6. AIDS: 19ª International Aids Conference. Le donne priorità della

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6. AIDS: 19ª International Aids Conference. Le donne priorità della
6. AIDS: 19ª International Aids Conference. Le donne priorità della ricerca e della
cura
Sono ancora le donne a pagare nel mondo il prezzo maggiore per l’Hiv/Aids, a tre decadi
dall’inizio dell’epidemia. Ecco perché proprio loro devono essere una priorità nella ricerca,
nella cura e nel trattamento a tutti i livelli. Questo il messaggio emerso chiaro dalle
giornate della 19esima International Aids Conference che si sta svolgendo a Washington,
e che si è conclusa mercoledì
Per anni si è detto che le cosiddette ‘categorie a rischio’per l’Hiv fossero gli uomini gay o i
tossicodipendenti, ma in realtà non è così. Dei 34 milioni di persone affette da Hiv e Aids
nel mondo, circa la metà sono donne, ma è proprio il sesso femminile ad essere oggi la
maggiore categoria a rischio, soprattutto se eterosessuali: a livello biologico le donne sono
due volte più a rischio degli uomini di venire contagiate, se fanno sesso eterosessuale non
protetto. Come se questo non bastasse, il pericolo di essere stuprate è tutto femminile e in
molti paesi le donne non hanno neanche la possibilità di chiedere al proprio partner di
indossare il preservativo.Inoltre, le donne vanno tutelate anche per la loro capacità di
riprodursi, poiché gravidanza e parto sono due dei momenti in cui è possibile che si
verifichi la cosiddetta trasmissione verticale, ovvero il contagio da madre a figlio.“Non
possiamo nemmeno nominare la possibilità di liberarci definitivamente dell’Aids finché
l’epidemia ha un impatto così drammatico sulle donne”, ha commentato Diane Havlir, cochair di Aids 2012 e docente dell’Università della California di San Francisco. “I grandi
passi in avanti che sono stati fatti grazie ai farmaci antiretrovirali nel ridurre la trasmissione
dell’Hiv tra madri e figli devono essere riprodotti anche in altri ambiti, per ridurre il peso
dell’epidemia sulle donne”.Oltre a questo, l’attenzione nella giornata è stata spesa
anchenell’analisi della situazione nei grandi paesi che ad oggi stanno tristemente vedendo
aumentare il loro ruolo nell’epidemia: dopo il Sud Africa, anche il Brasile, l’India e la Cina
sono diventate tra le nazioni più colpite dall’Hiv/Aids e stanno oggi rispondendo alla
diffusione del contagio rivedendo completamente i loro sistemi sanitari, come riportato in
un comunicato stampa sul sito dell’evento internazionale http://www.aids2012.org. “Nel
caso dell’India e del Brasile, in particolare, sono stati raggiunti risultati spettacolari con la
produzione di antiretrovirali come farmaci generici”, ha spiegato Elly Katabira, chair a Aids
2012 e presidente della International Aids Society. “Queste nazioni stanno facendo fronte
all’epidemia ridisegnando le politiche adottate contro l’Aids, in modo che risultino meno
dipendenti dalla comunità internazionale ma allo stesso tempo ponendosi a lungo termine
come i maggiori sostenitori dei programmi internazionali di trattamento, cura e ricerca”.