Benvenuti nel Ticino del 2030. Il futuro nello sguardo di venti

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Benvenuti nel Ticino del 2030. Il futuro nello sguardo di venti
Cultura e spettacoli
mercoledì 18 gennaio 2012
laRegioneTicino
21
Voci di donna
di Claudio Lo Russo
Un viaggio letterario in dodici tappe.
Dodici scrittrici, una al mese. «Un po’
come un calendario culturale», ci dice
Daniela Pizzagalli. La scrittrice, biografa e giornalista italiana, domani,
giovedì, alle 18 alla Facoltà di Teologia
di Lugano, aprirà infatti il ciclo di conferenze Il mondo che cambia proposto
dall’associazione Dialogare-Incontri.
Un mondo che cambia, naturalmente,
osservato dal punto di vista femminile
(si proseguirà sino a fine gennaio con
Donne e Musica e Donne e Cinema).
Daniela Pizzagalli si concentrerà invece su Donne e Letteratura, Scrittrici
nel mondo e per il mondo. Biografa di
grandi donne della storia, l’autrice milanese all’universo femminile ha dedicato il suo lavoro. La sua carrellata fra
dodici scrittrici diverse per lingua, cultura, estrazione sociale, stile e temi, si
offre come una fotografia dell’autorialità femminile contemporanea, ma anche come un possibile consiglio di lettura per i mesi a venire (vedi riquadro). Si va dagli Stati Uniti all’India,
dalla Cina al Nicaragua, dalla Corea
alla Francia, fino al Senegal e al Bangladesh. Tutte autrici che, in modo diverso, hanno fatto incontrare qualità e
successo, un binomio tutt’altro che
scontato in un panorama editoriale che
sempre più spesso gioca al ribasso.
Difficile trovare un filo conduttore
forte fra realtà così lontane, sia dal
punto di vista umano che letterario:
«Si tratta di personalità completamente diverse, ma a tutte loro interessano
quei temi forti che riguardano tutte le
donne, come il conciliare la famiglia
con la professione o l’emancipazione
nel mondo del lavoro».
Quali sono le scrittrici ‘per il
mondo’? «Essendo soprattutto le donne ad affrontare questi temi, sono quelle scrittrici utili ad un nostro sviluppo
più sano. Perché le stesse tematiche
femminili sono utili per il mondo, per
Daniela Pizzagalli ci accompagna in un viaggio fra dodici scrittrici
simbolo della nostra contemporaneità. Dodici, una al mese, per
scoprire uno sguardo al femminile sulla realtà; fra lingue, culture
e generi diversi. Perché, secondo l’autrice italiana, cambiano i
tempi e le donne, la letteratura al femminile ha guadagnato in
considerazione, qualità e coraggio; ma resta diversa
stiamo generalizzando e si potrebbero
trovare mille eccezioni. Però in linea di
massima nella scrittura femminile si
ritrova un’attenzione maggiore ai valori che fanno crescere la persona, non
nel portafoglio ma nella sua umanità.
Non era così una volta, perché le donne
non avevano accesso alla cultura. Oggi
lo hanno e in generale il loro modo di
esprimersi presta più attenzione alle
qualità umane rispetto a quelle accessorie».
Rispetto a qualche decennio fa le
scrittrici hanno definitivamente
guadagnato un’altra considerazione? E dunque un altro ruolo (sempre che la letteratura ne conservi
uno)? «Probabilmente sì, oggi le scrit-
Giro del mondo in 12 autrici
portare in primo piano argomenti più
importanti di altri come il successo
economico».
Dunque ha ancora senso distinguere fra scrittrici e scrittori? «Ne
sono sempre stata convinta, e mi monta la mosca al naso di fronte alle scrittrici che si presentano come scrittori.
Un insegnante uomo è diverso da
un’insegnante donna, un manager
uomo è diverso da una manager donna,
un giornalista è diverso da una giornalista. Allo stesso modo nelle forme d’espressione, ciascuno ha il suo modo di
porsi e di esprimersi, interessi e stili
dettati dal proprio genere. È proprio
una questione di differenziazione di genere, così come di cultura o lingua».
