Europa a pezzi

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Europa a pezzi
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Mercoledì 29 giugno 2016
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DIRETTORE VITTORIO FELTRI
ANNO LI NUMERO 178 EURO 1,50*
Esperti smentiti: nessuna catastrofe
Brexit fa bene al portafogli
La vera paura dei burocrati dell’Unione è che per Londra l’uscita si riveli un toccasana e inneschi
un effetto a catena. Per questo l’Europarlamento prende tempo e la Germania sabota il supervertice
Arrivano i tagliandini per aderire alla campagna di «Libero» per il referendum anti-Ue
Sacrosante bocciature
di VITTORIO FELTRI
Troppo presto per tirare le conclusioni degli effetti provocati da Brexit. Ma ad occhio
e croce possiamo già dire che i signori
esperti, come al solito, non hanno capito
nulla. L’indomani del referendum inglese
avevano previsto catastrofi e sciagure, basandosi sulle prime reazioni negative dei
mercati: calo borsistico generalizzato, svalutazione della sterlina eccetera. Ma lo
scossone è durato poco, un paio di giorni,
poi le quotazioni dei titoli sono rientrate
sulla via della normalità e la moneta britannica si è ripresa.
Oddio, la prudenza ci impone di non
escludere nuovi movimenti sismici e altre
cadute, ma stando ai fatti odierni c’è poco
da discutere: l'uscita dell'Inghilterra dall’Ue non è stato quel disastro che i soloni
dell'economia e della politica avevano annunciato, mettendosi le mani nei capelli e
scrivendo articoli che dipingevano il futuro a tinte fosche. Al contrario, si intuisce
che la situazione si stabilizzerà presto.
La Gran Bretagna è sempre stata nei secoli una potenza mondiale e seguiterà ad
esserlo sia pure in forme diverse. Se in un
recente passato l’Europa non l’ha danneggiata, non l'ha neppure favorita: d’ora in
poi troverà in se stessa la forza per ulteriormente svilupparsi. Bruxelles suona l’allarme ogni due minuti e in alcune circostanze ha spaventato l’opinione pubblica, ma
la realtà è molto più tranquilla di quanto si
voglia far credere agli ingenui.
Il vero problema che angoscia i burocratidell’Unione e chi li manovra (a cominciare dalla Merkel e dai suoi «ufficiali») è che
la tempesta attribuita alla Brexit si riveli, a
medio termine, un toccasana (...)
segue a pagina 3
Se i più democratici
sono la Regina e Farage
di NICK FARRELL - MATTEO MION
a pagina 6
Draghi finalmente si sfoga:
i politici sono incompetenti
Il Papa ora non ne può più:
l’Europa non sta in piedi
di UGO BERTONE a pagina 4
di MARTINO CERVO a pagina 5
Esplosioni e spari: è una strage
Attentato all’aeroporto di Istanbul Non è la Rai, è una seduta spiritica
di ANDREA MORIGI
Due attacchi terroristici simultanei, compiuti con due esplosioni e diversi colpi di arma da fuoco, hanno provocato (...)
Nessuno legge più i programmi dei
partiti, nessuno ne verifica la realizzazione, nessuno parla più di futuro in termini di idee, nessuno pensa
più a lungo termine se non per fare
propaganda schiacciata sul presente, nessuno fa piani veri: eppure
continuiamo a sezionare la politica come se avesse sempre uno spessore degno di merito (per pagine e
pagine) e come se ogni scena celasse sempre un retroscena, come se
dietro ogni scarabocchio ci fosse un
disegno. Nella Prima Repubblica
c'era più politica e meno giornalismo: oggi è il contrario, ogni cazza-
di FRANCESCO BORGONOVO
Tre volte alla settimana
Renzi in caserma all’alba per allenarsi
di FRANCO BECHIS a pagina 11
segue a pagina 13
* Con: "GLI ALPINI" € 11,00.
I nuovi palinsesti: pieno revival anni ’80
APPUNTO
di FILIPPO FACCI
Sì, no, boh
ta in tarda mattinata è già stata
centrifugata in più talkshow sino a
sfibrare lo scarso materiale disponibile. Tra i risultati c'è che ognuno
può dire ciò che vuole: tanto, tra un
minuto, nessuno lo ricorderà più.
Un tempo c'erano giornalisti - tra
questi io, o Marco Travaglio - specializzati nel registrare le incoerenze di tizio e di caio, tipo: oggi dice
questo, ma ieri diceva quest'altro.
Oddio, è arrivata l’invasione degliUltracompagni. Gliomini rossi popolano i palinsesti Rai a
ogni ora del giorno (...)
segue a pagina 25
Oggi non gliene frega più a nessuno. I giornali, in questi giorni, hanno messo in fila gli infiniti voltafaccia dei Cinque Stelle sull'Euro e sulla Brexit: roba che manco gli schizofrenici: sì, no, boh, forse. Ebbene, ci
è toccato leggere di «lunga circumnavigazione intorno all'idea europea» (Repubblica) e di «vocazione
di governo che nessuno aveva mai
notato prima» (Il Foglio). Sono solo sparate casuali, singhiozzi, parolame quotidiano, lo sappiamo tutti: eppure facciamo una fatica del
diavolo ad ammettere che la politica - una certa politica - è finita.
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00
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NIENTE AIUTI I banchieri sono contrari alle iniezioni
di capitale pubblico negli istituti. Sono convinti di
potercela fare da soli, sempre che la ripresa non si fermi
«Brexit conta poco, l’Italia sta ripartendo»
Per il numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, l’uscita di Londra dall’Unione avrà un impatto limitato
sull’economia reale italiana, in piena ripresa. Il presidente dell’Abi, Patuelli: «La Borsa non è il Vangelo»
::: NINO SUNSERI
■■■ Dopo due giorni vissuti nell’orgia dei ribassi le Borse riprendono quota. Milano sale del 3,3% che
per gli osservatori non è poi un gran
risultato. Soprattutto perché il listino ha perduto il 15% dall’annuncio
della Brexit. Secondo questa analisi
si tratterebbe solo di un movimento
di mercato. Tanto più che vanno
molto bene anche Londra
(+2,64%), Parigi (+2,61%), Francoforte (+1,93%) e Madrid (+2,39%).
Ma una lettura forse più approfondita legge questi fatti con un’altra logica. Per esempio che la reazio-
ne al voto è stata troppo violenta.
L’uscita della Gran Bretagna dalla
Ue avrà magari riflessi politici di
qualche rilevanza ma, dal punto di
vista economico è una tigre di carta.
È questa, per esempio, la convinzione di di Carlo Messina che, intervenendo ad un evento della Fabi
spiega che «La Brexit avrà un impatto molto limitato sull’economia reale italiana che invece si sta riprendendo». Stesso concetto espresso
da Antonio Patuelli, presidente dell’Abi secondo cui non bisogna pensare che le quotazioni di Borsa «siano il Vangelo».
Certo gli sforzi per fermare il dilu-
vio delle vendite in Borsa si stanno
moltplicando. In prima linea la Bce
che,comprando titoli di Stato impedisce allo spread di decollare (ieri
152 punti). Dall’altro gli annunci
che il governo italiano ha pronto un
piano da 40 miliardi per stabilizzare
il sistema bancario. Una strada possibile sarebbe la sottoscrizione di giganteschi aumenti di capitale per
rafforzare il patrimonio.
Una prospettiva, però, che non
piace nè a Messina e nemmeno a
Patuelli. L’amministratore delegato
di Banca Intesa giudica male la presenza pubblica sostenedo il ruolo
disalvagente del Fondo Atlante.An-
cora più netto Patuelli:«Lo Stato nelle banche? No grazie».
Insomma secondo i due banchieri gli istituti italiani hanno la forza
per reagire. Soprattutto se aiutate
dalla ripresa economica. «Non sono preoccupato - dice Messina - i
fondamentali dell’economia del paese sono molto solidi ed è un dato
di fatto che l’Italia stia accelerando»
Gli fa eco Patuelli: «Abbiamo un
capitalismo gracile con privatizzazioni fatte in una fase di euforia, ma
bisogna ragionare a sangue e cervello freddo, non avere fretta».
Ma non tutti la pensano così. Alcuni si fanno prendere dall’entusia-
smo per il risultato del referendum.
Per esempio Rupert Murdoch gran
capo di Sky secondo cui «il Regno
Unito si è liberato di una schiavitù»
e la sterlina «non potrà che apprezzarsi». Non è un caso se, nel momento culminante della campagna
elettorale il «Sun» (il grande quotidiano popolare di proprietà di Murdoch) siera schierato a favore dell’uscita. Evidentemente era una ispirazione che arrivava direttamente dall’editore. Troppo paludato il «Times» (altra perla dell’impero Sky).
Più facile con il «Sun» che comunque aveva ragione.
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I bilanci al microscopio
Gli «stress test» alle banche
ormai non servono a nulla
::: FRANCESCO DE DOMINICIS
■■■ C’è una questione, fra le
tante di cui si discute attorno
alla Brexit, che proprio non
torna. Il governo italiano sta
per varare una serie di misure
per mettere in sicurezza le
banche. Garanzie statali di varia natura, soldi della Cassa
depositi e prestiti, ingresso diretto nel capitale degli istituti
più in difficoltà e poi la creazione di un nuovo fondo pubblico-privato sulla falsa riga di
Atlante, ormai proiettato a gestire la faccenda del Nord Est
col salvataggio di Veneto Banca e Nord Est. Insomma, a palazzo Chigi stanno studiando
un vero e proprio piano d’emergenza che si renderebbe
necessario per mitigare gli effetti del voto della Gran Bretagna, «costretta» dal popolo a
uscire dall’Unione europea
dopo il referendum del 23 giugno: un evento senza dubbio
straordinario. Tuttavia, le banche (non solo quelle italiane,
tutte quelle europee) dovrebbero essere ormai attrezzate
per reggere anche gli urti più
forti.O almeno questo è quanto emerso negli ultimi anni
dopo gli stress test a cui sono
stati sottoposti tutti i grandi
gruppi finanziari del Vecchio
continente. Lo stress test è
uno strumento colquale iconti di una banca vengono valutati sulla base di uno scenario
avverso,particolarmente critico. Per l’esattezza, le «prove»
di tenuta del patrimonio sono
realizzate a gradini, da stress
di piccolo calibro a terremoti
economico-finanziari.
Ecco: l’uscita della Gran
Bretagna dall’Ue (salvo imprevedibili e complessi dietrofront di Downing Street) dovrebbe corrispondere, in linea teorica, proprio a uno di
questi eventi più o meno catastrofici. E, stando ai voti assegnati dall’autorità bancaria
europea (che, per curiosità,
ha sede a Londra e probabilmente traslocherà, a cagione
della Brexit, in un’altra città
Ue), le banche italiane dovrebbero essere pronte a tutto. Perché, invece, il governo
Renzi prepara un super scudo? O i test sono una barzelletta o i mercati finanziari sono
stati presi in giro.
In ogni caso, l’idea di far
rientrare lo Stato in banca
non piace agli esponenti del
settore o almeno a una parte
deibig delsettore.A cominciare dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Il quale, ieri,
nel corso del consiglio nazionale della Fabi, ha spiegato
che le «banche sono imprese» e perciò spera che «l’orologio della storia non torniindietro». Un altolà duro al quale
ha fatto seguito una proposta
altrettanto forte. Ovvero una
modifica al testo unico bancario per vietare tout court i prestiti agli altidirigenti(presidenti,vice, amministratori delegati, direttori generali), oggi possibili col voto unanime dei
consigli di amministrazione.
L’idea del leader dei banchieri, accolta con l’applauso della sala e appoggiata dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, potrebbe
contribuire a spezzare quel
pernicioso sistema relazionale che ha contribuito a far crescere la montagna di sofferenze (200 miliardi di euro), principale freno all’erogazione di
nuovi prestiti.
Roba antica: già negli anni
’60 Raffaele Mattioliaveva preso di mira i «patologici» rapportidi commistione tra industria e sistema creditizio, creando addirittura un neologismo (catoplebismo). Ma siamo sicuri che Patuelli verrà
supportato dalla maggioranza dei suoi colleghi?
twitter@DeDominicisF
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Allo studio anche Atlante bis per le sofferenze
L’Ue apre al mega fondo pubblico
Spunta l’ipotesi di un veicolo per salvare gli istituti di credito partecipato dagli Stati
::: ROMA
■■■ Se l’Italia si muove, stavolta l’Unio-
ne europea non sta a guardare e, anzi,
potrebbe giocare d’anticipo. Lo shockBrexit preoccupa i vertici della Commissione Ue e a Bruxelles, che è in contatto
con i principali governi nazionali, potrebbero decidere di mettere in pista un mega fondo pubblico con l’obiettivo di mettere in sicurezza le banche italiane. Si tratta di derogare al divieto di aiuti di Stato,
ma stavolta l’emergenza sembra prevalere sul dettato normativo anche fra i più
ortodossi.
«La Commissione Ue è sempre pronta
a dialogare con tutti gli stati membri» ha
dichiarato ieri un portavoce dell’Antitrust Ue.«Stiamo monitorando gli sviluppi del mercato nell’Ue, Italia compresa.
In particolare, per quanto riguardall’Italia, siamo in stretto, regolare contatto come parte dei nostri scambi normali. Non
abbiamo commenti sulle speculazioni
sulla stampa su potenziali misure specifiche». L’apertura c’è. Nel nostro Paese si
parla di un mix di interventi, tutti nell’am-
bito di un pacchetto nel quale il piatto
forte sarebbe l’eventuale ingresso dello
Stato nel capitale degli istituti con l’acqua alla gola. Allo studio, poi, garanzie
pubbliche, la nascita di un fodo Atlante
bis, la discesa in capo diretta della Cassa
depositi e prestiti (magari per risolvere
definitivamente la questione Monte dei
paschi di Siena, sempre in cerca di un
partner). Il premier Matteo Renzi ha comunque cercato di gettare acqua sul fuoco: «Non c’è una situazione in cui si viva
chi sa quale trattativa. Stiamo discutendo, affronteremo eventuali emergenze,
ma i cittadini siano consapevoli che non
c’è alcun rischio per i loro risparmi». In
mattinata l’inquilino dipalazzo Chigiaveva detto che il governo era pronto a tutto
pur di mettere in sicurezza i soldi dei risparmiatori.
Anche il viceministro dell’Economia,
Enrico Zanetti, ha cercato di ridmensionare l’urgenza : «Si sta monitorando la
situazione ma non esistono piani» in senso stretto. Ma il responsabile dei mercati
finanziari Ue, Valdis Dombrovskis, ha
svelato che qualcosa di concreto sul tavo-
::: LA SCHEDA
LA COMMISSIONE UE
La Commissione europea potrebbe decidere di avallare l’ipotesi dell’avvio di un mega fondo pubblico con l’obiettivo di mettere in sicurezza le banche italiane.
LA MANO PUBBLICA
In Italia si discute su diversi fronti, ma tutti
convertono in un pacchetto nel quale lo
Stato entrerebbe nel capitale degli istituti
con l’acqua alla gola.
ATLANTE BIS
C’è poi il progetto che prevede la nascita di
un fodo Atlante bis, con l’intervento diretto della Cassa depositi e prestiti anche per
risolvere definitivamente la questione
Monte dei paschi di Siena.
L’APERTURA
Il responsabile dei mercati finanziari Ue,
Valdis Dombrovskis, ha detto che qualcosa di concreto sul tavolo c’è. La Commissione europea «sta monitorando da vicino la
situazione del settore bancario italiano, ci
sono diverse modalità di azioni possibili
che sono in corso di discussione ma sulle
quali non posso fornire commenti in dettaglio adesso».
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IL NERVO SCOPERTO Il referendum ha riaperto la
ferita sulle nostre banche: il governo è obbligato a trovare
una soluzione per metterle in sicurezza
Europa a pezzi
Qualche turbolenza, poi estate tranquilla
Occhio al rimbalzo di ieri a Piazza Affari, ci saranno altre giornate no. Ma saranno occasioni per comprare
Attenzione alla sterlina: più si indebolisce, più c’è rischio in Borsa. La vera battaglia sui mercati sarà in autunno
::: BUDDY FOX
■■■ «Lei deve diversificare». Sembra essere questa
la formula per evitare i rischi.
Poi arriva una giornata
come venerdì 24 giugno e
tutto viene cancellato come
se fosse scritto sulla sabbia.
Avete presente i 3 porcellini? Questa volta il lupo, o
meglio l’Orso (l’animale
del ribasso) ha spazzato via
tutto, anche la casa di mattoni.
Ieri il rimbalzo c’è stato,
uno sganassone e l’Orso è
finito al tappeto, sembra
che Bud Spencer, prima di
lasciarci, abbia voluto farci
un ultimo regalo. Temo però che non basterà, ci saranno ancora colpi al ribasso.
Nel mare dei mercati, le
banche cercano aiuto, sono ferite, e mentre la politica si perde in discussioni e
tentennamenti, gli squali
continuano a pasteggiare.
Italia, banche, ci risiamo,
siamo sempre il pesce grosso,il più prelibato per la speculazione, ed ecco che tor-
nano a suonarci come tamburi. Cambia lo strumento,
non più vendendo i BTP,
c’è Draghi a proteggerci,
ma attraverso le banche, e
così che si apre la breccia di
Porta Pia per entrare in Italia, ma questa volta non per
liberarci, ma per farci nuovamente ostaggi.
Banche italiane e internazionali, ci risiamo, nel 2008
fecero indigestioni di titoli
tossici, grandi guadagni, e
poi i mal di pancia vennero
a noi. Oggi è la volta dei titoli di Stato, accumulo senza
diversificare, aspettando la
mano santa di Draghi, senza valutare i possibili rischi
che ora,proprio a causa della liquidità (i QE) si sta amplificando.
Eppure il messaggio che
sta passando è un altro: la
colpa sono i referendum.
Sabato il Sole24Ore titolava: «Shock Brexit, Europa
Svegliati». Tutta colpa della
Brexit (per Greenspan è solo la punta dell’iceberg), è
molto più facile, intanto il
mercato picchia. È stato così nel 2008, perché le crisi si
manifestano sempre con
una faccia, ma il più delle
volte è solo una maschera,
il volto feroce si nasconde
dietro, purtroppo lo si scopre solo quando i danni sono fatti.
In estate siaprirà una finestra per respirare, a differenza del pensiero comune
che si aspetta una stagione
di grandi turbolenze, io sono piuttosto tranquillo, perché dopo quest’ultimo sfogo al ribasso, si potrà comprare e stare in spiaggia con
tranquillità. L’anno scorso
:::
Commento
Il voto di Londra
fa bene
al portafogli
::: segue dalla prima
VITTORIO FELTRI
La moneta britannica farà da
termometro dei mercati finanziari.
Se perde le Borse scendono e
viceversa. Il supporto con l’euro è a
0,8080. Mentre contro dollaro, la
sterlina rischia anche 1,25. La
resistenza per piazza Affari può
toccare i 14.000 punti
lo c’è. Un veicolo a matrice europea ma
partecipato dai singoli Stati, di cui l’Italia
sarebbe la prima e più grande beneficiaria. La Commissione europea «sta monitorando da vicino la situazione del settore bancario italiano, ci sono diverse modalità di azioni possibili che sono in corso di discussione ma sulle quali non posso fornire commenti in dettaglio adesso». Dichiarazioni a parte, insomma, il
governo italiano consapevole della pericolosità potenziale del quadro per il sistema creditizio e sta lavorando per non farsi trovare impreparato rispetto a qualunque evenienza, nel rispetto delle regole
Ue. Per questo con la Commissione c’è
un dialogo: per approfondire meglio
eventualimargini e paletti.Da qui a parlare di un piano strutturato ce ne corre, è la
linea espressa dal Governo. Ma le indiscrezioni che si sono rincorse negli ultimi giorni, mai comunque smentite in
modo reciso, lasciano intendere che, piano o non piano, la questione delle banche sia oggetto di studio in termini concreti,non come mera ipotesi di discussione.
E il livello di guardia resta alto anche
sui mercati. Del resto quello registrato a
piazza Affari ieri è solo un iscatto parziale
per le banche italiane, dopo le due sedute post-Brexit hanno fatto crollare le quotazioni portando le big, Intesa Sanpaolo
e Unicredit, rispettivamente ai minimi
da ottobre 2013 e al nuovo minimo storico. Favorito da una parte da un fisiologico rimbalzo tecnico e dall’altra dalle trattative tra Bruxelles e Roma per un nuovo
veicolo di intervento sulle ricapitalizzazioni, ma anche dall’exploit di Ubi dopo
il piano industriale, l’indice Ftse Italia
banche ha recuperato ieri poco più del
3%. Tuttavia la buona «prestazione» non
ha scalfito il saldo da inizio anno che resta negativo per il settore con un calo
complessivo del 55%.
Agli addetti ai lavori e agli operatori finanziari non è sfuggito quanto scritto dal
Financial Times: «l’Italia sta valutando
un piano da diversi miliardi di euro per
salvare le sue banche in difficoltà, sfruttando le turbolenze del mercato avviate
dal voto britannico sulla Brexit come scusa per aggirare le stringenti regole contro
gli aiuti di Stato agli istituti di credito».
La Brexit sarebbe solo una scusa per
ripulire, col denaro dei contribuenti, i bilanci degli istituti di credito, affossati da
gestioni scellerate e da 200 miliardi di euro di sofferenze.
F.D.D.
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LA PROPOSTA
Il governo: no tax area
per i colossi della City
Allo studio del governo italiano
c’è l’ipotesi di proporre a ogni Stato membro dell’Ue di scegliere
due o tre “no tax area” per attrarre investimenti. Si tratta di una
possibilità che già esiste nella normativa del diritto europeo.
In Italia per esempio i siti individuati potrebbero essere Expo e
Bagnoli. La proposta nasce dalla
consapevolezza che molte multinazionali con sedi in Gran Bretagna potrebbero voler abbandonare il Regno Unito dopo la Brexit.
È quanto si apprende da fonti del
governo.
L’esecutivo starebbe quindi pensando all’istituzione di due aree
in cui gli investimenti sarebbero
detassati, riprendendo una idea
già avanzata da Giuseppe Sala
per la “riconversione” della zona
dell’Expo e aggiungendo la “carta” di Bagnoli a Napoli. Un progetto di lavoro su cui dovranno essere fatte verifiche approfondite in
sede europea.
(...) per il Regno Unito.
Nel qual caso - molto probabile - essi non avrebbero più argomenti per trattenere altri Paesi nel consesso europeo. Dal quale,
se si sono sganciati facilmente i sudditi della regina, significa che staccarsene non è un guaio bensì
una salvezza. Cosicché la
disgregazione
dell’Ue
non sarebbe una ipotesi
remota, ma una prospettiva verosimile. D'altronde,
sia l'Olanda sia l'Austria
meditano di andarsene
presto per conto proprio,
e se dovessero concretizzare i loro piani, la sopravvivenza dell'impianto comunitario non sarebbe realistica.
La stessa Italia, qualora
fosse in grado di organizzare un referendum consultivo, e di tenerne conto, manifesterebbe di sicuro il proposito di rendersi
libera e indipendente, nostalgica com’è della propria autonomia. Il punto
nodale è questo. Il famoso
e temuto effetto domino
non va scartato. Tanto più
che lo stesso Draghi, che
non è l’ultimo arrivato, ha
dichiarato che i responsabili degli Stati membri
hanno agito malamente,
il che giustifica la scontentezza, sconfinante nella
protesta, dei popoli, sempre più orientativerso l’addio all’Europa. Se aggiungiamo che perfino il Papa
si è espresso in modo critico nei confronti dell’Ue, il
quadro si completa. Un
quadro destinato solo a
peggiorare.
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pensavo il contrario, ricordate?
Un riposo, prima della
battaglia d’autunno, momento in cui dovremo essere in piena forma per la
grande resistenza.
Voglio fare un appello al
premier Renzi, la prego,
metta in salvo ilprima possibile il sistema finanziario italiano, perché quest’autunno il rischio è che l’attuale
crisi si trasformi in un meteorite in grado di colpirci. E
noi non vogliamo che le nostre banche facciano la fine
dei dinosauri vero?
PIAZZA AFFARI: come
una rondine non fa primavera, così due corna non
fanno spuntare il toro. Un
rimbalzo c’è stato, ma temo
di dover rivedere al ribasso
gli obiettivi della ripartenza:
14.500/14.000. Forza, manca poco, poi sarà un’estate
di grande respiro e rimbalzo.
INTESA: lodevole il coraggio di Messina (amministratore delegato della banca), non solo si è messo come scudo in difesa del sistema, ma ha aggiunto che
per fermare il «bail-in» si sarebbe incatenato al Parlamento. Purtroppo la banca
continua a cedere. Avevo
scritto che sotto 2,15 era tragica. Così purtroppo è stato. Lo sapete qual è il prezzo del rischio futuro? Di
nuovo 0,80. In attesa del
grande salvataggio, ancora
piccoli ribassi, prima della
ripartenza.
RCS: 0,80 prezzo centrato in pieno. Ora attendiamo
sviluppi, sapendo che quel
prezzo non ce lo toglie nessuno, nemmeno la Brexit.
SP500: obiettivo correzione intorno a 1.900, poco sotto, poco sopra. Da lì può ripartire tutto. È sempre Wall
Street a dare la carica al Toro.
STERLINA: se perde le
borse scendono e viceversa. In questa fase, è la moneta inglese il termometro di
mercato. 0,8080 è il supporto con l’euro. Mentre contro dollaro, la sterlina rischia anche 1,25.
BUND: quando vedi un
titolo di stato, così «grosso»
e importante, rimanere sotto zero, capisci che il problema non è la Brexit, ma il debito. E l’eccesso di liquidità,
dovuta ai QE, questo problema lo amplifica. Prima o
poi la “supernova” scoppierà, stiamo short.
TWITTER: 14 dollari circa, il nostro prezzo d’acquisto è lontano, e si sale.Ricordate Facebook? Sotto 20
dollari non la voleva nessuno, quasi nessuno.
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IL RISCHIO Messaggio agli altri governatori centrali:
bisogna coordinare le azioni. Ma le grandi banche Usa e i
fondi pensione tedeschi chiedono di aumentare i tassi
Commento
È l’ora di pensare
a degli sgravi
per spingere il Pil
::: BRUNO VILLOIS
■■■ La mini risalita delle Borse europee
e in particolare della nostra Piazza Affari,
con i bancari sugli scudi, dopo però due
sedute didisfatta come mai si era vista prima, non deve illudere. Il nostro sistema
bancario, causa sofferenze, è straordinariamente fragile, in molti casi di una debolezza da malato terminale. Il tentativo di
arginare la situazione dei crediti inesigibili è dolorosamente fallita, gli aumenti di
capitale a raffica, messi in atto dalle banche, hanno solo affievolito l’enorme massa di situazioni a rischio e i flussi di cassa,
essenziali per qualunque tipo di impresa,
continuano ad essere inadeguati per far
fronte alla gestione ordinaria della grande
maggioranza delle Pmi. Le Pmi, i professionisti, gli artigiani, non vanno in banca
per finanziare futuro e quindi investire,
ma ci vanno, ottenendo sovente dei secchi«Niet» ,per ottenere credito da destinare a ripristinare i conti dissanguati, in parte dai costi di gestione ordinaria, ma soprattutto dalla pressione fiscale e dagli
oneri della burocrazia.
Per confrontare la situazione delle nostre banche con quelle estere si deve tener conto delle differenze strutturali dei
vari sistemi economici, mettendo al primo posto le problematiche riguardanti lo
stato di salute patrimoniale, oltre che di
cassa, delle nostre Pmi, che più che in qualunque altro Paese industrializzato continuano a costituire l’asse portante del nostro apparato imprenditoriale, sia di natura produttiva che commerciale. Per correggere sostanzialmente l’attuale debolezza delle banche, servono due capisaldi:
una vera sostanziosa e duratura crescita
del Pil, pari ad almeno il 2% anno, per diversi anni, e una immissione di capitale
proprio dei soci nelle imprese, in modo
da renderle bancabili e riequilibrare il rapporto tra capitale di debito, oggi intorno al
70% da noi, contro poco più della metá di
quello delle economie mature, con quello
del capitale di rischio. In assenza di almeno una delle due componenti citate - da
preferirsi la seconda, perché in grado di
rafforzare in maniera strutturale la capitalizzazione delle imprese, come imposto
dalla Bce alle banche - non si riuscirá a
riportare il sistema bancario nelle condizioni ideali per svolgere le sue funzioni, e
quindi quindi continuerá ad essere sottoposto a vessazioni da parte dei mercati. Il
fatto che, nelle ultime disastrose sedute di
Borsa, siano ben 8 le banche italiane sulle
18 peggiori, contro due sole francesi e nessuna tedesca, basta da sola a raccontare
come stanno le cose per il sistema creditizio nostrano nella percezione del mondo
della finanza.
Il governo dovrebbe porsi l’obiettivo di
aprire il fronte del capitale di rischio, e anche grazie al Brexit, che renderà le regole
sugli aiuti di Stato e similari meno stringenti, o così si presuppone, consentire a
chi ha il coraggio di conferire capitale proprio nell’impresa, ne ottenga una sostanziale vantaggio con la detrazione di almeno la metà di quanto immesso dalle proprie tasse, in un tempo chiaramente breve, 2/3 anni. Una tale rivoluzione dovrebbe far scattare negli imprenditori, che credono nella loro azienda, l’interesse a capitalizzarla, per renderla più forte, poter investire e ottenere credito per farlo. Purtroppo, com’è successo in passato, politica e governo neppure ne parlano.
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Il presidente Mario Draghi e, alle sue spalle, il consiglio direttivo della Banca centrale europea [LaPresse]
Draghi:ilproblema sono ipolitici
Il presidente della Bce attacca i leader mondiali: «L’ultimo G20 è stato deludente
La Brexit costerà all’Europa 70 miliardi, ma i governi ora dovrebbero agire sul fisco»
::: UGO BERTONE
■■■ «L’esito del G-20 è stato deludente». Mario Draghi fulmina
così l’ultima riunione dei Grandi
che avrebbe dovuto rilanciare la
crescita mondiale al 2% entro il
2018 ma che, visto che le buone
intenzioni non si sono tradotte
in iniziative concrete, non ha
avuto effetto alcuno. Il presidente della Bce si riferisce al recente
vertice di Shanghai ma il vero
obiettivo è ovviamente lo strappo dell’Inghilterra. Ovvero
l’incapacità deivertici politici dell’Europa di mettere in atto una
politica di crescita, salvo poi lasciare alla Bce l’onere di fronteggiare una situazione sempre più
a rischio.
In realtà il presidente della
Bce, davanti agli ospiti della conferenza annuale della banca centrale nello splendido castello di
Sintra in Portogallo, ha evitato
con cura accenni all’attualità, a
partire dal referendum inglese
(«è un giorno triste» si è limitato
a dire in occasione della cena di
gala) o, tantomeno, riferimenti
ai colleghi (il governatore della
Bank of England Mark Carney e
Janet Yellen presidente della
Fed) che hanno preferito disertare l’appuntamento per evitare incroci con i media.
Ma il messaggio del banchiere
è arrivato forte e chiaro come un
siluro. Sotto tiro, innanzitutto, le
banche centrali, a partire dalla
Federal Reserve. Guai se procederemo in ordine sparso, senza
il necessario coordinamento, cedendo alle pressionipre-elettorali o agli interessi delle grandi banche Usa che chiedono tassi più
alti (così come le compagnie
d’assicurazione e i fondi pensioni tedeschi).
«La strada da percorrere - continua il presidente della Bce - è
quella di un allineamento delle
nostre politiche che parta da diagnosi comuni per portare ad impegni condivisi».
E il risultato del coordinamento non può che essere che la conferma di una politica espansiva:
«Le Banche centrali non devono
abbandonare l’obiettivo dell’inflazione», ha sottolineato il banchiere italiano aggiungendo che
«l’economia mondiale può beneficiare di un allineamento delle politiche». Un invito di fatto a
evitare che le strade si dividano,
in particolare rispetto alle scelte
che aspettano la Federal Reserve: il referendum inglese ha per
il momento allontanato l’ipotesi
di un aumento dei tassi che potrebbe avere conseguenze devastati per la Cina ed i Paesi emergenti (con ricadute negative anche per l’export italiano), ma anche per l’area euro. Il pericolo di
una svolta restrittiva resta. Ma così si aprirà una pericolosa divaricazione tra Washington e le altre
capitali finanziarie perché Francoforte e Tokyo resteranno agganciate alla politica dei tassibassi, assieme a Londra, costretta a
dare ossigeno ad un’economia
in piena turbolenza.
Ci vuole unità di intenti, insomma, ma anche il coraggio di
capire che questo è il momento
di agire come ai tempi della crisi
Lehman quando il coordinamento delle politiche economiche espansive permise all’economia globale di uscire dalla recessione. Ma più ancora occorre
che la politica europea batta finalmente un colpo, evitando
che l’onere ricada interamente
sul Quantitative Easing che non
è esente da inconvenienti.
«Un miglioramento del mix di
politiche fiscali - ha detto - aiute-
Colpo basso a Londra
Padoan vuol cancellare
il segreto societario
::: CLAUDIO ANTONELLI
■■■ Abbattuto il segreto bancario ora resta da mina-
re il segreto societario. E poi gli Stati occidentali avranno mano libera per combattere le nazioni dalla finanza offshore. Grandi benefici nelcontrasto alla criminalità, ma politicamente si profila all’orizzonte il pensiero unico e la fine della concorrenza tra Stati.
Nella lotta all’evasione è necessario «concentrare
gli interventi verso i soggetti che presentano un profilo di rischio fiscale ed economico finanziario più elevato», ha affermato il ministro dell'economia, Pier
Carlo Padoan, intervenendo alla cerimonia dichiusura dell’anno accademico della scuola di polizia giudiziaria della Gdf. La recente fuga di informazioni provenienti da uno studio legale panamense, questione
meglio nota come Panama Papers, osserva il ministro dell’Economia, «ha riacceso i riflettori internazionali sulla necessaria implementazione delle attuali re-
rebbe a ridurre gli effetti indesiderati della politica monetaria,
dato che l’onere della stabilizzazione sarebbe suddiviso meglio
fra le diverse politiche».
Ma attenzione: «Nell’attuale
ambiente di debolezza globale,
le ripercussioni derivanti da politiche fiscali favorevoli alla crescita probabilmente sono interamente positive dato che spingono la domanda interna dei Paesi
d’origine. E questo vale per intere regioni, come l’area euro, che
presenta livelli di domanda diversi». È l’ora di pigiare il piede
sull’acceleratore,la miglior risposta alla frattura con Londra che
almomento, stando a documenti riconducibili a Draghi e riportati da Bloomberg avrà un effetto
negativo di mezzo punto di Pil
sull’intera Europa. Circa 70 miliardi.
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gole, degli standard sovranazionali di trasparenza e
del loro miglioramento». Presto, aggiunge, «sarà disponibile un altro strumento giuridico per scambiare
informazioni e tracciare strutture offshore complesse
utilizzate da criminali ed evasori fiscali. Il successo di
questa iniziativa dipenderà in ultima istanza dall’uso
efficace delle informazioni acquisite. Per questo un
ingrediente essenziale della strategia complessiva per
la trasparenza deve essere il rafforzamento della cooperazione amministrativa internazionale che già oggi
vede la Gdf fortemente impegnata insieme alle altre
strutture competenti dell’amministrazione finanziaria». Il risultato raggiunto sul fronte della lotta all’evasione fiscale, sottolinea Padoan, «è il superamento
del segreto bancario: 55 Stati e giurisdizioni inizieranno a scambiare automaticamente informazioni sui
conti finanziari già dal primo gennaio 2017, tra pochi
mesi. Altri 45 Stati, tra cui piazze finanziarie importanticome Svizzera, Singapore e Hong Kong, si aggiungeranno». Il problema che tutta questa lotta porta solo a
restrizioni e non a tagli di tasse né tanto meno di spesa pubblica. Il rischio è che si limiterà la libertà di far le
valigie e gli sprechi pubblici resteranno intatti.
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REALISMO CRISTIANO Non allarmato dalla Brexit
(«È la volontà del popolo»), Bergoglio risponde a chi teme
tensioni e conflitti: «La guerra in Europa c’è già»
Europa a pezzi
Il Papa chiede la disunione europea
Francesco spiazza i teorici del «più Europa»: «Ci vuole un’altra forma di Unione: più indipendenza, più libertà
ai Paesi membri». Già Benedetto XVI criticava le risposte delle istituzioni sovranazionali ai bisogni dei popoli
::: MARTINO CERVO
■■■ «Il passo che deve fare la
Ue per ritrovare la forza delle
sue radici è un passo di creatività e anche di sana disunione:
dare più indipendenza, più libertà ai Paesi. Pensare un’altra
forma di unione, essere creativi, nei posti di lavoro, nell’economia». I viaggi in aereo di papa Bergoglio fanno sempre correre qualche brivido sulla schiena del portavoce padre Lombardi. Il ritorno dall’Armenia
ha regalato talmente tante dichiarazioni che una delle più
clamorose si è quasi persa, tra
scuse ai gay e rivalutazione di
Lutero. Eppure la frase sulla
«sana disunione» è la prosecuzione con altri termini della necessità di «aggiornare l’Europa» ravvisata al Premio Carlo
Magno alla presenza delle massime istituzioni comunitarie.
Allora Francesco parlò di una
«nonna sterile» che doveva ripensarsi dal profondo. Insomma al Papa questa Unione - il
riferimento istituzionale è chiarissimo - non piace. E la cosa
regala forse qualche perplessità a chi, appeso ai De Gasperi e
agliSchuman di 60 anni fa,tende a dare per scontato che il
pensiero cristiano accolga nel
OBAMA
«Non facciamoci
prendere dall’isteria»
Barack Obama invita il
mondo a non abbandonarsi all’«isteria» dopo la
Brexit. Per il presidente
Usa i cittadini britannici
hanno solo scelto di premere il «pulsante pausa»
sul processo di integrazione europea. «Non esagererei... C’è stata un po’ di
isteria dopo il voto per la
Brexit. Come se la Nato si
fosse sciolta e ciascun Paese si stesse ritirando nel
proprio angolo. Ecco, non
è quello che sta accadendo».
presente le istituzioni comunitarie come un bene ineluttabile.
Non allarmato dalla Brexit
(«È la volontà espressa dal popolo»), Bergoglio si sfila dal coro di chi invoca «più Europa».
Il varco aperto non è di poco
conto: «La guerra già c’è, in Europa. Poi c’è un’aria di divisione, non solo in Europa ma ne-
Papa Francesco prima di un’udienza generale in piazza San Pietro [Ansa]
gli stessi Paesi», ha detto Francesco.Peraggiungere: «Un Paese può dire: io sono nella Ue,
ma voglio avere certe cose che
sono mie, nella mia cultura». È
la «sana disunione» a colpire di
più: una disarmante espressione che non dà per scontato nulla, e che non ha nulla che vedere con i toni di irreversibilità
(«Whatever it takes») usati da
Mario Draghi (uno che pure
ha ottimi studigesuitici) e in generale daigovernantidell’Unione.Del resto, ritenere che le istituzioni comunitarie siano oggi
considerabili espressioni culturalmente affini a una antropologia cristiana è a dir poco complesso. Al di là delle pressioni
sui legislatori nazionali in temi
eticamente sensibili,già la Cari-
tas in Veritate, enciclica ratzingeriana del 2009, aveva messo
in guardia con largo anticipo
sugli anni peggiori della crisi in
merito all’efficacia delle risposte sovranazionali ai bisogni
dei popoli, paventando il rischio che «le politiche di bilancio, con i tagli alla spesa sociale, spesso anche promossi dalle Istituzioni finanziarie inter-
nazionali,possano lasciare i cittadini impotenti di fronte a rischi vecchi e nuovi» (cap. 2).
