggi che si muovono all’interno del quartiere Crocetta di Torino. Un ambiente al contempo reale e ideale perché, come dice l’autore, «è un luogo intercambiabile, asportabile e impiantabile dovunque, Milano, Genova, Roma, come il “tassello di un puzzle» . La tua vita in 30 comode rate (Laterza, collana Contromano, 2009) ruota attorno al denaro, o meglio, al credito, in particolare quello al consumo. E’ un viaggio nelle vite e, se vogliamo, nella privacy di coloro che hanno a che fare con i soldi, i prestiti, i crediti, i debiti. Un racconto corale, a più voci, testimonianze dirette non solo di debitori, ma anche di recuperatori di credito come Tancredi che ce l’ha con i media che «trattano l’argomento facendo vedere il povero cittadino consumatore come vittima di quei bastardi delle banche […], se vai a scavare c’è gente che non si sente a posto se non ha la macchina nuova ogni due anni». Proprio per questo motivo Ricuperati ha voluto dar voce ad entrambe le parti, perché è giunto alla conclusione che «debitori e creditori sono due metà dello stesso viso bruciato. Due metà che si equivalgono, non una migliore S nelle vite a credito “ dell’altra, non una buona e l’altra cattiva. Al massimo, una che si adatta e una che subisce. Il tossico e lo spacciatore». Tancredi, che lavora per una società di recupero crediti, racconta di non avere molta simpatia per quelli che non pagano ché è il datore di lavoro che ti paga la rata quando fa la busta paga. Se prendi 1000€, il quinto è 200€, te ne danno direttamente 800. Il quinto non esiste agli occhi del cliente debitore» o come il tasso zero che «non esiste come non esi- “ Erika Crispo LAB Iulm fimere, come per esempio farsi prestare i soldi per la vacanza, che effettivamente è un settore in ampia crescita. Ma chi sono Debitori e creditori sono due metà dello stesso viso bruciato. Due metà che si equivalgono, non una migliore dell’altra, non una buona e l’altra cattiva «perché non c’è alcun bisogno di fare debiti. Queste persone sono vittime, più che dei loro problemi, del sistema in cui vivono per cui ad un certo punto si sentono in bisogno di spendere del denaro che in realtà non c’è alcun bisogno di spendere. Sono la loro pochezza intellettuale, il loro spirito misero, che fanno sì che abbiano bisogno di comprare il macchinone o l’orologio costoso». Ma Tancredi svela anche alcuni meccanismi del sistema creditizio come la cessione del quinto dello stipendio, formula sempre più diffusa in questi ultimi anni perché «è super garantita per- ste Babbo Natale, in realtà è una forma di pubblicità ingannevole, uno sconto che applica il venditore che paga gli interessi al posto del l’acquirente. Se acquisti un’auto a 10.000€ in 12 mesi a tasso zero, che succede in realtà? Che io società finanziaria erogo al concessionario 9.200, quindi ne rimangono fuori 800 che sono gli interessi dei 12 mesi che il concessionario ha deciso di pagare ritenendo vantaggioso vendere l’auto grazie a questa riduzione a 9.200€». C’è un credito buono, come quello per lo sviluppo e l’imprenditoria, e uno cattivo che riguarda tutte le cose troppo ef- i debitori? Sono famiglie e cittadini singoli, donne e uomini, anziani che chiedono prestiti mentre l’elettricità è staccata e le crepe sui muri sono coperte dalle tasse condominiali ancora da pagare; si fanno finanziare i funerali, le feste di 18 anni, l’auto che lasciano parcheggiata perché portarla in giro costa troppo. Sono uomini come il padre di Giulietta, suicidatosi per i troppi debiti, «che viveva seguendo la filosofia pratica secondo cui vivere funziona bene se si gode del meglio di tutto, del meglio dei vestiti, del meglio tecnologico, del meglio dei concerti, del meglio delle auto. Ma che faceva anche spese isteriche, puntellate dalla depressione improvvisa o dalla noia». Ma ciò che pensano i debitori è espresso al meglio dalle parole del benzinaio intervistato da Ricuperati: «Io lavoro tutti i giorni e devo poter comprare tutti i giorni, poter cambiare auto quando voglio. Devo potere. Io mi sento libero quando spendo e nessuno mi dice un bel niente. Nessuno mi deve dire niente. Adesso è diverso, è tutto coi computer e i bancomat e tutti ti chiedono se vuoi pagare adesso, domani, da gennaio, da quando ti pare. E io faccio così. Non mi importa dei conti alla fine, l’ha detto anche il mio avvocato che male che vada mi tolgono lo moto, ma io adesso la intesto a mia moglie, la moto». Persone che chiedono denaro e persone che lo spendono senza averlo ancora guadagnato, l’Italia che ci viene raccontata da Ricuperati è la patria del microcredito dello spreco e i debitori sono persone comuni, ma anche insospettabili delle classi medio-alte. E’ come se tutti fossimo debitori, o per lo meno, abbiamo buone possibilità di diventarlo. LAB Iulm SPECIALE Pagina 19 IL FILM L’amico di famiglia e L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino del 2006 Giacomo Rizzo interpreta un usuraio di provincia, Geremia de Geremeis, alle prese con piccoli prestiti e piccoli amori quasi a pagamento. Purtroppo per lui incontrerà un grande amore che cercherà di comprare con un pre- N stito