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Impôt reprisée Tassa riscossa Ufficio di Jesi A PAG. 2 Incontri sul referendum A PAG. 3 L’arte per l’arte Voce della Vallesina settimanale d’informazione Euro 0,80 A PAG. 4 La libreria riscoperta A PAG. 8 Un ospedale per centomila “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma, 1, DCB - Jesi” ANNO LII - N. 18 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208.145 La guerra infinita I nostri ambasciatori Iraq: fino a quando i nostri militari? “Una giovane donna in prima linea per aiutare le popolazioni sofferenti – scrive Andrea Gavazza su Avvenire di martedì scorso. - Una volontaria che si occupa delle vedove e nulla ha a che fare con le armi. Un'italiana che fa onore al suo Paese. Catturata in una strada di Kabul e ridotta non vorremmo nemmeno pensarlo ma è probabile che sia così - a merce di scambio in un infame baratto, sia monetario oppure politico. Sappiamo poco del sequestro di Clementina Cantoni, nitida e pressante è però l'angoscia in cui ci fa ripiombare. Lei - speriamo - come Simona Pari e Simona Torretta, infine libere. Lei come Margaret Hassan - Dio non voglia -, la responsabile di Care International, la sua Ong, uccisa dai terroristi iracheni dopo gli strazianti appelli fatti pervenire in video al governo britannico. “L'incubo dell'Iraq è oggi quello dell'Afghanistan (dove venne assassinata anche la giornalista Maria Grazia Cutuli). L'incubo di un Paese dove i cooperanti sono nel mirino di estremisti e banditi, dove un funzionario italiano è sfuggito pochi giorni fa a un tentativo di sequestro. E dove i Segue a pag. 12 Propositi di un rientro con i primi mesi dell’anno prossimo di Vittorio Massaccesi Purtroppo quel che sta accadendo quotidianamente in Iraq in fatto di guerriglia e di terrorismo, pur così terrificante e sanguinoso, sta sempre più diventando ordinaria amministrazione. E ciò deve spaventare più che ogni altra cosa perché sembra che il mondo si stia rassegnando ad una realtà di morte di cui nemmeno gli ottimisti vedono una possibile, accettabile conclusione. Si pensi soltanto alla recrudescenza degli attacchi, soprattutto nei centri di raccolta per rafforzare l’esercito e la polizia irachena, avutasi con i primi passi del parlamento messo in piedi con tante difficoltà e, ancor più, con i primi passi del nuovo governo. Nell’aprile scorso ci sono stati oltre duecento attentati tra autobombe e kamikaze. Singoli episodi hanno costato la vita, d’un sol colpo, fino a sessanta persone e causato altrettanti feriti. E’uno stillicidio contro tutte le forze militari occupanti che si riversa in gran parte sulla popolazione irachena, quella che più di ogni altra va in cerca di lavoro, magari nel desiderio di dare una mano per superare il flagello. *** L’Italia è presente nella zona di Nassiriya con oltre tremila uomini. Ormai non solo l’uomo della strada, ma anche i politici più responsabili si chiedono sino a quan- Domenica 22 maggio 2005 Padre Oscar dal Gemelli Il Vescovo dalla camera del policlinico Gemelli ringrazia e saluta. Le condizioni del Vescovo Padre Oscar sono in costante e beneaugurante miglioramento. Da lunedì 16 maggio è stata sciolta la prognosi e terminata la terapia intensiva, ora si trova in una camera del reparto di neurochirurgia del Policlinico. A quanti desiderano far visita al Vescovo, i dottori consigliano di astenersi per non affaticare P. Oscar e permettere un decorso convalescenziale più sereno e rapido. Il Vescovo P. Oscar ringrazia per gli attestati di sincera e affettuosa amicizia e per le tante preghiere. Lo ha annunciato Papa Benedetto XVI Verso la beatificazione di Giovanni Paolo II do dobbiamo rimanere e per fare che cosa. Berlusconi, qualche settimana fa, ha ventilato la possibilità di un nostro graduale ritiro, a cominciare da settembre. Un proposito subito rientrato. Adesso è il ministro degli esteri Fini che prospetta un inizio di rientro del nostro corpo militare a partire dai primi mesi del prossimo anno “naturalmente, in sintonia con gli alleati”. I quali alleati, e gli stessi americani, si stanno convincendo che gli uomini che alimentano gli attentati sono sempre di meno quelli venuti dall’estero e sempre di più quelli offerti dallo stesso Iraq, un segno inequivocabile di future ulteriori difficoltà per il governo democratico: andiamo verso una guerra civile vera e propria? (ammesso che già non lo sia). Lasciare parlamento e governo in balia del terrorismo vuol dire, prima o poi, ritorno di un sistema assolutista. Ma lasciare ancora per tempi indefiniti le forze straniere, vuol dire alimentare il sospetto di una permanenza interessata solo alla enormi ricchezze del sottoSegue a pag. 9 Con una telefonata si può cambiare un rene “Il governo di Ankara combatte questo fenomeno” Abbiamo intervistato l’ambasciatore della Repubblica di Turchia in Italia Venerdì 13 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha annunciato pubblicamente l'apertura della causa di Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, con la dispensa del tempo di cinque anni di attesa dopo la morte del Servo di Dio. Il Papa ha dato l'annuncio nel corso dell'incontro con il clero romano svoltosi nella mattinata nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Su Papa Wojtyla, qui di seguito un approfondimento di Giacomo Galeazzi. «È proprio sui “misteri dolorosi” della storia, dal comunismo alle dottrine neoliberiste alle febbri del fondamentalismo, che il pontificato di Karol Wojtyla si è conquistato un indiscutibile posto nella storia del Novecento, aprendo un confronto positivo all'interno dell'Occidente su forme più creative da cercare per la riproduzione dei suoi valori, in dialogo con le grandi religioni, e in un impegno nuovo di ricerca del senso della laicità nella crisi della ragione moderna. Di qui l'importanza di discernere nel magistero e nella politica di Giovanni Paolo II i lieviti germinali dell'avvenire di Massimo F. Frittelli II Alcune settimane dopo la telefonata con il trentenne turco “in miseria” che vendeva un proprio rene, mi reco nella villa blindata dell’Ambasciata della Repubblica di Turchia in Italia. Sono lì per intervistare il neo ambasciatore Ugur Ziyal. L’argomento è scottante: la “tratta degli esseri umani”. Dopo un drink, lo invito ad ascoltare assieme ai suoi collaboratori la registrazione della telefonata. - Ambasciatore, che considerazioni può trarre da quanto abbiamo ascoltato? “In questa registrazione c’è un tale che parla la lingua turca che dice di risiedere a Mersin ed afferma di voler vendere un suo organo. Questa persona, secondo le leggi turche, commette un reato poiché in Turchia la vendita d’organi è reato”. re coloro che li comprano. E’ perciò necessario affrontare il tema in due direzioni: sia riguardo al venditore che all’acquirente. Perché anche chi compra un organo, come chi lo vende, commette un reato. - Cosa hanno fatto e cosa stanno facendo le autorità turche per contrastare questo fenomeno? “In Turchia si è tutelato il tra- pianto d’organi con una legge apposita promulgata nel 1979. Successivamente si è notato che questi gruppi illegali organizzati e le loro connessioni in Europa si stavano via via rafforzando. Infine, con la riforma del Diritto realizzata nel 2004 l’assetto giuridico in Turchia è stato armonizzato con quello dell’Unione Europea e con le normative internazionali. Sono stati adottati anche alcuni provve- Venerdì 27 maggio Giovani e adulti esperienze a confronto Tavola rotonda alla Seconda Circoscrizione - Le potenti organizzazioni criminali, trasversali e transnazionali, sembrano in grado d’interferire sull’indirizzo d’un governo o almeno su alcune sue scelte. Per rimanere in Europa, più andiamo ad Est più i governi appaiono contaminati. La Turchia che è una sorta di ponte tra Oriente ed Occidente che realtà vive? “Il governo turco non ha problemi nell’affrontare le attività che implicano reati. Per quanto concerne i temi economici e sociali è ovvio che esistono dei problemi, ogni governo lì ha. Se mi chiede come affrontiamo questo tema, rispondo dicendole che facciamo le stesse cose che si fanno in Italia”. - Un uomo talmente disperato da vendere una parte di se stesso… “Può accadere che delle persone si trovino in difficoltà ed in ristrettezze. Questo accade in ogni parte del mondo. Dappertutto vi sono persone che non fanno commercio dei propri organi ma d’altre cose. Gli Stati combattono queste cose sia attraverso misure sociali che giuridiche”. *** - Nelle tante indagini riguardanti il traffico illegale d’organi, il Suo Paese viene spesso menzionato… “Quello a cui lei si riferisce probabilmente è un gruppo di turchi menzionati a proposito di un traffico illegale di organi. Esistono persone che commettono reati in ogni angolo del mondo. Ankara… il governo turco combatte da sempre questo fenomeno. Questa lotta la conduce attraverso vie giuridiche, misure di polizia ed anche con misure sociali. Questo tema possiede due aspetti. Come esistono venditori d’organi, esistono pu- dimenti relativi alla struttura del Ministero della Salute. Parlo di provvedimenti amministrativi. Sono state prese anche nuove misure per quanto riguarda le organizzazioni e le associazioni di medici. Un medico coinvolto in questo tipo di traffici in Turchia è stato espulso dall’ordine e condannato. Le autorità turche continueranno a combattere questo fenomeno sia in campo nazionale che internazionale”. Il Meic e l’Azione Cattolica di Jesi invitano la cittadinanza a partecipare alla tavola rotonda che si terrà presso la Seconda Circoscrizione (piazzale San Francesco) venerdì 27 maggio, alle ore 21, sul tema: “Partecipare per esistere - esperienze di giovani e adulti a confronto”. Interverranno: Michele Cappannari (studente del “Cuppari” di Jesi), Serena Sbarbati (educatrice Scout), Nicola Termentini (“Amnesty International”), Rossella Italiano (psichiatra e psicoterapeuta) e Michele Contadini (presidente diocesano Azione Cattolica); coordinatrice Marta Santoni. Il tempo è scaduto. Ugur Ziyal ha risposto alle tre domande previste. Con l’ultima sono andato oltre… La disponibilità dei Turchi a parlare di questi argomenti non c’è mai stata. Solo da pochi mesi si registra un certo cambiamento. Senz’altro, l’avvio dei negoziati previsti per il 3 ottobre 2005 per l’adesione della Repubblica di Turchia all’Unione Europea aiuta a comprendere il nuovo atteggiamento. L’Ambasciatore, dopo i ringraziamenti e i saluti, abbandona il salone con gli specchi e gli stucchi dorati. Tra il suo divano e la mia poltrona, sul tavolo rococò, è rimasta la bandierina rossa con la stella e la mezzaluna bianche. ( 2 - fine ) per un disegno di società globale ancorato al principio del dialogo, a una razionale piattaforma della pace e a un progetto di globalizzazione fondato su forti e lungimiranti dottrine solidaristiche». In “L'altro Wojtyla - Riforma, restaurazione e sfide del Millennio”, appena uscito in libreria (Sperling Paperback, pagg. 627, euro 13,50), Giancarlo Zizola, vaticanista del “Sole-24 Ore”, esplora senza veli agiografici le valenze durature degli anni del pontificato di Giovanni Paolo II, sia sotto il profilo dei semi lanciati e rimasti inadempiuti, sia per i paesi lordi di un passivo che non da oggi è fonte di discussione nella Chiesa Cattolica e negli am- bienti ecumenici. Wojtyla come leader spirituale ha accresciuto il ruolo globale del cristianesimo sulle questioni chiave del futuro umano e ha aperto con la cultura laica un confronto etico sulle derive della modernità e sulla laicità stessa. «Oppositore ideologico molto pericoloso». Con questa categoria la polizia politica comunista classificò nel '63 Karol Wojtyla. Ma il suo nome era già dal 1946 negli archivi dei servizi segreti polacchi, che lo schedarono a seguito della partecipazione ad una manifestazione patriottica. L'ordine era quello di dare filo da torcere al giovane prete che nel 1958 sarebbe stato consacrato Vescovo di Cracovia e che da quell'ufficio avrebbe tessuto una fitta rete di relazioni con il mondo degli intellettuali anticomunisti. Lo rivela uno storico polacco, Marek Lesota, che negli archivi degli apparati dell'ex Patto di Varsavia ha trovato numerosi documenti riguardanti Karol Wojtyla. I rapporti sul futuro Papa coprono un periodo di tempo molto lungo, dal '46 fino a tutti gli anni '80, quando era già stato eletto successore di Pietro. In una recente intervista al quotidiano “Gazeta Wyborczà”, Lesota, ricercatore dell'Istituto per la memoria nazionale che ha unificato gli archivi degli ex servizi segreti della Polonia, spiega che Wojtyla era controllato in modo costante dal regime comunista convinto di servirsi di «questo arcivescovo progressista e aperto contro l'inflessibile primate di Polonia, Stefan Wyszynski, imprigionato dal 1953 al 1956». La sorveglianza della polizia politica nei confronti di Karol Wojtyla si intensifica a metà degli anni '70. Vengono collocate microspie ovunque, i telefoni ascoltati ed il suo entourage laico messo sotto controllo. Tuttavia, Giacomo Galeazzi Segue a pag. 10 Un nuovo sacerdote per la Chiesa Jesina Sabato 21 maggio alle ore 20,30 nella Cattedrale di Jesi il Vescovo Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano, ordinerà presbitero Gianfraco Ceci. La celebrazione sarà animata nel canto dai giovani dei cori parrocchiali di Moie e Macine di Castelplanio. 2 Vita ecclesiale Domenica 22 maggio 2005 Dal Vescovo di Fabriano Voce della Vallesina Santissima Trinità - Domenica 22 maggio 2005 Sabato 21 maggio in Cattedrale l’ordinazione di Gianfranco Ceci Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio". Gli abbiamo chiesto di parlarci della sua scelta di Beatrice Testadiferro (foto Angelo Ubaldi) Convegno della Fisc Ecumenismo, le nuove sfide A Ravenna realtà della Chiesa a confronto di Lucia Romiti Partire dal particolare per rendere comprensibile l’universale, leggere il territorio e le sue storie alla luce della diversità ecumenica. E farlo in chiave dialogica e pluralista. Con la pacatezza, il rispetto e la reciprocità che dovrebbero animare l’intelligenza e l’azione del cristiano. Arduo compito, quello dell’educare all’unità delle diverse realtà della Chiesa. Compito che spetta, sulla carta, anche ai nostri settimanali cattolici. E di questo tema - “Il dialogo ecumenico nella nuova Europa”- si è discusso al convegno nazionale della Fisc, gli scorsi 5, 6 e 7 maggio. Proprio a Ravenna, crocevia storico delle nostre “chiese”. Realtà a confronto. Quella cattolica, quella ortodossa e quella protestante. E, come ultima parola, la comune intenzione di camminare insieme, disegnare scenari fatti di “riconciliazione, donazioni, amore, Vangelo vissuto”. Così, la celebrazione dei cento anni di vita di “Risveglio duemila”, settimanale dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia, è stata l’occasione per guardarsi indietro, ragionare insieme e proporsi nuove sfide pastorali. Esserci. Stare sulla scena del mondo con la forza e la credibilità di una Chiesa che ha superato le sue scissioni, ha messo pace tra le sue membra. In un’Europa postideologica e confusa quando le tocca “riempire le definizioni”, come ha detto mons. Aldo Giordano, segretario generale Ccee, quel Dio che ha scelto di entrare nella storia e nel dolore dell’uomo, deve pur dire qualcosa. Per costruire e non per dividere. “Cristo è risorto. Basterebbe questo per portarci a condividere gioia e fraternità, superando qualsiasi difficoltà di dialogo”, ha sottolineato l’Archimandrita Nilos Vatopedinos, vicario arcivescovile per le Calabrie e la Sicilia. Come dire: abbiamo un annuncio da portare, una risposta alla pressante richiesta di senso di ognuno; ricompattiamoci “ripartendo dalla Parola di Dio, concentrandoci su Gesù Cristo. L’unione - ha aggiunto Vatopedinos - non potrà venire dall’alto, ma inizierà quando vedremo preti cattolici andare alla ricerca di preti ortodossi e preti ortodossi di preti cattolici”. E ai nostri settimanali la missione di riflettere l’ecumenismo, renderlo accessibile ai lettori. Sempre all’insegna del dialogo e della tolleranza. In redazione con il presidente FISC Nel primo pomeriggio di giovedì 12 maggio, don Giorgio Zucchelli e Francesco Zannotti, presidente e vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Settimanali cattolici, la Fisc, hanno incontrato nella nostra redazione, i collaboratori di “Voce della Vallesina”. L’incontro, introdotto dal delegato marchigiano della Federazione e direttore del settimanale “L’Azione” di Fabriano, Carlo Cammoranesi, è proseguito con una breve conversazione del presidente che ha sottolineato l’importanza del servizio svolto dai settimanali cattolici, come voci ed antenne attente sulla società per trasmettere le buone notizie e per informare correttamente. (foto Anna V.Vincenzoni) Pellegrinaggio in Terra Santa La parrocchia Santa Maria di Moie organizza, dal 22 al 29 settembre, un pellegrinaggio in Terra Santa. La quota di 985 euro comprende il viaggio in pulmann, andata a e ritorno, da Moie all’aeroporto di Fiumicino, ed in Israele, i Voce della Vallesina settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedella vallesina.it Abbonamento annuo normale: 30 euro di amicizia: 40 euro sostenitore: 50 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 telef. 