RUOLI, GESTI TECNICI E SCHEMI DI GIOCO

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RUOLI, GESTI TECNICI E SCHEMI DI GIOCO
RUOLI, GESTI TECNICI E SCHEMI DI GIOCO
I ruoli:
Per definire i ruoli nel calcio a 5 è necessario utilizzare il principio
dell’universalità all’interno del quale applicheremo il concetto della
specificità.
IL PORTIERE: E’ il ruolo più complesso, probabilmente anche di più
rispetto al suo parallelo nel mondo del calcio, questo perché implica
logiche e situazioni talmente particolari da renderlo decisivo non solo nella
pura prestazione agonistica, ma anche nella forza caratteriale e
motivazionale della squadra. Il portiere del calcio a 5 è quello che vede
meglio di tutti il gioco mentre gli avversari attaccano e può essere
considerato il vero regista difensivo. Deve saper dare suggerimenti e
consigli, oltre che tenere sempre alta la concentrazione dei compagni con
parole e gesti. Dal punto di vista prettamente tecnico para con le mani
molto meno di quello di calcio, usando invece in modo prevalente piedi e
corpo. Questo a causa dell’esiguità degli spazi e della ristrettezza dei
tempi di reazione nelle varie fasi di gioco. Fondamentale è poi nella fase
di ripartenza della manovra. Mentre nel calcio la rimessa in gioco (sia dal
fondo che in azione) del portiere è quasi sempre legata all’imposizione
della fase di gioco, nel calcetto può risultare anche decisiva a fini della
segnatura di una rete. Il portiere può infatti effettuare un passaggio
smarcante con il rilancio, che è essenzialmente di due tipi: stile calcio e
stile pallamano.
IL DIFENSORE: In linea generale nel calcio a 5 un buon difensore deve
avere forza strutturale, una discreta velocità di base per gli anticipi e la
difesa sull’uno contro uno e una buona visione di gioco, visto che spesso è
quello deputato ad impostare l’azione in fase di possesso della palla.
All’interno dell’universo difensore c’è poi quello che viene chiamato
“ultimo” o “difensore centrale”. E’ sostanzialmente l’uomo più importante
del sistema difensivo, quello a cui si affidano speranze e responsabilità.
Altra qualità ricercata nei difensori è quella di essere dotati di un buon
tiro, perché spesso, accompagnando la manovra d’attacco, sono quelli che
si ritrovano il varco giusto o la palla vagante ideale.
L’INTERMEDIO: Nel calcio a 5 non esistono i centrocampisti né centrali. I
giocatori di mezzo vengono chiamati laterali, esterni o intermedi.
Solitamente si definiscono intermedi, chiamati volgarmente “ala” (termine
spagnolo), quei giocatori che devono saper fare un po’ di tutto, quindi
saper attaccare e difendere. È un giocatore universale e le sue
caratteristiche imprescindibili sono corsa, dinamicità e resistenza. Poi, a
secondo delle singole qualità tecniche e fisiche, si può avere un’ulteriore
suddivisione in intermedi offensivi e difensivi. Solitamente per cercare di
mantenere la squadra più equilibrata possibile, si cerca di schierare
sempre un intermedio con caratteristiche maggiormente offensive e uno
perfettamente difensivo. A secondo delle pieghe che può poi prendere una
partita si modulano successivamente le scelte in modo diverso.
L’ATTACCANTE: Anche nel calcetto è il ruolo più affascinante perché è
colui che fa goal. Generalmente l’attaccante in questa disciplina deve
essere dotato di un ottimo tiro e di una buona capacità di calcio. Poi, a
seconda del tipo di attaccante, bisogna saper variare il tipo di giocatore di
cui si ha bisogno. In particolare, tra gli attaccanti esiste in classico “pivot”
o “boa”, che è il punto di riferimento del gioco di attacco, quello che deve
essere capace di saper tenere la palla, far salire la squadra, smistare il
gioco e preparare il tiro per i compagni di squadra. Deve avere poi forza
strutturale dal punto di vista fisico, un’ottima gestione della palla e saper
giocare spalle alla porta, proteggendo sempre nel modo migliore il
pallone. Altra qualità, deve sapersi “allungare”, dando profondità alla
squadra. Se una squadra decide di giocare senza pivot di ruolo è usuale
che vengano utilizzate due “ali forti” cioè, due giocatori dotati di un ottimo
tiro, forte e preciso.
I fondamentali individuali:
Sono essenzialmente cinque: il Controllo della Palla, la Ricezione della
Palla, il Calcio e il Passaggio della Palla, il Colpo di Testa, la Parata.