enorme. Perdendo tutto. L’amico di famiglia è anche la storia di un matrimonio, di una giovane sposa poco convinta (una sensibile Laura Chiatti), della sua famiglia disposta a chiedere del denaro a Geremia Cuore d’Oro per finanziare un ricevimento modesto. Il piccolo usuraio finirà beffato e deriso dal grande amore, dal grande usuraio (suo padre), dalla grande città. La provincia italiana (che a tratti trasfigura in un traballante wild west) fa da sfondo ad una galleria delle miserie: su tutti una donna che deve del denaro a Geremia, non può restituirlo e passa le giornate in una sala bingo. Vincerà, restituendo il suo prestito. A caccia di sentimenti, a rate Nel lavoro del commediografo Paolo Triestino una critica feroce all’edonismo basta apporre una semplice firma per smettere di provare gelosia, odio, tristezza. Ma cosa accadrebbe a chi non riuome sarebbe la nostra scisse più a far fronte a tutti i vita se potessimo acqui- debiti contratti? É qui che inistare qualsiasi cosa, zia la vicenda dell'ingegnere protagonicompresi i sta della sentimenti, storia che, con codovendo rimode rate nunciare al mensili? Se suo pacl'è chiesto chetto di Paolo Trieemozioni a stino attore pagamento, e doppiasi ritrova, tore roin un cremano, che scendo di ha scritto, situazioni diretto e ingrottesche, terpretato lo a dover spettacolo “familiariz“Vita a zare” di rate”. nuovo con La storia le emosurreale di La locandina dello spettacolo zioni dei comuni questa commedia musicale è ambientata in esseri umani. L'esito sarà tutun mondo fantastico dove, per t'altro che inconcludente: essere felici, è sufficiente ac- l'uomo riuscirà a prendere coquistare il pacchetto “full posi- scienza del fatto che, sebbene tive emotions” che impedisce la vita abbia i suoi alti e bassi, di provare ogni tipo di senti- è molto meglio viverla in piena mento negativo. In altre parole libertà, piuttosto che ridursi a Monica Giambersio C mere marionette in nome di un'adesione a modelli di perfezione incapaci di dare la vera felicità. L'idea della commedia è venuta a Triestino mentre guardava al telegiornale due Con “full positive” si può pagare a rate per la felicità, per non provare gelosia o per emozionarsi davanti a un tramonto servizi: nel primo si diceva che gli italiani ricorrono sempre di più alle rate per l'acquisto di beni di cui in realtà potrebbero benissimo fare a meno; nell'altro, invece, si parlava della dipendenza da cioccolato. «Ho pensato che chi compra spasmodicamente a rate qualcosa che magari è indotto a desiderare dalla televisione fosse, in un certo senso, simile a chi non riesce a resistere a un cioccolatino» racconta l'attore, sottolineando come il suo spettacolo sia un modo un po' iperbolico di denunciare il consumismo imperante nella nostra società che spesso ci fa illudere di poter cambiare le nostre vite circondandoci degli oggetti più inutili. Ma questa commedia parla anche della capacità che ognuno di noi dovrebbe avere di cambiare il proprio punto di vista sul mondo. «Il mio protagonista- spiega Triestino- nella prima parte dello spettacolo, vede con terrore la possibilità di tornare a provare gelosia e tristezza, ma alla fine comprende che questi sentimenti assumono un'accezione positiva nella misura in cui sono il simbolo di una vita che si oppone all'omologazione di un'esistenza perfetta». In quest'ottica grande rilievo simbolico, all'interno dello spettacolo, viene assunto dagli uccelli che volano sulle teste di tutti i personaggi. Questi animali diventano l'emblema di una vita autentica verso cui il protagonista prova sempre meno timore fino a che, giunto a compimento del Molte persone si circondano degli oggetti più inutili pur di aderire ai modelli omologanti di finto benessere proposti dai mass-media suo percorso di maturazione, arriva a trasformarsi in uno di loro volando verso i cieli di un'esistenza libera da costrizioni che accetta la vita nel suo dissidio sempre aperto di felicità e sofferenza. Tasse in pillole tra evasione e povertà Pagina 20 SPECIALE LAB Iulm Cresce il numero di italiani che ricorre al pagamento rateizzato dei conti in sospeso con il fisco, ma per ottenere le agevolazioni occorre dimostrare di trovarsi in una condizione di “temporanea obiettiva difficoltà”. E chi sgarra sulle scadenze decade dalla concessione del beneficio Chiara Daffini situazione di obiettiva difficoltà. Per le persone fisiche e i agare sì, ma poco per titolari di ditte individuali in volta. Il ricorso alle rate regimi fiscali semplificati si tocca anche il fisco: applica l’indice ISEE, l’Indicasempre più italiani pagano in tore della Situazione Economaniera dilazionata m i c a le tasse e i contriEquivalente buti dovuti, multe del nucleo faD i l a z i o n i comprese. Il dato miliare del emerge dalle rilefino a 36 mesi debitore. Per vazioni di Equitale società di lia, società che si per impor ti capitali, sooccupa della ricietà coopeinferiori rative, mutue scossione nazionale dei tributi e ai 5000 euro assicuratrici, che evidenzia società di come dal 2008 ad persone e tie d i 7 2 m e s i oggi siano state actolari di ditte cordate circa per somme individuali in 