PRESS GREVI 2010 STORIA

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PRESS GREVI 2010 STORIA
La collezione
Primavera Estate 2011
Un sasso per cappello
Dalla scatola dei ricordi, quella in cui si conservano oggetti e sensazioni che non si vogliono perdere,
Roberta Grevi ha tirato fuori sassi e conchiglie, ne ha osservato le forme e i colori delicati,
sfumati, puri ed attorno ad essi, alla sensazione di perfetta armonia che le hanno trasmesso,
ha costruito la collezione P/E 2011 dei suoi cappelli.
Tutti realizzati in materiali semplici e allo stesso tempo ricercati, come il lino irlandese dipinto a mano,
i cappelli che vestiranno le teste più cool della prossima stagione saranno sassi leggeri
che si appoggiano morbidamente su chi li indossa.
Nessuna invadenza o pretesa di protagonismo per i cappelli Grevi
che anzi saranno accessorio indispensabile
per chi vuole uscire dal guscio delle uniformi e dei diktat per esprimere se stesso.
I cappelli disegnati da Roberta Grevi, anzi, permettono di non passare inosservati
senza tuttavia essere invadenti: i colori scelti, che sono quelli dei sassi capaci di mimetizzarsi
e brillare contemporaneamente in mezzo a milioni di altri.
I toni del marrone e del beige, sfumati, mescolati, scissi e ricomposti, uniti alla morbidezza delle forme
e alla purezza dei materiali scelti fanno della collezione P/E 2011
dei cappelli Grevi la perfetta sintesi tra natura antica e tecnica moderna.
Il giorno di AUDREY HEPBURN
E’ Audrey Hepburn la donna che ha ispirato la collezione di cappelli da giorno
per la prossima stagione di Roberta Grevi.
Icona di stile unica e inarrivabile, capace di un’eleganza e di una grazia che mai più sono state eguagliate,
Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany e di Sciarada, piuttosto che di Due sulla strada,
è la donna che ha acceso la fantasia della stilista. I suoi cappelli a pagoda,
celebre quello indossato in Colazione da Tiffany, di solito accostati a cappottini dal taglio bon ton,
mai eccessivi anche se in colori vivaci, sono stati riscoperti e riletti in chiave moderna, adattati alle donne di oggi.
Nostalgia di un passato in cui lo stile parlava la lingua della sobrietà
i cappelli di questa linea osano anche il pois, il bianco e nero.
Un passepartout che lasciando scoperti gli occhi della donna che lo indossa parla di lei,
della sua voglia di essere unica, non banale: indimenticabile.
Senza essere sopra le righe, ma sempre un po’ speciale,
la donna che sceglie il cappello a pagoda per la prossima stagione racconta di sé l’amore per i dettagli
e il coraggio di staccarsi dalla folla.
Di lei, come di Audrey Hepburn, ovunque passi rimarrà uno strascico di impalpabile nostalgia.
La notte di GRETA GARBO
La notte gli occhi si coprono, si velano di mistero.
Le luci si abbassano, l’atmosfera si fa più sensuale. La notte ha da sempre lo sguardo
e lo stile di Greta Garbo. Si muove lenta, incede misteriosa e sicura di sé
la donna che sceglie questa linea di cappelli Grevi,
adatti a occasioni in cui è la seduzione la vera protagonista.
I cappelli ispirati a Greta Garbo, disegnati da Roberta Grevi, coprono gli occhi,
e lasciano molto spazio all’immaginazione di chi quegli occhi va a cercare.
La seduzione passa dai dettagli: e se negli anni 30 o 40 le tinte erano decise,
e i tempi lo richiedevano, oggi i colori sono più lievi e sfumati.
Adatti a sedurre ma non a spaventare, capaci di colpire la fantasia senza invaderla,
i cappelli di questa linea sono pensati per una donna che non teme il giudizio,
che conosce l’arte sottile degli sguardi incrociati, si piace e non ha paura di piacere.
Forte, volitiva, eppure romantica: questa donna amerà indossare il cappello
per lasciare intuire di sé ciò che sa di possedere
ma che non è disposta a rivelare.