Griffo Anniversary

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Griffo Anniversary
Comunicato stampa 17Dic2014
I
Il carattere corsivo ha cambiato la storia dell’editoria e ha dato il via a quelle
che per l’epoca erano le edizioni economiche, permettendo l’accesso a opere
classiche anche a chi non poteva permettersi corsivi in-folio. Ma allo stesso
tempo ci ha offerto un nuovo modello di bellezza tipografica. Bisogna essere
grati a quel pioniere della tipografia che è stato Griffo.
Umberto Eco
Comune di Bologna e l’Associazione Francesco Griffo
insieme a studiosi, istituzioni e organizzazioni promuovono:
GRIFFO
La grande festa delle lettere
The
Great
Gala Of
Letters
II
GRIFFO
Comunicato stampa 17Dic2014
La grande festa delle lettere
FRANCESCO GRIFFO DA BOLOGNA, 1450 CIRCA - 1518
Griffo – La grande festa delle lettere celebra un incredibile patrimonio culturale, racconta l’epopea di uno
straordinario innovatore del Rinascimento e riporta alla consapevolezza uno strumento prezioso che ci
accompagna ogni giorno. Francesco Griffo è l’inventore del carattere tipografico corsivo, riconosciuto come la
più importante figura nella storia del disegno dei caratteri per la stampa, e un protagonista del Rinascimento,
epoca in cui la stampa si afferma come strumento fondamentale per l’evoluzione della civiltà.
Il progetto culminerà nel 2018 con la celebrazione dei 500 anni della morte di Francesco Griffo da Bologna.
GRIFFO, Genio e mistero del creatore del carattere corsivo
L’identità di questo misterioso e formidabile artista-artigiano è rimasta avvolta nel mistero per secoli. Solo
alla fine dell’800 vengono scoperti il cognome e la città di provenienza del creatore del carattere corsivo e dei
tondi utilizzati per la stampa dei libri considerati gli esempi più significativi dell’arte tipografica rinascimentale,
come le edizioni del De Aetna (1495), la Hypnerotomachia Poliphili di Aldo Manuzio (1499) e il Paolina di Ottaviano
Petrucci (1512). Nonostante le sue lettere siano ancora oggi in uso e modello di riferimento per il disegno dei
caratteri occidentali, il suo lavoro è conosciuto solo da studiosi e specialisti sparsi per il mondo.
“...solamente considerando la sua collaborazione con Aldo Manuzio, possiamo dire senza la minima esitazione che il
Griffo è stato la più eminente personalità creativa tra il grande numero di artisti che hanno lasciato tracce imporiture
nella storia del carattere.”
Giovanni Mardersteig, Scritti di Giovanni Mardersteig sulla storia dei caratteri e della tipografia, 1989.
“…Aldus was not greatly interested in typographic decoration. His work is, in the main, without ornament. His
reputation largely rests upon the cursive of italic letter of Francesco Griffo, which he was the first to employ, and the
octavo class set in this letter.”
Stanley Morison, Four Centuries of Fine Printing (fourth edition), 1960.
“Francesco da Bologna is one of the most illustrious figures in the history of printing, but it was only in the last century
that something of his story was pieced together from scattered documents and from the prefaces of books with which
he had been concerned.”
F.J. Norton, Italian Printers 1501-1520, 1958.
“What is remarkable about the reference to Garamond by Firmin Didot is that he claims that his types, which by
common consent had set a standard for his period, were essentially based on the roman cut by Francesco da Bologna
(later identified as Francesco Griffo) that was used for the setting of the text of the De Aetna of Pietro Bembo, a book of
great elegance and beauty.“
James Mosley, Garamond, Griffo and others, Bibliologia I, 2006.
III
GRIFFO
Comunicato stampa 17Dic2014
La grande festa delle lettere
IL PROGETTO
Il 2018 sarà il 500enario della morte di Griffo, un’occasione unica per divulgare l’importanza della tipografia e
della parola stampata nella diffusione della cultura e delle idee.
Il progetto si svilupperà nel corso dei prossimi quattro anni attraverso un vasto programma, diffuso sul
territorio e mirato a vari tipi di pubblico, in Italia e all’estero, favorendo occasioni di scambio e confronto
interdisciplinare muovendosi tra didattica, editoria, narrazione, approfondimenti teorici e di ricerca storica,
digitalizzazione delle opere, workshop, laboratori per l’infanzia ed eventi espositivi.
CHI PARTECIPA
Il progetto è aperto a contributi e idee per creare sinergie inedite e favorire il confronto interdisciplinare.
Obiettivo di questa conferenza stampa è anche di fare conoscere l’iniziativa a livello nazionale e internazionale
per raccogliere adesioni da parte di chi è interessato ai temi che il progetto propone.
Ad oggi hanno aderito:
Comune di Bologna
Bottega di Narrazione Finzioni
Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna – Biblioteca dell’Archiginnasio
Genus Bononiae - Musei nella città
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Dipartimento Educativo
Museo della Musica di Bologna
Museo Carlo Zauli, Faenza
Tipoteca Italiana Fondazione
Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, Università di Bologna
AIAP, Associazione Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva
ADCI, Art Directors Club Italiano
ADI Associazione per il Disegno Industriale
Umberto Eco presiederà il costituendo Comitato Scientifico.
