piano di zona dei servizi sociali

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piano di zona dei servizi sociali
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In data 13 novembre 2002 si è riunita la conferenza dei Sindaci dei &RPXQLGHOO¶$PELWRWHUULWRULDOHQ
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In tale seduta viene riconfermato il Comune di Silvi Ente gestore dell’Ambito territoriale e definita la
composizione del Gruppo di Piano.
Viene, inoltre, fissato il calendario delle riunioni del Gruppo di Piano con cadenza settimanale a partire dal
21 novembre 2002 .
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In tale seduta viene convocato il Gruppo di Piano e, dopo una relazione dei servizi offerti dall’Ambito nel
triennio precedente, vengono analizzati i risultati conseguiti con la programmazione del precedente Piano
di Zona. Dalla verifica dei risultati è emerso che alcuni servizi previsti non sono stati realizzati per mancanza
di fondi o per impossibilità ad attivare le necessarie collaborazioni di rete. E’ il caso dei servizi di assistenza
domiciliare all’infanzia, del progetto di sensibilizzazione all’affido e l’Assistenza Domiciliare Integrata.
Dall’incontro è emersa la necessità di migliorare il sistema dell’offerta, creare una “rete” al fine di evitare
sovrapposizioni o carenze di servizi.
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In tale seduta sono stati illustrati i servizi prestati con la precedente programmazione e la verifica dei
risultati ottenuti e viene redatto un “rapporto sintetico” di verifica dei risultati ottenuti. Alcuni
rappresentanti del Gruppo di Piano forniscono bozze di intervento e proposte migliorative.
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In questa riunione i rappresentanti del Gruppo di Piano vengono invitati a fare un’ analisi dei bisogni della
comunità locale e a rimettere proposte e suggerimenti per il nuovo Piano di Zona. Dall’ analisi vengono
individuate le seguenti priorità di bisogno:
a) )$0,*/,$: Grave carico assistenziale delle famiglie con minori a carico e necessità di fornire loro
sostegno e aiuto attraverso servizi socio-educativi per la prima infanzia; Difficoltà delle famiglie a
gestire il ruolo genitoriale e necessità di fornire servizi di aiuto e sostegno alla genitorialità e alla
maternità e paternità responsabile e consapevole; Ridurre gli allontanamenti dei minori dalla famiglia
mediante l’ attuazione di un progetto sull’ affido familiare; Ridurre la povertà ed evitare il rischio di
emarginazione mediante interventi di sostegno economico da realizzarsi anche con progetti di
avviamento e/o inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati;
b) 0,125,: Necessità di fornire sostegno e assistenza di carattere domiciliare alle famiglia con minori
in condizioni di disagio e necessità di attivare un servizio di assistenza socio-psico-educativa per i
minori a rischio di devianza e per i minori disagiati da realizzarsi sia all’ interno delle scuole che a
domicilio, onde evitare il ricorso all’ istituzionalizzazione - Potenziamento Centri Diurni Minorili per
favorire l’ aggregazione dei minori e fornire loro sostegno e aiuto nelle attività didattiche e in attività
di integrazione e socializzazione – Potenziamento e/o Attivazione Centri di Aggregazione
Adolescenziali e Giovanili onde favorire l’ integrazione e ridurre i fattori di rischio e emarginazione;
c) $1=,$1, Potenziamento del Servizio di Assistenza domiciliare per gli anziani e ampliamento
dell’ utenza – Potenziamento Centri Diurni di Aggregazione e attivazione di nuovi centri nelle zone
periferiche – Attivazione dell’ ADI – Coinvolgimento degli anziani in progetti attivi Diversificazione delle destinazioni nell’ organizzazione dei Soggiorni Climatici;
d) +$1',&$3 Qualificazione del servizio di assistenza scolastica agli alunni disabili, Potenziamento
servizio Assistenza domiciliare e ampliamento dell’ utenza, Riduzione e/o eliminazione dei fattori
invalidanti che impediscono la piena autonomia del disabile; Favorire l’ integrazione dei disabili
attraverso un centro di aggregazione;
e) 48$/,),&$=,21( '(/ 6,67(0$ 2))(57$ Necessità di diversificare il Servizio di
Segretariato sociale da quello fornito dall’ Assistente sociale; Potenziare le prestazioni offerte
dall’ Assistente sociale, Uniformare le modalità di accesso ai servizi; Garantire un servizio di pronto
intervento sociale; Potenziare la comunicazione e l’ informazione sui servizi offerti mediante la Carta
dei Servizi; Garantire la valutazione professionale del bisogno, Potenziare la formazione degli
operatori; Potenziare i servizi dell’ Ufficio di Piano, Garantire il monitoraggio sistematico dei
fenomeni sociali e delle risposte offerte dalla rete dei servizi istituendo un Gruppo di Monitoraggio e
valutazione delle attività, Garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori nelle procedure di affidamento
dei servizi.
Le priorità di bisogno vengono sintetizzate nel “ Rapporto di Analisi” contenente descrizione, sintesi e
commento dei dati raccolti e verifica dei risultati ottenuti con la precedente programmazione.
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Vengono valutate le proposte e gli obiettivi strategici del Gruppo di Piano ai fini del loro inserimento nel
Piano di Zona e della loro traduzione in attività ed interventi.
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Viene sottoscritto il “ Rapporto di Analisi” . Vengono contestualmente definite le priorità di bisogno della
comunità locale e gli obiettivi strategici per il nuovo P.d.Z.
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La conferenza dei Sindaci, costituita dai tre Assessori delegati, approva il “ Rapporto di Analisi” .
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Viene discussa ed analizzata la bozza di Accordo di Programma sull’ ADI da sottoscrivere con l’ AUSL di
Teramo. Vengono definite tutte le Azioni da inserire nel nuovo piano e le loro caratteristiche.
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Analisi bozza del Piano di Zona
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Ulteriore analisi Bozza di Piano e Accordo di Programma
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Viene analizzata la Bozza del Piano di Zona e l’ Accordo di Programma
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Definizione Piano di Zona, Accordo di Programma, Protocollo di Intesa sull’ Assistenza domiciliare integrata
12) 5LXQLRQHGHO
Firma dell’ Accordo di Concertazione tra l’ Ambito sociale “ Costa Sud 1” e le O.O.S.S. C.G.I.L.; CISL, SPI,
CGL, FNP CISL
13) 5LXQLRQHGHO
Firma dell’ Accordo di Programma tra i Comuni dell’ Ambito “ Costa Sud 1” , l’ Azienda A.S.L. di Teramo
D.S.B. di Atri e la Provincia di Teramo.
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Premesso che l’analisi delle più importanti dinamiche socioeconomiche rappresenta l’elemento
fondamentale per definizione delle politiche sociali di ciascun ambito territoriale, di seguito viene fornita una
rappresentazione dei dati maggiormente significativi riguardanti la popolazione residente nei comuni di Atri,
Silvi e Pineto, ricadenti nell’Ambito Costa Sud 1.
L’ambito Costa Sud 1 è costituito dai comuni di Atri, Silvi e Pineto, comuni che per dislocazione
territoriale, assetto demografico e socio-economico e radici socio-culturali possono essere facilmente
accomunati.
Tuttavia, nella fase di programmazione dei servizi sociali non si può prescindere da un’analisi che
faccia emergere le differenze, anche minime, esistenti, al fine di prevedere nel nuovo Piano di Zona
adeguate misure d’intervento.
Partendo da un’analisi territoriale dei tre comuni emerge chiaramente la diversa struttura morfologica
di Silvi e Pineto, dislocati sulla costa, dal comune di Atri che è invece comune montano, ricadente nella
Comunità Montana “Zona N”.
La diversa estensione territoriale del comune di Atri costituisce, altresì, un elemento da tenere in
considerazione nella fase di organizzazione e erogazione dei servizi sociali sul territorio. La densità
demografica ed abitativa è, anch’essa, un fattore importante nella predisposizione dei servizi in favore
della popolazione. La notevole differenza di densità abitativa riscontrata nel comune di Silvi è frutto di uno
sviluppo urbanistico eccessivo sulla fascia litoranea, che lascia pochi spazi per luoghi informali di
aggregazione come piazze, parchi, giardini e aree pubbliche.
Questo stato di cose si ripercuote, come è ovvio sulla qualità della vita dei cittadini e sulla tipologia di
servizi da erogare. (vedi Tab.n.1)
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La popolazione residente non presenta dati di scostamento particolarmente significativi, possiamo
tuttavia osservare come tendenzialmente i comuni costieri tendano ad aumentare la popolazione mentre
quelli collinari e montani tendano a spopolarsi. E’ inoltre importante osservare il diverso numero di nuclei
familiari e la loro composizione media, che ci indica come nell’entroterra le famiglie tendano ad essere più
numerose, anche per il permanere delle persone anziane nel contesto familiare, a differenza dei comuni
costieri dove i nuclei familiari sono più piccoli (vedi Tab.n.2)
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La popolazione immigrata presenta differenze notevoli nei tre comuni. Il comune di Silvi, per la sua
posizione di confine rispetto all’area metropolitana Chieti-Pescara, è quello maggiormente interessato dal
fenomeno immigrazione, anche per la facilità con cui è possibile reperire alloggi nel periodo invernale. La
presenza di un alto numero di immigrati ha indotto i comuni, le scuole, le strutture sanitarie, a strutturare
servizi adeguati in favore dei bisogni di questa fascia di popolazione. Potrà giovare conoscere le aree di
provenienza della popolazione immigrata che, per la maggior parte provengono dal Nord Africa, dalla exJugoslavia, dall’Albania, dal Kossovo, e, recentemente anche dal Pakistan, India, Bangladesh e Cina.
Occore inoltre rilevare come le diverse etnie presentino problematiche di integrazione completamente
diverse. Infatti i cittadini di origine nord-africana sono spesso soli e non accompagnati dall’intero nucleo
familiare e provvedono autonomamente al proprio fabbisogno, mentre molto diversa è la condizione dei
nuclei familiari provenienti dalla ex Jugoslavia, dall’Albania e dal Kossovo. Si tratta, nella maggior parte
dei casi, di famiglie numerose, con minori a carico e prive di occupazione che stentano ad inserirsi nel
circuito lavorativo e nella vita sociale (vedi Tab.n.3)
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La diversa conformazione morfologica dei tre comuni costituisce il presupposto fondamentale per un
diverso tipo di economia che li contraddistingue. Infatti, mentre i comuni litoranei fondano la propria risorsa
nel turismo, nel commercio e nell’attività ricettiva, Atri individua tra proprie principali fonti di ricchezza il
settore dei servizi (grazie alla presenza di una struttura sanitaria come l’Ospedale S.Liberatore, di uffici
distaccati della Pretura,dell’ Università di Teramo, dell’ INPS di Teramo, dell’Ufficio delle Entrate)
dell’agricoltura e, in parte, dell’industria, per la presenza di un piccolo polo industriale-artigianale.
Pineto è anch’esso dotato di un’area industriale in cui sono presenti piccole e medie industrie del
settore alimentare, siderurgico, mobiliero etc, anche se la popolazione occupata proviene, per la maggior
parte, da fuori il territorio comunale, da Atri e dai comuni limitrofi.
Silvi ha invece sviluppato maggiormente il settore del turismo e della ricettività alberghiera e
residenziale. La presenza, a Silvi, di oltre 6.000 case per vacanze, è sintomatica di un economia che
esprime il massimo della floridità nel periodo estivo, mentre vive momenti di seria difficoltà nel periodo
invernale, in cui la popolazione difficilmente riesce a trovare lavoro. La presenza di un numero così alto di
alloggi, pressoché inutilizzato nel periodo invernale, favorisce l’insediamento di immigrati, di popolazione
fluttuante priva di occupazione stabile e di una rete sociale di supporto e, non ultimo, il fenomeno della
prostituzione. (vedi Tab.n.4) 0*
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I dati sulla condizione occupazionale della popolazione immigrata riflettono il diverso indice di
presenza di immigrati sul territorio. Occorre comunque evidenziare come la maggior parte degli immigrati
(oltre il 50%) nei comuni di Silvi e Pineto risulta disoccupata. La conoscenza del tenore di vita di questi
nuclei familiari fa emergere l’elevata incidenza di lavori saltuari, lavoro sommerso nel settore del commercio
ambulante, dell’agricoltura e del tessile. (vedi Tab.n.5)
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L’analisi demografica della popolazione residente nell’intero ambito rivela la presenza di una
popolazione giovane (il 34% dei residenti ha un’età inferiore ai 30 anni) con una discreta presenza di anziani
(oltre il 23% ultrasessantenne).
Tabella 6–Popolazione residente per classi di età dell’Ambito Territoriale Sociale al 31.12.2001
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L’analisi più analitica dei dati demografici rivela una serie di fattori estremamente significativi ai fini
della programmazione dei servizi sociali da erogare sul territorio.
In particolare si evidenzia come l’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra popolazione anziana con
più di 65 anni e i bambini con meno di 14 anni, sia particolarmente alto nei comuni di Atri e Pineto.
L’indice di carico sociale, più alto nei comuni di Pineto e Atri rispetto a Silvi, rappresenta un dato
teorico nel senso che rappresenta il numero di persone che in via presuntiva potrebbero non essere
autonome per ragioni anagrafiche (età superiore ai 65 anni e inferiore ai 14 anni) in rapporto a quelle che
potenzialmente potrebbero sostenerle perché in età lavorativa.
Questo dato necessita tuttavia di essere confrontato con i dati sulla disoccupazione, in particolare
quella dei giovani fino a 35 anni, che, se puntualmente registrato, fornirebbe un quadro del tutto diverso. A
conforto di quanto affermato si analizzino i dati sulla disoccupazione giovanile che vedono Silvi al primo
posto tra i tre comuni.
La realtà ci rappresenta infatti una situazione in cui la maggior parte dei giovani disoccupati permane
nel nucleo familiare e al loro sostentamento provvede la famiglia, anche grazie al reddito derivante dalla
pensione dei nonni.
L’indice di dipendenza giovanile mette in raffronto il numero di minori da 0-14 anni che sono
sostentati dalle persone in età lavorativa (15-64). Anche questo dato è puramente teorico perché la
condizione anagrafica dei residenti (età lavorativa 15-64 anni) spesso non coincide con l’effettiva
occupazione degli stessi. La maggior parte dei giovani al di sotto dei trent’anni si trova in uno stato di
disoccupazione o di occupazione saltuaria ed instabile.
Anche l’indice di dipendenza senile che registra il rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella
in età lavorativa (15-64) è teorico perché, come abbiamo già detto, al fabbisogno di molte famiglie con
adolescenti e giovani a carico, si fa fronte con il reddito derivante da pensione.
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Indice di carico sociale
Indice di dipendenza
giovanile
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: pone in rapporto la popolazione anziana (65+) con quella dei bambini al di sotto di 14 anni
: le persone che in via presuntiva potrebbero non essere autonome per ragioni demografiche (età), gli
anziani (65+) e i giovanissimi (0-14), sono poste in rapporto alle persone che si presume li sostengano con il loro lavoro (15-64)
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con il loro lavoro (15-64)
§ ¨*©,ª «$¬”©,ª,©,ª ¼a¬9¨©*¬9¨,½9¯pÁ"¬9¨*ª À ¬ : mette in rapporto gli anziani (65+) con le persone che presumibilmente li sosterranno con il loro
lavoro (15-64)
§ ¨*©,ª «$¬p©,ª$ª «9¯ÃxÄ"ª ¿ : pone in rapporto la coorte in uscita dalla popolazione in età attiva (60-64) con quella in ingresso (15-19)
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L’indice di ricambio indica il rapporto tra le persone che escono dal ciclo produttivo e quelle che vi
entrano. Il ricambio si mostra più alto nei Comuni di Atri e Pineto, mentre è molto basso a Silvi, dove il
fenomeno della disoccupazione, in particolare quella giovanile, è molto sentito.
L’indice di handicap grave non è riportato per mancanza di dati ufficiali, tuttavia le richieste di
erogazione di servizi in favore delle persone con handicap grave rivelano un trend in forte aumento,
soprattutto nei comuni costieri, Pineto in testa.
Il tasso di disoccupazione è molto alto in tutti e tre i comuni dell’ambito, con ripercussioni negative
sulla qualità della vita e sul welfare. Negli ultimi anni sono in aumento i nuovi poveri, ovvero quelli che per
improvvisa perdita di reddito, non riescono più a far fronte ai bisogni quotidiani e si vedono costretti a
ricorrere a forme sempre più ricorrenti di aiuto.
Il tasso di disoccupazione della popolazione immigrata è sintomatico di come l’integrazione
lavorativa e sociale degli immigrati rappresenti un problema molto serio per i comuni dell’ambito.
(vedi. Tab.n.7).
Da un’analisi del 5DSSRUWR,QWHUPHGLR stilato dalla Regione Abruzzo per il Piano sociale 2003-2005
emerge un dato significativo per quanto riguarda i seguenti fattori:
- ,QGLFH GL GLSHQGHQ]D VHQLOH ULGHILQLWR 1, ovvero rapporto tra gli anziani della quarta età (più di 75
anni) e quello degli adolescenti e dei giovani (15-59 anni) per cui l’ambito “Costa Sud 1” presenta
un’incidenza molto bassa;
- ,QGLFHGLGLSHQGHQ]DVHQLOHULGHILQLWR1inteso come rapporto tra la popolazione con più di 75 anni e
quella in età produttiva 30-59, che per l’ambito di riferimento appare basso,
- 5DSSRUWR WUD TXDUWD HWj H WHU]D HWj 1 , (più di 75 anni/60-74 anni) nell’ottica della terza età che
rappresenti una risorsa ed un sostegno per la quarta età, che anche in questo caso è molto basso;
- 5DSSRUWRWUDWHU]DHWjHEDPELQL1 (60-74/0-9), intendendosi la terza una risorsa per i bambini in età
scolare, l’indice per l’ambito costa sud 1 è molto basso;
- ,QGLFHGLGLSHQGHQ]DJOREDOHULGHILQLWR1 (rapporto tra la popolazione considerata dipendente ovvero
gli ultrasettantacinquenni e i minori di 15 anni e la popolazione in età produttiva), questo indice appare in
linea con la media regionale;
- ,QGLFHGLGLSHQGHQ]DJOREDOHULGHILQLWR1(somma dei minori e persone della quarta età in rapporto
alle persone occupate in età adulta), indice molto basso
- 5DSSRUWRWUDJLRYDQLHHWjDGXOWD1(15-29/30-59), qui l’indice per l’ambito “Costa Sud 1” è molto alto,
ad indicare che il carico sociale dei minori che grava sulla popolazione adulta è elevato;
- 5DSSRUWR WUD JLRYDQL H SRSROD]LRQH WRWDOH 1 (15-29/0+) indica il numero dei giovani in rapporto
all’intera popolazione, in cui l’ambito in questione presenta l’indice più alto di tutta la regione;
- 5DSSRUWRWUDSULPDHWjHDGXOWL1(0-14/30-59) indica il peso dei minori di 15 anni sulla popolazione
in età lavorativa, ed anche in questo caso il carico sociale per l’ambito “Costa Sud 1” appare molto alto
rispetto alla media regionale.
Questo “corpus” di dati, unito all’analisi dei servizi esistenti sul territorio e della verifica dei
risultati ottenuti con il precedente Piano di Zona, costituiscono la base da cui partire per enucleare i
principali bisogni della popolazione e per individuare le priorità d’intervento all’interno del nuovo Piano di
Zona.
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La verifica è suddivisa per aree d’intervento e propone una sintesi dei servizi previsti nella
precedente programmazione per ogni singola area con l’indice di realizzazione di quanto programmato. A
seguire una tabella analitica suddivisa per vari interventi con evidenziati, la domanda, l’offerta, il numero di
operatori impiegati, le risorse impegnate e le modalità di gestione del servizio.
La non rispondenza, in alcuni interventi, tra quanto programmato e quanto effettivamente realizzato
è in larga parte dovuto alla mancanza di risorse sufficienti a realizzare tutte le attività di Piano.
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$VVLVWHQ]D HFRQRPLFD ± Erogazione
accertate condizioni economiche disagiate;
,QWHJUD]LRQHUHWWHFDVDGLULSRVRÅ
accertate condizioni economiche disagiate;
di contributi straordinari in denaro o in buoni spesa a persone con
Pagamento di rette ad Istituti o Case di Riposo per anziani soli e con
$VVLVWHQ]D GRPLFLOLDUH ± Servizio
rivolto ad anziani soli ed in condizioni di disagio. Il servizio consiste in:
sostegno psicologico, vigilanza sanitaria ed infermieristica periodica, aiuto domestico, pulizia della persona e della
casa, servizio di lavanderia, erogazione e preparazione di pasti, recapito di medicinali, servizio di accompagnamento
per visite mediche o cicli terapici, ecc. &HQWUR 'LXUQR Å
Centro diurno di aggregazione per anziani nel quale vengono svolte attività di puro
intrattenimento ad attività di approfondimento culturale e laboratori;
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anziani. Servizio tendente a rispondere alle esigenze di natura terapeutica e salutistica degli
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¾ &2081( GL 6,/9, Sono state impegnate, al momento,
somme per Euro 26.904,82
soddisfacendo tutte le esigenze pervenute. Il servizio è stato effettuato avvelendosi della
collaborazione del Comando Vigili urbani e dell’Assistente Sociale in fase istruttoria e dell’apposita
Commissione sussidi in fase consultiva. Le risposte negative sono scaturite unicamente dal fatto
che i richiedenti non rientravano nei parametri minimi previsti. Nel triennio sono pervenute ed
esaminate complessivamente n. 208 richieste.
¾ &2081( ', 3,1(72 Assistenza economica mediante contributi economici e straordinari con
l’ausilio dell’Assistente Sociale – Euro 2.400,00.
¾ &2081( ', $75, Erogazione di sussidi una tantum ed elargizione buoni ex ECA a diversi
anziani, in stato di accertato bisogno economico per Euro 3.600,00
,QWHJUD]LRQH5HWWH&DVD'L5LSRVR
¾ &2081(',6,/9, Sono state impegnate, al momento, somme per Euro 9.544,12 necessarie
al pagamento delle rette per il ricovero di anziani presso Case di Riposo. Il servizio è stato svolto
regolarmente e non sono sorte problematiche di alcuna natura. N. 2 le pratiche prese in carico e
portate a compimento.
¾ &2081(',3,1(72 –Integrazione retta casa di riposo per n. 1 anziano Euro 2.196,24.
¾ &2081(',$75, – Integrazione rette ad anziani indigenti autosufficienti e non, ricoverati presso
la Casa di Riposo S. Rita di Atri per Euro 51.645,99.
$VVLVWHQ]D'RPLFLOLDUH
¾ &2081(',6,/9, La somma impegnata per il triennio di riferimento ammonta, al momento,
ad Euro 272.000,62 necessaria per il servizio di sostegno psicologico, vigilanza sanitaria ed
infermieristica periodica, aiuto domestico, pulizia della persona e della abitazione, servizio di
lavanderia, erogazione o preparazione dei pasti , recapito di medicinali e beni di prima necessità,
servizio di accompagnamento per visite mediche o cicli terapici, disbrigo di pratiche burocratiche,
servizio di segretariato sociale, creazione di momenti di aggregazione e socializzazione. Oltre al
personale della Cooperativa LASER, sono state inserite persone partecipanti al Progetto PUER. Gli
obiettivi sono stati raggiunti anche se è particolarmente difficile soddisfare le esigenze degli utenti
(circa 60), data anche l’età e la diversa estrazione socio-culturale delle persone cui sono diretti gli
interventi. Sarebbe opportuno, ai fini della ottimizzazione del lavoro e dell’ampliamento della fascia di
utenza, un incremento delle risorse umane e finanziarie. Si consiglia, infine, l’adozione dell’ISEE ai
fini dell’accesso al servizio. ¾ &2081(',3,1(72± Assistenza domiciliare ad un numero medio di 40 anziani prestata da n.
6 operatrici della Cooperativa EMERA (servizi molteplici come da relazione) – Euro 133.928,98.
¾ &2081( ', $75, ± Assistenza domiciliare e Centri Diurni: l’espletamento di detti servizi viene
svolto regolarmente dalle Cooperative VITA NUOVA e CASOLI 85, convenzionate con il Comune di
Atri – Euro 136.245,89.
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¾ &2081(',6,/9, La somma impegnata, al momento, per il triennio di riferimento, ammonta
ad Euro 77524,27 necessaria per la gestione del Centro Diurno per anziani da parte della
Cooperativa LASER SILVI. Il Centro si è rivelato uno spazio vitale per l’anziano. Le attività svolte
all’interno sono state molteplici variando da attività di puro intrattenimento
ad attività di
approfondimento culturale e laboratori. Ottimo il grado di soddisfazione dell’utenza; le risorse sia
economiche che umane si sono rivelate adeguate anche se sarebbe auspicabile, considerata anche
la tendenza dell’incremento demografico specifico, potenziare dette risorse. E’ altresì auspicabile,
considerato che gli attuali utenti sono territorialmente ricompresi nella zona marina, che venga
istituito o un servizio di trasporto che faciliti l’accesso al Centro o che vengano previsti dei punti di
ritrovo nelle frazioni o nei centri a maggiore densità di ultresessantenni.
¾ &2081(',3,1(72 – Centro diurno gestito sempre dalla Cooperativa EMERA – Fruitori n. 140
(attività molteplici) – Euro 66.964,49.
6RJJLRUQL&OLPDWLFL
¾ &2081( ', 6,/9, La somma impegnata per la realizzazione di soggiorni climatici nella
triennalità di riferimento ammonta ad Euro 34.041,43.
I soggiorni climatici hanno riscosso un
notevole successo tra la popolazione anziana. Le mete proposte hanno avuto unanime consenso.
Tutte le richieste pervenute, intorno alle cinquanta per soggiorno, sono state accolte. Servizio da
confermare per qualità e gradimento; al momento non è necessario un potenziamento se non
offrendo un diverso tipo di soggiorno.
¾ &2081(',3,1(72– Soggiorni climatici Caramanico e Montecatini – fruitori n. 78 per anno –
Euro 63.408,55.
