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Rassegna Stampa del 10/11/2011
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INDICE
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10/11/2011 La Sicilia - Siracusa
Commissione per i servizi pubblici
5
10/11/2011 La Stampa - BIELLA
Enti e cittadini, alleanza antismog
6
10/11/2011 La Stampa - ASTI
Arenaways, si muovono consiglieri e deputati
7
10/11/2011 Puglia
Trasporti: Regioni a secco
8
10/11/2011 QN - Il Giorno - Rho Bollate
Mezzi pubblici a tariffa unificata
9
10/11/2011 QN - Il Giorno - Sesto
«Cloniamo il bike sharing milanese» L'hinterland sogna il modello unico
10
10/11/2011 Il Mattino - caserta
Vertenza AcmsFimmanò insistesui licenziamenti
11
10/11/2011 Il Mattino - benevento
L'Amts con una nota ha ricordato che lunedì prossi...
12
10/11/2011 Il Mattino - avellino
«Amsia e Fiat, due mesi per trovare l’accordo»
13
10/11/2011 Il Mattino - nazionale
La sfida di Ahmad, presidente dell'Amsia: «Irisbus, punto ad aumentare i dipendenti»
15
10/11/2011 QN - La Nazione - Firenze
impruneta Parcheggio dei Bottai e bypass del Galluzzo, raccolta di firme per
sboccare i lavori
16
10/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna
«Via alla pedonalizzazione soft: centro aperto anche a bus e taxi»
17
10/11/2011 Il Messaggero - Nazionale
Atac, impegno per gli invalidi
18
10/11/2011 Il Gazzettino - PADOVA
La "gara" della Sita allarma i sindacati
19
10/11/2011 Il Piccolo di Trieste - Nazionale
Impianti sottoutilizzati, fra il 9% e il 32%
20
10/11/2011 Il Centro - Nazionale
Troppe auto in circolazione cresce l'inquinamento atmosferico
21
10/11/2011 La Repubblica - Roma
Metro, sciopero bianco dei macchinisti Corse saltate e caos, Termini chiusa
22
10/11/2011 La Repubblica - Torino
E la "Granda" lancia "bip" biglietto elettronico sonoro
23
10/11/2011 La Repubblica - Torino
"Tagliano una linea su cinque nel Torinese"
24
10/11/2011 La Repubblica - Torino
No al 40% di Gtt ceduto ai privati
25
10/11/2011 La Repubblica - Nazionale
E la Ntv di Montezemolo sceglie come base Ostiense
26
10/11/2011 La Repubblica - Nazionale
Da quattro a diciotto Frecciarossa: nel nuovo scalo è subito rivoluzione
27
10/11/2011 Corriere della Sera - MILANO
Il nuovo Ecopass? Salasso ai pendolari
28
09/11/2011 Quotidiano del Molise
Autobus, subito il nuovo appalto
30
09/11/2011 La Sicilia - Nazionale
Autolinee, qui 250 posti a rischio
31
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25 articoli
10/11/2011
La Sicilia - Siracusa
Pag. 39
(diffusione:64550, tiratura:80914)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Commissione per i servizi pubblici
la proposta di aloisi
Sebastiano Aloisi e, accanto, un ufficio postale L'apertura pomeridiana degli uffici postali e l'istituzione di una
commissione consiliare speciale al fine di accertare lo stato dei servizi pubblici nel territorio (Asp, Poste,
stazione ferroviaria, uffici del lavoro, trasporto urbano ed extra urbano, farmacia). È quanto chiede, con una
nota, il consigliere comunale, Sebastiano Aloisi, invitando il civico consesso a sottoscriverla. Alosi sottolinea
che Augusta è la seconda città della Provincia per numero di abitanti, rilevante sul piano economico e delle
attività che vi si svolgono. «A fronte di ciò si caratterizza per un elevato livello di disservizio» dice ricordando
la chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria, dell'ufficio periferico dell'Enel, degli uffici della Serit «in
cui primeggiano - aggiunge - in negativo, quelli offerti dal sistema postale che opera con orari di apertura al
pubblico per la erogazione dei principali servizi in assoluto dispregio delle necessità dell'utenza: mancata
apertura dei servizi postali nel pomeriggio, diversamente a quanto invece è assicurato nel capoluogo ed in
una molti Comuni della Provincia. A.s. 10/11/2011
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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10/11/2011
La Stampa - Biella
Pag. 66
(diffusione:309253, tiratura:418328)
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Enti e cittadini, alleanza antismog
Aria più pulita Nella prima lettera agli enti coinvolti il gruppo di genitori auspicava un «tavolo allargato» Parla
di dati del Pm10 «continuamente seguiti e monitorati dall'amministrazione» e «tali da far adottare
provvedimenti, anche se è vero che gli stessi sono fortemente condizionati da situazioni quali l'abbruciamento
delle stoppie e l'accensione dei caloriferi». Anche il sindaco Andrea Corsaro, dopo il direttore dell'Arpa
Giancarlo Cuttica e il commissario dell'Asl Vittorio Brignoglio, ha risposto alla lettera aperta che i l gruppo
Genitori Vercelli ha inviato a tutti gli enti che si occupano di salute e ambiente. «Rispondo cercando di
sintetizzare al massimo le risposte», esordisce il sindaco, che sottolinea come «la misura delle domeniche a
piedi non sarà dopo 10 giorni consecutivi di sforamento, ma attuata in ogni caso a partire dal 6 novembre
ogni prima domenica del mese per 6 mesi consecutivi». E ricorda che esistono altre misure preventive come
«la volontà di incentivare la trasformazione dei riscaldamenti da gasolio a gas, le iniziative di car sharing,
l'ampliamento del numero dei parcheggi liberi fuori dal centro cittadino, e le agevolazioni tariffarie del
trasporto pubblico, nonché la regolarizzazione dell'area della zona pedonale, con videocamere ai varchi e
riduzione dei permessi». Il sindaco parla anche dell'inserimento «di una norma relativa alle concessioni
edilizie che prevede l'obbligo per i condomini di nuova costruzione dell'inserimento in progetto della
costruzione di una colonnina per l'alimentazione delle autovetture elettriche». Ma soprattutto, il sindaco si
dichiara «disponibile ad un incontro, ove fosse di Vostro interesse». Una proposta che i Genitori Vercelli
hanno apprezzato: «Comprendiamo la sua esigenza di sintesi - scrivono - sarebbe stato costretto a
comprimere concetti che meritano serio sviluppo, e che avremmo potuto non comprendere appieno.
Leggiamo perciò con soddisfazione, nel suo messaggio indirizzato anche ad altri enti, l'apertura che valorizza
le già garantite disponibilità di Arpa e di Asl ad un "tavolo di definizione delle scelte ambientali". Lasciamo a
lei, massima autorità locale, la chiamata a questo tavolo allargato per il quale garantiamo la piena
disponibilità». «I dati sui Pm10 sono costantemente seguiti e monitorati dal municipio»
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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10/11/2011
La Stampa - Asti
Pag. 56
(diffusione:309253, tiratura:418328)
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Arenaways, si muovono consiglieri e deputati
Uno dei treni di Arenaways L'hanno firmata 17 consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, tra questi anche le
astigiane Rosanna Valle (Pdl) e Angela Motta (Pd): nella lettera, inoltrata al presidente Roberto Cota,
chiedono di tornare a discutere del caso Arenaways, convocando «con urgenza un'audizione dei responsabili
dell'ufficio regolazione servizi ferroviari». Dell'azienda alessandrina che ha tentato di organizzare un servizio
ferroviario privato sulla tratta Torino-Milano, fermando nei capoluoghi piemontesi, si era già discusso in
Consiglio regionale: l'Ufficio regolazione servizi ferroviari diede parere negativo alle fermate intermedie tra
Torino e Milano. Di recente, il Consiglio si era impegnato a esprimere invece un parere favorevole, che non
ha sortito gli effetti sperati: nei giorni scorsi l'Ufficio servizi ferroviari ha ribadito la propria decisione al Garante
della concorrenza. «Che tale parere sia stato espresso quando il curatore fallimentare di Arenaways aveva
bandito la gara per la ricerca di nuovi acquirenti, andata deserta - scrivono i consiglieri regionali - è
doppiamente grave». Si rischia il monopolio di Trenitalia, segnalano i consiglieri. A loro si uniscono anche
alcuni deputati piemontesi, tra loro gli astigiani Maria Teresa Armosino, Massimo Fiorio e Roberto Marmo: la
richiesta è un'audizione dei responsabili dell'Ufficio anche in Commissione trasporti alla Camera.
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10/11/2011
Puglia
Pag. 2
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Oggi a Roma in Conferenza TAGLI
Trasporti : Regioni a secco
Il tema dei tagli al trasporto pubblico locale torna all'ordine del gior no della Conferenza delle Regioni.