Le richieste di adesione al progetto devono essere inviate a:
[email protected]
Altre informazioni sul progetto scaricabili su:
www.griffoanniversary.com
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La grande festa delle lettere
In Venice, a quarter of century after Nicolas Jenson introduced his roman type and thereby
established a model that his contemporaries considered to be perfect, a new roman with
some additional design decisions was cut by Francesco Griffo. Although it seems that it did
not stir up much interest following its first appearance in the De Aetna printed by Aldus in
Venice in 1496, it caught the eyes of some intellectuals and printers in Paris and was used as
a model for makers of type in that city from the 1530s onwards.
Garamond was one of the most famous of these Parisian ‘punchcutters’ and it is largely due
to his work that copies of the De Aetna model of roman type spread throughout Europe.
Although that model went out of fashion during the nineteenth century it came back in the
early 1900s. Even today, albeit under Garamond’s name, it is still one of the most popular
digital book types in the world. Together with the Imperial capitals of the second century,
Griffo’s De Aetna roman has proved to be Italy’s most enduring gift to the world.
James Clough
Calligrafo, docente e storico della tipografia, Politecnico di Milano
Solo Bologna può vantare due cose importanti nella vita di Griffo: è qui che è nato,
ed è qui che è stato condannato a morte. Nel mezzo ci sono un sacco di storie da scoprire e alle
quali ispirarsi. È quello che faremo da qui al 2018 all’interno di Bottega Finzioni, lavorando a
documentari, fumetti, romanzi storici e progetti di film o seriali, tutti ispirati alla travagliata
vita di Francesco Griffo da Bologna. Come scrittori che vivono in questa città, non potevamo
non accettare la sfida di provare a far arrivare la sua storia personale a più persone possibile.
Anche perché, ancora oggi per raccontare le nostre storie spesso usiamo i caratteri che ha
creato. È giusto ricambiare in qualche modo, e ringraziarlo.
Michele Cogo
fondatore e direttore didattico di Bottega Finzioni
La presenza del design grafico è costante in tutte le attività umane e pervade ogni momento
della nostra vita, del quotidiano, dell’abitare stesso, ma la sua vocazione da servitore gentile
al servizio dei contenuti più diversi lo rende impalpabile, trasparente, imprendibile.
Come Associazione siamo lieti di concedere il Patrocinio morale e l’utilizzo del logo di Aiap
per il vostro progetto ai fini del comune intento di ricerca sui temi del progetto del design
della comunicazione e della sperimentazione sui linguaggi grafici.
Daniela Piscitelli
Presidente AIAP - Associazione Italiana design della comunicazione visiva
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Il Consiglio Accademico Isia Urbino mi ha conferito un mandato esplorativo per valutare
l’opportunità di conferire il patrocinio al progetto. Riteniamo infatti che Francesco Griffo
abbia avuto un ruolo di tale importanza per la storia della scrittura a stampa latina che
occorra dedicare risorse e tempo a valorizzare tale figura. Francesco Griffo ha contribuito
con il suo lavoro di incisore di caratteri in maniera sostanziale a determinare quella che
sarebbe stata la forma della scrittura latina, prima con il tondo, portando a compimento
la fusione tra la capitale epigrafica, resa carattere da stampa, e littera antiqua, poi con
il corsivo, sul cui modello si sono basati per cinque secoli gran parte dei corsivi da stampa.
Le forme e le proporzioni da lui elaborate sono divenute le forme e le proporzioni della
scrittura che sta alla base di gran parte degli artefatti grafici con cui quotidianamente
ci confrontiamo e che sono fondamentale oggetto scientifico e didattico del nostro Istituto.
Nonostante questo Francesco Griffo, non ha avuto la visibilità e non è stato studiato quanto
altri personaggi fondamentali per la storia della tipografia, ben più celebrati. Per questo
motivo l’occasione del cinquecentenario della morte è un’opportunità irripetibile di ridare
visibilità e importanza anche nel pubblico dominio a tale figura e al contempo ravvivare lo
studio scientifico della sua opera.
Luciano Perondi
Direttore ISIA Urbino
Konrad Haebler e gli incunabulisti più importanti del secolo scorso hanno sostenuto
che, agli abori della stampa, nel XV secolo, la mansione di incisore e quella di fonditore
di caratteri, come tutte le altre mansioni legate alla stampa, erano concentrate nelle
mani dello stampatore o gestite da lui, nella sua officina. Secondo la storiografia ufficiale
non esistevano fonderie di caratteri indipendenti prima della metà del XVI secolo.
Francesco Griffo potrebbe rappresentare un’eccezione. Nella sua lunga carriera ha lavorato
con (o per) diversi stampatori a Padova, Venezia, nelle Marche e forse in altri luoghi,
e ci sono i presupposti per supporre che fosse un archetipo di libero professionista,
forse possedendo una propria bottega, di sicuro guadagnandosi da vivere con gli ordini
dei diversi clienti.