Proprio la Brexit, con la sua
contrapposizione tra esito del
voto popolare e auspici dell’establishment globale, sembra
certificare un’altra intuizione
di Benedetto XVI, proprio ieri
abbracciato da Francesco:
quella secondo cui la cultura
europea dominante «in questa
ora del suo massimo successo
sembra diventata vuota dall’interno»,ostaggio diun progressismo liberale in cui «tutto ciò
che serve a favorire l’avvento
dello stato finale felice è morale. […] Anche l’uomo può diventare uno strumento; non
conta il singolo, ma unicamente il futuro diventa la terribile
divinità che dispone sopra tutti». Così la metteva Altiero Spinelli, autore del manifesto fondativo europeista rispolverato
da Roberto Saviano contro il
«leave»: «Oggi è il momento in
cui bisogna saper gettare via
vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo
che sopraggiunge così diverso
da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i
vecchi e suscitare nuove energie tra i giovani».
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__Mercoledì 29 giugno 2016__
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Europa a pezzi
:::
LA RIVINCITA «Quando sono diventato eurodeputato
mi avete riso in faccia perché volevo portare l’Inghilterra
fuori da quest’Unione... Bene. Chi sta ridendo ora?»
Commento
La Regina insegna
la democrazia
alle repubbliche
::: MATTEO MION
■■■ A scuola ci hanno sempre raccontato che la monarchia è brutta e cattiva,
perché il governo è concentrato nelle sole mani del re da cui dipende l’intera vita
della nazione, mentre la forma di governo migliore è la repubblica, perchè rappresenta al meglio la volontà popolare.
Nel corso della storia, però, il sovrano
plenipotenziario, che disponeva a piacimento dei propri sudditi, è stato pian piano limitato nei suoi poteri dalle Costituzioni. Sono nate così le odierne monarchie parlamentari fondate sul bilanciamento delle funzioni tra Re e Parlamento. Tale è la monarchia inglese e, a giudicare dal Brexit, funziona meglio della repubblica che noi ci ostiniamo a festeggiare ogni 2 giugno con squilli di trombe e
spari a salve d’artiglieria che altrimenti
marcirebbe nelle cantine.
È paradossale, infatti, che un paese
monarchico possa scegliere con un referendum il proprio futuro dentro o fuori
dall’Ue, mentre le repubbliche liberali e
illuminate dei progressisti tedeschi, francesi e italiani facciano carte false per negare ai propri sudditi, pardon cittadini, il
diritto di voto.
A Londra crollano la sterlina e la City,
ma trionfano la Libertà e la Democrazia:
la politica riafferma pesantemente il primato su economia e finanza. Le braccia
grosse dei contadini anglici sgambettano i colletti bianchi internazionali della
finanza bastarda. Vince il popolo sovrano con l’assist della monarchia parlamentare inglese che rimane dinasticamente al suo posto, mentre Cameron va
a casa a leccarsi le ferite.
I sudditi di Sua Maestà hanno espresso un voto forte, determinando una svolta storica non solo nella vita del Regno
Unito. Il resto d’Europa, ingolfato di democrazie e Costituzioni republican-progressiste, rimane a guardare impotente e
privato del diritto di esprimersi sul punto
da oligarchie burocratico-finanziarie. I
cittadini non possono manifestare la loro volontà: l’Ue è bellissima per dogma
divino intangibile.
In un millennio dall’assolutismo monarchico siamo arrivati a quello repubblicano: i despoti non hanno più scettro e
corona, ma sono bardati di diritti e Costituzioni. Nell’Ue le litanie progressiste ci
ammorbano ormai da decenni senza lasciare indenne alcun settore del vivere
civile: salute, casa e scuola devono essere per tutti indistintamente, vieppiù se
immigrato.
Nell’ostensione dei diritti il direttorio
repubblicano europeo si è, però, dimenticato quello fondamentale e cardine primo della facoltà decisionale di chi governa: il diritto di voto!
La dimenticanza è dolosa, perché Merkel & C. sono consapevoli che dall’urna
referendaria uscirebbe un vero e proprio
Uexit. Ai satrapi poco illuminati delle repubbliche finanziarie europee non rimane che beccarsi questo spread nel Pil!
Noi assistiamo sgomenti e compiaciuti
alla vittoria della monarchia sulla repubblica, proprio nel Paese in cui coincidono attaccamento alla patria e alla Regina.
Quest’anno l’Inghilterra ha festeggiato
in pompa magna i 90 anni di Elisabetta II
e la Brexit, ma sotto l’unica bandiera
Union Jack...
www.matteomion.com
Farage,orgoglio inglese alla Ue
Il padre del voto sulla Brexit affronta i fischi dei colleghi europarlamentari
e le ironie di Juncker senza scomporsi: non avete mai lavorato in vita vostra
::: NICK FARRELL
■■■ Ora, grazie all’inglese Nigel
Farage, sappiamo due cose fondamentali del Presidente non
eletto della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
Provocato dalla presenza nell’aula del Parlamento europeo
del leader dell’Ukip e eurodeputato, il capo di tutti i capi dell’Unione europea ha voluto difendersi dalla tante critiche sulla sua
personalità e presidenza perché
malgrado l’emergenza della moneta unica e la crisi dei migranti
lui pappagalla il ancora il mantra
“More Europe” invece di quello
più furbo e recente “Better Europe”.
«Io non sono un robot», ha svelato al Parlamento, «Né un grigio
funzionario».
Era la prima seduta del Parlamento dopo la decisione epocale
degli inglesi per la Brexit di venerdì scorso e Farage si era presentato con orgoglio nella tana del nemico per piantare, come fa sempre, una piccola bandiera inglese
sulla sua scrivania. E questa volta
per godersi la sconfitta della banda di Bruxelles.
Se tutti i751 eurodeputatifossero graffianti e divertenti come
questo mitico inglese che beve
come una fogna e fuma come
due turchi nessun paese neanche la Gran Bretagna avrebbe voglia di uscire dall’Unione europea.
Invece, nessuno sa neanche i
loro nomi. Tanto il potere legislativo ed esecutivo dell’Ue ce l’ha la
Commissione non eletta, mentre
il Parlamento eletto ha solo un
ruolo consultivo.
Herr Juncker, 61 anni, il cui pa-
dre era un coscritto della Wehrmacht nazista e il suocero un soldato nazista convinto, era presente per parlare della crisi aperta
dalla Brexit.
«Il voto britannico ha tolto una
delle nostre ali ma stiamo ancora
volando», spiegava poeticamente. Quindi, l’Ue è un uccello un
po’ strano, ci ha fatto capire Monsieur le Président, che aveva 28
ali ma adesso ne ha solo 27.
«Non sono né stanco né malato, come dice la stampa tedesca»
ha insistito, «Combatterò fino al
mio ultimo respiro per un’Europa unita».
O Signore, vi prego, no!
Glieurodeputati presenti in aula applaudivano e acclamavano
ogni sua parola - e anche Farage
(seduto proprio accanto a lui) - lo
faceva ma sarcasticamente e in
modo esagerato.
Herr Juncker, che stava parlando in francese invece che in inglese non ne poteva più.
«Questa sarà l’ultima volta che
lei applaudirà qui dentro», gli ammoniva in inglese come un prete
con davanti un fedele posseduto
dice “Vatene Satana!”.
«In un certo senso, la sua pre-
Il popolo non può esprimersi
No dell’Olanda al referendum
Il Parlamento respinge il voto sull’Ue. Ma Wilders ci riproverà tra un anno...
::: ANDREA MORIGI
■■■ Nel parlamento olandese, la maggioranza
filoeuropeista batte un colpo, respingendo a stragrande maggioranza l’ipotesi diindire un referendum sull’uscita dall’Ue. Per timore di un risultato
simile a quello uscito il 24 giugno dalle urne britanniche, si ostacola così, con 75 voti contrari e
14 a favore, la strada verso una consultazione popolare diretta.
Per Geert Wilders, primo firmatario del progetto sulla «Nexit», non si tratta di una sorpresa. Sapeva fin dal principio che alla Camera bassa non
gli erano favorevoli e che, in ogni caso, occorrerebbe una modifica costituzionale approvata dai
due terzi delle Camere per consentire lo svolgimento di un referendum vincolante. Ma non demorde: «Gli olandesi avranno una seconda possibilità il 15 marzo 2017, il giorno delle nostre prossime elezioni politiche!», commenta il leader del
Partito della Libertà, attualmente dato in testa a
tutti i sondaggi. La stima attuale vedrebbe la formazione guidata da Wilders conquistare 33 seggi, sufficienti per rivendicare la guida di un governo di coalizione e, soprattutto, per influire sulla
riforma dello strumento elettorale.
Per sfruttare la corrente proveniente da Lon-
dra sarà necessario portare al centro della competizione politica il tema dell’uscita dall’Europa. Ci
sono ancora dieci mesi di tempo per orientare la
macchina della propaganda. Se il Regno Unito
non uscirà troppo malconcio dai negoziati con la
Commissione Ue, anche in Olanda si riuscirà a
far fallire la «strategia della paura» lo strumento
preferito dai filo-europeisti.
La strategia politica di Wilders è chiara: contrapporre la volontà degli eletti a quella degli elettori che, interpellati dai sondaggisti in questo mese di giugno, si sono espressi per il 54% a favore
della possibilità di votare, mentre il 48% si è detto
orientato ad abbandonare le istituzioni comunitarie e solo il 45% vorrebbe rimanervi. Rimarrebbe un 7% di indecisi.
Un’indicazione sul loro orientamento potrebbe essere ricavata dall’andamento del referendum consultivo dello scorso aprile, con il quale
fu bocciato, con un secco 62% di «no», il trattato
di associazione siglato nel 2014 fra l’Unione europea e l’Ucraina. Del resto, con il voto del 2005,
l’Olanda aveva già seppellito il Trattato costituzionale dell’Ue. Trascorso più di un decennio, fra
l’opinione pubblica dei Paesi Bassi e le istituzioni
di Bruxelles, il divario è rimasto ampio.
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7
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__Mercoledì 29 giugno 2016__
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SOLO PAROLE I leader dei 28 Paesi hanno preso vaghi
impegni sulla necessità di «realizzare un mercato unico
più equo che sarà fondamentale per creare nuovi posti»
Europa a pezzi
Immigrati e risparmi
La Merkel blocca tutto
I capi di governo rinviano il piano per limitare i flussi e non parlano
delle banche. Piccoli aiuti all’agricoltura. Vince ancora la Cancelliera
::: SANDRO IACOMETTI
AMICI
O NEMICI?
Juncker abbraccia
Farage. Lo stesso
Juncker poi scherzando
ferma un fotografo che
sta per immortalare il
leader dell’Ukip [Ansa]
senza quimi sorprende veramente. Lei combatte per l’uscita. Il popolo britannico ha votato a favore dell’uscita. Perché lei è qui?».
L’unica cosa che l’imperialista
lussemburghese ha in comune
colpatriota inglese non è certo l’amore per la democrazia né per
gli Stati Uniti d’Europa ma solo
l’amore per l’alcol.
Toccava a Farage replicare. Gli
Wilders è il leader del partito
per la Libertà [Reuters]
eurodeputati lo fischiavano e in
continuazione ma lui andava
avanti lo stesso come il pilota di
una Spitfire che pensa solo al bersaglio. Prima della seduta Juncker aveva cercato di baciare Farage in testa.
«Quando sono diventato eurodeputato voi tutti mi avete riso in
faccia quando vi ho detto che volevo portare l’Inghilterra fuoridall’Unione europea... Bene. Chi sta
ridendo adesso?!», gli diceva.
L’Ue è un «progetto politico incapace di ammettere che sia malato». «Grazie per ilbenvenuto caloroso e anche voi eurodeputati
siete incapaci di ammettere la crisi dell’euro e quella degli immigranti».
E poi ha inferto il colpo di grazia. «Quasi nessuno di voi ha mai
fatto un lavoro vero e serio in vita
vostra», ha gridato. Fischi fortissimi. Madame Marine Le Pen presente applaudiva invece.
Martin Schulz, presdiente del
Parlamento, ha dovuto intervenire per una volta a difesa dell’inglese Farage! «Vi state comportando
come eurodeputati dell’Ukip»,
ha detto.
Inutile negare il mercato unico
alla Gran Bretaga continuava Farage, sempre fischiato perché
«starebbbe mettendo a rischio i
posti di lavoro di centinaia di migliaia di operai tedeschi, perché il
20% delle macchine della Germania sono vendute in Inghilterra».
Ricordiamo che è solo grazie a
Farage, 52 anni, sposato con una
donna tedesca una seconda volta, che Cameron era stato costretto a promettere un referendum
sulla Brexit...
L’Ukip aveva vinto più seggi al
Parlamento europeo di tutti gli altri partiti inglesi con 4 milioni di
voti alle politiche inglesi del 2015.
Non voleva correre il rischio di
perdere i voti che l’Ukip stava rubando ai Labour specialmente
nel nord dell’Inghilterra.
Che uomo! L’uomo che ha salvato la Gran Bretragna dall’Unione europea.
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■■■ Alla fine a dirigere l’orchestra è
sempre Angela Merkel. Il primo Consiglio europeo dopo Brexit, quello da cui
doveva arrivare la risposta forte e nerboruta dell’Europa allo schiaffo della
Gran Bretagna, ha partorito il solito topolino. Qualche contentino è andato a
Matteo Renzi, che dopo essere stato celebrato come il nuovo autorevole
membro del direttorio franco-tedesca
non poteva tornare a casa a mani vuote. Il premier ha incassato il via libera
all’utilizzo di 1,4 miliardi di fondi per la
coesione, «denari destinati alle Pmi e
ai giovani per il lavoro». Al vertice di
Bruxelles si è parlato anche della possibilità di istituire due no-tax area a Milano, nell’area ex Expo, e a Bagnoli.
Ma sulle questioni importanti, la
Germania non è arretrata di un millimetro. Dopo una serie di vaghi impegni sulla necessità di «realizzare un
mercato unico più approfondito ed
equo che sarà fondamentale per creare nuovi posti di lavoro e promuovere
la produttività», sull’importanza di fornire «un sostegno finanziario agli agricoltori» e di ridurre «i flussi di migranti» (ma a settembre), la bozza di documento finale si limita ad indicare che
«saranno portati avanti i lavori» per
completare l’unione bancaria, senza
neanche citare il tema del meccanismo europeo di garanzia dei depositi.
Un tema evidentemente centrale alla
luce degli scossoni borsistici che stanno vivendo le banche del Vecchio continente e su cui il governo italiano aveva lasciato intendere che bollisse qualcosa in pentola, parlando di una soluzione europa per tutelare irisparmiatori. Ma Berlino di mettere in comune i
rischi del credito non ha alcuna intenzione, a meno che, come è stato più
volte detto, l’Europa non accetti di considerare rischiosi i titoli di Stato in pancia alle banche.
Si tratta di capire, a questo punto, su
quali strade stiano proseguendo le trattive di cuisembra sisia parlato a Bruxelles. Il vicepresidente della Commissione Dombrovskis avrebbe confermato
colloqui tra l’Italia e la Ue, mentre
Bloomberg cita un documento che
Mario Draghi avrebbe portato a Bruxelles, senza citare i nostri istituti, in cui si
sostiene che di fronte all’impatto notevole della Brexit su economia e mercato dei cambi «non possiamo più permetterci» di non risolvere le debolezze
delle banche.
È sempre la Merkel, affiancata da
Jean Claude Juncker, a dettare la linea
dura nel duello con la Gran Bretagna.
Il presidente della Commissione Ue di
fronte all’Europarlamento ha esortato
Londra a «chiarire il prima possibile»
le sue intenzioni, aggiungendo che
«nessuno a Bruxelles negozierà nulla
con il Regno Unito finché non avrà notificato formalmente la decisione di
uscire». La cancelliera tedesca ha invece avvertito che la Gran Bretagna non
potrà scegliere di mantenere i privilegi,
facendo a meno degli obblighi: «Faremo in modo che i negoziati non si sviluppino sul principio della scelta del
Angela Merkel a colloquio con il primo ministro inglese David Cameron [Ansa]
menù». Una posizione a cui si è accodato anche Matteo Renzi, secondo il
quale «in una famiglia bisogna accettare le cose buone e quelle cattive. Non si
può prendere il mercato unico e non
l’immigrazione».
Per il momento le parole d’ordine
dell’Europa sono unità e riforme.Ovvero la messa a punto di una svolta multipla sulla sicurezza comune e il rilancio
dell’economia, in particolare per quanto riguarda gli investimenti e la flessibilità. Temi su cui i 27 dovranno avviare
una riflessione approfondita e tirare le
conclusioni in occasione di un vertice
informale che il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha detto di
voler convocare per settembre, probabilmente a Bratislava. In quel prossimo summit si dovrà anche tornare a
parlare di come gestire la crisi dei migranti, uno degli elementi scatenanti
della Brexit, che l’esito del referendum
ha fatto passare in secondo piano nell’agenda di ieri e di oggi. Dal Consiglio
è venuto il pieno sostegno alla strategia
delineata dalla Commissione europea, ma si è evitato di indicare quanti e
quali soldi dovranno essere spesi per
tradurre in realtà le buone intenzioni.
E questo mentre migliaia di persone
continuano a sbarcare sulle coste italiane.
twitter@sandroiacometti
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IN GRAN BRETAGNA
I laburisti sfiduciano
il leader Corbyn
Lui: non mi dimetto
Circa l’80% dei parlamentari
laburisti ha approvato la mozione di sfiducia nei confronti
del loro leader, Jeremy Corbyn, con 172 voti a 40 (quattro
gli astenuti). Cosa significa? È
bene chiarire che il voto non è
vincolante e Corbyn si è affrettato a sottolineare che lui non
ha nessuna intenzione di dimettersi, «Sono il leader del nostro partito eletto democraticamente per un nuovo modo di
fare politica con il 60% dei voti
dei membri del labour e dei sostenitori e non li tradirò dimettendomi», ma di certo è partita
la corsa alla sua successione.
Tra i principali avversari ci sono il vice, Tom Watson, e Angela Eagle, che si è dimessa dall’incarico di ministro ombra
per le Attività produttive proprio per i diversi contrasti avuti con lo stesso Corbyn.
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Europa a pezzi
DENTRO O FUORI «Il quesito andrebbe scritto
chiaramente. E ci vorrebbe una seria e corretta
informazione, perché in Italia abbondano i marpioni...»
«Abbiamo il diritto di votare sull’Europa»
Arrivano le mail in redazione. I lettori chiedono di replicare anche in Italia il referendum votato nel Regno
Unito. Le motivazioni: il popolo è sovrano, l’euro ci ha impoverito e l’Unione tutela solo le grandi banche
Pubblichiamo alcune
delle lettere arrivate ieri
in redazione a sostegno
della nostra campagna
per ottenere il diritto di
votare se rimanere o no
nell’Unione Europea e
nell’area euro. Più adesioni riusciremo a raccogliere, maggior pressione riusciremo ad esercitare sul governo e sulle
istituzioni.
LA NOSTRA CAMPAGNA
Il tagliando da spedire a «Libero»
Francesca Tibo
e.mail
Sono assolutamente d’accordo con Giuliano Zunin. L’euro e questa Europa sono stati voluti dai
grandi poteri finanziari
per controllare i popoli europei. Più poveri siamo
più possono manipolarci
e sfruttarci per i loro interessi. Basta! Vogliamo poter decidere il nostro destino.
Nicola Cicchetti
e.mail
Voglio che anche gli italiani, come i britannici, possano decidere se rimanere o no nell'Unione Europea.
Diego Spinelli
Carate Brianza (MB)
Daniela Fabris
Treviso
Voglio decidere di uscire
dalla Ue.
Paolo Bacca
e.mail
Gianfranco Gremo
Torino
Aderisco pienamente alla
proposta lanciata da Feltri.
Ecco il modulo da compilare, ritagliare e spedire alla redazione di «Libero»
per chiedere che venga indetto un referendum con cui i cittadini possano
esprimersi sulla permanenza o meno
del nostro Paese nell’Unione Europea
e sul mantenimento o meno dell’euro
come moneta. In alternativa, potete
scriverci all’indirizzo mail che trovate
qui sopra. Vi raccomandiamo di indicare chiaramente il vostro nome e cognome.
nenza o meno nell’Unione Europea.
dum non consultivo ma
vincolante.
Paolo Perri
Catanzaro
Claudio Liverotti
e.mail
Vogliamo uscire dall'Europa, vogliamo il referendum.
Bellissima iniziativa. L'Italia agli italiani!
Roberta Ranieri
e.mail
Alessandro Secciani
e.mail
Sì al referendum, ma con
molta informazione, dato
i marpioni che ci troviamo
in casa.
Spero che questa iniziativa vada a buon fine essendo una cosa giusta, anche
se credo che i nostri bravi
politici faranno di tutto
per oscurare questo nostro diritto. Io sto con Libero, continuate così. Grazie.
No euro... No Europa. Facciamoglielo sapere!
Sergio Boaro
e.mail
Fabio Garavaglia
e.mail
Aderisco volentieri, ma
non fateci leccare francobolli per piacere! Tanti tabaccai manco li tengono
più! Avanti così, bravo Libero!
Natalino Vivaldi
e.mail
Aderisco in tutto e per tutto alla campagna lanciata
da Vittorio Feltri per chiedere venga indetto un referendum in modo che i cittadini italiani si possano
esprimere sulla perma-
Orlando Nurchi
Rosny Sous Bois (Francia)
Grazie per questa iniziativa alla quale aderisco alvolo! Mollo la spiaggia e corro a spedirvi il modulo firmato! Felice estate.
Penso che sia giusto che
anche in Italia venga indetto un referendum, sull'onda di quello inglese, per
esprimere direttamente
sulla permanenza o meno
delnostro belPaese nell’Unione Europea.
Sono perfettamente d'accordo con voi, via l'Italia
dall'euro e dall'Europa!
Dichiaro che a tutti i costi
dobbiamo uscire da questa Europa, comandata
con sopruso e ingiustizia
dai tedeschi.
Maurizio Bettinelli
e.mail
Grazie per aver lanciato
questa iniziativa che servirà forse a risvegliare le coscenze sopite. Secondo
l'interpretazione autentica dell’art 75 della Costituzione, esso fu introdotto
per evitare che negli anni
subito dopo la guerra i «comunisti» di allora potessero raccogliere le firme per
un referundum che ci facesse uscire dall’influenza
americana per dirigerci
verso il mondo comunista. Ma che senso ha questa norma oggi? Io aderisco pienamente all'iniziativa, anzi spererei che si potesse fare anche qualcosa
di più - diciamo - plateale
per costringere chi ci governa ad indire il referen-
Carlo Ghezzi
e.mail
Sono favorevole alla indizione di un referendum
popolare (scritto chiaramente) per uscire dall'Europa
Elio Mameli
e.mail
Desidero che siano gli italiani a poter scegliere e decidere democraticamente
se rimanere o meno in
questa Europa. Grazie.
Alberto Re
Siracusa
Aderisco alla richiesta di
Libero affinche' si indica
un referendum su "Italexit" dall'Europa!
Davide Maria Tafuri
e.mail
Sono assolutamente d'accordo nel chiedere di modificare la legge, che ce lo
Con la presente lettera manifesto la mia adesione ad
un eventuale referendum
consultivo come quello inglese sulla permanenza
del nostro Paese nell’euro
e nell’Unione europea,
consultazione da tenersi
al più presto.
Carlo Ferrero
e.mail
vieta, per poi votare un referendum che, nelle scelte
importanti, mi consenta
di essere uguale agli altri
cittadini della comunità,
che non intendo subire
passivamente.
Il Regno Unito ha dimostrato di essere un grande
Paese, e un Grande Paese
democratico, perché, per
decidere se restare nell’Ue
o se uscire, è stato chiesto
il voto del popolo, che come regola anche da noi
dovrebbe essere considerato sovrano
Mauro Tombesi
e.mail
Giacomo Piccardo
e.mail
Voglio anche io il referendum per decidere se rimanere o no nell'Unione Europea dei banchieri e delle
multinazionali.
Si ridia la democrazia al
popolo sovrano, si torni a
rispettare il sacro e inviolabile diritto di voto e di
espressione
Ezio Passaro
e.mail
Pasquale de Siati
Ancona
Sì, aderisco all’iniziativa di
Vittori Feltri e delquotidiano Libero perché voglio
che anche noi italiani, come i britannici, possiamo
decidere liberamente se rimanere o no nell’Unione
Europea. Come dovrebbe
essere in tutti quei paesi
che si chiamano democratici
Aderisco alla vostra iniziativa con tutto il cuore.
Sanvito Onorino
e.mail
Confermo la mia disponibilità ad effettuare un serio referendum quanto prima. A vostra disposizione.
Gianni Paulucci
e.mail
Sergio Santini
e.mail
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Giovanna Esposti
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Lucca
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Venezia
Ronald Menti
Arzignano (Vi)
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ITALIA
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::: SFIDA CAPITALE
Congelato il capo dell’Ama Fortini
La Cgil «battezza» la Raggi
Sciopero della monnezza
Cassonetti stracolmi in centro: antipasto dello stop dei netturbini a metà luglio
Il sindaco: «Siamo in pre-emergenza». Chiesti report giornalieri della raccolta
::: PAOLO EMILIO RUSSO
ROMA
■■■ Quei cassonetti stracolmi nei quartieri centrali di Prati, Monti, al Testaccio, ma pure
nella periferia diOstia e San Basilio, monumento allo schifo e
all’inefficienza, sono solo il preludio del disastro annunciato
per l'11 e il 12 luglio. In quei
due giorni, con temperatura
massima prevista sulla Capitale a 34 gradi centigradi, è stato
infatti programmato dalla Cgil
uno sciopero dei netturbini, i
dipendenti di Ama non raccoglieranno i rifiuti e,anzi,li lasceranno in strada. Per il neo sindaco di Roma, Virginia Raggi,
sarà un passaggio stretto,difficile - che ricorda le vicissitudini
(scioperi, immondizia, proteste) toccate al collega pentastellato Nogarin a Livorno, poi
esplose in un’indagine penale
- alquale sta cercando di arrivare responsabilizzando i dirigenti delle aziende partecipate costringendoli a presentare «report quotidiani» sul lavoro delle loro aziende. Lo ha detto a
voce alpresidente della municipalizzata che si occupa della
raccolta dei rifiuti, Daniele Fortini, ricevuto lunedì nel quartier generale del Movimento 5
stelle nel quartiere Ostiense, invitato a rimanere «in proroga»
fino a nuove disposizioni. Nonostante il presidente uscente
si sia presentato dimissionario,
la neosindaca - che ieri ha partecipato a due eventi pubblici e
poi è tornata a lavorare alla
giunta - lo ha invitato a rimanere per un po’, chiedendo però
in cambio resoconti giornalieri: «Siamo in una fase di preemergenza sul fronte dei rifiuti,
e dobbiamo capire come portare immediatamente a conclusione questa vicenda», ha provato a spiegare l’avvocato che
ha trionfato alle ultime Amministrative, l’amministratrice di
punta del Movimento 5 stelle.
Sulla mancata cacciata, Raggi
ha spiegato: niente repulisti,
ma responsabilità.
«Chi ha avuto responsabilitè
è giusto che le porti fino a conclusione. Ho chiesto un report
quotidiano su tutta l’attività
svolta da oggi in avanti. Ora sistemiamo la situazione, ripuliamo la città e facciamo ripartire
gli impianti; poi si prenderanno le decisioni», ha risposto ai
cronisti. A consigliarla di seguire una linea meno aggressiva
di quella del suo predecessore,
Ignazio Marino, che dovette fare immediatamente i conti con
la rivolta del corposo apparato
burocratico capitolino, sono
stati anche i membri del “minidirettorio” incontrato lunedì,
composto dalla senatrice Paola Taverna, l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo e il
consigliere regionale della Regione Lazio, Gianluca Perilli.
La linea soft non ha convinto il
sindacato a recedere rispetto alla proposta dello sciopero di
mezza estate convocato formalmente per la «la revisione
del contratto, la sicurezza e la
salubrità di condizioni e luoghi
di lavoro», come ha spiegato
Natale di Cola,segretario generale Fp - Cgil Roma e Lazio. Anzi, i “segnali” che provengono
dal settore della raccolta e dello
smaltimento deirifiuti sono tutt’altro che positivi; i cassonetti
straboccano in moltissimi
quartieri, la raccolta rallenta.
Per questa ragione il primo sindaco donna della Capitale pun-
ta sulla capacità di controllo
della struttura del presidente
uscente. Quest’ultimo, scelto
dal chirurgo-senatore del Pd,
ha già lasciato intendere che
potenzierà i turni di raccolta.
Da ieri, oltretutto, è operativo il “numero 2” del Campidoglio, l’ex consigliere comunale
e braccio destro del neo-sinda-
L’emergenza rifiuti nella Capitale a Prati, Monti e Testaccio
co, Daniele Forgia. Nominato
capo di gabinetto dopo avere
verificato la regolarità della nomina, sarà chiamato a controfirmare tutti gli atti del sindaco,
che sta completando il puzzle
della giunta, che sarà presentata il 7 luglio. Una delle caselle
già decise è proprio quella dell’assessore che si occuperà di
SEVERINI E IL PRIMO CITTADINO DI ROMA SONO SEPARATI
Ambiente, quindi dirifiuti:Paola Muraro. A sorpresa, è stata
individuata come futuro assessore al Sociale Laura Baldassarre, già all’Unicef, poi al Garante
dell’Infanzia. Nel frattempo, il
sindaco è allavoro e ieria Palazzo Senatorio sono arrivati anche due enormi mazzi di rose.
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ALLUVIONE A GENOVA
Il pm vuole sei anni
per l’ex sindaco Pd
Marta Vincenzi
Il marito rifiutato si consola facendo il papà
Prima un giro in bicicletta, poi un gelato corroborante.
Una parentesi di spensieratezza per Andrea Severini,
militante 5 Stelle, separato dal sindaco di Roma Virginia Raggi, ritratto nelle foto esclusive di «Chi» mentre
passa un pomeriggio con il figlio Matteo, di sette anni,
avuto con l’astro nascente grillino. Severini, l’indomani del successo, aveva scritto a Virginia una lettera aperta che si concludeva con un «mi manchi da morire».
I consigli dell’ex sindaco a processo per Mafia Capitale
«Virginia, ti spiego come si fa...»
Alemanno: «La corruzione si annida dai tempi di Rutelli. Per me è stata durissima»
::: BEATRICE NENCHA
■■■ Sono le dieci quando Gianni Ale-
manno, completo blu e addetto stampa al fianco, varca per la prima volta la
soglia dell’Aula bunker di Rebibbia per
sedersi al banco dei testimoni, in qualità di imputato in procedimento connesso. Letta la formula rituale, prestato
il consenso alle riprese televisive, l’ex
sindaco si avvale subito della facoltà di
non rispondere. E gela così, in pochi
secondi, sia le aspettative della Procura, che già ha provato a inserirlo in Mafia capitale con la richiesta (respinta
daltribunale) di unificare i due procedimenti, sia quelle del legale di Salvatore
Buzzi: «Comprendo le ragioni di Alemanno, ma questa era un’occasione
unica per riannodare tutti i fili» scrolla
le spalle l’avvocato Alessandro Diddi, a
cui si deve la citazione dell’ex ministro
alle Politiche agricole tra i teste a difesa sarebbero la prova di un patto cordel ras della 29 Giugno.
ruttivo.
Perché si è avvalso della facoltà di
«Sono chiarimenti che darò in quelnon rispondere: non teme che così la sede, rispondendo a qualsiasi dosi attirerà più critiche?
manda sia delle parti ci«Dimostrerò la mia invili che dei pm, che sono
nocenza nell’altro progli stessi di Mafia capitacesso in cuisono imputale, e le mie dichiarazioni
to (uno dei filoni dell’inpotranno essere utilizzachiesta Mafia capitale,
te anche in questo prodove è stato rinviato a
cesso per chiarire tutte
giudizio per corruzione
le posizioni. Sono tutti fie illecito finanziamento,
nanziamenti leciti e io
ndr) quindi non aveva
sono totalmente innosenso replicare le stesse
cente.
risposte che darò in quelLe relazioni dei preGianni Alemanno [Oly]
la sede».
fetti hanno fatto emerSono tantissime le
gere un inquinamento
domande che l’avvocato Diddi vole- trasversale, che ha attraversato sia
va porle, inclusi i finanziamenti elet- la sua amministrazione che quella
torali che la sua Fondazione ha rice- successiva di Marino, chiamato a rivuto da Buzzi e che per la Procura spondere di peculato. Ora un nuovo
«Omicidio colposo plurimo, disastro e falso»: con
queste accuse ieri il pm
ha chiesto 6 anni e un mese di carcere per Marta
Vincenzi, il sindaco che
era in carica durante la
disastrosa alluvione del 4
novembre 2011, quando
morirono sei persone travolte dall’esondazione
del torrente nel quartiere di Marassi. Il pm Luca
Scorza Azzarà ha sollecitato anche le condanne
per l’ex assessore alla
protezione civile, Francesco Scidone, chiedendo 5
anni e 11 mesi di reclusione. Secondo l’accusa sono colpevoli anche due
dirigenti comunali. In aula anche i parenti delle
vittime, tra cui Flamur
Djala, che nell'alluvione
perse la moglie e le figlie
di uno e otto anni.
sindaco, Virginia Raggi, inizia il suo
mandato: cosa si sente di suggerirle?
«Il consiglio è lo stesso: esiste una
macchina amministrativa che va ripensata perché agisce fuori da ognicontrollo politico. La cosa grave è che ci si è
concentrati unicamente sugli ultimi
anni e non sono state messe in luce le
radici diqueste corruzioni amministrative, che sono tutte all’interno dell’epoca di Rutelli e Veltroni».
Quanto ha pesato l’inchiesta Mafia capitale sul risultato elettorale
per il Campidoglio?
«Più che Mafia capitale, quello che
ha pesato sulla vittoria del M5S sono
state le divisioni nel centrodestra. Se il
centrodestra si fosse presentato con
una candidatura univoca, probabilmente avremmo vinto».
Non si rimprovera alcun errore?
«Appena insediato mi sono avventurato in una durissima prova come quella di governare Roma con una macchina dal volante rotto e le ruote sgonfie,
che ho trovato con un debito di 22 miliardi ereditato dalla giunta Veltroni».
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ITALIA
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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::: LE SFIDE DEL GOVERNO
Piscina, palestra e corsa
Renzi dà il via all’operazione «Zero pancetta»
Tre volte alla settimana il premier si alza all’alba e va in caserma, dove si allena con due istruttori militari
::: FRANCO BECHIS
parte dal retro di palazzo Chigi
alle prime luci del mattino. Da
un paio di mesi poco dopo le
sei Matteo Renzi scende dal
suo appartamento, si infila in
auto vestito assai informale
con una borsona in mano, e
parte per destinazione non nota a chi lavora alla presidenza
del Consiglio dei ministri. Verso le 6 e mezza il piccolo corteo
rispunta in viale del castro Pretorio ed entra nella caserma
Macao, una delle più grandi
della capitale, quasi in silenzio.
Non c’è un’alza bandiera, a
quell’ora anche chi dorme lì si
sta al massimo svegliando, chi
invece ci lavora entra dalle otto
in poi. Accade ormai 3-4 mattine alla settimana. Se ne fosse
accorto qualcuno, facilmente
si sarebbe preoccupato: perché il presidente del Consiglio
si incontra così presto e cosìfrequentemente con i militari italiani? Che cosa sta accadendo?
Libero è in grado di rispondere
a questa domanda e rassicurare chi mai se la sia posta in queste settimane. C’è un allarme,
in effetti. Ma tranquilli: non è
un allarme terrorismo.È il semplicissimo allarme pancetta
del premier.
Appena entra alla Macao il
presidente del Consiglio viene
preso in consegna da due militari: sono istruttori, e in questo
caso si trasformano in personaltrainer dell’operazione «Zero pancetta». Renzi ha posto
una sola condizione: che siano
maschi. Non se ne conosce il
motivo, ma qualche invidia la
scelta l’ha già suscitata nelle
non scarse fila delle militari
donne che sarebbero benissimo in grado di preparare atleticamente un personaggio così
importante. Appena arrivato,
subito qualche esercizio per
sciogliere i muscoli. E poi di
giorno in giorno il programma
può cambiare. Talvolta si inizia
subito dalla piscina, in cui si sono preparati molti atleti con le
stellette. All’inizio una decina
di vasche, poi il ritmo è salito.
Se c’è tempo si arriva anche a
30-40 vasche, e non sono affatto poche, perché l’allenamento non finisce lì. A seconda del-
DOPO
PRIMA
■■■ L’auto con relativa scorta
PARTITO DIVISO
Cercasi anti-Matteo
La minoranza dem
punta su Fassino
la agenda del premier, il nuoto
viene integrato con un percorso atletico nella apposita area
all’aria aperta della Macao. Se
il clima lo sconsiglia, si procede
nella palestra al chiuso che ovviamente finché c’è Renzi non
può essere a disposizione degli
abituali frequentatori.
L’operazione «Zero pancetta» sembra stia dando isuoi primi frutti. Forse è stata pensata
per la classica prova costume
di questa estate. Ma assai più
probabilmente è servita a presentare un presidente del Consiglio assai diverso da quel che
avevamo visto nell’ultimo anno sia sulproscenio della politica nazionale che ai vertici internazionali. Basta dare una occhiata al servizio fotografico di
I RISULTATI SI VEDONO
A sinistra, com’era la pancetta del
premier un anno fa. A destra,
un’immagine di questi giorni. Il lavoro
in palestra inizia a dare i suoi frutti...
palazzo Chigi, e si coglie come i
militari siano riusciti a fare un
mezzo miracolo. Il 27 giugno si
è fatto fotografare pancia contro pancia davanti a Bill Gates,
e il risultato è tutto a suo favore.
Il miliardario fondatore di Microsoft sembrava prendere il
volo come una mongolfiera,
con una giacca chiusa che segnava ancora di più la prominenza del girovita. Di fronte a
lui Renzi appariva un fuscello,
dopo molto tempo con la cintura da stringere, la giacca abbottonata senza mettere nulla in
rilievo, l’aspetto generale più
asciutto.Lo si è visto l’altro giorno in Parlamento durante le comunicazioni sulconsiglio europeo,e poi durante i bilaterali allo stesso vertice internazionale: sparito il doppio mento, la
pancia è andata giù sensibilmente. Solo sei mesi fa non era
così: davanti a una signora del-
il graffio
Laura l’energumena
«La Boldrini e la tutela delle donne (quando le conviene)».
Questo il titolo di un post di Luigi Di Maio. L’esponente del
M5S si riferisce al caso di Stefano Dambruoso, deputato di
Scelta civica accusato di aver aggredito con una gomitata,
nel 2014, la collega grillina Loredana Lupo. Per quel fatto
Dambruoso non godrà dell’immunità parlamentare, ma la
Camera, dove è avvenuto tutto, non si costituirà parte civile.
«Tante belle parole sulla tutela della donna», accusa Di Maio,ma poi «preferiscono salvare gli energumeni». Povera Boldrini, c’è sempre qualcuno più femminista di te.
Altra figuraccia internazionale?
