Cinemondo - Villa medici

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Cinemondo - Villa medici
Cinemondo
III edizione
Uno sguardo sul Maghreb
Il cinema in Algeria, Marocco e Tunisia
Dal 21 al 26 novembre 2013
CALENDARIO
Giovedì 21 novembre ore 19.30
Le Thé ou l’Electricité (Il tè o l’elettricità) di Jérôme Le Maire (93’)
Giovedì 21 novembre ore 21.00
Vues du Grand Socco et du Petit Socco (Vedute del Grand Socco e del Petit Socco) di
Gabriel Veyre (7’)
J’ai tant aimé (Ho amato tanto) di Dalila Ennadre (52’)
Venerdì 22 novembre ore 19.30
Millefeuille (Millefoglie) di Nouri Bouzid (105’)
Venerdì 22 novembre ore 21.00
Roma wa la n’touma (Roma piuttosto che voi) di Tariq Teguia (111’)
A seguire incontro con il regista.
Sabato 23 novembre ore 19.30
Fidaï di Damien Ounouri (83’)
Sabato 23 novembre ore 21.00
Gabbla (Nelle terre) di Tariq Teguia (138’)
Domenica 24 novembre ore 19.30
Es-Stouh (Le terrazze) di Merzak Allouache (94’)
A seguire incontro con il regista.
Domenica 24 novembre ore 21.00
Démocratie Année Zéro (Democrazia anno zero) di Cristophe Cotteret e Amira Chebli
(54’)
Lunedì 25 novembre ore 19.30
Rengaine di Djaïdani (75’)
Lunedì 25 novembre ore 21.00
Death for sale (Morte in vendita) di Faouzi Bensaïdi (120’)
A seguire incontro con il regista.
Martedì 26 novembre ore 19.30
Vues du Grand Socco et du Petit Socco (Vedute del Grand Socco e del Petit Socco) di
Gabriel Veyre (7’)
J’ai tant aimé (Ho amato tanto) di Dalila Ennadre (52’)
Martedì 26 novembre ore 21.30
Goodbye Morocco (Arrivederci Marocco) di Nadir Moknèche (102’)
A seguire incontro con il regista.
21-26 novembre ore 10.45-13.00 / 14.00-22.30
SpazioOff: la video arte nei Paesi del Maghreb
Videoinstallazione, una proposta di agnès b.
PROGRAMMA
CARTE BLANCHE ALLA CINEMATHEQUE DE TANGER
Nel 2007 la Cinémathèque de Tanger ha aperto le porte sulla piazza del Grand Socco, nel
centro storico di Tangeri, dopo aver portato a termine un progetto di riqualificazione del
patrimonio grazie a un restauro architettonico che ha fatto scuola a livello locale e nazionale.
Oggi questo istituto culturale, che nel Nord del Marocco resta unico nel suo genere, è
orgoglioso di offrire una programmazione che comprende il meglio del repertorio classico e
contemporaneo. Più che una sala cinematografica la Cinémathèque de Tanger è diventata un
centro dedicato alla settima arte e la sua cultura, che arricchisce la vita locale attraverso
un’apertura sul resto del mondo.
Grazie alla sua programmazione di film, laboratori pedagogici e conferenze, alla biblioteca e
alla caffetteria, l’istituto contribuisce a inscrivere Tangeri nel mondo contemporaneo. Oggi la
Cinémathèque de Tanger incarna un luogo e dei progetti all’incrocio tra cinema, arte e cultura.
Il cinema, in tutte le sue forme e i suoi generi, viene considerato uno strumento al servizio di
una piattaforma di scambio e di riflessione.
In risposta al caloroso invito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, ho scelto due
film che amo particolarmente perché rivelano due volti della Cinémathèque de Tanger. Viene
proiettato nella prima parte il cortometraggio di Gabriel Veyre, Vues du Grand Socco e du
Petit Socco (Vedute del Grand Socco e del Petit Socco). Queste immagini eccezionali, girate
tra il 1901 e il 1936, corrispondono al sogno degli operatori Lumière: mostrare il mondo al
mondo. Nella seconda parte viene presentato J’ai tant aimé (Ho amato tanto) di Dalila
Ennadre, nel quale la protagonista, Fadma, 75 anni, prostituta nei bordelli dell’esercito
francese, ci dice: “Sono sempre stata libera fin dall’infanzia, non mi sono mai lasciata
‘colonizzare’”.