In quali elementi si caratterizza
l’autorialità femminile? «Ben inteso,
Lucia Etxebarria (Spagna, ‘Il vero è un momento del falso’), Vanessa Diffenbaugh
(Usa, ‘Il linguaggio segreto dei fiori’), Namita Devidayal (India, ‘Dolceamaro a Bombay’), Tahmima Anam (Bangladesh, ‘Il
suono del respiro e della preghiera’), Eliette
Abécassis (Francia, ‘Sefardita’), Gioconda
Belli (Nicaragua, ‘Il paese delle donne’), Julia Latinina (Russia, ‘Il richiamo dell’onore’),
Tess Gerritsen (Usa, ‘Il silenzio del ghiaccio’), Marie Ndiaye (Francia-Senegal, ‘Tre
donne forti’), Kyung-Sook Shin (Corea del
Sud, ‘Prenditi cura di lei’), Susan Vreeland
(Usa, ‘Una ragazza da Tiffany’) e Xinran
Xue (Cina, ‘Le figlie perdute della Cina’).
trici non sono più considerate come bestie rare o prese un po’ in giro. Fino a
mezzo secolo fa, lo stereotipo era quello
della scrittrice rosa e un po’ sdolcinata.
Oggi siamo assolutamente a un altro livello, la donna ha raggiunto maggiore
consapevolezza. Anche se, quando le
ho rivolto una domanda simile, Lucia
Etxebarria, un’autrice spagnola un po’
aggressiva, mi ha detto: ‘Sì, è vero, c’è
abbastanza parità, però quando ho cominciato a scrivere 20 anni fa, parlavano di me più per le dimensioni del mio
seno che per i miei romanzi; mentre non
ho mai sentito di scrittori ai quali si faceva riferimento per le misure del pene
invece che per i loro libri, anzi’».
Eppure molte autrici contemporanee non scendono troppo facilmente a compromessi con il gusto
pop-porno che più facilmente fa
vendere i libri? «In questo senso non
credo che ci sia differenza fra uomo e
donna. Sempre secondo la Etxebarria,
c’è un forte filone erotico-femminile
perché essendo state costrette per secoli a non parlare di sesso, ora per reazione alla censura di una volta le scrittrici
eccedono. Io penso che oggi, purtroppo,
come mi ha detto un giorno Milo Manara, nell’erotismo non c’è più nulla di
provocatorio, è stato devastato dal suo
dilagare nella pornografia. Ormai
quando leggiamo un romanzo in cui
non ci sono troppi approfondimenti
erotici siamo sollevati. È una moda e
come sempre, quando si eccede, si scade nel cattivo gusto».
Benvenuti nel Ticino del 2030. Il futuro nello sguardo di venti conferenzieri
L’Associazione Carlo Cattaneo pubblica il 68esimo Quaderno. Dalle sfide dell’ambiente ai giovani, agli anziani risorsa del no-profit
Nessuna sfera di cristallo, ma proiezioni più o meno
realistiche di come ce la passeremo tra meno di vent’anni. Quale Ticino nel 2030 – Considerazioni sulle sfide del
futuro prossimo è il titolo dell’edizione numero 68 dei
Quaderni dell’Associazione Carlo Cattaneo che proprio
quest’anno – nacque il 7 febbraio 1992, ha ricordato ieri
alla conferenza stampa di presentazione il presidente
Paolo Grandi – compie vent’anni e sta pensando di aprire un’antenna a Milano in vista di Expo 2015.
Il volume rappresenta la raccolta degli atti di sei conferenze organizzate nel 2011 nelle quali una ventina di
esperti di varie discipline ha tracciato nei propri campi
di attività i possibili mutamenti del Ticino nei prossimi
due decenni. Le problematiche e le sfide non sono di
poco conto: dal consumo crescente di materie prime al
progresso tecnologico in costante espansione (nel campo
di Internet e della telefonia), dalle paurose insidie dell’energia nucleare all’universo dei giovani e a quello degli
anziani.