Riccardo Olocco
Type designer, ricercatore in Storia della Tipografia, Libera Università di Bolzano
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In ordine al progetto Griffo–La grande festa delle lettere, la parte degli storici consisterà
nel ricercare le tracce da studiare e comporre per ricostruire attendibilmente la biografia
di Francesco Griffo da Bologna e della sua famiglia. L’idea è quella di sondare le più svariate
sedi archivistiche non solo bolognesi per saperne di più di questo personaggio che ha
dato un apporto di capitale importanza alla stampa. Frustoli di vita quotidiana, schegge
del suo mondo di relazioni non solo locali arricchiranno il quadro generale e renderanno
più incisiva la storia malnota ma degna di interesse di un uomo geniale, inquieto, errante
e tragicamente morto all’alba di quella Età moderna che ha visto proprio nella stampa uno degli elementi più caratterizzanti e ricchi di futuro.
Maria Giuseppina Muzzarelli
Professore ordinario di Storia Medievale - Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà
Il talento di Francesco Griffo, orafo, disegnatore, incisore di caratteri ed editore, sta nella
bellezza di chi seppe fondere creatività e saperi in un oggetto antico e sempre nuovo,
il libro fatto di carte da sfogliare in forma di codice. Frutto della stampa manuale o di quella
industriale, analogico o digitale che sia, il libro è il fulcro di una mostra e di un progetto che
intende censire tutti gli esemplari oggi sopravvissuti su cui Griffo lasciò il suo, ancora oggi
inconfondibile, segno.
Paolo Tinti
Professore di Bibliografia, Università di Bologna,
Dipartimento Filologia Classica e Italianistica, Università di Bologna
Approssimandosi il quinto centenario di Aldo Manuzio, che premette a quello di Francesco
Griffo, l’Editore Tallone metterà a disposizione il proprio archivio di punzoni, matrici e
attrezzi di fondita ai fini di onorare due grandi umanisti del libro, della cultura e dell’estetica.
Enrico Tallone
Alberto Tallone Editore
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A distanza di poco più di 400 anni Bologna ha dato la nascita a due tra le persone
che hanno più rivoluzionato la comunicazione: Francesco Griffo e Guglielmo Marconi. Tra
i due vi sono analogie e strani rimandi. L’analogia maggiore è la democratizzazione della
comunicazione quale conseguenza sociale delle loro invenzioni.
Grazie al corsivo e alla bellezza dei suoi caratteri, Griffo ha contribuito in maniera decisiva
all’ampliamento dei lettori dei primi libri a stampa e allo sviluppo dei caratteri, così come
è giunto fino a noi. Grazie alla trasmissione dei segnali via etere, Marconi ha contribuito
in maniera decisiva allo sviluppo della radio che ha progressivamente coinvolto i popoli
di tutto il mondo.
Nei primi anni della propria attività Francesco Griffo si è reso conto in prima persona che per
sfruttare le proprie invenzioni di caratteri non era sufficiente essere un grande stampatore,
ma avrebbe dovuto essere anche editore. Alla fine della propria vita avvia infatti una attività
di stampatore ed editore dando luogo a quella figura moderna di inventore e imprenditore
che è stata interpretata con il più grande successo da Guglielmo Marconi. Quasi come se
Marconi conoscesse la vita di Griffo.
Roberto Grandi
Professore di Comunicazioni di Massa e Comunicazione Pubblica, Università di Bologna
La celebrazione del quinto centenario di Aldo Manuzio (2015) deve tradursi in una seria
opportunità. Per comprendere e approfondire le ragioni del suo successo, per riflettere sul
design tipografico ed editoriale dei libri del nostro tempo in tutte le loro declinazioni, per
acquisire competenze all’altezza degli strumenti in uso.
È risaputo che Aldo fu moderno e innovatore, ed è quanto viene chiesto ogni giorno a chi
disegna la contemporaneità. Il successo delle edizioni aldine era legato alla bellezza dei
caratteri tipografici e alla loro leggibilità. Il merito va condiviso con il bolognese Francesco
Griffo, artefice del più nitido design tipografico di quel tempo. Il loro sodalizio sta ad
indicare anche la forza delle idee condivise, del confronto, del dialogo.
La tipografia è materia di studio e conoscenza per la comprensione della cultura visiva,
così come la lettura è chiave di fruizione della scrittura. La conoscenza del mondo di Aldo
e di Griffo deve rappresentare un’occasione irripetibile per avvicinare al mondo dei libri e
dei caratteri giovani designer “digitali”, per un vitale cortocircuito tra passato e presente,
consapevoli dei profondi cambiamenti che investono il libro ma al tempo stesso stimolati
a cercare nuove scelte condivise.