Malika Chaghal,
Delegata generale della Cinémathèque de Tanger
Giovedì 21 novembre ore 21.00
Martedì 26 novembre ore 19.30
Vues du Grand Socco et du Petit Socco (Vedute del Grand Socco e del Petit Socco) di
Gabriel Veyre
Marocco, 1936, 7’, muto
Nel 1934-35 Gabriel Veryre, operatore Lumière, si stabilisce in Marocco dopo esser stato
chiamato dal sultano per insegnargli la fotografia e la ripresa cinematografica. Attraversa il
paese da nord a sud con una cinepresa 16mm e realizza le prime immagini a colori mai girate
in Marocco, tra cui a Tangeri Vues du Grand Socco et du Petit Socco.
J’ai tant aimé (Ho amato tanto) di Dalila Ennadre
Marocco-Francia, 2009, 52’
Fadma è una donna vivace e maliziosa di 75 anni che ogni giorno mendica alle cascate di
Ouzoud, una località turistica molto nota in Marocco. Da giovane Fadma è stata reclutata
nell’esercito francese per lavorare come prostituta in Indocina presso degli ufficiali francesi e
dei fucilieri marocchini. Una storia passata sotto silenzio, misteriosa, sulla quale Fadma fa
luce con la sua personalità piena di umorismo, acume e malizia.
Questa donna oggi è sola e povera ma assolutamente libera (“Non ho mai lasciato che
qualcuno mi colonizzasse”, dice ridendo) e ha sedotto Dalila Ennadre: “Tra me e lei è
accaduto qualcosa. Ho scoperto una storia, e una donna, Fadma, amante nel vero senso del
termine: lei ama l’amore e la sensualità, ne parla apertamente e racconta la sua vita e la sua
scoperta del piacere, un diritto che non le era concesso e al quale non avrebbe mai potuto
accedere”.
PANORAMA
La cinematografia contemporanea in Maghreb
Venerdì 22 novembre ore 19.30
Millefeuille (Millefoglie) di Nouri Bouzid
Tunisia, Francia, 2013, 105’
Con Souhir Ben Amara, Nour Mziou, Bahram Aloui
È la storia di un intero paese quella che Nouri Bouzid racconta attraverso il destino di due
ragazze, Zaineb e Aïcha, simboli della Rivoluzione e dell’avvenire della Tunisia. Entrambe si
battono per la loro indipendenza, per conquistare la loro libertà. Entrambe lottano contro i
vincoli religiosi e culturali stabiliti da una società arcaica. Una società che, nel momento in
cui il paese è in tumulto, esita ancora tra modernità e tradizionalismo.
Zaineb e Aïcha si battono per ricostruire loro stesse, a dispetto delle pressioni sociali e
maschili a cui devono far fronte ogni giorno.
Premiato come miglior regista arabo all’Abu Dhabi Film Festival 2012.
Domenica 24 novembre ore 19.30
Es-Stouh (Le terrazze) di Merzak Allouache
Algeria, Francia, 2013, 94’
Con Adila Bendimerad, Nassima Belmihoub, Ahcene Benzerari, Aïssa Chouat, Mourad Khen,
Myriam Ait El Hadj
Bab El-Oued, quartiere popolare di Algeri. Da un lato la baia, dall’altro la città. Mentre il
tempo è scandito dall’invito alla preghiera dei Muezzin, cinque storie si intersecano anche
solo per un attimo su altrettante terrazze nel corso di un’intera giornata. Un uomo viene
torturato perché non vuole firmare un misterioso documento, sotto l’occhio cinico di qualcuno
che gli è in realtà molto vicino. Solo la bambina di una famiglia intransigente tenta di avere
un rapporto “normale” con lo zio rinchiuso in una gabbia sul tetto per ragioni inconfessate. Il
proprietario dell’immobile scompare dopo aver cercato ancora una volta di cacciare
un’anziana donna che vive abusivamente sulla terrazza: indaga un ex ufficiale di polizia
decisamente singolare. Un gruppo di ragazzi usa il tetto del palazzo come sala prove in vista
di un’esibizione musicale, finché sul terrazzo adiacente si consuma il dramma di una giovane
donna. Nel momento meno opportuno, una piccola troupe televisiva si ritrova nel posto
sbagliato.
