Lezione 11/2015 - Energia Nucleare. Attualità e Prospettive. Parte 2
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Lezione 11/2015 - Energia Nucleare. Attualità e Prospettive. Parte 2
La propulsione nucleare viene utilizzata quasi esclusivamente per usi militari. Le eccezioni sono alcuni rompighiaccio russi (9, di cui 6 in funzione) e pochissimi mercantili (4, di cui 1 in funzione). Fra le imbarcazioni militari spiccano le portaerei (gli USA ne hanno attualmente 11) e i sommergibili (gli USA ne hanno attualmente 71); NAVI A PROPULSIONE NUCLEARE Gli incrociatori (navi da battaglia) sono molto meno numerosi: gli USA ne hanno realizzati 9 (attualmente tutti fuori servizio) mentre la Russia ne ha in servizio 4. I reattori utilizzati sono in genere progettati in modo da poter funzionare per tempi molto lunghi (anche molti anni) senza bisogno di sostituire le barre di combustibile. Questo risultato viene raggiunto utilizzando uranio fortemente arricchito (da 20% a 93%); il combustibile non è UO2 ma una lega U-Zr. La vita utile del combustibile viene aumentata mediante l’utilizzo di un “burnable neutron poison” (per esempio un composto di boro o di gadolinio) che assorbe efficacemente i neutroni con formazione di nuclidi poco assorbenti. A mano a mano che si accumulano prodotti di fissione in grado di assorbire neutroni l’efficacia del “burnable poison” diminuisce, con l’effetto di mantenere il flusso di neutroni più o meno costante. Per curiosità Nautilus È stato il primo sommergibile nucleare. È rimasto in servizio dal 1954 al 1979. Attualmente è esposto al pubblico a New London (Connecticut) Il 3 agosto 1958 ha raggiunto il Polo Nord con una navigazione di 2940 km sotto i ghiacci. La Russia ha in programma la realizzazione di impianti nucleari galleggianti, destinati alla produzione di energia elettrica o di calore ed eventualmente alla dissalazione dell’acqua di mare. Si tratta di imbarcazioni con una stazza di 21 500 tonnellate dotate di due reattori (derivati da reattori per uso navale) in grado di fornire una potenza elettrica di 70 MW o una potenza termica di 300 MW. L’utilizzo dovrebbe avvenire principalmente nelle zone artiche, ma una quindicina di paesi, fra cui la Cina, l’Indonesia, la Malaysia e l’Argentina, avrebbero dimostrato un certo interesse alla possibilità di affittare questi impianti. Una unità di questo tipo è già in costruzione. Sono state avanzate riserve sulla pericolosità di questo tipo di centrali, ma dopo l’incidente di Fukushima è stato osservato che impianti nucleari galleggianti sarebbero molto più sicuri dal punto di vista sismico di impianti collocati a terra. Il Nautilus di J. Verne Disponibilità di torio e di uranio Abbondanza (ppm) Riserve (Gt) IL CICLO DEL COMBUSTIBILE PRODUZIONE E ARRICCHIMENTO DELL’URANIO U Th 1.7 – 2.6 6.5 – 10.0 5.4 (<130 $/kg) 1.9 - 2.8 6.3 (<260 $/kg) Risorse (Gt) 10.4 (?) I dati relativi al torio sono molto più incerti di quelli relativi all’uranio, dato che l’interesse per l’impiego del torio è attualmente molto modesto. La quantità di uranio disponibile a un prezzo confrontabile con quello attuale garantisce, secondo la Word Nuclear Association, circa 80 anni di funzionamento dei reattori convenzionali, ai ritmi di consumo attuali. Il ricorso ai reattori autofertilizzanti, che trasformano 238U in 329Pu (fissile) e 232Th in 233U (fissile), estenderebbe la disponibilità a parecchi secoli. Infatti nel primo caso la quantità di energia producibile aumenta di due ordini di grandezza; nel secondo si usa una materia prima che, nonostante la grande incertezza nei dati disponibili, potrebbe essere significativamente più abbondante. 