Italia e gli obiettivi di Europa 2020
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Italia e gli obiettivi di Europa 2020
Il Programma Nazionale di Riforma: l’Italia e gli obiettivi di Europa 2020 Roberto Cicciomessere Staff Statistica, Studi e Ricerca sul Mercato del Lavoro Italia Lavoro 1 Europa 2020 Una strategia per l’occupazione e per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Le 5 diversità rispetto alla strategia di Lisbona: 1. Minor numero di traguardi comuni (solo cinque); 2. Traduzione dei traguardi in obiettivi nazionali che tengano conto delle situazioni di partenza di ogni Stato membro; 3. Gli Stati dovranno definire gli obiettivi nazionali attraverso i Programmi nazionali di riforma (PNR); 4. La Commissione controllerà i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi nazionali e, in caso di "risposta inadeguata", formulerà una "raccomandazione" che dovrà essere attuata in un determinato lasso di tempo, esaurito il quale senza un'adeguata reazione, seguirà un "avvertimento politico“; 5. Le 7 iniziative “faro” che devono essere realizzate congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati membri per accompagnare la nuova strategia. 2 Europa 2020: I programmi nazionali di riforma Gli Stati membri devono, in stretto dialogo con la Commissione, mettere a punto rapidamente i rispettivi obiettivi nazionali, ferme restando le posizioni di partenza relative e le circostanze nazionali e conformemente alle procedure decisionali nazionali. Devono, inoltre, individuare le principali strozzature che ostacolano la crescita e indicare, nei rispettivi programmi nazionali di riforma, in che modo intendono ovviarvi. I progressi verso il conseguimento degli obiettivi principali saranno regolarmente riesaminati. 3 Gli obiettivi europei e italiani di Europa 2020 Strategia Europa 2020 1 Tasso di occupazione (20 e 64 anni) 75 67-69 3 1,53 20 20 20 17 Efficienza energetica (% di risparmi di energia primaria) 20 13,4 Riduzione del tasso di abbandono scolastico 10 15-16 Istruzione terziaria o equivalente (30-34 anni) 40 26-27 2 Spesa sulla ricerca sul PIL Riduzione emissioni gas serra 3 Energia rinnovabile (% dei consumi finali) 4 Obiettivi PNR dell’Italia Traguardi europei 5 Riduzione della povertà 20.000.000 2.200.000 4 Colli di bottiglia e misure di frontloading 5 BOTTLENECK 1: Competitività – Allineare i salari alla produttività % imprese (9,9%) e dipendenti (38,8%) coinvolti dalla contrattazione aziendale % im prese coinvolte % dipendenti coinvolti 80 68,3 70 62,3 60 50 44,7 40 33,8 45,7 38,8 37,3 30 20 10 14,5 15,7 9,9 3,5 4,4 0 10-19 20-49 50-199 200-499 500 e più Totale Fonte: Istat (1996) 6 BOTTLENECK 1: Competitività – Allineare i salari alla produttività Wage Gap: quota della retribuzione di fatto eccedente quella contrattuale: 17,7% Totale 17,7 Sanità e assistenza sociale 9,2 Istruzione 5,4 Servizi generali pubblica amministrazione e assicurazione sociale obbligatoria 19,4 Servizi privati 20,8 Industria 18 Agricoltura, silvicoltura e pesca -3,6 -5 0 5 10 15 20 25 Fonte: Istat (media 2004-2007) 7 BOTTLENECK 1: Competitività – Allineare i salari alla produttività Riforma della contrattazione salariale • La recente riforma del modello contrattuale approvato dalle parti sociali nel 2009 ha ampliato la portata dei contratti decentrati che consentiranno un aumento dei premi di produttività; • Una spinta ulteriore ai contratti di secondo livello è rappresentata dalle misure di tassazione agevolata dei premi di risultato e dello straordinario, confermata anche dalla recente manovra di bilancio.“L’onere relativo alle misure di tassazione agevolata è stato di circa 500 milioni su base annua interessando oltre un milione di lavoratori con i trattamenti retributivi più bassi” 8 BOTTLENECK 1: Competitività – Accrescere la produttività La produttività in Italia è stagnante: fatto cento il livello del 2000, nel 2008 la produttività del lavoro in Italia è cresciuta solo di mezzo punto percentuale, mentre è aumentata del 14,4% nei paesi OECD e del 7,9% nei paesi dell’area dell’euro. 120 117,3 116 115,3 114,4 115 Francia Germania 110 110,4 Italia 107,9 107,3 Giappone Spagna 105 Svezia 100,5 100 Regno Unito Stati Uniti Area Euro 95 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 OECD Fonte: OECD 9 BOTTLENECK 1: Competitività – Accrescere la produttività Perché la produttività non cresce? La causa principale della stagnazione della produttività in Italia deve essere ricercata prevalentemente nei bassi livelli d’innovazione, di ricerca, di qualità del lavoro e d’istruzione del nostro paese, in particolare nelle micro e piccole imprese che rappresentano il 99 del tessuto produttivo italiano (i livelli di investimento in R&S e innovazione nelle medie e grandi imprese è comparabile con quello degli altri paesi europei) e nell’eccesso di regolazione. I traguardi della nuova strategia europea per lo sviluppo e l’occupazione si focalizzano sull’aumento degli investimenti in ricerca e innovazione, sul loro riorientamento verso l’obiettivo di una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse energetiche e sull’aumento dei lavoratori con alte competenze professionali (laureati e tecnici superiori). 