In concorso alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2013.
Dopo la proiezione incontro con il regista Merzak Allouache.
Lunedì 25 novembre ore 19.30
Rengaine di Rachid Djaïdani
Francia, 2012, 75’
Con Slimane Dazi, Sabrina Hamida
A Parigi Dorcy, giovane nero cristiano, vuole sposare Sabrina, una giovane magrebina. Ma
Sabrina ha quaranta fratelli e in questo matrimonio pieno di spensieratezza si cristallizza un
tabù ancora fortemente radicato nelle mentalità di queste due comunità: non ci si sposa tra
neri e arabi. Slimane, il fratello maggiore guardiano delle tradizioni, si opporrà a questa
unione con ogni mezzo…
Premio FIPRESCI della critica internazionale, Quinzaine des Réalisateurs, Festival de
Cannes 2012; Premio Michel d’Ornano Festival du Cinéma Américain de Deauville 2012;
nomination come Miglior primo film ai César 2013.
Lunedì 25 novembre ore 21.00
Death for sale (Morte in vendita) di Faouzi Bensaïdi
Marocco, Francia, Belgio, Emirati Arabi Uniti, 2011, 120’
Con Fehd Benchemsi, Mouchcine Malzi, Fouad Labied
Nella città di Tétouan, in Marocco, Soufiane, Malik e Allal, tre amici inseparabili abituati a
commettere piccoli crimini, decidono di diventare i “Signori della droga”. Ma il loro incontro
con Dounia, una prostituta del club “La Passarella”, sconvolgerà i loro piani e li costringerà a
scegliere tra l’amicizia e l’amore, tra l’onore e la tradizione, tra il vizio e la ragione…
Premio CICAE, Berlinale 2012; Golden Iris Miglior Film, Brussels Film Festival 2012.
Martedì 26 novembre ore 21.30
Dopo la proiezione incontro con il regista Faouzi Bensaïdi.
Goodbye Morocco (Arrivederci Marocco) di Nadir Moknèche
Francia, 2012, 102’
Con Lubna Azabal, Ralph Amoussou, Rasha Bukvic
Dounia, divorziata, un figlio, vive con un architetto serbo a Tangeri. Una relazione scandalosa
agli occhi della famiglia marocchina. La coppia dirige un cantiere immobiliare dove i lavori di
terrazzamento portano alla luce delle tombe cristiane del IV secolo decorate di affreschi.
Dounia si lancia allora in un traffico lucroso, sperando di guadagnare rapidamente il
necessario per lasciare il Marocco con suo figlio e il suo compagno. Ma uno degli operai del
cantiere scompare…
Menzione speciale Miglior Film, Doha Tribeca Film Festival 2012.
Nadir Moknèche è stato borsista all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici nel 20102011.
Dopo la proiezione incontro con il regista Nadir Moknèche.
INVITO A TARIQ TEGUIA: UN CINEMA DEI TERRITORI
L’invito rivolto a Tariq Teguia per presentare i suoi film a Villa Medici è accompagnato da
una fortunata coincidenza: la prima mondiale del suo film Zanj Revolution al Festival
Internazionale del Film di Roma. I suoi due lungometraggi precedenti, Roma wa la n’touma
(Roma piuttosto che voi) e Gabbla (Nelle terre), propongono uno sguardo globalizzante
sull’Algeria di oggi. È un cinema senza maschere e senza paesaggi sublimi, in cui ogni
inquadratura cerca, attraverso l’autenticità dell’interpretazione degli attori, di collegarsi o
scollegarsi con la geopolitica, lo spazio geografico e la storia.
Le narrazioni di Teguia non si compongono in maniera lineare, ma in profondità, scavando la
terra che le accoglie e le fa nascere, riportando in superficie oggetti, avvenimenti, libri che
nutrono il suo cinema, un cinema del presente.
Nora Martirosyan,
borsista sceneggiatrice all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
Venerdì 22 novembre ore 21.00
Roma wa la n’touma (Roma piuttosto che voi) di Tariq Teguia
Algeria, Francia, Germania, 2006, 111’
Con Samira Kaddour, Rachid Amrani
Da più di dieci anni, l’Algeria vive una guerra lenta, una guerra senza fronte ma che ha
causato più di 100.000 morti. Zina e Kamel – due giovani algerini a volte allucinati e allegri, a
volte calmi e abbattuti – desiderano solcare il deserto un’ultima volta prima di lasciarlo.
