Giancarlo Maurino e Roberto Taufic

Transcript

Giancarlo Maurino e Roberto Taufic
Giancarlo Maurino e Roberto Taufic
di Giorgio Coppola
Ha ragione Paolo Fresu quando nelle note di copertina dice "è raro sentire un cd di tale
fattura".
Questo è un disco al di sopra della media, bello, intenso, dolce, e suonato con
grandissima maestria.
I due musicisti sono uniti artisticamente ormai da molti anni, anche se questa è la loro
prima registrazione, uscita nel 2005 per la Picanto Records
(http://www.picantorecords.com).
Di Giancarlo Maurino si potrebbe parlare a lungo, quel che però mi viene in mente è
perchè di lui si parla così poco qui in Italia. E' un grande del suo strumento, specializzato
nel soprano, dove ha un suono molto personale e caldo, suona anche il tenore (ascoltare
la seconda traccia "No Fundo Do Rio") ed il contralto con estrema naturalezza e
padronanza.
Eppure il suo nome raramente si legge nelle grandi manifestazioni, sperando che tanto
non sia dovuto al suo legame avuto per anni con la musica così detta leggera.
Questo disco ne esalta tutte le doti di grande raffinatezza, di classe, di conoscenza del
linguaggio (ha un bel vibrato e una ottima punteggiatura). E' aiutato naturalmente dalla
sensibilità di Taufic, chitarrista dotatissimo, nato in Honduras, ma cresciuto in Brasile.
Apprezzatissimo all'estero, specie nella sua terra, Taufic incanta per il tocco lieve ed
arpeggiato, accompagna il solista con rara maestria, rendendo ogni brano ricco di
riferimenti e di saudade classica della sua patria adottiva.
Il disco si esplicita in dodici tracce, ma è un unico lungo viaggio che dura più di cinquanta
minuti, che non stanca all'ascolto, ma rilassa, cattura. Insomma è un vero piacere
lasciarlo suonare, perchè ci accompagna nel cammino.
I brani sono in parte originali, in parte tratti dal repertorio brasiliano ("Nò Na Garganta" bellissima - "Di Menor" e "No Fundo Do Rio" di Guinga, "Samba Do Aviao" di Jobim strepitosa interpretazione) ed americano ("Days Of Wine And Roses" di Mancini), tutte
trattate con lo stesso garbo, riservatezza, e stesso tono sudamericano.
Ascoltate che meraviglia è il brano "Ingenuo Mestre" scritta dallo stesso Taufic, e quanto
anche sulle note acute del soprano usate per il tema Maurino sia capace di mantenere la
stessa intonazione e lo stesso suono.
Non posso che invitarvi caldamente all'acquisto, sarebbe un peccato perdersi questo
disco per strada, perchè è raro trovarne così in giro
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
MAURINO TAUFIC DUO
Giancarlo Maurino Djanian
Roberto Taufic Hasbun
sax soprano - tenore
chitarra - voce
E’ raro sentire un CD di tale fattura! Se al primo ascolto la musica di Giancarlo
Maurino e Roberto Taufic vi lascerà una netta sensazione di appagamento ma
anche di curiosità per la sua freschezza e per la bellissima melodia è negli
ascolti successivi che scoprirete un vero e raffinato duo che si incontra sul
piano della poesia e dell’interplay. Un caleidoscopio di colori vi accompagnerà,
in viaggio tra le Americhe e l’Italia, portandovi per mano attraverso l’essenza del
suono che a mio avviso resta, in questo lavoro discografico, il motivo ispirante
capace di raccontare con la parola sussurrata di un sax o di una chitarra. E’ in
questo senso che le composizioni originali e le rivisitazioni dei brasiliani di
Guinga e Jobim (oltre ad un evergreen come ‘The days of wine and roses’ di
Henry Mancini) diventano pretesto per trasformare un incontro a due in
un’opera corale articolata e scarna nello stesso tempo. “Um abraço” non
poteva che essere il titolo più appropriato! ( Paolo Fresu )
SCHEDA
Il duo di Giancarlo Maurino & Roberto Taufic nasce dalla profonda amicizia che
lega Roberto e Giancarlo e da una grande affinità di gusti musicali. E questa
affinità tocca ovviamente Tom Jobim. L' intesa artistica si è consolidata
condividendo esperienze significative come la tournee brasiliana nel '94, in trio
con Elza Soares, ed il progetto del gruppo Latin Touch. La musica proposta dal
duo spazia da brani originali a classici, da Jobim a Guinga, con sonorità jazz e
riletture di standards e blues. Atmosfere delicate si susseguono a momenti più
intensi e coinvolgenti sempre sostenuti da una buona sensazione ritmica e da
una libertà espressiva dovuta ad una grande intesa umana e artistica.
