Corso di insegnamento in Economia e Governo aziendale
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Corso di insegnamento in Economia e Governo aziendale
Corso di insegnamento in Economia e Governo aziendale lezione introduttiva 1 Per riconoscere una sufficiente base di accettabilità al tentativo di individuare una nuova area didattico/scientifica occorre il rispetto di alcune condizioni e cioè: * chiara individuazione e delimitazione del fenomeno che si intende studiare; * possibilità di collegare quel fenomeno ad un consolidato filone dottrinale; * individuazione di adeguati strumenti di ricerca e prospettazione di efficaci metodologie d’uso da seguire nello studio del fenomeno indagato; * suddivisione del fenomeno in parti da analizzare separatamente, ma che risultano riconducibili ad una visione concettuale unitaria e coerente. 2 1 La base dottrinale delle nostre riflessioni è la costruzione teorica dell’azienda universale; tentativo che mira a percepire “che cos’è” l’azienda, in un’ottica interculturale e per questo “universale” L’obiettivo conoscitivo che intendiamo raggiungere è quello di presentare l’azienda senza vincoli di posizionamento temporale, cercando di collocarla al centro dei molteplici orizzonti culturali 3 L’azienda è la più straordinaria “invenzione”dell’uomo L’uomo, al pari degli altri organismi viventi, ha sviluppato delle facoltà; alcune risultano comuni, altre, invece, appaiono specifiche alla sua natura. Fra quest’ultime, le più caratteristiche e spiccate mi sembrano l’intuizione, l’inventiva, la fantasia, la sensibilità, il senso artistico, la genialità. 4 2 A mio parere, la più grande intuizione umana è stata quella di aver pensato di fare “azienda”, di aver realizzato, costruito l’azienda. Le aziende sono luoghi esclusivi in cui si “crea” o, meglio, si “assembla” valore, compattandolo e riunendolo nei beni prodotti e nei servizi apprestati Le aziende, i beni ed i servizi sono valori storici che cambiano la loro struttura ed il loro modo di essere, ma che sono sempre presenti nella traiettoria del tempo di una qualunque comunità sociale 5 Nella teoria contrattualistica ed in quella sistemica, l’uomo non è mai presente o tutt’al più viene considerato in posizione strumentale rispetto alle dinamiche socio – economiche che generalmente lo vedono succube, anziché attore privilegiato e responsabile È la teoria organicistica che enfatizza l’uomo nello svolgimento dell’attività economica, facendone non solo il naturale destinatario, ma soprattutto colui che la pensa, la organizza e la orienta Dunque, l’azienda è organismo vivente plurifunzionale 6 3 Da queste premesse discende l’oggetto specifico del nostro corso di insegnamento Le riflessioni che intendiamo avviare, infatti, intendono concentrarsi sullo studio di una particolare funzione aziendale, attorno alla quale si pongono e si sviluppano tutte le altre, cioè quella del “governo” dell’azienda medesima e correlativamente dell’organo o, meglio, del sistema di organi che la esercita 7 A livello domestico ed internazionale gli studi su quella funzione costituiscono oramai una parte significativa del sistema delle conoscenze che caratterizzano la culturale aziendale Del resto, il termine “governo”, soprattutto nella sua forma letterale inglese di “governance”, è oggi frequentemente impiegato dagli operatori degli ambienti più diversi ed in relazione alle situazioni più disparate 8 4 Il riferimento più immediato è con * la parola latina gubernum, ovvero il “timone della nave”, il quale consente di mantenere * la rotta disegnata, la linea di condotta e di comportamento che si intende assumere, * mediante l’adozione di una certa regola che intendiamo seguire e che preordina i medesimi comportamenti 9 * il governo allora è sinonimo di “dominio” di situazioni e di fenomeni evolutivi * dominio inteso come consapevolezza piena, conoscenza intima di quelle situazioni e di quei fenomeni