0731 211639 - 211694 pernottamenti ed i pasti, le assicurazioni e la guida. L’organizzazione tecnica è affidata all’Agenzia Impronte Viaggi e Turismo di Roma. Per maggiori informazioni e per le iscrizioni ci si può rivolgere al parroco di Moie, don Gianni Giuliani o a Gianfranco Rossi (tel 3356771942) o a Franco Cascia (3385043914). Sabato 21 maggio alle ore 20,30 in Cattedrale a Jesi, Gianfranco Ceci sarà ordinato presbitero per l’imposizioni delle mani di S. E. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano. Gianfranco, 39 anni, ha esercitato finora il suo ministero nella parrocchia Santa Maria del Cammino di Macine e Santa Maria di Moie, soprattutto con i giovani e giovanissimi partecipando agli incontri del sabato ed ai campeggi estivi. Gli abbiamo rivolto alcune domande per conoscere un po’ della sua storia e di come è nata la sua scelta. - Raccontaci un po’ della tua vocazione. “La mia vocazione è nata in modo progressivo con una grande riscoperta della fede avvenuta dentro il cammino della parrocchia e nelle domande esistenziali per dare un senso vero alla vita che non si basasse più su una sequenza di avvenimenti di cui non si sapesse il perché. Quanto di bello, piacevole e utile avevo vissuto nella parrocchia non mi bastava più. Mentre ero studente di geologia, dopo la maturità all’istituto tecnico per geometri, ho riscoperto Gesù”. - Che cosa ti ha suscitato e come ti ha cambiato questa riscoperta? “Di fronte a situazioni difficili che altri dovevano affrontare, di fronte alle scelte di alcuni miei coetanei mi sembrava di capire che non sapessero nemmeno loro da dove venissero. Dunque dall’esigenza di capire la verità di me stesso ed il senso della mia vita, ho iniziato il mio dialogo personale con Gesù. Un giorno, poi, ho capito che la sua storia non era finita sulla croce ma che continua perché Lui è il Risorto. Ho scoperto che la vita affascinante che Lui ha vissuto rifulge nella gloria del Risorto. Ho capito che Gesù è vivo, in mezzo a noi, e questo ha ridato il senso e la meta alla mia vita. Poi è arrivata forte la domanda in me: Gesù avrebbe avuto molto da raccontarmi di ciò che Lui aveva fatto per me ma poco io per Lui”. sè, non tanto dei pastori. Terminata l’università ed il servizio militare, ho iniziato allora a frequentare il seminario regionale di Ancona, continuando a sperimentare questo incontro autentico con Gesù”. - Che cosa speri per la Chiesa, che ti impegni a servire come madre e maestra? “Il mio sogno è che la chiesa diventi una scuola di amore, capace di insegnare l’amore vero di cui Gesù ci ha parlato e ci ha dato testimonianza: la difesa della dignità della vita, della famiglia… Tutto ciò passa solo attraverso l’annuncio e la conoscenza di Gesù Risorto”. - Ed il tuo impegno verso i giovani, come vorrai caratterizzarlo? “Vorrei trasmettere la bellezza e la gioia di sapere chi sono, da do- Credere è cominciare a vivere di Adriana Borgognoni Mistero insondabile dell’amore di Dio e mistero terribile della libertà dell’uomo. Smisurato l’amore, che fa una proposta incredibile: il dono del Figlio unigenito, l’unico e l’insostituibile. Assoluta la libertà di rispondere a questo amore, accogliendo o rifiutando il dono. Al centro, tra Dio e l’uomo, Gesù Cristo, che si spoglia dell’infinito per entrare nel limite, e non si vergogna di impastarsi del male del mondo pur di offrire, attraverso di sé, la pienezza della vita. Dio lo ha mandato per salvare il mondo e non per giudicarlo, recita il passo, ma di fronte a lui il mondo si giudica da sé. Il verbo greco krinein, che nel testo italiano troviamo tradotto prima “giudicare” e poi “condannare”, indica una crisi, una rottura, una separazione: davanti a Gesù gli uomini devono compiere una scelta fondamentale e si dividono, hanno reazioni diverse e assumono posizioni opposte, costruendosi la salvezza o escludendosene. Si crede o non si crede. E credere non è soltanto accettare intellettualmente, dare un assenso mentale, ma aderire al dono dell’Unigenito, accogliere veramente la persona di Gesù, stabilire una relazione con lui, in lui trovare il senso della propria vita. Chi crede in lui non muore ma ha la vita eterna, dice l’evangelista. L’originale greco ancora ci aiuta a comprendere queste parole, infatti il verbo apolletai, tradotto “non muoia”, significa letteralmente non si perda, non vada in rovina: c’è un male peggiore della morte fisica, ed è perdere nel nulla la nostra vita, vivere la morte già su questa terra, e non aprirsi ad una vita umanamente realizzata, anticipo di un’altra che non avrà mai fine. E’ una scelta drammatica, ed è tutta nelle mani dell’uomo. - Come hai vissuto allora il tuo impegno in parrocchia? Gianfranco Ceci (il primo da sinistra, in terza fila) con i giovani di Moie “Se andavo in parrocchia era perché lì incontravo i miei amici, se organizzavo i campeggi era perché lo ritenevo giusto. Ora sentivo l’esigenza di una relazione personale che prima non avevo sperimentato. Piano piano questo mi ha fatto maturare e avvertire questa intuizione che ho pesato molto perché all’inizio non ero proiettato a una vita così delineata e totalizzante per aderire a questo mio bisogno di rispondere alle necessità del popolo di Dio in ve vengono e dove sono chiamati ad arrivare; la gioia di sapere di essere stimati da Dio così da essere chiamati figli di Dio. Vorrei che questa sicurezza li renda liberi dai condizionamenti della società attuale, che capiscano di essere amati di un amore divino di cui umanamente non possiamo trovare paragoni se non percepirne qualche lampo luminoso nella vita quotidiana. Li vorrei capaci di essere liberi per poter vedere oltre”. “Rinnovamento nello Spirito” Incontri sul referendum “La vita non può essere messa ai voti”. Continuano gli incontri promossi dal movimento “Rinnovamento nello Spirito” della diocesi di Jesi sulle tematiche poste dal referendum del prossimo 12 giugno. A quelli del 16 e del 19 maggio, seguiranno altre tre occasioni di informazione e dibattito sulla procreazione assistita e sulla legge 40/2004. Trattate da un punto di vista medicoscientifico ed etico. A parlare, alle ore 21, il dott. Marco Romiti (medico chirurgo di Jesi). Gli appuntamenti: martedì 24 maggio, locali della parrocchia Regina della Pace (di particolare interesse per i giovani); giovedì 26 maggio, parrocchia San Marco di Castelbellino Stazione; mercoledì 8 giugno, locali della parrocchia Cristo Redentore di Moie. Collegio Pergolesi Gita pellegrinaggio a Roma-Tarquinia Per sabato 4 e domenica 5 giugno il Collegio Pergolesi organizza una gita pellegrinaggio a Roma, Civitavecchia e Tarquinia. Il programma prevede, tra l’altro: sabato 4 – ore 6 partenza da Jesi, parcheggio Collegio Pergolesi (ore 6,45 partenza da Fabriano, piazzale Matteotti); ore 15 a Roma, visita guidata ai Musei Vaticani, al- la Cappella Sistina e alla basilica di San Pietro (omaggio alla tomba di Giovanni Paolo II), domenica 5 – ore 8,30 partenza per Civitavecchia; ore 10 S.Messa e visita alla Madonna delle lacrime; ore 15,30 Tarquinia, visita al museo e alle necropoli etrusche; ore 18 partenza per Fabriano e Jesi (arrivo a Jesi alle 22,45). Varie Voce della Vallesina Piero Grizi Le isole dei Poeti Tra i più valenti artisti dell’Ottocento di Maria Costanza Santacroce Cestaro Luci nella notte Personaggi in chiaro-scuro: Caligola e Giobbe fotoservizio di Cristina Franco di Augusta Franco Cardinali Non cercò in vita fama, onori e gratificazioni Piero Grizi. Sono stati i suoi eredi che, a distanza di quasi trent’anni dalla sua scomparsa, hanno ritenuto fosse giusto portare alla luce e riconsiderare l’opera di questo pittore jesino e riconoscerne l’importanza. Nella sua città, dove era nato nel 1885, non esisteva che un suo quadro, depositato presso la Pinacoteca: il ‘Ritratto della madre con violette’. Tutta la sua produzione era in ma- Autoritratto, anni ‘70 no degli eredi. Comprensibile perciò qualche diffidenza suscitata un anno fa ad una prima presa di contatto con la dott.ssa Mozzoni, direttrice della Pinacoteca stessa, con gli esperti, con le autorità comunali. Poi, poco a poco, un esame accurato delle sue opere sempre più chiaramente ha rivelato quitazione, le frequentazioni di importanti ambienti artistici anche d’oltre frontiera. Non furono facili i tempi della giovinezza: la prima guerra mondiale, alla quale partecipò, fu il primo degli eventi tormentati della storia del ‘900 che si trovò a vivere. Una istintiva curiosità speculativa lo spinse a interessarsi di tutte le correnti pittoriche del suo tempo anche le più avanzate come l’astrattismo e il futurismo. Sembra esserne escluso il simbolismo, forse lontano dal suo temperamento più dinamico e concreto che fantasiosamente attratto dal trascendente. ”L’arte di Piero Grizi nasce con l’impressionismo e muore con la pop art”, ha osservato la dott.ssa Mozzoni. Così infatti appare nella mostra antologica a lui dedicata. Le opere esposte non sono tutte datate, il che rende difficile la comprensione dello sviluppo della sua maturazione artistica, ma l’impatto visivo è emozionante anche se i soggetti rappresentati appartengono prevalentemente alla quotidianità. Sono paesaggi marchigiani, nature morte, personaggi che facevano parte dell’entourage familiare. Ma l’artista ‘mira subito al cuore’. Il tratto è netto, deciso, a volte tagliente e drammatico: intensi sono i contrasti cromatici, forte e immediata l’energia creativa che se ne sprigiona. Una valutazione a parte meritano i ritratti per i quali hanno spesso posato i suoi bellissimi figli e i familiari, Grande affluenza di pubblico il 14 maggio per “La notte dei musei”, iniziativa interessante partita dalla Francia alla quale Jesi ha aderito per la quarta volta svolgendo il tema “Luci nella notte”. Alle ore 21 in piazza Federico II l’illuminazione è stata spenta a simboleggiare il buio della mente. Un colore ha dominato la ma- Gli antichi popoli mediterranei ritenevano che la Terra fosse simile ad uno scudo piatto circondato dalla cintura luminosa dell’Oceano palpitante di vita, popolato di mostri e creature divine. Miriadi di isole e scogli disseminati lungo le coste, spazio del peregrinare dell’uomo, divenivano nello stesso tempo per i poeti metafora del viaggio della vita. Omero canta l’isola “fitta di alberi circondata dall’acqua, ombellico del mare”, dove si consuma Ulisse infelice, che patisce dolori lontano dai suoi: vi abita la ninfa Calipso, figlia di Atlante, dai capelli ricciuti e la voce armoniosa, in una grotta nel bosco profumato di cedri e di tuje, nido di uccelli, ricco di sorgenti e prati fioriti di viole. Eppure Ulisse non gode di quelle meraviglie, ferito da nostalgia struggente per Itaca “rupestre, dura, non buona a pascere puledri, ma nutrice di buoi e di capre”. L’eroe vorrebbe partire anche a rischio della morte, per fare ritorno alla sua isola e rivedere il fumo che sale dal suo focolare. Umberto Saba reinterpreta in modo autobiografico i pericoli terribili affrontati da Ulisse che intrepido naviga tra gli isolotti “belli come smeraldi” nel mare insidioso, spinto dal “doloroso amore della vita” che gli arde nel cuore. Nell’Orlando Furioso l’Ariosto descrive gli incanti e la bellezza dell’isola della maga Alcina, che seduce i cavalieri con le sue arti e li imprigiona per distoglierli dalle loro imprese. “Vaghi” boschi di alloro, di palme, di cedri e di aranci con la loro meraviglia di fiori e di frutti, cespugli di rose e di gigli rallegrati dal canto degli usignoli e dalla musica delle fontane attirano gli eroi: sarà dura lotta per Astolfo liberarli, riportarli nel flusso incessante dell’esistenza, che è avventura e prova, perché nella ricerca ardua e nel dolore coraggiosamente accettato sta la dignità dell’uomo. Con indicibile tenerezza Ugo Foscolo si abbandona ai ricordi d’infanzia che Zacinto, “materna” sua “terra”, gli suscita nella mente con le sue spiagge incontaminate e le sue “limpide nubi”. Per Giuseppe Ungaretti l’”Isola” è l’emblema stesso della poesia come canto puro, momento in cui l’anima ritrova la sua innocenza, pur così immersa nella pena del vivere. Il “batticuore” dell’acqua su una riva sconosciuta immerge il poeta in una atmosfera rarefatta in cui riaffiorano dal “Porto sepolto”, che ognuno di noi ha dentro di sé, i miti degli antichi: un’ombra appare come ninfa bella che dorme abbracciata ad un olmo, e i raggi obliqui del sole sembrano “pioggia di dardi” sull’erba opalescente; qua e là pecore appisolate attendono una carezza dalle mani del pastore, timoroso quasi di disperdere quell’incanto. Ci sono approdi dove soltanto i poeti giungono perché sono capaci di vedere ciò che è al di là dell’immagine e di descrivere il tumulto dei sentimenti: l’isola può essere allora un cespuglio di molli ginestre o una siepe di “oleandri del cuore” e rivelare la vita nascosta nelle cose per donare agli uomini la dolcissima consolazione della parola. All’Istituto Comprensivo “Jesi Centro” Nell’archivio storico della scuola uno spaccato di vita cittadina Nelle foto: 1) durante l’inaugurazione della mostra delle opere di Piero Grizio, sabato 14 maggio, da sinistra: il dr. Gloriano Paoletti e la dott.ssa Loretta Mozzoni, rispettivamente vice direttore e direttore della Pinacoteca comunale, il sindaco Fabiano Belcecchi e l’assessore alla Cultura Leonardo Animali; 2) in visita alla mostra, allestita nei locali della Salara, al Palazzo della Signoria, ed aperta fino al 5 giugno. (foto Cristina Franco) Piero Grizi come uno dei più valenti e rappresentativi artisti marchigiani del ‘900. Proveniva da un’antica famiglia nobile che annoverava già non pochi personaggi di spicco. Trasferitosi giovanissimo a Roma, Piero Grizi visse a lungo lontano dalla sua città natale, con la quale mantenne però sempre un tenace legame d’affetto. “Riservato, cortese, un po’ introverso, poco incline all’autocelebrazione”. Così oggi lo descrivono, ed è affermazione attendibile e provata dal fatto che solo una ‘personale’ egli allestì nella capitale: a settantadue anni e lontano dagli entusiasmi giovanili. Divise la sua vita tra gli impegni concreti, imposti dalla gestione del suo patrimonio e dalla cura della sua famiglia (ebbe cinque figli), e un interesse genuino per l’arte: non solo per la pittura, ma anche per la scultura e la poesia. L’arte del dipingere era stata in parte ereditata da sua madre. Fu suo padre però che gli permise di coltivarla iscrivendolo all’Istituto delle Belle Arti di Roma. La sua educazione fu completata da altri studi: lettere classiche e lingue straniere, la pratica di discipline sportive come la scherma e l’e- o gli autoritratti. Ogni soggetto è reso senza leziosità, compiacimenti, infingimenti; che sia una bambina dai lineamenti di bambola, un neonato con il broncio, il viso rugoso di una mendicante o quello di suo figlio giovinetto, di suo padre, di sua madre o il suo. L’anima trasparisce dagli sguardi: occhi seri o ridenti, pensosi o stanchi, fieri o dolci, acuti o indagatori. C’è altro da scoprire: le sue sculture, le argute caricature, le tecniche diverse usate sempre con perizia; anche la valenza etica dell’opera di un pittore che amò veramente ‘l’arte per l’arte’. 