Giochi laboratorio fonologico

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Giochi laboratorio fonologico
“Stella stellina… la prima si avvicina”
Proposta di un laboratorio per un training fonologico per gli alunni dell’ultimo
anno della scuola d’infanzia e alunni di classe prima
Ins.te V. Piazza
PREMESSA
Il progetto qui presentato, pensato anche come lavoro di continuità tra gli ordini di scuola
infanzia e primaria, nasce dall’esigenza di supportare e rafforzare l’ambito fonologico e
meta-fonologico, prerequisito indispensabile per l’acquisizione della letto-scrittura, nei
bambini di 5/6 anni in uscita dalla scuola d’infanzia.
Così come ci insegnano le Neuroscienze, il bambino apprende il linguaggio soprattutto
per via uditiva ed impara a decodificare e a riprodurre le caratteristiche della lingua di
appartenenza cui è esposto, maturando gradualmente le sue competenze fonetiche e
fonologiche. Molti studi hanno evidenziato una correlazione tra sensibilità e competenza
meta-fonologica in epoca prescolare e successo nelle prime fasi dell’alfabetizzazione, da
cui risulta utile che un training fonologico preceda tali fasi; infatti, la fase significativa
dello sviluppo della conoscenza metalinguistica avviene proprio nel passaggio dalla
scuola d’infanzia alla scuola primaria.
Esistono due tipi di CONOSCENZA FONOLOGICA:
- conoscenza delle sequenze fonologiche ritmiche e melodiche
spontaneamente, presente anche nei soggetti non alfabetizzati;
che si acquisisce
- conoscenza segmentale, cioè delle unità fonologiche (foni, fonemi, sillabe) che richiede
consapevolezza che la parola può essere segmentata in unità fonemiche e quindi richiede
capacità metacognitive. (Umberta Bortolini)
Quando la competenza fonologica è acquisita, il passaggio dalla componente fonologica
(fonemi) alla componente fonografica della scrittura (grafemi) è molto semplice, al punto
che i bambini in età prescolare sono già esperti nel riconoscere e riprodurre correttamente
le lettere scritte quando ancora non sono capaci di riconoscere suoni che compongono le
parole.
In conclusione di questa premessa, tra le conoscenze metalinguistiche, quella fonologica è
considerata la più pertinente per l’apprendimento della letto-scrittura a partire proprio
dalla considerazione che i linguaggi su base alfabetica richiedono un’elaborazione dei
suoni del linguaggio orale in modo da permettere un confronto con il codice scritto.
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FINALITA’
Le attività hanno lo scopo di richiamare l’attenzione dei bambini sugli aspetti fonologici
della lingua e di “allenare” le abilità meta-fonologiche attraverso un approccio
multisensoriale, con particolare attenzione all’aspetto ludico: è noto, infatti, che ogni
attività svolta, in particolare dai bambini, racchiude la continua interazione delle funzioni
sensorie che partecipano alla realizzazione degli apprendimenti.
OBIETTIVI GENERALI
Stimolare la percezione e la discriminazione uditiva;
Affinare la consapevolezza dei suoni che si possono produrre attraverso la voce;
Aumentare l’interesse per i suoni della lingua;
Acquisire la consapevolezza che le frasi si dividono in parole;
Scandire sillabicamente le parole;
Confrontare la lunghezza delle parole;
Riconoscere la sillaba iniziale delle parole;
Riconoscere e riprodurre rime;
Identificare e pronunciare il suono iniziale di una parola;
Riconoscere i fonemi del proprio nome;
Riconoscere un maggior numero di fonemi;
Saper contare il numero di sillabe e fonemi in una parola semplice;
Operare la fusione di due fonemi per formare una sillaba.
DESTINATARI
Alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia e alunni delle classi prime della scuola
primaria.
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METODOLOGIA
Lavoro in piccoli gruppi (5/6 bambini)
MATERIALI E STRUMENTI
Materiali di facile consumo;
Materiali di recupero;
Materiale fotografico e audiovisivo;
Materiale didattico strutturato;
Pc portatile.
TEMPI
Per gli alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia è opportuno proporre una sola
attività per lezione con una durata di 30/40 minuti. Per gli alunni delle classi prime della
scuola primaria, invece, è possibile proporre due attività per lezione con una durata di
30/40 minuti. Ovviamente, a seconda delle necessità e dei bisogni, alcune attività
dovranno essere ripetute per più lezioni.
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IL GIOCO DEL CANGURO
Obiettivo:
Imparare a distinguere all’interno del flusso sonoro della frase le singole parole.
Come si svolge:
L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà un canguro che dovrà fare tanti
salti quante sono le parole della frase che a ciascuno di loro viene proposta.
Esempi di frasi:
Oggi piove;
La mamma cucina;
Alessio ama i cavalli;
Il cane mangia la pappa nella ciotola;
Il topo è furbo perché ruba il formaggio nella cucina.
Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle frasi (la più
corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive
alla lavagna e le suddivide.
