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CAP. 6
SEPPELLIMENTI MULTIPLI IN AREE
RISTRETTE
La corretta interpretazione dei dati raccolti sul finire della fase secondaria può far intuire di
trovarsi a fronteggiare una porzione dell’accumulo valanghivo in cui diversi sepolti (come già
affermato si dovrà presumere che siano più di tre) sono confinati in un’area ristretta, ad esempio
secondo il criterio del CAI – Scuola Centrale di Scialpinismo, un’area di 10 x 10 metri. La
bonifica di una simile ridotta superficie dovrà forzatamente essere condotta per corridoi assai
limitati, sfruttando le possibilità degli apparecchi di ricevere segnali con basse portate. Il metodo
del cerchio non è applicabile per la confusione che si genera in presenza di oltre tre segnali, che
può rendere impossibile la stima del raggio che distanzia successivi sepolti dal primo.
Metodo della Microgreca (di M. Genswein)
Il procedimento che viene presentato, si basa sul metodo elaborato da Manuel Genswein, tecnico
elettronico svizzero, che si occupa dello sviluppo degli apparecchi ARVA. Presentato in Italia dallo
stesso autore ad un corso di aggiornamento SVI nel febbraio 2002, è stato adottato poi dalla
Scuola Centrale di Scialpinismo del CAI. Il metodo risulta particolarmente efficace con ARVA
analogici mentre è più laborioso con apparecchi digitali puri, con i quali è necessario distnguere le
indicazioni utili al proseguimento delle ricerche da quelle inerenti ai sepolti già individuati.
Testo redatto da Angelo Panza.
Il procedimento se applicato con metodo garantisce una completa scansione della zona individuata
evitando situazioni di confusione (sovrapposizione di ricercatori e mancanza di una metodologia di
ricerca) tipiche dei seppellimenti multipli.
Apparecchi analogici o analogico-digitali (possibilità di regolazione del selettore di ricezione
del segnale )
Durante la ricerca in valanga, l’apparecchio del ricercatore Rx rileva uno o più segnali degli
apparecchi sepolti.
Con metodo direzionale il ricercatore segue il segnale più intenso e riduce progressivamente il
selettore del suo apparecchio per avvicinarsi al segnale più forte . Si procede col metodo
direzionale fino al punto P (Fig.6a ) dove si rilevano due o più segnali.
Il punto P viene individuato come quello corrispondente ad un livello medio-basso del selettore
(nella figura è stato indicato come esempio il valore 5 del selettore, ipotizzando l’utilizzo di
apparecchi con 9 livelli di selezione) .
Tale valore del selettore indica al ricercatore che gli apparecchi sepolti Tx1, Tx2, Tx3 si trovano in
un’area limitata più o meno vicini tra di loro (vedi nota cap. 5 apparecchi “vicini” ).
In questa “microarea” si applica il metodo della “microgreca” vale a dire una ricerca a greca, con
bande di ricerca di dimensioni contenute.
Dal punto P si procede come di seguito:
− Si individua la posizione in cui viene ricevuto il segnale più forte e si posiziona un bastoncino
perpendicolare al ricevitore Rx (Fig. 6b). L’uso del bastoncino è stato introdotto nelle Scuole
per avere un riferimento visivo nell’applicazione del metodo.
− Dal punto P si procede con il metodo direzionale alla ricerca del segnale Tx1 (segnale più
intenso) riducendo progressivamente il selettore dell’apparecchio ricevente fino al punto in cui
adottare la tecnica della ricerca a croce per individuare il punto di sondaggio del sepolto (Fig.
6c).
− Dopo aver individuato Tx1 e lasciato ai compagni il compito dello scavo, si torna velocemente
nel punto P, si posiziona l’apparecchio ricevente perpendicolarmente al bastoncino e si porta il
selettore dell’apparecchio al valore iniziale in P1 (valore 5, tale valore sarà mantenuto per lo
svolgimento della microgreca).
− Dal punto P ci si sposta per esempio a destra, rispetto alla linea del bastoncino. La eventuale
diminuzione del segnale delimita la larghezza della microgreca.
− Giunti al punto in cui si tende a perdere il segnale di Tx1, si cambia direzione procedendo
perpendicolarmente (si realizza in tal modo una microgreca con profondità da 2 a 5 metri).
(Fig. 6d )
E’ importante sottolineare come, durante la ricerca, l’apparecchio debba essere tenuto vicino
alla superficie della neve in posizione orizzontale, si ricorda inoltre di mantenere la posizione
iniziale di Rx perpendicolare rispetto al bastoncino in P; l’ARVA non deve essere mai ruotato
durante la microgreca.
Si prosegue ora verso sinistra, nella condizione in cui il segnale ricevuto aumenta
significativamente si ha la conferma della vicinanza al trasmettitore Tx1 precedentemente
individuato. Continuando in tale direzione si perviene al punto in cui il segnale tende a sparire.
Cambiando la direzione (profondità microgreca) si continua finché non si riceve in modo netto il
segnale del 2° apparecchio (punto P2).
− Segnato P2, si abbandona la microgreca e si procede alla localizzazione di Tx2 con il metodo a
croce e sondaggio (Fig.6e).
− Dopo aver individuato Tx2, si ritorna al punto P2, si riporta il volume al valore di microgreca e
si allinea l’apparecchio perpendicolarmente al bastoncino posto in P1, si riprende
la
microgreca fino ad individuare il punto P3 e individuare il sepolto Tx3 con il metodo a croce e
sondaggio.
− Dal punto P3 si riprende poi la microgreca fino a perdere tutti i segnali dei trasmettitori sepolti
in modo da bonificare la microarea (Fig.6f I ,nell’esempio si localizza al punto P3 un terzo
trasmettitore TX3)).
Durante questo tipo di ricerca può essere utile far delimitare da un compagno i bordi della
microarea per segnalare l’avvenuta bonifica di tale area. Va ricordato che l’intera superficie della
valanga deve essere bonificata, quindi dopo aver concluso la ricerca con il metodo della
microgreca, si continua a perlustrare il resto della superficie della valanga con i noti metodi (Fig.6f
bis )
Per apparecchi ricevitori digitali con singola e doppia antenna con la sola indicazione della
distanza dal trasmettitore
L’applicazione del metodo della microgreca con apparecchi digitali ad una o due antenne è eguale
al metodo indicato precedentemente per apparecchi analogici; bisogna però utilizzare anziché il
segnale acustico l’indicazione numerica fornita dall’apparecchio digitale (si ricorda inoltre che tali
apparecchi non hanno regolazione del selettore di sensibilità).
Nel punto P, compaiono diverse indicazioni numeriche relative alle distanze degli apparecchi
sepolti. Da P si procede alla ricerca del segnale maggiore Tx1(minore distanza numerica) e lo si
individua mediante metodo a croce e sondaggio. Tornati in P si inizia la microgreca assumendo
come riferimento non più il segnale acustico ma l’indicazione numerica fornita dall’apparecchio.
Da P si procede ad esempio verso destra, la larghezza della microgreca è determinata dal valore
numerico di Rx; tale valore si assume generalmente compreso nell’intervallo 10-15,intesa come
distanza alla quale cambiare la direzione di ricerca, in quanto si è già appurato di essere in presenza
di trasmettitori vicini.Da questo punto si cambia direzione procedendo perpendicolarmente
(realizzazione di una microgreca con profondità da 2 a 5 metri) e si prosegue come illustrato
precedentemente per gli apparecchi analogici.