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CLICKMOBILITY Rassegna Stampa del 10/11/2011 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE CLICKMOBILITY 10/11/2011 La Sicilia - Siracusa Commissione per i servizi pubblici 5 10/11/2011 La Stampa - BIELLA Enti e cittadini, alleanza antismog 6 10/11/2011 La Stampa - ASTI Arenaways, si muovono consiglieri e deputati 7 10/11/2011 Puglia Trasporti: Regioni a secco 8 10/11/2011 QN - Il Giorno - Rho Bollate Mezzi pubblici a tariffa unificata 9 10/11/2011 QN - Il Giorno - Sesto «Cloniamo il bike sharing milanese» L'hinterland sogna il modello unico 10 10/11/2011 Il Mattino - caserta Vertenza AcmsFimmanò insistesui licenziamenti 11 10/11/2011 Il Mattino - benevento L'Amts con una nota ha ricordato che lunedì prossi... 12 10/11/2011 Il Mattino - avellino «Amsia e Fiat, due mesi per trovare l’accordo» 13 10/11/2011 Il Mattino - nazionale La sfida di Ahmad, presidente dell'Amsia: «Irisbus, punto ad aumentare i dipendenti» 15 10/11/2011 QN - La Nazione - Firenze impruneta Parcheggio dei Bottai e bypass del Galluzzo, raccolta di firme per sboccare i lavori 16 10/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna «Via alla pedonalizzazione soft: centro aperto anche a bus e taxi» 17 10/11/2011 Il Messaggero - Nazionale Atac, impegno per gli invalidi 18 10/11/2011 Il Gazzettino - PADOVA La "gara" della Sita allarma i sindacati 19 10/11/2011 Il Piccolo di Trieste - Nazionale Impianti sottoutilizzati, fra il 9% e il 32% 20 10/11/2011 Il Centro - Nazionale Troppe auto in circolazione cresce l'inquinamento atmosferico 21 10/11/2011 La Repubblica - Roma Metro, sciopero bianco dei macchinisti Corse saltate e caos, Termini chiusa 22 10/11/2011 La Repubblica - Torino E la "Granda" lancia "bip" biglietto elettronico sonoro 23 10/11/2011 La Repubblica - Torino "Tagliano una linea su cinque nel Torinese" 24 10/11/2011 La Repubblica - Torino No al 40% di Gtt ceduto ai privati 25 10/11/2011 La Repubblica - Nazionale E la Ntv di Montezemolo sceglie come base Ostiense 26 10/11/2011 La Repubblica - Nazionale Da quattro a diciotto Frecciarossa: nel nuovo scalo è subito rivoluzione 27 10/11/2011 Corriere della Sera - MILANO Il nuovo Ecopass? Salasso ai pendolari 28 09/11/2011 Quotidiano del Molise Autobus, subito il nuovo appalto 30 09/11/2011 La Sicilia - Nazionale Autolinee, qui 250 posti a rischio 31 CLICKMOBILITY 25 articoli 10/11/2011 La Sicilia - Siracusa Pag. 39 (diffusione:64550, tiratura:80914) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Commissione per i servizi pubblici la proposta di aloisi Sebastiano Aloisi e, accanto, un ufficio postale L'apertura pomeridiana degli uffici postali e l'istituzione di una commissione consiliare speciale al fine di accertare lo stato dei servizi pubblici nel territorio (Asp, Poste, stazione ferroviaria, uffici del lavoro, trasporto urbano ed extra urbano, farmacia). È quanto chiede, con una nota, il consigliere comunale, Sebastiano Aloisi, invitando il civico consesso a sottoscriverla. Alosi sottolinea che Augusta è la seconda città della Provincia per numero di abitanti, rilevante sul piano economico e delle attività che vi si svolgono. «A fronte di ciò si caratterizza per un elevato livello di disservizio» dice ricordando la chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria, dell'ufficio periferico dell'Enel, degli uffici della Serit «in cui primeggiano - aggiunge - in negativo, quelli offerti dal sistema postale che opera con orari di apertura al pubblico per la erogazione dei principali servizi in assoluto dispregio delle necessità dell'utenza: mancata apertura dei servizi postali nel pomeriggio, diversamente a quanto invece è assicurato nel capoluogo ed in una molti Comuni della Provincia. A.s. 10/11/2011 CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 5 10/11/2011 La Stampa - Biella Pag. 66 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Enti e cittadini, alleanza antismog Aria più pulita Nella prima lettera agli enti coinvolti il gruppo di genitori auspicava un «tavolo allargato» Parla di dati del Pm10 «continuamente seguiti e monitorati dall'amministrazione» e «tali da far adottare provvedimenti, anche se è vero che gli stessi sono fortemente condizionati da situazioni quali l'abbruciamento delle stoppie e l'accensione dei caloriferi». Anche il sindaco Andrea Corsaro, dopo il direttore dell'Arpa Giancarlo Cuttica e il commissario dell'Asl Vittorio Brignoglio, ha risposto alla lettera aperta che i l gruppo Genitori Vercelli ha inviato a tutti gli enti che si occupano di salute e ambiente. «Rispondo cercando di sintetizzare al massimo le risposte», esordisce il sindaco, che sottolinea come «la misura delle domeniche a piedi non sarà dopo 10 giorni consecutivi di sforamento, ma attuata in ogni caso a partire dal 6 novembre ogni prima domenica del mese per 6 mesi consecutivi». E ricorda che esistono altre misure preventive come «la volontà di incentivare la trasformazione dei riscaldamenti da gasolio a gas, le iniziative di car sharing, l'ampliamento del numero dei parcheggi liberi fuori dal centro cittadino, e le agevolazioni tariffarie del trasporto pubblico, nonché la regolarizzazione dell'area della zona pedonale, con videocamere ai varchi e riduzione dei permessi». Il sindaco parla anche dell'inserimento «di una norma relativa alle concessioni edilizie che prevede l'obbligo per i condomini di nuova costruzione dell'inserimento in progetto della costruzione di una colonnina per l'alimentazione delle autovetture elettriche». Ma soprattutto, il sindaco si dichiara «disponibile ad un incontro, ove fosse di Vostro interesse». Una proposta che i Genitori Vercelli hanno apprezzato: «Comprendiamo la sua esigenza di sintesi - scrivono - sarebbe stato costretto a comprimere concetti che meritano serio sviluppo, e che avremmo potuto non comprendere appieno. Leggiamo perciò con soddisfazione, nel suo messaggio indirizzato anche ad altri enti, l'apertura che valorizza le già garantite disponibilità di Arpa e di Asl ad un "tavolo di definizione delle scelte ambientali". Lasciamo a lei, massima autorità locale, la chiamata a questo tavolo allargato per il quale garantiamo la piena disponibilità». «I dati sui Pm10 sono costantemente seguiti e monitorati dal municipio» CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 6 10/11/2011 La Stampa - Asti Pag. 56 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Arenaways, si muovono consiglieri e deputati Uno dei treni di Arenaways L'hanno firmata 17 consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, tra questi anche le astigiane Rosanna Valle (Pdl) e Angela Motta (Pd): nella lettera, inoltrata al presidente Roberto Cota, chiedono di tornare a discutere del caso Arenaways, convocando «con urgenza un'audizione dei responsabili dell'ufficio regolazione servizi ferroviari». Dell'azienda alessandrina che ha tentato di organizzare un servizio ferroviario privato sulla tratta Torino-Milano, fermando nei capoluoghi piemontesi, si era già discusso in Consiglio regionale: l'Ufficio regolazione servizi ferroviari diede parere negativo alle fermate intermedie tra Torino e Milano. Di recente, il Consiglio si era impegnato a esprimere invece un parere favorevole, che non ha sortito gli effetti sperati: nei giorni scorsi l'Ufficio servizi ferroviari ha ribadito la propria decisione al Garante della concorrenza. «Che tale parere sia stato espresso quando il curatore fallimentare di Arenaways aveva bandito la gara per la ricerca di nuovi acquirenti, andata deserta - scrivono i consiglieri regionali - è doppiamente grave». Si rischia il monopolio di Trenitalia, segnalano i consiglieri. A loro si uniscono anche alcuni deputati piemontesi, tra loro gli astigiani Maria Teresa Armosino, Massimo Fiorio e Roberto Marmo: la richiesta è un'audizione dei responsabili dell'Ufficio anche in Commissione trasporti alla Camera. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 7 10/11/2011 Puglia Pag. 2 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Oggi a Roma in Conferenza TAGLI Trasporti : Regioni a secco Il tema dei tagli al trasporto pubblico locale torna all'ordine del gior no della Conferenza delle Regioni. Domani, oggi alle alle 10, il Presidente Vasco Errani ha convo cato una seduta straordi naria a Roma alla quale parteciperà l'assessore regionale alle infrastrut ture e mobilità Gugliel mo Minervini. Siamo a novembre e il nodo da sciogliere è ancora lega to all'erogazione delle risorse destinate a Tre nitalia per l'anno in cor so, che lasciano ancora le regioni inadempienti rispetto al contratto di servizio con la società. Le Regioni, inoltre, chiedo no di rivedere le risorse finanziarie per il 2012, decurtate del 75% con la manovra economica del governo. di scongiurare il drastico taglio dei treni e gli irrimediabili aumenti per i pendolari cui si ri schia di andare incontro il prossimo anno.Il pre sidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, intanto, ha inviato una lettera all'Amministrato re Delegato di "Trenitalia S.p.A.", Mauro Moretti, con la quale si sollecitano i vertici dell'azienda «ad un immediato ripristino» dei collegamenti ferroviari tra la Puglia e Roma recentemente soppressi. Una decisione, quella di "Trenitalia", che secondo il presidente della Provincia di Foggia appare «immotivata e profonda mente negativa, trattan dosi di due collegamenti a servizio di un bacino di utenza ampio". sovra regionale, che interessa non solo la comunità pu gliese ma anche quella della Campania», assunta «proprio nel momento in cui la mobilità riveste una valenza e un'importanza strategica per il rilancio economico del Meridione, mentre Puglia e Cam pania sono impegnate con il Governo nazionale a dar corso agli interventi che riguardano la realiz zazione del collegamento ad "alta capacità" tra Bari e Napoli». La missiva del presidente Pepe è stata condivisa e sottoscritta da numerosi parlamen tari pugliesi (tra i quali quelli eletti in provincia di Foggia Carmelo Morra, Michele Bordo, Angelo Cera, Colomba Mongiel lo) e campani oltre che da molti amministratori dei territori al cui servizio si poneva la coppia di Euro star "tagliata". «Il raffor zamento della qualità del servizio trasportistico su ferro nel Meridione d'Ita lia - scrive il presidente della Provincia - oggi più che mai costituisce una necessità ineludibile. Non si tratta di un capric cio campanilistico". CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 8 10/11/2011 QN - Il Giorno - Rho bollate Pag. 6 (diffusione:69063, tiratura:107480) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA PROPOSTA Mezzi pubblici a tariffa unificata TRA LE richieste dei sindaci c'è l'adeguamento delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico locale, utile a incoraggiare l'utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei visitatori. Si proporrà di estendere la tariffa urbana Atm alla prima fascia. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 9 10/11/2011 QN - Il Giorno - Sesto Pag. 2 (diffusione:69063, tiratura:107480) «Cloniamo il bike sharing milanese» L'hinterland sogna il modello unico - SESTO SAN GIOVANNI - CHE IL BIKE sharing di Milano diventi quello dell'area metropolitana. La scommessa la lancia il Comune di Sesto, che da mesi sta ragionando sull'opportunità di istituire un sistema come quello dei vicini di casa. Del resto, la richiesta era arrivata nei mesi scorsi da più parte, anche dai commercianti sestesi. «È un argomento sicuramente interessante. Che però deve vedere le amministrazioni del Nord Milano e anche il Parco Nord sedersi insieme attorno a un tavolo - spiega l'assessore all'Ambiente Lella Brambilla -. Ci abbiamo provato con il progetto "Quattro ruote attorno al parco", ma il tentativo non era andato a buon fine». La base di partenza è una sola: deve esserci un unico gestore con un unico modello. Possibilmente lo stesso di Milano. «Tempo fa il Parco Nord aveva fatto una scelta di bike sharing, che non era lo stesso della Metropoli - ricorda l'assessore -. Quella scelta è finita male. Ora ci auguariamo di riprendere in mano in discorso e soprattutto di prendere contatti con il Comune di Milano». L'idea è quella di potersi spostare tra città e servizi. Con un pendolare che arriva in un punto centrale della città come la bicistazione - dove c'è il capolinea della metropolitana e la stazione di treni e autobus - e lì prende la sua bicicletta per andare al parco, a Villa Casati a Cinisello, al Bassini, all'università Bicocca o ancora al cimitero. Potendo poi lasciare la due ruote dove vuole. «Per questo, però, serve un intervento coordinato con sistemi che dialogano, altrimenti è impossibile costruire una vera rete - sottolinea Brambilla -. Questa è la città metropolitana, un tema a noi caro. Oggi più che mai non può più succedere che ognuno viva la sua area e non riesca a ragionare con i vicini». ALTRO OBIETTIVO: il rilancio della bicistazione, la ciclofficina e deposito di piazza Primo Maggio. A gestirla per un altro anno e mezzo sarà la cooperativa Lo Sciame di Arcore, che quest'estate si è riaggiudicata l'appalto della struttura e della sosta. «All'interno di questi locali abbiamo la professione e la competenza del meccanico che aggiusta le bici, un lavoro che ormai sta sparendo nelle nostre città. Speriamo di valorizzare ulteriormente la struttura e di renderla un punto di riferimento per iniziative, come le biciclettate degli ultimi mesi». La.La. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 10 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA SCOMMESSA L'ASSESSORE BRAMBILLA STUDIA IL RILANCIO DELLA BICISTAZIONE 10/11/2011 Il Mattino - Caserta Pag. 6 (diffusione:79573, tiratura:108314) Vertenza AcmsFimmanò insistesui licenziamenti Enzo Mulieri Per Acms, l'azienda del trasporto pubblico di Caserta, imprevisti ostacoli si frappongono al programma di riorganizzazione avviato dalla gestione del Commissario straordinario Francesco Fimmanò. Alla scadenza del 2 novembre scorso si è chiusa infatti la fase di trattativa sui licenziamenti di 140 addetti con l'assenza a sorpresa di tutte le rappresentanze di Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, fatta eccezione per una sola sigla autonoma. A complicare il confronto, questa volta, non sono state unicamente le incomprensioni tra le parti in causa. Ha influito invece in modo determinante il varo da parte della Regione di un apposito piano di salvataggio del settore del Tpl e che garantisce interventi finanziari di sostegno all'occupazione. Il provvedimento adottato il 28 ottobre scorso porta la firma dell'assessore regionale Severino Nappi e si basa su due punti. Il primo è che la stessa istituzione campana dal prossimo anno non sarà in grado di intervenire sulla cassa integrazione nel comparto. Il secondo, la disponibilità accertata di un fondo da 15 milioni di euro attraverso il quale «le associazioni datoriali potranno sollecitare le proprie aziende di riferimento a sospendere le procedure di licenziamento avviate e tener fermo il sistema retributivo in atto». Il dispositivo, secondo le organizzazioni casertane, sembra calzare a pennello nel caso dell'Acms (465 le persone in organico) dove sono a rischio tanti posti di lavoro, non solo a Caserta ma anche a Carano, Piedimonte e Marcianise. L'amministrazione straordinaria Fimmanò va però per conto suo. Nei giorni scorsi ha chiesto la convocazione di una riunione all'Ormel della Regione per l'ulteriore espletamento della procedura di licenziamento aperta con la lettera del 3 ottobre scorso. «Codesta gestione non dispone di risorse autonome per poter adottare misure idonee a porre rimedio alla situazione - è scritto nell'istanza - o per fronteggiare sul piano sociale le conseguenze dell'attuazione del programma. Conferma la propria disponibilità a valutare la possibilità di ricorrere, senza oneri per la procedura, alla proroga della cig in deroga». All'Ormel, in altre parole, spetterà l'ultima parola; ma i segretari di categoria sono ben motivati a chiedere il rispetto del protocollo regionale. «Esiste la possibilità di trasformare i provvedimenti di mobilità in incentivi all'esodo, in percorsi di formazione - ha rilevato Enzo Sperlongano della Uil trasporti- perché non approfittare di tanta opportunità?». Sulla stessa lunghezza d'onda la Cgil: «Per il prossimo anno non ci saranno più soldi per la cig - ha rilevato Natale Colombo - una ragione in più per individuare altri strumenti di sostegno al reddito». Le organizzazioni sindacali hanno già deciso, insieme a Cisl ed Ugl, di interpellare anche l'amministrazione provinciale. Martedi 15 ci sarà un primo incontro, sono stati invitati a partecipare i tre segretari provinciali confederali, Camilla Bernabei , Carmine Crisci ed Antonio Farinari. Sarà quella l'occasione per fare il punto anche su altri temi altrettanto urgenti, riguardanti, tra l'altro, il varo del piano provinciale dei trasporti formulato dall'Università del Sannio, le misure che saranno adottate per il CTP sul territorio, le prospettive dell'Acms dopo la gestione commissariale, una più complessiva rivendicazione di efficienze e di ottimizzazione