Dante e Singleton, quando la filologia non basta
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Dante e Singleton, quando la filologia non basta
22 Sabato, 7 aprile 2012 Como Università Positiva la giornata di apertura della scorsa settimana ■ Intitolazione à t i s r e univ Insubria: vive la figura di Giorgio Luraschi Insubria: un “ricco” open day H Notizie flash Oltre 300 giovani, provenienti da circa un’ottantina di istituti superiori del territorio e fuori provincia hanno fatto tappa presso il Chiostro di Sant’Abbondio anno vissuto una giornata da universitari gli oltre 300 giovani provenienti da circa un’ottantina di istituti superiori anche da fuori provincia (Valtellina, Ticino, province di Milano, Lecco e Varese, Piemonte), che si sono recati venerdì 30 marzo a Como, nella sede dell’Università dell’Insubria del Chiostro di Sant’Abbondio per l’Open Day 2012. Nel corso della mattinata si è svolta la parte più “tradizionale” dell’Orientamento con la presentazione dell’offerta didattica e dei servizi a cura di docenti, studenti e laureati, la simulazione delle lezioni e lo svolgimento dei test d’ingresso. In 75 hanno sostenuto la prova di verifica della preparazione iniziale ob- di effettuare per tutta la mattinata esperibligatoria per l’iscrizione a tutti i Corsi di menti di laboratorio e di seguire un ciclo di Laurea della Facoltà di Giurisprudenza - mini-conferenze, e ha molto curato anche laurea magistrale in Giurisprudenza, corsi la parte più “spettacolare” andata in scena di laurea triennale in Discipline giuridiche, al pomeriggio. Infatti sono stati allestiti il Scienze della mediazione interlinguistica collegamento diretto con il Cern di Ginevra, e interculturale, Scienze del turismo. I ri- la conferenza sull’architettura delle lamine sultati saranno consultabili a breve sul sito di sapone e lo spettacolo di matemagia con dell’Ateneo: qualora lo studente abbia su- l’illusionista Bombassei. Sempre nel pomeperato la prova in occasione dell’Open Day riggio molto gettonata la simulazione di un potrà iscriversi a uno dei Corsi di Laurea processo penale a cura della Facoltà di Giusenza doverla ripetere, in caso di manca- risprudenza, partendo dalle inchieste del to superamento, la prova potrà essere so- Commissario Maigret. Il concorso “Scienza, stenuta nuovamente in autunno. Altri 75 Cultura e Futuro”, che ha coinvolto i ragazzi giovani si sono cimentati nella simulazione delle scuole superiori su un assunto di Eindei test d’ingresso alla Facoltà di Medicina e stein (“La preoccupazione dell’uomo e del Chirurgia. Notevoli le occasioni anche per suo destino devono sempre costituire l’ingli aspiranti scienziati: la Facoltà di Scienze teresse principale di tutti gli sforzi tecnici. Como ha dato l’opportunità agli interessati Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi e alle vostre equazioni”) ha visto trionfare al primo posto sia nella sezione scientifica, sia in quella umanistica, un elaborato scritto in forma di racconto. I primi premi del valore di mille euro ciascuno, infatti, sono andati, per la parte umanistica, al racconto “Due amici discutono di due sorelle”, realizzato da Riccardo Crippa e Samuele Conti del Liceo Volta di Como, e per l’ambito scientifico, al racconto “Pensare in piccolo” di Elisabetta Corti, del Liceo Giovio di Como. Il secondo premio per l’ambito classico è andato alle fotografie di Alina Khadarina del Liceo Volta, l’altro secondo premio, per l’ambito scientifico, se l’è aggiudicato l’elaborato “Il nostro amico Einstein” di Beatrice Cazzaniga, Linda Frisoni Bianchi, Alessandra Romeo, Francesca Peddone, sempre del Liceo Volta. Si è svolta giovedì 22 marzo, nel Chiostro di Sant’Abbondio, a Como, sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria, la cerimonia di intitolazione della Biblioteca di Diritto romano e Scienze dell’antichità dell’Università dell’Insubria, al professor Giorgio Luraschi. Il professor Luraschi, docente di Storia e di Istituzioni di Diritto romano, uno dei padri fondatori dell’Università dell’Insubria e una delle colonne portanti della Facoltà di Giurisprudenza, è scomparso il 6 luglio 2011 dopo una lunga malattia. La Biblioteca di Diritto romano e Scienze dell’antichità, alla cui realizzazione l’impegno e la perseveranza del professor Luraschi hanno contribuito in misura decisiva, comprende ventimila volumi, «circa un terzo del totale del patrimonio librario della Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza di via Oriani che ne conta 55mila - ha spiegato il professor Sergio Lazzarini, pure docente di Diritto romano all’Insubria– e questa proporzione dà un’idea della rilevanza che al diritto romano e all’antichistica si è data e si continua a dare nella Facoltà di Giurisprudenza e nel nuovo Dipartimento di