¾ &2081(',$75, – in rapporto alla disponibilità di fondi stanziati nell’apposito capitolo di bilancio,
è stato possibile per il Comune di Atri organizzare il soggiorno in località Montecatini
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¾ &2081(',6,/9, La somma impegnata, al momento, per la gestione del Centro Diurno, con
Operatori professionali selezionati dall’Ente, ammonta ad Euro 112.078,98 per il triennio. Il servizio,
fornito a circa n. 130 unità complessive è consistito, principalmente, in assistenza scolastica nel
doposcuola con riflessi anche nel campo ludico-ricreativo per meglio intrattenere il minore bisognoso.
Le altre attività svolte tendono comunque tutte ad un inserimento ottimale del minore, in situazione di
disagio o di bisogno, nel tessuto sociale. La risposta data dagli utenti e dalle loro famiglie è risultata
soddisfacente ma ci sono ampi margini per migliorare ed aumentare i servizi forniti.
¾ &2081( ', 3,1(72 ± Centro diurno di aggregazione minorile e adolescenziale denominato
Yahoo gestito dalla Cooperativa EMERA conta circa n. 100 iscritti con presenze giornaliere in media
di n. 20 ragazzi – Euro 51.616,14.
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¾ &2081(',6,/9,E’ stata effettuata una solo colonia estiva montana di circa 25 unità con un
impegno di spesa di Euro 785,01. Difficoltà gestionali non hanno consentito per tutte le annualità
di fornire questo servizio che, invece, è particolarmente sentito dalla popolazione trovandosi la nostra
cittadina in una situazione climatica completamente diversa. Per il futuro sarebbe auspicabile
convogliare maggiori attenzioni e risorse verso questo aspetto.
¾ &2081( ', $75, – la colonia estiva montana per l’anno 2002 – attività promossa in
collaborazione con la Comunità Montana di Cermignano ed il Centro aggregativo per preadolescenti
i “Giardini della Luna”. Tale attività è stata finanziata dalla Comunità Montana.
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¾ &2081(',6,/9, Il servizio non è stato attivato. Nel nuovo piano di Zona è da mettere fra le
priorità prevedendo figure professionali e risorse economiche adeguate.
¾ &2081( ', 3,1(72 – Assistenza domiciliare a carattere materiale e a carattere psicopedagogico per aiuto e sostegno scolastico a famiglie in difficoltà – Euro 13.360,74.
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¾ &2081(',6,/9,Il servizio non è stato attivato anche in considerazione della difficoltà
obiettive incontrate nell’attuazione dei programmi. Qualora dovesse essere previsto anche nel
Nuovo Piano di Zona, sarebbe opportuna una analisi approfondita dell’intero problema per non
incorrere nelle difficoltà già incontrate.
¾ &2081(',3,1(72 – Campagna di sensibilizzazione all’affido familiare (sono in corso n. 5 affidi
intrafamiliari).
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¾ &2081(',6,/9,Nel triennio sono stati spesi, al momento, Euro 19.261,49 per assicurare
contributi in denaro o in buoni spesa a famiglie con minori a carico e con gravi problemi economici
da fronteggiare. Il servizio è stato effettuato avvalendosi della collaborazione del Comando Vigili
urbani e dell’Assistente Sociale . Le risorse umane impiegate non hanno consentito, tuttavia, di
rendere un servizio ottimale in quanto sono veramente inadeguate alla domanda. Per il futuro
sarebbe opportuno suddividere la problematica in due aspetti: conservare l’attuale formula per casi
particolarmente gravi e sopprimere l’assistenza, come attualmente concepita, ricorrendo
all’inserimento dei richiedenti in progetti produttivi, meglio gratificanti sia sotto il profilo umano che di
reinserimento nel mondo del lavoro.
¾ &2081( ', 3,1(72 – Assistenza economica in famiglia ordinaria e straordinaria con l’ausilio
dell’Assistente Sociale – Euro 49.239,04.
¾ &2081( ', $75, ± Erogazione di sussidi una tantum ed elargizione buoni ex ECA a diversi
minori appartenenti a nuclei familiari in accertato stato di bisogno economico. Euro 1.567,00
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¾ &2081( ', 6,/9, Nel triennio sono stati spesi, al momento,
Euro 128.093,26 necessari al
pagamento delle rette per il ricovero di minori in Istituto. Con notevole difficoltà si è riusciti a far
fronte a tutte le richieste . E’ da mettere in risalto l’ampliarsi, in maniera esponenziale, del problema.
Quotidianamente minori extracomunitari sono individuati dalle Forze dell’Ordine e ricoverati, a volte
anche senza alcun contatto preliminare, nei diversi Istituti. Al di là, quindi, del maggior sforzo
economico, è necessario prevedere un diverso sistema di affidamento o di collocazione di detti
minori; in mancanza l’onere per l’Ente potrebbe assumere aspetti di assoluta rilevanza. Sarebbe
quindi da prevedere l’attivazione di servizi diurni o forme di inserimento in famiglie che offrono
disponibilità.
¾ &2081(',3,1(72± Assistenza convittuale in istituto per minori italiani ed extracomunitari –
Euro 132.729,03.
¾ &2081( ', $75, – Pagamento rette di ricovero per n. 3 minori ospitati presso Istituto in
esecuzione del Decreto del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila – Euro 56.522,03.
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¾ &2081(',6,/9, Nel triennio è stata impegnata una somma di Euro 2065,83 . Con questo
minimo impegno si è riusciti a dotarsi dello stretto indispensabile per garantire un efficace e
soddisfacente soggiorno dei ragazzi sulle nostre spiagge. Trasformando ed utilizzando le risorse
umane impegnate in altri settori del sociale si è riusciti a fornire un servizio che ha raccolto un
discreto grado di soddisfazione. La spesa a carico delle famiglie ha limitato la partecipazione. Per il
futuro sarebbe opportuno rimanere nei parametri economici attuali cercando di investire
ulteriormente nella qualità del servizio e dei beni a disposizione dei minori.
¾ &2081(',3,1(72 – Fruitori n. 75 bambini in età scolare – Euro 56.345,89.
¾ &2081(',$75, – Colonia realizzata in località Pineto per n. 120 minori dall’8 al 20 luglio 2002.
– Euro 19.600,00
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Assistenza scolastica
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Assistenza
economica in
famiglia
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¾ &2081(',6,/9, La somma impegnata per la triennalità di riferimento ammonta, al momento,
ad Euro 295.311,05. Il servizio prestato raccoglie il soddisfacimento degli utenti (in numero di 16
per anno) mentre non raggiunge la sufficienza nel rapporto professionale fra prestatori d’opera e
Cooperativa affidataria. Le nuove professionalità richieste e meglio specificate nella circolare
Ministeriale possono aiutare nella risoluzione del problema prospettato. Per il futuro, sebbene
richieda un ulteriore sforzo di coordinamento, è auspicabile ricorrere a figure professionali che
abbiano un rapporto diretto con l’Ente . Attivandosi in queste forme è presumibile ritenere che
l’obiettivo di offrire un servizio professionalmente valido ed umanamente adeguato con figure
selezionate sia raggiungibile.
¾ &2081(',3,1(72 ±Assistenza scolastica con una media di n. 15 fruitori di alunni delle scuole
materne, elementari e medie – servizio prestato dalla Cooperativa DOLLY e, a far data dal settembre
2002, da n. 10 assistenti specializzati del Comune di Pineto con contratto di collaborazione
continuativa – Euro 234.117,92.
¾ &2081( ', $75,– Il servizio di assistenza materiale scolastica in favore di alunni portatori di
handicap viene regolarmente assicurato in favore degli alunni della scuola materna e dell’obbligo
dalla Cooperativa Dolly di castilenti, con la quale il Comune di Silvi – Ente capofila ha stipulato
convenzione. – Compenso annuo 75.000,00.
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¾ &2081(',6,/9, La somma impegnata ammonta, al momento, ad Euro 52.246,29. Sebbene
con diverse motivazioni anche per questo aspetto si ritiene auspicabile il ricorso alle professionalità
individuali. Il servizio fornito a n. 7 unità annue non sempre ha raccolto il gradimento dell’utenza
sebbene la cosa era facilmente preventivabile. Con il ricorso a professionalità gestite dall’Ente si
dovrebbe riuscire a porre giusti correttivi con immediatezza ed efficacia.
¾ &2081(',3,1(72 – Servizio di aiuto domiciliare con una media di n. 15 fruitori – Il servizio è
reso dalla Cooperativa SALUS – Euro 27.889,70.
¾ &2081(',$75,± il servizio viene svolto dalla Cooperativa SALUS - Euro 19.000,00.
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¾ &2081( ', 6,/9, Il servizio non è stato realizzato con il Piano Sociale ma con la Legge
285/98 (Progetto PUER). Sono state utilizzate n. 2 figure professionali (n. 1 per il Comune di Silvi e
n. 1 per il Comune di Pineto) per prestare assistenza domiciliare a minori portatori di handicap. La
spesa complessiva per il servizio ammonta ad Euro 39.663,89.
¾ &2081( ', 3,1(72 – Servizio realizzato con la figura professionale della psicologa attivato
mediante utilizzo di progetto PUER – Euro 1.548,34.
¾ &2081(',$75,± La fornitura di sussidi didattici, richiesta da parte delle istituzioni scolastiche
interessate, è stata regolarmente soddisfatta, mediante l’acquisto di materiale didattico elargito alla
scuola.
$VVLVWHQ]D(FRQRPLFD,Q)DPLJOLD3HU$FTXLVWR$XVLOL(6WUXPHQWD]LRQH
¾ &2081( ', 6,/9, I servizi non sono stati attivati
in quanto non richiesti nel periodo di
attuazione del Piano mentre vi sono stati interventi nelle annualità precedenti per acquisto di
materiale di supporto sia per l’autonomia personale che didattica.
¾ &2081( ', $75, – l’assistenza economica viene concessa su richiesta delle famiglie per
compartecipazione ad eventuali acquisti di sussidi e materiale informatico, ecc. Alla data attuale non
sono giacenti richieste in tal senso. Euro 4.131,66
7UDVSRUWR6FRODVWLFR(7UDVSRUWL&HQWUL'L5LDELOLWD]LRQH
¾ &2081(',6,/9, La somma impegnata ammonta ad Euro 2.065,83. Servizio al momento solo
da confermare non prevedendosi un incremento.
¾ &2081( ', 3,1(72 – Trasporto scolastico con accompagnamento e trasporto pomeridiano a
centri di riabilitazione – Euro 52.936,83.
¾ &2081(',$75, ± il servizio di trasporto scolastico (da e per i Centri di riabilitazione, nonché
per i plessi scolastici del Comune di Atri), viene garantito rispettivamente, mediante l’utilizzo di
automezzo Fiat CLIP e scuolabus in favore di alunni frequentanti anche istituti di recupero fuori
Comune. Euro 3.615,20
$5($',,17(59(1726(59,=,0,1,0,
$1$/,6,',$5($
6(*5(7$5,$7262&,$/(
¾ &2081(',6,/9,La somma impegnata ammonta ad Euro 5.422,80. ¾ &2081(',3,1(72±La somma impegnata ammonta ad Euro 5.422,80.
¾ &2081(',$75,La somma impegnata ammonta ad Euro 5.422,80.
7DEHOOD±$UHDLQWHUYHQWR6(59,=,0,1,0,
4XDGURULHSLORJDWLYRGHOOHD]LRQLUHDOL]]DWH
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1
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Segretariato Sociale
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Realizzato
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Realizzato
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Realizzato
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$1$/,6,',$5($
&RUVL3HU2SHUDWRUL6RFLDOL
¾ &2081( ', 6,/9, La somma impegnata per il triennio ammonta, al momento, ad Euro
12.911,42. I corsi sono stati tenuti tutti presso il Centro Territoriale permanente della locale Scuola
media trasferendo al Dirigente scolastico somme, organizzazione e programmazione. Le iniziative
sono state apprezzate ed hanno avuto positive ripercussioni sui beneficiari dei Corsi e sull’utenza. Le
professionalità acquisite vanno comunque aggiornate e perfezionate per dare risposte sempre più
soddisfacenti.
¾ &2081( ', 3,1(72 ± Attivati e portati a termine, nel 2002, per n. 10 unità di assistenza
specializzata – In corso per altri cinque operatori.
7DEHOOD±$UHDLQWHUYHQWR6(59,=,0,1,0,
4XDGURULHSLORJDWLYRGHOOHD]LRQLUHDOL]]DWH
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1
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Corsi per operatori sociali
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realizzato
@UòA@
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Realizzato
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Realizzato
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Corsi per operatori
sociali
Corsi per operatori
sociali
Corsi per operatori
sociali
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¾ &2081( ', 6,/9, La somma impegnata per il triennio ammonta ad Euro 19.797,51. Con il
nuovo Piano di Zona è opportuno differenziare la figura prevista nel Segretariato Sociale
dall’Assistente Sociale. Avendo queste due professionalità con ruoli e compiti predefiniti si possono
raggiungere obiettivi migliori.
¾ &2081(',3,1(72 ±Il servizio viene svolto da n. 1 assistente sociale – Euro 19.797,51.
¾ &2081(',$75,±Il servizio viene svolto da n. 1 assistente sociale – Euro 19.797,51.
7DEHOOD±$UHDLQWHUYHQWR6(59,=,0,1,0,
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Assistente sociale
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Assistente sociale
Assistente sociale
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Restano da segnalare le mancate attuazioni delle convenzioni con il Centro RICCICONTI di Atri per
mancanza di fondi e con la ASL per mancanza di risposte concrete da parte di quest’ultimo.
E’ opportuna una ultima considerazione.
L’Ente che si accolla l’onore di coordinare e programmare tutta l’attività di Piano ha dovuto farlo, nel
passato, facendo leva sulle proprie risorse sia economiche che umane. Fermo restando che le risorse
umane non possono essere diversamente ricercate e, senza dubbio, importante prevedere un trasferimento
all’Ente gestore di una parte di fondo per consentire di intervenire con progetti di produttività per raggiungere
gli obiettivi dell’intero Piano. In passato, infatti, l’intero lavoro di coordinamento delle attività degli altri Enti è
stato fatto al di fuori del normale orario di servizio. .
,$QDOLVLGHLELVRJQLGHOODFRPXQLWjORFDOHULSRUWDUHODVLQWHVLVXOODULOHYD]LRQHGHLELVRJQLFRQWHQXWD
QHO³UDSSRUWRGLDQDOLVL´DOOHJDWRDO3G=
L’analisi dei bisogni della comunità dell’ambito “Costa Sud 1” muove dall’esame degli indici demografici
utilizzati dall’Istat per osservare la struttura della popolazione in uno specifico contesto. Scopo principale di
questi dati è quello di mettere a confronto l’incidenza dei diversi gruppi di età al fine di evidenziare quali
possono essere le risorse o i bisogni che un’area manifesta.
Ogni momento della vita ed ogni età presenta esigenze diverse di cura, assistenza e presa in carico
così come presenta capacità differenziate di prendersi cura di altre persone.
In questa ottica appare utile osservare il dato anagrafico circa le varie fasce di età della popolazione
distribuite nell’ambito di riferimento, distinguendo le varie fasce in:
infanzia e preadolescenza (0-14)
D giovinezza (15-29)
E età adulta (30-59)
F terza età (60-74)
G quarta età (75 +)
7DE'LVWULEX]LRQHGHOODSRSROD]LRQHSHUFODVVLGLHWjYDORULDVVROXWLHSHUFHQWXDOL
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15,67
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41,64
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cá$èAK,ë ß
5.779
2.668
38.981
14,83
6,84
Ai fini dell’individuazione dei principali bisogni della popolazione occorre utilizzare anche altri
indicatori come di seguito descritti:
l mnl opq rstpqusrrvq wq wn
l xy l o(pq rspqrwz{q r|~}|rq indica
w sy il rapporto tra la popolazione anziana (65 +) con quella dei bambini al di sotto dei 14 anni
rapporto tra persone potenzialmente autonome (15-64) con quelle considerate prive di autonomia (0-14 e
l €y +);
l opq rstpqpq (sopso‚w„ƒq |…woq  s
65
l † l opq rstpqpq (so(pso‚wU}soq  s‡ : rapporto tra i giovanissimi (0-14) e coloro che presumibilmente li sostengono (15-64);
l ˆ : l o(pq rs~pqzhq rw‰EŠq |
rapporto tra gli anziani (65 +) con le persone che presumibilmente li sostengono col lavoro (15-64);
:
: rapporto tra la popolazione che esce dal ciclo produttivo(60-64) e quella che potenzialmente vi potrebbe entrare
(15-19).
7DE±,QGLFLGHPRJUDILFLVWDQGDUGDPELWRVRFLDOH³&RVWD6XG´
,9HFFKLDLD ,&DULFRVRFLDOH ,'LSJLRYDQLOH
,'LSVHQLOH
,5LFDPELR
L’ esame dei dati sulla popolazione unito ai principali fattori di rischio nelle varie are, evidenziati dal
Gruppo di Piano, propone un quadro di bisogni prioritari così sintetizzato:
$UHDIDPLJOLD:
a) sostegno nella cura e nell’ educazione dei figli,
b) sostegno nella funzione genitoriale;
c) bisogni economici e disagio abitativo;
d) difficoltà di integrazione delle famiglie straniere;
e) creare una rete di protezione per fronteggiare le situazioni di crisi;
$UHDPLQRUL
a)
b)
c)
d)
e)
f)
sostegno e aiuto nelle difficili fasi di crescita
sostegno e aiuto nello studio e nelle attività didattiche;
prevenire situazioni di emarginazione e devianza;
evitare l’ istituzionalizzazione;
favorire la socializzazione e l’ incontro con il gruppo dei pari;
garantire processi di integrazione sociale e culturale dei minori stranieri in ambiente
scolastico e extrascolastico;
g) ridurre i fenomeni di dipendenza;
$UHDGLVDELOL:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
$UHDDQ]LDQL
garantire servizi di assistenza domiciliare per fornire sollievo ai disabili e alle loro famiglie;
incrementare i livelli di integrazione scolastica ed evitare l’ emarginazione;
ridurre i fattori che limitano l’ autonomia del disabile
favorire la permanenza del disabile in ambiente familiare;
creare le basi per l’ integrazione socio-lavorativa dei disabili con discreta autonomia;
evitare l’ isolamento;
garantire l’ integrazione socio-sanitaria;
a)
b)
c)
d)
favorire il permanere degli anziani nel loro ambiente di vita
evitare ricoveri e istituzionalizzazioni che sradicano l’ anziano dal proprio contesto
creare spazi e momenti di socializzazione, anche tra diverse generazioni;
considerare l’ anziano come risorsa e coinvolgerlo in progetti attivi di auto-mutuo
aiuto;
e) garantire l’ integrazione socio-sanitaria;
f) alleviare il carico assistenziale delle famiglie potenziando i servizi di assistenza
domiciliare;
g) estendere la fruibilità dei centri diurni anche agli abitanti delle frazioni e delle
zone periferiche.
,$QDOLVLGHOO¶RIIHUWDHVLVWHQWH
OD³PDSSDGHOO¶RIIHUWD” ULSRUWDUHO¶HVLWRGHOODULOHYD]LRQHVXLVHUYL]LGLVSRQLELOLGLVWLQJXHQGROLLQVHUYL]L
SHUODJHQHUDOLWjGHLFLWWDGLQLVHUYL]LGRPLFLOLDULHVHUYL]LUHVLGHQ]LDOL
$UHDGL,QWHUYHQWR$1=,$1,
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Assistenza economica
Centro Diurno
Soggiorni climatici
Assistenza economica
Centro Diurno
Soggiorni climatici
Assistenza economica
Centro Diurno
Soggiorni climatici
355
50
26
100
50
12
140
78
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Assistenza
domiciliare
30 Rette casa di riposo
13
Assistenza
domiciliare
60 Rette casa di riposo
2
Assistenza
domiciliare
40 Rette casa di riposo
1
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Colonia estiva
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’“”–•— ˜—”“§¨±— ¡“›˜— œž —
120
Centro diurno
Colonia
Assistenza economica
130
35
25
Reinserimento lavorativo
(Progetto PUER)
¹ µ{ºt»³?¼
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Centro Diurno
Campagnie di
sensibilizzazione
Assistenza economica
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Rette Istituto
3
Rette istituto
15
Rette istituto
3
20
100
5
25
Reinserimento lavorativo
(Progetto PUER)
Colonia
20
75
$UHDGL,QWHUYHQWR+$1',&$3
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²j³´dµ
Assistenza scolastica
¶µ{·9¸µ
Assistenza scolastica
Integrazione minori
(Progetto Puer)
16 Aiuto personale
3
7
¹ µ{ºt»³?¼
Assistenza scolastica
15 Aiuto personale
15
Trasporto scolastico
Integrazione minori
(Progetto Puer)
Trasporto scolastico
10 Aiuto personale
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9
2
2
11
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¶µ{·9¸µ
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Sportello per immigrati
extracomunitari
Corsi di lingua in italiano
e inglese
t£
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30
E OD YDOXWD]LRQH GHOO¶RIIHUWD ULSRUWDUH LQ VLQWHVL LO JLXGL]LR VXO VLVWHPD GHL VHUYL]L FRQWHQXWR QHO
³UDSSRUWRGLDQDOLVL´
L’ offerta dei servizi e la loro copertura sul territorio appare nel complesso soddisfacente- Restano tuttavia da
migliorare le seguenti aree di criticità:
- assenza di servizi a sostegno del carico assistenziale e educativo delle famiglie con minori
- assenza di servizi alternativi all’ istituzionalizzazione;
- necessità di combattere il fenomeno della povertà legato alla disoccupazione;
- necessità di attivare servizi di prevenzione del disagio minorile;
- estendere i servizi domiciliari agli anziani e ai disabili a fasce più ampie di utenza;
- completare il processo di uniformazione dei servizi all’ interno dell’ Ambito;
- attivare l’ integrazione socio-sanitaria;
- favorire l’ integrazione dei disabili;
- garantire standard qualitativi di servizio all’ utenza
- favorire l’ integrazione socio-culturale degli extracomunitari
6(=,21(,,±/(35,25,7$¶(*/,2%,(77,9,'(/3,$12
,,/HSULRULWjJHQHUDOLGHO3LDQRLQGLFDUHOHDUHHGLELVRJQRSULRULWDULHGHO3G=
Il nuovo Piano di Zona dei Servizi sociali dell’ ambito “ Costa Sud 1” individua come prioritarie le seguenti
aree di bisogno:
1) 0LQRUL GRYH q DVVROXWDPHQWH SULRULWDULR evitare l’ emarginazione, i fenomeni di devianza e di
dipendenza, l’ allontanamento dei minori dalla famiglia e ricorrere all’ istituzionalizzazione, favorire
la socializzazione e l’ integrazione dei minori nel tessuto sociale e nel gruppo dei pari;
)DPLJOLD q SULRULWDULR sostenere le famiglie nel loro ruolo genitoriale, sostenerle nei bisogni di
cura dei minori e nel carico assistenziale mediante l’ attivazione di servizio socio-educativi per la
prima infanzia; ridurre la povertà e lo svantaggio derivante da assenza di reddito attraverso forme di
sostegno economico e progetti di inserimento e/o reinserimento lavorativo; evitare l’ allontanamento
dei minori dal loro contesto socio-familiare e favorire l’ affido; $Q]LDQL q SULRULWDULR assistere a domicilio gli anziani con particolari bisogni di cura ed evitare
l’ ospedalizzazione e/o il ricovero in Istituto; favorire l’ integrazione e la socializzazione degli anziani
attraverso il potenziamento dei Centri diurni; garantire l’ integrazione dei servizi sanitari e quelli
sociali; coinvolgere gli anziani nella vita del paese e nei progetti attivi; +DQGLFDS q SULRULWDULR garantire agli alunni in situazione di handicap assistenza scolastica
specializzata atta a favorire l’ autonomia e l’ integrazione del minore nel contesto scolastico; ridurre il
carico assistenziale delle famiglie con disabili a carico e favorire la loro autonomia mediante servizi
di carattere domiciliare; 5) $WWLYLWj JHQHUDOL q SULRULWDULR diversificare il Servizio di Segretariato sociale da quello fornito
dall’ Assistente sociale; potenziare le prestazioni offerte dall’ Assistente sociale, Uniformare le
modalità di accesso ai servizi; garantire un servizio di pronto intervento sociale; potenziare la
comunicazione e l’ informazione sui servizi offerti mediante la Carta dei Servizi; garantire la
valutazione professionale del bisogno, potenziare la formazione degli operatori; potenziare i servizi
dell’ Ufficio di Piano, garantire il monitoraggio sistematico dei fenomeni sociali e delle risposte
offerte dalla rete dei servizi istituendo un Gruppo di Monitoraggio e valutazione delle attività,
garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori nelle procedure di affidamento dei servizi.