10 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – Accrescere il tasso di occupazione … Tasso di occupazione (20-64 anni) per regione e distanza da obiettivo europeo (75%): la provincia di Bolzano ha già superato l’obiettivo, alla Campania mancano 30 punti percentuali Tasso di occupazione 80,0 70,0 -0,2 2,4 3,6 Distanz a da obiettivo europeo (75% ) 4,0 5,0 6,1 6,2 6,8 7,0 7,6 7,7 8,0 11,2 13,3 14,9 18,4 20,6 60,0 22,2 26,2 27,3 27,8 50,0 40,0 75,2 72,6 71,4 71,0 70,0 68,9 68,8 68,2 68,0 67,4 67,3 67,0 30,0 63,8 61,7 60,1 56,6 54,4 52,8 20,0 30,2 48,8 47,7 47,2 44,8 10,0 Pr ni a ria l ia pa am C al ab ci C Si e rd eg na B as ili ca ta Pu gl ia is ol Sa M lia br uz zo A It a zi o La Em ov i nc i a di Bo lz il i an a Pr o R ov om in a ci gn a a di Tr en Va to l le d' A os Lo ta m ba rd ia To sc an a Ve ne to M ar ch e Pi em on Fr te iu liLi Ve gu ne ri a zi a G iu lia U m br ia 0,0 Fonte: Elaborazioni di IL su microdati Istat 11 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – accrescere il tasso di occupazione … Forte correlazione negativa fra tasso di occupazione e tasso di irregolarità (Anno 2007): i bassi livelli occupazionali del Mezzogiorno nascondono il lavoro nero 30 Indice di correlazione = - 0,8834630 Calabria Tasso d'irregolarità 25 20 Basilicata Sicilia Campania Molise Sardegna Puglia 15 Abruzzo 10 5 40,0 45,0 50,0 55,0 Umbria Lazio Liguria Friuli-Venezia Giulia Valle d'Aosta Marche Veneto Piemonte Lombardia Toscana Emilia-Romagna Trentino-Alto Adige 60,0 65,0 70,0 75,0 Tasso di occupazione 12 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro - …. donne, giovani, anziani Tasso di occupazione (20-64 anni) per sesso e distanza da obiettivo italiano (69%): i maschi lo hanno già superato Tasso di occupazione 80,0 Distanza da obie ttivo italiano 4,8 70,0 7,3 60,0 19,3 50,0 40,0 73,8 61,7 30,0 49,7 20,0 10,0 0,0 Maschi Femmine Totale Fonte : Elaborazioni di IL s u m icrodati Is tat (2009) 13 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro - …. donne, giovani, anziani Tasso di occupazione delle donne (20-64 anni) per ripartizione e distanza da obiettivo italiano (69%) (Anno 2009) Tasso di occupazione Distanza da obiettivo italiano 80,0 70,0 9,0 60,0 13,5 19,3 35,7 50,0 40,0 30,0 60,0 55,5 20,0 49,7 33,3 10,0 0,0 Nord Centro Mezzogiorno Italia Fonte: Elaborazioni di IL su dati Istat (2009) 14 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro - …. donne, giovani, anziani Tasso di occupazione per classe d’età e ripartizione (Anno 2009) 20-34 anni 80,0 50-64 anni 71,6 70,0 63,8 60,0 49,9 58,9 51,8 50,0 47,8 42,1 42,6 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Nord Centro Mezzogiorno Italia Fonte: Istat 15 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro - …. donne, giovani, anziani Piano triennale del lavoro: • A) Liberare il lavoro dall’illegalità e dal pericolo. La lotta al lavoro irregolare e l’aumento della sicurezza del lavoro attraverso una vigilanza selettiva e la valorizzazione di istituti (lavoro intermittente e accessorio) che hanno determinato una significativa emersione del lavoro nero; • B) Liberare il lavoro dal centralismo regolatorio. Il decentramento della regolazione e l’attuazione del principio della sussidiarietà con la presentazione dello Statuto dei lavori, lo sviluppo della contrattazione collettiva decentrata (territoriale e aziendale) e la valorizzazione degli enti bilaterali nella gestione dei servizi per il lavoro. 