Domani, oggi alle alle 10, il Presidente Vasco Errani ha convo cato una seduta straordi naria a Roma alla
quale parteciperà l'assessore regionale alle infrastrut ture e mobilità Gugliel mo Minervini. Siamo a novembre
e il nodo da sciogliere è ancora lega to all'erogazione delle risorse destinate a Tre nitalia per l'anno in cor so,
che lasciano ancora le regioni inadempienti rispetto al contratto di servizio con la società. Le Regioni, inoltre,
chiedo no di rivedere le risorse finanziarie per il 2012, decurtate del 75% con la manovra economica del
governo. di scongiurare il drastico taglio dei treni e gli irrimediabili aumenti per i pendolari cui si ri schia di
andare incontro il prossimo anno.Il pre sidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, intanto, ha inviato
una lettera all'Amministrato re Delegato di "Trenitalia S.p.A.", Mauro Moretti, con la quale si sollecitano i
vertici dell'azienda «ad un immediato ripristino» dei collegamenti ferroviari tra la Puglia e Roma recentemente
soppressi. Una decisione, quella di "Trenitalia", che secondo il presidente della Provincia di Foggia appare
«immotivata e profonda mente negativa, trattan dosi di due collegamenti a servizio di un bacino di utenza
ampio". sovra regionale, che interessa non solo la comunità pu gliese ma anche quella della Campania»,
assunta «proprio nel momento in cui la mobilità riveste una valenza e un'importanza strategica per il rilancio
economico del Meridione, mentre Puglia e Cam pania sono impegnate con il Governo nazionale a dar corso
agli interventi che riguardano la realiz zazione del collegamento ad "alta capacità" tra Bari e Napoli». La
missiva del presidente Pepe è stata condivisa e sottoscritta da numerosi parlamen tari pugliesi (tra i quali
quelli eletti in provincia di Foggia Carmelo Morra, Michele Bordo, Angelo Cera, Colomba Mongiel lo) e
campani oltre che da molti amministratori dei territori al cui servizio si poneva la coppia di Euro star "tagliata".
«Il raffor zamento della qualità del servizio trasportistico su ferro nel Meridione d'Ita lia - scrive il presidente
della Provincia - oggi più che mai costituisce una necessità ineludibile. Non si tratta di un capric cio
campanilistico".
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10/11/2011
QN - Il Giorno - Rho bollate
Pag. 6
(diffusione:69063, tiratura:107480)
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LA PROPOSTA
Mezzi pubblici a tariffa unificata
TRA LE richieste dei sindaci c'è l'adeguamento delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico locale, utile a
incoraggiare l'utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei visitatori. Si proporrà di estendere la tariffa urbana Atm
alla prima fascia.
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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10/11/2011
QN - Il Giorno - Sesto
Pag. 2
(diffusione:69063, tiratura:107480)
«Cloniamo il bike sharing milanese» L'hinterland sogna il modello unico
- SESTO SAN GIOVANNI - CHE IL BIKE sharing di Milano diventi quello dell'area metropolitana. La
scommessa la lancia il Comune di Sesto, che da mesi sta ragionando sull'opportunità di istituire un sistema
come quello dei vicini di casa. Del resto, la richiesta era arrivata nei mesi scorsi da più parte, anche dai
commercianti sestesi. «È un argomento sicuramente interessante. Che però deve vedere le amministrazioni
del Nord Milano e anche il Parco Nord sedersi insieme attorno a un tavolo - spiega l'assessore all'Ambiente
Lella Brambilla -. Ci abbiamo provato con il progetto "Quattro ruote attorno al parco", ma il tentativo non era
andato a buon fine». La base di partenza è una sola: deve esserci un unico gestore con un unico modello.
Possibilmente lo stesso di Milano. «Tempo fa il Parco Nord aveva fatto una scelta di bike sharing, che non
era lo stesso della Metropoli - ricorda l'assessore -. Quella scelta è finita male. Ora ci auguariamo di
riprendere in mano in discorso e soprattutto di prendere contatti con il Comune di Milano». L'idea è quella di
potersi spostare tra città e servizi. Con un pendolare che arriva in un punto centrale della città come la
bicistazione - dove c'è il capolinea della metropolitana e la stazione di treni e autobus - e lì prende la sua
bicicletta per andare al parco, a Villa Casati a Cinisello, al Bassini, all'università Bicocca o ancora al cimitero.
Potendo poi lasciare la due ruote dove vuole. «Per questo, però, serve un intervento coordinato con sistemi
che dialogano, altrimenti è impossibile costruire una vera rete - sottolinea Brambilla -. Questa è la città
metropolitana, un tema a noi caro. Oggi più che mai non può più succedere che ognuno viva la sua area e
non riesca a ragionare con i vicini». ALTRO OBIETTIVO: il rilancio della bicistazione, la ciclofficina e deposito
di piazza Primo Maggio. A gestirla per un altro anno e mezzo sarà la cooperativa Lo Sciame di Arcore, che
quest'estate si è riaggiudicata l'appalto della struttura e della sosta. «All'interno di questi locali abbiamo la
professione e la competenza del meccanico che aggiusta le bici, un lavoro che ormai sta sparendo nelle
nostre città. Speriamo di valorizzare ulteriormente la struttura e di renderla un punto di riferimento per
iniziative, come le biciclettate degli ultimi mesi». La.La.
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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LA SCOMMESSA L'ASSESSORE BRAMBILLA STUDIA IL RILANCIO DELLA BICISTAZIONE
10/11/2011
Il Mattino - Caserta
Pag. 6
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Vertenza AcmsFimmanò insistesui licenziamenti
Enzo Mulieri Per Acms, l'azienda del trasporto pubblico di Caserta, imprevisti ostacoli si frappongono al
programma di riorganizzazione avviato dalla gestione del Commissario straordinario Francesco Fimmanò.
Alla scadenza del 2 novembre scorso si è chiusa infatti la fase di trattativa sui licenziamenti di 140 addetti con
l'assenza a sorpresa di tutte le rappresentanze di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, fatta eccezione per una sola sigla
autonoma. A complicare il confronto, questa volta, non sono state unicamente le incomprensioni tra le parti in
causa. Ha influito invece in modo determinante il varo da parte della Regione di un apposito piano di
salvataggio del settore del Tpl e che garantisce interventi finanziari di sostegno all'occupazione. Il
provvedimento adottato il 28 ottobre scorso porta la firma dell'assessore regionale Severino Nappi e si basa
su due punti. Il primo è che la stessa istituzione campana dal prossimo anno non sarà in grado di intervenire
sulla cassa integrazione nel comparto. Il secondo, la disponibilità accertata di un fondo da 15 milioni di euro
attraverso il quale «le associazioni datoriali potranno sollecitare le proprie aziende di riferimento a
sospendere le procedure di licenziamento avviate e tener fermo il sistema retributivo in atto». Il dispositivo,
secondo le organizzazioni casertane, sembra calzare a pennello nel caso dell'Acms (465 le persone in
organico) dove sono a rischio tanti posti di lavoro, non solo a Caserta ma anche a Carano, Piedimonte e
Marcianise. L'amministrazione straordinaria Fimmanò va però per conto suo. Nei giorni scorsi ha chiesto la
convocazione di una riunione all'Ormel della Regione per l'ulteriore espletamento della procedura di
licenziamento aperta con la lettera del 3 ottobre scorso. «Codesta gestione non dispone di risorse autonome
per poter adottare misure idonee a porre rimedio alla situazione - è scritto nell'istanza - o per fronteggiare sul
piano sociale le conseguenze dell'attuazione del programma. Conferma la propria disponibilità a valutare la
possibilità di ricorrere, senza oneri per la procedura, alla proroga della cig in deroga». All'Ormel, in altre
parole, spetterà l'ultima parola; ma i segretari di categoria sono ben motivati a chiedere il rispetto del
protocollo regionale. «Esiste la possibilità di trasformare i provvedimenti di mobilità in incentivi all'esodo, in
percorsi di formazione - ha rilevato Enzo Sperlongano della Uil trasporti- perché non approfittare di tanta
opportunità?». Sulla stessa lunghezza d'onda la Cgil: «Per il prossimo anno non ci saranno più soldi per la
cig - ha rilevato Natale Colombo - una ragione in più per individuare altri strumenti di sostegno al reddito». Le
organizzazioni sindacali hanno già deciso, insieme a Cisl ed Ugl, di interpellare anche l'amministrazione
provinciale. Martedi 15 ci sarà un primo incontro, sono stati invitati a partecipare i tre segretari provinciali
confederali, Camilla Bernabei , Carmine Crisci ed Antonio Farinari. Sarà quella l'occasione per fare il punto
anche su altri temi altrettanto urgenti, riguardanti, tra l'altro, il varo del piano provinciale dei trasporti formulato
dall'Università del Sannio, le misure che saranno adottate per il CTP sul territorio, le prospettive dell'Acms
dopo la gestione commissariale, una più complessiva rivendicazione di efficienze e di ottimizzazione del
servizio pubblico a vantaggio sia dei dipendenti che dell'utenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
11
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I problemi del lavoro
10/11/2011
Il Mattino - Benevento
Pag. 4
(diffusione:79573, tiratura:108314)
L'Amts con una nota ha ricordato che lunedì prossimo parte il nuovo piano delle linee del trasporto pubblico
locale. Per l'occasione l'azienda di trasporti «confida -si legge in una nota - nella pazienza dei cittadini che
avranno nell'adeguarsi a cambiamenti anche rilevanti e nel sopportare qualche piccolo inevitabile disagio.