3 Viaggio nei musei Il Paese dell’anima L’arte per l’arte Domenica 22 maggio 2005 L’Istituto Comprensivo “Jesi Centro” ha programmato per sabato 28 maggio una giornata di studio sul tema “Il 900 e la Scuola”, per presentare il progetto che riguarda il riordino del materiale archivistico conservato nello stesso Istituto, dalla fine dell’Ottocento al 2000, comprendente sia l’archivio storico e di deposito della scuola media “Duca Amedeo di Savoia”, sia l’archivio della direzione didattica di Jesi e delle scuole, materne ed elementari, jesine e non, ad essa facenti capo. Il materiale permette la ricostruzione dell’organizzazione scolastica del territorio nell’evoluzione e nei passaggi istituzionali: pagelle, giornali di classe, registri, verbali, avvisi, lettere private, corrispondenze tra insegnanti, missive di genitori dirette ai dirigenti scolastici e quant’altro. E’ la ricostruzione storica di uno spaccato notevole di vita della città all’interno del quale si possono ritrovare parecchie generazioni. La costituzione di un archivio storico può considerarsi un evento unico e originale (solo poche regioni si stanno muovendo in que- ILLUMINOTECNICA LAMPADARI - LAMPADE DELLE MIGLIORI MARCHE consegna e installazione a domicilio IMPIANTI E FORNITURE ELETTRICHE P.zza Indipendenza, 2 - 60035 Jesi (AN) - Tel. 0731/57613 sto orientamento) nel panorama storico-culturale che va oltre l’ambito territoriale locale, perché consente a studenti, a storici, a ricercatori, a pedagogisti, a sociologi, e a chiunque si interessi di ricerca, di poter accedere a un patrimonio di notevole spessore culturale. L’iniziativa è inserita nell’ambito del progetto “Leggere il ‘900”, e si svolge con il patrocinio del Comune di Jesi e dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche. Sulle tematiche attinenti la valenza educativa e formativa degli archivi storici della scuola, interverrà il prof. Franco Cambi, professore di pedagogia generale all’Università di Firenze, uno dei più autorevoli specialisti di teoria e di storia della scuola e dell’educazione. trarre le mogli ai legittimi sposi, ma il suo amore più grande fu la sorella Drusilla. Alla sua morte, nel 38 d.C., impazzito di dolore, si rifugiò in campagna, proibendo che a Roma si ridesse, si facesse il bagno e si pranzasse con i parenti. Fece erigere alla sorella-amante un tempio e le istituì un culto religioso. Nella prima foto: al museo archeologico, Lucia Santinelli, mentre suona il flauto traverso, e Simona Cardinali che ha letto un testo sulla vita ddi Caligola. Nell’altra foto: al “Ferrini”, Ester Donninelli durante una lettura davanti al quadro restaurato di Giobbe. nifestazione: il rosso, presente nei bracieri sparsi in piazza, nei lunghi drappi posti a formare un tunnel, metafora dei disturbi mentali e collegante l’ingresso del museo archeologico con quello diocesano, entrambi illuminati internamente da lampade vermiglie. “Con questo colore si vuole esprimere l’eccesso di sangue che fluisce al cervello quando la mente perde il controllo razionale e approda a folli ambizioni di potere, come in Caligola, o a un pazzo amore per Dio, come in Giobbe” – ha spiegato la dott.ssa Loretta Mozzoni, direttrice della Pinacoteca. Al museo archeologico, davanti alla testa del figlio di Germanico e di Agrippina, successore di Tiberio, è stata effettuata una lettura “…ispirata dal Caligola di Camus, un testo teatrale non fedelissimo alla storia, per la quale abbiamo attinto da Svetonio, Dione Cassio e Filone d’Alessandria – ha chiarito l’archeologa Federica Grilli – Camus però offre uno splendido ritratto psicologico del giovane imperatore, ossessionato dai morti e vissuto neanche trent’anni anni. Di recente Caligola è stato rivalutato perché le notizie sulla sua pazzia provengono tutte da fonti senatorie a lui ostili che lo dipingono come un sadico capriccioso e lussurioso.” Soggetto a continui cambiamenti d’umore a causa del male da cui era afflitto, l’epilessia, Caligola cercò di accaparrarsi con ogni mezzo il favore popolare. Concesse amnistie ai carcerati, elargì denaro al popolo e organizzò fastosi ricevimenti. Le fonti tramandano che egli non avrebbe esitato a sot- Impose poi che le donne dovessero giurare sul nome di Drusilla, pratica in precedenza accordata solo a qualche imperatore. Dopo pochi anni di regno, giunto alla fine, gli fu vicina solo la quarta moglie Cesonia, con la quale condi- Il sorriso Il sorriso è un movimento dell’anima che percepisce l’altro. Annunziata Cavallucci vise il destino di una morte violenta insieme alla figlioletta Drusilla. Tutti e tre furono infatti vittime della seconda congiura ordita dai senatori. Nella sala del circolo “Ferrini” invece, davanti ad un quadro della seconda metà del XVI secolo appena esposto dopo il restauro e raffigurante Giobbe seduto nudo sul letamaio, è stata effettuata una lettura sul personaggio biblico che Dio, tramite Satana, sottopose a durissime prove per testarne la fede. Dopo aver perso le ricchezze, i dieci figli e la salute, non essendogli venuta meno la fede, ma avendo riconosciuto che solo l’Altissimo può conoscere i progetti del mondo e della storia, Giobbe venne ricompensato con la restaurazione dello stato originario, anzi, i suoi beni vennero raddoppiati. È da augurare che anche il prossimo anno si possa riuscire a realizzare una manifestazione altrettanto significativa e coinvolgente. 4 Jesi e Vallesina Domenica 22 maggio 2005 Sabato 21 conferenza sulla scaffalatura dei Pianetti Dibattito e polemica La libreria riscoperta e restaurata di Beatrice Testadiferro Sabato 21 maggio, alle ore 18, nella Sala Maggiore del Palazzo della Signoria, si terrà la conferenza “La libreria riscoperta e restaurata” in cui verrà presentato il restauro della settecentesca scaffalatura lignea della Biblioteca Pianetti. Abbiamo incontrato il direttore della Biblioteca Planettiana, dott.ssa Rosalia Bigliardi, alla quale abbiamo chiesto: - Un impegno importante del Comune di Jesi ed in particolare della Biblioteca stessa, per recuperare una parte della storia di Jesi: può raccontarci qualcosa di questo lavoro? “Tutto è nato quando nel febbraio del 2001 Marco Cercaci, allora assessore alla Cultura del Comune, ritrovò elementi lignei e di pregio ammassati in un vano poco accessibile di una cantina del centro storico e ben presto si rese conto che si trattava di materiale riconducibile alla antica libreria che la famiglia Pianetti aveva fatto costruire per accogliere degnamente la donazione dello zio, monsignor Giuseppe Pianetti. “Tale materiale, deteriorato ed in parte rovinato dal tempo e da un antico uso in locali umidi, non solo richiedeva un consistente intervento di restauro, volto a consentirne una corretta conservazione, ma poneva anche problemi legati alla ricostruzione delle parti mancanti e quindi ad un suo completamento, tale da poter offrire non solo una funzione di effettivo utilizzo come libreria, ma anche di ricomposizione con quelle parti che da tempo erano conservate all’interno del Palazzo della Signoria: i numerosi cartigli a foglia d’oro rimasti nelle soffitte e le due grandi pale esposte nella Sala Maggiore. “Dato l’elevato costo dell’operazione di restauro nel suo complesso fatta da alcuni esperti del settore, si è deciso di intervenire gradualmente, dando il via dapprima al restauro dei pilastri, e poi via via procedendo a completamenti che alla fine hanno portato a mostrarne, per quanto possibile, l’antico splendore. L’intera operazione è stata affidata alla ditta Nuova Sari s.n.c. di Polcri e Bencini di Firenze, ditta che aveva alle spalle lavori di grande prestigio e rilievo, sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Artistici di Urbino. “La splendida libreria settecentesca è stata poi collocata nella Sala Maggiore del Palazzo della Signoria, dove sarà possibile ammirarla in tutta la sua bellezza. Infine si è voluto realizzare una pubblicazione che desse ragione delle scelte operate, dell’impegnativo lavoro di restauro e dei risultati raggiunti”. - Questa iniziativa, che rientra nel programma della Settimana dei Beni Culturali promossa dal Ministero, è all’interno di un altro evento significativo quale la “Collectio Thesauri: dalle Marche tesori nascosti di un collezionismo illustre”: dunque una costante opera della Biblioteca che si rivolge non solo alla città di Jesi ma anche oltre. “La Collectio Thesauri si è rivelata uno dei più significativi eventi regionali degli ultimi decenni volti a focalizzare il patrimonio e le risorse culturali offerte in particolare dalla Biblioteche storiche, originatesi o segnate particolarmente da fondi librari voluti da collezionisti che hanno marcato con la loro impronta culturale il valore di quelle che oggi sono le più importanti biblioteche stori- Voce della Vallesina che marchigiane. “I volumi che costituiscono l’imponente catalogo ben esplicitano la passione libraria di questi bibliofili e la vasta gamma dei tesori che nel loro insieme ci danno conto della cultura della nostra regione; la antica libreria Pianetti ne offre in questo senso un paradigma esemplare e completo, con i suoi fondi librari, archivistici e non da ultimo con la splendida libreria restaurata, che la stessa Regione Marche ha contribuito a restaurare e valorizzare, esponendo in mostra un modulo della antica libreria a dimostrazione dei primi risultati raggiunti. “Ma la ricaduta di questo evento sulla nostra città ha anche portato ad una valorizzazione dello Studio per le Arti della Stampa, sede di una sezione della Collectio Thesauri tutta dedicata alla storia della tipografia nelle Marche. Un intero volume è stato dedicato dalla Regione allo studio ed alla messa a fuoco delle opere più significative realizzate dagli stampatori che hanno operato nella nostra regione, che vanta nomi eccellenti quali il Petrucci, il Soncino, ecc.; con alcuni bibliotecari abbiamo potuto per la prima volta compiere una prima mappatura di quest’arte nelle varie province delle Marche e porre le basi di una ricerca che si dovrà sviluppare anche in seguito, per offrire un originale contributo alla lettura della storia e della cultura della regione”. - Quali altri soggetti hanno partecipato al progetto di re- stauro e quale è stato il loro coinvolgimento? “La concretizzazione piena di questo restauro, completamento e valorizzazione della antica libreria Pianetti, è stata resa possibile grazie alla sinergia ed al concorso di enti ed Associazioni, che hanno accolto il progetto ed hanno contribuito in maniera significativa alla sua realizzazione. Il restauro nella sua prima tranche ha goduto di finanziamenti erogati dalla Provincia di Ancona alla Planettiana in base ad una legge regionale per la ristrutturazione degli spazi e degli arredi delle biblioteche. Sono poi seguiti, come sopra accennato, i finanziamenti regionali all’interno della Collectio Thesauri; ma la svolta vera e propria si è verificata con la decisione del Rotary Club di Jesi nella persona del Presidente Paolo Bifani di farne l’evento principe celebrativo del centenario. “Tale forte volontà espressa al Comune di Jesi ha consentito di realizzare pienamente e compiutamente tale restauro, meritando ulteriori impegni concreti, oltre a quelli dello stesso Comune, da parte della Banca Popolare di Ancona, da sempre attenta sostenitrice delle attività più significative della Planettiana, impegni che hanno portato alla piena valorizzazione di questa antica libreria in tutti i suoi aspetti, ivi compresi quelli della pubblicazione di una monografia che desse conto della storia e degli interventi operati. Ancora una volta, la sinergia e l’impegno convinto di enti e sponsor di forte sensibilità hanno restituito alla città un gioiello culturale frutto della nostra storia”. Convegno al Palazzo dei Convegni La vita, l’embrione e le cellule staminali Il diritto per tutti ad una vita dignitosa Tema di stretta attualità in previsione e sull’onda del prossimo referendum Cosa si è fatto e cosa non si è fatto per le persone affette da disturbi mentali di Alvaro Carotti I Recentemente, sul “Corriere della Sera” del 28 febbraio scorso, ho letto uno scritto in tema di Giovanni Sartori ove mi erano sembrate pasticciate o mal articolate e confuse le sue argomentazioni di filosofia, di etica e altrimenti ideologiche, mescolale alla biologia. Da questo lo spunto: primo, per contestare con un mio articolo su "Voce della Vallesina" del 13 marzo successivo le argomentazioni di Sartori; secondo, per seguire un po’ più da vicino sulla stampa ed in Tv il dibattito in corso sull’argomento incalzante ormai da qualche tempo. Infatti il tema è divenuto quanto mai attuale in previsione e sull'onda del vicino referendum proteso alla modifica della legge 40 sulla "fecondazione medicalmente assistita”. Un tema che, nella stagione tecnologica che stiamo vivendo, si è imposto all'attenzione dei media in molti Paesi - e non meno in Italia - per i due obiettivi effettivamente cogenti per la società, costituiti dal problema della fecondazione assistita e dal miraggio, di fatto ormai concretizzabìle, della individuazione e dell'uso delle cellule staminali. Quest'ultimo, in particolare, è quello sul quale ci soffermeremo. Io non parlerò ad ogni modo del referendum e mi limito a parlare da medico interessato di bioetica che è anche il cittadino che sente il dovere della migliore conoscenza del problema in discussione. Il tema vede coinvolti - purtroppo in modo fortemente conflittuale - la fede cattolica e la razionalità laica nell’interpretare l'odierna realtà scientifica ed il futuribile tecnico scientifico. "Un conflitto tra scienza e religione" e "tra fede e ragione" dice, con tono di inevitabilità per lui certa, Giovanni Sartori, conosciutissimo nei diversi ambienti culturali. *** Giovanni Sartori, laico, è il ben noto pubblicista ed opinionista., nonché politologo, storico della filosofìa moderna che negli ultimi tempi ha scritto, attorno a1 tema di cui trattiamo, molti articoli sul “Corriere della Sera” ed in altre importanti testate, oltre a comparire in Tv. “Un conflitto che non ha ragione di essere” - sostiene Don Luigi Verzè - perché la fede e la ricerca possono essere “sorelle gemelle”, essendo la verità oggetto della fede come oggetto della scienza è pure la verità: aggiunge anzi che è un errore contrapporle anche perché, ne è convinto, “la scienza è lenta ma arriva”. Non tutti conoscono, forse, Don Verzè. Ebbene, Don Verzè, è sacerdote ma è anche il fondatore nonché presidente del grande Centro di Ricerca Italiano e del ben noto Ospedale San Raffaele di Milano. E' stato anche il fondatore a Milano nel '96 della Libera Università Vita-Salute S. Raffaele: un prete per il quale "la scienza non può essere fermata e la ricerca è un obbligo e va incoraggiata - sono sue parole - perché nella ricerca il fare può essere immorale, ma il non fare può esserlo più spesso”. E' infine un ecclesiastico che, intervistato (“Corriere della Sera” del 2 febbraio 2005), a proposito della fecondazione omologa in vitro - oggi permessa solamente dalla legge civile - ritiene che “a suo tempo anche la Chiesa la accetterà, come accetterà, almeno per situazioni limite, la pillola contraccettiva ed il preservativo". Ma vengo ora a dire per sommi capi, o a ricordare, le nozioni scientificamente sicure sui concetti di cui all’enunciazione del tema. fotoservizio di Paola Cocola “Ricordo di aver pensato che gli schizofrenici sono i poeti strangolati della nostra epoca. Forse per noi, che dovremmo essere i loro risanatori, è giunto il momento di togliere le mani dalle loro gole.” Si condensa nelle parole dello psichiatra sudafricano David Cooper il messaggio urgente che ha significato - presso il Palazzo dei La Vita Non c'è dubbio - ed almeno su questo concetto tutti sono d'accordo - la vita inizia con la fecondazione, cioè con la congiunzione dì un gamete maschile, lo spermatozoo, e uno femminile, la cellula uovo o ovocita maturo. Dall'unione infatti dei pronuclei dei due gameti - ognuno dei quali possiede 23 cromosomi - origina una nuova cellula che possiede un patrimonio genetico completo costituito da 46 cromosomi. Il processo dura alcune ore, per cui non è facile dire esattamente quando inizi la nuova vita: tanto che c’è recentemente chi specula sulla pretesa esistenza di uno stadio pre-fusione della cellula germinale maschile con quella femminile con la formazione di un “ootide” che sarebbe un "non ancora fecondato", ma che scientificamente è tutt’altro che dimostrato. Certo è che la condizione necessaria tuttavia per parlare di un nuovo organismo è che si combinino tra loro i Dna dei due genomi, per dar vita ad un genoma nuovo. Dal punto dì vista anatomico, l'embriogenesi - vale a dire l'iter formativo del nuovo essere - inizia con lo Zigote che è l'uovo fecondato costituito da una unica cellula, la quale subito si duplica per dare due cellule, quindi quattro, poi otto, poi sedici; denominandosi ora - per la forma assunta - morula e così via. A partire dallo stadio di 32 cellule, all’interno della massa compatta della morula, ormai blastula o blastocisti, si è formata una minuscola cavità, nel cui interno al quarto giorno, si incomincia a vedere una masserella di cellule – l’embrioblasto – e da qui il bottone embrionale. A questo punto - il Segue a pag. 10 L’intensa attività del “Ferrini” Venerdì 27 conferenza sulla devozione mariana nella tradizione e nell’arte della Marca Venerdì 27 maggio alle ore 16,30 nella sede del Circolo “Ferrini”, in piazza Federico II, 7, la prof.ssa Costanza Santacroce terrà una conversazione sul tema “La devozione mariana nella tradizione e nell’arte della Marca”. All’incontro, artistico e religioso, sono invitati i soci, gli amici, i simpatizzanti e la cittadinanza. Nel frattanto, una rapida panoramica sulle ultime iniziative del “Ferrini”. Il 30 aprile scorso si è svolto il concerto di beneficenza per i bambini di Bachau, in Romania, con la entusiasmante esibizione del gruppo di canto “Santa Lucia”. Il 1° maggio soci ed amici del Circolo hanno partecipato ad una gita a Pergola e a Castelleone di Suasa per ammirare i famosi “Bronzi” e la città romana di Suasa, nell’ambito dell’iniziativa alla scoperta della nostra regione marchigiana. Il 13 maggio si è svolta la conferenza del prof. Alvaro Carotti, primario emerito della Asl 5, sul tema: “La vita, l’embrione e le cellule staminali” (nella foto, il prof. Carotti con il presidente del “Ferrini” dott. Primo Luigi Bini). Il dott. Mario Tiberi, consigliere della Onlus Tutela Salute Mentale per la Vallesina, e l'autore del libro, il dott. Peppe Dell'Acqua, direttore del Dsm (Distretto di Salute Mentale) di Trieste Convegni, nell’ambito della rassegna “Malati di niente”- la presentazione del libro “ Fuori come va?” di Peppe Dell’Acqua, e la successiva tavola rotonda “L’inverno è finito: diamo un’opportunità alla parola” , animata da Clara Sereni, della fondazione “La città del sole”; Armando Bauleo, psichiatra e psicoterapeuta argen- tino; Peppe Dell’Acqua, direttore del Distretto di Salute Mentale di Trieste; Massimo Mari, direttore del Distretto di Salute Mentale di Jesi. Nel pomeriggio di venerdì 13 maggio, esattamente