Fabrizio Viscontini, 46 anni, storico e ricercatore,
direttore delle scuole Medie di Giornico-Faido è il
coordinatore scientifico dell’opera. Perché una
proiezione fino al 2030?
«L’idea di questa tematica è maturata nel 2010, dunque
abbiamo pensato a un lasso di tempo di vent’anni, pensando anche a chi nasce oggi e si ritroverà con un bilancio da
poter confrontare. L’idea era di passare dalla gestione corrente delle cose a quello che avrebbe potuto essere il futuro
del cantone Ticino nel 2030. Inizialmente volevamo arrivare fino al 2040, però oggettivamente i cambiamenti storici – a partire dagli anni Novanta – sono stati repentini. Sarebbe dunque stato più difficile arrivare fin lì. Se da un
punto di vista demografico, dell’invecchiamento della popolazione si possono oggi elaborare degli scenari piuttosto
sicuri, così pure per quanto attiene all’organizzazione territoriale del Ticino, evidentemente da un punto di vista
!
in breve
Naked del regista inglese Mike Leigh a Mendrisio
Nell’ambito della retrospettiva in corso nei Cineclub ticinesi sul cinema del regista inglese Mike Leigh, questa sera alle 20.45 al Multisala Teatro di Mendrisio sarà proiettato Naked (Gran Bretagna,
1993, 126’, colore) in versione originale inglese e sottotitoli in francese e tedesco.
Due pellicole svizzere al Sundance Film Festival di Park City
Due film svizzeri approderanno al 28esimo Sundance Film Festival
di Park City (in programma dal 19 al 29 gennaio). Fondata da Robert Redford, la manifestazione è considerata negli Usa tra i più importanti festival del cinema indipendente. Il cortometraggio Stick
Climbing di Daniel Zimmermann figura nella competizione internazionale dei corti documentari, mentre la coproduzione svizzerofrancese-italiana Corpo celeste (Amka Films, Savosa) dell’italiana
Alice Rohrwacher è stata ammessa nella sezione ‘Spotlight’.
Morto il pioniere della musica barocca, Gustav Leonhardt
È morto il clavicembalista, organista e direttore d’orchestra
olandese Gustav Leonhardt. Riconosciuto come un pioniere del
rilancio della musica barocca, aveva 83 anni. Maestro dell’interpretazione su strumenti antichi, aveva registrato quasi 300 album.
Lo Stagionale sullo schermo del Teatro Foce
Oggi alle 18.30 al Teatro Foce di Lugano nell’ambito della rassegna
‘Storie e confini’ sarà presentato il film Lo Stagionale di Alvaro Bizzarri (Svizzera-Italia, 1972, 50’). Ingresso gratuito.
economico le cose diventano più difficili da prevedere. Ci
siamo dunque fermati al 2030».
Guardando a un futuro più prossimo c’è la scadenza del 2016, anno in cui in Ticino sarà inaugurata AlpTransit, la galleria ferroviaria più lunga al
mondo.
«Effettivamente, AlpTransit comporterà – e di questo il
volume ne parla – dei profondi cambiamenti per quanto
riguarda l’organizzazione territoriale del Cantone. A
tutt’oggi non si sa ancora ad esempio se in Ticino vi saranno una o più stazioni. Bisognerà fare in modo inoltre di
collegare le regioni periferiche, in modo tale che il Cantone
non rimanga fuori dai grandi traffici internazionali».
Quali scenari individua in conclusione l’opera
per il Ticino del 2030?
«Sicuramente emerge come a livello energetico occorrerà cambiare alcune delle nostre abitudini, puntando
evidentemente sempre di più nello sviluppo di tipo sostenibile e quindi limitare l’inquinamento, anche perché alcune fonti energetiche si stanno esaurendo. Interessante
inoltre lo sguardo che viene gettato sui giovani, con il filosofo Franco Zambelloni, il quale traccia le sfide che i giovani dovranno affrontare in questo periodo di profondi
cambiamenti. Pensando invece agli anziani, sempre di
più in futuro rappresenteranno una risorsa importante
nei servizi no-profit e nelle associazioni del volontariato».