L'azienda è certa che il nuovo piano può avere maggiore successo se supportata dalla collaborazione dei
cittadini e degli automobilisti, dalla civiltà dei comportamenti e dal rispetto delle regole. Ringrazia
anticipatamente il Comando dei Vigili Urbani che avrà un ruolo determinante nella riuscita del piano, che non
può prescindere da un efficiente sistema di mobilità pubblica». Fin qui la nota dell'Amts. Ieri la dirigenza
dell'azienda ha organizzato nel dettaglio la divulgazione dei nuovi orari che sono stati già collocati sui vari bus
e da questa mattina nei luoghi dove si vendono i biglietti sarà diffuso un depliant in cui sono contenuti i nuovi
orari dei vari autobus. Come è noto la riorganizzazione delle linee dovuta anche ai tagli che sono stati imposti
a causa di minori introiti prevede che gli autobus urbani prestino servizio delle 7,20 alle 20,30. Pertanto c'è
una riduzione rispetto agli orari che esistevano in precedenza. Un nuovo orario che ha suscitato qualche
polemica ma che i vertici dell'azienda hanno confermato facendo presente che di fronte ai tagli solo la
riduzione delle corse consente di mantenere in servizio gli attuali addetti. Tra l'altro sulle linee soppresse
sono in corso una serie di accertamenti per verificare la possibilità di effetuarne qualcuna per venire incontro
alle esigenze di categoria dei pendolari. Si è fatta una verifica ad esempio sulla corsa delle 6,10 che conduce
dei pendolari alla stazione ferroviaria centrale dove parte il treno della ferrovia Valle Caudina. Le verifiche
hanno permesso che questa linea almeno in questi giorni è stata utilizzata solo da qualche persona. C'era
una petizione di dependenti dell'ospedale «Rummo» e della clinica Santa Rita he hanno inviato un
documento con una quindicina di firme. Finora però coloro che sono interessati a questa linea anche in
questo caso su un numero ridotto. «Proseguiremo con le verifiche appunto per cercare di venire incontro a
queste esigenze dei pendolari per le prime corse» dicono all'Amts. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'Amts con una nota ha ricordato che lunedì prossi...
10/11/2011
Il Mattino - Avellino
Pag. 7
(diffusione:79573, tiratura:108314)
«Amsia e Fiat, due mesi per trovare l’accordo»
Michele De Leo Due mesi per trovare un accordo. La trattativa per l'acquisizione della Irisbus è entrata nella
fase esecutiva. I vertici dell'Amsia motors limited hanno dato mandato a un gruppo di nove professionisti con la presenza di legali, tra cui l'avvocato Maria Cristina Lenoci, economisti e tecnici - di per avviare la due
diligence finanziaria, industriale e tecnologica dell'impianto di Valle Ufita. Il lavoro dei professionisti - tra cui
anche un rettore universitario - ha preso il via: il percorso non si esaurirà nel giro di qualche giorno ma, ad
ogni modo, non sarà nemmeno lunghissimo. È intenzione delle parti - e su questo aspetto la Fiat avrebbe
imposto un vero e proprio paletto - chiudere la trattativa entro il 31 dicembre. In tal senso, nei prossimi giorni
dovrebbe tenersi un nuovo sopralluogo nello stabilimento irpino della Fiat industrial - con la presenza dei
tecnici cinesi della Dfm e della Zhong Tong bus che a breve sbarcheranno in Italia - per una valutazione
tecnica della struttura. La trattativa avviata è, però, molto più complessa, perché riguarda la cessione del
ramo d'azienda e non di un semplice immobile. L'operazione - nel caso di parere favorevole del Lingotto sarebbe definita da una costituenda società per azioni: la Amsia motor Italia. Rispetto alle prime indicazioni,
dunque, scompare il nome Euro che - a detta di alcuni dei professionisti incaricati - avrebbe cozzato con
l'individuazione del Paese in cui si punta a fare l'investimento. Non cambia, invece, la partecipazione nel
nuovo soggetto: oltre all' Amsia motors limited, ci saranno i cinesi della Dfm e della Zhong Tong bus e
un'azienda italiana altamente tecnologizzata, che finora non è mai stata impegnata nel settore
dell'automotive. Insieme al percorso di due diligence è, dunque, partito anche quello per la costituzione di un
nuovo soggetto societario. La decisione di arrivare, in ogni caso, alla composizione di una nuova spa
dimostra, non solo, la fiducia - da parte dei vertici dell'Amsia motors limited e delle altre società - di poter
arrivare a un'intesa con la Fiat. Ma, anche e soprattutto, l'intenzione di investire in Italia: nel caso in cui la
casa automobilistica torinese dovesse fare resistenza e non creasse le condizioni per la cessione dello
stabilimento, il nuovo soggetto sarebbe pronto a guardare altrove per la realizzazione del progetto
immaginato. L'interesse è tutto rivolto al marchio italiano. Il perché lo spiega il presidente e Ceo dell'Amsia
motors limited, Mostafa Zeauddin Ahmad. «Nel mondo - dice - ci sono solo due brand: il prodotto Francia e
quello Italia. Dei due, il primo è fermo da dieci anni. La valenza assoluta del Made in Italy, dunque, non ha
eguali. Per tale motivo abbiamo optato per venire in Italia, creare un'azienda italiana con prodotti italiani da
esportare in ogni Paese. Una decisione che è nata prima dell'opportunità Irisbus. Il progetto Italia prevede la
costituzione di una società di diritto italiano, della cui compagine faranno parte Amsia motors, che produce
50mila veicoli industriali all'anno, il colosso Dfm che conta 160mila dipendenti e 60miliardi di dollari di
fatturato, la Zhong Tong bus con oltre tremila addetti e un'azienda italiana». Non appena alcuni consulenti
hanno saputo della vertenza legata allo stabilimento di Valle Ufita, poi, la delegazione orientale ha pensato di
fare rotta nel cuore dell'Irpinia. Sul progetto da porre in essere, il presidente ha le idee chiare: «Ci sarà
continuità nella tipologia dei veicoli che saranno prodotti, senza però mancare di porre l'attenzione su quelle
che sono le esigenze del mercato. Inizialmente, i mercati di riferimento sono quelli dell'Africa e del Medio
Oriente». Gli obiettivi sono importanti. «Le attuali potenzialità produttive - continua il presidente dell'Amsia
motors limited - non saranno sufficienti a soddisfare le richieste dei mercati ai quali ci rivolgeremo. Per
questo, ipotizziamo una graduale implementazione del numero dei dipendenti. Lo stabilimento, inoltre, deve
anche poter contare sulle potenzialità di un indotto per fortuna già esistente». Ahmad tende una mano alle
aziende dell'indotto, che avevano manifestato preoccupazione rispetto alla possibilità di rimanere escluse dal
progetto orientale. «Siamo ancora in una fase - aggiunge - in cui è difficile valutare gli effetti sull'indotto.