del servizio pubblico a vantaggio sia dei dipendenti che dell'utenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 11 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I problemi del lavoro 10/11/2011 Il Mattino - Benevento Pag. 4 (diffusione:79573, tiratura:108314) L'Amts con una nota ha ricordato che lunedì prossimo parte il nuovo piano delle linee del trasporto pubblico locale. Per l'occasione l'azienda di trasporti «confida -si legge in una nota - nella pazienza dei cittadini che avranno nell'adeguarsi a cambiamenti anche rilevanti e nel sopportare qualche piccolo inevitabile disagio. L'azienda è certa che il nuovo piano può avere maggiore successo se supportata dalla collaborazione dei cittadini e degli automobilisti, dalla civiltà dei comportamenti e dal rispetto delle regole. Ringrazia anticipatamente il Comando dei Vigili Urbani che avrà un ruolo determinante nella riuscita del piano, che non può prescindere da un efficiente sistema di mobilità pubblica». Fin qui la nota dell'Amts. Ieri la dirigenza dell'azienda ha organizzato nel dettaglio la divulgazione dei nuovi orari che sono stati già collocati sui vari bus e da questa mattina nei luoghi dove si vendono i biglietti sarà diffuso un depliant in cui sono contenuti i nuovi orari dei vari autobus. Come è noto la riorganizzazione delle linee dovuta anche ai tagli che sono stati imposti a causa di minori introiti prevede che gli autobus urbani prestino servizio delle 7,20 alle 20,30. Pertanto c'è una riduzione rispetto agli orari che esistevano in precedenza. Un nuovo orario che ha suscitato qualche polemica ma che i vertici dell'azienda hanno confermato facendo presente che di fronte ai tagli solo la riduzione delle corse consente di mantenere in servizio gli attuali addetti. Tra l'altro sulle linee soppresse sono in corso una serie di accertamenti per verificare la possibilità di effetuarne qualcuna per venire incontro alle esigenze di categoria dei pendolari. Si è fatta una verifica ad esempio sulla corsa delle 6,10 che conduce dei pendolari alla stazione ferroviaria centrale dove parte il treno della ferrovia Valle Caudina. Le verifiche hanno permesso che questa linea almeno in questi giorni è stata utilizzata solo da qualche persona. C'era una petizione di dependenti dell'ospedale «Rummo» e della clinica Santa Rita he hanno inviato un documento con una quindicina di firme. Finora però coloro che sono interessati a questa linea anche in questo caso su un numero ridotto. «Proseguiremo con le verifiche appunto per cercare di venire incontro a queste esigenze dei pendolari per le prime corse» dicono all'Amts. © RIPRODUZIONE RISERVATA CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 12 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'Amts con una nota ha ricordato che lunedì prossi... 10/11/2011 Il Mattino - Avellino Pag. 7 (diffusione:79573, tiratura:108314) «Amsia e Fiat, due mesi per trovare l’accordo» Michele De Leo Due mesi per trovare un accordo. La trattativa per l'acquisizione della Irisbus è entrata nella fase esecutiva. I vertici dell'Amsia motors limited hanno dato mandato a un gruppo di nove professionisti con la presenza di legali, tra cui l'avvocato Maria Cristina Lenoci, economisti e tecnici - di per avviare la due diligence finanziaria, industriale e tecnologica dell'impianto di Valle Ufita. Il lavoro dei professionisti - tra cui anche un rettore universitario - ha preso il via: il percorso non si esaurirà nel giro di qualche giorno ma, ad ogni modo, non sarà nemmeno lunghissimo. È intenzione delle parti - e su questo aspetto la Fiat avrebbe imposto un vero e proprio paletto - chiudere la trattativa entro il 31 dicembre. In tal senso, nei prossimi giorni dovrebbe tenersi un nuovo sopralluogo nello stabilimento irpino della Fiat industrial - con la presenza dei tecnici cinesi della Dfm e della Zhong Tong bus che a breve sbarcheranno in Italia - per una valutazione tecnica della struttura. La trattativa avviata è, però, molto più complessa, perché riguarda la cessione del ramo d'azienda e non di un semplice immobile. L'operazione - nel caso di parere favorevole del Lingotto sarebbe definita da una costituenda società per azioni: la Amsia motor Italia. Rispetto alle prime indicazioni, dunque, scompare il nome Euro che - a detta di alcuni dei professionisti incaricati - avrebbe cozzato con l'individuazione del Paese in cui si punta a fare l'investimento. Non cambia, invece, la partecipazione nel nuovo soggetto: oltre all' Amsia motors limited, ci saranno i cinesi della Dfm e della Zhong Tong bus e un'azienda italiana altamente tecnologizzata, che finora non è mai stata impegnata nel settore dell'automotive. Insieme al percorso di due diligence è, dunque, partito anche quello per la costituzione di un nuovo soggetto societario. La decisione di arrivare, in ogni caso, alla composizione di una nuova spa dimostra, non solo, la fiducia - da parte dei vertici dell'Amsia motors limited e delle altre società - di poter arrivare a un'intesa con la Fiat. Ma, anche e soprattutto, l'intenzione di investire in Italia: nel caso in cui la casa automobilistica torinese dovesse fare resistenza e non creasse le condizioni per la cessione dello stabilimento, il nuovo soggetto sarebbe pronto a guardare altrove per la realizzazione del progetto immaginato. L'interesse è tutto rivolto al marchio italiano. Il perché lo spiega il presidente e Ceo dell'Amsia motors limited, Mostafa Zeauddin Ahmad. «Nel mondo - dice - ci sono solo due brand: il prodotto Francia e quello Italia. Dei due, il primo è fermo da dieci anni. La valenza assoluta del Made in Italy, dunque, non ha eguali. Per tale motivo abbiamo optato per venire in Italia, creare un'azienda italiana con prodotti italiani da esportare in ogni Paese. Una decisione che è nata prima dell'opportunità Irisbus. Il progetto Italia prevede la costituzione di una società di diritto italiano, della cui compagine faranno parte Amsia motors, che produce 50mila veicoli industriali all'anno, il colosso Dfm che conta 160mila dipendenti e 60miliardi di dollari di fatturato, la Zhong Tong bus con oltre tremila addetti e un'azienda italiana». Non appena alcuni consulenti hanno saputo della vertenza legata allo stabilimento di Valle Ufita, poi, la delegazione orientale ha pensato di fare rotta nel cuore dell'Irpinia. Sul progetto da porre in essere, il presidente ha le idee chiare: «Ci sarà continuità nella tipologia dei veicoli che saranno prodotti, senza però mancare di porre l'attenzione su quelle che sono le esigenze del mercato. Inizialmente, i mercati di riferimento sono quelli dell'Africa e del Medio Oriente». Gli obiettivi sono importanti. «Le attuali potenzialità produttive - continua il presidente dell'Amsia motors limited - non saranno sufficienti a soddisfare le richieste dei mercati ai quali ci rivolgeremo. Per questo, ipotizziamo una graduale implementazione del numero dei dipendenti. Lo stabilimento, inoltre, deve anche poter contare sulle potenzialità di un indotto per fortuna già esistente». Ahmad tende una mano alle aziende dell'indotto, che avevano manifestato preoccupazione rispetto alla possibilità di rimanere escluse dal progetto orientale. «Siamo ancora in una fase - aggiunge - in cui è difficile valutare gli effetti sull'indotto. Posso, però, assicurare, che ci adopereremo, per quanto possibile, nell'utilizzare le risorse locali che, sulla base delle informazioni raccolte, hanno una considerevole valenza tecnica». La trattativa - con «l'atteggiamento molto collaborativo dei vertici di Fiat industrial» - è partita con un primo sopralluogo presso CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 13 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Le questioni del lavoro 10/11/2011 Il Mattino - Avellino Pag. 7 (diffusione:79573, tiratura:108314) CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 14 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato lo stabilimento: «È stata una visita preliminare, cui dovrà seguire, a breve, quella dei nostri tecnici, i quali saranno chiamati a valutare ogni aspetto». Il progetto parte con obiettivi oltremodo ambiziosi. «Per questo sottolinea il presidente Ahmad - tutti, nessuno escluso, dobbiamo fare ogni sforzo possibile per arrivare alla concretizzazione di questa trattativa. Le maestranze della Irisbus non devono mai perdere la fiducia nelle proprie potenzialità, affinché l'esperienza e la capacità lavorativa acquisite in questi anni non vadano perse». © RIPRODUZIONE RISERVATA 10/11/2011 Il Mattino - Ed. nazionale Pag. 21 (diffusione:79573, tiratura:108314) Generoso Picone Mostafa Zeauddin Ahmad è il presidente dell'Amsia motors limited, azienda asiatica che produce 50mila veicoli industriali all'anno e opera sul mercato internazionale per i cinesi di Dfm e Zhong Tong Bus: il primo è un colosso con oltre 160mila dipendenti e un fatturato di circa 60 miliardi di dollari, al centoquarantacinquesimo posto al mondo, la seconda è un'impresa che supera i tremila dipendenti. È arrivato in Irpinia con l'intenzione di acquisire lo stabilimento Irisbus di Valle Ufita, messo in vendita da Fiat Industrial, 700 operai che arrivano a duemila con l'indotto. Amsia motor Italia si chiamerà la società per azioni che dovrebbe insediarsi laddove un tempo c'erano i metalmezzadri dei dossier di Giuseppe De Rita. Nella compagine anche un partner italiano, per ora misterioso. Messa così, sembra una pagina de «La dismissione» di Ermanno Rea, con le colline della provincia di Avellino invece delle guglie dell'Italsider a Bagnoli. Ahmad ha visitato lo stabilimento, ha provato qualche macchinario, ha conosciuto le tute blu e ha dato ai suoi l'ok per la trattativa con il Lingotto. Ahmad, perché l'Italia e perché l'Irpinia? «Nel mondo ci sono solo due brand: uno è il prodotto Francia l'altro quello Italia. La valenza assoluta del made in Italy non ha eguali. La decisione di venire in Italia è nata prima dell'opportunità Iribus. Alcuni nostri consulenti, venuti a conoscenza dello stabilimento di Valle Ufita, ci hanno subito informati e abbiamo dato loro mandato». È una trattativa da scenario globalizzato, tale da provocare anche un certo scetticismo. «Posso capire un iniziale scetticismo soprattutto quando i nomi delle aziende interessate non sono così conosciuti al grosso pubblico italiano. Naturalmente basta andare su internet per verificare». Avete inviato la lettera d'interesse alla Fiat e ai sindaci della Valle Ufita. Non le sembra anomalo? «Il primo contatto è stato preso con Fiat tramite uno studio di commercialisti. Successivamente sono stati doverosamente informati gli amministratori locali, i rappresentanti dei ministeri che hanno attinenza con il progetto e i lavoratori. Oggi contiamo sull'apporto di un team di professionisti di fama nazionale che ha avuto incarico di seguire tutte le fasi del progetto». Che come si delinea? «Amsia motors fruisce di alcune licenze di produzione di Dfm. Il progetto Italia prevede la costituzione di una società di cui faranno parte Amsia Motors , Dfm, Zhong Tong Bus e un'azienda italiana». Bus per quale mercato? «In una prima fase, per i mercati del Medio Oriente e dell'Africa. Ci sarà continuità nella tipologia dei veicoli che saranno prodotti nello stabilimento di Valle Ufita senza però mancare di porre attenzione al mercato futuro». Con quanti operai? Coinvolgerà anche l'indotto? «Le attuali potenzialità produttive non saranno sufficienti a soddisfare le richieste dei mercati ai quali ci rivolgeremo e ipotizziamo una graduale implementazione del numero dei dipendenti. Lo stabilimento deve poter contare anche sulle potenzialità di un indotto per fortuna già esistente». Ma se la materia prima arriverà dalla Cina questo come potrà succedere? «Siamo ancora in una fase in cui è difficile valutarne gli effetti. Ma posso assicurare che ci adopereremo, per quanto possibile, nell'utilizzare le risorse locali che sulla base delle informazioni raccolte hanno sicuramente una considerevole valenza tecnica». © RIPRODUZIONE RISERVATA CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La sfida di Ahmad, presidente dell'Amsia: «Irisbus, punto ad aumentare i dipendenti» 10/11/2011 QN - La Nazione - Firenze Pag. 18 (diffusione:136993, tiratura:176177) IL SINDACO di Impruneta, Ida Beneforti, e il presidente del Quartiere 3, Andrea Ceccarelli, uniti nel denunciare gli inspiegabili ritardi relativi ai lavori del parcheggio dei Bottai e del bypass del Galluzzo, croce e delizia, molto più croce che delizia, dei rispettivi residenti; anche perché - sostengono - «le due opere appaiono strategiche pure nella riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale». Lo fanno, stavolta, con il pieno sostegno del presidente della Provincia, Andrea Barducci, scrivendo una lettera al Ministro Alberto Matteoli per «chiedere il suo intervento per la prosecuzione e conclusione dei lavori in questione, ormai lontanissimi dal rispetto dei tempi originari». E nel frattempo, con l'appoggio delle forze politiche, lanciano una raccolta di firme a sostegno di tale richiesta con lo slogan "Sblocchiamo la città". «Vogliamo con questo far sentire il peso della giusta esasperazione dei cittadini - affermano in proposito la Beneforti e il Ceccarelli, ambedue coinvolti direttamente nell'annosa vicenda - considerato peraltro che la terza corsia autostradale è pressoché terminata mentre i lavori collaterali, che dovevano migliorare la qualità di vita dei cittadini, sono lontani da essere realizzati e stanno quindi creando danni per la salute ma anche per l'economia dei territori interessati». Da qui l'invito ai cittadini di recarsi a firmare la petizione in essere nei rispettivi Comuni, «dove potranno ottenere maggiori informazioni sull'intera vicenda che li danneggia». Leandro Giani CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 16 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato impruneta Parcheggio dei Bottai e bypass del Galluzzo, raccolta di firme per sboccare i lavori 10/11/2011 QN - Il Resto del Carlino - Bologna Pag. 5 (diffusione:165207, tiratura:206221) Gli assessori: «Presenteremo il piano nel primo weekend senz'auto» SAVERIO MIGLIARI di SAVERIO MIGLIARI CAMBIA nome, ma la sostanza è sempre la stessa: non si parla più di pedonalizzazioni totali, ma di piano della 'pedonalità'. Ieri mattina i tre assessori Andrea Colombo (Mobilità), Matteo Lepore (Comunicazione e marketing urbano) e Nadia Monti (Commercio) hanno annunciato che in occasione dei prossimi T-days (il 3 e 4 dicembre) presenteranno alla città il progetto «ambizioso, che riguarda tutto il centro storico». Probabilmente si tratterà di una mappa, con la distribuzione del traffico dei mezzi pubblici e la restrizione del passaggio di veicoli privati: «Pedonalizzare alcune strade, in altre la pedonalizzazione non sarà totale», ha precisato Lepore. Non si usa più il termine 'pedonalizzazione' perché in fondo l'idea originaria è sempre stata la creazione di un sistema misto, con il passaggio dei mezzi pubblici e in alcuni casi anche dei residenti. E quindi 'pedonalità', più sfumato. Ma non si tratta di un passo indietro, perché lo stesso sindaco aveva sempre pensato a una pedonalizzazione di tipo «europeo», e quindi con l'accesso dei mezzi pubblici, in particolare filobus. Un'idea ribadita con forza in ogni uscita pubblica. L'OBIETTIVO è «svuotare il centro sempre di più dal traffico e riempirlo di persone - ha spiegato Colombo -. Si tratta di mettersi nei panni di un pedone e di facilitare l'accesso». E su questo piano «non ci dovranno essere fughe in avanti», spiega Colombo. Il 3 e 4 dicembre i T-days coinciderà «con un grande evento fieristico (il Motor show, ndr) - ha spiegato l'assessore Nadia Monti - e faremo in modo che la fiera entri in centro storico», probabilmente con l'utilizzo di auto elettriche delle stesse case automobilistiche espositrici. INTANTO il presidente dei Verdi Filippo Bortolini, in un'intervista su Radio Tau, lancia l'annuncio choc: Sirio non si spegnerà nel periodo natalizio. Gli assessori Colombo e Lepore non smentiscono né confermano: «Le associazioni hanno chiesto un incontro al sindaco, valuteremo», ma poi Lepore commenta: «Bortolini non mi pare sia in giunta». A stretto giro la battuta del presidente dei Verdi: «Ho solo riportato rassicurazioni avute dall'amministrazione in questo senso». Intanto, su richiesta della consigliera leghista Lucia Borgonzoni, l'assessore Colombo conferma che «l'accesso alle aree pedonali da parte dei taxi ed Ncc che trasportano invalidi è consentito solo in presenza di invalido a bordo munito di regolare contrassegno». CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 17 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Via alla pedonalizzazione soft: centro aperto anche a bus e taxi» 10/11/2011 Il Messaggero - Ed. nazionale Pag. 16 (diffusione:210842, tiratura:295190) Vorremmo scusarci per la disavventura accaduta e raccontata sulle vostre pagine dalla signora Adriana De Gregorio. La signora, invalida all'80%, ha avuto difficoltà ad usufruire del mezzo pubblico, in particolare della linea 716. Atac è consapevole che gli utenti