Dopo la proiezione incontro con il regista Tariq Teguia.
Sabato 23 novembre ore 21.00
Gabbla (Nelle terre) di Tariq Teguia
Algeria, Francia, 2008, 138’
Con Abdelkader Affak, Ines Rose Djakou
Mentre vive quasi recluso, al riparo dal mondo e dai suoi furori, Malek, un topografo sulla
quarantina, accetta, su insistenza del suo amico Lakhdar, una missione in una regione
dell’Algeria occidentale. Giunto sul posto, Malek comincia a riallestire il campo base, un
prefabbricato fatiscente che ha già ospitato un’altra squadra, arrivata alla fine degli anni
Novanta e decimata da un attacco degli integralisti. A fine giornata, Malek, di ritorno nel
campo base, trova una giovane donna nascosta in un angolo del prefabbricato. È nera, ha
difficoltà a parlare inglese e non vuole dire il suo nome. Malek decide di ospitarla. La donna
non vuole più scappare verso l’Europa, è esausta, vuole tornare a casa sua, e intraprende la
strada del ritorno. La strada verso il deserto, un punto di scomparsa reciproca.
Premio Fipresci Critica Internazionale, Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia 2008.
SPAZIODOC
a cura di CineAgenzia
Mentre i media arrancano per tenere il ritmo dell'attualità internazionale, in ritardo rispetto a
social network e giornalismo partecipativo, i tempi del cinema documentario restano distinti,
prevedono ricerche a monte, presenza sul campo, post-produzione e montaggio come fasi
ulteriori del racconto. Così, a quasi tre anni dall'inizio della primavera araba, c’è stato un
recente fiorire di lavori su questo momento epocale, e una selezione, per giunta limitata come
la presente, avrebbe potuto ridursi a un elenco di casi e varianti, segnati da entusiasmi,
contraddizioni e delusioni simili.
Abbiamo preferito scegliere tre documentari che traccino una panoramica centrifuga dello
scenario sociale e politico del Maghreb, non limitandosi all'oggi e agli scenari urbani delle
manifestazioni: interrogando il passato, Fidaï di Damien Ounouri riapre i conti con il
colonialismo e la memoria della lotta di indipendenza in Algeria; volgendo lo sguardo lontano
dalle città, Le Thé ou l’électricité (Il tè o l’elettrcità) di Jérôme Le Maire esplora una
dimenticata realtà rurale in Marocco; ricostruendo il “prima della rivoluzione” e il suo
sviluppo in Tunisia, Démocratie Année Zéro (Democrazia anno zero) di Christophe Cotteret e
Amira Chebli è il film che più direttamente affronta l'attualità nella sua complessità, come
cerca di fare questa programmazione, guardando al recente passato e scrutando nel suo
inquieto futuro.
Stefano Campanoni, Sergio Fant,
CineAgenzia
Giovedì 21 novembre ore 19.30
Le Thé ou l’électricité (Il tè o l’elettrcità) di Jérôme Le Maire
Marocco, Francia, Belgio, 2012, 93’
L'epico e comico racconto di come l'energia elettrica arriva finalmente in un piccolo villaggio
isolato nel mezzo dell'Alto Atlante marocchino. Con un lavoro durato oltre tre anni, stagione
dopo stagione, il regista documenta pazientemente la resistenza degli abitanti e i progressi
della costruzione della rete, che finirà per raggiungere ma anche imprigionare la popolazione
di Ifri. Lo spettatore diventa testimone della trasformazione di una piccola comunità investita
dal progresso.
FIFOG D’OR, Festival international du film oriental de Genève 2013; Miglior documentario,
Les Magritte du cinéma, Bruxelles 2013; Genziana d’oro, Trento Film Festival 2013; Grand
Prix Festival FIDADOC, Agadir 2012.
Sabato 23 novembre ore 19.30
Fidaï di Damien Ounouri
Algeria, Francia, 2012, 83’
El Hadi, pacifico pensionato settantenne, racconta per la prima volta un periodo della sua vita.
Quello della guerra d’Algeria in Francia, quando lui era fidaï (moujahid senza divisa).