1 Il prezzo dell’uranio prezzo in $ / lb (U3O8) 110 $ / kg (U) (aprile 2013) 30.75 $ / lb (U3O8) Æ 58 € / kg (U) (maggio 2014) 39.39 $ / lb (U3O8) Æ 97.6 € / kg (U) (marzo 2015) Reasonably assured resources = Riserve Arricchimento dell’uranio (16%) (in rosso valori 2007) La tecnologia più largamente utilizzata per l’arricchimento consiste nella separazione di 235UF6 da 238UF6 mediante centrifugazione (21%) (23%) produzione 2009: 50572 t Produzione di esafluoruro di uranio Rappresentazione (molto schematica) di una centrifuga per l’arricchimento dell’uranio U3O8 (yellowcake) + acido nitrico --> UO2(NO3)2 (nitrato di uranile) UO2(NO3)2 + ammoniaca --> (NH4)2U2O7 (diuranato di ammonio, ADU) (NH4)2U2O7 + idrogeno --> UO2 UO2 + acido fluoridrico --> UF4 UF4 + fluoro --> UF6 (solido, sublima a 56.5 oC) massa molecolare di 235UF6: 349.03 massa molecolare di 238UF6: 352.04 differenza: 0.86% Caratteristiche di una centrifuga di ultima generazione lunghezza del rotore: 12 m diametro del rotore: 60 cm velocità di rotazione: 480 giri/s velocità periferica: 900 m/s 2 L’URANIO IMPOVERITO L’uranio impoverito è un ovvio sottoprodotto del processo di arricchimento, con valore medio della concentrazione di 235U di circa 0.025%. Altro uranio impoverito può (o potrebbe) essere ricavato dal ritrattamento del combustibile nucleare “esaurito”. La quantità di uranio impoverito immagazzinata globalmente è stimata a 1.2 Mt. La maggior parte dell’uranio impoverito (negli Stati Uniti circa 700 kt) viene conservato come esafluoruro in grossi recipienti di acciaio sotto pressione. La conservazione a lungo termine dei recipienti presenta seri problemi. In caso di rottura, UF6 reagisce con l’umidità dell’aria con produzione di UO2F2 e HF, entrambi tossici e corrosivi. Negli Stati Uniti si sono avuti vari incidenti dovuti a perdite di UF6; il più grave, nel 1986, ha provocato un morto e numerosi casi di intossicazione. Usi dell’uranio impoverito L’uranio impoverito potrebbe essere utilizzato come combustibile nucleare, dopo ulteriore arricchimento o direttamente come tale (in reattori del tipo CANDU). Dato l’attuale basso costo dell’uranio naturale questo tipo di impiego appare poco conveniente. Gli impieghi effettivi sono tutti legati all’elevata densità del metallo (1.7 volte quella del piombo) Impieghi in campo civile: - Come contrappeso negli aerei - Come schermo per radiazioni (medicina nucleare, radiografia industriale, contenitori per il trasporto di materiali radioattivi) La radioattività dell’uranio impoverito è leggermente inferiore a quella dell’uranio naturale (-4.6%); le proprietà chimiche e tossicologiche sono ovviamente le stesse. L’impiego militare di uranio impoverito ha dato luogo a considerevoli controversie. I proiettili perforanti si frantumano dando luogo alla formazione di una polvere piroforica e quindi ad un aerosol di ossidi di uranio, che produce un certo livello di inquinamento ambientale. Se inalato, questo aerosol può accumularsi nei polmoni; la tossicità chimica è bassa, ma si possono avere dei danni legati all’irraggiamento locale. È stata affermata l’esistenza di vari tipi di effetti nocivi (leucemia, effetti genetici e neurologici), sia per i militari che hanno utilizzato questo tipo di munizioni sia per le popolazioni civili esposte. Proiettile perforante USA (Armor Piercing Incendiary) La parte in bianco è costituita da una lega di uranio impoverito Tuttavia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non sono stati riportati in modo attendibile rischi di effetti riproduttivi, sullo sviluppo o cancerogenici sull’uomo dovuti all’esposizione all’uranio impoverito. Impieghi in campo militare: - Corazze - Proiettili, in particolare proiettili perforanti (utilizzati contro carri armati) IL CICLO DEL COMBUSTIBILE GESTIONE DEI RIFIUTI Secondo una notizia di fonte non verificata (2011), nei militari italiani che hanno prestato servizio nei Balcani è stata riscontrata un’incidenza inferiore alle attese statistiche per tutti i tipi di cancro. 