diversamente abili patiscono ancora troppi disagi quando vogliono utilizzare i nostri mezzi. È per tale motivo che l'Azienda, in collaborazione con il Comune di Roma, è impegnata in una costante attività di miglioramento delle condizioni di accessibilità del servizio di trasporto pubblico romano. Per quanto riguarda il caso denunciato, relativo alle pedane automatiche per la salita a bordo di utenti con problematiche di deambulazione, ricordiamo alla signora De Gregorio che è un suo diritto quello di richiedere all'autista di un autobus Atac sprovvisto di pedana o con pedana non funzionante, di chiamare la centrale operativa per sollecitare l'intervento di vetture appositamente allestite per il trasporto dei diversamente abili. Questa opzione è messa a disposizione gratuitamente da Atac. Rispetto poi al tema delle pedane automatiche che in alcuni casi non funzionano, Atac sta avviando un programma di sostituzione graduale con pedane meccaniche, assai meno problematiche da gestire e meno soggette a guasti. Infine, Atac ha previsto nel Piano Industriale 2012-2015 un ulteriore impegno per la mobilità dei portatori di handicap. Entro il 2013 contiamo di portare almeno al 90%, dall'attuale 73%, la percentuale di autobus forniti di pedana sul totale della flotta. Ufficio stampa Atac CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 18 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Atac, impegno per gli invalidi 10/11/2011 Il Gazzettino - Padova Pag. 15 (diffusione:86966, tiratura:114104) La "gara" della Sita allarma i sindacati Sita mette in gara la gestione della sua officina. In ossequio alle prescrizioni di legge che obbligano le aziende pubbliche a bandire gare d'appalto per alcuni servizi non direttamente ricollegabili alla mission dell'azienda - Sita che è totalmente controllata da Ferrovie dello Stato - la società ha deciso di mettere in gara la gestione della sua officina di via Rismondo, che attualmente viene già gestita da un privato, ma che ora dovrà necessariamente passare per un bando di gara europeo, aperto quindi ad aziende anche non italiane. A breve lo stesso destino potrebbe essere riservato alle biglietterie e ai servizi di pulizia. Una circostanza che non entusiasma affatto il sindacato. In modo partitolare la Cgil si chiede se un'operazione di questo tipo abbia senso anche alla luce della più che probabile integrazione tra Sita e Aps holding. Il sindacato di Susanna Camusso mette poi sul tavolo la proposta di accorpare le officine delle due aziende che si trovano proprio una di fronte all'altra. Sul fronte della "fusione" delle due aziende c'è poi da registrare l'estrema prudenza di palazzo Moroni rispetto all'operazione. Una prudenza che lunedì scorsa ha scatenato le proteste dei sindaci della città metropolitana. A farsi portavoce di questo malessere è stato il primo cittadino di Maserà Nicola De Paoli. «Il mio è un ragionamento che parte da un presupposto: distinguere tra città e cintura non ha più senso, si tratta di un'unica realtà urbana che conta 400 mila abitanti. Una realtà urbana che necessita di un unico servizio di trasporto pubblico che può essere garantito esclusivamente con l'integrazione tra Aps e Sita» ha polemizzato il sindaco. «Un'integrazione che potrebbe portare ad un aumento della qualità del servizio e a risparmi di scala dal momento che si eliminerebbero le sovrapposizioni delle linee - ha poi rincarato la dose - Nonostante questo però, il vicesindaco Ivo Rossi è stato molto tiepido davanti a questa prospettiva, continuando ad insistere sull'incognita dei finanziamenti regionali. Un ragionamento che non ci sentiamo di condividere». CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 19 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SERVIZI Officina, bando europeo 10/11/2011 Il Piccolo di Trieste - Ed. nazionale Pag. 24 (diffusione:44247, tiratura:212000) In base ai recenti tabulati resi noti dal mobility manager Bernetti, in collaborazione con Amt e Saba Italia, i due park che se la cavano meno meggio, con un'occupazione diurna del 32%, sono Foro Ulpiano (438 posti disponibili) e San Giovanni (102). Lì un'ora oggi costa, rispettivamente, un euro e 60 e 60 centesimi. Al 27% si attesta invece San Giacomo (334 posti totali, un euro e 20 l'ora) mentre al Silos si scende a quota 15% (828 posti, un euro e 50 la tariffa oraria). Sul 12%, invece, è l'utilizzo del park di Sant'Andrea (301 posti, 60 centesimi l'ora). Chiude il Giulia, il più grande con i suoi 996 stalli (un euro e 20 per un'ora di sosta), occupato in media al 9%. Un euro e 30, infine, costano 60 minuti di parcheggio al nuovissimo Park Maggiore (654 posti). Talmente nuovo che non sforna ancora percentuali attendibili. di Piero Rauber Pedonalizzare pezzi di strada, prendendo al volo gli indirizzi del futuro Piano del traffico, per togliere occasioni di posteggio in superficie, regolari o selvagge che siano. E calmierare al tempo stesso i prezzi dei park sotterranei per incoraggiare gli automobilisti a infilarcisi. Fanno due "fronti" per uno stesso piano di battaglia: quello messo ormai a punto in Comune per combattere sia la sosta selvaggia sui marciapiedi o in seconda e terza fila senza calcare così la penna dei vigili urbani sulle multe, che già sono 130 al giorno - sia soprattutto il desolante problema del sottoutilizzo degli stessi parcheggi interrati, salito recentemente alla ribalta con la pubblicazione di percentuali di occupazione diurna che oscillano dal 9% del Giulia al 32% di San Giovanni e Foro Ulpiano. La dichiarazione di guerra - a cattive abitudini come anche, evidentemente, a prezzi di sosta sotto il livello della strada ma nel contempo sopra la media delle tasche dei triestini - la si è capita ieri in piazza Unità, nel corso di una seduta della commissione Trasparenza del Consiglio comunale, convocata dall'attuale presidente, il finiano Michele Lobianco, alla presenza tecnica del mobility manager del Municipio, Giulio Bernetti, e alla presenza politica, su delega del sindaco Cosolini, dell'assessore ai Lavori pubblici Elena Marchigiani. C'era infatti un unico punto all'ordine del giorno: «Aggiornamento situazione parcheggi e loro utilizzo in ambito cittadino». Una formula politico-burocratica per chiamare i "commissari" della Trasparenza, uno per partito, a discutere proprio del sottoutilizzo dei park "in impianto". Una discussione sul tamburo, perché, come ha sibilato Lobianco, in scia agli annunci di Cosolini a proposito della ripresa dei progetti dei nuovi parcheggi sotterranei, in primis quelli sulle Rive, senza contare Park San Giusto, «prima di iniziare a farne degli altri bisogna riempire gli esistenti». Ne è venuta fuori, come ha poi convenuto lo stesso presidente di commissione, una linea che «non prevede un ulteriore inasprimento delle multe» in superficie bensì una revisione, sotto superficie, degli stalli a pagamento: «Le tariffe devono essere abbassate e attualizzate, peraltro, alla realtà della crisi, tenuto conto, ovviamente, dei piani economici che i gestori di tali strutture interrate devono rispettare». Non è però un voler avere la botte piena e la moglie ubriaca, ha chiarito infine Marchigiani, con il supporto di Bernetti. Un sistema per indottrinare gli automobilisti, e per muoversi in concomitanza col placet dei gestori dei park, ci sarebbe: «Nell'ambito dell'applicazione del prossimo Piano urbano del traffico, che prevede l'ampliamento delle aree pedonali, gli stalli di superficie sia a pagamento che liberi potrebbero essere destinati a diminuire». Il che potrebbe già favorire - lascia intendere l'assessore - una discesa "per sopraggiunte necessità" delle auto nelle viscere degli impianti sotterranei. Ma non basta: «Potremmo concordare di conseguenza coi gestori - ancora la Marchigiani - la revisione al ribasso degli attuali piani tariffari in tali park». Prezzi orari inferiori, ma più macchine che pagano, insomma, potrebbero far reggere lo stesso i business plan dei privati, spesso "autori" di project financing, esposti già di loro ad elevati rischi d'impresa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 20 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Impianti sottoutilizzati, fra il 9% e il 32% 10/11/2011 Il Centro - Ed. nazionale Pag. 14 (diffusione:24265, tiratura:30718) La situazione grave di Pescara ripropone il problema del traffico e dei rischi per la salute dei cittadini ARISTIDE RICCI PESCARA Gli ultimi risultati delle indagini condotte dall'Arta a Pescara dicono che in città continua l'allarme inquinamento atmosferico per via della presenza