Conoscere per Dominare 10 5 Uno dei caratteri per cui l’azienda è organismo socio – economico vivente è il fatto che domina e si adatta ai cambiamenti a carattere dinamico (è, pertanto, individuo, essere intelligente) modificando ed innovando struttura, strumenti, obiettivi, in virtù delle esperienze/conoscenze via via acquisite e diffuse: ha cioè capacità di reazione dinamica 11 rettangolo operativo 2C – 2D Conoscere per per Cambiare Dominare per per Decidere (modificare) 12 6 conoscere per dominare: * le motivazioni dei comportamenti; * le alternative possibili; * gli obiettivi che si possono raggiungere adottando ora l’una ora l’altra di quelle alternative; * i rischi inerenti ognuna delle direttrici di lavoro conseguenti alla scelta effettuata. 13 decidere per cambiare * adottare l’alternativa più razionale e responsabile fra quelle possibili; * cambiare struttura operativa (modello organizzativo, processi interni di creazione del valore, strumenti di decisione e di controllo) per adattare i comportamenti aziendali alle mutazioni di scenario; * l’azienda deve vivere dell’ambiente e nell’ambiente 14 7 per Dominare per Politica per Cambiare per Conoscere Decidere 15 POLITICA AZIENDALE DEFINIRE la “posizione” dell’organismo aziendale nel contesto delle istituzioni sociali, economiche e politiche “Sistema delle idee” per CREARE le condizioni di efficiente correlazione fra cultura aziendale e cultura antropologica DOMINARE il cambiamento di scenario 16 8 Mi piace proporvi alcuni flash su l’importanza delle idee • le idee sono extraterritoriali e non pagano dazio quando passano da un paese all’altro • un’epoca inizia non con un uomo nuovo, ma con un’idea nuova o una forza nuova • sono soprattutto le idee a governare il mondo. Questa è la ragione del progresso • è pericoloso che tu prenda le idee dagli altri. Da loro puoi prendere informazioni. Ma le idee, come l’esperienza, devono essere personali • il mondo è governato dalle idee. Anche dai fatti. I fatti rappresentano il passato, le idee il futuro • poche scoperte sono più irritanti di quelle che svelano il pedigree delle idee. da Il liberalismo etico di Lord John Acton, Armando Editore, 2006 per Dominare per Strategia per Cambiare per Conoscere 17 Decidere 18 9 STRATEGIA AZIENDALE Obiettivi da raggiungere Comportamenti da adottare Cultura aziendale Decisioni da assumere Strumenti da impiegare 19 In effetti, se dovessimo coniugare il significato di politica aziendale dovremmo sintetizzarlo nella locuzione di “dominare il cambiamento”, mentre quello di strategia in “conoscere per decidere”. La politica aziendale, pertanto, attiene al posizionamento dell’unità economica nel contesto ambientale. La strategia invece individua il sistema delle informazioni che occorre acquisire per assumere razionali e responsabili decisioni e per controllare gli effetti delle decisioni prese in modo da raggiungere gli obiettivi che la politica ha prefissato. 20 10 Obiettivi operativi che costituiscono la base per l’adozione di prefigura gli Politica Strategia tendenti alla realizzazione della in relazione alla quale vengono assunte Decisioni 21 La politica aziendale tende a modulare, cioè a sintonizzare la cultura dello specifico organismo aziendale con quella antropologica. In particolare, la politica è anche “l’arte della comunicazione dei valori” 22 11 Cosicché, la politica aziendale assume due diverse direzioni: a) verso l’interno dell’organismo socio – economico, cioè in modo centripeto diretta alla comunità di persone che compongono i vari organi e b) verso l’esterno del perimetro aziendale, cioè in modo centrifugo alla comunità sociale, ovvero all’insieme degli enti che vivono nell’ambiente circostante e che comunicano continuamente con l’azienda considerata. 