Madake Italian Network
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Chi Siamo? Home Redazione Disclaimer Ricerca & Scienza Tu sei qui: Home Newsletter Contatti Ambiente & Natura Ambiente & Natura Registrazione Salute & Medicina Accedi News & Eventi RSS Seguici Diventa fan Libri Cer ca... Madake Italian Network, che l’Era del Bamboo Italiano abbia inizio Martedì, 29 Aprile 2014, ore 11:46 RECENSIONI Madake I talian Network, che l’Era del Bamboo I taliano abbia inizio ULTIME 3 Quel che una pianta sa. Guida ai sensi nel mondo vegetale. Daniel Chamovitz. Ed. Raffaello Cortina Scritto da Thomas Allocca Scritto da Marco Ferrari Il suo nome scientifico è Phyllostachys bambusoides, o più comunemente Madake come lo chiamano i giapponesi (da ma=comune, Vi siete mai chiesti con quali dake=bamboo, ovvero il bamboo più diffuso ed usato in Giappone), e dei meccanismi una pianta circa 2000 tipi di bamboo esistenti oggi al mondo, è il re dei bamboo da riesce ad interagire con legno. Di origine ancora dibattuta, per molti di origine cinese, per altri l’ambiente, come sa che è il giapponese, resta di fatto che il Madake è il bamboo giapponese da momento di fiorire, quando è sempre, il più comune ed utilizzato del Sol Levante, ma la sua bene perdere le foglie, come un… Continua particolarità è nella durezza: nessun altro bamboo, a parità di sezione ed » età della canna, ne eguaglia la resistenza. Condividi su: Phyllostachys bambusoides. Il segreto è nella grandissima quantità di carbonio e silicio che riesce ad immagazzinare, dunque il legno perfetto per architetura e artigianato sostenibili, ovvero un legno altamente competitivo con quello degli alberi. E l’idea è proprio questa, promuovere cioè il Madake anche Guida pratica all’ecologia, Matthey – in Italia a sostegno di un mercato produttivo a base legno in cui si possa usare del bamboo piuttosto che degli alberi. Il vantaggio Della Santa – Wannenmacher. Ed. sostenibile? Presto detto: partendo da zero, un bambuseto di Madake impiega 8-10 anni per giungere a maturazione, cioè produrre Zanichelli Scritto da Marco Ferrari canne dai 10 ai 15 cm di diametro e tra i 20 ed i 25 m di altezza, consentendo una raccolta del legno annuale, tagliando ogni volta le canne di 3-4 anni di età che sono le più dure, ma la cosa più sorprendente è che le canne, a differenza degli alberi, si rigenerano ogni Biocenosi, ecotono, anno, mentre un albero tagliato è morto per sempre, oltre al fatto che per avere un albero da taglio occorrono almeno 40 anni. ipolimnio, podzol, eterotrofia, ecco alcuni dei termini che Sulla base di queste considerazioni, nel 2012 si è attivato il Madake Italian Network al fine di promuovere la coltivazione di questo potrete trovare ben esplicati bamboo per una produzione italiana di materia prima e l’incentivazione di una filiera del bamboo italiano di eccellenza creando un mercato “made in Italy” anche nel settore del bamboo. L’iniziativa è nata dal sottoscritto, designer e giornalista ambientalista, nonché collezionista di bamboo e promotore in modo particolare del Madake sin dal 2006 (attraverso sia la Madake Bamboo Collection che ricerche specifiche elogiate dalla European Bamboo Society e presto in un libro in fase di ultimazione), e in poche settimane vi hanno già aderito diversi privati, tra cui Thomas Victor Froese e Michele Carretta tra i massimi esperti di bamboo in Italia. Finalità del Network è promuovere e coordinare una rete di esperti, dai produttori delle piante ai venditori del prodotto finito, coprendo così in questo testo, datato ma ancora utilissimo, per muovere i primi passi in questa affascinante branca… Continua » Condividi su: l’intera filiera, per una filiera tutta italiana basata sul Phyllostachys bambusoides, con cui giungere in una decina di anni ad una vera e propria rivoluzione “verde” dell’Italia, partendo dalla promozione e il sostegno di una vasta piantumazione di Madake a livello nazionale, dando cioè la possibilità a chiunque di partecipare alla rivoluzione, dal piccolo coltivatore con appena 100 mq di giardino, Social Network al latifondista. Scienze Naturali L’adesione al progetto non è vincolante ed è gratuita, e questo nell’interesse di tutti, in quanto così facendo non esisterà una Mi piace 49.699 competizione territoriale di piantagioni bensì lo scopo è proprio quello di averne il più possibile: maggiore sarà la produzione complessiva nazionale, maggiore sarà la possibilità per tutti di immettere il prodotto sul mercato anche avendone una piccola produzione, in sostanza più Madake ci sarà in giro più facilmente si venderà il proprio. Attivata la filiera, si registrerà un marchio Madake Italiano che verrà assegnato alla produzione di ogni aderente, così da distinguerne la qualità da quello estero. Il Madake Italian Network ha lo scopo di creare una nuova imprenditoria “verde” italiana, di alta qualità, competitiva a livello internazionale, basata