ventisette anni dopo l’emanazione della Legge 180 del 13 maggio del 1978 - che dispose la chiusura degli ospedali psichiatrici introducendo e affermando un grande cambiamento culturale e operativo nel nostro Paese - sono state rivisitate le tappe del percorso compiuto dalla Psichiatria e dall’organizzazione politica e sanitaria, nonché dai cittadini stessi, per rendere vero il diritto - riconosciuto dalla legge alle persone affette da disturbi mentali - ad essere curati, ad avere la speranza della guarigione, a vivere in condizioni dignitose e affrancate dall’etichettamento e dall’emarginazione, ad aspirare ad una vita piena e gratificante( avere un lavoro, la patente, una famiglia propria…) attraverso la fruizione dei beni, delle leggi e dei servizi. Dal dibattito è emersa una situazione poco soddisfacente in quanto - sebbene la legge abbia spostato il fuoco dalla malattia alla persona e alla sua possibilità di cura - il concetto di “custodia” giustificato dalla presunta pericolosità dell’ammalato, lo stigma sociale e il pregiudizio continuano a deformare le modalità di approccio al disturbo mentale, e di conseguenza la risposta istituzionale che viene messa in atto. Oggi si spendono 35 euro in totale a persona mentre se ne dovrebbero spendere almeno 70; quando c’erano i manicomi se ne spendevano 90: è successo che il peso economico del disagio mentale è stato ricaricato soprattutto sui familiari. Più grave è il fatto- sottolinea il dottor Dell’Acqua- che ancora troppi pazienti subiscono la “legatura” al letto o ai medicinali…Tutto ciò denuncia la debolezza delle forme di organizzazione strutturale che svelano scarsezza di risorse, luoghi non amicali, rapporti interpersonali poco soddisfacenti e frustranti, figure professionali demotivate; e della vecchia Psichiatria, che molto spesso ha prodotto effetti negativi. Tuttavia, prendere atto delle debolezze significa – aggiunge Dell’Acqua - avere idee per rimediare, per alimentare ricerche, studi, forme nuove di istituzioni, disponibilità di servizi che suggeriscano percorsi personalizzati per il successo della cura. Significa cominciare a parlare tutti insieme e insieme cercare parole comuni per individuare le strategie da attivare per dare risposte concrete alla problematica questione della salute mentale. È da questa sorgente di idee, di intenti e di opere che sgorga “Fuori come va? Famiglie e persone con schizofrenia. Manuale per un uso ottimistico delle cure e dei servizi”, Editori riuniti, scritto da Peppe Dell’Acqua in collaborazione con Luciano Comida, la giornalista Kenka Lekovich e la psicologa Maristella Cannalire. Il libro, che costituisce il risultato di venti anni di ricerca , di ascolto e osservazione svolti nei Centri di salute mentale assieme ai familiari delle persone che vivono il disagio mentale, ha lo scopo primario di offrire a tutti coloro che sono coinvolti direttamente in questa difficile esperienza, ma anche agli operatori e alla gente sotto- posta alle tensioni della quotidianità, informazioni sulla schizofrenia ritenuta ancora oggi una malattia misteriosa e inesorabile, e sul lavoro terapeutico e riabilitativo; nonché vuol essere una guida utile per orientarsi nella conoscenza e nella gestione dei diritti. Esso rappresenta il tentativo di costruire, di riordinare un sapere che i familiari stessi imparano nel fuoco degli avvenimenti che li attraversano; nasce dalla presa di coscienza di aver raggiunto una quantità di esperienze ed informazioni che è opportuno riferire, condividere con la stessa Psichiatria che spesso si rinchiude nelle teorie che applica con estremo meccanicismo. Soprattutto si pone l’obiettivo di aiutare le persone ad avvicinarsi al termine schizofrenia per iniziare a pronunciarlo non con la consapevolezza dell’accreditamento di una condanna irreversibile, ma con la speranza di una mediazione offerta dai germogli della possibile guarigione. Voce della Vallesina Jesi e Vallesina Domenica 22 maggio 2005 5 6 Jesi e Vallesina Domenica 22 maggio 2005 Contrappunti Gli occhi della bambina di Riccardo Ceccarelli Si tratta, più o meno, delle divise di tutti quelli che vanno al mare d’estate. E solo lì, d’estate. Niente di straordinario dunque. Per il resto riguardano il quotidiano intimo, direi, di ciascuno. Anche se si propongono, arrivano e si manifestano apertamente dentro le nostre case nella pubblicità, televisiva o meno. Per far colpo. E per lo più ci riescono, dicono gli addetti. Quanto interessino al mondo della politica, oggi è difficile dirlo; tuttavia, qualcosa della politica dei secoli passati possono anch’esse raccontarlo. Questo, come è ovvio, non appare nella storia ufficiale, se non sotto “velate spoglie”. Diventano a volte protagoniste del linguaggio per significare che si è ridotti allo stremo, che hanno provato a toglierci tutto o quasi. Sbandierate di recente in una seduta del Consiglio comunale di Bologna per contestare la mancata quattordicesima, di esse si è interessato un quotidiano politico Il Riformista, del 3 maggio, nella rubrica “Costanza”, trattando di “Governo in mutande. Biancheria intima da sottosegretari”, come il giorno dopo riportava il Corriere della Sera, con un’eco ben più ampia. *** Argomento davvero politicamente interessante, coinvolgente, destinato forse ad avere un futuro nel dibattito sul riformismo, per il cui approfondimento il quotidiano accennato è stato fondato (conservo ancora il primo numero del 23 ottobre 2002). Con la speranza che le riforme di cui tutti parlano, discettano e si accapigliano da tempo, non si esauriscano nel lasciarci con la stessa divisa da indossare d’estate come d’inverno, poveri e… in mutande. Del resto “erano in principio”, proprio esse, come dice (solo nel titolo) il romanzo di Rossana Campo. Se ne è interessato Il Riformista, e non i settimanali di settore che su queste cose sono specializzati e ci campano brillantemente, su una rubrica, curiosa se vogliamo, per ironizzare (!?) sul governo, ma diventando, suo malgrado forse, pur sempre un segno. Da non ingigantire, certo, e da prendere così com’è. Per la sua fatuità, per il non deciso interesse culturale dell’argomento presso la pubblica opinione, per il sorriso occasionale che può destare, per non essere, si spera, l’unico sintomo di un discorso ben più ampio e impegnativo, quello delle riforme appunto, alle quali il quotidiano si richiama. *** Del difficile riformismo già si accennava più di un anno fa. Alla prova dei fatti, almeno in Regione, dallo schieramento riformista - il cui “cardine”del programma era la “partecipazione”, evidenziato con lo slogan “la politica con le tue parole, il governo con le tue idee” e premiato dagli elettori da una forte continuità - si sperava in qualche piccola riforma. Piccola, piccola. Solo nel metodo, magari. Risparmiandoci quella penosa, quanto indecente, spartizione delle poltrone. Autentici diktat, come hanno confermato alcuni della stessa maggioranza. Come prima, peggio di prima. Ma non si può dire che “il re è nudo!” in nome della partecipazione effettiva alla vita democratica, anima del riformismo. Perché allora tante chiacchiere a giustificazione se i metodi ed i risultati sono gli stessi? Si dica apertamente che interessa solo il potere e con esso quanto è connesso, il denaro cioè, tanto i cittadini paganti e plaudenti azzittiscono chi si accorge e prova a gridare che “il re è vestito di niente”, come nella fiaba di Andersen. Non è opportuno dire infatti quello che gli occhi vedono. *** Eppure la ragione era di quella bambina che si era permesso di gridare quello che vedeva. La favola, o meglio la realtà, si ripete. Altro che “la politica con le tue parole, il governo con le tue idee”. Potevano affermarlo anche gli altri che si dicono ugualmente riformisti. Il risultato forse non sarebbe cambiato. Che tristezza! Voce della Vallesina Alle scuole elementari di Monsano Musei da scoprire Marche in tavola il territorio del Verdicchio Iniziative didattiche e formative Per ampliare le esperienze e conoscenze fotoservizio di Paola Cocola Anche quest’anno, la scuola elementare di Monsano ha messo in cantiere una serie di iniziative didattiche e formative per ampliare le esperienze, le conoscenze e le abilità,e per potenziare le competenze di ciascun alunno. Interessante l’esperienza conclusasi a febbraio con il rilascio, nella selezione regionale del concorso “Bimboil”, di un attestato agli alunni della classe terza per l’impegno profuso nella realizzazione del progetto- rivolto a tutte i più piccoli ricambieranno con un lavoro di burattini. Una bella drammatizzazione nell’Aula Magna della scuola elementare concluderà il loro anno scolastico. Il Progetto continuità “Conosciamo la scuola media” ha coinvolto con modalità diverse gli alunni delle quinte classi elementari in esperienze di laboratorio nella scuola che andranno ad abitare il prossimo anno . “Il corpo in movimento” promosso e finanziato dal Comune di Monsano, ha coinvolto le prime e A Morro d’Alba: Giò Piattella e le sue miniature agresti Un viaggio fra le tradizioni perse di Simona Santoni Delle poesie su tela, con il profumo di campi tutt’attorno: le opere di Gio’ Piattella, in mostra fino al 29 maggio a Morro d’Alba, all’auditorium della Ss. Annunziata. La personale del pittore nato a Domo di Serra San Quirico e residente a Cupramontana è stata inaugurata in concomitanza con il Cantamaggio morrese, e mai occasione sarebbe stata più opportu- le scuole italiane-“Dieci anni di città dell’Olio”, finanziato dal ministero delle politiche agricole e forestali ( Nipaf). Le attività didattiche, svolte attraverso ricerche e visite guidate alle aziende agricole e ai frantoi dove è stato possibile inquadrare l’intera sequela produttiva dell’olio- dalla raccolta delle olive all’imbottigliamento- ha promosso una approfondita conoscenza sulle caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche dell’olio e sugli effetti benefici per la salute; sulla sua evoluzione produttiva nel tempo e sull’ importanza riportata nella tradizione religiosa. L’intero percorso è stato rappresentato dagli alunni in coloratissimi cartelloni. Il progetto si è innestato su quello avviato dalla classe IV dal titolo “Sorveglianza ed educazione alimentare”, promosso a livello regionale nell’ambito della campagna di educazione alimentare, in collaborazione con l’ Ausl 5. Impegnati nel Progetto continuità “Lavoriamo insieme!”, gli alunni di cinque anni della scuola dell’infanzia con i bambini della prima elementare, che si sono già scambiati diverse visite. Nell’ultimo incontro, i bambini della prima hanno letto alle “nuove leve” una storia illustrata; ora Il coro “Brunori” Un’esperienza musicale di condivisione Il coro polifonico “David Brunori” di Moie, diretto dal maestro Michele Quagliani, nella serata di sabato 14 maggio ha vissuto una particolare esperienza musicale e di condivisione, dalla quale, ci ha raccontato il vicepresidente Olivio Mazzarini, “è stato molto di più ciò che abbiamo ricevuto che ciò che siamo stati capaci noi di donare con la nostra voce”. Ha proposto, infatti, ai pazienti dell’istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena un concerto con musiche del repertorio sacro, tra cui Panis Angelicum e l’Ave Maria di Gounod e brani contemporanei di musica leggera ai quali si sono uniti gli ospiti dell’istituto di riabilitazione. L’iniziativa rientra tra quelle che la direzione del coro programma ogni anno per essere vicini a coloro che si trovano negli ospedali e nelle case di cura. le seconde classi, affiancandosi a diverse iniziative progettuali svolte in altre classi e relative alla lavorazione della ceramica; all’avvio alla conoscenza di uno strumento musicale nelle classi quinte con i docenti di musica di scuola secondaria di primo grado; a laboratori linguistici per il potenziamento della lingua italiana per gli alunni stranieri; all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile legato all’alimentazione, alla risorsa acqua ed al riciclaggio; a laboratori di informatica, con il telescuola, e a laboratori teatrali. Da non perdere lo spettacolo teatrale organizzato, in chiave quasi comica, dalla classe V. Liberamente tratto da “Clorofilla dal cielo blu” , la commedia musicale, in atto unico, affronterà la problematica della “salute” del nostro pianeta il 4 giugno, presso la palestra-teatro Cesaroni di Monsano. Concluderà per tutti l’anno scolastico, una rappresentazione teatrale…a sorpresa! corredata da una simpatica merenda organizzata dai genitori e dall’allestimento di un mercatino degli oggetti realizzati dagli alunni. Nella foto in alto: Gio’ Piattella (al centro) con la presidente dell’Archeoclub di Morro d’Alba, Matilde Bravi Samory, e il sindaco di Morro, Simone Spadoni. Nell’altra foto, un quadro dell’artista cuprense. na, proprio durante la festa che richiama per le vie del centro cantori e suonatori della tradizione popolare contadina, a salutare la primavera, stagione di prosperità per la natura. “Agricoltura ieri” è il titolo dell’esposizione, voluta dall’Archeoclub di Morro, con il patrocinio del Comune. Quaranta dipinti che disegnano un itinerario tra le varie mansioni agricole, immagini sottili delle attività di un tempo, dalla mietitura alla spigatura fino alla scortecciatura. E ancora la vendemmia, la potatura, la Festival Cameristico Val d’Esino Bilancio soddisfacente, ma ... Via Don Battistoni, 1 - 60035 JESI - TEL. 0731 2311 mo premio Oruc all’Università di Camerino, nel ‘65. Nel ‘90 ha esposto con successo alla Rue Jean Goujion di Parigi. Il critico Vincenzo Capogrossi ha scritto di lui: “Attento osservatore della natura, dei suoi colori che mutano con le stagioni e le diverse ore del giorno, si avvale di tinte tenui, su una base che va dall’ocra al bruno, fino al verde e ai vari rosati usati per le angolazioni delle sue colline”. La mostra è visitabile giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19. La Cia e i prezzi Le molte virtù del pianoforte E’ calato il sipario al San Floriano anche sul 3° Festival Cameristico della Val d’Esino, che tuttavia continuerà fino al 9 giugno a presentare le sue manifestazioni in altri teatri, chiese e luoghi d’arte della regione L’ultimo appuntamento, il 9 maggio, è stato un concerto del pianista Pietro Massa, un giovane artista che sta oggi passando da successo in successo nel corso di numerose tournée effettuate in Europa, Giappone e Stati Uniti. Quanto meritatamente è facilmente comprensibile al primo ascolto. Pietro Massa riesce a coniugare l’eccezionale raffinatezza di un Arturo Benedetti Michelangeli con lo slancio, il rigore, la grandiosità formale di un Arthur Rubinstein. Suona “in tensione”, facendo molto uso del pedale, dosando con grande sensibilità gli effetti e sfumando un vergara al lavoro, la casa colonica… Un mondo lontano ma ancora presente. Tradizioni perdute nel progresso o ancora in parte sopravvissute. Un percorso che istruisce i piccoli a gesti mai visti prima, e che per i più maturi richiama dolcemente alla memoria. Le opere di Piattella hanno già avuto riconoscimenti, come il pri- discorso musicale dal fraseggio intenso e legato. Di stile diverso erano i brani presentati: la ‘Chaconne’ di BachBusoni, particolarmente difficile da eseguire a tener conto dei suoi diversi piani sonori; la tempestosa, romanticissima ‘Deuxièma Ballade’ di Liszt; la ‘Sonata op. 22’ di Beethoven; la ‘Ballata op. 23’ di Chopin alla quale l’artista ha conferito caratteristiche di un pensoso intimismo e infine, ancora di Liszt, la ‘Parafrasi del ‘Miserere’ da quello che può essere considerato “il melodramma romantico” per antonomasia, vale a dire ‘Il Trovatore’ di Verdi. A completare il programma, che emblematicamente, cogliendo “fior da fiore” ed esemplificando le molte virtù del pianista ha percorso tre secoli di musica, ancora una pagina da sogno: ‘Notturno’ di O. Respighi. Un bilancio finale. Si può essere soddisfatti di un festival che diffusamente nella regione è riuscito a portare - a far ritornare, anzi – musica classica ed eccellenti artisti. E’ tuttavia auspicabile che in futuro si riesca meglio a coinvolgere il pubblico, specie giovanile; a decidere sempre date che escludano interferenze; a dare inoltre maggior spazio alle voci: che non saranno difficilmente reperibili, vista anche la presenza in regione di conservatori, scuole e associazioni musicali. a.f.c. I generi alimentari costi all’origine Sta riscuotendo un grande successo la campagna di raccolta firme promossa dalla Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) per sollecitare il governo a predisporre una apposita legge per la “tracciabilità” del costo del prodotto. Si tratta di stampare nell'etichetta di tutti i generi alimentari il prezzo pagato all'origine (all'agricoltore) e quello finale che il consumatore paga al rivenditore. Centinaia di firme sono già state inviate alla sede nazionale da parte della Cia della provincia di Ancona insieme con numerosi ordini del giorno e delibere di adesione all'iniziativa pervenute da parte degli enti locali. Le “Marche in tavola” scelgono il Verdicchio. Grazie alla collaborazione dei Comuni di Staffolo, Castelplanio, Maiolati Spontini e Cupramontana, di aziende