,, *OL RELHWWLYL VWUDWHJLFL H OH UHVSRQVDELOLWj QHFHVVDULH SHU LO ORUR UDJJLXQJLPHQWR GHVFULYHUH SHU
FLDVFXQDDUHDGLELVRJQRJOLRELHWWLYLJHQHUDOLFKHVLYRJOLRQRUDJJLXQJHUHHLVRJJHWWLLVWLWX]LRQDOLHVRFLDOL
GDFRLQYROJHUH
Gli obiettivi strategici del Piano tendono a creare nel territorio dell’ Ambito una rete di servizi efficiente atta
a garantire risposte immediate ai bisogni della cittadinanza come di seguito individuato:
$UHD)DPLJOLD:
$UHD0LQRUL
$UHD$Q]LDQL
$UHD+DQGLFDS
f) Sviluppare servizi di sostegno alle famiglie con minori, con particolare riguardo a
quelle con gravi carichi assistenziali e con minori in difficoltà;
g) Promuovere l’ affido familiare per ridurre l’ istituzionalizzazione;
h) Integrare l’ assistenza economica con altri interventi che riducono la povertà ed
aumentano il senso di responsabilità e l’ autostima;
i) Fornire assistenza domiciliare alle famiglie con minori in condizioni di disagio;
a) Integrare l’ azione delle famiglie con interventi che permettono di offrire ai
bambini e adolescenti opportunità di cura, sostegno e crescita;
b) Rafforzare la capacità di fronteggiare le situazioni di crisi familiare e individuale
soprattutto per quanto riguarda l’ età infantile e l’ età adolescenziale;
c) Coinvolgere le realtà associative vicine alla famiglia, le parrocchie, i servizi
pubblici e le organizzazioni del terzo settore in progetti di integrazione e
socializzazione dei minori;
d) Potenziare le strutture aggregative che favoriscono la socializzazione e
l’ integrazione sociale dei minori;
e) Favorire il raccordo tra scuola e servizi sociali in favore dei minori;
a) Favorire il ruolo attivo delle persone anziane e conservare il più possibile la loro
autonomia;
b) Promuovere il ruolo positivo delle famiglie sostenendole nel lavoro di cura
dell’ anziano non autosufficiente;
c) Favorire la socializzazione e la partecipazione dell’ anziano alla vita della
comunità mediante attività ricreative, culturali, sociali, di volontariato etc.;
d) Favorire la collaborazione con il volontariato;
e) Garantire l’ integrazione tra servizi sociali e quelli sanitari;
a) Ridurre i fattori invalidanti che rendono difficile l’ autonomia della persona
disabile;
b) Sostenere le famiglie che assumono carichi assistenziali con interventi di carattere
domiciliare qualificati;
c) Favorire l’ integrazione e la socializzazione dei disabili attraverso la
frequentazione di centri di aggregazione;
d) Coinvolgere il volontariato, le associazioni sportive e ricreative in progetti di
socializzazione e integrazione dei disabili;
e) Garantire l’ integrazione tra servizi sociali e sanitari;
f) Favorire l’ inserimento lavorativo dei disabili con buona autonomia;
I soggetti istituzionali da coinvolgere per il raggiungimento degli obiettivi sopramenzionati sono:
gli enti locali;
i servizi di consultorio;
l’ azienda ASL;
le scuole;
le parrocchie;
le associazioni di volontariato;
le associazioni di rappresentanza dei cittadini;
le organizzazioni sindacali;
gli operatori sociali;
gli enti di formazione
,,*OLLQGLFDWRULGLVXFFHVVRHLULVXOWDWLDWWHVL GHVFULYHUHLULVXOWDWLDWWHVLFRQULIHULPHQWRDJOLRELHWWLYL
JHQHUDOLLQGLYLGXDWL
I risultati attesi e gli indicatori di successo di obiettivi raggiunti nelle varie aree sono di seguito individuati:
5,68/7$7,$77(6,
$UHDIDPLJOLD
1) Aumento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia
2) Riduzione del disagio familiare e delle situazioni di emarginazione e devianza
$UHDPLQRUL
1)
Riduzione dei fenomeni di devianza e
dipendenza dei giovani
-
,1',&$725,',68&&(662
n. di posti in asili nido
n. di posti in micro-nido o strutture alternative
Riduzione percentuale dei casi di abbandono e
maltrattamento di minori
Riduzione
percentuale
dei
casi
di
allontanamento dei minori dal contesto familiare
Numero di famiglie disponibili all’ affido
riduzione del 15% del numero di minori in
istituto
numero di utenti che frequentano i centri
aggregativi
numero di famiglie che usufruiscono del
servizio psico-sociale
numero di utenti che usufruiscono del servizio di
counselling
Riduzione
percentuale
fenomeno
della
dispersione scolastica
riduzione drastica dei fenomeni di vandalismo
numero di utenti che frequentano i centri
aggregativi
riduzione
percentuale
dei
casi
di
tossicodipendenza e alcooldipendenza
2) Incremento della partecipazione dei giovani alla vita attiva
$UHDKDQGLFDS
1) Riduzione dei fattori invalidanti che impediscono l’ autonomia
-
numero di giovani che frequentano i centri
adolescenziali e giovanili
2) Aumento dell’ integrazione sociale delle persone disabili
-
numero degli utenti che frequentano strutture
aggregative diurne
numero di minori disabili che usufruiscono
dell’ assistenza scolastica specializzata
numero di corsi di formazione per operatori
specializzati in problematiche dei minori e
dell’ handicap
aumento percentuale dell’ utenza che usufruisce
del servizio di assistenza domiciliare
-
interventi di abbattimento delle barriere
architettoniche
numero di utenti che usufruiscono di sussidi e
ausilii per l’ autonomia
$UHD$Q]LDQL
1) Integrazione dei servizi socio-sanitari e potenziamento dei servizi assistenziali domiciliari e dei centri diurni
2) Partecipazione degli anziani in progetti attivi
3) Conservazione buono stato di salute e standard di vita accettabili
n.degli anziani e dei disabili assistiti in ADI
riduzione percentuale dei ricoveri non
indispensabili
riduzione percentuale dei ricoveri in Istituti
n.dei progetti per il coinvolgimento degli anziani
n degli anziani che aderiscono al progetto
n.degli incontri tra diverse generazioni
incremento percentuale degli anziani che
frequentano i Centri Diurni
6(=,21(,,,±/($=,21,
,,,$5($)$0,*/,$
,,,4XDGURGLULIHULPHQWRVRFLDOH ULSRUWDUHGDWLHLQIRUPD]LRQLUHODWLYLDOODFRQGL]LRQHGHOOHIDPLJOLH
QHOO¶$PELWR7HUULWRULDOH
All’ interno dell’ Ambito Sociale “ Costa Sud 1” vivono 13.298 nuclei familiari con una composizione media
di 2,97 componenti per nucleo. L’ Ambito risulta caratterizzato da nuclei familiari piuttosto giovani e il
crescente aumento di fenomeni di separazione, divorzi e disgregazione della famiglia fanno si che molti
nuclei familiari siano monoparentali.
La presenza di molti nuclei familiari immigrati dal Sud e da aree più depresse del paese non consente alla
famiglia di avere intorno a sé una rete di protezione costituita da congiunti e parenti prossimi che possano
fornire aiuto in un momento, anche temporaneo, di crisi della famiglia. A questo fenomeno si aggiunge la
presenza di molti nuclei familiari immigrati dall’ Est Europeo, dal Nord Africa e, di recente, dal Pakistan e
dalla Cina.
Il carico sociale che grava sulle famiglie risulta estremamente elevato soprattutto laddove vi sono figli
minori a carico della fascia 0-14 anni. Come risulta dall’ analisi dei bisogni condotta dalla Regione Abruzzo,
l’ Ambito “ Costa Sud 1” presenta uno degli indici più alti nel rapporto tra giovani e popolazione totale e uno
degli indicatori più alti nel rapporto tra prima età (0-14) e adulti (30-59). L’ indice di dipendenza giovanile
dell’ Ambito “ Costa Sud 1” risulta anch’ esso molto alto.
Da questa analisi socio-demografica emerge un carico educativo delle famiglie estremamente alto. Se a
questo si aggiunge il carico derivante congiuntamente dall’ accudimento di figli e dall’ assistenza degli
anziani, ne deriva un carico sociale sulle giovani famiglie estremamente gravoso.
Nell’ Ambito si registra una carenza di servizi in favore della prima infanzia soprattutto nei Comuni di Silvi e
Atri. Si pone, quindi, l’ esigenza di sostenere le famiglie con interventi che le accompagnano nella crescita
ed educazione dei figli così come nella cura e nell’ accudimento degli stessi.
Il fenomeno della disoccupazione, in aumento in tutto l’ Ambito, incrementa la fascia dei nuovi poveri, che,
in assenza di un’ occupazione stabile e di una rete di protezione che possa sostenerli, si trasformano in
soggetti a rischio di disagio ed emarginazione. Questo dato di fatto impone l’ attivazione di percorsi di
sostegno ed aiuto alle famiglie in condizioni di svantaggio economico, percorsi che dovranno
necessariamente prevedere, oltre a forme contingenti di aiuto, anche progetti di inserimento lavorativo per i
soggetti svantaggiati.
,,,*OLRELHWWLYLGLVDOXWHHGLVLVWHPDHOHQFDUHJOLRELHWWLYLULWHQXWLSULRULWDULSHUO¶$UHDIDPLJOLD
2%,(77,9,',6$/87(
- Prevenzione primaria ed educazione alla salute
- Prevenzione delle cause del disagio sociale
- Assistenza e sostegno al singolo e al nucleo familiare
- Interventi in sostituzione del nucleo familiare (periodi temporanei o a lungo termine)
- Sostenere le scelte procreative
- Sostenere e valorizzare le funzioni genitoriali
- Alleviare i disagi delle famiglie con gravi carichi assistenziali
- Ridurre il disagio delle famiglie in condizioni di svantaggio economico
2%,(77,9,',6,67(0$
- Estendere i posti in asilo nido ed istituire servizi alternativi al nido quali micro-nido e baby-center
- Estendere gli interventi di mediazione familiare in collaborazione con i servizi di consultorio
- Sviluppare interventi di tipo educativo-assistenziale
- Potenziare e qualificare l’ offerta dei Centri diurni per minori
- Interventi domiciliari socio/educativi
- Interventi di sostegno ai minori in situazione di disagio o emarginazione
- Attivare azioni specifiche in favore della famiglia e delle persone in stato di povertà e di disagio
economico
- Prevedere progetti personalizzati di accompagnamento delle persone e delle famiglie in condizioni
di povertà
- Attivare misure di contrasto alla povertà
- Favorire l’ integrazione dei bambini immigrati
- Uniformare i sistemi di accertamento del reddito
- Promuovere l’ utilizzo dell’ ISEE per l’ accesso all’ assistenza economica
- Favorire l’ incontro tra Istituzioni e famiglie e promuovere incontri di formazione per il sostegno
alla genitorialità e alla procreazione responsabile e consapevole
- Favorire l’ affido familiare attraverso la collaborazione con i Consultori familiari, l’ associazionismo
sociale, il counselling scolastico e il volontariato
- Sviluppare l’ offerta di comunità alloggio per minori, prevedendo tra le azioni di area vasta,
l’ istituzione di una casa-famiglia per minori nella Provincia di Teramo
- Favorire la formazione contro l’ abuso
- Favorire l’ educazione allo sport (handicap e minori in disagio in forma gratuita) all’ interno di
Centri con le collaborazioni del C.F.
- Favorire un collegamento con le strutture territoriali e la struttura sanitaria ospedaliera
- Promozione di educazione alimentare nel minore e informazione su educazione socio-affettiva e
sessuale.
,,,$]LRQLVWUDWHJLHHSURJHWWLFRPSLODUHHQXPHUDUHSURJUHVVLYDPHQWHQHOO¶DPELWRGHOODVWHVVD$UHD
GLELVRJQRXQDVFKHGDSHUFLDVFXQD$]LRQHSUHIHULELOPHQWHXWLOL]]DQGRORVFKHPDULSRUWDWRQHOOD*XLGD
1XP
$]LRQHIDPLJOLD
6FKHGD
7,72/2',$=,21(: 6RVWHJQRDOOD*HQLWRULDOLWj3UHSDUD]LRQHDOODPDWHUQLWjHSDWHUQLWj
UHVSRQVDELOHHFRQVDSHYROH
2%,(77,9,: Scopo dell’ intervento è quello di creare attraverso il processo di aiuto, i raccordi
necessari tra bisogni e risorse. Sostenere la famiglia nelle scelte procreative e nella difficile fase di
educazione dei figli in età evolutiva.
La funzione sarà di tipo promozionale e formativa per assolvere nuovi compiti di relazione al
mutare dei bisogni e come funzione essenziale in un sistema di sicurezza sociale. Ulteriore
scopo di questo intervento è quello di ridurre il numero di minori allontanati dalla famiglia e
ricoverati in strutture residenziali favorendo canali di comunicazione adeguati e creando una rete
di famiglie affidatarie nel contesto territoriale.
L’ obiettivo operativo di questa azione è quello di coinvolgere il maggior numero possibile di
famiglie in un progetto di responsabilità, sostegno e di aiuto alla genitorialità, mediante la
promozione di incontri periodici tra genitori ed esperti della famiglia e delle problematiche
connesse con l’ età evolutiva. L’ obiettivo prioritario non è quello di limitarsi ad informare o ad
apportare conoscenze, ma indurre un vero e proprio fenomeno di “ adesione comportamentale”
(stile di vita) per una migliore e più consapevole qualità della vita.
Il target di tale servizio è individuato nei nuclei familiari con figli minori a carico ricadenti nella
fascia 0-18 anni. L’ utenza prevista nei tre Comuni è di almeno il 5% dei nuclei familiari residenti
con figli minori a carico nella fascia 0-18 anni. Lo scopo di una azione di prevenzione del disagio
dovrà comprendere, tra i suoi obiettivi principali, quello di dare spessore sociale ai bisogni
individuali trasformandoli in risorse all’ interno di un rinnovamento del sistema sociale.
Lavorare in direzione del consolidamento di una comunicazione che poggi sull’ autenticità e
fluidità dei rapporti, significa anche incidere su alcuni nodi presenti all’ interno della
comunicazione con i minori stessi.
Scelta delle priorità in base ai bisogni in cui gli utenti non sono fruitori passivi ma soggetti attivi
e decisionali, rendendo le persone e il territorio da portatori di bisogni in agenti informati ed attivi
nel proprio cambiamento.
Ricomponimento dei bisogni nella persona, l’ individuo nella sua famiglia e nel suo contesto e
quindi offrire i servizi che rispecchino proprio ricomposizione e contestualizzazione.
La definizione del progetto, pertanto, presuppone un lavoro sinergico in cui vengono coinvolti
tutti gli attori interessati, che possono fungere da risorsa.
L’ intervento, pertanto, è finalizzato a:
g) Promuovere l’ unità di ogni singolo membro della famiglia, visto nel
suo contesto familiare e ambientale, in relazione con i sistemi di
risorse;
h) Valorizzare e sviluppare le potenzialità del sistema famiglia e del suo
contesto affinché diventino una risorsa;
i) Influenzare i sistemi di risorse istituzionali e ambientali, dare risalto
alle reti sociali di supporto alla famiglia, affinché la sostengano nel
cammino verso l’ autodeterminazione;
j) Favorire la qualità dei servizi, contribuendo in tal modo a migliorare la
politica sociale.
L’ azione prevista tende a soddisfare il bisogno di sostegno e aiuto sollevato dalle famiglie in
seminari formativi: “ IL LAVORO DI RETE SOCIALE – FAMIGLIA – TERRITORIOISTITUZIONI-SERVIZI “ IL BAMBINO DI OGGI L’ UOMO DI DOMANI” , tenutisi presso le
scuole e rivolto ai genitori, nell’ anno 2001/2002 da parte del Consultorio familiare di Silvi e
coordinato dall’ Assistente Sociale del C.F. stesso, avente come obiettivo il coordinamento in rete
di varie agenzie educative, prevenzione primaria e secondaria, sostegno alla genitorialità.
L’ intervento operativo è stato realizzato con lo spostamento dal centro alle periferie nei vari
plessi periferici degli operatori, ha fornito l’ analisi dei bisogni e ha ottimizzato l’ uso delle risorse
attese. L’ azione ha inteso ridurre il disagio sociale dei nuclei familiari con figli minori a carico
oltre che a prevenire situazioni di crisi e di rischio psico-sociale delle famiglie e dei minori in
esse inserite.
La preparazione e sostegno alla genitorialità sarà realizzata in quattro fasi:
h) maternità e paternità responsabile e consapevole (comunicazione e informazione,
educazione socio-psicologica e sanitaria, mediazione interculturale, sostegno e
assistenza)
i) gravidanza (preparazione al parto, accompagnamento delle donne in ospedale,
corsi di allattamento, corsi di nutrizione e alimentazione, corsi di educazione
motoria e sanitaria)
j) nascita (corsi su igiene neonatale, assistenza al puerperio)
k) crescita (corsi su educazione socio-affettiva e sessuale
nel bambino e
nell’ adolescente. –SCUOLA E CENTRI, Corsi sulla comunicazione tra minori e
adulti con particolare riferimento al rapporto genitoriale.
675$7(*,(: La realizzazione di questo obiettivo presuppone la collaborazione tra diversi
soggetti istituzionali tra cui enti locali, consultori familiari, scuole, associazioni di genitori.
E’ quindi necessario aumentare il grado di collaborazione fra soggetti pubblici e il grado di
coinvolgimento delle famiglie nei processi di crescita e sviluppo della comunità locale.
Tra le strategie finalizzate al contrasto del disagio familiare e minorile si individua come
prioritaria la rimozione di ostacoli di carattere socio-culturale che permettono la piena
integrazione di nuclei familiari immigrati mediante l’ intervento di mediatori culturali, mediatori
familiari e consulenti familiari.
$77,9,7$¶: L’ azione prevede la promozione di incontri periodici tra gli operatori sociali, gli
operatori del consultorio, gli operatori scolastici, il mediatore culturale, il mediatore familiare e
consulenti familiari, specialisti della famiglia e dell’ età evolutiva e i nuclei familiari residenti nei
tre Comuni , con figli minori a carico.
Gli incontri saranno promossi all’ interno delle scuole e nelle sedi istituzionali dei tre Comuni con
possibilità di accesso aperta a tutti i nuclei familiari.
L’ azione si articolerà in un ciclo di almeno 7 incontri l’ anno incentrati sulle problematiche
connesse con l’ età evolutiva, la responsabilità genitoriale, il ruolo e le funzioni delle varie agenzie
educative, l’ integrazione socio-culturale delle famiglie immigrate.
Le prestazioni erogate consistono in attività di informazione, prevenzione, formazione e sostegno
al ruolo genitoriale.
7(03,67,&$: L’ azione si svolgerà nell’ arco dei tre anni con almeno 7 incontri l’ anno.
E’ prevista una gradualità di intervento nei tre anni, che partendo dalle problematiche di base,
affronterà progressivamente tematiche più complesse.
Al monitoraggio dei tempi e delle modalità di attuazione dell’ azione provvederà il gruppo di
monitoraggio istituito con presente Piano di Zona.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256(: Responsabile dell’ azione è il coordinatore
del Progetto individuato nell’ Assistente Sociale del Consultorio familiare di ciascuno dei tre
Comuni. Lo staff previsto per tale azione è costituito da: Assistente Sociale e Psicologo del
Consultorio familiare, Medico SP, igiene e medicina preventiva, Sociologo, Ginecologo ed
Ostetrico, Neuropsichiatria infantile, Assistente Sociale di ciascuno dei tre Comuni, lo Psicologo
responsabile del servizio di counselling scolastico, il mediatore familiare, il consulente familiare,
il mediatore culturale.
Per tale azione viene individuata la figura di un coordinatore coincidente con l’ Assistente Sociale
del servizio di consultorio che avrà la responsabilità di definire il piano di intervento, definire le
modalità di coinvolgimento delle famiglie, definire il calendario degli incontri, le tematiche di
ciascun incontro e la rete degli esperti e dei professionisti da coinvolgere. In collaborazione con
gli operatori dei servizi sociali del Comune e con gli operatori scolastici, il coordinatore
promuoverà la formulazione di progetti personalizzati per nuclei familiari particolarmente
problematici in un lavoro di rete sociale. Dovrà documentare indire riunioni oggetti di verifica..
Dal punto di vista organizzativo l’ azione prevede la collaborazione tra: Consultorio familiare,
servizi sociali comunali, operatori scolastici, associazioni di famiglie, associazioni di genitori.
Per realizzare tale azione è necessario prevedere il coinvolgimento degli operatori di consultorio
individuati nell’ Assistente Sociale, Psicologo, Neuropsichiatra infantile, personale medico e
paramedico del Consultorio, Assistente Sociale dei Comuni, Psicologo del Counselling scolastico,
N. 1 Esperto in problematiche della famiglia, N. 1 esperto in problematiche dell’ età evolutiva che
coopereranno sinergicamente. L’ equipe operativa deve essere multiprofessionale che favorisca la
creazione di un linguaggio comune, che riconosca la loro complementarietà e favorisca il lavoro di
gruppo in ogni centro. Le linee formative possono essere diverse in funzione dei bisogni del
territorio.
Le strutture necessarie per la realizzazione di tali interventi sono quelle degli edifici comunali e
degli edifici scolastici dove promuovere gli incontri e quelle del Consultorio familiare. Le
attrezzature necessarie sono n. 1 fotocopiatrice, n. 1 videoproiettore, n. 1 computer, n. 1 impianto
audio per amplificazione, n. 1 telecamera.
&2081,&$=,21( La comunicazione interna avverrà mediante invito rivolto a tutti gli
operatori sociali e scolastici che sono parte attiva dell’ azione. La comunicazione esterna avverrà
mediante invito personalizzato a tutte le famiglie con minori in età scolare e mediante una
campagna affissioni da realizzarsi sul territorio dei tre Comuni dell’ Ambito. Per aumentare la
fiducia e l’ affidabilità al cittadino è previsto che le famiglie possano rivolgersi agli operatori
singolarmente ed esporre problematiche di particolare rilevanza rispetto alle quali chiedono aiuto
e sostegno.
%8'*(7 Il costo totale dell’ azione a carico del Piano di Zona è relativo alla messa a
disposizione delle strutture per la promozione degli incontri e alla disponibilità delle attrezzature
per amplificazione e videoproiezione. Ulteriori costi sono relativi alla produzione di materiale
½
1XP
promo-pubblicitario per il coinvolgimento della cittadinanza.
Strutture: Locali messi a disposizione dai Comuni.
Utenze, materiale di cancelleria, attrezzature audio-video:
Euro 750,00 Materiale promopubblicitario: Manifesti, inviti, ecc. - Euro 750,00 annui
Il costo totale a carico del Piano di Zona è di 1.500,00 annue.
$QQXDOLWj
Impegno finanziario
¼
¼
¼
&21752//,(9$/87$=,21( Il controllo esterno sull’ azione è esercitato dal
Responsabile di Piano e dal Gruppo di monitoraggio e valutazione istituito dal presente Piano di
Zona.
La valutazione dell’ azione sarà effettuata prendendo a parametro i seguenti indicatori:
- numero di incontri effettuati in rapporto a quelli programmati;
- rispetto dei tempi di attuazione dell’ azione nell’ arco dell’ anno;
- grado di coinvolgimento dell’ utenza
Gli strumenti per la valutazione dell’ azione sono individuati in schede di monitoraggio
predisposte dal gruppo di monitoraggio e schede sondaggio somministrate all’ utenza.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( Tra i rischi principali figura la
difficoltà di coinvolgimento delle famiglie con particolare riguardo alle famiglie problematiche e
alle famiglie in condizioni di svantaggio socio-culturale.
Possibile soluzione che eviti il rischio di difetto di coinvolgimento è il costituire una rete il più
possibile compatta di sollecitazioni e sensibilizzazione alle famiglie tale da condurle ad
usufruire del servizio.
$&48,672 La gestione dell’ azione sarà svolta in collaborazione con i Consultori dei tre
Comuni e sarà svolta in forma associata.
$]LRQHIDPLJOLD
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21( ,QWHJUD]LRQHVRFLDOHHODYRUDWLYDGLSHUVRQHLQFRQGL]LRQLGL
VYDQWDJJLRVRFLRHFRQRPLFR
2%,(77,9,Scopo del servizio è ridurre lo stato di disagio e di emarginazione delle persone in
situazione di povertà.
Obiettivo operativo è quello di offrire una opportunità di inserimento sociale e lavorativo a tutte
quelle persone che si trovano, anche temporaneamente, in condizione di svantaggio socioeconomico.
Il target di riferimento è individuato nei capifamiglia, nei giovani, nelle donne, nelle persone
sole che vivono, anche temporaneamente, in una situazione di disagio socio-economico. Il
numero degli utenti che potenzialmente possono accedere al servizio nell’ arco di un anno sono
circa 15 per ogni Comune.
Gli obiettivi prefissi tendono a soddisfare i bisogni primari dell’ individuo così come a garantirgli
partecipazione attiva alla vita sociale.
675$7(*,( La strategia che sottende a questa azione è quella di responsabilizzare il cittadino
ed indurlo ad una vita sociale attiva e partecipativa evitando il rischio di disagio ed
emarginazione sociale.
$77,9,7$¶: l’ attività consiste in una serie di fasi:
1) nella ricognizione delle famiglie o delle persone in stato di bisogno che hanno inoltrato al
Comune richiesta di sussidi, aiuti o contributi finalizzati a superare uno stato di disagio
economico di povertà;
verifica del loro reale reddito mediante accertamenti condotti contemporaneamente
dall’ Assistente Sociale e dall’ Ufficio di Polizia Municipale;
Calcolo dell’ ISEE;
4) Inserimento in un Progetto lavorativo costituito dalla prestazione di una forma di
collaborazione in favore dell’ Ente, delle Cooperative e/o delle attività produttive
presenti sul territorio a fronte della quale il Comune erogherà un contributo in denaro di
euro 258,00 mensili. L’ inserimento all’ interno di un settore dell’ Ente, all’ interno di una
Cooperativa o di attività produttive presenti nel Comune è regolato da apposita
convenzione. La prestazione di collaborazione non instaura alcun rapporto di lavoro ma
costruisce un percorso di recupero ed integrazione del soggetto svantaggiato. Le modalità
di partecipazione al progetto prevedono una collaborazione giornaliera di almeno quattro
ore per cinque giorni. La non partecipazione è ammessa unicamente per motivi di salute e
dietro presentazione di certificato medico. L’ inserimento nel progetto è consentito per tre
mesi ed è prorogabile per un massimo di altri tre nel corso dello stesso anno solare. Allo
scadere di tale periodo il progetto dovrà interrompersi per garantire la fruibilità a tutti i
richiedenti . Il numero di persone che contemporaneamente può essere impegnata per tale
progetto è di massimo n. 3 persone al mese per ogni Comune. Sarà garantita dall’ Ente
copertura assicurativa per eventuali rischi di infortunio e RC. Le persone che
partecipano a tale progetto non potranno usufruire contemporaneamente di altre forme di
aiuto. Eventuali richieste di aiuto formulate al termine del periodo massimo di
partecipazione al progetto (mesi 6) saranno opportunamente valutate e accordate solo in
caso di particolare bisogno. La non accettazione del progetto da parte degli ammessi
equivale a rinuncia per il periodo dei tre mesi, periodo nel quale il richiedente non potrà
avanzare altre richieste di aiuto. La supervisione sui partecipanti al progetto è esercitata:
- all’ interno dell’ Ente, dal responsabile del servizio a cui l’ utente è assegnato
all’ intero delle Cooperative, dal Presidente della Cooperativa o suo delegato
- all’ intero delle attività produttive, dal legale rappresentante dell’ azienda o suo delegato
5) Verifica mensile del grado di partecipazione da parte dell’ utenza. Tale verifica tende a
valutare il grado di partecipazione degli utenti e il grado di recupero di socialità,
responsabilità, autostima. La verifica mensile si effettua mediante relazione scritta del
supervisore del progetto trasmessa al responsabile dei servizi sociali di ciascun Comune.