Suggerimenti:
E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce le singole parole della frase e poi
per ogni salto ripetano la parola.
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IL GIOCO DEL VIGILE URBANO
Obiettivo:
Imparare a distinguere le parole dalle non parole.
Materiali:
Cartoncino rosso e verde;
Cannucce;
Scotch.
Come si svolge:
L’insegnante preparerà precedentemente “le palette dei vigili” con una faccia verde e una
rossa.
L’insegnante propone verbalmente delle parole a bassa, media, alta frequenza e delle non
parole. I bambini sono invitati a prestare molta attenzione e ad alzare la paletta dalla parte
verde se sentono una parola conosciuta, dalla parte rossa se sconosciuta.
Esempi di parole:
BASSA FREQUENZA miope – piombo – solvente - anfibi
MEDIA FREQUENZA stalla – comò – uncino - freno
ALTA FREQUENZA bagno – cane – cucina - cuore
NON PAROLE pucino – baffe – gistallo - curollo
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IL GIOCO DEL MINESTRONE
Obiettivo:
Riconoscere le parole operando la fusione sillabica.
Materiali:
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.
Come si svolge:
Presentare al bambino tre immagini di animali o oggetti a lui conosciuti. Lo scopo del
gioco è quello di riuscire ad individuare l’immagine giusta, riconoscendo la parola
sillabata dall’insegnante.
Suggerimenti:
Il livello del gioco può essere reso più difficile, non sottoponendo agli alunni il supporto
visivo.
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IL SACCHETTO DEL MAGO 1
Obiettivo:
Riconoscere la sillaba iniziale delle parole.
Materiali:
Un sacchetto;
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini;
Carte con la sillaba iniziale delle immagini presentate.
Come si svolge:
L’insegnante dispone per terra le immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. Le
carte con le sillabe vengono racchiuse nel sacchetto, dal quale, a turno, ogni bambino
pescherà. Il bambino viene invitato a leggere la sillaba pescata e a trovare l’immagine della
parola che inizia con tale sillaba.
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IL GIOCO DEL BASTIMENTO
Obiettivo:
Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale delle parole.
Come si svolge:
L’insegnante spiega che il bastimento è una nave molto grande che trasporta diverse
merci. Invita, quindi, i bambini ad ascoltare attentamente quanto dice: “E’ arrivato un
bastimento carico di…me..” I bambini, allora, dovranno trovare le parole che iniziano con
tale sillaba.
Suggerimenti:
Il gioco può essere variato chiedendo ai bambini di trovare le parole secondo una
determinata categoria semantica, ad esempio “il cibo”: “Trova i nomi degli alimenti che
iniziano con me…”.
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IL GIOCO DEI GEMELLI 1
Obiettivo:
Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale delle parole.
Materiali:
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.
Come si svolge:
L’insegnante propone ad ogni bambino tre immagini, di cui due iniziano con la stessa
sillaba. Il bambino dovrà riconoscere le parole che iniziano alla stesso modo e se possibile
discriminare il solo suono della sillaba.
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TROVA L’INTRUSO
Obiettivo:
Imparare a discriminare la sillaba iniziale delle parole.
Materiali:
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.
Come si svolge:
L’insegnante consegna un’immagine ad ogni bambino, tranne ad uno che dovrà fare
l’investigatore. A turno ogni bambino farà l’investigatore che scopre il personaggio
intruso: infatti, tra i bambini ci sarà solo uno che avrà l’immagine che inizia con la sillaba
(o il fonema) diverso.
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IL TRENINO
Obiettivo:
Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale
Come si svolge:
I bambini vengono disposti in cerchio. Inizia un bambino che si muove all’interno del
cerchio e si ferma davanti ad un altro compagno al quale dirà una parola, ad esempio
CANE, l’altro bambino dovrà trovare una parola che inizi con CA. Se la trova si metterà a
capo del trenino e muovendosi all’interno del cerchio sceglierà un altro compagno di
fronte al quale fermarsi e proporre una nuova parola, e così via fino a che il trenino sia
formato da tutti i bambini.
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IL GIOCO DELLA LEPRE
Obiettivo:
Imparare a distinguere all’interno della parola le sillabe.
Come si svolge:
L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà una lepre che dovrà fare tanti salti
quante sono le sillabe all’interno della parola che a ciascuno di loro viene proposta.
Esempi di parole:
Re; Gru;
Rosa; Cane;
Fantasma; Gelato;
Tavolino; Coccinella;
Ippopotamo; Carabiniere.
Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle parole (la più
corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive
alla lavagna e le suddivide.
Suggerimenti:
E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce le singole sillabe della parola e poi
per ogni salto ripetano la sillaba.
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LA CASA DELLE SILLABE
Obiettivo:
Imparare a riconoscere la lunghezza delle parole (lunghe/corte).
Materiali:
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini;
Cartoncini di diverse lunghezze, suddivisi in riquadri che saranno lo spazio di ogni
sillaba (vedi foto).