882mila dilazioni contabilità maggiori o r d i n a r i a di pagamento, per un totale di 12,4 viene invece miliardi di euro. utilizzato Ma le rate non sono concesse a l’Indice di Liquidità, che è l’intutti: per ottenere questa mo- dice comunemente impiegato dalità di versamento è necessa- dagli analisti di bilancio per rio dimostrare di trovarsi in stabilire la maggiore o minore una situazione di “temporanea capacità dell’impresa di far obiettiva difficoltà”. Il sistema fronte agli impegni finanziari a si differenzia in base al tipo di breve termine, con le proprie contribuenti e all’importo del disponibilità liquide, immedebito. Se questo è inferiore ai diate o differite. La dilazione 5000 euro, è sufficiente la sola può arrivare ad un massimo di domanda, mentre per importi 36 rate per importi inferiori a superiori è necessario esibire la 5000 euro e di 72 rate per dedocumentazione che attesti la biti superiori. Sui versamenti P dilazionati si applicano gli interessi con un piano di ammortamento a scalare: rate costanti, in cui la quota di capitale cresce e la quota di interessi decresce in relazione alla durata della rateazione. Il debitore decade dal beneficio, alternativamente, quando abbia omesso il versamento della prima rata o di due rate successive alla prima. Tuttavia, il decreto “Mille proroghe”, convertito con la legge 10/2011, è intervenuto proprio su quest’ultimo aspetto. La nuova norma prevede che – nei casi sopraccitati e per dilazioni concesse fino al 27 febbraio 2011 – la rateazione possa essere prorogata per un ulteriore periodo, e fino a 72 mesi, a condizione però che il debitore comprovi un temporaneo peggioramento della situazione di difficoltà posta alla base della concessione originaria. Per valutare la propria idoneità al sistema di dilazione fiscale e l’eventuale numero di rate, è disponibile un servizio on line di calcolo automatico presso il sito www.equitalia.it. Queste le regole del gioco, ma che cosa ne pensano gli italiani? A giudicare dai dati, la rateazione delle tasse è pro- mossa a pieni voti e il livello (calzaturiero, tessile, gioielledelle richieste, già alto e in co- ria, abbigliamento). Le cause? stante aumento, è il termome- La concorrenza dei Paesi tro sociale del nostro Paese. A emergenti, che offrono sempre sorpresa, lievitano le domande più manodopera a basso costo, in Lombardia: al primo posto a scapito della qualità. Le aziende preMilano, seguita da feriscono deBergamo, Varese e localizzare, Brescia. La provinI l r i c o r s o a l l e ma il rischio cia più virtuosa? è la perdita di Sondrio. a g e v o l a z i o n i specializzaSenza dubbio la crisi economica e il sempre più zione della manodopera, caro vita stanno frequente oltre che una dando man forte al crisi occupafenomeno, ma il da par te zionale infatto che le tre rePer gioni in testa siano delle imprese terna. questo, in Lazio, Lombardia e Campania mette impegnate molti casi, proprio grain evidenzia come a soffrire siano nell’expor t zie al debito da saldare oggi anche le zone spalmato su più ricche. Complessivamente, infatti, solo il più anni, molte imprese evi30% delle agevolazioni nazio- tano il fallimento. La dilazione delle tasse si rinali riguarda il Mezzogiorno, contro il 34% del Nord e il vela anche – come spiega 36% del Centro. E’ invece la Equitalia - «uno strumento atto Liguria la regione con importi a migliorare il servizio pubpiù limitati.Le più sfavorite blico della riscossione». In sono state le famiglie monoge- quattro anni Equitalia ha innitoriali e le coppie con figli. fatti dato un forte contributo Ma a soffrire nel biennio pas- nella lotta all’evasione, riporsato sono state anche le im- tando nelle casse dello Stato prese, specialmente i settori di circa 30 miliardi di tasse, impunta dell’export made in Italy poste e contributi non pagati. LAB Iulm SPECIALE Pagina 21 LA SOCIETÀ Le vie della riscossione ora passano da internet quitalia è la società per azioni, a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle Entrate, 49% all’Inps), che si occupa della riscossione nazionale dei tributi e dei contributi. Mentre in passato questo esercizio era svolto da istituti bancari e privati, dal 2006 è rientrato nel pubblico. Fra le novità l’equiparazione, nella riscossione, di tasse e contributi previdenziali. L’omesso pagamento di questi ultimi è sanzionato come il mancato versamento delle imposte dirette. Il Gruppo è presente sulla penisola, Sicilia esclusa, con 16 Agenti della riscossione, che svolgono la loro attività su uno o più ambiti provinciali. L’attività di riscossione ri- E I NUMERI 16,9 mld di euro ammontare totale delle dilazioni concesse da Equitalia 3,04 mld di euro totale delle rateizzazioni concesse nella regione Lazio 2,9 mld di euro totale delle rateizzazioni concesse nella regione Lombardia 7,8% quota dei contribuenti ammessi alla rateizzazione che non riesce a rispettare le scadenze guarda sia i tributi non di ruolo, ovvero quelli diretti (per esempio l’Ici e i versamenti unitari) sia i tributi di ruolo, quelli cioè iscritti in una cartella di pagamento che viene spedita al cittadino: tale riscossione