eccessiva di sostanze inquinanti nell'ambiente derivanti in massima parte dagli scarichi delle auto in circolazione. Si ripropone drammaticamente il problema di come intervenire per riportare sotto la soglia di rischio per la salute dei cittadini il livello delle polveri sottili, Pm10, e di tutte le sostanze nocive presenti nell'ambiente, per migliorare la qualità dell'aria della città. L'agenzia non fornisce risposte, come è giusto che sia, ma si limita a lanciare un allarme rivolto tutti, in particolar modo a chi deve istituzionalmente mettere in atto misure efficaci per venire a capo del problema. La questione ha impegnato da tempo gli amministratori comunali, spesso sul banco degli imputati per la scarsa incisività dimostrata nell'affrontare il problema, che è anche il risultato di abitudini sbagliate che condizionano profondamente chi deve muoversi nelle città e la qualità della vita della nostra epoca. La cosiddetta cultura dell'automobile che rappresenta ancora per tanti un futile status symbol e la scarsa considerazione del mezzo di trasporto pubblico. Ciò non significa, però, che non si possano e non si debbano adottare misure efficaci per combattere l'inquinamento. Ciò che sta avvenendo nell'area di risulta dell'ex stazione ferroviaria, che doveva diventare il polmone verde di Pescara, è inaccettabile: sia perchè si rischia stravolgere colpevolmente i contenuti del progetto di trasformazione dei circa 11ettari di terreno pubblico, sia perchè è profondamente miope la scelta di creare altri posti auto in tale area senza un'idea generale di utilizzo della stessa. Tutto questo nella più completa disattenzione per l'area adiacente, dove transitano e sostano i mezzi di trasporto pubblico. Il cosiddetto Terminal bus sempre più abbandonato a se stesso, privo di servizi igienici. E' possibile che il centro cittadino diventi una rimessa di auto all'aperto con livelli di inquinamento da allarme rosso? CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 21 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Troppe auto in circolazione cresce l'inquinamento atmosferico 10/11/2011 La Repubblica - Roma Pag. 2 (diffusione:556325, tiratura:710716) Metro, sciopero bianco dei macchinisti Corse saltate e caos, Termini chiusa Banchine stracolme, passeggeri inferociti. Il Pd. "Città in ginocchio" Stazione riaperta dopo le 11. La protesta contro il taglio dell'integrativo LAURA SERLONI ORE 8 di ieri. A Termini la banchina della linea A è affollata da centinaia di persone.I treni arrivanoa rilento. Ritardi anche di 15 minuti. E nei vagoni, che fanno fermata alla stazione centrale di Roma, la gente è stipata come in carri da bestiame. È l'ora di punta. Più passano i minuti, più continuano ad arrivare pendolari da tutto il Lazio che per raggiungere i posti di lavoro sono costretti a prendere la metropolitana. Nel giro di poco meno di un'ora si forma una coda chilometrica che si snoda lungo tutte le scale di discesa alle banchine. Attimi di panico. La gente spinge. Alcuni iniziano a fare a spallate pur di salire sui vagoni che si fermano ma sui quali è impossibile entrare, tanto sono pieni. C'è sempre più calca: ormai le persone sono migliaia. La fila si fa sempre più lunga. Intervengono gli uomini della sicurezza della Metro. Uno sciopero bianco degli addetti alla manutenzione sulla linea A paralizza l'intero sistema di trasporto sotterraneo. Pesanti le ripercussioni alle fermate vicine fino a San Giovanni. I treni iniziano a non fermarsi più a Termini. Esplode la rabbia della gente che iniziaa prenderea calcii vagoni che rallentano, ma non sostano. Attese anche di mezz'ora prima di riuscirea salire su un convoglio. Alle 10, il flusso viene regolato dalla security dalle scale. Fanno scendere a turno solo un certo numero di passeggeri per non creare congestioni proprio sulle banchine. La stazione viene chiusa per pochi minuti, il tempo di far defluire un po' di pendolari. Gli altoparlanti annunciano che le corse sono rallentate e sulla linea ci sono ritardi anche di 15 minuti, ma chi vuole può andare alla fermata Repubblica. C'è chi sgattaiola via dalla coda e prova ad andare a prendere un bus sostitutivo a piazzale dei Cinquecento. È solo dopo le undici del mattino che la situazione torna lentamente alla normalità. Un'odissea per molti, mai disagi secondoi racconti dei viaggiatori vanno avanti da una settimana, da quando è iniziata la mobilitazione dei lavoratori di Atac per le misure ventilate dall'azienda sul ritiro della contrattazione di secondo livello e l'aumento dell'orario di lavoro. "La protesta ci preoccupa molto, perché se cominciano degli scioperi selvaggi da parte di sindacati non confederali e non accreditati sul piano contrattuale nazionale, si rischia di creare dei grandi disagi per la città", ammette il sindaco, Gianni Alemanno. "Esprimere il proprio dissenso è sacrosanto. Ma lo sciopero selvaggio, no, non è accettabile: è solo una forma di ricatto", taglia corto Antonello Aurigemma, assessore alla Mobilità. All'attacco il consigliere comunale Pd, Massimiliano Valeriani: "Lo scandalo Parentopoli e poi le scellerate politiche decise dal primo cittadino e dal Campidoglio stanno mettendo in ginocchio la città. Sulla linea A girano pochissimi treni perché mancano i fondi per la manutenzione e molti convogli sono fermi nei depositi". Le reazioni VALERIANI "Sulla linea A girano pochissimi treni", accusa il consigliere Pd Massimiliano Valeriani. "Mancano i fondi per la manutenzione dei convogli" PEDICA "Il degrado della metro di Roma ha raggiunto il massimo storico", afferma il senatore Idv Pedica, "per questo ho presentato un'interrogazione al ministro Matteoli" PECIOLA "Solidarietà ai macchinisti e ai lavoratori di Atac", arriva dal consigliere provinciale di Sel, Gianluca Peciola. "Questi sono gli effetti di una malagestione" PICCOLO "Lo sciopero improvviso è un fatto grave e va denunciato Quando avviene in modo barbaro è un accanimento contro gli utenti" afferma Samuele Piccolo, Pdl CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 22 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CRONACA LA CAPITALE E I TRASPORTI 10/11/2011 La Repubblica - Torino Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) E la "Granda" lancia "bip" biglietto elettronico sonoro (mc. g.) MAI come in questo caso il nome rende l'idea. Si chiama bip ed é il nuovo biglietto elettronico per metro e autobus. Domani sarà presentato a Saluzzo perché la provincia di Cuneo ha fatto da capofila e ha già montato su 420 bus le macchinette capaci di leggere bip, ma presto l'uso del bancomat per la mobilità si estenderà a tutto il Piemonte. Stop ai biglietti da obliterare e avanti alle tessere magnetiche con microchip. Una sorta di carta ricaricabile, personale, che dà accesso a tutti i mezzi pubblici: si può usare come abbonamento, ma anche come biglietto singolo che si «scarica» ogni volta che la tessera magnetica, passando davanti al lettore, avrà fatto bip. A Torino arriverà solo il prossimo settembre, ma Gtt ha già concluso la gara per acquistare le macchinette da installare a bordo dei bus e i lettori per i controllori. Ha anche iniziato a montare i primi macchinari: sui tram della linea 4, ad esempio, c'é già lo scheletro della future «lettrice» di bip. In città la carta servirà per autobus, urbani e extra-urbani, metropolitana, treni gestiti da Gtt e bike sharing. L'idea, finanziata dalla Regione, é quella di estendere l'uso della carta anche a Trenitalia e quindi arrivare a un biglietto unico per tutti i mezzi pubblici. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 23 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Si parte da Saluzzo 10/11/2011 La Repubblica - Torino Pag. 3 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Tagliano una linea su cinque nel Torinese" L'allarme di Gariglio, ma l'assessore Bonino smentisce: non è così L'ipotesi scaturita dal piano trasporti per il 2012. Riduzioni anche per le corse extraurbane MARCO TRABUCCO SAREBBE più che una decimazione, perché, se i tagli venissero confermati, il prossimo anno scomparirebbe una linea di autobus ogni cinque tra quelle che oggi assicurano i trasporti pubblici a Torino. La denuncia arriva dal consigliere regionale Davide Gariglio (Pd): «Nel corso della seduta della Commissione Trasporti, ieri mattina, spiega l'ex presidente del Consiglio Regionale - l'assessore Barbara Bonino ha fornito i dati relativi alle ipotesi di tagli al trasporto pubblico locale per l'anno 2012. In base alle cifre fornite si prevede che sull'area metropolitana di Torino si passi dai 63 milioni di chilometri del 2010 ai 53 milioni nel 2012. In pratica si tratta di sopprimere una linea su cinque». E non andrebbe meglio sui servizi extraurbani: «Sugli autobus blu la giunta ipotizza un taglio da 68,7 milioni di chilometri del 2010 ai 57,5 del 2012 - aggiunge Gariglio Siamo consapevoli della situazione drammatica delle finanze pubbliche e sappiamo che razionalizzazioni dei servizi sono necessarie, ma denunciamo l'improvvisazione con cui la giunta regionale sta operando. Anche perché è bene ricordare che sul bilancio regionale, a fronte di 656 milioni necessari per finanziare il trasporto pubblico nel 2012 e della necessità di stanziare 210 milioni per pagare i corrispettivi dei servizi non pagati nell'anno in corso sono stati stanziati 0 euro». «Le affermazioni di Gariglio non mi sembrano intellettualmente oneste replica a muso duro l'assessore Bonino - perché quelle ipotesi sono solo di scuola, sono le peggiori di un quadro più complesso che abbiamo presentato in commissione questa mattina. Nessuno ipotizza tagli così drastici nonostante come chiunque può vedere il quadro generale non sia certo roseo e nonostante ci sia la possibilità che i trasferimenti del governo per il trasporto pubblico locale siano tagliati fino al 70 per cento. Quanto al fatto che l'importo stanziato nel bilancio 2012 sia a zero è perché appunto aspettiamo di sapere cosa accadrà, da un lato dall'altro vogliamo discutere delle priorità proprio con tutti in Consiglio». Bonino chiude ricordando: «Tra l'altro proprio lunedì la Regione ha deciso di cofinanziare l'acquisto da parte di Gtt di 65 autobus snodati, alimentati a gasolio, e dotati di tutti i sistemi per la massima riduzione delle emissioni di particolato e ossidi di azoto I nuovi bus ecologici sostituiranno i 51 mezzi Euro 0 attualmente presenti nel parco rotabile dell'azienda». CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 24 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CRONACA 10/11/2011 La Repubblica - Torino Pag. 1 (diffusione:556325, tiratura:710716) No al 40% di Gtt ceduto ai privati MONICA CERUTTI* LA DISCUSSIONE sul futuro delle aziende partecipate torinesi assume una valenza significativa se diventa una palestra in cui la proposta di un'alternativa nazionale e innovativa per il centrosinistra si misura in una realtà locale di rilievo. LA STRADA che ci troviamo a percorrere è stretta fa due esigenze che, almeno ad una prima analisi, sembrano essere contrapposte: la coerenza con i quesiti referendari di giugno che hanno ottenuto un'ampia maggioranza nel Paese e le ristrettezze di cassa che vincolano il bilancio del Comune di Torino. Accogliamo con favore il fatto che questa difficoltà non sia stata denunciata soltanto da Sinistra Ecologia Libertà, ma abbia aperto un dibattito anche all'interno del locale Partito Democratico. Vorremmo che questo confronto fosse scevro da un approccio ideologico che attribuisce all'intervento privato un potere quasi salvifico di fronte all'inefficienza pubblica, e che non si discosta dalle tradizionali alternative sperimentate in passato. Questa deriva tecnicista praticata dalla stessa politica diventa sostanzialmente un'autodelegittimazione, da parte di chi (rappresentanti e amministratori pubblici) si sente inadeguato a svolgere un compito, decretando che il modello della società a controllo pubblico non sia in grado di riformarsi, se non scomparendo. E non ci soddisfano mediazioni al ribasso, che vorrebbero confinare la partecipazione pubblica in percentuali minoritarie, che non avrebbero più alcuna voce in capitolo. In più sedi ribadiamo che la politica dovrebbe invece provare a dimostrare una propria autonomia dall'economia e proporre innovazione istituzionale, anche guardando all'insegnamento che possiamo trarre da analoghe esperienze straniere. E ciò non può tradursi semplicemente nel difendere delle poltrone nei consigli di amministrazione, peraltro non sempre occupate da persone con le competenze adeguate. Si tratta invece di riaffermare lo spirito referendario accettando la sfida di una maggiore efficienza delle aziende pubbliche, mediante la trasparenza nelle nomine nei consigli di amministrazione, la creazione o il rafforzamento di soggetti partecipati dai cittadini e dagli utenti, che svolgano funzioni di vigilanza e controllo, in posizione di terzietà rispetto all'ente territoriale e all'ente erogatore del servizio, e l'acquisizione di risorse tramite forme di azionariato diffuso, finora sperimentate solo per realtà aziendali più grandi, o individuando come partner soggetti pubblici quali le fondazioni operanti sul nostro territorio. In Consiglio Comunale abbiamo tradotto queste proposte in atti concreti, per la verità in assoluta continuità con lo scorso mandato, in cui avevamo già lavorato in particolare alla definizione del bando per la gestione del trasporto pubblico locale, ponendo come vincolo nel procedere alla gara la non alienazione del 40% di GTT a un privato. Ora il nostro auspicio è che si proceda in questa direzione. Segreteria Nazionale Sinistra Ecologia Libertà CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 25 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La lettera 10/11/2011 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 29 (diffusione:556325, tiratura:710716) E la Ntv di Montezemolo sceglie come base Ostiense ANCHE Ntv, la compagnia ferroviaria privata concorrente di Trenitalia sull'alta velocità, scalda i motori. Per la "Nuovo trasporto viaggiatori" di Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle, da marzo sarà possibile partire dalla stazione Ostiense di Roma, centro strategico della società per collegare Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano e Venezia. Foto: Luca di Montezemolo CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 26 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il caso 10/11/2011 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 29 (diffusione:556325, tiratura:710716) Da quattro a diciotto Frecciarossa: nel nuovo scalo è subito rivoluzione (l.c.) ROMA- La "metropolitana d'Italia", come l'ha soprannominata l'ad di Ferrovie Mauro Moretti, sarà protagonista della nuova stazione Tiburtina.I treni Fracciarossa, le schegge italiane che dal 2014, con l'arrivo del nuovo Etr 1000, in costruzione presso gli stabilimenti Ansaldo Breda-Bombardier, potrebbero raggiungere la velocità record di 360 all'ora unendo Roma e Milano in meno di due ore e mezzo, saranno di casa a Tiburtina. E con il nuovo orario invernale, in vigore da domenica 11 dicembre, la nuova stazione diventerà lo snodo fondamentale dei trasporti su ferro che uniscono Napoli a Torino. Complessivamente le fermate dei Frecciarossa passeranno dalle 4 attuali a 18. Gli utenti avranno in questo modo 12 fermate aggiuntive a Tiburtina. Ma questa novità, precisano le Fs, non costerà sacrifici o riduzioni di traffico per il nodo di Roma-Termini. Dunque dall'11 dicembre le coppie di treni (andata e ritorno) di passaggio a Roma Tiburtina - compresii treni che fermano anchea Termini - passeranno dalle attuali due a nove. In totale ci saranno sette coppie in più ospiti della stazione appena ristrutturata. A testimonianza della bontà del progetto Tiburtina, futuro "cuore" del trasporto su ferro nazionale, è arrivata la cessione da parte di Fs a Bnl-Paribas di un terreno edificabile adiacente la stazione. Nei prossimi anni il gruppo bancario conta di costruire a ridosso dello snodo il proprio quartier generale da 43mila metri quadrati pronto nel 2015. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 27 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il piano Dall'11 dicembre aumentano i convogli che faranno tappa a Roma est. Dal 2014 solo due ore e mezzo per raggiungere Milano 10/11/2011 Corriere della Sera - Milano Pag. 11 (diffusione:619980, tiratura:779916) Il nuovo Ecopass? Salasso ai pendolari Con i mezzi il risparmio è garantito Ma rispetto all'auto i tempi raddoppiano Marta Serafini Non bastava l'inflazione schizzata nel capoluogo lombardo al 4,2 per cento. A tartassare le tasche dei milanesi, ora, ci si mette anche il rincaro dei trasporti. Automobile, autobus, treno che sia. Le famiglie fanno i salti mortali, aprono il portafoglio. E sudano freddo anche per andare a lavorare, in particolare se abitano nell'hinterland. Il tutto mentre i servizi rimangono scadenti e non certo al livello delle altre capitali europee. Si parte dall'ultimo aumento annunciato. L'Ecopass. Il passaggio all'Area C, con la tassa di 5 euro per ogni veicolo che scatterà in gennaio, ha lasciato tanti perplessi. «Va bene disincentivare l'uso dell'auto. Ma come faranno i pendolari che vivono fuori e hanno un impiego in centro?». Ci sono i collegamenti extraurbani, certo. Anch'essi tuttavia hanno subìto rincari, a partire da agosto, pari al 20 per cento. A quel punto ci si aspetterebbe un miglioramento dei tempi di percorrenza e una maggior qualità dei servizi che metta tutti nelle condizioni di lasciare l'auto in garage. Ma basta poco per capire che, nonostante le promesse, la situazione per il momento non pare migliorare. Basta un esempio. Per andare da Locate Triulzi a Milano, in centro, oggi ci vogliono in media 110 minuti e bisogna cambiare tre volte. Con l'automobile, salvo imprevisti e ingorghi, ci si impiega invece mezz'ora. Una bella differenza, in termini di tempo. Che costa però molto cara. Oggi chi sceglie l'opzione trasporto pubblico paga 3 euro al giorno se fa l'abbonamento annuale. Mentre chi preferisce l'auto deve sborsare minimo 3 euro di carburante per un veicolo di cilindrata standard. A questa cifra, però, da gennaio vanno aggiunti i 5 euro del nuovo Ecopass, che portano a 8 euro la quota di viaggio. Non se la passa meglio nemmeno chi deve imboccare l'autostrada per arrivare in città. Qui bisogna aggiungere i costi del pedaggio. Si lamenta pure chi, all'opzione automobile, deve preferire il treno. Esempio eclatante è il Milano-Lecco. «I treni sono sovraffollati, la composizione dei convogli non è adeguata. E se sei pure incinta andare a lavorare diventa un incubo», spiega Anna Riva. «Tagliare sul trasporto pubblico significa mettere in crisi la produttività dei lavoratori», sottolinea Giorgio Dahò, coordinatore del comitato Pendolari lombardi. Ironia della sorte anche per chi sale ogni giorno sui vagoni c'è stato un incremento delle tariffe. Nove per cento in più. Con i comitati dei consumatori e quelli ambientalisti che da mesi denunciano l'ingiustizia: «I contributi pubblici alle ferrovie regionali sono saliti del 61 per cento, da 233 milioni a 375 milioni l'anno, mentre l'offerta di treni è cresciuta solo del 30 per cento», hanno sottolineato i responsabili di Legambiente. Infiammato è stato poi il tavolo di trattative sull'aumento del prezzo del biglietto Atm. «Molti cittadini si sono salvati per la scelta del Comune di non toccare gli abbonamenti», spiega Francesco Morisano della Filt Cgil. Tutti soddisfatti dunque? Pare proprio di no: «È vero che il nostro servizio è tra i migliori d'Italia - chiosa Morisano -. Ma non si può pensare di reinvestire i ricavi degli aumenti in altri settori. La rete va migliorata ancora, i disagi ci sono, si pensi anche a quanto successo sulla linea rossa in questi giorni». Già, una figura che la città non può certo permettersi. E non solo di fronte ai suoi cittadini. Ma anche ai visitatori che domani potrebbero arrivare per l'Expo. RIPRODUZIONE RISERVATA In prima linea Ogni giorno da Opera al Duomo con i mezzi. Il lato positivo? L'abbonamento non è aumentato Per risparmiare tempo sono costretto ad andare al lavoro con l'auto. Ingiusto pagare Per risparmiare uso la bici. Anche per accompagnare ogni giorno mio figlio a scuola Foto: Antonello Nessi, 50 anni, imprenditore Foto: Tiziana Zangara, 47 anni, impiegata Foto: Morena Villa, 46 anni, libraia Il numero CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 28 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Percorsi a confronto 10/11/2011 Corriere della Sera - Milano Pag. 11 (diffusione:619980, tiratura:779916) CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 29 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 78 Partecipare a un Gas permette di acquistare dai produttori, con un buon rapporto tra qualità e prezzo. Molti Gas a Milano sono «saturi» e non accettano nuove iscrizioni. Foto: I Gas (gruppi d'acquisto solidale) censiti da gasmilano.org nel territorio del comune di Milano 09/11/2011 Quotidiano del Molise Pag. 11 Autobus , subito il nuovo appalto L'amministrazione farà il bando entro quest'anno per riaffidare la gestione del servizio Entro la fine dell'anno il Comune di Isernia dovrà fare la gara d'appalto per la gestione del trasporto pubblico. Il precedente affidamento del servizio è scaduto già da qualche mese e l'ente di palazzo San Francesco ha concesso una proroga che scadrà a dicembre. Questo argomento è stato anche al centro del Consiglio comunale tenutosi l'altro giorno durante il quale alcuni consiglieri hanno anche proposto di rivedere nell'elaborazione del nuovo appalto anche tutta l'organizzazione del servizio alla luce dei tagli imposti per finanziare questo settore. L'amministrazione ha assicurato che nella gestione del servizio verranno usati anche mezzi più ecologici e più piccoli rispetto a li sono quelle più frequentate e, dunque, che vanno potenziate, rispetto a quelle che lo sono di meno. Tutte queste proposte verranno sicuramente discusse nell'apposita commissione che dovrà redigere l'appalto e che, soprattutto, dovrà tenere conto del fatto che, rispetto al passato i finanziamenti saranno inferiori. Nel frattempo, il Comune proprio tenendo conto di questo stato di cose, ha stanziato fino a dicembre ulteriori risorse per garantire alcune corse che altrimenti sarebbero state immediatamente tagliate. CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 30 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A causa dei tagli, il trasporto urbano sarà razionalizzato e saranno utilizzati mezzi più piccoli 09/11/2011 La Sicilia - Ed. nazionale Pag. 27 (diffusione:64550, tiratura:80914) Trasporto locale . Nel Catanese si teme una pesante ricaduta al taglio del 20% del fondo regionale Cesare La Marca Col fiato sospeso a causa del temuto taglio del 20 per cento del corrispettivo regionale sono i lavoratori delle autolinee che vedono messe a rischio le garanzie occupazionali, come pure le migliaia di studenti e pendolari che ogni giorno utilizzano un servizio di trasporto pubblico locale ad alta valenza sociale, che nel Catanese svolge un ruolo essenziale. A fronte delle annunciate procedure di mobilità avviate per 400 dipendenti che lavorano nelle 80 aziende private del trasporto pubblico locale in Sicilia, secondo l' Anav, associazione che raggruppa le aziende del settore, la ricaduta che si teme nel Catanese, dove le autolinee private hanno un forte radicamento, potrebbe tradursi in una ennesima batosta. «Un taglio del genere è destinato a mettere le aziende di trasporto private in gravi difficoltà - conferma il presidente dell' Anav Sicilia Antonio Graffagnini - creando pesanti disagi per le fasce deboli con riduzione delle corse utilizzate da pendolari e studenti, e sul fronte dell'occupazione potrebbe riguardare ben 250 lavoratori sui circa 1.200 impiegati per garantire gli attuali standard del servizio nel comprensorio etneo». Nella città e nella provincia delle decine di migliaia di pendolari appartenenti a fasce sociali deboli il previsto taglio del venti per cento sul corrispettivo erogato alle autolinee extraurbane private e pubbliche rischia dunque di innescare una serie di pesanti ricadute. Sul fronte della mobilità a «basso costo» per raggiungere quotidianamente le scuole, l'Università o il posto di lavoro (magari precario o a tempo determinato) dai vari centri del Catanese come dalle altre province, perché la soppressione di corse e collegamenti che seguirà alle minori risorse provocherà disagi e difficoltà a studenti e pendolari, ma non solo. Se per ogni corsa in meno si prevede e si teme in media la lettera di mobilità per un dipendente delle autolinee, si spiega come anche sul fronte dell'occupazione Catania e provincia rischiano di pagare un così pesante tributo al taglio del 20 per cento contenuto nella legge finanziaria regionale attualmente all'esame dell'Ars, a sua volta innescato dalla sforbiciata della finanziaria nazionale alle risorse destinate al trasporto pubblico locale. Un taglio che secondo l'Anav rischia di fare saltare i conti in particolare delle autolinee private, che si reggono sul corrispettivo erogato dalla Regione e sulla vendita dei biglietti, costringendole a ridimensionare le corse autostradali a lunga percorrenza tra i capoluoghi di provincia, quelle che collegano i grandi centri e anche le linee interne che riducono le distanze di un territorio molto esteso, dove decine di miglia di persone si spostano ogni giorno con i bus extraurbani per studiare o lavorare. 09/11/2011 CLICKMOBILITY - Rassegna Stampa 10/11/2011 31 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Autolinee , qui 250 posti a rischio