7(03,67,&$ I tempi di attuazione del progetto si snodano nell’ arco dei tre anni e devono
tendere a garantire il più alto numero di utenti fruitori del servizio mediante un processo di
rotazione degli ammessi al progetto di integrazione sociale e lavorativa. Al termine di ogni anno
il responsabile dei servizi sociali di ciascun Comune rimette, al responsabile di Piano una
relazione finale sul grado di partecipazione dell’ utenza e sul raggiungimento degli obiettivi.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( Il responsabile dell’ azione è il funzionario
responsabile dei Servizi sociali di ogni singolo Comune. Lo staff necessario per l’ attuazione
dell’ azione è costruito da: Assistente sociale, Comando Polizia Municipale, responsabile dei
servizi comunali, delle Cooperative e delle unità produttive. Ruolo e funzione dell’ Assistente
sociale è quello di verificare lo stato di disagio socio-economico dell’ utente e la compatibilità
con il suo inserimento nel Progetto. Ruolo e funzione del Comando della Polizia Municipale è
quello di effettuare i necessari accertamenti sullo reale stato di bisogno del richiedente.
Ruolo dei responsabili dei servizi affidatari del partecipante al progetto è quello di supervisore
cui compete la verifica e la redazione di apposite relazioni mensili sul grado di partecipazione
dell’ utente all’ azione segnalando eventuali anomalie che potrebbero comportare l’ esclusione dal
progetto. Il ruolo del responsabile dei servizi sociali del Comune è quello di raccogliere le
relazioni dei supervisori, adottare eventuali provvedimenti conseguenti , fornire periodicamente
dati al Responsabile di Piano.
&2081,&$=,21( La comunicazione esterna al cittadino avverrà mediante l’ inserimento
del servizio all’ interno della carta dei servizi predisposta dall’ Ambito.
%8'*(7Il costo totale dell’ azione a carico del Piano di Zona è quantificato in euro 20.000,00
annui.
$QQXDOLWj
¼
¼
¼
Impegno finanziario
&21752//,(9$/87$=,21(Il primo livello, di controllo interno sull’ azione è esercitato
dal supervisore del progetto, che in questo caso è individuato nel Responsabile del Servizio (Ente,
Cooperative o struttura aziendale) a cui l’ utente viene assegnato. Il supervisore o, per meglio dire,
Tutor, cui l’ utente viene assegnato, avrà il compito di monitorare il grado di partecipazione
dell’ utente, il suo grado di coinvolgimento ed affidabilità, eventuali comportamenti anomali che
possono determinare l’ estromissione dal progetto, il livello di recupero di senso di responsabilità e
autostima che il soggetto avrà raggiunto alla fine del progetto. Lo strumento di valutazione sarà
costituito da relazioni mensili che il Tutor farà pervenire al Responsabile dei Servizi sociali del
Comune di appartenenza.
Un secondo livello di controllo, sempre interno, è effettuato dal Responsabile dei Servizi Sociali
di ciascun Comune, che riceve le relazioni mensili dei supervisori del progetto.
Il terzo livello di controllo, esterno, è esercitato dal Responsabile di Piano che stila un rapporto
periodico dell’ andamento dell’ azione da rimettere al Gruppo di Monitoraggio e valutazione
istituito con il presente Piano di Zona.
Un ultimo livello di controllo e valutazione sul grado applicazione del progetto, sul grado di
partecipazione degli utenti e sull’ efficacia dell’ azione è esercitato dal Gruppo di Monitoraggio e
valutazione del Piano di Zona.
1XP
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( Il rischio connesso con tale
servizio è legato soprattutto alla necessità di garantire la fruizione del servizio a tutti coloro che
versano in stato di bisogno, di povertà e di svantaggio socio-economico. Per garantire l’ estensione
della fruizione ad un numero più alto di utenti, viene fissata un periodo massimo di permanenza
nel progetto, che per ciascun utente è fissato in un massimo di 6 mesi consecutivi nell’ arco di
ongi anno solare, allo scadere del quale dovrà essere consentito l’ accesso ad altri utenti.
$&48,672 Alla gestione del Servizio l’ Ambito può provvedere in maniera diretta avvalendosi
del supporto dei diversi settori degli enti o mediante convenzione con le Cooperative e/o le
attività produttive presenti sul territorio dei tre Comuni.
$]LRQHIDPLJOLD
6FKHGD
7,72/2'(//µ$=,21(: 6RVWHJQRHFRQRPLFRDOOHIDPLJOLH
2%,(77,9,Scopo dell‘intervento è quello di ridurre ed alleviare il disagio di quelle famiglie
che versano in stato di indigenza e non riescono a soddisfare i loro bisogni primari. Ulteriore
obiettivo di questa azione è quello di prevenire condizioni di emarginazione o esclusione sociale
derivanti dallo stato di bisogno.
L‘obiettivo operativo è quello di aiutare la famiglia in condizioni di grave disagio economico a far
fronte ai bisogni primari di sostentamento mediante l‘erogazione di buoni spesa. In casi di
particolare gravità ed urgenza il sostegno economico potrà essere erogato sotto forma di
contributo straordinario in denaro finalizzato al pagamento di spese indispensabili.
L‘utenza target è costituita da coloro che vivono in stato di indigenza, anche temporanea dovuta
all‘improvvisa mancanza di reddito o a causa di malattia o altro.
Il Sostegno economico alle famiglie dovrà avere il carattere della temporaneità e dovrà tendere al
superamento dello stato di indigenza.
675$7(*,(: L‘erogazione di questo servizio dovrà essere preceduta da una accurata analisi del
bisogno del richiedente, onde comprendere quale sia la forma migliore di aiuto e quale intervento
consenta, nel tempo più breve possibile, il superamento dello stato di bisogno.
La valutazione del bisogno dovrà essere condotta tenendo conto anche della rete di protezione che
potrebbe eventualmente intervenire a sostegno della famiglia al fine di evitare fenomeni di
emarginazione ed esclusione sociale ed il senso di solitudine che spesso accompagna lo stato di
bisogno.
$77,9,7$µ L‘azione prevede una prima fase di accertamento ed analisi del bisogno condotta
dall‘Assistente sociale, in collaborazione con altri servizi dell‘ente per la fase di accertamento.
Dalla relazione dell‘Assistente sociale dovrà emergere il quadro dei bisogni primari da soddisfare
e le indicazioni sulla forma, la natura e l‘entità dell‘aiuto da erogare.
La richiesta di sostegno economico, accompagnata dalla relazione dell‘Assistente sociale e dal
una scheda di accertamento dello stato di bisogno del richiedente sarà trasmessa al Responsabile
dei Servizi sociali che, effettuate le opportune verifiche di compatibilità con i parametri minimo
di reddito fissati dal Regolamento di Accesso ai Servizi Sociali comunali ed effettuato il calcolo
ISEE, adotterà i provvedimenti di competenza previa acquisizione del parere della Commissione
Consiliare per l‘erogazione di sussidi, contributi e altre forme di sostegno economico.
1XP
L‘erogazione di sostegno economico alle famiglie dovrà avere carattere di temporaneità e dovrà
tendere a superare un periodo di particolare difficoltà.
Il sostegno economico alle famiglie in stato di indigenza sarà erogato preferibilmente sotto forma
di buoni per l‘acquisto di generi di prima necessità, medicinali etc. e solo in casi di particolare
gravità sarà erogato sotto forma di denaro per spese indispensabili.
Alla fase di erogazione del contributo dovrà seguire una fase di monitoraggio costante dello stato
di bisogno della famiglia onde individuare percorsi di aiuto alternativi.
7(03,67,&$ Il sostegno economico dovrà avere il carattere della temporaneità e dovrà
tendere al superamento di uno momento di particolare bisogno.
Il tempo intercorrente tra la richiesta di sostegno economico e l‘erogazione del contributo non
dovrà superare i 30 giorni.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( Le figure professionali coinvolte in questa
azione sono quella dell‘Assistente sociale, che opererà, ove necessario, in collaborazione con gli
altri servizi presenti sul territorio (Consultorio familiare, operatori scolastici, Comando di polizia
municipale) e quella del Responsabile dei Servizi Sociali che assumerà i provvedimenti di
competenza.
Gli strumenti necessari per tale azione sono le schede di rilevamento del bisogno predisposte dal
Responsabile di Piano.
Le risorse necessarie sono di carattere professionale, per la fase di accertamento e valutazione del
bisogno, e di carattere economico per l‘erogazione materiale dell‘aiuto economico all‘utenza.
&2081,&$=,21(Le caratteristiche del servizio, le modalità di accesso, le modalità di
erogazione, i controlli, saranno esplicitati nella Carta dei Servizi predisposta dall‘Ambito
territoriale.
%8'*(7Il costo a carico del Piano è di 35.000,00 euro annue
$QQXDOLWj
Impegno
finanziario
¼
¼
¼
&21752//,(9$/87$=,21( Il controllo sull’ efficacia ed adeguatezza dell’ intervento di
aiuto economico sarà svolto, in prima istanza, dall’ Assistente sociale, che dovrà monitorare
costantemente lo stato di bisogno della famiglia o del soggetto assistito ed relazionare in merito.
Un secondo livello di controllo è esercitato dal Comando di Polizia Municipale che è chiamata a
relazionare sul reale stato di bisogno dell’ utente che fa richiesta di aiuto economico.
La valutazione sull’ efficacia dell’ intervento sarà espressa dal Responsabile del Servizio e,
periodicamente, dal Gruppo di Valutazione e Monitoraggio, che, in caso di inefficacia, dovrà
formulare eventuali proposte alternative di aiuto e sostegno.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267(I rischi connessi con tale azione
sono quelli della precarietà dell’ intervento e della sua temporaneità. Si è tuttavia precisato che
questa forma di aiuto deve avere il carattere dell’ eccezionalità, mentre occorre studiare forme
alternative di intervento finalizzate alla eliminazione radicale del bisogno.
$&48,672 Il servizio è gestito direttamente dai Comuni dell’ Ambito.
$]LRQHIDPLJOLD
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(3URJHWWR$IILGR
2%,(77,9,Promuovere l’ affido familiare ha, come obiettivo prioritario, quello di proteggere il
minore in un contingente periodo di difficoltà e garantire allo stesso la più ampia tutela come
figlio e la possibilità di recupero di un rapporto positivo con il nucleo familiare d’ origine.
Nel perseguire l’ obiettivo di recupero del rapporto con la famiglia d’ origine, il progetto affido
deve tendere ad evitare l’ allontanamento del minore dal suo ambiente di vita e ridurre al massimo
il ricorso all’ istituzionalizzazione.
675$7(*,( Le strategie da attivare affinché una campagna di sensibilizzazione all’ affido
familiare produca risultati positivi consistono in un’ attenta selezione e preparazione delle famiglie
potenzialmente affidatarie; in una approfondita conoscenza del minore da affidare e della sua
famiglia d’ origine, nella definizione dei tempi e delle modalità di affido, nella definizione di un
intervento mirato di recupero della famiglia naturale, nell’ interesse del minore.
$77,9,7$¶Il Progetto affido si struttura in una serie di fasi:
h) Selezione e formazione di un certo numero di famiglie potenzialmente affidatarie
i) Conoscenza del minore
j) Conoscenza della famiglia naturale
k) Ricerca su quale tipo di affido
l) Definizione dei tempi dell’ affido
m) Scegliere la famiglia affidataria “ giusta”
n) Definire l’ intervento sulla famiglia naturale
o) Definire i compiti degli operatori sociali
p) preparare gli attori dell’ affido
q) gestire le varie fasi dell’ affido
r) monitorare la fine dell’ affido
s) accorgimenti metodologici
7(03,67,&$ Il Progetto affido nella sua globalità si struttura in un arco temporale
necessariamente lungo e non inferiore al triennio di riferimento del presente Piano di Zona.
La prima fase del progetto, di durata non inferiore ad un anno, sarà incentrata sulla selezione e
formazione di un certo numero di famiglie potenzialmente affidatarie, mentre la seconda fase si
concentrerà sulla realizzazione di esperienze di affido come interventi di recupero di famiglie e
minori in condizioni di disagio o emarginazione.
67587785$25*$1,==$7,9$(5,6256( L’ intervento sarà condotto in collaborazione
con gli operatori dei Consultori Familiari dei Comuni dell’ Ambito e con le famiglie affidatarie.
Le risorse umane e professionali previste per il Progetto Affido sono le seguenti:
• Assistenti sociali dei Comuni dell’ Ambito
• Psicologi dei Comuni dell’ Ambito
• Operatori dei Consultori Familiari dei Comuni dell’ Ambito
• Consulenze di Esperti
Le risorse economiche previste per questo progetto sono relative a:
• Stampa materiale informativo sulla campagna affido
• Materiale per gli incontri con le famiglie
• Consulenze di esperti
I locali ove promuovere gli incontri saranno messi a disposizione dai Comuni dell’ Ambito.
&2081,&$=,21( La comunicazione rappresenta uno dei punti nodali di avvio del Progetto
ed è fondamentale ai fini della sensibilizzazione, ricerca e selezione di potenziali famiglie
affidatarie. Tale comunicazione avverrà mediante la diffusione di documenti informativi circa
l’ attivazione del Progetto, da divulgarsi nelle scuole e presso le sedi istituzionali.
%8'*(7 Le risorse assegnate a questo progetto sono di ¼DQQXL
$118$/,7$¶
IMPEGNO
¼
¼
¼
FINANZIARIO
&21752//,(9$/87$=,21( I controlli sulla realizzazione della campagna di
promozione dell’ affido familiare, sulla organizzazione degli incontri, sulla cadenza degli stessi,
saranno effettuati dal Responsabile del Servizio dei Comuni dell’ Ambito.
Valutazioni sulle modalità di intervento e sull’ efficacia degli stessi saranno espresse dall’ Ufficio
di Piano e dal Nucleo di Monitoraggio e Valutazione.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267( I rischi connessi con tale tipo di
intervento sono quelli legati alla iniziale diffidenza delle famiglie a proporsi come potenziali
affidatari. I rischi relativi alla seconda fase del progetto sono invece legati alla livello di relazione
che si instaura tra famiglia naturale, minore e famiglia affidataria.
Indicatore di successo del progetto sarà la riduzione del numero di minori istituzionalizzati in
favore di un processo di recupero e reintegro del minore nella sua famiglia d’ origine, da
realizzarsi proprio attraverso l’ affido.
$&48,672Il servizio è gestito dai Comuni dell’ Ambito, in collaborazione con i Consultori
Familiari
1XP
$]LRQHIDPLJOLD
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(3RWHQ]LDPHQWR$VLOL1LGRH,VWLWX]LRQHGLVHUYL]LVRFLRHGXFDWLYL
SHUODSULPDLQIDQ]LD
2%,(77,9,Scopo di questo intervento è quello di ridurre il carico assistenziale delle famiglie
con figli minori a carico, con particolare riguardo alla prima infanzia, e sostenere le scelte
procreative delle famiglie mediante l’ attivazione ed il potenziamento di servizi che consentano
alle donne occupate di restare nel ciclo produttivo.
675$7(*,(Accrescere il numero di bambini che usufruiscono di servizi per la prima infanzia
e fornire sostegno alle scelte procreative delle famiglie.
$77,9,7$¶ L’ azione assume caratteri diversi nei tre Comuni dell’ Ambito. Occorre infatti
precisare che il Comune di Atri, già dotato di Asilo Nido Comunale, persegue l’ obiettivo di
potenziare l’ offerta mediante l’ aumento del numero di posti disponibili.
Nei Comuni costieri di Silvi e Pineto il servizio è gestito da organizzazioni private ed il numero di
posti disponibili è limitato rispetto ai bisogni dell’ utenza.
Il Comune di Pineto prevede di ampliare il numero di posti disponibili in asilo nido mediante
specifica convenzione con il soggetto privato che a oggi gestisce il servizio.
Per quanto riguarda invece il Comune di Silvi, dove la disponibilità di posti nella scuola materna
è notevolmente inferiore ai bisogni della cittadinanza, e dove la carenza di servizi socio-educativi
per la prima infanzia è particolarmente sentita, si prevede di attivare almeno una sezione di
micro-nido riservato alla fascia di età 12-24 mesi.
Il servizio sarà inserito tra quelli a domanda individuale e l’ importo della retta sarà fissato
annualmente in sede di approvazione del Bilancio di Previsione, tenendo dei parametri ISEE.
7(03,67,&$All’ azione si prevede di dare corso sin dalla prima annualità.
La prima fase del progetto sarà costituita dalla ricognizione, mediante questionario, dei bisogni
considerati prioritari dalle famiglie che hanno a carico minori nella prima fascia di età (0-2 anni).
L’ avvio dell’ intervento a partire dalla prima sessione autunnale avverrà compatibilmente con le
risorse disponibili per il reperimento di locali idonei e/o l’ ampliamento di quelli già esistenti.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256( Ai fini dell’ ampliamento dei servizi per la
prima infanzia è necessario innanzitutto provvedere al reperimento di idonei locali.
In secondo luogo sarà necessario prevedere un numero di almeno 4 operatori specializzati parttime per ciascun Comune ed una figura di ausiliario. All’ interno del gruppo di operatori dovrà
essere individuata la figura di un coordinatore.
&2081,&$=,21( Dell’ attivazione del servizio sarà data comunicazione esterna mediante
informativa presso tutte le famiglie con minori a carico nella fascia di età 0-2 anni.
Il servizio sarà divulgato anche attraverso il servizio di Segretariato Sociale, lo Sportello
Informafamiglia e lo Sportello Immigrati.
Il servizio sarà inoltre inserito nella Carta dei Servizi predisposta dall’ Ambito.
%8'*(7 Il costo a carico del Piano di Zona per questo servizio è di 22.000 euro annui a
parziale copertura delle spese per gli operatori, per i locali, per le utenze, per le polizze
assicurative.
Alla copertura della parte eccedente di costi si provvederà con le rette corrisposte dagli utenti.
$118$/,7$¶
IMPEGNO
FINANZIARIO
¼
¼
¼
&21752//, ( 9$/87$=,21( Il controllo interno sull’ azione sarà esercitato dal
coordinatore o dal Responsabile dei Servizi Sociali dei Comuni per i servizi in convenzione.
Il controllo esterno sarà esercitato in prima istanza dal Responsabile dei Servizi Sociali di ogni
comune dell’ Ambito ed in seconda istanza dal Responsabile dell’ Ufficio di Piano che dovrà
predisporre una scheda di monitoraggio e valutazione del servizio e del grado di soddisfazione
dell’ utenza.
Laddove vengano riscontrate anomalie o inadempienze, il Responsabile dell’ Ufficio di Piano
adotterà i provvedimenti di competenza e fornirà al Gruppo di Piano indicazioni per migliorare il
servizio offerto:
Un ulteriore livello di monitoraggio e valutazione è esercitato dal Gruppo di Monitoraggio e
Valutazione istituito con il presente Piano di Zona.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267( Le principali difficoltà sono quelle
connesse alla disponibilità di risorse per l’ adattamento di locali o per il reperimento di nuovi
locali da destinare ai servizi per la prima infanzia. Per fronteggiare questo problema sarà
necessario attivare tutte le fonti di finanziamento esistenti per i servizi per la prima infanzia.
$&48,672 Il servizio, già esistente nel Comune di Atri, continuerà ad essere gestito in forma
diretta. Per il Comune di Pineto è previsto il convenzionamento con un’ organizzazione privata
che gestisce i servizi per la prima infanzia, mentre per il Comune di Silvi è prevista la gestione
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diretta.
,,,$5($,1)$1=,$$'2/(6&(17,(*,29$1,
,,,4XDGURGLULIHULPHQWRVRFLDOH ULSRUWDUHGDWLHLQIRUPD]LRQLUHODWLYLDOODFRQGL]LRQHGHOO¶LQIDQ]LD
HJLRYDQLOHQHOO¶$PELWR7HUULWRULDOH
Nell’ ambito sociale “ Costa Sud 1” vivono 5.698 minori della fascia 0-14 anni che corrispondono al 14,46%
della popolazione residente.
Il totale dei giovani nella fascia 0-30 anni rappresenta il 34% della popolazione, contro il 46% di persona in
età adulta.
L’ Ambito si presenta come uno con la maggior incidenza di popolazione giovanile e minorile.
L’ incidenza dei giovani e la loro dipendenza, in termini di cura e in termini economici, pone un grave carico
assistenziale sulle famiglie.
Il fenomeno della disoccupazione, che interessa in modo particolare i giovani al di sotto dei trent’ anni,
incombe sulle famiglie che devono provvedere ai loro fabbisogni.
Questa situazione, unita a fenomeni di disgregazione sociale e familiare, rende i giovani vulnerabili e
maggiormente esposti a rischi di emarginazione, devianza o, più semplicemente disagio.
Il fenomeno del disagio minorile è in forte aumento nei Comuni dell’ Ambito. Lo rivelano i dati sulla
dispersione scolastica, sulle varie forme di dipendenza (droghe leggere, alcool etc.), ma anche i dati sulla
presa in carico da parte dei servizi sociali e quelli sull’ istituzionalizzazione.
L’ assenza di servizi domiciliari di sostegno alle famiglie per il carico educativo sui minori, non consente di
intervenire con azioni di prevenzione e spesso il disagio si trasforma in emarginazione e devianza.
Il numero di minori in istituto all’ interno dell’ Ambito è molto elevato e i risultati prodotti da questo tipo di
intervento sono del tutto inefficaci.
Il fenomeno dell’ immigrazione e la presenza di minori extracomunitari, Rom e altro rende difficile
l’ integrazione sociale e culturale e spesso la differenza si trasforma in emarginazione.
La presenza di Centri di Aggregazione per minori ha, negli ultimi anni, favorito l’ integrazione, ma l’ Ambito
necessita di potenziare i servizi in favore della prima infanzia, degli adolescenti e dei giovani.
,,, *OL RELHWWLYL GL VDOXWH H GL VLVWHPD HOHQFDUH JOL RELHWWLYL ULWHQXWL SULRULWDUL SHU O¶$UHD LQIDQ]LD
DGROHVFHQWLHJLRYDQL
2%,(77,9,',6$/87(:
1) Integrare l’ azione delle famiglie per rafforzare nella comunità i fattori protettivi naturali che
permettono di offrire a bambini e adolescenti opportunità di sostegno e crescita;
2) Migliorare la capacità di fronteggiare le situazioni di crisi familiare e individuale, soprattutto per
quanto riguarda l’ età infantile e adolescenziale.
2%,(77,9,',6,67(0$:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
Estendere i posti in asilo nido ed i servizi alternativi come i micronidi
Sviluppare servizi socio-psico-educativi per l’ infanzia e l’ adolescenza
Sviluppare interventi domiciliari di tipo educativo-assistenziale;
Potenziare e qualificare l’ offerta dei centri diurni;
Attivare gli affidi familiari
Dare risposte qualificate alle domande di adozione
Sviluppare azioni specifiche per le famiglie e le persone in stato di povertà;
Prevedere azioni specifiche per minori immigrati;
Ridurre l’ istituzionalizzazione dei minori prevedendo servizi alternativi di sostegno
,,,$]LRQLVWUDWHJLHHSURJHWWLFRPSLODUHHQXPHUDUHSURJUHVVLYDPHQWHQHOO¶DPELWRGHOODVWHVVD$UHD
GLELVRJQRXQDVFKHGDSHUFLDVFXQD$]LRQHSUHIHULELOPHQWHXWLOL]]DQGRORVFKHPDULSRUWDWRQHOOD*XLGD
1XP
$]LRQH,QIDQ]LD$GROHVFHQWLH*LRYDQL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(: 6HUYL]LRVRFLRSVLFRHGXFDWLYRSHUPLQRULLQFRQGL]LRQLGLGLVDJLR
2%,(77,9, Scopo dell’ azione è quello di prevenire e/o recuperare quelle situazioni di difficoltà
affettivo-relazionali che possono determinare una serie di comportamenti a rischio.
Ulteriore obiettivo da perseguire è quello di fornire percorsi di supporto educativo sia in ambito
familiare che scolastico che consentano di evitare l’ allontanamento del minore dal suo nucleo
familiare.
L’ obiettivo operativo si caratterizza in un intervento di promozione della personalità del minore
che tenda alla sostenere, sollecitare e animare le risorse del ragazzo, ad incrementarne il
protagonismo a svilupparne le potenzialità. Gli ambiti di intervento sono quello scolastico,
familiare e extrascuola e devono consentire di accompagnare il ragazzo nei vari contesti di
quotidianità e sostenerlo nelle difficoltà che questi contesti possono presentare, offrendogli la
possibilità di attivare le sue risorse nei vari ambiti.
L’ intervento dovrà agire, oltre che sul disagio conclamato, anche sui contesti di normalità e
coinvolgere la totalità della popolazione minorile dei Comuni dell’ Ambito.
675$7(*,( L’ impulso di carattere strategico che deve caratterizzare questo intervento è
costituito dalla interconnessione tra prevenzione e promozione. Compito degli operatori è quello
di tradurre in occasioni e possibilità tutti quei momenti che il soggetto vive come difficoltà.
Strategica diventa, quindi, la competenza comunicativa degli operatori, la loro capacità di
relazione, la capacità di agire in contesti difficili e trasformare un vissuto quotidiano caratterizzato
da disagio e sofferenza in altre forme di quotidianità possibili.
$77,9,7$¶: Le azioni del progetto si collocano nei vari contesti di quotidianità dei ragazzi e
possono effettuarsi sia all’ interno della scuola, che in ambito familiare e extrascolastico.
Perché si possa rispondere in modo adeguato alle peculiarità che ogni contesto presenta,
l’ operatore dovrà porsi come figura di collegamento e mediazione tra il mondo esterno e quello
del minore.
In ambito scolastico l’ intervento avrà come obiettivo quello di affiancare il ragazzo nelle
situazioni di maggiore difficoltà e di supportarlo nella relazione con gli adulti e con i coetanei.