può essere spontanea o coattiva. In realtà il Gruppo non svolge solo un servizio al cittadino, che può concordare le modalità di pagamento e di assolvimento degli obblighi, ma anche e soprattutto agli Enti che vi si rivolgono per il rientro dei loro crediti: comuni, provincie, regioni, consorzi, ordini ecc. La gamma di servizi è indirizzata insomma a tutti i soggetti che hanno l a necessità di recuperare le risorse finanziarie per Semaforo verde per le multe a rate guidatori imprudenti o distratti per una volta possono tirare un sospiro di sollievo. Il nuovo Codice della Strada, entrato in vigore ad agosto dello scorso anno, sanziona sì in maniera più severa chi non rispetta le regole della viabilità, ma permette anche di pagare le multe a rate. L’articolo 202-bis introduce infatti la possibilità di dilazionare i versamenti per le contravvenzioni superiori a I i propri compiti istituzionali. Al fine di rendere più agevole il contatto con i contribuenti, la società si è dotata di un’efficiente sistema informatico, attraverso il quale i cittadini possono visualizzare il loro estratto conto on line, per verificare la propria situazione debitoria aggiornata, senza recarsi agli sportelli, e protetti da specifiche password, consultare schede e opuscoli informativi, disporre di un simulatore di rate on-line, che determina automaticamente il numero di versamenti da dilazionare in relazione all’importo dovuto, inviare reclami e ottenere assistenza via internet. (c.d.) 200€. Il discorso, però, è va- Giudice di Pace. La Circolare n. lido solo per chi ha un reddito basso: Si possono 6535 del Dait (Dinon superiore ai pagare in partimento Affari Interni e Territo10.628,16€, elevato di 1.032,91€ per più tr anche riali), emanata il 22 aprile 2011 dal ognuno dei familiari sanzioni Ministero degli conviventi, i cui redchiarisce diti dovranno essere superiori Interni, alcuni aspetti apsommati. La richiesta va presentata ai 200 euro plicativi della Riforma del Codice entro 30 giorni dalla notifica della viola- dimostrando della Strada (legge 120/10) di compezione al prefetto, al di avere tenza prefettizia. sindaco, al presiIl pagamento della dente della giunta un reddito multa potrà essere regionale o provinfino a un ciale, a seconda delbasso ripartito massimo di 60 l’organo di Polizia che ha rilevato l’infrazione. rate mensili di non meno di Entro 90 giorni l’autorità com- 100 euro l’una. Verranno però petente dovrà decidere se con- addebitati gli interessi di cedere la rateazione e, in caso legge e il mancato pagamento di mancato accoglimento, il della prima rata o di due rate sanzionato potrà far ricorso al successive alla prima. (c.d.) Piccoli prestiti Pagina 22 SPECIALE LAB Iulm Moltissime le modalità di finanziamento per dipendenti e imprese ma per giovani, precari e disoccupati è difficile ottenere dalle banche una somma per iniziare una nuova attività Anna Gaudenzi prestito hanno i precari, i diFrancesco Priano soccupati e gli studenti? ’Italia non è un paese di La maggioranza dei prestiti gli debitori, almeno non erogano le banche attraverso il tanto quanto gli altri prestito bancario. Per prestito Stati Europei. I dati del sistema bancario si intende un prestito d’informazioni creditizie del di una banca a un privato, che Crif (Centrale Rischi Finan- si impegna a restituirlo, nei ziari) evidenziano che il debito modi e nei tempi concordati. I delle famiglie italiane in rap- prestiti bancari non sono finaporto al reddito disponibile è lizzati, vale a dire che il debipari al 65%, contro il 97% tore non deve dare spiegazioni della media europea. A con- riguardo all’utilizzo della ferma della prudenza degli ita- somma di denaro ricevuta. Ovliani, nel 2010, la richiesta di viamente, la banca presta deprestiti è scesa del 3% rispetto naro al privato applicando un al 2009 che già aveva fatto ri- interesse, che diventa il lucro scontrare un meno 8% rispetto della sua attività di credito. La banca eroga prestiti a soggetti all’anno precedente. In netto calo sono i prestiti per- diversi, che di conseguenza sonali rispetto a quelli finaliz- dovranno esibire garanzie dizati, erogati da banche con uno verse, a seconda della tipologia specifico obiettivo di spesa: del prestito accordato, nonché automobile, cerimonie, elettro- delle caratteristiche del debidomestici. Il 21% degli italiani tore stesso. Un lavoratore ausceglie prestiti a lunga sca- tonomo può avere maggiori denza, superiore ai 60 mesi; gli difficoltà rispetto a un dipenitaliani preferiscono poi inde- dente essendo il suo reddito bitarsi per pochi soldi: il 46% non fisso, e quindi, meno sicuro per la dei prestiti risulta infatti inGli italiani banca. Il lavoratore feriore ai 5.000 si indebitano dipendente può euro. I piccoli al fiprestiti, non a meno della ricorrere nanziamento caso, sono media detto “cessione quelli più facili del quinto”: In da ottenere: europea. questo caso la vengono erogati da quasi tutte le Trentino, restituzione avviene tramite principali finanLazio, Umbria rate mensili ziarie tramite importo prestito persoe Abruzzo con massimo pari a nale, cessione le regioni un quinto