Giovane donna con dispnea: endocardite su valvola nativa

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Giovane donna con dispnea: endocardite su valvola nativa
P71
GIOVANE DONNA CON DISPNEA: ENDOCARDITE SU VALVOLA NATIVA
Marco Fabio Costantino1, Ernesta Dores2, Antonella Matera1, Francesco Sisto3, Pasqualino Innelli4
1
Tecniche Ecocardiografiche Avanzate-UTIC, 2Cardiologia Medica,3Cardiologia UTIC,
AOR San Carlo, Potenza
4
UTIC, Ospedale Villa D’Agri, Potenza - Italy
Paziente donna di 41anni, etnia africana, riferisce in anamnesi storia di malattia reumatica con compromissione valvolare mitro-aortica trattata in Marocco dall’età di 6 anni con terapia antibiotica non
meglio specificata. Nel 2012 si trasferisce in Italia, dove per la prima volta si sottopone ad ecocardiogramma con color Doppler, che mostra severa insufficienza valvolare aortica, associata a lieve
insufficienza valvolare mitralica da prolasso del lembo anteriore mitralico con conservata funzione
sistolica. Nell’ottobre 2012 viene dunque sottoposta a sostituzione valvolare aortica con impianto
di bioprotesi Edwards Magna Ease 19 mm.
Il decorso post operatorio è stato privo di complicanze, eccetto formazione di una sottile falda
da PNX regredita in breve tempo. Viene dimessa ed inviata a domicilio con terapia diuretica, antiagreggante e ß-bloccante. Al controllo, ad un mese (novembre 2012) le condizioni emodinamiche
risultano stabili, con avanzato recupero funzionale. Nel gennaio 2013 viene ricoverata per episodio
febbrile, esegue ecocardiogramma color Doppler che documenta protesi valvolare in sede aortica
normofunzionante con Gmedio di 19mmHg, lieve jet di rigurgito eccentrico, presenza di formazione
sui lembi mitralici friabile, fluttuante in atrio di 15 mm x 17 mm con conseguente insufficienza valvolare di grado severo 4/4+; conservata EF. Emoculture positive per Stafilococco Capitis. Il 23 gennaio
2013 viene sottoposta a sostituzione valvolare mitralica con protesi valvolare biologica Edwards
Magna Ease 25 mm; decorso postoperatorio privo di complicanze.
La paziente viene ricoverata in DH per marcato stato anemico, pur essendo in buon compenso clinico emodinamico; nel maggio 2013 viene sottoposta ad emotrasfusione di emazie concentrate.
Nei controlli successivi si rileva una nuova riduzione dei valori di Hb, per cui si sospetta anemia emolitica su base meccanica da correlare pertanto a disfunzione protesica; si esegue ecocardiogramma
color Doppler che documenta un leak periprotesico su protesi mitralica, confermato dall’angio-TC
(14/09/2013) che documentava leakage a livello della protesi valvolare mitralica in sede antero-superiore, con raccolta di MDC di circa 18 mm (posteriormente all’efflusso aortico). Nel dicembre 2013
la paziente rientra in ospedale, per il grave stato anemico (Hb 7.0 g/dl) e disfunzione di protesi valvolare mitralica, viene emotrasfusa con emazie concentrate in attesa di chiusura di leak paravalvolare,
nel gennaio 2014 viene ricoverata per essere sottoposta a chiusura di leak paravalvolare mitralico
trans-catetere da disfunzione di protesi biologica mediante l’impianto di due dispositivi Amplatzer
da 10 mm e 12 mm. Risultato immediato parzialmente efficace, con evidenza all’ecotrans-esofageo
di una riduzione del 50% dell’entità del jet. Il decorso post-operatorio è stato privo di complicanze;
dimissione dopo quattro giorni. Si invia la paziente a domicilio con programma di follow-up con ecocardiogramma trans-esofaego 3D a 3 e 6 mesi; per valutazione dell’entità del rigurgito paraprotesico
residuo dopo clotting spontaneo dei dispositivi impiantati. La paziente torna dopo circa venti giorni
dalla dimissione per comparsa di dispnea per sforzi lievi, in assenza di febbre. Esegue ecocardiogrammatrans-esofageo che mostra parziale chiusura di leak periprotesico di bioprotesi mitralica con
riduzione del leak antero-laterale da 55 mm a 35 mm con jet eccentrico con rigurgito 2/4+.