geografico-genetici, quali egli ha dedicato alle Loniceracee italiane

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geografico-genetici, quali egli ha dedicato alle Loniceracee italiane
geografico-genetici, quali egli ha dedicato alle Loniceracee
italiane nel
1890-91. La perizia sistematica e la passione della diretta osservazione
e raccolta in natura si andavano così • affinando e le escursioni estendendo dalla Toscana a tutta l'Italia, come più addietro ho accennato ;
che MARTELLI, nonostante la comunità di studio e di pensiero col Beccari e la larga conoscenza, acquistata specialmente in seguito, di gruppi
vegetali esotici, non potè o non desiderò estendere fuori del nostro
Paese la sua attività di raccoglitore. Frutto principale invece dell'intenso lavoro eseguito in Italia, oltre all'accumulo nel suo privato erbario, di un ingente materiale floristico delle provincie esplorate, messo poi
sempre con signorile e cordiale liberalità a disposizione delle ricerche
dei colleghi, è stata la pubblicazione delle Monocotiledoni sarde, quale
continuazione della flora di G. G. Moris, presentata colla consueta modestia : « Quocirca si hoc opus Florae Sardoe continuationem
appellavi, ne, amice lector, in éo illam perfectionem
qua' pollent tria priora
a Morisio confecta,
reperturum
te credas ; atque prò certo
volumina
habe illud Morisiano eccellenti
labori nullo modo aequiparanduni
mihi
conjidisse » (1).
Non debbono poi essere dimenticati neppure altri aspetti minori della
mentalità del Nostro, quali, per esempio, il suo vivo interessamento
all'affermazione coloniale che il nostro Paese andava appunto compiendo nei primi anni della sua carriera, tendenza prevedibile anche
questa quando si tenga conto dei continui rapporti col Beccari il quale
patrocinò, colla serietà e colla competenza che poneva in tutte le cose,
questo indirizzo della nostra vita nazionale. Manifestazioni del MARTELLI in proposito, oltre alle parole colle quali ha presentato le due
note citate più addietro sulla flora dei Bogos e di Massaua, furono la
pubblicazione dei frammenti etiopico-libici delle collezioni Webb (1888)
e l'illustrazione, fatta alla Società Botanica, dei primi fascicoli della
Flora Eritrea editi da Romualdo Pirotta. E quanto tenace e perspicace
indagatore egli sapesse essere anche in campi meno prettamente naturalistici, appare da alcune ricerche erudite alle quali dovette attendere
saltuariamente nel corso della sua carriera, quali le indagini sulla sepoltura del Micheli, che sono del 1884, quelle sull'erbario Bianco (1902)
e sull'erbario e le collezioni di Giorgio Everardo Rumpf acquistate dal
Granduca Cosimo III (1902-1903), quelle sui manoscritti del Raddi
(1923) e finalmente la curiosa indagine sull'origine botariica della
Spina della Corona di N. S. Gesù Cristo, venerata a Pisa, uno dei suoi
ultimi lavori (1933).
(1) MARTELLI U . , Monocotyledones
Sardae,
Fase.
I, p. V i l i ,
F i r e n z e , 1896