vitivincole e produttori locali, l’Associazione Sistema Museale di Ancona (promotrice di “Musei da scoprire”) organizza quattro appuntamenti incentrati sulla produzione, la storia, la cultura e gli aspetti sanitari del Verdicchio. Ogni incontro-conferenza prevede in apertura di serata la visita guidata al museo della cittadina sede dell’incontro e in conclusione una degustazione nel corso della quale il sommelier Sauro Boria introdurrà gli astanti nel mondo dell’analisi sensoriale. Primo appuntamento venerdì 20 maggio (alle ore 20,30, come per le successive serate) al museo dell’arte del vino di Staffolo. Venerdì 27, nella civica raccolta d’arte, storia e cultura di Castelplanio l’enologo Dino Porfiri illustrerà il processo produttivo del Verdicchio: “dalla vita alla tavola”. Tommaso Lucchetti, storico dell’arte e della cultura enogastronomia, venerdì 10 giugno al museo Spontini di Maiolati parlerà di “Arie di libagioni e terre di calici: storie di vino tra arte, poesie e musica”. Ultimo appuntamento venerdì 17 giugno a Cupramontana, nel museo internazionale dell’etichetta del vino, con la relazione dello storico Riccardo Ceccarelli e del sommelier Sauro Boria su “L’accoglienza e la sacralità delle colline del Verdicchio”. Per partecipare alle viste guidate, alle conferenze e alle degustazioni de “Il territorio del Verdicchio” (dici euro a serata) bisogna prenotarsi il giorno prima dell’incontro, telefonando all’800.439392. Santa Maria Nuova “900 Musica Festival” Venerdì 13 maggio, al teatro comunale di Santa Maria Nuova ha preso il via con uno concerto del trio “Tango Y algo Mas” il “900 Musica Festival”, con la direzione artistica di Maurizio Barbetti e Paolo Zannini. La manifestazione prevede sei concerti, che anche quest’anno avvicendano gruppi e solisti con varie proposte. Dopo il concerto di apertura, giovedì 19 maggio il recital del pianista Lorenzo Di Bella, Di particolare rilievo la serata di venerdì 27 maggio, che vedrà protagonista David Riondino interprete dei versi di Juan Ramòn Jiménez (Premio Nobel per la letteratura 1956) accompagnato alla chitarra da Claudio Piastra. Seguiranno il 9 giugno il “Quartetto d'archi Postacchini”, l’8 luglio la pianista milanese Rossella Spinosa e la performance del compositore Pietro Pirelli e di Maurizio Barbetti alla viola, per finire il 9 luglio con l’esibizione della formazione bandistica “La Lombarda” di Santa Maria Nuova. Monsano ricorda i Caduti La giunta comunale di Monsano, con una recente delibera, ha così intitolato le nuove vie previste nell’ampliamento della zona industriale: “viale caduti sul lavoro”, “piazza Giuseppe Taliercio” e “via Guido Rossa”, questi ultimi vittime del terrorismo (uccisi dalle brigate rosse rispettivamente nel 1981 e nel 1979). Voce della Vallesina Sport Domenica 22 maggio 2005 7 8 Varie Domenica 22 maggio 2005 Jesi per via di Paolo Marcozzi Conti Lando (Via, da Via Bachelet a Via del Burrone) Sindaco di Firenze dal marzo 1984 fino al settembre 1985, successore di Piero Bargellini e Alessandro Bonsanti. “Fratello” massone della Loggia “Abramo Lincoln” (oggi “Lando Conti”) e repubblicano convinto, testimoniò con la sua vita e con le sue opere il principio mazziniano del primato dell’educazione per un miglioramento morale e l’ideale massonico della fratellanza per operare sempre per il bene dell’umanità e mai di parte. Nel pomeriggio del 10 febbraio 1986, mentre in auto, da solo, stava andando in consiglio comunale, dove rappresentava il partito repubblicano, fu assassinato con diciassette colpi di pistola. Nella stessa serata, con lo stile tipico di quei terribili anni di piombo, una telefonata anonima ad un giornale milanese ne rivendicò l’attentato: “Qui brigate rosse. Rivendichiamo l’uccisione di Lando Conti”. Contuzzi Francesco (da Piazza XXV Aprile a Via Cervelli) Nato a Jesi nel 1923. Nella primavera del 1944 si unì ai partigiani del battaglione “Alvaro”. Ottenuto il comando del gruppo “Volante”, guidò alcune azioni contro i tedeschi; in una di queste restò ferito ad una gamba. Il 10 giugno, con le armi sottratte alla caserma dei carabinieri di Santa Maria Nuova, con il suo gruppo tese un’imboscata presso il bivio di Filottrano (in via Torre) a due automezzi tedeschi; durante lo scontro a fuoco fu raggiunto da una raffica di mitra che lo lasciò a terra senza vita. Sul posto è stato eretto un cippo marmoreo. Coppetella (da Via Ancona a Via Clementina) Località in zona rurale, situata in uno dei punti più fertili della Vallesina. Da decenni si sta tentando di impiantarci un interporto ma, finora, l’unico risultato visibile è stato quello di far seccare la chiesa. Coppetella II (da Via Ancona al fiume Esino) Vedi sopra. Coppi Fausto (Via, da Via Grecia a Via del Burrone) Ciclista (Castellania, Alessandria, 1919 – Tortona, 1960). “Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”: l’epopea di Fausto Coppi è tutta in questo celeberrimo inizio di radiocronaca da uno dei tanti Giri d’Italia cui il “campionissimo” stava partecipando. Dotato di classe straordinaria, era particolarmente competitivo nelle salite più ripide e faticose. Specialista delle grandi corse a tappe, si impose in cinque Giri d'Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953) e in due Tour de France (1949 e 1952); nel 1953 fu campione del mondo su strada e nel 1942 stabilì il record dell'ora con 45,848 km. Restano famosi i suoi duelli con l’irriducibile amico-rivale Gino Bartali. Si ritirò nel 1959 e morì l'anno successivo a causa della malaria contratta durante un viaggio in Africa, che (uno dei casi più eclatanti di mala-sanità) non fu riconosciuto dai medici curanti. Ad appena quarant’anni “l’airone aveva ripiegato le ali”; entrò subito nella leggenda. Un quadro storico poco noto Federico II e il regno di Arles Tra le più affascinanti regioni della Francia fotoservizio di Cristina Franco Un quadro storico non molto noto di una fra le più affascinanti regioni della Francia è stato presentato il 13 maggio al teatro studio San Floriano dallo scrittore Mario Bernabò Silorata con la conferenza: “Federico II e il regno di Arles”. Non ci risultano cronisti per il periodo in questione e le uniche fonti storiche provengono dagli archivi di Marsiglia ed Avignone. Il relatore ha conseguito nel 1999 il “Federichino” per la storia medioevale ed è membro del comitato scientifico della Fondazione “Federico II Hohenstaufen” di Jesi, che ha curato l’evento. La serata si è aperta con la lettura, da parte del dott. Vittorio Borgiani, di un brano tratto dalle prossime “Tabulae”, delle quali è appena stato stampato il volume n. 33. Si tratta della descrizione delle terre del Regno di Arles, definite da Gervasio di Tilbury “benedette dal Cielo” per la loro amenità. Il territorio fungeva da stato-cuscinetto tra l’Impero e la Francia capetingia: confinante a sud col Mediterraneo, comprendeva la Svizzera francese, parte di quella tedesca con Basilea, che era l’unica zona tedescofona del regno; inoltre ne facevano parte l’odierna contea di Borgogna e quella di Lione fino al Rodano, la Savoia, il Delfinato, la Provenza e il Vivarese. Il regno vantava città dinamiche, ricche, dotate di molte scuole e con una certa indipendenza comunale, come Marsiglia, Ginevra, Losanna, Lione ed anche Aosta. Questa zona dalla cultura e dai costumi raffinati era chiamata anche “Francia spagnola” o “ara- gonese” o “del vino”. Vi nacquero la poesia d’amore e la cultura dei trovatori. Gli abitanti del regno di Arles erano individualisti e indipendenti, con poca simpatia per i tedeschi che abitavano la loro terra e anche per il resto della Francia, nonostante le affinità culturali ed etniche. Per loro il nord della Francia era il “regno dei bruti” o “del pane”. La Corona Francese d’altronde non tollerava l’auto- Voce della Vallesina “Viaggio nel cuore delle Marche” DAI NOSTRI MISSIONARI Alla scoperta della nostra terra Guida al territorio e l’ambiente rurale di Riccardo Ceccarelli Solo leggendoli con attenzione, ma già ci si accorge sfogliandoli, si ha certezza di avere tra le mani una pubblicazione preziosa per la conoscenza della nostra terra. Si tratta di Viaggio nel cuore delle Marche, in due volumi, editi nei mesi scorsi dal GAL Colli Esini San Vicino, Distretto Rurale di Qualità, con sede in Apiro. Sono compresi nell’area di questo “viaggio” ben ventiquattro Comuni da Castelleone di Suasa a Matelica, da Cingoli a Sassoferrato, tutti Comuni della media valle dell’Esino, eccetto Jesi, fino a Fabriano, aderenti appunto al progetto “Distretto Rurale di Qualità”; un territorio che vuole caratterizzarsi per la qualità del paesaggio e del suo ambiente, delle sue produzioni agroalimentari, delle sue strutture di ricettività turistica, delle sue istituzioni culturali e della sua capacità di accoglienza. Il primo volume è appunto la Guida al territorio che ci accompagna in ciascuno dei ventiquattro Comuni mettendo in luce insieme alla localizzazione territoriale geografica, le attività economiche, la storia, l’itinerario storico-artistico, la tradizioni e le manifestazioni con indirizzi utili per l’alloggio, la ristorazione ed i prodotti tipici. Queste “guide” ai singoli paesi sono precedute da sintetici quadri di riferimento che concernono la storia, dalle origini all’età moderna, la cultura e le tradizioni popolari dell’intero territorio analizzato. Una presentazione analitica e corale insieme, mai ripetitiva, con mille notizie e curiosità, corredata da un apparato iconografico di prim’ordine ed una impaginazione razionale, con risposte ai più disparati interrogativi che uno si può porre. Il secondo volume riguarda invece L’ambiente rurale. Ripercorre la storia del paesaggio relativo al territorio presentato, ne descrive la cultura materiale (la famiglia contadina, il lavoro con i suoi attrezzi, la vita sociale), l’ambiente e l’architettura nel paesaggio rurale nomia del regno di Arles, che venne a trovarsi nelle mani della casata degli Svevi con le nozze tra Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna. Enrico VI, poi, appoggiò in modo altalenante ora il partito ghibellino, ora il clero di Marsiglia ed Arles, finché ci fu la fusione col partito guelfo. Fra i vari titoli di Federico II, quindi, vi fu anche quello di re di Arles, come si vede dalla firma posta sulle Costituzioni di Melfi del 1231. L’imperatore per due volte giunse nel “regno del vino”, dove, per volere di Innocenzo III, Simone di Montfort e Arnaldo di Cîteaux capeggiarono contro gli Albigesi delle spedizioni che terminarono nel 1229 con la sottomissione della Provenza a Luigi VIII, re di Francia, sobillato dal papa. Nelle Constitutiones Basilicae Sancti Petri firmate distrattamente da Federico II due giorni prima dell’incoronazione del 1220, c’era infatti scritto che se un regnante non avesse entro un anno purgato dagli eretici un territorio, il papa ne avrebbe potuto prendere possesso. Il regno di Arles passò poi al figlio di Federico II, Corrado IV, morto appena quindicenne. “In sostanza - ha concluso il relatore, dopo aver parlato profusamente dei rapporti di Federico II con papi e imperatori d’oltralpe - al contrario di quanto ci tramanda la storia, non è vero che i francesi furono amici degli Svevi, perché non ne riconobbero mai la supremazia.” con la descrizione delle rispettive case di campagna fino ai materiali e alla tecniche costruttive. Ha fascino particolare questo “viaggio nel cuore delle Marche”, quello suscitare un forte senso di meraviglia, in noi che magari ci diciamo sazi se non annoiati dalla nostra terra, per le scoperte cha ci aiuta a fare, per i luoghi che ci invita a visitare, per la bellezza che ci aiuta a valutare, per gli equilibri che ci aiuta sentire. Un vero “distretto rurale di qualità” che spesso non apprezziamo a sufficienza. Non dico di più. Invito solo a leggerlo e a seguirne le indicazioni. Lo gusterete ad ogni pagina e ad ogni illustrazione. Dovrebbe essere in ogni casa. E anche a scuola se venisse usato come guida e testo alla scoperta della storia locale, ne guadagnerebbero gli alunni ma penso anche i docenti. Non me ne vogliano, ma è così. Mostra-convegno sulla comunicazione Un’ospedale per centomila Da Anatuya (Argentina) Sr. Eugenia Giampaoletti al nostro Vescovo: Carissimo Monsignore e tutto il gruppo missionario, è parecchio tempo che non mi faccio viva, però ogni giorno nell'Eucaristia ho presenti tutti coloro che mi amano e mi aiutano, sia spiritualmente che materialmente. Anche il giornale (Voce della) Vallesina, che ricevo settimanalmente, mi aiuta a sentirmi più vicina a voi e a tutte le vostre attività, e a sentirmi parte della mia diocesi. Oggi mi sono svegliata alle 5 di mattina per scrivervi questa lettera, perché mi manca il tempo e anche perché mi è difficile scrivere in italiano. (Questa è una nostra traduzione). L'ospedale mi occupa il maggior tempo della giornata.Vivo dentro l'ospedale: alle 6,45 vado alla Messa nella cappella dell'ospedale ed esco di lì per entrarvi fino alle 14; ritorno alla mia casa, alle 17 recito i Vespri, e ritorno di nuovo all'ospedale fino alle 22. Dipende dal lavoro. A volte mi chiamano anche di notte. E' un ospedale zonale, che serve un territorio del raggio di 100 chilometri. Nel circondario che conta circa 100 mila abitanti, giornalmente passano in ambulatorio da 300 a 350 persone. Abbiamo una media di 130-140 nascite al mese. L'ospedale più vicino dista 200 chilometri. Posso dirvi che essere direttrice di ospedale: in questi luoghi è assai difficile, perché ci mancano tante cose e dobbiamo impegnarci per risolvere i problemi. Perciò vi chiedo che mi aiutiate con le vostre orazioni perché possa continuare con entusiasmo nel servizio ai più bisognosi. Ora, Monsignore, le chiedo la santa benedizione. Prima Comunione a S. Maria del Piano ... Mostra-convegno dedicata alla comunicazione visiva, grafica, cartellonistica, in programma dal 20 al 21 maggio all'hotel Federico II di Jesi. Una ricca area espositiva insieme con un programma di seminari permetteranno al pubblico di scoprire le ultime novità ed aggiornarsi sulle nuove tecnologie sempre più importanti per comunicare. P r i m a Comunione, domenica 8 maggio a Santa Maria del Piano. Nella foto, con il parroco don Giovanni Rossi e i catechisti Donatella Pierandrei e Luca Sampaolese: Sofia Carletti, Melissa Garofoli, Micael Giaccaglia, Luca Cingolani, Elisabella Rango, Riccardo Saraceni, Nando e Francesco Nocera. “Mannucci e il 900” Siamo informati che, per motivi tecnici, d'intesa con il curatore prof. Enrico Crispolti, la mostra "Mannucci e il Novecento L'immaginario atomico e cosmico" sarà inaugurata il 23 giugno, anziché il 29 maggio. Spostata anche la data di chiusura, ora fissata al 2 settembre. La mostra si articola in due sedi, a Fabriano presso la Galleria del Seminario Vecchio e a Cupramontana (in esposizione i disegni) presso la sala Raoul Bartoli. ... e a Collina di Santa Maria Nuova Per la Torre della Guardia Mercoledì 25 maggio (ore 18) nella Sala Maggiore del Palazzo della Signoria si terrà una conferenza indetta da “Italia Nostra” a tema: “Un progetto per la Torre della Guardia”. Sarà considerata la possibile ricostruzione ed utilizzazione dell’antica torre medioevale distrutta dai tedeschi in fuga nel 1944. La conferenza prevede gli interventi del dr. Enzo Giancarli, presidente della Provincia, del dr. Sandro Scoccianti della Deputazione Storia Patria, dell’ing. Giulio Viezzoli, presidente della Aethra e dell’ing. Paolo Beer, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Ancona. Festa della Prima Comunione nella parrocchia della Sacra Famiglia a Santa Maria Nuova, il 24 aprile scorso: nella foto, con il parroco don Nello Barboni: Carolina e Daiana Acosta, Davide Albanesi, Antonino Azzarello, Martina Belelli, Silvia Bellagamba, Nicola Berti, Camilla Capomasi, Francesca Carbonari, Eleonora Caccavale, Andrea Fanesi, Giulia Fulgenzi, Gessica e Michael Olivieri, Samuele Ombrosi ed Elisa Vitali. (foto Candolfi) Cresima a Collina di Santa Maria Nuova Sempre a Collina di Santa Maria Nuova, domenica 8 maggio festa della Cresima, con il Vicario Mons. Giuseppe Quagliani e il parroco don Nello Barboni: Davide e Simone Ajello, Giacomo Agostinelli. Marco Banchetti, Matteo Beldomenico, Tamara Belelli, Valentina Conigli, Matteo Cotogni, Roberta Di Sabatino, Debora Fiorani, Monica Fioretti, Nicola Fulgenzi, Riccardo Giuliani, Gloria Mattioni, Gloria Piantoni, Elisa Pierandrei, Matteo Santilli, Daniele Stoico, Federica Taini, Luca Tarabelli, Maila Trillini e Lucia Vitali. (foto Candolfi) Jesi e Vallesina Voce della Vallesina Domenica 22 maggio 2005 9 Poggio San Marcello * L’Asterisco “Costruiamo un ponte di solidarietà” Don Ciotti Iniziative per incentivare e sostenere la cultura del volontariato e della pace di Giacomo Galeazzi di Fabrizio Filippetti Poggio San Marcello paese dalla forte tradizione missionaria e dalla storica devozione alla Madonna del Soccorso. Piccolo paese della Vallesina ma grande per le opere umanitarie esportate in tutto il mondo da alcuni missionari saveriani originari proprio di questa piccola comunità, Poggio San Marcello rappresenta il paese natale di cinque religiosi che hanno fatto della loro vita una missione all’insegna