All’ interno del nucleo familiare l’ intervento potrà caratterizzarsi, da un lato, come azione di
supporto ad attività di studio o in percorsi extrascolastici, dall’ altro lato come supporto alla
famiglia nelle difficoltà di relazione con il minore stesso, cercando di proporre modalità
interattive che possano mediare situazioni di conflittualità e ridurre i comportamenti a rischio.
La presenza dell’ operatore potrà variare all’ interno della scuola o della famiglia a seconda delle
esigenze di contesto valutando, di volta in volta, quale sia il contesto che presenti per il ragazzo
maggiori difficoltà.
7(03,67,&$L’ azione si svolgerà nell’ arco di tutto il triennio di validità del Piano di Zona.
La prima fase del progetto sarà caratterizzata dal monitoraggio dei casi considerati a rischio e
dalla valutazione dei bisogni e delle priorità di intervento. Nella seconda fase si procederà alla
formulazione di progetti personalizzati di intervento su ciascun minore e alla presa in carico degli
stessi.
Alla presa in carico dovranno seguire momenti di valutazione circa l’ efficacia dell’ intervento e
dei risultati ottenuti, da effettuarsi in collaborazione con gli operatori scolastici, con la famiglie e
con il minore stesso, onde procedere alla programmazione di azioni successive.
Un terzo livello di azione è costituito dalla totalità della popolazione minorile, in favore della
quale andranno predisposti progetti che favoriscano l’ aggregazione e l’ integrazione e riducano i
rischi di emarginazione.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256(: La struttura che dovrà occuparsi di questa
azione dovrà dotarsi di figure professionali qualificate a gestire le problematiche dei minori e
delle famiglia. Tra le figure professionali indispensabili deve essere prevista quella del mediatore
familiare. Gli operatori previsti per ciascun Comune dell’ Ambito sono 4, il monte ore di
intervento mensile per ciascun operatore è di 80 ore per un arco temporale di intervento di 10
mesi l’ anno.(800 ore annue per n.4 operatori) La struttura organizzativa dovrà prevedere al suo
interno la figura di un coordinatore-supervisore del progetto la cui azione dovrà svolgersi su un
monte ore di 20 ore mensili per 10 mesi l’ anno (200 ore annue). La struttura incaricata di svolgere
questo progetto potrà avvalersi della collaborazione dell’ Assistente sociale dei Comuni
dell’ Ambito e di eventuali consulenze degli operatori dei servizi sociali presenti sul territorio
(Psicologo del Servizio di Counselling Scolastico, Consultorio familiare, Operatori dei Centri di
Aggregazione giovanili ed adolescenziali, Sportello Informafamiglia, Sportello Immigrati).
Gli operatori dovranno rapportarsi costantemente con gli operatori scolastici, con le famiglie, con
le associazioni sportive, ricreative e di volontariato che possano fornire un’ azione di supporto ai
percorsi di crescita dei giovani.
&2081,&$=,21( All’ attivazione del servizio sarà data diffusione attraverso una specifica
campagna d’ informazione all’ interno delle scuole.
Il servizio sarà inoltre inserito nella Carta dei Servizi sociali dell’ Ambito Costa Sud 1.
%8'*(7 Il costo totale dell’ intervento a carico del Piano di Zona è di euro 39.000 annui per i
tre anni di validità del P.d.Z.
$118$/,7$¶
IMPEGNO
¼
¼
¼
FINANZIARIO
&21752//2(9$/87$=,21(Il controllo e la supervisione sono affidati alla figura del
Coordinatore e Supervisore individuati all’ interno del progetto, che dovrà rimettere, ai
Responsabili dei Servizi sociali dei Comuni e al Responsabile dell’ Ufficio di Piano una relazione
trimestrale sull’ andamento del progetto e sui risultati ottenuti. Un livello di controllo superiore è
invece affidato al Responsabile dell’ Ufficio di Piano che predisporrà schede di monitoraggi e
valutazione del Progetto e, sulla base dei risultati riscontrati, formulerà al Gruppo di Piano
eventuali proposte di revisione o miglioramento del progetto stesso.
Un ultimo livello di controllo è esercitato dal Gruppo di Monitoraggio e Valutazione istituito con
il presente Piano di Zona.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( I principali rischi di questo
intervento sono legati alla difficoltà iniziale di approcciare i soggetti problematici e le loro
famiglie e di avviare un rapporto di relazione e collaborazione con gli stessi.
Superata questa prima fase di reticenza, le possibilità di intervento diventano molto ampie.
Le risposte attese da questo intervento sono quelle di garantire ad ogni minore la possibilità di
superare quelle situazioni di difficoltà affettivo-relazionale che non gli consentono di affermarsi
pienamente e ridurre al massimo le situazioni di disagio conclamato.
$&48,672 Il servizio sarà gestito mediante convenzione con Cooperative o Professionisti
Esperti del mondo giovanile e adolescenziale e delle problematiche della famiglia.
1XP
$]LRQH,QIDQ]LD$GROHVFHQWLH*LRYDQL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(: &HQWUR$JJUHJDWLYRSHU0LQRULH$GROHVFHQWL
2%,(77,9,: I centri di aggregazione minorile ed adolescenziale svolgono un ruolo primario nei
processi di socializzazione ed integrazione dei minori. Essi agiscono sulla sfera dell’ autonomia
favorendo l’ autonomia psicologica e relazionale, consentono di accrescere l’ autostima e di
valorizzare tutte le risorse della persona.
Lo scopo è quello di favorire l’ incontro e la socializzazione tra pari con lo scopo di ridurre le
cause di emarginazione e di disagio.
L’ obiettivo operativo è quello di potenziare le attività dei Centri di Aggregazione minorile
presenti nei Comuni di Silvi, Pineto ed Atri e di attivare Centri di Aggregazione per gli
adolescenti.
Con il potenziamento dei centri di aggregazione ci si prefigge di fornire una ulteriore forma di
sostegno ai minori e alle famiglie, che consenta di ridurre il disagio ed eviti il ricorso alla
istituzionalizzazione.
675$7(*,(: Affinché i Centri di Aggregazione diventino un luogo di incontro privilegiato per
i minori e gli adolescenti è necessario che questi siano vivi e propositivi. Il raggiungimento di
questo obiettivo si otterrà mediante lo studio di laboratori e attività di socializzazione che
attraggano l’ interesse dei minori e degli adolescenti. E’ inoltre necessario attivare una stretta
collaborazione con la scuola e con l'
extrascuola, per coordinare gli interventi e sviluppare le
sinergie necessarie per la realizzazione di progetti mirati di animazione e socializzazione.
$77,9,7$¶L’ azione prevede il potenziamento dei Centri già operanti all’ interno dell’ Ambito
(Centro di Aggregazione per minori 6-10 anni presente sul territorio di Silvi e Centro di
Aggregazione Pre-adolescenziale presente nel Comune di Pineto, Centro di Aggregazione per
minori nel Comune di Atri) con lo scopo di aumentare il numero di utenti. A latere è necessario
prevedere l’ istituzione di nuovi punti di aggregazione per la fascia adolescenziale e giovanile che
risulta carente di servizi.
Per il potenziamento dei Centri già esistenti si prevede un incremento del numero degli utenti del
30% rispetto a quello attuale, con il potenziamento delle attività sinora svolte e con l’ attivazione
di due attività di laboratorio, oltre alla normale attività di sostegno didattico e di intrattenimento
ludico-ricreativo. Questo percorso prevede l’ inserimento all’ interno di ciascun centro della figura
dell’ animatore socio-culturale che svolga compiti di programmazione e coordinamento delle
attività di laboratorio e che si curi di reperire di volta in volta le professionalità necessarie alla
realizzazione di specifici progetti.
Per l’ attivazione di Centri di Aggregazione Adolescenziale e Giovanile sarà necessario
innanzitutto reperire i locali idonei all’ ubicazione degli stessi. All’ interno di ciascun centro sono
previste almeno due figure di animatore socio-culturale part.-time, di cui uno con il ruolo di
coordinatore. Il coordinatore avrà il compito di rapportarsi con il mondo della scuola, delle
istituzioni e dell’ extrascuola per formulare progetti mirati al coinvolgimento di giovani ed
adolescenti.
7(03,67,&$La prima fase di attivazione del progetto prevederà il potenziamento dei Centri
Diurni già esistenti attraverso l’ ampliamento dei servizi offerti.
L’ attività dei Centri Aggregativi si svolgerà all’ interno dei Centri nel periodo Settembre-Giugno,
mentre nel periodo estivo gli stessi operatori saranno impiegati nelle colonie marine e montane,
nell’ organizzazione di attività sportive e di attività ludico-ricreative da svolgersi all’ aria aperta.
Nella seconda fase del progetto, ovvero a decorrere dalla seconda annualità, si provvederà
all’ attivazione dei Centri Aggregativi per Giovani ed Adolescenti, previa analisi dei maggiori
bisogni dell’ utenza di riferimento.
1XP
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( Per i Centri di Aggregazione già attivi, con
l’ aumentare dell’ utenza dovrà essere previsto un proporzionale aumento del numero di operatori
(almeno 1 ogni 12 utenti che abitualmente frequentano il Centro).
Per i Centri di Aggregazione Adolescenziale e Giovanile di nuova attivazione il numero degli
operatori è fissato nel numero di 2 di cui uno con il ruolo di Coordinatore.
All’ interno di ciascun Centro dovrà essere individuato un Coordinatore che avrà il compito di
programmare, coordinare e verificare l’ efficacia delle attività. Il Coordinatore dovrà fornire una
relazione trimestrale sull’ andamento del Centro, sulle attività svolte, sul grado di coinvolgimento
e di soddisfazione dell’ utenza.
Per quanto riguarda le strutture, laddove queste coincidano con il locali scolastici, sarà necessario
prevedere adeguate attrezzature tali da rendere il Centro il più possibile piacevole ed accogliente.
Le attrezzature necessarie al funzionamento dei singoli Centri dovranno essere tali da consentire
lo svolgimento dei programmi e delle attività di laboratorio.
Al fine di garantire la massima fruibilità del servizio presso la popolazione minorile, sarà
necessario prevedere un adeguato servizio di trasporto.
&2081,&$=,21( La comunicazione interna dovrà prevedere uno stretto contatto con gli
operatori scolastici, con le famiglie e con l’ extrascuola.
La comunicazione esterna prevede la divulgazione delle attività dei Centri presso la popolazione
scolastica e presso le famiglie mediante la predisposizione di volantini informativi.
Le attività ed il target di riferimento dei Centri di Aggregazione per Minori e per Adolescenti e
Giovani saranno inserite nella Carta dei Servizi dell’ Ambito prevista con il presente P.d.Z.
%8'*(7Il costo totale dell’ azione a carico del P.d.Z. è di 70.000 euro annui.
$118$/,7$¶
IMPEGNO
¼
¼
¼
FINANZIARIO
&21752//,(9$/87$=,21(Il controllo interno sull’ azione è esercitato dalla figura del
Coordinatore, mentre il controllo esterno è affidato in prima istanza al Responsabile del Servizio
Sociale di ciascun Comune e, a livello di Ambito, al Responsabile dell’ Ufficio di Piano.
La valutazione sull’ efficacia del servizio è affidata al Gruppo di Monitoraggio e Valutazione
istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( I rischi principali sono quelli
relativi al coinvolgimento dei ragazzi, in particolare quelli a rischio di emarginazione. Un lavoro
di collaborazione tra operatori scolastici, operatori dei Centri e famiglie potrà consentire di
superare questa difficoltà e favorire la fruizione del servizio.
$&48,672Il servizio sarà gestito in convenzione con operatori specializzati e/o potrà essere
affidato a cooperative con comprovata esperienza nel settore.
$]LRQH,QIDQ]LD$GROHVFHQWLH*LRYDQL
6FKHGD
7,72/2'(//µ$=,21(: $VVLVWHQ]D0LQRULLQ,VWLWXWR
2%,(77,9, L‘azione, da prevedersi nei casi di assoluta necessità e laddove interventi
alternativi si sono dimostrati inefficaci, ha lo scopo di allontanare temporaneamente il minore da
un contesto familiare e sociale problematico, in cui è esposto al rischio di emarginazione e di
devianza, per consentirgli di vivere in un ambiente che gli garantisca protezione e lo sostenga nel
difficile processo di crescita.
Ulteriore obiettivo di tale intervento è quello di agire sulla famiglia e sul contesto sociale del
minore, eliminando i fattori di rischio, per preparare il terreno al reinserimento del minore stesso.
675$7(*,( L‘intervento prevede un‘azione congiunta sul minore, sulla famiglia,
sull‘ambiente scolastico e sull‘extrascuola e presuppone una stretta collaborazione fra tutte le
figure che, a vario titolo, si rapportano con il minore.
L‘azione strategica del P.d.Z. prevede una drastica riduzione di questa forma di intervento, che
dovrà essere sostituita da forme di sostegno domiciliare e scolastico al minore e alla famiglia.
$77,9,7$µ L‘istituzionalizzazione del minore, in una nuova ottica di promozione e
prevenzione, dovrà essere di carattere temporaneo , per il tempo strettamente necessario a
superare un periodo di particolare difficoltà.
La prima fase dell‘azione deve prevedere una attenta analisi del contesto di vita del minore per
ricercare le aree di positività da potenziare al fine di evitare l‘allontanamento del minore stesso. In
questa fase dovrà essere sondata la possibilità di intervenire con l‘assistenza domiciliare o
scolastica, con l‘obiettivo di ridurre i contrasti e attivare le risorse del minore e della famiglia.
Nei casi di abbandono o maltrattamento, sarà necessario attivare una rete di protezione del minore
mediante la ricerca di famiglie disposte all‘affido. Nei casi di impossibilità ad intervenire in forma
diversa si ricorrerà al ricovero in istituto.
L‘istituzionalizzazione dovrà essere accompagnata da un programma di intervento personalizzato
che dovrà tendere alla massima tutela del minore, a garantire al minore un processo evolutivo che
garantisca la valorizzazione di tutte le sue risorse e che tenda alla piena affermazione della sua
personalità.
Nel contempo bisognerà prevedere un progetto mirato di intervento sulla famiglia al fine di
consentire il reinserimento del minore nel suo contesto.
7(03,67,&$I tempi dell‘azione sono connessi con la complessità del caso e con gli interventi
necessari a ripristinare un clima di serenità nel contesto familiare e sociale del minore.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256( Nei casi di ricovero in Istituto è necessario
aver preventivamente attivato tutta la rete dei servizi sociali per studiare eventuali percorsi
alternativi all‘istituzionalizzazione.
Il referente principale in questi casi è quello dell‘Assistete sociale che riceve la segnalazione e che
dovrà intervenire, con visite domiciliari, incontri con la famiglia, con gli operatori scolastici, con
il gruppo dei pari, per ricercare quelle aree di positività da attivare al fine di evitare
l‘allontanamento del minore. Sarà cura dell‘Assistente sociale stilare un programma
personalizzato di intervento che eviti l‘allontanamento del minore e che preveda la presa in carico
da parte dei servizi domiciliari. Nei casi in cui l‘allontanamento si rivelasse inevitabile, sarà cura
dell‘Assistente sociale darne comunicazione al Tribunale dei Minori per i provvedimenti di
competenza. Sarà altresì cura dell‘Assistente sociale seguire le varie fasi del processo e stilare, in
collaborazione con la famiglia e con gli operatori dell‘Istituto, un programma di recupero e
reinserimento del minore nel suo contesto. Qualora si rivelasse necessario, l‘Assistente sociale
potrà richiedere la consulenza di specialisti quali lo psicologo, il neuropsichiatra, il mediatore
familiare o altri esperti.
&2081,&$=,21( L‘intervento assume i connotati della riservatezza e necessita di essere
gestito con discrezione, onde evitare di ledere l‘immagine del minore e della sua famiglia.
%8'*(7 Il costo posto a carico del P.d. Z. è di ¼DQQXL3HUTXHVWRVHUYL]LRè prevista
una riduzione di almeno il 20%, rispetto al triennio, a seguito dell‘attivazione di servizi
alternativi. Al costo per le rette potranno contribuire anche le famiglie sulla base del reddito
calcolato secondo i parametri ISEE.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//,(9$/87$=,21(Il controllo sui servizi forniti dai vari Istituti e sull‘efficacia
degli interventi proposti sarà effettuato in primo luogo dall‘Assistente sociale dei Comuni
dell‘Ambito che dovrà rimettere al Responsabile dei Servizi sociali del proprio Comune e al
Responsabile dell‘Ufficio di Piano una relazione trimestrale sulle modalità di intervento e
sull‘efficacia delle stesse.
Un livello superiore di controllo sarà effettuato dal Responsabile dell‘Ufficio di Piano mentre la
valutazione sarà espressa dal Gruppo di Monitoraggioe Valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267(Questo tipo di intervento presenta
una serie di rischi legati all‘efficacia e alla tempestività dell‘intervento. Solo un‘attenta selezione
degli istituti ed un adeguato programma di reinserimento del minore potrà consentire di superare
questi rischi.
$&48,672Il servizio sarà gestito mediante convenzione con gli Istituti più idonei a rispondere
ai bisogni di ogni singolo caso.
$]LRQH,QIDQ]LD$GROHVFHQWLH*LRYDQL
1XP
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(&RORQLH(VWLYH0RQWDQHH0DULQH
2%,(7,9, Scopo dell’ azione è favorire l’ incontro e la socializzazione dei minori in contesti
diversi da quello scolastico o dell’ extrascuola e consentire al minore di fare esperienze di
autonomia e di autogestione.
Obiettivo operativo è quello di sostenere le famiglie ed alleviarne il carico assistenziale in un
momento dell’ anno in cui i servizi scolastici sono sospesi ed i minori gravano completamente
sulla famiglia.
675$7(*,( Obiettivo strategico è quello di evitare l’ abbandono del minore a sé stesso e
fornirgli occasioni di svago e socializzazione con il gruppo dei pari.
Sarà fondamentale attivare una stretta collaborazione tra la famiglia e gli operatori incaricati della
gestione del servizio per garantire un corretto intervento sul minore.
$77,9,7$¶ Il servizio consiste nell’ organizzazione di colonie marine e/o montane di almeno
14 giorni per minori nella fascia 6-10 e 11-14.
Il numero di minori ammesso a partecipare sarà non inferiore a 20 e non superiore a 120 per le
colonie marine e non inferiore a 12 e non superiore a 30 per quelle montane.
Il servizio di colonie marine si svolge prioritariamente nelle ore antimeridiane, anche se è
possibile prevedere un prolungamento anche nel pomeriggio.
Nel caso di colonie montane il servizio ha carattere residenziale e si svolge nell’ arco delle 24 ore.
Il servizio deve strutturarsi con attività di tipo sportivo e ludico-ricreativo, gite ed escursioni e
dovrà comprendere anche il trasporto.
Compatibilmente con lo stato di salute ed il grado di autonomia del minore e con la disponibilità
delle Assistenti specializzate per minori ed handicap, si prevede l’ accesso al servizio dei minori in
situazione di handicap.
Il servizio rientra tra quelli a domanda individuale e la quota di partecipazione è stabilita
annualmente in fase di redazione del Bilancio Preventivo. Le quote di compartecipazione saranno
fissate tenendo conto dei parametri di reddito del regolamento ISEE.
7(03,6,7,&$ L’ azione si svolgerà durante il periodo estivo con priorità nei mesi di Giugno e
Luglio.
Il servizio sarà proposto per tutto il triennio di validità del P.d.Z.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256( Le risorse professionali necessarie
all’ organizzazione e gestione delle colonie estive coincidono, dove possibile, con gli operatori dei
Centri diurni e/o con la collaborazione di associazioni sportive o di volontariato.
&2081,&$=,21( La comunicazione esterna del progetto avverrà mediante affissione di
apposito bando di iscrizione. Il servizio sarà inoltre inserito nella Carta dei Servizi prevista con il
presente P.d..Z.
%8'*(7 Il costo posto a carico del P.d.Z., comprensivo del costo degli operatori, del
trasporto, dell’ affitto delle attrezzature balneari e/o delle strutture ricettive per le colonie montane,
è di euro 45.000 annui. La parte eccedenti i costi sarà coperta con il contributo degli utenti.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//2(9$/87$=,21( La gestione delle colonie sarà affidata a operatori sociali
dei centri diurni e/o a associazioni sportive o di volontariato che dovranno nominare al loro
interno la figura di un coordinatore che sarà responsabile del progetto:
Il Responsabile dei Servizi sociali dei Comuni vigilerà sul buon andamento dell’ attività e
rimetterà all’ Ufficio di Piano una scheda di monitoraggio e controllo dell’ intervento:
Il Responsabile dell’ Ufficio di Piano segnalerà eventuali disservizi o anomalie al Gruppo di
Monitoraggio e valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( L’ azione presenta un fattore di
rischio legato alle possibili difficoltà di socializzazione ed integrazione dei minori derivanti
soprattutto dallo staccarsi dalla famiglia. Un buon intervento di preparazione alle colonie con i
minori e le famiglie e gli operatori consentirà di ridurre tale rischio.
$&48,672 Il servizio potrà essere gestito direttamente o affidato in convenzione agli
operatori dei centri diurni, alle associazioni sportive o di volontariato.
,,,$5($',6$%,/,7$¶
,,,4XDGURGLULIHULPHQWRVRFLDOH ULSRUWDUHGDWLHLQIRUPD]LRQLUHODWLYLDOODFRQGL]LRQHGHLGLVDELOL
QHOO¶$PELWR7HUULWRULDOH
L’ area della disabilità si presenta particolarmente problematica nell’ Ambito Costa Sud 1 per il costante
aumento del numero di disabili., soprattutto nella fascia minorile.
Con il precedente P.d.Z. si è assistito ad un aumento notevole degli interventi in favore dei disabili sia in
ambito scolastico che domiciliare. Il numero dei minori con assistenza scolastica nell’ Ambito è pari a 45,
mentre il numero di coloro che usufruiscono di assistenza domiciliare è di 13.
Per quanto riguarda l’ assistenza scolastica, le recenti modifiche introdotte dal Ministero pongono un nuovo
interrogativo circa le professionalità da impiegare ed il servizio da fornire.
Su questo fronte i Comuni dell’ Ambito hanno investito sulla formazione degli operatori onde garantire un
servizio qualitativamente e professionalmente rispondente ai bisogni degli alunni, l’ introduzione di eventuali
nuove professionalità di carattere specialistico impone la riconversione degli operatori e/o la loro ulteriore
specializzazione.
Il servizio di assistenza domiciliare, attivato negli ultimi tre anni, ha avuto una ricaduta positiva sui disabili e
sulle famiglie in quanto ha favorito, da una lato, la socializzazione del disabile e, dall’ altro, ha fornito un
valido supporto, in termini di accudimento, alla famiglia.
Il supporto di assistenza fornito dalle associazioni di volontariato in questa area è estremamente proficuo e
contribuisce ad alleviare il carico assistenziale delle famiglie, sarebbe quindi opportuno, da un lato,
potenziare la collaborazione con le associazioni di volontariato e, dall’ altro, attivare una stretta
collaborazione con il Centro Diurno di Riabilitazione Sociale della Fondazione Ricciconti, presente nel
Comune di Atri, onde garantire occasioni di integrazione e socializzazione extrafamiliari ed extrascolastiche
alle persone in situazione di handicap.
Non pochi problemi sono sorti in materia di trasporto scolastico per gli alunni che frequentano istituti di
istruzione superiore fuori dal Comune di residenza e su questo fronte sarà necessario attivare delle
convenzioni con ditte specializzate di trasporto al fine di garantire la tutela necessaria al minore in situazione
di handicap.
Nell’ area della disabilità resta ancora irrisolto il problema del dopo-di-noi e dell’ integrazione lavorativa delle
persone in situazione di handicap
,,,*OLRELHWWLYLGLVDOXWHHGLVLVWHPDHOHQFDUHJOLRELHWWLYLULWHQXWLSULRULWDULSHUO¶$UHDGLVDELOL
2%,(77,9,',6$/87(
1)Garantire l’ integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap
2) Garantire assistenza specialistica nelle scuole
4) Ridurre il carico sociale della famiglia
5) Garantire la disponibilità di ausili e sussidi necessari all’ autonomia della persona in situazione di handicap
6) Ridurre i fattori invalidanti all’ interno dell’ ambiente scolastico e domestico
7) Garantire facilitazioni di trasporto alla persona in situazione di handicap
2%,(77,9,',6,67(0$
1) Garantire interventi di aiuto personale e servizi socio-assistenziali diurni
Garantire interventi di riabilitazione integrata territoriale/domiciliare
Garantire occasioni di aggregazione e socializzazione favorendo la frequentazione di Centri Aggregativi
Diurni.
,,,$]LRQLVWUDWHJLHHSURJHWWLFRPSLODUHHQXPHUDUHSURJUHVVLYDPHQWHQHOO¶DPELWRGHOODVWHVVD$UHD
GLELVRJQRXQDVFKHGDSHUFLDVFXQD$]LRQHSUHIHULELOPHQWHXWLOL]]DQGRORVFKHPDULSRUWDWRQHOOD*XLGD
1XP
$]LRQH'LVDELOL
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(: $VVLVWHQ]D6FRODVWLFD6SHFLDOLVWLFDDJOLDOXQQLLQVLWXD]LRQHGL
KDQGLFDSJUDYH
2%,(77,9, Il servizio di assistenza specialistica agli alunni in situazione di handicap ha lo
scopo di favorire l’ integrazione scolastica e sociale del minore incidendo positivamente sulla sua
autonomia e sulla sua capacità di relazione con gli altri.
Sul piano operativo l’ azione ha lo scopo di ridurre tutti quei fattori invalidanti che impediscono al
minore la piena integrazione nel contesto, mediante l’ attivazione di tutte le risorse che l’ alunno in
situazione di handicap possiede.
Il target di riferimento è la popolazione scolastica con handicap in situazione di gravità residente
nei Comuni dell’ Ambito che frequenti qualsiasi ordine o grado di scuola.