IL CONTROLLO DELLA PALLA: Per la velocità del gioco e gli spazi ridotti è
importante sviluppare un buon controllo di palla. Essa deve essere colpita
con tocchi d’intensità variabile, a seconda delle circostanze; il momento
ottimale per colpirla è quando si trova all’altezza del piede d’appoggio.
Durante gli spostamenti sul campo il giocatore deve superare ed evitare
gli avversari. Questo tipo di azione viene comunemente definito dribbling.
Per eseguire un buon dribbling il giocatore, oltre a mantenere l’equilibrio e
a non perdere velocità, deve essere capace se necessario, di disorientare
l’avversario con delle finte.
LA RICEZIONE DELLA PALLA: Comunemente definita “stop”, quest’azione
permette di attutire la velocità del pallone che viene accompagnato a
terra e controllato con maggiore facilità. Uno stop si effettua: con la
pianta del piede; con l’esterno del piede; con l’interno del piede.
IL CALCIO E IL PASSAGGIO DELLA PALLA: Il calcio e il passaggio della
palla possono essere eseguiti a tre livelli: rasoterra, a mezza altezza,
verso l’alto. Vari sono i modi con cui il calciatore può colpire la palla: con
l’interno del piede; con il collo del piede; con l’interno-collo del piede; con
l’esterno del piede; con la punta del piede (solo per il tiro).
IL COLPO DI TESTA: Con la testa si può ricevere, passare e tirare la palla.
Il primo caso, lo stop, richiede ottima conoscenza della tecnica calcistica e
si esegue con un movimento all’indietro, che tende ad ammortizzare la
velocità della palla. Il colpo di testa finalizzato al tiro diventa invece un
fondamentale nell’attacco, nel passaggio, nella difesa; occorre una buona
dose coordinativa generale e muscolare per poterlo attuare con la parte
frontale del cranio, con la testa che va incontro al pallone.
LA PARATA: A differenza di quanto accade nel calcio, nel calcetto il
portiere raramente si tuffa per parare la palla. Il calcetto viene infatti
praticato su terreni duri, che rendono il tuffo pericoloso. Inoltre le ridotte
dimensioni della porta e il tempo necessario per rialzarsi rendono questa
azione superflua e poco produttiva. Poiché il pallone arriva ad altezze
sempre diverse, il portiere deve spostarsi lateralmente con estrema
rapidità in modo che il corpo venga sempre a trovarsi sulla traiettoria
della palla ed egli riesca a bloccarla non permettendo agli avversari di
ribatterla a rete. Per intercettare la palla su tiri veloci e angolati, quando
non è possibile con entrambe le mani, il portiere dovrà effettuare rapidi
spostamenti del corpo e deviare la palla allungando un braccio o una
gamba.
Gli schemi di gioco:
Nel calcio a 5 si vince soprattutto con una buona impostazione difensiva
(o, meglio, senza di essa è impossibile competere ad alti livelli), è anche
vero però che lo sviluppo ultimo della disciplina si sta orizzontando
sempre di più verso i goal, lo spettacolo e le finezze tecniche. Insomma,
se la difesa risulta essere fondamentale, senza una buona fase offensiva
non si gioca. Quindi è fondamentale saper applicare un buon sistema di
gioco, dove per esso si intende la dislocazione dei singoli atleti in campo
con assegnazione a ciascuno dei compiti specifici. Nel calcetto la fase
offensiva (quella di possesso della palla) si sviluppa essenzialmente
secondo tre percorsi diversi: il 4-0 (o chiamato anche rotazione), il 3-1
(attacco con il pivot) e il 2-2 (il classico quadrato). Queste sono
impostazioni di base poi, sta all’allenatore decidere le proprie tattiche.