Sandro Berra
Tipoteca Italiana Associazione
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Francesco Griffo: un uomo venuto dalle carte
Come nella vita degli uomini sulla terra, tre sono le età vissute da Francesco Griffo dopo
la tragica morte. Una prima età, durata circa 400 anni, in cui il Francesco da Bologna,
di cui parlano le carte del Virgilio aldino del 1501 e del Petrarca del Soncino del 1503, resta un
puro nome, senza volto, tra i tanti che incontriamo spesso nelle dediche e nelle prefazioni, in
una parola nelle carte paratestuali delle edizioni antiche.
Solo nella prima metà dell’Ottocento, a ridosso della felice impresa delle Annales de
l’Imprimerie des Aldes di Antoine Augustin Renouard e del ritrovamento del Petrarca da lui
stampato a Bologna nel 1516, cominciarono ad essere indagate le carte degli archivi per capire
chi si celasse dietro il nome di Francesco da Bologna. Il bibliotecario più celebre del tempo,
Antonio Panizzi, pensò al pittore Francesco Raibolini, ma fu poi smentito con buone ragioni
dal bibliografo Giacomo Manzoni. La risposta venne dallo storico Adamo Rossi che nelle carte
dell’archivio notarile di Perugia, trovò un documento del 1512 in cui il «Maestro Griffo da
Bologna incisore di lettere da stampa» riceveva il pagamento di un antico credito maturato
dalla collaborazione con il tipografo attivo a Venezia Bernardino Stagnino. Da allora le carte
degli archivi sono state generose: hanno consentito di ricostruire nelle sue linee principali la
vita e la fisionomia artigianale ed intellettuale di Francesco Griffo da Bologna.
A poco meno di cinquecento anni dalla scomparsa di Francesco Griffo, confortati dalle
carte degli archivi e muniti di nuovi strumenti di indagine, alcuni ricercatori, dopo la
meritoria impresa di Giovanni Mardersteig, hanno rivolto la loro attenzione ai caratteri
da lui incisi nella prospettiva, non più peregrina, di giungere a una mappatura della sua
vasta produzione grafica. Fin da ora egli appare il principale artefice delle forme che la
scrittura ha assunto in tipografia tra Quattro e Cinquecento, negli anni in cui – sotto le
insegne di Aldo Manuzio, di Gershom Soncino e dei loro contemporanei – il libro a stampa
ha occupato tutti gli spazi della produzione editoriale, confinando il libro manoscritto a usi
strettamente residuali.
I caratteri da lui incisi hanno costituito, da allora, la base di partenza per le scelte creative
di quanti si sono cimentati negli anni a venire con il disegno di nuovi alfabeti tipografici,
da Claude Garamond fino ai nostri giorni, quando assistiamo al passaggio dal piombo alla
scrittura digitale. Dalle parole di Manuzio e di Soncino, i suoi due più illustri committenti, dai
documenti rimasti per secoli sepolti negli archivi e dalle pagine rese vive e parlanti dai suoi
alfabeti, dopo secoli di oblio, da tutte queste carte noi possiamo oggi ascoltare, per così dire, la
sua voce e rivedere, in filigrana, il suo volto di uomo e di protagonista del Rinascimento grafico.
Giorgio Montecchi
Professore di Bibliografia, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università Statale di Milano
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La grande festa delle lettere
L’ISTITUZIONE BIBLIOTECHE DEL COMUNE DI BOLOGNA
Per il progetto Griffo – La grande festa delle lettere promosso dall’Associazione Francesco Griffo da Bologna
L’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna, attraverso la Biblioteca dell’Archiginnasio, sarà partner
del progetto Griffo – la grande festa delle lettere (2015-2018) nella prestigiosa cornice dello Stabat Mater
ospiterà workshop, convegni e iniziative parallele al progetto. Si candida inoltre a dare un contributo
sostanziale all’evento espositivo internazionale che chiuderà il progetto nel 2018 o a esserne la sede.
INIZIATIVE PARALLELE DELL’ISTITUZIONE BIBLIOTECHE DEL COMUNE DI BOLOGNA
Dalla scrittura alla tipografia. Francesco Griffo, maestro bolognese dell’ars artificialiter scribendi, nelle raccolte della
Biblioteca dell’Archiginnasio
Francesco Griffo, noto anche come Francesco da Bologna, rientrato nella città natale nell’ultima parte della
sua vita - dopo aver a lungo lavorato come intagliatore di caratteri in varie città italiane per molti tipografi, fra
cui Aldo Manuzio - avviò a Bologna nel 1516 una sua azienda, puntando sul sicuro successo commerciale di
una collana di veri e propri best seller del suo tempo (poesia e racconti d’amore, una raccolta di fatti e detti
memorabili, il modello classico della scrittura epistolare) in edizioni in formato molto ridotto - il 32° - e quindi
poco costoso sia per lo stampatore che per il compratore. Libri quindi di largo consumo e per questa ragione
difficilmente conservati e oggi rarissimi.
L’Archiginnasio è la biblioteca che possiede la collezione più ampia delle opere stampate in proprio
a Bologna da Francesco Griffo, è la sola biblioteca italiana a possedere l’unica copia finora censita di
un’edizione, mentre di un’altra ne possiede addirittura tre esemplari.