3 Rifiuti radioattivi Rifiuti operativi (dell’ordine di ca. 75 m3 / anno per reattore) low level: materiale e attrezzi usati, ecc. intermediare level: resine a scambio ionico utilizzate per la depurazione dell’acqua di processo, ecc. Rifiuti high-level (dell’ordine di ca. 20-30 t / anno per reattore) Il problema principale riguarda il combustibile esaurito (il problema dei rifiuti da smantellamento viene in genere accantonato!). Il combustibile esaurito contiene, oltre ai prodotti di fissione, il plutonio239 formato per cattura di neutroni a partire dall’uranio-238 e altri attinidi (plutonio-240, americio-241, americio-243, curio-245, curio-246, californio-249, ecc.). La maggior parte dei prodotti di fissione hanno tempi di dimezzamento abbastanza brevi, mentre gli attinidi sono i principali responsabili della radiotossicità e della produzione di calore nel combustibile esaurito nel medio termine (300 – 20 000 anni). il combustibile esaurito Rifiuti di smantellamento (decommissioning) materiali resi radioattivi dall’irraggiamento. In particolare il contenitore a pressione del reattore Produzione di attinidi in un reattore moderato ad acqua leggera Caratteristiche dei prodotti di fissione nuclidi a vita media nuclidi a vita lunga Esistono due possibilità: Il combustibile esaurito è fortemente radioattivo e viene in un primo tempo conservato sott’acqua in modo da garantire il raffreddamento. - riprocessamento del combustibile esaurito con recupero dell’uranio e del plutonio - stoccaggio del combustibile esaurito come tale La radioattività si riduce del 99.9% nell’arco di 40 anni; secondo le stime dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente USA (EPA) il materiale non è più pericoloso per l’uomo e per l’ambiente dopo 10 000 anni. La seconda possibilità, che viene considerata nettamente più conveniente dal punto di vista economico, è quella più largamente adottata, anche se il problema dello stoccaggio definitivo è tutt’altro che risolto. Gli Stati Uniti hanno accumulato oltre 50 000 tonnellate (circa 37 000 m3) di combustibile esaurito da reattori nucleari civili (escludendo il materiale di origine militare) (dato 2007). Il riprocessamento viene attualmente condotto in Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina, India, Pakistan e Giappone. 4 Deposito “geologico” di Yucca Mountain (Nevada) Deposito “geologico” di Yucca Mountain (Nevada) - l’idea di un deposito “geologico” nasce nel 1957 - gli studi sono iniziati nel 1978 e si sono focalizzati sul sito di Yucca Mountain nel 1987 - il progetto è stato approvato per legge nel 2002 - l’inizio dell’attività era previsto per il 2017 - nel bilancio federale del 2011 i fondi sono stati tagliati - i costi per gli indennizzi per le inadempienze contrattuali, inizialmente previsti in 11 G$, sono stati stimati nel 2013 in 21 G$ tunnel principale lungo 8 km, largo 7.6 m era prevista la realizzazione di 65 km di tunnel secondari (meno ampi) in gradi di alloggiare 77 000 t di scorie era anche in progetto un raddoppio della capacità a 135 000 t Deposito per rifiuti operativi (Olkiluoto, Finlandia) (in funzione dal 1992) visita turistica al Portale Nord - è possibile che il progetto venga nuovamente finanziato nel 2015 ad opera della maggioranza repubblicana nel Congresso Deposito finale per combustibile esaurito (Eurajoki, Finlandia) (progetto avviato nel 2004) Il deposito è collocato nel basamento (bedrock) a ca. 400 m di profondità Riprocessamento Il riprocessamento può portare all’eliminazione degli attinidi e al recupero della maggior parte dell’uranio residuo e del plutonio prodotto, che possono essere riutilizzati per la produzione di combustibile MOX (mixed oxide fuel). Ovviamente, il plutonio può essere utilizzato per la produzione di bombe nucleari. Il volume dei rifiuti può essere ridotto a meno del 10% del volume originale. Contenitore per l’immagazzinamento definitivo del combustibile esaurito Si tratta comunque di una tecnologia di difficile applicazione: anche la Francia, che viene considerata all’avanguardia in questo campo, riprocessa attualmente (secondo