23 GLI ORIENTAMENTI DELLA POLITICA AZIENDALE perimetro ambientale orientamento centripeto orientamento centrifugo perimetro aziendale 24 12 È possibile convenire, altresì, a livello aziendale, su di una politica che • attenga all’intero organismo aziendale, ma anche su una politica che • si riferisca ad una specifica funzione svolta da uno qualunque dei suoi particolari organi; così si scrive di politica di marketing, commerciale, finanziaria, del personale, etc.. 25 L’unitarietà di indirizzo conduce inevitabilmente all’adozione, da parte degli organi di governance, delle medesime regole di comportamento, in modo da condurre l’azienda per rotte gestionali sicure ed univoche Quella attività viene disegnata e realizzata mediante la predisposizione di “linee guida”, tendenti al raggiungimento di obiettivi strategici di sviluppo (crescita) 26 13 Il quadro concettuale ed operativo che stiamo costruendo attorno alla funzione di governo deve comprendere, allora, anche l’attività di controllo dei risultati raggiunti, sia parziali che complessivi Si tratta di un’attività che si correla e si congiunge, in modo logico e consequenziale, a quella di indirizzo. 27 f. di indirizzo f. di controllo 28 14 Tale indagine richiede di sviluppare due temi di studio, anch’essi di particolare rilevanza organizzativa e gestionale; il primo attiene alla base informativa che sottende l’attività di controllo, il secondo tema si riferisce, invece, all’assunzione della responsabilità degli effetti delle decisioni prese. 29 In effetti, l’efficacia di qualunque decisione si correla strettamente alla bontà della base informativa disponibile: rumori di fondo, distorsioni ed interferenze possono “rovinare” i messaggi comunicazionali, soprattutto se tradotti in simboli contabili, e rendere difficoltosa, quando addirittura impossibile, l’assunzione di razionali, efficaci e responsabili decisioni sia strategiche che tattiche. Ed infine, il tema della responsabilità degli effetti delle decisioni prese richiama il potere e le sue manifestazioni nell’ambito delle dimensioni operative riconoscibili in ogni azienda: dimensione economica, ma anche sociale e politica 30 15 L’AZIENDA COME ORGANISMO TRIDIMENSIONALE dimensione sociale (ottica dell’azienda) dimensione politica (ottica dell’ambiente) dimensione economica (ottica del proprietario) CULTURA AZIENDALE 31 Appare interessante mostrare da una parte le attività sensibili e specifiche che abbiamo attribuito alla politica, alla strategia ed alla tattica aziendale e dall’altra i flussi informativi che si stabiliscono fra le tre subordinate funzioni. Tale correlazione è resa evidente nello schema che segue: 32 16 F u n zion e L iv elli d ecisio n ali ed op era tivi verifica re la congruità d e g li o b iettivi ra g giu n ti (in fo rm a zio n i g lo b a li) in terp reta re e co m p a tta re le in fo rm a zio n i (elaborazione dati grezzi) acquisire sp ecifiche in fo rm a zio n i (d a ti g rezzi) P o litica S tra teg ia T a ttica A ttiv ità d o m in a il ca m b ia m en to in divid u a g li stru m en ti e le m eto d o lo g ie d a seg u ire im piega gli stru m enti ed a d o tta le m eto d o lo g ie circuito decision ale del top m a na gem en t (o di I livello) circuito decision ale delle u nità org an izza tive (o d i II livello) 33 Così appare interessante mostrare schematicamente la correlazione fra organi aziendali (attori) e funzione attribuita a ciascuno di essi 34 17 Capacità funzionali "Cono" dei livelli decisionali ed operativi impreditorialità Attor imprenditore politica governo managerialità manager strategia gestione amministratorialità amministratore “quadro” tattica amministrazione 35 organo funzione delinea la deliberante C.d.A. politica (azienda/ambiente) prefigura da deliberare dal decisioni obiettivi che individua e propone le assunti dalla direttivo definita dalla Alta Direzione circuito secondario o delle realizzazioni coordina e dirige l’attività delle esecutivo unità operative che sviluppano le strategia (strumenti e processi) che esprimono in modo operativo ed unitario la tattiche 36 18