RECENSIONI:
L'emozione e l'essenza di un linguaggio diretto che passa senza mediazioni
dalle corde della chitarra, dai tasti del sassofono all'ascoltatore, che
trasmette il lirismo e l'ispirazione dei musicisti. Il Brasile, Guinga e Tom
Jobim, il Jazz, Henry Mancini, Charlie Parker e gli standard. Il suono
delicato e caldo di strumenti utilizzati con dolcezza, indugiando sulla frase,
sulla note, sulle sensazioni e sul pathos di ogni istante, facendo anche
ricorso al virtuosismo, di tanto in tanto, per sottolineare alcuni spunti,
come le sovrapposizioni ritmiche del sassofono, come l'ampliamento della
dimensione delle frasi della chitarra, la bravura di due musicisti che
comprendono e sviluppano con naturalezza i temi e le motivazioni dei
brani. Queste le coordinate di Um abraço, lavoro che vede Giancarlo
Maurino e Roberto Taufic muoversi con disinvoltura attraverso temi originali
e brani celeberrimi, tra suggestioni provenienti da mondi musicali diversi
che si incontrano nell'interpretazione appassionata, nel lasciarsi
accompagnare dalla sensibilità e dalla completa adesione all'emozione della
musica. Emozione è una parola che ricorre nell'ascoltare il disco e nel
ripensare ai concerti che il duo ha tenuto nell'ambito del festival di Terni.
Ma è la ricerca dell'emozione, il racconto e la narrazione degli stati d'animo,
delle sensazioni vissute nel riproporre, in modo personale, brani celebri
come The days of wine and roses o nella scrittura delle composizioni
originali, come quella dedicata a Charlie Parker, o, ancora, nell'interpretare
i brani di Guinga, la linea conduttrice del lavoro. Giancarlo Maurino dispone
il suono caldo e riflessivo dei suoi sassofoni sulle armonie accoglienti della
chitarra di Roberto Taufic e, anche quando i due affrontano brani
ritmicamente più sostenuti, non viene mai meno l'attenzione alla
dimensione narrativa del brano, alla nota che sottolinea lo svolgersi delle
emozioni. Tutto questo con la grazia e la concisione di una formazione che
si muove con naturalezza nel binario, stretto, del duo; binario che viene
ampliato e colorato dalla voce, dai cambi di sassofono, dagli scambi e dagli
unisono, dalle ritmiche ottenute percuotendo il corpo della chitarra, dai
rumori propri degli strumenti suonati, corde, tasti, elementi che danno
ancora più la dimensione della partecipazione dei due musicisti.
Partecipazione che si trasforma in interplay, nella capacità di cambiare
velocemente la voce protagonista del duo, in modo quasi inavvertito, nella
intenzione di proseguire e esporre in due il medesimo discorso, la
medesima sensazione. La poesia di Nó na garganta e Horta, la verve di Di
menor e Merry go Round, la presenza emotiva del suono del sassofono e il
moltiplicarsi funambolico delle linee della chitarra nel corso dei vari brani, la
capacità di creare spazi sonori ed espressivi come in No fundo do rio,
l'omaggio alle sonorità parkeriane di Dr. Charlie e alla liricità di Toninho
Horta nel brano omonimo. L'incontro di chitarra, voce e sassofoni
raggiunge l'essenza dell'emozione, senza fronzoli, senza mai perdere di
vista la centralità della comunicazione, la voglia di mettere la tecnica, il
suono, gli accenti e i colori del suono al servizio, e in modo completo, del
dialogo tra musicisti e pubblico, nel rapporto tra strumenti e musica. E,
per finire, Um Abraço segna l'esordio di una nuova etichetta discografica, la
Picanto Records, naturale prosecuzione del lavoro di Sergio Gimigliano, di
Francesca Panebianco e dello staff del Peperoncino Jazz Festival: un ottimo
avvio, con un disco ricco di personalità e un progetto capace di coinvolgere
sia nella registrazione che in concerto.
Fabio Ciminiera - Jazz Convention Year 2005
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
C'è un elemento familiare sempre presente in tutte le composizioni che
rende questa musica godibile per tutti quegli ascoltatori che hanno una
sensibilità e una capacità di apprezzare brani suonati con innocenza e gioia
incontenibile !
Wayne Shorter
Questo album dimostra come la totalità superi la somma delle parti. Più che
un duo, questo è un perfetto matrimonio di contenuti, stile e suono. Le
parole che mi vengono in mente sono: interazione, finezza, varietà,
umorismo, luce, brio, energia, calore. La musica si insinua con gentilezza e
si sprigiona intensamente. È uno dei miei cd preferiti – vera musica!
Dick Halligan