su una delle risorse naturali più sostenibili al mondo, eppure ancora sottovalutate. Crederci quanto noi è quanto basta, e farsi sfuggire la possibilità di sentirsi fieri un giorno di dire “io ci ho creduto ed ho preso parte alla rivoluzione” sarebbe un peccato: una rivoluzione senza armi né perdenti, fatta di soli vincitori, la rivoluzione del Madake italiano, l’inizio di una nuova era dell’economia Segui @ScienzeNaturali 370 follower italiana, l’Era del Bamboo “made in Italy”. Per la lista aggiornata degli aderenti e della superficie nazionale raggiunta Se si considera inoltre, che il Madake ha delle potenzialità incredibili anche come risorsa naturale per la forestazione intensiva e la riqualificazione ambientale in pieno accordo con il Protocollo di Kyoto, ovvero contro il riscaldamento globale da emissioni di CO2, e questo perché è Ricerca & Scienza un grande fissatore di carbonio (che trasforma in biomassa e molto più di ogni altro bamboo, e molto più di molte specie d’albero), non si aspetti oltre, che si invada l’Italia di Madake, perché, per citare il mio motto “di CO2 si muore, ma il Madake ci vive”. Ridurre il pregiudizio? Provate un approccio più sottile Thomas Allocca Biomimetica: imitare la vita Lo stress altera il genoma nei bambini 0 La felicità è di chi la vive, e questo sembra valere in tutto il mondo Condividi su: Da atleti a pantofolai: come cambiano gli esseri umani in 6000 anni Aggiunto in: Ambiente & Natura Le persone materialiste tendono ad Articoli recenti Ande. La rapida crescita di una catena montuosa Rintracciati embrioni di oltre 500 milioni di anni fa Bookmark and Promote! Twetta l'articolo Segnala su StumbleUpon Ridurre il pregiudizio? 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La possibilità un giorno di poter usufruire di qualche ettaro di terra, di proprietà famigliare, mi ha spinto a cercare qualche idea nuova ma ovviamente non posso decidere nulla dal momento che il proprietario è ancora, e spero per molto, mio nonno ma mi piacerebbe poter esporre la mia idea in maniera più concreta e dettagliata…ragione per cui chiedo di sapere quanto più possibile sul come poter intraprendere un’attività del genere… Ad esempio, con quanti ettari di terreno si puo’ sperimentare inizialmente… serve un’analisi del terreno per sapere quale specie è più adatta?e a chi posso rivolgermi? come faccio a stimare l’investimento che dovrei effettuare inizialmente? come si gestisce la preparazione del terreno per non invadere altre colture adiacenti? (so che il bambù è una pinta ad alta…”riproduzione”, giusto?) quante persone servono ipoteticamente per gestire “il raccolto”? Insomma…vorrei poter avere un quadro un po’ più chiaro per poter avere qualcosa di valido in mano da esporre alla mia famiglia e poter far consederale loro l idea di cimentarsi in questa nuova esperienza…. Mi scuso se sono stata poco chiara o dispersiva ma per me è una cosa tutta nuova!!!! Ringrazio anticipatamente! Stefania B. Rispondi romolo 17 marzo 2013 alle 09:48 buongiorno Stefania soltanto oggi ho letto le sue richieste e vorrei sapere se ha già avuto risposte da noi esponenti del bamboo italia. Comunque per qualsiasi chiarimento o richiesta mi scriva su [email protected] saluti romolo diotallevi info 3280445081 bambuseto Ancona Chishima Rispondi Stefano 29 ottobre 2013 alle 10:59 Buongiorno, sono Stefano, ho studiato architettura ambientale al politecnico di milano e ora mi trovo all’estero per fare esperienze su ecosostenibilità e permacoltura.. mi interessa molto questa iniziativa della produzione di bamboo in Italia, e mi piacerebbe coltivare quest’ultimo perché da un recente interessamento alla pianta ne ho riscontrato i valori sostenibili e la flessibilità dell’utilizzo. vorrei senza dubbio partecipare a qualche corso sulla coltivazione e lavorazione del bamboo, e mi piacerebbe avere delle dritte riguardo a: scelta del terreno, possibili finanziamenti regionali per l’agricoltura o per la produzione di biomassa/risanamento del suolo, costi e contatti utili per intraprendere questa attività.. condivido e spero di contribuire alla “rivoluzione sostenibile” del progetto bamboo.. saluti. Rispondi Commenta Puoi commentare più in fretta utilizzando gli account dei social network più famosi! Nome (Obbligatorio) Email (non sarà pubblicata) (Obbligatoria) Sito Web Invia commento Articoli recenti Ande. La rapida crescita di una catena montuosa Rintracciati embrioni di oltre Tweet by Scienze Naturali Network Scienze Naturali Errore: Twitter non risponde. Attendi qualche minuto e aggiorna questa pagina. 500 milioni di anni fa Partner Scoperta una speciale struttura sessuale negli insetti del genere Neotrogla Ridurre il pregiudizio? Provate un approccio più sottile Groenlandia: la tundra sotto il ghiaccio © 2012 Scienze Naturali. Tutti i diritti riservati. Tema a cura di Scienze Naturali.
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