16 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro - …. donne, giovani, anziani • C) Liberare il lavoro dall’incompetenza. Sviluppo delle competenze per l’occupabilità e il reimpiego attraverso la valorizzazione dell’azienda come luogo di formazione, il rilancio dell’apprendistato e dei tirocini. • 1) rilevazione tempestiva su base territoriale e settoriale dei fabbisogni professionali di competenze sostenuta da una cabina di regia nazionale, a partire da un ampliamento su base provinciale del programma Excelsior, e lo sviluppo dei servizi di placement nelle università e scuole superiori; • 2) impiego diffuso del metodo di apprendimento ‘per competenze’ in situazione lavorativa in luogo di quello ‘per discipline separate’ in situazione scolastica, la rivalutazione dell’istruzione-formazione tecnico-professionale, il coinvolgimento delle imprese, singole o associate, nelle attività educative e formative; 17 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro - …. donne, giovani, anziani • 3) accesso degli inoccupati a tirocini di inserimento, il rilancio dei corsi di istruzione e formazione tecnico superiore (IFTS) e dei contratti di apprendistato della legge Biagi, privilegiando l’apprendimento nella impresa, la rivisitazione degli stage; • 4) rientro anticipato dei cassaintegrati sulla base di accordi di formazione e lavoro; • 5) accreditamento di ‘valutatori’ indipendenti in grado di certificare le effettive competenze dei lavoratori comunque acquisite. • Programma per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro "Italia 2020" presentato nel 2009 dai Ministri del Lavoro e delle Pari Opportunità è finalizzato a favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli dedicati alla cura della famiglia e a promuovere le pari opportunità nell'accesso al lavoro (40 milioni). 18 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – Ridurre le disparità regionali Tasso di occupazione (20-64 anni) per ripartizione e distanza da obiettivo italiano (69%): il Nord lo ha già superato Tasso di occupazione Distanza da obiettivo italiano (69% ) 80,0 0,2 1,5 70,0 2,8 60,0 7,3 20,3 50,0 40,0 69,2 70,5 30,0 66,2 61,7 48,7 20,0 10,0 0,0 Nord-Ovest Nord-Est Centro Mezzogiorno Italia 19 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – Ridurre le disparità regionali Ridurre le disparità regionali: • L’Italia è un paese ad economia “duale”. Non vogliamo che diventi un paese diviso. • Il centro-nord ha già un modello di sviluppo di successo, che non è fondamentalmente diverso da quello tedesco. Il rafforzamento della sua competitività è un processo difficile e duro, poiché la distanza che ci separa dalla Germania è ancora tanta. Ma è un procedere nella continuità. • Significa insistere con i contratti di produttività, con lo sforzo a ricapitalizzare, a fare funzionare le “reti d’impresa”, a far crescere in dimensione le nostre imprese, perché la competizione globale è tra giganti, con l’impegno ad aumentare gli investimenti in R&S. 20 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – Ridurre le disparità regionali • il Sud non ha un modello di sviluppo di successo e quindi il suo non può essere un processo nella continuità ma basato sulla discontinuità. • Rispetto allo sviluppo è un prerequisito la normalizzazione del territorio, attraverso la lotta alla criminalità. • Le politiche di sviluppo devono essere concentrate su tre logiche: 1. gli interventi devono essere concentrati in una sede di regia nazionale e non, come finora, prendere la forma interventi demandati all’esclusiva competenza regionale; 2. gli interventi devono essere concentrati su grandi infrastrutture di unificazione nazionale; 3. gli interventi devono, dove possibile, avere la forma automatica dei crediti d’imposta e, più in generale, della fiscalità di vantaggio. 21 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – Ridurre le disparità regionali Per raggiungere l’obiettivo minimo del tasso di occupazione nel 2020 pari al 67%, il Centro-Nord deve crescere dal 68,7% al 74,1% (+ 5,3 punti percentuali) e il Mezzogiorno dal 48,7% al 53% (+ 4,3 punti percentuali) Italia Mezzogiorno Centro-Nord 80,0 75,0 68,7 68,8 68,9 69,6 70,2 70,8 72,5 73,0 73,5 74,1 72,0 67,0 64,8 65,9 66,4 64,2 65,3 51,4 51,9 52,4 53,0 2017 2018 2019 2020 71,4 70,0 65,0 61,7 61,8 62,0 62,5 63,1 63,7 60,0 55,0 48,7 48,8 48,9 49,2 49,5 50,0 50,4 50,9 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 50,0 45,0 40,0 Fonte: Ela borazione IL su dati Ista t - Scenario centrale DemoIstat 22 BOTTLENECK 2: Mercato del lavoro – Ridurre le disparità regionali Per raggiungere l’obiettivo minimo del tasso di occupazione nel 2020 pari al 67%, il Centro-Nord deve crescere da 16,3 milioni di occupati a 17,8 milioni (+ 1,5 milioni) e il Mezzogiorno da 6,2 milioni a 6,4 milioni (+ 271 mila) Italia Mezzogiorno Centro-Nord 30.000 25.000 24.262 22.485 20.000 17.824 x 1.000 16.318 15.000 10.000 6.438 6.167 5.000 0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte Elaborazione IL su dati Istat - SCenario centrale DemoIstat 23