PROGETTO DI DIGITALIZZAZIONE E SITO WEB
Per queste ragioni, nell’ambito del progetto Archiweb - Biblioteca digitale dell’Archiginnasio, è stata intrapresa
la digitalizzazione integrale delle edizioni di Francesco Griffo. A breve saranno online full text, messe
a disposizione come veri e propri e-book per il pubblico, principalmente remoto ma non solo, ricercabili e
consultabili a partire dai cataloghi elettronici, dal sito della biblioteca, dai metaopac internazionali, ma anche
da Google. Dal sito web dell’Archiginnasio sarà possibile vedere contemporaneamente e confrontare le
diverse copie delle edizioni conservate, avere informazioni sulle provenienze e i possessori precedenti,
consultare i più importanti studi su Griffo pubblicati fra Otto e Novecento, anch’essi digitalizzati in questa
occasione.
MOSTRA
La conclusione del progetto di digitalizzazione sarà valorizzata attraverso una mostra nella quale, grazie
all’esposizione di pezzi preziosi e molto rari e quindi difficilmente visibili per ragioni di sicurezza, il grande
pubblico potrà seguire la narrazione del passaggio dalla scrittura a mano alla scrittura “artificiale”
realizzata con i caratteri tipografici che vide proprio Francesco Griffo fra i suoi maggiori protagonisti.
L’Archiginnasio, infatti, possiede sia manoscritti copiati con le scritture librarie rinascimentali che ispirarono
il disegno dei caratteri da stampa, che alcuni fra i primi libri stampati con i caratteri greci e latini disegnati
proprio da Griffo per altri tipografi, in primis Aldo Manuzio. Sarà anche possibile - grazie a un codice di
piccolo formato dell’Archiginnasio - confrontare la scrittura umanistica corsiva di Bartolomeo Sanvito, da
alcuni studiosi ritenuto il modello del corsivo aldino disegnato da Francesco da Bologna, e le edizioni sue e di
altri che, grazie alla perfetta leggibilità di questo carattere, ebbero uno straordinario successo fra i lettori del
tempo. Come di consueto, la mostra sarà accompagnata da iniziative parallele, come visite guidate condotte
dai bibliotecari che hanno curato il progetto.
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BOTTEGA FINZIONI E IL GRIFFO
Bottega Finzioni, la bottega di narrazione fondata da Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Michele Cogo
e Beatrice Renzi, non poteva non cogliere l’occasione di omaggiare Francesco Griffo nella sua Bologna,
attraverso quello che Bottega fa: raccontare storie in tutte le forme narrative.
All’interno del progetto Griffo – la grande festa delle lettere, che parte proprio da Bologna il prossimo
anno, Bottega si occuperà di sviluppare gli aspetti narrativi attraverso progetti editoriali e cinematografici,
declinando la storia - di per sé romanzesca - di questo grande artigiano su più mezzi e generi: da quelli
letterari del romanzo storico e della biografia, alla graphic novel, e al fumetto destinato a un pubblico più
giovane, fino ad arrivare alla produzione di un documentario pensato per una diffusione internazionale.
Il progetto finale di Bottega è riportare la storia di Griffo all’attenzione del vasto pubblico, attraverso lo
sviluppo di un film o una miniserie per la Tv. Dal 2015 dunque gli allievi di Bottega del secondo anno – appena
inaugurato - e con la collaborazione dei nuovi studenti di Fiction, Non Fiction, Letteratura, Produzioni per
bambini e ragazzi, e Fumetto, saranno messi in cantiere i progetti sul Griffo, con la direzione artistica di
Michele Cogo e Giampiero Rigosi, la collaborazione di Piero Di Domenico e la supervisione del capobottega
Carlo Lucarelli.
Tutte le iniziative, fino alla grande Festa delle Lettere del 2018, potranno essere seguite sul sito
www.bottegafinzioni.it
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Bottega Finzioni
Bottega Finzioni è la bottega di narrazione fondata a Bologna nel 2011 da Carlo Lucarelli,
Giampiero Rigosi, Michele Cogo e Beatrice Renzi.
Bottega Finzioni è un modo di fare formazione nuovo. Anzi, antichissimo: intende riprendere il
metodo della bottega, dove si lavorava assieme, allievi e maestri, al materiale vivo, che in questo caso
sono le narrazioni.
Bottega è dunque sia un laboratorio dove si fa formazione, sia un luogo dove si producono contenuti
che utilizzano la scrittura o le immagini per comunicare. È un luogo dove si impara il mestiere di
raccontare storie: racconti, romanzi, sceneggiature di film, fiction televisive, documentari, format tv,
fumetti, videogames.
All’interno della scuola vengono portati lavori già in sviluppo e in produzione, o vengono ideati
progetti originali da proporre all’esterno. Bottega Finzioni vuol essere quindi un vivaio di persone con
volontà e passione, una fucina di idee da realizzare, e luogo pieno di storie che aspettano di essere
raccontate.
