Applicazione per la stima dell`evapotraspirazione effettiva delle colture
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Applicazione per la stima dell`evapotraspirazione effettiva delle colture
ALLEGATO 4 APPLICAZIONE PER LA STIMA DELL’EVAPOTRASPIRAZIONE EFFETTIVA DELLE COLTURE L’applicazione realizzata si propone la stima dei consumi idrici delle colture attraverso l’integrazioni di più moduli finalizzati alla quantificazione dei diversi termini del bilancio: contenuto idrico del suolo nello strato esplorato dalle radici, evapotraspirazione potenziale e massima della coltura (ETP ed ETM), calcolo delle somme termiche della coltura considerata, accrescimento radicale, acqua disponibile per la coltura, evapotraspirazione effettiva (ETE), ricorso all’irrigazione, contributo della falda. Il modello non simula la crescita reale della coltura, né considera eventuali fattori di stress che possano deprimere i processi fisiologici della pianta. L’evapotraspirazione effettiva così stimata rappresenta i consumi di una coltura coltivata secondo le buone pratiche agricole, in buone condizioni fitosanitarie e che risentita degli eventuali stress idrici solo intermini di rifornimento di acqua e non in termini di perdita di funzionalità. Gli input necessari al funzionamento dell’applicazione sono i dati giornalieri di tipo meteorologico e i parametri relativi alla coltura, alle caratteristiche del suolo e al management aziendale. A questo riguardo si è quindi provveduto ad un’analisi delle serie dei dati climatici disponibili, provenienti dalla rete di monitoraggio agrometeorologico dell’ARSIA e del Servizio Idrologico Regionale. In particolare, per quanto riguarda temperatura, radiazione globale, umidità relativa, velocità del vento (variabili necessarie al calcolo dell’ETP), sono stati analizzati i dati delle stazioni di Metato e Lido di Camaiore (dell’ARSIA), le uniche stazioni che rilevano tali parametri, e che posseggono serie storiche a partire dal 1990 sino ad oggi. Le stazioni citate si trovano rispettivamente a sud-est e a nord-ovest del bacino idrografico del lago. Per tutti i parametri è stata verificata l’omogeneità tra le serie delle due stazioni, calcolando il coefficiente di correlazione R2 e la retta di regressione lineare. Sono state considerate omogenee le serie con un R2 > 0.7 e un coefficiente angolare della retta di regressione compreso tra 0.7 e 1.3, secondo il criterio adottato dalla FAO (Allen et al. 1998). I parametri che hanno soddisfatto tale criterio sono la temperatura minima (Tmin), la temperatura massima (Tmax) e la radiazione solare globale (Rs), con R2 rispettivamente pari a 0.97, 0.97 e 0.94. Si è quindi potuto concludere che, per quanto riguarda temperatura e radiazione, è sufficiente considerare solo una delle due stazioni presenti. La scelta è ricaduta sulla stazione di Metato che risulta la più vicina all’area meridionale, oggetto dello studio di dettaglio. Utilizzando le rette di regressione tra le due stazioni, è stato inoltre possibile ricostruire anche i dati mancanti, consentendo di ricostituire serie complete per il periodo 1990-2008. Per il calcolo dell’ETP è stata utilizzata la formula empirica di di Hargreaves, modificata secondo Wu (1997), la cui principale differenza rispetto alla formula originale consiste nell’utilizzo della radiazione solare globale misurata, in sostituzione della radiazione extratmosferica stimata, come risulta evidente dalla seguente equazione: ETP = 0.0135 (Tmed + 17.78) Rs [238,8 / (595.5 – 0.55 Tmedia)] dove: Rs = radiazione solare globale in mm/d Tmed = temperatura media in °C calcolata come (Tmax-Tmin)/2 La radiazione globale Rs rappresenta la frazione della radiazione extratmosferica Ra che raggiunge un piano orizzontale posto sulla superficie terrestre dopo aver subito i fenomeni di diffusione, assorbimento e riflessione dovuti al suo passaggio attraverso l’atmosfera (Allen et al., 1998). 