Posso, però, assicurare, che ci adopereremo, per quanto possibile, nell'utilizzare le risorse locali che, sulla
base delle informazioni raccolte, hanno una considerevole valenza tecnica». La trattativa - con
«l'atteggiamento molto collaborativo dei vertici di Fiat industrial» - è partita con un primo sopralluogo presso
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Le questioni del lavoro
10/11/2011
Il Mattino - Avellino
Pag. 7
(diffusione:79573, tiratura:108314)
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
lo stabilimento: «È stata una visita preliminare, cui dovrà seguire, a breve, quella dei nostri tecnici, i quali
saranno chiamati a valutare ogni aspetto». Il progetto parte con obiettivi oltremodo ambiziosi. «Per questo sottolinea il presidente Ahmad - tutti, nessuno escluso, dobbiamo fare ogni sforzo possibile per arrivare alla
concretizzazione di questa trattativa. Le maestranze della Irisbus non devono mai perdere la fiducia nelle
proprie potenzialità, affinché l'esperienza e la capacità lavorativa acquisite in questi anni non vadano perse».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10/11/2011
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 21
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Generoso Picone
Mostafa Zeauddin Ahmad è il presidente dell'Amsia motors limited, azienda asiatica che produce 50mila
veicoli industriali all'anno e opera sul mercato internazionale per i cinesi di Dfm e Zhong Tong Bus: il primo è
un colosso con oltre 160mila dipendenti e un fatturato di circa 60 miliardi di dollari, al
centoquarantacinquesimo posto al mondo, la seconda è un'impresa che supera i tremila dipendenti. È
arrivato in Irpinia con l'intenzione di acquisire lo stabilimento Irisbus di Valle Ufita, messo in vendita da Fiat
Industrial, 700 operai che arrivano a duemila con l'indotto. Amsia motor Italia si chiamerà la società per azioni
che dovrebbe insediarsi laddove un tempo c'erano i metalmezzadri dei dossier di Giuseppe De Rita. Nella
compagine anche un partner italiano, per ora misterioso. Messa così, sembra una pagina de «La
dismissione» di Ermanno Rea, con le colline della provincia di Avellino invece delle guglie dell'Italsider a
Bagnoli. Ahmad ha visitato lo stabilimento, ha provato qualche macchinario, ha conosciuto le tute blu e ha
dato ai suoi l'ok per la trattativa con il Lingotto. Ahmad, perché l'Italia e perché l'Irpinia? «Nel mondo ci sono
solo due brand: uno è il prodotto Francia l'altro quello Italia. La valenza assoluta del made in Italy non ha
eguali. La decisione di venire in Italia è nata prima dell'opportunità Iribus. Alcuni nostri consulenti, venuti a
conoscenza dello stabilimento di Valle Ufita, ci hanno subito informati e abbiamo dato loro mandato». È una
trattativa da scenario globalizzato, tale da provocare anche un certo scetticismo. «Posso capire un iniziale
scetticismo soprattutto quando i nomi delle aziende interessate non sono così conosciuti al grosso pubblico
italiano. Naturalmente basta andare su internet per verificare». Avete inviato la lettera d'interesse alla Fiat e
ai sindaci della Valle Ufita. Non le sembra anomalo? «Il primo contatto è stato preso con Fiat tramite uno
studio di commercialisti. Successivamente sono stati doverosamente informati gli amministratori locali, i
rappresentanti dei ministeri che hanno attinenza con il progetto e i lavoratori. Oggi contiamo sull'apporto di un
team di professionisti di fama nazionale che ha avuto incarico di seguire tutte le fasi del progetto». Che come
si delinea? «Amsia motors fruisce di alcune licenze di produzione di Dfm. Il progetto Italia prevede la
costituzione di una società di cui faranno parte Amsia Motors , Dfm, Zhong Tong Bus e un'azienda italiana».
Bus per quale mercato? «In una prima fase, per i mercati del Medio Oriente e dell'Africa. Ci sarà continuità
nella tipologia dei veicoli che saranno prodotti nello stabilimento di Valle Ufita senza però mancare di porre
attenzione al mercato futuro». Con quanti operai? Coinvolgerà anche l'indotto? «Le attuali potenzialità
produttive non saranno sufficienti a soddisfare le richieste dei mercati ai quali ci rivolgeremo e ipotizziamo
una graduale implementazione del numero dei dipendenti. Lo stabilimento deve poter contare anche sulle
potenzialità di un indotto per fortuna già esistente». Ma se la materia prima arriverà dalla Cina questo come
potrà succedere? «Siamo ancora in una fase in cui è difficile valutarne gli effetti. Ma posso assicurare che ci
adopereremo, per quanto possibile, nell'utilizzare le risorse locali che sulla base delle informazioni raccolte
hanno sicuramente una considerevole valenza tecnica». © RIPRODUZIONE RISERVATA
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La sfida di Ahmad, presidente dell'Amsia: «Irisbus, punto ad aumentare i
dipendenti»
10/11/2011
QN - La Nazione - Firenze
Pag. 18
(diffusione:136993, tiratura:176177)
IL SINDACO di Impruneta, Ida Beneforti, e il presidente del Quartiere 3, Andrea Ceccarelli, uniti nel
denunciare gli inspiegabili ritardi relativi ai lavori del parcheggio dei Bottai e del bypass del Galluzzo, croce e
delizia, molto più croce che delizia, dei rispettivi residenti; anche perché - sostengono - «le due opere
appaiono strategiche pure nella riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale». Lo fanno, stavolta,
con il pieno sostegno del presidente della Provincia, Andrea Barducci, scrivendo una lettera al Ministro
Alberto Matteoli per «chiedere il suo intervento per la prosecuzione e conclusione dei lavori in questione,
ormai lontanissimi dal rispetto dei tempi originari». E nel frattempo, con l'appoggio delle forze politiche,
lanciano una raccolta di firme a sostegno di tale richiesta con lo slogan "Sblocchiamo la città". «Vogliamo con
questo far sentire il peso della giusta esasperazione dei cittadini - affermano in proposito la Beneforti e il
Ceccarelli, ambedue coinvolti direttamente nell'annosa vicenda - considerato peraltro che la terza corsia
autostradale è pressoché terminata mentre i lavori collaterali, che dovevano migliorare la qualità di vita dei
cittadini, sono lontani da essere realizzati e stanno quindi creando danni per la salute ma anche per
l'economia dei territori interessati». Da qui l'invito ai cittadini di recarsi a firmare la petizione in essere nei
rispettivi Comuni, «dove potranno ottenere maggiori informazioni sull'intera vicenda che li danneggia».
Leandro Giani
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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impruneta Parcheggio dei Bottai e bypass del Galluzzo, raccolta di firme
per sboccare i lavori
10/11/2011
QN - Il Resto del Carlino - Bologna
Pag. 5
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Gli assessori: «Presenteremo il piano nel primo weekend senz'auto»
SAVERIO MIGLIARI
di SAVERIO MIGLIARI CAMBIA nome, ma la sostanza è sempre la stessa: non si parla più di
pedonalizzazioni totali, ma di piano della 'pedonalità'. Ieri mattina i tre assessori Andrea Colombo (Mobilità),
Matteo Lepore (Comunicazione e marketing urbano) e Nadia Monti (Commercio) hanno annunciato che in
occasione dei prossimi T-days (il 3 e 4 dicembre) presenteranno alla città il progetto «ambizioso, che riguarda
tutto il centro storico». Probabilmente si tratterà di una mappa, con la distribuzione del traffico dei mezzi
pubblici e la restrizione del passaggio di veicoli privati: «Pedonalizzare alcune strade, in altre la
pedonalizzazione non sarà totale», ha precisato Lepore. Non si usa più il termine 'pedonalizzazione' perché
in fondo l'idea originaria è sempre stata la creazione di un sistema misto, con il passaggio dei mezzi pubblici
e in alcuni casi anche dei residenti. E quindi 'pedonalità', più sfumato. Ma non si tratta di un passo indietro,
perché lo stesso sindaco aveva sempre pensato a una pedonalizzazione di tipo «europeo», e quindi con
l'accesso dei mezzi pubblici, in particolare filobus. Un'idea ribadita con forza in ogni uscita pubblica.
L'OBIETTIVO è «svuotare il centro sempre di più dal traffico e riempirlo di persone - ha spiegato Colombo -.
Si tratta di mettersi nei panni di un pedone e di facilitare l'accesso». E su questo piano «non ci dovranno
essere fughe in avanti», spiega Colombo. Il 3 e 4 dicembre i T-days coinciderà «con un grande evento
fieristico (il Motor show, ndr) - ha spiegato l'assessore Nadia Monti - e faremo in modo che la fiera entri in
centro storico», probabilmente con l'utilizzo di auto elettriche delle stesse case automobilistiche espositrici.
INTANTO il presidente dei Verdi Filippo Bortolini, in un'intervista su Radio Tau, lancia l'annuncio choc: Sirio
non si spegnerà nel periodo natalizio. Gli assessori Colombo e Lepore non smentiscono né confermano: «Le
associazioni hanno chiesto un incontro al sindaco, valuteremo», ma poi Lepore commenta: «Bortolini non mi
pare sia in giunta». A stretto giro la battuta del presidente dei Verdi: «Ho solo riportato rassicurazioni avute
dall'amministrazione in questo senso». Intanto, su richiesta della consigliera leghista Lucia Borgonzoni,
l'assessore Colombo conferma che «l'accesso alle aree pedonali da parte dei taxi ed Ncc che trasportano
invalidi è consentito solo in presenza di invalido a bordo munito di regolare contrassegno».