una notizia non confermata) meno del 30% del combustibile esaurito prodotto annualmente. Realizzato in ghisa nodulare e ricoperto da uno strato di 5 cm di rame 5 Processo PUREX Impianti di riprocessamento Secondo i dati riportati dalla World Nuclear Association gli impianti di riprocessamento attualmente in funzione sono 10 (mancano i dati riguardanti Cina e Pakistan). Capacità (t/anno) Francia, La Hague 1700 UK, Sellafield (2 impianti) 2100 Russia, Ozersk (Mayak) 400 Giappone, Rokkasho e Tokai 840 (?) India (4 impianti) 330 Totale 5370 Si deve osservare che i dati sulle quantità effettivamente trattate non vengono riportati! È il principale metodo per il recupero di uranio e plutonio dal combustibile nucleare esaurito (Plutonium and Uranium Recovery by Extraction). Il combustibile esaurito viene sciolto in acido nitrico e il plutonio e l’uranio vengono estratti in un solvente organico come complessi con tributilfosfato MO2(NO3)2.2TBP. Il plutonio viene ridotto allo stato di ossidazione +3 e retroestratto con acqua; successivamente l’uranio viene retroestratto con acido nitrico diluito. Unità di misura Ricordiamo che la radioattività di un materiale si misura in becquerel (Bq): 1 Bq 1 disintegrazione al secondo oppure in curie (Ci) ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI 1 Ci = 3.7 x 1010 Bq La dose assorbita è misurata dalla quantità di energia trasmessa dalla radiazione al materiale assorbente e si misura in gray (Gy) 1 Gy = 1 J/kg Un’altra unità di misura, non più ufficiale ma ancora largamente usata, è il rad 1 rad = 0.01 Gy Gli effetti biologici della radiazione assorbita si misurano in sievert (Sv) La dose in sievert si ottiene moltiplicando la dose in gray per un fattore di peso W il cui valore dipende dal tipo di radiazione: W Tipo di radiazione radiaz. elettromagnetica (raggi X e γ) 1 elettroni (raggi β) 1 protoni 2 particelle α, ioni pesanti 20 neutroni da 1 a 30 Un’altra unità di misura non più ufficiale ma ancora largamente utilizzata è il rem (Roentgen equivalent man) 1 rem = 0.01 Sv Effetti della radiazione assorbita Effetti acuti (dose ricevuta in un giorno) • 0 – 0.25 Sv: nessuno • 0.25 – 1 Sv: nausea e perdita di appetito; danni al midollo osseo, ai linfonodi, alla milza. • 1 – 3 Sv: nausea da lieve a grave; perdita di appetito; infezioni; danni gravi al midollo osseo, ai linfonodi, alla milza; guarigione probabile ma non sicura. • 3 – 6 Sv: nausea grave; perdita di appetito; emorragie; infezioni; diarrea; esquamazione della pelle; sterilità; morte in assenza di trattamento adeguato. • 6 – 10 Sv: gli stessi sintomi, più danni al sistema nervoso centrale; morte. • oltre 10 Sv: morte. 6 Dose di radiazione assorbita da varie fonti Esposizione professionale a radiazioni (in mSv / anno) radiazione cosmica al livello del mare radiazione cosmica a quota 1000 m dal suolo da un impianto nucleare (entro 50 miglia) da un impianto termoelettrico (c.s.) da radioisotopi presenti nell’organismo dal radon atmosferico 10 sigarette al giorno (in mSv / anno) 0.26 0.35 0.15 – 0.60 0.0001 0.0003 0.40 2.28 (?) 0.18 estrazione dell’uranio metallurgia dell’uranio arricchimento dell’uranio addetti a un reattore riprocessamento dell’uranio 4.5 3.3 0.1 1.4 1.5 0.005 / ora 0.00002 radiologi dentisti addetti a medicina nucleare addetti a radioterapia 0.5 0.06 0.8 0.6 (in mSv) volo aereo esame a raggi X in aeroporto radiografie torace rachide intestino mammografia tomografie addome rachide angiografia coronarie 0.10 0.15 8.0 0.42 15 6 16 piloti e personale di bordo aerei civili 3.0 estrazione di carbone estrazione di metalli 0.7 2.7 Radioattività dei radioisotopi contenuti nell’organismo Limiti di legge La materia è regolamentata dalla Direttiva comunitaria n. 29 del 1996 “che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti”. Il limite di esposizione della popolazione in generale è fissato a 1 mSv / anno; per i lavoratori esposti professionalmente