A rischio il seggio nel Consiglio di sicurezza Onu
■■■ L’Italia rischia l’ennesima delusione internazionale. Ieri a New York, nel
Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, si è
votatoper attribuire i seggi non permanenti nel Consiglio di sicurezza, che durano due anni. Due i posti riservati all’area Occidentale, tre i candidati: il nostro
Paese, la Svezia e l’Olanda.
L’Italia era favorita, per una serie di
motivi. Intanto perché a questo obiettivo stanno lavorando da mesi non solo
l’ambasciatore italiano all’Onu Sebastiano Cardi e il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni (ieri a New York), ma anche
gli stessi Sergio Mattarella e Matteo Ren-
zi. Tanto che siano a ieri mattina dalla
rappresentanza italiana filtravano dichiarazioni ottimistiche. Poi perché l’Italia è chiamata a svolgere un ruolo importante nella crisi libica e nell’intero Mediterraneo, e l’incarico nel Consiglio di sicurezza sarebbe un riconoscimento per
questo ruolo. Infine perché la vittoria
dei due Paesi del nord Europa creerebbe evidenti squilibri geografici.
Insomma, c’erano tutti i motivi per
sperare in un successo. Che invece non
c’è stato. Al primo turno solo la Svezia
ha passato il quorumo di 128 voti necessari per essere ammessa nel gotha delle
la delegazione tunisina in visita
il primo dicembre scorso a palazzo Chigi la pancia del premier italiano dilagava, nascondeva fra le sue pieghe perfino
la cinta dei pantaloni, rischiava
si fare saltare ogni volta i bottoni della giacca faticosamente
abbottonati. Ancora peggio nei
discorsi in Parlamento del giugno 2015: Renziera rotondo come un pallone, il mento aveva
già sfondato la seconda curva e
stava per diventare triplo.
Siccome il politico fiorentino è uno testardo e determinato,da quando ha deciso di mettere in riga la pancetta, non si è
proprio risparmiato. Se non ha
incontri ufficiali anche dopo
l’allenamento militare, continua a fare ginnastica in ufficio
correndo sul tapis roulant che
si è fatto installare mentre discute con i collaboratori. A cui
per altro ha detto di andare il
mattino presto a fare qualche
vasca in piscina. Senza però rivelare la destinazione: voleva
tenere riservata la questione.
Purtroppo per lui non è sfuggito come avrebbe voluto a occhi
indiscreti di altri militari. E l’operazione «Zero pancetta» è venuta alla luce.
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Paolo Gentiloni [Ansa]
Nazioni Unite. L’Olanda ha ottenuto
125 voti e l’Italia è giunta terza, fermandosi a quota 113.
Italia e Olanda sono così andate al ballottaggio. Al primo l’Olanda ha ottenuto
99 voti e il nostro Paese 92; al secondo
l’Olanda 96 e l’Italia 94. Nessuno dei
due Paesi ha raggiunto il quorum. Si è
quindi provveduto in nottata a fare un
terzo ballottaggio.
Intanto, per le rispettive aree del mondo, sono state elette nel Consiglio di sicurezza Bolivia ed Etiopia al primo turno e
il Kazakistan al ballottaggio.
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Tribunale Ordinario
di Venezia – E.I. 362/13
Venezia – Porto Marghera
– Motonave “Skymar”
Vendita con incanto 29/11/2016, ore
9.30, avanti il G.E. Dott.ssa Silvia Bianchi, presso aula vendite del Tribunale
Ordinario di Venezia, termine per la presentazione delle offerte il 28/11/2016,
ore 12.30; lotto unico: M/n “Skymar”,
bandiera cambogiana, Imo n 8121197,
codice MMSI 514489000, codice identificativo di chiamata XUWR3, nave trasporto merci, gt 3768, lunghezza 104
m, larghezza 16m, pescaggio 4,2 m,
dislocamento a vuoto 2.073,6 mt, attualmente ormeggiata a Porto Marghera;
prezzo € 241.169,33; offerte in aumento non inferiori ad € 15.000,00. Maggiori informazioni: www.asteannunci.it
www.tribunale.venezia.it
Chi organizza cene carbonare, chi riunioni, chi si
dà appuntamento nel corridoio dei presidenti di
Montecitorio. Fatto sta
che nello scacchiere del
Pd c’è un gran muoversi
di pedine in vista della direzione di lunedì. Non è
una novità, tra i dem. Lo
è, però, il fatto che i movimenti attraversino la maggioranza renziana. Le più
agitate sono le truppe di
Dario Franceschini. Da
un po’ si dice che il ministro della Cultura, annusato il rischio che Renzi possa perdere la scommessa
del referendum, si stia
preparando a un piano B.
Magari un governo guidato da Grasso. E non sono
passate inosservate alcune battute caustiche del
premier al suo indirizzo,
segno, si dice, che Renzi
se n’è accorto. Pare poi
che Franceschini stia facendo pressing su Piero
Fassino per convincerlo a
ritornare sulla scena nazionale, in veste di “picconatore”.
Del resto non è il solo a
corteggiarlo. Anche la sinistra interna guarda con interesse all’ex segretario
ds, vittima, nei ballottaggi, di quel «disagio sociale» a cui Renzi non avrebbe dato risposte. Lunedì
Fassino sarà a Roma per
partecipare alla direzione. Non ha ancora deciso
se parlerà. Di sicuro, invece, parlerà Sergio Chiamparino, altro renziano della prima ora, sempre più
critico. Come sempre più
critici sono anche gli ex
veltroniani. Il premier, di
fronte a questi movimenti, reagisce con un’alzata
di spalla. Facciano pure,
ragiona coi suoi, tanto le
carte ancora fino a ottobre le dò io. E se cado io,
cadono tutti.
el.ca.
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__Mercoledì 29 giugno 2016__
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ESTERI
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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::: ALLARME TERRORISMO
Sangue in Turchia
Altri kamikaze in aeroporto: strage a Istanbul
Spari ed esplosioni allo scalo Ataturk, poi tre terroristi si fanno saltare in aria. Decine di morti e un centinaio di feriti
A sinistra: i fotogrammi dell’esplosione nel terminal. A destra: corpi all’esterno. Nel riquadro: un Ak-47 sul pavimento dello scalo
::: segue dalla prima
ANDREA MORIGI
(...) una trentina di morti, come riferito dal ministro della
Giustizia Bekir Bozdag, e circa
40 feriti ieri sera all’aeroporto
Ataturk di Istanbul, il maggior
scalo della Turchia. Secondo
le primissime ricostruzioni citate dalla Reuters e da Cnn Turk, gli spari provenivano da
un’automobile ferma in un
parcheggio ed erano diretti
verso l’area delle partenze internazionali.
La prima ricostruzione dell’accaduto parrebbe indicare
che durante i controlli di sicurezza, le forze dell’ordine avessero individuato dei terroristi
pronti a entrare in azione. Vistisi scoperti, si sarebbero fatti
saltare in aria dopo che la polizia aveva aperto il fuoco contro di loro. All'interno dell’aeroporto, i passeggeri in attesa
dei voli sono barricati all’inter-
no dei negozi sedendosi a terra e postano sui social
network i filmati del panico,
con una colonna sonora spaventosa ritmata dai fucili mitragliatori. All'esterno, è una
scena di guerra: al suolo, vicino all’area riservata ai taxi, sono sparsi ovunque detriti, fra i
quali si intravedono alcuni
corpi immobili e riversi a terra.
Lo stile dell’attentato è molto simile a quello che ha colpito l'aeroporto di Bruxelles il 22
marzo scorso. La strage potrebbe essere opera dell’Isis,
visto che la Turchia fa parte
della coalizione che combatte
lo Stato islamico in Siria e in
Iraq e fornisce l’accesso alle
proprie basi militari agli aerei
impegnati nelle missioni di
bombardamento contro i terroristi. Ma il Paese è nel mirino di numerosi gruppi terroristici,fra i quali i separatisti curdi. Meno di due settimane fa,
::: MAURO ZANON
::: I PRECEDENTI
12 GENNAIO
Un kamikaze si fa saltare nella parte turistica di Istanbul, facendo una
strage di tedeschi vicino alla moschea Blu e a quella di Santa Sofia. Il
bilancio è di 10 morti.
13 MARZO
Un’autobomba esplode nelle strade di Ankara provocando 37 morti e
125 feriti.
19 MARZO
Un kamikaze dello Stato Islamico si fa esplodere nella parte europea di
Istanbul. Il bilancio è di cinque morti e trentasei feriti.
7 GIUGNO
Un'autobomba esplode nella centralissima piazza Beyazit, tra
l’università e il gran bazar. Le vittime sono dodici, i feriti quarantadue,
di cui tre molto gravi. Subito dopo l’esplosione il presidente Erdogan
ha attribuito la responsabilità dell'attentato ai curdi del Pkk.
il 17 giugno, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva criticato senza mezzi termini il sostegno che il Parlamento di Bruxelles aveva espresso
nei confronti del partito curdo
siriano Pyd e del proprio braccio armato Ypg, minacciando: «La Turchia la farà pagare
all’Europa che sostiene ilterrorismo». La rabbia di Erdogan
era montata in seguito all’episodio del gazebo con bandiere dell’organizzazione dinanzi al parlamento europeo ed è
tornata viva con le foto che ritraggono il leader del partito
filo curdo Selattin Demirtas
camminare nei corridoi delle
istituzionieuropee, dove si trovava per colloqui, con al fianco bandiere dell’Ypg. «Che tipo di messaggio vogliono darci esponendo bandiere di
gruppi terroristici?», si era
chiesto il presidente turco, prima di contrattaccare, assicurando che la Turchia «chiederà conto ai responsabili di rispondere di questi atti, nelle
sedi e nei tempi opportuni».
Erdogan aveva poi insistito
sui presunti legami di Demirtas con i terroristidelYpg e curdi turchi del Pkk. Il segretario
Agevolati gli affari immobiliari degli emiri
■■■ Parigi. Due anni fa, erano sta-
La Francia socialista taglia le tasse agli amici del Qatar
ti due giornalisti coraggiosi e controcorrente come Pierre Péan e Vanessa Ratignier a raccontare i ripetuti inchini della Francia al Qatar,
all’interno di un libro, Une France
sous influence, che provocò parecchie turbolenze nell’area neogollista dell’ex presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy.
Questa settimana, in un’inchiesta altrettanto esplosiva, è il magazine Marianne a sollevare il velo di
ipocrisia che copre i rapporti torbidi tra la Francia e l’emirato. Il titolo
dell’inchiesta, curata da Bruno
Rieth, è inequivocabile: «La Francia, paradiso fiscale dell’emirato».
Si scopre così, grazie al più battagliero e smarcato dei settimanali
francesi, che i qatarioti godono in
Francia di benefici fiscali che nes-
sun altro partner e Paese amico
può vantare. Si scopre, insomma,
che il Paese guidato dal socialista
François Hollande, quello della superaliquota al 75%, quello che diceva «la finanza è il mio nemico», è
per il Qatar un vero e proprio paradiso, una sorta di Isole Cayman europee.
Ma andiamo con ordine. La storia d’amore fiscale tra la Francia e il
Qatar risale al 2008, sotto la presidenza di Sarkozy. L’allora capo di
Stato si adopera con ogni mezzo
per stendere i tappeti rossi agli amici qatarioti (gli stessi che hanno in
seguito acquistato il “suo” Paris Saint-Germain),e per ringraziarli, dopo l’intervento dei loro emissari
nel celebre affaire diplomatico-giu-
diziario che ha portato alla liberazione delle infermiere bulgare in Libia, decide di ritoccare una già vantaggiosa convenzione fiscale tra Parigi e Doha (risalente al 1990) per
esonerare gli emiri dal pagare tasse
sulle plusvalenze derivanti da compravendite immobiliari.
Ma non solo: nel gesto di favore
di Sarko alla famiglia al-Thani, è inclusa anche l’esenzione dalla pesantissima Isf, l’imposta sul patrimonio, che in questi giorni sta facendo litigare il ministro dell’Economia, EmmanuelMacron, e il ministro delle Finanze, Michel Sapin
(il secondo, forse per un regolamento di conti, avrebbe spifferato
ai media che Macron ha qualche
problemuccio con l’Isf). La mossa
di Sarko passa in sordina, i media
parigini, tranne lo stesso Marianne, non alzano neppure un dito
per protestare contro il regime fiscale ad hoc che l’ex capo di Stato
aveva prodotto per i suoi amici del
Golfo, ma soprattutto la “convention fiscale” resta intatta anche sotto la presidenza socialista di Hollande. «Con questa riforma, Nicolas Sarkozy ha manifestamente costruito una fiscalità senza regole
per i suoi amici. Il problema è che
noi socialisti abbiamo proceduto
nella stessa strada», deplora a Marianne Jean-Yves Leconte, senatore del Partito socialista.
Quando c’è di mezzo il Qatar, a
Bercy, sede del ministero dell’Economia, si parla poco, a bassa voce,
del partito filocurdo
Hdp è tra i 152 parlamentari che, con l'abolizione
dell'immunità
parlamentare la cui norma è stata firmata dallo
stesso presidente turco
lo scorso 7 giugno, saranno soggetti a procedimenti giudiziari. Per i
parlamentari Hdp l’accusa è per lo più di «supporto
a organizzazioni terroristiche», per i parlamentari del
partito repubblicano Chp si
tratta invece di accuse per «ingiuria e diffamazione nei confronti del presidente della Repubblica». «Con l’abolizione
dell'immunità hanno avuto
paura e ora vanno in giro a
piangere» ha attaccato Erdogan, prima di accusare i parlamentari dell'Hdp di supportare «gruppi che distruggano,
vandalizzano e portano il terrore nel Paese».
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e spesso si cambia subito discorso:
regna un vero e proprio clima di
omertà. «Ho inviato una domanda
per iscritto, ma non ho avuto risposte. Per questo, ho deciso di contattare direttamente il segretario di
Stato, per obbligarlo a rispondermi», spiega Leconte. Al momento,
nessuna missiva è arrivata al domicilio di Leconte, per chiarire una situazione a dir poco ambigua. «L’esecutivo socialista tace», scrive Marianne. Tace Hollande, che continua a vendere i caccia Rafale a un
Paese che finanzia l’islamismo,e tace la gauche tutta, solcando la stessa via che Sarkozy aprì nel 2008 tra
Parigi e Doha.
Sullo sfondo, restano solo le cifre: il regime fiscale particolare accordato al Qatar costerebbe tra i
150 e i 200 milioni all’anno alle casse dello Stato.
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IL PACHIDERMA DELLO ZOO DI STOCCARDA FA I SORTEGGI PER EURO 2016
MODENA
L’elefantessa tedesca «tradisce» la patria: passa l’Italia
L'elefante Zella, nominato a
furor di popolo oracolo ufficiale di Euro 2016, ha annunciato la vittoria dell’Italia
nella sfida di sabato contro
la Germania agli Europei di
calcio che si stanno giocando in Francia. Per quanto riguarda gli altri ottavi, l’animale, che vive nello zoo di
Stoccarda, in Germania, ha
pronosticato il successo della Polonia contro il Portogallo e dell’Islanda contro la
Francia. Quella dei pronostici degli animali alle grandi
competizioni di calcio non è
certo una novità. Nei mondiali di calcio del 2010 fu utilizzato il Polpo Paul per tentare di “predire” i risultati
delle partite di calcio in cui
era coinvolta la nazionale tedesca. Il quale azzeccò tutto.
che in questi anni si sono
riempiti la bocca di parole di
condanna feroce contro chi
maltratta le donne. Tutti , a
destra come a sinistra, a dire
di denunciare, di non farsi
problemi, di non aver paura a
puntare ildito contro icarnefici.Che la vittima in questo cavolo di Paese viene tutelata fino in fondo. Che la giustizia
sarà inflessibile e che non saranno concessi sconti a nessuno.E poi succede che ilmostro ritorna nel luogo del delitto e se la cava con un divieto
assurdo. Come l’ha presa la
ragazza non lo sapremo mai,
a meno che non finisca male
per davvero. Come saranno
riusciti a mandarla giù quegli
agenti premurosi che hanno
passato la notte a tranquillizzare la sventurata e a scrivere
scartoffie che poi si sono rivelate inutili,lo possiamo immaginare. Sta di fatto che il silenzio attorno a questo episodio
è assordante. E non promette
nulla di buono. In un Paese
civile ci sarebbe la gente indignata per strada. A gridare la
propria rabbia. Ma, in fin dei
conti, siamo in Italia. E qui finisce tutto in cavalleria.
L'ha strangolata, ha portato il cadavere in cantina e
l'ha chiuso dentro un frigo. Poi ha ripreso a fare la
sua vita di sempre. Allarmati dall'odore terribile
che aveva invaso le scale
della palazzina i vicini
hanno chiamato i Vigili
del Fuoco e, dopo la macabra scoperta, interrogato
dagli inquirenti, ha confessato subito l'omicidio.
E' successo a Modena in
un quartiere della prima
periferia: il fermato è il
convivente della donna
Armando Canò, 50 anni.
Lei, invece, si chiamava
Bernadette Fella, 55enne,
conosciuta nel quartiere
popolare in cui abitava. A
quanto pare i due litigavano spesso e più volte la
donna aveva denunciato
le violenze del compagno,
da cui pare stesse tentando di separarsi. L'ultima
volta era successo qualche settimana fa, quando
dopo una violenta lite lui
l'aveva colpita ripetutamente al volto. Poi nei
giorni scorsi l'ennesimo litigio, nella notte tra sabato e domenica, al termine
del quale l'uomo, come
lui stesso ha dichiarato
agli inquirenti, l'ha presa
per il collo fino a farla soffocare. Evidentemente
senza pensare alle conseguenze, o forse cercando
un piano per occultare
successivamente il corpo,
Canò, la stessa notte, ha
poi trasportato il cadavere della donna fino alle
cantine della palazzina in
cui la donna viveva, chiudendolo dentro ad un frigorifero spento. Il caldo di
questi giorni ha fatto il resto. L'uomo già noto alle
forze dell'ordine per diversi precedenti penali è stato raggiunto a casa di una
conoscente: in tasca aveva le chiavi dell'appartamento dell'ex compagna.
Ora è in carcere accusato
di omicidio e occultamento di cadavere.
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AL. PE.
Verdetto pericoloso
Il molestatore di vicine
non deve cambiare casa
Egiziano palpeggia una ragazza di 25 anni. Il giudice lo lascia andare
a patto che non la veda più. Peccato che abitino nello stesso palazzo
::: ROBERTO POLETTI
■■■ Una ragazza di 25 anni
che abita a Milano, in zona
Città Studi, viene molestata
da un pizzaiolo egiziano di 28
anni, suo vicino di casa. Lui
se la cava e se la ride beato.
Succede sabato scorso alle
due di notte: la Polizia, chiamata dalla vittima, interviene
prontamente e lo arresta. Si
tratta chiaramente di violenza sessuale: gli agenti accertano che la donna è stata molestata e palpeggiata mentre faceva rientro nella sua abitazione. Ha tentato di scappare
ma è stata di nuovo raggiunta
e di nuovo importunata in
maniera pesante. Si è salvata
con una gomitata che le ha
consentito di barricarsi nell’appartamento e chiamare i
soccorsi.Fine della storia? Aggressore a scontare la pena
dietro le sbarre? Magari. Perché il finale, che vi abbiamo
anticipato, è diverso e supera
davvero ogni immaginazione. Il molestatore non solo è
già libero. Ma ha potuto far ritorno nella sua abitazione.
Continuando la sua esistenza
come se niente fosse successo. Un giudice infatti gli ha solo imposto il divieto di incontro con la sua vittima. Tutto
qui. Peccato che la ragazza
sia la vicina di pianerottolo.
Impossibile che i due non si
incrocino. Una decisione che
lascia a dir poco sgomenti. La
vita di questa poverina è stata
rovinata per sempre. Con
quale coraggio potrà star serena dietro la porta di casa? Come potrà continuare a vivere
::: LA SCHEDA
IL FATTO
A Milano, in zona Città Studi, una ragazza di 25 anni viene insidiata da un pizzaiolo
egiziano di 28, che la insegue e la palpeggia. La giovane si allontana e lui tenta un
secondo assalto, lei si salva
solo quando riesce a raggiungere casa, da dove chiama la
polizia. Gli agenti fermano il
nordafricano.
IL PARADOSSO
Accertati i fatti, l’extracomunitario viene comunque rimesso in libertà, con l’unica
restrizione del «divieto d’incontro» con la ragazza molestata. Circostanza a dir poco
bizzarra, considerato che l’immigrato vive nello stesso condominio della giovane e i
due stanno addirittura sul
medesimo pianerottolo.
in quel palazzo sapendo che
a pochi metri c’è un potenziale violentatore che ci ha già
provato e non ci è riuscito per
un soffio? L’aggressore, una
volta calmate le acque, non
sarà tentato di farle pagare a
caro prezzo l’arresto, la denuncia e il processo? Il pizzaiolo non riprenderà esattamente da dove era rimasto?
Domande che ci facciamo
noi ma che evidentemente il
giudice che ha esaminato il
caso ha ritenuto inconsistenti. A meno che la ragazza non
abbia millantato, ma l'esperienza sul campo degli uomini in divisa intervenuti sul luogo del delitto parrebbe proprio escludere questa ipotesi.
Un caso che meriterebbe
qualche attenzione in più da
parte dei tanti commentatori
Uccide la ex
e la chiude
nel frigorifero
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ATTUALITÀ
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Sentenza storica
Attese lunghe: rimborsi a chi si opera all’estero
Trans cambia sesso negli Usa, i giudici lo risarciscono: in Italia tempi biblici. Come per molti altri interventi...
:::
::: CHIARA PELLEGRINI
■■■ Cosa accadrebbe al servizio
sanitario nazionale se gli italiani decidessero, stanchi delle lunghe liste
di attesa, dei ticket esosi, di usufruire all’estero di prestazioni sanitarie,
salvo poi chiedere alle unità sanitarie di competenza il rimborso di
quanto speso in paesi stranieri? L’ipotesi non è peregrina ed anzi
quanto mai realistica, infatti una recente sentenza del tribunale di Treviso potrebbe fare scuola e aprire
una voragine nei conti pubblici.
La lezione da non scordare
sulle riforme costituzionali
::: BRUNO FERRARO*
LA VICENDA
Ecco i fatti, la vicenda risale ad
alcuni anni fa quando una ragazza
di Montebelluna (Treviso) decide
di cambiare sesso. La giovane, che
chiameremo per comodità Simona,comincia a raccogliere informazioni sul da farsi e mette a confronto due cliniche, una americana e
quella suggerita dal Centro regionale di riferimento a Padova. Così viene a scoprire che per il medesimo
intervento negli Usa, a parità di costo: circa 20mila euro, i tempi di attesa sono praticamente nulli, mentre a Padova la lista di attesa è di 44
mesi. Non solo, l’equipe dei professori americani indicava per l’intevento tre ore e mezza di sala operatoria, tre giorni di convalescenza e
scongiurava alcun tipo dicomplicazione post operatoria. In Italia a Simona dicono altro: «L’operazione
durerà cinque ore e il pericolo di
inconvenienti è del 30%». A favore
della clinica americana ci sono poi i
numeri degli interventi annualmente effettuati: 1.300 contro i 157
eseguiti in 14 anni in quella italiana. La giovane di Montebelluna
non ci pensa due volte e, stante le
difficoltà economiche, chiede l’autorizzazione alla usl di competenza, quella di Asolo, per farsi operare
all’estero. L’azienda socio sanitaria
fornisce parere negativo.
LA DECISIONE
Simona decide di affidarsi all’avvocato Alessandra Gracis, che da
anni sta conducendo una personale battaglia perché siano garantiti i
diritti delle persone che devono affrontare ilpercorso delcambiamento di genere, una strada che ha affrontato anche lei. L’avvocato Gracis porta la causa davanti al tribunale civile di Treviso, che riconosce alla paziente il diritto a rivolgersi all’estero con l’autorizzazione dell’azienda sanitaria locale, come vuole
un decreto ministeriale, portato a
sostegno del verdetto, sulle prestazioni «altamente specializzate»
non ottenibili «tempestivamente o
adeguatamente» presso strutture
italiane pubbliche o convenzionate». Secondo il decreto nel caso di
ricovero in Paesi non appartenenti
all’Unione europea è possibile ottenere per tale tipologia di prestazioni un rimborso nella misura dell’80% della spesa sostenuta – dm 3
novembre 1989 – nel caso in cui sia
stata fatta apposita richiesta preventiva del medico specialista della rispettiva patologia e si sia ottenuta
preventiva autorizzazione da parte
della Commissione Ricorsi – art.
33, Legge 7/2001.
Per ottenere il rimborso (oltre a
quanto già detto), è necessario presentare all’asl di appartenenza, en-
L’angolo della giustizia
tro 10 anni dalla data di dimissione
dalla struttura, le note spese unitamente alla relazione medica.
Il probema non è tanto sul tipo
di intervento, quanto la lunghezza
insostenibile dei tempi d’attesa.
Da decenni il Tribunale dei dirittidelmalato accusa la sanità pubblica per le lungaggini che devono subire gli aspiranti pazienti per ambire ad un eventuale intervento. Stando ad un ricerca del Censis, commissionata da Rbm assicurazione
salute, sono 11 milioni gli italiani,
che nel 2016 hanno dovuto rinviare
o riunciare alle prestazioni sanitarie pubbliche, a causa delle difficoltà economiche: ticket troppo alti e
per i tempi di attesa sterminati. Dal
Bilancio di sostenibilità del welfare
italiano, realizzato dal Censis per il
Forum Ania-consumatori, emerge
infatti che lo scorso anno nel 41,7%
delle famiglie almeno una persona
ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria per le liste di attesa
troppo lunghe o per i costi eccessivi.
E questo nonostante gli italiani
abbiano pagato di tasca propria
per prestazioni sanitarie oltre 500
euro pro capite, il doppio rispetto a
Francia e Gran Bretagna.
Basta dare un’occhiata alle cifre
per rendersi conto del fenomeno.
Secondo il dossier Censis-Rbm Salute, per una risonanza magnetica
del ginocchio nel 2015 ogni paziente ha speso 20 euro in più rispetto al
2014, pagando per la prestazione
un ticket medio di 70,5 euro contro
i 49,8 dell’anno precedente.
Un incremento di prezzo a cui
non è corrisposto una prestazione
più rapida, anzi, il tempo medio di
attesa è passato da da 44,8 giorni a
64,6 giorni. Per una colonscopia il
costo del ticket è lievitato da 11 a
60,50 euro, anche qui tempi di attesa dilatati se nel 2014 bastavano
69,1 giorni, nel 2015 ce ne sono voluti in media 78,8.
Secondo il Rapporto Pit Salute
per la rimozione di una protesi all’anca, una ricostruzione mammaria e un’operazione maxillo facciale, l’attesa media a livello nazionale
è 24 mesi. Per una protesi al ginocchio ci vuole un anno, 11 mesi per
un’ernia inguinale, 10 per una cataratta, 8 per l’impianto di una protesi alla spalla.
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■■■ Dallo Stato centralista allo Stato del federalismo legislativo ed amministrativo.
Con questa espressione si può sintetizzare il
cammino e la trasformazione compiuti dal
nostro Paese nei 70 anni esatti intercorsi tra
il referendum istituzionale su Monarchia e
Repubblica e l'anno che stiamo vivendo.
Qualche rigo di storia è necessario. Per arrivare alla costituzione delle Regioni bisognò
attendere fino al 1970, furono create 15 Regioni a statuto ordinario e 5 a Statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Trentino Alto Adige,
Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta), che
godono di forme e condizioni particolari di
autonomia. Rispetto al passato una serie di
materie rimasero di competenza esclusiva
dello Stato, mentre altre sono a legislazione
concorrente , tutto il resto è di competenza
delle Regioni. Con la legge Bassanini n. 59
del 1997 si realizzò poi l'operazione che fu
battezzata come devolution.Con la Bassanini infatti lo Stato ha operato un conferimento generalizzato alle Regioni ed agli Enti Locali «di tutte le funzioni e i compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi e alla
promozione dello sviluppo delle rispettive
comunità». Cardine della riforma è il principio della sussidiarietà e l'intera operazione
prese il nome di federalismo amministrativo a Costituzione invariata.
Fin qui la storia, arricchita dal ricordo del
referendum costituzionale conclusosi con
esito positivo. Tutto nella norma e con piena soddisfazione del «popolo sovrano»? I
dati sembrerebbero confermarlo e legittimare la recente riforma varata dal Governo
Letta «a colpi di maggioranza». Le Provincie
passano da 86 a 51, applicando con poche
eccezioni il ristretto parametro riferito al numero degli abitanti ed all’estensione territoriale. Nascono per contro le città metropolitane con sede nei maggiori capoluoghi: Roma,Torino, Milano,Venezia, Genova, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria che andranno a sostituire le Provincie nei maggiori poli urbani. Spariscono le giunte provinciali elettive (i cosiddetti parlamentini). È il
preludio di una riforma più ampia che riguarda gli uffici territoriali di governo quali
Prefetture, Questure, Motorizzazione Civile, Provveditorato. Proverò a dire la mia. La
riforma federalista regionale non mi convince e mi ritrovo ad avere a distanza di qualche decennio le stesse perplessità iniziali, avvalorate da storie di malaffare regionali, di
ruberie, di sprechi, di costi eccessivi. Non è
possibile considerare positivamente una riforma che riduce il numero degli Enti solo
da 86 a 51; che soprattutto lascia fuori le Regioni a statuto speciale; che dà vita a città
metropolitane di entità sproporzionata amministrate da soggetti già fin troppo impegnati nel governo dei rispettivi Comuni.
Non era meglio che le Regioni tornassero
all'originario disegno costituzionale, cessando di essere Enti gestionali per diventare
macroaree con compiti di pianificazione e
di programmazione? Ed allora, lancio una
provocazione. Siamo proprio sicuri che, dovendo riformare l'architettura costituzionale, abbiamo scelto la strada migliore? E se
avessimo provato, con un referendum consultivo a chiedere ai cittadini «vuoi le Provincie o le Regioni?» Se è vero che dei 28 Stati
Europei 19 hanno le Provincie, il «popolo
sovrano» avrebbe scelto come hanno fatto i
parlamentari?
*Presidente Aggiunto Onorario
Corte di Cassazione
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Stangata all’orizzonte
WHATSAPP A PAGAMENTO
Agcom pensa a una tassa sulle chat gratuite per «tutelare» i colossi telefonici
::: ALESSIA PEDRIELLI
■■■ Basta «privilegi» per le
chat gratuite: WhatsApp e gli
altri paghino iltransito sulle reti alle compagnie telefoniche.
E se a rimetterci, alla fine, sono gli utenti con un servizio
che diventerà a pagamento,
poco importa. Quello che conta è che ai colossi della telefonia venga reso il«maltolto», visto che tra le cause delle entrate in calo,per miliardi, delle società di telecomunicazione, ci
sarebbe proprio lo spopolare
delle free chat che spesso rimpiazzano messaggini e telefonate.
Ed ecco pronto il rimedio:
ci ha pensato l'Agcom che per
le App di comunicazione che
operano sui numeri italiani,
suggerisce di istituire un obolo di pedaggio, una sorta ditassa da versare a chi quei numeri li acquista dallo Stato e li gestisce. Della cifra versata, poi,
sempre secondo il ragionamento di Agcom, le App potranno a loro volta rifarsi, attingendo ai conti e alle prepagate degli utenti,offrendo, magari, qualche servizio aggiuntivo
alla chat. Facile, no? Ma non
basta. Nel sezionare per bene
uno dei servizi più amati dai
mobile-dipendenti, l'Agcom
ha trovato anche un altro difetto: WhatsApp e sorelle, infatti,
non rispondono in modo
compiuto alristrettissimo regime nazionale di tutela della
privacy, anzi per dirla tutta basano la loro esistenza sulla profilazione degli utenti da utilizzare poi, come merce di scambio,nel mercato mondiale delle tendenze di mercato. Un'altra anomalia a cui, secondo il
garante, bisogna porre subito
un rimedio. Come? Istituendo un apposito registro a cui
le stesse dovranno essere
iscritte per ottenere un titolo
di abilitazione ad operare nel
nostro Paese. E se ancora non
basta,ilgarante ha pensato an-
che agli utenti scontenti, ipotizzando per i fornitori d servizi free anche l'apertura di call
center, presso cui raccogliere
lamentele e segnalazioni.
Il piano di Agcom è stato
dettagliato dal commissario
Antonio Preto, già funzionario del Parlamento europeo,
che ha relazionato sui risultati
di una «Indagine conoscitiva
sullo sviluppo delle piattafor-
me digitali e dei servizi di comunicazione elettronica» avviata qualche tempo fa dall'autority e volta a risolvere le
«criticità esistenti negli accordi d'interconnessione tra operatori direte e fornitori di servizi di messaggistica istantanea,
come Whatsapp Telegram e
altri». Dove per criticità si intende soprattutto la mancata
remunerazione dell'utilizzo
delle infrastrutture da parte
delle App, in favore delle grandi compagnie. Per risolvere la
faccenda l'Agcom, che non ha
potere attuativo, ma solo di
consulenza,suggerisce dimettere ad un tavolo le due parti,
costringendole ad avviare
una trattativa sui costi. Prevedendo anche che le App possano rifarsi sugli utenti, non
prima, però, di aver avuto da
ognuno il consenso a prelevare dal credito della ricaricabile. Forse temendo una fuga in
massa dal mercato italiano
delle chat, l'authority ha indicato che l'obolo da versare alle compagnie telefoniche dovrà essere «equo proporzionato e non discriminatorio». Ma
il concetto rimane lo stesso:
addio servizio gratuito.
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TEST DI PROPULSIONE NELLO UTAH
A Klaus Davi il premio
per impegno antimafia
Il Premio internazionale
“Livatino-Saetta-Costa”
per l’impegno sociale giunto alla sua XXII edizione, organizzato dal Comitato spontaneo antimafia
e conferito da anni a quanti si sono distinti per l’impegno contro la criminalità organizzata - verrà assegnato quest’anno, tra gli
altri, a Klaus Davi per i
suoi servizi per Rai 1 sul
tema ’Ndrangheta e l’ideazione del format «Gli Intoccabili», prodotto dal
network La C di Vibo Valentia e dedicato alla lotta
e contrasto alla criminalità organizzata. Il riconoscimento verrà conferito
dal Comitato, rappresentato dal presidente Attilio
Cavallaro, il 21 settembre
a Catania, a ricordo del sacrificio dei magistrati, servitori dello Stato.
Ikea ritira 29 milioni
di cassettiere killer
La Nasa scalda i motori per andare su Marte
::: GIANCRISTIANO DESIDERIO
■■■ La iella porta fortuna.È la sintesi della storia moderna di Colobraro: il comune più iellato d’Italia. Ma è anche un tema se non addirittura il tema centrale della storia del pensiero occidentale. Per
sconfessare il luogo comune, riderci su e farci anche un po’ di soldi,
gli sfigati del comune innominabile della Basilicata si sono inventati
il festival «Sogno di una notte…a
quel paese» ed è stato da subito un
gran successo, una gran botta di
culo. Alessandro Milan ha intervistato per Libero lo sfigato numero
1, il sindaco di Colobraro, Andrea
Bernardo, che ha tentato la sfortuna e ha fatto di necessità virtù. Perché le due cose sono tra loro legate. Il grande Machiavelli nell'immortale capitolo XV del Principe ci
dice che la nostra vita è per metà
nelle mani della fortuna e per metà nelle mani della nostra virtù. Se
così non fosse danzeremmo tutti
nel caso assoluto oppure sarem-
Negli Utah (Usa), ieri, la Nasa ha eseguito il secondo e ultimo test (il primo era stato effettuato nel
marzo 2015 in Florida) al razzo che verrà utilizzato
in futuro per inviare missioni con equipaggio su
Marte. Questo razzo di 54 metri, posto orizzontal-
mente sul terreno, ha funzionato per due minuti
bruciando 5,5 tonnellate di combustibile al secondo: per il viaggio ne serviranno due. La Nasa prevede di inviare una missione umana su Marte entro
10 o 15 anni [Ansa]
Riabilitazione dei riti scaramantici
La superstizione è una cosa serissima
Un mondo di sola conoscenza sarebbe criminale. Credere alla iella è da ignoranti, non farlo porta male
mo schiavi inconsapevoli della necessità. Altro che superstizione e irrazionalità. La fortuna e la sfortuna
sono più che ragionevoli e ci rendono liberi. Pensate quanto sarebbe
assurda e maniacale e pericolosa
la nostra vita se fosse per davvero
solo e soltanto nelle nostre mani.
Meglio, molto meglio cinquanta e
cinquanta.
Una volta Emilio Colombo raccontò un gustoso aneddoto che
aveva come protagonisti un filosofo, una giornalista e uno iettatore.
Benedetto Croce stava con Matilde Serao, suonarono, entrò il cameriere: «Professo’, ci sta 'chillo».
«Chillo chi?». «L'innominabile!».
«Hiiiih!» fece Croce toccandosi. Al
che la Serao, donna di mondo, allungando la mano disse: «Profes-
so’, permettete che anch’io…». Si
sa che i napoletani sono particolarmente sensibili all'argomento.Perché sono ignoranti? Al contrario,
perché sanno per sano scetticismo
greco che un mondo tutto conoscenza e trasparenza non solo è impossibile ma se lo fosse sarebbe criminale. Ecco perché l’aforisma del
compianto Umberto Eco, «la superstizione porta sfortuna», è poco
più di uno sberleffo mentre la frase
di Eduardo de Filippo è ironia e autoironia pura: «Essere superstiziosi
è da ignoranti, ma non esserlo porta male».
Giovanni Leone, uno che era un
galantuomo ma che sul più bello
non ebbe tanta fortuna, prima di
essere presidente della repubblica
fu presidente di Montecitorio.Con-
vocando una seduta per un venerdì 17 si premurò di aggiungere sottovoce: «Naturalmente, gli onorevoli napoletani sono dispensati».
Per la serie «non è vero ma ci credo». Tuttavia, a nulla gli servirono
gli scongiuri quando sull'onda del
pamphletdi Camilla Cederna, Giovanni Leone: la carriera di un Presidente, fu costretto dal suo stesso
partito, la Dc, alle dimissioni. Ma
quando morì, nel 2001, tutti ne parlarono bene e un ex comunista
che ne chiese le dimissioni, Giorgio Napolitano, divenuto a sua volta capo dello Stato ne fece un pubblico elogio riconoscendone la correttezza politica. Questa è una fortuna tipicamente italiana: la fortuna postuma. Tra le fortune è la più
sfortunata e, soprattutto, ipocrita.
Ikea ha deciso di ritirare
dal mercato 29 milioni di
cassettiere Malm dopo la
morte di 6 bambini provocata dal rovesciamento
del mobile. «È chiaro che
vi sono ancora prodotti
non messi in sicurezza
nelle case dei clienti, e crediamo che compiere questo ulteriore passo sia la
cosa giusta da fare», si legge in un comunicato dell’azienda citato dalla Cnn.
Sul sito di Ikea.us è stato
pubblicato il “recall”, in
cambio di un rimborso, o,
in alternativa viene offerta la possibilità di richiedere un kit per il fissaggio alla parete delle cassettiere.
Per le Malm acquistate
prima del 2002 viene rimborsata metà del valore.