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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«Via alla pedonalizzazione soft: centro aperto anche a bus e taxi»
10/11/2011
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Vorremmo scusarci per la disavventura accaduta e raccontata sulle vostre pagine dalla signora Adriana De
Gregorio. La signora, invalida all'80%, ha avuto difficoltà ad usufruire del mezzo pubblico, in particolare della
linea 716. Atac è consapevole che gli utenti diversamente abili patiscono ancora troppi disagi quando
vogliono utilizzare i nostri mezzi. È per tale motivo che l'Azienda, in collaborazione con il Comune di Roma, è
impegnata in una costante attività di miglioramento delle condizioni di accessibilità del servizio di trasporto
pubblico romano. Per quanto riguarda il caso denunciato, relativo alle pedane automatiche per la salita a
bordo di utenti con problematiche di deambulazione, ricordiamo alla signora De Gregorio che è un suo diritto
quello di richiedere all'autista di un autobus Atac sprovvisto di pedana o con pedana non funzionante, di
chiamare la centrale operativa per sollecitare l'intervento di vetture appositamente allestite per il trasporto dei
diversamente abili. Questa opzione è messa a disposizione gratuitamente da Atac. Rispetto poi al tema delle
pedane automatiche che in alcuni casi non funzionano, Atac sta avviando un programma di sostituzione
graduale con pedane meccaniche, assai meno problematiche da gestire e meno soggette a guasti. Infine,
Atac ha previsto nel Piano Industriale 2012-2015 un ulteriore impegno per la mobilità dei portatori di
handicap. Entro il 2013 contiamo di portare almeno al 90%, dall'attuale 73%, la percentuale di autobus forniti
di pedana sul totale della flotta. Ufficio stampa Atac
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Atac, impegno per gli invalidi
10/11/2011
Il Gazzettino - Padova
Pag. 15
(diffusione:86966, tiratura:114104)
La "gara" della Sita allarma i sindacati
Sita mette in gara la gestione della sua officina. In ossequio alle prescrizioni di legge che obbligano le
aziende pubbliche a bandire gare d'appalto per alcuni servizi non direttamente ricollegabili alla mission
dell'azienda - Sita che è totalmente controllata da Ferrovie dello Stato - la società ha deciso di mettere in gara
la gestione della sua officina di via Rismondo, che attualmente viene già gestita da un privato, ma che ora
dovrà necessariamente passare per un bando di gara europeo, aperto quindi ad aziende anche non italiane.
A breve lo stesso destino potrebbe essere riservato alle biglietterie e ai servizi di pulizia. Una circostanza che
non entusiasma affatto il sindacato. In modo partitolare la Cgil si chiede se un'operazione di questo tipo abbia
senso anche alla luce della più che probabile integrazione tra Sita e Aps holding. Il sindacato di Susanna
Camusso mette poi sul tavolo la proposta di accorpare le officine delle due aziende che si trovano proprio
una di fronte all'altra. Sul fronte della "fusione" delle due aziende c'è poi da registrare l'estrema prudenza di
palazzo Moroni rispetto all'operazione. Una prudenza che lunedì scorsa ha scatenato le proteste dei sindaci
della città metropolitana. A farsi portavoce di questo malessere è stato il primo cittadino di Maserà Nicola De
Paoli. «Il mio è un ragionamento che parte da un presupposto: distinguere tra città e cintura non ha più
senso, si tratta di un'unica realtà urbana che conta 400 mila abitanti. Una realtà urbana che necessita di un
unico servizio di trasporto pubblico che può essere garantito esclusivamente con l'integrazione tra Aps e
Sita» ha polemizzato il sindaco. «Un'integrazione che potrebbe portare ad un aumento della qualità del
servizio e a risparmi di scala dal momento che si eliminerebbero le sovrapposizioni delle linee - ha poi
rincarato la dose - Nonostante questo però, il vicesindaco Ivo Rossi è stato molto tiepido davanti a questa
prospettiva, continuando ad insistere sull'incognita dei finanziamenti regionali. Un ragionamento che non ci
sentiamo di condividere».
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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SERVIZI Officina, bando europeo
10/11/2011
Il Piccolo di Trieste - Ed. nazionale
Pag. 24
(diffusione:44247, tiratura:212000)
In base ai recenti tabulati resi noti dal mobility manager Bernetti, in collaborazione con Amt e Saba Italia, i
due park che se la cavano meno meggio, con un'occupazione diurna del 32%, sono Foro Ulpiano (438 posti
disponibili) e San Giovanni (102). Lì un'ora oggi costa, rispettivamente, un euro e 60 e 60 centesimi. Al 27%
si attesta invece San Giacomo (334 posti totali, un euro e 20 l'ora) mentre al Silos si scende a quota 15%
(828 posti, un euro e 50 la tariffa oraria). Sul 12%, invece, è l'utilizzo del park di Sant'Andrea (301 posti, 60
centesimi l'ora). Chiude il Giulia, il più grande con i suoi 996 stalli (un euro e 20 per un'ora di sosta), occupato
in media al 9%. Un euro e 30, infine, costano 60 minuti di parcheggio al nuovissimo Park Maggiore (654
posti). Talmente nuovo che non sforna ancora percentuali attendibili. di Piero Rauber Pedonalizzare pezzi di
strada, prendendo al volo gli indirizzi del futuro Piano del traffico, per togliere occasioni di posteggio in
superficie, regolari o selvagge che siano. E calmierare al tempo stesso i prezzi dei park sotterranei per
incoraggiare gli automobilisti a infilarcisi. Fanno due "fronti" per uno stesso piano di battaglia: quello messo
ormai a punto in Comune per combattere sia la sosta selvaggia sui marciapiedi o in seconda e terza fila senza calcare così la penna dei vigili urbani sulle multe, che già sono 130 al giorno - sia soprattutto il
desolante problema del sottoutilizzo degli stessi parcheggi interrati, salito recentemente alla ribalta con la
pubblicazione di percentuali di occupazione diurna che oscillano dal 9% del Giulia al 32% di San Giovanni e
Foro Ulpiano. La dichiarazione di guerra - a cattive abitudini come anche, evidentemente, a prezzi di sosta
sotto il livello della strada ma nel contempo sopra la media delle tasche dei triestini - la si è capita ieri in
piazza Unità, nel corso di una seduta della commissione Trasparenza del Consiglio comunale, convocata
dall'attuale presidente, il finiano Michele Lobianco, alla presenza tecnica del mobility manager del Municipio,
Giulio Bernetti, e alla presenza politica, su delega del sindaco Cosolini, dell'assessore ai Lavori pubblici Elena
Marchigiani. C'era infatti un unico punto all'ordine del giorno: «Aggiornamento situazione parcheggi e loro
utilizzo in ambito cittadino». Una formula politico-burocratica per chiamare i "commissari" della Trasparenza,
uno per partito, a discutere proprio del sottoutilizzo dei park "in impianto". Una discussione sul tamburo,
perché, come ha sibilato Lobianco, in scia agli annunci di Cosolini a proposito della ripresa dei progetti dei
nuovi parcheggi sotterranei, in primis quelli sulle Rive, senza contare Park San Giusto, «prima di iniziare a
farne degli altri bisogna riempire gli esistenti». Ne è venuta fuori, come ha poi convenuto lo stesso presidente
di commissione, una linea che «non prevede un ulteriore inasprimento delle multe» in superficie bensì una
revisione, sotto superficie, degli stalli a pagamento: «Le tariffe devono essere abbassate e attualizzate,
peraltro, alla realtà della crisi, tenuto conto, ovviamente, dei piani economici che i gestori di tali strutture
interrate devono rispettare». Non è però un voler avere la botte piena e la moglie ubriaca, ha chiarito infine
Marchigiani, con il supporto di Bernetti. Un sistema per indottrinare gli automobilisti, e per muoversi in
concomitanza col placet dei gestori dei park, ci sarebbe: «Nell'ambito dell'applicazione del prossimo Piano
urbano del traffico, che prevede l'ampliamento delle aree pedonali, gli stalli di superficie sia a pagamento che
liberi potrebbero essere destinati a diminuire». Il che potrebbe già favorire - lascia intendere l'assessore - una
discesa "per sopraggiunte necessità" delle auto nelle viscere degli impianti sotterranei. Ma non basta:
«Potremmo concordare di conseguenza coi gestori - ancora la Marchigiani - la revisione al ribasso degli
attuali piani tariffari in tali park». Prezzi orari inferiori, ma più macchine che pagano, insomma, potrebbero far
reggere lo stesso i business plan dei privati, spesso "autori" di project financing, esposti già di loro ad elevati
rischi d'impresa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Impianti sottoutilizzati, fra il 9% e il 32%
10/11/2011
Il Centro - Ed. nazionale
Pag. 14
(diffusione:24265, tiratura:30718)
La situazione grave di Pescara ripropone il problema del traffico e dei rischi per la salute dei cittadini
ARISTIDE RICCI PESCARA
Gli ultimi risultati delle indagini condotte dall'Arta a Pescara dicono che in città continua l'allarme
inquinamento atmosferico per via della presenza eccessiva di sostanze inquinanti nell'ambiente derivanti in
massima parte dagli scarichi delle auto in circolazione. Si ripropone drammaticamente il problema di come
intervenire per riportare sotto la soglia di rischio per la salute dei cittadini il livello delle polveri sottili, Pm10, e
di tutte le sostanze nocive presenti nell'ambiente, per migliorare la qualità dell'aria della città. L'agenzia non
fornisce risposte, come è giusto che sia, ma si limita a lanciare un allarme rivolto tutti, in particolar modo a chi
deve istituzionalmente mettere in atto misure efficaci per venire a capo del problema. La questione ha
impegnato da tempo gli amministratori comunali, spesso sul banco degli imputati per la scarsa incisività
dimostrata nell'affrontare il problema, che è anche il risultato di abitudini sbagliate che condizionano
profondamente chi deve muoversi nelle città e la qualità della vita della nostra epoca. La cosiddetta cultura
dell'automobile che rappresenta ancora per tanti un futile status symbol e la scarsa considerazione del mezzo
di trasporto pubblico. Ciò non significa, però, che non si possano e non si debbano adottare misure efficaci
per combattere l'inquinamento. Ciò che sta avvenendo nell'area di risulta dell'ex stazione ferroviaria, che
doveva diventare il polmone verde di Pescara, è inaccettabile: sia perchè si rischia stravolgere colpevolmente
i contenuti del progetto di trasformazione dei circa 11ettari di terreno pubblico, sia perchè è profondamente
miope la scelta di creare altri posti auto in tale area senza un'idea generale di utilizzo della stessa. Tutto
questo nella più completa disattenzione per l'area adiacente, dove transitano e sostano i mezzi di trasporto
pubblico. Il cosiddetto Terminal bus sempre più abbandonato a se stesso, privo di servizi igienici. E' possibile
che il centro cittadino diventi una rimessa di auto all'aperto con livelli di inquinamento da allarme rosso?