Sei, complessivamente, i capitoli presenti in questa
68esima edizione (279 pagine, prefazione curata da
Adriano Cavadini) dei Quaderni dell’Associazione
Carlo Cattaneo: la sfida demografica, la sfida energetica, le trasformazioni urbanistiche, il Ticino economico tra nord e sud, la formazione, la ricerca e l’innovazione, la politica e la società del futuro. Il volume è ottenibile annunciandosi al segretariato dell’Associazione
Carlo Cattaneo a Castagnola (www.associazionecattaG.G.
neo.ch).
A Paganini
il Premio
grigionese
Lo scrittore e italianista poschiavino Andrea
Paganini è stato insignito del Premio letterario
grigionese 2012, dotato di 10.000 franchi, per le sue
svariate attività quale scrittore di prosa, italianista, storico e poeta, nonché per il suo impegno a
favore della cultura letteraria del Grigioni italiano. Lo ha indicato la Fondazione del premio letterario grigionese. Il 37enne, oggi domiciliato a Coira, riceverà il riconoscimento il prossimo 8 febbraio in una cerimonia alla biblioteca cantonale
Prossima tappa,
i rapporti
tra Svizzera e Italia
Conclusi gli appuntamenti sulla
storia moderna e contemporanea del Canton Ticino, il corso
2012 dell’Associazione Carlo Cattaneo apre il ciclo sui rapporti
tra Svizzera e Italia, sulle relazioni fra regioni storiche oltre che
fra Stati, a partire da epoche in
cui non esistevano né la Confederazione elvetica, né l’Italia, ma
aree nelle quali – ha evidenziato
ieri Marino Viganò, coordinatore della rassegna che si svolgerà
in febbraio a Lugano – «erano
stanziati popolo identificati come
‘elvezi’ e ‘italici’».
Il corso si svilupperà sull’arco di
tre mercoledì, dalle 18 alle 20, al
Palazzo dei Congressi: 1°, 8 e 15
febbraio (iscrizioni scrivendo a
[email protected]).
Il ciclo – Aspetti dei rapporti tra
Svizzera e Italia: cultura, lingua e
civiltà – si apre il 1° febbraio con
‘L’eredità storica, linguistica e letteraria’ con Simonetta Baggio-Simona, Paolo Ostinelli e Raffaella
Castagnola. Seguirà l’8 febbraio
con ‘La musica e il teatro, le arti,
l’architettura’ con Carlo Piccardi, Elena Di Raddo e Mario Botta
e il 15 febbraio con ‘Le prospettive
in campo culturale’ con Giovanna Masoni-Brenni, Emma Zanella e Christoph Riedweg.
del capoluogo. Sulla notizia era stato richiesto
l’embargo ma ieri l’Ats l’ha diffusa dopo che è stata violata dalla stampa. La laudatio sarà pronunciata da Georges Güntert, professore emerito di
linguistica italiana e spagnola all’università di
Zurigo, che aveva diretto la tesi di dottorato di Paganini.
Oggi Paganini è docente di italiano presso il
Centro di formazione in campo sanitario e sociale
ATS
(Cfss) di Coira, ricercatore e poeta.
Tributo ai Genesis in danza a Chiasso
Nel 1967, nel pieno del boom psichedelico, un gruppo di ragazzi ancora adolescenti inizia a suonare e a
registrare i primi pezzi. Nascono i
Genesis.
Negli anni i loro spettacoli diventeranno grandiosi – una sarabanda
di maschere e costumi bizzarri – ma
saranno rigorosamente low cost.
«La sfida era quella di creare qualcosa di grande impatto visivo, ma che
fosse anche di basso costo» – era il
motto della band. Con questo stesso
spirito viene proposto questa sera
alle 20.30 lo spettacolo sul palcoscenico del Cinema Teatro di Chiasso:
un tributo al gruppo cult degli anni
Settanta e Ottanta, The Genesis: il
coreografo Francesco Ventriglia insieme al corpo di ballo Maggio Danza, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha creato in anteprima nazionale per il Festival di Bolgheri,
Melody, l’inedito spettacolo che ora
approderà stasera sulla scena a
Chiasso.