Chi è Rosario Chiarchiaro? Un
menagramo così menagramo
che, grazie a Luigi Pirandello, capì
che l’unico modo per far tacere le
malelingue e ricavare per sé e le
sue figliole qualcosa di buono dalla leggenda che fosse uno iettatore
era quella di chiedere al giudice
che lo doveva giudicare in tribunale una certificata patente di iettatore per far pagare una bella tassa anti-jella ai superstiziosi. Per sua sfortuna, però, il giudice non era per
nulla superstizioso e, anzi, era intenzionato a farla finita con i luoghi comuni. Così mentre Chiarchiaro pretendeva la sua patente
di menagramo, ecco che un colpo
di vento fa cadere la gabbia del cardellino - unico amato ricordo della
mamma defunta del magistrato - e
il povero uccellino canterino smette di cantare per sempre. Non ci fu
nient’altro da fare che dare la patente a Rosario Chiarchiaro per fargli esercitare legittimamente la sua
professione di iettatore.
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Opportunità mancate
L’Inps rifiuta i soldi e si tiene le case
Impazza la febbre dei fondi immobiliari. Duomo Holding lancia la contro Opa su Mediolanum RE per scalzare Blado
Gli americani di Elliott insistono su Alpha partecipata dall’Istituto. Ma Boeri non vende anche se le quote rendono nulla
::: SANDRO IACOMETTI
lioni che sarà messo in pagamento il prossimo settembre.
Per Immobiliare Dinamico,
il fondo gestito da Bnp Paribas
Reim Sgr, il corrispettivo offerto è invece di 69,31 euro per un
totale di 100,84 milioni. Lo
sconto, in questo caso è del
63,6% sul valore, ma in Borsa il
titolo valeva 55,45 euro prima
dell’annuncio dell’offerta e 65
euro dopo. Anche i francesi
hanno respinto la proposta,
precisando, però che spetta ai
partecipanti «una compiuta valutazione».
Ilterzo impegno diBlado doveva, sulla carta, essere quello
ColombiC&E
■■■ Dopo anni di calma piatta e malgrado il periodo poco
favorevole per il mattone, il
mercato dei fondi immobiliari
quotati torna ad accendere i
motori. Con una raffica di operazioniche non si vedeva almeno dal 2007. Ad aprire le danze
è stato, lo scorso maggio, il colosso americano Elliott, con
una quadrupla Opa da oltre
560 milioni di euro lanciata attraverso la controllata lussemburghese Blado Investment.
Operazione che non è passata inosservata. Ieri, infatti, su
una delle quattro prede, la Mediolanum Real Estate, ha deciso di scendere in campo anche
Duomo Holding, società a stelle e strisce detenuta da un gruppo di fondi di investimento privatigestiti da Tssp AdjacentOpportunities Management. La
società ha depositato in Consob i documenti per un’Opa totalitaria sulle quote del fondo
immobiliare gestito da Mediolanum sgr. L’offerta è migliorativa rispetto a quella di Blado,
che prevedeva uno sconto del
40,5% sul valore netto al 31 dicembre 2015, ma con un consistente premio rispetto ai prezzi
diBorsa degliultimimesi. In caso di adesione totale l’esborso
di Duomo sarà di sarà di 212
milioni rispetto ai 200,45 messi
sulpiatto da Elliott.Il duello dovrebbe risultare particolarmente gradito a Mediolanum, che
qualche giorno fa aveva bocciato la prima Opa, giudicando
non congruo il prezzo offerto
(secondo le stime di PwC anche il rilancio di Duomo sarebbe inadeguato).
Mentre studia eventuali contromosse, Blado è impegnata
su altri tre fronti. Nel mirino ci
sono Polis, Immobiliare Dinamico e Alpha Immobiliare. Nel
primo caso l’Opa sulveicolo gestito da Polis Fondi Sgr è stata
lanciata a 1.094 euro per quota,
per un esborso massimo di
141,2 milioni. L’offerta è inferiore del 32% rispetto alvalore netto del fondo a fine anno, ma
ben più alta della quotazione
di Borsa, al momento dell’annuncio schizzata su del 10,93%
a 1.015 euro. A remare contro
l’Opa c’è la messa in liquidazione delle quote già deliberata,
con una proroga finalizzata allo smobilizzo degli investimenti.Smobilizzo che Polis ha accelerato proprio qualche giorno
fa, forse, come scrive Vittorio
Zirnstein su Requadro.com,
per ottenere un rialzo dell’offerta, avviando un rimborso parziale delle quote per 34,83 mi-
DAMIANI S.P.A.
Sede Sociale in Valenza (AL), Piazza Damiano Grassi Damiani n. 1
Capitale sociale Euro 36.344.000 i.v.
Codice Fiscale e P. IVA 01457570065
Iscrizione presso il Registro delle imprese di Alessandria n. 01457570065 - REA n. 162836/AL
INTEGRAZIONE DELL’ORDINE DEL GIORNO
DELL’ASSEMBLEA O RDINARIA
Si rende noto che l’Azionista Leading Jewels S.A., titolare di una partecipazione
pari al 58,8% circa del capitale sociale di Damiani S.p.A., ha richiesto in data 20
giugno 2016, nel rispetto dell’art. 126-bis del D. Lgs. n. 58/98, l’integrazione
dell’ordine del giorno dell’Assemblea Ordinaria convocata presso la sede legale della
Società in Valenza (AL), Piazza Damiano Grassi Damiani n. 1, in prima convocazione
per il giorno 21 luglio 2016 alle ore 18:00 ed, occorrendo, in seconda convocazione
per il giorno 28 luglio 2016, stessi luogo ed ora.
Pertanto l’ordine del giorno della predetta Assemblea Ordinaria, contenuto nell’avviso
messo a disposizione del pubblico in data 10 giugno 2016 sul sito internet della
Società all’indirizzo www.damiani.com e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato
NIS-Storage all’indirizzo www.emarketstorage.com, nonché per estratto sul
quotidiano “Libero”, è integrato come segue:
1. Bilancio d’esercizio al 31 marzo 2016 e presentazione del Bilancio Consolidato;
Relazioni del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, del Collegio Sindacale e
della Società di Revisione; deliberazioni inerenti e conseguenti.
2. Autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie, previa revoca della
deliberazione assunta dall’Assemblea del 23 luglio 2015 per quanto non utilizzato;
deliberazioni inerenti e conseguenti.
3. Rinnovo del Collegio Sindacale; determinazione del compenso; deliberazioni inerenti
e conseguenti;
4. Relazione sulla Remunerazione ai sensi dell’art. 123-ter del Decreto Legislativo 24
febbraio 1998 n. 58; deliberazioni inerenti e conseguenti.
5. Conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti; determinazione del
corrispettivo; deliberazioni inerenti e conseguenti.
6. Nomina di un Amministratore previa rideterminazione del numero dei componenti
del Consiglio di Amministrazione; deliberazioni inerenti e conseguenti.
Per ogni informazione inerente a (i) modalità di intervento in Assemblea (anche
tramite delega), (ii) diritto di porre domande sulle materie all’ordine del giorno,
(iii) esercizio di ogni altro diritto rilevante ai fini dell’Assemblea e (iv) reperibilità
della documentazione sui primi cinque punti all’ordine del giorno, si rinvia al testo
integrale dell’avviso di convocazione, disponibile dal 10 giugno 2016 sul sito internet
della Società e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato NIS-Storage. Si rammenta
che la record date è il 12 luglio 2016.
Con riferimento al nuovo sesto punto all’ordine del giorno, si rammenta che non
troverà applicazione il meccanismo del voto di lista e l’Assemblea sarà chiamata a
deliberare a maggioranza. Per ogni informazione inerente a tale punto (incluse le
modalità di presentazione delle candidature) si rinvia alla relazione predisposta dal
Socio Leading Jewels S.A. e alle valutazioni del Consiglio di Amministrazione ai sensi
dell’art. 126-bis, comma 4, del D. Lgs. n. 58/98, disponibili presso la sede legale, sul
sito internet della Società e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato NIS-Storage.
Valenza, 28 giugno 2016
Per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente: Dr. Guido Grassi Damiani
corrispondente a un risparmio di 67 euro.
L’aumento annunciato
per luglio combacia con la
comparsa anche nella bolletta elettrica della prima rata del nuovo canone Rai (70
euro). E quindi il salasso per
le famiglie prima delle ferie
(per chi può farle), sarà percepito ancora di più.
Non a caso l’annuncio
dell’Authority dei rincari,
ha scatenando una raffica
di comunicati delle associazioni per la tutela dei consumatori. C’è chi chiede al governo di bloccare gli aumenti, chi, come il Codacons,
Codacons: «Il governo deve
intervenire con urgenza riducendo in tempi rapidi la
pressione fiscale sull’energia,che ha toccato il suo apice nell’ultimo anno». Federconsumatori e Unione Nazionale Consumatori sono
maliziosi: in inverno aumenta il gas, d’estate
l’elettricità. Sarà un caso.
con la durata del fondo, che
nelluglio del 2012 è stata prorogata dall’originaria scadenza
del giugno 2015 addirittura al
giugno 2030.
Malgrado questo, non sembra ci sia grande voglia di vendere. Il gestore del fondo Idea
Fimit sgr (partecipato dall’Inps
al 29,67%) ha definito non congrua l’offerta.
Resta da capire cosa farà l’istituto guidato da Tito Boeri
con il suo 30% diquote detenuto direttamente. Che l’Inps abbia difficoltà nella gestione dello sterminato patrimonio immobiliare è risaputo. Qui,però,
non si tratta di stabili e appartamenti veri e propri, su cui sorgono mille problemi in ordine
alla dismissione, al recupero di
redditività, all’utilizzo strumentale, ecc. In questo caso parliamo di partecipazioni mobiliari,
di quote azionarie di fondi che
investono in immobili ereditate dalla vecchia Inpdap che valgono complessivamente poco
meno di 1 miliardo di euro e su
cui da tempo gli organismi di
controllo denunciano la totale
improduttività. Basta sfogliare
l’ultima relazione della Corte
dei Conti sul bilancio Inps per
capire come dovrebbe muoversi l’istituto di previdenza nel
momento in cui si presenta, a
sorpresa, un possibile acquirente.L’invito della magistratura contabile in riferimento a tutte le quote detenute è quello di
«un tempestivo esame e di urgenti decisioni circa l’utilità di
mantenere simili partecipazioni negli anni in esame sostanzialmente prive di redditività».
Quanto allo specifico del fondo Alpha, la Corte dei Conti segnala «la non procrastinabile
esigenza che l’Inps assuma determinazione finalizzate al recupero di redditività o alla dismissione dei cespiti immobilizzati, negli ultimi anni quasi
improduttivi».
I consigli della magistratura
saranno utili anche per un’altra Opa rivolta sempre a Idea
Fimit,anche se le quote del fondo non sono detenute direttamente dall. In questo caso nel
mirino c’è il fondo Delta, di cui
l’Inps non detiene partecipazioni dirette, oggetto di un’offerta per il 60% delle quote da
parte di Gsf Eagel Opportunity
Sarl, controllata da York Capital Management. Il prezzo di
Opa (54 euro) comporta un
premio del 32,3% sulle quotazioni degli ultimi dodici mesi e
uno sconto sul valore del
41,1%.
AN. C.
twitter@sandroiacometti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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più semplice. Il fondo Alpha è
infatti legato a doppio filo all’Inps, che di mestiere dovrebbe proteggere il patrimonio e
non rischiare di mandarlo in fumo con una imprevedibile gara al rialzo. Ma la strada sembra soprendentemente in salita anche qui. L’offerta di Blado
è di 1.156 euro per azione
(120,1 milioni in tutto) vale a dire il 65,3% di sconto. Una percentuale elevata, che deve, però, fare i conti, oltre che con la
quotazione di Borsa (925 euro
prima dell’annuncio), anche
con le robuste cedole già erogate ai partecipanti e, soprattutto,
Da luglio (+4,3%)
Più care le bollette
di elettricità e gas
■■■ Bollette più care. E
non di poco da luglio: per
l’elettricità il rincaro sarà
del 4,3% e per il gas dell’1,9%.
L’Authority dell’Energia comunicando la raffica di
rincari - puntualizza che
considerando i tagli dei mesi scorsi (per effetto del crollo del petrolio non per la
bontà d’animo degli operatori), «nonostante l’adeguamento, il risparmio complessivo nei 12 mesi dell’anno rimane di oltre 70 euro».
Nel
dettaglio
per
l’elettricità,la spesa per la famiglia-tipo nell’anno (compreso tra l’1 ottobre 2015 e il
30 settembre 2016) sarà di
circa 503 euro, con un calo
del -0,6% rispetto ai 12 mesi
equivalenti dell’anno precedente (1 ottobre 2014-30 settembre 2015), corrispondente ad un risparmio di circa 3 euro.
Per il gas la spesa della famiglia tipo nello stesso periodo sarà di 1.068 euro, con
una riduzione del -5,9%,
__Mercoledì 29 giugno 2016__
19
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Mercato Azionario
MAXI COMMESSA A HITACHI E ALSTOM
AZIONI
Le Ferrovie ordinano 4,5 miliardi di nuovi treni
Trenitalia ha concluso la maxi gara del valore di 4,5 miliardi per
l’affidamento della costruzione dei 500 nuovi treni destinati al trasporto regionale.
Le migliori offerte,
per i tre lotti previsti,
sono di Alstom, Hitachi Rail Italy e Stadler.
Sempre ieri le Fs hanno firmato il contratto
per la vendita di Grandi Stazioni Retail alla
cordata italo-francese
Antin, Icamap e Borletti. Ad annunciarlo è
stato l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, in
occasione dell’apertura della nuova Terrazza di Roma Termini.
Sul fronte opposto Marcegaglia e Arcelor Mittal
Dall’Ilva scappano pure i turchi
Restano i soldi dei pensionati
Dopo il niet di Erdemir, la Cdp chiude un accordo con Arvedi e Del Vecchio
Nasce Acciaitalia spa. Dalla cassaforte un impegno inferiore al miliardo
■■■ Intanto la società veicolo,
poi forse a fine giugno, si saprà
chi si aggiudicherà l’Ilva. Ultime ore (forse), per vedere chi
prenderà le redini dell’ex impianto siderurgico più grande
d’Europa.Ieriil consiglio diamministrazione della Cassa depositi e prestiti (la società del
Tesoro che è custodisce il risparmio postale degli italiani),
ha formalizzato la sua partecipazione alla cordata ArvediDelfin-Cdp per assumere il
controllo dell’Ilva. Nascerà
quindi una newco, AcciaiItalia
spa,società veicolo che sarà formalizzata entro il 30 giugno. Si
parla di un impegno finanziario compreso tra «500 milioni e
meno di un miliardo». Tutte le
quote dovrebbero restare sotto
al 50%. La gestione aziendale
dovrebbe essere diArvedimentre le banche dovrebbero emettere alcuni bond per sostenere
finanziariamente il rilancio.
La partecipazione di Cassa
Depositi e Prestiti (in qualità di
anchor investor), e Istituto Nazionale diPromozione, ha otte-
nuto il via libera del cda che si è
riunito ieri. Capofila della cordata sarà Arvedi,con una partecipazione finanziaria della Delfin del patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio. Ma l’aspetto più interessante è forse ilruolo della Cdp (anchor investor
dell’operazione). In sostanza
anche il più famoso Fondo Atlante (quello nato per evitare il
fallimento delle banche, con il
contributo sempre di Cdp pari
a oltre il 10%), fa da anchor in-
vestor, in modo da sostenere
«la ristrutturazione e il rilancio
delle banche».
Traslocando dalmondo bancario a quello industriale l’operazione di compartecipazione
Ilva,si intuisce che la partecipazione di Cdp servirà per apportare di capitali. Sorge il sospetto che la crisi abbia riportato lo
Stato a partecipare prudentemente alle imprese strategiche
(come le banche e l’acciaio).
Un po’ quello che faceva nel
MERCATINO
«È l’ora di un’Agenzia per l'agricoltura»
Un'agenzia italiana per l'agricoltura. È quanto auspicato a Ravello, nella XX Conferenza annuale ICABR
organizzata da For.Agri, dove si sono riunite le menti della ricerca e della governance di settore, insieme
a Monsanto, Mars, Aboca e Cirio Agricola del gruppo Benetton. Quest'ultime si sono confrontate, in
particolare,sul rapporto tra pubblico e privato nel
finanziamento della ricerca, evidenziando le distanze tra le virtuose pratiche statunitensi e quelle farraginose tipiche del sistema italiano.
Dopoguerra l’Iri, ma con i nuovi vincoli imposti dall’Antitrust
europeo che non vede di buon
occhio l’aiuto di Stato.
La vera sorpresa non è tanto
la partecipazione (prevista di
Cdp), quanto i passi indietro
dei turchi. Proprio la scorsa settimana dopo giorni di approfondimenti e rassicurazioni il
colosso siderurgico turco Erdemir (che è controllata dal fondo pensione deimilitari),ha deciso di rinviare la decisione di
un eventuale partecipazione alla cordata. Di più: il presidente
delgruppo del Bosforo,Alì Pandir,ha dichiarato candidamente «non abbiamo ancora informazioni abbastanza solide».
Non è detto che i turchi non
subentirno più avanti (sostiene
Reuters), ma forse prima di
mettere i soldi sultavolo vogliono conoscere meglio le regole
e il valore delle fiches di questa
partita. E Marcegaglia? Con gli
indianidi Mittal (già appesantiti in Inghilterra), presenterà
un’offerta, ma lamenta che
avrebbero voluto Cdp come
partner.
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BOT
BOT 14.07.2016 (366)
BOT 29.07.2016 (182)
BOT 12.08.2016 (364)
BOT 14.09.2016 (366)
BOT 30.09.2016 (183)
BOT 14.10.2016 (366)
BOT 31.10.2016 (185)
BOT 14.11.2016 (367)
BOT 30.11.2016 (183)
BOT 14.12.2016 (366)
BOT 13.01.2017 (365)
BOT 14.02.2017 (368)
BOT 14.03.2017 (365)
BOT 13.04.2017 (364)
BOT 12.05.2017 (364)
BOT 14.06.2017 (365)
BTP
BTP 1.08.2016 3,75%
BTP 15.09.2016 4,75%
BTP 15.11.2016 2,75%
VAR%
ACEA
ACOTEL GROUP
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO MARCONI BO.
AGEAS
AHOLD KON
ALBA
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANIMA HOLDING
ANSALDO STS
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
Ultima rilev.
100,01
100,006
100,026
100,05
100,062
100,07
100,06
100,065
100,076
100,059
100,086
100,082
100,094
100,133
100,13
100,15
100,34
100,978
101,082
Titolo
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 15.05.2017 1.15%
BTP 01.06.2017 4,75%
BTP 1.8.2017 5,25%
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 15.1.2018 0,75%
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 15.05.2018 0,25%
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 15.10.2018 0,3%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 15.04.2019 0,1%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 1.8.2019 1,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 01.12.2019 1,05%
Ultima rilev.
100,752
102,482
104,108
101,14
104,497
105,777
104,768
101,228
107,173
100,478
106,702
109,4
100,63
108,4
110,86
111,85
100,05
106,81
104,29
113,01
103,2
Titolo
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
BTP 01.05.2020 0,7%
BTP 01.09.2020 4%
BTP 01.11.2020 0,65%
BTP 01.03.2021 3,75%
BTP 01.05.2021 3,75%
BTP 01.06.2021 0,45%
BTP 1.8.2021 3,75%
BTP 01.09.2021 4,75%
BTP 15.12.2021 2,15%
BTP 01.03.2022 5%
BTP 15.04.2022 1,35%
BTP 01.09.2022 5,5%
BTP 15.09.2022 1,45%
BTP 01.11.2022 5,5%
BTP 15.03.2023 0,95%
BTP 01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 1.11.2023 9%
Ultima rilev.
115,55
114,97
101,91
115,62
101,59
115,7
115,96
100,14
116,72
122,03
108,74
124,69
104,19
129,1
104,59
129,4
100,91
124,36
126,74
116
156,71
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.03.2024 4,5%
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.12.2024 2,5%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.06.2025 1,5%
BTP 01.12.2025 2%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 01.06.2026 1,6%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.03.2030 3,50%
BTP 01.05.2031 6%
BTP 01.03.2032 1,65%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 01.09.2036 2,25%
BTP 1.2.37 4%
BTP 01.08.2039 5%
BTP 01.09.2040 5% EUR
125,3
120,01
110,35
130,76
102,03
105,65
127,78
101,46
155,12
150,49
134,17
141,98
121,81
154,72
98,75
154,3
145,05
103,47
131,1
149,67
149,86
Titolo
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
BTP 01.03.2047 2,7%
Ultima rilev.
125,34
148,38
118,5
106
CCT
CCT 01.07.2016 IND
99,996
CCT 1.03.2017
100,161
CCT-EU 15.06.2017
102,331
CCT-EU 15.10.2017
100,826
CCT-EU 15.04.2018
101,456
CCT-EU 01.11.2018
103,72
CCT-EU 15.11.2019
102,95
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 101,86
CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,34
CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 100,67
CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 100,28
CTZ
CTZ 30.08.2016
CTZ ZC 27.02.2017
CTZ 30.08.2017
100,002
100,129
100,108
Titolo
CTZ 28.03.2018
BTP INDICIZZATI
BTPI 15.09.2016 2,1%
BTP IT 22.10.2016
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2018 1,7%
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTPI 15.05.2022 0,1%
BTP IT 20.04.2023
BTP IT 11.04.2024
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.09.2032 1,25%
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AZIONI
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B CARIGE
B CARIGE RSP
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B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
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B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
B SISTEMA
BANCA GENERALI
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BASF
BASICNET
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BB BIOTECH
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BCA FINNAT
BCA MEDIOLANUM
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
C
10,02
5,93
1,545
0,3673
0,9755
3,57
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19,38
2,65
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0,3348
8 0,3208 -71,04
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE TO
CERVED INFORMATION SOL
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COFIDE
COIMA RES
CONAFI PRESTITO’
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CSP INTERNATIONAL
CTI BIOPHARMA
D
2,41 4,78
53,6 0,94
0,94 0,53
0,3717 0,87
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12,26 1,07
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13 3,83
1,04 1,86
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12,68 1,93
14,52 4,46
51,55 2,28
6,545 7,21
1,12 -2,61
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
E
2,3854
54,3727
0,94
0,3794
16,1051
12,2568
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12,9619
14,466
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6,5189
1,1374
11,99
-31,24
-21,34
-46,4
-7,78
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-1,83
-20,73
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0,63 1,61 0,6284 -17,05
EDISON RSP
EEMS
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENERVIT
ENGIE
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
F
0,65 -0,76 0,6719 -41,23
36,19 1,32 36,1276
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1,23 3,36 1,196 -30,47
FALCK RENEWABLES
FERRARI
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FILA
FINCANTIERI
FINECOBANK
FNM
FULLSIX
G
0,48 -1,3
2,63 2,73
1,548 1,18
10,15 1,55
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0,1869 -1,63
GABETTI
GAS PLUS
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GRUPPO WASTE ITALIA
H
2,36
HERA
I
0,4829
2,63
1,5259
10,3103
2,7293
0,1915
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-40,01
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-3,67
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-1
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51,15 5,03 50,9926 6,58
0,405 -0,25 0,4041 -13,46
0,16
0,16 -46,31
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
Euribor
Titoli di stato
Titolo
A
B
© RIPRODUZIONE RISERVATA
::: ANTONIO CASTRO
PREZZO
Titolo
360
Dati aggiornati al 27/06
365
Titolo
360
365
1 SETT.
-0.373 -0.378
3 MESI
-0.281 -0.285
2 SETT.
-0.369 -0.374
6 MESI
-0.175 -0.177
1 MESE
-0.364 -0.369
9 MESI
-0.11 -0.112
2 MESI
-0.322 -0.326
12 MESI -0.047 -0.048
Cambi
Titolo
Dollaro USA
Yen
Dollaro Canadese
Dollaro Australiano
Franco Svizzero
Sterlina
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Corona Ceca
Fiorino Ungherese
Domanda
Offerta
1,1073
113,4000
1,4438
1,4984
1,0845
0,8272
9,4425
7,4386
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317,6700
1,0998
111,8000
1,4350
1,4857
1,0736
0,8340
9,4050
7,4370
9,4045
27,1510
318,3500
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
ING GROEP
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INVEST E SVILUPPO
INWIT
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALCEMENTI
ITALIAONLINE
ITALIAONLINE RSP
ITALMOBILIARE
ITALMOBILIARE RSP
IVS GROUP
8,79 2,63 8,8813 -30,13
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300
300 2,49
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J
JUVENTUS FC
0,2485
-0,6 0,2511
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K
KERING
K.R.ENERGY
142,9
0,45
4,31 141,7127 -11,24
2,76 0,4417 -32,94
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
LEONARDO - FINMECCANICA
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
10,67 -1,11 10,8321 -18,24
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M
MAIRE TECNIMONT
MARR
MASSIMO ZANETTI BEVERAGE
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MUNICH RE
MUTUIONLINE
2,23 7,73 2,2163 -11,16
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1,205
- 1,2031 45,62
3,114
2,7 3,144 -18,74
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0,096
- 0,096 -16,59
4,31
4,31 7,75
1,38
- 1,3729 -11,71
2,162 2,95 2,1403 27,03
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14,14 3,21 14,2196 9,44
0,916 0,33 0,9245 -11,84
3,39 6,34 3,3438 -43,26
0,17 3,66 0,1617 -35,63
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7,73 3,76 7,7102 -3,31
N
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
2,198
7,465
4,828
0,268
0,46 2,1682 -10,43
2,19 7,4371
11
5,41 4,7438 -26,85
- 0,268 -51,62
0,154
7,19
13,5
5,075
2,79
4,77
O
OLIDATA
OPENJOBMETIS
ORANGE
OVS
0,1552 -18,09
7,2286 -1,51
13,5152 -13,46
5,0607 -20,95
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
POSTE ITALIANE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
2,298
0,7 2,3482
2,338 0,09 2,3364
21,35 2,01 21,4661
1,532 4,64 1,5243
0,2595 3,84 0,266
1,85 2,78 1,8614
1,06 0,38 1,0699
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0,17 1,25 0,1673
5,96 2,67 5,9766
0,0723 2,99 0,0728
0,0508
1,6 0,0509
12,2 -0,81 12,4867
18,31 2,06 18,3901
-34,72
-2,18
-11,04
-34,14
-52,73
-50
-20,72
-26,64
-33,04
-16,06
-73,16
-72,92
-17,68
-9,62
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
3,75 8,89 3,6651 -20,52
2,248 2,18 2,2329 -5,15
0,801 0,13 0,8011 29,09
26,5 3,15 26,2165
10
69,4 4,91 69,3019 -26,25
0,303 3,77 0,303 -17,64
114,5
4 114,0693 -9,05
0,59 0,94 0,5927 -2,64
0,1638 -0,55 0,1638 -31,29
0,085 2,04 0,0833 -32,32
0,3921 0,08 0,3934 -19,78
0,601 3,44 0,601 -36,74
12,7 4,87 12,8606 8,45
S
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAVE
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SPACE2
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
9,205
10,95
8,335
6,43
0,3498
5,7
2,478
6,45
18,42
72,9
66,45
1,485
12,45
3,558
13,55
7,51
89,1
0,0197
0,642
4,978
27,2
1,27
8,71
9,75
0,1746
145
5,11
-1,45
3,79
5,44
2,55
2,55
-1,67
-1,68
1,77
4,07
1,53
1,92
0,81
1,66
0,22
-0,66
2,41
-2,48
3,3
3,97
3,98
1,76
0,11
3,31
2,53
9,212
10,8991
8,2547
6,4457
0,3508
5,7
2,5207
6,45
18,4911
72,4342
66,4398
1,4914
12,5814
3,558
13,7514
7,7206
89,0056
0,0197
0,6444
4,9656
27,2118
1,2778
8,599
9,75
0,1714
145
5,1325
-18,9
-15,18
-16,27
-39,96
-62,9
-2,18
-38,2
-32,18
-15,31
-8,82
-8,66
-16,76
-4,23
-6,37
-13,25
-23,37
-0,45
-43,71
-28,07
3,06
-37,21
-41,37
5,45
-1,52
-26,82
-18,44
3,372
0,4997
3,722
0,7025
0,5515
7,905
12,22
4,736
0,7425
0,4615
0,0417
48,9
14,37
41,49
1,18
7,08
4,59
4,93
1,69
5,24
3,57
4,36
1,08
4,59
-1
0,54
3,47
1,43
3,47
2,25
1,29
3,3479
0,48
3,7448
0,7025
0,5551
7,8922
12,2993
4,7033
0,7512
0,4635
0,0418
49,2781
14,3832
41,3183
1,1987
7,0753
-0,47
17,85
-40,21
-42,01
-24,64
11,7
-0,42
-53,07
-29
-27,73
-33,06
-3,1
-0,22
-35,52
-12,92
T
TAMBURI
TAS
TECHNOGYM
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOSCANA AEROPORTI
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
U
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOLSAI
2,638 9,01 2,6321 -57,45
1,879 -1,52 1,9805 -63,41
6,845 2,47 6,8262 -16,12
40
1,7 40,061 -1,72
2,25 2,46 2,3078 -52,77
1,424 2,89 1,4417 -39,66
V
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VITTORIA ASS
VIVENDI
18,2
1,18
8,84
15,9
5,88 17,8847 -11,33
- 1,1822
-2,4
0,91 8,8243 -11,95
3,31 15,87 -19,33
W
WAR AMBROMOBIL 17
WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017
WAR ENERTRONICA 13-18
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR IKF 10-18
WAR NOEMALIFE 12-17
WAR SAFE BAG 13-16
WAR TE WIND 18
WARR AEDES 2015-20
WARR AGRONOMIA 2014-2017
WARR BIO ON 14-17
WARR BRIDGE MGMT 18
WARR CALEFFI 20
WARR CAPFORPROG1 17
WARR CLABO 18
WARR ELETTRA INV 17
WARR ENERGICA M 18
WARR GLENFOOD 20
WARR INNOVATEC 17
WARR ISI 2 21
WARR IWB
WARR LUVE
WARR SEAT PG 16
WARR SITI-B&T 21
WARR SMRE 19
WARR SPACE2 17
WARR TECH-VALUE 2014-2017
WARR TIP 20
WARR ZEPHYRO
0,087
0,059
0,737
0,0011
0,0079
0,0574
0,571
0,061
0,1189
0,0365
0,0055
5,42
0,3
0,13
0,85
0,0959
0,221
0,3092
0,892
0,041
1
1,179
0,0001
1,9
0,5515
0,0878
0,3563
0,3988
-6,35
14,49
-4,2
0,18
18,38
24,24
1,77
-
0,0834
0,059
0,7342
0,0014
0,0069
0,0574
0,571
0,061
0,1189
0,0348
0,0055
5,5521
0,3
0,1273
0,85
0,0959
0,221
0,2503
0,892
0,041
1
1,179
0,0001
1,9047
0,55
0,0871
0,3639
0,3886
-51,37
-26,16
-13,24
-83,33
-61,27
14,8
62,17
-49,17
-23,04
-29,4
-62,33
20,19
18,18
-19,05
-28,96
6,76
-37,97
-14,24
-1,75
-75
-38,72
1,04
-12,99
-42,95
Y
YOOX NET-A-PORTER GROUP
19,62
0,1 19,9742 -43,21
5,39
0,0185
0,141
1,32 5,4059 -11,13
2,78 0,0187 -53,98
- 0,1371 22,61
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
20
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
BREXIT
Il balletto
dei vertici
La Brexit
vista
dalla strada
Buongiorno dottor Mainiero, è incredibile come i mezzi d’informazione
attacchino il risultato del referendum sulla Brexit, al punto che persino sui quotidiani sportivi non passa
giorno che non venga intervistato un
personaggio che deprechi l’esito referendario.Sabato è stata la volta di Beckham. Premesso che la ricchezza
non è una colpa, quali problemi economici potrà mai avere Beckham?
Le conseguenze dell’appartenenza
all’Unione si scaricano su tutt’altre categorie di persone, possibile che i
giornaloni non ci arrivino proprio?
Giuseppe Frezza
Como
Dopo la Brexit è iniziato il solito stucchevole giro di consultazioni e vertici che, come si è
visto negli ultimi anni, finiscono generalmente con l’essere
inutili, perché rimandano le
necessarie decisioni ad un
prossimo vertice! Gli attuali
leader europei son proprio
quelli che hanno gestito l’Unione in maniera da esasperare un'alta percentuale di cittadini del Continente e generare
profondi sentimenti di rigetto
delle istituzioni comunitarie:
come si può credere che questi stessi personaggi possano
essere in grado di apportare
modifiche al disegno europeo
tali da soddisfare i bisogni dei
popoli aggregati? Semplicemente non sono credibili e sarebbe opportuno indire al più
presto elezioni per poter dargli un legittimo benservito.
Francamente, a me ciò che pensa
Beckham delle questioni europee
non interessa affatto. Mi interessa,
invece, sottolineare la “nuova tendenza” delle tv italiane e anche di
qualche giornale. Ha notato? Arriva la Brexit, c’è una polemica sui
sondaggi, le elezioni decretano il successo di questo o
quel partito, e che
fanno le tv? Sguinzagliano i loro inviati. Ovvio. E gli inviati, diligentemente, svolgono il compito
assegnato:
vanno in strada,
fermano il primo tizio che incontrano e gli chiedono: cosa ne pensa della Brexit? È convinto della
bontà dei sondaggi? Se l’aspettava
il successo del Movimento Cinquestelle? Il tizio risponde e gli inviati
passano al secondo e terzo e quarto tizio. Così, sulla Brexit abbiamo
conosciuto il pensiero del disoccupato, del pensionato, dell’imbecille, del disinformato e di quello che
parlava tanto per aprire la bocca.
Prima della partita Italia-Spagna
sono riusciti a chiedere il pronostico ad un americano (credo) residente in Cornovaglia. Risposta: 10
a 0 per l’Italia. Lui, l’americano,
sorrideva. Immagino per la presa
per i fondelli. L’inviato deve aver
capito molto poco di quel sorriso,
perché è subito passato ad un ragazzino di una decina d’anni e poi
al suo amico che di anni ne avrà
avuti sette o otto. Su un altro canale intervista volante ad un tifoso
italiano che aveva sognato la partita. Non so quale calciatore gli aveva anche dato il risultato finale. Incredibile: il sognatore aveva sognato giusto. Credo che non possano
esserci più dubbi: solo il giornalismo onirico, ormai, potrà salvare
l’informazione. [Epa]
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
Paola Tavoletti
e.mail
Giancarlo Politi
e.mail
Gianni Rossi
e.mail
EUROPA/4
Juncker
nel mirino
Se le danno di santa ragione,
dopo l’inattesa Brexit. Juncker
è nel mirino di “fucili” caricati
a pallettoni. Si cercano i responsabili, quando la causa di
tutto ciò sta nell'Unione costruita con l’idea delle vacche
grasse in permanenza. Sono
arrivate le vacche magre e si
scopre che a Juncker e a Cameron puzza il fiato.Questa Europa fa ribrezzo. La situazione
era nota a tutti.
Guglielmo Donnini
e.mail
Carlo Cerofolini
e.mail
EUROPA/2
Io mi tengo
la moneta unica
I tre
consoli
La Comunità europea mi sembra quel tizio che da tempo soffriva di dolorettivari ma rimandava sempre ad andare dal
medico. Poi i dolori si sono accentuatidiventando insopportabili, così finalmente decise
di farsi fare una visita. Gli scoprirono un tumore avanzato
che stava andando in metastasi per cui difficile da curare. La
Comunità europea si è comportata allo stesso modo.Anziché intervenire in tempo ha atteso troppo quando oramai le
cure non saranno più efficaci
e la speranza di guarigione
quasi nulla. E così uno sparuto gruppo di cellule sta rotolando a valle diventando una valanga che travolgerà tutto.
Ecco perché
conviene uscire
EUROPA/5
I britannici
insegnano
Non sono d’accordo con l’abbandono dell’euro e il ritorno
Ormai è sotto gli occhi di tutti
che la macchina Ue è stata
messa in piedi con buone in-
DIRETTORE
Vittorio Feltri
DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro Senaldi
VICE DIRETTORI
Massimo de’ Manzoni (vicario)
Franco Bechis - Fausto Carioti
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
do le profetiche previsioni di
Oriana Fallaci sull’Islam e l’Europa. Se è vero, com’è vero,
che una delle cause principali
della vittoria della Brexit è il
grave disagio provocato in
Gran Bretagna dall'afflusso
(peraltro molto meno marcato rispetto a quello subito dall’Italia e dalla Grecia) di immigrati musulmani, ecco che l’Unione europea comincia a
sgretolarsi grazie alla pressione migratoria islamica. Il passo succesivo sarà l’islamizzazione forzata dell'Europa, come previsto dall'indimenticabile Oriana Fallaci.
EUROPA/6
Troppo tardi
per intervenire
EUROPA/1
Al di là della Brexit, ecco alcuni dati che dovrebbero fare capire se per l’Italia è stato un affare avere aderito all’euro e alle iugulatorie regole eurolandiche: 1) il debito pubblico in 15
anni è aumentato di 800 miliardi; 2) la produttività è diminuita del 25%, con conseguente forte moria di imprese e aumento della disoccupazione;
3) tutte le nostre imprese migliori sono passate in mano
straniera o hanno fortemente
delocalizzato;4) l’inflazione reale è stata dirompente a causa
del folle cambio lira-euro; 5) le
nostre piccole e piccolissime
imprese non possono accedere a prestiti bancari, in quanto
non rientrano nei parametri richiesti dall’Ue; 6) ogni anno,
da vari lustri, scuciamo sei miliardi in più di quanto riceviamo dall’Ue.
tenzioni ma che poi è divenuta la macchina schiacciasassi
della Germania verso gli altri
popoli. Con la Brexit si stanno
aprendo gli occhi a molti ed è
giunto il momento di disgregare la finta Ue solo burocratica
e costosa per rifarne un'altra,
ma senza la Germania che ha
imposto le proprie fissazioni
sul rigore. I britannici ci insegnano come fare.
EUROPA/3
Santino Schiavini
e.mail
***
alla lira perché i nostri pochi
risparmi, sudati e sempre preda delle banche, verrebbero
di molto svalutati. Dopo che le
banche li avranno immediatamente congelati. Chi può desiderare di diventare ancora più
povero? E di farsi, per l’ennesima volta, fregare? No, io mi
tengo l'euro perché se ho 10
non voglio accorgermi di avere poi solo 5.
Renzi, Merkel, Hollande: chi
dei tre consoli si proclamerà
primo console e poi imperatore?
Jacqueline Malandra
e.mail
Alberto Mercadante
e.mail
TRASPORTI
Le auto
del futuro
Per le auto del futuro la novità
viene da Google-Car.Forse entro il 2021 vedremo circolare
per le nostre strade auto a guida autonoma. Solo otto anni
addietro i futuri capi del progetto pensavano che non fosse possibile costruirla. Mentre
ora si sta già affrontando il problema su come cambiare la attuale legislazione quando di
fatto la nostra auto è guidata
da un “robot”. Insomma si ritiene che si abbia bisogno di
nuove norme in quanto è la
stessa “intelligenza” dell’automobile-robot che prende delle decisioni. Al riguardo ricordo che bisogna far riferimento
sempre alDiritto romano,pilastro di tutte le legislazioni moderne. Nell’antica Roma chi
portava la biga era responsabile dei danni, e non certo il cavallo che poteva anche non
ubbidire ai comandi del padrone. Nei secoli le norme dell’epoca si sono dovute aggiornare per i progressi della tecnologia senza mai essere travolte. Ed ancora oggi chi guida
un aeroplano ha delle responsabilità quasi pari a quelle di
chi portava la biga.