Le aree di sviluppo dei lavori sono sette: Fiction, Non Fiction (scrivere per la televisione),
Letteratura, Produzioni per bambini e ragazzi, Teatro, Fumetto e Videogames.
All’interno di ciascuna area, che accoglie un massimo di venti allievi, ogni anno si lavora a progetti
portati dal Capo Bottega, Carlo Lucarelli, e dai responsabili delle varie aree: Giampiero Rigosi,
Michele Cogo, Christian Poli, Francesco Merini e Manuela Draghetti; oppure da professionisti che
collaborano con Bottega. Il tutto coordinato da Beatrice Renzi e Piero Di Domenico. Inoltre Bottega
mette a disposizione borse di studio per i più meritevoli, in vista del raggiungimento dell’obiettivo di
formazione gratuita (al momento i borsisti sono il 50% degli iscritti).
Tra i docenti del quinto anno di Bottega che sta per partire, importanti sceneggiatori, registi e autori:
Massimo Gaudioso, Edoardo Gabbriellini, i Manetti Bros, Paolo Nori, Simona Vinci,
Marcello Fois, per citarne alcuni. E tra gli insegnanti dello scorso anno i registi Giorgio Diritti e
Luca Lucini.
Bottega si compone anche di Bottega Finzioni Studio (un gruppo di lavoro ampio formato dai
migliori ex allievi e tutor che si occupano di lavori su commissione in ambito narrativo) e Bottega
Finzioni Produzione diretta da Simone Bachini.
Accanto alla formazione, Bottega Finzioni anima anche progetti culturali rivolti alla città: organizza
Scriba, il festival delle scritture, e il Pronto Soccorso Narrativo (un punto di primo aiuto,
gratuito, per scrittori in difficoltà), e collabora con altre manifestazioni che hanno luogo a Bologna.
www.bottegafinzioni.it
Bottega Finzioni ha il patrocinio del Comune di Bologna, dell’Università di Bologna, del corso di
laurea in DAMS, Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, e della Cineteca di Bologna.
All’attività della Bottega contribuisce la Regione Emilia-Romagna. Bottega Finzioni ha il sostegno e la
collaborazione di Coop Adriatica, della Fondazione Unipolis e di Unipol Banca. Al progetto
collaborano le Librerie.coop.
Ufficio stampa MARA VITALI COMUNICAZIONE tel. 02.70108230 - Cristina Ricotti
cell.3477667191, [email protected] - Lisa Oldani cell.3494788358, [email protected]
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IL CONTESTO STORICO
Griffo, genio e mistero del creatore del carattere corsivo
L’opera di Griffo e il suo impatto sulla
civiltà occidentale sono interessanti non
solo per i suoi colleghi contemporanei
e per gli appassionati di storia. La sua
vita avventurosa e il mistero che ancora
oggi la circonda sono così affascinanti
da attirare anche il grande pubblico,
nazionale e internazionale. Ecco perché
vogliamo farla conoscere.
“Comunque, solamente considerando la sua
collaborazione con Aldo Manuzio, possiamo dire senza
la minima esitazione che il Griffo è stato la più eminente
personalità creativa tra il grande numero di artisti che
hanno lasciato tracce imperiture nella storia del carattere.
Noi tutti sappiamo leggere e scrivere e siamo talmente
abituati alla forma delle lettere che non ci rendiamo
conto del loro sviluppo, delle differenze e finezze che per
un occhio non educato sono quasi impercettibili. Eppure,
come le arti figurative hanno avuto i grandi e piccoli
artisti e creatori, anche le nostre umili forme di lettere
hanno avuto maestri di grande rilievo ed altri di poco
valore. Il Griffo è stato un artista veramente eletto, un
vero genio che finora ha coniato la forma più definitiva
del carattere romano da stampa, tipi greci di rara
bellezza, il primo corsivo che egli stesso ha perfezionato,
maiuscoli in un certo senso imparagonabili nell’insieme
e nella misura con le relative lettere minuscole. Aldo
Manuzio ha avuto la fortuna di potersi servire per
lunghi anni del suo genio, il quale ha dato un’impronta
singolare alle sue edizioni. Non è un puro caso che i più
bei libri degli editori con cui il Griffo ha collaborato siano
nati durante il periodo della comune collaborazione
e mostrino non solamente nei caratteri, ma anche
nell’aspetto tipografico, lo spirito dell’incisore bolognese.”
Giovanni Mardersteig, Scritti di Giovanni Mardersteig
sulla storia dei caratteri e della tipografia, 1989.
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L’italia del rinascimento
La figura del tipografo
Un eccezionale fermento artistico e culturale anima
la vita delle città italiane, che si arricchiscono di
capolavori. La cultura umanistica, con la sua nuova
visione del mondo e la riscoperta dei testi classici,
richiede nuovi strumenti per la diffusione delle idee.
Le tipografie sono il primo esempio di produzione
industriale e la prima forma di impresa cooperativa.
Il tipografo è speso un colto ed eclettico artigianoimprenditore, a volte in grado di rivestire allo stesso
tempo il ruolo di editore, stampatore e incisore
di caratteri. Spesso conduce una vita nomade,
spostandosi di volta in volta nelle città dove la
stampa non è ancora arrivata.