il limite è di 100 mSv nell’arco di 5 anni consecutivi, con un massimo di 50 mSv / anno. La dose assorbita è di 0.40 mSv / anno International Nuclear and Radiological Event Scale (INES) È stata introdotta nel 1990 dall’IAEA (International Atomic Energy Agency) e classifica gli incidenti nucleari e radiologici su sette livelli, ciascuno dei quali riguarda incidenti approssimativamente 10 volte più gravi di quelli del livello precedente INCIDENTI NUCLEARI Incidente Guasto 7 La scala INES Livello 7, incidente catastrofico Rilascio all'esterno di materiale radioattivo in quantità radiologicamente equivalente a più di 10 PBq di iodio-131. Effetti acuti sulla salute della popolazione e conseguenze gravi sull’ambiente. Livello 6, incidente grave Rilascio all'esterno di materiale radioattivo, in quantità radiologicamente equivalente a valori 1 - 10 PBq di iodio-131. Necessità di adeguate contromisure per limitare gravi effetti sulla salute della popolazione. Livello 5, incidente con possibili conseguenze all'esterno dell'impianto Rilascio all'esterno di materiale radioattivo, in quantità radiologicamente equivalente a 100 – 1000 TBq di iodio-131. Necessità di contromisure. Danni gravi al nocciolo del reattore o alle barriere protettive. Iodio-131 Viene prodotto in quantità significative dalla fissione dell’uranio e del plutonio (quasi il 3% in massa dei prodotti di fissione). Livello 4, incidente senza conseguenze significative all'esterno dell'impianto Incidente con impatto esterno minore. Danni significativi al nocciolo del reattore o alle barriere protettive. Esposizione di un lavoratore dell'impianto con conseguenze fatali. Livello 3, guasto grave Evento con impatto esterno molto lieve. Grave contaminazione all'interno dell'impianto e/o conseguenze acute sulla salute dei lavoratori dell'impianto Livello 2, guasto Evento senza impatto esterno. Significativa contaminazione all'interno dell'impianto e/o sovraesposizione dei lavoratori dell'impianto Livello 1, anomalia Anomalia che supera i livelli di sicurezza del normale regime operativo. Livello 0, deviazione Evento senza conseguenze sulla sicurezza. Cesio-137 Emissione beta e gamma Emivita: 8.02 giorni. Emette radiazioni beta energetiche (energia media 190 keV) in grado di penetrare nei tessuti per 0.6-2 mm. Si accumula nella tiroide producendo danni che possono, in seguito, provocare l’insorgenza di un carcinoma. Il rischio diminuisce al crescere dell’età al momento dell’esposizione; nella maggior parte dei casi questo tipo di carcinoma può essere curato con successo (sopravvivenza a 5 anni 96-97%). I danni alla tiroide possono essere prevenuti mediante la somministrazione di quantità adeguate di iodio (come ioduro di potassio). Meccanismi di esposizione a radiazioni in caso di incidente Emivita: 30.17 anni Comportamento biologico (ovviamente) simile al potassio Emivita nell’organismo: circa 70 giorni Viene utilizzato in sorgenti di raggi gamma Statistica degli incidenti nucleari 2 incidenti di livello 7: Chernobil e Fukushima 1 incidente di livello 6: Mayak (Kyshtym) vari incidenti di livello 5 (esempi): Chalk River (Canada) 1952 Windscale (U.K.) 1957 Lucens (Svizzera) 1969 Three Mile Island (USA) 1979 Goiânia (Brasile) 1987 8 L’incidente di Goiânia (livello 5) 13 settembre 1987, Brasile È un esempio di “incidente radiologico”. Una sorgente di radiazioni per uso medico (cloruro di cesio-137), abbandonata in un ospedale, è stata rubata e venduta come rottame. Il contenitore è stato aperto e il contenuto (fluorescente) è stato maneggiato e distribuito come una curiosità. 