ISLAM
Le profezie
della Fallaci
Nessuno, tranne Libero, fa notare che sivanno concretizzan-
LOTTO
Estrazione del 28/06/2016
BARI
59 46 72 61 44
CAGLIARI
3
FIRENZE
12 50
GENOVA
61 42 55 23 48
MILANO
58
1
NAPOLI
4
61 45 79 63
PALERMO
3
29 55 66 64
ROMA
73 81 19 82 58
TORINO
46 89
32 45
1
5
37
40 42
41 82 76
6
3
67
VENEZIA
8
NAZIONALE
51 11 18 84 62
44 74 34 27
10eLOTTO N. oro 59
1 3 4 8 12 29 32 42 44 45
46 50 55 58 59 61 72 73 81 89
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente
5 - 23 - 44 - 59 - 60 - 83
Numero jolly: 50
Angelo Ciarlo
e.mail
Numero SuperStar: 42
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 99.422.944,09) • Nessun ”5+1” • Ai 12 ”5” vanno € 14.624,90
• Ai 506 “4” vanno € 351,50 • Ai 19.547 ”3”
vanno € 27,48 • Ai 306.449 ”2” vanno € 5,45.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno
€ 35.150,00 • Ai 107 “3 stella” vanno
€ 2.748,00 • Ai 1.331 “2 stella” vanno €
100,00 • Agli 8.506 “1 stella” vanno € 10,00
• Ai 18.927 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 4.178.542,20
ALIMENTI
La nazionalità
dell’olio
L’immissione di 35mila tonnellate di olio tunisino sul mercato italiano suscitò qualche
mese fa notevoli polemiche.
REDAZIONE ROMA
Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186
Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443
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Milano
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nº 178 anno LI
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
CERTIFICATO N. 8166
DEL 06/04/2016
ISSN 1591-0423
La tiratura di mercoledì 29 giugno 2016
è di 103.888 copie
21
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Quando si è democratici, lo si è sempre
ri, proibiva i monopoli, stabiliva una diretta relazione tra tassazione e rappresentanza, nonché l’eguaglianza di tutti davanti alla legge.
Ora se la immagina la cifra di libero pensiero
assimilato da noi italiani con a fronte la nullità
etica e spirituale espressa dai nostri governi,
molti dei quali non eletti e di marca oligarchica? Certo, fatte salve minoranze illuminate. Io
propongo di esercitarci alla democrazia reale
prima di inoltrarci nei temibili referendum.
Lorenzo Bottero - Genova
Caro Giordano, mi va bene che il popolo pretenda i referendum, specie quelli consultivi,
però mi chiedo se noi italiani abbiamo un tasso di libertà mentale paragonabile a quello degli inglesi. Teniamo sì o no di conto che la nostra presunta libertà ha meno di 80 anni, mentre i cittadini inglesi quella reale la godono da
ben otto secoli? Infatti la Magna Charta Libertatum (la grande carta delle libertà del 1215 appunto otto secoli fa) segnò la nascita della
monarchia costituzionale e del regime parlamentare in Inghilterra. Il sovrano si impegnava ad evitare abusi di autorità e arresti arbitra-
Da allora sono trascorsi diversi mesi e dell’olio tunisino non
v’è traccia. Possibile che durante il percorso, l’olio abbia
cambiato nazionalità?
dedicato a Christo da una scrittrice e ammiratrice il cui titolo,
“L’arte nascosta di Christo” è
un po’ consolante per chi poco capisce, ove quel “nascosta” pare giustificare la mia tentazione, nel caso, di scrivere
“artista” fra virgolette.
Pasquale Mirante
Sessa Aurunca (Caserta)
CHRISTO
Gabriele Barabino
Tortona (Alessandria)
L’arte
nascosta
La passerella sul lago ideata
da Christo, del quale nessun
media ha ricordato una precedente “opera d'arte”, ovvero
l’impacchettamento con enormi teloni di plastica del Reichstag, il Parlamento tedesco a
Berlino, per associazione
d'idee mi ha ricordato Zygmunt Bauman. Egli ha definito i nostri tempi come “società
liquida”, suggerendomi così
un forse non improprio paragone con certa moderna arte
che, in assonanza con le acque del lago d’Iseo, almeno
agli ignoranti in materia come
me, pare indicare perfettamente l’impalpabile e sfuggente significato, appunto, dell’arte di oggi; vorrei concludere ricordando un libro-intervista
Caro Lorenzo, a me fa piacere leggere questa celebrazione del popolo inglese perché,
al contrario, negli ultimi giorni ho sentito
dire tutto il contrario. La democrazia più
antica del mondo è stata descritta come
un’accolita di analfabeti, un esercito di buzzurri, una banda di ignoranti che non conoscono le regole base della convivenza civile, a cominciare dal fatto che (perbacco!
Perdinci!) non si può votare sui trattati internazionali. Chi l’ha detto? La nostra Co-
CALCIO/1
Buonanotte
Spagna
Grandissimi tutti, pure quelli
che non si sono alzati dalla
panchina ed hanno subito la
vicinanza di un Antonio Conte forsennato.Si potrebbe disegnare il Ct azzurro mentre abbatte la Spagna con un calcio
gridando: questa è Italia. Qualcuno ha detto che gli Azzurri
fanno dormire. Probabilmente ha ragione. Infatti gli iberici
devono essersi fatti un sonnellino, dal momento che non si
sono quasi visti in partita, lasciando ai nostri il dominio
del campo. Il successore di Antonio Conte più adeguato a
condurre i ragazzi di questa
squadra, per la grinta che di-
stituzione, la più bella del mondo, che si
può cambiare in tutto e per tutto, si capisce, ma non nella parte dove si stabilisce
che la servitù europea è perenne. Detto
questo, amico mio, non sono d’accordo
con lei. Ma che vuol dire «esercitarsi alla
democrazia reale»? Chi lo stabilisce se siamo abbastanza esercitati o no? Chi le fa le
esercitazioni? I corsi finanziati dall’Unione europea? La Merkel e Juncker? A me
spaventa un po’ quest’idea del popolo sotto tutela. I casi sono due: o stabiliamo che il
popolo non può decidere o stabiliamo che
il popolo può decidere. La prima opzione
si chiama oligarchia o monarchia assoluta
o dittatura. La seconda si chiama democrazia. Finora è sempre stata considerata valida la massima di Churchill per cui la democrazia è un pessimo sistema che ha però
un pregio: non ne è stato trovato uno migliore. Se cambiamo idea e vogliamo passare a altro regime, va bene. Ma deve valere
sempre, però. Non solo quando il popolo
vota come non piace nei piani alti dei palazzi.
mostrano, dovrebbe essere
Gennaro Ringhio Gattuso.
Claudio Iona
e.mail
si può puntare a qualunque
obiettivo, rispettando l’avversario, ma non avendone timore.
Maria Emerita Mosquera Rivas
e.mail
CALCIO/2
Grazie
Azzurri
CALCIO/3
Desidero ringraziare il tecnico
e gli Azzurri per i momenti di
felicità che stanno donando
agli italiani - facendo dimenticare loro, almeno per un po’, i
problemi economici e non solo - ed a coloro che, come me,
sono stranieri, ma hanno un
sentimento di appartenenza
verso il Belpaese, perché vivono in Italia e ne condividono
le sorti. Sono felice nel constatare che la Nazionale italiana
sta finalmente rinascendo e
tornando degna della fama di
squadra tra le migliori del
mondo, che aveva prima degli
ultimidue Mondiali vergognosi, quando ne sentivo parlare
con ammirazione, pur vivendo in Colombia. Ciò dimostra
che avendo fiducia nei propri
mezzi, lavorando duramente
e con impegno, si raccolgono i
frutti della propria fatica e, sì,
Italia
favolosa
NORD: Soleggiato eccezion fatta per acquazzoni o temporali in sviluppo sulle Alpi nel pomeriggio e in locale sconfinamento entro fine giornata a pedemontane e pianure centro occidentali.
CENTRO: Bel tempo ovunque, salvo velature o stratificazioni in transito entro sera. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo, massime tra 26
e 32°C. Venti in rinforzo da Sud sul Tirreno, da NO in Adriatico.
SUD: Prosegue il bel tempo anche al Sud anche se con locali velature o
stratificazioni in transito. Temperature stabili o in locale flessione, massime tra 24 e 29°C. Venti deboli.
NORD: Ancora instabile tra pedemontane e Alpi con piogge e temporali
sparsi, localmente anche sulla Valpadana centro occidentale, ma con
tendenza a miglioramento.
CENTRO: Bel tempo ovunque, salvo locali velature o stratificazioni in transito nonché qualche isolato fenomeno in sviluppo diurno sulla dorsale. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo.
SUD: Ancora bel tempo anche al Sud anche se con locali velature o stratificazioni in transito. Temperature stabili o in locale flessione. Mari calmi o poco mossi.
Un’Italia favolosa con parata
miracolosa di Buffon elimina
la Spagna. Vittoria strameritata. I signori Marquez e Lorenzo si consolino mangiandosi il
loro biscotto amaro.
Ezio Sartori
e.mail
DOPING
Tutta colpa
di una bistecca?
L’avvocato dell’atleta Schwazer dichiara che una bistecca
può essere la causa del nuovo
caso di doping del suo assistito. Ho seri dubbi e sono certo
che se ancora esistesse in circolazione carne agli estrogeni
non è carne italiana.
Rimo Dal Toso
Padova
NORD: Variabile con annuvolamenti più frequenti a ridosso dei rilievi,
ivi con anche la possibilità di qualche isolato fenomeno nel corso del
pomeriggio. Temperature perlopiù stazionarie.
CENTRO: Bel tempo ovunque, salvo locali velature o stratificazioni in transito nonché qualche isolato fenomeno in sviluppo diurno sulla dorsale. Temperature perlopiù stazionarie con clima estivo.
SUD: Ancora bel tempo anche al Sud slavo qualche annuvolamento
diurno sulla dorsale con possibilità di brevi fenomeni in Campania. Temperature stabili o in locale flessione.
Temperature previste oggi
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
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15
21
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18
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NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
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Al Mart di Rovereto la mostra «Dal Divisionismo al Futurismo»
Ivalsa-Cnr, inchiesta sull’architettura lignea a Venezia
Arrivano al Mart di Rovereto i maggiori capolavori dei pittori che, più di un secolo fa, proiettarono
l'arte italiana verso la modernità. Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 i divisionisti Previati, Segantini, Morbelli, Pellizza da Volpedo e Longoni adottano una nuova tecnica pittorica ispirata alle più
avanzate ricerche scientifiche. Dal Divisionismo al Futurismo è una mostra coprodotta da Mart e
Fundación MAPFRE. La mostra a Rovereto è a cura di Avanzi, Ferrari e Mazzocca.
Presentati al Palazzo Ducale a Venezia i risultati di due progetti ideati dall'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Ivalsa-Cnr) del comportamento chimico-fisico e microbiologico del sistema delle fondazioni lignee a Venezia. «Grazie
a questa ricerca la conoscenza dell'architettura veneziana è ripartita dagli elementi primi che
reggono l'edificio» spiega Nicola Macchioni, ricercatore di Ivalsa-Cnr e tra gli ideatori dei progetti.
L’incontro italiano al Festival delle letterature di Massenzio
Il futuro del noir? Uno sbirro stile Gengis Khan
Ian Manook, armeno, è un giallista da 200mila copie che piazza i suoi poliziotti in Mongolia
Ex funzionario Ue, si è buttato sulla letteratura per sfuggire agli orrori della burocrazia
::: CATERINA MANIACI
Ricorrenze
ROMA
■■■ Yeruldelgger: un eroe di qualche saga nordica, diun fantasy di ultima generazione?
No, è il nome del protagonista di
una trilogia noir che in Francia sta
spopolando (oltre le 200mila copie
solo per il primo capitolo) , tradotto
in dieci paesi. Un commissario massiccio, rude, con molti dolori e fallimenti da portare sulle ampie spalle.
Uno «sbirro» da polar francese che
però non c'entra con la Francia. Perché è mongolo, vive, agisce e patisce
nella Mongolia contemporanea, tra i
bassifondi della capitale, Ulan Bator,
e le ampie steppe ancora popolate
da nomadi e cavalli. Il suo creatore è
Ian Manook, pseudonimo di Patrick Manoukian, francese di origine
armena, scrittore, giornalista, gran
viaggiatore. Domani interverrà al Festival delle letterature di Massenzio, a Roma, dove leggerà un testo su
memoria e scrittura, sulle sue radici
armene e la ferita ancora aperta del
genocidio, così profondamente intrecciate alla sua letteratura. Ci parla
di questo tema fondamentale, del
suo poliziotto mongolo, dell'Europa
in cui continua a credere, non "burocratica. Ed esce in Italia il primo capitolo della trilogia, dal titolo "Yaruldelgger. Morte nella steppa" (Fazi,
pp.524, 16.50 euro).
Memoria e scrittura, binomio fondamentale. Legato alle proprie radici... Lei a Massenzio leggerà un brano su questi temi, a partire dalla sua
terra d'origine, l'Armenia, appena visitata dal Papa, con il solito strascico
di polemiche, da parte della Turchia,
che non vuole sentir parlare di genocidio subito dagli armeni. «Sì, i ricordi fluttuano come palloncini nell’aria.La memoria è quel filo che trattiene i palloncini nelle nostre mani. Possono cambiare, variare,ma la memoria si trasmette. Nel mio testo al Massenzio, cerco di dare conto di questa
sostanziale differenza. Lo scrittore
cerca di tenere uniti i fili che tengono
insieme i ricordi. Tutto ciò ha a che
fare con la mia memoria di armeno.
Trattenere attraverso i filidella scrittura i ricordi di di chi ha visto in faccia
l'orrore e comporre un mosaico di
memorie da trasmettere ai miei figli.
E ai lettori. La Turchia non potrà far
tacere le voci dei testimoni, che solo
la morte potrà ridurre al silenzio. La
“questione armena” non è più solo
un dramma umano, è diventata una
questione storica. E per me essere il
figlio della diaspora armena si è di
fatto tradotto nella tristezza e nell’incantamento della mia scrittura vagabonda».
I suoi gialli sono ambientati in Mongolia,una terra lontana e praticamente sconosciuta. Perchè? E come si
«Via col vento»
gli ottant’anni
del melò Usa
SORPRESA AL BOX OFFICE
Sopra, lo scrittore di origine
armena Ian Manook, già autore
best seller in Francia e opzionato
nel resto del mondo. A destra, la
copertina del suo libro
«Yeruldelgger- Morte nella
steppa», edito da Fazi
::: LATO OSCURO
IL FENOMENO
«Yeruldelgger – Morte nella steppa» è il primo romanzo dello scrittore francese Ian Manook edito da Fazi. «Un personaggio indimenticabile, un’ambientazione unica, un intrigo appassionante per il primo capitolo della trilogia», che sta conquistando l’Europa, con oltre 150.000
copie vendute solo in Francia, ben
16 premi vinti (è il libro che ha vinto
più premi negli ultimi 10 anni in
Francia) e traduzioni in 10 lingue.
L’autore del romanzo sarà domani
ospite del «Festival delle Letterature di Roma».
L’AUTORE
Ian Manook, giornalista, grande
viaggiatore, editore e romanziere,
ha esordito nl 2013 con «Yeruldelgger», primo volume di una trilogia,
il cui secondo capitolo, «Les Temps
Sauvages», è stato pubblicato da Albin Michel negli ultimi mesi. Vive a
Parigi. Giornalista, editore e romanziere, ha lavorato alla Comunità Europea da dove ha dato le dimissioni
perchè allergico alla mole di burocrazia di quegli uffici. Pluripremiato
e adorato dai lettori, in Francia «Yeruldelgger» è già un vero e proprio
fenomeno.
spiega i loro successo? «Ho viaggiato
molto e ho visitato paesi remoti e peculiari. Ho esitato tra varie altre ambientazioni (l'Alaska, la Patagonia, l’Islanda..) Poi ho scelto la Mongolia
perché è un paese di cultura sciamanica e gli elementi del genere Polar
poliziesco classico francese - la morte, la violenza, la vendetta, il destino nella cultura sciamanica hanno un
approccio diverso rispetto alla nostra
cultura occidentale. Quindi penso
che aggiungano un ruvidità tutta
nuova al mio personaggio principale, il commissario Yeruldelgger...».
Ci sono detective e commissari
svedesi, islandesi, inglesi, italiani, anzi siciliani e napoletani...ora c'è il suo
mongolo: non teme l'effetto «macchietta», o la ripetitività di trame e caratteri? «No, anche perché ho immaginato il mio personaggio come
l'eroe di una trilogia, in cui si sviluppa la sua vicenda umana e professionale. Lui, nel terzo romanzo, non è
più quello che era nel primo. In principio è un uomo che tenta di vivere
in equilibrio tra tradizione,che rispetta profondamente, e le nuove, violente trasformazioni del suo paese attraverso un neoliberismo sfrenato. Soldi, potere, violenza. Yeruldelgger deve lottare contro tutto questo, e passa
dalla ricerca dell'equilibrio, alla collera fino alla risposta personale a questa collera».
Manook, vive in Francia, paese
profondamente segnato da terrorismo e protesta. «Qualche volta mi
sento come Yeruldelgger in collera
di sentirsi in collera contro le trasformazioni del suo paese e il caos che
sembra scatenarsi.. Spesso mi sono
insopportabili le nostre cadute, i nostri errori. Ma non ho paura. La storia non è un lungo fiume tranquillo ,
ma è un fiume che scorre in un senso. Alla fine non ha importanza camminare sulla riva destra o sinistra del
fiume, ma camminare nello stesso
verso in cui scorre il fiume. Ci saranno sempre degli imbecilli che tenteranno di risalire il fiume controcorrente con la scusa di evitare rapide e
cascate.Ma non mi fa paura». L'Europa sta vivendo grandi turbolenze trasformazioni. Secondo lei ha ancora
senso definirsi europei? «Io sono
sempre stato europeo. Fin da quando ero studente universitario, con un
impegno concreto. Avrei potuto diventare un grande funzionario europeo, per me però l’Europa non doveva essere un'entità burocratico-amministrativa, ma realmente politica.
Poi ho preso altre strade, ho scelto la
letteratura.E nonostante tutto rimango profondamente europeo, perché
l'Unione europea è la sola grande,
bella visione di unità ottenuta senza
guerre, senza conquiste e sottomissioni. In fondo, l'Europa è una ragazza, con i suoi cinquant'anni, rispetto
alla storia, fa delle stupidaggini da ragazza e in piena crisi adolescenziale..
■■■ Via col vento, il romanzo
per eccellenza, domani 30 giugno compie 80 anni.
Una bella età, e ancora dotato
di un certo fascino: dopo aver raggiunto i trenta milioni di copie
nel mondo (prima dell'era del
maghetto Harry Potter e delCodice da Vinci, era secondo soltanto
alla Bibbia nella classifica dei più
venduti), oggi in Italia continua
ad essere ristampato negli Oscar
Mondadori. Margaret Mitchell,
trentaseienne giornalista diAtlanta che aveva gli occhi verdi come
la sua eroina Rossella, sudista nel
profondo che mai avrebbe immaginato un presidente nero in un
futuro non troppo lontano, aveva
iniziato a scriverlo per evadere
dalla noia di immobilità dovuta a
un incidente alla caviglia,poicontinuò a lavorarci per nove anni,
pagine e pagine scritte a mano e
continuamente corrette e modificate.
Un mallappone che quando
giunse nella mani dell'editore
McMillian fece immediatamente il botto, 200.000 copie vendute
in due mesie ilproduttore O'Selznick che battè tutti nella corsa ai
diritti per tradurlo in film. Il librone conteneva gli elementi chiave
del romanzo d'appendice, amore e guerra (quella di secessione
che fece della battaglia di Gettysburg la prima grande ecatombe
dell'era moderna), morti premature, tradimenti fra cognate, Rossella contro Melania che nella
sua riservata timidezza era riuscita a cuccarsi quel tipo moscio di
Ashley Wilkes. A lei andava la solidarietà dei lettori, ma Rossella attraeva come una falena con la
modernità della sua grinta. Una
tipa tosta che non si arrendeva di
fronte alla sfortuna, che voleva
un uomo che non voleva lei ma
in fondo non lo sapeva neppure
lui (sempre Ashley), una donna
che non badava troppo alla morale, anzi era capace di vivere il sesso semplicemente come tale in
anticipo sui tempi, vedi la famosa
notte con Rhett Butler ubriaco
nella nuova fastosa casa di Atlanta. Insomma una tipa tosta che
forse oggi non apparirebbe più tale perchè ormai sono tutte così. O
perlomeno lo vogliono.
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BRUNA MAGI
23
CULTURA
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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Letteratura infantile
L’italiano «Carotina Bip»
sbarca in Francia
dalle terre d’Abruzzo
Carotina Super Bip, personaggio-culto della letteratura per bambini e cartoon sbarca
in Francia. È stato appena siglato, tra Pierre
Hergaut, responsabile della programmazione e dell'acquisizione per Nickelodeon Francia e l’italiano Franco Lisciani, amministratore delegato dell’abruzzese Gruppo Lisciani, il contratto per la messa in onda in territorio francese delle prime due serie tv del
popolare personaggio dei cartoni animati
(52 episodi, già trasmessi in Italia su Nick jr
e poi, in chiaro, su Cartoonito, nel 2013 e
2014). La serie è stata prodotta da Lisciani
Group, leader nei giochi educational e nei
libri per ragazzi, che, coerentemente con la
propria mission, è, appunto, entrato nel
mondo dell'animazione con Carotina Super Bip e i suoi amici, gli abitanti di un orto
molto speciale, chiamato Super Bip City,
«dove succedono tante cose divertenti, ricche di avventure e di occasioni per imparare (alfabeto, numeri, abilità di base)». Idea-
CARO RAPPER TI SCRIVO
Esce F.A.Q. (Mondadori)
l’ultimo libro di Fedez,
una raccolta di domande
fatte al rapper dai suoi ammiratori. Questa è la recensione che una sua fedelissima fan di 16 anni ha scritto il giorno dopo l’acquisto
del libro. La disamina è tenera e molto critica.
Tra storia e hackeraggi
I pirati della musica
che ispirarono
la magia di Steve Jobs
::: LUCA ROSSI
::: SOFIA LIPOLI
■■■ Sono una fan di Fedez da
un po' di anni ormai. Mi piace
non solo per i mille tatuaggi, ma
anche perché reputo che sia uno
dei pochi rapper in Italia che per
avere successo non ricorra a dare di sé l’immagine «sesso, droga
e rock and roll» che fa tanto superficiale anticonformismo. Fedez ha idee politiche ben precise
che spesso concordano con le
mie.Alcune volte però l’artista dimostra una grande incoerenza
tra quello che scrive e quello che
fa (del resto, lo ammette anche lui). Insomma: predica bene
e razzola male.
Tutte le sue canzoni sono una guerra dichiarata al populismo.Eppure nelmondodella musica,delcinema e della tv Fedez
sembra trovarsiperfettamente a suo agio. A
proposito è di questi
giorni la notizia che è
stato ingaggiato da
Rai Fiction per interpretare il
ruolo di se stesso nella quarta seriediA un passo dal cielo. Benissimo,non vediamo l’ora divederlo, ma come si concilia tutto questo con quanto scrive neitesti delle sue canzoni? Nel suo ultimo
album Pop-hoolismo (ha vinto
due dischi di platino) non c'è rima che non denunci la società
dell'apparenza e la deriva commerciale di idee e ideologie. In
Non c'è due senza trash sostiene che: «Con la cultura non si
mangia, ma i libri più venduti sono quelli di cucina ho un fratello
piccolo che vuole fare il Grande
Fratello, i ragazzini e le ragazzine
sperano di crescere per diventare Uomini e Donne, e le ragazzine ormai al principe azzurro preferiscono il tronista a forza di
strizzare gli occhi guardando
gente in tv che non azzecca un
congiuntivo ci verrà la congiuntivite, la tv spazzatura ci inquina.
Barbara D'Urso, tombola penso
solo a te-tte-te-tte». E nella canzone più nota dell’album c’è Generazione boh; un verso recita «Siamo specchi che non riflettono,
prigionieri del presente in un paese senza futuro»: pessimismo leopardiano, consapevolezza di
destino incerto. Tutto vero, ma
quale via d'uscita prospetta Fedez ai suoi giovani fan? Una partecipazione a X Factor?O una pri-
tore della seria animata e dei suoi personaggi è Tony Castello, che si avvale, per le sceneggiature di Caterina Falconi e Gabriella
Santini, note autrici di testi narrativi anche
per ragazzi. L'anno scorso, le avventure di
Carotina avevano già raggiunto i piccoli telespettatori della Polonia, dove Nick jr aveva messo in onda la prima serie ad ottobre
del 2015 e trasmetterà prossimamente anche la seconda serie (accordo già siglato tra
l'emittente polacca e Lisciani Group).
Il rapper Fedez nella contestata pubblicità dei «Baci» Perugina
Fedez,sei ilmio grande idolo
ma il tuo libro è solo marketing
La delusione di una fan per il saggio copia-e-incolla del cantante
«Noi l’abbiamo scritto, tu ti arricchisci e non ci insegni nulla...»
ma serata su RaiUno? E ancora: (Mondadori, pp. 200, euro 18)
come non essere d'accordo con non sarebbe potuto uscire. Se fosglistralci diconversazione Stereo- simo stati più coi nostri coetanei
tipi quando sostiene «Salviamo a parlarci di persona, a costruire
l'Amazzonia che è il polmone uno degli altri mondi possibili,
della Terra,(...) Aspetta non c'è il non avremmo avuto tempo di
flash, è il tuo grido di guerra: pri- contribuire in maniera cosìconsima l'effetto seppia, poi l'effetto stente alla sua realizzazione.
serra»? Il rapper descrive esattaIl volume, infatti è una raccolmente quello che succede alla ta di 310 domande che gli ammistragrande maggioranza dei so- ratori di Fedez gli hanno rivolto
cial-victims che trovandosi in attraverso eFanswer la piattaforuna situazione invece di godere ma social-editoriale con utenti
a pieno del paesagche interagirscono
gio, hanno come
con le star ponenunico pensiero lo
do loro direttamenscattarsi un foto
te le domande che
per postarla su Fali incuriosiscono. A
cebook,
Instauna parte di costogram,
Twitter,
ro il personaggio riSnapchat per disponde direttamenmostrare di essere
te on line; i quesiti
qualcuno, per appiù interessanti, separire.
lezionati, confluiStessa
cosa
scono nel libro inquando canta «Co- Copertina del libro
sieme alle risposte.
me tutti quelli delGeniale. Peccato
la mia età sono alla ricerca di un che nulla aggiunga a chi vorrebwifi, non della felicità» (in Voglio be conoscerlo meglio (la straaverti account). Quanto è vero, grande maggioranza di chi comcaro Fedez: la mia generazione si prerà il libro è suo informatissiè rinchiusa in una società virtua- mo fan), o a chi sperava di leggele per trovare una via di uscita all' re in quelle pagine almeno una
incapacità di relazionarsi. Eppu- ricetta - come gli fa notare un folre la tua ultima «trovata» com- lowers - per uscire dal «loop di
merciale esiste proprio grazie a ignoranza, indifferenza, moralinoi. Senza di noi «gianni» (i fan smo» che lui stesso denuncia. La
di Fedez, ndr) il libro F.A.Q. risposta,come molte altre, è mol-
to vaga: «È necessario che dall'
esterno arrivi una scossa da far
tremare un sistema immobile
che spesso frena la crescita non
solo della società, ma anche dei
singoli individui con una serie di
paletti e retaggi culturali che devono essere spazzati via», risponde Fedez. Troppo poco per chi,
come me sperava di conoscere il
«fedez pensiero» ripulito dalle interpretazioni dei media che lo
usano per esaltare o demonizzare il personaggio.
Illibro, comunque, è scorrevole, divertente, la grafica è accattivante:tutto studiato alla perfezione per sedurre un lettore teen
ager e spingerlo all'acquisto. C’è
da giurarci che nel giro di qualche settimana Faq svetterà in cima alle classifiche delle vendite
di libri: se solo la metà dei suoi
follower su Twitter (un milione e
230mila) volessero scoprire se sono stati citati con nome e cognome nel libro-intervista già si raggiungerebbero risultati esaltanti.
Una volta che poi qualcuno si ritrova come co-autore di Fedez il
gioco è fatto: cinque, sei, dieci copie da regalare a parenti e amici
e l'autostima cresce. Almeno
quanto il conto in banca del nostro idolo. Del resto lo dice pure
lui: «Il segreto del successo è una
buona recitazione».
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■■■ Piratare. Piratare musica. Chi usa più
questo termine? Forse solo Stephen Witt che
in Free - Cosa succede quando un'intera generazione commette lo stesso crimine? (Einaudi, pp. 329, euro 19). Un libro pieno d'informazioni, nonostante l'approssimativa traduzione, che descrive come un formato audio nato sfortunato, l'mp3, abbia messo in ginocchio l'industria musicale e rivoluzionato
le nostre abitudini di ascolto, il nostro modo
di maneggiare l'oggetto artistico e di considerare la musica, vissuta oggi come bene libero,
digitale, inalienabile.
Una vera epopea che nasce nel 1988 a Monaco nei laboratori della Fraunhofer-Gesellschaft da uno sparuto gruppo di nerd bavaresi. Obiettivo: creare un formato che codifichi il
suono tagliando le frequenze inudibili all'orecchio umano, risparmiando spazio. Da lì a poco si sarebbe combattuta la guerra dei formati
audio pari a quella tra Vhs e Betamax, tra Pal e
Secam e tra l'HD Dvd (cosa?) di Toshiba e il
Bluray di Sony. Nel 1990 ad affrontarsi furono
la Fraunhofer-Thompson con l'mp3 e la Musicam-Philips con l'mp2. L’mp2 vinse a testa
bassa e fu adottato per la codifica della radio
digitale in FM, per i cd-rom interattivi, per il
nascente standard Hdtv, per le tracce audio
dei Dvd. L’mp3 si rifece diventando lo standard nell'oceano nero della discografia, grazie
anche al codificatore offerto gratuitamente
dalla Fraunhofer per incentivarne la diffusione. Nel 1996 i proto-hacker al timone di Windows 95, che nativamente supportava gli
mp3, navigavano a vista nell'internet primordiale su zattere a 56k dei primi modem. Nell’epoca pre-Google non c'erano i file torrent,
c'erano solo le chat di Irc. Così, quando Dell
Glover decide di piratare su internet i cd che
imballa alla PolyGram, trova su Irc i primi file
codificati in questo strano formato in grado di
compattare un cd di 700 Mb in 20 Mb. Capisce che ha trovato il lavoretto extra che gli permetterà di pagare le rate del masterizzatore
esterno comprato da Sears, rischiando collateralmente il posto di lavoro. Di colpo il suo ridicolo disco rigido da 1 Gb gli va stretto, come a
Wittvent'anni dopo andrà stretto un disco mille volte più grande. C'è tutta la passione dei
cercatori d'oro nel libro di Witt, un lavoro di
scoperta e di collezionismo di un'intera generazione,la sua, che si è liquefatto in quelle successive, quelle venute quando iTunes era già
un cetaceo obsoleto e che a stento riempivano il primo storico iPod con i remix delle Spice Girls sul viale del tramonto. Se già chi è
nato prima del millennium bug non sente il
bisogno di scaricare gigabite di musica, la libreria musicale dei cosiddetti millennials,
complice la tendenza del mercato verso prodotti con poca memoria a bordo, punta tutto
sullo streaming, sul cloud musicale.La generazione della rete ha un ascolto parcellizzato,
librerie evanescenti, fatte di Like e di numero
di ascolti. Una fruizione che perde il gusto del
collezionabile. È il rischio di chi fa i libri generazionali, perché le generazioni sono condannate a commettere sempre lo stesso reato, ma
con modalità differenti: oggi non serve lasciare il muletto acceso tutta la notte per scaricare
i Radiohead, per poi girare con «Tutta la tua
musica in tasca» come diceva Steve Jobs presentando l'iPod, ma è sufficiente aver craccato Spotify per ascoltarsi Annalisa gratis. Perché scaricare è da vecchi. E anche pagare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24
SPETTACOLI
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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@
::: FRANCESCO SPECCHIA
■■■ «Come with me for fun
in my buggy/Come along let's
go/ for the hell of it... ».
Ierida ognidove,neibar,nelle case, nel crepuscolo delle redazioni, dagli iPad dei millenials che mai avresti detto, su
su fino ad arrampicarsi alla camera ardente allestita per lui in
Campidoglio (giustamente, come dovuto agli statisti, ai poeti
e agli eroi); ecco, da ogni angolo della patria e della memoria,
si levava il motivetto di Dune
Buggy, il mantra di Altrimenti
ci arrabbiamo. Era l’ultimo
omaggio che quattro generazioni di italiani tributavano al
dottor Carlo Pedersoli, in arte
Bud Spencer. Bud, l’Italia dal
cuore frollo e dal pugno tonante,un mix infantile tra Muhammad Ali e i fratelli Grimm. Il dio
burbero dei nostri piccoli affetti. A parlare oggi di Bud Spencer sale il groppo in gola. Lascio stare il dolore del mondo
intero, col Giappone, gli States
e la Germania su tutti che ne
omaggiano la figura titanica d’icona pop: «Ein barenstarker
Typ» lo definisce il quotidiano
Die Zeit Online, «Un tipo forte
come un orso», mentre il ministro della Giustizia tedesco
Heiko Maas ha listato il Parlamento a lutto via tweet. Lascio
perdere la sua vita romanzesca
che un giorno misnocciolò nell’intervista più euforica della
mia vita: olimpionico di nuoto
(«Se non avessi fumato sarei
stato tra i primi tre al mondo»),
inventore, bibliotecario in Venezuela, asfaltatore nelRio delle Amazzoni dove prendeva a
sganassoni gli indios, attore
per caso, mito per attitudine.
Roba che raccontava a tutti, ovviamente, infilata nella sua biografia che a Stoccarda raggiunse la popolarità della Bibbia. E
quel che non raccontava lui,
l’aggiungeva il suo compagno
d’infanzia Luciano De Crescenzo vestito da Mandrake nelle
estati di Posillipo mentre Bud
si fingeva Lothar. E non m’addentro neanche nella sterminata cinematografia di Bud, che
la critica togata - che pure rivalutò Mario Bava, Umberto
Lenzi e Nando De Leo - aveva
sempre ritenuto «roba da ragazzini»;ma vivaddio che c’erano Lo chiamavano Trinità,
Più forte ragazzi, Piedone lo
sbirro, Uno sceriffo extraterrestre, Banana Joe, Io sto con gli
ippopotami che ci hanno marchiato l’infanzia. E non mi dilungo su quello strano fenomeno chiamato «evergreen» che
porta la tv italiana a programmarne i film per sostenere i fisiologici cali d’ascolti. Ci sono
cumulidi spiegazioni sociologiche, sul caso Bud Spencer.
Negli anni 70, in una nazione strapazzata dagli anni di
piombo,dalla Dc e dalminimalismo cinefilo che iniziò col
blandire Antonioni e Belllocchio e finì per sedimentare
Nanni Moretti, i film di Hill e
di Spencer furono l’insufflata
d’ossigeno d’una nazione che
aveva un bisogno disperato di
divertirsi. Risate grasse, battute
dirette («L’ho picchiato quando ha detto che nostra madre
L’ADDIO A BUD SPENCER
Il «gigante» della risata in Italia
era un mito nel resto del mondo
Dalla Germania al Giappone, tutti omaggiano l’attore napoletano:
«Un’icona pop forte come un orso». Altro che «riempi-palinsesti»
L’attore Bud Spencer, Carlo Pedersoli al secolo, è scomparso lo scorso lunedì 27 giugno. [LaP]
::: ALVISE LOSI
■■■ Esistono i grandi attori.
E poi ci sono le icone. Ma la
grandezza di Bud Spencer si
celava nel non aver mai dimenticato di essere una persona normale. Anzi, di averlo
sempre rivendicato con grande orgoglio.Con lo stesso spirito aveva inseguito già avanti
con gli anni un terzo tipo di
successo. Quello politico. Per
moltiera stata una sorpresa sapere che Bud, anzi Carlo, Carlo Pedersoli, aveva una sua
identità politica,magari inattesa perché distante da quella
delpersonaggio che spesso interpretava nei film con (e senza) Terence Hill: il mezzo criminale un po’ tonto, ma in
fondo buono. Nel 2005 si era
candidato alle elezioni regionali del Lazio per Forza Italia,
dopo un incontro con Silvio
Berlusconi, aitempi presidente del Consiglio. «Condivido
tutto quello che ha fatto Berlusconi», aveva dichiarato in
precedenza. «Lo conosco da
tempo e lo stimo da prima
che facesse politica. E quando
si stima l’uomo già prima e
Sganassoni politicamente corretti
Il suo spirito di destra
contro le ipocrisie
poi lo si vede in politica, lo si
accetta e si ama». Non era andata bene, nonostante le circa
4000 preferenze ottenute, ma
lo stesso entusiasmo lo aveva
trasmesso alla figlia Cristiana
che nel 2013 si era candidata
alle comunali di Roma.
La sua passione politica il
pubblico l’aveva scoperta solo recentemente, perché Bud
prima era stato sempre riservato. Anche se il suo pensiero
aveva avuto modo di esprimerlo in diverse occasioni, come a una conferenza, quando
a un ragazzo che rivendicava
di essere ateo rispondeva con
intelligenza: «Non esiste al
mondo un uomo o una donna che non abbia bisogno di
credere in qualche cosa: tu
credi che Dio non esista, quindi credi in qualche cosa». Altro che sganassoni e frasi da
contrabbandiere perdigiorno: Bud era ben diverso dai
personaggi dei suoi film. «È il
signore che vi manda», gli dice fiducioso il mormone Tobia in Lo chiamavano Trinità. «No, passavamo di qui per
caso», risponde sincero nei
panni di Bambino. Niente di
più lontano da quello che
Bud pensava. «Ho bisogno di
credere perché, nonostante il
mio peso, mi sento piccolo di
fronte a quello che c’è intorno
a me.Se non credo sono fregato». E in un’intervista aveva
persino scherzato sulla sua
scomparsa.«Quando ilPadreterno mi chiamerà voglio vedere che succede, e se non
succede niente allora mi incazzo». E lo avrebbe fatto a
modo suo naturalmente.
Ma il Bud che tanti hanno
amato e amano era lo stesso
che a volte si lasciava andare a
frasi al limite del politicamente corretto. A chi gli chiedeva
come mai la critica italiana lo
era una vecchia bagascia»;
«Ma è la verità»; «Sì, ma non
era vecchia») e cazzotti buoni
che sapevano di whisky e fagioli bolliti. Trinità e Bambino,
Ben e Kid, i superpiedi quasi
piatti: erano rito, sogno a basso
costo, come i film di Totò, i gol
diRivera e le copertine disegnate della Domenica del Corriere.
E Bud era l’italiano che tutti
noi avremmo voluto essere e
che non siamo diventati. Non
buono ma giusto, egoista ma
permeato da un omerico senso dell’onore, materialista ma
generoso. Il passo del rugbysta
e il cuore d’un riottoso frate
francescano. Bud aveva, come
il fratellastro Terence Hill, un
intimo senso della religione,
ma adorava ilaici.Sapeva stupire. Anni fa ad Assisi chez la leggendaria segretaria Nelly, la associazione veronese di fan presiduta dal commercialista ultraquarantenne Mattia Corradi decise di premiarlo «per tutto quello che hai fatto per noi».