dello del quinto stidel pendio o carta con più richieste stipendio lavoratore che di credito revolving. I requisiti di credito viene trattenuto direttageneralmente mente dal richiesti sono un reddito mensile derivante datore di lavoro dalla busta da lavoro o pensione e un ca- paga. Si tratta di un prestito per rico finanziario non eccessivo. cui si possono ottenere tra i Ma chi ricorre ai prestiti? Ana- 2.500 e i 60.000 euro grazie al lizzando la richiesta di finan- prestito delega che spesso ziamenti in base all’età si viene affiancato al quinto dello scopre che ricorrono al prestito stipendio. Altre forme di finanuomini e donne tra i 35 e i 44 ziamento sono i Prestiti a anni (27% del totale), e le re- Fondo Perduto. Si tratta di sogioni dove maggiormente ci si luzioni strutturate per agevole nuove attività affida a istituti creditori o ban- lare che sono Trentino Alto Adige, imprenditoriali o tese a favorire progetti di sviluppo econoLazio, Umbria, Abruzzo. Quali sono le modalità di pre- mico proposti a seguito di stito più diffuse? E soprattutto: bandi o iniziative produttive. I che possibilità di accesso al prestiti richiesti riguardano L passione di famiglia l’acquisto di beni materiali e immateriali, che servano per consolidare l’azienda e renderla competitiva. Una soluzione spesso utilizzata dai lavoratori dipendenti è il prestito Garantito, ossia un finanziamento a tasso fisso che la banca o la società finanziaria concede al cliente, dietro la presentazione di una garanzia. La garanzia per eccellenza è rappresentata dal TFR del lavoratore, ossia dalla liquidazione che egli riceverà alla fine del rapporto di lavoro. Nel caso di un lavoratore autonomo, invece, la garanzia sarebbe determinata dal valore del capitale del riscatto della polizza vita. Il prestito Fiduciario Garantito, invece, è una forma di finanziamento a cui possono accedere anche i lavoratori precari in quanto viene garantito dal rilascio di una garanzia, rappresentata in genere da un soggetto terzo, che funge da garante, oppure da un’ipoteca su un immobile. Solitamente, i prestiti garantiti prevedono l’offerta di maggiori somme da parte degli istituti di credito, in favore del cliente, nonché tassi vantaggiosi. Ma la nota negativa sta nel fatto che è indispensabile coinvolgere terze persone, quali datore di lavoro o pa- renti. prestito, deve registrarsi al sito, Ultimamente è arrivato in Ita- esibire la documentazione nelia il prestito parti private senza cessaria e indicare tutte le conl’intermediad i z i o n i zione di ban- Per i dipendenti desiderate, in che o istituti termini di imla soluzione porti, durata e finanziari. Questa forma A questo più utilizzata tasso. di credito che punto sarà poi ha come piattaè il prestito un altro privato, forma fondadecidere se Garantito, aerogare m e n t a l e all’altro internet ed è un finanziamento privato il crestata riconodito desiderato, a tasso fisso alle condizioni sciuta dalla Banca d’Italia. questo voconcesso a ga- da In Italia sono lute. Prestiatre i siti princiranzia. moci funziona pali di prestiti una sorta Solitamente come tra privati Boodi finanziaber.it, Prestia- si tratta del TFR mento di “molti moci.it e a molti”, in Zopa.it. Zopa modo tale da tuprevede il prestito di importi telare il risparmio investito. In da 1.500 euro ai 15.000 euro, a sostanza, gli investitori metottimi tassi di interesse, senza tono a disposizione una alcuna spesa di intermedia- somma che poi verrà suddivisa zione; prevista solo una spesa in 30 quote che finanzieranno di commissione per Zopa. Le altrettanti soggetti. Ci sono cagaranzie richieste sono un tegorie per le quali è difficile conto corrente e una storia cre- se non impossibile ottenere un ditizia positiva. Zopa, dopo un prestito. Questo perché gli istiperiodo di sospensione del ser- tuti di credito richiedono gavizio, è stata nuovamente resa ranzie specifiche derivanti dal operativa come Istituto di pa- reddito per concedere qualsiasi gamento. Boober, che però at- somma di denaro. I disoccutualmente non è operativa, pati, per esempio, possono soutilizza una tipologia un po’ di- lamente chiedere mutui di versa. Chi ha bisogno di un liquidità, in questo caso il ri- LAB Iulm SPECIALE Pagina 23 IL CASO La Banca d’Italia fa pulizia Cancellate 72 finanziarie Anna Gaudenzi Francesco Priano ichiedevano tassi vicini all’usura, non avevano i bilanci in regola e rilasciavano fideiussioni con il solo scopo di arricchire se stesse in maniera fraudolenta: è questo il profilo delle 72 finanziarie cancellate dal 2008 a oggi dall’Albo degli intermediari finanziari. La Banca d’Italia, che dal 1° gennaio 2008 ha sostituito l’Ufficio Italiano Cambi nella gestione e verifica degli Albi ed Elenchi relativi agli Intermediari finanziari, ha avviato infatti uno scrupoloso lavoro di vigilanza, decretando la cancellazione di quelle società che non rispettavano le norme previste dal TUB, il Testo Unico Bancario. I casi che hanno destato più clamore sono quelli che hanno coinvolto società di grandi dimensioni come la Intercontinental SPA di Firenze, la Financial Trade SPA, Esperian SPA e Consulteam SRL di