della fede, dell’altruismo e della solidarietà, cioè un impegno verso coloro che nel mondo sono oppressi dalla povertà, dalla guerra e dalle malattie. La tradizione missionaria di Poggio San Marcello arriva in tante zone del mondo: dal Congo dove opera Suor Rosanna Bucci alle Filippine con Padre Angelo Cappannini e alla Costa D’Avorio con Padre Bramati. Questa caratteristica del paese dalle profonde radici cristiane è stata presa come punto di riferimento per sostenere ed incentivare la cultura del volontariato come percorso per la costruzione della pace. Il tema è stato trattato domenica scorsa durante la conferenza internazionale sul volontariato e la pace “Costruiamo un ponte di solidarietà”, organizzata dal Il libro si intitola «A,b,c cittadino». L'associazione «Libera» di don Luigi Ciotti ha realizzato un interessante corso di educazione civica, articolato secondo una logica incalzante che conquista per semplicità e capacità di sintesi, riecheggiando talvolta gli insegnamenti di don Lorenzo Milani alla scuola di Barbiana. «Hai diritto alla vita, al nome, alla nazionalità, per sviluppare la tua personalità. Hai diritto ad avere l'istruzione e ad esprimere anche la tua opinione. Hai diritto a conoscere ogni tuo diritto, perché, se lo ignori, sei bell'e fritto!». Catene di concetti ostici resi accessibili agli under 12. «Bisogna puntare sulla formazione civile come leva di una nuova antimafia. A partire dai bambini che non solo saranno i cittadini di domani ma devono essere considerati soggetti di diritto a pieno titolo - sottolinea don Ciotti, autore della prefazione - la scuola ha il compito di mettere in atto strumenti per "costruire" cittadini e per abituarsi all'esercizio dei diritti ed alla pratica dei doveri». Il leit-motiv del libro, che è pure una dichiarazione di intenti, ricorda le fiabe di Gianni Rodari: «Basta con le parole cattive! Con le parole di guerra! Da oggi in poi vogliamo creare soltanto parole buone, da insegnare ai bambini. E forse, vivere insieme, sarà un po' più facile». Il modello proposto è quello del «cittadino consapevole». Infatti, se una persona non è in grado di applicare criticamente i propri giudizi morali e sociali, «non è neanche in grado di riflettere sulla possibilità che in determinate situazioni la sua prospettiva valoriale potrebbe discostarsi da ciò che è più giusto ed equo». Comune di Poggio San Marcello col patrocinio del ministero degli Esteri e della Provincia di Ancona. Nel pomeriggio, dopo il saluto del sindaco, gli interventi del presidente della Regione e della Provincia e della sig.ra Giuliana Chiorrini moglie di Carlo Urbani e presidente dell’Aicu, durante l’incontro è stato messo in luce il progetto di solidarietà tra il comune di Poggio San Marcello e quello di Citluk Alexandru L. Cuza in Romania, con la partecipazione del sacerdote ortodosso don Giovanni Toba, responsabile per le Marche dell’associazione Comunità Etnica Romena. Inoltre è stato siglato il patto di amicizia con la città di Medjugorje. Durante la conferenza è stato presentato il libro dello scrittore Antonio Socci “Mistero Medjugorje” e in seguito sono stati conferiti i meriti civili alla sig.ra Chiorrini, al sig. Alberto Ronconi e al sig. Mario Romagnoli per l’attività di volontariato svolta in Bosnia ed Herzegovina durante la guerra nei Balcani. Tutti gli appuntamenti della serata fino alla conclusione della Santa Messa Internazionale hanno visto l’accompagnamento della banda musicale “L’Aurora” di Castelplanio e Poggio San Marcello. Al termine della Settimana Eucaristica Due lettere-testimonianza Concorso fotografico I fiori il borgo la festa Gino Candolfi Nella foto: da sinistra Gilberto Venanzi presidente della Pro Loco, Gino Candolfi, Cora Ceccarelli e Cesare Bellini. Candidati al premio nazionale Studenti jesini al concorso “Giornalista per un giorno” Giovani giornalisti sui banchi di scuola, in lizza per il premio nazionale scolastico “Giornalista per 1 giorno”. Sono gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Federico II” di Jesi, delle classi V A e V B della scuola elementare Garibaldi. Grazie all’interesse del loro dirigente scolastico Francescantonio Pezzimenti e del docente Giancarlo Bassotti, i ragazzi sono stati spronati alla stesura di un articolo per il concorso “Giornalista per 1 giorno” e hanno visto pubblicato il loro pezzo dedicato a uno dei personaggi più importanti della storia della città, Federico II, sul sito dedicato all’iniziativa. L’occasione per ricordare il grande imperatore svevo è stata la Delegazione ASSONAUTICA Alcune immagini della Santa Messa Internazionale celebrata nella chiesa di San Nicolò di Bari a Poggio San Marcello da don Mariano Piccotti, don Michele Cozbaru e don Michele Budau, sacerdote rumeno e direttore della Caritas regionale di Jasi, in Romania. La celebrazione di domenica 15 maggio, animata nel canto dal coro parrocchiale, è stata il momento conclusivo della giornata dedicata ai temi del volontariato e della pace alla quale hanno partecipato rappresentanti della comunità della Romania, di Medjugorie e numerosi fedeli del paese e della Vallesina. Dal 20 al 22 maggio L’Europa a Jesi Mercato dei prodotti e dei sapori Sono più di un centinaio i venditori ambulanti di tutta Europa che hanno dato la loro adesione al Mercato Europeo dei Prodotti e dei Sapori organizzato dal Comune e in svolgimento a Jesi dal 20 al 22 maggio: centro cittadino quindi animato dalla folta varietà di popoli che abitano la vecchia e la nuova Europa, desiderosi di offrire un'immagine della cultura, dell'arte e dell'artigianato della propria comunità. L'assessore comunale allo Sviluppo economico, Katia Mammoli, parlando dell'importanza turistica ed economica del- Convenzione Asur Jesi e Università di Ferrara mostra del pittore e scultore Floriano Ippoliti, ospitata presso i locali della Salara del Palazzo della Signoria e chiusa da poche settimane. La cerimonia di premiazione dei vincitori si svolgerà venerdì 20 maggio, alle 14.30, al centro congressi del Palazzo della Confindustria di Roma. Una convenzione è stata sottoscritta tra l’Asur – Zona Territoriale n.5 di Jesi – e l’Università degli Studi di Ferrara e l’Agenzia Regionale per il diritto allo studio universitario di Ferrara per l’accoglimento di soggetti in tirocinio di formazione ed orientamento. La convenzione consentirà a studenti di Ferrara di effettuare presso le strutture della Zona Territoriale n,5 il tirocinio pratico previsto nell’ambito dei tirocini di formazione ed orientamento. AUTOSCUOLE CORINALDESI s.r.l. Delegazione AUTOMOBIL CLUB d’ITALIA Autoscuole - Scuola Nautica - Corsi di recupero punti per patenti - Corsi di Formazione Professionale CAP - per merci pericolose A.D.R. - per Autotrasportatori - Studi di consulenza Automobilistica e Nautica Jesi - Corso Matteotti, 53 - Tel. 0731.209147 r.a. - Fax 0731.212487 Jesi - Via Gallodoro, 65 - Tel. 0731.200809 - Fax 0731.226215 Jesi - Via Gallodoro, 65 - Tel. 0731.200809 (Sede Consorzio Cons. A.C.) Jesi - Via Marx - Zipa - Tel. e Fax 0731.211481 (Uff. oper. collaudi) Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi - Adriatica - Falconarese) - Ostra - Marina di Montemarciano - Marzocca di Senigallia l’iniziativa, ne ha sottolineato anche l'aspetto curiosamente storico che si lega alla cultura gastronomica . Un esempio? Il nome di una delle pietanze più rappresentative e unificante delle Marche, i vincisgrassi (descritti come "pringsgras" per la prima volta da Antonio Nebbia nel "Il Cuoco Maceratese" (1783 ), secondo una leggenda marchigiana devono il loro nome al principe WindischGraetz che li "sublimò" nel 1799 quando arrivò a capo dell'esercito austriaco per strappare Ancona alle armate napoleoniche. "Ma anche il vino abbonda di aneddoti – ha aggiunto l’assessore. - Da alcune fonti risulterebbe che il re dei Visigoti Alarico, per ritemprare le energie dei suoi combattenti, avrebbe portato con sé quaranta some in barili di Verdicchio e lo stesso Pietro Aretino nel '500, in una lettera inviata al Sansovino, parla dei vini delle Marche e del Verdicchio, come la toccasana di tutti i mali”. M M Nel pomeriggio di domenica 15 maggio, in occasione della manifestazione “Volontariato e pace” che si è svolta a Poggio San Marcello, è avvenuta la premiazione del concorso fotografico “I fiori, il borgo, la festa” organizzata dalla Pro Loco con il coordinamento di Cesare Bellini. La giuria, composta da Gino Candolfi, Manlio Moretti e Giuseppe Perticaroli, ha valutato le foto pervenute che proponevano particolari dell’iniziativa “Poggio in fiore”, svoltasi gli scorsi 23, 24 e 25 aprile. Il primo premio assoluto è stato assegnato a Luigino Priori di Corinaldo mentre il primo premio per il colore a Toni Orfei di Fabriano. Tra gli altri premiati, è stato segnalato il lavoro della giovane studentessa di Jesi, Cora Ceccarelli e di Marzia Coppa di Poggio San Marcello. maglificio A conclusione della Settimana Eucaristica alla chiesa dell’Adorazione che si è svolta dal 9 al 15 maggio, gli animatori frà Simone e frà Marcello dell’Ordine dei Fratelli di San Francesco, nel giorno di Pentecoste, hanno scritto due lettere testimonianza al rettore don Ermanno Pentericci ed ai fedeli della Chiesa di Jesi: Cari fratelli, una settimana di ministero a Jesi ….la settimana eucaristica che ci ha spinto “oltre i soliti confini della nostra missione ordinaria di annuncio”. Settimana sorretta dalle vostre preghiere ma anche dalla sofferenza del vostro pastore S. E. Mons. Oscar Serfilippi. Alla luce … per la croce! Ci siamo trovati insieme: preghiera adorante e catechesi, attorno alla mensa eucaristica, fonte e culmine della nostra vita. Abbiamo concluso con la solennità di Pentecoste, quale buon auspicio di ripresa con coraggio e forza dello Spirito Santo per la nostra vita cristiana. Lo Spirito del Risorto possa sostenere il vostro cammino e ritornando nei nostri conventi vi lasciamo l’annuncio di Pace e Bene, che speriamo, nel nome del Signore, sia il frutto della nostra presenza in mezzo a voi. Un saluto particolare a ciascuno, a Mons. Vescovo, a mons. Giuseppe Quagliani, al rettore del santuario dell’Adorazione don Ermanno, ai sacerdoti e diaconi di Jesi. Frà Marcello “Si avvicina una signora e mi dice: “Questa chiesa è piena di luce!” Sì, sono stati giorni di luce perché Gesù è stato con noi e noi con Lui. Ho visto gente che entrava in chiesa, molti per curiosità ma altrettanti si fermavano sostando in preghiera. L’afflusso al sacramento della Riconciliazione ha ritmato bene ogni ora di adorazione. Sono rimasto stupito da molti che mi chiedevano in continuazione: “Padre, mi confessa?” Ringrazio il Signore per questa settimana di ministero a Jesi. Forse la partecipazione al momento del dialogo serale poteva essere maggiore …ma si sa che l’”ottimo è nemico del bene” perciò ci accontentiamo di tanta grazia raccolta. Il resto sicuramente continuerà a farlo il Signore. A tutti Pace e Bene e … avanti tutta! Frà Simone Iraq: fino a quando i nostri militari? Segue da pag. 1 suolo iracheno. Insomma ci si sta sempre più imprigionando in un pericoloso circolo vizioso proprio Marcellino di ENRICO MICHELANGELI Propone un vasto assortimento di maglieria per suore e sacerdoti Aperto il mercoledì mattina 8,30 - 12,30 Maglieria di qualità di lunga tradizione JESI - Via A. Bernacchia, 4 (traversa viale Don Minzoni) Tel. e Fax 0731 58238 come il classico cane che si morde la coda: uscire vuol dire abbandonare al loro destino uomini di buona volontà, rimanere vuol dire alimentare diffidenze e reazioni sanguinose all’inverosimile. *** Credo tuttavia che, al punto in cui siamo, è saggezza continuare la politica del graduale allontanamento delle forze occupanti. Dieci Paesi hanno già ritirato le loro truppe, altri ci stanno pensando, tra cui l’Italia. E l’Italia fa bene a farlo, pur con tutte le gradualità del caso, perché, essendo una delle nazioni che ha dato una rilevante presenza di uomini, offre il segnale di una effettiva volontà di permettere all’Iraq di camminare con le sue gambe. E’ un segnale che gli Usa devono accettare di buon grado come espressione della effettiva volontà di Bush di lasciare in termini accettabili il territorio smentendo, come sospettano in tanti, che egli culli interessi petroliferi e altro. Vittorio Massaccesi [email protected] 10 Varie Domenica 22 maggio 2005 Dibattito e polemica La vita, l’embrione e le cellule staminali Segue da pag. 4 tutto è avvenuto all'interno della tuba - si parla di Embrione: e siamo ormai verso il quattordicesimo giorno quando si sta già abbozzando il sistema nervoso primordiale. E' a questo punto che questo essere velocemente scenderà nell'utero materno.Si definisce successivamente il feto, cioè l’essere che alla quinta settimana di gestazione ha già abbozzati cervello, cuore, polmoni e tratti gastro-enterico e genito-urinario e che alla fine della settima settimana ha ormai una forma corporea completa. *** Quando è che l'embrione è un essere senziente? Ecco il quesito che costituisce il casus belli! "Di certo non lo sappiamo" - dice lo scienziato Edoardo Boncinelli anche se, aggiunge, è difficile che ciò possa accadere, solo potenzialmente, prima della comparsa di una traccia di sistema nervoso. Quando è poi che diventa "persona"? Questa è la domanda ancor più incalzante di Sartori! Boncinelli risponde che "è questa una domanda che esula dalla biologia e dalla scienza in generale e qui mi. fermo": ritenendo quindi impossibile una risposta sul piano scientifico. Edoardo Boncinelli, laico, è professore di biologia e di genetica presso l'Università "Vita-Salute" di Milano ed è stato Capo dell'Istituto di Biologia molecolare dello sviluppo all'Istituto Scientifico S.Raffaele di Milano, nonché tuttora membro di SocietàScientifiche Italiane ed Europea. A questo punto viene da pensare che la presa di posizione di una certa pubblicistica laica a livello di media - come stampa, Tv o altro in queste ultime settimane, possa riassumersi nelle espressioni ad ogni costo razionalistiche di Sartori su un problema scientificamente non dimostrabile e solo fìlosofìcamente opinabile. Anche se poi altri opinionisti, in posizione decisamente laica, hanno analogamente affermato o scritto: ad esempio Ernesto Galli Della Loggia, il politico Giuliano Amato, altri giornalisti, il noto filosofo Emanuele Severino, nonché medici di discussa avanguardia come Severino Antinori o di chiara fama come UmbertoVeronesi. Giudizio per altro diverso da quello del ricercatore Boncinelli, il quale, pur laico, si esprime esclusivamente e ponderatamente da scienziato quale è. *** Ma torniamo al problema dell'inizio della "Vita". Sartori ammette pure che "la scintilla scocca ed inizia" nell'attimo della fecondazione: ma - in contrasto con il pensiero cattolico, al quale tuttavia riconosce il proprio credo - asserisce che la ragione non può ammettere che già, a quel momento, si possa parlare di vita umana. Razionalmente - dice lui - di questa si potrà parlare solamente quando l’individuo persona "esce dall'utero della madre", cioè quando avrà acquisito “l’au- toconsapevolezza”. Ironizza inoltre sul perché la vita umana dovrebbe ritenersi sacra ed inviolabile ab inizio, contrariamente alla vita degli animali e delle piante. Sentenzia infine e “pretende” che la religione, quindi la Chiesa, parli di vita se e quando nell'essere c'è un'anima: definizione che a suo dire volutamente la Chiesa di oggi trascura ed omette. Sul problema "Vita" vale la pena riportare anche qualche altra dichiarazione giornalìstica, espressa da alcuni dei laici già ricordati. Amato, nella sua pur distanza dal credo cattolico, quando si sofferma sulle considerazioni inerenti la fecondazione medicalmente assistita, asserisce: "voi dite che la vita comincia con la fecondazione, noi non lo possiamo negare", anche se poi, evidentemente per "datarla", tira in ballo, lui politico e non uomo di scienza, quell’”ootide” del quale si è sopra accennato. Invece Giuliano Ferrara, solitamente dissacrante e che ama autodefinirsi non credente, non solo dichiara alla maniera dei cattolici che la vita inizia con la fecondazione ma anche che da quel momento il prodotto che ne deriva è da ritenere un essere vivente con un suo codice genetico irripetibile che non può essere distrutto. Riferisce e sottolinea altresì a sostegno del suo pensiero che la Vita "non la nega nemmeno il ricercatore Boncinelli, né la nega la scienza" Infine il noto biologo Angelo Vescovi che è Condirettore dell'Istituto di ricerca sulle cellule staminali del S.Raffaele di Milano e docente all'università Milano Bicocca, intervistato, dopo essersi definito ricercatore e certamente laico, ritiene che "la vita è tale fin dalla fusione dei due gameti, maschile e femminile”. Notizie Nuova sede JESI – La sede jesina della Camera di Commercio da questo mese non è più in via Leopardi ma alla Zipa, precisamente al numero 5/B del viale dell’Industria (in prossimità dell’Esagono); l’inaugurazione ufficiale a fine mese. Centenario CUPRAMONTANA – Festeggiato anche dal Comune (con una targa), oltre che dai tre figli e dai nipoti, il cuprense Giulio Verdolini, della contrada Badia, che ha raggiunto il traguardo dei cento