Decine di tributaristi che recitavano a memoria le battute dei
suoifilm,mentre a Bud scappava una lacrima come sul volto
del Corsaro Nero. Una scena
impressionante, ma emblematica di quel che il dottor Pedersoli continua a rappresentare
per il nostro stupore infantile.
«Quando il Padreterno mi
chiamerà, voglio andare a vedere che cosa succede. Perché
se non succede niente, m’incazzo. M’hai fatto alzare ogni
mattina per ottantasette anni
per non andare, alla fine, da
nessuna parte?»,diceva.Ora saprà. L’altro giorno mio figlio di
cinque anni, mi ha posto un
quesito fondamentale: «Papà,
chiè più forte Hulk o Bud Spencer?». Il senso dell’immortalità
viaggia su una Dune Buggy,
rossa con cappottina gialla...
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celebrasse poco, a differenza
di quanto accadeva in altri Paesi, l’ormai 80enne Pedersoli
diceva «forse perché non sono né gay né trans e ho la stessa moglie da cinquant’anni».
Pensiero che aveva anche ribadito per spiegare come mai
la sua biografia Altrimenti mi
arrabbio fosse un best seller
in Germania, ma un mezzo
flop in Italia. «Qui parlano di
te solo se sei frocio o comunista», sottolineava, senza paura di essere criticato. «Intendiamoci, non ho niente contro i gay.Quello che fa la persona che ho davanti in camera
da letto non sono affari miei.
Quando ci parlo, il pensiero
delle sue abitudini sessuali
non mi sfiora neanche lontanamente.Siamo liberi,puoifare tutto quello che vuoi». Non
a caso amava ricordare, da napoletano verace, che la sua regola di vita fosse «Futtetenne». E nessuno ha interpretato nella vita quella finta indifferenza, quella capacità di ridere sempre sulle cose, quel «vivi e lascia vivere» con la stessa
grandezza di Bud.
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25
SPETTACOLI
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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La pagella dei famosi di ALESSANDRA MENZANI
10) Antonio Conte, ct della Nazionale di calcio che si è qualificata ai
quarti agli Europei. Voto obbligato.
9) Leggendaria Sabrina Ferilli a
DiMartedì: si chiede quale sia la differenza tra voto di protesta e voto di
cambiamento, parlando della sconfitta elettorale del Pd. Ovviamente
la frecciata è per Renzi: «Sarà stato
anche un voto di protesta, sennò
continuavano a vota’ per te».
8) Massimo Giletti. Zitto zitto,diventa il «Barbara d’Urso della domenica Rai»: conquista tutta la gior-
Bocelli che canta dalla Satta: miserere!
nata tv, allargando la sua Arena sull’intero pomeriggio.
7) La coppia più bella del momento: la regina del pop mondiale
Taylor Swift e l’attore inglese più
sexy di tutti, Tom Hiddleston, protagonista di The Night Manager su
Sky.
6) Piacerà o non piacerà, ma almeno il dg Rai Antonio Campo
Dall’Orto qualche sforzo lo ha fatto. Dice di avere cambiato il 33%
del palinsesto della Rai. Il che non è
poco, anche se riesuma mummie
come Gad Lerner e Walter Veltroni.
5) Aristide Malnati finalmente
ha trovato una donna. Non è proprio una fidanzata, ma è meglio di
niente. Con la sua amica Virginia,
23 anni, inviata di 7 Gold, l’intesa è
affettuosa, platonica e professionale. «Piaccio anche a sua mamma e
a sua nonna», esulta l’egittologo.
4) Chiara Appendino. Eletta sin-
daco di Torino, la giovane grillina si
ammala in meno di 48 ore: per tre
giorni è stata a letto con 39 e mezzo
di febbre. «Me l'ha passata mia figlia», ha detto.
3) The Floating Piers, la passerella-opera d’arte di Christo sul lago
d’Iseo. Troppo affollata, peggio di
Corso Buenos Aires il sabato pomeriggio.
2) Andrea Bocelli: faceva un po’
tristezza vedere il grande artista ita-
liano cantare al matrimonio della
Satta e Boateng.
1) La cosa che fa più paura della
partita contro la Germania, sabato
prossimo agli Europei, è Joachim
Löw. L’allenatore dalla tinta corvina, dopo aver toccato le «parti basse» infilandosi una mano neipantaloni per poi avvicinarla al naso, è
passato alle ascelle. Con lo stesso rituale. Tanti auguri ad Antonio Conte quando gli dovrà stringere la mano.
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Presentati i palinsesti di viale Mazzini
::: segue dalla prima
FRANCESCO BORGONOVO
(...) e della notte, occupano tutti gli spazi
come squatter della tv. Altro che canone
in bolletta, dovrebbero farlo pagare assieme alla tessera del Pd.
Del resto, come sarebbero andate a finire le cose lo avevamo già capito nelle
scorse settimane, quando da viale Mazzini hanno annunciato la chiusura di Virus, il talk show di Nicola Porro andato
in onda su Raidue. Era l’unico programma che si potesse considerare «di centrodestra», infatti l’hanno chiuso. Ed ecco
che, al posto di Porro, arriva Alessandro
Sortino - rosso di capelli e di pensiero con il programma Nemo.
RAI OKKUPATA
Da Sortino a Lerner, gli approfondimenti sono tutti in rosso
«Writers of Europe»
I viaggi letterari di Sky
Partirà dall’Italia, insieme a Erri de Luca e Claudio Magris, il particolare
viaggio letterario attraverso l’Europa di Writers of
Europe. Nella prima delle
14 puntate, in onda da stasera e ogni mercoledì alle
21.00 in esclusiva su laeffe (canale 139 Sky), due
celebri scrittori racconteranno la storia politica, sociale e culturale dell’Italia. Di settimana in settimana, interviste esclusive forniranno ritratti unici di altrettanti Paesi europei in compagnia di
Mankell, Amis, Pamuk,
Schlink, Nadas, Doyle e
molti altri.
JURASSIC PARK
La tv pubblica che vedremo sarà una
specie di Jurassic Park della sinistra catodica. Viene riesumato Gad Lerner. Pare
che ritorni persino Michele Santoro, con
cui le trattative sono in corso, dicono i
capoccia Rai. Più che la tv pubblica, sembra una seduta spiritica.
Non fai in tempo a cambiare canale,
che spunta il santone democratico. Non
bastava la moltiplicazione dei Fabio Fazio. Adesso ci dobbiamo sorbire pure
l’assolo di Massimo Gramellini, che
avrà uno spazio tutto suo intitolato La
classifica di Che tempo. Già ci immaginiamo il contenuto: una dose di buonismo tale da sfiancare un bufalo. Ma se
qualcuno riuscisse a sopravvivere dopo
la diabetica visione del due Fazio-Gramellini,ecco Walter Veltroni a dare il colpo digrazia, con ben due programmi dedicati alla «cultura».
Se ne va il destro Porro, ma le starlette
progressiste restano: confermata la Gabanelli con Report. E confermato pure
Zoro in arte Diego Bianchi, con Gazebo,
al quale Daria Bignardi ha deciso di affidare pure una striscia quotidiana. Che
male le abbiamo fatto, a Daria, proprio
non lo sappiamo.
CI VUOLE CORAGGIO
Costanzo, sfogo su Chi:
«Non sono il marito di»
Gad Lerner
[LaP]
Alessandro
Sortino
[LaP]
Fabio Fazio
[LaP]
Raidue
Raiuno
Raitre
Il solito Conti Arriva Mika
e la Cuccarini in 1ª serata
L’ex Ballarò
di Semprini
Non si scrosta dalla sedia nemmeno
Corrado Augias. Lo troveremo alla conduzione di Quante storie, trasmissione
che viene proposta come «novità», e ci
vuole un bel coraggio. Per l’occasione, lo
affiancheranno la youtuber Sofia Viscardi, tanto per dare un tocco di giovanilismo e la scrittrice impegnatissima Michela Murgia (così il letterato l’abbiamo
piazzato).
Massimo Giannini, già al timone di
Ballarò, verrà riciclato come intervistatore e a prendere il suo posto, per l’unico
programma di informazione politica in
prima serata, giunge da Sky Gianluca
Semprini.
Niente male, questi palinsesti: l’informazione è a senso unico, l’intrattenimento pure. A questo punto, speriamo
che da qualche parte trasmettano le
puntate de La ruota della Fortuna con
Renzi ospite. Almeno lì, a Matteo, qualche domanda seria gliela facevano...
■■■ Tante conferme per Raiuno.
■■■ Il pop regna sovrano su Rai-
■■■ Daria Bignardi si affida alla
Invariato il daytime della rete di Fabiano: UnoMattina, Storie Vere,
La prova del cuoco, La vita in diretta. Poi, L’Eredità, Affari Tuoi e L’Arena.Inedita la trasmissione delsabato con Paola Perego. Per Domenica In è tutto work in progress: circolano nomi femminili per nulla
altisonanti. In prime time le novità: Nemica amatissima, show con
Lorella Cuccarini ed Heather Parisi; una serie di serate con Mina e
Celentano, Roberto Bolle e Renato
Zero; alcune serate-concerto (condotte da Giletti) dedicate a Zucchero e Mogol; Big Music Quiz con
Amadeus. Confermatissimo Tale
e Quale Show con Conti. In seconda serata esperimenti con Morelli
e Bollani.
due: 4 appuntamenti musicali con
Mika e Virginia Raffaele (presenza
fissa). Il collegio, dedicato ai millenials. Nemo – Nessuno Escluso:
un programma di racconto con le
immagini. Capoprogetto sarà Alessandro Sortino, ma anche inviati,
servizi in esterna e in studio. Sulla
carta una buona offerta quella di
Ilaria Dallatana, ex socia in affari di
Giorgio Gori (espertissimo di tv. E
si vede). Nel daytime nessun grosso cambiamento. Confermati I Fatti Vostri, Detto Fatto, Mezzogiorno
in Famiglia, Sereno Variabile,
Quelli che il calcio (ci sono trattative in corso con la Gialappa’s che
potrebbe emigrare verso nuovi lidi), Pechino Express e Stasera tutto è possibile.
sperimentazione radical chic. Prima serata e daytime per Mi manda Raitre (Salvo Sottile torna a fare
il giornalista), Gazebo e Chi l’ha visto. Al posto di Ballarò ci sarà un
contenitore di politica «pura» con
Gianluca Semprini. Sulla terza rete trovano spazio Gad Lerner con
Italia Islam,Filippo Timi con Skianto,Iman Sabbah con La Casa Bianca, Corrado Augias con Quante
Storie e Virginia Raffaele con un
programma tutto suo. Si rinnova
l’access prime time con Blob, L’Italia che verrà e Un posto al sole. Per
Fabio Fazio Rischiatutto e Che
tempo che fa in onda la domenica,
il sabato sera è affidato a Massimo
Gramellini. Confermati Report e
Presa Diretta.
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A.L.
A.L.
A.L.
Dice di non aver mai sofferto della sindrome di
«essere il marito di» lei, la
Maria nazionale, la Re Mida della televisione. All’alba dei 22 anni di matrimonio, Maurizio Costanzo
confessa al settimanale
Chi (oggi in edicola) di
non sentire il peso di avere una moglie troppo famosa, che potrebbe metterlo in ombra. A patto
che i loro uffici rimangano separati e non si parli
di un programma insieme!
Costantino VS Rubio:
la sfida di Discovery
Parte stasera la puntata
pilota de Il ricco e il povero, l’adventure game di
Discovery in onda in alle
21.15 sul canale Nove di
Sky. Immersi per un’intera settimana in una città
sempre diversa, lo chef di
strada Rubio e il conduttore Costantino della Gherardesca affronteranno
sfide tra hotel extralusso
e realtà popolari locali
per scoprire le gioie... e i
dolori del viaggio. Durante l’ultima prova del rimpatrio, chi vince torna a
casa in aereo, all’altro
spetta invece un «viaggio
della speranza», in bus.
26
PALINSESTI
__Mercoledì 29giugno2016__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.00
6.30
8.45
9.30
6.30
8.00
8.45
9.15
9.45
8.10
8.35
9.00
9.25
8.30
9.30
7.50
7.55
9.45
6.45
10.25
11.10
13.30
14.00
14.05
15.35
16.30
16.40
18.45
20.00
20.30
21.25
23.45
1.20
1.55
2.25
2.55
Il caffè di Raiuno
TG1 - Previsioni sulla
viabilità CCISS Viaggiare informati
Unomattina Estate.
Condotto da Mia
Ceran e Alessio Zucchini
Cedar Cove “Una seconda occasione”
Don Matteo 7 “Una
margherita per Natalina” “Ad ogni costo”
TG1
TG1 Economia
Estate in diretta. Condotto da Arianna
Ciampoli
Prima tv Legàmi
Che tempo fa
TG1
Estate in diretta. Condotto da Eleonora Daniele, Salvo Sottile
Reazione a catena.
Condotto da Amadeus
TG1
Techetecheté 2016...
Vorrei rivedere
Dal Museo Egizio di
Torino Stanotte al
Museo Egizio “Tra gli
ospiti Alessio Boni”
Da Marina Grande in
Sorrento Premio Biagio
Agnes - VIII edizione
“Sorrento incorona la
stampa intaliana ed internazionale”
TG1 Notte - Che
tempo fa
Sottovoce
Moviextra
Mille e una Notte...
Teatro La vedova scaltra
9.40
9.45
11.20
12.10
13.00
13.30
14.00
16.15
17.50
18.00
18.05
18.20
18.50
19.40
20.30
21.05
21.15
23.40
23.55
1.25
Il nostro amico Kalle
Rai Parlamento Spaziolibero
TG2 Flash
Dalla Camera dei Deputati Dichiarazioni di
voto finale sulla conversione in legge del
decreto legge
3/5/2016 recante disposizioni urgenti in
materia di procedure
esecutive e concorsuali
nonché a favore degli
investitori in banche in
liquidazioni (Dir.)
Il nostro amico Charly
La nostra amica Robbie
TG2 Giorno
Il caffè degli Europei
Jane the Virgin (Repl.)
Guardia Costiera
Rai Parlamento Telegiornale
TG2 Flash L.I.S.
Rai TG Sport
TG2 - Meteo 2
Blue Bloods “L’intoccabile” con Donnie
Wahlberg
N.C.I.S. “Doppio abbaglio” con Mark Harmon
TG2 - 20.30
Lol;-) con Réal Bossé
Prima tv Jane the Virgin “Capitolo 4”“Capitolo 5” “Capitolo
6” con Gina Rodriguez
TG2
Boss in incognito.
Condotto da Costantino della
Gherardesca
Meteo 2
8.00
10.10
11.05
11.55
12.00
12.15
13.10
14.00
14.20
14.50
15.00
16.00
16.05
16.50
17.50
18.55
19.00
19.30
20.00
20.10
20.35
21.05
0.00
0.05
0.35
0.45
Rassegna stampa italiana e internazionale
Agorà Estate. Condotto da Serena Bortone
Jack London - L’avventura del Grande Nord
“Terza puntata”. Con
Orso Maria Guerrini,
Arnaldo Bellofiore
Martin Eden
Meteo 3
TG3
Doc Martin “Episodio
3” con Martin Clunes
Il tempo e la storia
TG Regione - Meteo
TG3 - Meteo 3
TGR Piazza Affari
Dalla Camera dei Deputati Question time Interrogazioni a risposta immediata (Dir.)
TG3 L.I.S
Sam e Sally “Isabelita”
Due assi per un turbo
“Viaggio con Stella”
Geo Magazine
Meteo 3
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
I giorni di Parigi
Un posto al sole
Chi l’ha visto? “Il caso
di Maria Chindamo”.
Condotto da Federica
Sciarelli
TG Regione
TG3 Linea notte
Estate - Meteo 3
Rai Parlamento Telegiornale
Rosario Livatino
Il ragazzo con la
toga
10.55
11.00
13.00
13.40
14.10
14.45
15.45
16.45
18.45
19.55
20.00
20.40
21.10
23.30
1.20
2.05
2.35
TG5 Mattina
CentoVetrine
CentoVetrine
Le tre rose di Eva “Diciassettesima puntata”
TG5 - Ore 10
Forum. Condotto da
Barbara Palombelli
TG5 Notte - Meteo.it
Beautiful
Una vita
Cherry Season - La stagione del cuore
Il segreto
I Delitti del Cuoco
“L’occhio del pesce”
con Bud Spencer
Caduta libera smile
TG5 Prima Pagina
TG5 - Meteo.it
Paperissima Sprint
Estate. Condotto da
Maddalena Corvaglia,
Vittorio Brumotti e il
Gabibbo
Prima tv Romanzo siciliano “Settima puntata” con Fabrizio
Bentivoglio
L’ultima alba (Azione,
2003) con Bruce Willis, Monica Bellucci,
Cole Hauser. Regia di
Antoine Fuqua.
TG5 Notte Meteo.it
Paperissima Sprint
Estate. Condotto da
Maddalena Corvaglia,
Vittorio Brumotti e il
Gabibbo (Repl.)
Tierra de lobos L’amore e il coraggio
“La leggenda delle tre
chiavi” con Alex García
SPORT
19.20 M.I.B. - Men In Black
Con Tommy Lee JonesSC1
19.25 I fiumi di porpora 2 Gli Angeli dell’Apocalisse
SCH
Con Jean Reno
21.00 A spasso nel tempo:
l’avventura continua
Con Massimo Boldi SCC
21.00 Il guinness dei pupazzi
di neve
Con Bobby Coleman SCF
21.00 21
SCM
Con Kevin Spacey
21.00 Romeo & Juliet
Con Hailee Steinfeld SCP
21.00 Nemico Pubblico n.1 L’istinto di morte
Con Vincent Cassel SCU
21.10 Prima tv Ruth & Alex L’amore cerca casa
Con Morgan Freeman SC1
21.10 Salvate il soldato Ryan
SCH
Con Tom Hanks
22.30 Ruby Red
SCF
Con Maria Ehrich
22.40 Natale in India
Con Massimo Boldi SCC
22.45 Bad Boys
SC1
Con Will Smith
22.55 Nemico Pubblico n.1 L’ora della fuga
Con Vincent Cassel SCU
23.05 Direct Contact
Con Dolph
SCM
Lundgren
23.05 Sei mai stata sulla
Luna?
SCP
Con Raoul Bova
24.00 Le ragazze del
Coyote Ugly
SCH
Con Piper Perabo
0.30 Paparazzi
Con Christian De Sica SCC
LEGENDA
C - CN Cult - Cartoon Network
SKM Sky Mondiali HD
D
Discovery Chan. HD
ES
Eurosport HD
DY Disney Channel
12.30 Tennis, Grande Slam 2016
Da Londra Wimbledon:
3a giornata (Diretta) SP2
13.30 Studio Wimbledon
SP2
(Diretta)
14.00 Tennis, Grande Slam 2016
Da Londra Wimbledon:
3a giornata
SP2
(Diretta)
14.00 Tennis, Grande Slam 2016
Da Londra Wimbledon:
3a giornata
SP3
(Diretta)
21.00 Studio Wimbledon
SP2
(Diretta)
ES
21.00 Sports Insiders
21.00 Calcio, Copa America
2016 Argentina - Cile
SP1
(Finale)
21.30 Tennis, Grande Slam 2016
Da Londra Wimbledon:
SP2
3a giornata
21.30 Atletica leggera, Paavo
ES
Nurmi Games 2016
22.00 Tennis, Grande Slam 2016
Da Londra Wimbledon:
SP3
3a giornata
23.30 Euro Calciomercato L’originale (Diretta) SP1
HD
12.15
12.25
13.05
13.45
14.35
15.00
15.35
16.05
16.35
17.00
17.55
18.20
18.30
19.25
20.20
21.10
23.20
1.05
13.00
14.00
15.30
16.40
18.55
19.35
19.55
20.30
21.15
23.35
0.35
1.35
1.55
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 Prima tv Quantico “GiuF
sto”
21.00 I maghi di Waverly DY
21.00 N.C.I.S.: Los Angeles
FC
“Fondi neri”
21.10 Seconda stagione - Prima
tv Mozart in the Jungle
SKA
“Stern Papa”
NCK
21.15 I Thunderman
DY
21.25 Raven
21.40 Prima tv Mozart in the
Jungle “Nothing Resonates Like Rhinoceros ForeSKA
skin”
21.40 Un papà da Oscar NCK
21.50 Prima tv Castle - Detective tra le righe “PuF
gnalata alle spalle”
21.50 Zack e Cody sul ponte
DY
di comando
21.50 N.C.I.S.: Los Angeles
“A caccia di Navy Seal”FC
22.05 Un papà da Oscar NCK
22.10 Terza stagione - Prima tv
Silicon Valley “Founder
SKA
Friendly”
DY
22.20 Violetta
22.30 Mamma in un
NCK
istante
21.10 Professione assassino
(Azione, 2011) con Jason
Statham. Regia di Simon
West.
22.45 Prima tv Dal tramonto all’alba - La serie “There Will
Be Blood” “Santa Sangre”
0.20 Bates Motel “Mezzanotte”
21.15 Ciclo Music Icons - Prima
tv Sinatra - All or Nothing
at All
23.20 Lo stato dell’arte. Condotto
da Maurizio Ferraris
23.50 Documentario Musica
DOCUMENTARI
RAGAZZI
20.55 Quei secondi
NGC
fatali
21.00 Novità - Prima tv Parla
FL
con lei
21.00 Prima tv I 7 segni delTHC
l’Apocalisse
21.00 Marchio di fabbrica D
21.10 Prima tv Milionario
SKU
cerca moglie
21.50 I peggiori disastri della
NGC
storia
21.55 Prima tv Una famiglia
D
fuori dal mondo
F
19.00 I Simpson
19.00 A casa dei Loud NCK
19.15 Lo straordinario
mondo di Gumball CN
19.30 A casa dei Loud NCK
CN
19.40 Clarence
DY
19.45 Summer Camp
19.55 A casa dei Loud NCK
CN
20.00 Yokay Watch
DY
20.15 Disney Topolino
20.20 A casa dei Loud NCK
CN
20.25 Yokay Watch
CN
20.50 Yokay Watch
Canale disponibile anche in alta definizione
F
Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
11.20
10.40
11.30
12.00
Cuore Ribelle
Carabinieri 3 “Delitto
tra le orchidee” con
Alessia Marcuzzi
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Somiglianza fatale”
con Dick Van Dyke
La signora in giallo “Il
vendicatore” con Angela Lansbury
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Hamburg Distretto 21
“La ragazza di Ipanema” con Sanna Englund
Gioventù bruciata
(Drammatico, 1959)
con James Dean, Natalie Wood, Sal Mineo.
Regia di Nicholas Ray.
TG4
Dentro la Notizia Meteo.it
Tempesta d’amore
Dalla vostra parte.
Condotto da Paolo Del
Debbio
Beverly Hills Cop III Un piedipiatti a Beverly Hills 3 (Poliziesco, 1994) con Hector
Elizondo, Eddie Murphy, Judge Reinhold.
Regia di John Landis.
Inarrestabili “Quarta
puntata”. Condotto da
Marco Berry
Vai con la sigla - Ieri e
oggi in tv
TG4 Night
News
Media shopping
11.00
13.30
14.00
14.20
17.15
19.00
20.00
20.35
21.10
24.00
0.10
2.10
2.45
3.45
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
SATELLITI
FILM
10.25
Belle e Sebastien
Georgie
Sailor Moon
Chuck “Chuck vs il
Marlin” con Bonita
Friedericy
White Collar “I sette
di Burke” con Matthew Bomer
White Collar “Una
lunga notte” con Matthew Bomer
Il gusto dell’estate
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset
I Simpson
I Griffin
The Big Bang Theory
My name is Earl
Due uomini e mezzo
Suburgatory
Friends
Dharma & Greg “Mio
padre, il sovversivo”
Camera Cafè con Luca
e Paolo
Studio Aperto Meteo.it
C.S.I. Miami “Un vestito esplosivo” con
David Caruso
C.S.I. Miami “Il testimone” con David Caruso
Ancora tu! (Commedia, 2010) con Kristen
Bell, Jamie Lee Curtis,
Sigourney Weaver.
Regia di Andy Fickman.
Chicago P.D. “Caccia
all’Uomo” “Amicizie”
con Jason Beghe
Suits “Il ritorno del
capo”
NGC National Geo.HD
SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult
SCC Cinema Comedy HD
SCF Cinema Family HD
SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD
SF1 Sky Formula 1 HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
20.50
21.35
22.25
23.30
Il tempo e la storia
Speciali storia
I diari della grande guerra
Il tempo e la storia
Rai Movie
21.15 The Village (Fantastico,
2004) con Joaquin Phoenix. Regia di M. Night
Shyamalan.
23.10 The dentist (Horror, 1996)
con Corbin Bernsen. Regia
di Brian Yuzna.
Cielo
21.15 Piranha 3D (Horror, 2010)
con Richard Dreyfuss.
Regia di Alexandre Aja.
23.15 Prima tv The Right Hand Lo stagista del porno
Iris
21.00 Bordertown
(Drammatico, 2007) con
Jennifer Lopez. Regia di
Gregory Nava.
23.15 The New World - Il nuovo
mondo (Avventura, 2006)
con Colin Farrell. Regia di
Terrence Malick.
Meteo
Omnibus (Dir.)
Coffee Break. Condotto da Flavia Fratello
(Dir.)
L’aria d’Estate. Condotto da Andrea Pancani (Dir.)
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
La tunica (Storico,
1953) con Richard Burton, Jean Simmons,
Victor Mature. Regia
di Henry Koster.
Joséphine, ange gardien “La colpevole”
con Mimie Mathy
A cena da me - Come
Dine With Me
TG La7
In Onda. Condotto da
David Parenzo e Tommaso Labate (Dir.)
La Gabbia “Open”.
Condotto da Gianluigi
Paragone (Dir.)
TG La7
Due sporche carogne
(Giallo, 1968) con
Charles Bronson, Alain
Delon, Brigitte Fossey.
Regia di Jean Herman.
In Onda. Condotto da
David Parenzo e Tommaso Labate (Repl.)
A cena da me - Come
Dine With Me (Repl.)
Brevi amori a Palma di
Majorca (Commedia,
1959) con Alberto
Sordi, Dorian Gray, Belinda Lee. Regia di
Giorgio Bianchi.
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
16.10 Speciale Digital Week
17.00 Alert Mercati
18.00 Report - Il TG della
Finanza
19.10 Capital. La Sfida
20.00 Patrimoni
21.00 Partita Doppia
22.00 Linea Mercati Notte
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
19.10 Highlights Furusiyya FEI
Nations Cup 2016: Rome
20.40 Special Class: Venaria,
una eleganza reale
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
20.30 Fashion Dream
21.00 Full Fashion
Designer
23.30 Ladies
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Premium Stories
20.25 Due uomini e mezzo
“Una vecchia amica”
“Vuoti di memoria”
21.15 Prima tv The Middle “Il
giorno del prendisole”
“La non-festa della
mamma” con Patricia
Heaton
22.05 Hart of Dixie “La proposta di matrimonio”
20.05 Undercover “Prove di
forza”
21.15 Prima tv Gotham “A Legion of Horribles” con
Ben McKenzie
22.05 Supergirl “Black Mercy”
con Melissa Benoist
22.55 The Vampire Diaries
“Cose che abbiamo perduto nell’incendio”
20.20 Royal Pains “Festa di
compleanno” con Mark
Feuerstein
21.15 Girlfriends’ Guide to Divorce “Regola 14: No
vuol dire... no” con Lisa
Edelstein
22.05 Satisfaction “Verso la ricerca psichedelica” con
Stephanie Szostak
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Sport
21.15 Cattivi vicini (Commedia,
2014) con Seth Rogen,
Rose Byrne, Zac Efron.
Regia di Nicholas Stoller.
22.55 Kick-Ass 2 (Azione, 2013)
con Aaron Taylor-Johnson, Chloë Grace Moretz, Christopher
Mintz-Plasse. Regia di
Jeff Wadlow.
21.15 Le regole della casa del
sidro (Drammatico, 1999)
con Tobey Maguire, Charlize Theron. Regia di
Lasse Hallström.
23.25 Il dormiglione (Fantascienza, 1973) con
Woody Allen, John Beck,
Diane Keaton. Regia di
Woody Allen.
18.30
19.00
19.30
20.05
21.00
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Classic Juventus - Paris
Saint Germain
22.45 Calcio Mercato
23.20 Calcio Mercato
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MOTORI
__Mercoledì 29 giugno 2016__
27
Test/Ferrari GTC4Lusso
Ecco la supercar per tutti i giorni
Quattro ruote motrici e sterzanti, quattro posti, facile nella guida in relax. Ma quando i suoi 690 cavalli si scatenano...
■■■ La GTC4Lusso è una supercar esclusiva. E non solo
perché costa 270.060 euro. Secondo la Ferrari, può toccare i
335 km/h (come la FF lanciata
5 annifa,della quale rappresenta l’evoluzione), eppure offre
quattro posti veri e un belbagagliaio di 450 litri, con tanto di
botola passante per gli sci e
schienali da reclinare.
D’altronde, le dimensioni
abbondanti (è lunga 492 cm e
larga 198, per quanto alta appena 138) e la carrozzeria shooting-brake (coupé con una coda stile station wagon) favoriscono queste prerogative. Non
meno qualificante la trazione
4x4 che integra le ruote posteriori sterzanti.
Erede ideale delle 330 GTC e
365 GTC degli anni 60, sportive
progettate con un occhio alla
praticità, la GTC4Lusso si differenzia dalla FF grazie a diversi
elementi estetici: mascherina
più ampia, fiancate con inedite
nervature, sfoghi laterali a tripla feritoia. Sotto il lungo cofano ritroviamo il monumentale
6.3 V12, ma con 30 cavalli in
più: ora sono 690 (a 8000 giri).
Confermato il cambio robotizzato F1 a doppia frizione a 7
marce (selezionabili anche dalle palette al volante), che si trova fra le ruote posteriori per ottimizzare la distribuzione deipesi. Avanzatissima l’elettronica
che gestisce il differenziale e gli
ammortizzatori, oltre al sistema di controllo della sbandata
e al dispositivo che suddivide
la coppia fra le ruote davanti
(quella esterna può riceverne fino al 90%).
Tanti cavalli possono mettere soggezione, ma niente paura: la GTC4Lusso accetta di
buon grado di essere guidata
in souplesse, risultando addirittura facile e intuitiva. Inoltre, al
contrario dialtre supercar,consente di affrontare in relax i trasferimenti autostradali. A patto, ovviamente, di tenere a bada il piede destro: i 130 orari si
MINITEST - UP! 1.0 TSI HIGH UP! 5P
Ferrari GTC4Lusso: cuore sportivo, interni da ammiraglia e spazio per quattro: da 270.060 euro
raggiungono in un batter di ciglia, e i 6,5 km con un litro di
consumo medio omologato incidono sull’autonomia. Chiarito questo, basta premere a fondo l’acceleratore per scatenare
una progressione che, dai 4000
giri e fino agli 8200, è da auto
da pista. D’altra parte,la casadichiara appena 3,4 secondi nello
0-100, ben tre
decimi in meno rispetto allaFF.Sel’assoluta precisione di guida ad alta velocità può
essere data per scontata, a sorprendere è l’agilità nel misto:
fra i tornanti dei passi del Pordoi, del Falzarego e del Gardena, dove si è svolto in parte il
test, abbiamo messo la GTC4
Lusso alla frusta scoprendo
una reattività paragonabile a
quella di sportive più piccole e
leggere (qui siamo oltre i 1800
kg), accompagnata da reazioni
sincere anche quando si esagera.
Di pura estrazione sportiva il
cruscotto e il volante, è da ammiraglia il reparto infotainment,basato su uno
schermo a
sfioramento
di 10,25” in
grado di supportare sia la
navigazione
con mappe 3D sia la differenziazione dei contenuti per guidatore e passeggero, che in un
secondo display può godersi
dati come l’accelerazione in
“g”, la marcia inserita, il regime
del motore e la velocità.
La Volkswagen tascabile
col punto esclamativo
La Volkswagen up! si aggiorna con piccoli ritocchi
estetici e colorazioni inedite (anche con il tetto a contrasto). Non mancano le novità di sostanza, come la
frenata automatica in città (fino a 30 km/h) prevista
di serie: raro in una citycar. Lo spazioso abitacolo
ripropone gli scomodi finestrini posteriori a compasso, ma riceve la radio che si abbina con lo smartphone, il quale, una volta fissato su un apposito supporto
e dotato di un’app specifica, funge da navigatore.
L’esemplare da noi guidato, arricchito col valido hifi da 300 watt incluso nel pacchetto Beats (prezzo da
definire), era equipaggiato con l’inedito 1.0 TSI da 90
CV, piccolo turbo a iniezione a benzina che va ad
affiancare le già note varianti non sovralimentate
(60 o 75 cavalli) o a metano (68 CV). È un tre cilindri
fluido e vispo (promette lo 0-100 in 10 secondi e 185
km/h di punta), anche se non prontissimo. I 20 km/l
a fine test sono vicini ai 22,7 omologati. Già ordinabile e in consegna da settembre, la nuova up! ha prezzi
fra gli 11.000 euro della base take up! a tre porte e i
16.450 della high up! a metano a 5 porte “clima”,
cruise control, fendinebbia e sensori di parcheggio
posteriori sono di serie sin dall’intermedia move up!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il test/Nissan GT-R 3.8 V6
Pura esuberanza in totale controllo
■■■ Arriverà in Europa il mese prossimo e in Italia a settembre la nuova Nissan GT-R
2017, già svelata al Salone di
New York e aggiornata nella
mascherina, nelle luci a led e in
varielementi (spoiler, minigonne) che hanno contribuito ad
affinare l’efficienza aerodinamica (la casa dichiara un Cx di
0,26). Volti a irrigidire la scocca
e a migliorare la guidabilità, invece, gli interventi di rinforzo
in corrispondenza di parabrezza e bagagliaio. Iprezzi, competitivi per il tipo di vettura, vanno dai 101.900 euro della Pure
ai 112.900 richiesti per il ricco
allestimento Track.
Assieme a nuovi rivestimen-
ti in pelle nappa, l’abitacolo
guadagna sedili con schienali
rivistie ben sagomati; nuovi pure lo schermo tattile del sistema multimediale, ora di 8” e
con comandi semplificati, e le
palette per la selezione delle
marce. Lunga 471 cm, la GT-R
è una delle poche supercar che
consente di viaggiare in quattro (è omologata come 2+2) e
con baule da ben 315 litri.
Aumenta di 21 cavalli, raggiungendo i 570, la potenza del
3.8 V6 biturbo, che in quest’ultima edizione sfrutta una maggior pressione di sovralimentazione ed è provvisto di accensione gestita singolarmente
per ogni cilindro, soluzione si-
Il cockpit della Nissan
La nuova Nissan GT-R 2017 arriverà in Italia a settembre
nora appannaggio della corsaiola versione Nismo. Raffinato
frutto delmatrimonio fra tecnologia (l’interno dei cilindri è
trattato con spray termico al
plasma) e cura artigianale (una
targhetta in alluminio reca la firma del motorista che l’ha assemblato), il propulsore è abbinato a un rapido cambio robo-
tizzato a doppia frizione e alla
trazione integrale intelligente
(privilegia l’asse posteriore, ma
può inviare fino al 50% della
coppia davanti). La GT-R dichiara prestazioni da brivido
(2,8” nello 0-100 e 315 km/h di
punta). A impressionare non è
solo la progressione in accelerazione, ma pure la spinta di cui
si gode in sesta, tale da far sentire la mancanza di una settima.
In un quadro del genere, l’efficace trazione integrale rappresenta l’asso nella manica.Coinvolgente pure il rumore del V6,
che varia a seconda che s’imposti il programma di guida Normale, Comfort o Sport.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Wimbledon, Vinci al secondo turno
Pellegrini, doppia vittoria a Milano
Genoa, Ivan Juric è il nuovo allenatore
Esordio sofferto ma positivo per Roberta Vinci a Wimbledon,
terzo Slam della stagione. La 33enne tarantina ha superato
con il punteggio di 6-2 5-7 6-3 la statunitense Riske, numero
80 Wta. Rinviati per pioggia i match di Fognini e Knapp.
Doppio trionfo per Federica Pellegrini alla decima edizione
della Swimming Cup di Milano: la prossima portabandiera
azzurra di Rio vince i 100m stile libero con il tempo di 54’88 e
bissa il successo con l’Australiana (gara ad eliminazione).
Il Genoa ha ufficialmente comunicato che l’ex tecnico del
Crotone Ivan Juric sarà il nuovo allenatore della squadra
rossoblu. Stjepan Ostojic sarà l’allenatore in seconda e il professor Alberto Corradi avrà il ruolo di collaboratore tecnico.
Maestro di tattica
Altro che «Contismo»
Questa nazionale
non è solo attributi
■■■ Antonio Conte è solo un grande condottiero o anche un grande allenatore? Forse per essere vincenti si può - e si dovrebbe - essere entrambe le cose insieme, perché alla fine dei 90 minuti
avere le palle è del tutto inutile se non sai dove
farle girare.E questa Nazionale che - ci scommettiamo - ricorderemo come la “Nazionale di Conte”, al di là di come vada l’Europeo, ha dimostrato di essere completa: inattesa lucidità unita alla
bava alla bocca, temperamento e acume, spada
e fioretto. Se non è questo il ritratto del ct...
L’Italia che corre spedita in Francia accoglie
sul carro dei vincitori sia chi ama la garra alla
Simeone (e alla Conte) sia chi predica
l’indissolubilità fra football ed estetica. Sta’ a vedere che il «Contismo» non è niente di tecnico o
tattico ma solo un piccolo miracolo pallonaro:
riuscire a mettere d’accordo i 60 milioni di allenatori della Penisola. Se anche a Roma si spellano le
mani per la BBBC (Buffon, Barzagli, Bonucci,
Chiellini) dell’odiata nemica Juventus, allora c’è
qualcosa che non va, oppure va tutto alla grande.
Serve coraggio per prendere le grandi decisioni, ma serve anche preparazione e studio per capire quali pedine muovere sul rettangolo verde,
immaginare tutto in bianco e nero per poi andare a scacco matto. Guardate Roy Hodgson. È arrivato insistendo con Wayne Rooney piazzato a galleggiare davanti alla difesa, lui che in 115 partite
ha segnato 53 volte, miglior marcatore della storia dell’Inghilterra. Ci vuole coraggio a schierarlo
a 50 metri dalla porta, ma vi pare una mossa da
sani di mente, poggiata su basi calcistiche funzionali? L’Islanda, infatti, ha avuto pietà di questo
scempio ed ha rispedito gli inglesi a casa.
Il coraggio di Conte invece è stato insistere con
l’ectoplasma Eder, con lo stagionato ed inesperto
(a livello internazionale) Pellè e inserirli in quel
sistema di gioco con cui ha ricostruito pure la
Juve (ma forse con la Germania sarà obbligato a
cambiare modulo a causa delle assenze): pressing costante a fisarmonica, esterni alti, difesa a
tre che accetta l’uno contro uno. Il coraggio di
Conte è stato ributtare nella mischia con la Spagna un De Sciglio che se avesse avuto la consueta
maglia a strisce addosso sarebbe stato macellato
da David Silva e Juanfran. Invece è stata serata da
urlo,per il milanista e per i compagni che prendono fiducia l’uno dall’altro, come un magnifico
meccanismo d’alta precisione. Ampi tratti di bel
gioco e controllo della partita si costruiscono grazie al lavoro nella testa, nelle gambe e in sala video. La meticolosa organizzazione dell’Italia e
una condizione atletica straripante allimite dell’esasperazione sono le due facce della stessa medaglia contiana. Il passo falso con l’Irlanda è stato
un «super-cibo» perfetto per ricaricare e ricondizionare lo spirito di tutto ilplotone, cuore di soldati e personalità da colonnelli. Sun Tzu spiega che
«un generale che conosce l’arte della guerra diventa giudice della sorte del suo popolo e arbitro
dei destini della nazione». E della Nazionale.