29 persone contaminate e 4 morti. L’incidente di Three Mile Island (livello 5) 28 marzo 1979, in Pennsylvania Tipo di reattore: PWR Causa: un guasto al circuito idraulico secondario ha provocato un aumento di temperatura nel circuito primario, a seguito del quale è stata aperta una valvola di sfogo. La valvola non si è chiusa al momento giusto e il fatto non è stato rilevato per la mancanza di un adeguato sistema di segnalazione e per incapacità degli operatori. Di conseguenza una quantità significativa dell’acqua di raffreddamento è evaporata con surriscaldamento del nocciolo. Effetti: parziale fusione del nocciolo, emissione di gas nobili radioattivi (481 PBq) e di iodio-131 (740 GBq). Dose media ricevuta dai residenti in vicinanza dell’impianto (2 milioni di persone): 1.4 mrem (0.014 mSv). Per curiosità: il film “The China Syndrome” è uscito 12 giorni prima dell’incidente. Schema del reattore PWR di Three Mile Island Il disastro di Kyshtym (livello 6) la valvola “incriminata” 29 settembre 1957, Unione Sovietica. Un guasto al sistema di raffreddamento in un impianto militare per il riprocessamento di scorie nucleari (Mayak) ha provocato l’evaporazione dell’acqua contenuta in una cisterna contenente 70-80 tonnellate di rifiuti liquidi e la conseguente esplosione dei residui secchi (principalmente nitrato di ammonio e acetati). L’esplosione ha provocato l’emissione di circa 20 MCi (800 PBq) di materiali radioattivi nell’ambiente e la contaminazione di un’area di 20 000 km2. Circa 13 000 persone sono state evacuate; gli effetti sulla popolazione non sono ben noti. Un recente rapporto ufficiale afferma che “Not a single case of chronic or acute radiation disease resulted from the accident among the Mayak workers or the population was recorded”. L’area inquinata in conseguenza del disastro di Kyshtym (EURT - East Urals Radioactive Trace) La catastrofe di Chernobil 26 aprile 1986, in Ucraina. (livello 7) Tipo di reattore: RBMK Causa: Durante un test di sistema che comportava la simulazione di un guasto al sistema di raffreddamento si è avuto un improvviso aumento di potenza. Un tentativo di spegnimento di emergenza del reattore ha provocato un ulteriore aumento della potenza, con produzione di idrogeno e rottura del contenitore. È seguita una serie di esplosioni e un incendio della grafite usata come moderatore. Effetti: fusione del nocciolo ed emissione in forma di particolato del 3.5% del combustibile (6 t). 200 Ci/km2 9 Emissioni secondo il Chernobyl Forum (ONU) Totale (compresi i gas nobili) iodio-131 cesio-137 stronzio-90 plutonio-239 e plutonio-240 (PBq) t1/2 14000 1800 85 10 3 (8 giorni) (30 anni) (29 anni) (24000 e 6560 anni) Conseguenze per le persone (Chernobyl Forum) decessi fra i lavoratori e i soccorritori: 2 uccisi dall’esplosione 28 morti nei mesi successivi (su un totale di 134 affetti da sindrome da esposizione acuta a radiazioni) 19 morti entro il 2005 per varie cause effetti sulla popolazione: 4000 casi di tumore alla tiroide con 9 decessi entro il 2005 (popolazione fino a 18 anni) effetti ipotizzati: 4000 morti per tumori e leucemie in eccesso rispetto alla cifra attesa di 1 milione Il disastro (catastrofe?) di Fukushima - Daiichi (livello 7 ?) 11 marzo 2011 (Giappone) 6 reattori BWR, entrati in servizio negli anni ’70. Al momento dell’incidente erano attivi i reattori 1, 2 e 3; i reattori 5 e 6 erano spenti per manutenzione; il reattore 4 era del tutto inattivo (privo di combustibile). Il sisma ha provocato un’onda di maremoto alta 14 m, che ha superato le difese, progettate per un’onda massima di 5.7 m. Sono andati fuori servizio i sistemi di raffreddamento (i reattori attivi si erano spenti automaticamente al momento del terremoto); le condizioni disastrate dell’intera regione, e in particolare il collasso della rete elettrica, hanno impedito un ripristino del raffreddamento in tempi brevi. Ricordiamo che subito dopo lo spegnimento un reattore produce una quantità di energia termica pari a circa il 6% della potenza nominale; dopo 2 ore la potenza si riduce a circa l’1%. Zona interessata dagli ordini di evacuazione Nel settembre 2014 il numero delle persone ancora evacuate era sceso a 120˙000 (notizia di stampa). Nelle zone verdi è prevista la revoca dell’ordine di