anni. Mostra dei ricami JESI – A cura dell’associazione Centrodonna Vallesina, dal 6 all’8 maggio nella chiesa Mereghi al corso è stata allestita una mostra di ricami eseguiti dalle signore che hanno frequentato i corsi invernali a Villa Borgognoni. Voce della Vallesina Video-Cd Ogni giorno milioni di persone di tutte le età fanno uso, non solo per motivi di lavoro, di videoterminali fissi, portatili, palmari e videotelefoni, riscontrando talora affaticamento, disturbi visivi, muscolo-scheletrici e nervosi. Per lanciare a riguardo una campagna Il “caso” Mercantini Nella nostra provincia Il “caso” Mercantini continua. Ora è la volta della perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari Francesca Grassi. Chiamati ad indagare sulla storia legislativa del maxicantiere aperto proprio a ridosso del centro storico, saranno due consulenti tecnici esterni: gli architetti Ceccarelli e Benevolo. I periti lavoreranno per alcuni mesi, fino all’udienza preliminare prevista per il mese di ottobre. Il cantiere che entro la fine del 2006 leverà le tende per scoprire un complesso polifunzionale fatto di negozi, appartamenti, parcheggi e uffici, era stato sequestrato il 22 gennaio scorso, per ordine della procura di Ancona. Gli indagati, per abuso d’ufficio e abuso edilizio, Giovanni Romagnoli, capo ufficio tecnico del Comune di Jesi e Alberto Campanelli, titolare dell’impresa edilizia che ha in appalto i lavori. Poi, solo venti giorni dopo l’apposizione dei sigilli, il dissequestro e la ripresa dei lavori, ma non la fine dell’indagine. E ora tocca ai periti. Lucia Romiti Pedalando senza fretta Torna “Bicincittà” Verso la beatificazione di Giovanni Paolo II Segue da pag. 1 anche se non sorpreso dall'elezione di Wojtyla a Papa nel 1978, il regime comunista, secondo lo storico che sta per pubblicare un libro sull'argomento, «non fu in grado di valutare le conseguenze che questo avrebbe prodotto» sui paesi del Patto di Varsavia. «Il segretario del partito comunista polacco, Josef Czyrek, ritenne - afferma Marek Lesota - che egli andasse meglio come Papa piuttosto che nel ruolo di Primate». Non sarebbe passato un anno perché si misurasse il potere di destabilizzazione di Giovanni Paolo II sul regime sovietico. Il primo pellegrinaggio nel suo paese, si rivelò devastante per il mondo comunista. Il primo viaggio di Giovanni Paolo II in terra polacca scatenò l'allerta totale del regime dell'est rendendolo consapevole della immensa portata del suo pontificato. Per quella storica occasione, rivelano i documenti, furono mobilitati tutti i servizi speciali del mondo sovietico, allo scopo di neutralizzare l'opposizione. Circa sessantamila militari e almeno ventimila agenti segreti vennero inviati in Polonia, rivela ancora lo storico, per spiare e controllare i fedeli accorsi per vedere il Papa. La Stasi, l'apparato dell'ex Germania est, ed il Kgb, misero a disposizione le più moderne strumentazioni di ascolto e registrazione. Falsi giornalisti e false guardie del corpo registravano tutte le conversazioni nelle auto e negli appartamenti. L'operazione, secondo i rapporti studiati da Marek Lesota, venne denominata “Estate 1979”. Le visite successive di Giovanni Paolo II in Polonia, nel 1983 e nel 1987,vennero invece battezzate dalla polizia segreta “Aurora I” e “Aurora II”. Anche quelle, secondo lo storico archivista, furono oggetto di una sorveglianza molto intensa che servì solo a ritardare di poco quello che sarebbe accaduto nel 1989. Giacomo Galeazzi Passeggiando in bicicletta... ...pedalare senza fretta. In questo breve messaggio lo spirito di Bicincittà, che domenica 22 maggio vedrà migliaia di cittadini, in tutta Italia, uniti dalla voglia di pedalare per le vie cittadine. La manifestazione cicloamatoriale - promossa, ormai da venti anni, dall’Uisp – vuol essere anche divertimento e riscoperta delle bellezze artistiche, storiche e architettoniche. “Bicincittà” è partecipazione ma anche solidarietà: il ricavato infatti sarà devoluto per il Progetto Chernobyl promosso dalla Uisp e Legambiente Solidarietà impegnandosi ad organizzare presso alcune famiglie l’ospitalità di dieci-dodici bambini bielorussi durante il mese di luglio. Con l’acquisto di un tagliando di partecipazione in omaggio anche una maglietta. La Uisp di Jesi dà appuntamento ai cittadini alle ore 9,30 al Palasport di via Tabano. I “cinquanta anni” di Corrado Olmi “Cinquanta anni di spettacolo” al teatro Pergolesi sabato 21 maggio alle ore 21 in onore di Corrado Olmi. Il programma prevede “Non solo poesia ...ovverosia ... amore in versi e musica”; al pianoforte Luca Pierpaoli. Ingresso gratuito con offerta libera a beneficio della Croce Rossa. di prevenzione, la rivista Lions “CentoottoA” del bimestre marzoaprile 2005 ha fornito in allegato un video-Cd che il ministero della Salute intende rilanciare a più vasto raggio. Il video-Cd, disponibile a quanti ne facciano richiesta, rientra in un ambizioso service realizzato dal Distretto Lions 108/A con il fattivo appoggio del dott. Enrico Corsi, governatore per il 2004-2005. La presentazione è stata curata dal dott. Bruno Cetrullo (Lions di L’Aquila) e dal dott. Antonio Ippoliti (Lions di Avezzano), mentre numerosi valenti professionisti hanno offerto la loro consulenza Il video-Cd presenta dapprima le “Iniziative Lions Sight First”, partite nel 1992 con l’obiettivo di prevenire la cecità nel mondo. Finora sono stati approvati in 74 Paesi di sei continenti molti progetti; fra di essi, la costruzione di nuovi ospedali e cliniche oculistiche, l’addestramento del personale ed interventi di cataratta. Nel Cd si ricorda poi che fu proprio un Lion, nel 1925, ad inventare il bastone bianco per i non vedenti. Seguono “cenni storici sui Vdt”, con analisi dalla metà degli anni ’60. Si elencano poi i “disturbi legati all’uso del Vdt”. Raramente dall’utilizzo dei computers si sviluppano vere malattie professionali, che sono quasi tutte riferibili alla zona polso-mano. L’astenopia, un fastidio reversibile più frequente in chi già soffre di disturbi visivi, è correlata ad un prolungato impegno con scarse pause davanti al terminale ed è favorita dall’aria secca e da irritanti ambientali. Consiste in una visione annebbiata, sdoppiata o rosata, con difficile messa a fuoco e fastidio alla luce. Possono presentarsi anche formicolii, intorpidimento, rigidità e dolore a collo, schiena, spalle, polsi e mani, cefalee, tensione, irritabilità e disturbi psicosomatici. Nel capitolo “Normativa di prevenzione e aspetti giuridici”, si cita la legge italiana 626/94, purtroppo largamente inapplicata, anche se sono previste sanzioni ai datori di lavoro che non effettuano una valutazione dei rischi e non sorvegliano la salute dei dipendenti. Infine, in “Linee guida per la prevenzione dei disturbi ai Vdt negli operati di chirurgia refrattiva”, si danno consigli per la salute validi per tutti: gli occhi devono stare a 50-70 centimetri di distanza dal Pc, bisogna tenere gli avambracci appoggiati, muovere le mani senza rigidità, cambiare posizione di frequente, usufruire di una corretta illuminazione, curare l’ordine e la pulizia di cavi, tastiera, mouse e schermo. Gli operati con il laser ad eccimeri devono inoltre far uso di colliri e farmaci che aumentino la lacrimazione oculare, perché il lavoro con i videoterminali comporta la riduzione del battito delle palpebre e l’aumento dell’evaporazione delle lacrime. S.O.S. dal mondo della moda. Tutti i settori dell’abbigliamento sono investiti da una grave crisi, provocata specialmente dalla concorrenza, anche sleale, della Cina. Colpa delle contraffazioni e della manodopera male e irregolarmente retribuita nel paese del sol levante. Così dicono gli osservatori di mercato. Del tutto vero? Proviamo a guardare anche “dentro” la questione, per capire se il mercato italiano offre prodotti che rispondano effettivamente almeno alla maggior parte delle richieste dei possibili clienti e possano entrare quindi in concorrenza con buone probabilità di successo. Cominciamo “dal basso”, vale a dire dalle scarpe. Il settore calzaturiero sembra essere quello maggiormente a rischio, soprattutto nelle Marche dove invece era trainante fino a poco tempo fa. Fenomeno imprevedibile, garantiscono. Siamo sinceri, però. E’ proprio in questi ultimissimi anni che sono state lanciate sul mercato scarpe ad alto rischio di suicidio, con tacchi vertiginosi da trampoliere e punte aguzze da mago Bacù: scomodissime da calzare non solo per signore non più in verde età, con taglia da silfide e piedini da Cenerentola. Anche una giovanissima, slanciatissima mannequin corre il pericolo, a portarle, di slogarsi una caviglia, o di perdere l’equilibrio, o di restare bloccata in mezzo al traffico con i tacchi incastrati fra i cubetti di porfido del selciato, normalmente sconnesso, della città. Ma come; anni fa tutti i podologi d’Italia allarmati misero in guardia contro i possibili danni provocati dai tacchi a spillo e ora anche di più esagerati se ne fabbricano? Meglio allora tenersi le scarpe vecchie o quelle da tennis, comode e sdrucite. Procediamo oltre. Le sfilate d’alta moda, che fanno anche da vetrine all’italian style, non sono da meno in fatto di stranezze: abiti da sera e da giorno con scollature abissali, da portare anche in pieno inverno; microgonne da veline, trasparenze da odalisca, accessori ridicoli, trucco enfatizzato, capelli bi-tricolori. Ben poche donne vestirebbero così, anche se belle, esotiche e sofisticate. Chi si azzarderebbe ad andare in ufficio, salire in macchina, prendere l’aereo, visitare una mostra, andare al cinema, a un matrimonio, a un ricevimento conciata così? Anche nella moda evidentemente esistono i corsi e i ricorsi. Secoli fa nel teatro classico gli attori calzavano i coturni per apparire più alti di un bel po’ di centimetri. Nel ‘700 anche più esagerati erano i “calcagnetti” portati in scena da attrici o da dame assai vanitose, e probabilmente un po’ nanerottole, che così combinate andavano a passeggio sorrette da un paio di indispensabili ancelle. Ma si usavano anche busti strizzatissimi, biacche e ciprie a chili, parrucche a mongolfiera con navi, cesti di frutta, colombe o nidi di rondine e pesanti impalcature che sostenevano gonne immense. Stravaganze, appunto. Non c’è da stupirsi però se oggi le preferenze di donne “normali” vanno a capi d’abbigliamento più facilmente portabili, comunque eleganti, con un pizzico di fantasia, di buon gusto, accettabili pure per qualità e prezzo. Magari anche “made in China”. Cristina Franco Augusta Franco Cardinali Tutela della salute Alvaro Carotti Qualità dell’aria in provincia di Ancona: tema di stretta attualità del quale si è parlato martedì 17 maggio, a Jesi, nel corso di un convegno in cui è stata presentata la pubblicazione dal titolo “Biomonitoraggio – Qualità dell’aria”. Un volume contenente dati utili e significativi, realizzato in collaborazione tra Provincia di Ancona e Arpam (Agenda Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche). Il convegno si è tenuto al Palazzo dei Convegni. Dopo il saluto del presidente, Enzo Giancarli, l’assessore provinciale all’Urbanistica e Ambiente, Patrizia Casagrande, ha introdotto i lavori. Sono intervenuti quindi: l’ing. Massimo Sbriscia, dirigente del IX Settore (Tutela dell’Ambiente) della Provincia; Mia Alesi, biologo dell’Arpam e Ovidio Urbani, il biologo coordinatore del gruppo di lavoro dell’Arpam che ha realizzato la pubblicazione. Tacco e punta Nell’uso dei video terminali (1 – continua) Qualità dell’aria Moda scomoda Sport Voce della Vallesina VOLLEY Domenica 22 maggio 2005 CALCIO Monte Schiavo Banca Marche riparte da Zilio Si ferma la corsa dei leoncelli Da Vicenza arriva il nuovo libero jesino Battuti (2-3) dai vigorini sul neutro di Osimo di Giuseppe Papadia Il primo acquisto della nuova Monte Schiavo Banca Marche è Isabella Zilio, libero già nel giro della nazionale azzurra. Nata a Sarmeola in provincia di Padova il 5 marzo 1983, alta 1.74 m, la Zilio (nella foto) ha vestito fino allo scorso anno la maglia del Vicenza, con la quale ha militato nel massimo campionato di A1 dal 2002. La sua carriera si è snodata finora in Veneto: a Sarmeola in serie B1 (1997-2000), a Padova sempre in serie B1 (2000-01) ed a Vicenza in serie B2 (2001-02). Sull’ingaggio della Zilio però, non sembrerebbe esserci accordo tra le due società, che non hanno raggiunto un compromesso. “Vicenza è una società amica – chiarisce il general manager jesino, Gabriele Pieralisi – e sicuramente troveremo un’intesa”. La giocatrice padovana ha firmato con la Monte Schiavo un contratto annuale con opzione di rinnovo per la stagione successiva. La dirigenza jesina deve comunque, risolvere ancora il rebus del nuovo allenatore. Due i candidati alla panchina rossoblù: Massimo Barbolini e Marco Bonitta. Il primo, fresco vincitore dello scudetto con Perugia, sembrerebbe proiettato verso il rinno- vo con il club umbro, mentre il secondo, attuale ct azzurro, sarebbe legato alla nazionale italiana fino al novembre di quest’anno. Con la scelta del tecnico, la Monte Schiavo comincerà a muoversi per acquistare nuove giocatrici. Già si fanno dei nomi, tutti di grande valore: le bergamasche Kilic e Paggi, la polacca Glinka e la bulgara Marinova. In attesa di sviluppi anche la trattativa con lo jesino Giuseppe Cormio, per il ruolo di direttore sportivo. Per le cessioni, sicure quelle di Sykora e Lo Bianco (a Bergamo), hanno avuto offerte anche Turlea da Tortolì e Pachale da Chieri. Centro Sportivo Italiano e Servizio Civile Il Centro Sportivo Italiano (Csi) cerca ragazzi e ragazze dai 18 ai 29 anni non compiuti per due progetti approvati dall’Ufficio nazionale per il Servizio Civile. Durata del servizio (presumibilmente dal prossimo ottobre) un anno: venticinque ore settimanali; servizio in un Centro Zona Csi o in un Oratorio delle diocesi di Ancona, Fabriano, Jesi e Senigallia; retribuzione mensile euro 433,80; domande di ammissione entro il 1° giugno. Per ulteriori informazioni telef. 0731.56508, e.mail [email protected]; sito internet: www.csiancona.it Dal 15 maggio il nuovo orario La rincorsa al secondo posto e quindi al passaggio in serie D è stata interrotta ad Osimo nei playoff con la Vigor di Senigallia, che andrà in Sardegna per disputare e proseguire. Sul campo neutro esimano le due compagini hanno attirato più di millecinquecento tifosi entusiasti e straordinari nel sostenere i propri beniamini. Al fischio dell’arbitro Rullini di Macerata, le due contendenti, consapevoli dell’importanza di questo impegno, si schierano egregiamente ed evidenziano subito le loro intenzioni: la Jesina, che ha molta qualità specie in attacco, si getta in avanti; la Vigor con i suoi mastini, guidati dall’esperto Pandolfi, frena le sfuriate leoncelle, rilanciando senza incertezze. I nostri marcano una certa superiorità iniziale e mettono a frutto un’occasione da rapinatori, giunta sul fulmineo sinistro del Cobra Polverari: 0-1 per noi al 20’. Sembrerebbe lo spianarsi del non facile incontro; invece, quasi subito i vigorini impattano con una gran capocciata del baby Marchetti su punizione: 1-1 al 22’, ed è una fortuna quasi sfacciata! Non si arrendono i leoncelli e pochi minuti dopo Poverari lancia genialmente a Langiotti, che si proietta e spara: il portiere è superato, ma il pallone incoccia sul palo ed è sfortuna! Probabilmente nell’intimo dei nostri qualcosa si infrange, perché da questo episodio, mentre si va chiudendo il primo tempo, i vigorini chiudono sempre più i varchi e passano al contrattacco, fino al gol del vantaggio: corner, deviazione del portiere in uscita e fendente di Loreti a porta incustodita: 2-1 al 43’. Reazione (foto Candolfi) jesina con Langiotti, ma il guardialinee fa annullare la segnatura per fuorigioco discutibile. E si va al riposo. Al rientro, la Jesina presenta il bomber Cabello tenuto in serbo perché non al topo della condizione, ed una gran voglia di risolvere la partita. Forcing deciso che ottiene diversi episodi ficcanti con Langiotti, Erbuto, Federico, Capriotti; ma il gol non arriva per imprecisioni millimetriche. E dopo tanta fatica frustrata, arriva anche il 3-1 da Pandolfi, al 73’. Il secondo gol jesino di Polverari all’89’ non risolve più nulla. La dirigenza e la proprietà, pur amareggiate, dichiarano di voler dare alla tifoseria jesina traguardi migliori, certamente idonei alla nostra città e al calore entusiasta del pubblico, che finalmente si sta risvegliando sempre più. Vir BASKET Sicc Bpa, in Lega Due da protagonista (foto Anna V. Vincenzoni) In città ogni anno 660 mila chilometri Dal 15 maggio è in vigore il nuovo orario del trasporto pubblico urbano, che la Cjpa (Cooperativa Jesina Pubblici Autoservizi) svolge ormai da ben trentasei anni. Dice il presidente, Roberto Pennacchietti: ”La Cjpa ne ha fatta di strada nella città di Jesi, visto che è attiva dal 1969 ed eroga un servizio valutato in chilometri di circa 660 mila all’anno”. “Nonostante le difficoltà in cui versano le aziende del settore a livello nazionale – aggiunge Pennacchietti - la crescita dell’azienda in termini di qualità in questi ultimi anni è stata di sostanza, al punto da essere messa tra i primi posti a livello nazionale in