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EURO 2016 - FRANCE
::: TOMMASO LORENZINI
«Lochiamavano
bulldozer...»
::: FABRIZIO BIASIN
■■■ Buongiorno
Oriali,
siamo fieri di voi.
«Grazie. Anche noi siamo
fieri di noi. E di voi».
Siamo tutti fieri, insomma.
«Intorno a noi si è creato
grande entusiasmo: siamo
davvero orgogliosi».
Prima dell’Europeo però
vi spernacchiavamo. Ora
invece... tutti «sul carro»!
«Sono cose che succedono,noiavevamo la convinzione di poter far bene ed è bello
avervi fatto cambiare idea.
Nessuna vendetta comunque».
Oriali, dall’Italia la vediamo sempre a fianco di Conte, praticamente «incollato». Qual è il suo ruolo?
«Sono l’equivalente del ds
nel club, il tramite tra federazione e squadra. Se c’è un
problema, io provo a risolverlo. La differenza sta nel mercato: qui per ovvi motivi non
devo occuparmene...».
Lei «interista», Conte «juventino». Vi è capitato di
parlare delle vostre «diverse anime»?
«Ma va. Noi rappresentiamo l’Italia, tutta l’Italia».
Ci racconti il vostro primo incontro.
«Tavecchio mi chiama:
“Vieni a cena che ti presento
Antonio”. Ci vediamo al
Melià a Milano, in passato
Lele Oriali, team manager dell’Italia e spalla di Conte: «È un fenomeno,
dopo le partite deve farsi la doccia per quanto si agita. Di notte parliamo
fino a tardi, lui e Mourinho si somigliano. Il migliore? Marchetti, lo giuro»
non l’avevo mai conosciuto.
Dopo 5 minuti ho capito che
eravamo compatibili».
Un colpo di fulmine!
«Abbiamo la stessa idea di
calcio: in campo avevamo lo
stesso ruolo fatto di sudore e
sacrificio per gli altri. È stato
semplice andare d’accordo».
Con il ct che tipo di «frequentazione» avete?
«Praticamente conviviamo! Davanti alle telecamere
lo vedete tutti, dietro c’è una
fitta rete di discussioni e confronti. Spesso finiamo a tarda
notte in camera mia, ma non
vorrei essere frainteso...».
Fate le ore piccole?
«Io dormo poco, lui anche
meno. Ci scambiamo idee fino all’una di notte».
Oriali, sia sincero: Conte
ha preso il posto di Mou nel
suo cuore? Chi dei due è
meglio?
«Sono simili. Hanno la stessa grinta, la determinazione
nel portare avanti le idee e la
capacità di trasmetterle al
gruppo. Mi creda, Antonio è
uno fuori dal comune, il nostro asso nella manica».
Il ct è così «cattivo» come
sembra? Durante ItaliaSpagna a un certo punto pareva volesse mangiarsi
Giaccherini...
«Cattivo no, duro sì:pretende lavoro, impegno, vive la
partita come se giocasse lui,
alla fine è stremato, si deve fare la doccia. Il risultato è che
molti giocatori sotto la sua
guida sono migliorati in questi due anni. E comunque, diciamolo, è un duro dal cuore
tenero, l’avete visto anche voi
a fine partita...».
Conte durante la partita
si agita, lei che fa?
L’1 SETTEMBRE PRIMA AMICHEVOLE COL NUOVO CT
Per Ventura esordio nella sua Bari con la Francia
Sarà lo stadio San Nicola di Bari ad ospitare il prossimo 1 settembre l’amichevole Italia-Francia, che inaugurerà la nuova stagione della Nazionale e che vedrà
l’esordio del nuovo Commissario tecnico Giampiero Ventura che prenderà il posto di Antonio Conte (che guiderà il Chelsea) sulla panchina azzurra. La gara precederà di quattro giorni il debutto dell’Italia nelle qualificazioni mondiali, in programma in casa di Israele, ad Haifa, il 5
settembre. Gli Azzurri tornano a Bari a
due anni esatti dall’ultima presenza, che
risale al 4 settembre 2014 in occasione di
Italia-Olanda, gara amichevole terminata 2-0. Giampiero Ventura comincierà
dunque il suo cammino alla guida della
Nazionale in una città molto cara sia a lui
che al suo predecessore. Proprio nel capoluogo pugliese che già vide questo avvicendamento. Infatti, l’ex tecnico del Torino, nel 2009 prese proprio il posto di Antonio Conte sulla panchina del Bari che
aveva guidato i “galletti” dal 2007 al 2009.
29
SPORT
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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@
Hodgson «a casa»
Addio Inghilterra, Roy Hodgson sidimette: era il ct più pagato con 4,5 milioni di
euro netti a stagione. Fra i possibili successori si parla pure di De Biasi e Ranieri.
il graffio
■■■ Nel 1991 la Federazione Sovietica di cal-
cio, affiliata alla Uefa, si sciolse per sopravvenuta inutilità poiché al suo posto ben 15 nuovi
Paesi erano sorti dalle ceneri dell’URSS. Identica situazione l’anno dopo per la Jugoslavia: sei
nuove Federazioni al posto di una. Nel suo piccolo, anche la Cecoslovacchia nel 1993 provvi-
Un calcio al Regno Disunito
de a far creare le Federazioni della Repubblica
Ceca e della Slovacchia. Per contro, Germania
Ovest e Germania Est diventarono una cosa sola. Prima che si sgretoli come le auguro, imponiamo intanto alla Gran Bretagna di fondersi
in una unica Federazione che comprenda Galles,Inghilterra, Irlanda del Nord e Scozia. Qualcuno dirà: tu lo chiedi a bella posta perché vuoi
punirla a causa dell’uscita dall’Europa Comunitaria. Forse, ma soprattutto per un senso di
equità: si separino e poi ne riparliamo.
SERGIO DE BENEDETTI
NUOVO MODULO?
Ildubbio De Rossi
fa saltare gli schemi
Oggi il responso sul romanista, il ct prepara le alternative:
Sturaro o 3-4-3. Tavecchio: «I tedeschi devono avere paura»
::: CLAUDIO SAVELLI
■■■ Il problema è che ora è
Conte (46 anni)
insieme a Gabriele
Oriali (63), team
manager dell’Italia
dall’agosto 2014
[Ansa]
«Mi agito! Solo che lui ha
spazio per sfogarsi, io no e sono guai».
Durante Italia-Belgio in
effetti si è visto, sono dovuti
intervenire gli azzurri della
panchina per difenderla da
Vertonghen...
«E lì avete capito di che pasta è fatto il gruppo: tutti uniti
con un solo obiettivo, anche
quelli che non giocano».
C’è uno dei 23 che l’ha
impressionata più degli altri?
«Assolutamente sì. Sono
certo di non sbagliare se le cito Marchetti: è “aggregante”,
partecipa, una bella persona
in tutti i sensi».
È vera questa cosa dei discorsi pre-partita fatti a turno da un azzurro?
«Non c’è una regola, chi se
la sente parla al gruppo».
Balotelli ha twittato
«Avrei amato essere là...».
«Lo capisco bene, il nostro
pensiero è rivolto a tutti quelli
che non abbiamo potuto portare. Ce ne sono tanti, ma è
come se fossero qui con noi».
Sia gentile Oriali, ci dica
come finisce con la Germania...
«Giochiamo contro la più
forte, rispetto al passato hanno anche una grande organizzazione di gioco, ma con noi
nulla è scontato. Anzi, le dirò:
se ci vogliono battere devono
fare un’impresa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
tutto da rifare, da capo, di nuovo. Tenendo conto di ciò che è
successo, ma agendo come se
nulla fosse. Perché sabato, con
la Germania campione del
mondo, ci sarà il vento forte
dell’entusiasmo ma anche il
macigno della crescente stanchezza, bisognerà fare di nuovo a meno di Candreva (stiramento, impossibile un suo recupero) e Thiago Motta (squalificato), forse anche diDe Rossi. Quest’ultimo non ha partecipato alla seduta di scarico di
ierimattina insieme ai compagni titolari a Saint Denis per
sottoporsi agli esami clinici,
dopo il colpo subito tra coscia
e ginocchio sinistro. De Rossi
ha riportato una contusione
importante, oggi arriverà il responso medico, da cui si capiranno le tempistiche del rientro in gruppo e solo in base a
quelle Conte deciderà se fare a
meno del giallorosso. Già da
oggi,perché nell’Italia che corre non c’è posto per gli zoppi.
Con o senza De Rossi, il ct
dovrà replicare la partita perfetta, scrivere nuove premesse
per un’altra epica narrazione.
Perché la Germania è più forte
della Spagna, ha meno difetti
ed è comunque più abile a mascherarli. Per il mago Conte –
finora senza dubbio l’uomo
più determinante dell’Europeo - sarà ancora più difficile
trovare la combinazione della
cassaforte. Non funzionerebbe, stavolta, lo scacco matto di
SaintDenis generato dall’avanzamento di Giaccherini (su Piqué) e i conseguenti schermi
operati da Pellè (su Busquets)
e Eder (su Ramos), perché la
Germania non imposta come
la Spagna: i centrali tedeschi
Hummels e Boateng formano
un quadrato con Khedira e
Kroos, non un triangolo come
quello spagnolo. Quest’ultimo
è l’uomo chiave della Germania tanto quanto lo era Iniesta
nella Spagna: la nazionale tedesca sviluppa il proprio gioco
a sinistra, dove Hector si alza e
Kroos si apre prendendone la
posizione e sfuggendo alla
pressione avversaria.
Löw ha lavorato sulla Germania tramite piccoli e pro-
gressivi aggiustamenti, trovando in Gomez la chiave per riposizionare Müller nel ruolo di
trequartista, con il solo scopo
di dare profondità al gioco.
Draxler e Ozil giostrano sulla
trequarti a piedi invertiti ed entrano nel campo lasciando
spazio a Hector e Kimmich.
Questo meccanismo è uno dei
pochi punti deboli della nazionale tedesca: c’è spazio alle
spalle dei terzini. Conte sta studiando due idee alternative
per aggredire quegli spicchi di
campo: una conservativa, l’altra rivoluzionaria. Qualora De
Rossi fosse disponibile sarebbe confermato il 3-5-2 ibrido
visto con la Spagna, con Giaccherinipiù alto e largo alle spalle delterzino. Senza ilgiallorosso toccherebbe a Parolo il ruolo di mediano con l’inserimento di Sturaro come mezzala, in
alternativa allo spostamento
di Florenzi (Darmian o El
Shaarawy a destra). È utopico
invece vedere Bonucci a cen-
trocampo e Ogbonna al centro della difesa. La via della rivoluzione porterebbe ad un
3-4-3, con Insigne o El Shaarawy al fianco di Pellè e Eder,
Giaccherini e Parolo cerniera
di centrocampo. È un’idea di
difficile applicazione, ma che
obbligherebbe la Germania a
rivedere il suo assetto in fase di
possesso.
In ogni caso, «La Germania
deve preoccuparsi di questa
Italia – ha dichiarato Tavecchio a Radio Anch’io Sport,prima di elogiare il ct -. Conte voleva dimostrare che questa nazionale poteva entrare nel cuore degli italiani, e ora siamo
emblema di unità». L’Italia,
dunque, si aggrappa di nuovo
alla lavagnetta di Conte: serviranno altre idee per sconfiggere altro talento. Per lo meno
adesso i tanti “ct” nei bar sport
italiani attendono trepidanti la
lezione del vero ct anziché impartire la propria.
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Daniele De Rossi (32 anni) campione del mondo 2006 [Ansa]
Una passione vulcanica
Islanda da pazzi: 99,8 % di share
Tutta l’isola alla tv per la vittoria sull’Inghilterra. E ora i voli per Parigi costano 1400 euro
::: MICHELE MAZZEO
■■■ I glaciali islandesi continuano il lo-
ro cammino ad Euro 2016 tra
l’incredulità generale. Il «Gayser Sound»,
guidato dal barbuto capitano Aron Gunnarsson, con cui squadra e tifosi (presenti allo stadio o spettatori davanti ai maxischermi) hanno festeggiato lo storico passaggio ai quarti di finale ai danni dell’Inghilterra, è gia diventato un cult, che sta
spopolando sul web. Così come le urla al
limite dell’umano con cuiilcommentatore della tv islandese, GummiBen, ha esultato dopo igol contro l’Austria, hanno fatto il giro del mondo.
È sempre più «Icelandmania»,tant’è
che il canale TV islandese Sjónvarp Símans durante la partita contro la Nazionale Inglese ha raggiunto il risultato record di 99,8% di share, ossia un intero
paese a guardare Sigurdsson & Co. battere gli inglesi e conquistare i quarti di finale.
Nessuno o quasi ci avrebbe scommesso un euro prima dell’inizio di Euro 2016.
Poi l’Islanda ha cominciato a macinare
gioco e raccogliere risultati e la fiducia ne-
Il capitano Aron Gunnarsson [Ansa]
gli uomini di Lagerback (che lascerà la
panchina al suo vice al termine delle’Europeo) è cresciuta a dismisura. Ben prima della clamorosa vittoria contro l’Inghilterra, che ha lanciato gli islandesi a
una storica qualificazione ai quartidi finale. Un risultato incredibile per un’esordiente assoluta, in cui però gli scommettitori credevano fermamente: in occasione della gara contro l’Inghilterra il 60%
delle scommesse sul passaggio del turno
(dato a 4,80) è stato piazzato sulla qualificazione dell’Islanda, secondo il bookmaker Paddypower.it. Adesso c’è un picco di puntate sul trionfo finale: il numero
di giocate sull’Islanda è aumentato sensibilmente. Quella stessa Islanda che il 3
luglio allo Stade de France di Saint-Denis
affronterà la Francia, padrona di casa. Alla quale sicuramente non mancherà il
supporto dei tifosi islandesi (quasi 30.000
abitanti dell’isola sono in terra transalpina per assistere all’Europeo), che hanno
chiesto all’Uefa di aumentare il numero
di biglietti per il match, dopo che i 1.000
tagliandi a loro destinati in un primo momento sono esauriti immediatamente.
Ma c’è chi se ne approfitta di tutto questo
entusiasmo. Le compagnie aeree infatti
hanno alzato sensibilmente i prezzi dei
voli (fino a 1.400 euro per un biglietto di
sola andata) da Reykjavík, capitale islandese, verso la Francia. La cenerentola dell’Europeo sta volando sulle ali dell’entusiasmo e se è vero che si tratta di una
grande favola, è anche vero che per chi
l’ha affrontata finora è stata un incubo
(imbattuta nei 4 match disputati).
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SPORT
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@
■■■ «Marco Pantani è stato vittima,
Morte Pantani Chiusa l’indagine che non ha chiarito un bel niente
per sua mano, di quelle stesse sostanze in cui aveva cercato disperatamente sollievo». Quindi non è stato ucciso.
Il gip di Rimini, Vinicio Cantarini, archivia l’inchiesta-bis, nata dall’esposto presentato a luglio 2014 dalla famiglia del Pirata e dall’avvocato Antonio
De Rensis, per far luce sul decesso del
14 febbraio 2004. Il gip ha accolto la
richiesta del Procuratore capo Paolo
Giovagnoli, eppure l’inchiesta non ha
chiarito un bel niente. Perché se è vero che, come sostiene il prof. Tagliaro
nella relazione per la Procura, Pantani è morto a causa di un’eccessiva dose di psicofarmaci potenziati dalla cocaina,gli interrogativi sollevati dalla fa-
miglia su quell’ultima notte all’Hotel
Le Rose restano tutti senza risposta.
La misteriosa pallina di pane e coca,
che secondo gli infermieri del 118
non c’era, viene data per presente visto che durante il sopralluogo e nel video della scientifica c’era; la carta del
gelato che Pantani non ha mai man-
giato potrebbe essere stata gettata «incautamente» nel cestino durante l’intervento della Polizia e non da qualcuno entrato in camera da Marco, magari sfruttando l’ingresso dal garage senza essere visto. I due giubbotti da sci?
Li ha dati «incosapevolemente» dentro una busta della spesa (senza accor-
gersene?) il marito della manager a
Marco prima di partire da Milano. La
porta della stanza occlusa dall’interno? Lo dice ilportiere Buccellato, sempre ritenuto inattaccabile a differenza
dei testimoni prodotti dalla difesa. Per
tali quesiti non risolti (e non solo) e
per «illogicità delle motivazioni» la famiglia ricorrerà in Cassazione. Aspettando la verità su Campiglio. [LOTO]
MILANO VOLA
Decolla l’Inter di Zhang Il «sì» all’Aeroplanino
«Vogliamo lo scudetto» spedisce il Milan in Cina
Primo giorno di Suning: 370 milioni di buoni motivi
per convincere l’Uefa e togliere il «blocco» al mercato
Accordo con Montella, Giampaolo alla Sampdoria
Berlusconi verso la cessione dell’80%: annuncio il 7?
::: MATTEO SPAZIANTE
::: FRANCESCO PERUGINI
■■■ L’Inter cinese ora è realtà.Dopo gliannunci a Nanchino,ierisono arrivati quelli ufficiali in Italia: la società nerazzurra passa nelle mani del Suning Commerce Group di
Zhang Jindong.
L’assemblea dei soci interisti ha ratificato l’acquisizione,
da parte del gruppo cinese,
della maggioranza del club.
Una svolta storica, che fa da
contraltare alpiccolo passo indietro di Erick Thohir (che rimarrà presidente con il
31,05% delle quote) e all’addio di Massimo Moratti, anche se la nuova proprietà concederà all’ex patron almeno
un ruolo da consulente. Confermato l’allargamento del
CdA da 8 a 9 membri, con 5 di
area cinese, 3 per Thohir più
l’ad Bolingbroke.
Una nuova proprietà che
non bada a spese, visto che
l’investimento iniziale si avvicina ai 400 milioni di euro. Il
Suning infattiha speso 270 milioni di euro per acquisire il
68,55% delle quote dell’Inter,
soldi in parte utilizzati per un
aumento di capitale (142 milioni) e in parte versati a
Thohir e Moratti per le loro
azioni. E oltre a quanto versato per la “scalata”, il gruppo cinese ha già immesso 100 milioni di euro come finanziamento soci per le esigenze di
cassa. Il tutto in attesa di ridiscutere l’accordo sul Fair Play
Finanziario con l’Uefa, che avverrà dopo la chiusura del bilancio in corso. L’ok da Nyon
arriverà anche grazie all’aumento dei ricavi, che il Suning
potrebbe attuare portando in
Italia un paio di sponsor importanti,che però non compariranno sulla maglia: Pirelli, infatti, non eserciterà la clausola
per uscire dal contratto (come
confermato da Tronchetti Provera), e inoltre potrebbe comparire anche sulla schiena della divisa nerazzurra. Al gruppo cinese così rimarrebbe l’ipotesi di sponsorizzare la maglia da allenamento.
Un Suning che comunque
ha già fatto capire le proprie
intenzioni, cioè divoler davvero riportare in alto l’Inter. «Vogliamo vincere scudetto ed
Europa League – le parole di
Zhang Jindong in conferenza
stampa -. Vogliamo rafforzare
e ampliare le tradizionidell’Inter». Chiaro che si parli anche
di mercato, con il primo nome sulla lista fatto proprio da
Erick Thohir: «Suning vede
un’opportunità di prendere
Gabriel Jesus e di questo siamo abbastanza sicuri. Nello
stesso tempo, stiamo studiando la situazione di Berardi e
Candreva, se è possibile discutere con le loro squadre». L’obiettivo numero 1 diventa cosìGabriel Jesus, giovane attaccante (classe ’97) del Palmei-
ras,seguito da molte big in Europa. In modo da accontentare anche Roberto Mancini,
che ieri si è incontrato con la
nuova proprietà nerazzurra
in un hotel nel centro di Milano. Un vertice conoscitivo,
ma da ora il tecnico si aspetta
almeno un paio di colpi. E un
mercato di alto livello diventerebbe anche un perfetto biglietto da visita per il Suning,
che con i 370 milioni di cui sopra ha già dimostrato di poter
investire: il miglior modo per
entrare nel cuore dei tifosi.
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Zhang Jindong (53 anni) proprietario del colosso Suning
■■■ Il Milan di Silvio Berlu-
sconi sceglie l’Aeroplanino
per tornare a volare. E il Milan
cinese vuole Vincenzo Montella per decollare. Perché la
scelta dell’allenatore rossonero per la prossima stagione è il
primo concreto colpo messo
a segno in coabitazione con i
sempre più probabili futuri
proprietari. Ma andiamo con
ordine.
Dopo i contatti di lunedì, ieri l’agente del tecnico napoletano Lucci è stato a Casa Mi-
lan per definire i dettagli dell’accordo: biennale da 2,3 milioni a stagione, per un matrimonio che arriva forse con un
anno di ritardo. Già l’estate
scorsa Montella era un pallino
di Berlusconi, ma la pesante
clausola imposta dalla Fiorentina (5 milioni) aveva spinto il
Diavolo verso Sarri, battuto
poi all’ultimo da Mihajlovic.
Anche la Samp ha messo un
vincolo, ma molto più basso:
1,1 milioni di euro (accordo
chiuso a 500 mila euro e annuncio ufficiale in serata). Nel
frattempo ai blucerchiati an-
Vincenzo Montella (42 anni) nell’ultima stagione alla Samp
ORA DIEGO DIFENDE LEO
IL FRATELLO-PROCURATORE DI HIGUAIN
Maradona: «Messi lasciato solo»
«Il Pipita non rinnova col Napoli»
«Deve continuare in nazionale, perché ha molto da dare.
In Russia potrà diventare campione del mondo». A parlare è Diego Armando Maradona in supporto di Lionel Messi in merito alla sua decisione di lasciare la nazionale
argentina dopo la sconfitta in finale di Copa America con
il Cile ai rigori. «Lo hanno lasciato solo - ha aggiunto l’ex
Pibe de Oro - E io non voglio lasciarlo solo».
Gonzalo Higuain non rinnoverà il suo contratto, in
scadenza nel 2018, con il Napoli. «Gonzalo non rinnoverà - ha spiegato alla radio argentina Closs Continental Nicolas Higuain, fratello e procuratore dell’attaccante, -. A queste condizioni il contratto non può essere prolungato. Andremo a scadenza, poi si vedrà».
Brutte notizie per il presidente De Laurentiis.
drà Marco Giampaolo, a lungo in pole position per il Milan: è la seconda beffa per l’ex
mister dell’Empoli, già in passato vicinissimo alla panchina
della Juve. L’uscente Brocchi,
invece, finirà al Brescia.
IlDiavolo potrà così presentarsi con un progetto già concreto al ritiro del prossimo 7
luglio (5-6 le visite mediche).
Quello potrebbe essere anche
ilgiorno della firma sul passaggio di proprietà alla cordata
guidata da Sal Galatioto. Dopo l’assemblea di Fininvest
che ha visto il cambio alla guida del gruppo, con la nomina
di Danilo Pellegrino ad amministratore delegato (uno dei
manager che ha seguito la trattativa più da vicino), lunedì sera è stato fatto un altro decisivo passo in avanti verso il sì:
dal San Raffaele, Berlusconi
ha approvato gli ultimi passi
compiuti dando il sostanziale
via libera all’affare. Il lavoro
proseguirà per risolvere gliultimi punti critici, ma se non ci
saranno sorprese entro la metà della prossima settimana arriverà l’accordo per il passaggio dell’80% delle quote in
cambio di 740 milioni (di cui
un centinaio diaumento di capitale per dare ossigeno aiconti e 240 di debiti finanziari). E
con la promessa di 400 milioni da investire sul mercato nei
prossimitre anni in cui la famiglia Berlusconi resterà socia di
minoranza.
La firma sul preliminare darà il via al periodo di interregno, che durerà fino al closing
disettembre, e imprimerà l’accelerazione definitiva al mercato. Lacroix e Pjaca i desideri
più forti, ma al momento si lavora soprattutto in uscita. Per
Bacca si è fatta avanti anche la
Roma: con 30 milioni sarà addio al colombiano, la cui cessione sbloccherà l’affare Pavoletticon ilGenoa.Ma la sorpresa di ieri riguarda De Sciglio,
rinato in azzurro grazie alla cura Conte dopo un paio di stagioni difficili: da tempo vicino
alla Juve, il terzino è nel mirino anche del Napoli pronto a
mettere sul piatto 15 milioni:
«Sarebbe impossibile rifiutare», ha detto il procuratore del
frutto del vivaio rossonero (legato al Milan fino al 2018).
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__Mercoledì 29 giugno 2016__
CORSO VITTORIO EMANUELE
Shopping cinese in centro
Acquistato anche l’Excelsior
servizio a pagina 39
INDAGATA MAROCCHINA
I NUMERI DI IERI
::: 12 Borseggi
::: 10 Scippi
::: 20 Rapine
::: 4 Truffe
Badante raggira ottantenne
per farsi sposare in Comune
::: 19 Furti in appartamenti e negozi
::: 11 Furti di autovetture
::: 4 Furti a bordo di autovetture
::: 18 Arresti
servizio a pagina 39
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
Centinaia diarrivi
Milanopagheràilconto
dell’ultimainvasione
diaspirantiprofughi
::: ROBERTO POLETTI
■■■ Pian piano, ma forse poi neanche tanto
piano, arrivano. Ma state sicuri che faranno
rumore e ve ne accorgerete. La tregua elettorale è finita. Si chiama piano di ripartizione
nazionale dei richiedenti asilo il marchingegno che catapulterà in Lombardia nelle prossime ore 1.200 profughi. Milleduecento se va
bene. A Milano e provincia, che accolgono e
danno da mangiare già a 14mila di queste
persone, spettano 280 unità: andranno in appartamento, in comunità, negli hotel convertiti e in altre situazioni messe in piedi in previsione delle ondate. E non vengono qui perché in città ha vinto la sinistra, anche se qualcuno in perenne campagna elettorale giocherà sull’equivoco. Destra o sinistra sarebbero
piombati a Milano comunque. Perché nella
metropoli si confondono meglio. Perché sono tanti. Troppi. E non si sa dove spedirli.
Questi arrivano dagli sbarchi recenti, ce li
mandano dal Sud. Poi si legge anche di gente
proveniente da Udine, dove dalla caserma
Caverzani, che ha raggiunto illivello di saturazione, un centinaio tra afgani e pachistani,
sono stati caricati ieri in pullman verso nuove
destinazioni. Questi altri se li divideranno Milano e Varese. Una vera e propria marea umana. Conti che non tornano sui numeri, che
variano a seconda della fonte e della disponibilità ad aprire bocca coi giornalisti. E tanta,
tanta approssimazione. Emergenza che si tirerà dietro i problemi di sempre: gli amministratori locali impotenti ed informati all’ultimo momento, la convivenza difficile con i cittadini esasperati, letti da trovare, bocche da
sfamare e i professionisti dell’accoglienza
che si leccano i baffi per la crescita esponenziale degli affari. La mano tesa dell’Europa e i
percorsi legati all’integrazione li lasciamo alla
categoria delle pippe mentali dei benpensanti di sinistra. Perché qui c’è da mettersi le mani sui capelli. L’ho scoperto direttamente, entrando con le telecamere del programma tv
che conduco su Antenna 3 dentro ai centri:
gente buttata in branda a far niente tutto il
giorno, televisione accesa, telefonini per navigare su internet, cibo ottimo e fin troppo abbondante, tanto da finire nei cassonetti. Insomma, 20enni persi per sempre, se si esclude - capirai - qualche partita di pallone. Stiamo creando dei mostri. E pagheremo un conto salatissimo.
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La nuova linea metropolitana
Aprono i cantieri M4 in centro
Che Dio ce la mandi buona
Piazza San Babila chiude al traffico per sei anni. I commercianti:più tutele contro i disagi
■■■ Milano dice addio a piaz-
BIVACCHI DAVANTI ALLA STAZIONE M2
Cascina Gobba è lo stendipanni dei rom
za San Babila. O almeno, al
suo lato Nord, da domani fino
al 2022. Arriva la M4 in centro
città ed ecco che, in concomitanza all’avvio della cantierizzazione, iniziano anche i disagi per i milanesi. I lavori per la
creazione della linea blu della
metro cittadina impediranno
il passaggio dei veicoli da corso Venezia, corso Matteotti e
corso Monforte in direzione di
corso Europa e via Borgogna e
viceversa. Polemiche le opposizioni: «Bisogna tutelare chi
conviverà con questi lavori».
MARIANNA BAROLI a pagina 35
FONDAZIONE FIERA
Altro rinvio
per il Portello
■■■ Pantaloni e biancheria intima stesi sui paletti che circondano il piazzale della metropolitana di Cascina Gobba. Appartengono ai rom,
ai nuovi inquilini della zona che si lavano abitualmente nei bagni del mezzanino della metro.La denuncia arriva da Gianluca Boari, consi-
gliere della Lega Nord al Municipio 3: «La situazione è ormai insostenibile. Cascina Gobba si è
trasformata in una zona extracomunale dove
c’è un accampamento permanente di rom che
fanno quello che vogliono».
servizio a pagina 35
■■■ È arrivata nel pomeriggio di ieri la fideiussione del
gruppo Vitali per il progetto
Milano Alta. Ora la Fondazione Fiera Milano dovrà esaminarla. L’8 luglio il verdetto decisivo sulla riqualificazione
del Portello dopo l’addio del
Milan.
a pagina 34
Petardi e fumogeni
Inutile il blitz dei vigili prima del voto
Legge contro le case occupate
I no global assaltano la Regione
Sgombero farsa in piazzale Cuoco
Il suk abusivo è già ritornato
■■■ La nuova legge sulle case
popolari è stata approvata ieri
dal Consiglio regionale. Importanti le novità sul mix abitativo,
sul sostegno dei nuclei più deboli e sulle liste d’attesa che saranno stabilite per categoria.
■■■ L’annuncio della chiusura
era già arrivato il 15 maggio dall’ormai ex assessore alla Sicurezza
di palazzo Marino Marco Granelli, e invece il suk abusivo di piazzale Cuoco è ancora lì. A una settimana dal ballottaggio ritornano
Un’altra novità è quella della
banca dati delle occupazioni.
Chi ci finisce dentro non potrà
partecipare ai bandi per 5 anni.
Proprio questa norma ha scatenato la rabbia dei centri sociali.
FABIO RUBINI a pagina 34
L’11 luglio proiettato il film sulla storia della Cattedrale
Il Duomo si trasforma in cinema per una notte
■■■ Per la prima volta nella storia, il racconto del-
lo straordinaria impresa della realizzazione del
Duomo diventa un film documentario. Una raccolta di immagini per «rendere omaggio al lavoro infinito di marmisti, carpentieri, muratori e restauratori,che ogni giorno dal 1387 dedicano energia, impegno e abilità tecnica alla cattedrale», spiega una nota della Veneranda Fabbrica del Duomo. Il documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
«L’infinita fabbrica del Duomo», prodotto da Montmorency Film e Rai Cinema e distribuito da Lab 80
film, è stato presentato in anteprima al 68esimo Festival del Film di Locarno ed ora verrà proiettato
nella cattedrale per una serata speciale nell’ambito
di Milano Design Film Festival. «Per più di un anno,
i registi del film hanno vissuto spalla a spalla con gli
operai ed il personale della Veneranda Fabbrica,
cogliendone emozioni, gesti e visioni. E percorrendo i luoghi dove quotidianamente si incideva nel
marmo l’infinita storia del Monumento», aggiunge
lo storico ente milanese. Appuntamento allora con
la proiezione del documentario in duomo lunedì
11 luglio alle 20,30. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti. Le porte verranno aperte alle 20.
G. VEN.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le bancarelle abusive e i mercatini
illegali che vendono merce contraffatta. «La situazione di degrado e criminalità è sotto gli occhi di
tutti», ha precisato la consigliera
di Forza Italia Silvia Sardone.
servizio a pagina 37
34
CRONACA
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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Il nuovo regolamento sulle case popolari
FIRMATA LIBESKIND
Legge anti-occupazioni
E i centri sociali
assaltano il Pirellone
Posata a Citylife
la prima pietra
della torre «curva»
te abbiamo una legge che considera le politiche abitative per
quello che devono essere: politiche sociali e non politiche edilizie». D’accordo con lui l’altro
azzurro Fabio Altitonante:«Abbiamo cambiato ilmodello delle assegnazioni, perché è cambiato ilmodello della nostra comunità». Per capogruppo leghista Massimiliano Romeo
poi, «Questa legge ha accolto
molte delle proposte fatte dal
nostro gruppo. E ha stabilito
una volta per tutte che le illazioni della sinistra erano solo materia da campagna elettorale».
Al via i lavori per la costruzione della Torre Libeskind a Citylife. Ieri
mattina la cerimonia della posa della prima pietra alla presenza dell’architetto americano Daniel Libeskind, dell’amministratore delegato di
CityLife Armando Borghi, del direttore tecnico
Marco Beccati e di Emiliano Cacioppo di CMB,
impresa che si occuperà
dei lavori di costruzione.
La fine dei lavori è prevista nel 2018, quando saranno completati i 31
piani della torre per
un’altezza complessiva
di 175 metri e una superficie lorda commercializzabile di circa 33mila
mq. «Le immagini da cui
si è tratta ispirazione per
la forma ricurva della
torre sono la cupola rinascimentale e la scultura
michelangiolesca della
Pietà Rondanini. La cupola come elemento classico definisce uno spazio
interno e al tempo stesso
diviene un elemento urbano e territoriale. Un segnale per tutta la città»,
descrivono dallo studio
Libeskind. La torre progettata da Daniel Libeskind è l’ultima ad essere costruita nel cuore del
progetto CityLife, dopo
che Torre Allianz, progettata da Arata Isozaki
con Andrea Maffei e Torre Generali, è ormai
completa dal punto di vista strutturale.
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G. VEN.
Giro di vite contro gli abusivi e 55 milioni di euro per i nuclei più deboli
La Regione vota le norme, blitz degli antagonisti con fumogeni e petardi
::: FABIO RUBINI
■■■ Dentro, al Pirellone, il
Consiglio regionale era al lavoro per varare la nuova legge sulle case. Fuori, dal Pirellone, i
centri sociali provavano a fare
irruzione per protestare contro quella stessa legge che, per
dirla chiara, renderà più difficile il business delle occupazioni
abusive tanto caro proprio ai
centri sociali. I quali hanno dato vita a un vero e proprio assalto al palazzo, con tanto di attivisti che, scavalcato il cancello
che dà su Piazza Duca D’Aosta,hanno depositato fuori dalla sede della Regione alcuni
sacchi contenenti macerie. Solo l’intervento delle forze dell’ordine è riuscito a riportare alla normalità la situazione.
Incuranti di quanto accadeva fuori, intanto,ilavori dell’aula proseguivano fino al voto finale arrivato in serata, che ha
certificato con 41 voti a favore
e 28 contrari l’approvazione
della nuova legge sulle case popolari. Un provvedimento che
i più hanno definito «rivoluzuionario» e che sancisce alcuni punti di cambiamento assai importanti. Innanzitutto in
fatto di liste d’attesa: non ci saranno più quelle interminabili
e scoraggianti, ma si procederà con bandi ad hoc, che terranno conto non solo della situazione reddituale, ma anche
dell’apparetenza a varie categorie, quali anziani, disabili,
giovani coppie, padri separati,
financo forze dell’ordine. Il tutto nell’ottica di creare un mix
abitativo lontano dai quartieri
ghetto odierni. In più le case
non verranno più assegnate in
perpetuo, ma per un periodo
limitato, al termine del quale
un’apposita
commissione
avrà il compito di riesaminare
la situazione e deciderà se
estendere il diritto alla casa o
revocarlo (lasciando 24 mesi
di tempo all’inquilino per trovare una soluzione alternativa).
Poi c’è tutta la parte relativa
alla lotta alle occupazioni abusive, quella che più di tutte ha
disturbato i centri sociali: la
nuova legge stabilisce la creazione di una banca dati degli
abusivi. Chi entrerà in quella lista per cinque anni non potrà
partecipare ai bandi per l’assegnazione delle case.
Un altro tema importante è
quello che riguarda i finanziamenti alle politiche abitative.
In tutto Regione Lombardia
ha stanziato 55 milioni per i
prossimi tre anni. Soldi dei
quali beneficeranno i nuclei
con maggiori difficoltà economiche.
Votata in consiglio, ora la legge dovrà essere attivata da una
TEPPISTI ALL’OPERA
I manifestanti del centro sociale «Il Cantiere» sono
penetrati all’interno del cortile del Pirellone per
depositare sacchi con dentro macerie. A sgomberarli sono
intervenute le forze dell’ordine [Fotogramma]
serie di regolamenti approvati
in giunta, ma colparere favorevole dell’aula: «Entro sei mesi spiega il relatore Carlo Malvezzi - stabiliremo i criteri per l’accesso (punteggi, priorità, ecc).
Entro un anno definiremo icriteri di accreditamento dei soggeti privati, la carta dei servizi e
il piano di verifica delle performance per tutelare gli inquilini. Per quanto riguarda il sistema di ricalcolo dei canoni, invece, ci siamo dati due anni di
tempo».
Soddisfatto del provvedimento anche l’assessore alla
Casa Fabrizio Sala:«Finalmen-
DOMANI IN VIA ODAZIO
Trasferta al quartiere Giambellino
nella prima riunione della giunta Sala
Si riunisce oggi, al Giambellino, la prima giunta dell’era
Beppe Sala. All’ordine del giorno «c'è il problema di esaminare il programma in generale più che approvarlo. Ci
saranno da approvare le deleghe degli assessori e la nomina del capo di gabinetto che sono elementi molto importanti» e poi bisognerà «fare il punto sulla struttura, poi
come abbiamo detto ogni volta che andremo in un quartiere periferico ascolteremo anche una relazione sulla situazione del quartiere. Quindi esamineremo anche la situazione di Giambellino con una relazione che sarà letta
dal presidente del Municipio 6».
Dopo il tramonto dello stadio del Milan
Il Portello va ai tempi supplementari
Arriva la fideiussione da Vitali per il progetto «Milano Alta», ma l’ultimo via libera della Fiera slitta di altri dieci giorni
■■■ La fideiussione del gruppo Vitali per il progetto Milano Alta è arrivata
ieri, quasi alla scadenza dei termini,
facendo tirare a tutti un bel sospiro di
sollievo. Ora il comitato esecutivo della Fondazione Fiera Milano dovrà
esaminarla nella riunione già convocata per il prossimo 8 luglio: un rinvio, rispetto alla riunione di oggi,resosi necessario per colmare la mancanza di alcuni dettagli tecnici necessari
alla chiusura del contratti. Nei corridoi della Fiera, però, si respira ottimismo. Così se le garanzie saranno ritenute adeguate, la riqualificazione del
Portello potrà passare alla fase successiva.
Quella del Portello è una storia
complicata. Il primo aggiudicatario
era stato il Milan, che su quell’area
voleva costruire lo stadio nuovo. Ma
all’improvviso la società si è tirata indietro, il progetto stadio è saltato e così Fondazione Fiera ha aggiudicato il
bando al secondo classificato, il gruppo Vitali spa, appunto, che aveva presentato un progetto da 100 milioni.
Una prima fideiussione, garantita da
un fondo assicurativo con sede legale
a Gibilterra, però, era stata ritenuta irricevibile da Fondazione Fiera.