evacuazione “in tempi brevi”. Nelle zone arancioni è permesso l’accesso degli ex residenti ma non il soggiorno. Nelle zone rosse si prevede che l’evacuazione dovrà essere prolungata per un tempo indefinito. Si è avuta fusione del nocciolo dei reattori 1, 2 e 3; esplosioni da idrogeno (prodotto dalla reazione dell’acqua con il rivestimento metallico delle barre di combustibile) ai reattori 1 e 3; una successiva esplosione al reattore 2 ha provocato danni anche all’edificio del reattore 4. Anche i reattori 5 e 6, che erano inattivi al momento del terremoto si sono surriscaldati, apparentemente senza gravi conseguenze. La classificazione dell’incidente ha comportato notevoli incertezze. Alla fine sembra che ci sia accordo nell’indicare il livello 5 per i reattori 1, 2 e 3 e il livello 3 per il reattore 4. La classificazione al livello 7 tiene conto della situazione complessiva (??). È stata stabilita una zona di esclusione per la popolazione del raggio di 20 km, ed è stato consigliato un allontanamento volontario per la zona fino a 30 km; complessivamente sono state evacuate 300 000 persone. Quantità rilevanti di materiali radioattivi sono stati immesse direttamente in mare a seguito dello scarico deliberato o di perdite di acqua utilizzata per il raffreddamento di emergenza dei reattori danneggiati; anche in questo caso i dati disponibili sono molto variabili. Secondo l’ente francese INRS (Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire) la quantità di materiali radioattivi immessa in mare fino al luglio 2011 è stata di 27.1 PBq. A tutt’oggi (maggio 2015) acque radioattive continuano ad essere sversate nel suolo. Il problema dell’inquinamento radioattivo dell’acqua dell’Oceano Pacifico ha sollevato notevoli preoccupazioni. Da notizie di stampa, tonni pescati al largo della California sono risultati significativamente contaminati. Va però citato un lavoro pubblicato nel 2013 sui PNAS, secondo la quale la dose di radioattività dovuta ai radioisotopi provenienti da Fukushima contenuti in 200 g di tonno è circa il 5% della dose contenuta in una banana (notoriamente le banane sono ricche di potassio). 10 Le stime della quantità di materiali radioattivi emessi variano molto da fonte a fonte. Da misure eseguite in varie zone fuori dal Giappone la quantità di iodio-131 è stata valutata fra 10 e 700 PBq; per il cesio-137 le stime variano fra 6 e 12 PBq (per confronto, a Chernobyl le emissioni sono state di 85 PBq). Secondo una stima del 2014 il totale delle emissioni in atmosfera è compreso fra 340 e 800 PBq, di cui l’80% è ricaduto nel Pacifico. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità la dose di radiazioni ricevute dalle persone evacuata è stata molto bassa, tale da non provocare danni alla salute rilevabili. In particolare il rischio cancerogeno è stato piccolo o estremamente piccolo. Sempre secondo l’OMS il rischio di sviluppare il cancro nel corso dell’intera vita per i bambini maggiormente esposti è aumentato rispetto ai livelli naturali del 7% per quanto riguarda la leucemia nei maschi, del 6% per il cancro alla mammella nelle femmine. L’aumento maggiore (+70%) sarebbe previsto per le femmine per il cancro alla tiroide, con un passaggio dal livello “naturale” dello 0.75% a un livello dell’1.25%. Fukushima – unità 4 (per curiosità) fonte: Le Scienze – giugno 2011 A metà maggio 2011 il governo giapponese, viste anche le continue notizie negative sul fronte della soluzione del disastro, ha deciso di abbandonare i piani per la costruzione di 14 nuovi reattori. Nel giugno 2011, subito dopo il referendum in Italia, il ministro dell’industria ha dichiarato che l’energia nucleare “continuerà ad essere uno dei pilastri della politica energetica in Giappone”. Nei mesi successivi tutte le centrali nucleari giapponesi sono state gradualmente fermate, ufficialmente per controlli o per ordinaria manutenzione. L’ultima centrale è stata disattivata