675$7(*,( L’ azione necessita di una collaborazione sinergica tra tutte le figure che si
relazionano con l’ alunno. In particolare è necessaria una stretta collaborazione tra i componenti
del Gruppo H della scuola (l’ insegnante di sostegno, gli operatori della riabilitazione, la famiglia)
gli insegnanti e l’ assistente scolastico, al fine di definire un programma personalizzato di
intervento in cui l’ assistente possa svolgere un ruolo attivo nella valorizzazione delle risorse
dell’ alunno. Altro fattore strategico è la professionalità dell’ assistente e la sua capacità di
interagire con l’ alunno per attivare tutte le potenzialità residue dell’ alunno.
L’ efficacia dell’ intervento è determinata in larga parte anche dalle relazioni che l’ alunno instaura
con il gruppo dei pari, in questo caso il ruolo dell’ assistente può diventare importante come figura
di mediazione tra l’ alunno e il resto della classe.
$77,9,7$¶L’ assistenza specialistica agli alunni in situazione di handicap si configura come un
intervento qualificato che, agendo sulle diverse aree dell’ autonomia, della comunicazione, del
linguaggio, della psicomotricità, favorisce la piena integrazione dell’ alunno nel contesto
scolastico e sociale.
Le modalità di intervento su ciascun alunno saranno definite in un programma personalizzato di
intervento che il Gruppo H stilerà in collaborazione con l’ Assistente sociale del Comune.
La richiesta del numero di assistenti specializzati per ciascun anno scolastico e le professionalità
richieste dovranno pervenire al Comune di residenza dell’ alunno e all’ Ufficio di Piano almeno 20
giorni prima dell’ inizio del nuovo anno scolastico.
Eventuali variazioni in itinere dovranno essere tempestivamente comunicate al Responsabile dei
Servizi sociali del Comune di residenza del minore e al Responsabile dell’ Ufficio di Piano.
L’ intervento sarà prestato in ambito scolastico, e, in caso di assenza del minore per malattia o
altro, anche a domicilio, previo accordo con la famiglia e per un numero di ore corrispondente a
quello previsto per la scuola.
Il rapporto tra assistente e assistito sarà definito dal Gruppo H della scuola in accordo con
l’ Assistente sociale e con il Responsabile dei Servizi Sociali di ciascun Comune.
L’ Assistente specializzato potrà prestare la propria opera anche durante il trasporto del minore da
casa a scuola, previo accordo con la famiglia e con il Responsabile dei Servizi sociali del
Comune.
7(03,67,&$L’ azione assume il carattere della continuità per tutto l’ arco di vita scolastica del
minore, ne consegue che l’ intervento si delineerà lungo tutto il triennio di validità del P.d.Z.. E’
tuttavia presumibile che l’ intensità dell’ intervento su ogni singolo alunno possa variare a seconda
del momento, della fase di sviluppo, dell’ evoluzione o involuzione dell’ handicap.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( Le risorse necessarie al corretto svolgimento
del servizio sono di carattere prettamente professionale. Ne deriva che gli assistenti dovranno
possedere qualifiche e competenze professionali necessarie per operare con minori in situazione
di handicap. La qualifica di accesso al servizio è quella di “ Operatore sociale per minori ed
handicap” , l’ esperienza maturata con il servizio prestato costituirà titolo preferenziale. In caso di
richieste da parte della scuola di figure con particolare specializzazione, si provvederà ad evaderle
compatibilmente con i tempi necessari allo svolgimento delle selezioni.
&2081,&$=,21( La comunicazione interna tra gli operatori scolastici, la famiglia e
l’ assistente diventa di fondamentale importanza ai fini della pianificazione a valutazione degli
interventi sul minore.
La comunicazione esterna verte invece sulla divulgazione delle caratteristiche del servizio e delle
modalità di accesso, che saranno inserite nella Carta dei Servizi istituita con il presente P.d.Z.
1XP
%8'*(7Il costo posto a carico del P.d.Z. è di 288.000 euro annui. La spesa è attestata sui costi
sostenuti dall’ Ambito nel triennio precedente.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//, ( 9$/87$=,21( All’ interno del gruppo di assistenti operanti in ciascuna
scuola dovrà essere individuata la figura di un coordinatore del servizio, che avrà il compito di
vigilare sul corretto svolgimento del servizio e segnalare eventuali disfunzioni, assenze o altre
cause che costituiscono impedimento al regolare svolgimento del servizio stesso.
Il Responsabile dei Servizi Sociali di ciascun Comune che avrà il compito di garantire il regolare
svolgimento del servizio così come previsto dalla convenzione con gli assistenti e secondo il
programma definito dal Gruppo H della scuola. Il coordinatore rimetterà al Responsabile dei
Servizi Sociali del Comune una relazione trimestrale sull’ andamento del servizio, sulle modalità
di svolgimento e sull’ efficacia degli interventi programmati.
Il Responsabile dell’ Ufficio di Piano predisporrà una scheda di monitoraggio e valutazione del
servizio che dovrà essere compilata dal Responsabile dei Servizi sociali di ciascun Comune e
dovrà essere restituita all’ Ufficio di Piano per successive valutazioni.
Un ulteriore livello di monitoraggio e valutazione del servizio svolto sarà svolto da Gruppo di
Monitoraggio e valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( Il rischio connesso con lo
svolgimento del servizio risiedono nella tempistica con cui verranno segnalate le diverse esigenze
degli alunni in situazione di handicap e i tempi di risposta da parte dei servizi sociali.
$&48,672Il servizio sarà gestito dall’ Ufficio di Piano mediante la pubblicazione di un bando
per la formazione di apposita graduatoria degli assistenti in possesso della qualifica professionale
di base richiesta. Per eventuali interventi di carattere altamente specialistico, si provvederà
mediante convenzione con professionisti a seguito di bando di selezione.
$]LRQH'LVDELOL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(6HUYL]LRGL$LXWR3HUVRQDOHH$VVLVWHQ]DGRPLFLOLDUHDLGLVDELOL
2%,(77,9, Obiettivo del servizio è quello di favorire il permanere del disabile nel proprio
ambiente familiare, fornendo contemporaneamente alla famiglia supporto e sollievo.
Obiettivo operativo è quello di favorire l’ autonomia del disabile all’ interno del contesto
domestico e offrire allo stesso un’ occasione di socializzazione.
Tra gli obiettivi strategici si individua un aumento del 30% del numero di utenti assistiti
all’ interno dell’ Ambito.
Il target di riferimento è la popolazione in situazione di handicap grave residente nei Comuni
dell’ Ambito.
Il servizio viene fornito nei casi in cui la famiglia presenta evidenti difficoltà di fronteggiare, con
le proprie risorse, le diverse problematiche legate alla cura della persona disabile.
675$7(*,(L’ azione diventa strategica nel momento in cui la stessa converge con interventi
di carattere sanitario-riabilitativo a domicilio e consente di alleviare in modo notevole il carico
assistenziale che grava sulla famiglia.
1XP
$77,9,7$¶ Il servizio può caratterizzarsi come aiuto per il governo della persona, sostegno
nelle attività quotidiane e sostegno all’ autonomia, sostegno al linguaggio e alla comunicazione,
sostegno nelle attività didattiche, interventi di carattere ludico-ricreativo. Per ciascun utente sarà
predisposto un programma personalizzato di intervento da concordarsi con la famiglia ed
eventualmente con gli operatori della riabilitazione e/o operatori scolastici.
Il servizio si svolgerà prioritariamente nelle ore pomeridiane. Su specifica richiesta della famiglia
lo stesso potrà essere svolto anche durante le ore antimeridiane.
L’ intervento su ciascun utente prevede da un minimo di 12 ore ad un massimo di 24 ore di
assistenza settimanale, secondo le richieste della famiglia e sulla base di una valutazione del
bisogno definita dall’ Assistente sociale del comune.
L’ intervento è inserito tra quelli a domanda individuale ed la quota di compartecipazione sarà
definita annualmente, in sede di approvazione del Bilancio di Previsione.
La quota sarà calcolata rispettando i parametri del Regolamento ISEE.
7(03,67,&$Il servizio si svolgerà durante tutto l’ arco dell’ anno e si delineerà lungo tutto il
triennio di validità del P.d.Z.
Dal momento della richiesta di attivazione del servizio alla presa in carico dell’ utente non potrà
intercorrere un tempo superiore ai 30 giorni.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( Le risorse necessarie per l’ espletamento del
servizio sono di carattere professionale. Gli operatori dovranno essere in possesso della qualifica
professionale di “ Operatori specializzati minori ed handicap” e costituirà titolo preferenziale
l’ esperienza maturata con il precedente servizio.
&2081,&$=,21( La comunicazione interna presuppone una stretta collaborazione tra
famiglia, operatori della riabilitazione, operatori scolastici, assistenti domiciliari per pianificare
gli interventi in modo il più possibile rispondente ai bisogni del disabile.
La comunicazione esterna prevede la divulgazione delle caratteristiche del servizio e delle
modalità di accesso che saranno inserite nella Carta dei Servizi istituita con il presente P.d.Z.
%8'*(7 Il costo a carico del P.d.Z. è di 77.00 euro annui. Il costo è parametrato sui costi
sostenuti dall’ Ambito nel corso del triennio precedente. Ai maggiori costi derivanti dall’ aumento
dell’ utenza si provvederà mediante la compartecipazione degli assistiti.
$118$/,7$¶
¼
¼77.000
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//, ( 9$/87$=,21( Gli operatori affidatari del servizio dovranno nominare al
loro interno un coordinatore che avrà il compito di vigilare sul corretto svolgimento del servizio.
Lo stesso coordinatore rimetterà al Responsabile dei Servizi sociali del Comune una relazione
trimestrale sull’ andamento del servizio.
Il Responsabile dell’ Ufficio di Piano predisporrà delle schede di controllo e monitoraggio sul
servizio che dovranno essere trimestralmente compilate dai Comuni e restituite all’ Ufficio di
Piano.
La valutazione generale sull’ efficacia ed efficienza del servizio è affidata al Gruppo di
Monitoraggio e Valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( Il servizio ha visto un costante
aumento di richieste da parte dell’ utenza, a dimostrazione del fatto che la disabilità non
rappresenta più un tabù. I possibili rischi del servizio sono prevalentemente legati alla
adeguatezza degli interventi per i quali è richiesta professionalità e competenza.
$&48,672 Il servizio potrà essere affidato in convenzione a cooperative che abbiano
comprovata esperienza nel settore o potrà essere affidato a singoli operatori, in possesso della
qualifica professionale di “ Operatori sociali minori ed handicap” iscritti nella graduatoria formata
per la nomina degli assistenti scolastici specializzati
$]LRQH'LVDELOL
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21( )RUQLWXUDGL6XVVLGL'LGDWWLFL6HUYL]L$XVLOLLH6WUXPHQWD]LRQL
SHUIDYRULUHO¶DXWRQRPLDGHLGLVDELOL.
1XP
2%,(77,9,: L’ azione persegue l’ obiettivo di fornire ai disabili le strumentazioni, gli ausilii e i
servizi necessari a favorirne l’ autonomia.
Un obiettivo operativo è quello di garantire alla persona in situazione di disagio di potersi
muovere all’ interno e fuori delle pareti domestiche e dell’ ambiente scolastico. Altro obiettivo
operativo è quello di garantire alla persona disabile il raggiungimento della scuola, dei centri di
riabilitazione o dei Centri diurni senza dover gravare sulla famiglia.
675$7(*,( Garantire autonomia al disabile significa garantire la sua integrazione con il
contesto sociale e consentirgli di aprirsi al mondo esterno. Autonomia significa anche maggiore
fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità e maggiore possibilità di relazionarsi in maniera
positiva con gli altri.
$77,9,7$¶Tra le attività poste in essere con questa azione vi sono: a) la fornitura di sussidi
didattici per favorire la comunicazione, la socializzazione, l’ autonomia e l’ apprendimento nel
contesto scolastico; b) la fornitura di ausilii e strumentazioni per favorire l’ autonomia in ambiente
domestico e fuori dall’ abitazione; c) il servizio di trasporto scolastico, il servizio di trasporto da e
verso i centri di riabilitazione e i centri diurni.
7(03,67,&$: Le richieste di sussidi e ausilii, nonché dei servizi di trasporto, dovranno essere
presentate al Responsabile dei Servizi Sociali del Comune che provvederà ad inoltrarli al
Responsabile dell’ Ufficio di Piano. L’ Ufficio di Piano provvederà all’ acquisto dei sussidi e/o
delle strumentazioni richieste e a garantire il servizio di trasporto mediante gestione diretta o
tramite convenzioni con organizzazioni specializzate nel trasporto dei disabili.
Nel caso di sussidi didattici, questi saranno affidati alla scuola che provvederà a renderli fruibili a
tutti gli alunni che ne faranno richiesta e/o per i quali se ne ravvisi la necessità.
Il Centro Polo per l’ handicap con sede presso la Direzione didattica statale di Atri potrà costituire
un valido supporto nella messa a disposizione di strumentazioni ed attrezzature atte a favorire
l’ integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256(: Il coordinatore di tutte le azioni atte a
favorire l’ autonomia dei disabili è individuato nel Responsabile dell’ Ufficio di Piano.
&2081,&$=,21( La comunicazione esterna dei servizi compresi in questa azione sarà
prevista nella Carta dei Servizi sociali dell’ Ambito.
%8'*(7 Il costo a carico del P.d.Z. è di 20.000 euro annui. Il costo è stato calcolato sulla base
delle spese sostenute nel triennio precedente.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//,(9$/87$=,21(: Il Responsabile dell’ Ufficio di Piano dovrà predisporre una
scheda di monitoraggio e valutazione dei servizi offerti.
Un livello superiore di valutazione sull’ efficacia e l’ efficienza dei servizi stessi è affidato al
Gruppo di Monitoraggio e Valutazione istituito con il presente P.d.Z.
$&48,672: Il servizio sarà svolto direttamente o mediante convenzionamento con i Centri
Diurni di Riabilitazione per quanto riguarda il servizio di trasporto.
$]LRQH'LVDELOL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(: &RQYHQ]LRQDPHQWRFRQ &HQWUR'LXUQRGL5LDELOLWD]LRQHVRFLDOH
SHUSHUVRQHLQVLWXD]LRQHGLKDQGLFDSGHOOD)RQGD]LRQH³'5LFFLFRQWL´±$WUL
2%,(77,9,: Scopo del servizio è quello di fornire occasioni di integrazione, sostegno e
socializzazione alle persone in situazione di handicap.
Obiettivo operativo del progetto è quello di favorire l’ autonomia, la socialità e l’ integrazione delle
persone in situazione di handicap e fornire, allo stesso tempo, sostegno e sollievo alla famiglia.
675$7(*,( Tra gli obiettivi strategici figura la formazione professionale dei disabili e la
possibilità che gli stessi vengano inseriti in un contesto lavorativo; di qui la necessità di
convenzionarsi con un struttura, operante nel territorio dell’ Ambito, che svolga attività di
formazione in laboratorio al fine di favorire l’ acquisizione, da parte del disabile, di competenze
manuali ed espressive.
$77,9,7$¶ Le attività che il Centro Diurno propone sono strutturate in laboratori a tema nelle
seguenti aree:
$UHD GHOO¶LQVHULPHQWR VRFLDOH relativa alla formazione professionale, al sostegno
professionale e al sostegno nelle attività scolastiche. I laboratori previsti riguardano la
IRUPD]LRQH QHOO¶XVR GHO SHUVRQDO FRPSXWHU ODERUDWRULR GL DYYLDPHQWR DO ODYRUR QHOOH
DWWLYLWjDJULFROH;
$UHDOXGLFRFUHDWLYD comprendente attività di animazione ed espressione. In questa area
è previsto un ODERUDWRULRWHDWUDOH;
$UHD GHOO¶DFTXLVL]LRQH GHOOH FRPSHWHQ]H PDQXDOL H PRWRULH in quest’ area sono
ricompresse le DWWLYLWjVSRUWLYH e i ODERUDWRULGLDUWLJLDQDWRRDUWLPDQXDOL.
Considerate le attività proposte, la frequenza del Centro è riservata in via prioritaria ai minori e
alle persone in situazione di handicap che conservino un certo grado di autosufficienza.
Il numero massimo di utenti dell’ Ambito che potranno accedere al servizio è fissato in 9 unità
(almeno tre per ciascun Comune).
La richiesta di inserimento nel Centro dovrà essere inoltrata al Responsabile dei Servizi Sociali
del Comune di residenza. L’ Assistente sociale del Comune, analizzato il caso e valutata
l’ opportunità di inserimento dell’ utente all’ interno della struttura, coinvolgerà il Coordinatore del
Centro per l’ ammissione. Il Coordinatore procederà all’ ammissione previo colloquio con la
famiglia, con l’ utente, e con l’ equipe degli operatori, e dopo aver formulato un programma
personalizzato di intervento, con i relativi step di verifica.
La frequenza al Centro sarà a carico dei Comuni dell’ Ambito.
7(03,67,&$: L’ intervento si articolerà lungo tutto il triennio di validità del P.d.Z.
Il Centro sarà aperto per sei giorni a settimana, dal Lunedì al Sabato, nelle ore pomeridiane,
dalle 15:00 alle 19:00, e la frequenza da parte degli utenti è prevista per le stesse ore, salvo
programmi di intervento più flessibili.
La frequenza per ciascun utente è prevista per il periodo di un anno e, laddove se ne ravvisi
l’ esigenza, può essere riproposta per l’ anno successivo.
Il periodo intercorrente tra la richiesta dell’ utente o dei suoi familiari di inserimento nel Centro e
il momento della presa in carico non dovrà superare i 60 giorni.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256(: Le risorse professionali presenti all’ interno
del Centro sono quattro, impegnate per un orario part-time e sono costituite da uno Psicologo o
Sociologo con il ruolo di coordinatore, da un Educatore, da un Animatore socio-culturale e da un
Assistente domiciliare. La figura di raccordo tra gli operatori del Centro e l’ Ente d’ Ambito è
individuata nella figura dell’ Assistente sociale di ciascun Comune.
&2081,&$=,21( La comunicazione interna tra gli operatori costituisce un elemento
fondamentale per la buona riuscita di qualsiasi intervento. Sarà quindi necessario promuovere
incontri periodici tra gli operatori del Centro e i referenti dell’ Ambito per studiare forme
sinergiche di azione sui disabili.
%8'*(7 Il costo massimo posto a carico del P.d.Z. è di 5.000 euro annui.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//, ( 9$/87$=,21(: Il controllo interno sugli interventi posti in essere dal
Centro è affidato al Coordinatore del centro. Il controllo esterno è affidato al Responsabile dei
Servizi Sociali dei Comuni e al Responsabile dell’ Ufficio di Piano che monitorerà, attraverso
apposita scheda, l’ efficacia del progetto ed il grado di soddisfazione dell’ utenza.
Un livello superiore di controllo e valutazione è affidato al Gruppo di Monitoraggio e Valutazione
istituito con il presenta P.d.Z.
$&48,672: Il servizio sarà attivato mediante convenzione con il Centro Diurno di
Riabilitazione Sociale per soggetti in situazione di handicap della Fondazione “ D.Ricciconti” di
Atri.
,,,$5($$1=,$1,
,,,4XDGURGLULIHULPHQWRVRFLDOH ULSRUWDUHGDWLHLQIRUPD]LRQLUHODWLYLDOODFRQGL]LRQHGHOO¶DQ]LDQR
QHOO¶$PELWR7HUULWRULDOH
Il numero di anziani che vive nell’ Ambito sociale “ Costa Sud 1” è di
XQLWjSHUODIDVFLDDQQL, con un’ incidenza del 15,33% sul totale della popolazione;
XQLWjSHUODIDVFLD con una percentuale di incidenza dell’ 8,36%.
Nella fascia collinare la presenza di anziani è più alta che non in quella rivierasca. Il numero di anziani
residente nel Comune di Atri è, di fatto, proporzionalmente maggiore che non a Silvi e Pineto.
La permanenza dell’ anziano in famiglia è ancora cultura diffusa nel territorio, anche se nelle zone litoranee
la rete di sostegno agli anziani è meno efficace.
Gli anziani rappresentano una risorsa limitata nella cura e accadimento dei giovani anche se, considerata
l’ incidenza della disoccupazione giovanile, è ancora possibile considerare gli anziani come risorsa.
Lo stile di vita degli anziani è tale da favorire la loro integrazione e la loro permanenza in famiglia anche se,
nei casi di perdita di autonomia e di non autosufficienza il carico assistenziale sulle famiglie diventa gravoso.
La presenza di servizi per gli anziani radicati sul territorio, favorisce la loro permanenza in famiglia e
garantisce standard di vita accettabili.
La presenza all’ interno dell’ Ambito di una struttura residenziale per anziani non autosufficienti costituisce
una risorsa.
La mancata integrazione dei servizi sociali e sanitari non ha favorito la permanenza dell’ anziano in famiglia,
nei casi di non autosufficienza, tuttavia la presenza di qualificati servizi di assistenza domiciliare di carattere
sociale ha permesso, per i casi meno gravi, di evitare molte istituzionalizzazioni.
Il territorio è dotato di Centri diurni di Aggregazione cha favoriscono gli incontri tra anziani, la loro
socializzazione e la loro permanenza nel tessuto sociale.
,,,*OLRELHWWLYLGLVDOXWHHGLVLVWHPDHOHQFDUHJOLRELHWWLYLULWHQXWLSULRULWDULSHUO¶$UHDDQ]LDQL
2%,(77,9,',6$/87(:
1) Incrementare le forme di aiuto e sostengo per garantire la permanenza degli anziani nel loro
ambiente familiare;
2) Promuovere la partecipazione attiva degli anziani alla vita della comunità;
3) Promuovere il ruolo positivo delle famiglie sostenendole nella cura dell’ anziano non autosufficiente;
2%,(77,9,',6,67(0$:
1) Cura della persona anziana e della persona disabile al fine di promuoverne l’ autonomia
2) Costruire una rete di offerta dei servizi tale da collegare da meglio soddisfare i bisogni dell’ anziano;
3) Potenziare i servizi di assistenza domiciliare;
4) Garantire il servizio di assistenza domiciliare integrata;
,,,$]LRQLVWUDWHJLHHSURJHWWLFRPSLODUHHQXPHUDUHSURJUHVVLYDPHQWHQHOO¶DPELWRGHOODVWHVVD$UHD
GLELVRJQRXQDVFKHGDSHUFLDVFXQD$]LRQHSUHIHULELOPHQWHXWLOL]]DQGRORVFKHPDULSRUWDWRQHOOD*XLGD
1XP
$]LRQH$Q]LDQL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(: 6HUYL]LRGL$VVLVWHQ]DGRPLFLOLDUHSHU$Q]LDQL
2%,(77,9,: Il servizio ha come obiettivo quello di fornire aiuto e sostegno agli anziani evitando
le situazioni di isolamento sociale, di emarginazione e di ricovero in istituto e di garantire la
permanenza nel proprio ambiente familiare.
675$7(*,(Obiettivo strategico è quello di aiutare l’ anziano a restare nel proprio ambiente di
vita e conservare il tessuto di relazioni con l’ ambiente esterno, interagendo con le risorse del
territorio per garantirgli il più a lungo possibile l’ autonomia.
Ulteriore elemento strategico è quello di potenziare il servizio per raggiungere un utenza
maggiore al fine di evitare il ricovero in istituti e l’ emarginazione dell’ anziano.
$77,9,7$¶ L’ attività consiste in:
1) aiuto nel governo della casa;
2) aiuto nel governo della persona;
3) aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane;
4) aiuto per una corretta deambulazione, mobilizzazione dell’ anziano allettato
5) aiuto nell’ uso di strumenti per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli e camminare;
6) fornitura a domicilio della spesa;
7) fornitura a domicilio dei farmaci;
8) accompagnamento per visite mediche e/o specialistiche;
9) aiuto nella preparazione e somministrazione dei pasti;
10) accompagnamento presso uffici comunali, uffici postali, bancari etc. ubicati nel comune
di residenza;
11) aiuto nel disbrigo di semplici pratiche burocratiche (certificati, bollette etc.)
12) sostegno alla famiglia in momenti di particolare difficoltà o disagio
13) visite in caso di degenza dell’ anziano in strutture ospedaliere e fornitura di biancheria e
generi di prima necessità
Il servizio è rivolto all’ utenza con età superiore ai 65 anni non autosufficiente o parzialmente
autosufficiente, che viva solo o in un contesto familiare che non è in grado di fornire assistenza
adeguata.
Al servizio si accede mediante richiesta formale da inoltrare al Responsabile dei Servizi sociali
del Comune di residenza. La richiesta deve essere corredata da Certificato ISEE e Certificato
medico attestante le condizioni di salute dell’ anziano.
Le modalità di accesso al servizio sono così definite:
D FROORTXLRFRQLIDPLOLDULDFXUDGHOO¶$VVLVWHQWHVRFLDOH
E YLVLWDGRPLFLOLDUHFRPSLXWDGDOO¶$VVLVWHQWHVRFLDOHHGDJOLRSHUDWRULDIILGDWDUL
GHOVHUYL]LRGLDVVLVWHQ]DGRPLFLOLDUHDJOLDQ]LDQL
c) YHULILFDGHLSDUDPHWULGLDPPLVVLELOLWj(età, limitata autonomia, stato di salute,
contesto familiare disagiato o con gravi carichi assistenziali o con capacità di cura
inadeguate);
GGHILQL]LRQHGHOSLDQRGLLQWHUYHQWRSHUVRQDOL]]DWRLQFXLVLGHILQLUDQQR:
1) i bisogni prioritari dell’ utente;
2) tipologia di servizio da erogare;
3) monte ore settimanale di intervento
4) la durata temporale del servizio
5) step di verifica intermedi per valutare l’ efficacia degli interventi;
G SUHVDLQFDULFRGHOO¶DQ]LDQRHGHILQL]LRQHGHOODUHWWDGDFRUULVSRQGHUH
H VWHSGLYHULILFDHPRQLWRUDJJLRGHOO¶D]LRQHHGHYHQWXDOHULSURJUDPPD]LRQH
Il servizio è inserito tra quelli a domanda individuale e la quota di contribuzione a carico
dell’ utenza, definita annualmente in sede di approvazione del Bilancio di Previsione, sarà
calcolata sulla base dei parametri ISEE.
7(03,67,&$Il servizio dovrà essere svolto durante tutto l’ arco dell’ anno e si delineerà lungo
tutto il triennio di validità del P.d.Z.