Roma e la Mediacredit SPA di Napoli: nel complesso avevano emesso oltre 5.000 polizze fideiussorie per un rischio garantito di circa 750 milioni di euro, non possedendo però il capitale necessario per coprire le eventuali insolvenze. R chiedente, deve essere in possesso di un immobile di proprietà non impegnato da ipoteche e deve esibire un garante con reddito che garantisca la restituzione dell'importo. Per quanto riguarda invece lo sviluppo di attività imprenditoriali vi sono alcune agevolazioni regionali che offrono prestiti a disoccupati anche a fondo perduto a fronte di un valido progetto di sviluppo d'impresa. Microcredito Sociale ad esempio, nel 2004, ha lanciato, in collaborazione con il banco San Paolo di Napoli l'offerta di alcuni prestiti per disoccupati, immigrati e giovani che intendevano fondare e sviluppare una impresa senza disporre dei mezzi. I prestiti per studenti sono concessi dalle finanziarie per coprire tutte le spese relative alla formazione. Per poter accedere al prestito per studenti, nel caso appunto ci si rivolga ad una società finanziaria, è necessario avere un reddito che possa far fronte al rimborso delle rate che avranno cadenza mensile. Anche in questo caso l'unico modo che uno studente ha per ottenere un prestito è quello di trovare un garante che possa sostituirsi al richiedente nel caso le rate non siano correttamente restituite. IL LESSICO CRIF La Centrale Rischi Finanziari è una banca dati privata, cui aderiscono tutti i principali istituti di credito. Al Crif si rivolgono le banche e le società finanziarie che debbono valutare la situazione economica e la solvibilità della persona che fa richiesta di un finanziamento. CARTA REVOLVING È una carta di credito che permette la rateizzazione dei pagamenti. Il suo utilizzo comporta per l'acquirente un costo aggiuntivo, per la corresponsione degli interessi sul finanziamento, con un tasso che va di norma dal 16 al 21% annuo. Dopo il boom del 2008 negli ultimi due anni il loro numero è diminuito del 26%. I proventi ottenuti da queste società venivano poi trasferiti sui conti correnti d’istituti bancari sammarinesi, dopo essere stati schermati da fittizi rapporti commerciali con società operanti nella Repubblica di San Marino, attraverso false fatture. Fra le numerose società cancellate spicca il caso dell’Ardeo SPA di Lecce, depennata dall’ Albo nel febbraio 2010. Richiedevano tassi vicini all’usura, non avevano i bilanci in regola e rilasciavano fideiussoni per arricchirsi La Guardia di finanzia era stata insospettita dal grosso patrimonio che i proprietari della finanziaria erano riusciti a accumulare, pari a circa 8 milioni di euro tra immobili e terreni: le indagini hanno rivelato che la società concedeva prestiti a piccoli imprenditori disperati, con un tasso di interesse annuo fuori legge, pari quasi al 60 per cento. Alla cancellazione dall’Albo in alcuni casi è seguita la liquidazione, come nel caso di Eurofidelitalia, messa in liquidazione nel 2009, e Idea Fi- nanziaria, società specializzata nei prestiti con cessione del quinto dello stipendio. L’operato della Banca d’Italia tuttavia non è stato esente da critiche e perplessità, come successo nel caso di Zopa Italia, la prima società di prestito sociale: grazie a Zopa, pioniere del social lending in molti paesi, era possibile ottenere credito evitando l’intermediazione delle banche, ricevendo il denaro da privati cittadini. La società, che guadagnava una commissione sul prestito ottenuto e una quota annuale, era stata cancellata il 10 luglio 2009 con l’accusa di aver fatto ‘raccolta del risparmio’, operando quindi come una banca: i fondi, prima di essere destinati al richiedente del prestito, venivano infatti lasciati in giacenza sul ‘Conto Prestatori Zopa’. La sospensione del servizio aveva suscitato aspre polemiche, rimbalzate sulle pagine dei principali quotidiani a causa del grosso successo che la formula finanziaria aveva riscosso fin dall’apertura in Italia nel 2007 e, più in generale, in altri Paesi: dopo aver presentato nuova documentazioni Zopa Italia il 29 marzo 2011 è riuscita ad ottenere dalla Banca d’Italia l’autorizzazione a operare come Istituto di Pagamento e la riammissione all’Albo. CESSIONE DEL QUINTO Consiste nel rimborso del prestito ottenuto tramite la cessione di una quota dello stipendio netto continuativo che non può superare il valore di 1/5 (il 20%). La durata massima consentita è di 120 mesi, mentre la minima abitualmente non è inferiore ai 24 mesi. SOCIAL LENDING È un prestito da parte di privati ad altri privati a titolo personale, erogato attraverso internet. È vantaggioso perché chi presta o riceve denaro percepisce una quota d’interessi più favorevole rispetto al mercato bancario. Questo in virtù dei costi d’intermediazione ridotti, per il contatto diretto fra prestatore e contraente. Pagina 24 IULM NEWS LAB Iulm Educazione alla conoscenza del paesaggio Il Fondo Ambientale Italiano e Università Iulm assieme per la seconda edizione del “Torneo del Paesaggio”, gara per sensibilizzare i giovani al patrimonio immateriale Marco Giorgetti l FAI, Fondo Ambiente Italiano e