nel maggio 2012. INCIDENTI “NON NUCLEARI” Successivamente sono stati rimessi in funzione solo due reattori (le unità 3 e 4 della centrale di Ōi). Questi reattori sono stati fermati per “controlli” nel settembre 2013; nel maggio 2014 la corte distrettuale della prefettura di Fukui ne ha vietato il riavvio. Per curiosità: secondo la World Nuclear Association in Giappone vi sono 43 reattori “operativi” e 3 reattori in costruzione (maggio 2015). Disastro del Vajont 9 ottobre 1963 Frana di 270 milioni di metri cubi di roccia in un bacino idroelettrico con produzione di un’onda (25-30 milioni di metri cubi d’acqua) che è passata al di sopra della diga, provocando la distruzione totale dell’abitato di Longarone e di altri centri minori Disastro di Viareggio 30 giugno 2009 Deragliamento di un treno merci con 14 carri cisterna carichi di GPL a seguiti di un guasto a un carrello; fuoruscita e incendio del GPL contenuto in uno dei carri 33 morti 1917 morti 11 Costi del nucleare L’ “era nucleare” inizia con il Progetto Manhattan (1942-1946). Si tratta di una operazione colossale, che ha impegnato 130 000 persone e che ha portato alla realizzazione delle prime bombe nucleari. Il costo complessivo è stato di 1.9 G$, equivalenti a circa 24.8 G$ 2015 (23.5 G€). Per curiosità, il costo della costruzione di carri armati nello stesso periodo è stato triplo. PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE I costi attuali degli impianti nucleari sono enormemente più elevati: come si è accennato, il costo per la realizzazione di ciascuno dei due reattori EPR attualmente in corso di costruzione in Europa sarà di circa 8.5 G€ (contro un costo preventivato di circa 3 G€), senza tenere conto di quelli che saranno i costi di smantellamento. Reattori nucleari nel mondo in funzione: in costruzione: 2015 - 2014 - 2013 - 2012 - 2011 437 - 434 – 435 - 433 – 441 65 - 72 – 67 – 63 – 58 Reattori in costruzione Cina – 23 India – 6 Corea del Sud - 4 Emirati Arabi - 3 Pakistan - 2 Taiwan - 2 Brasile – 1 Francia - 1 Russia - 9 USA - 5 Giappone – 3 Bielorussia - 2 Slovacchia – 2 Argentina - 1 Finlandia - 1 (Fonte: World Nuclear Association – aprile 2015) Reattori giapponesi: 43 operativi + 3 in costruzione (??) Secondo la WNA (World Nuclear Association) l’entata in funzione di nuovi impianti è ampiamente bilanciata dalla chiusura di impianti obsoleti. Nel periodo 1996-2013 71 reattori sono entrati in funzione e 66 sono stati dismessi. Si stima che almeno 60 reattori attualmente operativi saranno dismessi entro il 2030. Il contributo del nucleare al bilancio energetico globale Produzione mondiale di energia elettrica nucleare (anno 2013 - valori in Mtep) 12 730.4 Petrolio Carbone Gas Totale fossili 4 1 85.1 3 826.7 3 020.4 11 032.2 Idroelettrico (*) Solare (*) Eolico (*) Geotermico, biomasse, altre (*) Totale rinnovabili (*) Nucleare (*) 3000 1000 1990-2013 tempo di raddoppio: 60.8 anni (86.7%) 855.8 28.2 142.2 108.9 1 135.1 (9.1%) 563.2 (4.4%) TWh / anno Produzione totale di energia (†) 300 100 (†) Esclusa l’energia “non commerciale” 30 (*) Questi valori sono “rivalutati” e rappresentano la quantità di energia termica che sarebbe stata necessaria per produrre la quantità corrispondente di energia elettrica in una centrale con rendimento del 38%. 10 Fonte: British Petroleum – Statistical Review of World Energy 2014 1965-1978 tempo di raddoppio: 2.7 anni 1970 1980 1990 2000 2010 Fonte: British Petroleum – Statistical Review of World Energy 2014 12 Produzione mondiale di energia elettrica elettrica nucleare nucleare 3000 3000 2500 2500 2000 2000 TWh / anno TWh / anno Produzione mondiale di energia elettrica nucleare 1500 curva logistica 1500 1000 1000 500 500 0 0 1970 1980 1990 2000 2010 Fonte: British Petroleum – Statistical Review of World Energy 2014 1970 1980 1990 1990 2000 2000 2010 2010 Fonte: British Petroleum – Statistical Review of World Energy 2014 ? simbolo ISO 21482:2007 13