Diritto, Economia e Culture». La figura e l’opera del professor Luraschi sono state ricordate dal Rettore vicario, professor Giorgio Conetti, dalle professoresse Maria Paola Viviani Schlein e Laura Castelvetri, rispettivamente Preside della Facoltà di Giurisprudenza, e Direttore del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture e dal professor Sergio Lazzarini. In particolare, negli interventi è stata posta in risalto la pervicace dedizione del professor Luraschi alla realizzazione e costante implementazione della Biblioteca. Pastorale universitaria. Perché sempre meno persone sembrano lasciarsi affascinare dalla Divina Commedia Dante e Singleton, quando la filologia non basta “ L a passione di Dante: Singleton e dintorni” il titolo di un’interessante tesi di laurea in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano partita da un interrogativo: come mai sono sempre meno gli studenti che si lasciano attrarre dal fascino della Divina Commedia? ufficiouniversita@ diocesidicomo.it, www.facebook.com/home.php Don Andrea Messaggi e l’equipe di Pastorale Universitaria P erché sempre meno persone sembrano disposte a lasciarsi affascinare dalla bellezza della Divina Commedia? E perché questo accade - paradossalmente - soprattutto in ambito accademico? Sono queste le domande da cui ha preso vita la tesi di Andrea Nembrini, laureatosi in Lettere moderne a febbraio alla Cattolica di Milano, con un lavoro dal titolo “La passione di Dante: Singleton e dintorni”. «Ho deciso di dedicarmi ad uno studio su Dante - spiega Andrea - perché mi sono accorto che nessun altro scrittore ha saputo comunicare tanta bellezza alla mia vita come lui. Purtroppo mi rendo conto di un certo disinteressamento per questo autore: alcuni dicono che sia stato fin troppo studiato». Motivo? «Il dominio di una certa concezione della Filologia che, se da una parte ha saputo offrire una necessaria e scrupolosa analisi letterale, dall’altra ritiene spesso di poter esaurire l’intero significato del poema di Dante nella pura analisi testuale. Ci si è arenati così, specialmente in Italia, su pregevoli precisazioni testuali, dimenticando però il potenziale comunicativo della parola dantesca». Andrea segnala, invece, come esempio di un corretto studio della Commedia, la figura di Charles Singleton, studioso statunitense scomparso nel ’85, docente ad Harvard e alla Johns Hopkins University: «Non si è limitato alla semplice analisi dell’opera dantesca, ma ha fatto della sua professione una vera conversione personale, necessaria per misurarsi con un testo così distante dalla nostra mentalità». Analizzando alcuni suoi scritti, come La poesia nella Divina Commedia, Saggio sulla Vita Nuova e altri articoli, è evidente quale sia il punto di partenza di Singleton (e con lui di altri critici statunitensi, quali John Freccero, professore della NYU, e Teodolinda Barolini, docente alla Columbia University): il bisogno, del lettore e del critico, di accomodare “gli occhi ad un diverso modo di guardare alla realtà”, costantemente desideroso e impaziente di verità, senza fermarsi al semplice esame del testo e delle fonti, ma andando ad indagare l’effettivo “senso complessivo” dell’opera, e ciò che essa può comunicare ad ogni uomo. «Ho provato così a continuare il lavoro iniziato da Singleton con alcune mie riflessioni, individuando nel continuo dialogo tra l’autore e il lettore il punto sorgivo della letteratura e della sua stessa critica: solo tramite questa chiave, infatti, un testo può rimanere sempre vivo e nuovo». Così l’evento letterario diventa innanzitutto un incontro tra uomini che può portare a intuire, per la simpatia che nasce tra lettore e autore, come il significato di un testo, insieme infinito e preciso, provochi lo svelamento di una verità. Prosegue Andrea: «In questo modo si riesce a cogliere il vero senso di un poema come la Commedia, ed il suo studio, da semplice rilevazione letterale, diventa rivelazione di un significato e riconoscimento di un’esperienza». La tesi si conclude con una sottolineatura dell’importanza della lettura come “atto di amore”, da porre sempre alla base del lavoro di ogni studioso: impegnarsi col testo in maniera appassionata è l’unica disposizione generativa per una seria critica letteraria, tale da assicurare l’apertura mentale indispensabile alla scoperta della “sua” verità. In questo modo Singleton e la scuola americana, facendo dialogare tra loro filologia ed ermeneutica, costituiscono esempi da seguire. «Non si può fare a meno di guardare al “senso complessivo” di un’opera letteraria come la Commedia. In ciò ci aiutano studiosi come questi, che ci fanno riscoprire la missione dello studioso e del lettore: non uno studio di parole morte, ma l’incontro con un uomo vivo». Emmanuele Michela