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Troppe auto in circolazione cresce l'inquinamento atmosferico
10/11/2011
La Repubblica - Roma
Pag. 2
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Metro, sciopero bianco dei macchinisti Corse saltate e caos, Termini
chiusa
Banchine stracolme, passeggeri inferociti. Il Pd. "Città in ginocchio" Stazione riaperta dopo le 11. La protesta
contro il taglio dell'integrativo
LAURA SERLONI
ORE 8 di ieri. A Termini la banchina della linea A è affollata da centinaia di persone.I treni arrivanoa rilento.
Ritardi anche di 15 minuti. E nei vagoni, che fanno fermata alla stazione centrale di Roma, la gente è stipata
come in carri da bestiame. È l'ora di punta.
Più passano i minuti, più continuano ad arrivare pendolari da tutto il Lazio che per raggiungere i posti di
lavoro sono costretti a prendere la metropolitana.
Nel giro di poco meno di un'ora si forma una coda chilometrica che si snoda lungo tutte le scale di discesa
alle banchine. Attimi di panico. La gente spinge. Alcuni iniziano a fare a spallate pur di salire sui vagoni che si
fermano ma sui quali è impossibile entrare, tanto sono pieni. C'è sempre più calca: ormai le persone sono
migliaia.
La fila si fa sempre più lunga. Intervengono gli uomini della sicurezza della Metro. Uno sciopero bianco degli
addetti alla manutenzione sulla linea A paralizza l'intero sistema di trasporto sotterraneo. Pesanti le
ripercussioni alle fermate vicine fino a San Giovanni. I treni iniziano a non fermarsi più a Termini. Esplode la
rabbia della gente che iniziaa prenderea calcii vagoni che rallentano, ma non sostano. Attese anche di
mezz'ora prima di riuscirea salire su un convoglio. Alle 10, il flusso viene regolato dalla security dalle scale.
Fanno scendere a turno solo un certo numero di passeggeri per non creare congestioni proprio sulle
banchine.
La stazione viene chiusa per pochi minuti, il tempo di far defluire un po' di pendolari. Gli altoparlanti
annunciano che le corse sono rallentate e sulla linea ci sono ritardi anche di 15 minuti, ma chi vuole può
andare alla fermata Repubblica. C'è chi sgattaiola via dalla coda e prova ad andare a prendere un bus
sostitutivo a piazzale dei Cinquecento. È solo dopo le undici del mattino che la situazione torna lentamente
alla normalità. Un'odissea per molti, mai disagi secondoi racconti dei viaggiatori vanno avanti da una
settimana, da quando è iniziata la mobilitazione dei lavoratori di Atac per le misure ventilate dall'azienda sul
ritiro della contrattazione di secondo livello e l'aumento dell'orario di lavoro.
"La protesta ci preoccupa molto, perché se cominciano degli scioperi selvaggi da parte di sindacati non
confederali e non accreditati sul piano contrattuale nazionale, si rischia di creare dei grandi disagi per la città",
ammette il sindaco, Gianni Alemanno. "Esprimere il proprio dissenso è sacrosanto. Ma lo sciopero selvaggio,
no, non è accettabile: è solo una forma di ricatto", taglia corto Antonello Aurigemma, assessore alla Mobilità.
All'attacco il consigliere comunale Pd, Massimiliano Valeriani: "Lo scandalo Parentopoli e poi le scellerate
politiche decise dal primo cittadino e dal Campidoglio stanno mettendo in ginocchio la città. Sulla linea A
girano pochissimi treni perché mancano i fondi per la manutenzione e molti convogli sono fermi nei depositi".
Le reazioni VALERIANI "Sulla linea A girano pochissimi treni", accusa il consigliere Pd Massimiliano
Valeriani.
"Mancano i fondi per la manutenzione dei convogli" PEDICA "Il degrado della metro di Roma ha raggiunto il
massimo storico", afferma il senatore Idv Pedica, "per questo ho presentato un'interrogazione al ministro
Matteoli" PECIOLA "Solidarietà ai macchinisti e ai lavoratori di Atac", arriva dal consigliere provinciale di Sel,
Gianluca Peciola. "Questi sono gli effetti di una malagestione" PICCOLO "Lo sciopero improvviso è un fatto
grave e va denunciato Quando avviene in modo barbaro è un accanimento contro gli utenti" afferma Samuele
Piccolo, Pdl
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
CRONACA LA CAPITALE E I TRASPORTI
10/11/2011
La Repubblica - Torino
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
E la "Granda" lancia "bip" biglietto elettronico sonoro
(mc. g.)
MAI come in questo caso il nome rende l'idea. Si chiama bip ed é il nuovo biglietto elettronico per metro e
autobus. Domani sarà presentato a Saluzzo perché la provincia di Cuneo ha fatto da capofila e ha già
montato su 420 bus le macchinette capaci di leggere bip, ma presto l'uso del bancomat per la mobilità si
estenderà a tutto il Piemonte. Stop ai biglietti da obliterare e avanti alle tessere magnetiche con microchip.
Una sorta di carta ricaricabile, personale, che dà accesso a tutti i mezzi pubblici: si può usare come
abbonamento, ma anche come biglietto singolo che si «scarica» ogni volta che la tessera magnetica,
passando davanti al lettore, avrà fatto bip. A Torino arriverà solo il prossimo settembre, ma Gtt ha già
concluso la gara per acquistare le macchinette da installare a bordo dei bus e i lettori per i controllori. Ha
anche iniziato a montare i primi macchinari: sui tram della linea 4, ad esempio, c'é già lo scheletro della future
«lettrice» di bip. In città la carta servirà per autobus, urbani e extra-urbani, metropolitana, treni gestiti da Gtt e
bike sharing. L'idea, finanziata dalla Regione, é quella di estendere l'uso della carta anche a Trenitalia e
quindi arrivare a un biglietto unico per tutti i mezzi pubblici.