termini di ecologia, adottando veicoli a basso impatto ambientale (autobus alimentati a gas metano con annesso impianto di compressione per il rifornimento)”. Il presidente della Cjpa richiama poi l’attenzione sulla situazione locale: “Nella nostra città ci sono più del 50 per cento dei cittadini che hanno un’età avanzata e molti giovani con età inferiore ai diciotto anni sono privi di patente, S.r.l. Via Campania, 23 JESI Tel. 0731 207119 Fax 0731 222435 quindi il trasporto pubblico diventa sociale, con il compito di dare a tutti le stesse opportunità di mobilità all’interno di un centro urbano, alimentando così anche il commercio del centro, vista anche l’attuale carenza di parcheggi” “Infine la nostra attenzione per l’ambiente – conclude Pennacchietti – non è solo tramite i veicoli. Abbiamo installato un impianto fotovoltaico, siamo muniti di un impianto di lavaggio per autobus dove l’acqua usata viene depurata e riutilizzata senza andare in fogna, quindi a circuito chiuso e facendo anche la raccolta differenziata”. (foto Giaccaglini) Martedì 10 maggio si è svolto in Comune l’incontro tra l’amministratore delegato della Sicc Bpa, Mario Talacchia ed il sindaco Fabiano Belcecchi. Una riunione in cui sono state gettate le basi per la nuova stagione gialloverde in Lega Due. “Si è iniziato ad impostare un progetto in prospettiva futura – si legge nel comunicato – che miri a creare le condizioni per disputare da subito un campionato di Lega due al vertice della classifica. Tutto ciò partendo dalla concertazione con gli sponsor, molti dei quali sono stati contattati e hanno già confermato la loro volontà di continuare al fianco dell’Aurora, per arrivare ai due marchi principali: Sicc cucine e Banca Popolare di Ancona”. Il sindaco, grande appassionato di basket, si è subito dimostrato disponibile a fare incontrare le parti per non far sparire l’Aurora dalla geografia della pallacanestro italiana. Con un buon settore giovanile ed un pubblico caldo e numeroso, la città di Jesi ha dimostrato di amare la Sicc. La società gialloverde in Lega due dovrà recitare un ruolo da protagonista e per farlo punterà su alcune riconferme come capitan Rossini, Juan Marcos Casini, Mortellaro e Montonati, tutti atleti già sotto di proprietà dell’Aurora. Per la panchina, sembra tramontare l’ipotesi di un ritorno di Gresta, che avrebbe ancora un anno di contratto con la Sicc. La dirigenza punterebbe a trattenere Slobodan Subotic, nonostante il costo e le richieste del coach sloveno. Gip 11 12 Varie Domenica 22 maggio 2005 Municipalità allargata Interporto L’Unione dei Comuni diventa una realtà Il santo del giorno Venerdì 20 San Bernardino da Siena – Sabato 21 San Cristoforo – San Vittorio - Domenica 22 Santissima Trinità – Santa Rita da Cascia – Santa Giuliana Lunedì 23 San Desuderio - Martedì 24 Madonna Ausiliatrice – Sant’Amalia - Mercoledì 25 San Gregorio VII - Giovedì 26 San Filippo Neri – Venerdì 27 Sant’Agostino di Canterbury – Sabato 28 Sant’Emilio – San Germano - Domenica 29 Corpus Domini – San Massimo di Verona. Agenda Venerdì 20 maggio Jesi – teatro studio San Floriano (ore 21,15) il gruppo musicale “Burro e Salvia” presenta il Cd. “Canzonette dagli anni 20 agli anni 50”; nel corso della serata degustazione di vini a cura dell’Assivip (ingresso libero con prenotazione posti) Sabato 21 maggio Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) “Non solo poesie…”, recital di Corrado Olmi per la Croce Rossa (ingresso gratuito con prenotazione) Domenica 22 maggio Jesi – chiesa San Giovanni Battista (ore 11) per il ciclo “Musica Praecentio”: “Ad Philippum”con il coro “Cardinal Petrucci” (organo e direzione Mariella Martelli). Jesi – teatro studio San Floriano (ore 21) “Spettacolo del laboratorio teatrale della Barcaccia”, organizzazione Teatro Pirata. Venerdì 27 maggio Jesi – Circolo Cittadino (ore 21) per la stagione concertistica degli “Amici della Musica”, concerto dei Solisti dell’Accademia Internazionale di Canto “Città di Pesaro”; pianista Francesca Matacena. Santa Maria Nuova – Giardini “De Amicis” (ore 21,30) concerto di David Riondino (voce recitante) e Claudio Piastra (chitarra), musiche di Mario Castelnuovo Tedesco. In televisione Sabato 21 maggio – ore 10,25 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” con don Giovanni D’Ercole - ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 22 maggio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi – ore 10 (Retequattro) Santa Messa – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Lorena Bianchetti – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita del Regina Coeli. Anagrafe Nati (a Jesi, salvo diversa indicazione) 20 aprile Sofia Zamponi; 28 aprile Robiul e Mahbubul Hoque, Kevin Ferrari; 29 aprile Benedetto Boldrini e Elena Ricci; 30 aprile Nicolò Mengucci, Ester Mariani e Sofia Palmucci; 3 maggio Isabella Katherine Fraser; 4 maggio Nicole Franceschino (Maiolati Spontini); 5 maggio Carmen Guarino; 6 maggio Rachele De Luca. Oggi sposi Sabato 21 maggio: Alessandro Ferretti e Monica Buchicchio a S. Maria del Cammino Luca Pieroni e Benedetta Palmieri a S. Francesco di Paola Domenica 22 maggio: Roberto Romagnoli e Manuela Mandolini a S. Francesco d'Assisi Defunti (a Jesi, salvo diversa indicazione) 25 aprile Corrado Paolucci (91 anni); 26 aprile Duilia Ribichini (75 anni) di Casteplanio; 27 aprile Filiberto Cardinali (73 anni); 28 aprile Armando Cognigni (83 anni) di Falconara Marittima, Anna Catozzi (87 anni) di Ostra, Argenide Ragni (83 anni); 29 aprile Maria Santoni (87 anni), Giacomo Perticone (88 anni); 30 aprile Marino Cappella (69 anni) di Filottrano, Getulio Truffellini (82 anni); 1 maggio Ubaldo Carlucci (79 anni); 2 maggio Lina Stella (76 anni), Domenica Sacco (89 anni), Maria Antonia Stacchiotti (69 anni) di Monsano; 3 maggio Ezio Borocci (87 anni), Guerrina Pugnaloni (87 anni) di Morro d’Alba, Vitaliano Cinti (85 anni); 5 maggio Vittorio Ferracci (51 anni) di Mergo; 6 maggio Ervaldo Baleani (92 anni) di Castelplanio; 7 maggio Rosa Pergolini (89 anni) di Chiaravalle; 8 maggio Filomena Ceccarelli (81 anni), Egidio Paciarotti (72 anni) di Cingoli, Nazzareno Possanzini (75 anni) ; 9 maggio Pierluigi Maria Savini (54 anni), Mariola Mancini (66 anni); 10 maggio Silvano Boari (79 anni), Vito Antonio Capodiferro (92 anni) di Castelbellino; 11 maggio Giselda Cecchini (84 anni) di Castelplanio. Farmacie di turno Venerdì 20 Grammercato - sabato 21 Coppi – domenica 22 Moretti – lunedì 23 Barba – martedì 24 Martini – mercoledì 25 Calcatelli – giovedì 26 Delle Grazie – venerdì 27 Comunale 1 - sabato 28 Cerni – domenica 29 Comunale 2. STUDIO MEDICO dr. SANTONI Chirurgia LASER delle VARICI in Day Surgery Flebologia, Diagnostica Vascolare, Eco-Color Doppler, Chirurgia Ambulatoriale ed in Day Surgery. Accreditato Regione Marche. Via RADICIOTTI n. 3 - 60035 JESI Tel. 0731 205103 - 335 8234245 DAL 1934 AUTO TAPPEZZERIA Enrico Frattesi Via Sardegna, 3 - JESI - Tel. 0731 200325 Il principio di municipalità allargata, quello che ha ispirato la nascita dell’Unione dei Comuni, troverà compimento da qui ai prossimi mesi con il conferimento in maniera graduale di alcuni servizi da parte dei Comuni alla nuova entità. Servizi come la Polizia municipale, i trasporti scolastici e urbani, la protezione civile, gli asili nido, ma anche la gestione delle biblioteche comunali o l’università degli adulti si apprestano a diventare un patrimonio dell’Unione. Questo significherà per i cittadini di Maiolati Spontini, Castelbellino, Castelplanio, Monteroberto, San Paolo di Jesi e Poggio San Marcello risposte migliori, più efficienti ed efficaci alle loro esigenze. L’Unione quindi prende forma, anche attraverso l’insediamento della nuova giunta - espressione delle amministrazioni elette nelle ultime consultazioni comunali - e l’allestimento della sede amministrativa individuata dallo Statuto a Moie, in via Fornace 23. Con il progressivo conferimento dei servizi la sede sarà adeguata e resa idonea alle nuove esigenze, ma la giunta dell’Unione ha anche previsto l’ipotesi di individuare altre localizzazioni nell’attuale sede del Cis o nell’attuale sede di Moie Multiservizi (dopo il trasferimento nell’ex Fornace). L’obiettivo fondamentale per il 2005, indicato nella relazione programmatica della giunta dell’Unione riunitasi nei giorni scorsi, è il conferimento del servizio di Polizia municipale, sul quale è stata già raggiunta un’intesa da parte dei componenti dell’Unione che prevede una sede unificata del corpo di polizia municipale presso la sede dell’Unione, la predisposizione di regolamenti e procedure unificate, la verifica della possibilità dell’acquisto di un furgone attrezzato per interventi esterni, la ricerca di un garage per la rimessa degli automezzi e la valutazione dell’assunzione di un altro vigile urbano per periodi a tempo deter- minato. Un’altra delle priorità dell’anno in corso è il potenziamento del servizio di Protezione civile. Sono diversi comunque i settori che da qui ai prossimi mesi potranno cambiare volto grazie alle nuove possibilità offerte dall’Unione. Altri servizi da conferire all’Unione sono stati individuati nella gestione delle biblioteche comunali, nell’Università degli adulti, nelle vacanze per gli anziani e nella commissione di vigilanza sul pubblico spettacolo. Insomma, tante opportunità che rappresentano per la Giunta dell’Unione delle sfide da cogliere, e che avranno come risultato un generale miglioramento dei servizi per i cittadini. Presidente dell’Unione è il sindaco di Maiolati Spontini Giancarlo Carbini, vicepresidente quello di Castelplanio Luciano Pittori. Gli altri componenti della Giunta sono Demetrio Papadopulos, sindaco di Castelbellino, Gabriele Giampaoletti, delegato del sindaco di Monteroberto, Sandro Barcaglioni, delegato del sindaco di San Paolo di Jesi e Tiziano Consoli, sindaco del comune di Poggio San Marcello. Anche a Jesi Leasing Bancoposta Posteitaliane informa che nell’ufficio potale “Jesi centro” (via Mura Occidentali) è possibile richiedere il Leasing BancoPosta che consente a piccole-medie imprese, operatori economici, liberi professionisti di ricevere un finanziamento fino a 150 mila euro per dotarsi di beni immobiliari strumentali o targati. Può essere utilizzato per acquisire attrezzature e strumenti di produzione come autovetture, veicoli commerciali e industriali, apparecchiature elettroniche, attrezzature per uffici e studi professionali, macchine e utensili per l’edilizia. Tassa sui rifiuti Le ragioni dell’aumento A fronte della richiesta di chiarimenti pervenuta da diversi cittadini, l'amministrazione comunale di Jesi così spiega le cause che hanno determinato quest'anno un aumento della tassa rifiuti sia per le famiglia che per le attività produttive: “Il Comune di Jesi sta predisponendo tutti gli atti e gli strumenti per passare dalla tassa alla tariffa, secondo le disposizioni della legge Ronchi. Si tratta di un passaggio obbligato, al termine del quale il pagamento dei rifiuti non avverrà solo calcolando la superficie posseduta, ma anche in base al numero dei componenti di ciascuna famiglia, essendo plausibile pensare che, a parità di metri quadrati, due persone producano meno rifiuti rispetto a quattro. La tariffa viene calcolata sulla base di coefficienti stabiliti dall'Osservatorio Nazionale dei Rifiuti, parametrati sulla spesa complessiva che il Comune sostiene per la gestione del servizio. Un servizio che ha registrato aumenti sia per la maggiore spesa per il trasporto e lo smaltimento in discarica, sia per una maggiore produzione dei rifiuti (e anche per questo motivo si raccomanda ai cittadini di collaborare attivamente per la raccolta differenziata). I coefficienti calcolati quest'anno sono tra l'altro quelli più o meno equivalenti ad una famiglia di due persone. Una precisa scelta del Comune per attenuare l'impatto dell'aumento sui cittadini. Dal prossimo anno, con la tariffa a pieno regime, le famiglie più numerose si troveranno pertanto coefficienti diversi e pagheranno qualcosa in più. Per quanto tale situazione possa ingenerare malumori, va chiarito che a Jesi il costo del servizio dei rifiuti è significativamente più basso di quasi tutte le altre città delle stesse dimensioni presenti non solo in provincia ma nell'interop centro nord, come anche evidenziato da uno studio compito dal Sole 24 Ore e pubblicato recentemente. Ancora più complesso il conteggio per le attività economiche e produttive, visto che la normativa prevede la suddivisione in 30 diverse classi di appartenenza, a cia- Voce della Vallesina scuna delle quali è attribuito dal medesimo Osservatorio nazionale un coefficiente di produzione. Benché la giunta comunale abbia deciso di applicare la soglia minima prevista, l'aumento della tassa rifiuti è stato in alcuni casi del 20 per cento, in altri addirittura raddoppiato”. La società Interporto Marche spa, che sta costruendo il centro intermodale della Vallesina, è intervenuto sulla questione dell’approvazione da parte del Consiglio comunale di Ancona della mozione per il collegamento del porto con la grande viabilità che si realizzerà con l’uscita ad Ovest. “Siamo d’accordo con quanto indicato dal Consiglio comunale di Ancona in ordine al ruolo di Interporto Marche”, ha detto il presidente della società Roberto Pesaresi ricordando che lo scorso 7 aprile aveva inviato una lettera aperta al sindaco di Ancona e al presidente dell’Autorità Portuale, nella quale si proponeva l’apertura immediata di un tavolo negoziale che verificasse la programmazione a medio e lungo termine ma anche le possibilità operative a breve connesse alla nostra entrata in funzione e alla opportunità di un utilizzo del raccordo ferroviario tra porto e interporto. “Tutto ciò non è ancora avvenuto – ha aggiunto Pesaresi - pertanto dobbiamo fare in fretta”. L’Interporto può offrire una soluzione nel breve periodo principalmente per garantire un migliore e organizzato afflusso dei tir al porto ipotizzando una sorta di check-in remoto; nel medio periodo invece può offrire la possibilità di trasferire i tir su treno, riguardando un vettore ferroviario che possa svolgere questo servizio presupponendo un’analisi dei flussi in entrata ed in uscita dal porto che saranno sommati a quelli propri dell’Interporto e la gestione degli spazi e delle merci direttamente all’interno dell’interporto che fin dal suo avvio delle attività, potrà offrire servizi che il porto non può garantire. E’noto l’interesse di Interporto Marche spa per la presenza all’interno delle aree portuali. I nostri ambasciatori Segue da pag. 1 rischi sono altissimi per tutti, come ha sottolineato recentemente il ministro della Difesa Antonio Martino”. “Non è facile ricostruire un Paese così lacerato, in cui i taleban hanno ancora sèguito e stanno rialzando la testa – scrive più oltre l’editorialista di Avvenire - Il contingente italiano dall'estate raddoppierà numericamente e assumerà il comando di tutte le forze Nato presenti. I connazionali potrebbero per questo essere diventati un obiettivo. Dobbiamo prepararci dunque anche all'eventualità di un nuovo ricatto, mentre ancora brucia il dolore per l'epilogo del rapimento di Giuliana Sgrena, costato la vita al valoroso Nicola Calidari. Si dovrà trattare e in quali termini? Entro quali confini? Anche di fronte a un'eventuale richiesta di riscatto, qualunque essa sia? Sapremo e potremo, in uno scenario differente, ripetere la condotta scelta in Iraq, fatta di contatti riservati e azioni discrete? “Sono domande forse premature – conclude - ma che è bene avere ben chiare, con la speranza che non venga l'ora in cui dare difficili risposte. Stringersi ai familiari di Clementina Cantoni è il primo obbligo. Non lacerarsi, soprattutto sul fronte politico, in sterili polemiche sulla presenza del nostro contingente”. Ricordo A soli 54 anni di età è mancato all’affetto della moglie Donatella, del figlio Gianluigi, del babbo Vito e della mamma Sara, del fratello, delle sorelle, dei cognati, nipoti e parenti tutti Pier Luigi Maria Savini funzionario Usl Senigallia, già consigliere comunale e presidente Circoscrizione, così ricordato dai fratelli: “Con il sole sempre di faccia e il vento sempre in poppa, ti abbiamo conosciuto e amato, ora che sei vento nel vento e sole nel sole, la forza del tuo spirito ti porterà talmente in alto fino a danzare con le stelle e vivere per sempre alla presenza del Padre. Ciao Luigi, i fratelli da sempre e per sempre: Carlo, Paola, Fiorenza ed Elisabetta”. 12.1.1926 10.5.2005 Silvano Boari Pensionato, già gestore del Circolo Endas Garibaldi. “Se ne è andato con discrezione e dolcezza, così come ha vissuto. Continuerà ad essere punto di riferimento per la nostra vita” La moglie Vittoria Gelosi, i figli Sergio e Patrizia, la nuora, il fratello e i nipoti, gli amici delle Acli di San Giuseppe La Banca Oggi E’ una vera promessa! Essere vicini alle vostre esigenze, sensibili ad ogni progetto, pronti a un’assistenza continua e ad accogliervi come a casa vostra: questa è la Banca Popolare di Ancona che vogliamo costruire con voi. Oltre 180 sportelli attivi in 5 regioni del Centro Italia, dalla grande provincia al piccolo comune, per mantenere tutte le promesse!