Il tempo intercorrente tra la richiesta di assistenza e la presa in carico non dovrà superare i 30
giorni. Nei casi urgenti si provvederà ad erogare immediatamente il servizio
1XP
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( La Cooperativa cui sarà affidato il servizio
dovrà prevedere al proprio interno la figura di un Coordinatore che curi l’ organizzazione e il buon
funzionamento del servizio stesso. Il servizio dovrà essere svolto con un minimo di 6 operatori
qualificati, di provata esperienza nel settore. La Cooperativa dovrà predisporre una scheda per
ciascun assistito dove annotare di volta in volta i singoli interventi erogati. Ciascun intervento
prestato dovrà essere controfirmato dall’ assistito e/o da un suo familiare. La Cooperativa dovrà
rimettere al Responsabile dei Servizi sociali del Comune una relazione mensile sul numero di
utenti in carico, sul tipo di prestazioni effettuate, sugli operatori coinvolti, sulle priorità di bisogno
rilevate presso l’ utenza, su eventuali inefficienze e necessità di riprogrammazione.
&2081,&$=,21(Il servizio sarà reso noto attraverso la Carta dei Servizi sociali predisposta
dall’ Ambito e attraverso il servizio di segretariato sociale. La comunicazione interna tra i vari
operatori, la collaborazione con le associazioni di volontariato e la collaborazione con le famiglie
costituirà un importante elemento di successo.
%8'*(7 Il costo a carico del P.d.Z. è di 300.000 annui. La spesa è attestata sul rendiconto
delle annualità precedenti. Alla copertura dei maggiori oneri derivanti dall’ ampliamento
dell’ utenza si provvederà con le entrate degli assistiti.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//, ( 9$/87$=,21(: Il controllo interno del servizio è affidato alla figura del
Coordinatore, mentre il controllo esterno è esercitato dal Responsabile dei Servizi sociali del
Comune che potrà disporre ispezioni e controlli per verificare il regolare svolgimento del servizio.
Il Responsabile dell’ Ufficio di Piano predisporrà apposita scheda di valutazione e monitoraggio
del servizio da inoltrare ai Comuni. I risultati di tale monitoraggio saranno oggetto di valutazione
da parte dell’ Ufficio di Piano e da parte del Gruppo di Monitoraggio e Valutazione istituito con il
presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267( I principali rischi risiedono nella
possibile diffidenza dell’ utenza e nella difficoltà di venire a conoscenza di situazioni
problematiche tacitate dagli utenti. Un monitoraggio scientifico dei bisogni della popolazione
anziana, da porsi a carico della Provincia come intervento di area vasta, potrebbe fornire utili
elementi per conoscere aree di particolare problematicità.
$&48,672: Il servizio sarà affidato in convenzione a Cooperative sociali che dimostrino di
avere particolare competenza in materia di assistenza domiciliare agli anziani e che curino la
formazione permanente degli operatori.
$]LRQH$Q]LDQL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(: &HQWUR'LXUQRSHU$Q]LDQL
2%,(77,9,: Scopo dell’ intervento è favorire il mantenimento del benessere psico-fisico degli
utenti, promuovere relazioni sociali occasionali e continuative tra persone anziane e con persone
di fasce di età diverse. Obiettivo operativo è quello di promuovere e organizzare la partecipazione
degli anziani alle offerte ricreative, culturali e sportive presenti sul territorio.
675$7(*,( Come interventi strategici si individuano la promozione e l’ organizzazione di
attività che consentano la produzione artistica e creativa dell’ anziano anche in collaborazione con
altre strutture presenti sul territorio: scuola, associazioni, volontariato, etc.
Tra gli obiettivi strategici figurano un maggiore coinvolgimento dell’ utenza ai servizi forniti dai
Centri Diurni esistenti, anche mediante l’ attivazione di un idoneo servizio di trasporto, e la
creazione di nuovi centri, in particolare nelle zone periferiche.
1XP
$77,9,7$¶ L’ attività si svolgerà all’ interno dei Centri diurni esistenti e consisterà nella
realizzazione di un programma di interventi di tipo culturale, ricreativo e sportivo, da svolgersi
anche in collaborazione con le altre organizzazioni presenti sul territorio.
L’ attività dei Centri Diurni spazierà da attività di carattere prettamente ricreativo come
competizioni, serate danzanti, feste a tema ad attività di carattere culturale come laboratori teatrali
e laboratori di lettura.
Per conservare il benessere fisico delle persone anziane sono previsti incontri con esperti sui temi
dell’ alimentazione, della cura della persona, dell’ esercizio fisico. Sono previsti inoltre corsi di
ginnastica, corsi di canto e di recitazione.
7(03,67,&$ L’ attività si svolgerà durante tutto il corso dell’ anno e per tutto il triennio di
validità del P.d.Z.. I centri diurni saranno aperti nelle ore antimeridiane e pomeridiane nei giorni
dal Lunedì al Sabato. L’ apertura nei giorni festivi è possibile previo accordo con gli operatori.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256( La Cooperativa cui sarà affidato il servizio
dovrà dotarsi di un coordinatore, responsabile del servizio di Centro diurno e di almeno 2
operatori part-time.
Le strutture e le attrezzature, le utenze e i servizi di trasporto necessari al funzionamento dei
Centri Diurni sono a carico del P.d.Z.
&2081,&$=,21( La comunicazione esterna delle attività del Centro Diurno avverrà
mediante pubblicazione sulla Carta dei Servizi e mediante la divulgazione di tutte le iniziative che
di volta in volta saranno organizzate:
%8'*(7Il costo a carico del P.d.Z. è di euro 75.000 euro annui.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//,(9$/87$=,21(: Il controllo interno sulle attività dei Centri è a carico del
Coordinatore mentre il controllo esterno è esercitato dal Responsabile dei Servizi sociali dei
Comuni e dal Responsabile dell’ Ufficio di Piano che predisporrà idonee schede di monitoraggio e
valutazione del servizio offerto e formulerà dei questionari da somministrare agli utenti per
valutarne il grado di soddisfazione.
Un ulteriore livello di controllo e valutazione è affidato al Gruppo di Monitoraggio e Valutazione
istituito con il presente P.d.Z.
$&48,672: Il servizio sarà affidato in convenzione a Cooperative sociali che dimostrino di
avere particolare competenza in materia di gestione dei Centri diurni per anziani e che curino la
formazione permanente degli operatori.
$]LRQH$Q]LDQL
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(: $VVLVWHQ]D'RPLFLOLDUH,QWHJUDWD
2%,(77,9,: Scopo dell’ intervento è quello di favorire l’ autonomia delle persone di qualsiasi
età, non autosufficienti o parzialmente autosufficienti mantenendole nel proprio domicilio e
facendosi carico del processo di recupero di tale autonomia. Ulteriore obiettivo è quello di attuare
interventi di prevenzione della non autosufficienza.
675$7(*,(Il servizio di assistenza domiciliare integrata rappresenta uno dei nodi strategici
della rete di servizi assistenziali diversificati con organizzazione a livello distrettuale, in cui le
prestazioni vengono erogate a domicilio, garantendo il collegamento funzionale con i reparti
ospedalieri al fine di promuovere la continuità assistenziale e in cui l’ intervento sociale ha il
compito di completare il servizio all’ utenza.
$77,9,7$¶ Gli interventi consistono in prestazioni sanitarie e sociali volte a evitare la perdita
di autonomia dell’ anziano, del malato e/o della persona disabile, evitare ricoveri impropri,
educare utenti e familiari al fine di renderli autonomi nella cura della persona in carico, prevenire
l’ insorgenza di patologie tipiche dell’ età anziana. L’ assistenza domiciliare integrata garantisce
assistenza sanitaria e sociale a domicilio a soggetti non totalmente autonomi con l’ obiettivo di
consentire la permanenza nel proprio ambiente di vita ed evitare il ricovero determinato da ragioni
sociali o motivi di organizzazione sanitaria.
Destinatari dell’ intervento sono:
• malati terminali;
• vittime di incidenti vascolari acuti;
• anziani vittime di gravi fratture;
• i vasculopatici bisognosi di riabilitazione;
• soggetti con malattie progressivamente invalidanti che necessitano di interventi
complessi;
• dimissioni protette da strutture ospedaliere;
• soggetti con stati patologici che consentano il trattamento domiciliare.
Sono posti a carico della struttura sanitaria i seguenti interventi:
a) assistenza medico-generica pediatrica e geriatria;
b) assistenza medico-specialistica extraospedaliera,
c) assistenza infermieristica;
d) assistenza riabilitativa;
e) assistenza all’ igiene personale per l’ espletamento di prestazioni sanitarie;
f) assistenza di nutrizione artificiale;
g) fornitura di materiale sanitario;
h) assistenza farmaceutica;
Gli interventi di carattere sociale a carico dell’ Ambito sono i seguenti:
a) assistenza sociale e segretariato sociale;
b) aiuto personale e assistenza domestica;
c) igiene della persona che non abbia rilievo sanitario.
Il servizio ADI ha il suo nucleo operativo nel distretto sanitario di base di Atri dove sarà costituito
un *UXSSR2SHUDWLYR'LVWUHWWXDOH *2' con funzioni di unità valutativa multidisciplinare del
bisogno. Il GOD sarà costituito da: Responsabile del Distretto o suo delegato; infermiere
professionale, il Responsabile del Servizio sociale del Comune di residenza del soggetto da
assistere, il medico di famiglia del soggetto da inserire in ADI.
Nell’ ambito sarà costituito un &RPLWDWR GL &RRUGLQDPHQWR VXOO¶,QWHJUD]LRQH 6RFLRVDQLWDULD
con funzioni di programmazione, organizzazione, coordinamento, controllo e verifica degli
interventi. I componenti sono costituiti da rappresentanti dell’ azienda ASL e dai rappresentati
designati dall’ Ambito per ciascun Comune.
L’ ammissione al servizio avverrà attraverso secondo le seguenti fasi:
a) recepimento della segnalazione da parte del medico di base, degli operatori sociali e
sanitari, dal reparto ospedaliero a seguito di ricovero;
b) predisposizione del Piano di Lavoro,
c) monitoraggio, verifica e sistemi di rilevazione.
7(03,67,&$ Il servizio di assistenza domiciliare integrata ha il carattere della temporaneità e
può essere sospeso in qualsiasi momento dal GOD con decisione motivata e con preavviso di
almeno 7 giorni, salvaguardando le esigenze sociosanitarie del paziente.
La presa in carico in ADI dovrà avvenire entro dieci giorni dalla data di richiesta, se entro tale
termine la richiesta non ha ricevuto risposta negativa motivata, la domanda è accolta.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256( Le strutture organizzative del servizio sono
il Gruppo Operativo Distrettuale con funzioni di unità valutativa multidisciplinare del bisogno e il
Comitato di Coordinamento sull’ integrazione socio-sanitaria le cui funzioni sono di
programmazione, organizzazione, coordinamento, controllo e verifica degli interventi.
1XP
&2081,&$=,21(La comunicazione interna tra i vari operatori assume particolare rilevanza
in un servizio socio-sanitario integrato.
La comunicazione esterna circa le modalità di accesso al servizio sarà veicolata attraverso i
medici di base, gli operatori socio-assistenziali, il Segretariato sociale e la Carta dei Servizi sociali
dell’ Ambito.
%8'*(7 Il costo a carico del P.d.Z. è di 1.500 euro annui, considerato che il costo del servizio
di assistenza domiciliare è già stato quantificato e che l’ assistenza domiciliare integrata non è
stata ancora sperimentata all’ iterno dell’ ambito.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//, ( 9$/87$=,21(: Il controllo interno è esercitato dal Comitato di
Coordinamento che riceverà da parte del GOD semestralmente una relazione contenente il
numero delle utenze assistite in ADI, gli operatori intervenuti, i tipi di prestazione ed eventuali
problematiche emerse.
Il controllo esterno sarà esercitato dall’ Ufficio di Piano e dal Gruppo di Monitoraggio e
Valutazione istituito con il P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( I principali fattori di rischio
risiedono nelle difficoltà di comunicazione interna tra i vari operatori che possono tradursi in
mancata integrazione o disservizio.
Un’ attività di briefing continuo può essere utile a superare questo tipo di difficoltà.
$&48,672: Il servizio è gestito mediante protocollo d’ intesa con l’ azienda ASL di Teramo,
Distretto Sanitario di Base di Atri e attraverso convenzione con le Cooperative che curano
l’ Assistenza domiciliare agli anziani.
$]LRQH$Q]LDQL
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(6RJJLRUQLFOLPDWLFL
2%,(77,9,Scopo dell’ intervento è quello di favorire la conservazione del buono stato di salute
degli anziani e sostenere, contemporaneamente, la loro capacità di aggregazione e
socializzazione.
675$7(*,( Obiettivo strategico è quello di consentire all’ anziano di fruire di interventi di
cura che ne preservino il buono stato di salute e prevengano l’ insorgenza di malattie e di offrire
loro momenti ricreativi e di svago.
$77,9,7$¶ L’ attività consiste nell’ organizzazione di soggiorni climatici per utenti di età
superiore ai 65 anni in località termali per un periodo di 12 giorni l’ anno. L’ intervento può essere
esteso anche a persone più giovani, nel qual caso il costo è carico dell’ utente. L’ attività può essere
integrata da escursioni e da percorsi di carattere ricreativo.
7(03,67,&$L’ attività sarà svolta per tutto l’ arco del triennio.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256( L’ organizzazione dell’ attività è carico del
Responsabile dei Servizi sociali dei Comuni. I comuni possono avvalersi, nella fase organizzativa,
della collaborazione degli operatori dei Centri Diurni per anziani in collaborazione con
l’ Assistente sociale e con il distretto sanitario di base.
&2081,&$=,21(Il servizio sarà reso noto attraverso la diffusione di un bando. Al servizio
si accede mediante apposita richiesta da presentarsi al Comune di residenza entro la data prevista
nel bando, corredata di certificato medico e della ricevuta di versamento della quota di
compartecipazione. L’ ammissione al servizio sarà comunicata 10 giorni prima della data di
partenza.
%8'*(7Il costo complessivo posto a carico del P.d.Z. è di 43.000 euro annue.
$118$/,7$¶
,03(*12
),1$1=,$5,2
1XP
¼
¼
Il servizio prevede la compartecipazione dell’ utenza.
La quota di compartecipazione al servizio sarà calcolata sulla base dei parametri di reddito fissati
nel Regolamento ISEE di prossima attuazione. Le tariffe di compartecipazione saranno definite
annualmente in sede di approvazione dei Bilanci di Previsione, alla voce servizi a domanda
individuale.
&21752//2(9$/87$=,21(Il controllo interno sulle modalità di erogazione del
servizio è a carico del Responsabile dei Servizi sociali del Comune.
L’ Ufficio di Piano predisporrà un questionario da somministrare all’ utenza per valutarne il grado
di soddisfazione.
Un ulteriore livello di verifica e valutazione dell’ efficienza del servizio è riservata al Gruppo di
Monitoraggio e valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( I rischi del servizio sono
soprattutto quelli legati al coinvolgimento dell’ utenza e alla più ampia diffusione dell’ intervento
sul territorio. Per ovviare a tale problema è necessario fornire informazioni su questa attività a
vari livelli, coinvolgendo i medici di base, il segretariato sociale, i centri diurni, le organizzazioni
sindacali, le organizzazioni di volontariato, le parrocchie.
$&48,672Il servizio sarà gestito in forma diretta o mediante affidamento del servizio a
Cooperative.
$]LRQH$Q]LDQL
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(&RLQYROJLPHQWRGHJOLDQ]LDQLLQSURJHWWLDWWLYL
2%,(77,9,Scopo dell’ intervento è quello di favorire la partecipazione degli anziani in progetti
attivi che prevedano la collaborazione in servizi di volontariato in favore degli alunni delle
scuole, dei giovani e delle persone sole e/o in stato di bisogno.
675$7(*,(Obiettivo strategico è favorire l’ incontro tra diverse generazioni, favorire l’ automutuo aiuto, coinvolgere gli anziani in attività di carattere culturale, ricreativo, di volontariato.
$77,9,7$¶ L’ attività consiste nel coinvolgimento degli anziani in attività di vigilanza e
custodia dei minori in prossimità delle strutture scolastiche, in progetti di riscoperta e
rivalutazione delle tradizioni popolari, in progetti di carattere culturale e ricreativo.
7(03,67,&$L’ attività sarà svolta per tutto l’ arco del triennio.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256(
Il servizio è sotto la responsabilità dei Responsabili dei Servizi sociali dei Comuni.
&2081,&$=,21( Il servizio sarà diffuso mediante la formulazione di progetti in
collaborazione con la scuola, con i centri di aggregazione adolescenziale e giovanile, con le
organizzazioni del volontariato, con le parrocchie e con il terzo settore.
%8'*(7Il costo complessivo posto a carico del P.d.Z. è di 1.500 euro annue.
$118$/,7$¶
,03(*12
),1$1=,$5,2
¼
¼
¼
¼
&21752//2 ( 9$/87$=,21( Il controllo interno sulle modalità di erogazione del
servizio è a carico del Responsabile dei Servizi sociali del Comune.
L’ Ufficio di Piano predisporrà un questionario da somministrare all’ utenza e/o ai familiari per
valutarne il grado di soddisfazione.
Un ulteriore livello di verifica e valutazione dell’ efficienza del servizio è riservata al Gruppo di
Monitoraggio e valutazione istituito con il presente P.d.Z.
1XP
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( I rischi del servizio sono
soprattutto legati alla diffusione dei progetti e al coinvolgimento dell’ utenza. La risposta consiste
nel garantire la partecipazione del maggior numero di anziani possibile mediante una efficiente
campagna di promozione dei servizi.
$&48,672Il servizio sarà gestito in forma diretta e/o in convenzione con le scuole o con le
organizzazioni di volontariato e del terzo settore.
$]LRQH$Q]LDQL
6FKHGD
7,72/2'(//¶$=,21(,QWHJUD]LRQHUHWWHFDVHGLULSRVR
2%,(77,9,Scopo dell’ intervento è quello di garantire la necessaria assistenza agli anziani soli
e non autosufficienti, che non abbiano familiari in grado di prendersi cura di loro.
675$7(*,(Obiettivo strategico è quello evitare l’ abbandono delle persone anziane e garantire
loro cura e assistenza.
$77,9,7$¶L’ attività consiste nel convenzionamento con strutture residenziali per anziani non
autosufficienti o parzialmente autosufficienti, che possano prendersi cura di loro. L’ integrazione
delle rette da parte dei Comuni dell’ ambito avviene per i casi in cui il reddito dell’ anziano e/o del
suo nucleo familiare, non consentano la copertura totale dei costi della retta.
In caso di reddito sufficiente, da parte dell’ anziano e dei suoi congiunti, l’ integrazione della retta
resterà a carico dell’ utente stesso o dei suoi familiari.
7(03,67,&$L’ attività sarà svolta per tutto l’ arco del triennio.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256(
Il servizio è sotto la responsabilità dei Responsabili dei Servizi sociali dei Comuni.
&2081,&$=,21( Il servizio prevede la segnalazione dello stato di non autosufficienza
dell’ anziano al Responsabile dei Servizi sociali dei Comuni. A questa segnalazione segue una fase
di verifica e di valutazione del bisogno dell’ anziano e delle capacità del nucleo familiare di dare
risposta a questi bisogni. Alla valutazione del bisogno provvederà l’ Assistente sociale, in
collaborazione con il medico di base e con il Responsabile del Servizio di Assistenza domiciliare
agli anziani.
Laddove la valutazione dovesse confermare l’ impossibilità dell’ anziano di restare nella propria
abitazione e l’ incapacità della famiglia di fornire adeguata assistenza, il Responsabile dei servizi
sociali provvederà alla presa in carico dell’ utente.
L’ integrazione della retta dovrà tenere conto del reddito dell’ anziano e della sua famiglia e dovrà
comunque consentire all’ anziano di conservare una piccola quota della propria pensione per spese
personali.
Il servizio deve assumere il carattere di eccezionalità e sarà erogato a quegli utenti che non
abbiano persone che possano prendersi cura di loro o che possano provvedere all’ integrazione
della retta.
%8'*(7Il costo complessivo posto a carico del P.d.Z. è di 63.000 euro annui.
$118$/,7$¶
,03(*12
),1$1=,$5,2
¼
¼
¼
Il servizio prevede la compartecipazione dell’ utenza in funzione delle capacità contributive
dell’ anziano e/o del suo nucleo familiare.
La quota di compartecipazione al servizio sarà calcolata sulla base dei parametri di reddito fissati
nel Regolamento ISEE di prossima attuazione.
&21752//2 ( 9$/87$=,21( Il controllo interno sulle modalità di erogazione del
servizio è a carico del Responsabile dei Servizi sociali del Comune.
L’ Ufficio di Piano predisporrà un questionario da somministrare all’ utenza e/o ai familiari per
valutarne il grado di soddisfazione.
Un ulteriore livello di verifica e valutazione dell’ efficienza del servizio è riservata al Gruppo di
Monitoraggio e valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21( '(, 5,6&+, ( '(//( 5,63267( I rischi del servizio sono
soprattutto legati al monitoraggio e alla verifica della qualità dei servizi erogati dalle strutture
residenziali. Sarà quindi necessario effettuare verifiche periodiche
$&48,672Il servizio sarà gestito in forma diretta.
6(=,21(,9±,/6,67(0$',2))(57$
,9 , OLYHOOL HVVHQ]LDOL GL DVVLVWHQ]D GHVFULYHUH O¶DUWLFROD]LRQH FRPSOHVVLYD GHL VHUYL]L HG LQWHUYHQWL
ULHQWUDQWLQHL/,9($6&RPSLODUHOHVFKHGHD]LRQHVRORSHULVHUYL]LHGLQWHUYHQWLQRQGHVFULWWLQHOOD6H],,,
D'HVFUL]LRQHDUWLFROD]LRQH/,9($6
I livelli essenziali di assistenza del P.d.Z. 2003-2005 dell’ Ambito “ Costa Sud 1” prevedono:
1) 4XDOLILFD]LRQH GHO 6HJUHWDULDWR 6RFLDOH che dovrà fungere da servizio di informazione e
orientamento per il cittadino, tale da facilitare la conoscenza di tutti i servizi cui l’ utenza ha
diritto e l’ individuazione di risposte adeguate ad ogni tipo di bisogno. Il segretariato sociale
dovrà garantire unitarietà di accesso, capacità di ascolto, funzione di orientamento, capacità
di accompagnamento, funzione di osservatorio e monitoraggio dei bisogni e delle risorse,
funzioni di affidabilità e trasparenza nei rapporti tra cittadini e servizi. Il servizio di
segretariato sociale dovrà sempre più qualificarsi come punto unico di accesso per tutti i
servizi di Ambito;
2) 9DOXWD]LRQH SURIHVVLRQDOH H LQWHUSURIHVVLRQDOH GHO ELVRJQR è condizione essenziale per
accedere ai vari tipi di servizio, domiciliare, semiresidenziale e residenziale. Tale
valutazione presuppone un’ analisi approfondita dei bisogni condotta da personale esperto e,
in molti casi da un’ equipe multidisciplinare che sia in grado di far convergere sullo stesso
utente interventi diversi atti a fornire risposte adeguate alle specifiche esigenze. L’ equipe
multidisciplinare valuta le esigenze del cittadino portatore di un bisogno complesso che
necessita di una risposta assistenziale integrata. Alla valutazione segue la fase della
progettazione di un intervento personalizzato che coinvolga diversi operatori e diverse
professionalità. Il piano personalizzato deve individuare natura delle prestazioni, operatori,
tempi, risorse e stabilire le verifiche sugli esiti e sulla qualità delle prestazioni erogate;
3) /DYRURSHUSURJHWWLSHUVRQDOL]]DWL: lavorare per progetti personalizzati significa garantire
all’ utenza qualità del sistema e adeguatezza delle risposte. Il lavoro per progetti
personalizzati impone di procedere per step successivi che partono dalla valutazione del
bisogno, fino a stabilire l’ intensità del servizio assistenziale da erogare, a valutare la
complessità dell’ intervento e le professionalità da impiegare, verificare in itinere
l’ adeguatezza dell’ intervento e procedere, ove necessario, alla riprogrammazione;
4) &DUWDSHUODFLWWDGLQDQ]DVRFLDOH: deve privilegiare non i soggetti erogatori di servizi ma i
bisogni dell’ utenza e favorire l’ incontro tra diritti e doveri sociali. La carta per la
cittadinanza sociale rappresenta un documento di garanzia delle modalità di erogazione e
della qualità dei servizi prestati e costituisce un patto di cittadinanza sociale a livello locale;
5) 3URQWR LQWHUYHQWR VRFLDOH: consta nella capacità di fronteggiare, in modo sistematico e
tempestivo, le situazioni di emergenza personale e familiare. Con il servizio di pronto
intervento sociale l’ Ambito assicura la capacità di intervento in situazioni di urgenza a
seguito di provvedimenti dell’ autorità giudiziaria, nei casi di situazioni traumatiche, di
conflitti familiari con esiti violenti, nei casi di abuso, abbandono, maltrattamenti etc. Il
pronto intervento sociale si pone come intervento di area vasta e prevede il coinvolgimento
di strutture residenziali, semiresidenziali, famiglie disponibili all’ affido o all’ accoglienza
temporanea etc;
6) 6HUYL]L GL DVVLVWHQ]D GRPLFLOLDUH D PLQRUL IDPLJOLH DQ]LDQL H GLVDELOL; l’ assistenza
domiciliare si pone come servizio essenziale per fronteggiare situazioni problematiche ed
evitare provvedimenti traumatici quali l’ allontanamento del minore, dell’ anziano o del
disabile dal proprio contesto familiare e sociale; i servizi a domicilio consentono di sostenere
la famiglia nelle attività quotidiane di cura, accadimento e assistenza delle persone in
condizioni di svantaggio evitando il ricovero in strutture ospedaliere e/o in istituti
residenziali;
7) &HQWULGLXUQLSHUPLQRULDQ]LDQLHGLVDELOLsono fondamentali nel favorire i processi di
integrazione e socializzazione degli utenti e nel consentire a ciascuno di rapportarsi con gli
altri, mettendosi in gioco e attivando le proprie risorse.