l’Università IULM rilanciano, per il nuovo anno scolastico appena iniziato, la seconda edizione del “Torneo del paesaggio”. La prima edizione ha visto coinvolti, lo scorso anno, oltre 6.300 studenti. L’iniziativa, patrocinata dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, si propone di sensibilizzare i giovani allo straordinario patrimonio artistico, paesaggistico e culturale italiano. Il “Torneo del paesaggio” è una gara di cultura a squadre, formate al massimo da 3 studenti delle scuole secondarie di se- I condo grado. Si svolge in tre fasi: prima a livello locale, quindi su scala regionale, per poi arrivare, con le finali, alla fase nazionale. La gara prevede test di conoscenza del paesaggio italiano, prove progettuali e interventi pratici sul tema dei beni immateriali riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Per “patrimonio culturale immateriale” s’intende – secondo la definizione data proprio dall’Unesco - rappresentazioni, espressioni, conoscenze, know-how - ma anche strumenti, manufatti e spazi culturali associati a quest’ultimi che le comunità locali riconoscono come parte del proprio CASCINA MONCUCCO patrimonio culturale. Questo tesoro immateriale, infatti, tramandato di generazione in generazione, trasmette ai cittadini il senso d’identità e di continuità. La sua valorizzazione è pertanto in grado di promuove valori essenziali, quali il rispetto per la diversità culturale e per le varie forme di creatività umana. Il “Torneo del paesaggio”, nato come “classico” appuntamento annuale nel panorama dei tornei studenteschi, si nutre dunque della forte convinzione, di Fai e Iulm, che l’educazione dei giovani alla conoscenza e alla tutela del paesaggio, la cui difesa è una priorità assoluta per entrambe le Istituzioni, sia di fondamen- tale importanza per il futuro del Paese. Nella prima fase del Torneo, che si svolgerà direttamente nelle scuole coinvolte, gli studenti dovranno rispondere a una serie di quesiti su tematiche legate al paesaggio e ai beni immateriali riconosciuti Patrimonio dell’Umanità. Ogni scuola partecipante selezionerà così una squadra vincitrice, che accederà alla fase successiva. Nella seconda fase dunque, che si svolgerà a livello regionale con la collaborazione delle Delegazioni Fai, le squadre semifinaliste si confronteranno sulla selezione, promozione e gestione dei “beni immateriali Unesco”, L’Università IULM e il Comune di Milano hanno siglato un protocollo d’intesa che prevede l’attuazione di un programma di incremento della disponibilità di edilizia residenziale universitaria. E’ su queste premesse che l’Università IULM avrà in concessione d’uso gratuito per 30 anni l’immobile noto come Cascina Moncucco, a due passi dall’Ateneo (via Moncucco 31). La ristrutturazione del complesso edilizio, di cui saranno disponibili 2.500 mq, permetterà all’Ateneo di ottenere una struttura con 90 posti letto singoli. nonché sui principali luoghi di interesse paesaggistico della propria regione. Ciascuna regione italiana porterà così in finale una sola squadra. Nella terza e ultima fase, a livello nazionale, le squadre dovranno infatti presentare un originale progetto di promozione di un bene immateriale scelto nel proprio territorio, una sorta di "candidatura ideale Unesco", che segua gli stessi criteri che la Commissione utilizza solitamente per la valutazione delle candidature di beni immateriali italiani. I ragazzi quindi si confronteranno sugli elementi che rendono un bene tanto speciale da meritare di essere considerato Patrimonio dell'Umanità, LAB Iulm IULM NEWS Pagina 25 NOVITÀ In Iulm 5 è nato il laboratorio multimediale Il Laboratorio multimediale, ha la finalità di fornire spazi e attrezzature utili alla produzione audio-video per gli insegnamenti del corso di laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media, alla comunicazione audiovisiva istituzionale e non della IULM (convegni, eventi, cerimonie ecc.) e alle attività di produzione foto-videografica collegate alla didattica di docenti e studenti. Attraverso le attività di laboratorio (regia, montaggio, sonoro, web design ecc.) e le esercitazioni, gli studenti laurea magistrale in Televisione, Cinema e New Media possono ideare e realizzare direttamente progetti multimediali (cortometraggi, spot pubblicitari, numeri zero di format televisivi), mettendo così alla prova le loro capacità. Ubicato allo IULM5, il Laboratorio è dotato dei seguenti SPAZI: un Magazzino attrezzature (I piano) per il servizio prestito e restituzione di fotocamere, videocamere, cavalletti, microfoni, luci ecc.; un’Aula di montaggio (I piano), con 15 postazioni di montaggio Avid e 7 postazioni per esercitazioni con gli applicativi del pacchetto CS3 (Photoshop, After Effects, Premiere); un Teatro di posa (IV piano), ovvero un’aula destrutturata per laboratori ed esercitazioni di performance teatrale e cinetelevisiva, collegata con l’adiacente Regia audio-video; una Regia audio-video (IV piano), con 1 postazione di regia audio-video collegata all’adiacente Teatro di Posa, 5 postazioni di postproduzione audio-video con sistema di montaggio AVID, applicativi del