Caratteri gotici e Tondo Romano
Gli umanisti riscoprono la lettera “Antiqua”
o “Carolingia”, le capitali romane e la cancelleresca
corsiva dalle forme più eleganti e leggibili rispetto
alle cugine gotiche in voga all’epoca e usate da
Gutenberg e dai primi tipografi. Griffo reinterpreta
e trasporta la scrittura libraria umanistica nella
stampa, creando il primo carattere corsivo della
storia e definendo per sempre il modello per la
forma dei caratteri occidentali.
Libro stampato e manoscritto
Rispetto al manoscritto il libro stampato - anche
grazie al carattere corsivo che permette un consumo
ridotto di carta - è più economico e riproducibile
in molte copie, quindi strumento prezioso per la
democratizzazione della cultura.
FONDITORE DI CARATTERI, XVI SEC., Illustrazione di Jost Amman, 1568
PUNZONI IN ACCIAIO, usati per imprimere le matrici di rame che fungono
da stampo per la realizzazione dei caratteri mobili.
(Tipoteca Italiana Fondazione)
TIPOGRAFIA XVI SEC., illustrazione Jost Amman, 1568.
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La grande festa delle lettere
1450 - 1491
1501 - 1502
Francesco Griffo nasce intorno al 1450 a Bologna.
Le prime tracce del suo lavoro risalgono al 1475,
anche lui orafo come il padre Cesare è a Padova,
dove gli viene commissionata la copia di due
caratteri gotici per la stampa dell’Avicenna di
Jenson, presso la tipografia di Maufer. Nel 1480
probabilmente si trasferisce a Venezia dove incide
e fonde caratteri per altri tipografi. Sono gli anni
della formazione, ma la competizione è altissima:
in quegli anni Venezia è la capitale mondiale del
commercio, un fondamentale punto di snodo tra
Stati e culture e di conseguenza il più importante
polo editoriale del Rinascimento.
Nel 1501 il carattere corsivo viene usato interamente
nella stampa delle Bucoliche di Virgilio edite
da Manuzio, il quale nella prefazione riconosce
a Griffo il merito del nuovo carattere. Tuttavia
Manuzio, desideroso di assicurarsi i vantaggi
commerciali derivati dal nuovo carattere,
nello stesso anno chiede ed ottiene dal governo della
Serenissima il monopolio del suo utilizzo.
Nel 1502 estende il brevetto a tutti i caratteri di
Griffo, per la durata di dieci anni. Per Griffo è un duro
colpo, sia sul piano umano che su quello economico,
nel 1502 lascia quindi Venezia per seguire il tipografo
ed editore ebreo Gershom Soncino nella città di Fano
all’epoca sotto il dominio di Cesare Borgia.
1491 - 1500
La fama di Griffo è già tale che Aldo Manuzio, il più
importante editore di Venezia, lo chiama a dirigere
la tipografia. Si forma così una coppia di genio,
cultura, passione e talento, che lascerà un segno
imperituro nella storia della stampa e della cultura;
Insieme, danno vita ai libri più belli del Rinascimento.
Nel 1496 esce dai torchi il De Aetna di Pietro Bembo,
e nel 1499 l’Hypnerotomachia Poliphili, considerati
capolavori dell’editoria di tutti i tempi.
Le lettere romane incise da Griffo per il De Aetna sono
i primi caratteri moderni per la stampa e rimarranno,
attraverso i secoli a seguire e fino ad oggi, il modello
da imitare. Editori e tipografi di tutta Europa cercano
di copiare i libri di Manuzio e Griffo senza però
eguagliarne la qualità.
1502 - 1516
Dopo l’addio a Venezia, Griffo nel 1502 è a Fano dove
lavora in società con Gershon Soncino per il quale
incide un secondo corsivo ancora più bello del primo.
Griffo è ormai famoso, sia per l’abilità tecnica che per
l’invenzione del corsivo. Nel 1511 torna a collaborare
con alcuni editori veneziani, tra cui Bernardino
Stagnino. Nel 1512 è a Fossombrone, dove incide i
caratteri per un altro capolavoro del Rinascimento:
l’edizione del Paolina per Ottaviano Petrucci. Nel
1513, incide caratteri per Filippo Giunti a Firenze.
Nel 1500, dopo lo studio dei nuovi caratteri romani
e greci, superando enormi difficoltà tecniche,
Griffo incide per Manuzio il primo carattere
da stampa corsivo della storia. Carattere tipografico
che riprende nelle forme il modello della scrittura
corsiva della cancelleria papale. La compattezza
del corsivo, che passerà alla storia con il nome
di “Italic”, permetterà di pubblicare libri più piccoli,
più maneggevoli, meno costosi e quindi accessibili
a un pubblico più vasto.