Come si svolge:
L’insegnante fa sedere i bambini in cerchio e in mezzo predispone le immagini capovolte,
e i cartoncini secondo la lunghezza: dal più piccolo al più grande. A turno, ogni bambino
pesca un’immagine di cui pronuncia il nome. Fa la divisione in sillabe di cui tiene il conto
con le mani. A questo punto associa il cartoncino che contiene lo stesso numero di
riquadri, ponendolo sotto all’immagine.
Suggerimenti:
Al termine del gioco, i bambini sono invitati ad osservare e ad individuare dalla lunghezza
dei cartoncini la parola più corta e quella più lunga.
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FILASTROCCA DEI COLORI
Obiettivo:
Imparare a riconoscere rime
Materiali:
Pc con cd di filastrocche musicali.
Come si svolge:
L’insegnante spiega cos’è una rima, poi invita i bambini a proporre delle parole a cui
troverà altrettante parole in rima: in questo modo i bambini vengono sollecitati a riflettere.
A questo punto l’insegnante chiederà: “Cosa fa rima con…?” e darà due alternative. Viene
fatta ascoltare una filastrocca cantata. L’insegnante ne rilegge il testo e invita i bambini a
riconoscere tutte le parole in rima.
Suggerimenti:
La lettura della canzone può essere ripetuta più volte enfatizzando la pronuncia delle
parole che fanno rima.
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IL GIOCO DEL CASTELLO
Obiettivo:
Imparare a riconoscere la sillaba finale delle parole.
Materiali:
sedie e banchi che fungeranno da mura della torre.
Come si svolge:
A turno, ogni bambino viene chiuso nella torre. Per uscire dovrà trovare la sillaba finale
della parola che gli verrà proposta.
Suggerimenti:
Per fare in modo che i bambini riescano ad individuare l’ultima sillaba delle parole,
svelare il “trucchetto” della divisione in sillabe con il movimento delle braccia: far
stendere in avanti le braccia al bambino. Il bambino alzerà le braccia per ogni sillaba della
parola che gli viene proposta, finché si troverà a pronunciare l’ultima sillaba con le braccia
in alto. A questo punto, l’insegnante gli chiederà di ripetere la sillaba che ha pronunciato
quando aveva le braccia in alto.
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Domino delle parole
Obiettivo:
Imparare a riconoscere la sillaba finale delle parole.
Materiali:
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.
Come si svolge:
L’insegnante fa sedere i bambini in cerchio e in mezzo predispone le immagini capovolte.
A turno, ogni bambino viene invitato a prendere un’immagine e a riconoscere la sillaba
finale e a trovare una parola che inizi con quella sillaba. Ad esempio, un bambino pesca
l’immagine del SOLE, individua la sillaba finale LE e trova una parola che inizi con LE
(letto, leone…).
Suggerimenti:
Per gli alunni della scuola primaria, il gioco può essere variato scrivendo su un cartellone
una parola a cui a turno ogni bambino scriverà sotto l’ultima sillaba una parola che inizi
con quella stessa sillaba: ed esempio, CANE
NEVE
VENTO
TOPO
e così a seguire.
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IL GIOCO DELLA RANA
Obiettivo:
Imparare a distinguere all’interno della parola i singoli fonemi.
Materiali:
Nastro adesivo colorato.
Come si svolge:
L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà una rana che dovrà attraversare il
fiume, di cui traccia per terra con il nastro adesivo colorato le sponde.
L’attività consiste nel fare tanti salti quanti sono i fonemi della parola che a ciascuno di
loro viene proposta.
Esempi di parole:
Re; Io;
Pane; Sole;
Befana; Farfalla;
Fantastico; Dentifricio.
Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle parole (la più
corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive
alla lavagna e le suddivide.
Suggerimenti:
E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce i singoli fonemi della parola e poi
per ogni salto ripetano il fonema. Il gioco può essere anche “capovolto” chiedendo ai
bambini di proporre parole corte o lunghe.
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IL GIOCO DEI GEMELLI 2
Obiettivo:
Imparare a riconoscere il fonema iniziale uguale delle parole.
Materiali:
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini.
Come si svolge:
L’insegnante propone ad ogni bambino tre immagini, di cui due iniziano con lo stesso
fonema. Il bambino dovrà riconoscere le parole che iniziano con lo stesso suono.
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IL SACCHETTO DEL MAGO 2
Obiettivo:
Imparare a discriminare i vari fonemi all’inizio, alla fine e all’interno della parola.
Materiali:
Un sacchetto pieno di oggetti vari.
Come si svolge:
L’insegnante chiede ai bambini a turno di pescare dal sacchetto senza guardare l’oggetto
che inizia con il suono…; l’oggetto che finisce con il suono…; l’oggetto che contiene il
suono…
Suggerimenti:
Il gioco può essere “capovolto” facendo interpretare a turno ai bambini il ruolo svolto
dall’insegnante nei confronti degli altri alunni.
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