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Si parte da Saluzzo
10/11/2011
La Repubblica - Torino
Pag. 3
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Tagliano una linea su cinque nel Torinese"
L'allarme di Gariglio, ma l'assessore Bonino smentisce: non è così L'ipotesi scaturita dal piano trasporti per il
2012. Riduzioni anche per le corse extraurbane
MARCO TRABUCCO
SAREBBE più che una decimazione, perché, se i tagli venissero confermati, il prossimo anno scomparirebbe
una linea di autobus ogni cinque tra quelle che oggi assicurano i trasporti pubblici a Torino. La denuncia
arriva dal consigliere regionale Davide Gariglio (Pd): «Nel corso della seduta della Commissione Trasporti,
ieri mattina, spiega l'ex presidente del Consiglio Regionale - l'assessore Barbara Bonino ha fornito i dati
relativi alle ipotesi di tagli al trasporto pubblico locale per l'anno 2012. In base alle cifre fornite si prevede che
sull'area metropolitana di Torino si passi dai 63 milioni di chilometri del 2010 ai 53 milioni nel 2012. In pratica
si tratta di sopprimere una linea su cinque». E non andrebbe meglio sui servizi extraurbani: «Sugli autobus
blu la giunta ipotizza un taglio da 68,7 milioni di chilometri del 2010 ai 57,5 del 2012 - aggiunge Gariglio Siamo consapevoli della situazione drammatica delle finanze pubbliche e sappiamo che razionalizzazioni dei
servizi sono necessarie, ma denunciamo l'improvvisazione con cui la giunta regionale sta operando. Anche
perché è bene ricordare che sul bilancio regionale, a fronte di 656 milioni necessari per finanziare il trasporto
pubblico nel 2012 e della necessità di stanziare 210 milioni per pagare i corrispettivi dei servizi non pagati
nell'anno in corso sono stati stanziati 0 euro».
«Le affermazioni di Gariglio non mi sembrano intellettualmente oneste replica a muso duro l'assessore
Bonino - perché quelle ipotesi sono solo di scuola, sono le peggiori di un quadro più complesso che abbiamo
presentato in commissione questa mattina. Nessuno ipotizza tagli così drastici nonostante come chiunque
può vedere il quadro generale non sia certo roseo e nonostante ci sia la possibilità che i trasferimenti del
governo per il trasporto pubblico locale siano tagliati fino al 70 per cento. Quanto al fatto che l'importo
stanziato nel bilancio 2012 sia a zero è perché appunto aspettiamo di sapere cosa accadrà, da un lato
dall'altro vogliamo discutere delle priorità proprio con tutti in Consiglio». Bonino chiude ricordando: «Tra l'altro
proprio lunedì la Regione ha deciso di cofinanziare l'acquisto da parte di Gtt di 65 autobus snodati, alimentati
a gasolio, e dotati di tutti i sistemi per la massima riduzione delle emissioni di particolato e ossidi di azoto I
nuovi bus ecologici sostituiranno i 51 mezzi Euro 0 attualmente presenti nel parco rotabile dell'azienda».
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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CRONACA
10/11/2011
La Repubblica - Torino
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
No al 40% di Gtt ceduto ai privati
MONICA CERUTTI*
LA DISCUSSIONE sul futuro delle aziende partecipate torinesi assume una valenza significativa se diventa
una palestra in cui la proposta di un'alternativa nazionale e innovativa per il centrosinistra si misura in una
realtà locale di rilievo.
LA STRADA che ci troviamo a percorrere è stretta fa due esigenze che, almeno ad una prima analisi,
sembrano essere contrapposte: la coerenza con i quesiti referendari di giugno che hanno ottenuto un'ampia
maggioranza nel Paese e le ristrettezze di cassa che vincolano il bilancio del Comune di Torino.
Accogliamo con favore il fatto che questa difficoltà non sia stata denunciata soltanto da Sinistra Ecologia
Libertà, ma abbia aperto un dibattito anche all'interno del locale Partito Democratico.
Vorremmo che questo confronto fosse scevro da un approccio ideologico che attribuisce all'intervento privato
un potere quasi salvifico di fronte all'inefficienza pubblica, e che non si discosta dalle tradizionali alternative
sperimentate in passato.
Questa deriva tecnicista praticata dalla stessa politica diventa sostanzialmente un'autodelegittimazione, da
parte di chi (rappresentanti e amministratori pubblici) si sente inadeguato a svolgere un compito, decretando
che il modello della società a controllo pubblico non sia in grado di riformarsi, se non scomparendo. E non ci
soddisfano mediazioni al ribasso, che vorrebbero confinare la partecipazione pubblica in percentuali
minoritarie, che non avrebbero più alcuna voce in capitolo.
In più sedi ribadiamo che la politica dovrebbe invece provare a dimostrare una propria autonomia
dall'economia e proporre innovazione istituzionale, anche guardando all'insegnamento che possiamo trarre
da analoghe esperienze straniere. E ciò non può tradursi semplicemente nel difendere delle poltrone nei
consigli di amministrazione, peraltro non sempre occupate da persone con le competenze adeguate.
Si tratta invece di riaffermare lo spirito referendario accettando la sfida di una maggiore efficienza delle
aziende pubbliche, mediante la trasparenza nelle nomine nei consigli di amministrazione, la creazione o il
rafforzamento di soggetti partecipati dai cittadini e dagli utenti, che svolgano funzioni di vigilanza e controllo,
in posizione di terzietà rispetto all'ente territoriale e all'ente erogatore del servizio, e l'acquisizione di risorse
tramite forme di azionariato diffuso, finora sperimentate solo per realtà aziendali più grandi, o individuando
come partner soggetti pubblici quali le fondazioni operanti sul nostro territorio.
In Consiglio Comunale abbiamo tradotto queste proposte in atti concreti, per la verità in assoluta continuità
con lo scorso mandato, in cui avevamo già lavorato in particolare alla definizione del bando per la gestione
del trasporto pubblico locale, ponendo come vincolo nel procedere alla gara la non alienazione del 40% di
GTT a un privato. Ora il nostro auspicio è che si proceda in questa direzione.
Segreteria Nazionale Sinistra Ecologia Libertà
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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La lettera
10/11/2011
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 29
(diffusione:556325, tiratura:710716)
E la Ntv di Montezemolo sceglie come base Ostiense
ANCHE Ntv, la compagnia ferroviaria privata concorrente di Trenitalia sull'alta velocità, scalda i motori. Per la
"Nuovo trasporto viaggiatori" di Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle, da marzo sarà possibile
partire dalla stazione Ostiense di Roma, centro strategico della società per collegare Napoli, Roma, Firenze,
Bologna, Milano e Venezia.
Foto: Luca di Montezemolo
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Il caso
10/11/2011
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 29
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Da quattro a diciotto Frecciarossa: nel nuovo scalo è subito rivoluzione
(l.c.)
ROMA- La "metropolitana d'Italia", come l'ha soprannominata l'ad di Ferrovie Mauro Moretti, sarà
protagonista della nuova stazione Tiburtina.I treni Fracciarossa, le schegge italiane che dal 2014, con l'arrivo
del nuovo Etr 1000, in costruzione presso gli stabilimenti Ansaldo Breda-Bombardier, potrebbero raggiungere
la velocità record di 360 all'ora unendo Roma e Milano in meno di due ore e mezzo, saranno di casa a
Tiburtina. E con il nuovo orario invernale, in vigore da domenica 11 dicembre, la nuova stazione diventerà lo
snodo fondamentale dei trasporti su ferro che uniscono Napoli a Torino.
Complessivamente le fermate dei Frecciarossa passeranno dalle 4 attuali a 18. Gli utenti avranno in questo
modo 12 fermate aggiuntive a Tiburtina. Ma questa novità, precisano le Fs, non costerà sacrifici o riduzioni di
traffico per il nodo di Roma-Termini. Dunque dall'11 dicembre le coppie di treni (andata e ritorno) di
passaggio a Roma Tiburtina - compresii treni che fermano anchea Termini - passeranno dalle attuali due a
nove. In totale ci saranno sette coppie in più ospiti della stazione appena ristrutturata. A testimonianza della
bontà del progetto Tiburtina, futuro "cuore" del trasporto su ferro nazionale, è arrivata la cessione da parte di
Fs a Bnl-Paribas di un terreno edificabile adiacente la stazione.
Nei prossimi anni il gruppo bancario conta di costruire a ridosso dello snodo il proprio quartier generale da
43mila metri quadrati pronto nel 2015.
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Il piano Dall'11 dicembre aumentano i convogli che faranno tappa a Roma est. Dal 2014 solo due ore e
mezzo per raggiungere Milano
10/11/2011
Corriere della Sera - Milano
Pag. 11
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Il nuovo Ecopass? Salasso ai pendolari
Con i mezzi il risparmio è garantito Ma rispetto all'auto i tempi raddoppiano
Marta Serafini
Non bastava l'inflazione schizzata nel capoluogo lombardo al 4,2 per cento. A tartassare le tasche dei
milanesi, ora, ci si mette anche il rincaro dei trasporti. Automobile, autobus, treno che sia. Le famiglie fanno i
salti mortali, aprono il portafoglio. E sudano freddo anche per andare a lavorare, in particolare se abitano
nell'hinterland. Il tutto mentre i servizi rimangono scadenti e non certo al livello delle altre capitali europee.