Damien Ounouri fa dialogare le due lingue, arabo e francese, per rivisitare una storia
conflittuale ma condivisa, proponendo allo spettatore un racconto familiare che incontra la
grande Storia. Un documentario straziante.
Menzione speciale, Doha Tribeca Film Festival 2012; Miglior Film, Latin Arab Intrenational
Film Festival, Londra 2012; Miglior documentario, Journées Cinématographiques d'Alger
2012.
Domenica 24 novembre ore 21.00
Démocratie Année Zéro (Democrazia anno zero) di Christophe Cotteret e Amira Chebli
Tunisia, Belgio, Francia, Qatar, 2012, 54’
Quattro settimane. È quanto è bastato al popolo tunisino per rimuovere il dittatore Ben Ali e
dare vita al più grande sconvolgimento geopolitico di inizio XXI secolo. La rivoluzione
tunisina, per quanto inaspettata e stupefacente possa essere sembrata nel resto del mondo, è
parte di una storia più complessa. Si tratta di una storia che va dalle prime rivolte nella
regione mineraria di Gafsa, nel gennaio del 2008, alle prime elezioni libere, nell’ottobre 2011.
Diviso in due parti e girato sulla base di dodici mesi di inchiesta, Démocratie Année Zéro
testimonia questo grande evento nella sua interezza, attraverso gli occhi dei principali
oppositori e rivoluzionari.
SPAZIOOFF: LA VIDEO ARTE NEI PAESI DEL MAGHREB
Videoinstallazione, una proposta di agnès b.
21-26 novembre ore 10.45-13.00 / 14.00-22.30
Random di Abdelkader Benchamma
3’
Disegni: Abdelkader Benchamma, Toma Dutter
Post-produzione: Toma Dutter
Musica: Frank Rabeyrolles
Questo film segna l’esordio della collaborazione tra Abdelkader Benchamma e Toma Dutter,
nata dall’interesse per l’animazione. Le loro immagini hanno ispirato a Frank Rabeyrolles una
sonorizzazione. Random rappresenta il desiderio di dare movimento a dei tratti, la scoperta
della natura del disegno attraverso un film che scompone e ricompone a suo modo il
paesaggio artificiale o reale. È la storia di tre sguardi, legati allo stesso luogo nello stesso
istante.
Untitled (Senza titolo) di Neïl Beloufa
2010, 15’
Una villa moderna, con delle grandi vetrate che affacciano su una piscina, un giardino e un
paesaggio collinare. Alcune persone si muovono in questa casa recentemente abbandonata:
una donna delle pulizie, un giardiniere, un vicino. Ognuno di loro avanza delle ipotesi su un
evento di cui poco a poco si capisce la natura: ci si trova probabilmente in Algeria, un gruppo
di terroristi ha creato il proprio quartier generale in questa casa di lusso, isolata e ben visibile,
contraddicendo il modo di nascondersi abituale e i principi di austerità e di discrezione.
Partendo da un aneddoto che è diventato una leggenda metropolitana, Neïl Beloufa realizza
un documentario basandosi esclusivamente sui racconti orali di testimoni indiretti.
Hand-Me-Downs (Abiti di seconda mano) di Yto Barrada
2011, 14’
Hand-Me-Downs è un montaggio di sequenze filmiche realizzato trasferendo delle immagini
d’epoca dal super8 al formato digitale. Il titolo, che letteralmente significa “abiti di seconda
mano”, rimanda alla trasmissione dei vestiti da un primogenito al fratello minore. Yto Barrada
racconta in voce fuori campo sedici storie di famiglia, mentre sullo schermo scorrono i filmati
amatoriali realizzati in Marocco negli anni Cinquanta e Sessanta.
INFORMAZIONI E TARIFFE
Tariffe: intero 5 euro - ridotto 4 euro
Ingresso libero per la videoinstallazione dello SpazioOff.
Durante la rassegna la biglietteria aprirà un’ora prima degli eventi. La sala contiene 98 posti.
L’accesso non è consentito a film iniziato.
Tutti i film in lingua sono in versione originale sottotitolata in italiano.
Per ulteriori informazioni sul programma, incontri e modalità d’accesso: www.villamedici.it
Referente per le attività cinematografiche: Francesca Bolognesi
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 - 00187 Roma
[email protected] T. 06 67611
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