Intanto sempre ieri si è riunito il
::: IL CASO
LO STADIO DEL MILAN
Quello della riqualificazione del Portello è da sempre un tema spinoso. In un
primo tempo il bando della Fondazione
Fiera era stato vinto dal Milan, che su
quell’area voleva costruire il suo nuovo
stadio. La società rossonera presentò
addirittura il progetto definitivo della
nuova casa del Milan. Poi, improvvisamente, tutto si fermò, il progetto venne
ritirato e, con gran scorno di tutti, il Milan decise di rinunciare a quell’investimento
LA SECONDA SCELTA
Fondazione Fiera decise allora di ripiegare sul secondo classificato del bando, ovvero il gruppo Vitali col suo progetto “Milano Alta”. Anche qui però i
colpi di scena non sono mancati. Una
volta presentato il progetto definitivo,
Fondazione Fiera ha respinto le prime
garanzie finanziarie, ritenendole insufficienti, presentate da Vitali tramite un
fondo assicurativo con sede legale a Gibilterra
LE NUOVE GARANZIE
Ieri, quasi allo scadere del bando, il
gruppo Vitali ha ripresentato garanzie
più solide. L’8 luglio Fondazione Fiera,
che ieri ha presentato un bilancio in attivo per 9,5 milioni di euro, deciderà in
via definitiva se proseguire col progetto o stralciarlo definitivamente
Veduta aerea dell’area del Portello, al centro del restyling di Vitali spa [Ftg]
Consiglio generale di Fondazione Fiera Milano per l’approvazione del bilancio 2015. E i conti, a sentire la Fondazione, tornano, con un utile netto
positivo di oltre 9,5 milioni di euro.
Un lascito del presidente Benito Benedini che, quasi certamente, ieri ha
approvato il suo ultimo bilancio da
presidente. «Gli importanti risultati
conseguiti con il bilancio 2015 - sottolinea in una nota lo stesso Benedini assicurano una rilevante eredità patri-
moniale al servizio della Fondazione
nel prossimo triennio». Benedini poi
sottolinea che questi risultati sono statiraggiunti «a differenza di quanto accade ad altri poli fieristici nazionali e
internazionali» senza «godere dirisorse pubbliche». Nei prossimi giorni,
da un vertice tra Beppe Sala e Roberto Maroni, dovrà uscire il nome del
nuovo presidente.
F.RUB.
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CRONACA
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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La nuova linea metropolitana
La M4 chiude piazza San Babila per 6 anni
Da domani via al cantiere e traffico deviato in tutto il centro fino al 2022. I commercianti: più tutele contro i disagi
::: MARIANNA BAROLI
PALAZZO SVENTRATO
■■■ Milano dice addio a
piazza San Babila. O almeno,
al suo lato Nord, da domani
fino al 2022. Arriva la M4 in
centro città ed ecco che, in
concomitanza all’avvio della
cantierizzazione,iniziano anche i disagi per i milanesi. I
lavori per la creazione della
linea blu della metro cittadina impediranno il passaggio
dei veicoli da corso Venezia,
corso Matteotti e corso Monforte in direzione di corso Europa e via Borgogna e viceversa. A essere bloccata ai pedoni sarà anche la parte Nord di
piazza San Babila che verrà
interessata dalla voragine utile a costruire la nuova stazione della metropolitana.Da ieri la cantierizzazione è partita
tra largo Toscanini e corso
Monforte e con essa sono iniziati i primi divieti. Lo stop
della circolazione da ieri è
per auto e mezzi pubblici.
Giovedì verrà inibito il passaggio anche a biciclette, moto e taxi. Proprio i taxi vivranno un’ulteriore cambiamento: il posteggio di piazza San
Babila verrà spostato in corso
Monforte nel tratto tra via
San Damiano e piazza San
Babila. Per risolvere il groviglio di traffico che si svilupperà nel cuore cittadino, resterà
percorribile a tutti i veicoli l’itinerario corso Venezia - corso
Matteotti. A essere modificata, per far spazio alle talpe e ai
lavori di creazione della nuova fermata di metrò, sarà anche la viabilità dei mezzipubblici, dal bus 54 (che avrà come nuove fermate via Visconti di Modrone e via Larga 2)
alla sostitutiva notturna della
metro rossa in direzione Molino Dorino. Discorso simile
anche per la sostitutiva notturna della M3 in direzione
San Donato che effettuerà il
percorso regolare fino a via
Senato, poi, invece di svoltare a destra in corso Venezia
proseguirà diritto in via San
Damiano.
A prepararsi al cambiamento della viabilità e alle difficoltà che costringeranno i
pedoni a modificare per molto tempo le loro abitudini sono soprattutto i commercianti dell'area che già denunciano i molteplici danni che i
cantieri della M4 creeranno
alla zona. Guidati da Brian &
Barry, il maxi store di 12 piani
di via Borgogna, i commercianti hanno già provveduto
a far recapitare a Palazzo Marino la richiesta della creazione di una passerella pedonale sopraelevata sul cantiere. Il
progetto prevede un passaggio tra largo Toscanini, corso
Monforte e corso Europa e
che faciliterebbe notevolmente il passaggio dei pedoni tra Corso Vittorio Emanuele e la galleria di San Babila
simile a quello realizzato negli anni ’60 in centro città durante la costruzione della prima linea della metropolitana. «Solo in questo modo spiegano i commercianti -
I funerali
della vittima
di via Brioschi
TRANSENNE PER LE TALPE
A destra e in alto due immagini del cantiere
M4 aperto ieri in piazza San Babila: da
domani gran parte della piazza resterà
chiusa al traffico fino al 2022, termine
fissato per i lavori della nuova
metropolitana [Ftg]
continueremo ad attirare
clienti nei nostri negozi». «Facilitare loro il passaggio commentano - sarà un modo per attenuare almeno in
parte i danni che una cantierizzazione così prolungata
provocherà alle nostre attività commerciali». A frenare il
progetto, in fase di valutazione dall’assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran e
dai vertici di M4, potrebbero
essere però le norme della sicurezza più stringenti di 50
anni fa. A schierarsi dalla parte dei residenti è Pietro Tata-
il graffio
Disoccupato e indagato
La prima immagine di Giuliano Pisapia dopo le elezioni
era quella di un tranquillo pensionato fotografato mentre
spingeva qualche giorno fa il carrello della spesa al supermercato. Ora, giusto una settimana dopo il passaggio di
consegne con Beppe Sala, si scopre che Pisapia è indagato
per disastro colposo dalla Procura di Milano (insieme a
Maroni e Formigoni). Secondo i pm, non avrebbe fatto il
possibile per evitare le tre esondazioni del Seveso che nel
2014 mandarono sott’acqua mezza città. Appena persa la
poltrona, Pisapia ha ricevuto l’avviso di garanzia. Chissà se
ora rimpiangerà di non essersi ricandidato...
rella, ex capogruppo di Forza
Italia a Palazzo Marino e riconfermato in consiglio comunale. «Se per i residenti e i
commercianti una passerella è uno strumento indispensabile per convivere con il
cantiere è utile che M4 la realizzi» ha dichiarato Tatarella
«chi ha dubbi o pensa che il
ponte possa disturbare i lavori commette un grave errore». Per Tatarella, infatti, la
priorità oggi deve essere una
sola: «Tutelare chi conviverà
per anni con questi lavori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La bandiera a mezz’asta
in tutti gli edifici comunali ricorda il lutto cittadino
per la morte di Micaela
Masella, la 43enne morta
assieme ad altre due persone nell’esplosione in
via Brioschi. «Tutti la rimpiangono. Pensiamo alle
nostre nipoti», ha detto la
madre Renata Masella Bestetti all’uscita della chiesa Santi Apostoli e Nazaro
Maggiore in Brolo dove ieri pomeriggio si è svolto il
funerale. Anche il neosindaco Beppe Sala ha voluto partecipare al cordoglio esprimendo le condoglianze alla famiglia. Assenti, perché ancora ricoverate in ospedale, le due
figlie della donna di 7 e 11
anni. Neppure suo marito
ha potuto assistere alla cerimonia.
Giuseppe Pellicanò è l’unico indagato per strage e
prossimamente
dovrà
convincere i pm che non
è stato lui a provocare la
fuga di gas smontando il
tubo della cucina. Gli inquirenti sono sicuri di avere elementi a sufficienza
per incastrarlo ma si attendono novità.
S. GAR.
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La zona franca
Rivolta contro i bivacchi di Cascina Gobba
Panni lavati nel bagno del metrò e stesi nel piazzale. La Lega Nord: area occupata dai nomadi, degrado insostenibile
■■■ Ci sono t-shirt, pantaloni ma
anche biancheria intima sui paletti
che circondano il piazzale della metropolitana di Cascina Gobba. Dopotutto, anche i rom dovranno lavarsi.
Per farlo, i nuovi inquilini della zona
hanno scelto un bagno, pubblico, all’interno del mezzanino del metro.
A denunciare la situazione è Gianluca Boari, consigliere della Lega Nord
nel Municipio 3 dopo un sopralluogo nell’area. Davanti ai suoi occhi la
situazione era quella di un grande
campo rom sotto le stelle. Nei giardini a due passi dalla fermata degli autobus, i nuovi residenti di Cascina
Gobba se ne stanno sdraiati giorno e
notte per riposare sull’erba o, nelle
giornate più fresche, in grandi sacchi a pelo. Poco più in là, l’area barbecue.
Nel piazzale è spuntata anche l’area lavanderia, con i panni stesi sotto il sole e - soprattutto - gli occhi dei
pendolari che ogni giorno lasciano
la loro auto nel parcheggio adiacente al piazzale e si spostano verso la
città con i mezzi pubblici. «La situazione è ormai insostenibile» ha commentato Boari «Cascina Gobba si è
trasformata in una zona extracomunale dove c’è un accampamento
::: IL CASO
PROTESTA
A Cascina Gobba alcuni rom bivaccano nei giardinetti davanti al piazzale
della stazione. Attacca la Lega Nord:
«Si lavano nei bagni del mezzanino
del metrò e stendono i panni nel piazzale, è un degrado insopportabile
per il quartiere»
GIARDINI
L’area verde, denuncia da tempo l’opposizione, è presa d’assalto e occupata costantemente da alcune famiglie
che fanno il barbecue e occupano la
zona tutto il giorno dormendo nei
sacchi a pelo
RESIDENTI
Settimana scorsa l’associazione di cittadini Asscomm Porta Venezia aveva denunciato, con tanto di reportage fotografico, la presenza nel piazzale di una biglietteria abusiva e di rifiuti gettati per terra lungo la strada
LAMBRO
A Cascina Gobba si riversano anche i
nomadi accampati lungo le sponde
del fiume Lambro. Nel settembre
2014, i vigili avevano effettuato un
blitz per fermare i rom «pendolari»
che tutte le mattine, tra le 6 e le 7, si
infilavano nel mezzanino per prendere a scrocco i mezzi pubblici e dirigersi verso il centro città
Panni stesi dai nomadi di fronte alla stazione di Cascina Gobba [Boari]
permanente di rom che fanno quello che vogliono». L’area è nel degrado più totale. Poco più in là, in via
Bormio, sono ormai stabili alcune
tende abitate, come sempre, da
rom. «Qui possono fare quello che
vogliono» ha continuato il consigliere di zona della Lega Nord «i rom
vivono come se fosse casa loro e usano il bagno del metrò, lasciato aperto e senza chiave, come bagno e lavanderia». Tutto questo avviene,
ogni giorno, sotto gli occhi di tutti e
nel più totale silenzio da parte dell’amministrazione. «Questo è il risultato della giunta arancione di Giuliano Pisapia» ha concluso Gianluca
Boari «e questo è quello che temo
continuerà a succedere con il sindaco Sala che,da mesi, va avanti professando continuità con l’amministrazione precedente».
M. BAR.
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CRONACA
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Il Comune aveva promesso tolleranza zero
Sgombero farsa in piazzale Cuoco
Tornano le bancarelle abusive
Inutile il blitz prima del voto, ricompare il suk illegale.Forza Italia: presi in giro i residenti del quartiere
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ Niente, il suk abusivo di
piazzale Cuoco è ancora lì, a
due passi dal parco Alessandrini e dalla ferrovia (zona sudest di Milano). E dire che l’annuncio della chiusura era arrivato, per conto dell’ormai ex
assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, Marco Granelli,
solo il 15 maggio: «Questi sono
fatti concreti, a tutela dei commercianti onesti» diceva l’assessore Pd dopo il blitz dei vigili, «portiamo sicurezza e contrastiamo il degrado del territorio e dei quartieri». Così, i dem
della Madonnina sisono giocatianche quella carta, tutta sfratti e sgomberi, in campagna
elettorale.
Peccato che a una settimana dal ballottaggio la situazione sia tornata alla normalità:
Piazzale Cuoco è ancora un
fazzoletto di terra pieno zeppo
di bancarelle abusive e mercatini illegali. Se ne è accorta Silvia Sardone, neo-eletta consigliere comunale per Forza Italia, che domenica ha fatto l’ennesimo sopralluogo al Municipio 4: «È incredibile», racconta, «lo sgombero voluto dal Comune è durato pochissimigiorni e ora, dopo il voto, l’indegna
situazione di degrado e crimi-
::: IL CASO
VIGILI
A metà maggio l’ex assessore alla sicurezza di Palazzo
Marino Marco Granelli aveva esultato per lo sgombero
delle bancarelle abusive di
piazzale Cuoco. Ma una settimana dopo il ballottaggio la
situazione è tornata alla normalità: pieno zeppo di mercatini illegali
LA DENUNCIA
«Lo sgombero voluto dal Comune è durato pochissimi
giorni e ora, dopo il voto, l’indegna situazione di degrado
e criminalità si ripropone sotto gli occhi di tutti», ha precisato Silvia Sardone, neo-eletta consigliere comunale per
Forza Italia: «Sembra di trovarsi in un vero e proprio suk
del Nord-Africa. Ecco come
agisce la sinistra»
nalità si ripropone sotto gli occhi di tutti». Della serie: c’è chi
cerca di appiopparti merce
contraffatta, chi vende sigarette di contrabbando, cellulari e
altri oggetti (pare) rubati. C’è
chi smercia vestiti che in realtà
dovrebbero essere destinati ai
poveri (quelli dei cassonetti
gialli, per intenderci) e chi propone biciclette di dubbia proveninza. C’è addirittura chi offre ai “clienti” prodotti alimen-
Nella foto
dell’azzurra
Silvia
Sardone il
ritorno in
piazzale
Cuoco delle
bancarelle
abusive dopo
lo sgombero
del 15
maggio
tari sui quali, manco a dirlo, il
controllo igienico è pressoché
nullo. E chi prova a rifilarti un
documento falso. «Sembra di
trovarsi in un vero e proprio
suk del Nord Africa», rincara
Sardone, «con buona pace del
Comune che resta totalmente
indifferente». Già. Per le stradine di questo mercato abusivo
nella periferia di Milano non
c’è nessun italiano. Di vigili neanche l’ombra. I cittadini di
Piazzale Cuoco e dintorni neanche due mesi fa avevano organizzato una raccolta firme
per chiedere la chiusura definitiva. Ora sono punto e a capo.
«Granelli aveva annunciato
più volte lo sgombero,la risoluzione dei problemi, la fine dei
disagi per i residenti in zona.
Invece la tolleranza zero è durata, vergognosamente, pochi
giorni», continua l’azzurra Sardone, decisa a non mollare di
un millimetro: «È il solito modo di agire della sinistra, incapace di combattere seriamente l’illegalità e che, di fronte alle
giuste lamentele dei cittadini,
risponde con le prese in giro».
E si chiede: «Fino a quando dovremo assistere a questo spettacolo di degrado infinito? È
questa la Milano internazionale di cui parlava Sala in campagna elettorale?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BRESCIA
Gioca sui binari
a schivare i treni
Muore a 15 anni
La Procura di Brescia ha
aperto un’inchiesta sul decesso del quindicenne
morto sotto un treno a
Calcinato, nel bresciano,
mentre stava giocando
con alcuni amici sui binari. «Non avevo mai sentito
che gruppi di ragazzini
giocassero la sera nei pressi della stazione» ha detto
il sindaco del paese Marika Legati. Dalla ricostruzione sembra che il 15enne con gli amici stesse giocando a chi aveva più coraggio a spostarsi per ultimo al momento dell’arrivo del treno. Sotto choc i
genitori e le sorelle della
vittima che abitano a pochi passi dalla stazione ferroviaria del paese dove è
avvenuta la tragedia. Clodian Sefarae è morto sul
colpo, colpito da un convoglio in arrivo. L’ipotesi
della sfida sulla linea ferroviaria è la principale tra
quelle seguite da carabinieri e agenti della Polfer.
L’incidente è avvenuto alle 21.15 di lunedì sera sui
binari della stazione di
Ponte San Marco, gettando nel panico l’intera comunità del paese bresciano. Ora l’inchiesta della
Procura potrà verificare
eventuali responsabilità
del gruppo di giovani che
era con la vittima.
G.SPA.
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CRONACA
__Mercoledì 29 giugno 2016__
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TuttoMilano
■ PARETO - Via Pareto - zona 8
Mercati
■ RANCATI - Via Rancati - zona 2
■ VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6
Oggi
■ VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2
■ BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7
■ BORSI - Via Borsi - zona 6
■ CERMENATE - Via Cermenate - zona 5
■ DE CAPITANI - Via De Capitani-zona 9
■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3
■ GAETA - Via Gaeta - zona 9
■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6
■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4
■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9
■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2
■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2
Domani
■ AMPERE - Via Ampère - zona 3
■ CALATAFIMI - Via Calatafimi - zona 1
■ CALVI - Via Melloni - zona 4
::: le lettere
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ DE PREDIS - Via Tradate - zona 8
■ DI RUDINì - Via Rudinì - zona 6
■ ORBETELLO - Via Orbetello - zona 3
■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7
■ ROMBON - Via Rombon - zona 3
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ SEGNERI - Via Segneri - zona 6
■ TONEZZA - Via Tonezza - zona 7
■ TRAVERSI - Via Traversi - zona 8
■ UNGHERIA - Viale Ungheria - zona 4
■ VAL MAIRA - Via Val Maira - zona 9
Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra
Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4
Termine lavori previsto: 31 dicembre
2016 . Via Niccolini: fra Piazzale
Cimitero Monumentale e Via Fioravanti
divieto di transito causa lavori dalle 00:00
del 10 agosto 2015 alle 00:00 del 1 agosto 2016. Via Giovanni Battista
Niccolini: fra Piazzale Cimitero
Monumentale e Via Fioravanti divieto di
transito causa lavori fino alle 00:00 del 1
agosto 2016. Corso Plebisciti: strada
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
PER GLI EUROPEI DI CALCIO
Quanta attesa in ospedale
Adriana Maitti
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Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Alice attraverso lo specchio
Conspiracy - La cospirazione
The Conjuring - Il caso Enfield
Ratchet & Clank
Angry Birds - Il Film
Warcraft - L’inizio
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Tutti vogliono qualcosa
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Conspiracy - La cospirazione
The Nice Guys
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22.20
14.00-16.35-19.15-21.55
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14.05-16.45-19.25-22.05
15.00
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21.00
14.00
20.00
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Il Piano di Maggie
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Angry Birds - Il Film
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Mother’s Day
20.10-22.30
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 15.15-17.40-20.05-22.30
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Segreti di famiglia
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17.25-19.45
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15.00-21.40
The Conjuring - Il caso Enfield
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20.00-22.30
UCI CINEMAS BICOCCA
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Conspiracy - La cospirazione
19.50
Pelé
14.40-17.10
The Nice Guys
22.30
Angry Birds - Il Film
15.00-17.20-19.55
The Conjuring - Il caso Enfield
22.30
Now You See Me 2 - I maghi del crimine 14.05-16.55-19.45-22.35
Robinson Crusoe
14.25
Warcraft - L’inizio
16.40-19.30-22.20
Alice attraverso lo specchio
14.45-17.25-21.00
Conspiracy - La cospirazione
14.50
Un momento di folliia
18.00-21.00
Kiki & I Segreti del Sesso
15.00-17.30-19.50-22.10
Mother’s Day
14.30-17.10-19.45-22.30
Jem e le Holograms
14.20
La canzone del mare
17.15
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
21.00
Ratchet & Clank
15.15-17.30-20.00-22.15
L’uomo che vide l’infinito
14.20-16.55
The Conjuring - Il caso Enfield V.O.
20.30
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
14.50-17.45
La grande bellezza | Versione Integrale
20.30
Il Piano di Maggie
15.00-17.25-19.45-22.10
The Conjuring - Il caso Enfield
15.00-18.00-21.00
La canzone del mare
14.45
X-Men: Apocalisse
17.40-20.50
Passo falso
14.40
The Conjuring - Il caso Enfield
16.30-19.30
Angry Birds - Il Film
14.15-15.45-18.05-20.25-22.30
Miami Beach
22.45
La pazza gioia
21.20
Passo falso
19.30
Angry Birds - Il Film (3D)
16.35
UCI CINEMAS CERTOSA
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Ratchet & Clank
Pelé
The Nice Guys
The Conjuring - Il caso Enfield
Alice attraverso lo specchio
Mother’s Day
Conspiracy - La cospirazione
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Warcraft - L’inizio
Angry Birds - Il Film
Kiki & I Segreti del Sesso
La grande bellezza | Versione Integrale
Jem e le Holograms
The Conjuring - Il caso Enfield V.O.
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
17.20-19.40-22.15
17.20
22.30
17.00-19.40-22.40
17.10
19.50-22.35
20.00
17.00-19.40
22.30
17.15-20.00-22.20
17.30
20.30
17.10
20.30
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Le mille e una notte - Arabian Nights: Volume 3 - Incantato
Antologia 1 corti di Ugo La Pietra
Tacchi a spillo
ARIANTEO - CITY LIFE
16.45
19.00
21.15
PIAZZA TRE TORRI - TEL. 0243912769 INT. 3
Ave, Cesare!
21.45
ARIANTEO - PALAZZO REALE
PIAZZA DUOMO, 12 - TEL. 02 43912769 INT. 3
Suffragette
21.45
HINTERLAND
ASSAGO
UCI CINEMAS MILANOFIORI
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
Alice attraverso lo specchio
Conspiracy - La cospirazione
Ratchet & Clank
Mother’s Day
Warcraft - L’inizio
Un momento di follia
Pelé
Kiki & I Segreti del Sesso
The Nice Guys
Angry Birds - Il Film
The Conjuring - Il caso Enfield
Angry Birds - Il Film
Turno diurno
■ CENTRO v. Fiori Oscuri, 13; v. Visconti di Modrone, 1; c.so di Porta
Ticinese, 50. ■ NORD v. Pascarella, 22; v. Bodoni, 19; v. Candiani, 122;
v. P. Lambertenghi, 25; v. Airolo, 36.. ■ SUD v.le Bligny, 47; v. Monte
Palombino, 9; v. Meda, 37; v. San Paolino, 18. ■ EST v. Malpighi, 12; p.le
Loreto, 7; v. Iglesias, 48; v.le Abruzzi, 23; v. Grossich, 15; c.so Concordia, 16; v.
Compagnoni, 24; p.za Insubria, 11, v.le Ungheria, 13. ■ OVEST v.le Coni
Zugna, 43; v. Primaticcio, 96; v. delle Forze Armate, 4; v. delle Betulle, 36/c;
v. Rasori, 2; p.za Monte Falterona, 3; v. Ugo Betti, 42/b; v. S. Galdino, 11.
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
Vinicio Capossela
in concerto
LIRICA Da oggi e fino il 17
luglio Como diventa il
grande palcoscenico all’aperto del festival musicale
e di danza con grandi artistidifama nazionale ed internazionale e la partecipazione attiva dei cittadini. Ad aprire il festival oggi
alle 21,30 al Teatro Sociale
di via Vincenzo Bellini 3 è
l’opera lirica L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti in versione “partecipata” dai cittadini. L’opera
partecipata ha riscosso
grande successo vincendo già nel 2014 l’International opera award ed aggiudicandosi quest’anno
anche il XXXV premio della critica musicale Franco
Abbiati 2016, con il Premio Filippo Siebaneck.
Per ulteriori informazioni
vi invitiamo a consultare il
sito www.comofestival.
org.
Oggi, alle 21,30
Al Teatro Sociale
È quasi un’altra città Milano quando ad
animare le giornate dei cittadini ci sono le
partite della nazionale di calcio. Come se
tutto per un attimo si fermasse. E ci ricordassimo di essere italiani. Perchè,diciamolo, solo la nazionale di calcio è capace di
mettere d’accordo tutti. Improvvisamente
siamo d’accordo su ogni cosa. Improvvisamente diventiamo tutti ct. Pronti a spiegare al proprio vicino il fuorigioco. Non siamo mai così disponibili. E se perdiamo siamo pronti pure a consolarci. Sempre. Non
lo faremmo per nessun altro evento. L’appuntamento in Darsena di lunedì scorso
con Italia Spagna rientrerà nella storia di
Milano. L’atmosfera era quella di una serata indimenticabile. Tutti con gli occhi puntati sul maxischermo allestito sul cubo galleggiante. Eravamo quasi in seimila. Come se ci conoscessimo da anni. Dopotutto
siamo tutti cittadini italiani. Un po’ una
grande famiglia allargata.L’euforia era tanta. L’adrenalina pure. Non è mancato neanche qualche tuffo in Darsena. Vorrei
che gli Europei non finissero mai. Vorrei
che questa bella “convivenza” tra cittadini
siprolungasse per anni. Con la stessa euforia e lo stesso entusiasmo.
Vincenzo R.
e.mail
MILANO
chiusa al traffico causa cantieri - Lavori
M4 - Termine previsto: 31 dicembre
2017. Via Brera: fra Via del Carmine e
Via Melone strada chiusa al traffico causa
cantieri dalle 08:00 del 30 maggio 2016.
Via Antegnati: fra Via Amidani e Via
Gabussi strada chiusa al traffico causa
lavori - Termine: 30 settembre 2016
Traffico difficoltoso in: Via Guido
Cavalcanti: lavori - Rallentamenti e
deviazioni. Termine lavori previsto: 10
agosto 2016. Viale Eginardo: lavori in
entrambe le direzioni Lavori
Teleriscaldamento Termine: luglio 2016.
L’Elisir d’amore
al festival di Como
Euforia azzurra in Darsena
Per una lesione alla cornea mi sono recata al pronto soccorso oftalmico del
Fatebenefratelli. Ho fatto l’accettazione verso le 13 e sono stata visitata solo
dopo le 23. Penso che 10 ore di attesa
senza pranzo, senza cena e con dei forti dolori all’occhio siano veramente
inaccettabili. Ho il sospetto che ci fosse
qualcuno che furbamente ingigantiva
il male per avere un codice di urgenza
e poi dopo pochi minuti era già fuori.
Pensandoci bene eravamo solo italiani
in attesa da così tante ore. Povera Milano.
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
LA PROTESTA
Farmacie
17.35
20.10-22.35
17.30
20.00
22.35
18.00-21.00
17.30
20.00
22.35
17.35
17.00-19.50-22.05-22.40
19.50
Cena sotto le stelle
a Gaggiano
MUSICA Questa sera sul
palco del Market Sound
di via Cesare Lombroso
54 salirà Vinicio Capossela. La data milanese rientra tra le prime tappe confermate del tour Polvere a
cui seguirà il tour autunnale Ombra nei principali teatri italiani. Venerdì 6
maggio è uscito Canzoni
della Cupa, il nuovo disco di Vinicio Capossela.
È un’opera originale, su
cui Capossela ha lavorato
per 13 anni e che arriva a
5 anni di distanza dal suo
ultimo album di inediti.
E proprio come il disco,
anche il nuovo tour di Capossela sarà composto di
due lati, per presentare al
meglio il mondo folclorico, rurale e mitico espresso in quest’album. Sul sito www.marketsound.it
verranno annunciati tutti
gli appuntamenti.
Oggi, ore 21
Ingresso: 30 euro
Now You See Me 2 - I maghhi del crimine
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
Jem e le Holograms
The Conjuring - Il caso Enfield V.O.
La grande bellezza | Versione Integrale
Kiki & I Segreti del Sesso
Angry Birds - Il Film
La pazza gioia
Now You See Me - I maghi del crimine
17.10-20.00
22.45
17.00
19.35
20.30
17.30-22.25
17.05
19.50
22.35
BELLINZAGO LOMBARDO
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
ARCADIA
Alice attraverso lo specchio
17.40
L’uomo che vide l’infinito
19.45
Angry Birds - Il Film
17.00-18.00-20.10-22.30
La pazza gioia
22.00
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
17.15-20.00-22.50
La grande bellezza | Versione Integrale
17.20-20.50
Ratchet & Clank
17.45-20.20
La canzone del mare
17.35
Porno & Libertà
22.15
Conspiracy - La cospirazione
22.40
Warcraft - L’inizio
20.05
The Conjuring - Il caso Enfield
17.10-19.50-21.10-22.40
Kiki & I Segreti del Sesso
17.30-20.15-22.35
Mother’s Day
17.05-19.40-22.20
CUCINA Forte delsuccesso riscosso un mese fa, la
cascina Guzzafame di
Gaggiano ripropone l’appuntamento con la Cena
sotto le stelle. Aria buona,
intrattenimento musicale frizzante e, soprattutto,
un menù da leccarsi i baffi saranno gli ingredienti
della serata, programmata per oggi 29 giugno alle
20.Anche stavolta iltalentuoso giapponese Takeshi Iwai, che utilizza i prodotti della cascina (verdure,formaggi, carni) per realizzare la sua cucina italiana moderna a km 0, ha
fatto del suo meglio per
elaborare una proposta
culinaria. Sotto il portico
della corte settecentesca
sarà allestita ancora una
volta un’unica lunga tavolata in grado di accogliere
fino a un centinaio di persone.
Oggi, ore 20
Costo: 50 euro
PIOLTELLO
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Conspiracy - La cospirazione
Pelé
Jem e le Holograms
La pazza gioia
The Nice Guys
Alice attraverso lo specchio | Imax (3D)
Warcraft - L’inizio | Imax (3D)
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Un momento di follia
Alice attraverso lo specchio
Tutti vogliono qualcosa
Miami Beach
Ratchet & Clank
L’Evocazione - The Conjuring
Passo falso
Mother’s Day
Kiki & I Segreti del Sesso
Angry Birds - Il Film
La grande bellezza | Versione Integrale
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
L’uomo che vide l’infinito
Warcraft - L’inizio
ROZZANO
22.40
17.20
16.50-19.45-22.35
19.45
17.00-22.20
17.00
19.45-22.30
16.45-19.40-22.35
18.00-21.00
17.10-19.50
22.35
20.00
17.20
17.00-20.30V.O.-22.15
17.30-19.45-22.00
17.00-19.45-22.35
17.15-20.00-22.30
17.30-20.00
20.30
22.40
20.00
17.00
THE SPACE CINEMA ROZZANO
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
16.00-19.05-22.10
Passo falso
17.00-19.15-21.30
The Nice Guys
Conspiracy - La cospirazione
19.15-21.55
Jem e le Holograms
16.20-19.10-22.00
The Nice Guys
16.00-19.00
The Conjuring - Il caso Enfield
16.00-19.00-21.40-22.05
Angry Birds - Il Film
16.25-17.00-19.30-22.00
Kiki & I Segreti del Sesso
16.30-19.10-21.55
Mother’s Day
16.30-19.30-22.20
Ratchet & Clank
16.00-18.25
La grande bellezza
20.40
Warcraft - L’inizio
19.05-22.05
Alice attraverso lo specchio
16.15
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
15.00-18.15-21.30
Angry Birds - Il Film
15.30-17.00-19.30-22.00
Mother’s Day
16.50-19.35-22.25
Ratchet & Clank
15.15-17.35
La grande bellezza
20.00
Passo falso
16.10-18.10-20.25-22.30
Kiki & I Segreti del Sesso
17.20-19.50-22.20
The Conjuring - Il caso Enfield
16.00-19.00-22.10
Alice attraverso lo specchio
15.20-18.05
The Nice Guys
17.55-21.00
Friend Request - La morte ha il tuo profilo
16.45-20.40
Conspiracy - La cospirazione
19.10-21.45
Jem e le Holograms
15.30-18.20-21.10
Warcraft - L’inizio
15.45-18.40-21.40
The Conjuring - Il caso Enfield
15.05-18.10-21.15
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
La grande bellezza | Versione Integrale
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Angry Birds - Il Film
Ratchet & Clank
The Conjuring - Il caso Enfield | Atmos
The Conjuring - Il caso Enfield
PADERNO DUGNANO
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
20.30
22.20
20.00
20.10-22.10
21.10
19.50-22.30
LE GIRAFFE
Alice attraverso lo specchio
17.40-20.20
Tutti vogliono qualcosa
22.40
Conspiracy - La cospirazione
17.20-19.30-21.40
The Nice Guys
18.00-20.30-22.50
Warcraft - L’inizio
16.20-18.50-21.20
The Conjuring - Il caso Enfield
16.20-19.00-21.40
Angry Birds - Il Film
17.10-19.15
X-Men: Apocalisse
21.20
Angry Birds - Il Film
16.40-18.40-20.40-22.45
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
17.40-20.15-22.50
L’uomo che vide l’infinito
19.00
Pelé
16.50-21.15
Ratchet & Clank
16.30-18.30-20.30-22.30
The Conjuring - Il caso Enfield
17.50-20.40
Jem e le Holograms
17.40-20.20-22.45
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
16.20-19.00-21.40
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
The Conjuring - Il caso Enfield
Angry Birds - Il Film
La canzone del mare
L’uomo che vide l’infinito
Ratchet & Clank
Now You See Me 2 - I maghi del crimine
Alice attraverso lo specchio
Warcraft - L’inizio
Ratchet & Clank
16,30-19,25-22,15
17,15-19,50-22,15
17,10
22,15
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
16,50-19,30-22,15
19,40
22,15
17,10
SESTO SAN GIOVANNI
SKYLINE MULTIPLEX
Jem e le Holograms
La pazza gioia
Ratchet & Clank
Angry Birds - Il Film
Il Libro della Giungla
The Conjuring - Il caso Enfield
Now You See Me - I maghi del crimine
Warcraft - L’inizio
Alice attraverso lo specchio
The Nice Guys
Kiki & I Segreti del Sesso
Mother’s Day
Warcraft - L’inizio | Imax (3D)
15.10-17.35-20.00-22.25
15.00-20.05-22.30
15.15-17.30-20.15-22.15
15.15-17.45-20.20-22.30
17.35
15.00-17.25-19.45-22.20
15.00-17.30-20.00-22.35
15.05
17.45-20.00
22.20
15.10-17.40-20.05-22.20
15.10-17.35-20.00-22.30
21.30
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
CRONACA
__Mercoledì 29 giugno 2016__
39
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
Indagata
Badante marocchina
raggira ottantenne
per farsi sposare
GALLERIA DEL LUSSO
A destra l’immagine esterna
dell’Excelsior di corso Vittorio
Emanuele, sopra una delle scale interne
della galleria del lusso [Ftg]
L’ex cinema dietro corso Vittorio Emanuele
Shopping dei cinesi in centro
Comprato anche l’Excelsior
Dopo Palazzo Broggi finisce a un gruppo orientale l’edificio di Coin per 21 milioni
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ Il centro storico parla sem-
pre più cinese. Si attende solo l’annuncio ufficiale ma il gruppo
Guangzhou Canudilo, quotato alla Borsa di Shenzhen, ha già comunicato alle autorità finanziarie locali di aver raggiunto un accordo con
la società Coin – Ovs che prevede
l’acquisizione del multimarca di
lusso «Excelsior Milano», vicino
corso Vittorio Emanuele, e del relativo format, per la cifra di 21,3 milioni dieuro. La notizia della cessione ha colpito gli addetti ai lavori
per due motivi: in primis lo shop-
ping center grandi firme è stato
aperto in pompa magna neppure
cinque anni fa (settembre 2011) e
secondo le notevoli aspettative
che esistevano sul suo business,
quasi a voler competere con l’attigua Rinascente di piazza Duomo.
I primi contatti tra le due aziende,
secondo la ricostruzione del Sole
24 Ore, risalirebbero a dodici mesi
fa, proprio nel periodo quando il
gruppo Canudilo dichiarava di
aver rilevato la maggioranza della
nota griffe Dirk Bikkembergs. L’accordo permetterà di sviluppare
analoghi centri commerciali in
Estremo Oriente,dove la forte real-
tà cinese controlla direttamente
quattrocento negozi di moda, oltre ad averne duecento in concessione da marchi europei, in particolar modo nostrani e francesi.
Quindi è previsto un dettagliato
piano di aperture in Cina entro il
2010, iniziando dall’ex colonia Macao. Per garantire la continuità,
nonché il successo, della formula
retail, ovvero la sua impronta tipica italiana,l’intesa prevede che nelle mega boutique del Paese asiatico la selezione dei brand, dei capi,
degli abiti e degli accessori venga
ancora effettuata da Maurizio Purificato e dal team della moglie Anto-
nia Giacinti, assai conosciuta nell’ambiente fashion del capoluogo
lombardo. In questo modo dovrebbe essere conservata l’idea di
lusso, con l’obiettivo di mantenere
un alto profilo del prodotto in vendita, nonché una fascia elevata di
clientela. Ebbene dopo l’arrivo del
brand Giada in via Montenapoleone,l’acquisto del prestigioso Palazzo Broggi in piazza Cordusio da
parte della società di investimenti
di Shanghai Fosun, ecco giungere
la notizia del passaggio di proprietà di Excelsior Milano, l’ex cinema
rimesso a nuovo 5 anni fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
■■■ «Lo sa che sta per sposarsi?». Alla domanda del poliziotto del commissariato
Centro, l’anziano ha risposto: «Sposarmi?
Non ho nessuna intenzione. Non mi sono
sposato per tutta la vita, lo faccio ora a 82
anni?». Eppure era seduto nell’ufficio matrimoni in piazza Duomo con la sua badante, una marocchina di 53 anni che è
stata denunciata per circonvenzione di incapace per averlo raggirato al punto da
convincerlo a sposarla. In realtà, viste le
condizioni psichiche del pensionato, ha
fatto tutto a sua insaputa. Il piano della
donna è stato scoperto dagli agenti che lunedìmattina sono staticontattati dal personale dell’ufficio in cui si svolgono le pratiche di matrimonio. Sulla richiesta presentata dalla straniera il primo maggio 2015,
infatti, un addetto aveva scritto nelle note
«fare attenzione, lo sposo fatica a capire le
cose». E, in effetti, quando i poliziotti hanno chiesto all’82enne se si rendesse conto
di cosa stava facendo, l’anziano ha risposto che mai si sarebbe sposato. Alla scena
surreale hanno partecipato anche i due invitati, guarda caso il fratello e un’amica della marocchina che da diversi anni svolgeva servizio come badante a casa della sua
vittima in via Rismondi. La donna ha approfittato della condizione di totale solitudine in cui viveva ilsuo assistito e ha costruito una rete attorno che lo ha isolato sempre di più. L’obiettivo della badante era
una casa di proprietà e i pochi averi dell’uomo, oltre a un permesso di soggiorno definitivo. Per rendere la loro unione più credibile, nell’ottobre 2015 ha comunicato al
consolato generale italiano a Casablanca
che l’anziano, per accorciare le distanze
culturali, si era convertito all’Islam come
atto d’amore. Ovviamente sempre a sua
insaputa.
S. GAR.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
__Mercoledì 29 giugno 2016__