Si parte dall'ultimo aumento annunciato. L'Ecopass. Il passaggio all'Area C, con la tassa di 5 euro per ogni
veicolo che scatterà in gennaio, ha lasciato tanti perplessi. «Va bene disincentivare l'uso dell'auto. Ma come
faranno i pendolari che vivono fuori e hanno un impiego in centro?». Ci sono i collegamenti extraurbani, certo.
Anch'essi tuttavia hanno subìto rincari, a partire da agosto, pari al 20 per cento. A quel punto ci si
aspetterebbe un miglioramento dei tempi di percorrenza e una maggior qualità dei servizi che metta tutti nelle
condizioni di lasciare l'auto in garage.
Ma basta poco per capire che, nonostante le promesse, la situazione per il momento non pare migliorare.
Basta un esempio. Per andare da Locate Triulzi a Milano, in centro, oggi ci vogliono in media 110 minuti e
bisogna cambiare tre volte. Con l'automobile, salvo imprevisti e ingorghi, ci si impiega invece mezz'ora. Una
bella differenza, in termini di tempo. Che costa però molto cara. Oggi chi sceglie l'opzione trasporto pubblico
paga 3 euro al giorno se fa l'abbonamento annuale. Mentre chi preferisce l'auto deve sborsare minimo 3 euro
di carburante per un veicolo di cilindrata standard. A questa cifra, però, da gennaio vanno aggiunti i 5 euro
del nuovo Ecopass, che portano a 8 euro la quota di viaggio. Non se la passa meglio nemmeno chi deve
imboccare l'autostrada per arrivare in città. Qui bisogna aggiungere i costi del pedaggio.
Si lamenta pure chi, all'opzione automobile, deve preferire il treno. Esempio eclatante è il Milano-Lecco. «I
treni sono sovraffollati, la composizione dei convogli non è adeguata. E se sei pure incinta andare a lavorare
diventa un incubo», spiega Anna Riva. «Tagliare sul trasporto pubblico significa mettere in crisi la produttività
dei lavoratori», sottolinea Giorgio Dahò, coordinatore del comitato Pendolari lombardi. Ironia della sorte
anche per chi sale ogni giorno sui vagoni c'è stato un incremento delle tariffe. Nove per cento in più. Con i
comitati dei consumatori e quelli ambientalisti che da mesi denunciano l'ingiustizia: «I contributi pubblici alle
ferrovie regionali sono saliti del 61 per cento, da 233 milioni a 375 milioni l'anno, mentre l'offerta di treni è
cresciuta solo del 30 per cento», hanno sottolineato i responsabili di Legambiente.
Infiammato è stato poi il tavolo di trattative sull'aumento del prezzo del biglietto Atm. «Molti cittadini si sono
salvati per la scelta del Comune di non toccare gli abbonamenti», spiega Francesco Morisano della Filt Cgil.
Tutti soddisfatti dunque? Pare proprio di no: «È vero che il nostro servizio è tra i migliori d'Italia - chiosa
Morisano -. Ma non si può pensare di reinvestire i ricavi degli aumenti in altri settori. La rete va migliorata
ancora, i disagi ci sono, si pensi anche a quanto successo sulla linea rossa in questi giorni». Già, una figura
che la città non può certo permettersi. E non solo di fronte ai suoi cittadini. Ma anche ai visitatori che domani
potrebbero arrivare per l'Expo.
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In prima linea Ogni giorno da Opera al Duomo con i mezzi. Il lato positivo? L'abbonamento non è aumentato
Per risparmiare tempo sono costretto ad andare al lavoro con l'auto. Ingiusto pagare Per risparmiare uso la
bici. Anche per accompagnare ogni giorno mio figlio a scuola
Foto: Antonello Nessi, 50 anni, imprenditore
Foto: Tiziana Zangara, 47 anni, impiegata
Foto: Morena Villa, 46 anni, libraia
Il numero
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Percorsi a confronto
10/11/2011
Corriere della Sera - Milano
Pag. 11
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78 Partecipare a un Gas permette di acquistare dai produttori, con un buon rapporto tra qualità e prezzo.
Molti Gas a Milano sono «saturi»
e non accettano nuove iscrizioni.
Foto: I Gas (gruppi d'acquisto solidale) censiti da gasmilano.org nel territorio del comune di Milano
09/11/2011
Quotidiano del Molise
Pag. 11
Autobus , subito il nuovo appalto
L'amministrazione farà il bando entro quest'anno per riaffidare la gestione del servizio
Entro la fine dell'anno il Comune di Isernia dovrà fare la gara d'appalto per la gestione del trasporto pubblico.
Il precedente affidamento del servizio è scaduto già da qualche mese e l'ente di palazzo San Francesco ha
concesso una proroga che scadrà a dicembre. Questo argomento è stato anche al centro del Consiglio
comunale tenutosi l'altro giorno durante il quale alcuni consiglieri hanno anche proposto di rivedere
nell'elaborazione del nuovo appalto anche tutta l'organizzazione del servizio alla luce dei tagli imposti per
finanziare questo settore. L'amministrazione ha assicurato che nella gestione del servizio verranno usati
anche mezzi più ecologici e più piccoli rispetto a li sono quelle più frequentate e, dunque, che vanno
potenziate, rispetto a quelle che lo sono di meno. Tutte queste proposte verranno sicuramente discusse
nell'apposita commissione che dovrà redigere l'appalto e che, soprattutto, dovrà tenere conto del fatto che,
rispetto al passato i finanziamenti saranno inferiori. Nel frattempo, il Comune proprio tenendo conto di questo
stato di cose, ha stanziato fino a dicembre ulteriori risorse per garantire alcune corse che altrimenti sarebbero
state immediatamente tagliate.
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A causa dei tagli, il trasporto urbano sarà razionalizzato e saranno utilizzati mezzi più piccoli
09/11/2011
La Sicilia - Ed. nazionale
Pag. 27
(diffusione:64550, tiratura:80914)
Trasporto locale . Nel Catanese si teme una pesante ricaduta al taglio del 20% del fondo regionale
Cesare La Marca Col fiato sospeso a causa del temuto taglio del 20 per cento del corrispettivo regionale
sono i lavoratori delle autolinee che vedono messe a rischio le garanzie occupazionali, come pure le migliaia
di studenti e pendolari che ogni giorno utilizzano un servizio di trasporto pubblico locale ad alta valenza
sociale, che nel Catanese svolge un ruolo essenziale. A fronte delle annunciate procedure di mobilità avviate
per 400 dipendenti che lavorano nelle 80 aziende private del trasporto pubblico locale in Sicilia, secondo l'
Anav, associazione che raggruppa le aziende del settore, la ricaduta che si teme nel Catanese, dove le
autolinee private hanno un forte radicamento, potrebbe tradursi in una ennesima batosta. «Un taglio del
genere è destinato a mettere le aziende di trasporto private in gravi difficoltà - conferma il presidente dell'
Anav Sicilia Antonio Graffagnini - creando pesanti disagi per le fasce deboli con riduzione delle corse
utilizzate da pendolari e studenti, e sul fronte dell'occupazione potrebbe riguardare ben 250 lavoratori sui
circa 1.200 impiegati per garantire gli attuali standard del servizio nel comprensorio etneo». Nella città e nella
provincia delle decine di migliaia di pendolari appartenenti a fasce sociali deboli il previsto taglio del venti per
cento sul corrispettivo erogato alle autolinee extraurbane private e pubbliche rischia dunque di innescare una
serie di pesanti ricadute. Sul fronte della mobilità a «basso costo» per raggiungere quotidianamente le
scuole, l'Università o il posto di lavoro (magari precario o a tempo determinato) dai vari centri del Catanese
come dalle altre province, perché la soppressione di corse e collegamenti che seguirà alle minori risorse
provocherà disagi e difficoltà a studenti e pendolari, ma non solo. Se per ogni corsa in meno si prevede e si
teme in media la lettera di mobilità per un dipendente delle autolinee, si spiega come anche sul fronte
dell'occupazione Catania e provincia rischiano di pagare un così pesante tributo al taglio del 20 per cento
contenuto nella legge finanziaria regionale attualmente all'esame dell'Ars, a sua volta innescato dalla
sforbiciata della finanziaria nazionale alle risorse destinate al trasporto pubblico locale. Un taglio che secondo
l'Anav rischia di fare saltare i conti in particolare delle autolinee private, che si reggono sul corrispettivo
erogato dalla Regione e sulla vendita dei biglietti, costringendole a ridimensionare le corse autostradali a
lunga percorrenza tra i capoluoghi di provincia, quelle che collegano i grandi centri e anche le linee interne
che riducono le distanze di un territorio molto esteso, dove decine di miglia di persone si spostano ogni giorno
con i bus extraurbani per studiare o lavorare. 09/11/2011
CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011
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Autolinee , qui 250 posti a rischio