55 Questo metodo presenta, rispetto al più consolidato metodo FAO-Penman-Monteith, l’indubbio vantaggio di necessitare soltanto tre parametri meteorologici (Tmax, Tmin e Rs), accorciando conseguentemente i tempi di calcolo. La bontà della stima fornita dall’equazione di Hargraves modificata è stata verificata per la stazione di Metato calcolando l’ETP con entrambe le formule per gli anni 2008 e 2009, ed ottenendo un coefficiente di correlazione r2 paria a 0.99 (Figura 1). 6.00 ETP Penman-M 5.00 ETP Heargr mod mm/giorno 4.00 3.00 2.00 1.00 0.00 04/01/2007 05/01/2006 06/01/2006 07/01/2006 08/01/2006 09/01/2006 10/01/2006 11/01/2006 Fig. 1 - Confronto tra i due metodi di stima dell’ETP per la stazione di Metato relativamente all’anno 2008 Per il calcolo dell’ETM è stato utilizzato l’approccio dei coefficienti colturali (kc), così come codificato dalla FAO (Allen et al., 1998), che definisce l’ ETM come il prodotto fra ETP e kc. Per la coltura di interesse il modello necessita come input di 3 kc: quello iniziale (kcini), quello corrispondente alla fase fenologica della piena maturazione (kcmid) e quello corrispondente alla fase di senescenza (kcend). Il modello crea poi una funzione giornaliera denominata kc che dipende delle somme termiche della coltura: la funzione kc assume il valore di kcini fino alla prima somma termica, dopo cresce linearmente fino a assumere, al raggiungimento della seconda somma termica, il valore massimo del kcmid, quindi rimane costante fino alla terza somma termica ed infine diminuisce linearmente fino al valore di kcend, che è raggiunto alla quarta somma termica (Figura 2). Le somme termiche (GDD) sono calcolate, per definizione, come sommatoria, durante l’intero ciclo colturale (o su una determinata fenofase), delle unità termiche giornaliere (UTG) che, a loro volta, sono ricavate come segue: UTG = 0 se Tmed ≤ Tbase UTG = Tmed-Tbase se Tmed > Tbase e ≤ Tcutoff UTG = Tcutoff-Tbase se Tmed > Tcutoff dove: Tmed= temperatura massima giornaliera in °C Tbase = temperatura base della coltura o cardinale termico inferiore in °C Tcutoff = cardinale termico superiore in °C 56 Il modello richiede, quindi, che siano noti i cardinali termici inferiore e superiore della coltura e le somme termiche che segnano la fine di ogni fase fenologica, quattro in tutto (UTG1, UTG2, UTG3, UTG4). Il calcolo dei GDD viene effettuato a partire dalla data di semina che è quindi un ulteriore parametro in ingrsso richiesto dal modello. 1.2 1.1 1 kc 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 98 10 6 11 4 12 2 13 0 90 82 74 66 58 50 42 34 26 18 2 10 0.4 gg dalla sem ina Fig. 2 – Andamento della funzione kc nel modello per il mais Per quanto riguarda la crescita radicale si assumono due diversi livelli di profondità: quello raggiunto della maggior parte dell’apparato radicale cioè quello in cui si concentra la maggioranza delle radici (rootdepth1) e quello massimo raggiunto anche soltanto da un esiguo numero di radici (rootdepth2). Entrambe le variabili assumono valori crescenti in proporzione lineare rispetto ai GDD fino al raggiungimento del 40% della somma termica dell’intero ciclo colturale (UTG4), secondo la seguente equazione (Neitsch et al., 2005): rootdepth1/2 (t) = 2.5 * frGDD(t) * rootd1/2 dove: rootdepth1/2 (t)= profondità della radice al tempo t in mm frGDD(t)= GDD/UTG4, frazione di UTG4 raggiunta al tempo (t) rootd1/2 = profondità massima delle radici1/2 in mm Superata tale soglia, la profondità della radice rimane costantemente uguale al valore di rootd. Dal valore assunto giornalmente dalla variabile rootdepth1 dipende il calcolo dell’acqua disponibile per la pianta (plantAWC), mentre dal valore di rootdepth2 dipende l’eventuale approvvigionamento dalla falda superficiale. Il calcolo della riserva idrica nel suolo è stato implementato considerando il suolo come un serbatoio i cui livelli minimo e massimo sono rappresentati dai valori delle costanti idrologiche del terreno, rispettivamente dal punto di appassimento permanente e dalla capacità di campo. Queste sono state stimate ricorrendo ad una delle numerose funzioni empiriche di pedotransfer che utilizzano le caratteristiche tessiturali. Le equazioni di Huston si sono dimostrate, tra quelle valutate (Brakensiek-Rawls, Saxton), le migliori, cioè quelle in grado di fornire valori più prossimi alle poche misure disponibili. Le equazioni utilizzate per la stima dei parametri idrologici sono le seguenti: WP = exp[-4.384+0.404*(clay+silt)^0.5-9.85*0.0000001*(clay+silt)^3] 57 FC = exp[-3.43+0.419*(clay+silt)^0.5-1.83*0.001*(clay+silt)^1.5] Porosità = (2.65-BD)/2.65 dove: WP = punto di appassimento in m3/m3 FC = capacità di campo in m3/m3 Porosity = capacità idrica massima m3/m3 clay = contenuto in argilla in % silt = contenuto in limo in % BD= densità apparente Il calcolo delle costanti idrologiche è stato effettuato utilizzando un database georeferenziato contenente la caratterizzazione agronomica di un numero elevato (oltre 800) di campioni di suolo prelevati nel comprensorio di studio nell’ambito di un precedente progetto di ricerca finanziato dalla provincia di Pisa. L’assunzione che sta alla base dell’utilizzo di questi dati è che il profilo di suolo considerato dal modello sia sostanzialmente omogeneo alle caratteristiche rilevate sperimentalmente nei primi 30 cm di terreno. Anche la densità apparente, che compare nel calcolo della capacità idrica massima, è stata derivata dalla tessitura, raggruppando i suoli secondo la classificazione USDA ed assegnando ai suoli di ciascuna classe una densità apparente media. Lo stesso procedimento è stato adottato anche per la conducibilità idraulica alla saturazione (ks), che risulta necessaria per il calcolo della percolazione (Tab.1). Classi di tessitura A AL FA FLA FL F SF S argilloso argillo-limoso franco-argilloso franco-limo-argilloso franco-limoso franco sabbioso-franco sabbioso BD (t/m3) 1.25 1.30 1.35 1.37 1.39 1.40 1.50 1.65 Ks (mm/h) 0.5 2.5 8.0 10.0 12.5 15.0 25.0 50.0 Tab.1 - Densità apparente (BD) e conducibilità idraulica alla saturazione (ks) assegnati alle varie classi di tessitura Per i suoli con elevato contenuto in sostanza organica (SO > 5%), che sono ben rappresentati nel campione, tutti i parametri derivati vengono corretti dal modello come descritto in tabella 2. SO BD CIM Ks FC WP (%) t/m3 m3/m3 mm/h m3/m3 m3/m3 5-10 BD - |SO| CIM + |SO| Ks - {Ks-[Ks/(|SO|/5)]} FC + |SO| WP + |SO| 10-20 1.10 65 3.6 40 30 > 20 0.80 75 1.8 50 38 Tab. 2 - Correzioni adottate per i suoli con elevato contenuto in sostanza organica Tra i parametri del suolo richiesti come input dal modello compare anche la soggiacenza, che è stata calcolata per ogni punto a partire dal raster della soggiacenza media simulata dal modello idrogeologico descritto in allegato 2 per il mese di luglio. Tale parametro definisce l’entità del contributo