Il carattere romano di Griffo nel De Aetna di Pietro Bembo, 1495 Aldo Manuzio
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GRIFFO
Allegato al comunicato stampa 17Dic2014
La grande festa delle lettere
1516 - 1518
Nel 1516 Griffo rientra a Bologna. Mettendo a frutto
la sua grande esperienza, diventa finalmente editore
dei suoi libri, pubblica sei edizioni di classici italiani
e latini in volumi in piccolo formato, tutti stampati
con la versione più piccola del suo corsivo.
Nel 1518, tra le mura domestiche, nasce una lite
furiosa tra Griffo e il genero Cristoforo di cui non
si conosce la causa. Dai racconti dei testimoni
sappiamo che Cristoforo, a un certo punto, forse
intimorito o per pietà dell’ormai anziano suocero,
abbandona il duello di spada. Griffo però non
demorde e colpisce Cristoforo alla testa con un
oggetto appuntito, la figlia Caterina aiuta il padre
e ferisce a sua volta il marito con la spada che era
caduta a terra. Cristoforo morirà pochi giorni dopo
per le ferite alla testa. Griffo e la figlia vengono
accusati e processati per omicidio, all’epoca per
questo reato era prevista l’impiccagione. I documenti
del processo sono andati perduti e nulla si sa del
processo e della sentenza. Sono stati però ritrovati a
Bologna alcuni atti notarili datati 1519 in cui risulta
che Caterina è ancora viva, mentre il padre è citato
come già defunto.
Il carattere romano di Griffo nell’Hypnerotomachia Poliphili, 1499 Aldo Manuzio
L’OBLIO
LA RISCOPERTA
Dopo la sua morte, Griffo è stato dimenticato per
molti secoli. Ancora oggi il valore della sua opera
non è stato pienamente riconosciuto, né la sua vita
adeguatamente raccontata.
Il primo a effettuare una ricerca approfondita
su Griffo nel 1858, è Antonio Panizzi, all’epoca
direttore della biblioteca del British Museum. Verso la
metà dell’Ottocento, Panizzi annuncia al mondo che
Francesco da Bologna è il pittore e orafo Francesco
Raibolini detto il Francia, anch’egli bolognese
e contemporaneo di Griffo. Si tratta però di un
clamoroso errore, che condizionerà per molto tempo
le ricerche. Il cognome Griffo verrà poi scoperto dallo
storico Adamo Rossi alla fine dell’Ottocento in alcuni
documenti dell’Archivio di Stato di Perugia. A Bologna
Orioli, alla ricerca delle radici della famiglia Griffo,
ritrova le testimonianze dell’omicidio e gli atti notarili
di Caterina che attestano la presunta morte del padre.
PERCHÉ?
Il suo vero cognome (Griffo) è rimasto sconosciuto
per secoli e la sua vera identità è stata più volte
travisata. Non ha avuto eredi maschi né discepoli
che ne tramandassero il nome.
La sua fama è cresciuta all’ombra del gigante Aldo
Manuzio. Le sue invenzioni tipografiche furono
erroneamente attribuite ad altri.
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GRIFFO
Allegato al comunicato stampa 17Dic2014
La grande festa delle lettere
L’EREDITÀ
Griffo ha lasciato in eredità al mondo
il carattere corsivo e il modello per
le lettere da stampa usato ancora oggi.
Claude Garamond e altri importanti incisori
si sono chiaramente ispirati ai suoi caratteri.
Grazie a Griffo e agli altri pionieri della
stampa, i caratteri tipografici sono
diventati non soltanto più belli, ma
anche e soprattutto più chiari e leggibili,
permettendo così la diffusione delle idee
e la democratizzazione della cultura.
“His brother Firmin Didot made a claim regarding the
source of Garamond’s design that would have its echoes in
the 20th century when Stanley Morison announced that
he had made the same discovery. In a lengthy footnote
to an edition of the Bucolics of Virgil published in 1806
(one that, as the imprint claims, he had edited, translated
into French and printed with types he had cut himself),
he drew attention to a type that he says had been used
in a little-known book printed by Aldus, Pietro Bembo’s
De Aetna. This type, he claims, had been the model for
Garamond, who in his types which were so familiar in
the printing of the Estiennes and the Elzevirs, ‘had only
to copy this type cut by Francesco da Bologna’ (whose
surname, Griffo, had yet to be discovered) ‘to get all the
honour for it.”
Firmin Didot, estratto dall’articolo Garamond or
Garamont? di James Mosley, typefoundry.blogspot.it
GLOSSARIO
CAROLINGIA MINUSCOLA,
CAPITALE ROMANA,
CANCELLERESCA ITALICA,
Anche Antiqua o Tondo Romano.
Scrittura epigrafica usata nelle iscrizioni
Scrittura libraria usata nelle cancellerie
Scrittura libraria nata in Francia negli
monumentali romane tra il III e il I sec. a.C.
romane alla fine del Quattrocento.
ambienti di corte di Carlo Magno, tra
E oggi il carattere corsivo, chiamato
la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo.
nel mondo “Italic”.
Nel rinascimento viene riscoperta dagli
umanisti che la preferirono alla lettera
gotica per i testi classici.
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