E6FKHGH/,9($6
1XP
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(6HJUHWDULDWRVRFLDOH
2%,(77,9, Scopo dell’ intervento è quello di garantire: unitarietà dei servizi, capacità di
ascolto, funzione di orientamento, capacità di accompagnamento, funzione di filtro, funzione di
osservatorio e monitoraggio dei bisogni e delle risorse, funzione di trasparenza e affidabilità nel
rapporto cittadinanza e servizi.
675$7(*,( Per evitare che il cittadino proceda per tentativi nella ricerca di una risposta
adeguata ai propri bisogni è necessario che il servizio di segretariato sociale si ponga come
sportello unico di accesso ai servizi di Ambito. Come tale il servizio deve essere svolto da
personale professionalmente qualificato, deve essere di facile identificazione e di facile accesso.
$77,9,7$¶L’ attività dei servizi di segretariato spazia dalla funzione di fornire informazione ai
cittadini e promuovere l’ esigibilità dei diritti di cittadinanza sociale, facendo conoscere tutte le
risorse della comunità e i servizi presenti sul territorio, a quella di effettuare una valutazione del
bisogno e di fungere da osservatorio dell’ evoluzione dei bisogni e dell’ efficacia delle risposte.
Il servizio di segretariato può pertanto svolgere anche funzione di monitoraggio e raccolta dati sui
servizi offerti.
7(03,67,&$L’ attività di Segretariato sociale sarà svolta lungo tutto il triennio di validità del
P.d.Z. Il Servizio di segretariato dovrà garantire un’ attività di sportello di 20 ore settimanali, oltre
all’ attività di analisi dei casi, valutazione del bisogno, identificazione delle risorse e delle risposte
possibili, attività di coordinamento degli interventi in collaborazione con i medici di base, gli
operatori dei servizi sociali, le scuole, l’ Azienda A.S.L., il Tribunale dei Minori, le associazioni
di volontariato, il terzo settore, le organizzazioni sindacali, e con i Responsabili dei servizi sociali
dei Comuni e con l’ Ufficio di Piano.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256(
Il servizio è svolto dall’ Assistente sociale in collaborazione con i servizi amministrativi dei
Comuni. Il servizio è sotto il controllo dei Responsabili dei Servizi sociali dei Comuni.
Ai fini della creazione di un punto unico di accesso ai servizi, il responsabile dell’ Ufficio di Piano
predisporrà uno schema comune di accesso ai servizi dell’ intero Ambito.
La valutazione del servizio sarà effettuata dal Responsabile dell’ Ufficio di Piano che predisporrà
una scheda di monitoraggio e valutazione del servizio erogato, dei tempi di attesa da parte
dell’ utenza, dell’ adeguatezza delle risposte, dei tempi e modalità di valutazione del bisogno e
dell’ azione di raccordo con gli altri soggetti istituzionali chiamati a fornire risposte.
Un ulteriore livello di monitoraggio e valutazione è affidato al Gruppo di Monitoraggio e
valutazione istituito con il presente P.d.Z.
&2081,&$=,21( Al servizio sarà data massima diffusione onde permettere al cittadino di
avvicinarsi con maggiore facilità ai servizi esistenti sul territorio.
Particolare rilevanza assumerà la comunicazione interna tra operatori, servizi amministrativi, altri
soggetti istituzionali, soprattutto per quanto riguarda le azioni di raccordo e coordinamento e i
servizi integrati.
L’ accesso al servizio avverrà mediante l’ attività di sportello o mediante segnalazione, cui dovrà
fare seguito l’ analisi del caso, la valutazione del bisogno, la definizione di un progetto di
intervento da parte dell’ equipe multidisciplinare, la presa in carico da parte dei servizi.
Il servizio di segretariato avrà anche il compito di monitorare le fasi di intervento, valutare
l’ efficacia delle azioni e, in caso di inefficacia, provvedere a formulare nuove modalità di
intervento.
%8'*(7Il costo complessivo posto a carico del P.d.Z. è di 44.329 euro annui.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
1XP
&21752//2 ( 9$/87$=,21( Il controllo interno sulle modalità di erogazione del
servizio è a carico del Responsabile dei Servizi sociali del Comune.
L’ Ufficio di Piano predisporrà schede di monitoraggio e valutazione del servizio erogato, dei
tempi di attesa da parte dell’ utenza, dell’ adeguatezza delle risposte, dei tempi e modalità di
valutazione del bisogno e dell’ azione di raccordo con gli altri soggetti istituzionali chiamati a
fornire risposte.
Un ulteriore livello di monitoraggio e valutazione è affidato al Gruppo di Monitoraggio e
valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267(L’ efficienza del servizio è legata
alla sua visibilità e alla capacità di svolgere attivamente le sue funzioni di informazione,
orientamento, valutazione, coordinamento, raccordo e monitoraggio. Tale risultato si ottiene
mediante la qualificazione professionale del servizio e degli operatori coinvolti.
$&48,672Il servizio sarà gestito in forma diretta mediante personale dipendente e/o in
convenzione.
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(3URQWRLQWHUYHQWRVRFLDOH
2%,(77,9, L’ obiettivo del pronto intervento sociale è quello di garantire di fronteggiare in
modo sistematico e tempestivo le emergenze personali e familiari come i casi di abbandono o
maltrattamento di minori, conflitti familiari con risvolti traumatici, interventi di urgenza a seguito
di provvedimenti dell’ autorità giudiziaria, primo soccorso in presenza di casi urgenti.
675$7(*,( Obiettivo strategico è quello di lenire il grave disagio psicologico e sociale che
deriva da situazioni improvvise o traumatiche e fornire risposte tempestive e efficaci.
$77,9,7$¶ Le attività possono differenziarsi in servizi di prima accoglienza, in affido
temporaneo, accoglienza in strutture a carattere comunitario, pronto intervento per casi urgenti.
7(03,67,&$ L’ attività viene inserite nelle azioni sperimentali ed vedrà avvio nella seconda
annualità del P.d.Z.
67587785(25*$1,==$7,9((5,6256(
Tale servizio necessita di una rete di collaborazioni molto ampia in grado di fornire risposte alle
varie forme di bisogno e presuppone l’ esistenza di accordi definiti per interventi di prima
accoglienza.
&2081,&$=,21( Il servizio viene fornito a seguito di segnalazione o rilevazione di un caso
e l’ intervento deve avere il carattere delle tempestività.
%8'*(7Il costo sarà da prevedere nei finanziamenti regionali per le attività innovative.
&21752//2 ( 9$/87$=,21( Il controllo sarà esercitato dall’ Ufficio di Piano e dal
Gruppo di Monitoraggio e valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267(L’ efficacia dell’ intervento è legata
alla capacità di fornire risposte adeguate e tempestive. Per ottenere questo risultato è necessario
attivare il collegamento tra bisogni immediati e risposte.
$&48,672Il servizio sarà gestito mediante convenzioni o protocolli d’ intesa.
,9 /D YDOXWD]LRQH SURIHVVLRQDOH H LQWHUSURIHVVLRQDOH GHO ELVRJQR GHVFULYHUH OH HYHQWXDOL LQL]LDWLYH
SUHYLVWH
1XP
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(9DOXWD]LRQHSURIHVVLRQDOHHLQWHUSURIHVVLRQDOHGHOELVRJQR
2%,(77,9,La valutazione interprofessionale del bisogno ha come scopo essenziale quello di
riconoscere i vari aspetti del bisogno e formulare un progetto di intervento calibrato all’ esigenze
complesse di cui l’ utente è portatore.
675$7(*,(Un aspetto strategico della valutazione professionale e multidisciplinare del
bisogno è quello di lavorare in collaborazione con l’ utente e con gli altri operatori per definire un
progetto di intervento unitario e allo stesso tempo diversificato che tenga conto di tutte le varie
necessità e che sappia fornire risposte adeguate a ciascuna di esse.
$77,9,7$¶L’ attività consta nel lavoro dell’ equipe multidisciplinare che valuta le esigenze del
cittadino, portatore di un bisogno complesso e che necessita di una risposta assistenziale integrata.
L’ equipe definisce il piano personalizzato di assistenza e provvede all’ attuazione e alla sua
periodica verifica.
7(03,67,&$Il servizio si svolge lungo tutto l’ arco del triennio del P.d.Z.
67587785( 25*$1,==$7,9( ( 5,6256( Il gruppo dell’ equipe multidisciplinare è
costituito dal responsabile del distretto sanitario di base, dall’ infermiere professionale e dal
Responsabile del servizio sociale dei comunie dal medico di base.
&2081,&$=,21( Al servizio si accede mediante segnalazione da parte del Servizio di
Segretariato sociale o del medico di base oppure tramite richiesta da parte dello stesso utente.
L’ equipe, ricevuta la segnalazione, entro 10 giorni redige il piano di intervento personalizzato e
conferma la presa in carico da parte dei servizi. L’ equipe ha il compito di condurre la fase di
monitoraggio, verifica e sistema di rilevazione.
%8'*(7Il costo complessivo posto a carico del P.d.Z. è di 5.000 euro annui.
$118$/,7$¶
¼
¼
¼
,03(*12
),1$1=,$5,2
&21752//2 ( 9$/87$=,21( Il controllo interno sulle modalità di erogazione del
servizio è a carico del Responsabile dei Servizi sociali del Comune.
L’ Ufficio di Piano predisporrà schede di monitoraggio e valutazione del servizio erogato, dei
tempi di attesa da parte dell’ utenza, dell’ adeguatezza delle risposte, dei tempi di attivazione del
programma personalizzato, delle modalità e della sistematicità dei sistemi di monitoraggio.
Un ulteriore livello di monitoraggio e valutazione è affidato al Gruppo di Monitoraggio e
valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267(L’ efficienza del servizio è legata
alla capacità di raccordo e collaborazione all’ interno dell’ equipe che necessita, come tale di un
elevato livello di integrazione tra i vari soggetti istituzionali.
$&48,672Il servizio sarà gestito in forma diretta mediante personale dipendente e/o in
convenzione.
,9 ,O ODYRUR VRFLDOH SHU SURJHWWL SHUVRQDOL]]DWL GHVFULYHUH OH HYHQWXDOL LQL]LDWLYH SUHYLVWH SHU
DVVLFXUDUHODSURJUHVVLYDDWWXD]LRQHGHOODPHWRGRORJLDGLODYRURSHUSURJHWWLSHUVRQDOL]]DWL
1XP
6FKHGD
/,9($6
7,72/2'(//¶$=,21(/DYRURVRFLDOHSHUSURJHWWLSHUVRQDOL]]DWL
2%,(77,9, Il metodo di lavoro per progetti personalizzati persegue il fine di rispondere in
maniera adeguata a bisogni complessi che prevedono il coinvolgimento di diversi soggetti.
675$7(*,( La strategia che sottende a tale metodologia è quella di definire il percorso di
intervento, l’ intensità dell’ intervento stesso, il livello di responsabilità dei vari soggetti e modalità
di valutazione e verifica.
$77,9,7$¶ L’ attività consiste nella determinazione della natura del bisogno, per cui vanno
considerate le funzioni psico-fisiche, la natura dell’ attività della persona, eventuali limitazioni, la
partecipazione alla vita sociale, i fattori di contesto ambientale e familiare che coincidono con la
risposta al bisogno e con il suo superamento.
7(03,67,&$Il servizio si svolge lungo tutto l’ arco del triennio del P.d.Z.
67587785( 25*$1,==$7,9((5,6256(L’ applicazione di tale metodo è richiesta a
tutti gli operatori professionali che agiscono sul bisogno con interventi mirati.
&2081,&$=,21( Tale modalità di intervento deve sottendere a tutte le azioni previste nel
piano di zona e deve divenire modalità strategica di tutti gli operatori.
%8'*(7Il servizio per il suo carattere di modalità operativa di intervento non comporta alcun
costo aggiuntivo a carico del P.d.Z.
&21752//2(9$/87$=,21(Il controllo a ché tale modalità di azione sia diffusa presso
tutti gli operatori è a carico del Responsabile dei Servizi sociali dei Comuni e a carico del
Responsabile dell’ Ufficio di Piano.
Un livello ulteriore di monitoraggio e controllo è affidato al Gruppo di Monitoraggio e
Valutazione istituito con il presente P.d.Z.
,'(17,),&$=,21('(,5,6&+,('(//(5,63267(Tale modalità di intervento risulta
efficace nel momento in cui diventa cultura organizzativa e operativa e in questa direzione
devono essere formati gli operatori
$&48,672Il servizio presuppone interventi di formazione a carico del P.d.Z.
,9/DUHWHGHLVHUYL]LHGHOOHFROODERUD]LRQLGHVFULYHUHOHLQL]LDWLYHSUHYLVWHHOHHYHQWXDOLVSHVHGL
DWWXD]LRQH
5(7('(,6(59,=,(&2//$%25$=,21,
Con l’ adozione del Piano di Zona dell’ ambito n. 7 “ Costa Sud 1” viene prevista la collaborazione dei
sottoelencati soggetti per fornire ognuno i servizi attinenti:
/¶$]LHQGD 8QLWj 6DQLWDULD /RFDOH GL 7HUDPR si impegna a garantire la collaborazione in materia di
integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari e di ADI come descritti nei protocolli allegati, anche per il
tramite del Distretto Sanitario di Base di Atri.
,&RPXQLGHOO¶$PELWR6RFLDOH assumono l’ impegno di seguire l’ esecuzione degli interventi di propria
competenza, curandone gli aspetti operativi di realizzazione con il coordinamento dell’ Ente di Ambito
Sociale. Inoltre si impegnano a collaborare con gli incaricati della Provincia della fese di monitoraggio in
itinere e di valutazione e provvedono ad assicurare l’ attività amministrativa-contabile di gestione dei progetti
nonché l’ attività di rendicontazione della spesa sostenuta, nei termini che verranno definiti dalla Regione
Abruzzo.
/¶$PPLQLVWUD]LRQH3URYLQFLDOHGL7HUDPR, nell’ ambito della propria responsabilità, di coordinamento
delle iniziative adottate sul territorio provinciale, delle attività di area vasta e di sovrambito, assicura il
presidio delle funzioni di monitoraggio, di documentazione, promozione e consulenza metodologica e di
formazione. La Provincia di Teramo, quale Ente coinvolto nella definizione e attuazione dei piani di zona,
parteciperà, pertanto, alla sottoscrizione, con codesti Ambiti Sociali, degli accordi di programma relativi a
ciascun piano di zona dei servizi sociali per il triennio 2003/2005, impegnandosi ad attivare i seguenti
interventi:
1. analisi, raccolta ed elaborazione con i Comuni e con gli altri soggetti istituzionali sia attraverso
indagini dirette sul territorio;
2. analisi dell’ offerta assistenziale pubblica e/o privata con individuazione delle criticità del sistema e
proposte di possibili soluzioni anche in relazione agli interventi di “ area vasta” tramite azioni
concertate;
3. attività di monitoraggio e valutazione degli interventi compresi nei Piani di Zona; supporto al
percorso di monitoraggio e valutazione sullo stato di attuazione del Piano di Zona e sul grado di
raggiungimento dei risultati programmati definito dall’ Ente d’ Ambito Sociale all’ interno del Piano
stesso;
4. attività di formazione e aggiornamento rivolta agli operatori di primo livello e agli operatori
professionali dei servizi pubblici e del privato sociale.
Per quanto concerne gli interventi di ³$UHDYDVWD´ è auspicabile che sotto il coordinamento della Provincia
di Teramo venga attivata una “ &DVDIDPLJOLDSHUPLQRUL´con lo scopo di evitare il ricorso a ricoveri presso
strutture fuori regione, con costi alti e risultati spesso insoddisfacenti.
/¶8IILFLRGL3LDQR
/¶8IILFLR GL 3LDQR è la struttura organizzativa deputata all’ attuazione e gestione del Piano di Zona e
rappresenta lo strumento operativo dell’ Ente d’ Ambito Sociale.
Ad esso compete di:
- predisporre gli atti per l’ organizzazione dei servizi e per l’ eventuale affidamento di essi ai soggetti previsti
dal comma 5 dell’ art.1, legge 328/2000;
- predisporre atti finanziari:
a) per la gestione corrente dell’ ufficio di piano medesimo (spese beni strumentali e beni di consumo,
percentuale per i costi generali di funzionamento quali telefono, personale, consulenze specialistiche,
ecc.);
b) per la materiale erogazione delle somme destinate al finanziamento dei soggetti che gestiscono i servizi
(Comuni, privato sociale, privati che agiscono in regime di convenzione);
-
predisporre l’ articolato dei protocolli d’ intesa e degli altri atti;
-
organizzare la raccolta delle informazioni e dei dati anche al fine della realizzazione del sistema di
monitoraggio e valutazione, nonché della rendicontazione finanziaria;
-
promuovere iniziative per il reperimento di altre risorse a valere su fonti di finanziamento
comunitarie, nazionali e regionali per lo sviluppo delle politiche di inclusione sociale ed il
consolidamento della rete integrata degli interventi e dei servizi sociali;
-
predisporre tutti gli atti necessari all’ assolvimento da parte dell’ Ente d’ ambito Sociale dell’ obbligo
di rendicontazione, previsto dal Piano sociale regionale e dalla normativa di settore;
-
formulare indicazioni e suggerimenti diretti al coordinamento istituzionale in tema di iniziative di
formazione e aggiornamento degli operatori, rimodulazione delle attività previste dal piano di zona,
acquisizione di diverse competenze o nuove figure professionali per l’ espletamento dei propri
compiti.
Il regolamento dell’ Ufficio di Piano che sarà approvato dalla Conferenza dei Sindaci entro 30gg. dalla
istituzione dello stesso ufficio espliciterà le funzioni ed i ruoli attribuiti in dettaglio all’ Ufficio di Piano.
L'
utilizzo del personale per l’ Ufficio di Piano avverrà sotto la responsabilità funzionale ed organizzativa del
responsabile dell’ Ufficio di Piano, da nominare contestualmente alla sua istituzione.
Restano ferme, per il personale impiegato, la dipendenza amministrativa e i vincoli dello stato giuridico
propri dell'
Amministrazione di appartenenza, laddove tale personale sia dipendente di una delle
amministrazioni locali interessate.
L’ Ufficio di Piano può avvalersi di consulenti esterni per l’ esecuzione dei compiti ad esso affidati. Gli
incarichi sono attribuiti con appositi atti del Comune odell’ Ente d’ Ambito Sociale, conformi alla normativa
vigente per la P.A.
%XGJHWIl costo dell’ Ufficio di Piano posto a carico del P.d.Z. è di 5.000 euro annui necessari alla copertura
dei costi aggiuntivi per il Responsabile e per il personale amministrativo dedicato all’ espletamento dei
compiti ad esso affidati.
$QQXDOLWj
,PSHJQRHFRQRPLFR
¼
¼
¼
$FTXLVWR: Il servizio sarà gestito in forma diretta
,9/DFRPXQLFD]LRQHVRFLDOHHOD&DUWDSHUODFLWWDGLQDQ]DVRFLDOHGHVFULYHUHOHLQL]LDWLYHSUHYLVWHH
OHHYHQWXDOLVSHVHGLDWWXD]LRQH
&DUWDSHUODFLWWDGLQDQ]DVRFLDOH:
La carta deve privilegiare i bisogni dell’ utenza e favorire l’ incontro tra diritti e doveri sociali. La carta per la
cittadinanza sociale rappresenta un documento di garanzia delle modalità di erogazione e della qualità dei
servizi prestati e costituisce un patto di cittadinanza sociale a livello locale.
La carta per la cittadinanza sociale si caratterizza come un progetto finalizzato a conseguire i seguenti
RELHWWLYL:
- patto di cittadinanza sociale
- opportunità sociali disponibili
- mappa dei servizi offerti e delle risorse presenti sul territorio
- livelli essenziali di assistenza
-
standard di qualità da rispettare
modalità di partecipazione dei cittadini
forme di tutela dei diritti dei cittadini più deboli
impegni e programmi di miglioramento
penali per il mancato rispetto degli standard
7HPSLVWLFD: il servizio sarà attivato nella seconda annualità
%XGJHW Il servizio è inserito tra le azioni da finanziare con i progetti innovativi promossi dalla Regione.
,9/DIRUPD]LRQHGHJOLRSHUDWRULGHVFULYHUHOHLQL]LDWLYHSUHYLVWHHOHHYHQWXDOLVSHVHGLDWWXD]LRQH
La formazione costante degli operatori costituisce una delle azioni strategiche del presente Piano di Zona
finalizzata a garantire professionalità nelle risposte e nei servizi erogati.
La formazione, oltre a gratificare e qualificare professionalmente gli operatori, è garanzia di qualità per
l’ utenza, in tale ottica essa rappresenta uno degli obiettivi prioritari del P.d.Z.
Per i servizi affidati a terzi, la formazione dei singoli operatori, posta a carico della Cooperativa o
dell’ organizzazione affidataria dei servizi, costituirà titolo preferenziale per l’ aggiudicazione dei servizi
stessi.
Per i servizi gestiti direttamente la formazione è a carico del P.d.Z. e potrà essere affidata a Enti di
Formazione e/o al C.T.P. mediante apposita convenzione.
%8'*(7: Il costo a carico del P.d.Z. è di ¼DQQXL
Annualità
2003
Impegno economico
14.000
2004
14.000
2005
14.000
,9/DYDOXWD]LRQHHLOVLVWHPDGLTXDOLWjGHVFULYHUHOHLQL]LDWLYHSUHYLVWHHOHHYHQWXDOLVSHVHGL
DWWXD]LRQH
La valutazione delle attività del presente Piano di Zona è affidata ad un *UXSSR GL 0RQLWRUDJJLR H
9DOXWD]LRQH che svolgerà in maniera permanente la propria azione di:
a) analisi e valutazione dei dati raccolti dall’ Ufficio di Piano,
b) verifica dello stato di attuazione dei programmi
c) verifica dell’ efficacia degli interventi proposti
d) valutazione del grado di accessibilità dei servizi e conoscenza da parte dell’ utenza;
e) verifica del rispetto dei tempi di analisi, valutazione, progettazione intervento e presa in
carico;
f) verifica del livello di integrazione socio-sanitaria;
g) valutazione della qualità percepita dall’ utenza;
h) analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza;
i) proposte di miglioramento.
Il *UXSSR GL 0RQLWRUDJJLR H YDOXWD]LRQH sarà nominato dalla Conferenza dei Sindaci successivamente
all’ approvazione del Piano di Zona.
Del Gruppo di Monitoraggio faranno parte:
-
i Sindaci dei Comuni dell’ Ambito o loro delegati;
un rappresentante per la scuola
un rappresentante per l’ Azienda A.S.L.
un rappresentante della Provincia
un rappresentante del terzo settore (cooperative, associazioni onlus, sindacati)
Il Gruppo si riunirà con cadenza periodica e stilerà un rapporto di analisi semestrale.
6(=,21(9±,/48$'52'(//(5,6256(),1$1=,$5,(('(//(
63(6(
9/DSROLWLFDORFDOHGHOODVSHVDGHVFULYHUHLFULWHULJHQHUDOLGLGHILQL]LRQHGHOVLVWHPDHQWUDWHVSHVHGHO
3G=
La politica della spesa tende alla qualificazione dei servizi prestati e alla conseguente qualificazione della
spesa.
Vengono ridotti gli interventi cosiddetti “ a pioggia” in favore di interventi strutturati e sistematici.
I livelli di spesa sono essenzialmente invariati rispetto al triennio precedente, ma le risorse sono indirizzate
verso azioni di carattere preventivo che devono progressivamente portare alla riduzione dei costi per attività
consolidate di notevole entità che hanno sinora prodotto scarsi risultati.
La maggior parte dei servizi per i quali è stato previsto un aumento dei costi e/o l’ ampliamento dell’ utenza
viene coperta con la compartecipazione dei cittadini, prevista secondo scaglioni di reddito così come sarà
definito dal Regolamento ISEE da approvare.
9,FULWHULGLULSDUWL]LRQHGHOODVSHVDLQGLFDUHJOLVSHFLILFLFULWHULXWLOL]]DWLSHULOULSDUWRGHOODVSHVD
WUDLGLYHUVLVRJJHWWLSDUWHFLSDQWLDO3G=
I vari soggetti che partecipano al P.d.Z. , nella fattispecie l’ Azienda A.S.L. di Teramo D.S.B. di Atri e la
Provincia di Teramo, intervengono con risorse umane e materiali proprie, sufficienti a garantire i servizi
previsti nell’ accordo di programma allegato al presente P.d.Z.
9,OTXDGURJHQHUDOHGHOOHHQWUDWHHGHOOHVSHVHSUHYLVWHFRPSLODUHSHUFLDVFXQDDQQXDOLWjGHO3G=L
TXDGULHUHODWLYLDOOHHQWUDWHHGDOOHVSHVHGLRJQLHVHUFL]LRILQDQ]LDULRHGLOTXDGURFRQFHUQHQWHLO
ULHSLORJRJHQHUDOHGHOO¶LQWHURWULHQQLRGLULIHULPHQWRGHO3G=
±48$'525,(3,/2*2*(1(5$/(
2JJHWWR
$±(QWUDWH
Quota FNPS per il PdZ (B1)
Cofinanziamento quota B1 FNPS
Quota FNPS gestione associata (B2)
Quota FSR (A1)
Cofinanziamento quota A1 FSR
Altre entrate
7RWDOLDQQR 2JJHWWR
%±6SHVH
Livelli essenziali di assistenza
Altri servizi ed interventi
Azioni di supporto
7RWDOLDQQR 7RW
WULHQQLR
7RW
WULHQQLR
•
•
•
•
6(=,21(9,±$//(*$7,
HOHQFDUHULSRUWDQGRQHJOLHVWUHPLLGRFXPHQWLDOOHJDWLDO3G=LQIRUPDFDUWDFHD
Documento di sintesi dell’ analisi dei bisogni e dell’ offerta (5DSSRUWRGLDQDOLVL)
Deliberazioni di individuazione dell’ Ente di Ambito Sociale (VROR SHU JOL $PELWL 7HUULWRULDOL
SOXULFRPXQDOL
Accordo di Programma per l’ Adozione del Piano di Zona nell’ Ambito sociale n.7, “ Costa Sud
1”
Protocollo d’ Intesa con l’ Azienda A.S.L. di Teramo, D.S.B. di Atri per il Servizio di Assistenza
Domiciliare Integrata