Analizziamo i tre schemi di attacco:
IL SISTEMA 4-0: E’ la classica rotazione, un sistema che non prevede
punti di riferimento in fase offensiva (e quindi il pivot che gioca in
posizione di boa), ma sviluppa molto il gioco in ampiezza e cerca di
allargare le maglie della difesa avversaria spostando il pallone spesso
lateralmente e cercando di sfruttare l’intera larghezza del campo. E’ un
sistema che punta ad aprire la difesa che deve essere attaccata e che è
stato importato qualche anno fa dalla Spagna. Obbligando gli avversari a
controllare l’intero campo in ampiezza si riescono ad aumentare gli spazi
tra i difensori e concetti come il raddoppio di marcatura o il ripiegamento
diventano di più difficile attuazione. Il sistema 4-0 si avvale moltissimo di
quelle che vengono chiamate parallele e diagonale. Durante l’evolversi
delle rotazioni, infatti, nascono continue aperture di spazio che possono
essere sfruttate tramite queste due applicazioni: La parallela è quella
situazione di uno - due tra un giocatore chiamato ad iniziare l’azione
(solitamente in posizione intermedia tra il centro del campo e la linea
laterale) ed un compagno disposto invece in fascia e pronto a chiudere
un’eventuale triangolazione. Il primo giocatore, dopo aver effettuato il
passaggio al compagno in fascia, fa un movimento di marcamento per
andare a ricevere il passaggio di ritorno proprio sulla corsia del compagno
e, quindi, in parallelo alla linea laterale. E’ consuetudine effettuare il
passaggio di ritorno con il dorso-piede, altro gesto tipico del calcio a 5; la
diagonale nasce invece dallo stesso principio, solo che questa volta il
movimento invece che essere diretto verso la corsia di riferimento del
compagno a cui si è effettuato il passaggio viene orientato verso l’interno
del campo. Il compagni, quindi, effettuerà un passaggio dall’esterno verso
l’interno, tracciando quindi una traiettoria appunto in diagonale, con il
pallone che verrà ricevuto in una porzione del campo estremamente
avanzata e con spesso una buona parte di spazio per giocare uno contro
uno. Complessivamente i vantaggi di questo sistema sono che non si
offrono punti di riferimento agli avversari e li costringono a non sbagliare
mai l’adattamento. Lo svantaggio è invece il notevole dispendio di
energie.
IL SISTEMA 3-1: Questo sistema cambia totalmente filosofia rispetto al
precedente ed invece che giocare in ampiezza si cerca soprattutto la
profondità, portando un giocatore (il pivot) molto lungo rispetto alla fase
iniziale della manovra, spesso posizionando tra il portiere avversario e il
suo ultimo difensore. Lo si può attuare soprattutto quando si ha un
giocatore con particolari caratteristiche come un’ottima capacità di
gestione della palla (copertura e difesa), una adeguata strutturazione
fisica e una sufficiente rapidità di movimento negli spazi brevi. I tre
giocatori chiamati ad iniziare la manovra lo fanno con una serie di
passaggi e marcamenti (o finti tali) che hanno lo scopo di allargare le
maglie della difesa iniziale della squadra avversaria. L’obiettivo è
chiaramente quello di far arrivare la palla il prima possibile in posizione
avanzata, senza però dover obbligatoriamente forzare un passaggio. In
questo sistema la pulizia nella trasmissione della palla è fondamentale.
Una volta che il pallone è arrivato al pivot (in posizione di boa) si possono
attuare molte varianti. Molto dipende da dove va a ricevere il pallone il
pivot se in banda (fascia laterale) o in posizione centrale. Il gioco è fatto
comunque per preparare al tiro uno dei tre compagni e permettergli di
calciare in corsa frontalmente alla porta. Le sue varianti prevedono la
soluzione personale del pivot o una triangolazione volante. Il vantaggio è
la sua linearità e lo scarso dispendio di energie fisiche. Lo svantaggio è la
distanza tra i tre giocatori iniziali e il pivot, che in presenza di scarsa
sincronizzazione potrebbe creare una frattura tra i due blocchi del
sistema.
IL SISTEMA 2-2: E’ il sistema con cui è nato il calcio a 5, il classico
quadrato volto ad occupare nei suoi quattro angoli di gioco. Nel suo
sviluppo ha un mix di ampiezza e profondità, a seconda del modo in cui
viene attuato. Solitamente prevede la disposizione di due giocatori molto
larghi all’altezza della linea di metà campo e due giocatori molto più
stretti in posizione molto avanzata, quasi a ridosso della linea dell’area di
rigore. Con una serie di movimenti di marcamento i due giocatori avanzati
cercheranno di dettar il passaggio in verticale (parallelamente alla linea
laterale) o in diagonale (tra i due angoli opposti al campo). Se la palla
riesce a passare ed a arrivare in posizione avanzata, si possono poi
realizzare una serie di varianti tattiche, con passaggi, sovrapposizioni,
scarichi e triangoli. Una variante prevede anche una partenza con due
punte molto vicine tra loro, in grado di incrociarsi e sovrapporsi nei
movimenti. Il suo vantaggio sta nel fatto che permette di giocare con due
attaccanti puri, due giocatori dalle spiccate qualità offensive che in caso di
ricezione del pallone sanno già con chi dialogare. Lo svantaggio è il rischio
di avere poco spazio per giocare negli ultimi metri del campo avversario,
a causa dell’elevata presenza di giocatori in quella porzione di campo.