della falda. Il bilancio idrico del terreno è calcolato dal modello considerando i seguenti termini: 58 SWt+1 - SWt= actualPt + Irrt-ETEt-Perct dove: SWt+1 = contenuto di acqua nel suolo al tempo t+1 in mm SWt = contenuto di acqua nel suolo al tempo t in mm actualPt = precipitazione efficace al tempo t in mm Irrt = irrigazione al tempo t in mm ETEt = evapotraspirazione effettiva al tempo t in mm Perct = percolazione al tempo t in mm La differenza SWt+1 - SWt rappresenta la variazione giornaliera di immagazzinamento di acqua nel suolo; come condizione iniziale la SW al tempo 0 è posta uguale alla capacità di campo. Il termine actualP rappresenta le precipitazioni utili, calcolate sottraendo alle precipitazioni il runoff. Quest’ultimo è stimato attraverso il metodo empirico del Curve Number (CN) del Soil Conservation Service - USDA, che considera il deflusso superficiale come la differenza fra precipitazione e perdite, dove in queste ultime si inglobano oltre alle perdite per infiltrazione, anche quelle per intercettazione da parte delle piante, per accumulo sulle depressioni superficiali e per l’imbibimento iniziale del terreno. Nel metodo del CN la precipitazione efficace è stimata come segue: actualP=(P-Ia)2/(P-Ia+S) dove: P = precipitazione cumulata in mm actualP = precipitazione efficace in mm Ia = perdite iniziali in mm S = volume specifico di saturazione del terreno in mm Il volume specifico di saturazione S dipende a sua volta dalla natura del terreno e dall’uso del suolo e può essere stimato a partire dall’indice CN con la seguente relazione: S = S0*(100/CN-1) dove: S0 = 254 se in mm Il CN è adimensionale ed è decrescente con la permeabilità, variando tra 0 nel caso di superficie totalmente permeabile e 100, per una superficie completamente impermeabile. Il CN risulta quindi dipendente dal tipo di suolo (gruppo idrologico), uso del suolo, umidità del suolo prima dell’evento meteorico considerato e copertura del suolo. Il termine relativo all’irrigazione (Irr) è stato aggiunto per tener conto del possibile contributo derivante dall’acqua irrigua anche in considerazione dell’incidenza che tale pratica riveste all’interno del comprensorio. Data l’impossibilità di ricostruire, azienda per azienda, la gestione dei sistemi irrigui (numero di interventi, turno, volumi di adacquamento), che spesso sono riportati con estrema approssimazione dall’agricoltore, si è ritenuto opportuno fare riferimento alle buone pratiche agricole (riportare l’umidità del terreno alla capacità di campo, intervenire all’esaurimento della riserva idrica facilmente utilizzabile, ecc.). Il termine dell’evapotraspirazione effettiva (ETE) dipende dall’ETM, calcolata come descritto in precedenza, e da una variabile denominata plantAWC (acqua disponibile per la coltura). Quest’ultima, a sua volta, è dipendente dall’acqua disponibile (AWC) e dalla profondità della radice al tempo t. Le due variabili sono calcolate come segue: 59 AWC(t)= SW(t)-WPmm se SW(t) ≥ WPmm AWC(t)= 0 se SW(t) < WPmm plantAWC(t)= 0.4·AWClayer1(t)+0.3·AWClayer2(t)+0.2·AWClayer3(t)+0.1·AWClayer4(t) + contr_falda(t) dove: AWC(t) = acqua totale disponibile al tempo t in mm SW(t)= contenuto totale di acqua nel suolo in mm WPmm = contenuto di acqua nel suolo al punto di appassimento in mm plantAWC(t) =acqua disponibile per la coltura al tempo t in mm AWClayeri(t) = acqua disponibile nello strato di terreno i al tempo t in mm contr_falda(t) = contributo della falda in mm Alla base del calcolo di plantAWC sta l’assunzione che le radici assorbano l’acqua in maniera differenziata a seconda della profondità. Ciò