pacchetto CS5 (Photoshop, After Effects, Premiere) e mixer audio, 1 cabina di registrazione audio e 1 cabina di emissione radiofonica. Fabio Vittorini IULM E SUBWAY-LETTERATURA MERCHANDISING E’ stato inaugurato a novembre in Iulm 1 il nuovo store dell’Università al cui interno è possibile trovare la linea di merchandising dell’Ateneo: tra gli oggetti disponibili magliette, cappellini, borse e felpe firmati Iulm. Il modo migliore di vivere la nostra Università tutti i giorni a 360 gradi. A novembre sarà pubblicata l’Antologia dei racconti dei 10 finalisti del Premio Speciale Università IULM Under19 e Subway-Letteratura, manifestazione letteraria impegnata a scoprire giovani autori esordienti. L’Antologia verrà distribuita nelle scuole superiori italiane e sarà disponibile anche su www.iulm.it. MASTER IN INTERPRETARIATO DI CONFERENZA e così avranno anche l’occasione di cimentarsi in un progetto che farà scoprire loro il particolarissimo lavoro svolto dall’Unesco. Per concludere, ecco quali saranno i premi in palio: le tre squadre vincitrici della fase nazionale si aggiudicheranno un viaggio culturale in una città d’arte italiana, mentre i loro docenti riceveranno un invito, per due persone, ad uno dei prestigiosi concerti Fai. Le iscrizioni al Torneo sono già aperte, il bando scade il 27 gennaio 2012. Per ulteriori informazioni basta cliccare www.faiscuola.it - sezione “Torneo del paesaggio” – oppure www.iulm.it. In bocca al lupo! La locandina del torneo Padroneggiare le lingue straniere per trovare nuove occasioni di lavoro sionali dalle elevate competenze culturali nell’inglese e in genitori lo ripetono in un’altra lingua straniera (francontinuazione e i figli, cese, tedesco e spagnolo). Alla con malcelato fastidio, già ricca offerta formativa ascoltano. Comunque consa- della Iulm, si aggiunge quindi pevoli che quello che stanno una nuova occasione per gli dicendo mamma e papà è una studenti di conseguire un sacrosanta verità: «Impara nuovo titolo nell’ambito linuna lingua straniera, ti servirà guistico. «La lingua è una materia noper il futuro». Conoscere una lingua straniera è importante bile, in continuo divenire. I noper la propria cultura perso- stri futuri interpreti devono avere questa conale ma, in un scienza, della condimercato sempre Il corso zione cioè che il più globale e comproprio processo di petitivo, diventa per futuri formazione non è anche uno sbocco mai da considerarsi professionale deci- interpreti concluso e che, sivo per quei gio- verrà anzi,richiede la covani oggi impegnati a pro- diretto dal stanza dell’aggiorn a m e n t o gettare il proprio professor permanente e la perfuturo lavorativo. severanza del traPer questo la Li- Proietti ning continuo» bera Università di Lingue e Comunicazione sottolinea Paolo Proietti. TraiIULM e la Scuola Superiore ning che è il punto di forza del per Mediatori Linguistici Master in Interpretariato di Carlo Bo hanno istituito il Conferenza, che si propone di Master universitario di primo fornire specifiche abilità nei livello in Interpretariato di linguaggi settoriali e tecnici Conferenza, diretto dal pro- delle realtà linguistiche stufessor Paolo Proietti. Un diate attraverso 600 ore di pracorso che si pone come obiet- tica in un laboratorio dotato di tivo il formare profili profes- impianti di ultimissima geneStefano Fiore I l’indicazione degli esami sorazione. In questo modo i parstenuti e da sostenere. Con ritecipanti al Master riusciserva, invece, saranno ranno a sviluppare spiccate accettate le domande degli stucapacità nell’interpretazione denti che dichiarano di acquisimultanea e consecutiva da sire il diploma di laurea in utilizzare nell’ambito di imMediazione Linguistica entro prese, organizzazioni e istitula sessione di febbraio-marzo zioni internazionali e in ogni 2012. Il master ha una durata altro contesto dove è richiesta di 6 mesi (gennaio-giugno una mediazione linguistica di 2012) ,si svolge a Roma, conelevato livello formale e culsente l’acquisizione di 60 creturale. diti formativi ed offre la «Il mutato scenario compossibilità di iscrimerciale contemversi on line entro la poraneo nel quale Oltre 600 mezzanotte di gioogni forma di covedì 22 dicembre municazione si ore di fonda su principi laboratori. 2011 compilando l’apposito modulo della velocità e all’indirizzo dell’incontro con Iscrizioni http://servizionl’alterità – continua line.iulm.it. Proietti – fa emer- aperte Il costo complesgere un nuovo pro- sino a fine sivo è di €4500 sudfilo professionale: diviso in tre rate, la quello dell’inter- dicembre preiscrizione comprete di comuporta un versamento di 100€ nità,che si affianca a quelli che verrà detratto dalla prima più familiari». retta in caso di iscrizione. Per Il Master in Interpretariato ulteriori informazioni contatdi Conferenza si rivolge a lautare la Segretria del Master: a reati e diplomati in MediaRoma 06-44292970, a Milan zione Linguistica ma anche 02-891412371; via mail scriagli studenti che non hanno vere a [email protected] opancora conseguito il titolo di pure consultare il sito studio purchè presentino il ww.iulm.it. certificato di iscrizione con