in ragione del fatto che le radici si distribuiscono in maniera non omogenea lungo il profilo, esplorando dunque un diverso volume di suolo. Gli strati di terreno simulati dal modello sono 4, come illustrato in seguito. L’equazione riportata sopra si riferisce alla variabile plantAWC calcolata dal momento del raggiungimento del valore massimo di rootdepth1 (profondità della maggior parte delle radici), prima di questo momento, gli strati di terreno su cui viene calcolata plantAWC sono soltanto quelli interessati dalla profondità della maggior parte delle radici al tempo considerato. ETE quindi è calcolata dal modello come segue: ETE(t)=ETM(t) se ETM(t) ≤ plantAWC(t) ETE(t) = plantAWC(t) se ETM(t) > plantAWC(t) dove : ETE(t) = evaportraspirazione effettiva al tempo t in mm ETM (t) = evapotraspirazione massima al tempo t in mm plantAWC(t) =acqua disponibile per la coltura al tempo t in mm Come plantAWC, ETE interessa soltanto gli strati esplorati dalla variabile rootdepth1. Infine il termine relativo alla percolazione (Perc) rappresenta la quantità di acqua eccedente al tempo t rispetto alla capacità di campo che riesce a percolare attraverso il profilo del suolo; la percolazione è implementata dal modello attraverso una funzione di storage, che, a sua volta è modulato dal water travel time (il tempo di transito dell’acqua lungo un profilo omogeneo di suolo), dipendente dalla ks e quindi dalle caratteristiche intrinseche del suolo. Dunque le equazioni utilizzate nel calcolo della percolazione sono le seguenti: Water_travel_time = (SATmm-FCmm)/ks Perc(t) = acquagrav(t)*(1-exp(-24/water_travel_time) dove: Water_travel_time = tempo di transito dell’acqua lung oil profile in ore SATmm-FCmm = acqua in eccesso rispetto alla capacità di campo in mm Ks = conducibilità idraulica alla saturazione in mm/ora Acquagrav(t)= acqua in eccesso al tempo t pari a SWt-FC (se minore di satmm) in mm Il calcolo del bilancio idrico è effettuato dal modello ad ogni passo temporale su quattro strati diversi, profondi rispettivamente 1/7, 2/7, 2/7 e 2/7 del parametro rootd. Soltanto il primo strato è interessato dai termini di bilancio della pioggia efficace e dell’irrigazione, mentre il termine della percolazione compare soltanto come uscita. Gli altri tre strati sono invece interessati dalla percolazione sia come entrata (dallo strato immediatamente superiore), sia come uscita (verso lo strato immediatamente inferiore). Il termine dell’evapotraspirazione effettiva si 60 distribuisce invece su tutti e quattro gli strati in maniera differenziata (40% nel primo strato, 20% nel secondo, 20% nel terzo e 10% nel quarto), assumendo, anche in questo caso, una non omogenea distribuzione delle radici lungo il profilo da esse esplorato. Il contributo relativo alla falda superficiale non interviene nel calcolo del bilancio idrico del suolo, ma compare come termine additivo nel parametro che stima l’acqua disponibile per la pianta (plantAWC). In questo caso si è assunto che il contributo diminuisca proporzionalmente alla profondità della falda (determinata dal parametro soggiacenza) fino ad essere trascurabile oltre i 140 cm. Inoltre esso dipende dalla profondità massima delle radici, simulata dal parametro rootdepth2, ovvero a condizione che rootdepth2 ≥ soggiacenza. Il contributo della falda è stato distribuito uniformemente nel corso del ciclo colturale simulato, poiché si assume che questo intervenga a mitigare con regolarità lo stress idrico della pianta durante tutto il ciclo vegetativo, una volta che le radici abbiano raggiunto una profondità sufficiente. 61